Media Monitoring per 20-02-2019 - Rassegna stampa del 20-02-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 20/02/2019 - NAPOLI.FANPAGE.IT Si opera per dimagrire, ma muore tre giorni dopo l'intervento: indagati tredici medici ........ 1 19/02/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT Muore dopo l’intervento per dimagrire: 13 medici indagati ................................................... 2 19/02/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT Si opera per dimagrire e muore: 13 medici indagati tra Salerno e Benevento ....................... 3 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 4 20/02/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Biopsie fuorilegge, indagini in ospedale ................................................................................ 4 20/02/2019 - CRONACHE DI SALERNO Screening gratuito all' Asl di Vietri ........................................................................................ 6 Sanità Campania ............................................................................................................................... 7 20/02/2019 - IL ROMA «Il San Giuliano diventerà Lea di I livello» ............................................................................. 7 20/02/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) «Nessuno sgarbo pronto al confronto per servizi migliori» .................................................... 9 20/02/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Cgil: «Fatebenefratelli turni di notte rinforzati» .................................................................. 11 20/02/2019 - IL MATTINO DONAZIONE DEGLI ORGANI IL RITARDO CULTURALE ............................................................ 12 20/02/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO La Cgil boccia l' autonomia di De Luca Poi fa dietrofront: proposta interessante ................ 14 20/02/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Morsa: «Pronto soccorso in sofferenza il manager non può attendere oltre» ...................... 16 20/02/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Non solo soldi ma anche apparecchi elettronici ................................................................... 18 20/02/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) REGIONALISMO, ORA IL SUD ALZI LA VOCE .......................................................................... 19 20/02/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Soccorsi in ritardo muore anziana: scatta l'inchiesta ........................................................... 22 20/02/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Stipendi doppi, contabile verso il licenziamento .................................................................. 24 20/02/2019 - IL ROMA Tumori, al Pascale la Rete oncologica incontra le associazioni ............................................ 26 20/02/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Verdoliva:primari e assunzioni all'Asl Ecco il piano per convincere i sindacati .................... 27 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 29 20/02/2019 - IL MESSAGGERO Autonomie, frenata M5S dalla salute all' ambiente istruttorie tutte da rifare ` ................... 29 20/02/2019 - IL MESSAGGERO Batte un cuore ricaricabile anche senza fili ......................................................................... 31 20/02/2019 - IL TEMPO Cento milioni l' anno per tumori e malattie rare .................................................................. 33 20/02/2019 - LA VERITÀ I medici inglesi aprono all' eutanasia con una consultazione taroccata ............................... 34 20/02/2019 - LA REPUBBLICA Il mental coach della ministra la new age ora va al governo ................................................ 36 20/02/2019 - IL MESSAGGERO La fertilità, per i giovani una perfetta sconosciuta .............................................................. 38 20/02/2019 - LA REPUBBLICA Sistema Usa-Cina L' Ai prende la laurea in pediatria ............................................................ 40 20/02/2019 - IL MESSAGGERO Virus Hpv può scatenare l' infarto nelle donne .................................................................... 41
20/02/2019 napoli.fanpage.it EAV: € 3.849 Lettori: 20.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Si opera per dimagrire, ma muore tre giorni dopo l'intervento: indagati tredici medici L’uomo, cinquantadue anni, si era sottoposto ad un intervento di riduzione della massa grassa a Benevento. Dopo tre giorni ha iniziato a stare male ed è tornato in ospedale, ma nonostante i tentativi di salvargli la vita e dopo il trasferimento al Ruggi di Salerno, l’uomo è deceduto. Tredici i medici indagati: sei a Benevento e 7 a Salerno. Cronaca Napoli e Campania Benevento Salerno 19 febbraio 2019 22:24 di Giuseppe Cozzolino Si era operato per dimagrire, ma tre giorni dopo è morto : sono tredici i medici indagati tra Salerno e Benevento per il decesso di G.N., un docente di cinquantadue anni originario del Salernitano che pochi giorni fa è deceduto dopo essere arrivato in condizioni gravissime all'ospedale Ruggi d'Aragona. L'uomo, tre giorni prima, era stato operato invece a Benevento, per un intervento di riduzione della massa grassa. Il docente, che pesava oltre 150 chili, aveva deciso di sottoporsi a questo tipo di intervento per dimagrire ed inizialmente tutto lasciava pensare che l'operazione chirurgica sembra perfettamente riuscita, tanto che dopo la normale degenza post-operatoria, il cinquantaduenne era stato dimesso. Ma tre giorni dopo, l'uomo ha iniziato ad accusare dei malori, ed i familiari lo hanno così riportato al nosocomio sannita, dove le sue condizioni precipitano. A quel punto, il docente viene portato d'urgenza al Ruggi di Salerno, dove arriva già in condizioni gravissime e poco dopo muore nonostante i tentativi di salvataggio dei medici. Subito viene ipotizzato una possibile perforazione durante l'intervento, che avrebbe poi causato una sepsi: la magistratura apre subito un'inchiesta e decide di sequestrare le cartelle cliniche e disporre un'autopsia. Oggi, invece, la decisione di indagare per la morte dell'uomo tredici medici: sei del nosocomio sannita e sette del suo corrispettivo salernitano. Saranno ora le indagini a cercare di chiarire le cause che hanno portato al decesso dell'uomo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/02/2019 salernonotizie.it EAV: € 765 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Muore dopo l’intervento per