Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

Pagina creata da Viola Girardi
 
CONTINUA A LEGGERE
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
11-10-2018

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 11-10-2018
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   Campania, Sindacato Fisi: Trasmessi all'Anac gli atti sulle esternalizzazioni in
        Campania ............................................................................................................................. 1
   Granfondo Nazionale Trapiantati: tappa al “Ruggi” di Salerno ........................................ 3
   Studentessa deceduta dopo un intervento alle tonsille, l'Unisa si unisce al dolore
         ................................................................................................................................................ 4
   Appalti per le figure professionali nelle strutture sanitarie, la denuncia ....................... 5
   Multe a Ravello La minoranza scrive al Prefetto .................................................................. 7
   Sanità, bilanci in ordine Ok della Corte di Conti .................................................................. 8
   Studentessa muore a Roma per intervento alle tonsille lezioni sospese al Campus
         .............................................................................................................................................. 10
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 12
   «Legge 194 un diritto delle donne» ..................................................................................... 12
   Bimbo morto per crisi d' asma il pm: «Processo alla pediatra» ....................................... 14
   Medici di famiglia boom di pensionati assistenza a rischio ............................................. 16
   Morì a 4 anni, imputata la pediatra ...................................................................................... 18
Sanità Campania ............................................................................................................................. 19
   «Sbagliarono l' intervento» Condannato il Cardarelli, 300mila euro ai familiari .......... 19
   Infermiere aggredito al triage ............................................................................................... 21
   Morì di malasanità,un milione dopo 7 anni ......................................................................... 23
   Ospedale «Moscati» «Ripuliremo la struttura» .................................................................. 25
   Ospedale del Mare, Sos dei medici ....................................................................................... 26
   Ricette e analisi fantasma: due arresti ................................................................................ 28
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 30
   " Quelle parole offendono me e le donne io applico solo la legge" ................................. 30
   Aborto, il Papa mai così duro "È come affittare un sicario" ............................................. 32
   ABORTO, PERCHÉ VA DIFESA LA LEGGE 194 ....................................................................... 34
   Assedio alla 194: dal Papa al boom dei medici obiettori .................................................. 36
   CUORE MATTO, PREVENIRE SI PUÒ... E SI DEVE ................................................................. 38
   I maggiori risparmi? Con i biologici ...................................................................................... 40
   I pm smantellano le denunce No Vax ................................................................................... 42
   Il medico bravo può parcheggiare ........................................................................................ 44
   Il test alla prostata porta più danni che benefici ............................................................... 45
   L' immunoterapia premiata con il Nobel ha fatto 613 morti per effetti collaterali ...... 47
   La sfida degli equivalenti ....................................................................................................... 49
   Medici al Nord più preparati dei colleghi al Sud ................................................................ 52
   Ospedali colorati, la nuova terapia per la felicità .............................................................. 53
   Più di due ginecologi su tre sono obiettori di coscienza .................................................. 55
   Riso e latticini al supermarket Il Policlinico si fa produttore ........................................... 57
   Se rifiuti l' aspirina che peste ti colga ................................................................................. 59
   Vaccini, bufera sul presidente dei medici ........................................................................... 61
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
10/10/2018
                                                         seitv.it
                                                                                                                          EAV: € 526
                                                                                                                          Lettori: 1.167
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

   Campania, Sindacato Fisi: Trasmessi all'Anac gli atti sulle
                esternalizzazioni in Campania

 Trasmessi     tutti   gli   atti  all’ANAC
 (organismo nazionale per il contrasto
 alla corruzione) ed alla Corte dei Conti
 della      Regione      Campania       sulle
 esternalizzazioni selvagge in essere in
 Regione Campania ed in sanità. Nella
 fattispecie si è denunciato che si è
 esternalizzato un servizio, con personale
 pubblico comunque presente, per €
 58.244.319,86 (ASL SALERNO) e € 18.000.000 circa (A.O.U. “Ruggi D’Aragona) che
 in realtà, secondo la scrivente, ha ad oggetto una somministrazione di personale –
 attività, quest’ultima, ex lege riservata alle Agenzie per il Lavoro iscritte
 nell’apposito Albo presso il Ministero del Lavoro. Questa abitudine sta prendendo
 sempre più piede nelle Asl e negli ospedali che per far fronte alla carenza di
 personale (infermieri, Oss, ausiliari, ma anche personale tecnico e amministrativo) in
 regime di blocco delle assunzioni utilizzano il meccanismo degli appalti per migliaia
 di figure professionali, spendendo centinaia di milioni e affidando l’organizzazione
 all’esterno. Tale fattispecie non è atto singolo, infatti nella ASL di SALERNO vige in
 proroga un appalto con la ditta cooperativa “CNS” di ausiliariato che espleta
 ausiliariato nelle corsie a dirette dipendenze del personale pubblico (anche qui
 decine di milioni di euro di appalto). Tale costume adottato dalle ASL ed Aziende
 Ospedaliere della Campania, quindi, è un meccanismo per aggirare il blocco delle
 assunzioni con il quale si sostituisce personale, si creano degli esuberi da riallocare
 con un certo aumento di spesa. Non è trascurabile, nemmeno, la possibilità di
 “interferenza” sulle assunzioni di personale che può sempre essere nascosta nelle
 esternalizzazioni in quanto non vi è trasparenza e controllo essendovi libertà
 imprenditoriale: casi di parentopoli sono nati a Salerno proprio su queste procedure
 su cui sta indagando la Procura della Repubblica. Dal lato delle esternalizzazioni sul
 settore pulizie ed ausiliariato la ASL con delibera n 183 ha fatto sapere di voler
 riprendere il bando di gara. L’appalto sarà diviso in otto lotti procedendo, per ogni
 singolo lotto, alla aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più
 vantaggiosa. La spesa del Servizio è pari a 145milioni. Il bando “rivisto” arriva dopo
 la bocciatura del tar che aveva accolto il ricorso della “Lamper Fm S.r.l.” contro
 l’Azienda sanitaria salernitana per l’annullamento del bando. Il valore economico
 dell’appalto è superiore a quello esistente attualmente e già si vocifica che saranno

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
effettuate numerose nuove assunzioni. “queste voci , se veritiere, aggiungono delle
ombre ulteriori sull’appalto: la maggior parte dei dipendenti ha un orario di lavoro
part time (circa 24 ore di media in luogo delle 40 previste)” dichiara Rolando Scotillo
“è necessario che tutto il personale venga messo in condizioni di avere un full time
in quanto , attualmente, gli stipendi non superano di media i 700 euro mensili e
quindi sono al di sotto della soglia di povertà prevista dal Governo per il reddito di
cittadinanza ( ricordiamo 780 euro). Assumere personale nuovo, in queste
condizioni, potrebbe voler significare solo che “qualcuno” ha imposto assunzioni in
luogo di aumento di ore per il personale dipendente per fini poco chiari o clientelari.
Staremo a vedere.” Sindacato Fisi

