Media Monitoring per 03-08-2018 - Rassegna stampa del 03-08-2018 - Ruggi d'Aragona

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03-08-2018

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   Rassegna stampa del 03-08-2018
Media Monitoring per 03-08-2018 - Rassegna stampa del 03-08-2018 - Ruggi d'Aragona
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   Boscotrecase, matrimonio finisce in tragedia: invitato di Afragola si sente male e
        muore | Teleclubitalia - ultime notizie ed approfondimenti on line da Napoli e
        dall'Italia .............................................................................................................................. 1
   Matrimonio nel Napoletano finisce in tragedia: invitato si sente male e muore ............ 2
   Si sente male durante il pranzo del matrimonio e muore: 11 medici indagati ............... 3
   Accuse di immobilismo su precari: AOU Ruggi risponde ai sindacati ............................... 4
   Afa in città, 300 gli accessi al Ruggi ...................................................................................... 5
   “Ruggi”, assalto al Pronto soccorso Letti occupati in attesa di un posto ....................... 7
   E' grave Antonello Crisci .......................................................................................................... 9
   Ruggi, avviata stabilizzazione precari ................................................................................. 10
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 12
   «L'ospedale è a pezzi ma la popolazione mostra disinteresse» ...................................... 12
   La protesta di padre Albano «L' ospedale è allo sfascio» ................................................. 14
   Saut e operatori del 118 è lite sul bagno disabili .............................................................. 15
Sanità Campania ............................................................................................................................. 16
   «Rummo», Ianaro alla ministra Grillo «Valuti l' invio degli ispettori» ............................ 16
   Caserta, impiantato pacemaker su una nonna di 104 anni .............................................. 18
   Centoquattro anni, salva con il pacemaker ........................................................................ 19
   Ex Moscati, Asl e comitati accelerano .................................................................................. 20
   Il ministro Grillo: sì all' Esercito per tutelare medici e infermieri contro le aggressioni
        in ospedale ........................................................................................................................ 22
   S. Leonardo: due milioni per il reparto emodinamica ....................................................... 24
   San Giovanni Bosco il parcheggio usato per le auto dei killer ......................................... 25
   Sanità, De Luca convoca i manager ..................................................................................... 27
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 29
   Allarme legionella: i contagi salgono a 51 .......................................................................... 29
   «Neonate morte di pertosse, nessun focolaio in Lombardia» .......................................... 30
   Lo stop sui vaccini Nessun bambino escluso da scuola .................................................... 31
   Rsa, una risorsa per tutti ....................................................................................................... 33
   Vaccini, rinvio sul divieto di accesso alle scuole ................................................................ 36
   Vaccini, slitterà l' obbligo alle materne A Bergamo la pertosse uccide due neonate
         .............................................................................................................................................. 38
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01/08/2018
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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    Boscotrecase, matrimonio finisce in tragedia: invitato di
     Afragola si sente male e muore | Teleclubitalia - ultime
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 Boscotrecase, matrimonio finisce in
 tragedia: invitato di Afragola si sente
 male e muore | Teleclubitalia - ultime
 notizie ed approfondimenti on line da
 Napoli     e      dall'ItaliaDramma       a
 Boscotrecase, in provincia di Napoli. Un
 uomo di Afragola, Daniele Caputo, è
 morto dopo aver accusato un malore
 durante un matrimonio festeggiato
 all’ombra del Vesuvio in un noto ristorante della zona. Il 44enne ha accusato un forte
 mal di testa durante il banchetto nuziale tra lo stupore di tutti gli invitati e e degli
 sposi. Immediatamente sono scattati i soccorsi e l’uomo è stato trasportato
 all’ospedale Ruggi di Salerno, dov’è deceduto poco dopo. La Procura però ha aperto
 un’inchiesta e 11 persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Per loro –
 medici e infermieri – si ipotizzia il reato di omicidio colposo per negligenza. A
 denunciarli i familiari, convinti che non sia stato fatto tutto il necessario per salvare
 Daniele dalla morte. L’uomo, operaio edile, lascia una moglie e due figli. LEGGI
 ANCHE: Giugliano Mugnano Melito Sant'Antimo Afragola Acerra Agro aversano
 Mondragone Santa Maria Capua Vetere

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01/08/2018
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    Matrimonio nel Napoletano finisce in tragedia: invitato si
                     sente male e muore

 Finisce in tragedia un matrimonio a
 Boscotrecase, in provincia di Napoli,
 dove un uomo do69 anni ha accusato un
 malore     ed    è    morto    durante    i
 festeggiamenti. Le nozze si stavano
 svolgendo in un noto ritorante del
 Vesuviano. Gli invitati sono sotto choc
 per quanto accaduto proprio durante il
 banchetto     nuziale.   Immediatamente
 infatti sono stati chiamati i soccorsi, ma
 non c’è stato nulla da fare per l’uomo che è stato trasportato all’ospedale Ruggi di
 Salerno, dove poi è deceduto poco dopo. Nel frattempo la Procura ha aperto
 un’inchiesta e 11 persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Per loro si
 ipotizza il reato di omicidio colposo in quanto i parenti della vittima hanno
 denunciato il fatto ritenendo che non siano state usate misure di pronto intervento
 adeguate.

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01/08/2018

                                                                                                                          EAV: € 533
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  Si sente male durante il pranzo del matrimonio e muore: 11
                       medici indagati

 Si sente male durante il pranzo del
 matrimonio e muore all'ospedale di
 Salerno: 11 medici indagati.L'uomo, 69
 anni, era di Afragola SALERNO. Si sente
 male durante il pranzo del matrimonio e
 muore all’ospedale di Salerno: 11 medici
 indagati. Il 27 luglio scorso, un uomo di
 Afragola, Daniele Caputo, di 69 anni,
 partecipava ad un pranzo di matrimonio in uno dei tanti ristoranti nella zona alta di
 Boscotrecase quando, ad un certo punto, ha accusato dei forti dolori al petto. È stato
 immediatamente soccorso e trasferito in ospedale a Boscotrecase ma di qui, per una
 serie di problemi relativi all’impossibilità di eseguire alcuni accertamenti, è stato
 accompagnato in emergenza al Ruggi di Salerno. Qui è giunto vivo ma, dopo essere
 stato preso in cura dai sanitari, le sue condizioni sono precipitate fino alla morte.
 Una morte sulla quale i familiari del paziente intendono ora vederci chiaro. Le
 indagini La Procura di Salerno ha così aperto un’inchiesta per valutare il caso e
 verificare, una ad una, le singole responsabilità. Partendo proprio da coloro che
 hanno visitato il paziente e hanno tentato di salvargli la vita. Si deve anche capire se
 possa essersi trattato di un infarto oppure di un problema diverso. Undici i medici
 dell’ospedale di Salerno che risultano indagati. Prima di procedere con
 l’assegnazione dell’incarico autoptico, il sostituto procuratore Penna intende ora
 studiare bene la cartella clinica, con l’aiuto di un perito e capire anche perché il
 paziente da Boscotrecase sia stato trasferito al Ruggi e, soprattutto, cosa sia
 accaduto nel presidio ospedaliero vesuviano prima che il 69enne arrivasse al Ruggi.
 Insomma, valutare anche quanto tempo sia intercorso tra il dolore accusato e i primi
 soccorsi ospedalieri. Oppure capire se si è trattato di una tragica fatalità per la quale
 la medicina nulla avrebbe potuto.