dimagrire: 13 medici indagati 13 medici (sei di un ospedale di Benevento e 7 di un nosocomio salernitano) risultano indagati per il decesso di Giovanni M, 52enne di Salerno morto dopo un intervento per dimagrire Il 53enne giunse all’ospedale di Salerno già in condizioni gravissime con i medici che fecero di tutto per salvargli la vita senza però riuscirci. I familiari della vittima si sono rivolti alla Magistratura chiedendo che venga fatta chiarezza sulla morte del proprio caro. Il paziente aveva un peso che andava oltre i 150 chilogrammi e gli causava non pochi problemi alla salute. Aveva deciso di sottoporsi all’intervento di riduzione allo stomaco per poter dimagrire. L’operazione fu eseguita in un primo momento a Benevento. Tornato a casa l’uomo cominciò ad avere i primi malori. Le sue condizioni non miglioravano tanto che si era reso necessario il ricorso all’Ospedale di Salerno fino al decesso dell’uomo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/02/2019 salernotoday.it EAV: € 648 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Si opera per dimagrire e muore: 13 medici indagati tra Salerno e Benevento Il 52enne giunse all’ospedale di Salerno già in condizioni gravissime: inutile, risultò ogni tentativo di salvarlo Sono indagati 13 medici (sei di un ospedale di Benevento e 7 di un nosocomio salernitano), per il decesso di G.N., docente 52enne di Salerno morto dopo un intervento per dimagrire. L'uomo giunse all’ospedale di Salerno già in condizioni gravissime: inutile, risultò ogni tentativo di salvarlo.Di oltre i 150 chilogrammi, la vittima aveva deciso di sottoporsi all’intervento di riduzione allo stomaco. L’operazione fu eseguita in un primo momento a Benevento, ma, tornato a casa, l’uomo cominciò a sentirsi male: di lì la corsa in ospedale a Salerno, fino al decesso, per il quale i familiari hanno sporto denuncia, al fine di far chiarezza sul drammatico epilogo. Si indaga. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 31 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 6.926 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Biopsie fuorilegge, indagini in ospedale EBOLI Paolo Panaro Indagini dei carabinieri del Nas sull' ospedale Maria Santissima Addolorata. Le indagini sono concentrate sul Servizo di Immunopatologia renale dell' ospedale ebolitano e sarebbero stati deferiti in stato di libertà il responsabile del Servizio di Immunopatologia renale e il dirigente medico dell' U.O.C (Unità Operativa Complessa) del Reparto di Nefrologia dialisi. I due medici indagati sarebbero accusati di aver redatto referti riguardanti biopsie renali che, stando alle indagini condotte dai Nas, sarebbero di esclusiva competenza dei medici specialisti in anatomia e istologia patologica e avrebbero esercitato abusivamente la professione sanitaria di anatomopatologo. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno e sono scattate nei giorni scorsi quando il Nas di Salerno, diretto dal maggiore Ferrara, ha ispezionato i locali dell' ospedale ebolitano dove viene effettuato il servizio di Immunopatologia renale, riscontrando l' assenza di requisiti minimi strutturali previsti dalle normative. I Nas avevano anche comunicato di sospendere il servizio per provvedere ai lavori e mettere a norma gli ambulatori dove ci sono apparecchiature mediche del valore di 500mila euro. I controlli sono stati concentrati sui referti che, stando alle indagini dei carabinieri, devono essere redatti dai medici specializzati in anatomia patologica. IL CONCORSO Oggi doveva svolgersi il concorso del nuovo dirigente del reparto di Nefrologia, ed è stato rinviato ad altra data. Una coincidenza che può diventare un' altra tegola sul personale del reparto, finito al centro di un' inchiesta giudiziaria. Nei giorni scorsi dopo i controlli negli ambulatori del servizio di Immunopatologia renale risultati non idonei i militari hanno chiesto che venissero interrotte tutte le attività all' interno dei locali non idonei. La direzione sanitaria doveva spostare anche le apparecchiature mediche, che invece non sono state trasferite e dovrebbero essere eseguiti i lavori per rendere idonei i locali. I militari indagano anche sulla mancata assegnazione dei Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
locali dove in passato era allocato il reparto di pediatria al reparto di Nefrologia per ospitare il Servizio di Immunopatologia renale. Circostanza anomala, tanto che per chiarirla è scattata un' inchiesta interna all' Asl e in ospedale sono giunti gli ispettori per far piena luce. Nelle prossime ore potrebbero essere sospese alcune attività del Servizio di Immunopatologia renale che riguardano gli esami istologici. Va detto che il reparto di Nefrologia è uno dei più noti in tutta Italia per le sue eccellenze. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 15 EAV: € 872 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Screening gratuito all' Asl di Vietri VIETRI SUL MARE / Per approfittarne basta prenotarsi al numero 3313086854 L' iniziativa indirizzata a tutte le donne per prevenire i tumori alla mammella e alla tiroide Domenica dalle ore 9 alle ore 13, presso i locali della Asl di Comune di Vietri sul Mare, si terrà lo Screening Ecografico gratuito per la prevenzione dei tumori alla mammella e alla tiroide. Potranno partecipare all' iniziativa tutte le donne, dai 20 anni in poi, previa prenotazione al Comitato di Costa Amalfitana (cell 3313056854 - le prenotazioni verranno raccolte dal 20 febbraio dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18). Verrà data la priorità alle donne che non hanno mai effettuato un esame ecografico di controllo. L' iniziativa di prevenzione è realizzata da Croce Rossa Italiana -Comitato di Costa Amalfitana, con il supporto sanitario del dottore ecografista Maurizio Coppola di Maiori. "Il tumore del seno - spiegano dall Cri - colpisce oggi con una frequenza di un donna su otto. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 48.000 nuovi casi: il tumore del seno è il più frequente nel sesso femminile. Grazie, però, ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce, nonostante il continuo aumento dell' incidenza, di tumore del seno oggi si muore meno che in passato. Il cancro della tiroide è abbastanza diffuso. Rappresenta il 3-4 per cento di tutti i tumori umani e colpisce soprattutto le donne tra i 40 e i 60 anni. È uno dei tumori più frequenti per le donne in questa fascia d' età. L' incidenza è di circa 5 casi ogni 100.000 abitanti per gli uomini e circa 15-18 nuovi casi ogni 100.000 abitanti per le donne. Il numero di casi di tumore della tiroide è molto aumentato negli ultimi decenni: le nuove diagnosi hanno riguardato soprattutto piccoli carcinomi scoperti spesso casualmente durante un' ecografia tiroidea. È probabile che a tale aumento dei casi contribuiscano i controlli ecografici che in precedenza non si facevano e che hanno portato a diagnosticare tumori indolenti che in passato non erano scoperti. La sopravvivenza è molto elevata (oltre il 90% a 5 anni dalla diagnosi nelle forme differenziate). Croce Rossa Italiana è a ser. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 27 EAV: € 1.376 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania «Il San Giuliano diventerà Lea di I livello» GIUGLIANO Successo di "Cardiologie Aperte", parla il primario Giovanni Napolitano GIUGLIANO. Buona partecipazione alle giornate della campagna di prevenzione cardiovascolare "Cardiologie Aperte" presso l' ospedale San Giugliano di Giugliano. L' Unità di terapia intensiva cardiologica del San Giuliano, diretta dal dottor Giovanni Napolitano (nella foto), nella sola prima giornata contava oltre 30 visite, superate le 200 visite in totale. «Numeri importanti che testimoniano la fiducia che la popolazione ripone in noi e ci ripagano dei tanti sforzi - afferma il dottor Napolitano primario del reparto - siamo ormai alla terza edizione e registriamo un trend in crescita di adesioni alla nostra iniziativa. In un territorio come questo dove l' incidenza delle malattie cardiovascolari è molto elevata, superiore ad altre della Campania, è importante diffondere la cultura della prevenzione». Quali sono, a suo avviso, le cause di quest' alta percentuale di cardiopatici? «Certamente gli stili di vita sono fattori che incidono, ma sfortunatamente non sono tutti pazienti diabetici, e non mi sento di affermare che l' inquinamento ambientale sia un fattore di secondaria importanza. Siamo nell' epicentro della Terra dei fuochi e una correlazione tra l' inquinamento e le malattie cardiovascolari c' è». Considerando questi problemi le strutture di cui è dotato l' ospedale sono adeguate? «Il San Giuliano, a breve passerà dall' essere un Pronto Soccorso a un DEA di I livello, e questo comporterà un rafforzamento di tutti i reparti ampliando ancora l' of ferta. Questo è un percorso che la Direzione Strategica dell' Asl Napoli 2 ha intrapreso e sta perseguendo con estrema determinazione. Il lavoro da fare per migliorare è tanto ma la direzione intrapresa è sicuramente quella giusta». E nel suo reparto? «Nel mio reparto, ad esempio, essendo un centro Spoke (centro periferico) curiamo direttamente i pazienti Nstemi, cioè i pazienti con problemi acuti ma relativamente stabili, che trasferiamo a Pozzuoli, mentre i pazienti Ste mi, cioè quelli con infarti Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
gravi in atto e instabili, vengono trasportati al Policlinico che è il centro QUALIANO. Una vicenda che va avanti da quasi 4 anni, tra l' esasperazione dei residenti e la rassegnazione dei commercianti che palesano difficoltà a mandare avanti i propri affari. La formazione della voragine di via Alcide de Gasperi, con conseguente chiusura dell' arteria al traffico veicolare datata 3 agosto 2015, continua ad incidere e, purtroppo in negativo, sulla vivibilità del posto. Il mancato passaggio dei veicoli ha creato più di un disagio agli esercenti, con qualcuno di essi che ha deciso di affiggere il cartello "Affittasi"non vedendo alcuna possibilità di futuro nella strada oggetto del crollo. «È uno scempio qui, non ci capiamo nulla - afferma Antonio, Hub della Federico II. Quest' attività richiederebbe un cardiologo e infermieri da dedicare esclusivamente a questo compito ma in organico non c' è e cerchiamo di sfruttare al meglio le risorse che abbiamo». E le attrezzature? «Anche in quel caso c' è un disegno chiaro, a breve dovrebbero arrivare degli ecocardiografi top di gamma, ma la burocrazia è la nostra nemica. Ma devo essere sincero, le nostre richieste sono ampiamente condivise dalla Direzione Strategica che sta puntando su questo ospedale sulla professionalità di chi vi lavora». Come un' araba fenice il San Giuliano sembra dunque risorgere dalle proprie ceneri con primari competenti e entusiasti del proprio lavoro che sembra riscuotere anche il consenso dei pazienti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 22 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 8.436 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Nessuno sgarbo pronto al confronto per servizi migliori» Gianni De Blasio LE TENSIONI Un malinteso. Uno spiacevole equivoco. Di «sgarbi istituzionali» non ce ne sono stati. «Non ho mai offeso nessuno, figuriamoci se inizio ora con i sindaci!». Il direttore dell' Azienda ospedaliera «San Pio» se è risultato assente all' assemblea delle fasce tricolori è solo perché ha ritenuto di non essere stato invitato. «La lettera di indizione della riunione a noi direttori generali è pervenuta solo per conoscenza, personalmente non sono stato invitato», eccepisce Renato Pizzuti. E a chi obietta la diversità di atteggiamento tenuto dal collega dell' Asl, Franklin Picker, intervenuto ai lavori, ribatte che a lui, a differenza dell' altro manager, non sono giunte telefonate. «Sono stato e resto disponibile al confronto, è sufficiente dirmelo anche il giorno prima». LA REPLICA Intanto, Pizzuti, in linea con tale impostazione, ha respinto gli addebiti venuti dall' assemblea. Ha inviato una lettera a Mastella dicendo di non condividere «l' atteggiamento di stigmatizzazione» assunto dal sindaco di Benevento e dai suoi colleghi. «Del resto, a voler considerare la normativa vigente, le Asl interagiscono con la Conferenza dei sindaci, mentre le Aziende ospedaliere solo con il sindaco del Comune ove insiste la sede del presidio, Benevento e Sant' Agata». Ciononostante, ricorda Pizzuti, non mi sono mai sottratto a confronti costruttivi con la finalità di migliorare l' assistenza sanitaria. Il direttore attenderà l' iniziativa che vorrà assumere Mastella, rendendosi già da ora disponibile. LA FASCIA TRICOLORE Ma secondo il sindaco «lo sgarbo istituzionale nei confronti dei sindaci resta». «È singolare che il direttore Picker, destinatario del medesimo invito, abbia, invece, partecipato illustrando le varie problematiche dell' azienda». Mastella, comunque, anticipa parte dei temi che l' assemblea dei sindaci sottoporrà al direttore generale: a Sant' Agata, riferisce è scomparso il «polo oncologico regionale»; non esiste nel piano ospedaliero presentato un' Unità