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
10/10/2018
                                              salernotoday.it
                                                                                                                         EAV: € 788
                                                                                                                         Lettori: 7.133
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                       Link alla pagina web

      Granfondo Nazionale Trapiantati: tappa al “Ruggi” di
                           Salerno

 La      manifestazione      ciclistica   è
 organizzata dall’Associazione Amici del
 Trapianto di Fegato Onlus di Bergamo in
 collaborazione con la Asst Papa Giovanni
 di Bergamo Approfondimenti E’ previsto
 per le 12.30 circa di domani, giovedì 11
 ottobre, l’arrivo nel piazzale del “Plesso
 Ruggi" di Salerno dei partecipanti alla
 quindicesima edizione della Granfondo
 Nazionale Trapiantati, manifestazione ciclistica organizzata dall’Associazione Amici
 del Trapianto di Fegato Onlus di Bergamo in collaborazione con la Asst Papa
 Giovanni. L’iniziativa Quest’anno l’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni
 di Dio e Ruggi d’Aragona”, molto attiva in tema di donazione organi e trapianti, è
 stata coinvolta dal Centro Regionale Trapiantati, proprio a testimonianza del valore
 assunto a livello regionale dal lavoro svolto dall’Uoc di Anestesia e Rianimazione e
 dal Centro Trapianti. Taglio del nastro della tappa di domani, quindi, che partirà da
 Positano, l’Ospedale Ruggi di via San Leonardo, dove arriveranno i 28 ciclisti
 (trapiantati, volontari, medici) che durante il loro percorso si fanno testimoni
 dell’importanza del dono. Il messaggio, infatti, che vuole lanciare la Granfondo, è
 che proprio lo sport offre il miglior supporto al benessere dei trapiantati che, grazie
 alla generosità altrui, tornano a vivere un’esistenza normale. La Granfondo,
 competizione sportiva e solidale, anche quest’anno sarà un importante messaggio di
 speranza per tutti coloro che sono prossimi ad un intervento di trapianto ma anche
 per tutta la collettività che potrà soffermarsi e ragionare sulla differenza che
 ciascuno di noi può fare scegliendo di donare gli organi per salvare vite umane.
 Domani, subito dopo l’arrivo dei ciclisti, ci sarà un incontro nell’Aula Scozia dove
 studenti e cittadini potranno ascoltare le testimonianze di chi, la famosa telefonata,
 l’ha ricevuta ed è tornato alla vita.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
10/10/2018
                                                         seitv.it
                                                                                                                          EAV: € 456
                                                                                                                          Lettori: 1.167
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

     Studentessa deceduta dopo un intervento alle tonsille,
                  l'Unisa si unisce al dolore

 Federica Palomba, la studentessa di 25
 anni ha perso la vita in un ospedale
 romano in seguito ad un intervento per
 l’asportazione delle tonsille la giovane
 era originaria di Civitavecchia, da 4 anni
 si era trasferita a Salerno per gli studi in
 medicina e chirurgia dove in sua memoria oggi, 10 ottobre, l’ateneo ha sospeso le
 lezioni dei corsi del sesto anno di Medicina e Chirurgia nella sede dell’ospedale
 Ruggi d’Aragona, a sottolineare il grnade dolore che ha colpito colleghi e professori
 alla notizia della sua scomparsa. Federica è morta per le complicazioni post
 operatorie di un intervento chirurgico considerato di routine, per l’asportazione delle
 tonsille. Lunedì scorso l’intervento a Roma, il rientro a casa a Civitavecchia per la
 convalescenza e dopo pochi giorni i primi malori: da lì il trasferimento d’urgenza in
 ospedale, ma la situazione è apparsa subito critica, fino ad arrivare ad un punto di
 non ritorno, quando ormai non c’era più nulla da fare. Oggi funerali nella cattedrale
 di Civitavecchia. La madre, in un ultimo gesto di amore, ha deciso di donare i suoi
 organi.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
11/10/2018                                                                                                               Pagina 2

                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

   Appalti per le figure professionali nelle strutture sanitarie,
                           la denuncia

 Fatta la legge, trovato l'inganno. Con il
 meccanismo          dell'appalto       per
 l'organizzazione e gestione di personale
 all'interno delle strutture dell'Asl di
 Salerno e dell'ospedale Ruggi, sempre di
 Salerno, si affida il servizio sanitario a
 cooperative esterne: è questa, di fatto,
 la denuncia che la Federazione dei
 Sindacati Indipendenti di Salerno ha
 ufficialmente presentato all'ANAC ed alla
 Corte dei Conti della Regione Campania,
 a firma del segretario territoriale della
 FSI Rolando Scotillo. Allegando alla
 denuncia anche le delibere dell'Asl di
 Salerno, divenute esecutive in data 11
 giugno 2018 per volontà dell'ex direttore
 generale dell'Asl e del tecnico dirigente
 competente, la FSI denuncia i presunti
 illeciti che Asl e Azienda Ospedaliera
 starebbero effettuando, poiché sia l'Asl
 con oltre 58 milioni di euro sia il Ruggi
 con circa 18 milioni di euro avrebbero
 aggirato il blocco delle assunzioni deliberando, di fatto, l'assunzione di personale
 tramite affidamento a cooperative esterne. Il tutto si basa su una delibera come si
 legge nella denuncia della So.re.sa. spa n. 68 del 2017 con le quali si sta
 procedendo all'esternalizzazione dei servizi integrati, facendo fronte alla carenza di
 personale quali infermieri, Oss, ausiliari e persino personale tecnico ed
 amministrativo con bandi milionari. Tale costume si legge nella denuncia adottato
 dalle Asl e dalle Aziende Ospedaliere della Campania, permette di aggirare il blocco
 delle assunzioni con il quale si sostituisce personale, creando esuberi da riallocare
 con un certo aumento di spesa. Non è trascurabile neppure la possibilità di
 interferenza' sulle assunzioni di personale prosegue la denuncia che può sempre
 essere nascosta nelle esternalizzazioni in quanto non vi è trasparenza e controllo
 essendovi libertà imprenditoriale: casi di parentopoli sono nati a Salerno proprio su
 queste procedure su cui sta indagando la Procura della Repubblica. Infine, la
 denuncia dell'appalto per l'esternalizzazione del settore pulizie ed ausiliarato, che

