Media Monitoring per 03-12-2019 - Rassegna stampa del 01-12-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 01/12/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO «Il sacrificio di Tobia non è stato vano» ................................................................................. 1 01/12/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Lotta al Parkinson «Insieme si cresce» .................................................................................. 3 01/12/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Non arrivano gli infermieri, ospedale ko E le influenze ritardano gli Sos più gravi ................ 5 01/12/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Ruggi, piano da 45 milioni per il restyling degli ospedali ....................................................... 7 30/11/2019 - FAI.INFORMAZIONE.IT All'Ospedale di Cava dei Tirreni in pediatria si visitano anche le bambole e i peluche dei piccoli pazienti. Esempio altissimo di umanizzazione della medicina. Bravo Basilio Malamisura ................................................................................................................................................ 9 30/11/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT ‘Gli angeli in corsia’ con la clown terapia al Ruggi D’Aragona ............................................. 10 30/11/2019 - WWW.ITALIAOGGI.IT C’è lo scippo delle ostetriche italiane - ItaliaOggi.it ............................................................ 11 30/11/2019 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.IT Clown all'ospedale di Salerno, il progetto della clownterapia .............................................. 15 30/11/2019 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.IT Nasce a sole 26 settimane: un piccolo miracolo all’ospedale di Polla .................................. 16 30/11/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT Nasce alla 26° settimana: salvato dai medici, gioia grande a Polla ...................................... 17 30/11/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT Nasce di 26 settimane trasferito d’urgenza al Ruggi di Salerno .......................................... 18 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 19 01/12/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) «Pratiche invalidi, rischio clientele» .................................................................................... 19 Sanità Campania ............................................................................................................................. 21 01/12/2019 - IL ROMA «Chiudono i centri di prima assistenza, sarà emergenza» ................................................... 21 01/12/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO NORD) Cliniche, chiudono i pronto soccorso allarme per 100mila ................................................... 23 01/12/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Logopedista in pensione salta il servizio dell' Asl ................................................................ 25 01/12/2019 - IL ROMA Ortopedia, tra prevenzione e nuove tecniche ...................................................................... 27 01/12/2019 - CRONACHE DI NAPOLI Sanità a pezzi, chiude la prima assistenza ........................................................................... 29 01/12/2019 - CRONACHE DI NAPOLI Sanità insicura, troppe aggressioni in corsia ....................................................................... 30 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 32 01/12/2019 - CORRIERE DELLA SERA Il catalogo della prosperità (l' Italia è 30esima) ................................................................... 32 01/12/2019 - CORRIERE DELLA SERA L' oncologa amata dalle pazienti: «Siamo alleati» ................................................................ 35 01/12/2019 - LA REPUBBLICA La battaglia di Veronica "Ridate a mia figlia il cordone ombelicale" .................................... 37 01/12/2019 - IL SOLE 24 ORE La miniera dei dati tra sport, salute e fitness ...................................................................... 40 01/12/2019 - LA STAMPA Le Asl si scambieranno i dati dei cittadini vaccinati ............................................................. 42 01/12/2019 - L'ESPRESSO Se l' aborto diventa un viaggio al termine della notte. Tra umiliazioni e il rischio di morire ... 44
01/12/2019 Pagina 18 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Il sacrificio di Tobia non è stato vano» UNA NUOVA VITA »DOPO LA MORTE I genitori del ragazzo deceduto ad Angri, che ieri avrebbe compiuto 18 anni, raccontano a scuola la donazione degli organi Tobia vive, il suo sacrificio non è stato vano e grazie a lui tanti altri semi di speranza presto germoglieranno e daranno frutto. Ieri mattina nell'auditorium della scuola Vanvitelli Della Corte un incontro organizzato dall'istituto metelliano per ricordare il proprio studente tragicamente scomparso a seguito di un incidente avvenuto nella stazione ferroviaria di Angri. Tobia Falcone ieri avrebbe compiuto 18 anni, una data troppo importante per passare sotto silenzio e così la dirigente scolastica Franca Masi , docenti e studenti, ha voluto ricordare Tobia ma nello stesso tempo dare un senso ad una tragedia che ha lacerato i cuori di tutti e trovare insieme la forza di andare avanti. In prima fila ieri c'erano anche i genitori di Tobia, stretti in un commovente abbraccio da tutta la comunità scolastica metelliana. A parlare il loro dolore composto, i loro occhi bagnati dalle lacrime, ma anche il loro grande amore e coraggio che è servito a trasformare una immane tragedia in occasione di vita e di speranza per coloro che hanno ricevuto gli organi di Tobia. «Tra la morte di nostro figlio e la possibilità di sapere che dal suo sacrificio potesse rinascere la vita non abbiamo avuto dubbi, abbiamo scelto la vita, quello era l'unico modo per dare un senso a quanto è accaduto». Così papà Mario e mamma Anna hanno spiegato la loro scelta d'amore, l'unica possibile. L'incontro di ieri è servito per testimoniare alla famiglia dello sfortunato studente l'attaccamento e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
