Media Monitoring per 13-01-2020 - Rassegna stampa del 11-01-2020 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

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13-01-2020

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 11-01-2020
Media Monitoring per 13-01-2020 - Rassegna stampa del 11-01-2020 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      11/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Alloggi popolari, via libera dopo 10 anni ................................................................................ 1
      11/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Parcheggi ospedale, nuove tariffe ......................................................................................... 3
      10/01/2020 - WWW.ILVESCOVADO.IT
            Area ritenuta non idonea, eliambulanza non atterra al Ruggi ................................................ 4
      10/01/2020 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.IT
            Salerno, area non idonea: l’eliambulanza non atterra al Ruggi ............................................. 5
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 6
      11/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Ospedale al collasso, effetto Quota Cento ............................................................................. 6
      11/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Paziente violentata nella clinica privata 4 anni e sei mesi all' infermiere orco ...................... 8
      11/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Psaut, il taglio degli orari al Tar ........................................................................................... 10
      11/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Sale operatorie, slittano i lavori ........................................................................................... 11
Sanità Campania ............................................................................................................................. 13
      11/01/2020 - IL ROMA
            Assunzioni, De Luca: piano da 7.600 posti ........................................................................... 13
      11/01/2020 - IL MATTINO
            «Sistema bloccato, caos sulle ricette» ................................................................................. 14
      11/01/2020 - IL ROMA
            Chirurghi estetici, troppi abusivi .......................................................................................... 15
      11/01/2020 - IL MATTINO
            Cibi a rischio e insetti allarme negli ospedali l' Asl manda gli ispettori ............................... 17
      11/01/2020 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Grassi: «Ospedale fallito il piano De Luca per unirlo al Moscati» ......................................... 19
      11/01/2020 - IL MATTINO
            Medicina tra i banchi sognando il camice ............................................................................. 21
      11/01/2020 - IL ROMA
            Ordine psicologi, Cozzuto presidente ................................................................................... 23
      11/01/2020 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Più soldi ai medici in«prima linea» L'Asl Napoli2:premi da 120euro .................................... 24
      11/01/2020 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO SUD)
            Tilt pronto soccorso il caso San Leonardo sbarca in Regione ............................................... 26
      11/01/2020 - IL MATTINO
            Una lunga lista di errori ora l' appalto è in bilico ................................................................. 28
      11/01/2020 - IL MATTINO
            Violenza in corsia, all' As1 2 Nord più soldi al personale in trincea ..................................... 30
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 32
      11/01/2020 - IL GIORNALE
            «I rischi per donne in gravidanza e portatori di pacemaker» ............................................... 32
      11/01/2020 - AVVENIRE
            Esami inutili per i nati prematuri Arrestato un medico a Catania ........................................ 34
      11/01/2020 - IL GIORNALE
            I RAGGI X Quando le radiazioni fanno bene alla salute ........................................................ 36
      11/01/2020 - MILANO FINANZA
            Melanoma, nuove cure precoci ............................................................................................. 39
      11/01/2020 - AVVENIRE
            Meningite, vaccinati a quota 14mila. «Contagi ancora possibili» ......................................... 41
      11/01/2020 - IL MESSAGGERO
            Morì dopo il ricovero: medico condannato e maxi-risarcimento ` ........................................ 43
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11/01/2020                                                                                                                  Pagina 7
                                             La Città di Salerno
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                   Alloggi popolari, via libera dopo 10 anni
 Eleonora Tedesco

 A quasi dieci anni dalla stipula della
 convenzione        con       il     Ministero           delle
 Infrastrutture          e          dei          Trasporti,
 l'Amministrazione comunale dà il via al
 progetto     esecutivo             del        cosiddetto
 Contratto di Quartiere. Si tratta di un
 programma innovativo in ambito urbano
 in   cui,   tra     l'altro,        è      prevista           la
 realizzazione di nuovi alloggi di edilizia
 residenziale       popolare             nei       quartieri
 collinari di Fratte, Matierno e Cappelle.
 L'intesa col Ministero. L'accordo con il
 Ministero ha avuto due step: il primo, il
 13 maggio del 2008 con la sottoscrizione
 di un Protocollo d'intesa; il secondo, il 6
 maggio dell'anno successivo con la firma
 della   convenzione.              Nei     due        atti      il
 Ministero s'impegnava a mettere a disposizione 10 milioni di euro, il Comune 20,7. Il
 progetto esecutivo che sarà oggetto della gara d'appalto è interamente finanziato
 con risorse ministeriali per una cifra complessiva di 6,6 milioni di euro. I sette
 interventi contenuti nel Contratto di quartiere fanno perno, come si legge nella
 determina che dà il via alle procedure successive, sulla realizzazione di nuovi alloggi
 di edilizia residenziale pubblica tradizionale e sperimentale con annesse opere di
 urbanizzazione a carattere sperimentale, sugli interventi di ristrutturazione e
 riqualificazione degli alloggi di edilizia residenziale popolare esistenti, sulla
 creazione di un centro di aggregazione anche ludoteca, sulla realizzazione di una
 strada di collegamento e sul completamento della rete fognaria. I dettagli del
 progetto. Nel dettaglio, i tre tratti stradali previsti nel piano, si legge nel documento,
 sono la bretella di collegamento e rotatoria in località Matierno; una strada di

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collegamento in località Matierno; la strada dei lotti Erp in località Cappelle.
Attualmente, come è riportato nella determina dirigenziale, il primo intervento (la
bretella con la rotatoria) è rimasto incompleto a seguito della risoluzione
contrattuale (senza oneri) con la ditta appaltatrice; il secondo non può più essere
realizzato in quanto il Puc ha previsto una diversa sistemazione dell'area a servizio
del Comparto; il terzo è in attesa di realizzazione perché connesso agli altri
interventi che riguardano la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale
pubblica tradizionale e sperimentale con annesse opere di urbanizzazione a
carattere sperimentale. Da qui la necessità di rimodulare i differenti interventi
nell'ambito di in un'unica progettazione così da completare il quadro delle opere
contenute nel Contratto di Quartiere e poter procedere con l'iter procedurale e la
messa a gara dei lavori. Il Piano delle opere. Dal punto di vista burocratico, è
specificato nella determina, l'insieme dei progetti è inserito nell'ambito del Piano
triennale delle opere pubbliche 2019, che il progetto definitivo ha avuto
l'approvazione della giunta comunale lo scorso 22 gennaio 2019 e che il 15 ottobre
dello scorso anno veniva rinnovata la dichiarazione di pubblica utilità ai soli fini
dichiarativi e partecipativi ai proprietari di alcune particelle interessati dalle opere.
Nel calcolo degli appartamenti di edilizia residenziale popolare da realizzare sono
stati aggiunte anche dei nuovi alloggi che devono compensare quelli che erano
previsti nell'area dell'ex Finmatica e che non si realizzeranno più perché qui è
previsto che sorga il nuovo ospedale di Salerno. All'epoca, per il comparto San
Leonardo s'immaginò di mettere in piedi 861 appartamenti. Ora, invece, saranno
dislocati nell'ambito del Contratto di quartiere che dovrebbe completare il restyling
di Fratte, Matierno e Cappelle con l'aggiunta dei lavori previsti nell'ambito del
cosiddetto Bando periferie.

