Media Monitoring per 29-10-2018 - Rassegna stampa del 27-10-2018 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 No nulla osta infermieri San Leonardo, Nursind: “Asl chiarisca situazione”. ................. 1 Epatite C, lotta al «sommerso» è caccia ai pazienti invisibili ............................................ 2 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 4 Aggressioni contro medici e infermieri in aumento, se ne parla a Salerno ..................... 4 Hospice, il gip non fa sconti Marra resta ai domiciliari ....................................................... 6 Polla, niente protesi grazie all'infiltrazione di cellule staminali ....................................... 8 Sanità Campania ............................................................................................................................. 10 Al San Paolo lumini e lacrime per Imma Il ricordo della dottoressa morta per Tbc .............................................................................................................................................. 10 Azienda «San Pio», lasciano in anticipo altri quattro medici ........................................... 12 «Aggredito un medico» La denuncia dell' Ordine .............................................................. 14 De Luca: una parte dei laboratori ci ricatta ........................................................................ 15 Mobilitati per il piccolo Alex caccia al donatore di midollo .............................................. 17 Primario del party, trasferimento bloccato ......................................................................... 19 Quell' identità ritrovata anche grazie a un robot ............................................................... 21 Riabilitazione oncologica a Napoli esperti dall' Italia ....................................................... 23 Sanità privata verso lo stato di agitazione «Un comparto mortificato da anni» .......... 24 Sconfiggere il melanoma sfida doppia sul lungomare ...................................................... 26 Tumori al seno, scende l' età di rischio Al Sant' Anna più prevenzione e cure ............. 28 Tumori alla laringe, biopsia liquida ...................................................................................... 30 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 31 TUTTI DOTTORI? SAREBBE UNA FOLLIA ............................................................................... 31 Antibiotici, stop all' abuso ..................................................................................................... 33 «Gioca al pc e rifiuta le emergenze» Nei guai dipendente dell' ospedale ..................... 35 Farmaci orfani c' è una cura solo per il 3% dei malati rari ............................................... 37 Pillola, la Grillo vuole renderla gratis .................................................................................. 38 Vaccini, tutelate tutte le vittime ........................................................................................... 40
26/10/2018 vocedistrada.it EAV: € 259 Lettori: 533 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web No nulla osta infermieri San Leonardo, Nursind: “Asl chiarisca situazione”. Graduatoria di mobilità infermieri Asl Salerno, fino ad ora nessun nulla osta al trasferimento. Il segretario territoriale della Nursind Salerno, Biagio Tomasco chiede chiarimenti da parte dell’Asl. Ecco il testo della missiva inviata al direttore generale dell’Azienda Ospedaliera S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona ed al Commissario Straordinario dell’Asl Salerno:“Pervengono alla scrivente OS numerose richieste di chiarimento da altrettanti dipendenti ad oggi in forza all’AOU Ruggi, che contestualmente siano utilmente inseriti nella graduatoria di mobilità per infermieri dell’Asl Salerno e a cui, sembrerebbe, la Signroia Vostra Illustrissima non intenda rilasciare il relativo nulla osta al trasferimento. Considerate le attese oramai decennali dei predetti dipendenti, sarebbe utile che la Signoria Vostra Illustrissima si esprima su quella che è e sarà la politica aziendale in tal senso, ravvisando, al contempo, che qualora l’intenzione sia quella di negare detto nulla osta si potrebbe instaurare una sorta di compensazione autorizzando il dipendente del Ruggi a migrare verso l’Asl Salerno avendo la contestuale possibilità di rimpiazzarlo immediatamente con altro candidato della graduatoria Asl Salerno”.. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 30 EAV: € 9.083 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Epatite C, lotta al «sommerso» è caccia ai pazienti invisibili Marco Toriello Oltre 20mila malati di epatite C curati in Campania con farmaci antivirali di seconda generazione, disponibili in Italia da poco meno di quattro anni, con percentuali di successo - cioè di eliminazione del virus Hcv e di guarigione clinica - che arrivano al 98%. Ma anche tanto «sommerso», tanti pazienti invisibili al Sistema sanitario nazionale: se l' obiettivo dell' Organizzazione mondiale della sanità è quello di debellare l' epatite C entro il 2030, il problema, pur in presenza di farmaci tanto efficaci e con terapie brevi che durano tra le 8 e le 12 settimane, rimane quello di scoprire le persone che non sanno di avere l' infezione e di indirizzarle poi verso la giusta terapia. Sarà questo uno dei temi trattati nella due giorni di aggiornamento «Epatologia nel terzo millennio», che si terrà il 16 e il 17 novembre al Centro congressi della Federico II in via Partenope e alla quale parteciperanno medici e specialisti italiani e internazionali. L' obiettivo dell' evento è proprio quello di migliorare la conoscenza della malattia e fornire un' informazione più capillare, ma anche confrontare le esperienze tra i camici bianchi e verificare l' impatto delle nuove terapie antivirali. LO SCENARIO In Campania, una regione in cui, a fronte dei tanti trattamenti (la percentuale per abitanti è la più alta d' Italia), l' epatite C resta una storica piaga, esistono 25 centri prescrittori. Individuati dalla Regione nel 2015, danno accesso alle nuove cure, dopo la segnalazione da parte di medici di base e ambulatori e dopo altre verifiche mediche: sono 12 a Napoli, 5 a Salerno, 4 a Caserta, 3 ad Avellino e uno a Benevento. A fare la parte del leone sono il Cotugno (3486 trattamenti avviati, secondo l' ultimo report della Regione, pubblicato il 28 giugno), l' ospedale di Gragnano (1775), il Policlinico della Federico II (1691), il Ruggi di Salerno (1613), il Sant' Anna e San Sebastiano di Caserta (1480), il Policlinico Vanvitelli di Caserta (1397) e il Cardarelli (1264). «La Regione ha individuato 25 centri di comprovata esperienza con l' obiettivo di contenere la spesa e di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