l'amore della sua seconda famiglia, la scuola, ma anche la grande ammirazione per il gesto compiuto. Il responsabile del reparto di Rianimazione dell'ospedale Ruggi D'Aragona di Salerno, il professore Renato Gammaldi , invitato a partecipare, ha spiegato ai ragazzi in maniera chiara e diretta l'importanza della donazione ma soprattutto le condizioni che determinano tale eventualità, sfatando false credenze e chiarendo senza mezzi termini che solo la morte cerebrale, che equivale in sostanza alla morte dell'individuo, è la condizione per poter donare gli organi. «A voi ragazzi il compito di cambiare una cultura che non è ancora pronta», ha detto Gammaldi. Ma Tobia Falcone continuerà a vivere anche attraverso altre iniziative volute dai compagni di classe e dagli amici di Sant'Egidio del Monte Albino e di Angri. Dall'istituto metelliano è stata lanciata una raccolta fondi che presto, per volontà della Consulta degli studenti, potrebbe interessare tutte le scuole della provincia, e che è volta alla raccolta fondi per la costruzione di una scuola a Tampellin in Burkina Faso. Un'aula della costruendo scuola porterà il nome di Tobia Falcone. Mamma Anna il prossimo 3 febbraio volerà in Africa con don Ciro Galisi,il parroco di Angri che ha voluto l'opera e Salvatore Carrese , presidente dell'associazione Baobab amici di Tampellin da anni impegnato in quei territori. Ieri è stata anche la giornata del ricordo di Tobia, grazie ai video che i suoi amici hanno realizzato. La maglietta con il volto sorridente di Tobia sarà posta in una bacheca del terzo piano, «perché Tobia resterà sempre con noi» ha detto commossa la dirigente Franca Masi. Lezione di generosità e di altruismo il testamento che i genitori di Tobia hanno lasciato agli alunni . (l.t.) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 7 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Lotta al Parkinson «Insieme si cresce» Gli assistiti del centro del Ruggi si confrontano sulle cure E una paziente fa da guida ai monumenti della città antica Tutti insieme per confrontarsi sulle loro difficili esperienze e consigliarsi su come affrontare al meglio la vita, trascorrendo qualche ora all'insegna dello svago. Ieri anche a Salerno si è celebrata la giornata nazionale della malattia di Parkinson grazie a un'iniziativa del Centro per le Malattie Neurodegenerative (Cemand) dell'azienda ospedaliera universitaria Ruggi, diretto dal professore Paolo Barone . Un gruppo nutrito dei circa 800 assistiti dal centro salernitano si è ritrovato di buon ora presso il Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana per un convegno a misura di paziente: i responsabili del centro Parkinson - guidato da Roberto Erro e Marina Picillo con il supporto della neuropsicologa Sofia Cuoco - hanno rivelato le nuove frontiere che si sono aperte con la ricerca sulla malattia, le terapie complesse e quelle nuove che stanno prendendo sempre più piede. La parte teorica, però, ha lasciato spazio poi alle testimonianze dei pazienti che sono saliti in cattedra raccontando alla platea le loro esperienze e le loro sensazioni sulle cure, spiegando anche come effettuare a casa delle semplici pratiche - come la fisioterapia - per contrastare la malattia. Un confronto importante a cui hanno partecipato anche i familiari degli assistiti dal Cemand - unico centro italiano affiliato alla fondazione dell'attore Micheal J Fox , protagonista della saga di Ritorno al futuro affetto da quasi vent'anni dalla malattia per cui ha avviato un'intensa serie di ricerche con le cellule staminali - per Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
comprendere al meglio il percorso terapeutico e avere maggiori informazioni sulle cure. L'appuntamento nazionale a Salerno si è concluso con una passeggiata attraverso il centro storico che dalla sede di via dei Mercanti del Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana ha portato i partecipanti fino a San Pietro a Corte. Lì una guida speciale ha indicato tutte le bellezze di uno dei siti storici simbolo della città d'Arechi: a far da cicerone, infatti, è stata una delle pazienti del Centro per le Malattie Neurodegenerative che, solitamente, fa da guida agli scavi archeologici di Pompei. La paziente ha catturato l'attenzione di tutti, spiegando con novizia di particolari il complesso monumentale di Salerno. Un modo diverso, dunque, per affrontare tutti insieme e meglio la malattia. (al.mo.) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 32 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.162 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Non arrivano gli infermieri, ospedale ko E le influenze ritardano gli Sos più gravi CAVA DE' TIRRENI CAVA DE' TIRRENI Simona Chiariello Carenze di organico: pochi infermieri ed operatori socio sanitari. Al Santa Maria dell' Olmo il personale è costretto a turni massacranti che mettono a rischio anche la loro incolumità. In pronto soccorso la composizione dei turni settimanali diventa sempre più difficile, con pochi medici ed infermieri. I servizi vanno avanti solo grazie ai sacrifici del personale, che garantisce la continuità assistenziale. Dopo le proteste dei sindacalisti della Cisl, e la presa di posizione del sindaco Servalli, che spiegò come qualsiasi forma di sottovalutazione di queste esigenze è un danno che viene perpetrato non soltanto all' ospedale di Cava, ma all' Azienda nel suo complesso, ora sono gli stessi operatori sanitari a scendere in campo. « I livelli assistenziali sono assicurati solo grazie ai nostri sacrifici - spiegano - Dal primo ottobre sono arrivati quattordici infermieri e tredici operatori sociosanitari. Di questo personale solo un infermiere ed un oss è stato assegnato al presidio cavese. Tutti gli altri sono stati dirottati a Salerno, al Ruggi d' Aragona. L' APPELLO La richiesta di sindacalisti, sindaco e personale è di potenziare l' organico per riuscire a coprire i turni e garantire l' assistenza. La settimana prossima sono previsti incontri con i dirigenti del Ruggi, per riuscire a trovare una soluzione. Intanto, complice il picco influenzale, il servizio di emergenza 118 è nel caos. Come spiegato dagli stessi Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