operativa di Medicina Nucleare né a Sant' Agata, né al Rummo; i 100 posti letto dell' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ospedale di Sant' Agata sono scesi a 86, prevedendo, oltre al Pronto Soccorso, la Medicina Interna, per 20 posti letto, struttura senza un primario; Chirurgia Generale elettiva, con 6 posti letto; Oncologia con 6 posti letto; Terapia Intensiva con 4 posti letto; la Direzione Sanitaria di presidio con dirigente di struttura complessa; Recupero di riabilitazione funzionale (26 posti letto) con primario; lungodegenti (24 posti letto) con primario. «È stato previsto - conclude Mastella - un pronto soccorso, ma senza un reparto di ortopedia e un primario, un reparto di cardiologia, una chirurgia d' urgenza ma con una chirurgia generale di elezione e senza primario. In quanto al «Rummo», qualche giorno fa è stato pubblicato un articolo della organizzazione sindacale Fsu Usae, che ha denunciato la grave situazione del San Pio, chiedendo l' intervento del prefetto. Il rischio è che, non raggiungendo i volumi preventivati alla fine del triennio, il nosocomio venga retrocesso». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 22 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 3.185 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Cgil: «Fatebenefratelli turni di notte rinforzati» «Nell' incontro con la dirigenza dell' ospedale Fatebenefratelli, abbiamo ottenuto una prima apertura alle nostre richieste». Così in una nota la Fp Cgil, in seguito alla riunione con i vertici del nosocomio sannita. «È stato deciso - dice il coordinatore Pompeo Taddeo - di destinare 3 infermieri al turno di notte presso il reparto di Medicina, aggiungendo una unità alle due esistenti e abbiamo ottenuto l' incremento di un' unità ausiliaria in grado di intervenire presso il pronto soccorso, la radiologia e dovunque ne sia ravvisata la necessità. Un ottimo risultato, che contribuisce al miglioramento dei servizi, che passa attraverso il necessario supporto dei lavoratori, in quanto le difficoltà dei dipendenti di una qualsiasi azienda, sono destinati a trasformarsi in difficoltà per l' intero processo produttivo ,con ricadute negative sulla qualità dei servizi offerti». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 21 EAV: € 6.150 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania DONAZIONE DEGLI ORGANI IL RITARDO CULTURALE Maria Pirro Il Centro nazionale trapianti fa parlare i numeri: le donazioni di organi si consolidano (1.680, nel 2018), le liste d' attesa calano per il terzo anno consecutivo (in particolare, quella per il rene), mentre le dichiarazioni di volontà sono quasi raddoppiate grazie al possibilità di registrare la propria scelta al rinnovo della carta d' identità elettronica. I risultati, dunque, sono positivi, a 20 anni dalla legge che ha istituito la rete salvavita. Ma l' Italia procede «a due velocità», perché «i volumi di attività - certifica il rapporto - nelle regioni centro-settentrionali sono ancora molto superiori a quelli del Sud». La Toscana può infatti contare su 46,8 benefattori per milione di abitanti, la Campania su 10,1. Ma il dato che colpisce di più è il seguente: a Napoli e dintorni il 41,8 per cento delle famiglie si oppone alla donazione degli organi, quando per il proprio congiunto non c' è più nulla da fare. A Firenze solo il 27,3 per cento dice no. E la stessa linea emerge dalle dichiarazioni di volontà registrate nei Comuni, quindi in prima persona: qui il 45,7 per cento dei cittadini si esprime negativamente o rimanda la scelta (in Toscana, il 24,6). Colpa di strutture sanitarie disattente che, con qualche eccezione, non riescono a conquistare la fiducia dei pazienti e dei loro parenti, e per questo non vengono ripagate, ma non solo. Il distacco è anche culturale, amplificato da un difetto di comunicazione/educazione. Per comprenderlo, basta incontrare le persone, innanzitutto i giovani, che aspettano di essere chiamate per l' intervento: fino a quel momento quasi tutti interessati poco o niente al problema. In più, c' è chi racconta di temere (erroneamente), che, dando l' assenso, possa essere curato male, a vantaggio di altri, e chi non vuole pensare al peggio prima del tempo. Di certo, le ragioni vanno approfondite per poter agire. Perché, dietro i numeri, ci sono volti e storie come quella di Alex, il bimbo di 18 mesi sottoposto a trapianto di midollo al Bambino Gesù di Roma che ha portato a una fila infinita di aspiranti donatori in piazza del Plebiscito. Una contraddizione? No, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
disorganizzazione, ignoranza o superstizione non devono prevalere sul cuore grande dei napoletani. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 5 EAV: € 1.590 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania La Cgil boccia l' autonomia di De Luca Poi fa dietrofront: proposta interessante Angelo Agrippa Incontro «chiarificatore» tra il governatore e i sindacati. Caldoro dà una mano a de Magistris NAPOLI Dal segretario generale della Cgil Campania, Nicola Ricci, arriva una sonora bocciatura contro l' iniziativa intrapresa dal presidente della Regione Vincenzo De Luca sul tema dell' autonomia, avendo, quest' ultimo, prima invocato una mobilitazione di massa del Mezzogiorno contro la cosiddetta «secessione dei ricchi» e poi, a distanza di quarantotto ore, avanzato anche lui una richiesta formale al Governo di trasferimento di competenze. Ma a distanza di poche ore ecco che lo stesso Ricci fa un clamoroso dietrofront: «L' incontro avuto con il presidente della Regione Campania - corregge - ha chiarito i contorni e gli obiettivi per i quali è stata chiesta l' autonomia per 13 competenze. In un primo momento i contorni della proposta facevano pensare ben altro ed è opportuno che la nostra posizione, alla luce di questa interlocuzione, guardi con interesse alla richiesta di De Luca avanzata al Governo centrale. Nei prossimi giorni, appena possibile, si chiariranno ulteriori aspetti». Ma cosa è accaduto, in poche ore, per rovesciare un giudizio aspro come quello pronunciato in mattinata da Ricci in una presa di posizione nettamente contraria del pomeriggio? Cosa avrà compreso Ricci, dopo aver incontrato il presidente della Regione, che non aveva capito negli ultimi giorni? Il mistero si infittisce. «L' attacco violento di De Luca al regionalismo differenziato, arrivato forse in ritardo, è giustificato. Non comprendiamo, però, come mai questo attacco, il giorno dopo e in una forma isterica, si sia trasformato in una richiesta di sedersi al tavolo con il Governo per ottenere il trasferimento di tredici competenze per la Campania». La contestazione sollevata dal segretario generale della Cgil Campania è avvenuta durante il dibattito sull' autonomia organizzato dalla Federico II. Per Ricci prima era Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