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
con delibera 183 dell'Asl pare si muova verso una ripresa del bando di gara, secondo
la Fsi. Si tratta, in questo caso, di una spesa del servizio pari a 145 milioni, dopo che
il bando era già stato rivisto dopo la bocciatura del TAR a seguito di un ricorso vinto
dalla Lamper Fm, che chiedeva ed ha ottenuto l'annullamento del bando. «Assumere
personale nuovo, in queste condizioni, potrebbe voler significare solo che qualcuno
ha imposto assunzioni in luogo di aumento di ore per il personale dipendente per fini
poco chiari o clientelari. Staremo a vedere », ha dichiarato Scotillo.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
11/10/2018                                                                                                                     Pagina 13
                                                La Città di Salerno
                         Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Multe a Ravello La minoranza scrive al Prefetto
 Salvatore Serio
 RAVELLO. I consiglieri di minoranza del
 comune di Ravello, Paolo Vuilleumier e
 Gianluca Mansi, scrivono alla Provincia di
 Salerno e alla Prefettura, per segnalare
 la      presunta     illegittimità     delle
 contravvenzioni elevate dalla polizia
 municipale di Ravello nei pressi del
 presidio ospedaliero di Castiglione. Le
 motivazioni sarebbero da ricercare
 nell'inadeguatezza      della   segnaletica
 presente nei pressi della zona del
 presidio ospedaliero: «Con l'adozione dei
 nuovi dispositivi di traffico e sosta -
 scrivono i consiglieri ed il rifacimento
 della segnaletica orizzontale e verticale
 su tutto il territorio comunale, che
 perdura ormai da mesi e non si è
 interrotto neanche nel mese di agosto, si
 è provocata tanta confusione per
 l'utenza oltre che ha presentato
 situazioni di pericolosità estrema a
 seguito della individuazione di aree
 riservate alla sosta dei motorini e strisce pedonali in prossimità di curve». I
 consiglieri di minoranza hanno specificato che ritengono inadeguata la presenza
 della segnaletica nelle aree di sosta poste in prossimità ed al servizio dell'ospedale
 di Ravello e dell'Asl Costa d'Amalfi, unico punto di riferimento sanitario per l'intero
 territorio: «Si segnala l'incresciosa situazione che si è venuta a creare alla frazione
 Castiglione, nelle aree di sosta poste in prossimità dell'ospedale di Ravello e dell'Asl
 Costa d'Amalfi».

                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 11-10-2018 - Rassegna stampa del 11-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
11/10/2018                                                                                                                    Pagina 2
                                               La Città di Salerno
                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Sanità, bilanci in ordine Ok della Corte di Conti
 Giovanni Volpe
 NAPOLI Tornano in ordine i conti della
 Sanità campana, come attesta la sezione
 regionale di controllo della Corte dei
 conti, nel giudizio di parificazione del
 rendiconto generale della Regione. Un
 verdetto relativo agli esercizi finanziari
 2015      e    2016.   Restano,    invece,
 «nettamente al di sotto della soglia di
 adempienza con un punteggio pari a
 106» i Livelli essenziali di assistenza,
 altra voce determinante per uscire dal
 tunnel decennale del piano di rientro. «I
 conti e i Lea devono procedere assieme ricorda la Corte dei conti . La condizione per
 uscire dal commissariamento o dal piano di rientro non può essere solo quella
 dell'equilibrio di bilancio, perché il risanamento economico deve essere
 accompagnato da una valutazione almeno sufficiente dei Lea. Non a caso la
 normativa denomina il piano di rientro come un programma operativo da attuare
 non solo sotto il profilo economico- finanziario, ma anche sul versante della
 riorganizzazione, della riqualificazione dei rispettivi Servizi sanitari regionali ». Dal
 2016, ultimo anno contabile all'esame della Corte, la Regione afferma tuttavia che i
 Lea sono molto risaliti (ma è da capire se fino al minimo richiesto dalla legge, ovvero
 160). Ad ogni modo, Palazzo Santa Lucia punta sulla carta dei bilanci vicini al
 risanamento, quando l'estate scorsa chiede formalmente la fine del
 commissariamento. Certo, comporta grandi sacrifici lo sforzo per coprire la voragine
 finanziaria. Risparmi e tagli che ancora incidono sulla qualità complessiva dei servizi.
 Ma l'austerità è la via concordata sin dall'inizio con Roma, per tornare alla gestione
 autonoma. E i progressi sono riconosciuti dal Tavolo tecnico per la verifica degli
 adempimenti regionali e dal Comitato permanente per la verifica dei Lea. Nel
 verbale del 18 luglio scorso, ad esempio, si rileva che i due organismi «provvedono
 all'aggiornamento delle valutazioni effettuate, avendo la Regione Campania
 registrato nel biennio 2016-2017 scrivono i giudici un risultato di gestione che
 evidenzia un avanzo medio annuo di 19,330 milioni di euro e avendo registrato un
 trend consolidato nel triennio di risultati di gestione in equilibrio». I numeri degli
 ultimi consuntivi recitano: avanzo di 49,821 milioni di euro nel 2015; di 30,782
 milioni di euro nel 2016; di 7,878 milioni nel 2017. Nel capitolo dell'analisi
 economico- finanziaria e patrimoniale, si mostra l'evoluzione della spesa sanitaria
 negli anni 2013, 2014, 2015 e 2016. La Corte evidenzia l'aumento nel 2014, seguito
 da una consistente riduzione nel 2015 e 2016, a livello di impegni, rispetto a quelli
                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
presenti nel bilancio generale regionale. In pratica, sono gli anni in cui la sanità
campana avvia l'inversione di tendenza, nel comparto che assorbe oltre il 70% delle
risorse regionali. «I conti economici consolidati della sanità relativi agli anni 2015 e
2016 si legge evidenziano un risultato positivo, al lordo delle rettifiche, pari
rispettivamente a 68,59 milioni di euro per l'anno 2015 e a 101,30 milioni per l'anno
2016». Dal raffronto dei valori degli anni dal 2012 al 2016, si registra peraltro un
andamento oscillante, essenzialmente a causa delle rilevanti variazioni dei
finanziamenti ricevuti. Il risultato economico consolidato, infatti, è in peggioramento
tra gli esercizi 2014 e 2015, passando da 181,44 a 68,59 milioni. Tuttavia, si
certifica un miglioramento del risultato tra 2015 e 2016, con l'aumento da 68,59 a
101,30 milioni. Nel quadriennio 2012-2016 cala il numero di aziende sanitarie col
bilancio chiuso in perdita: dalle 8 (su 18 osservate) del 2012 alle 2 del 2016. Per
l'Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, il ruolino
parla di -19.549 milioni (2012); -12.806 (2013); 7.777 (2014); 1.919 (2015); 3.633
(2016). Note positive anche in materia di indebitamento: tra 2015 e 2016 si passa
da 10.874 a 6.660 milioni. La variazione per l'Asl Salerno è del -25% (-95.550
milioni). «Dallo Stato patrimoniale consolidato del servizio sanita- rio regionale, nel
biennio 2015-16 chiosano i giudici contabili , si possono trarre le seguenti
considerazioni: consistente riduzione degli utili o perdite portate a nuovo dell'80%
circa con un significativo miglioramento del ripiano del disavanzo sanitario
regionale; incremento del patrimonio netto del 22% circa; riduzione dei debiti del
30% circa; contrazione delle Immobilizzazioni del 3% che denota una riduzione degli
investimenti effettuati nei due esercizi; alla riduzione dei finanziamenti per
investimenti da parte dello Stato si assiste a uno sforzo positivo da parte della
regione del 20% in più rispetto al 2015. L'abbattimento delle Perdite portate a nuovo
è dovuto a un significativo abbattimento dei debiti (-30%) e un contestuale aumento
degli utili (+42% circa)».