operatori, gli utenti, per una banale febbre, invece di rivolgersi al medico di base, allertano il 118. «In questo modo noi operatori usciamo per una banale influenza che può essere trattata a casa e se arriva un' altra chiamata, questa volta di emergenza da codice rosso, bisogna attendere l' ambulanza della postazione 118 di comuni vicini. I tempi di intervento si allungano e possono essere fatali. Un rischio troppo grosso che può essere evitato se si usa correttamente il servizio, cioè solo per casi di effettiva emergenza». In alcuni casi, le uscite non necessarie potevano costare caro. Nei giorni scorsi, infatti, il personale del 118 è stato attivato per un intervento e si trattava di una banale influenza. L' ambulanza era dunque impegnata per un caso non da codice rosso. Negli stessi istanti si è verificato un malore per infarto alla stazione ferroviaria. Per soccorrere l' uomo, colpito da infarto, è dovuta sopraggiungere l' ambulanza da Vietri sul Mare in tempi necessariamente più lunghi. Per fortuna non ci sono state conseguenze per il paziente. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 29 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.218 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ruggi, piano da 45 milioni per il restyling degli ospedali LA SANITÀ, LE STRUTTURE Il Ruggi accelera nel restyling dei presidi ospedalieri. Approvato il piano di opere per il triennio 2020-2022 all' azienda ospedaliera. L' operazione, che ha un importo complessivo di 45 milioni di euro, prevede la ristrutturazione del blocco operatorio di via San Leonardo, della stroke unit, dell' ortopedia, della terapia intensiva neonatale, di ginecologia e di altri reparti, oltre alla prima fase per l' adeguamento sismico di tutti i plessi dell' azienda e ulteriori interventi che interesseranno gli altri nosocomi. Parte dei lavori (11,35 milioni di euro) sarà finanziato attraverso i fondi dell' ex articolo 20. Parliamo di soldi che erano destinati alla Campania per completare alcune strutture ospedaliere strategiche per la regione e che sono stati recuperati con la messa in ordine dei conti della sanità, che bloccava ogni utilizzazione di finanziamenti per l' edilizia sanitaria. Questo dovrebbe consentire all' azienda ospedaliera universitaria, oltre alla realizzazione del nuovo ospedale, il recupero di 95 posti letto a Cava de' Tirreni, con medicina, chirurgia, cardiologia, ortopedia, pediatria, dermatologia, rianimazione e pronto soccorso, e 131 al Da Procida, con due grosse novità: una unità spinale e la realizzazione di un polo pubblico della riabilitazione, che non esiste in tutta la regione. I LAVORI Per quanto riguarda il piano 2020-2022, i lavori serviranno per la ristrutturazione del blocco operatorio del plesso Ruggi (8 milioni di euro), della sala ibrida di rianimazione e della terapia intensiva post-operatoria (2,6 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
milioni di euro), oltre al completamento degli interventi al Santa Maria dell' Olmo di Cava de' Tirreni (750 mila euro). Ai fondi provenienti dall' ex articolo 20 si aggiungono, poi, quelli del bilancio aziendale (23,2 milioni di euro), con i quali sarà avviata la prima fase per l' adeguamento sismico e alla normativa antincendio di tutti i plessi ospedalieri (9,8 milioni di euro). Per quando riguarda il Ruggi si procederà alla riqualificazione della rete elettrica e del tunnel di collegamento tra il plesso e la torre cardiologica, la ristrutturazione della stroke unit, del reparto di malattie infettive, di ortopedia, di terapia intensiva neonatale, nefrologia, ginecologia, procreazione medicalmente assistita, degli ambulatori e di due parcheggi a raso. Al Fucito di Mercato San Severino saranno utilizzati per la sede temporanea del corso di laurea in odontoiatria e per la realizzazione di un nuovo edificio, oltre al completamento di endoscopia digestiva e di emergenza e alla riqualificazione della centrale termica. A Cava saranno ristrutturati i locali per day surgery/chirurgia ambulatoriale e verrà adeguata la centrale termica. GLI ALTRI PRESÌDI Attraverso i fondi Por, infine, si procederà all' efficientamento energetico di Ruggi e Da Procida (9,8 milioni di euro). I fondi, nel complesso 100 milioni per tutti gli ospedali della provincia, saranno utilizzati per lavori di ristrutturazione, di miglioramento dei reparti e di accesso per gli utenti, di efficientamento energetico. Nello specifico, si tratta di 18 milioni per la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica per la radioterapia a Pagani; 4,5 milioni per la ristrutturazione del pronto soccorso, delle sale operatorie e della rianimazione, nonché l' adeguamento dell' ospedale di Scafati; 21,4 milioni per la realizzazione dei distretti sanitari di Eboli, Vallo della Lucania, Capaccio e Mercato San Severino; 4 milioni per la costruzione e il completamento delle residenze sanitarie assistenziali di Roccadaspide e Pagani; 22 milioni per l' adeguamento degli ospedali di Eboli e Sapri. sa.ru. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/11/2019 EAV: € 618 Lettori: 433 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web All'Ospedale di Cava dei Tirreni in pediatria si visitano anche le bambole e i peluche dei piccoli pazienti. Esempio altissimo di umanizzazione della medicina. Bravo Basilio Malamisura 30/11/2019 - 18:05All'Ospedale di Cava dei Tirreni dove è primario della pediatria da 20 anni il mio amico Basilio Malamisura, si visitano anche le bambole e i peluche dei piccoli pazienti. Si supera così la diffidenza e si rende certamente più piacevole ai piccoli pazienti la degenza e le cure. L'umanizzazione della medicina deve "sempre" essere perseguita a tutti i livelli. Fantastica questa iniziativa di Basilio e di tutto il suo staff al quale non possiamo non guardare per imparare e crescere. Bravo Basilio... e bravi tutti colleghi e operatori sanitari di Cava dei Tirreni. Per maggiori approfondimenti Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/11/2019 salernonotizie.it EAV: € 821 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web ‘Gli angeli in corsia’ con la clown terapia al Ruggi D’Aragona Si definiscono ‘portatori sani di sorrisi’ che poi è anche il nome della loro onlus che gira tra le corsie dell’ospedale Ruggi di Salerno occupate dai bambini per donare loro un sorriso in un momento di difficoltà. Francesco Forte e Silvana Piccini raccontano ai piccoli degenti del Ruggi le avventure di Felicetto e Felicetta. Da 5 anni donano sollievo alle famiglie e ricevono in cambio sorrisi dai bimbi ricoverati per problemi di ogni tipo nel nosocomio salernitano. C’è chi li chiama ‘angeli’ con il naso rosso ed il camice bianco sporcato dai colori dell’arcobaleno. Dispensatori di sorrisi e di umanità in ospedale. Il progetto si chiama Babalu «La risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia (…)”. Secondo il celeberrimo medico statunitense e padre della clownterapia Patch Adams, la “Terapia del Sorriso” è in grado di aiutare il paziente a vivere meglio la sua malattia, focalizzando la sua attenzione, seppur per poco, non più sul problema ma sulla “leggerezza” di quell’attimo e sul benessere dell’anima. Su questa