controllare l' efficienza dei trattamenti», sottolinea Ernesto Claar, epatologo dell' ospedale evangelico Betania, che organizza il congresso del 16 e del 17 novembre, e presidente regionale dell' Aigo (Associazione gestroenterologi ospedalieri). Ma quanto costa un trattamento per l' epatite C? «Le cifre restano molto alte - spiega ancora Claar - ma siamo passati dai 40mila euro dei primi antivirali di seconda generazione ai 4.500 euro che in media si spendono ora per un singolo trattamento». Ad avere la priorità sono i pazienti con uno stato più avanzato della malattia e gli anziani, quelli cioè che hanno più di 70 anni. C' è invece ancora molto sommerso nei soggetti con età inferiore ai 40 anni: nella nostra regione, sono meno di mille quelli che ricevono un trattamento medico ed è dunque in particolare sulla fascia d' età più giovane che bisogna concentrarsi, anche promuovendo campagne di informazione, per per prevenire la diffusione dell' infezione. In questo senso, durante il convegno, verrà annunciato dall' Asl Napoli 1 l' avvio di una campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà 40mila famiglie, alle quali verrà inviata una brochure con l' invito a sottoporsi al test per l' epatite C. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/10/2018 salernonotizie.it EAV: € 975 Lettori: 10.300 Argomento: Sanità Salerno e provincia Link alla pagina web Aggressioni contro medici e infermieri in aumento, se ne parla a Salerno Dopo il Premio Scuola Medica Salernitana come Medico dell’Anno alla memoria del dottore Giovanni Palumbo, ucciso a Sanremo a settembre, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, presieduto dal dottore Giovanni D’Angelo, ha organizzato, per DOMANI, sabato 27 ottobre, alle 9, nella Sala Conferenze dell’Ordine, in via Santi Martiri Salernitani, 31, il Convegno sul tema: “Aggressioni contro il personale sanitario: fenomeno in crescita. Prevenzione e gestione”. L’Ordine ha acceso i riflettori su questo tema, già da alcuni anni e quello di domani sarà anche un momento di servizio, perché verrà avviato un monitoraggio degli interventi attuati al livello provinciale, rispetto alla procedura adottata dalle strutture sanitarie per prevenire e gestire gli atti di violenza. I saluti istituzionali saranno del Presidente Giovanni D’Angelo, del Consigliere del Presidente della Regione per la Sanità Enrico Coscioni, di Antonio Giordano Federsanità Anci, del Commissario Straordinario dell’Asl Salerno Mario Iervolino, del direttore dell’ospedale di Salerno Giuseppe Longo, del Presidente dell’Ordine degli Avvocati Americo Montera, del Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Domenico Della Porta. Interverranno – per l’area medica, ossia una valutazione tecnica, affidata a medici ed esperti del settore, dei principali fattori di rischio ai quali sono sottoposti gli operatori sanitari – le dottoresse Concetta D’Ambrosio, Gerarda Montella, Giovanna Esposito; il professore Mario Carotenuto; per l’area legale, un secondo momento che vedrà protagonista l’Ordine degli Avvocati che con valutazioni tecnico-legali permetterà di capire cosa è possibile migliorare nel nostro ordinamento per salvaguardare i medici durante lo svolgimento del loro servizio – gli avvocati Francesco Rizzo e Alfonso Mutarelli; il dottor Pasquale Errico; per l’area politica il dibattito sarà moderato dai dottori Giuseppe Longo e Cosimo Cicia. Sono stati invitati a partecipare i Parlamentari di tutte le aree che hanno depositato in questi mesi proposte di legge in merito al tema della sicurezza degli operatori sanitari ed i Direttori di Distretti dell’ASL Salerno. “A circa un anno dall’evento ‘Un Fiocco Bianco per un Camice bianco’ – ha spiegato la dottoressa Concetta D’Ambrosio – ci è sembrato giusto, oltre che doveroso, fare un’analisi di quanto è stato fatto e, soprattutto, di quanto ancora è possibile fare in tema di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sicurezza per gli operatori sanitari. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 39 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 9.245 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Hospice, il gip non fa sconti Marra resta ai domiciliari Petronilla Carillo Il medico Alessandro Marra resta ai domiciliari. Il gip Ubaldo Perrotta ha sciolto ieri mattina la riserva sulla richiesta di attenuazione della misura cautelare presentata dai suoi legali, gli avvocati Leonardo Mastia e Michele Tedesco. Richiesta sulla quale il sostituto procuratore Elena Guarino aveva dato parere negativo. Secondo il giudice per le indagini preliminari (che nel suo provvedimento non fa riferimento all' accusa di omicidio per il caso Giannattasio) c' è ancora il rischio di reiterazione del reato. Marra, ricordiamo, è stato coinvolto nell' inchiesta della procura che ha coinvolto medici e infermieri in servizio presso il distretto 64 di Eboli Asl Salerno, responsabili della Medicina legale e dell' Unità operativa di Medicina del dolore e delle cure palliative. Diciotto gli indagati, undici i destinatari dei provvedimenti di interdizione per un anno dal servizio. Per il medico, accusato di aver «addormentato definitivamente» il giovane 28enne Carmine Giannattasio, malato terminale, la procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere. Richiesta rigettata dal gip e verso la quale il magistrato titolare del fascicolo sta preparando già ricorso al Riesame. LA DIFESA C' è una perizia che presto verrà consegnata nelle mani degli inquirenti. È quella dei medici legali di parte, quelli ingaggiati dalla difesa di Marra, per gli esami sul corpo del giovane Giannattasio e nella