letteralmente «insostenibile» ipotizzare l' autonomia differenziata della Campania, soprattutto osservando la pressione fiscale che grava sui cittadini e i servizi che ne ricevono in cambio. Ma successivamente, e una volta che De Luca ha invitato i sindacati a far parte del tavolo di discussione sullo spinoso argomento, ha spiegato che la proposta del governatore potrebbe essere addirittura niente male. «In Campania - ha spiegato prima del dietrofront il leader sindacale - i livelli essenziali di prestazione, in particolare per ciò che concerne la Sanità e l' Istruzione, non sono assicurati. E proprio questi due settori, insieme a quello dei Trasporti, risentiranno maggiormente del problema derivante dal residuo fiscale». Secondo Ricci, poi, la contrapposizione che si sta generando sul tema dell' autonomia tra De Luca e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris (il quale rivendica un federalismo su base metropolitana) non gioverà ai cittadini. Le critiche della Cgil regionale si sono poi diluite nel corso dell' incontro tra De Luca e le rappresentanze sindacali a palazzo Santa Lucia. Intanto da Roma, dove ha partecipato ad un convegno sulla macroregione Sud moderato dal giornalista Alessandro Sansoni e promosso dalle Fondazioni Magna Carta e Craxi con Gaetano Quagliariello, Giovanni Toti, Michele Emiliano, il direttore della Svimez Luca Bianchi, il ricercatore del Censis Giulio De Rita e il vice direttore del Corriere della Sera , Antonio Polito, l' ex governatore campano, Stefano Caldoro, ha teso una mano al sindaco de Magistris: «Al netto dei passaggi più fantasiosi - ha commentato Caldoro - quella ipotizzata dal primo cittadino partenopeo, vale a dire l' autonomia metropolitana, è una posizione da valutare. Vengo - ha ricordato - dalla tradizione riformista che immaginava "Napoli città Regione" negli anni '90. Le città devono essere protagoniste, guidare i processi e le Regioni essere aree vaste di programmazione e non di gestione». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 24 EAV: € 10.208 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Morsa: «Pronto soccorso in sofferenza il manager non può attendere oltre» L' ALLARME Antonello Plati «Il problema è prima di tutto organizzativo. Da questo punto di vista, chiediamo un' immediata inversione di rotta. Altrimenti le cose non potranno che peggiorare». Chiede l' impegno di tutti, il segretario generale della Funzione Pubblica Cgil Licia Morsa, per far sì che «la situazione del Pronto soccorso torni quantomeno alla normalità». Si rivolge alla direzione generale: «Siamo in attesa che il management dell' Azienda Moscati presenti l' atto aziendale: è un passaggio fondamentale per superare la crisi». E ai suoi omologhi: «Per favore, non strumentalizziamo una questione così delicata: è in gioco il futuro dei lavoratori e la salute dei cittadini». Insomma, la rabbia è tanta per quanto accaduto l' altra sera: «È inconcepibile», dice Morsa riferendosi alla seconda aggressione in appena due settimane. La prima ai danni di un' addetta al triage «Non può esserci una sola persona all' accettazione, ce ne vorrebbe almeno un' altra» - poi quella di lunedì con un infermiere colpito al volto da un pugno di un paziente, un uomo di 78 anni in evidente stato di alterazione che era in attesa del referto. Percopo, in questi giorni fuori sede per improrogabili impegni, al suo rientro si farà «carico di esaminare la vicenda con tutti i soggetti interessati». È quello che tutti si aspettano per porre un freno all' escalation di violenza. Nel reparto del primario Antonino Maffei, la situazione, da sempre critica a causa dell' atavica carenza di organico, è precipitata in concomitanza del picco influenzale: sono, infatti, aumentati gli accessi se ne registrano più di 100 al giorno - con codici minori che determinano il congestionamento e dilatano i tempi di attesa. Una condizione riconosciuta sia dal primario, che attende i rinforzi più volte annunciati, sia da Percopo, che ha intenzione di concedere, l' ormai nota, indennità di disagio al personale (circa 400 euro lordi in busta paga per tre mesi al momento congelati per Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
via di alcuni cavilli burocratici). Reclamano con forza i propri diritti gli infermieri e gli operatori sociosanitari - la maggior parte dei quali non è sindacalizzata - che in un appello al Mattino ribadiscono: «Non è accettabile che nello stesso spazio si forniscano sia prestazioni di emergenza sia di reparto. Siamo allo stremo, facciamo il nostro dovere e anche di più. È un' esigenza il riconoscimento economico pensato per noi dall' Azienda: deve essere concesso subito». «L' assistenza che offriamo - concludono - è diventata di area critica e il contratto prevede per queste aree un' indennità di disagio». Sulla questione, come ha ricordato il segretario provinciale del Nursind Romina Iannuzzi, un paio di mesi di fa c' è stata un' interrogazione parlamentare del senatore Davide Faraone (Pd) che rileva la «sempre maggiore frequenza con la quale si registrano casi di aggressione a medici e operatori sanitari impegnati nei pronto soccorso». Un fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti, «in particolar modo nel Sud del Paese» e le cui cause «sono da ricercare, da un lato, nell' esasperazione di pazienti e familiari per le lunghe attese e, dall' altro lato, nella scarsa presenza di misure di vigilanza». In risposta all' interrogazione, il sottosegretario per la Salute, Armando Bartolazzi ha ricordato che «nel decreto-legge sicurezza e immigrazione, si è voluta inserire una specifica disposizione che rafforza la tutela preventiva dei presidi sanitari». Il riferimento è all' estensione del Daspo urbano anche ai presidi sanitari. Inoltre, c' è uno specifico disegno di legge che propone la costituzione di un osservatorio nazionale sulla sicurezza di tutto il personale della sanità. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 25 EAV: € 2.898 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Non solo soldi ma anche apparecchi elettronici Nell' inchiesta sugli stipendi doppi all' Asl vengono fuori anche i tipi umani. Se per il medico dell' Alta Irpinia (coinvolto suo malgrado, come fa intendere il suo difensore), il vantaggio economico era cash, per il contabile che gestiva le fila della truffa, i vantaggi non erano necessariamente soldi in contanti o sotto forma di trasferimenti su carta di credito. In particolare il contabile dell' Asl era in grado di farsi consegnare quelle che il legale definisce esigenze. In sostanza apparecchiature elettroniche di ultima generazione, come un drone da 1600 euro che, prenotato (e pagato) dal medico, veniva ritirato dal dipendente pubblico. In altri casi si trattava invece di specialità cosmetiche o medicinali estremamente costosi. «Mi serve, so che tu puoi, prendilo per me...». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 8 EAV: € 90.662 Lettori: 704.603 Argomento: Sanità Campania REGIONALISMO, ORA IL SUD ALZI LA VOCE PAOLA DE VIVO La politica C' è voluta la concreta minaccia dell' autonomia regionale e l' appello di intellettuali di varia estrazione disciplinare, me compresa, per risvegliare le forze politiche del Mezzogiorno dal profondo torpore in cui erano cadute. Seppure con accenti differenti e ancora divise sul da farsi, la rincorsa delle regioni del Sud si è avviata, anche se con colpevole ritardo. La frenata che ha avuto in Consiglio dei ministri la proposta della leghista Stefani, può essere allora interpretata come un segnale di apertura, per effetto dei dubbi che sta sollevando, di una discussione che sembrava del tutto blindata? Oppure si può ipotizzare più semplicemente che sia una battuta d' arresto temporanea, dovuta all' ennesimo chiarimento interno alla maggioranza? Un arresto che non produrrà alcun passo all' indietro da parte della Lega, la quale sta dando per scontato l' esito finale di una partita che sta giocando con una certa arroganza, sicura del consenso che sta registrando e su cui si appoggia. Sia nell' una che nell' altra ipotesi, rimane da rimarcare che la questione è più spinosa e grave di quanto già non sia evidenziata. In essa appare centrale la redistribuzione delle risorse finanziarie da parte dello Stato e i modi per allocarle alle Regioni tenendo conto del residuo fiscale, ammantando quest' operazione in un presunto scenario neutrale, dove tutte le amministrazioni regionali ci guadagnano, potendo decidere in base ai fabbisogni che hanno dove, quando e come spendere. La logica ricalca uno schema di efficienza e di efficacia amministrativa, concepito però come un fine in stesso. In che senso, vi chiederete? Adesso lo spiego in tre punti. Il primo, parte da quanto recita l' articolo 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l' eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all' organizzazione politica, economica e sociale del Paese". Ciò che voglio affermare è noto, ma vale la pena qui ribadirlo. Le condizioni di partenza sono differenti, il Sud rimane la parte più arretrata dell' Italia, presenta divari economici e civili, che vanno rimossi per rispettare i principi di eguaglianza e di solidarietà. L' autonomia differenziata e rafforzata, per come si presenta, riduce la complessità dell' azione pubblica in un recinto di egoismo finanziario: chi ha più servizi e dotazioni infrastrutturali ne vuole e ne deve avere ancora di più. In uno Stato di diritto, ciò va rigettato. È attraverso la cultura democratica che si decide come, ma soprattutto a quali fini collettivi, le risorse vanno redistribuite e spese in programmi pubblici. Esattamente l' inverso di quanto sta accadendo. Il secondo, la prova che hanno dato sinora le Regioni, non solo quelle del Sud come si è propensi a credere, ma anche quelle del Nord, nell' uso dei fondi pubblici. Gli esempi, in un caso e nell' altro, potrebbero essere molteplici. La ridefinizione del ruolo dello Stato in società complesse sta incontrando notevoli difficoltà e i processi di decentramento istituzionale sono stati individuati in molti paesi del mondo come una risposta alle sfide della globalizzazione. Nel caso italiano, sin da quando sono state istituite negli anni Settanta, esse sono state concepite con un debole potere di regolazione ed il loro rafforzamento è stato rilanciato anche dall' europeizzazione delle politiche per lo sviluppo. Ciò non toglie che sia l' azione ordinaria che quella legata ai Fondi strutturali abbiano mostrato più di una criticità. Criticità più presenti al Sud, ma non assenti neppure in alcune Regioni del Nord ( si pensi agli estesi fenomeni di corruzione sugli appalti in diversi settori: sanità, trasporti, infrastrutture). Il terzo, la politica intesa come pura competizione elettorale e non come strumento per la risoluzione di problemi sociali. Il tema dell' autonomia regionale sta mostrando, in tutta la sua crudezza, la miopia di un ceto politico che gioca al rialzo su singole problematiche nel mercato dei voti, a secondo della quota di consenso che sa di incassare, tralasciando una visione di insieme e di indirizzo generale nelle scelte programmatiche da compiere. Il contratto tra il Movimento 5 Stelle e Lega ha ratificato questo modo di intendere e rappresentare le istanze sociali, con il reddito di cittadinanza al Sud e la richiesta di autonomia al Nord. Due Italie, composte al loro interno da tante regioni convinte di poter in autosufficienza risolvere i propri problemi, che finiranno per essere sempre più diverse e sempre più diffidenti l' una verso l' altra. Va detto, tuttavia, che una parte del Movimento 5 Stelle, nello specifico alcuni parlamentari meridionali, ha finalmente compreso che il reddito di cittadinanza sarebbe un prezzo troppo alto da pagare a dispetto dell' aggravamento socio-economico che comporterebbe l' autonomia regionale per il Mezzogiorno. Infine, una nota in merito al ruolo delle opposizioni, anche esse frammentate, con il Pd che con Gentiloni ha guidato le trattative per l' accordo con la Lombardia, il Veneto e l' Emilia Romagna, che si trova ora a dover governare tale processo, sebbene al suo interno, come al solito, non tutti sono d' accordo sul che fare e sulla linea da seguire. La speranza di porre un freno a quanto sta accadendo è nel fatto che si sta formando un' area trasversale che abbraccia parlamentari di vari partiti, che hanno compreso la gravità della situazione e nel cui operato si confida. Il dibattito pubblico che si è inoltre sviluppato, sta penetrando nell' opinione pubblica, rendendola sempre più Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