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02/08/2018
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    Accuse di immobilismo su precari: AOU Ruggi risponde ai
                           sindacati
 Duecentocinquantacinque autorizzazioni acquisite in 8 mesi e tempi veloci per la
 stabilizzazione dei precari. E’ così che l’azienda ospedaliero universitaria di Salerno
 replica alle accuse di immobilismo lanciate da Cgil Cisl e Uil. I sindacati hanno
 sostenuto che i vertici del Ruggi negano senza motivo l’assunzione a tempo
 indeterminato di personale vincitore di concorsi ed utilmente collocato in
 graduatorie presso aziende sanitarie di altre Regioni. La replica del Ruggi non si è
 fatta attendere: «in maniera impropria e superficiale i sindacati annoverano la
 procedura nell’alveo delle “stabilizzazioni”. In realtà la legge Madia disciplina
 situazioni totalmente diverse da quelle invocate. A riprova di ciò si sottolinea che la
 Regione Campania, in merito alle modalità di stabilizzazione del personale precario,
 ha emanato una specifica linea guida che non contempla quelle fattispecie». Di più, i
 vertici dell’ospedale di Via San Leonardo ricordano che «la Regione Lazio ha
 disciplinato le assunzioni individuando distinte condizioni attuative al di fuori delle
 procedure di stabilizzazione». E poi, senza citare apertamente il Policlinico Federico
 II di Napoli che ha invece attinto da graduatorie di altre Regioni, i vertici del Ruggi di
 Salerno ritengono che per evitare «difformità interpretative, la problematica debba
 essere affrontata su un tavolo tecnico regionale. In merito, infine, alla lamentata
 inerzia, mancanza di volontà e immobilismo imputato all’Azienda» una nota ricorda
 che il «San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona ha ottenuto dal 2016 ad oggi
 autorizzazioni a reclutare 550 unità, di cui circa il 50% negli ultimi 8 mesi… a breve
 saranno pubblicati i primi provvedimenti di stabilizzazione del personale precario».

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03/08/2018                                                                                                                Pagina 4

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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                      Afa in città, 300 gli accessi al Ruggi

 I DATI / Situazione preoccupante ma l'
 assalto non è paragonabile agli altri anni
 Necessaria una efficace assistenza
 domiciliare per evitare di ricorrere al
 pronto soccorso Un' estate afosa che,
 anche quest' anno, non ha risparmiato
 vittime. Il pronto soccorso dell' azienda
 ospedaliera     universitaria    Ruggi    d'
 Aragona, ancora una volta è stato preso
 d' assalto da persone anziane che, come
 spesso accade, risentono delle alte
 temperature estive, tanto da dover far
 ricorso alle cure mediche. Nessun dato
 allarmante, però, per quest' estate 2018.
 Nonostante l' ondata di caldo abbia
 ormai raggiunto e superato il suo acme,
 infatti, il pronto soccorso dell' azienda
 ospedaliera universitaria di Salerno non
 è stato preso d' assalto in misura
 paragonabile ad altri anni nei quali la
 struttura ospedaliera cittadina aveva
 rasentato il collasso. Gli accessi
 quotidiani al presidio del Ruggi hanno oscillato nel corso della settimana, tra i 260
 ed i 300, risultando quindi leggermente superiori alla media. All' incirca venti in più
 al giorno sono stati gli utenti che si sono rivolti alla struttura ospedaliera salernitana
 a causa del gran caldo dei giorni scorsi: si è trattato principalmente di anziani, la
 maggior parte dei quali affetti da diabete. La diagnosi prevalente rilevata dai sanitari
 del pronto soccorso è stata di insufficienza respiratoria accompagnata da
 disidratazione. Secondo i dirigenti medici operanti presso il nosconomio salernitano,
 questi accessi sarebbero anche in parte evitabili in presenza di una più efficace
 assistenza domiciliare da parte dei medici di famiglia e soprattutto dei congiunti dei
 malcapitati pazienti, i quali essendo in età geriatrica e quindi già colpiti da patologie
 che compromettono il loro stato di salute ab origine, andrebbero maggiormente
 indirizzati verso stili di vita sani e corretti. Lo stato di disidratazione può essere
 prevenibile, spiegano i medici in servizio presso il punto di primo intervento di via
 San Leonardo, non solo attraverso un maggior consumo di acqua, abitudine spesso
 trascurata soprattutto dai più anziani ma anche attraverso una corretta
 alimentazione che prediliga alcuni tipi di frutta. Anguria e prugne gialle ad esempio
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possono essere introdotti nella dieta quotidiana anche da pazienti diabetici, per via
delle loro proprietà nutrizionali che li rendono particolarmente poveri di zuccheri: è
così possibile evitare di incorrere in spiacevoli effetti fisici delle ondate di caldo, che
possono provocare, con frequenza non rara, malori anche fatali. Dunque, non resta
che attendere ora il calo delle temperature che potrebbe verificarsi già quest' oggi.
La protezione civile regionale, infatti, ha diramato l' allerta meteo per piogge e
temporali con conseguente criticità idrogeologica di colore giallo, dalle 11 alle 20 di
quest' oggi. Sono infattipreviste precipitazioni da locali a sparse, a prevalente
carattere di rovescio o temporale con possibili raffiche di vento nei temporali.
Andrea Bignardi.