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11/01/2020                                                                                                                Pagina 14
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                         Parcheggi ospedale, nuove tariffe

 Saranno circa 70 i posti auto aggiuntivi
 messi               a                    disposizione
 dall'Amministrazione          comunale             per       il
 vicino ospedale Santa Maria Incoronata
 dell'Olmo non appena sarà tagliato il
 nastro del rinnovato parcheggio alle
 spalle del convento francescano di San
 Francesco    e    Sant'Antonio.               Dopo          la
 polemica sulle tariffe che sarebbero
 state adottate, poi, da Palazzo di Città
 dopo un fattivo confronto con Metellia
 Servizi (l'azienda in house che gestirà
 l'area) e l'analisi delle esigenze dei futuri
 utenti arriva il piano: costi agevolati
 soprattutto per quanti dovranno recarsi
 in ospedale o dovranno passare la notte
 accanto ai propri familiari ricoverati. Sin
 dall'acquisizione dell'area si era parlato di un aumento inevitabile delle tariffe
 rispetto a 1 euro e 50 centesimi giornalieri previsti dalla precedente gestione del
 parcheggio, quella che faceva capo all'ex rettore del convento fra' Luigi Petrone . Il
 Comune ha previsto tariffe e agevolazioni: 1 euro all'ora; tariffa agevolata invece
 durante gli orari di visita dell'ospedale con tagliando orario di 50 centesimi. Per chi
 passa la notte in ospedale, invece, il costo è di un euro. (g.f.)

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10/01/2020
                                                 ilvescovado.it
                                                                                                                          EAV: € 399
                                                                                                                          Lettori: 1.933
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

 Area ritenuta non idonea, eliambulanza non atterra al Ruggi

 Salerno      e           Provincia                 Ultimo
 aggiornamento venerdì 10 gennaio 2020
 09:53:31    Clamoroso             dietrofront            del
 comandante           dell'elicottero                   169,
 proveniente da Napoli, che trasportava
 una   persona      inferma          da       ricoverare
 all'ospedale Ruggi. L'atterraggio degli
 elicotteri è previsto - come scrive il
 quotidiano "Le Cronache" - nella zona parcheggio del nosocomio salernitano.Un
 punto di arrivo che secondo quanto si sarebbe verificato non è stato ritenuto idoneo
 perché il terreno non sarebbe a livello e poi ci sarebbe stata l'assenza della squadra
 antincendio. Per questo motivo l'elicottero ha dirottato il volo sul vicino aeroporto di
 Pontecagnano, dove poi un'ambulanza ha preso in carico il paziente per trasferirlo
 all'ospedale Ruggi.Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni
 giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità
 di accesso gratuito.Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni
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10/01/2020
                                      salerno.occhionotizie.it
                                                                                                                           EAV: € 1.037
                                                                                                                           Lettori: 17.500
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                         Link alla pagina web

     Salerno, area non idonea: l’eliambulanza non atterra al
                             Ruggi
 L’area non è idonea, così l’eliambulanza non atterra al Ruggi. Un fatto che ha
 destato non poco scalpore all’ospedale di Salerno. Un’eliambulanza proveniente da
 Napoli con una persona da ricoverare, non si è fermata nel parcheggio del
 nosocomio salernitano. L’area non è idonea: l’eliambulanza non atterra al Ruggi
 L’atterraggio degli elicotteri è previsto, come riporta anche “Le Cronache“, nella
 zona parcheggio del nosocomio salernitano. Il punto di arrivo non è stato ritenuto
 idoneo perché il terreno non sarebbe a livello e poi ci sarebbe stata l’assenza della
 squadra antincendio. Così l’elicottero ha dirottato il volo sul vicino aeroporto, dove
 poi un’ambulanza ha provveduto a trasportare il paziente in ospedale. L'articolo
 Salerno, area non idonea: l’eliambulanza non atterra al Ruggi proviene da L'Occhio
 di Salerno.

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11/01/2020                                                                                                                    Pagina 19
                                               La Città di Salerno
                                      Argomento: Sanità Salerno e provincia

                   Ospedale al collasso, effetto Quota Cento
 (s.b.)

 Un avviso pubblico per assumere 20
 ostetriche       in       tutta         l'Asl.        Numeri
 insoddisfacenti per il punto nascita di
 Battipaglia dove mancano sette unità, il
 cui contratto interinale è scaduto a
 dicembre e non è stato rinnovato per
 decisione dell'Azienda. Quante, dunque,
 ne       potranno      arrivare          al     nosocomio
 battipagliese, soprattutto se si tiene
 conto che in tutta l'Asl se ne contavano a
 fine       2019      ben        45?         Insomma              la
 sostituzione arriverà per meno della
 metà del personale. Intanto la situazione
 non è migliore negli altri reparti. In tutto
 l'ospedale Santa Maria della Speranza si
 registra una grave carenza di personale,
 sia infermieristico mancherebbero tra le
 30 e le 40 unità sia medico. La situazione si è aggravata con l'entrata in vigore di
 quota 100 che ha consentito il pensionamento a molto più personale del previsto.
 Anche per i medici e gli ausiliari si è prossimi al collasso. Al solo pronto soccorso
 necessiterebbero almeno sei infermieri per non parlare del fatto che si fa ricorso ai
 medici del Saut non essendovi personale in numero sufficiente. Tra l'altro, visto che
 la situazione si trascina da tempo per far fronte alla mole di lavoro molti dipendenti
 dell'ospedale non hanno usufruito delle ferie loro spettanti, appena si avvicina la
 data del pensionamento sono costretti a mettersi in ferie e quindi, pur risultando
 ancora in servizio sulla carta, nella realtà non ci sono più. Fino al 31 dicembre le
 ostetriche del punto nascita si sono trovate costrette a svolgere anche mansioni che
 normalmente spetterebbero agli oss, cioè agli operatori socio sanitari, come la
 pulizia delle pazienti il trasferimento da un letto all'altro. Un carico di lavoro

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estenuante che mette a rischio sia la salute degli operatori che la sicurezza dei
pazienti. Per i medici, poi, costretti anche loro a turni massacranti, sebbene abbiano
una remunerazione migliore con il ricorso all'Alpi che consente loro di guadagnare
circa 65 euro all'ora, il carico di lavoro è massacrante. Uno stress a cui tutto il
personale viene sottoposto per far fronte all'emergenza continua e che potrebbe,
continuando così, provocare gravi errori mettendo a rischio i pazienti. A denunciare
la gravità della situazione sono sia i sindacalisti, come Pasquale Solimeno della Cisl
e Carlo Lopopolo della Fials, che gli stessi medici tra i quali Ugo Tozzi , anestesista.