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                               Pagina 31
                                    Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                         EAV: € 6.441
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

     Studentessa muore a Roma per intervento alle tonsille
                  lezioni sospese al Campus

 LA TRAGEDIA Barbara Landi Intelligente,
 solare, spinta verso la vita. Amava la
 natura, il mare e le montagne, Federica
 Palomba, la studentessa di 25 anni della
 Facoltà di Medicina, morta in seguito ad
 un intervento chirurgico. In segno di
 lutto, l' università di Salerno ieri ha
 sospeso le lezioni dei corsi del sesto
 anno di Medicina e Chirurgia nella sede
 del Ruggi d' Aragona. «È difficile trovare
 le parole di fronte a una tragedia umana.
 È assurdo sottolinea con voce commossa
 il direttore del dipartimento, Mario
 Capunzo - Per noi docenti, per i nostri
 studenti e per tutta la comunità è una
 scomparsa che ci ha colpito in maniera
 dura. Abbiamo dichiarato il lutto e la
 sospensione        delle     attività    in
 concomitanza con i funerali per
 permettere ai nostri allievi di partecipare
 alle celebrazioni. È una situazione
 incredibile, non oso neanche immaginare
 il dolore della famiglia. Siamo increduli e
 speriamo di abbracciare i genitori il
 prima possibile, perché di sicuro organizzeremo qualcosa in ateneo in segno di
 affetto, per mostrare il valore concreto per la perdita di una ragazza così eccezionale
 come Federica: così brava, alla fine del suo percorso di studi verso la tesi, studiosa.
 È una delle tante ragazze che vivono l' università e studiano Medicina con il
 massimo impegno. Oggi si percepisce tutto il dolore dei nostri giovani». Una
 studentessa brillante di Medicina che, per un terribile contrappasso dantesco, è
 morta per le complicazioni mediche di un intervento chirurgico considerato di
 routine, per l' asportazione delle tonsille, che però, a volte, nel decorso post
 operatorio, può presentare fenomeni emorragici. Lunedì scorso l' intervento a Roma,
 il rientro a casa a Civitavecchia per la convalescenza e dopo pochi giorni i primi
 malori: da lì il trasferimento d' urgenza in ospedale, ma la situazione è apparsa
 subito critica. Ieri i funerali nella cattedrale di Civitavecchia. Da 4 anni si era

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
trasferita a Salerno per gli studi. La madre, in un ultimo gesto di amore, ha deciso di
donare i suoi organi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                                    Pagina 5

                                      Argomento: Sanità Salerno e provincia

                           «Legge 194 un diritto delle donne»
 Erika Noschese
 In una città, Salerno, patria degli
 obiettori di coscienza c'è chi, con non
 poca fatica, tenta di far rispettare la
 legge 194 che consente, alle donne, di
 poter decidere di interrompere la
 gravidenza. Esempio lampante può
 essere il collettivo transfemminista
 Autodeterminiamoci Salerno che da 10
 anni lavoro sui temi dell'ivg e salute
 riproduttiva, facendo anche parte della
 Rete nazionale molto+di194 con cui
 proprio di recente è stato organizzato un
 Convegno          al      Parlamento     su
 contraccezione e aborto. «Noi stesse
 abbiamo portato e stiamo portando
 avanti numerose iniziative e azioni sui
 temi dell'ivg, tra cui la realizzazione di
 un opuscolo con tutte le informazioni su
 ivg e contraccezione con riferimenti di
 salerno e provincia è una mappatura di
 tutte le farmacie sulla contraccezione di
 emergenza, dunque spero di potermi
 rivolgere a te rispetto a queste argomentazioni», ha dichiarato la psicologa
 psicoterapeuta, Federica Di Martino. Dottoressa, di cosa si occupa il Collettivo
 transfemminista? «E' composta da donne e soggetti Lgbt che si occupa di tematiche
 transfemministe, di temi che riguardano la salute riproduttiva e questioni Lgbt».
 Numerose le iniziative messe in campo fino ad ora dal collettivo, come ad esempio,
 quella tenutasi il 28 settembre scorso in occasione della Giornata Mondiale
 dell'Aborto sicuro e garantito - tenutosi a livello nazionale - con un convegno a
 Roma, con la rete nazionale Molto più di 194 «in cui sono intervenuta con la
 tematica post-abortiva, verità e bugia», ha spiegato la dottoressa Di Martino. A
 livello territoriale, invece, è stato creato un opuscolo Autodeterminiamoci che si
 occupa di questioni Lgbtqi e salute riproduttiva, dunque contraccezione, Ivg, con
 riferimenti territoriali ed una mappatura delle farmacie di Salerno e provincia proprio
 in merito ai contraccettivi di emergenza poichè dal 2015/2016 per questi farmaci
 non è più necessaria la prescrizione medica. E anche Salerno sembra avere una
 farmacia che si sarebbe dichiarata obiettrice di coscienza ma sono molto poche
 quelle che, ad oggi, ancora forniscono informazioni scorrette. L'opuscolo è stato
                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
presentato con la dottoressa Carla Ciccone, ginecologa in pensione ed ex
responsabile del reparto di ginecologia presso l'ospedale Moscati di Avellino. «In
occasione dell'anniversario della 194 abbiamo trasmesso un documentario presso il
Riff Raff di Salerno per aprire un dibattito circa la situazione della 194 in Italia», ha
spiegato ancora la psicologa e psicoterapeuta. Dottoressa, come mantenere viva
l'attenzione sulla 194? «Secondo me le parole chiavi sono formarsi, informarsi, fare
rete tra donne e professionisti che operano nel settore per ampliare gli orizzonti e
segnalare eventuali disfunzioni sia all'interno del sistema sanitario pubblico sia a
livello personale per mantenere sempre alta l'attenzione ». Intanto, a breve si
partirà con una consultoria femminista autogestita per informare e rivendicare spazi
pubblici forniti dalle donne per occuparsi di dare informazioni corrette circa i temi
della contraccezione e di dare dei riferimenti territoriali per evitare alle donne di non
riuscire a trovare un punto di riferimento concreto. Insomma, un lavoro preciso sul
territorio di Salerno proprio per mantenere alta l'attenzione sulla legge 194, ancora
troppo poco rispettata.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                                Pagina 31
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 6.116
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

        Bimbo morto per crisi d' asma il pm: «Processo alla
                            pediatra»