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03/08/2018
                                            lacittadisalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 1.084
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  “Ruggi”, assalto al Pronto soccorso Letti occupati in attesa
                          di un posto

 Pronto soccorso del “Ruggi d’Aragona”
 preso letteralmente d’assalto. La media
 di questa estate è di circa 350 accessi al
 giorno, un numero enorme soprattutto
 se si considera che le procedure per
 l’arr... 02 agosto 2018 Pronto soccorso
 del       “Ruggi      d’Aragona”       preso
 letteralmente d’assalto. La media di
 questa estate è di circa 350 accessi al
 giorno, un numero enorme soprattutto se si considera che le procedure per l’arrivo
 di personale avviate nelle scorse settimane richiedono ancora tempo. Nel frattempo
 si va avanti anche con i turni straordinari. Anche ieri mattina la sala d’attesa era
 gremita, e c’è chi un po’ di giorni fa si era rivolto ai carabinieri insofferente
 all’attesa, anche se si trattava di circa un’ora e per una questione di salute non
 grave. Sarà il caldo e quindi l’insofferenza, ma sono mancati alterchi. In realtà i letti
 al pronto soccorso risultano per la gran parte occupati, inoltre capita che i pazienti
 aspettino anche due o tre giorni prima del ricovero, in attesa che si liberi un posto in
 reparto. Situazione aggravata da chi si rifiuta di farsi trasferire in un altro ospedale,
 nel caso in cui viene avvisato dello spostamento per mancanza di letti liberi, perché
 si sente più sicuro nel presidio di via San Leonardo. La tensione sale e il risultato è
 sempre lo stesso, c’è una fila interminabile di persone da visitare. Molte le urgenze
 collegate alla traumatologia principalmente a causa dell’aumento degli incidenti su
 strada; oltre alle patologie di cui sono portatori gli anziani, anche collegate al caldo
 di questi giorni, per problemi di ipertensione o ipotensione o respiratori o inerenti a
 malattie infettive. Al pronto soccorso sono arrivati tre nuovi infermieri ma ne
 mancano una decina: tempo fa è arrivato un operatore socio sanitario e si aspettano
 i rinforzo di nuovi medici, che arrivano con il contagocce, per garantire senza
 straordinari la copertura dei turni. Pare si arrivi a lavorare 12 ore pur di garantire la
 continuità assistenziale e nonostante l’impegno degli operatori spesso i pazienti si
 innervosiscono e scattano le aggressioni verbali. A confermare le inevitabili difficoltà
 al pronto soccorso è anche la ex rappresentante sindacale Margaret Cittadino, ora la
 Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanza attiva. Alla sua porta spesso bussano
 i pazienti e familiari per segnalare diversi episodi spiacevoli. «Come sempre non ci si
 muove per tempo rispetto ai rinforzi di personale e il risultato è sempre lo stesso e
 cioè che il pronto soccorso è preso d’assalto, mentre l’emergenza va affrontata in

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tempi utili. Ma ogni anno diciamo la stessa cosa», sottolinea. «Per non parlare di
tutti i casi di pazienti che finiscono al “Ruggi” e di cui dovrebbe interessarsi la rete
sanitaria territoriale - continua Cittadino - altro lavoro che è sempre fermo al palo e
che coinvolge l’Azienda “Ruggi” e l’Asl e la rete dei medici di base». A peggiorare la
situazione del pronto soccorso superaffollato c’è anche la parziale riduzione di posti
letto. A quanto pare dei 24 del reparto di Medicina d’urgenza, dopo il piano di
ridimensionamento, ben sette sono finiti a Medicina generale donne e altrettanti a
Medicina generale uomo. Ma anche i posti letto di Neurologia sono scesi da 40 a 23.
Secondo la Cittadino «il numero inferiore dei posti letto rallenta inevitabilmente la
velocità di ricovero dei pazienti che giungono al pronto soccorso, alimentando
tensioni col personale costretto a gestire situazioni difficili...». Circa dieci giorni fa
sono arrivati in Azienda dieci infermieri, di cui 5 al “Ruggi” e di recente 3 sono al
pronto soccorso, 4 a Cava de’ Tirreni e 1 a Mercato San Severino. Sono arrivati 13
operatori socio sanitari, ma solo uno in rinforzo al pronto soccorso. Si aspettano
ancora altri medici ma per i sindacati si sta procedendo troppo a rilento.

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03/08/2018                                                                                                                Pagina 6

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                    E' grave Antonello Crisci

 IL FATTO / Il professore universitario e
 medico legale ricoverato nel reparto di
 rianimazione all' ospedale Ruggi Le sue
 condizioni      preoccupanti     dopo    un
 intervento chirurgico Il professore e
 medico legale Antonello Crisci è
 ricoverato nel reparto di rianimazione al
 San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona e
 le    sue     condizioni   gravi    destano
 preoccupazione. Pare che il medico
 legale infatti sia in uno stato semi -
 comatoso a seguito di un intervento
 effettuato dai medici della Clinica
 Tortorella di Salerno alla colicisti. Un
 intervento che a quanto pare non è
 andato per il verso giusto e che avrebbe
 causato delle complicanze tali da
 rendere necessario il trasporto d'
 urgenza del professore Crisci all' interno
 del nosocomio salernitano, dove tutt' ora
 il medico legale è sotto osservazione dei
 medici ma le sue condizioni non sono
 affatto delle migliori. Adesso si dovrà capire cosa è andato storto all' interno della
 clinica - si ipotizza una "bucatura" dell' intestino ,ma siamo nel campo delle ipotesi -
 e a sbarco salernitano dello scorso anno, fino all' autopsia di Ilaria Dilillo, morta "per
 mano" dell' attore Diele in un incidente stradale. Tutti in questo momento provano
 ad essere vicini al medico legale, figlio del professor Nicola Crisci, e che ha ri solto
 numerosi casi. La sua bravura sicuramente farà spazio a questo momento di
 preoccupazione e ansia che diventerà sicuramente soltanto un brutto incubo per
 Antonello Crisci, stimatissimo medico legale ma anche professore universitario.

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03/08/2018                                                                                                                    Pagina 4