filosofia ogni giorno la Onlus Portatori sani di sorriso con il progetto Babaluha costruito il suo credo ricco di amore e solidarietà verso il prossimo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/11/2019 EAV: € 1.098 Lettori: 12.367 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web C’è lo scippo delle ostetriche italiane - ItaliaOggi.it C’è lo scippo delle ostetriche italiane - ItaliaOggi.itC’è lo scippo delle ostetriche italiane I tedeschi sono venuti a contattare a Parma le neo-diplomate in ostetricia e hanno offerto un posto di lavoro a tempo indeterminato nei loro ospedali pubblici, un primo stipendio di 3mila euro al mese, alloggio, un corso gratuito in due fasi di lingua tedesca. di Carlo Valentini Twitter: @cavalent Scarica il pdf Vota 0 Voti Se un malato è ricoverato nell'ospedale di una regione che non è quella ove risiede, quest'ultima deve rimborsare alla prima le spese sanitarie, attraverso un conto compensativo che mira a evitare che vi siano disparità nella spesa regionale tra chi offre servizi (con le relative spese) e chi ne usufruisce. Lo stesso meccanismo andrebbe introdotto tra gli Stati in merito alla costosa formazione di laureati e diplomati rispetto a chi poi li utilizza. L'ultimo caso, a Parma, fa sorgere la domanda: è giusto che l'Italia investa proprie risorse nella formazione professionale, in questo caso delle ostetriche, se poi arrivano gli emissari delle cliniche tedesche e se le portano via? Non si tratta più del singolo «cervello» in fuga, ora si verificano esodi organizzati (dall'estero). Ci si potrebbe consolare considerando che tanta richiesta indica che il nostro livello di istruzione professionale è valido, e quindi siamo bravi. Ma con i chiari di luna della finanza pubblica spendere a vantaggio degli altri risulta problematico. Per questo quanto è successo a Parma acquisisce una rilevanza particolare. I tedeschi sono venuti a contattare le neo-diplomate in ostetricia e hanno offerto un posto di lavoro a tempo indeterminato nei loro ospedali pubblici, un primo stipendio di 3mila euro al mese, alloggio, un corso gratuito in due fasi di lingua tedesca. Di fronte al muro burocratico dei concorsi interminabili e alle scarse assunzioni negli ospedali nostrani la proposta è apparsa talmente allettante che in sei hanno già detto sì, partecipato (a Parma) al corso full immersion di lingua tedesca organizzato gratuitamente dai nuovi datori di lavoro (un altro corso, di livello superiore e finalizzato all'apprendimento del linguaggio sanitario, si svolgerà in Germania) e stanno partendo per Bonn e Berlino. Il reclutamento è avvenuto addirittura all'interno dell'ateneo, dove si è svolto un incontro con i dirigenti dell'agenzia Perseu.de, specializzata nella selezione di personale sanitario per le cliniche tedesche. Dopo l'illustrazione delle esigenze lavorative da parte degli Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ospedali e i filmati sull'ambiente in cui i nuovi assunti saranno inseriti, l'agenzia ha raccolto i curricula delle interessate, che poi hanno svolto un colloquio di pre-lavoro via Skype condotto da un'ostetrica italiana da anni inserita in uno degli ospedali tedeschi che accoglieranno le neo-diplomate. Tutte d'accordo le sei ostetriche, tra i 23 e i 25 anni (ma altre sono pronte a seguirle), sulle motivazioni: troppo lunga e incerta la trafila in Italia per arrivare a occupare un posto, serietà dell'offerta, stipendio che consente indipendenza dai genitori. Avrebbero preferito rimanere in Italia ma- sottolineano- è troppo arduo trovare in un tempo ragionevole un contratto di lavoro a tempo indeterminato, per altro con stipendi piuttosto bassi. Da notare che le iscrizioni al corso per ostetriche dell'università di Parma sono a numero chiuso, i posti sono appena 16, quindi c'è qualche difficoltà a entrare e molte domande vengono respinte. Questo rende ancora più sorprendente il fatto che poi quasi la metà delle diplomate stacchi i biglietti per andare oltre frontiera, con tanti ringraziamenti a chi le ha formate professionalmente. Dice Dora Di Vittorio, 23 anni, che lavora da tre anni all'ospedale di Oranienburg, 30 chilometri da Berlino: «Nonostante il 110 e lode e i complimenti della commissione dopo la laurea per guadagnare ho fatto la cameriera in una pizzeria, poiché non si apriva nessuna porta ho provato a seguire la strada di una mia compagna di studi e ho inviato il mio curriculum a un'agenzia che in cinque giorni mi ha fatto assumere in Germania. Il mio Paese mi manca ma qui mi trovo bene, in ospedale riceviamo incentivi di continuo, si punta molto sulla nostra formazione e sulla crescita del livello di assistenza». Advertisement Non solo Germania. Anche l'Inghilterra, pur se alle prese con la Brexit, apre le braccia ai nostri diplomati e laureati in campo sanitario. Ci sono agenzie inglesi che contattano i nostri neodiplomati, in certi casi li opzionano già qualche mese prima della conclusione dell'iter universitario in modo che intanto possano impratichirsi con la lingua. L'ostetrica Alessandra D'Angelo, di Chieti, è a Londra da 8 anni, lavora al blasonato St Mary's Hospital (quello utilizzato dalla famiglia reale). Dice: «Non avrei mai immaginato di ritrovarmi a lavorare come ostetrica a Londra. Una volta finita l'università credevo di poter iniziare a lavorare senza alcun ostacolo, ma la realtà non è stata così. Piuttosto che intraprendere la strada dei concorsi su e giù per l'Italia, sperando che da neolaureata riuscissi ad entrare in graduatoria ed essere chiamata nei successivi 2-5 anni, ho preferito accettare il lavoro qui, con assunzione subito e retribuzione adeguata». Aggiunge la sua collega Flavia Amendola, da sei mesi in servizio a Brighton: «Ho capito subito che in Italia non c'era spazio per me. Così ho deciso di partecipare a uno dei colloqui che le agenzie inglesi organizzano in Italia. Sono contenta della scelta che ho fatto». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
