Media Monitoring per 19-03-2019 - Rassegna stampa del 19-03-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

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19-03-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 19-03-2019
Media Monitoring per 19-03-2019 - Rassegna stampa del 19-03-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      19/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Assunzioni al "Ruggi" Longo vede i sindacati ......................................................................... 1
      19/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ecco Alessandro, a Ravello si torna a nascere ....................................................................... 2
      18/03/2019 - WWW.INFORMAZIONE.CAMPANIA.IT
            BARONISSI - AL CAMPUS MEDICI CATTOLICI LANCIANO SOS SU ‘ETICA, SALUTE E AMBIENTE’
             ................................................................................................................................................ 4
      18/03/2019 - WWW.RESPONSABILECIVILE.IT
            Tredicenne morto per edema cerebrale e polmonare, sette indagati .................................... 5
      17/03/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT
            Morì in ospedale a 13 anni Medici del Ruggi nei guai              ........................................................... 7
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 8
      19/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            «Farmaci prescritti in cambio di regali» Ricettari ai raggi X .................................................. 8
      19/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Centro Alzheimer, Francese: aspettiamo l' Asl ..................................................................... 10
      19/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Dalle corsie agli uffici: il caos dipendenti ............................................................................. 12
      19/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Giovane mamma morta in corsia, medici scagionati ............................................................ 14
      19/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO
        Sanità: attrezzature ferme per i ritardi dell' Asl, la Cisl lancia l' appello al Sindaco ............ 16
Sanità Campania ............................................................................................................................. 18
      19/03/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            «Furbetti del cartellino», così i funzionari aiutarono la polizia ............................................ 18
      19/03/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            «Ospedale, nuovo tavolo in Regione» .................................................................................. 20
      19/03/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            «Rummo», stop al precariato: assunzione stabile per 42 ..................................................... 22
      19/03/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            De Luca: «A Napoli un' opinione pubblica opportunista e vile» ............................................ 24
      19/03/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            L' Asl cambia destinazione al Centro autismo ...................................................................... 26
      19/03/2019 - IL MATTINO
            Medicine salvavita rubate e riciclate farmacista arrestato .................................................. 28
      19/03/2019 - IL MATTINO
            Nomine nella Sanità la Procura fa appello: condanna per Coscioni ...................................... 30
      19/03/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Pignata "I test genetici rivelano i tumori familiari" .............................................................. 32
      19/03/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Polo oncologico, tavolo al Ministero ..................................................................................... 34
      19/03/2019 - IL ROMA
            Sangue infetto, il Ministero si sfila dal processo .................................................................. 35
      19/03/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Sfida al mieloma "Aumentano le percentuali di sopravvivenza" .......................................... 37
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 39
      19/03/2019 - IL MESSAGGERO
            Addio al luminare di epatologia «Vivrà nei bimbi che ha salvato» ....................................... 39
      19/03/2019 - IL MESSAGGERO
            «Una cura per ogni malattia il nostro sogno per il futuro» ................................................... 41
      19/03/2019 - LA STAMPA
            È ora di fare sport ................................................................................................................ 43
      19/03/2019 - LA STAMPA
            Cure non invasive a base di ultrasuoni ................................................................................ 45
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19/03/2019 - LA STAMPA
     Fumo, ti dico addio .............................................................................................................. 46
19/03/2019 - ITALIA OGGI
     Intramoenia pagando solo il ticket se si sfora la lista d' attesa ........................................... 48
19/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
     La forza di Cecilia, bimba down A 4 anni ha battuto la leucemia ......................................... 50
19/03/2019 - LIBERO
     Muore dopo il parto Indagata per omicidio tutta l' équipe medica ....................................... 52
19/03/2019 - LA STAMPA
     Sentire le parole e non capirle ............................................................................................. 53
19/03/2019 - LA STAMPA
     Una molecola salva-neuroni da somministrare dopo l' ictus "Il segreto è agire subito" ....... 55
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19/03/2019                                                                                                                Pagina 5
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Assunzioni al "Ruggi" Longo vede i sindacati

 Dopo l'appello dei sindacati all'Azienda
 Ruggi      d'Aragona      per      assumere
 personale, sono arrivate le risposte del
 dg     Giuseppe     Longo     .   «Abbiamo
 incontrato     Longo     e     il   direttore
 amministrativo, Oreste Florenzano , ci
 hanno proposto un piano per accelerare
 le procedure di ricovero per il pronto
 soccorso, per gli esami di radiologia e
 per quelli di laboratorio», dice il
 sindacalista Uil Lorenzo Conte .
 «Partendo in tempi rapidi, potremo
 vedere gli effetti e valutare se c'è
 maggiore velocità. Tutto ciò è positivo,
 ma      occorre    comunque        assumere
 personale». Non a caso durante
 l'incontro i sindacati hanno proposto
 all'Azienda di bandire avvisi a tempo
 determinato per dodici mesi, e quindi
 non tre come da prassi consolidata, per
 infermieri, operatori socio sanitari,
 tecnici di laboratorio, ostetriche, tecnici
 di radiologia. In un prossimo incontro, si discuterà anche della procedura di
 reclutamento proposta dai sindacalisti. Le iniziative che il manager intende
 promuovere sono state dettagliate in un documento consegnato ai sindacati in
 occasione dell'incontro. Alcuni degli obiettivi proposti sono quelli di «attivare letti
 aggiuntivi al pronto soccorso, l'implementazione informatica di un codice di priorità
 urgente del pronto soccorso per la diagnostica radiologica, laboratorio e di
 consulenza, facilitare le fasi di ricovero evitando stazionamenti di pazienti all'interno
 del pronto soccorso». Ma anche aumentare il turn over dei posti letto attraverso
 l'attivazione di un'app connessa ai reparti per la verifica della disponibilità.