quale - secondo le prime indiscrezioni trapelate attraverso i suoi legali - non ci sarebbero tracce a livello di encefalo del Midazolam, il medicinale che - secondo invece i periti della procura - sarebbe stato somministrato al ragazzo in quantità letale. Nelle cinque ore di interrogatorio di giovedì pomeriggio, Marra avrebbe ribadito ancora una volta di aver applicato il protocollo previsto dalle terapie del dolore. «Perché avrebbe dovuto uccidere quel paziente - commenta l' avvocato Mastia facendo proprie anche la posizione del codifensore Tedesco - quando soltanto tre giorni prima aveva preso un giorno di ferie per assisterlo nel lungo viaggio di ritorno a casa dall' ospedale di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Firenze a casa sua a Battipaglia?». Affermazioni che il medico nel corso dell' interrogatorio ha fatto di persona al gip che lo stava interrogando, ripercorrendo per tre giorni, dal 15 al 18 gennaio scorso, quando il ragazzo ha avuto bisogno di diverse visite per acquietare i dolori e placare le crisi respiratorie». Anche sulla telefonata intercettata tra Marra e il suo collega Cioffi, dove il medico indagato riferiva al collega di dover «addormentare» il giovane paziente, i suoi legali ribadiscono che si tratta soltanto di «termini tecnici». Marra al momento non è più in servizio presso l' hospice di Eboli ma all' ospedale di Oliveto Citra dove non si occupa di malati terminali e non svolge più visite esterne. LE LETTERE Tra i documenti consegnati durante l' interrogatorio di garanzia dalla difesa di Marra ci sono anche una serie di lettere che il medico ha ricevuto dai familiari dei suoi pazienti che lo ringraziano per la sua umanità. «Grazie per essere stato vicino a mio padre come un fratello e non come un medico», scrive il figlio di un uomo morto per tumore. E i suoi legali, il giorno dopo l' interrogatorio, ricordano anche come il proprio assistito non abbia mai preso soldi per le sue prestazioni o per i medicinali che forniva ai pazienti più bisognosi. «Medicinale che spesso comprava di tasca propria», prosegue l' avvocato Mastia. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 24 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Polla, niente protesi grazie all'infiltrazione di cellule staminali Erminio Cioffi POLLA Per la prima volta all'ospedale Luigi Curto è stato effettuato un intervento di infiltrazione di cellule staminali. L'infiltrazione è stata fatta ad un ragazzo di 26 anni del Vallo di Diano che era arrivato in ospedale con una frattura vertebrale ed al femore ed è stato trattato presso il reparto di Ortopedia. «Il paziente è giunto da noi con una frattura di femore che solitamente viene trattata con una protesi ha spiegato il dottore Antonio Caronna , dirigente del reparto Nel caso di un paziente di 26 anni si cerca di evitare questa soluzione e abbiamo il dovere di fornire il massimo delle possibilità di fare un trapianto di cellule staminali. Il trapianto ha come scopo quello di procedere ad una rivascolarizzazione della testa del femore evitandone così la necrosi. L'intervento è riuscito perfettamente e sono fiducioso sulla completa guarigione del paziente». Per poter effettuare il trapianto sono necessarie una serie di autorizzazioni oltre al consenso del paziente ed è un tipo di intervento che deve essere fatto in tempi rapidissimi. A Polla è arrivata una ditta specializzata che ha effettuato il prelievo del midollo osseo che poi è stato trapiantato nella testa del femore. Per sapere se il trapianto è andato bene bisognerà attendere circa tre mesi, poi sarà possibile stabilire se è stata evitata, grazie alle staminali, la necrosi della testa del femore e, quindi, non sarà necessario intervenire per impiantare una protesi. Per il trapianto si possono effettuare prelievi di tessuto midollare osseo dall'ala iliaca o dalla tibia; di sangue venoso periferico da una vena del braccio; di tessuto adiposo con una cannula come se si trattasse di una liposuzione estetica. Il tessuto prelevato con apposite siringhe viene processato con un lavaggio e filtraggio per eliminare le parti inutili e così si isola una grandissima quantità di cellule che possono essere utilizzate immediatamente per infiltrazione nel paziente. Il reparto di ortopedia dell'ospedale valdianese è anche al vertice della Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
classifica dell'Azienda sanitaria locale di Salerno sulle percentuali di fratture del femore operate entro due giorni dall'ingresso in ospedale a pazienti con una età superiore ai 65 anni. Tra i reparti di Ortopedia dei 9 presidi ospedalieri che fanno capo all'Asl, al primo posto, con una percentuale record, si piazza quello di Polla che ha trattato in due giorni l'81,48 % dei pazienti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 9 EAV: € 1.314 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Al San Paolo lumini e lacrime per Imma Il ricordo della dottoressa morta per Tbc Il caso I colleghi l' hanno ricordata ieri. I 5 Stelle all' attacco: emergenza non gestita napoli «Imma era una di famiglia. Imma era una mamma, una splendida moglie e un' amica. Imma era una di noi». Queste le parole commosse con le quali è iniziata ieri la commemorazione che l' ospedale San Paolo, o meglio che il personale dell' ospedale San Paolo (assenti i vertici della struttura), ha voluto dedicare alla collega scomparsa per gli esiti di una tubercolosi. In un clima carico di emozione, ma anche di rabbia per quanto accaduto, il ricordo di questa generosa donna medico è stato sottolineato da decine e decine di lumini. Non candele, lumini cimiteriali, perché «ciò che è successo a Imma non è giusto». Questa l' opinione di chi ieri sera si è radunato dinnanzi al pronto soccorso. Nessuna voglia di parlare con la stampa, nessuna protesta urlata. Solo un sentimento di grande tristezza e in parte di preoccupazione. Un duro affondo ai vertici dell' Asl è arrivato invece dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino, intervenuta all' ospedale di Fuorigrotta per ricordare Imma. «È necessario alzare il livello di attenzione nella sorveglianza e nella prevenzione della diffusione. Il Comune di Palma Campania, con 12 casi di tubercolosi nell' ultimo anno, ha messo in atto una rete di medici sentinella con questo obiettivo. Nella Asl Napoli 1 Centro non si è in grado di proteggere neppure gli operatori sanitari, figurarsi i pazienti e i visitatori entrati in contatto con i portatori di tubercolosi ricoverati». Sempre ieri, con una nota diffusa alla stampa, Ciarambino ha ricordato che «una dottoressa è morta e tre diversi operatori sono rimasti contagiati in meno di un anno e mezzo. Soltanto negli ultimi giorni» stigmatizzando il comportamento della direzione aziendale che «ha nominato una commissione di indagine composta, paradossalmente, dai direttori degli stessi servizi da verificare». Del tutto insoddisfacente per il Movimento 5 Stelle Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