 L' INCHIESTA Viviana De Vita Morì a 4
 anni e mezzo per una crisi asmatica. La
 Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per
 A.M., la pediatra che ebbe in cura
 Liberato      Calandra,     il   piccolo   di
 Campagna deceduto nel marzo 2017 all'
 ospedale       Maria      Santissima     dell'
 addolorata di Eboli dove era giunto già in
 fin di vita. Omicidio colposo è l' ipotesi di
 reato formulata dal sostituto procuratore
 Roberto Penna a carico della dottoressa
 che, secondo le risultanze investigative
 espletate dalla Procura anche sulla base
 di una complessa e particolareggiata
 consulenza medico legale, avrebbe
 somministrato al piccolo, affetto da asma
 bronchiale, una terapia non idonea alle
 sue condizioni di salute. Archiviata,
 invece, la posizione dei genitori del
 bimbo finiti anche loro in un primo
 momento sul registro degli indagati; a
 parere della Procura non ebbero alcuna
 responsabilità nella morte del figlio,
 curato negli ultimi tre mesi di vita
 attraverso dei dosaggi di medicinale non adeguati. Potrebbe quindi approdare presto
 davanti al gup la drammatica vicenda consumatasi nel marzo dello scorso anno
 quando il cuoricino del piccolo di Torretta, frazione di Campagna, smise di battere. In
 ospedale il piccolo, che a soli 4 anni e mezzo pesava già 50 chili, giunse intorno alle
 19.30 del 25 marzo ma, i problemi respiratori, erano cominciati già in mattinata. Fu
 il padre, quando il figlio si aggravò, a tentare una disperata corsa contro il tempo
 trasportandolo al pronto soccorso dell' ospedale ebolitano dove, però, Liberato
 giunse già in gravissime condizioni: aveva perso conoscenza e non dava più segni di
 vita tanto che i sanitari dell' ospedale ebolitano non poterono far nulla per
 rianimarlo. L' inchiesta, affidata al sostituto procuratore Roberto Penna, è riuscita
 attraverso le consulenze medico legali, a chiarire i motivi del decesso del piccolo
 ascrivibili, quindi, all' erronea terapia somministratagli dal medico di base. Dopo la

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura, presto la pediatra potrebbe finire
davanti al gup. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                               Pagina 34
                                    Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                         EAV: € 8.117
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

   Medici di famiglia boom di pensionati assistenza a rischio

 NOCERA INFERIORE Nello Ferrigno C' è il
 rischio concreto che nei prossimi mesi
 migliaia di persone restino senza medico
 di famiglia. Numerosi professionisti,
 infatti, stanno per andare in pensione.
 Solo a Nocera Inferiore saranno cinque
 entro i prossimi sei mesi. Calcolando che
 ognuno di loro conta 1. 500 assistiti il
 calcolo è semplice, novemila persone
 devono passare ad un altro medico.
 Secondo i dati dell' Enpam, l' ente di
 previdenza dei medici, dai mille medici
 di base attualmente al lavoro in
 provincia di Salerno, tra cinque anni
 saranno la metà se non di meno. IL TURN
 OVER Il problema è che manca il
 ricambio. Negli ultimi giorni si sono
 allungate le file agli sportelli del distretto
 sanitario numero 60 che ha competenze
 oltre che su Nocera Inferiore anche su
 Nocera Superiore, Castel San Giorgio e
 Roccapiemonte. Qui si può scegliere a
 chi affidare la propria salute. Ma più che
 scelta si è quasi obbligati. Insomma il
 medico viene individuato tra quelli che non hanno ancora raggiunto il tetto di
 assistiti. E sono davvero pochi. «È un problema di carattere generale», ha spiegato il
 dottor Francesco Benevento, segretario provinciale della Fimmg, la Federazione
 nazionale dei medici di famiglia. «In Campania è più acuito perchè ha spiegato - la
 Regione aggiorna le graduatorie ogni due anni. In altre regioni lo stanno facendo
 ogni anno. Se non si trova una soluzione nei prossimi anni i medici di famiglia
 diventeranno davvero pochi rispetto agli assistiti». Ma non è soltanto la graduatoria
 bloccata a creare i disagi. Oltre al numero chiuso alla facoltà di Medicina c' è lo
 scarso appeal nei confronti di una figura professionale che sembra essere la
 cenerentola in termini di remunerazione. Per cui il laureato in medicina preferisce
 affrontare una specializzazione che lo proietta in altri ambiti, come quello
 ospedaliero, scartando la medicina generale che gli potrebbe assicurare una
 certezza occupazionale dopo diversi anni. A meno che non si decide di andare
 altrove dove le graduatorie vengono aggiornate più spesso. «Come ha dovuto fare
             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
mio figlio che ora lavora a Modena» ha raccontato il dottor Gerardo Forte medico
prossimo alla pensione che ha già ordinato ai suoi assistiti il «rompete le righe». LE
BORSE DI STUDIO «Un altro handicap ha precisato il dottore Benevento sono le
borse di studio per gli specializzandi in medicina generale, sono poche e non certo
ricche, con cifre che sono la metà di quelle della altre specializzazioni». E pensare
che secondo le direttive nazionali il medico di famiglia deve contribuire a ridurre le
liste di attesa negli ospedali. «Ma ci vuole ha continuato Benevento una nuova
organizzazione dello studio con nuove figure professionali, come un infermiere e un
assistente. In tal modo il medico può fare il suo mestiere e non il burocrate come sta
accadendo. E davvero potremmo dare una mano nel ridurre gli accessi negli
ospedali ed effettuare prevenzione con gli screening». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

            Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                                Pagina 21
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                       Morì a 4 anni, imputata la pediatra
 (c.d.m.)
 CAMPAGNA Era il 25 marzo dello scorso
 anno: il padre di Liberato Pio Calandra ,
 4 anni appena, correva in auto dalla sua
 abitazione di Campagna all'ospedale di
 Eboli, con accanto il figlioletto in preda a
 una violenta crisi respiratoria, che ad
 ogni chilometro sembrava sottrargli più
 aria. Quella corsa disperata non bastò a
 salvarlo; quando giunse al pronto
 soccorso, Liberato Pio era già privo di
 sensi e i medici tentarono senza esito le
 manovre di rianimazione. Ora per la sua
 morte c'è un imputato: la pediatra che ne seguiva lo stato di salute e che gli aveva
 prescritto, negli ultimi mesi, una cura che secondo gli inquirenti si sarebbe rivelata
 inadeguata. Il sostituto procuratore Roberto Penna ne ha chiesto il rinvio a giudizio
 con l'accusa di omicidio colposo, e si attende che sia fissata la data dell'udienza
 preliminare. Nel capo d'imputazione con cui si chiede che la donna sia processata si
 parla di «dosaggi terapeutici non idonei e non continui», una somministrazione
 «intermittente» che sarebbe stata la causa di quella acuta crisi asmatica che ha
 condotto il bimbo alla morte. Dall'esame delle cartelle cliniche del piccolo, i medici
 incaricati della consulenza tecnica per la Procura hanno individuato una patologia
 identificata come asma bronchiale, che tuttavia sarebbe stata curata negli ultimi
 mesi di vita del bambino con un protocollo terapeutico più blando di quello previsto
 per questo genere di problemi respiratori. Secondo la Procura il medico curante
 sarebbe stato tratto in inganno dalla letteratura scientifica che esclude, nei pazienti
 così piccoli, l'ascrizione delle difficoltà respiratorie a una diagnosi di asma
 bronchiale. Nel caso di Liberato Pio, però, questa diagnosi sarebbe stata possibile
 tenendo conto delle sue condizioni fisiche, che rivelavano un evidente sovrappeso
 rispetto ai coetanei. Se sia davvero stato un errore a provocare la morte del bimbo
 della frazione Puglietta saranno i giudici a stabilirlo. Intanto la Procura ha disposto
 l'archiviazione delle accuse nei confronti dei genitori, che inizialmente erano finiti
 nel registro degli indagati per il sospetto di sbagli o negligenze nella
 somministrazione della terapia. Gli accertamenti medico legali hanno invece
 riscontrato che la famiglia si era attenuta in modo scrupoloso alle indicazioni. E
 adesso il dubbio è che fossero proprio quelle prescrizioni ad essere sbagliate.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                                Pagina 2