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11/01/2020                                                                                                                   Pagina 27
                                        Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                             EAV: € 5.441
                                                                                                                             Lettori: 107.296
                                     Argomento: Sanità Salerno e provincia

 Paziente violentata nella clinica privata 4 anni e sei mesi all'
                       infermiere orco

 LA SENTENZA Carmela Santi Violentò
 una     donna      ricoverata            nella        Clinica
 Malzoni di Agropoli: per Vito Strollo,
 operatore sociosanitario, è arrivata la
 condanna a 4 anni e 6 mesi. La sentenza
 emessa giovedì pomeriggio dal tribunale
 di    Vallo   della      Lucania           dal      collegio
 giudicante presieduto da Mauro Tringali
 e     composto        dai      giudici          Benedetta
 Rossella Setta e Alberto Imperiale. La
 condanna è arrivata a chiusura del
 processo celebrato con rito immediato.
 LA VICENDA I fatti risalgono al luglio
 2018,    quando         Lenuta          Tutu,        55enne
 originaria della Romania, durante un
 ricovero per accertamenti presso la
 struttura privata di Agropoli, denunciò di
 essere stata vittima di due episodi di
 violenza      da    parte        di     un       operatore
 sociosanitario. Subito dopo la denuncia e l' avvio delle indagini, per l' uomo è
 scattato l' arresto. Nell' istruttoria processuale, in fase dibattimentale è emersa tutta
 la gravità dei fatti. Le dichiarazioni rese dalla donna difesa dall' avvocato Antonella
 Palladino sono state chiare, precise e logiche, «tanto da poter affermare - ribadisce l'
 avvocato - la responsabilità penale dell' imputato oltre ogni ragionevole dubbio». La
 malcapitata aveva già riferito della violenza subita alla clinica Malzoni, oggi Istituto
 Clinico Mediterraneo, dal quale però fu dimessa per ottenere effettiva tutela presso
 il pronto soccorso dell' ospedale civile di Agropoli e successivamente presso l'
 ospedale San Luca di Vallo, dove fu immediatamente trasferita e dove tra l' altro fu

                 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
stata presa in carico dalle operatrici del centro antiviolenza «Il volo delle farfalle». IL
RACCONTO La donna, fin dal primo momento, ha raccontato ai carabinieri e ai
sanitari che cosa le era successo e come l' operatore socio-sanitario l' avesse
costretta ad avere un rapporto sessuale. Le diceva che era una bella donna, la
riempiva di complimenti, poi si trasformò in un mostro. «È venuto in camera
denunciò la donna con la scusa di aiutarmi ad accendere il televisore con il
telecomando. Poi è tornato per portarmi dei fazzoletti di carta. Li sistemò in bagno,
dove mi chiamò con la scusa di farmi vedere una cosa. Quando misi piede in bagno,
chiuse la porta e mi obbligò ad avere un rapporto sessuale. Sentivo le sue mani
dappertutto. Piangevo ma lui è andato avanti fin quando ho visto che perdevo
sangue dalle parti intime. Quando ha finito si è pulito e se n' è andato senza dire
nulla». Secondo la ricostruzione resa sin da subito dalla vittima e confermata
durante l' incidente, l' uomo dopo qualche ora sarebbe tornato nella camera,
avrebbe tentato di violentarla una seconda volta, ma, non riuscendoci la spinse
contro un muro, costringendola a toccarlo nelle parti intime fino a soddisfarlo. Una
descrizione minuziosa della violenza subita, che ha portato alla condanna per il suo
aggressore. Una ricostruzione riferita subito al personale medico in servizio presso la
clinica privata. I medici, secondo quanto riferito dalla donna, le diedero un
antidolorifico, poi la 55enne lasciò la struttura sanitaria per chiedere aiuto altrove.
«Mi chiesero di non denunciare il fatto - ha raccontato - assicurandomi che l'
operatore sociosanitario sarebbe stato licenziato». Quando fu dimessa, la 55enne si
recò presso il pronto soccorso dell' ospedale di Agropoli, poi in ambulanza fu
trasferita al San Luca di Vallo. I carabinieri della compagnia di Agropoli raccolsero
tutti gli elementi utili per ricostruire l' accaduto. Un primo riscontro con quanto
denunciato dalla donna arrivò dal presidio sanitario del centro cilentano. Al San Luca
fu subito confermata la violenza subita per la presenza di profonde lacerazioni
intime. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/01/2020
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

                             Psaut, il taglio degli orari al Tar
 Marcella Cavaliere

 Si discuterà mercoledì prossimo davanti
 al Tar la richiesta di sospensione del
 provvedimento di chiusura nelle ore
 notturne del servizio di assistenza del
 Psaut di via Vernieri di Salerno. Il ricorso
 ai giudici del Tribunale amministrativo -
 che ha come obiettivo l'annullamento
 della delibera dell'Asl di Salerno che
 dallo scorso primo ottobre ha disposto la
 chiusura    del      servizio          di     assistenza
 territoriale, a partire dalle 20 fino alle 8
 del    mattino       -     è       stata         avanzata
 dall'associazione di promozione sociale
 denominata        Comitato           per       la     salute
 pubblica dei cittadini della Valle del Sele
 e Val Calore e la Federazione italiana
 sindacati intercategoriali (Fisi) e da due
 dipendenti del Psaut, che si sono affidati agli avvocati Giuseppe D'Amico , Angelo
 Mastrandrea e Silvio Vertullo . Secondo il ricorso sarebbe stata snaturata «la
 funzione e la finalità del servizio»; e questo in virtù di apparato normativo per il
 quale «è sicuramente inibito all'Asl Salerno di procedere a un dimezzamento
 dell'orario di apertura del presidio ». Anche perché, si afferma nel ricorso, «la
 soppressione oraria è stata vagamente motivata in ragione di un cronico
 sottoutilizzo da parte della popolazione della struttura di via Vernieri con una bassa
 attività, specialmente notturna».