il question time di ieri. «Abbiamo chiesto in cosa sia consistita l' indagine - dice la consigliera - con che modalità è stata condotta e quali gli esiti. E che siano inoltre documentate, laddove adottate, le misure di prevenzione, sorveglianza e profilassi individuale. La risposta ha confermato il sospetto che la commissione incaricata stia solo mettendo in ordine le carte». Proprio per questo motivo Cirambino ha annunciato ieri sera che chiederà l' acquisizione della relazione ispettiva e, contestualmente, verrà chiesto al ministero di valutare la possibilità di un' ispezione dei Nas al San Paolo. «Serve una seria indagine - ha concluso Ciarambino - per capire se l' Unità operativa di prevenzione collettiva sia stata allertata, se ha richiamato tutti i pazienti ricoverati contestualmente al portatore di tbc per sottoporli a sorveglianza e permettere loro di curarsi e proteggere i loro cari». La serata di ieri è passata così, tra la commozione di quanti se la sono sentita di esserci e la rabbia e i timori per una situazione che ancora non è stata del tutto definita. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 35 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 6.471 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Azienda «San Pio», lasciano in anticipo altri quattro medici L' ESODO L' ESODO Luella De Ciampis Continua l' esodo dei dirigenti medici dall' ospedale Rummo, con le dimissioni volontarie, per aver maturato 42 anni di servizio e non per il raggiungimento dell' età pensionabile, di 3 dirigenti medici: Umberto Donnarumma, cardiologo, Domenico Pugliese di Medicina d' urgenza e l' ortopedico Giancarlo De Nigris. Al «Sant' Alfonso» un altro ortopedico, Giuseppe Izzo, lascerà il servizio al più tardi per la fine del 2018. Per molti dei medici che hanno lasciato e continuano a lasciare l' azienda ospedaliera si aprono altri scenari lavorativi presso centri convenzionati e cliniche private del territorio, così com' è accaduto per i primari, che hanno scelto di trasferirsi presso ospedali più attrattivi. E l' azienda «San Pio» copre le falle attraverso l' indizione di concorsi per primari e dirigenti medici. Un' azione assolutamente necessaria, anche in considerazione della possibilità di usufruire della «quota 100», che, se entrasse in vigore, nel triennio 2019-2021, consentirebbe a molti professionisti di accedere al pensionamento al compimento dei 62 anni. L' AGGIORNAMENTO Intanto, il «Rummo» manifesta la necessità di informare l' utenza sulle tecnologie più avanzate per contrastare il dolore cronico. «L' ospedale senza dolore dice Vincenzo Palmieri, responsabile dell' Unità di Terapia del Dolore e Cure Palliative è una nuova concezione di ospedale, orientato verso l' umanizzazione della sofferenza fisica, per consentire ai pazienti con dolore cronico, che a volte ha conseguenze fortemente invalidanti, di vivere con dignità la propria condizione». L' unità è impegnata quotidianamente nella cura dei pazienti con patologie ad andamento cronico ed evolutivo, con la finalità di aiutarli a migliorare la qualità della vita e ad affrontare meglio la malattia. Se ne parlerà oggi presso la sala convegni del «Rummo», in un incontro organizzato con l' associazione «Amici della fondazione Isal». Oltre agli aspetti meramente terapeutici, si affronteranno quelli medico legali e dell' appropriatezza prescrittiva, con particolare attenzione alla Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
possibilità di rimborso dei costi sostenuti, da parte del servizio sanitario nazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 43 EAV: € 5.592 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Aggredito un medico» La denuncia dell' Ordine MARCIANISE Ancora un' aggressione al personale sanitario. A denunciarlo, l' ordine dei medici. «Una collega del pronto soccorso di Marcianise è stata aggredita da una signora che le ha messo le mani al collo perché riteneva che suo figlio avesse subito un torto, in quanto scavalcato da un paziente arrivato in un secondo momento. Ovviamente la signora non conosceva le regole del triage». A dare notizia dell' accaduto è la dottoressa Maria Erminia Bottiglieri, presidente dell' Ordine provinciale dei medici-chirurghi e degli odontoiatri di Caserta e referente dell' Area Strategica Professione della Federazione Nazionale dell' Ordine dei Medici. «È questo un fatto gravissimo», aggiunge la presidente Bottiglieri. «È l' ennesima aggressione a un sanitario. L' Asl di Caserta ha attivato delle procedure aziendali per verificare la sicurezza e per spiegare ai medici come segnalare questi eventi sentinella. È però importante che chi subisce questi attacchi, verbali o fisici, li segnali immediatamente. Infatti, se queste criticità non vengono, fuori il problema non sarà mai preso veramente in considerazione». La presidente Bottiglieri continua: «Sia l' Ordine dei Medici che l' Asl di Caserta si stanno impegnando sulla problematica, che è difficile da risolvere perché la questione è molto ampia. È importante comunque mantenere alta l' attenzione e innanzitutto andrebbero sistemati gli accessi al pronto soccorso, e questo è un problema organizzativo». Quindi, insiste: «L' invito ai colleghi è quello di segnalare secondo le procedure aziendali le aggressioni subite. Dietro tutto ciò io vedo anche una perdita di quel rapporto fiduciario, di quella relazione medico-paziente che una volta caratterizzava la nostra professione. Dobbiamo tutti, istituzioni, cittadini e operatori sanitari, lavorare per recuperare questo rapporto e ridare il giusto peso e valore a quella che è una delle professioni più belle del mondo». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 9 EAV: € 1.339 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania De Luca: una parte dei laboratori ci ricatta Angelo Agrippa Denuncia del governatore: «Comprano pagine di giornali per protestare contro i tetti di spesa» NAPOLI Finora aveva accennato al fatto di aver dovuto fronteggiare spinte para-mafiose pur di far decollare la sua organizzazione ospedaliera. Ma ieri, dagli schermi di Lira Tv , Vincenzo De Luca ha denunciato ricatti e tentativi di rappresaglia da parte di una piccola fetta di convenzionati. «C' è chi cerca di attuare ricatti, un' associazione di laboratori privati, parliamo di una minoranza, che pensa di poter ricattare la Regione». Il presidente della giunta ha poi spiegato: «C' è questa associazione che chiede ai suoi iscritti 300 euro per acquistare pagine di giornale contro la Regione e protestare a causa dell' esaurimento dei tetti di spesa. Noi vi aspettiamo a braccia aperte - ha ribattuto, facendo ricorso alla sua tagliente ironia - pronti a mandare la Guardia di finanza per fare le dovute verifiche. Se si esauriscono i tetti di spesa è perché qualcuno ruba, moltiplica analisi radiologiche anche inutili. Perciò procederemo a controlli rigorosi nei confronti di ladri presunti o reali - ha sottolineato -: acquistare una pagina per fare polemica, dicendo di non essere stati avvisati per tempo che avevano sforato il tetto... Un controllo che devono fare i laboratori. Che siete, giovanotti della prima comunione? Toglieremo di mezzo ogni alibi». E il governatore-commissario per il piano di rientro dal debito sanitario è tornato a raccontare la sua epica impresa per dare un nuovo assetto al settore: «Riorganizzare la sanità campana è una guerra corpo a corpo e non una passeggiata nel prato fiorito - ha ricordato --. I più collaborano, poi ci sono aree di parassitismo e ricatto». La consigliera regionale di Forza Italia, Maria Grazia Di Scala, reagisce alle accuse di De Luca: «I controlli del commissario andrebbero fatti a prescindere e non come strumento di ricatto in risposta a presunte minacce. Ancor più grave è la consapevolezza e la conoscenza dei meccanismi per i quali verrebbero esauriti i tetti di spesa dei laboratori privati nel settore sanitario campano». Intanto, ad otto mesi di distanza dalla firma del protocollo di intesa sui Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
temi della sanità pubblica, i segretari generali regionali di Cgil Cisl Uil Spadaro, Buonavita e Sgambati, sostengono, in una lettera al governatore, che il bilancio è «fortemente negativo». Tanto che «la stessa intesa sui criteri della legge Madia da utilizzarsi per la stabilizzazione dei lavoratori precari sta producendo una giungla diversificata di comportamenti da parte di ogni azienda o ente. Sul versante della sanità accreditata abbiamo più volte ribadito la necessità che i temi economici legati all' erogazione degli arretrati contrattuali si accompagnassero ad una vera riforma delle normative sugli accreditamenti che potessero contrastare il proliferare di contratti pirata con un notevole abbassamento della qualità dell' assistenza. Anche su tale vicenda abbiamo ricevuto un sostanziale diniego del confronto democratico». De Luca, infine, si è scagliato contro gli ultimi provvedimenti del Governo: «Ad Ischia si consente di ricostruire appartamenti abusivi senza tenere conto di nessun vincolo sismico e idrogeologico, senza distinguere se si tratta di un abuso marginale o totale, come se niente fosse. Al Circo Massimo - ha affermato - i 5 stelle gridavano: "Onestà, onestà" e lo stesso giorno approvavano il decreto sul condono. Siamo di fronte all' irresponsabilità totale». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 43 EAV: € 7.614 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Mobilitati per il piccolo Alex caccia al donatore di midollo Serve un midollo osseo geneticamente compatibile per effettuare un trapianto in extremis e salvare la vita al piccolo Alessandro. Dopo Milano, la catena di solidarietà - che ha unito la speranza dei genitori del bambino alla generosità di migliaia di italiani mobilitati - tocca oggi Napoli. L' appuntamento è in piazza Trieste e Trento dalle 9 di stamattina alle 19. Qui ci sarà una raccolta straordinaria di campioni salivari, organizzata appunto dall' Admo, per cercare un Dna compatibile. La raccolta proseguirà domani a Caserta e lunedì 29 a Portici. Martedì 30 è poi in calendario un' ulteriore tappa, sempre a Napoli, all' Università Federico II. Mobilitati anche gli universitari napoletani, guidati da Michele Franco, referente per Admo Campania (l' Associazione registri mondiali dei donatori) a cui dovrebbe unirsi l' Università Partenope di Napoli. Ma non si contano, ormai, le adesioni che provengono dalla gente comune come da personaggi del mondo dello spettacolo e della politica. Su Twitter a scendere in campo, nelle ultime ore, è anche il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio e il ministro della Salute Giulia Grillo. I donatori A donare sono ammesse le persone di età da 18 ai 35 anni, che pesino almeno 50 chili e che saranno inseriti di diritto nel registro mondiale dopo le prove di compatibilità del Dna. Una ricerca disperata: il donatore giusto dovrebbe poter essere individuato entro la fine di novembre. Ossia il tempo medio che intercorre di solito nella rara malattia che colpisce Alex, tra le prime manifestazioni e la comparsa di danni irreversibili. E come cercare un ago in un pagliaio visto che le probabilità sono di un caso di compatibilità su 200 mila. Il registro mondiale che conta su decine di migliaia di profili genetici che coprono l' 85% dei genotipi di etnia caucasica, non ha avito fortuna. La malattia La vicenda del piccolo Alex è ormai nota e ha fatto il giro del mondo. Nato a Londra un anno e mezzo fa da genitori italiani, è affetto da una rarissima malattia genetica ereditaria (linfoistiocitosi emofagocitica) che colpisce il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sistema immunitario. Il 50% dei bimbi malati muore entro il primo mese dalla manifestazione della malattia, mentre l' altra metà sviluppa invariabilmente irreversibili danni. Dopo l' appello del papà del piccolo Iaolo Montresor, veneto, manager di Unicredit, e della mamma, Cristiana Console, napoletana, al loro fianco è arrivato un esercito di persone pronte a sottoporsi ai controlli di compatibilità. Procedure apparentemente semplici ma che richiedono un lavoro di approfondimento che erode il tempo disponibile. Una clessidra riempita con l' amore della mamma e del papà di Alessandro che tutti vorrebbero fermare. e.