                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                        Ruggi, avviata stabilizzazione precari
 Erika Noschese
 ASL / I sindacati chiedono all'azienda il
 rispetto della legge Madia Avviate le
 procedure di stabilizzazione per il
 personale        precario       dell'azienda
 ospedaliera        universitaria       Ruggi
 d'Aragona. L'Asl di Salerno, infatti, ha
 avviato le procedure di stabilizzazione
 con una delibera del primo agosto,
 avviando così le procedure di definitiva
 trasformazione a tempo indeterminato di
 tutti gli operatori che hanno i requisiti e
 che hanno maturato il diritto a vedersi
 riconosciuto       tale      adempimento.
 «Finalmente si è attivato il primo step
 della definitiva trasformazione a tempo
 indeterminato di tutti gli operatori aventi
 diritto», hanno dichiarato i segretari
 provinciali Pasquale Addesso, Pietro
 Antonacchio       e     Lorenzo       Conte,
 rispettivamente della Cgil Fp, Cisl Fp e
 Uil Fpl. «Un plauso va alla direzione
 commissariale dell'Asl - Commissari
 Iervolino, Perito e D'Amato - per la solerzia con cui hanno attivato le procedure,
 ottemperando a quanto richiesto dalla Regione. Un plauso va anche al Direttore del
 Servizio Gestione del Personale dell'Asl Salerno, il dottor Avitabile Francesco che ha
 immediatamente attivato la procedura per dare tranquillità ai numerosi dipendenti
 che da circa 10 anni aspettavano questo momento», hanno poi aggiunto i segretari
 che hanno poi attaccato l'azienda ospedaliera rea di essere impelagata in paludosi
 processi burocratico-amministrativi in attesa che dalla Regione qualcuno le dice
 cosa fare. I sindacati chiedono ora l'attivazione delle stabilizzazioni, ai sensi della
 legge Madia e sono preoccupati circa i primi provvedimenti di stabilizzazione del
 personale precario, poiché l'azienda dovrebbe attivare così come fatto nell'Asl,
 apposito avvio della procedura attraverso specifico avviso pubblico aziendale che
 deve indicare modalità e termini per la presentazione delle domande. «Appare
 evidente che come spesso accade, nell'Azienda Ospedaliera dove tutto il superfluo si
 sa, non si dubita che potrebbero essere in servizio operatori aventi diritto, che
 attraverso l'avviso potrebbero farsi riconoscere. Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl sono
 estremamente preoccupati, avendo preso visione di alcuni riscontri negativi
                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
predisposti dal servizio personale dell'ente, a chiara testimonianza che si confonde il
tempo determinato con il lavoro a contratto di somministrazione», dicono ancora i
segretari provinciali.

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03/08/2018                                                                                                                 Pagina 18
                                            La Città di Salerno
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

             «L'ospedale è a pezzi ma la popolazione mostra
                              disinteresse»
 Danilo Ruggiero
 La dura di presa di posizione di padre
 Maurizio Albano Feroci polemiche dopo il
 Consiglio saltato sulla sanità Emergenza
 ospedaliera al Martiri di Villa Malta a
 Sarno:      botta     e    risposta     tra
 amministrazione Canfora e opposizione.
 Al consiglio comunale monotematico
 convocato su richiesta dell'opposizione
 la maggioranza non si è presenta in aula.
 «È vergognoso che un governo cittadino
 si tira indietro su una discussione così
 importante » ha dichiarato Sebastiano
 Odierna , primo firmatario tra i
 rappresentanti dell'opposizione della
 richiesta di consiglio comunale: «Eppure
 Canfora, è un medico e dovrebbe essere
 ben consapevole dei disagi che ogni
 giorno la cittadinanza vive a causa del
 disastro organizzativo della sanità locale.
 Volevamo mettere nero su bianco tute le
 criticità e con la forza bipartisan del
 consiglio comunale avremmo avuto la
 chance di ottenere delle risposte dalla Regione sulla questione sanità e
 sull'organizzazione del Martiri di Villa Malta». Sul tema è intervenuto anche Padre
 Maurizio Albano , cappellano dell'ospedale. «Mi aspettavo una sala gremita di
 persone, invece, ho dovuto constatare che i cittadini sono disinteressati ad un
 argomento che invece dovrebbe stare a cuore particolarmente a loro. E' inutile
 quindi lottare ancora se alla gente non interessa. L'ospedale di Sarno è allo sfascio,
 non ha la possibilità di offrire un'assistenza dignitosa a tutti i cittadini, sia ai
 ricoverati sia a chi si rivolge per dei normali controlli. Ci sono reparti che hanno
 appena due o tre medici in organico. Il pronto soccorso non ha la possibilità di
 assistere i cittadini in modo decente perché non c'è carenza di personale. Alcuni
 reparti di eccellenza sono chiusi e diversi altri reparti per carenza di personale non
 possono offrire alcun servizio». È giunta poi la replica del sindaco Canfora: «Mi corre
 l'obbligo di precisare che erano presenti in aula, per la maggioranza, sei persone
 esponenti e solo cinque consiglieri di minoranza. Erano loro a dover assicurare lo

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svolgimento del Consiglio. Un Consiglio in piena estate non era previsto. Leggo
anche con dispiacere che addirittura si stigmatizza il comportamento dei miei
cittadini, forse e dico forse, essi hanno acquisito una certa maturità e sanno
benissimo che un Consiglio non ha nessuna competenza sulla sanità». Ancora:
«Questa maggioranza sa bene che l'ospedale è nei pensieri del presidente De Luca .
Diamogli tempo di concludere i concorsi e le stabilizzazioni, per completare
l'organico. Se sarà opportuno riprenderemo la questione ospedale nel mese di
settembre».

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03/08/2018                                                                                                                Pagina 26
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 5.412
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

     La protesta di padre Albano «L' ospedale è allo sfascio»
 ROSSELLA LIGUORI
 SARNO SARNO Rossella Liguori «L'
 ospedale è allo sfascio, eppure ai
 cittadini non interessa. È inutile, poi,
 lamentarsi quando non si ha l' assistenza
 dovuta». Parole durissime quelle di
 Padre Maurizio Albano, cappellano dell'
 ospedale, dopo la mancata celebrazione
 del consiglio comunale dedicato alle
 criticità della sanità sarnese. Mancanza
 del numero legale ed è tutto rimandato a
 data da destinarsi. Ciò che, però, ha
 smosso la delusione del francescano
 portandolo a considerazioni molto
 critiche è stata l' assenza in aula della
 comunità sarnese. Vuoti in aula i posti
 dedicati ai cittadini, un disinteresse che
 ha lasciato l' amaro in bocca. «Delusione
 per l' atteggiamento dei cittadini sarnesi
 che non hanno alcun interesse per la
 sanità. A cosa serve lamentarsi quando
 vengono all' ospedale e non hanno l'
 assistenza dovuta? Personalmente mi
 aspettavo l' aula gremita di persone,
 invece, ho dovuto constatare che i
 cittadini sono disinteressati ad un argomento che invece dovrebbe stare loro molto a
 cuore. L' ospedale di Sarno è allo sfascio, non ha la possibilità di offrire un'
 assistenza dignitosa, sia ai ricoverati sia a chi si rivolge per dei normali controlli
 anche ambulatoriali. Ci sono reparti che hanno appena due o tre medici in organico.
 Il pronto soccorso non ha la possibilità di assistere i cittadini in modo decente perché
 c' è carenza di personale. Alcuni reparti di eccellenza sono chiusi. Basti pensare che
 ad endoscopia e in diversi altri reparti per mancanza di personale non si può offrire
 alcun servizio. In ortopedia parliamo addirittura di tre medici, quindi non ci sono
 proprio le condizioni per andare avanti». Una grave criticità che in più di una
 occasione ha portato a dimezzare i ricoveri e a tagliare i posti letto. ©
 RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/08/2018                                                                                                                 Pagina 27
                                      Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                           EAV: € 4.797
                                                                                                                           Lettori: 133.364
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