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11/01/2020                                                                                                                    Pagina 20
                                                La Città di Salerno
                                       Argomento: Sanità Salerno e provincia

                                Sale operatorie, slittano i lavori

 Incassati    i       complimenti,                finite          le
 passerelle         politiche,              i       problemi
 all'ospedale        di        Eboli      sono          rimasti
 sostanzialmente irrisolti. Sale operatorie,
 camere a pressione negativa, carenza di
 personale.       Tre          nodi       che        rendono
 complicata l'attività di primari e medici
 sono stati affrontati in un incontro che si
 è tenuto ieri in direzione sanitaria. Mario
 Minervini ha incontrato i sindacalisti Vito
 Sparano,       Vincenzo               Romanzi,              Ciro
 Contrasto ed Emiddio Sparano . Al
 summit      c'era        il    primario           Fernando
 Chiumiento , responsabile delle sale
 operatorie. In discussione, ancora una
 volta, il previsto restyling delle sale
 operatorie per il quale i fondi ci sono ma
 il bando di gara non parte ancora. E nel frattempo si continua ad operare in sale
 vetuste e carenti sotto il punto di vista dell'adeguamento alla nuove normative di
 igiene e sicurezza. I 197mila euro previsti sono stanziati già da tempo, eppure la
 burocrazia continua ad operare nella solita lentezza rendendo così difficile il lavoro
 di medici e personale sanitario di un nosocomio che, pure, vanta reparti di
 eccellenza. I fondi ci sono anche per la costruzione del polo di emergenza, ma il
 problema è sempre lo stesso: i tempi. L'ultima previsione, scaturita dalla riunione, è
 di marzoaprile, ma se la gara non partirà a breve anche questa data potrebbe
 saltare. Intanto mancano le porte in legno, i pavimenti sono da rifare, i
 condizionatori e gli aeratori sono datati, la controsoffittatura danneggiata, i
 pavimenti usurati e si continua a lavorare in queste condizioni. Senza contare che
 per alcuni reparti la situazione è assolutamente insostenibile. La mancata

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riparazione delle porte delle camere a pressione negativa le rende inutilizzabili ed i
pazienti di malattie infettive con i tanti casi di tubercolosi verificatisi negli ultimi
mesi continuano ad essere ricoverati in altri reparti, mettendo a rischio operatori e
pazienti. Tra le criticità denunciate già dal mese di febbraio durante due incontri
tenuti presso la direzione sanitaria dell'ospedale proprio il perdurante accorpamento
di alcuni reparti. Già da qualche anno, infatti, otorini e chirurghi devono dividersi gli
spazi con una serie di conseguenze ovviamente non piacevoli né per gli operatori né
per i pazienti. E' poi in attesa di apertura, nonostante l'assegnazione di posti letto
sulla carta, il reparto di neurologia.

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11/01/2020                                                                                                                    Pagina 13

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                                                                                                                              Lettori: 29.750
                                              Argomento: Sanità Campania

                   Assunzioni, De Luca: piano da 7.600 posti

 L' ANNUNCIO NAPOLI. «La fuoriuscita dal
 regime      di      commissariamento                      della
 Sanità campana porta altri benefici per
 la collettività: sbloccato il Piano per il
 Personale che porterà all' assunzione di
 7.600 profili, tra medici e sanitari». Così
 Vincenzo     De       Luca,         presidente            della
 Regione Campania. «Tra una decina di
 giorni spiega - 700 infermieri, medici,
 amministrativi vanno a lavorare a tempo
 indeterminato. È il primo blocco del
 piano per il personale che ci porterà
 7.600 nuove assunzioni in Sanità. Per 10
 anni siamo stati commissariati e non
 potevamo         assumere».              De       Luca        ha
 parlato     anche          del       problema             delle
 aggressioni: «A Napoli abbiamo qualche
 problema di troppo di aggressioni alle
 ambulanze e agli operatori sanitari, che
 riguarda soprattutto il centro storico. Ma mi sembra che sia un fenomeno che
 riguarda tutto il Paese. Il problema è legato ad un senso di impunità da parte di chi
 compie questi atti, sono dei delinquenti - ha affermato Le liste di attesa non c'
 entrano nulla - ha aggiunto - questa è delinquenza che va contrastata con le forze
 dell' ordine. Rispondiamo con i fatti, da gennaio metteremo in strada la prima
 ambulanza con la videosorveglianza, con un pulsante rosso per avvertire delle
 aggressioni».

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11/01/2020                                                                                                                 Pagina 24

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                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                           Argomento: Sanità Campania

                     «Sistema bloccato, caos sulle ricette»

 I medici di famiglia di Napoli lanciano l'
 allarme       «sul           rischio              collasso
 assistenziale» dovuto al funzionamento
 «a singhiozzo» del sistema grazie al
 quale vengono gestite le prescrizioni
 mediche informatizzate, «che in questi
 primi giorni dell' anno sta manifestando
 seri problemi di funzionalità». L' allarme
 arriva da Corrado Calamaro e Luigi
 Sparano     della     Federazione              nazionale
 medici di famiglia (Fimmg) di Napoli, che
 segnalano come «gli studi sono pieni e
 così la situazione è insostenibile». Sulla
 vicenda interviene anche il presidente
 dell' Ordine dei Medici di Napoli Silvestro
 Scotti: «Quello che sta accadendo va
 oltre ogni possibile immaginazione. Ben
 oltre i limiti della decenza e della
 coscienza». La Fimmg di Napoli lancia un
 appello ai direttori generali delle aziende sanitarie affinché «ciascuno faccia la
 propria parte per evitare il tracollo».

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11/01/2020                                                                                                                    Pagina 13

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                                                                                                                              Lettori: 29.750
                                              Argomento: Sanità Campania

                              Chirurghi estetici, troppi abusivi

 NAPOLI. Martina (il nome è, ovviamente,
 di fantasia), 45 anni, di Napoli, è stata
 operata     di    recente          di     mastoplastica
 additiva da un medico che le aveva
 garantito professionalità ed esperienza.
 Ma i risultati dell' intervento sono stati
 tutt' altro che positivi: la donna ha
 manifestato infatti una raccolta sierosa
 ed ematica, oltre ad un estremo gonfiore
 e dolore a una mammella. Come le è
 stato riscontrato dagli esperti che ora la
 seguono. A lanciare l' allarme sui casi in
 aumento          di        finti      specialisti             che
 provocano seri danni alle pazienti è
 Francesco D' Andrea, presidente della
 Società     italiana           chirurgia            plastica,
 ricostruttiva         ed    estetica.         «Grazie           al
 trattamento con un' esclusiva tecnologia
 che tra l' altro siamo i primi a utilizzare
 in Italia, che sfrutta un' energia termica e sub -termica, abbiamo evitato di
 sottoporre la paziente a un intervento chirurgico correttivo. Ma i casi di danni
 provocati da chi si qualifica come specialista nel settore, senza averne le
 competenze, sono in pauroso aumento». «Frequenti sono le donne che si sono
 sottoposte, ad esempio, ad aumento delle labbra con filler - spiega D' Andrea - con
 un risultato deformante legato all' uso di un prodotto vietato come il silicone liquido,
 ancora proposto da medici senza scrupoli e attenti solo all' aspetto commerciale,
 dimenticando che noi non vendiamo prodotti ma eseguiamo prestazioni mediche a
 tutti gli effetti». La sempre maggio trend di crescita di oltre il 10% negli ultimi 5
 anni, ha visto aumentare il numero di complicanze e insuccessi, «un numero

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aggravato dalla crescita di prestazioni eseguite in maniera improvvisata e da medici
non specialisti», rimarca il presidente Sicpre. Di conseguenza è in aumento il
numero di richieste di interventi secondari per riparare i danni provocati da mani
inesperte. «Circa il 30% delle nostre attività rientra in quest' ambito, che non
sempre è di facile soluzione. La tipologia di queste compli canze è varia e può essere
legata a trattamenti mini invasivi di medicina estetica o rientrare nell' ambito della
chirurgia plastica». Sempre più frequenti, secondo D' Andrea, sono i danni da
trattamenti «ritenuti semplici come i filler, il botulino, le tecnologie laser o da
chirurgia estetica». «Per far fronte a questa problematica come specialisti Sicpre
siamo impegnati a fare corretta informazione al cittadino e formazione ai medici con
corsi di aggiornamento e master universitari».