La Commissione europea dispone di dati non aggiornatissimi ma significativi: dal 2005 al 2016 sono partite dall'Italia per andare a lavorare all'estero 777 ostetriche (oltre a 7.967 infermieri). Ci sono addirittura siti web dedicati ai sanitari che desiderano espatriare: www.doctorsinfuga, ha 40.578 aderenti e dà informazioni e consigli a chi vuole andarsene, Medici italiani in Germania è invece (6mila membri) una pagina su Facebook che risponde alle tante domande di chi pensa di trovare lavoro in quel Paese. Su Facebook, vi è pure la pagina («nata dall'esigenza di condividere esperienze»): Ostetriche italiane in Germania. Il tutto mentre negli ospedali italiani c'è carenza. L'ultimo grido d'allarme arriva da Salerno, dove il sindacato Cisl Fp dell'ospedale Ruggi d'Aragona protesta duramente: «Il reparto di ostetricia è al collasso. Le ostetriche sono poche e oltre al reparto debbono svolgere le proprie funzioni al pronto soccorso ginecologico e in sala operatoria, ma anche praticare assistenza attiva del rooming in (i bambini stanno insieme alla mamma nella stessa stanza subito dopo la nascita)». Per partorire le salernitane dovranno andare in Germania? Lo rende noto l'Inps, spiegando che risultano in crescita anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla... Ok con riserva. Roma è in buona compagnia, insieme a Belgio, Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia,... Il presidente Treu: un passo importante per fare emergere i contratti falsi e andare nella direzione di una normativa più... Nel suo rapporto sull'economia globale, l'agenzia di rating stima una espansione del pil limitata allo 0,2% quest'anno, cui... L'Osservatorio Scenari Immobiliari-Camplus: negli ultimi 12 mesi i posti letto sono cresciuti meno della domanda. A Milano i... Secondo quanto appreso, la Procura di Firenze, tra i reati contestati nell'inchiesta a vario titolo, considera il riciclaggio,... Audi taglierà fino a 9.500 posti di lavoro entro il 2025 Accordo con i sindacati. La casa automobilistica del gruppo Volkswagen ha puntualizzato che la riduzione del personale avverrà... Carlo Bonomi (Assolombarda) “Sul diesel eravamo all’avanguardia, abbiamo fatto un suicidio collettivo pensando che l’elettrico... L'indice si è attestato a 95 punti a novembre, leggermente in rialzo rispetto a ottobre e in linea col consenso degli... Il commissario europeo uscente agli Affari economici: tutti auspicano che il debito italiano si riduca, perché è troppo elevato Lo rende noto l'Inps, spiegando che risultano in crescita anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla... Ok con riserva. Roma è in buona compagnia, insieme a Belgio, Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia,... Il presidente Treu: un passo importante per fare emergere i contratti falsi e andare nella direzione di una normativa più... Nel suo rapporto sull'economia globale, l'agenzia di rating stima una espansione del pil limitata allo 0,2% Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
quest'anno, cui... L'Osservatorio Scenari Immobiliari-Camplus: negli ultimi 12 mesi i posti letto sono cresciuti meno della domanda. A Milano i... Secondo quanto appreso, la Procura di Firenze, tra i reati contestati nell'inchiesta a vario titolo, considera il riciclaggio,... Audi taglierà fino a 9.500 posti di lavoro entro il 2025 Accordo con i sindacati. La casa automobilistica del gruppo Volkswagen ha puntualizzato che la riduzione del personale avverrà... Carlo Bonomi (Assolombarda) “Sul diesel eravamo all’avanguardia, abbiamo fatto un suicidio collettivo pensando che l’elettrico... L'indice si è attestato a 95 punti a novembre, leggermente in rialzo rispetto a ottobre e in linea col consenso degli... Il commissario europeo uscente agli Affari economici: tutti auspicano che il debito italiano si riduca, perché è troppo elevato prev next 1. 1. 13/11/2019 3. 1. 28/11/2019 3. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/11/2019 salerno.occhionotizie.it EAV: € 1.127 Lettori: 17.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Clown all'ospedale di Salerno, il progetto della clownterapia Clown all'ospedale di Salerno, il progetto della clownterapiaSalerno, da cinque anni “Gli angeli in corsia” regalano sorrisi al Ruggi Clown all'ospedale di Salerno, il progetto della clownterapia che dal 2014 porta sorrisi e momenti di gioia ai piccoli degenti del Ruggo La missione dei clown all’ospedale di Salerno è la stessa da cinque anni a questa parte. Donare un sorriso ai bambini alle prese con diverse patologi. Clown all’ospedale di Salerno, l’iniziativa Dal 2014 – come scrive salernonotizie – Francesco Forte e Silvana Piccini raccontano ai piccoli pazienti le storie di Felicetto e Felicetta. L’obiettivo è quello di portare sorrisi come del resto recita il nome della loro Onlus. Qualcuno li ha ribattezzati “angeli dal naso rosso e col camice sporcato dai colori dell’arcobaleno”. Sono i fondatori del progetto Babalu. La clownterapia Secondo Patch Adams, noto medico statunitense “La risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia”. Un motivo in più per supportare la causa della clownterapia . Direttore responsabile: Francesco Piccolo Registrato presso Il Tribunale di Salerno (N.° 6/2011 del 13 Aprile 2011) Contatti redazione@occhionotizie.it direttore@occhionotizie.it pubblicita@occhionotizie.it Network L'Occhio Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/11/2019 salerno.occhionotizie.it EAV: € 972 Lettori: 17.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Nasce a sole 26 settimane: un piccolo miracolo all’ospedale di Polla Miracolo all’ospedale pollese dove una donna di Teggiano ha dato alla luce il proprio bambino alla 26esima settimana. La donna si era recata in ospedale perché avvertita forti dolori. Nasce alla 26esima settimana La neomamma residente a Teggiano, si è recata in ospedale perchè avvertiva forti dolori ed ha partorito. I medici del nosocomio pollese hanno recuperato i parametri vitali del piccolo stabilizzandolo e poi ne hanno disposto il trasferimento alla Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Ruggi di Salerno. L'articolo Nasce a sole 26 settimane: un piccolo miracolo all’ospedale di Polla proviene da L'Occhio di Salerno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/11/2019 salernotoday.it EAV: € 618 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Nasce alla 26° settimana: salvato dai medici, gioia grande a Polla I medici sono riusciti a stabilizzare il piccolo, trasferendolo poi presso il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Ruggi Approfondimenti "Miracolo" al Ruggi d'Aragona: donna partorisce dopo venti anni di attesa 6 ottobre 2019 Gioia grande all'ospedale di Polla: è nato alla 26esima settimana e pesa meno di un chilo il neonato venuto alla luce oggi. Come riporta Il Mattino, una donna di Teggiano si era recata in ospedale con forti dolori. Il fiocco azzurro I medici sono riusciti a stabilizzare il piccolo, trasferendolo poi presso il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Ruggi di Salerno. Lieto fine. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/11/2019 salernonotizie.it EAV: € 658 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Nasce di 26 settimane trasferito d’urgenza al Ruggi di Salerno E’ nato alla 26esima settimana e pesa meno di un chilo il neonato venuto alla luce oggi all’ospedale. Una donna, residente a Teggiano, si è recata in ospedale perchè avvertiva forti dolori ed ha partorito. I medici del nosocomio pollese hanno rexuperato i parametri vitali del piccolo stabilizzandolo e poi ne hanno disposto il trasferimento alla Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Ruggi di Salerno. A darne notizia l’edizione on line de Il Mattino Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 29 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.200 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia «Pratiche invalidi, rischio clientele» Sabino Russo È polemica per il ritorno in capo all' Asl di Salerno dell' accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, con il questore della Camera Edmondo Cirielli che presenterà un' interrogazione parlamentare al ministro della Sanità Speranza. Il deputato salernitano di Fratelli d' Italia, che attribuisce alla Regione la paternità della scelta di «scippare» le commissioni dalle competenze dell' Inps, non perde l' occasione per sferrare un duro attacco al governatore De Luca, sollevando un nuovo «rischio fritture di pesce». Ad annunciare un «monitoraggio rigoroso» sulla vicenda è anche la deputata pentastellata Anna Bilotti, preoccupata che l' operazione possa «creare ulteriori disagi a persone già in difficoltà». L' AFFONDO «Siamo di fronte al primo di una lunga serie di atti che potrebbero essere sfruttati in maniera clientelare dell' amministrazione targata De Luca in vista delle imminenti elezioni regionali - tuona Cirielli - Oltretutto sembra che tale provvedimento sia stato adottato per l' Asl Salerno e non per le altre Asl campane creando, in questo modo, un trattamento disuguale per i pazienti della provincia di Salerno, nonché un forte disagio per mero interesse politico in vista delle elezioni campane». LA VICENDA Dopo il protocollo d' intesa firmato nell' aprile del 2018 tra Direzione regionale dell' Inps, Regione e le Asl di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, con il quale veniva affidata all' Inps la gestione in via esclusiva dell' intero procedimento sanitario e amministrativo per il riconoscimento dell' invalidità civile, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
con un incremento di medici preposti alle visite per ridurre i tempi di attesa (passati a meno di un mese), dall' anno prossimo la competenza sanitaria torna in capo all' Asl. Per farlo l' azienda sanitaria ha pubblicato il 20 novembre scorso - unica in Italia ad averlo fatto - il bando per la costituzione di sedici commissioni, che saranno formate da medici specializzati in medicina legale, medicina del lavoro, e nelle discipline «che solitamente concorrono al riconoscimento dello stato invalidante». «È scandaloso - sostiene Cirielli - che, tra i criteri per la selezione dei componenti, sia prevista, al quarto punto, la discrezionalità da parte della direzione generale. In pratica, un medico, in possesso di tutti i requisiti, potrebbe essere escluso solo perché, magari, inviso o non raccomandato dai vertici dell' Asl. È palese, dunque, il rischio di nuove fritture di pesce in salsa deluchiana in vista delle prossime regionali. Denunceremo di volta in volta, alle autorità competenti, tutti i provvedimenti che saranno adottati dalla Regione e dagli enti ad essa subordinati contro i cittadini salernitani e campani». IL DOPPIONE Stando al nuovo schema, quindi, all' azienda sanitaria locale andrà il compito di effettuare le visite per l' invalidità, mentre all' Istituto di previdenza spetterà la competenza sulla revisione delle visite fatte dall' Asl e sull' elargizione dell' eventuale assegno di accompagnamento nel caso di riconoscimento del diritto. «Su questa nuova modifica attuerò un monitoraggio rigoroso - annuncia Anna Bilotti, del Movimento 5 Stelle - per verificare che a persone già in difficoltà non siano creati ulteriori disagi». La parlamentare salernitana sottolinea come l' obiettivo debba essere quello di ridurre al minimo sia le lungaggini burocratiche che le difficoltà logistiche. «Soprattutto chi risiede lontano dal capoluogo deve già affrontare ostacoli legati al raggiungimento delle sedi di visita - ricorda Bilotti, membro anche dell' intergruppo parlamentare per le aree interne - È necessario adottare le soluzioni migliori per garantire procedure rapide, agevoli e trasparenti, avendo come unico faro di riferimento l' interesse dei cittadini». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 39 EAV: € 958 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania «Chiudono i centri di prima assistenza, sarà emergenza» OTTAVIANO Sanità, scatta l' allarme del sindaco Luca Capasso: «Danni per i cittadini e rischi licenziamenti» OTTAVIANO. «Il presidente della Regione Campania della Campania Vincenzo De Luca esalta se stesso e la fine del commissariamento, ma evita di raccontarci i disastri ai quali il sistema sanitario campano andrà incontro di qui a pochi giorni» Così, a gambe tese, il primo cittadino di Ottaviano, Luca Capas so (nella foto), lanciando un allarme su parte del decreto regionale n. 42 del 31 maggio 2018, adottato dal commissario ad acta per l' attuazione del piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario della Regione Campania. La normativa prevede, tra l' altro, la chiusura dei centri di prima assistenza delle case di cura private. Il primo cittadino ha anche chiesto un incontro urgente al ministro per la Salute Roberto Speranza, allo stesso governatore De Luca, ai sindaci dei Comuni dell' Asl Napoli 3 Sud e ai vertici dell' Azienda sanitaria, richiedendo a tutte le istituzioni di «farsi carico della drammatica questione, prendendo in considerazione la possibilità di rinnovare le prestazioni di prima as sistenza o di inserire le strutture nella rete del 118». «Dal primo gennaio 2020 - ha spiegato - cesseranno le prestazioni di prima assistenza garantite dalle case di cura private accreditate. Due di queste, la "Trusso" di Ottaviano e la "Santa Lucia" di San Giuseppe Vesuviano, presenti nel territorio ai piedi del vulcano, svolgono una funzione importantissima garantendo assistenza sanitaria a centinaia di migliaia di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