             Saut e operatori del 118 è lite sul bagno disabili
 MARCO DI BELLO
 BATTIPAGLIA Marco Di Bello Il Saut da
 cui partono le ambulanze del 118 torna
 al centro delle polemiche. La palazzina
 alle spalle di piazza Amendola, che
 ospita anche il centro d' igiene mentale
 e la continuità assistenziale, è stata
 contestata perché l' unico bagno per
 disabili si trova nella stanza degli
 operatori dell' emergenza. La direzione
 dell' Asl ha chiesto che il 118 lasci le
 chiavi in portineria, per rendere
 disponibile il bagno, provocando le
 rimostranze     degli   operatori.     Nella
 stanzetta infatti sono custoditi farmacia
 delle ambulanze ed effetti personali. Il
 timore è che chiunque possa accedervi,
 provocando la scomparsa di medicinali e
 oggetti. I problemi del Saut non sono
 nuovi. Negli anni scorsi si sono ripetute
 segnalazioni sulla fatiscenza della
 struttura, poi sottoposta a lavori di
 riqualificazione. Per lungo tempo, gli
 operatori sono stati costretti ad operare
 in locali con presenza di muffa per
 infiltrazioni di acqua. Sulla questione bagni è stato ascoltato il responsabile dell'
 assistenza sanitaria di base. «Quella palazzina degli anni 60 non è adatta a ospitare
 l' igiene mentale, il 118 e la continuità assistenziale. Se potessi decidere io - spiega
 Fernando Zara - il 118 andrebbe all' ospedale di Battipaglia». Il medico lo ha
 suggerito al direttore sanitario. «I volontari del 118 hanno una stanza dove riposano,
 e dove si trova il bagno per i disabili, irraggiungibile in loro assenza - aggiunge -
 Dovrebbero dire: dateci spazio dignitosi, perché lì c' è una congestione». Una
 richiesta girata anche l' amministrazione comunale. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/08/2018                                                                                                                Pagina 23
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 7.965
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

    «Rummo», Ianaro alla ministra Grillo «Valuti l' invio degli
                          ispettori»

 LA SANITÀ «Ispettori al Rummo». È la
 richiesta di Angela Ianaro (altro
 firmatario Generoso Maraia), presentata
 in un' interrogazione (a risposta scritta
 4-00851) al Ministro della Salute. I due
 parlamentari 5 Stelle chiedono l' invio di
 ispettori nei presidi ospedalieri Rummo e
 Sant' Alfonso di Sant' Agata, allo scopo
 di verificare le condizioni di lavoro del
 personale medico-sanitario, nonché lo
 stato e il funzionamento dei reparti. Il
 «Rummo» ottenne il riconoscimento di
 ospedale di rilievo nazionale, acquisendo
 il requisito di DEA di II livello. Il «Sant'
 Alfonso Maria de' Liguori» di Sant' Agata
 è stato annesso all' azienda ospedaliera
 «G. Rummo». Presso l' ospedale
 «Rummo», ricordano i due deputati,
 sembrerebbero attualmente operative
 solo 11 unità di personale, per i turni di
 guardia con carico di lavoro di 7/8 notti
 al mese (altre 4 unità sono dispensate e
 garantiscono solo guardie diurne e
 festive), si profilano difficoltà nel
 garantire turni di guardia per un adeguato servizio: l' attuale organico è formato da
 sole 15 unità, insufficienti rispetto all' ordinario carico di prestazioni richieste. La
 Regione Campania ha bandito un concorso per 5 unità, insufficienti per garantire
 servizi essenziali. A maggio 2018, il direttore del reparto di cardiologia ha sospeso le
 visite e gli esami cardiologici di pazienti esterni per carenza di medici oltre che di
 attrezzature idonee. All' esito della proposta di riorganizzazione aziendale, il
 direttore della struttura complessa della chirurgia generale ed oncologica, il
 direttore della neurochirurgia, il direttore della rianimazione e il direttore della
 chirurgia vascolare sono stati trasferiti ad altra sede. Inoltre, i sindaci dell' ambito
 territoriale di riferimento hanno espresso unanime valutazione negativa sulla bozza
 di atto aziendale proposta; il consiglio dei sanitari, con 15 voti su 17, ha bocciato il
 citato atto aziendale; nel Dea di II livello del Rummo, che perderebbe le importanti

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
discipline dislocate a Sant' Agata, la disciplina di cardiochirurgia non sarebbe
programmata; il 21 maggio 2018, nel reparto di ostetricia e ginecologia del
«Rummo», una bimba è venuta al mondo priva di vita e la denuncia ha fatto scattare
le indagini che hanno coinvolto sette medici. Dal bilancio consuntivo del 2017,
approvato con delibera n. 425 del 29 giugno 2018, si evince come il patrimonio dell'
azienda ospedaliera «G. Rummo», è stato depauperato di risorse per euro
14.859.858,00. I due parlamentari, oltre all' invio degli ispettori, chiedono quale sia
l' orientamento del Governo in relazione all' accorpamento delle due strutture
ospedaliere e quali iniziative di competenza intenda assumere per evitare la
frammentazione dell' azienda ospedaliera Rummo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/08/2018                                                                                                                Pagina 10
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 2.766
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

    Caserta, impiantato pacemaker su una nonna di 104 anni

 Un pacemaker è stato impiantato dai
 medici dell' ospedale di Caserta ad una
 donna di 104 anni. Un intervento
 effettuato in condizioni molto critiche. La
 donna, residente nel Casertano, si era
 sentita male qualche giorno fa mentre
 era nella sua abitazione ed era anche
 caduta riportando un trauma cranico.
 Trasportata dai parenti al Pronto
 soccorso dell' Azienda ospedaliera «Sant'
 Anna e San Sebastiano» di Caserta, dopo
 i primi accertamenti è stata ricoverata
 presso l' Unità di terapia intensiva
 cardiologica (Utic) per il riscontro all'
 elettrocardiogramma di un disturbo di
 conduzione     dell'   impulso    elettrico
 cardiaco. A questo punto l' operazione
 nonostante l' età della paziente.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/08/2018                                                                                                               Pagina 21

                                                                                                                         EAV: € 3.385
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                         Argomento: Sanità Campania