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11/01/2020                                                                                                                  Pagina 24

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                                                                                                                            Lettori: 107.296
                                            Argomento: Sanità Campania

  Cibi a rischio e insetti allarme negli ospedali l' Asl manda gli
                               ispettori

 IL CASO Ettore Mautone Irregolarità nei
 materiali utilizzati per il consumo e il
 confezionamento delle pietanze (posate,
 piatti e bicchieri di plastica monouso ma
 non    biodegradabili            e      compostabili),
 mancata raccolta delle prenotazioni al
 letto dei pazienti, distribuzione dei pasti
 affidata al personale dei reparti anziché
 ai propri addetti, mancato utilizzo di
 carrelli    refrigerati        ovvero           riscaldati,
 quote di personale non ancora assunte:
 sono alcune delle inadempienze che si
 registrano da alcuni mesi nella fornitura
 del vitto ai degenti della Asl Napoli 1 e
 del Cardarelli. L' ultimo allarme riguarda
 una cimice ritrovata in una busta chiusa
 (ma non sigillata) del kit di posate e
 bicchieri monouso per la prima colazione
 al Pellegrini ma altre segnalazioni simili
 sono state fatte da pazienti del Cardarelli. L' ISPEZIONE In seguito alla segnalazione
 giunta da degenti e operatori del presidio della Pignasecca, la mattina del 7 gennaio
 scorso, la direzione della Asl metropolitana ha inviato i propri ispettori del
 dipartimento di prevenzione e igiene degli alimenti, nelle cucine e al centro
 preparazione pasti del Cardarelli. L' azienda collinare è estranea a ogni addebito in
 quanto la struttura è utilizzata dalla Serenissima Spa, azienda vicentina che ha vinto
 l' appalto Soresa per la fornitura dei pasti alle aziende sanitarie (il lotto 2 comprende
 sia la Napoli 1 sia il Cardarelli). «L' ispezione - chiarisce il manager della Asl, Ciro
 Verdoliva - ha riscontrato alcune irregolarità elevando anche una multa per la non

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corretta separazione delle derrate in deposito rispetto alle attività di preparazione
dei pasti. Contestualmente, nell' ambito delle attività di routine di controllo, sono
stati effettuati prelievi su cibi freschi e conservati ai fini di indagini microbiologiche,
di cui però non abbiamo ancora i risultati». IL BANDO Il bando di gara è stato
assegnato a seguito della gara indetta nell' ottobre del 2016 dalla Soresa, la società
partecipata al 100 per cento dalla Regione e configurata come centrale di
committente di Asl e ospedali. Il servizio di ristorazione, descritto nel capitolato, è a
ridotto impatto ambientale e prevede l' uso di posate di porcellana, vetro o metallo e
di bicchieri e piatti di materiale compostabile da depositare nella frazione dell'
umido. La Serenissima Spa - con sede legale a Vicenza - si è aggiudicata il lotto 2
(Asl Napoli 1 e Cardarelli) nel marzo del 2019, e la relativa convenzione è stata
stipulata a giugno dello scorso anno. Al Cardarelli la fornitura è partita all' inizio di
ottobre, mentre alla Asl Napoli 1 dal primo dicembre dello scorso anno. I DISSERVIZI
I disservizi, riguardo alle presunte inadempienze rispetto al capitolato, sono stati
oggetto di segnalazioni sindacali da parte della Cisl dallo scorso ottobre, e di
interrogazioni consiliari da parte del consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio
Borrelli, con le ultime risposte giunte in aula proprio ieri. «I lotti della gara Soresa -
avverte Borrelli - sono stati tutti assegnati, e solo a Napoli e al Cardarelli si
registrano i disservizi che abbiamo finora denunciato. A Pozzuoli, tanto per fare un
esempio, dove l' assegnatario è un' altra ditta, la fornitura risponde in pieno alle
previsioni del capitolato di gara, i materiali dei contenitori sono tutti monouso e
compostabili, le ordinazioni sono regolarmente prese presso ciascun paziente dei
rispettivi reparti per scegliere tra più opzioni, i carrelli sono di quelli riscaldati o
refrigerati a seconda delle esigenze, mentre in questo caso assistiamo alla consegna
di materiali confezionati in plastica e consegnati in contenitori di polistirolo che poi
spetta al personale di corsia distribuire gettando tutto, dopo l' uso, nell'
indifferenziato insieme ai residui di cibo. Chiediamo che, nel caso in cui si
protraggano le inadempienze, si proceda alla rescissione del contratto». In effetti,
dopo le prime contestazioni mosse in un vertice convocato al Cardarelli, il primo
ottobre scorso era stato deciso di concedere tre mesi, a partire da quella data, per
adeguarsi a tutti gli obblighi contrattuali per revisionare e condurre a regime tutte le
attrezzature. Il tempo supplementare è scattato per la Asl Napoli 1, la cui fornitura è
iniziata in ritardo rispetto al Cardarelli (dal 1 dicembre). Il tempo concesso, in questo
caso a partire dal 20 dicembre, per adeguarsi alle forniture di materiali
biocompostabili è di 50 giorni e scade a fine gennaio. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/01/2020                                                                                                                 Pagina 30

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                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                           Argomento: Sanità Campania

       Grassi: «Ospedale fallito il piano De Luca per unirlo al
                              Moscati»