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19/03/2019                                                                                                                Pagina 24
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 6.275
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Ecco Alessandro, a Ravello si torna a nascere

 L' EVENTO L' EVENTO Mario Amodio Un
 lungo applauso e lacrime di gioia. Così è
 stato accolto ieri mattina il primo
 abbraccio della neo mamma al suo
 piccolo, nato poco dopo le 12 e 30, nell'
 ambulatorio di ginecologia del presidio
 Asl di Castiglione a Ravello. Non
 accadeva da dieci anni che un bambino
 venisse alla luce in Costiera Amalfitana.
 Così, l' evento eccezionale di ieri
 mattina, presso il presidio di Ravello
 dove la giovane mamma di Maiori ha
 dato alla luce il suo secondogenito. Un
 evento che è stato festeggiato con gioia
 da tutto il personale in subbuglio dopo
 che la straordinaria notizia è rimbalzata
 negli uffici. Alessandro, questo il nome
 del piccolo, sta bene così come la sua
 mamma, Beniamina Landi, che è stata
 aiutata a partorire dai medici e qualche
 ora più tardi trasportata con il suo bimbo
 presso l' ospedale Ruggi di Salerno. La
 quarantenne si era recata al consultorio
 dell'    unità     materno-infantile     di
 Castiglione di Ravello per un controllo di routine dopo aver avvertito forti dolori.
 Sottoposta alla visita nella struttura, dove una sua cugina lavora come ostetrica, è
 subito emerso che i tempi erano ormai maturi. Così è stato attrezzato l' ambulatorio
 per consentire il parto della giovane mamma a cui hanno partecipato anche l'
 anestesista e gli infermieri del pronto soccorso del presidio Costa d' Amalfi. Un
 evento che si è trasformato in una festa non solo per i medici ma soprattutto per la
 donna e per suo marito Antonio Marcone che mai avrebbero immaginato un così
 repentino epilogo della gravidanza. Peraltro nella loro terra. A salutare la nascita del
 piccolo Alessandro, c' erano i nonni materni Rosa Ferrara e Gino Landi, storico
 fotografo e documentarista di Maiori, che hanno atteso nella sala d' aspetto dell'
 ambulatorio l' uscita di Beniamina alla quale una delle ostetriche ha consegnato il
 bimbo avvolto in un telo termico. Un abbraccio salutato da un lungo e caloroso
 applauso. «È un' emozione bellissima», ha detto il papà del neonato che al momento
 del parto pesava 2 chili e 770 grammi. Erano dieci anni che in Costiera non
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nascevano bambini. L' ultima fu una bimba di Ravello venuta alla luce qualche anno
dopo la nascita della figlia di Woody Harrelson il divo di Hollywood e della moglie
Laura Louie, nel 2006. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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18/03/2019
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                                                                                                                          EAV: € 218
                                                                                                                          Lettori: 1.333
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   BARONISSI - AL CAMPUS MEDICI CATTOLICI LANCIANO SOS
               SU ‘ETICA, SALUTE E AMBIENTE’

 L’inquinamento ambientale causa un
 numero crescente di patologie ed è
 responsabile del peggioramento della
 qualità della vita, come emerge da una
 recente indagine sulle correlazioni tra
 salute e ambiente pubblicata sul New
 England Journal of Medicine.Di questo, e
 dei rapporti tra ‘Etica, salute e ambiente’
 si parlerà giovedì 21 marzo 2019 (ore
 9.30) al campus dell’Università di
 Salerno a Baronissi, in un incontro promosso dai medici cattolici della Campania in
 collaborazione con l’ISDE della Campania con cui è stato firmato un protocollo di
 intesa per avviare un percorso comune su obiettivi condivisi; con il dipartimento di
 Medicina, Chirurgia e Odontoiatria dell’ateneo e l’Omceo di Salerno.“Parlare di etica,
 salute e ambiente significa parlare non solo di scienza e ricerca ma anche di
 prevenzione, informazione e formazione - dichiara Mario Ascolese, presidente dei
 medici cattolici della Campania - Per questo, diventa prioritario promuovere azioni
 che tendano a prendersi cura delle patologie derivanti dall’inquinamento, che
 travolge e mortifica il nostro corpo. Il mondo della sanità deve essere modello di
 esempio anche nel campo della legalità e della tutela dell'ambiente, agendo
 soprattutto sulla diffusione delle informazioni, chiare e veritiere, e sulla formazione
 approfondita degli studenti e dei giovani medici”.Dopo i saluti di Aurelio Tommasetti,
 rettore Unisa; Carmine Vecchione, direttore Dipartimento di Medicina, Chirurgia e
 Odontoiatria “Scuola Medica Salernitana” della stessa università; Giovanni D’Angelo,
 presidente Omceo Salerno; Giuseppe Longo, direttore generale AOU San Giovanni di
 Dio e Ruggi D’Aragona, introdurranno i lavori Mario Ascolese e Mario Capunzo,
 ordinario di Igiene all’Unisa.Seguiranno le relazioni di Vincenzo de Filippis,
 presidente della federazione dei medici cattolici europei (“L’Europa oggi tra diritto
 ed etica nella tutela della salute e dell’ambiente”); Bruno Ravera, past president
 Omceo Salerno (“Salute e risvolti etici”); Gaetano Rivezzi, presidente Isde Campania
 (“La prevenzione primaria e l’applicazione del principio di precauzione - obiettivi
 prioritari per un mondo sostenibile"). Nel corso della giornata sono previsti intervalli
 musicali a cura dei maestri Franco Ascolese (flauto traverso) e Davide Villani (piano).

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18/03/2019
                                         responsabilecivile.it
                                                                                                                          EAV: € 364
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Tredicenne morto per edema cerebrale e polmonare, sette
                          indagati

 Chiuse le indagini sul decesso di un
 tredicenne morto a Salerno nel dicembre
 2017 a causa di una grave forma di
 cheto acidosi diabetica. Rischio processo
 per i medici che lo ebbero in cura,
 accusati, tra l’altro, di diagnosi tardiva
 La Procura di Salerno ha chiuso le
 indagini sul decesso di un tredicenne
 morto per edema cerebrale e polmonare
 nel dicembre del 2017. Una tragedia
 scatenata da una grave forma di cheto acidosi diabetica. Per quella tragedia sono
 finiti sul registro degli indagati i nomi di sette medici. L’ipotesi di reato a loro carico
 è di omicidio colposo in concorso e lesioni personali colpose in ambito sanitario. I
 camici bianchi sono accusati, nello specifico, di diagnosi tardiva nonché di non aver
 curato nel giusto modo il paziente. Il tredicenne, quattro giorni prima del decesso,
 aveva cominciato a presentare i primi sintomi. In particolare: secchezza alle fauci,
 ingrossamento della lingua e dolori in varie parti del corpo. Era quindi stato portato
 all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. In base alla perizia disposta dai
 magistrati, il giovane era affetto da diabete giovanile tipo 1 già da alcune settimane
 precedenti al ricovero. I medici che lo ebbero in cura, tuttavia, avrebbero “ignorato i
 sintomi” della patologia. “Il ragazzo dopo l’assunzione di tachipirina ha presentato
 difficoltà respiratorie edema della lingua e del labbro inferiore. Condizioni generali
 buone. Apiressia. Microcefalia scoliosi. Paziente vigile ed orientato. Al torace MV
 fisiologico. Addome piano trattabile OI nei limiti. Faringe iperemico lingua umida”.
 Questo quanto si legge nel referto stilato dal personale medico al momento delle
 dimissioni. Secondo gli esperti, “un banale esame delle urine ed un esame
 ematologico per la valutazione della glicemia” avrebbero certamente evitato la
 grave Dka (chetoacidosi diabetica) e, molto probabilmente, la morte. Sotto accusa
 anche il medico curante del ragazzo. Questi, infatti, contattato dalla madre dopo
 l’accesso al Pronto Soccorso, avrebbe dovuto, sulla base dei sintomi riferiti,
 consigliare una visita ed eseguire degli esami di laboratorio. Inoltre, nel mirino degli
 inquirenti, è finito anche il medico del 118 intervenuto in soccorso del ragazzo due
 giorni dopo le dimissioni. Questi, infatti, avrebbe “impropriamente, somministrato un
 bolo di insulina con grave rischio per il paziente e contro tutte le indicazioni sul
 trattamento del diabete”. Infine – sottolineano i periti – il ragazzo, “doveva essere al