             Centoquattro anni, salva con il pacemaker

 L' intervento record al Sant' Anna e San
 Sebastiano Impianto di pacemaker a 104
 anni, l' intervento da record al «Sant'
 Anna e San Sebastiano» di Caserta.
 Nonna Lucrezia Lauritano, classe 1914,
 sta già benissimo. Il suo cuore è sotto
 perfetto controllo e già è nella sua
 Marcianise coccolata da nipoti e parenti.
 Un intervento difficile e delicato, ma l'
 ospedale di Caserta, con ilmanager
 Mario Nicola Vittorio Ferrante, si sta
 sempre più qualificando per l' alta
 specializzazione e per la capacità di dare
 risposte anche in condizioni critiche.
 Come per nonna Lucrezia che aveva
 avuto una perdita di coscienza e trauma
 cranico. Al Pronto soccorso e in terapia
 intensiva le avevano diagnosticato un
 disturbo di conduzione dell' impulso
 elettrico cardiaco. Operata per l'
 impianto di pacemaker dal dottor Miguel
 Viscusi e dalla sua equipe, nonna
 Lucrezia è stata seguita poi nel reparto
 di Cardiologia del professore Paolo
 Calabrò. La degenza è trascorsa senza complicanze, la paziente tornerà tra qualche
 giorno in ospedale per i controlli. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/08/2018                                                                                                               Pagina 24

                                                                                                                         EAV: € 7.377
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                         Argomento: Sanità Campania

                   Ex Moscati, Asl e comitati accelerano

 IL RIASSETTO Antonello Plati «Quello
 dell' Asl non è un passo indietro ma un'
 apertura al dialogo su una questione che
 riguarda l' intera comunità». La manager
 di via Degli Imbimbo, Maria Morgante,
 precisa la posizione dell' Azienda
 sanitaria rispetto allo spostamento degli
 uffici amministrativi, in un primo
 momento destinati all' ex ospedale
 «Maffucci» di Contrada Pennini ma che,
 su spinta del sindaco di Avellino
 Vincenzo Ciampi, dovrebbero trovare
 collocazione, insieme agli ambulatori,
 presso l' ex «Moscati» di Viale Italia. «Su
 proposta del primo cittadino - ricorda
 Morgante - abbiamo avviato un
 confronto tra le parti» (anche con l'
 Azienda ospedaliera «Moscati», ndr) «per
 valutare questa alternativa. Al momento
 - tiene a precisare la direttrice generale -
 non c' è nulla di ufficiale. Nelle prossime
 settimane, i rispettivi uffici tecnici
 effettueranno le opportune verifiche:
 entro la fine del mese saremo più
 precisi». Dunque, Morgante non si sbilancia - come d' altronde aveva fatto,
 mercoledì scorso, Ciampi a margine dell' ultimo summit in Prefettura - ma nemmeno
 smentisce che la trattativa sia in fase avanzata, come anticipato ieri dal Mattino.
 «Può essere una soluzione, siamo disponibili a prenderla in considerazione»,
 conclude, prudente, Morgante. I COMITATI CIVICI Sul tema, ieri pomeriggio, s' è
 tenuto un incontro promosso dall' associazione «Avellino rinasce», che da tre anni si
 batte per il riuso dell' ex «Moscati». La presidente Tiziana Guidi è cauta, ma
 ottimista. Dice: «Se dovesse concretizzarsi lo spostamento dell' Asl nell' immobile di
 Viale Italia, sarebbe una vittoria importante della cittadinanza attiva in generale,
 non soltanto della nostra associazione. Sollecitati da Avellino rinasce un gruppo di
 persone è riuscita a costringere le istituzioni a guardare la questione con occhi
 diversi». E sul passaggio di consegne a Palazzo di città Guidi, molto vicina al
 Movimento e già candidata a sindaco nel 2013 coi 5 Stelle, osserva: «Sarebbe
 sbagliato pensare che sia stata solo la nuova amministrazione comunale a
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determinare questa condizione favorevole. Ma è pur vero che Avellino può davvero
rinascere solo se sostenuta da un sindaco responsabile e stimolata da cittadini
attenti». L' associazione nei mesi scorsi ha anche protocollato a Piazza del Popolo
una petizione popolare, con circa 3mila firme, proprio per chiedere la
riqualificazione, nel rispetto della vocazione sanitaria, dell' enorme immobile che s'
estende tra il viale alberato, via Marconi e via Colombo. Nel testo della petizione,
anche qualche indicazione: dall' accorpamento di tutti gli uffici dell' Asl collocati in
fitti esterni all' istituzione di un presidio del 118, di un ambulatorio infermieristico e
di spazi dedicati alla prevenzione dell' obesità infantile e dei tumori al seno. ©
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03/08/2018                                                                                                                Pagina 3

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

      Il ministro Grillo: sì all' Esercito per tutelare medici e
           infermieri contro le aggressioni in ospedale
 ANGELO AGRIPPA
 Sanità NAPOLI I Pronto soccorso degli
 ospedali potranno essere presidiati dai
 militari dell' Esercito per tutelare medici
 e infermieri contro le aggressioni. Non è
 soltanto una delle ipotesi allo studio, ma
 un concreto obiettivo operativo da
 perseguire in tempi rapidi, quello
 annunciato dal ministro della Salute,
 Giulia Grillo, nel corso di una audizione
 in Commissione parlamentare congiunta
 Igiene e Sanità del Senato e Affari sociali
 della Camera. «Potrebbe essere una
 soluzione momentanea - ha tenuto a
 precisare - contro una situazione
 emergenziale: ci sono Pronto soccorso
 che in Campania e in Sicilia, per
 esempio, settimanalmente registrano
 episodi di violenza. Non bisogna
 immaginare di tenere attivi sempre
 questi presidi». Lo scorso 31 luglio l'
 ultimo episodio: il cinquantaseiesimo
 dall' inizio dell' anno, avvenuto al San
 Giovanni Bosco. Dove i familiari di una
 persona deceduta hanno vandalizzato la Rianimazione e assalito alcuni operatori nel
 tentativo di impossessarsi della salma del loro congiunto e traslarla presso la loro
 abitazione. Ormai, l' Esercito viene impiegato per ogni emergenza: da quella dei
 rifiuti in Campania all' allarme terrorismo o criminalità nelle città. «Stiamo cercando
 di capire come aumentare i presidi di sicurezza - ha aggiunto la responsabile della
 Salute -. Da una parte ci sono le dotazioni di polizia da potenziare, ma sulle quali
 occorre più tempo per lavorarci, perché sappiamo che esiste un deficit di organico. E
 dall' altra c' è la possibilità legata all' operazione Strade sicure. Ho interloquito con
 la ministra Elisabetta Trenta e il ministro Matteo Salvini - ha poi riferito - e stiamo
 cercando di capire se l' operazione sia realizzabile». Tuttavia, ha sottolineato Grillo,
 «sulla proposta ho già incontrato piena sensibilità». Al ministro pentastellato della
 Salute sta a cuore, dice, il problema delle aggressioni ai medici e agli infermieri. «È
 un mio pallino - ha detto nel corso della audizione - e stiamo facendo, assieme alle