 `Il senatore leghista denuncia i ritardi
 nell' attuazione del decreto 29 Vigilante:
 «Al primo posto c' è la tutela della salute
 dei cittadini» SOLOFRA Antonella Palma
 L'    accorpamento               dell'          ospedale
 «Landolfi»     all'    azienda          «Moscati»             di
 Avellino è «il fallimento di De Luca», così
 annuncia il senatore della Lega Ugo
 Grassi che interviene sull' emanazione, a
 quasi due anni del decreto 29, che
 sanciva l' accorpamento del «Landolfi» di
 Solofra al «Moscati» di Avellino «salutato
 con     inadeguato             trionfalismo               dal
 governatore       Vincenzo             De        Luca          -
 aggiunge il senatore Grassi - la parola
 «completo      fallimento»              può         essere
 utilizzata senza paura di smentita. De
 Luca affronti la realtà dei fatti: vedrà
 davanti a sé un ospedale che per l'
 impossibilità di consentire operazioni chirurgiche ha dimezzato gli interventi, con
 una lista d' attesa che sfiora i cinque mesi. Vedrà una struttura abbandonata da tre
 validi ortopedici con molti altri professionisti intenzionati a seguirli. Una direzione
 sanitaria allo sbando che per fronteggiare la situazione impone l' attività di pronto
 soccorso ortopedico solo dalle 8 alle 20». L' appello a De Luca: «Dia attuazione -
 riprende Grassi- al decreto 29: a quando i concorsi per rinvenire i sostituti dei medici
 che hanno chiesto il trasferimento? A quando l' arrivo dei rimanenti undici
 anestesisti per la terapia intensiva da aggiungersi ai tre già presenti? La smetterà di
 giocare con la salute e i diritti dei cittadini e dei lavoratori del comparto e farà i conti

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con la realtà? Sono previsti sette milioni per l' adeguamento funzionale del
«Landolfi»: noi della Lega e dei coordinamenti locali e di Solofra, il consigliere
comunale Orsola De Stefano, il dottore Venezia militante Lega, controlleremo che se
ne faccia un uso ragionato e funzionale, perché quello che il governatore non sa o
non capisce, è che investire sull' ospedale di Solofra significherebbe alleggerire il
Moscati» dal surplus di interventi a cui è chiamato, dando reale attuazione all'
accorpamento dei due ospedali e fornendo all' intera popolazione del Salernitano
fino a Napoli e Benevento un' offerta sanitaria di primo livello e di grande
operatività». Preoccupazione viene espressa dal coordinatore cittadino della Lega
Gabriele Vigilante e dal consigliere comunale di opposizione Orsola De Stefano
esponente della Lega. «Il decreto dell' accorpamento è ancora una chimera -
dichiarano - niente nuovi reparti e interventi di edilizia sanitaria. Nulla di quello che
era contenuto nel provvedimento (a firma del governatore e commissario
straordinario per la sanità campana Vincenzo De Luca) ha visto la luce. Tutto è sulla
carta. Né la Regione pare essere interessata ad invertire la tendenza. Siamo
preoccupati per una vicenda che mette in dubbio il diritto alla salute dei nostri
concittadini. Non ci interessano sterili polemiche». In prospettiva «stiamo seguendo
la vicenda con attenzione - concludono Gabriele Vigilante e Orsola De Stefano - e
acquisendo documentazione per elaborare una proposta fattiva rispetto a quello che
dovrà essere il futuro dell' ospedale della nostra città». © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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11/01/2020                                                                                                                         Pagina 35

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                                                                                                                                   Lettori: 107.296
                                                   Argomento: Sanità Campania

                         Medicina tra i banchi sognando il camice

 Parte la nuova versione di «Medicina tra
 i banchi», formazione e orientamento
 dedicati agli studenti degli ultimi due
 anni delle superiori che puntano ad
 iscriversi all' Università e aspirano a
 indossare il camice bianco. Ideato e
 promosso                 dal           direttore               della
 Dermatologia dell' azienda ospedaliera
 Federico        II,       Gabriella           Fabbrocini,             il
 progetto ha il sostegno della Fondazione
 Pfizer e coinvolge oltre 650 ragazzi
 grazie alla convenzione siglata tra l'
 Ateneo      e     l'       Ufficio          scolastico           della
 Campania nell' ambito dei Percorsi per le
 competenze trasversali e l' orientamento
 istituiti dal ministero dell' Università. Le
 lezioni sono strutturate in diversi moduli
 didattico-teorici,              quattro          i     temi        all'
 esame:      dermatologia,                    endocrinologia,
 medicina del lavoro e pediatria, cui si aggiungono i laboratori con attività pratiche
 nei reparti del Policlinico. E c' è massima attenzione anche ai feedback. I dati del
 progetto e le performance dei partecipanti ai test di ammissione alla Scuola di
 medicina e al primo anno di Università saranno infatti illustrati lunedì alle 11 nell'
 aula magna del liceo Gian Battista Vico. Con il dirigente dell' istituto Clotilde Paisio,
 ci saranno un delegato del neoministro dell' Università Gaetano Manfredi, alcuni
 docenti della Federico II, il direttore dell' Ufficio scolastico della Campania, Luisa
 Franzese, il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, Luigi Califano, Gabriella
 Fabbrocini, Maria Triassi, che è direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica,
 Annamaria Colao responsabile della Cattedra Unesco e ordinario di Endocrinologia,

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Ivo Iavicoli ordinario di medicina del lavoro, Annamaria Staiano ordinario di
pediatria.

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11/01/2020                                                                                                                     Pagina 10

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                                                                                                                               Lettori: 29.750
                                               Argomento: Sanità Campania

                          Ordine psicologi, Cozzuto presidente

 NELL' ESECUTIVO ANCHE D' ACQUISTO,
 REGA E RUSSO NAPOLI. È Armando
 Cozzuto il nuovo presidente dell' Ordine
 degli     Psicologi          della         Campania               e
 subentra ad Antonella Bozzaotra, che ha
 guidato l' Ordine dal 2014 al 2019. Su
 proposta del presidente, il Consiglio ha
 votato      il    nuovo          Esecutivo             che        è
 completato dal vicepresidente Liliana D'
 Acquisto, dal tesoriere Angelo Rega e dal
 segretario         Laura          Russo.            Armando
 Cozzuto,          43        anni,          psicologo               -
 psicoterapeuta, libero professionista, è
 didatta          presso          una          scuola             di
 specializzazione                 in          psicoterapia,
 consigliere di indirizzo generale Enpap e
 membro del gruppo di lavoro che si
 occupa degli investimenti finanziari dell'
 ente. Liliana D' Acquisto è una psicologa
 -psicoterapeuta che attualmente ricopre il ruolo di dirigente di sanità pubblica ed è
 responsabile del Centro giuridico aziendale per minori e famiglie della Asl Na1
 Centro. Angelo Rega si occupa da diversi anni di strumenti tecnologici per l'
 assessment e la riabilitazione cognitiva, è docente a contratto di Psicologia dello
 sviluppo all' università Federico II. Laura Russo è psicologa e psicoterapeuta, libero
 professionista, a 27 anni ha fondato il Telefono Rosa di Napoli.