                                                                                                                          EAV: € 1.194
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

       «Sbagliarono l' intervento» Condannato il Cardarelli,
                     300mila euro ai familiari

 Paziente     morta   Napoli     Maria    I.,
 trentanovenne ricoverata al Cardarelli il
 2 ottobre 2009, morì tre settimane più
 tardi per le complicanze che si
 verificarono durante la rimozione di una
 cisti al cervello. Il giudice Francesco
 Russo stabilisce ora che i familiari della
 donna hanno diritto ad un risarcimento
 di 300.000 euro. Il magistrato ha accolto
 l' istanza dei parenti, patrocinati dagli
 avvocati Raffaele Caiazza e Carmine
 Russo. La sentenza è esecutiva perché l'
 ospedale ha rinunciato a presentare
 appello. Maria, residente in un Comune
 dell' hinterland napoletano, entrò in
 ospedale dopo settimane difficili in
 compagnia di feroci ed incessanti mal di
 testa. La diagnosi di accettazione fu:
 cisti colloide - un tumore benigno - al
 terzo ventricolo. Le si prospettava un
 intervento chirurgico. I sanitari scelsero,
 tra le varie possibilità, la tecnica dell'
 endoscopia. Il 6 ottobre, però, nel corso
 dell' operazione si verificò una emorragia cerebrale. Maria fu sottoposta
 urgentemente ad un secondo intervento, stavolta a cranio aperto, da una equipe
 operatoria diversa dalla precedente e finalizzato a bloccare il copioso
 sanguinamento. Nelle due settimane successive - trascorse tra terapia intensiva e
 reparto - le sue condizioni furono altalenanti. Il 23 ottobre morì. A quattro anni di
 distanza, nel 2013, i familiari hanno citato in giudizio il Cardarelli. La sentenza del
 Tribunale sancisce ora che la morte della signora fu determinata da errori commessi
 in sala operatoria. Argomenta infatti il professore Claudio Buccelli, consulente del
 giudice e presidente della Società Italiana di Medicina Legale: «L' intervento in
 oggetto fu complicato da un sanguinamento, con elevata probabilità determinato
 dalla reiterazione degli infruttuosi tentativi di escissione completa della cisti o da
 incongrua trazione dell' endoscopio sui vasi. Detto sanguinamento evidentemente
 non fu adeguatamente trattato, posto che la paziente, di lì a poco, fu risottoposta ad

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
un reintervento in open». Buccelli rileva che i chirurgi sbagliarono. «Questo
comportamento - scrive nella relazione in base alla quale il Tribunale ha condannato
il Cardarelli - configura profili di imprudenza». La vicenda ripropone il tema delle
modalità organizzative necessarie se non ad azzerare almeno a ridurre al minimo gli
errori che possono verificarsi nel trattamento dei pazienti ospedalizzati.Ciro
Verdoliva, il manager che dirige da alcuni anni il più grande ospedale del
Mezzogiorno, garantisce che al Cardarelli si sta lavorando da tempo con questo
obiettivo. «Abbiamo - dice - un audit interno per esaminare, quando si verifichino
errori o negligenze, se i processi siano stati all' altezza e per evitare che quanto
accaduto si ripeta».

            Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                                Pagina 28

                                                                                                                          EAV: € 978
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

                             Infermiere aggredito al triage

 ACERRA «Visitatemi subito»: una donna
 colpisce al volto il camice bianco di Villa
 dei Fiori con un telefonino ACERRA.
 Ennesima aggressione in danno di un
 infermiere del pronto soccorso di Villa
 dei Fiori (nella foto). Stavolta l'
 aggressione è avvenuta all' interno dello
 sportello dedicato al triage. A mettere a
 segno il raid è stata una donna,
 probabilmente residente a Casalnuovo di
 Napoli, che era giunta pochi minuti
 prima dinanzi allo sportello del triage,
 chiedendo di essere visitata d' urgenza
 da un ortopedico ad una mano senza
 farsi identificare. Per entrare a preso a
 calci le Porte d' ingresso ai box del
 Pronto soccorso e come una furia
 scatenata si è lanciata contro l'
 infermiere addetto al triage, dopo aver
 attraversato l' intero corridoio. La vittima
 di turno è stata colpita con un telefonino
 alla fronte, riportando una profonda
 ferita lacero contusa, medicata dai
 sanitari del Pronto soccorso, quando
 nella struttura è tornata la calma. La "colpa" dell' infermiere è stata quella di
 pretendere di identificare compiutamente la donna, giunta all' interno del pronto
 soccorso con un dolore ad una mano. Dopo aver colpito il camice bianco, la donna è
 poi fuggita via facendo perdere le proprie tracce. L' episodio si è verificato durante il
 turno pomeridiano, poco dopo le 15.30 di ieri. Naturalmente tutto si è svolto sotto gli
 occhi di decine di persone in attesa di essere visitate. Subito dopo l' ennesima
 aggressione, i medici di turno hanno provveduto ad avvertire dell' accaduto i
 carabinieri della locale stazione, che successivamente hanno provveduto ad inviare
 sul posto i militari che, do po aver raccolto la denuncia dell' infermiere ferito alla
 fronte, hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso
 poste a tutela del personale della struttura sanitaria e degli stessi pazienti. Nei mesi
 scorsi, dopo una serie di sistematiche aggressioni a medici e paramedici, la
 direzione sanitaria ha provveduto ad affidare il servizio di reception ad una società
 specializzata nella sicurezza, ma sembra che l' assistenza non abbia dato i frutti
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sperati. Sabato notte invece, un energumeno (ovviamente filmato dalle telecamere
di sorveglianza poste GRUMO NEVANO. Allarme delle mamme degli alunni della
scuola elementare di via Giotto: parte dell' intonaco del soffitto si è già staccato,
mostrando la precarietà della parte restante (nella all' interno del presidio
ospedaliero, si è impossessato di un estintore carrellato, svuotando il contenuto
nella hall rendendo il locale inutilizzabile per alcune.

            Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                                    Pagina 2

                                                                                                                              EAV: € 1.557
                                                                                                                              Lettori: 29.750
                                              Argomento: Sanità Campania

                  Morì di malasanità,un milione dopo 7 anni
 Titti Beneduce
 Napoli Anna - la chiameremo così -
 aveva 38 anni e due bambini piccoli
 quando, nel 2011, morì per un sarcoma
 epitelioide che nell' ospedale dei
 Pellegrini le avevano curato per mesi
 come postumo di un intervento al tunnel
 carpale. Quando i medici dell' Istituto
 dell' Immacolata di Roma finalmente le
 diagnosticarono il male, furono inutili
 tutti i tentativi di salvarla, dalla
 chemioterapia all' amputazione del
 braccio. Sette anni dopo la sua morte, il
 giudice Stefania Pisciotta, dell' VIII
 sezione civile del Tribunale, accogliendo
 la richiesta degli avvocati Francesco
 Paolo Coppola ed Elena Mauro, ha
 disposto nei confronti dell' Asl Napoli
 Centro un risarcimento record nei
 confronti del marito e dei due figli di
 Anna, che oggi hanno 21 e 17 anni: un
 milione di euro. In particolare, 20.000
 euro a testa sono per la perdita di
 chance di sopravvivenza della paziente:
 se il sarcoma le fosse stato diagnosticato al secondo stadio, quando si ricoverò per
 la prima volta al Pellegrini, avrebbe avuto il 70 per cento di possibilità di
 sopravvivenza; quando i medici romani cominciarono a curarla, invece, il male era
 ormai al quarto stadio e le possibilità di sopravvivenza erano solo il 10 per cento.
 Altri 25.000 euro a testa sono liquidati a titolo di danno per la perdita del coniuge o
 della madre. Ma la somma più consistente, 292.454 euro a testa, è per il danno
 biologico sofferto dagli eredi di Anna: per la sofferenza e lo stress sopportati durante
 la sua malattia e dopo la sua morte. Anna, casalinga attivissima e madre sempre
 presente, nel 2009 si operò al tunnel carpale: un intervento considerato banale e
 portato a termine senza difficoltà. Pochi mesi dopo, tuttavia, cominciò ad avere
 dolore al polso, dove le si aprì una ferita che non voleva saperne di cicatrizzarsi. I
 medici del Pellegrini la curarono in maniera del tutto inadeguata, arrivando a
 prescriverle la fisioterapia (che le provocava dolori lancinanti) e poi addirittura a
 intascarle la mano nell' addome sperando che la pelle si riformasse. Scrive il giudice
 nella sentenza, cirando il consulente tecnico d' ufficio: «Le cure e gli interventi
                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
chirurgici adottati dai sanitari della struttura ospedaliera del Pellegrini non appaiono
assolutamente idonei alla situazione clinica presentata dalla paziente». Sarebbero
dovuti essere prescritti accertamenti diagnostici e quindi «sarebbe stato necessario
modificare radicalmente il piano terapeutico e successivamente reimpostarlo a
seconda dello stadio della malattia neoplastica sarcomatosa riscontrato. In assenza
di una corretta diagnosi di sarcoma, le cure erano inadeguate e hanno peggiorato la
neoplasia, favorendone la diffusione». Per questo motivo, si legge ancora nella
sentenza depositata in cancelleria il 9 ottobre, «il comportamento dei sanitari è
stato sicuramente censurabile sotto il profilo della negligenza e dell' imperizia».
Negligenza e imperizia da cui «è scaturito un ritardo diagnostico foriero di danno.
Conseguenza della ritardata diagnosi per ritenuta colpa professionale, la perdita di
una significativa percentuale di chance di sopravvivenza per la defunta signora». I
medici del Pellegrini, sottolinea la difesa, nel febbraio 2010 disponevano addirittura
del referto istologico per poter formulare la diagnosi, ma furono i loro colleghi
romani, due mesi dopo, a interpretare correttamente i dati. Quella ferita al polso,
dunque, non era il postumo dell' intervento al tunnel carpale, ma un sarcoma
epitelioide che così definisce Wikipedia: «un tumore maligno dei tessuti molli, detto
anche connettivo (alcune volte coinvolge anche i tendini). Il sarcoma epitelioide è
detto anche "tumore del giovane adulto", perché di norma colpisce soggetti dai 15 ai
35 anni». La sentenza, ovviamente, è appellabile. L' Asl, però, potrebbe decidere di
non farlo, riparando così in minima parte alla perdita, da parte del marito e dei figli,
di una donna ancora giovane e attiva. Lo stesso giudice, del resto, nel calcolare le
somme da liquidare agli eredi, ha tenuto conto dell' età della vittima e dei congiunti
(all' epoca dei fatti i figli avevano dieci e quattordici anni).

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                                Pagina 32

                                                                                                                          EAV: € 4.353
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

             Ospedale «Moscati» «Ripuliremo la struttura»

 AVERSA / 2 Basta con il «Moscati»
 assediato da cumuli di rifiuti, prodotti
 dallo stesso nosocomio e depositati a
 pochi passi dall' edificio. Discariche a
 cielo aperto alle quali hanno posto fine le
 due amministrazioni, quella comunale e
 quella sanitaria, che hanno tenuto un
 incontro in ospedale. Presenti, l'
 assessore all' ambiente Marica De
 Angelis, le due componenti del nucleo
 ecologico, alcuni consiglieri comunali, il
 coordinatore della Senesi, la direttrice
 del nosocomio normanno Angela Maffeo
 e i coordinatori dei diversi reparti. Lo
 scopo dell' incontro è stato quello di
 intervenire in modo sistemico per
 risolvere le problematiche connesse alla
 raccolta differenziata che, di fatto, fino
 ad oggi non si è mai effettuata. Primo
 risultato utile la rimozione dei cumuli di
 rifiuti presenti nel recinto dell' ospedale.
 «In pratica - ha dichiarato l' assessora
 all' ambiente - devono differenziare. Il
 sistema sarà quello di riconoscere i
 sacchetti per singoli reparti. Sulla scia di questa iniziativa abbiamo previsto incontri
 con tutte le altre grandi utenze comprese le scuole cittadine». Da parte sua la De
 Angelis evidenzia quanto si sta facendo anche con il nucleo ambientale: «Non
 fermandoci nemmeno di domenica, abbiamo verbalizzato sei persone in meno di due
 giorni, non solo esercizi commerciali, ma anche privati. Deve essere evidenziato che
 esiste un grande lavoro di controllo». li.fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                                Pagina 4

                                                                                                                          EAV: € 58.391
                                                                                                                          Lettori: 704.603
                                          Argomento: Sanità Campania