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Regioni, una ricognizione per capire quali sono le aree più a rischio. Alcune le
conosciamo. Al Sud, tra Sicilia e Campania, ci sono ospedali che registrano
settimanalmente aggressioni agli operatori sanitari. Non solo negli ospedali ma
anche nelle altre strutture, perché in generale è un fenomeno diffuso. Cercheremo
soprattutto di intervenire con un disegno di legge per affrontare il problema, in
particolare, per ciò che riguarda l' aspetto repressivo: non è tollerabile che il
personale in servizio debba interrompere il suo lavoro, e quindi non possa soccorrere
i pazienti bisognosi di aiuto in ospedale, perché viene fatto oggetto di violenze».
Grillo, per evitare fraintendimenti e strumentalizzazioni politiche, ha tenuto a
spiegare ai parlamentari di «non amare il concetto di militarizzazione degli ospedali.
Ma gli operatori sanitari - ha sostenuto - hanno paura di recarsi al lavoro in queste
condizioni. Del resto, aggredire un medico significa impedire alla struttura
ospedaliera di poter rispondere adeguatamente ai bisogni della popolazione». E
ancora dal fronte 5 stelle, ma dal livello regionale, è Valeria Ciarambino a chiedere,
data la penuria di medici per le vacanze estive, se non sia il caso di potenziare i
Pronto soccorso degli ospedali napoletani azionando la leva del trasferimento
temporaneo di quegli operatori in servizio presso l' Ospedale del Mare: il nosocomio
di Ponticelli dove non è ancora attivo (entrerà in funzione a metà settembre)il Pronto
soccorso. «La carenza di unità di personale - afferma la consigliera regionale - va a
sommarsi al depotenziamento di molti presidi storici napoletani, come Loreto Mare e
San Paolo, e ad un incremento dei casi emergenziali per un flusso di turisti che si
riversa in questo periodo in città. Da un lato ci ritroviamo con il Cardarelli alle prese
con un sovraccarico di pazienti la cui assistenza è garantita da un personale ridotto
all' osso e il solito caos barelle. Dall' altro c' è l' Ospedale del Mare, un gigante da
900 tra medici, infermieri e operatori sanitari, dove non c' è ancora un Pronto
soccorso, ma ci sono reparti con primari, dirigenti medici e attrezzature da milioni di
euro che non erogano una sola prestazione. È il caso del reparto fantasma di
medicina d' urgenza, o di quello di chirurgia vascolare, nel quale la famosa sera
della festa del primario erano ricoverate appena 4 persone. Questa si chiama
schizofrenia organizzativa». Ciarambino fa sapere, pertanto, di aver inviato una
lettera al direttore generale dell' Asl Na 1 perché trasferisca con urgenza il
personale dall' Ospedale del Mare per tutto il periodo estivo e finché non si aprirà il
Pronto soccorso. «Sarebbe la soluzione più logica - conclude - per tamponare le
emergenze e salvaguardare la vita e la salute dei cittadini».

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03/08/2018                                                                                                               Pagina 30
                          Il Mattino (ed. Circondario Sud)
                                                                                                                         EAV: € 5.594
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                         Argomento: Sanità Campania

       S. Leonardo: due milioni per il reparto emodinamica

 CASTELLAMMARE Fiorangela d' Amora
 Un investimento da 2milioni e 100mila
 euro     per   il    nuovo      reparto   di
 emodinamica       dell'     ospedale    San
 Leonardo. E' stato approvato il progetto
 esecutivo dell' opera che sarà pagata
 con fondi statali per un 1 milione e
 mezzo di euro: 83 mila euro arriveranno
 dalla regione Campania, 450 mila euro
 dell' azienda sanitaria na3 sud. L'
 emodinamica, assieme a cardiologia e
 all'    unità    di     terapia    intensiva
 cardiologica, è fondamentale per il pieno
 recupero di pazienti infartuati. Valutate
 nell' insieme rappresentano il modello di
 rete-interospedaliera per l' assistenza di
 pazienti cardiopatici acuti. La sua
 realizzazione garantirà una svolta
 decisiva nella qualità dell' assistenza
 sanitaria nell' area stabiese-sorrentina.
 «L' azienda - afferma il direttore
 generale asl Napoli 3 sud Antonietta
 Costantini - ha svolto in questi anni un
 lavoro estremamente importante con il
 decisivo supporto degli operatori. Castellammare è in dirittura d' arrivo, a Nola un'
 emodinamica operativa h24 è realtà, caratterizzata da organizzazione,
 professionalità ed umanità. Risultati eccezionali ottenuti con fatica e sacrificio che
 segnano un passo avanti notevole nella gestione dell' emergenza-urgenza di cui
 siamo molto orgogliosi». INDISPENSABILE L' intervento è stato definito nella delibera
 aziendale del primo agosto 2018 come «indispensabile per garantire la funzionalità e
 conformità delle strutture alla normativa vigente e, quindi, non procrastinabile».
 Quello che sarà il completamento di cardiologia a Castellammare era atteso da anni.
 Persino il consiglio comunale nel 2016 se ne occupò approvando un atto di indirizzo.
 Antonietta Costantini dell' asl napoli 3 sud chiese alla regione Campania l' utilizzo
 dei fondi residui. Finanziamenti poi destinati proprio alla realizzazione dell'
 emodinamica presso il reparto di cardiologia dell' ospedale San Leonardo di
 Castellammare di Stabia © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/08/2018                                                                                                                Pagina 31
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 11.481
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