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più presto trasferito in una struttura regionale adeguata oppure, quanto meno,
doveva esserci una presenza attiva in reparto del direttore dell’unità operativa e di
un esperto in diabetologia pediatrica”. Subito dopo la morte i familiari avevano
deciso di sporgere denuncia. Ora i medici indagati potranno chiedere, tramite i loro
legali, di essere ascoltati sulle accuse mosso nei loro confronti o presentare,
memorie difensive. Credi di essere vittima di un caso di errore medico? Scrivi per
una consulenza gratuita a redazione@responsabilecivile.it o invia un sms, anche
vocale, al numero WhatsApp 3927945623 Leggi anche: MORTA DOPO AVER DATO
ALLA LUCE IL SECONDO FIGLIO, APERTA UN’INCHIESTA L'articolo Tredicenne morto
per edema cerebrale e polmonare, sette indagati sembra essere il primo su
Responsabile Civile.

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17/03/2019
                                            lacittadisalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 986
                                                                                                                          Lettori: 6.500
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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      Morì in ospedale a 13 anni Medici del Ruggi nei guai
 Pellezzano, chiuse le indagini per sette persone: l’accusa è omicidio
 colposo Secondo la Procura avrebbero sottovalutato le condizioni cliniche del
 ragazzo PELLEZZANO. Avviso di conclusione indagine per sette medici dell’ospedale
 “Ruggi d’Aragona” denunciati dai familiari di Alessandro Farina, il tredicenne
 residente a Capriglia di Pellezzano, deceduto il 27 dicembre 2017 per edema
 cerebrale e polmonare, dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni nel
 pomeriggio del giorno di Natale presso l’ospedale in località San Leonardo.
 L’adolescente accusò un malore che rese necessario il trasporto d’urgenza presso il
 pronto soccorso della struttura ospedaliera di Salerno. Il sostituto procuratore della
 Repubblica, Maria Benincasa, nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, ha
 specificato che gli indagati sono accusati di concorso in omicidio colposo, lesioni
 personali colpose «perché – si legge nel provvedimento- in qualità di medici,
 nell’esercizio della professione sanitaria, avendo avuto in cura il paziente Alessandro
 Farina, mediante condotte indipendenti tra loro, tutte causalmente efficienti a
 determinare l’evento letale, contravvenendo alle raccomandazioni per la gestione
 della chetoacidosi diabetica in età pediatrica, per imperizia e, comunque, per colpa,
 ne cagionavano la morte, avvenuta il 27 dicembre 2017, presso il reparto di
 rianimazione dell’ospedale Ruggi di Salerno». Lo stesso sostituto procuratore ha
 avvisato gli indagati di avere a disposizione venti giorni di tempo per depositare
 memorie, chiedere l’interrogatorio o esercitare tutti i diritti derivanti da questa fase
 procedimentale. I genitori del ragazzo, difesi dall’avvocato Federico Conte, figurano
 come persone offese e nella fase successiva del procedimento, tramite il proprio
 legale di fiducia, decideranno se costituirsi o meno parte civile. Al termine dei venti
 giorni, il sostituto procuratore dovrà esprimersi o attraverso una richiesta al gup di
 rinvio a giudizio o di archiviazione del caso. Nel gennaio scorso, il sindaco di
 Pellezzano, Francesco Morra, zio di Alessandro, intervenendo sulla vicenda
 giudiziaria aveva espresso sconcerto e sconforto per quello che era stato definito
 «un classico caso di rimpallo e di rinvii, che ad oltre 13 mesi portano me e la mia
 famiglia a stare ancora così appesi senza sapere, senza poter conoscere la verità,
 senza poter dare a mio nipote Alessandro il rispetto che merita la morte assurda di
 un ragazzo di 13 anni». Le parole erano riferite al continuo cambio di pm titolari
 delle indagini. Ora le indagini sono finite. In poche settimane si saprà se ci sarà un
 processo Mario Rinaldi ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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19/03/2019                                                                                                                  Pagina 24
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 10.085
                                                                                                                            Lettori: 133.364
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