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 43 EAV: € 8.912 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Primario del party, trasferimento bloccato LA POLEMICA Ettore Mautone L' ex primario di Chirurgia vascolare dell' Ospedale del mare, Francesco Pignatelli - il cui incarico di dirigente apicale del presidio di Napoli est è stato revocato dalla Asl Napoli 1 in conseguenza della chiusura non autorizzata del suo reparto durante la notte tra il giorno 6 e 7 luglio scorso, in concomitanza con il party per festeggiare la nomina il 10 ottobre scorso ha presentato una richiesta di trasferimento, in mobilità, dalla Asl Napoli 1 alla Asl Napoli 3 sud. Istanza che il giorno 14 di questo mese ha incassato il disco verde dell' azienda sanitaria di Castellammare. A darne notizia è il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, che sul trasferimento ha chiesto chiarimenti presentando un' interrogazione nel Question-time dell' Aula del Consiglio regionale. Interrogazione che non è stata discussa in attesa di approfondimenti. LA DENUNCIA «Stando anche a una denuncia del Nursing-Up e della Federazione sindacati indipendenti avverte Borrelli - dalla presentazione della richiesta di mobilità alla delibera con cui si accoglie quella richiesta sarebbero passati solo 4 giorni e non sarebbe stata indicata neanche la destinazione» ha aggiunto il consigliere dei Verdi, sottolineando di aver contattato in merito anche il direttore generale dell' Asl Napoli 1, Mario Forlenza. «Tutto questo rende ancora più strana la vicenda conclude Borrelli e, secondo alcuni, si tratterebbe addirittura di un sistema per ridare un primariato a Pignatelli che, tra l' altro, risulta indagato dalla Corte dei conti». IL MANAGER Il direttore generale della Asl Napoli 3 Sud, Antonietta Costantini, chiarisce i termini della questione. «La premessa è che non ho trasferito alcun primario. Per legge i dirigenti apicali si possono solo nominare a seguito di un concorso, mai trasferire. Ciò detto, ho pensato a Pignatelli perché attualmente è un dirigente semplice, ancorché chirurgo molto esperto, e noi abbiamo un impellente bisogno di un bravo chirurgo vascolare per attivare l' angiografo digitale inutilizzato Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
da anni a Boscotrecase. Non posso garantire i livelli di assistenza con un giovane neolaureato e la mobilità attivata agli inizi del 2018 è andata deserta perché i chirurghi vascolari sono merce rara. «A me interessa salvare vite - chiosa Costantini -. I problemi giudiziari riguardano Pignatelli. Io mi occupo di salute pubblica per i cittadini campani». IL DIRETTORE Il manager della Asl Napoli 1, Mario Forlenza, a cui spetta l' ultima parola per dare il disco verde al trasferimento richiesto, chiarisce di non aver dato alcun assenzo, anzi: «Per quanto mi riguarda dice il vertice della Asl di cui Pignatelli è attualmente dipendente aspetto che il Consiglio di disciplina della Asl si pronunci sulla responsabilità disciplinare del professionista, mentre pende in Tribunale anche il reclamo che Pignatelli stesso ha presentato contro il pronunciamento del Tribunale del Lavoro che ha confermato la legittimità della nostra revoca dall' incarico di primario dell' ospedale del mare». IL LEGALE «A nostro avviso le due questioni dovrebbero viaggiare su binari diversi sottolinea infine Luca Rubinacci, legale di Pignatelli in quanto tutta la posizione del mio assistito è ancora sub iudice e l' accoglimento della domanda di mobilità alla Asl Napoli 3 fa riferimento a una richiesta che il mio assistito aveva presentato già ad aprile». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 28 EAV: € 9.557 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Quell' identità ritrovata anche grazie a un robot Maria Pirro La ricerca della felicità passa anche attraverso un robot: chi nasce donna e si sente uomo può operarsi al Policlinico della Federico II, e sono oltre venti gli interventi di isterectomia totale già eseguiti, non in laparoscopia ma con la nuova tecnica mini-invasiva. Il centro universitario è l' unico in Italia a praticare questo tipo di chirurgia, da aprile 2016, ora sono disponibili i primi risultati scientifici: i dati, senza precedenti in letteratura, sono stati presentati dai medici Luca Perna e Francesco Improta al congresso La popolazione transgender e gender non conforming (il 19 e 20 ottobre a Napoli). E, presto, saranno pubblicati dal Journal of minimally invasive ginecology . A operare l' équipe coordinata da Giuseppe Bifulco, professore ordinario che spiega: «L' asportazione di utero e ovaie avviene usando la piattaforma Da Vinci Xi con una metodica innovativa che riduce al minimo l' impatto estetico e consiste nel praticare 4 incisioni di circa un centimetro sulla parete addominale». Ma l' utilizzo delle braccia robotiche, aggiunge ifulco, «riduce al minimo anche il trauma sui tessuti, garantendo minore perdite di sangue e un eccellente decorso post- operatorio». È infatti possibile dimettere i pazienti dopo 24-36 ore anziché i 5 giorni di degenza necessari con la chirurgia tradizionale. Così il tasso di complicanze: «Risulta nettamente inferiore». Il tutto avviene nell' ambito del dipartimento materno-infantile diretto da Sabino de Placido. E aumentano i minori transgender o gender non conforming (la cui identità di genere, cioè, non corrisponde al sesso biologico assegnato alla nascita) che chiedono di iniziare percorsi di transizione nei centri Onig. «Ne abbiamo presi in carico già 31 quest' anno, anziché il singolo caso registrato nel 2005» dice Paolo Valerio, professore ordinario di psicologia clinica alla Federico II e presidente dell' Osservatorio nazionale sull' identità di genere che ha organizzato il congresso internazionale nel capoluogo campano. «Il vero obiettivo oggi è cancellare lo stigma», dice Alain Giami, emerito dell' Iserm, l' istituto Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