persone. Con la chiusura dei centri di prima assistenza i cittadini dovranno rivolgersi, anche per casi meno gravi, ai pronto soccorso degli Ospedali civili di Nola e Boscotrecase, già carichi di lavoro e con il rischio di ingolfarsi ulteriormente». Capasso, infine, spiega che le Case di Cura non dovranno più sostenere i costi per l' intera giornata dei servizi medici, infermieristici e diagnostici, con il rischio che saranno messi in discussione anche i livelli occupazionali in tali strutture. «Peraltro - ha concluso - la legislazione nazionale e regionale hanno disciplinato la necessità di attivare i cosiddetti primi punti di intervento, ma allo stato non li ha ancora individuati». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 38 Il Mattino (ed. Circondario Nord) EAV: € 4.850 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Cliniche, chiudono i pronto soccorso allarme per 100mila L' EMERGENZA Pino Cerciello È allarme sanità tra Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano, dove dal primo gennaio 2020 chiuderanno i centri di prima assistenza localizzati nelle strutture sanitarie private Trusso e Santa Lucia. Per un bacino d' utenza di oltre centomila abitanti si prospetta una vera emergenza sanitaria. Il grido d' allarme parte dal sindaco di Ottaviano, Luca Capasso che si è rivolto ai vertici dell' Asl e allo stesso presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca. «Il governatore della Campania Vincenzo De Luca - dice - esalta se stesso e la fine del commissariamento, ma evita di raccontarci i disastri ai quali il sistema sanitario campano andrà incontro di qui a pochi giorni. Dal primo gennaio 2020, infatti, cesseranno le prestazioni di prima assistenza garantite dalle case di cura private accreditate. Di queste, due (la Trusso di Ottaviano e la Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano) si trovano nel territorio vesuviano e svolgono una funzione importantissima garantendo assistenza sanitaria a centinaia di migliaia di persone». L' AFFONDO Il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, lancia l' allarme su parte del decreto regionale n. 42 del 31/05/2018, adottato dal Commissario ad acta per l' attuazione del piano di rientro dai disavanzi del SSR Campania. Al suo anche il senatore del collegio, Francesco Urraro, che si è impegnato a portare direttamente al senato la questione. «Chiederò, attraverso un' interrogazione parlamentare, direttamente al ministro della sanità Speranza, spiegazioni di quanto è stato Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
adottato. I cittadini vanno assolutamente tutelati soprattutto su un servizio sanitario così importante che riguarda un bacino d' utenza enorme. È inimmaginabile privarsi di due presidi d' urgenza sanitari in una area come la nostra ad altissimo affollamento abitativo». Gli fa eco il sindaco Capasso. «Con la chiusura dei centri di prima assistenza i cittadini dovranno rivolgersi, anche per casi meno gravi, ai pronto soccorso degli ospedali civili di Nola e Boscotrecase, già carichi di lavoro e con il rischio di ingolfarsi ulteriormente abbassando la qualità e la tempestività delle risposte, che in qualsiasi pronto soccorso sono condizioni per salvare la vita dei pazienti». Le due cliniche private sono un punto di riferimento importante per i tanti comuni satelliti della zona. «Inoltre prosegue Capasso - sempre dal primo gennaio 2020, le case di cura non dovranno più sostenere i costi h24 dei servizi medici, infermieristici e diagnostici. Ciò significa che verranno inevitabilmente messi in discussione anche i livelli occupazionali in tali strutture, con un ulteriore danno per un territorio che già soffre fortemente della mancanza di posti di lavoro. Peraltro, la legislazione nazionale e regionale ha disciplinato la necessità di attivare i cosiddetti primi punti di intervento, ma allo stato non li ha ancora individuati». L' APPELLO Il sindaco di Ottaviano, affiancato dal senatore Urraro, ha scritto a De Luca, al ministro per la Salute Roberto Speranza, ai sindaci dei Comuni dell' Asl Napoli 3 Sud e ai vertici dell' azienda sanitaria, chiedendo un incontro urgente. «Chiedo a tutte le istituzioni di farsi carico della drammatica questione, prendendo in considerazione la possibilità di rinnovare le prestazioni di Prima Assistenza o di inserire le strutture nella rete del 118». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 27 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 3.719 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Logopedista in pensione salta il servizio dell' Asl LA SANITÀ Luella De Ciampis Il centro di riabilitazione di via Mascellaro dell' Asl è ormai privo dell' unica logopedista che garantiva le terapie a oltre 30 bambini, 7 al giorno, con patologie gravi e quindi, nell' ultimo periodo, i genitori dei piccoli pazienti hanno potuto fare affidamento solo sui centri privati convenzionati. Anna Clara Di Brino, storica logopedista dell' azienda sanitaria, è andata in pensione usufruendo dell' agevolazione prevista da «quota 100», e da quel momento i bambini, seguiti quotidianamente per anni, sono stati dislocati nei due centri accreditati del territorio. I genitori dei piccoli, esprimono preoccupazione sulla continuità del servizio, perché non sono certi che da domani, per effetto dell' esaurimento trimestrale dei tetti di spesa, le strutture in questione possano continuare a garantire le terapie ai propri figli. LA VICENDA La vicenda dell' unica logopedista dell' Asl, che per oltre 30 anni ha coperto il fabbisogno di una grossa fetta di utenza, senza l' ausilio di una psicomotricista, integrata nell' organico solo da qualche anno, era stata più volte evidenziata in passato. Si temeva che il servizio potesse rimanere scoperto da un momento all' altro, creando un disagio alle famiglie con bambini con deficit psichici e motori di non lieve entità e si richiedeva l' ausilio della psicomotricista, figura professionale complementare della prima, ai fini del contestuale recupero del linguaggio e delle attività motorie. I TEMPI La mancanza di logopedisti presso il centro riabilitativo dell' Asl era stata evidenziata alla fine del Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