   «Farmaci prescritti in cambio di regali» Ricettari ai raggi X
 Sabino Russo
 Tra il 2015 e il 2017 le maggiori dieci
 case farmaceutiche d' Italia hanno
 versato a 136 medici di Salerno 450mila
 euro attraverso finanziamenti e sussidi di
 vario tipo. A denunciarlo è il Codacons, il
 coordinamento delle associazioni a
 difesa dei consumatori, che ha realizzato
 un apposito report sulla base dei dati
 ufficiali. I rapporti tra i camici bianchi e i
 big del farmaco sono al centro anche di
 un esposto presentato all' Anac, l'
 autorità anticorruzione. LE DITTE I
 numeri che emergono dallo studio dell'
 associazione      sono      impressionanti:
 32mila e 623 tra medici, fondazioni e
 ospedali, hanno percepito in Italia
 163milioni e 700mila euro tra il 2015 e il
 2017. Soldi versati dalle aziende Abbvie,
 Almirall, Merck, Msd, Hospira, Pfizer,
 Pfizer Italia, Pierre Fabre Pharma, Pierre
 Fabre Italia, GlaxoSmithKline a titolo di
 accordi di sponsorizzazione, donazioni,
 viaggi, quote di iscrizione, corrispettivi,
 consulenze e altro. Nella lista, anche 136
 medici che lavorano a Salerno, a cui sarebbero stati versati circa 500mila euro.
 Questi finanziamenti sono finiti, come detto, all' attenzione dell' autorità
 anticorruzione, attraverso un esposto dell' associazione, in cui si chiede di aprire una
 istruttoria sul caso e verificare la piena correttezza delle sovvenzioni, alla luce della
 possibile violazione dell' art. 30 del codice di Deontologia medica, che impone al
 professionista di «evitare ogni condizione nella quale il giudizio professionale
 riguardante l' interesse primario, qual è la salute dei cittadini, possa essere
 indebitamente influenzato da un interesse secondario», nonché di «dichiarare in
 maniera esplicita il tipo di rapporto che potrebbe influenzare le sue scelte,
 consentendo al destinatario di queste una valutazione critica consapevole». Lo
 stesso articolo impone l' assoluto divieto per il medico di «subordinare il proprio
 comportamento prescrittivo ad accordi economici o di altra natura, per trarne
 indebito profitto per sé e per altri». «THE ONCOLOGIST» A supportare le tesi dell'
 associazione, nell' esposto viene citato un recentissimo studio pubblicato l' 8
                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
febbraio scorso sulla rivista americana «The Oncologist», che ha analizzato la
relazione tra le somme ricevute dai medici da parte delle case farmaceutiche per
consulti, viaggi o ad altro titolo, e le prescrizioni degli stessi medici relative ai
farmaci prodotti dalle case farmaceutiche che avevano erogato tali somme. I
risultati della ricerca hanno evidenziato l' aumento delle prescrizioni di medicinali
prodotti dalle aziende farmaceutiche che avevano erogato i finanziamenti in
questione. In particolare secondo la rivista c' è stato un incremento di prescrizioni
per il trattamento di quattro diverse tipologie di cancro (carcinoma prostatico,
carcinoma renale, carcinoma polmonare e leucemia mieloide cronica). Per questo
motivo, sul sito dell' associazione è stato pubblicato l' elenco integrale suddiviso per
Comune di medici, fondazioni e ospedali che nel triennio hanno percepito soldi dall'
industria del farmaco, affinché ogni cittadino possa verificare in modo autonomo i
rapporti tra il proprio medico e le aziende farmaceutiche. Si tratta, va detto, di dati
resi trasparenti proprio da un impegno sottoscritto da Epfia (European federation of
pharmaceutical industries and associations) per rendere pubblici tutti i finanziamenti
a medici, enti pubblici e privati. Il Codacons rinnova la richiesta agli Ordini dei
medici provinciali di imporre a tutti i camici bianchi l' obbligo di indicare negli studi
medici i rapporti che intercorrono con le aziende farmaceutiche per garantire
massima trasparenza ai propri pazienti, e chiede ad Asl e guardia di finanza di
verificare tutte le prescrizioni dei medici inseriti nel report, accertando eventuali
squilibri. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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19/03/2019                                                                                                                Pagina 31
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 7.115
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

             Centro Alzheimer, Francese: aspettiamo l' Asl

 BATTIPAGLIA Marco Di Bello «Il Centro
 per l' Alzheimer può riaprire, anche
 domani mattina». A dichiararlo è stato
 ieri sera il sindaco Francese, in seduta
 consiliare. Prosegue l' attività dell'
 Amministrazione       sul    fronte    delle
 politiche sociali. Dopo la chiusura del
 Centro per l' Alzheimer, gli episodi per le
 polemiche non sono mancati. Dai
 disservizi del trasporto pubblico, che
 proprio ieri ha ripreso a circolare, dopo
 la sospensione di alcuni giorni, alla
 situazione dell' assistenza domiciliare. A
 sorpresa, ieri sera il sindaco ha
 annunciato novità sul fronte del Centro:
 «Per noi può aprire anche domani
 mattina - ha detto in assise - attendiamo
 l' Asl». In realtà, i lavori necessari per
 superare le criticità riscontrate dai Nas lo
 scorso 22 novembre ancora non sono
 stati ancora neanche appaltati. Lo spiegò
 il consigliere d' opposizione Bovi, nell'
 assise di lunedì scorso, ricordando che
 per i lavori servirebbero circa 50mila
 euro. Soldi che non ancora stati apposti a bilancio, perché richiederebbero un'
 apposita variazione. Così, la riapertura del Centro slitterà ancora. La struttura
 ospitata presso Villa Maria, infatti, fu chiusa a seguito di un' ispezione dei
 Carabinieri, che riscontrarono numerose falle nell' edificio. Falle a cui l' Ente avrebbe
 dovuto porre rimedio, eseguendo dei lavori. Nonostante tutto, gli anziani affetti dal
 morbo non possono tornare in via Etruria, nel centro. LE CONSULTE Per lavori ancora
 da eseguire, altri sono in essere. Proprio in questi giorni, infatti, l' amministrazione
 ha intensificato gli incontri con le consulte. Ieri pomeriggio la consulta degli anziani:
 «Stiamo procedendo con questi incontri periodici - spiega l' assessore all' area
 sociale, Rosaria Caracciuolo - c' è grande interesse su queste vicende». Nel corso
 dell' incontro si è parlato anche dello stesso Centro per l' Alzheimer. La discussione
 si è poi spostata sui comitati di quartiere, ormai disattivati dalle dimissioni dell' ex
 sindaco Giovanni Santomauro. L' Amministrazione, infatti, vorrebbe dare nuovo
 impulso a questi organismi, anche per fornire maggiori risposte al territorio. Sul
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fronte cimitero, mentre l' Ente si prepara a resistere alle ingiunzioni di pagamento
dei concessionari delle edicole funerarie, è stata affrontata la questione degli orari di
apertura del camposanto di via della Pace. Giovedì prossimo la consulta dei disabili,
già al centro di polemiche infuocate. Sarà affrontata l' assistenza domiciliare: «Sono
stati chiesti dati riguardo alle strutture e al piano tariffario - ha proseguito
Caracciuolo - così da poter condurre dei ragionamenti sul numero di utenti». ©
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19/03/2019                                                                                                                  Pagina 5
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