consapevole della posta in gioco ed è su questa che occorre continuare ad agire per far sentire la nostra voce su un tema così sensibile per la vita pubblica. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 24 EAV: € 9.875 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Soccorsi in ritardo muore anziana: scatta l'inchiesta Alessandra Montalbetti L' INCHIESTA L' ipotesi è omicidio colposo: indagati due medici e un' operatrice del 118 di Avellino per il decesso avvenuto in casa dell' 81enne, Filomena Damasco. Nel registro degli indagati, con l' accusa di omicidio colposo, sono finiti il medico di base dell' 81enne Amelia Iandolo rappresentata dall' avvocato Adriana Maffeo, il cardiologo Pasqualino Raviele difeso dall' avvocato Antonio Barone e l' operatrice del 118 Rosina Petrillo. Ieri il pubblico ministero Antonella Salvatore della procura di Avellino, titolare dell' inchiesta aperta per far luce sulle eventuali responsabilità e ritardi che potrebbero aver causato il decesso dell' anziana, ha conferito l' incarico al medico legale Carmen Sementa e all' anatomopatologo Noè De Stefano di effettuare l' autopsia sulla salma dell' 81enne, originaria di Cervinara, ma da anni residente ad Avellino. Accertamento peritale irripetibile che è stato effettuato, presso l' obitorio dell' ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino ieri pomeriggio, ma i risultati saranno resi noti tra 90 giorni quando il medico legale depositerà la relazione finale. Come consulente di parte la famiglia della donna deceduta, a loro avviso a causa dei ritardi nei soccorsi, ha nominato il medico legale Oto Macchione che ha presenziato all' esame autoptico protrattosi per diverse ore. La morte dell' anziana è avvenuta, lo scorso 15 febbraio, nella sua abitazione di Avellino dopo l' intervento dell' ambulanza avvenuto poco dopo della mezzanotte. I due figli della donna, rappresentati dall' avvocato Ennio Napolillo, hanno presentato denuncia nei confronti dei medici che hanno visitato l' anziana madre dalle 16 del pomeriggio del 15 febbraio, quando la badante ucraina chiese un primo intervento di un' ambulanza presso l' abitazione. Intervento negato sostengono le persone offese. L' operatrice del 118 di turno intorno alle 16 quando giunse la richiesta d' intervento - presso la centrale operativa attiva nell' ospedale San Giuseppe Moscati - non avrebbe ravvisato gli estremi per mandare un' ambulanza consigliando alla badante Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
di rivolgersi al medico di base per una visita. Quest' ultima, dopo aver visitato la donna intorno alle 20,00 dello stesso giorno, non avrebbe rilevato alcuna emergenza tale da consigliare il ricovero presso una struttura sanitaria o richiedere nuovamente l' intervento di un' ambulanza. Intanto la figlia dell' 81enne, residente in Spagna, allarmata dalle condizioni sempre più critiche dell' anziana madre, raggiunse il capoluogo ed intorno alla mezzanotte chiese l' intervento di una seconda ambulanza presso l' abitazione materna. Gli operatori intervenuti, dopo aver visitato l' anziana, non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell' 81enne. Di qui la rabbia e le domande dei familiari che hanno presentato denuncia per omicidio colposo presso la stazione dei carabinieri di Avellino. In seguito alle indagini dei militari dell' Arma è stato indagato anche il cardiologo che aveva visitato la donna nei giorni precedenti e con il quale la famiglia, il giorno il decesso, aveva avuto soltanto un consulto telefonico dopo il primo malore. I familiari dell' anziana - che lamentava malesseri dalle prime ore del pomeriggio - si chiedono se il decesso della donna potesse essere evitato qualora l' ambulanza fosse intervenuta alla prima chiamata, ovvero intorno alle ore 16 del 15 febbraio, prima che la situazione degenerasse fino al sopraggiungere della morte di Filomena Damasco. A loro avviso i soccorsi sarebbero arrivati troppo tardi, solo diverse ore dopo dalla prima richiesta d' intervento e solo quando i familiari dell' 80enne hanno nuovamente chiesto soccorso per l' anziana madre. Saranno le indagini e i risultati dell' autopsia a far piena luce sul caso di presunta malasanità. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 25 EAV: € 11.606 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Stipendi doppi, contabile verso il licenziamento L' INCHIESTA Gianni Colucci Si replica. Come per i furbetti del cartellino, l' Asl va verso la scelta del licenziamento per coloro che sono finiti coinvolti nella vicenda degli stipendi truccati. Il primo a correre seriamente il rischio è il contabile che si occupa dei dipendenti non strutturati, dunque esterni, che avrebbe architettato il grande inganno. Per lui, già sospeso dal servizio, a seguito delle verifiche effettuate dalla commissione di indagine interna e delle decisione della commissione disciplinare, è stato proposto il provvedimento del licenziamento. Una decisione estrema che tuttavia era stata presa dal precedente manager. Mario Ferrante, con accanto Maria Morgante (all' epoca dirigente che oggi ha preso il suo posto) nel giugno del 2016 annunciò il drastico provvedimento per alcuni degli indagati nell' inchiesta sui furbetti del cartellino. Per due dei tre indagati l' Asl ha notificato l' addebito disciplinare che prevede la possibilità di fornire una propria memoria o dichiarazione alla commissione. Il medico che oggi figura tra gli indagati, un professionista di guardia medica, non ha ancora incontrato i commissari. Ma dato che la scelta di parlare con il magistrato che l' ha indagato ha già avuto seguito, entro la fine del mese ripeterà la sua difesa anche in sede amministrativa, all' Asl. In sostanza le due indagini vanno avanti parallelamente come avvenne per l' inchiesta sui furbetti del cartellino. A rischio il posto di lavoro per chi è coinvolto, ma sopratutto il patrimonio personale, come è nel conto una condanna penale. Circa il medico, si va chiarendo che nelle sue tasche sia arrivato meno di un quarto della cifra della truffa che supera i 600 mila euro. Anzi per il medico va delineandosi l' ipotesi di una forte pressione da parte della mente della truffa che avrebbe richiesto donativi, esigenze, tramutatesi in merci di varia natura. «Tu puoi, sei nella possibilità, mi potresti fornire...». In sostanza pur ammettendo una sua responsabilità, attraverso il proprio legale, l' avvocato Antonio Rosania, il medico che era destinatario di un vantaggio dalla truffa Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