  San Giovanni Bosco il parcheggio usato per le auto dei killer
 LEANDRO DEL GAUDIO
 L' ospedale LE INDAGINI Leandro Del
 Gaudio        Un      posto       tranquillo,
 «schermato», decisamente al riparo da
 blitz e controlli di polizia. Un' area sosta
 dove parcheggiare per giorni mezzi
 «sporchi», come scooter o auto usati per
 consumare rapine, agguati e altri delitti.
 Ne sono convinti gli inquirenti che, negli
 ultimi     mesi,     hanno      deciso     di
 (ri)accendere i riflettori sul parcheggio
 interno all' ospedale San Giovanni Bosco.
 Un nuovo fascicolo dopo il blitz del 2014,
 dunque. Ricordate cosa accadde a
 gennaio di quattro anni fa? Decapitato il
 clan Contini (inchiesta poi culminata in
 decine di condanne), le mani della
 camorra anche sugli appalti del San
 Giovanni Bosco. Oggi c' è un nuovo
 filone investigativo, che punta a fare
 chiarezza sul parcheggio di proprietà
 dell' Asl Napoli uno. Non c' è solo la
 storia degli abusivi in divisa, quella della
 coop di vigilantes che per tre anni hanno
 gestito il parcheggio dell' ospedale senza
 avere alcuna concessione da parte della Asl, ma anche ipotesi decisamente più
 allarmanti. In questi mesi, gli inquirenti sono alle prese con una nuova traccia: il
 parcheggio dell' ospedale potrebbe essere stato usato come deposito di auto e
 scooter da parte dei clan locali. Mezzi usati per agguati, omicidi, raid di camorra, poi
 mimetizzati nel via vai di vetture ai piedi del nosocomio di via Briganti. Mezzi che
 non sono stati bruciati, ma che sono stati smontati e in parte ripuliti con tutta calma.
 Facile immaginare la pista dei pm. Riflettori puntati sui Bosti-Contini, cartello
 storicamente egemone nella zona del rione Amicizia, ma anche sugli alleati di
 Secondigliano, che fanno capo al clan Licciardi. Famiglie da sempre unite all' ombra
 dell' Alleanza di Secondigliano, che hanno usato il San Giovanni Bosco come un
 pezzo del proprio scacchiere criminale. LA COOP Indagine condotta dalla Dda di
 Napoli, agli atti fino a questo momento ci sono spunti investigativi raccolti dal
 commissariato Stella San Carlo all' Arena e dai carabinieri del Nas, che stanno
 monitorando appalti e gestione dell' intera struttura ospedaliera. Un faro
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investigativo che ora fa i conti con questa nuova ipotesi, anche alla luce della
mancanza di controlli all' interno del parcheggio dell' ospedale. Ma proviamo a fare
chiarezza, a partire dalle date. Fino alla metà dello scorso luglio, l' area è stata
gestita da una coop, che si è insediata nel controllo del flusso di auto in sosta, senza
alcuna concessione da parte dell' Asl. Lo ha spiegato agli inquirenti l' amministratore
della azienda, che ha ricostruito come è arrivato a stringere tra le mani le chiavi di
un parcheggio da centinaia di posti ai piedi dell' ospedale: «Il vecchio gestore
(inadempiente nei confronti dell' Asl dal 2007), tre anni fa mi ha girato le chiavi del
parcheggio, ma non ho mai pagato un canone al Comune o all' Asl, né ho informato
Prefettura, uffici di polizia locali o la stessa direzione dell' ospedale. Ho solo
garantito l' assunzione dei sette dipendenti, che lavorano nel gabbiotto, si alternano
con turni di lavoro e che veicolano gli incassi giornalieri». Insomma, una stretta di
mano e un bancomat a cielo aperto che passa da un gestore all' altro. Lavoratori
ritenuti abusivi (e che vanno considerati estranei a contatti con la camorra), che
potrebbero però essere stati «usati» - ovviamente a loro insaputa - come schermo
per mascherare operazioni di ripulitura di mezzi compromettenti. Una strategia
camorristica che per anni ha sortito i propri effetti: difficile immaginare controlli a
tappeto all' interno del recinto di un ospedale visitato giorno e notte da migliaia di
utenti. GLI APPALTI Indagini in corso, si punta decisamente in alto. Scooter e auto
ricettate e usate per consumare agguati, che sono stati parcheggiati all' ombra dell'
ospedale, prima di essere poi ripuliti, cessata la tensione investigativa. Ma non è il
primo caso di contatti con il crimine organizzato emerso dalle indagini che hanno
riguardato il San Giovanni Bosco. Quattro anni fa la maxiretata firmata dalla Dda di
Napoli svelò anche altri intrecci e collusioni. Appalti sospetti per la gestione della
buvette o per la pulizia, un intero spaccato amministrativo passato al setaccio,
mentre negli ultimi mesi si fa avanti una nuova ipotesi choc: quella della
«copertura» assicurata dalle divise (solo apparentemente legali) indossate dai
vigilantes a presidio di ticket e macchinette segnatempo nate senza alcuna
autorizzazione.

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03/08/2018                                                                                                                Pagina 4
                                           La Città di Salerno
                                          Argomento: Sanità Campania

                       Sanità, De Luca convoca i manager

 Procreazione assistita, cura del diabete e
 assistenza territoriale i punti su cui
 spingere per migliorare NAPOLI Vertice
 tra il governatore Vincenzo De Luca e i
 direttori generali della sanità, quattro
 punti all'ordine del giorno: procreazione
 assistita, cura del diabete, assistenza
 territoriale   dove     l'Asl    Salerno   è
 un'azienda capofila e fabbisogno delle
 aziende sanitarie. Intanto, alla Campania
 arrivano 100 milioni in più dal riparto del
 Fondo sanitario nazionale. Risorse per
 cui De Luca non esulta: «Dobbiamo
 recuperare un secolo di rapine». Il clima
 era questo a Santa Lucia, durante
 l'incontro tra il presidente della Regione
 e i manager della sanità. L'obiettivo è
 uno scatto sulla griglia Lea, uno dei nodi
 da cui dipende l'uscita della Regione dal
 piano di rientro dal deficit e dal
 commissariamento. Un traguardo per
 cui, due settimane fa, al premier
 Giuseppe Conte è stata inviata la richiesta formale di ritorno alla gestione ordinaria
 regionale. Ma la partita è ancora lunga. E nel tunnel decennale della sanità
 campana, un capitolo decisivo sono proprio i livelli essenziali di assistenza. La
 regione arranca ancora, nonostante i passi avanti. «Abbiamo richiamato l'attenzione
 dei direttori generali spiega il governatore alle nuove priorità per completare il
 lavoro di raggiungimento degli obiettivi nella griglia Lea. Se completiamo, abbiamo
 fatto il 99% del nostro lavoro». Sul tavolo della riunione, al primo punto, c'era lo
 stato della procreazione medicalmente assistita. Il piano è di passare dalla
 fecondazione omologa anche all'eterologa, valutando i bisogni dei centri di secondo
 e terzo livello abilitati. Le altre questioni in agenda erano la costituzione dei centri
 anti diabete pubblici e privati accreditati e l'assistenza territoriale con le cure
 domiciliari. Su quest'ultimo step, in particolare, è emerso come partano da un livello
 avanzato le Asl Salerno, Avellino e Napoli 2. Tutte le restanti dovranno attrezzarsi in
 breve tempo, per raggiungere la meta. Durante l'incontro si è posta la necessità di
 affrontare anche il tema dell'autorizzazione al fabbisogno del personale nelle
 aziende sanitarie. Incombe, infatti, la scadenza di fine settembre, quando la Regione
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