2016 dai genitori dei bambini costretti a usufruire di terapie costanti, a causa di carenze del linguaggio, spesso di grave entità. Un bisogno che si concretizzava in due o tre terapie settimanali, mentre il resto dei piccoli pazienti si riversava nei due centri convenzionati di Benevento, oppure negli studi privati, presenti su tutto il territorio. Adesso la situazione è peggiorata e le liste di attesa si sono ulteriormente allungate, senza contare l' impegno economico sostenuto dalle famiglie, in quanto le terapie del linguaggio, nella maggior parte dei casi, sono destinate a cominciare in età prescolare e a protrarsi negli anni. A febbraio 2019, l' azienda sanitaria aveva indetto avviso pubblico per titoli e colloqui per la copertura a tempo determinato di tre posti per logopedisti, tre per psicomotricisti e uno per assistente sociale, ma allo stato attuale, l' iter sembra essersi bloccato. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 14 EAV: € 897 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Ortopedia, tra prevenzione e nuove tecniche Convegno ala Ruesch sui nuovi interventi di rigenerazione dopo la frattura del femore NAPOLI. Sala gremita al centro studi della clinica "Ruesch", dove si è tenuto il convegno dal titolo "La Rigenerazione in Ortopedia 2.0", a cura di Rinaldo Giancola, che ha sviscerato in ambito ortopedico le nuove interventistiche rispetto alla rottura del femore, un problema sempre più sentito in virtù dell' invecchiamento della popolazione, con notevoli costi sul sistema sanitario nazionale e in termini di "peso" per i pazienti colpiti e per le loro famiglie. Da qui le esigenze di intervenire in modo mirato e risolutivo in tempi brevi, dando al paziente la possibilità di tornare in piedi a 5 ore dall' operazione chirurgica, senza ricorrere necessariamente all' impianto protesico. Il tutto muovendosi però in un sistema legislativo ancora nebuloso. «L' ortopedia è una branca primaria per noi -spiega Francesco Merlino, direttore generale della clinica, - il nostro obiettivo è quello individuare l' offerta più appropriata in termini di cura e di prevenzione, mirando a coniugare le eccellenze in campo medico con percorsi e tecnologie di avanguardia». Nello specifico della materia, l' incontro, rivolto ad Ortopedici, Reumatologi e Fisiatri, Fisioterapisti, ha approfondito tutte le problematiche relative alla patologia del femore e al suo trattamento. Responsabile scientifico della giornata, Giancola, già primario dell' ospedale San Carlo di Milano e past presidente dell' AitogAssociazione italiana di traumatologia e ortopedia geriatrica ha detto che «la rigenerazione è Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
meglio della sostituzione. La medicina rigenerativa è importante per noi ortopedici, che possiamo intervenire in vari modi. Se guardiamo ai costi di un intervento, la sostituzione è più invasiva e i costi sostenuti. Su 100 pazienti operati, inoltre, il 30% muore, il 30% userà il bastone e solo il 40% avrà una vita normale. Noi vogliamo quindi evitare la frattura, usando due dati predittivi: la Moc - osteoporosi e l' età». Tra i relatori, Carlo Ruosi, Presidente Aitog, Carlo Ventura, Ordinario di Biologia Molecolare, Università di Bologna, Stefano Fiorentino che ha affrontato il tutto dal punto di vista legale. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 21 EAV: € 663 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Sanità a pezzi, chiude la prima assistenza OTTAVIANO (gp) - Mentre il governatore si prodiga in annunci roboanti sulla 'sua' sanità, gli utenti continuano a fare i conti con disagi infiniti. E dal primo gennaio cesseranno le prestazioni di prima assistenza garantite dalle case di cura private accreditate. Di queste, due (la Trusso di Ottaviano e la Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano) si trovano nel territorio vesuviano. Lo ha annunciato il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso (nella foto): "Con la chiusura dei centri di prima assistenza i cittadini dovranno rivolgersi, anche per casi meno gravi, ai pronto soccorso degli Ospedali civili di Nola e Boscotrecase, già carichi di lavoro e con il rischio di ingolfarsi ulteriormente abbassando la qualità e la tempestività delle risposte, che in qualsiasi pronto soccorso sono condizioni per salvare la vita dei pazienti. Inoltre sempre dal primo gennaio 2020, le Case di Cura non dovranno più sostenere i costi h24 dei servizi medici, infermieristici e diagnostici. Ciò significa che verranno inevitabilmente messi in discussione anche i livelli occupazionali in tali strutture" . Chiesto un summit immediato con le istituzioni competenti. Una lettera è stata inviata al ministro Roberto Speranza. E c' è la collaborazione di altri sindaci del territorio. "Non lasceremo soli i cittadini. Ci attiveremo anche noi, come amministrazione comunale di Somma Vesuviana insieme a tutti i sindaci del della zona per farci ascoltare dalle autorità preposte", ha detto il primo cittadino sommese Salvatore Di Sarno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/12/2019 Pagina 7 EAV: € 771 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Sanità insicura, troppe aggressioni in corsia La sicurezza non rientra nelle griglie Lea ma compromette il servizio e il lavoro dei medici NAPOLI (Mariano Paolozzi) - Il tema della sicurezza negli ospedali tocca un po' tutti gli aspetti della vita della pubblica Sanità. L' escalation di violenza in corsia registrata in tutta la Campania, con picchi tra Napoli e Caserta, rischia di compromettere il lavoro dei medici e degli infermieri e rendere peggiore l' erogazione delle prestazioni sanitarie, colpendo direttamente i cittadini. L' emergenza sicurezza negli ospedali è stato lanciato nel tempo da tutte le associazioni di categoria e dalle tante associazioni di guardie giurate. Bisogna premettere che è un tema che non riguarda solo l' Ente regionale, ma impegna il ministero dell' Interno e il ministero della Salute. Così come è bene precisare che ovviamente la sicurezza negli ospedali non rientra nelle griglie Lea per valutare lo stato di salute della Sanità in Campania. Ma le centinaia di episodi di violenza sottolineano un' insoddisfazione di fondo tra i cittadini: emerge con chiarezza che il personale ospedaliero, costretto a carichi di lavoro eccessivi a causa di una carenza strutturale dei presidi sanitari, non riesce a soddisfare il fabbisogno regionale. Parallelamente 'l' insicurezza' in cui sono costretti a lavorare i camici bianchi pregiudica una buona prestazione professionale. Insomma: bisogna garantire a chi lavora e vive negli ospedali sicurezza e tranquillità. In secondo luogo, la mala gestio della Sanità regionale stressa la cittadinanza e aumenta il rischio di azioni violente contro medici, infermieri e guardie giurate. Su questo fronte Palazzo Santa Lucia non ha mai fornito risposte Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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