nazionale di salute e ricerca medica a Parigi, ricordando che in tutta la Francia alle persone transessuali è ancora richiesta la diagnosi di malattia mentale per beneficiare del sistema sanitario e dei trattamenti di buona qualità». Invece, un approccio depatologizzante, come riconosciuto dalla comunità scientifica, andrebbe applicato in tutti i contesti. «Va sottolineato», spiega Valerio, «che le sofferenze psicologiche non derivano dall' essere transessuali in sé, quanto più dall' esserlo in situazioni di rifiuto e discriminazione». Il marchio può spingere i ragazzi ad abbandonare la scuola e a tentare il suicidio. E, in questi casi, il lavoro psicologico con i genitori è fondamentale per creare uno spazio protetto in cui costruire una nuova relazione con il proprio figlio finalizzata a una migliore integrazione nella società. Ma non può bastare: «Occorre una mobilitazione generale», avverte Valerio, ricordando un segnale concreto. L' opportunità per gli studenti e le studentesse transgender di ottenere un' identità alias in Ateneo: un nome in sintonia con il genere percepito, indipendentemente da quello indicato sulla carta di identità. Altri accorgimenti per diminuire i fattori di stressvengono adottati anche nel ricoverare i pazienti per l' isterectomia: alla Federico II la degenza avviene in urologia, nel reparto maschile, ed è importante per chi purtroppo è abituato a ricevere standard di cure minori rispetto alle persone cis gender, quelle che si riconoscono invece nel genere assegnato alla nascita. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 43 EAV: € 3.114 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Riabilitazione oncologica a Napoli esperti dall' Italia La riabilitazione in oncologia è il tema del seminario che si terrà lunedì e martedì prossimi a Napoli, all' hotel Continental, e a cui parteciperanno operatori ed addetti ai lavori. Due giorni di studi e di riflessioni con esperti provenienti da tutta Italia, un confronto su un tema di grande attualità nella medicina moderna. Il seminario è organizzato dal settore Medicina riabilitativa dell' Istituto Pascale, diretto dalla dottoressa Monica Pinto, in collaborazione con la Società scientifica di medicina fisica e riabilitativa, presente a Napoli con il presidente Pietro Fiore. Tra i partecipanti anche Paolo Boldrini, vicepresidente della Società europea di medicina riabilitativa. Il seminario è aperto a medici chirurghi, fisioterapisti, tecnici ortopedici, infermieri, psicologi, logopedisti, terapisti occupazione. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 5 EAV: € 1.111 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Sanità privata verso lo stato di agitazione «Un comparto mortificato da anni» SINDACATI / Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl sul piede di guerra dopo la mobilitazione in Campania Un comparto da anni mortificato a causa di politiche di negazione dei diritti fondamentali di lavoratori e cittadini. Sono queste le motivazioni alla base del possibile sciopero della sanità privata che dovrebbe tenersi in provincia di Salerno, dopo la mobilitazione del settore in tutta la regione Campania ad opera delle sigle sindacali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl. «Blocco delle trattive sul rinnovo contrattuale, negazione di arretrati contrattuali da oltre 8 anni, mancata verifica e rimodulazione degli accreditamenti con l' inserimento dell' obbligo del rispetto applicativo di contratti nazionali di lavoro degni di un settore che sta contribuendo a garantire prestazioni sanitarie e socio -sanitarie in una regione che taglia continuamente i fondi, ipotizzando che con tale atteggiamento si possa uscire da un piano di rientro ma incurante del fatto che i cittadini si vedono ridurre la loro aspettativa di vita di circa 4 anni», hanno dichiarato i segretari Pasquale Addesso della Cgil Fp, Pietro Antonacchio della Cisl Fp e Lorenzo Conte della Uil Fpl che condividono le perplessità degli esponenti regionali delle rispettive sigle di categoria. «Quote della compartecipazione che non vengono erogate, in un balletto assurdo a scarica barile tra competenze e non approvazione in bilancio dei fondi di competenza. In un Paese confuso dove settori importanti sono costretti ad abbandonare, ridurre la forza lavoro e comprimere i salari pur essendo creditori di centinaia di migliaia di euro dalla pubblica amministrazione che spesso diventano inesigibili, la Campania mostra ancora una volta di non far mancare il suo contributo per rimanere insieme alla Calabria all' ultimo posto tra le regioni che non garantiscono i livelli essenziali di assistenza - hanno poi aggiunto i sindacalisti - Prepariamoci allo sciopero generale poiché è l' unica maniera per aprire un serio e costruttivo dialogo che possa Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
determinare un passaggio epocale dai proclami fatti in solitudine virtuale ai fatti concreti di cui i cittadini campani e salernitani hanno bisogno». Dunque, presto le strutture private potrebbero annunciare lo stato di agitazione per veder rispettati i loro diritti e dire basta alle mortificazioni che subisce il comparto, ormai da diversi anni, proprio a causa di meccanismi politici che mirano alla negazione dei diritti fondamentali non solo del lavoratore in sé ma del cittadino. (er.no) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 31 EAV: € 11.388 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Sconfiggere il melanoma sfida doppia sul lungomare Marco Perillo Il melanoma? Si può provare a sconfiggerlo anche grazie al contributo dello sport. L' occasione è la tappa napoletana della «Road to Rome 2022», percorso di avvicinamento del golf italiano alla Ryder Cup 2022, che si tiene domani sul lungomare Caracciolo a Napoli. Qui, davanti allo scenario mozzafiato del golfo, sarà allestito un gazebo della Fondazione Melanoma nel quale tutti potranno sottoporsi gratuitamente al controllo dei nei, fondamentale per la prevenzione del