                  Dalle corsie agli uffici: il caos dipendenti
 Marcella Cavaliere
 Sono circa 350 - ma secondo alcuni
 sindacati sono almeno 500 - i lavoratori
 censiti dall'Asl Salerno e che risultano
 assunti per lavorare in corsia e invece si
 trovano dietro comode scrivanie degli
 uffici,         mantenendo           inalterato
 l'inquadramento        economico      incluso
 l'indennità aggiuntiva allo stipendio.
 Sono      principalmente      infermieri    e
 operatori socio sanitari (Oss); ma ci sono
 anche alcuni medici, sociologi, assistenti
 sociali e fisioterapisti. Tutti dipendenti
 che dovrebbero modificare la loro
 tipologia contrattuale e in parte
 l'inquadramento economico, rinunciando
 così all'indennità, come nel caso degli
 infermieri e degli Oss. Ma di fatto non è
 così: solo circa 170 unità avrebbero
 cambiato la loro posizione, mentre il
 resto continua a rimanere negli uffici e a
 mantenere        inalterata   la   posizione
 lavorativa dei tempi dell'assunzione.
 Intascando la relativa indennità. E così capita che nella pianta organica dell'Asl
 continuano a figurare infermieri e Oss che di fatto non ci sono più nei reparti degli
 ospedali e non sono stati mai sostituti. Ecco perché aumentano, e a volte a
 dismisura, gli straordinari per gli infermieri regolari che svolgono anche le mansioni
 degli Oss, preoccupandosi dell'igiene personale dei pazienti, il trasporto di materiale
 biologico, attività di sterilizzazione, sanificazione e altro. E l'insofferenza degli
 infermieri, che svolgono mansioni che non competono loro, ha spinto alcuni
 professionisti ad adire le vie legali per chiedere congrui risarcimenti rispetto ai doppi
 ruoli svolti. «I contenziosi sono in corso: venti infermieri, in caso di vittoria, dovranno
 avere ognuno 20mila euro di risarcimento dice Biagio Tomasco , segretario
 provinciale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind Salerno e questo
 perché, di fatto, sono stati demansionati, avendo svolto un lavoro, quello degli oss».
 E in tutto questo c'è chi continua a percepire l'indennità aggiuntiva allo stipendio di
 infermiere e Oss: 29 euro al mese che aggiunti a quella abbinata alla tredicesima
 fanno 370 euro annui. Cifra, però, che moltiplicata per tutti i lavoratori comporta una
 spesa extra per l'Asl. Dopo numerose sollecitazioni l'Azienda sanitaria istituì una
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commissione nel settembre del 2016 per censire i dipendenti impiegati in ruoli
diversi da quello di competenza. Il compito fu affidato alla dottoressa Antonella
Tropiano , allora direttore amministrativo. Il dossier, una volta ultimato, passò ai
vertici azienali. I sindacati hanno sempre lamentato di non aver ricevuto
informazioni ufficiali rispetto alla conclusione dei lavori né preso visione del dossier.
E neanche avuto modo di conoscere in quanti avrebbero effettuato il passaggio di
mansione da un ruolo all'altro. Infatti il passaggio al lavoro d'ufficio è possibile per
quei lavoratori che, attraverso un controllo medico, dimostrino l'impossibilità a
rimanere in corsia per problemi di salute. Problemi che possono essere anche
temporanei. Ma resta il fatto che alcuni lavoratori tra ospedali e distretti hanno fatto
percorsi lavorativi molto diversi, grazie al trasferimento negli uffici dove svolgono
mansioni più qualificate e comode. A causa, ad esempio, della chiusura di mense
aziendali e dell'esternalizzazione dei servizi, alcuni cuochi ora lavorano negli uffici
ed in posti di rilievo. «Con la carenza di personale che c'è nelle Rianimazioni, Utic,
Pronto soccorso, Medicine d'urgenza, Ortopedie chi era a disposizione dell'utenza e
non ha più problemi fisici dovrebbe lasciare le scrivanie e tornare a lavorare con
noi», afferma Tomasco.

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19/03/2019                                                                                                                Pagina 29
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 6.396
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

        Giovane mamma morta in corsia, medici scagionati

 SCAFATI SCAFATI Nicola Sorrentino Tre
 mesi di ricovero tra due ospedali, poi il
 decesso. Ma per la procura di Nocera
 Inferiore non ci furono responsabilità
 mediche. Questo l' esito dell' indagine
 sulla morte di Anna Pistol, madre di 33
 anni di Scafati, deceduta all' ospedale di
 Pagani il 23 dicembre 2017. La donna,
 madre di cinque figli, si era sentita male
 qualche       mese      prima,      il    20
 settembreebbe un malore che le causò
 problemi respiratori e attacchi di panico.
 Secondo la denuncia sporta dalla
 famiglia, la donna fu soccorsa prima da
 alcuni parenti e poi dal 118, fino al
 ricovero in ospedale. La giovane madre
 era già in stato di arresto cardiaco. Dal
 20 settembre al 2 ottobre restò
 ricoverata     presso     il  reparto      di
 Rianimazione dell' Umberto I, a Nocera
 Inferiore. Le condizioni cliniche della
 33enne sarebbero rimaste critiche fino al
 trasferimento a Pagani. Poi qualche
 accenno di reazione, piccoli segni di
 ripresa, ma nessun reale miglioramento. A dicembre invece, un nuovo
 peggioramento fino alla morte, il 23 dicembre. In seguito della denuncia, la procura
 di Nocera iscrisse nel registro degli indagati ventotto medici, divisi tra i due ospedali
 di Nocera Inferiore e Pagani. Secondo una perizia collegiale disposta dalla procura,
 tutti quelli che ebbero a che fare con la paziente, sarebbero esenti da responsabilità
 mediche: «Nessuna censura - si legge nella richiesta di archiviazione della procura -
 può essere mossa ai sanitari del pronto soccorso e dell' unità di Rianimazione dell'
 ospedale di Nocera, che hanno avuto invece, il merito di aver ripristinato il cardio
 circolo in un soggetto in arresto cardio-circolatorio ormai da circa 20 minuti, dove le
 successive procedure diagnostiche e terapeutiche nulla hanno potuto su una
 condizione di coma vegetativo ormai irreversibile». Stesso ragionamento per i
 medici di Anestesia e Rianimazione dell' ospedale Tortora di Pagani, «poiché quando
 la paziente è stata trasferita il 3 ottobre presso tale nosocomio era già decerebrata e
 la sua storia clinica era conclusa dal punto di vista prognostico». La famiglia, invece,
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
denunciava - le fasi d' assistenza. L' ultima parola al gip, che deciderà il prossimo 17
luglio se chiudere l' indagine e accogliere l' archiviazione della procura, o in
alternativa, disporre nuove indagini. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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19/03/2019                                                                                                                Pagina 17

                                                                                                                          EAV: € 992
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

      Sanità: attrezzature ferme per i ritardi dell' Asl, la Cisl
                    lancia l' appello al Sindaco