architettata, doveva però rispondere alle richieste che gli venivano fatte dal funzionario. Il medico tra l' altro -secondo una ricostruzione che egli stesso ha presentato al magistrato - sarebbe stato coinvolto quasi casualmente. Una matricola accoppiata alla sua avrebbe consentito al contabile di pagare più volte lo stipendio ad inesistenti medici non strutturati, cioè specialisti ambulatoriali o della guardia medica. Il dirigente dell' Asl (il quale non controllava o se lo faceva non esplicitava il risultato dei suoi controlli) è anch' esso sotto la lente della commissione disciplinare e del magistrato. Se era a conoscenza della modalità con cui si teneva la doppia contabilità, anche lui avrebbe potuto pretendere una parte del ricavato. Il medico in sostanza era il tassello che consentiva di ingannare anche la contabilità interna. E quando, vedendosi bonifici accreditati per attività mai svolte, si è recato all' ufficio contabile, automaticamente è stato fatto partecipe del sistema. Al momento la complessa vicenda va delineandosi sul piano delle responsabilità interne ed esterne. Quelle proprie dei funzionari pubblici infedeli sono contestate a tre dipendenti Asl: un dirigente apicale, il contabile e il medico. Il dirigente apicale al momento non ha un provvedimento diretto a suo carico, come non c' è nessun provvedimento disciplinare nei confronti del medico. Solo per il contabile la situazione si aggrava . Appare al momento la mente del sistema architettato per gonfiarsi gli stipendi. La sua posizione appare difficile. E il provvedimento di licenziamento potrebbe esserci tra breve. «All' Asl di Avellino qualcuno si paga il doppio stipendio con certificazioni false, so bene quello che abbiamo trovato. Sono decenni di abbandono, di sciatteria, di porcheria»: dopo la clamorosa denuncia che fece a Salerno il governatore De Luca, sulle indagini che riguardavano Avellino, la stessa manager dell' Asl Maria Morgante era stata sentita dagli inquirenti. Al comandante provinciale della finanza Gennaro Ottaiano che ha la delega delle indagini coordinate dal procuratore Rosario Cantelmo e affidate al Pd Fabio Massimo Del Mauro, spiegò che più che una fuga di notizie, le informazioni fornite al governatore erano «un atto dovuto»: «Quello è il mio datore di lavoro», disse in sostanza la manager. Fu poi De Luca a raccontare con i suoi modi roboanti dell' indagine sui nuovi furbetti di Avellino: «Una porcheria». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 13 EAV: € 836 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Tumori, al Pascale la Rete oncologica incontra le associazioni NAPOLI. Uniti per migliorare l' oncologia campana. La Rete oncologica ha voluto incontrare le associazioni che operano sul territorio, da Cittadinanza Attiva a Favo, da Acto a Amdos, da Aistom a Ficopp, da Abracadabra a Aistom, da Associazione noi per te all' Associazione italiana tumori del testicolo. All' Istituto Pascale il direttore generale, Attilio Bianchi, e il responsabile scientifico della Rete, Sandro Pignata, hanno riunito i rappresentanti di quasi tutte le associazioni nate per supportare e rappresentare gli ammalati di cancro in Campania. Obiettivo dell' incontro informare le associazioni sul percorso fino ad oggi compiuto dalla Rete e la programmazione di progetti comuni. Il primo progetto definirà un percorso volto a definire un algoritmo che identifichi per ogni fase assistenziale risposte precise da ospedali e territorio, partendo dalla fase dell' accoglienza nei centri oncologici alla continuità territoria le dopo le cure ospedaliere, in modo da accompagnare il paziente per tutto il percorso della malattia. «Gli obiettivi della Rete sono orientati al miglioramento delle cure, alla semplificazione dei percorsi - spiega Sandro Pignata - e la totale presa in cura dei pazienti negli ospedali e sul territorio, sono alla base dei documenti approvati e oggetto di 3 decreti regionali sulla Roc e della piattaforma informatica che in queste settimane sta entrando nel pieno della attività». Soddisfatto il direttore generale Bianchi per il quale «è iniziata una collaborazione che arricchirà ulteriormente i contenuti della Rete oncologica campana ponendo sempre più la Roc al servizio degli ammalati». Il team di lavoro costituito «porterà dunque avanti in modo collaborativo le diverse progettualità discusse. E di questo ringrazio fortemente le associazioni che hanno prontamente e fattivamente risposto all' invito». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/02/2019 Pagina 9 EAV: € 1.295 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Verdoliva:primari e assunzioni all'Asl Ecco il piano per convincere i sindacati napoli In dieci giorni Ciro Verdoliva ha visitato personalmente i principali ospedali cittadini, ha nominato i suoi subcommissari (amministrativo e sanitario) e ha rivisto le posizioni apicali di ciascun nosocomio. Con questo biglietto da visita Verdoliva riceve stamane i sindacati, ai quali illustrerà i punti salienti del piano di rilancio per l' azienda sanitaria. L' obiettivo è ambizioso: fermare l' inerzia di un disastro assistenziale ormai insostenibile e imprimere all' Asl Napoli 1 l' abbrivio necessario a recuperare punti nella griglia Lea (Livelli essenziali di assistenza). Per riuscire bisognerà avere le idee molto chiare e allo stesso modo sarà sempre indispensabile il confronto, anche molto aspro, ma leale. A questo servirà il confronto di oggi: ascoltare la voce di quanti sono impegnati sul campo, in prima linea, e cercare di tracciare una strada comune. Il commissario straordinario ha dalla sua un rispetto conquistato negli anni, prima per aver realizzato l' Ospedale del Mare, poi per aver cambiato il volto del Cardarelli in appena 30 mesi. Ragionando per obiettivi, il primo sarà quello di far partire in tempi rapidissimi le procedure per affidare gli incarichi da primario che oggi sono ricoperti da facenti funzioni. L' esempio del Cardarelli è lampante. Obiettivo numero due, procedere con nuove assunzioni per dare respiro a chi lavora in sanità in condizioni oggi massacranti e ottimizzare le risorse umane già disponibili. Uno scoglio da abbattere sarà certamente legato alla diffidenza dei sindacati di comparto, che rappresentano lavoratori le cui professionalità sono state frustrate per anni. Benché dalla struttura commissariale non trapeli nulla, è legittimo credere che Verdoliva abbia tutta l' intenzione di valorizzare il ruolo di operatori sociosanitari e infermieri. Tanto per fare un esempio, oggi non esiste neanche una direzione infermieristica che possa coordinare e rendere più razionale il lavoro. Step fondamentale sarà Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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