tumore della pelle. All' interno della struttura, per l' intera giornata, saranno presenti i dermatologi che forniranno anche consigli sugli stili di vita per prevenire il cancro. Ma non solo: nello stand saranno distribuiti opuscoli informativi, tra cui una pubblicazione realizzata ad hoc per l' evento - la cui prima tappa è oggi a Salerno, sul lungomare Trieste - che vede protagonisti Gian Paolo Montali, direttore generale del Progetto Ryder Cup 2022, e Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell' unità di Oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell' Istituto Pascale di Napoli. LA PREVENZIONE «La prevenzione è la prima arma per sconfiggere il melanoma, che fa registrare ogni anno in Italia circa 14.000 nuovi casi - dice Ascierto -. Dopo l' estate diventa ancora più importante controllare i nei. Il melanoma è il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi sotto i 50 anni. Le scottature solari gravi, in età infantile e durante l' adolescenza, triplicano il rischio di melanoma in età adulta, ma troppi pochi giovani proteggono la pelle dall' esposizione eccessiva ai raggi Uv. Per questo vogliamo raggiungere tutti i cittadini anche con il linguaggio dello sport». Una iniziativa, che da sola non basta per contrastare in modo capillare il fenomeno. Ed è per questo che l' impegno di Ascierto e della Fondazione va avanti a spron battuto. «Grazie alle campagne di sensibilizzazione condotte anche dalla nostra Fondazione - aggiunge Ascierto -, oggi in sette-otto casi su dieci la malattia è individuata in fase iniziale, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
quando le possibilità di guarigione superano il 90 per cento. Il cambiamento nella forma, dimensione o colore di un neo rappresenta un segnale d' allarme da non sottovalutare. In passato vi era scarsa consapevolezza tra i cittadini sui rischi legati all' esposizione indiscriminata al sole e all' uso dei lettini solari. Oggi non è più così. Perciò la tappa di Napoli della Road to Rome 2022' è l' occasione per trasmettere anche i messaggi della prevenzione oncologica». LE CURE Il rischio, dunque, non va mai sottovalutato. Ma, a riguardo, ultimamente giungono notizie positive per quanto riguarda la ricerca. Gli ultimi dati in merito alla combinazione di due molecole immuno-oncologiche, nivolumab e ipilimumab, utilizzate nel trattamento in prima linea del melanoma metastatico, sono incoraggianti: il 53 per cento dei pazienti colpiti da questo tumore è infatti vivo a 4 distanza di anni, anziché il 46 per cento raggiunto dalla monoterapia con nivolumab e il 30 per cento dalla monoterapia con ipilimumab. Lo ha dimostrato lo studio di fase tre CheckMate -067, presentati a Monaco di Baviera al Congresso della Società europea di oncologia medica, che ha coinvolto 940 malati. «Si tratta di un dato senza precedenti che rende concreta la possibilità di cronicizzare il melanoma in più della metà dei casi - dice Ascierto -. Sappiamo infatti che, dopo 36 mesi, le percentuali di sopravvivenza si mantengono stabili nel tempo. Lo studio ha anche dimostrato che, a 4 anni dall' inizio della terapia e dopo averla interrotta, i pazienti continuano a rispondere positivamente». Inoltre, è emerso che, nei pazienti che presentano la mutazione del gene Braf, cioè il 50 per cento, la combinazione funziona meglio. «E, benefici evidenti sono stati evidenziati anche in una categoria particolare di pazienti, cioè quelli che presentano metastasi cerebrali». Ma gli ostacoli restano. I NODI Nel 2018 in Italia sono stimati 13.700 nuovi casi di questa neoplasia. «Purtroppo, nonostante gli importanti risultati evidenziati anche nei malati con metastasi cerebrali - sottolinea Ascierto - la combinazione nivolumab e ipililumab nel melanoma avanzato non è disponibile per i pazienti italiani perché l' Agenzia Italiana del Farmaco ha deciso di non approvarne la rimborsabilità. È importante invece che questa terapia sia resa disponibile, soprattutto per alcune categorie di malati». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/10/2018 Pagina 35 EAV: € 9.452 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Tumori al seno, scende l' età di rischio Al Sant' Anna più prevenzione e cure LA BREAST UNIT Tre giornate dedicate alle donne e alla prevenzione al seno. Il 30 novembre, il 7 e il 14 dicembre, nell' ambulatorio della Breast Unit di Senologia dell' azienda ospedaliera Sant' Anna e San Sebastiano, su impulso del direttore generale Mario Ferrante, verranno svolte visite gratuite dalle 9 alle 13, senza prenotazione. «Le donne più a rischio sono quelle di età compresa tra i 40 e i 70 anni - spiega il responsabile della Breast Unit Giampaolo Pitruzzella -. Purtroppo però c' è da dire che in ospedale svolgiamo tanti interventi su donne anche di 30, 35 anni». I CONTROLLI Da qui, l' importanza di «arrivare prima, prevenire, perché questo vuol dire guarire», dice ancora Pitruzzella che opera almeno 300 donne l' anno. È giusto che «la persona che vuole sottoporsi alla visita non deve avere paura. So che quello che spaventa di più è l' esito delle indagini. Quindi è necessario che i cittadini sappiano che nell' azienda ospedaliera esiste un percorso completo, in una breast unit attiva dal 2007, con assistenza dedicata a quella donna che ha scoperto di avere un nodulo», continua ancora il responsabile della senologia dell' Aorn casertana. Un nodulo che «non deve spaventare subito, perché può essere benigno o maligno. Noi, quando ne sentiamo la presenza, svolgiamo l' ecografia e l' ago aspirato e la paziente può anche aspettare l' esito dell' ago aspirato nell' arco della stessa giornata». In caso di negatività, la procedura è quella consueta, cioè «fissiamo la data dell' intervento, asportiamo il nodulo e un linfonodo sentinella. Dopo una notte di degenza la paziente può tornare a casa», continua il chirurgo. Solo in caso di natura oncologica del linfonodo, «si procede per la pulizia ascellare». LA MENOMAZIONE A questo punto, molte donne si pongono il problema di restare senza il seno: «Questo è un fattore estetico di molte che ricade sulla qualità della vita. Ecco perché, nella stessa Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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