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11/01/2020                                                                                                                  Pagina 4

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                                                                                                                            Lettori: 25.449
                                            Argomento: Sanità Campania

      Più soldi ai medici in«prima linea» L'Asl Napoli2:premi da
                                120euro
 A ngelo Agrippa

 NAPoLI I medici, contro le continue
 aggressioni, hanno chiesto la presenza
 dell' Esercito. Il direttore generale della
 Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva (impegnato
 in    queste       ore     ad       organizzare               la
 presentazione, mercoledì prossimo, del
 nuovo sistema di videosorveglianza sulle
 ambulanze dell' Ospedale del mare) ha
 dichiarato addirittura di sentirsi come in
 guerra. Ora è la Asl Napoli 2 Nord a
 prendere       i         primi        provvedimenti,
 premiando i medici e gli operatori in
 prima linea. Proprio come se si trattasse
 di un fronte di fuoco. Percepiranno
 intorno ai 120 euro in più e dall' azienda
 si punta a chiudere presto lo stesso
 accordo con gli infermieri e gli operatori
 socio assistenziali. «Saranno pagati di
 più - spiega Antonio D' Amore, direttore generale della Napoli 2 - i medici impegnati
 in compiti particolarmente difficili, che si distinguono per maggiore produttività e
 che lavorano nei reparti di prima linea: come ad esempio in Pronto soccorso, nel
 servizio di 118 e negli altri reparti ad elevata criticità, come i servizi delle
 dipendenze e di psichiatria». È tutto contenuto nella nuova deliberazione di
 revisione della graduazione delle funzioni adottata dall' Azienda sanitaria che
 comprende un ampio bacino della cintura metropolitana che va da Ischia a Procida,
 Pozzuoli, Quarto, Afragola, Giugliano, Sant' Antimo, Frattamaggiore, Casalnuovo e
 arriva fino ad Acerra. «Un bacino di competenza - racconta D' Amore - che negli anni
 scorsi registrava fino ad oltre cento aggressioni subìte dagli operatori e che ha

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chiuso, invece, il 2019 con 32 episodi, di cui 16 denunciati». E gli altri 16 perché non
sono stati denunciati? «Perché probabilmente non sono stati ritenuti rilevanti o forse
si è trattato di tentativi di aggressione. Ma siamo diventati un modello nazionale
grazie ai corsi di formazione e prevenzione con i quali siamo riusciti a rimodulare l'
organizzazione dell' accoglienza, consentendo un approccio diverso a chi si rivolge ai
servizi di emergenza. Tutte le strutture di Pronto soccorso - prosegue - sono state
dotate di telecamere a circuito chiuso, è stata introdotta la figura dello psicologo in
Pronto soccorso, è stata realizzata una campagna di informazione circa il ruolo degli
operatori in sanità». Il contratto collettivo nazionale prevede che una quota della
retribuzione accessoria possa essere modulata tenendo conto del valore strategico
del ruolo svolto. In base a questo principio l' Asl Napoli 2 Nord ha scelto di premiare i
medici che lavorano in ambiti che si caratterizzano per la complessità tecnica ed
organizzativa e che sono maggiormente bersaglio di aggressioni. Si tratta della
prima esperienza di questo tipo in Campania. «Abbiamo realizzato un percorso
assieme ai sindacati - continua D' Amore - che ringrazio per la collaborazione, per
indicare i criteri premianti. Ad oggi abbiamo chiuso l' accordo coi sindacati della
dirigenza medico-veterinaria, mentre stiamo discutendo criteri simili con i
rappresentanti sindacali dei lavoratori non dirigenti. Grazie a questo nuovo modello,
non le nascondo - conclude - che potrebbe diventare un presupposto incentivante,
per favorire la partecipazione a bandi di concorso relativi a specialità e profili
professionali finora ritenuti poco attrattivi, dato l' alto numero di defezioni». Intanto
ecco esplodere una nuova emergenza ed è quella segnalata dalla Fimmg Napoli ai
vertici delle Asl: «Con gli studi pieni a causa del picco influenzale - denunciano
Corrado Calamaro e Luigi Sparano - combattiamo con i sistemi informatici per le
ricette elettroniche che funzionano a singhiozzo. Una situazione insostenibile, che
rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale».

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11/01/2020                                                                                                                Pagina 34
                           Il Mattino (ed. Circondario Sud)
                                                                                                                          EAV: € 4.324
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                          Argomento: Sanità Campania

  Tilt pronto soccorso il caso San Leonardo sbarca in Regione

 LA SANITÀ Fiorangela d' Amora Una
 seconda Tac funzionante entro febbraio,
 la sistemazione dei locali del pronto
 soccorso terminata dopo le direttive dei
 Nas. Il caso del Pronto Soccorso di
 Castellammare,         sovraffollato              e       con
 macchinari diagnostici fermi, arriva in
 Regione      dopo           l'       interrogazione
 presentata    dal        consigliere              Alfonso
 Longobardi, che a novembre chiese alla
 direzione sanitaria di fare luce su quanto
 accaduto in quei giorni. La foto di una
 lunga fila all' accettazione e le lamentele
 di cittadini che non potevano eseguire
 esami all' interno del reparto di Medicina
 d' Urgenza del San Leonardo, aveva
 allarmato     l'        esponente                 politico
 gragnanese         che           aveva            chiesto
 chiarimenti in Regione. L' IMPEGNO La
 risposta dell' azienda sanitaria Napoli 3 Sud e dell' assessore alle attività produttive
 Antonio Marchiello sono arrivate ieri mattina, durante il question time in consiglio
 regionale. «Può capitare che i macchinari subiscano dei blocchi per manutenzione o
 malfunzionamento. Il 27 novembre scorso la Tac subì un guasto riparato il 29 dello
 stesso mese - spiega Marchiello - pochi giorni dopo sono terminati i lavori di
 adeguamento per le stanze che dovranno ospitare la seconda Tac». Il 10 dicembre è
 stato disposto il montaggio del macchinario necessario per garantire al San
 Leonardo livelli assistenziali di primo livello: dopo il collaudo avvenuto il 20
 dicembre, la Tac sarà funzionante entro i primi giorni di febbraio. Negli stessi giorni
 il reparto che si trova al piano terra dell' ospedale stabiese ha terminato i lavori di

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adeguamento, divisi in 4 fasi, e partiti sulla base di prescrizioni fatte dai Nas dopo l'
ultima ispezione. In questi giorni anche le stanze del triage e accoglienza hanno una
nuova veste. «Il pronto soccorso stabiese dal primo gennaio al 30 novembre 2019 ha
avuto 59mila accessi - prosegue Marchiello - in forza ha 40 infermieri, 11 operatori
socio sanitari e 7 medici. Una carenza di dirigenti medici è una realtà nazionale e
per fronteggiarla sono state attivate mobilità, concorsi e bandi pubblici». LA REPLICA
Concorsi che non bastano secondo Alfonso Longobardi. «Non possiamo più tollerare
disservizi o gravi disagi. C' è molto da fare per potenziare il nosocomio stabiese e in
particolare serve più personale, sia medico che paramedico - replica il consigliere
regionale - Ho segnalato alla giunta di Palazzo Santa Lucia che si possono utilizzare
subito le graduatorie degli idonei ai concorsi pubblici, così da sopperire alla carenza
di risorse umane». Il reparto diretto da Pietro De Cicco è il più grande del
comprensorio tra l' area stabiese e i Monti Lattari e ha attivato i questi mesi una
rimodulazione del modello organizzativo inserendo la presenza fissa di un medico
chirurgo, di una guardia giurata all' ingresso, fast track per otorino e oculistica,
assistenza pediatrica e grazie alla presenza della rianimazione effettua prestazioni
salvavita. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/01/2020                                                                                                                   Pagina 25

                                                                                                                             EAV: € 5.486
                                                                                                                             Lettori: 107.296
                                             Argomento: Sanità Campania

             Una lunga lista di errori ora l' appalto è in bilico

 I NODI Ettore Mautone Il lotto della
 fornitura dei pasti per i degenti della Asl
 Napoli      1   e   del       Cardarelli           è     stato
 assegnato dalla Soresa alla Serenissima
 Spa a marzo del 2019, la convenzione
 sottoscritta nel successivo giugno, l'
 avvio della fornitura è avvenuta tra
 settembre e ottobre al Cardarelli e il 1
 dicembre 2019 alla Asl. Il capitolato
 speciale confluito nel contratto prevede
 all' articolo 15 che i pasti vengano
 somministrati         ricorrendo             a       posate,
 stoviglie       e       bicchieri             riutilizzabili
 (ceramica,      vetro,        metalli)           ovvero         a
 prodotti monouso e, qualora sia attiva la
 raccolta        differenziata,                 del          tipo
 biocompostabile. Il Cardarelli, a seguito
 delle    segnalazioni           di      difformità            ha
 concesso tre mesi, a partire dal 1
 ottobre, per gli adeguamenti dei macchinari rinvenuti in cattivo stato d' uso. Il 3
 dicembre scorso la Serenissima riferiva tuttavia che la macchina sigillatrice era in
 cattivo stato d' uso e necessitava di modifiche di stampo e di meccanica. Si
 chiedevano dunque ulteriori 60 giorni per la messa a regime. I RILIEVI Il capitolato
 speciale prevede all' articolo 65 che l' azienda sanitaria possa contestare i mancati
 adeguamenti. Le modalità e i tempi sono chiariti nel successivo articolo 67: 8 giorni
 consecutivi con possibilità di presentare cotrodeduzioni. Trascorso inutilmente tale
 tempo l' amministrazione può applicare penali che la Asl Napoli 1 si è puntualmente
 riservata di applicare dopo aver concesso 50 giorni di tempo, a partire dal 20
 dicembre dopo aver verificato le difformità all' Ospedale del mare e in alcuni

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distretti. In gioco c' è la qualità di un servizio concepito ecocompatibile e strutturato
per fornire un servizio di ristorazione adeguato alle esigenze dei pazienti: se questo
non verrà garantito si potrebbe eventualmente valutare la rescissione del contratto.
Le difformità di minor rilievo sono state comunicate direttamente e risolte per le vie
brevi. Per gli adeguamenti dei macchinari c' è bisogno di più tempo. IL PERSONALE
Riguardo al riassorbimento del personale nell' allegato 10 del capitolato è stato
riportato l' elenco dei lavoratori impiegati. L' articolo 81 prevede che «l' organico
impiegato per l' espletamento del servizio deve essere quello dichiarato in fase di
offerta dall' aggiudicatario fatta salva eventuale integrazione e riduzione dovuti ad
aumento o diminuzione del numero di pasti o degli utenti». Le variazioni devono
essere approvate dall' amministrazione. Ora mentre per il passaggio di cantiere del
Cardarelli non si è registrato alcun intoppo per la Asl Napoli 1 a fine dicembre non si
è trovato l' accordo in sede sindacale. Dal verbale risulta che la Serenissima si è
detta disponibile ad assumere solo 25 unità lavorative escludendo profili relativi alla
produzione, funzione impossibile da valutare nell' entità di lavoratori dedicati a
questo profilo nei centri di cottura delle aziende uscenti. Inoltre risultava la riduzione
di un terzo dei pasti preventivati in relazione alla chiusura di 4 plessi ospedalieri
della Asl. La Soresa ha sollecitato la Asl a verificare. Al netto degli altri rilievi
puntuali sugli articoli contrattuali che sarebbero stati disattesi, elencati in una
denuncia della Cisl e in una interrogazione del consigliere regionale dei Verdi
Francesco Borrelli (mancanza di vassoi personalizzati, della registrazione degli
ordinativi al letto del paziente, dei carrelli termorefrigerati nella distribuzione dei
pasti, oltre al nodo del materiale monouso non conforme) emerge infine il rilievo di
una somma che sarebbe stata indebitamente conseguito dalla ditta fornitrice
calcolata finora in circa 170 mila euro per i soli materiali utilizzati per un totale di
circa 600mila euro considerando anche la remunerazione delle ore non lavorate di
addetti alla prenotazione, distribuzione e ritiro dei pasti. Tutte ipotesi che vanno
attentamente verificate da parte delle aziende sanitaria e ospedaliera. ©
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11/01/2020                                                                                                                Pagina 24

                                                                                                                          EAV: € 5.308
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                          Argomento: Sanità Campania

   Violenza in corsia, all' As1 2 Nord più soldi al personale in
                              trincea

 LA STRATEGIA Giuseppe Maiello Incentivi
 economici per gli addetti impegnati nelle
 posizioni a rischio, a cominciare dal
 personale sanitario esposto a minacce e
 aggressioni dei familiari dei pazienti. Una
 decisione unica, che va a collocarsi nel
 pacchetto delle misure predisposte dal
 management dell' Asl Napoli 2 Nord tra
 cui l' incremento di videosorveglianza e
 vigilanza privata. Nel 2019 sono state 32
 le aggressioni registrate nelle diverse
 strutture del territorio, in 16 di questi
 episodi il personale è stato costretto a
 fare ricorso alle cure dei colleghi. Tra le
 strutture a rischio svetta il presidio
 ospedaliero Santa Maria delle Grazie di
 Pozzuoli, con 11 aggressioni, seguito dal
 San Giuliano di Giugliano con 5 episodi
 segnalati, e dal Rizzoli di Ischia con
 quattro. Nessuno episodio al San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, tre invece le
 aggressioni subite dal personale del 118 e di emergenza territoriale, e nove quelle
 nei distretti sanitari e nei dipartimenti sul territorio. IL MODELLO SANTOBONO «Negli
 ultimi anni si è agito con una profonda rimodulazione dei modelli organizzativi nelle
 aree di urgenza», spiegano all' Asl diretta dal manager Antonio d' Amore, che lunedì
 prossimo parteciperà con i propri tecnici a un incontro in Questura finalizzato a
 dotare tutti i Pronto Soccorso di una linea diretta con le forze dell' ordine, così da
 velocizzare gli interventi in caso di aggressioni. Una misura adottata da qualche
 settimana all' ospedale Santobono. È evidente che le condizioni di stress sugli

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