 EBOLI.     Sanità     negata,     ospedale
 dimenticato e boicottato. Mentre la
 Regione chiude le convenzioni con i
 centri privati per Tac e Risonanze, l' Asl
 Salerno non avvia il progetto per la
 fornitura di Tomografi a Risonanza
 Magnetica ad alto campo anche per il
 D.E.A. Eboli. L' accordo ha definito tempi
 e procedure, ma è abbandonato sulle
 scrivanie dei funzionari Asl. Cento giorni
 di tempo per accedere al finanziamento
 e per redigere il progetto, ma all' Asl
 nulla si è mosso. Il rischio è la predita
 del finanziamento, ma soprattutto mesi
 senza che le nuove strumentazioni
 possano arrivare all' ospedale di Eboli.
 Stop alle convenzioni, macchinari fermi
 all' ordinativo per immobilismo di
 funzionari. «L' appalto dei lavori entro
 100 giorni dalla data di aggiudica
 (18/01/2019) è uno degli elementi
 vincolanti per la fornitura - scrivono i
 sindacalisti della CISL, Antonio Ri stallo, Emiddio Sparano, Ciro Contrasto -.
 Nonostante il costante e collaborativo impegno di Direzione Sanitaria e Servizio di
 Diagnostica per Immagini dell' ospedale, non è stata messa in atto neanche una
 minima bozza per la realizzazione del progetto. In mancanza di atti concreti, non è
 possibile ufficializzare l' acquisto e il conseguente parere negativo del fornitore
 porterebbe alla inevitabile recessione della bozza di accordo». Questa potrebbe
 essere la sorte del Maria SS Addolorata e per i tanti utenti dell' area. La Cisl chiede
 chiarimenti, per la seconda volta, dopo il silenzio sulla prima sollecitazione, rispetto
 all' immobilismo del settore. «Non capiamo le motivazioni per non predisporre gli
 atti conseguenziali per il buon esito della procedura, chiediamo al commissario la
 verifica». Accordo firmato a giugno, sollecitazioni a gennaio, da via Nizza silenzio, la
 Cisl chiede l' intervento del sindaco. «Cariello, responsabile della sanità territoriale,
 intervenga a tutela dell' ospedale e metta in atto le sue prerogative per verificare e
 denunciare rallentamenti o tentativi di bloccare i lavori, un duro colpo a

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riammodernamento e messa in sicurezza delle attività».

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19/03/2019                                                                                                                Pagina 24

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

      «Furbetti del cartellino», così i funzionari aiutarono la
                               polizia

 IL PROCESSO Alessandra Montalbetti
 «Dopo aver raccolto le immagini delle
 entrate e delle uscite, con l' installazione
 delle telecamere, abbiamo sottoposto i
 frames da analizzare a due funzionari
 dell' Azienda sanitaria locale di via Degli
 Imbimbo, che hanno collaborato con gli
 inquirenti    al     riconoscimento       dei
 dipendenti». A ricostruire la genesi dell'
 inchiesta sui furbetti del cartellino
 condotta dalla squadra Mobile della
 questura di Avellino, l' assistente capo
 Giovanni Fallarino che ieri mattina è
 stato sottoposto al controesame delle
 difese dei 33 imputati fra medici,
 dirigenti,       infermieri,      impiegati
 amministrativi, accusati a vario titolo di
 falsa attestazione di servizio e truffa
 aggravata in quanto avrebbero timbrato
 il cartellino marcatempo e poi si
 sarebbero allontanati dal luogo di lavoro,
 senza prestare il dovuto servizio.
 «Successivamente attraverso l' analisi
 delle movenze e dell' abbigliamento dei
 dipendenti abbiamo riconosciuto coloro che non erano autorizzati all'
 allontanamento dalla sede di via Degli Imbimbo, mentre coloro che avevano ricevuto
 l' autorizzazione per svolgere servizi esterni erano stati contrassegnati con l'
 attribuzione del numero 11». L' inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Fabio
 Massimo Del Mauro, si basa su un mese di indagine in cui sarebbero state
 evidenziate delle anomalie nella timbratura di cartellini, con una sottrazione media
 di 20-25 ore. Nell' inchiesta finì anche l' ex l' assessore ai Fondi Europei del comune
 di Avellino, Arturo Iannaccone, anch' egli rinviato a giudizio, che subito dopo il suo
 coinvolgimento nell' indagine presentò le dimissioni dagli incarichi pubblici ricoperti.
 Successivamente furono aggiunti ai 21 indagati iniziali - colpiti dalla misura
 interdittiva della sospensione dai pubblici uffici- altri 13 che avrebbero timbrato il
 cartellino per coloro che si assentavano, facendo in modo che risultassero presenti

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sul luogo di lavoro, mentre erano altrove. Anche l' ex dirigente medico del plesso
sanitario di Avellino, Arturo Iannaccone, fu raggiunto dalla misura di sospensione dai
pubblici uffici per sei mesi, ridotti a seguito di interrogatorio di garanzia dinanzi al
gip a 2. A seguito dell' inchiesta l' allora commissario dell' Asl, Mario Ferrante,
adottò provvedimenti amministrativi drastici nei confronti di alcuni dei soggetti
inquisiti, disponendone il licenziamento. Mentre le riprese furono effettuate dal 27
febbraio al 28 marzo 2015 attraverso l' installazione di tre telecamere attive h24,
una posizionata sul badge e le altre sugli ingressi e le uscite, sia da lato di via Degli
Imbimbo che da quello di via Capozzi. La copertura era totale e due assistenti capo
visionavano in diretta le immagini prontamente registrate. Eventuali comportamenti
anomali furono prima segnalati e poi, alla chiusura delle attività tecniche, furono
effettuati i dovuti riscontri. L' indagine poi subì una battuta d' arresto in quanto le
telecamere furono scoperte dagli stessi dipendenti. Ed è proprio sulle immagini che
si è fondata l' udienza di ieri, caratterizzata dalle numerose contestazioni avanzate
dai difensori sulle modalità di identificazione degli imputati. Un' udienza protrattasi
per oltre cinque ore ed in cui gli avvocati Gaetano Aufiero, Giovanna Perna, Raffaele
Bizzarro, Nello Pizza, Alberico Villani, Michele Fratello, Benedetto Vittorio De Maio,
Elisabetta Acone, Stefano Vozella ed Italo Benigni hanno contestato il
riconoscimento in quanto i giorni in cui furono effettuate le riprese erano giorni di
pioggia e molti dipendenti indossavano il cappuccio e dunque a loro avviso non
erano riconoscibili. Si torna in aula il prossimo 17 aprile, quando è stata fissata la
prossima udienza, durante la quale verrà ascoltato un altro inquirente che ha
seguito le indagini. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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19/03/2019                                                                                                                Pagina 25

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

                    «Ospedale, nuovo tavolo in Regione»

 MADDALONI / 1 Giuseppe Miretto La
 tregua è finita. Sul declassamento dell'
 ospedale, Maddaloni si schiera con i
 comuni di Santa Maria Capua Vetere e
 Piedimonte Matese. Ne condivide la
 mobilitazione, ma non ricorrerà al Tar
 per chiedere la «rimodulazione del Piano
 Regionale di programmazione della rete
 ospedaliera». Il sindaco imbocca la
 strada della richiesta del ripristino e
 della contestazione delle «precondizioni
 non negoziabili a tutela della sanità
 territoriale» e del presidio ospedaliero di
 Maddaloni e quello collegato di San
 Felice a Cancello. IL SINDACO «Tutti gli
 strumenti devono essere attivati spiega
 Andrea De Filippo- ma nessuna strada
 deve essere preclusa: abbiamo richiesto,
 in assenza della promessa convocazione
 della Regione, la riconvocazione del
 tavolo tecnico». Cambiano gli strumenti
 e pure le motivazioni, ma i tre comuni
 considerano il «piano regionale e gli
 azzeramenti      conseguenti      operative
 complesse (al Melorio e nei presidi di Piedimonte Maddaloni) un attentato al diritto di
 salute». Il sindaco Andrea De Filippo, in ossequio del mandato unitario del Consiglio
 Comunale, parte dall' apertura contenzioso «sui disservizi esistenti» e poi denuncia
 «quelli pianificati per il futuro prossimo». LA RICHIESTA «Vogliamo subito una sanità
 pubblica adeguata alle esigenze del territorio spiega- cioè il rispetto dei già
 compromessi livelli essenziali di assistenza (Lea). Abbiamo cristallizzato le
 precondizioni irrinunciabili: i completamento della totalità dei lavori di risistemazione
 e adeguamento logistico del plesso di Maddaloni e di quello di San Felice a Cancello
 non debbono subire nessuna variazione o rallentamento». Finanziato, appaltato e
 non avviato l'«adeguamento funzionale del blocco chirurgico»: il rifacimento del
 sistema di microclimatizzazione all' interno della quattro sale operatorie atteso da
 quattro anni. LA SPESA Deliberata la spesa (340 mila euro) per la riqualificazione del
 Pronto soccorso: installazione della camera calda, risistemazione dell' accesso all'
 area delle urgenze/emergenze, sala d' attesa. Rifatta a metà pure la facciata:
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ritinteggiata e rifatte le pluviali solo sul lato anteriore. «Mezzo ospedale non ci basta
insiste il sindaco- ne vorremmo uno dignitoso e rispettoso degli operatori e degli
utenti». Da qui la richiesta della convocazione del tavolo regionali sulle «criticità
esistenti; l' omesso rispetto dei piani aziendali approvati dall' Asl e inadeguatezza
del piano regionale». «Abbiamo atteso con pazienza rivela il vicesindaco Gigi Bove-
che la Regione ci convocasse. Adesso, andiamo alla carica». C' è grande confusione:
non partono i lavori già preventivati. I LAVORI Non si ferma solo l' installazione della
«Tac 3D a 64 strati» che servirà a rinforzare l' autonomia dei servizi «nella
diagnostica collegata alle urgenza-emergenze chirurgiche e sanitarie». E poi la
ristrutturazione del terzo piano dell' ospedale (circa due milioni di euro) e il
completamento ed entrata in funzione dell' Hospice di San Felice a Cancello». Si
attende l' entrata in funzione dell' Hospice, ovvero la struttura per l' erogazioni di
cure palliative e di assistenza ai malati terminali di San Felice a Cancello. «L'
attenzione annuncia il deputato Antonio Del Monaco (M5S)- sull' entrata in funzione
di questo servizio essenziale è massima». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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19/03/2019                                                                                                                Pagina 22
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 6.400
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

     «Rummo», stop al precariato: assunzione stabile per 42

 LA SANITÀ Luella De Ciampis L' ospedale
 «Rummo» revoca l' avviso pubblico per il
 conferimento di 42 incarichi a tempo
 determinato,      per     convertirlo      in
 procedura per assunzioni a tempo
 indeterminato. Il provvedimento aveva
 suscitato molto interesse: alla scadenza
 dei termini per la presentazione erano
 arrivate 700 istanze di partecipazione
 alle procedure di selezione per i vari
 profili richiesti. La revoca è stata
 effettuata in seguito alla nota della
 direzione generale per la Tutela della
 Salute della Regione Campania, nell'
 ottica di includere tali risorse di
 personale nell' ambito dei piani di
 fabbisogno e di predisporre contestuali
 procedure di reclutamento ordinario, a
 tempo     indeterminato,      evitando     la
 creazione di nuove sacche di precariato
 e garantendo la continuità assistenziale.
 Si tratta di diverse figure professionali:
 10 medici da destinare a diverse unità
 operative, 5 infermieri, 4 farmacisti, 10
 assistenti amministrativi, 6 biologi e altri professionisti con profili di terapisti,
 psicologi e tecnici. IL PRONTO SOCCORSO Intanto, il dirigente dell' area tecnico-
 manutentiva dell' azienda ospedaliera ha predisposto l' acquisto di otto sistemi di
 separazione posti letto e di tre box di separazione, da destinare ai pazienti ricoverati
 in codice rosso nei locali ristrutturati del Pronto Soccorso. La scelta è stata effettuata
 per garantire la massima privacy ai pazienti che necessitano di cure immediate in
 emergenza. Con la consegna dei lavori si dovrebbe ottenere l' ottimizzazione degli
 spazi e la razionalizzazione degli accessi, suddivisi per codici e smistati nelle diverse
 aree, inclusa l' Obi (breve osservazione intensiva), da poco ripristinata. Ieri è stato
 pubblicato l' avviso per il sorteggio dei componenti delle commissioni esaminatrici
 per la selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di incarico
 quinquennale di direttori di struttura complessa per le unità operative di Malattie
 infettive e Ortopedia. LA PETIZIONE Intanto, la raccolta firme avviata dall'
 associazione «Io X Benevento», per chiedere a De Luca la revoca dell' incarico dei
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direttori generale e amministrativo del Rummo, Renato Pizzuti e Alberto Pagliafora,
in 3 giorni ha raccolto circa mille firme. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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19/03/2019                                                                                                                Pagina 3

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

    De Luca: «A Napoli un' opinione pubblica opportunista e
                             vile»

 Il governatore: si fanno appelli senza
 indicare i responsabili NAPOLI È la città
 che insorge per le cause comode, quelle
 in discesa, quasi passerelle di velluto, un
 po' snob, per il piacere di provocare il
 fragore narcisistico dei fuochi pirotecnici;
 ma che si tiene attentamente alla larga
 dalle vere e coraggiose battaglie di
 civiltà? Per il governatore Vincenzo De
 Luca è così: «È un vizio permanente -
 accusa - che appartiene all' opinione
 pubblica di Napoli. Ci troviamo di fronte
 ad appelli noiosi, insopportabili, banali,
 inutili a non litigare. La palude di Napoli
 non è determinata dalle liti, ma dall'
 opportunismo.       Dalla    mancanza      di
 coraggio nel chiamare le cose per nome
 e cognome. Ampie fette della società
 civile che non fanno mai nomi e cognomi
 quando si parla di individuare delle
 responsabilità. Si fa un generico
 riferimento alla politica e alle istituzioni.
 Ma a quale politica e a quali istituzioni?».
 Il governatore si rivolge alla nutrita platea di medici specializzandi per parlare della
 sua rivoluzione nella sanità e per concentrarsi sui temi centrali del dibattito pubblico
 degli ultimi giorni, come gli investimenti che la Regione promuove - spiega con
 esibito orgoglio - e che consentono di tenere ancora in piedi la sanità, i trasporti ed i
 presidii culturali della città. «La mia opinione - continua il presidente della Regione -
 è che serve fare un' operazione verità, dire le cose come stanno e poi avere il
 coraggio di dire chi ha la responsabilità di cosa». E cita Massimo Troisi e il suo
 curioso sistema di contribuzione, raccontato con pungente ironia nel film Scusate il
 ritardo , per acquistare il regalo di compleanno alla mamma: «È come quando tutti
 vogliono regalare il televisore alla mamma anziana del film: la Regione ci mette 1
 milione e 200 mila lire, mentre gli altri, tutti insieme, 5 mila lire. È un' idea che ha a
 che fare con l' opportunismo. Io mantengo la mia abitudine a parlare chiaro, e
 rispetto ai numeri non c' è da fare alcun appello al buonismo, ma alla capacita

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amministrativa e al rigore amministrativo». Il governatore tenta di scuotere la
sensibilità di quei giornali che, negli ultimi giorni, hanno dato ampio spazio agli
appelli ecumenici e alla pace istituzionale. Ma anche lui evita di fare nomi. «Mentre
gli altri fanno gli appelli ecumenici - ribadisce - noi dobbiamo trovare le risorse per
tutti quei lavoratori del comparto dei trasporti, della cultura e per tutti gli altri settori
dove con gli appelli, di certo, alla fine del mese non si pagano gli stipendi.
Evidentemente non tutti hanno la vocazione a studiare i problemi ed a informarsi
prima di aprire la bocca». Il nervo scoperto, ora, è il futuro e la gestione del teatro
San Carlo, in sofferenza «per uno scandalo vero e cioè per il fatto che ci sono
istituzioni che non ci mettono un euro (il riferimento è al Comune di Napoli, ndr ). Un
quadro analogo riguarda lo stadio San Paolo dove la Regione investe 20 milioni di
euro perché nessuno caccia un euro». Il presidente della giunta poi commenta la
pronuncia del Tar sui lavori in piazza del Plebiscito. «Il Tar ha sbloccato le grate del
metrò ? Non ho seguito direttamente il problema, ma l' importante è che non
rimangano appese». E un' ultima stoccata la riserva al sindaco in persona che sta
decidendo se essere suo antagonista alle elezioni regionali dell' anno prossimo. «De
Magistris vuole candidarsi? Aspettiamo a braccia aperte tutti quanti. Ricordo che
voleva candidarsi come premier, come europarlamentare e da non so che». Ma non
ha alcuna intenzione di dilungarsi sul primo cittadino. «Facciamola finita -
interrompe - io sono come Mourinho, non faccio pubblicità gratuita a nessuno. Mi
devono pagare, perché io passo giornate a lavorare e chi non ha niente da fare dalla
mattina alla sera cerca di farsi pubblicità gratuita litigando con me. Io non litigo con
nessuno, devo risolvere i problemi a cominciare dal Teatro San Carlo al Teatro
Mercadante, dall' Anm agli stipendi che non paga nessuno se la Regione non caccia i
soldi».

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19/03/2019                                                                                                                Pagina 24

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

             L' Asl cambia destinazione al Centro autismo

 IL     SOPRALLUOGO         Luigi     Pisano
 Sopralluogo dell' Asl e del Comune di
 Avellino nel cantiere del Centro per l'
 Autismo di Valle, al termine del quale la
 manager dell' Azienda Sanitaria Locale,
 Maria Morgante, oltre a comunicare che
 il    discorso     gestione      riguarderà
 prettamente l' Asl, annuncia anche il
 possibile        trasferimento         della
 neuropsichiatria infantile dal Centro
 Australia nella struttura sanitaria di
 contrada Serroni, ormai in fase di
 completamento. «Se oggi sto qui afferma
 la Morgante è perché c' è un interesse
 da parte dell' Azienda Sanitaria Locale a
 dare una destinazione a questa
 struttura. Insieme al Comune valuteremo
 l' ipotesi di spostare a Valle la
 neuropsichiatria      infantile,     magari
 partendo agli inizi del prossimo anno. E,
 comunque, si lavorerà in sinergia con il
 Centro per l' Autismo di Sant' Angelo dei
 Lombardi». Idee chiare anche sul
 capitolo gestione. «Sarà affidata all' Asl.
 Essendo una struttura pubblica si continuerà a dialogare con le associazioni delle
 famiglie, per percorsi e linee guida, del resto, c' è un tavolo aperto proprio per
 questo». I GIUDIZI Se la maggior parte delle associazioni raccoglie la proposta dell'
 Azienda Sanitaria Locale, il presidente dell' Aipa, Elisa Spagnuolo, tiene a precisare:
 «La destinazione d' uso di quella struttura è una farm community, un centro socio-
 sanitario per persone autistiche, quindi, non la neuropsichiatria infantile. Se la
 Morgante non è al corrente, potrà farsi dare il progetto da Priolo. Del resto, i fondi
 europei sono stati erogati per quello. Tutto questo, poi, avviene quando non esiste
 un sindaco né un consiglio comunale e, francamente, la cosa mi lascia molto
 perplessa. Qui ci sono famiglie che aspettano da oltre quindici anni. Già il colpo di
 acceleratore dato con l' arrivo del commissario prefettizio mi lasciò sorpresa: quello
 che Foti non ha fatto, ora, improvvisamente, viene realizzato. Strano. Si parla del
 futuro di una opera di una città quando la città non è rappresentata. La gestione
 sanitaria è sempre pubblica, ma non si deve dialogare con le associazioni: le onlus
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