                        Ospedale del Mare, Sos dei medici
 ANNA LAURA DE ROSA
 Ponticelli In 15 giorni 3000 accessi al
 pronto soccorso: "Ma servono subito
 camici bianchi e infermieri in tutti i
 reparti" Ospedale del Mare, due lunghe
 riunioni in direzione sanitaria: una con
 medici e primari della struttura di
 Ponticelli per risolvere criticità; l' altra
 con il direttore generale Mario Forlenza e
 il commissario ad acta Ciro Verdoliva per
 promuovere entro fine mese il pronto
 soccorso a Dea ( Dipartimento di
 emergenza e accettazione). Tradotto: più
 servizi e pezzi di reparti aperti. Ma i
 medici lanciano l' allarme: « Stiamo
 lavorando a mille, oltre le nostre
 possibilità, per un ospedale che offre
 eccezionali opportunità diagnostiche e
 per i pazienti che, eticamente, non
 possiamo rimandare indietro. Ma chi si
 assume la responsabilità di aprire altri
 reparti senza personale sufficiente?
 Abbiamo bisogno subito di medici e
 infermieri o a Natale esploderà una bomba con l' aumento di accessi e ricoveri». Ci
 sono reparti aperti solo parzialmente (ad esempio Chirurgia, Ortopedia, Neurologia)
 e dove la copertura di personale va in media dal 30 al 50 per cento. Su 20 sale
 operatorie ne funzionano 8, dove però si opera no stop, notte e giorno, per
 affrontare le urgenze, « mentre gli interventi di routine sono in sofferenza - dicono i
 medici - e aumentano i tempi di degenza con spreco di professionalità, spazi e
 strumenti all' avanguardia ». Nella struttura super tecnologica alcuni specialisti sono
 obbligati ad accontentarsi di pochi posti letto. In Chirurgia, ad esempio, ne sono
 attivi 15: i 12 pazienti in esubero sono stati accolti in altri reparti per evitare barelle.
 Per consentire l' individuazione dei ricoverati spostati altrove nelle cartelle
 informatizzate - che hanno sostituito quelle cartacee - è stato necessario intervenire
 sul sistema digitale. I pazienti intanto non aspettano. Chi sta male si reca nell'
 ospedale più vicino, a prescindere da sigle e classifiche delle strutture. E il pronto
 soccorso di Ponticelli ha registrato un boom di accessi dall' apertura: tremila in 15
 giorni (dal 15 settembre) con la media di 200 al giorno. Il 60 per cento circa degli
 ammalati proviene dall' Asl Napoli 3, il 40 dalla Napoli 1. A fronteggiare tutto per
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ogni turno ci sono tre medici e tre infermieri (oltre ai 4 infermieri del triage). Il
personale dell' ospedale non si risparmia, ovviamente accoglie tutti, a partire dai
codici rossi ( infarti, ictus, emorragie e politraumi) e fino alle consulenze non urgenti.
« Lunedì notte qui non si è capito niente - si sfoga un infermiere - è arrivata una
marea di gente. Non si possono negare le cure a chi sta male. Poco fa è atterrata
una eliambulanza da Sorrento con a bordo un uomo colpito da emorragia». In città, è
il Cardarelli il presidio che registra il più alto numero di accessi al pronto soccorso,
250 al giorno, con 8 medici e 20 infermieri. In osservazione possono essere accolti
fino a 100 pazienti. Il Loreto Mare invece segna un calo: 10mila accessi in 3 mesi. Il
Pellegrini è in una morsa con un boom di ben 15mila pazienti in tre mesi. E al San
Paolo, a Fuorigrotta, si registrano 12 mila pazienti in 90 giorni. Il San Giovanni
Bosco, invece, è informatizzato solo in parte, quindi manca il dato completo. Il
personale carente è un nodo diffcile da sciogliere, tra mobilità, tempi lunghi dei
concorsi, nullaosta che arrivano tardi e medici che rinunciano. Ma da Ponticelli
segnalano punti di eccellenza che andrebbero potenziati con altre unità: laboratorio
analisi, radiologia, chirugia, trauma center. Da aprire: nefrologia, gastroenterologia,
stroke unit. E per finire, ci sono reparti ancora privi di arredi: mancano ad esempio
sedie per i familiari dei pazienti e armadi per i farmaci. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La struttura Nella foto in alto il ponte che conduce nella palazzina della direzione
sanitaria.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/10/2018                                                                                                                Pagina 42
                          Il Mattino (ed. Circondario Nord)
                                                                                                                          EAV: € 6.006
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

                   Ricette e analisi fantasma: due arresti

 Analisi, radiografie, tac e risonanze
 magnetiche fantasma. Prescritte da due
 camici sporchi a pazienti morti o, se vivi,
 ignari di tutto. Per tutte quelle ricette
 prescritte in due anni, ( 2015-2016) il
 centro clinico Ippocrate di Mugnano ha
 presentato un conto di circa settantamila
 euro al servizio sanitario regionale. Il
 bottino della truffa. Ieri sono scattate le
 manette per il legale rappresentante del
 centro Ippocrate, Raffaele La Montagna,
 53 anni, residente a Marigliano e per un
 medico di base, Mario Mauriello, 64 anni,
 di Mugnano. Un altro medico di Mugnano
 ha evitato l' onta dell' arresto, eseguito
 dai carabinieri del Noe di Napoli, perché
 deceduto nel frattempo. Per i due, il gip
 del tribunale di Napoli nord, al quale il
 pubblico ministero Giovanni Corona della
 procura di Napoli Nord, diretta da
 Francesco Greco aveva chiesto la
 detenzione in carcere, se pure accusati
 in concorso di truffa aggravata e
 continuata ai danni del sistema sanitario
 regionale, ha disposto gli arresti domiciliari in quanto incensurati. L' indagine è
 partita a seguito di un normale controllo delle forze dell' ordine nei centri clinici
 convenzionati. Incrociando i dati delle prestazioni prescritte, quelle effettuate e
 soprattutto sui pazienti, i carabinieri del Noe si sono trovati di fronte ad uno scenario
 sconfortante : persone decedute da tempo che anche post mortem avevano chiesto
 ed effettuato più volte risonanze magnetiche total body, oppure tac, ecografie e
 altre prestazioni specialistiche di diagnostica per immagini, che hanno un costo
 elevatissimo. Stesso copione anche per pazienti vivi, del tutto ignari delle
 prescrizioni a loro nome. I presunti pazienti, interrogati, sono letteralmente caduti
 dalle nuvole. Gli investigatori hanno accertato che tutta la documentazione relativa
 alle prescrizioni pezzottate finiva nelle mani di Raffaele La Montagna che certificava
 l' avvenuta prestazione delle indagini cliniche, per poi presentare il conto in Regione
 (70mila euro in due anni per analisi fantasma). Indagini e testimonianze hanno
 consentito agli inquirenti di delineare un gravissimo quadro indiziario che ha indotto
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere