Media Monitoring per 19-03-2019 - Rassegna stampa del 19-03-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 19/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Assunzioni al "Ruggi" Longo vede i sindacati ......................................................................... 1 19/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Ecco Alessandro, a Ravello si torna a nascere ....................................................................... 2 18/03/2019 - WWW.INFORMAZIONE.CAMPANIA.IT BARONISSI - AL CAMPUS MEDICI CATTOLICI LANCIANO SOS SU ‘ETICA, SALUTE E AMBIENTE’ ................................................................................................................................................ 4 18/03/2019 - WWW.RESPONSABILECIVILE.IT Tredicenne morto per edema cerebrale e polmonare, sette indagati .................................... 5 17/03/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT Morì in ospedale a 13 anni Medici del Ruggi nei guai ........................................................... 7 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 8 19/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) «Farmaci prescritti in cambio di regali» Ricettari ai raggi X .................................................. 8 19/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Centro Alzheimer, Francese: aspettiamo l' Asl ..................................................................... 10 19/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Dalle corsie agli uffici: il caos dipendenti ............................................................................. 12 19/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Giovane mamma morta in corsia, medici scagionati ............................................................ 14 19/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO Sanità: attrezzature ferme per i ritardi dell' Asl, la Cisl lancia l' appello al Sindaco ............ 16 Sanità Campania ............................................................................................................................. 18 19/03/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) «Furbetti del cartellino», così i funzionari aiutarono la polizia ............................................ 18 19/03/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) «Ospedale, nuovo tavolo in Regione» .................................................................................. 20 19/03/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) «Rummo», stop al precariato: assunzione stabile per 42 ..................................................... 22 19/03/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO De Luca: «A Napoli un' opinione pubblica opportunista e vile» ............................................ 24 19/03/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) L' Asl cambia destinazione al Centro autismo ...................................................................... 26 19/03/2019 - IL MATTINO Medicine salvavita rubate e riciclate farmacista arrestato .................................................. 28 19/03/2019 - IL MATTINO Nomine nella Sanità la Procura fa appello: condanna per Coscioni ...................................... 30 19/03/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Pignata "I test genetici rivelano i tumori familiari" .............................................................. 32 19/03/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Polo oncologico, tavolo al Ministero ..................................................................................... 34 19/03/2019 - IL ROMA Sangue infetto, il Ministero si sfila dal processo .................................................................. 35 19/03/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Sfida al mieloma "Aumentano le percentuali di sopravvivenza" .......................................... 37 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 39 19/03/2019 - IL MESSAGGERO Addio al luminare di epatologia «Vivrà nei bimbi che ha salvato» ....................................... 39 19/03/2019 - IL MESSAGGERO «Una cura per ogni malattia il nostro sogno per il futuro» ................................................... 41 19/03/2019 - LA STAMPA È ora di fare sport ................................................................................................................ 43 19/03/2019 - LA STAMPA Cure non invasive a base di ultrasuoni ................................................................................ 45
19/03/2019 - LA STAMPA Fumo, ti dico addio .............................................................................................................. 46 19/03/2019 - ITALIA OGGI Intramoenia pagando solo il ticket se si sfora la lista d' attesa ........................................... 48 19/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA La forza di Cecilia, bimba down A 4 anni ha battuto la leucemia ......................................... 50 19/03/2019 - LIBERO Muore dopo il parto Indagata per omicidio tutta l' équipe medica ....................................... 52 19/03/2019 - LA STAMPA Sentire le parole e non capirle ............................................................................................. 53 19/03/2019 - LA STAMPA Una molecola salva-neuroni da somministrare dopo l' ictus "Il segreto è agire subito" ....... 55
19/03/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Assunzioni al "Ruggi" Longo vede i sindacati Dopo l'appello dei sindacati all'Azienda Ruggi d'Aragona per assumere personale, sono arrivate le risposte del dg Giuseppe Longo . «Abbiamo incontrato Longo e il direttore amministrativo, Oreste Florenzano , ci hanno proposto un piano per accelerare le procedure di ricovero per il pronto soccorso, per gli esami di radiologia e per quelli di laboratorio», dice il sindacalista Uil Lorenzo Conte . «Partendo in tempi rapidi, potremo vedere gli effetti e valutare se c'è maggiore velocità. Tutto ciò è positivo, ma occorre comunque assumere personale». Non a caso durante l'incontro i sindacati hanno proposto all'Azienda di bandire avvisi a tempo determinato per dodici mesi, e quindi non tre come da prassi consolidata, per infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio, ostetriche, tecnici di radiologia. In un prossimo incontro, si discuterà anche della procedura di reclutamento proposta dai sindacalisti. Le iniziative che il manager intende promuovere sono state dettagliate in un documento consegnato ai sindacati in occasione dell'incontro. Alcuni degli obiettivi proposti sono quelli di «attivare letti aggiuntivi al pronto soccorso, l'implementazione informatica di un codice di priorità urgente del pronto soccorso per la diagnostica radiologica, laboratorio e di consulenza, facilitare le fasi di ricovero evitando stazionamenti di pazienti all'interno del pronto soccorso». Ma anche aumentare il turn over dei posti letto attraverso l'attivazione di un'app connessa ai reparti per la verifica della disponibilità. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 24 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 6.275 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ecco Alessandro, a Ravello si torna a nascere L' EVENTO L' EVENTO Mario Amodio Un lungo applauso e lacrime di gioia. Così è stato accolto ieri mattina il primo abbraccio della neo mamma al suo piccolo, nato poco dopo le 12 e 30, nell' ambulatorio di ginecologia del presidio Asl di Castiglione a Ravello. Non accadeva da dieci anni che un bambino venisse alla luce in Costiera Amalfitana. Così, l' evento eccezionale di ieri mattina, presso il presidio di Ravello dove la giovane mamma di Maiori ha dato alla luce il suo secondogenito. Un evento che è stato festeggiato con gioia da tutto il personale in subbuglio dopo che la straordinaria notizia è rimbalzata negli uffici. Alessandro, questo il nome del piccolo, sta bene così come la sua mamma, Beniamina Landi, che è stata aiutata a partorire dai medici e qualche ora più tardi trasportata con il suo bimbo presso l' ospedale Ruggi di Salerno. La quarantenne si era recata al consultorio dell' unità materno-infantile di Castiglione di Ravello per un controllo di routine dopo aver avvertito forti dolori. Sottoposta alla visita nella struttura, dove una sua cugina lavora come ostetrica, è subito emerso che i tempi erano ormai maturi. Così è stato attrezzato l' ambulatorio per consentire il parto della giovane mamma a cui hanno partecipato anche l' anestesista e gli infermieri del pronto soccorso del presidio Costa d' Amalfi. Un evento che si è trasformato in una festa non solo per i medici ma soprattutto per la donna e per suo marito Antonio Marcone che mai avrebbero immaginato un così repentino epilogo della gravidanza. Peraltro nella loro terra. A salutare la nascita del piccolo Alessandro, c' erano i nonni materni Rosa Ferrara e Gino Landi, storico fotografo e documentarista di Maiori, che hanno atteso nella sala d' aspetto dell' ambulatorio l' uscita di Beniamina alla quale una delle ostetriche ha consegnato il bimbo avvolto in un telo termico. Un abbraccio salutato da un lungo e caloroso applauso. «È un' emozione bellissima», ha detto il papà del neonato che al momento del parto pesava 2 chili e 770 grammi. Erano dieci anni che in Costiera non Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
nascevano bambini. L' ultima fu una bimba di Ravello venuta alla luce qualche anno dopo la nascita della figlia di Woody Harrelson il divo di Hollywood e della moglie Laura Louie, nel 2006. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
18/03/2019 informazione.campania.it EAV: € 218 Lettori: 1.333 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web BARONISSI - AL CAMPUS MEDICI CATTOLICI LANCIANO SOS SU ‘ETICA, SALUTE E AMBIENTE’ L’inquinamento ambientale causa un numero crescente di patologie ed è responsabile del peggioramento della qualità della vita, come emerge da una recente indagine sulle correlazioni tra salute e ambiente pubblicata sul New England Journal of Medicine.Di questo, e dei rapporti tra ‘Etica, salute e ambiente’ si parlerà giovedì 21 marzo 2019 (ore 9.30) al campus dell’Università di Salerno a Baronissi, in un incontro promosso dai medici cattolici della Campania in collaborazione con l’ISDE della Campania con cui è stato firmato un protocollo di intesa per avviare un percorso comune su obiettivi condivisi; con il dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria dell’ateneo e l’Omceo di Salerno.“Parlare di etica, salute e ambiente significa parlare non solo di scienza e ricerca ma anche di prevenzione, informazione e formazione - dichiara Mario Ascolese, presidente dei medici cattolici della Campania - Per questo, diventa prioritario promuovere azioni che tendano a prendersi cura delle patologie derivanti dall’inquinamento, che travolge e mortifica il nostro corpo. Il mondo della sanità deve essere modello di esempio anche nel campo della legalità e della tutela dell'ambiente, agendo soprattutto sulla diffusione delle informazioni, chiare e veritiere, e sulla formazione approfondita degli studenti e dei giovani medici”.Dopo i saluti di Aurelio Tommasetti, rettore Unisa; Carmine Vecchione, direttore Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria “Scuola Medica Salernitana” della stessa università; Giovanni D’Angelo, presidente Omceo Salerno; Giuseppe Longo, direttore generale AOU San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, introdurranno i lavori Mario Ascolese e Mario Capunzo, ordinario di Igiene all’Unisa.Seguiranno le relazioni di Vincenzo de Filippis, presidente della federazione dei medici cattolici europei (“L’Europa oggi tra diritto ed etica nella tutela della salute e dell’ambiente”); Bruno Ravera, past president Omceo Salerno (“Salute e risvolti etici”); Gaetano Rivezzi, presidente Isde Campania (“La prevenzione primaria e l’applicazione del principio di precauzione - obiettivi prioritari per un mondo sostenibile"). Nel corso della giornata sono previsti intervalli musicali a cura dei maestri Franco Ascolese (flauto traverso) e Davide Villani (piano). Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
18/03/2019 responsabilecivile.it EAV: € 364 Lettori: 800 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Tredicenne morto per edema cerebrale e polmonare, sette indagati Chiuse le indagini sul decesso di un tredicenne morto a Salerno nel dicembre 2017 a causa di una grave forma di cheto acidosi diabetica. Rischio processo per i medici che lo ebbero in cura, accusati, tra l’altro, di diagnosi tardiva La Procura di Salerno ha chiuso le indagini sul decesso di un tredicenne morto per edema cerebrale e polmonare nel dicembre del 2017. Una tragedia scatenata da una grave forma di cheto acidosi diabetica. Per quella tragedia sono finiti sul registro degli indagati i nomi di sette medici. L’ipotesi di reato a loro carico è di omicidio colposo in concorso e lesioni personali colpose in ambito sanitario. I camici bianchi sono accusati, nello specifico, di diagnosi tardiva nonché di non aver curato nel giusto modo il paziente. Il tredicenne, quattro giorni prima del decesso, aveva cominciato a presentare i primi sintomi. In particolare: secchezza alle fauci, ingrossamento della lingua e dolori in varie parti del corpo. Era quindi stato portato all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. In base alla perizia disposta dai magistrati, il giovane era affetto da diabete giovanile tipo 1 già da alcune settimane precedenti al ricovero. I medici che lo ebbero in cura, tuttavia, avrebbero “ignorato i sintomi” della patologia. “Il ragazzo dopo l’assunzione di tachipirina ha presentato difficoltà respiratorie edema della lingua e del labbro inferiore. Condizioni generali buone. Apiressia. Microcefalia scoliosi. Paziente vigile ed orientato. Al torace MV fisiologico. Addome piano trattabile OI nei limiti. Faringe iperemico lingua umida”. Questo quanto si legge nel referto stilato dal personale medico al momento delle dimissioni. Secondo gli esperti, “un banale esame delle urine ed un esame ematologico per la valutazione della glicemia” avrebbero certamente evitato la grave Dka (chetoacidosi diabetica) e, molto probabilmente, la morte. Sotto accusa anche il medico curante del ragazzo. Questi, infatti, contattato dalla madre dopo l’accesso al Pronto Soccorso, avrebbe dovuto, sulla base dei sintomi riferiti, consigliare una visita ed eseguire degli esami di laboratorio. Inoltre, nel mirino degli inquirenti, è finito anche il medico del 118 intervenuto in soccorso del ragazzo due giorni dopo le dimissioni. Questi, infatti, avrebbe “impropriamente, somministrato un bolo di insulina con grave rischio per il paziente e contro tutte le indicazioni sul trattamento del diabete”. Infine – sottolineano i periti – il ragazzo, “doveva essere al Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
più presto trasferito in una struttura regionale adeguata oppure, quanto meno, doveva esserci una presenza attiva in reparto del direttore dell’unità operativa e di un esperto in diabetologia pediatrica”. Subito dopo la morte i familiari avevano deciso di sporgere denuncia. Ora i medici indagati potranno chiedere, tramite i loro legali, di essere ascoltati sulle accuse mosso nei loro confronti o presentare, memorie difensive. Credi di essere vittima di un caso di errore medico? Scrivi per una consulenza gratuita a redazione@responsabilecivile.it o invia un sms, anche vocale, al numero WhatsApp 3927945623 Leggi anche: MORTA DOPO AVER DATO ALLA LUCE IL SECONDO FIGLIO, APERTA UN’INCHIESTA L'articolo Tredicenne morto per edema cerebrale e polmonare, sette indagati sembra essere il primo su Responsabile Civile. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/03/2019 lacittadisalerno.it EAV: € 986 Lettori: 6.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Morì in ospedale a 13 anni Medici del Ruggi nei guai Pellezzano, chiuse le indagini per sette persone: l’accusa è omicidio colposo Secondo la Procura avrebbero sottovalutato le condizioni cliniche del ragazzo PELLEZZANO. Avviso di conclusione indagine per sette medici dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” denunciati dai familiari di Alessandro Farina, il tredicenne residente a Capriglia di Pellezzano, deceduto il 27 dicembre 2017 per edema cerebrale e polmonare, dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni nel pomeriggio del giorno di Natale presso l’ospedale in località San Leonardo. L’adolescente accusò un malore che rese necessario il trasporto d’urgenza presso il pronto soccorso della struttura ospedaliera di Salerno. Il sostituto procuratore della Repubblica, Maria Benincasa, nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, ha specificato che gli indagati sono accusati di concorso in omicidio colposo, lesioni personali colpose «perché – si legge nel provvedimento- in qualità di medici, nell’esercizio della professione sanitaria, avendo avuto in cura il paziente Alessandro Farina, mediante condotte indipendenti tra loro, tutte causalmente efficienti a determinare l’evento letale, contravvenendo alle raccomandazioni per la gestione della chetoacidosi diabetica in età pediatrica, per imperizia e, comunque, per colpa, ne cagionavano la morte, avvenuta il 27 dicembre 2017, presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Ruggi di Salerno». Lo stesso sostituto procuratore ha avvisato gli indagati di avere a disposizione venti giorni di tempo per depositare memorie, chiedere l’interrogatorio o esercitare tutti i diritti derivanti da questa fase procedimentale. I genitori del ragazzo, difesi dall’avvocato Federico Conte, figurano come persone offese e nella fase successiva del procedimento, tramite il proprio legale di fiducia, decideranno se costituirsi o meno parte civile. Al termine dei venti giorni, il sostituto procuratore dovrà esprimersi o attraverso una richiesta al gup di rinvio a giudizio o di archiviazione del caso. Nel gennaio scorso, il sindaco di Pellezzano, Francesco Morra, zio di Alessandro, intervenendo sulla vicenda giudiziaria aveva espresso sconcerto e sconforto per quello che era stato definito «un classico caso di rimpallo e di rinvii, che ad oltre 13 mesi portano me e la mia famiglia a stare ancora così appesi senza sapere, senza poter conoscere la verità, senza poter dare a mio nipote Alessandro il rispetto che merita la morte assurda di un ragazzo di 13 anni». Le parole erano riferite al continuo cambio di pm titolari delle indagini. Ora le indagini sono finite. In poche settimane si saprà se ci sarà un processo Mario Rinaldi ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 24 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 10.085 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia «Farmaci prescritti in cambio di regali» Ricettari ai raggi X Sabino Russo Tra il 2015 e il 2017 le maggiori dieci case farmaceutiche d' Italia hanno versato a 136 medici di Salerno 450mila euro attraverso finanziamenti e sussidi di vario tipo. A denunciarlo è il Codacons, il coordinamento delle associazioni a difesa dei consumatori, che ha realizzato un apposito report sulla base dei dati ufficiali. I rapporti tra i camici bianchi e i big del farmaco sono al centro anche di un esposto presentato all' Anac, l' autorità anticorruzione. LE DITTE I numeri che emergono dallo studio dell' associazione sono impressionanti: 32mila e 623 tra medici, fondazioni e ospedali, hanno percepito in Italia 163milioni e 700mila euro tra il 2015 e il 2017. Soldi versati dalle aziende Abbvie, Almirall, Merck, Msd, Hospira, Pfizer, Pfizer Italia, Pierre Fabre Pharma, Pierre Fabre Italia, GlaxoSmithKline a titolo di accordi di sponsorizzazione, donazioni, viaggi, quote di iscrizione, corrispettivi, consulenze e altro. Nella lista, anche 136 medici che lavorano a Salerno, a cui sarebbero stati versati circa 500mila euro. Questi finanziamenti sono finiti, come detto, all' attenzione dell' autorità anticorruzione, attraverso un esposto dell' associazione, in cui si chiede di aprire una istruttoria sul caso e verificare la piena correttezza delle sovvenzioni, alla luce della possibile violazione dell' art. 30 del codice di Deontologia medica, che impone al professionista di «evitare ogni condizione nella quale il giudizio professionale riguardante l' interesse primario, qual è la salute dei cittadini, possa essere indebitamente influenzato da un interesse secondario», nonché di «dichiarare in maniera esplicita il tipo di rapporto che potrebbe influenzare le sue scelte, consentendo al destinatario di queste una valutazione critica consapevole». Lo stesso articolo impone l' assoluto divieto per il medico di «subordinare il proprio comportamento prescrittivo ad accordi economici o di altra natura, per trarne indebito profitto per sé e per altri». «THE ONCOLOGIST» A supportare le tesi dell' associazione, nell' esposto viene citato un recentissimo studio pubblicato l' 8 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
febbraio scorso sulla rivista americana «The Oncologist», che ha analizzato la relazione tra le somme ricevute dai medici da parte delle case farmaceutiche per consulti, viaggi o ad altro titolo, e le prescrizioni degli stessi medici relative ai farmaci prodotti dalle case farmaceutiche che avevano erogato tali somme. I risultati della ricerca hanno evidenziato l' aumento delle prescrizioni di medicinali prodotti dalle aziende farmaceutiche che avevano erogato i finanziamenti in questione. In particolare secondo la rivista c' è stato un incremento di prescrizioni per il trattamento di quattro diverse tipologie di cancro (carcinoma prostatico, carcinoma renale, carcinoma polmonare e leucemia mieloide cronica). Per questo motivo, sul sito dell' associazione è stato pubblicato l' elenco integrale suddiviso per Comune di medici, fondazioni e ospedali che nel triennio hanno percepito soldi dall' industria del farmaco, affinché ogni cittadino possa verificare in modo autonomo i rapporti tra il proprio medico e le aziende farmaceutiche. Si tratta, va detto, di dati resi trasparenti proprio da un impegno sottoscritto da Epfia (European federation of pharmaceutical industries and associations) per rendere pubblici tutti i finanziamenti a medici, enti pubblici e privati. Il Codacons rinnova la richiesta agli Ordini dei medici provinciali di imporre a tutti i camici bianchi l' obbligo di indicare negli studi medici i rapporti che intercorrono con le aziende farmaceutiche per garantire massima trasparenza ai propri pazienti, e chiede ad Asl e guardia di finanza di verificare tutte le prescrizioni dei medici inseriti nel report, accertando eventuali squilibri. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 31 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 7.115 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Centro Alzheimer, Francese: aspettiamo l' Asl BATTIPAGLIA Marco Di Bello «Il Centro per l' Alzheimer può riaprire, anche domani mattina». A dichiararlo è stato ieri sera il sindaco Francese, in seduta consiliare. Prosegue l' attività dell' Amministrazione sul fronte delle politiche sociali. Dopo la chiusura del Centro per l' Alzheimer, gli episodi per le polemiche non sono mancati. Dai disservizi del trasporto pubblico, che proprio ieri ha ripreso a circolare, dopo la sospensione di alcuni giorni, alla situazione dell' assistenza domiciliare. A sorpresa, ieri sera il sindaco ha annunciato novità sul fronte del Centro: «Per noi può aprire anche domani mattina - ha detto in assise - attendiamo l' Asl». In realtà, i lavori necessari per superare le criticità riscontrate dai Nas lo scorso 22 novembre ancora non sono stati ancora neanche appaltati. Lo spiegò il consigliere d' opposizione Bovi, nell' assise di lunedì scorso, ricordando che per i lavori servirebbero circa 50mila euro. Soldi che non ancora stati apposti a bilancio, perché richiederebbero un' apposita variazione. Così, la riapertura del Centro slitterà ancora. La struttura ospitata presso Villa Maria, infatti, fu chiusa a seguito di un' ispezione dei Carabinieri, che riscontrarono numerose falle nell' edificio. Falle a cui l' Ente avrebbe dovuto porre rimedio, eseguendo dei lavori. Nonostante tutto, gli anziani affetti dal morbo non possono tornare in via Etruria, nel centro. LE CONSULTE Per lavori ancora da eseguire, altri sono in essere. Proprio in questi giorni, infatti, l' amministrazione ha intensificato gli incontri con le consulte. Ieri pomeriggio la consulta degli anziani: «Stiamo procedendo con questi incontri periodici - spiega l' assessore all' area sociale, Rosaria Caracciuolo - c' è grande interesse su queste vicende». Nel corso dell' incontro si è parlato anche dello stesso Centro per l' Alzheimer. La discussione si è poi spostata sui comitati di quartiere, ormai disattivati dalle dimissioni dell' ex sindaco Giovanni Santomauro. L' Amministrazione, infatti, vorrebbe dare nuovo impulso a questi organismi, anche per fornire maggiori risposte al territorio. Sul Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
fronte cimitero, mentre l' Ente si prepara a resistere alle ingiunzioni di pagamento dei concessionari delle edicole funerarie, è stata affrontata la questione degli orari di apertura del camposanto di via della Pace. Giovedì prossimo la consulta dei disabili, già al centro di polemiche infuocate. Sarà affrontata l' assistenza domiciliare: «Sono stati chiesti dati riguardo alle strutture e al piano tariffario - ha proseguito Caracciuolo - così da poter condurre dei ragionamenti sul numero di utenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Dalle corsie agli uffici: il caos dipendenti Marcella Cavaliere Sono circa 350 - ma secondo alcuni sindacati sono almeno 500 - i lavoratori censiti dall'Asl Salerno e che risultano assunti per lavorare in corsia e invece si trovano dietro comode scrivanie degli uffici, mantenendo inalterato l'inquadramento economico incluso l'indennità aggiuntiva allo stipendio. Sono principalmente infermieri e operatori socio sanitari (Oss); ma ci sono anche alcuni medici, sociologi, assistenti sociali e fisioterapisti. Tutti dipendenti che dovrebbero modificare la loro tipologia contrattuale e in parte l'inquadramento economico, rinunciando così all'indennità, come nel caso degli infermieri e degli Oss. Ma di fatto non è così: solo circa 170 unità avrebbero cambiato la loro posizione, mentre il resto continua a rimanere negli uffici e a mantenere inalterata la posizione lavorativa dei tempi dell'assunzione. Intascando la relativa indennità. E così capita che nella pianta organica dell'Asl continuano a figurare infermieri e Oss che di fatto non ci sono più nei reparti degli ospedali e non sono stati mai sostituti. Ecco perché aumentano, e a volte a dismisura, gli straordinari per gli infermieri regolari che svolgono anche le mansioni degli Oss, preoccupandosi dell'igiene personale dei pazienti, il trasporto di materiale biologico, attività di sterilizzazione, sanificazione e altro. E l'insofferenza degli infermieri, che svolgono mansioni che non competono loro, ha spinto alcuni professionisti ad adire le vie legali per chiedere congrui risarcimenti rispetto ai doppi ruoli svolti. «I contenziosi sono in corso: venti infermieri, in caso di vittoria, dovranno avere ognuno 20mila euro di risarcimento dice Biagio Tomasco , segretario provinciale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind Salerno e questo perché, di fatto, sono stati demansionati, avendo svolto un lavoro, quello degli oss». E in tutto questo c'è chi continua a percepire l'indennità aggiuntiva allo stipendio di infermiere e Oss: 29 euro al mese che aggiunti a quella abbinata alla tredicesima fanno 370 euro annui. Cifra, però, che moltiplicata per tutti i lavoratori comporta una spesa extra per l'Asl. Dopo numerose sollecitazioni l'Azienda sanitaria istituì una Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
commissione nel settembre del 2016 per censire i dipendenti impiegati in ruoli diversi da quello di competenza. Il compito fu affidato alla dottoressa Antonella Tropiano , allora direttore amministrativo. Il dossier, una volta ultimato, passò ai vertici azienali. I sindacati hanno sempre lamentato di non aver ricevuto informazioni ufficiali rispetto alla conclusione dei lavori né preso visione del dossier. E neanche avuto modo di conoscere in quanti avrebbero effettuato il passaggio di mansione da un ruolo all'altro. Infatti il passaggio al lavoro d'ufficio è possibile per quei lavoratori che, attraverso un controllo medico, dimostrino l'impossibilità a rimanere in corsia per problemi di salute. Problemi che possono essere anche temporanei. Ma resta il fatto che alcuni lavoratori tra ospedali e distretti hanno fatto percorsi lavorativi molto diversi, grazie al trasferimento negli uffici dove svolgono mansioni più qualificate e comode. A causa, ad esempio, della chiusura di mense aziendali e dell'esternalizzazione dei servizi, alcuni cuochi ora lavorano negli uffici ed in posti di rilievo. «Con la carenza di personale che c'è nelle Rianimazioni, Utic, Pronto soccorso, Medicine d'urgenza, Ortopedie chi era a disposizione dell'utenza e non ha più problemi fisici dovrebbe lasciare le scrivanie e tornare a lavorare con noi», afferma Tomasco. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 29 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 6.396 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Giovane mamma morta in corsia, medici scagionati SCAFATI SCAFATI Nicola Sorrentino Tre mesi di ricovero tra due ospedali, poi il decesso. Ma per la procura di Nocera Inferiore non ci furono responsabilità mediche. Questo l' esito dell' indagine sulla morte di Anna Pistol, madre di 33 anni di Scafati, deceduta all' ospedale di Pagani il 23 dicembre 2017. La donna, madre di cinque figli, si era sentita male qualche mese prima, il 20 settembreebbe un malore che le causò problemi respiratori e attacchi di panico. Secondo la denuncia sporta dalla famiglia, la donna fu soccorsa prima da alcuni parenti e poi dal 118, fino al ricovero in ospedale. La giovane madre era già in stato di arresto cardiaco. Dal 20 settembre al 2 ottobre restò ricoverata presso il reparto di Rianimazione dell' Umberto I, a Nocera Inferiore. Le condizioni cliniche della 33enne sarebbero rimaste critiche fino al trasferimento a Pagani. Poi qualche accenno di reazione, piccoli segni di ripresa, ma nessun reale miglioramento. A dicembre invece, un nuovo peggioramento fino alla morte, il 23 dicembre. In seguito della denuncia, la procura di Nocera iscrisse nel registro degli indagati ventotto medici, divisi tra i due ospedali di Nocera Inferiore e Pagani. Secondo una perizia collegiale disposta dalla procura, tutti quelli che ebbero a che fare con la paziente, sarebbero esenti da responsabilità mediche: «Nessuna censura - si legge nella richiesta di archiviazione della procura - può essere mossa ai sanitari del pronto soccorso e dell' unità di Rianimazione dell' ospedale di Nocera, che hanno avuto invece, il merito di aver ripristinato il cardio circolo in un soggetto in arresto cardio-circolatorio ormai da circa 20 minuti, dove le successive procedure diagnostiche e terapeutiche nulla hanno potuto su una condizione di coma vegetativo ormai irreversibile». Stesso ragionamento per i medici di Anestesia e Rianimazione dell' ospedale Tortora di Pagani, «poiché quando la paziente è stata trasferita il 3 ottobre presso tale nosocomio era già decerebrata e la sua storia clinica era conclusa dal punto di vista prognostico». La famiglia, invece, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
denunciava - le fasi d' assistenza. L' ultima parola al gip, che deciderà il prossimo 17 luglio se chiudere l' indagine e accogliere l' archiviazione della procura, o in alternativa, disporre nuove indagini. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 17 EAV: € 992 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Sanità: attrezzature ferme per i ritardi dell' Asl, la Cisl lancia l' appello al Sindaco EBOLI. Sanità negata, ospedale dimenticato e boicottato. Mentre la Regione chiude le convenzioni con i centri privati per Tac e Risonanze, l' Asl Salerno non avvia il progetto per la fornitura di Tomografi a Risonanza Magnetica ad alto campo anche per il D.E.A. Eboli. L' accordo ha definito tempi e procedure, ma è abbandonato sulle scrivanie dei funzionari Asl. Cento giorni di tempo per accedere al finanziamento e per redigere il progetto, ma all' Asl nulla si è mosso. Il rischio è la predita del finanziamento, ma soprattutto mesi senza che le nuove strumentazioni possano arrivare all' ospedale di Eboli. Stop alle convenzioni, macchinari fermi all' ordinativo per immobilismo di funzionari. «L' appalto dei lavori entro 100 giorni dalla data di aggiudica (18/01/2019) è uno degli elementi vincolanti per la fornitura - scrivono i sindacalisti della CISL, Antonio Ri stallo, Emiddio Sparano, Ciro Contrasto -. Nonostante il costante e collaborativo impegno di Direzione Sanitaria e Servizio di Diagnostica per Immagini dell' ospedale, non è stata messa in atto neanche una minima bozza per la realizzazione del progetto. In mancanza di atti concreti, non è possibile ufficializzare l' acquisto e il conseguente parere negativo del fornitore porterebbe alla inevitabile recessione della bozza di accordo». Questa potrebbe essere la sorte del Maria SS Addolorata e per i tanti utenti dell' area. La Cisl chiede chiarimenti, per la seconda volta, dopo il silenzio sulla prima sollecitazione, rispetto all' immobilismo del settore. «Non capiamo le motivazioni per non predisporre gli atti conseguenziali per il buon esito della procedura, chiediamo al commissario la verifica». Accordo firmato a giugno, sollecitazioni a gennaio, da via Nizza silenzio, la Cisl chiede l' intervento del sindaco. «Cariello, responsabile della sanità territoriale, intervenga a tutela dell' ospedale e metta in atto le sue prerogative per verificare e denunciare rallentamenti o tentativi di bloccare i lavori, un duro colpo a Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
riammodernamento e messa in sicurezza delle attività». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 24 EAV: € 10.213 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Furbetti del cartellino», così i funzionari aiutarono la polizia IL PROCESSO Alessandra Montalbetti «Dopo aver raccolto le immagini delle entrate e delle uscite, con l' installazione delle telecamere, abbiamo sottoposto i frames da analizzare a due funzionari dell' Azienda sanitaria locale di via Degli Imbimbo, che hanno collaborato con gli inquirenti al riconoscimento dei dipendenti». A ricostruire la genesi dell' inchiesta sui furbetti del cartellino condotta dalla squadra Mobile della questura di Avellino, l' assistente capo Giovanni Fallarino che ieri mattina è stato sottoposto al controesame delle difese dei 33 imputati fra medici, dirigenti, infermieri, impiegati amministrativi, accusati a vario titolo di falsa attestazione di servizio e truffa aggravata in quanto avrebbero timbrato il cartellino marcatempo e poi si sarebbero allontanati dal luogo di lavoro, senza prestare il dovuto servizio. «Successivamente attraverso l' analisi delle movenze e dell' abbigliamento dei dipendenti abbiamo riconosciuto coloro che non erano autorizzati all' allontanamento dalla sede di via Degli Imbimbo, mentre coloro che avevano ricevuto l' autorizzazione per svolgere servizi esterni erano stati contrassegnati con l' attribuzione del numero 11». L' inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Fabio Massimo Del Mauro, si basa su un mese di indagine in cui sarebbero state evidenziate delle anomalie nella timbratura di cartellini, con una sottrazione media di 20-25 ore. Nell' inchiesta finì anche l' ex l' assessore ai Fondi Europei del comune di Avellino, Arturo Iannaccone, anch' egli rinviato a giudizio, che subito dopo il suo coinvolgimento nell' indagine presentò le dimissioni dagli incarichi pubblici ricoperti. Successivamente furono aggiunti ai 21 indagati iniziali - colpiti dalla misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici- altri 13 che avrebbero timbrato il cartellino per coloro che si assentavano, facendo in modo che risultassero presenti Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sul luogo di lavoro, mentre erano altrove. Anche l' ex dirigente medico del plesso sanitario di Avellino, Arturo Iannaccone, fu raggiunto dalla misura di sospensione dai pubblici uffici per sei mesi, ridotti a seguito di interrogatorio di garanzia dinanzi al gip a 2. A seguito dell' inchiesta l' allora commissario dell' Asl, Mario Ferrante, adottò provvedimenti amministrativi drastici nei confronti di alcuni dei soggetti inquisiti, disponendone il licenziamento. Mentre le riprese furono effettuate dal 27 febbraio al 28 marzo 2015 attraverso l' installazione di tre telecamere attive h24, una posizionata sul badge e le altre sugli ingressi e le uscite, sia da lato di via Degli Imbimbo che da quello di via Capozzi. La copertura era totale e due assistenti capo visionavano in diretta le immagini prontamente registrate. Eventuali comportamenti anomali furono prima segnalati e poi, alla chiusura delle attività tecniche, furono effettuati i dovuti riscontri. L' indagine poi subì una battuta d' arresto in quanto le telecamere furono scoperte dagli stessi dipendenti. Ed è proprio sulle immagini che si è fondata l' udienza di ieri, caratterizzata dalle numerose contestazioni avanzate dai difensori sulle modalità di identificazione degli imputati. Un' udienza protrattasi per oltre cinque ore ed in cui gli avvocati Gaetano Aufiero, Giovanna Perna, Raffaele Bizzarro, Nello Pizza, Alberico Villani, Michele Fratello, Benedetto Vittorio De Maio, Elisabetta Acone, Stefano Vozella ed Italo Benigni hanno contestato il riconoscimento in quanto i giorni in cui furono effettuate le riprese erano giorni di pioggia e molti dipendenti indossavano il cappuccio e dunque a loro avviso non erano riconoscibili. Si torna in aula il prossimo 17 aprile, quando è stata fissata la prossima udienza, durante la quale verrà ascoltato un altro inquirente che ha seguito le indagini. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 25 EAV: € 8.550 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Ospedale, nuovo tavolo in Regione» MADDALONI / 1 Giuseppe Miretto La tregua è finita. Sul declassamento dell' ospedale, Maddaloni si schiera con i comuni di Santa Maria Capua Vetere e Piedimonte Matese. Ne condivide la mobilitazione, ma non ricorrerà al Tar per chiedere la «rimodulazione del Piano Regionale di programmazione della rete ospedaliera». Il sindaco imbocca la strada della richiesta del ripristino e della contestazione delle «precondizioni non negoziabili a tutela della sanità territoriale» e del presidio ospedaliero di Maddaloni e quello collegato di San Felice a Cancello. IL SINDACO «Tutti gli strumenti devono essere attivati spiega Andrea De Filippo- ma nessuna strada deve essere preclusa: abbiamo richiesto, in assenza della promessa convocazione della Regione, la riconvocazione del tavolo tecnico». Cambiano gli strumenti e pure le motivazioni, ma i tre comuni considerano il «piano regionale e gli azzeramenti conseguenti operative complesse (al Melorio e nei presidi di Piedimonte Maddaloni) un attentato al diritto di salute». Il sindaco Andrea De Filippo, in ossequio del mandato unitario del Consiglio Comunale, parte dall' apertura contenzioso «sui disservizi esistenti» e poi denuncia «quelli pianificati per il futuro prossimo». LA RICHIESTA «Vogliamo subito una sanità pubblica adeguata alle esigenze del territorio spiega- cioè il rispetto dei già compromessi livelli essenziali di assistenza (Lea). Abbiamo cristallizzato le precondizioni irrinunciabili: i completamento della totalità dei lavori di risistemazione e adeguamento logistico del plesso di Maddaloni e di quello di San Felice a Cancello non debbono subire nessuna variazione o rallentamento». Finanziato, appaltato e non avviato l'«adeguamento funzionale del blocco chirurgico»: il rifacimento del sistema di microclimatizzazione all' interno della quattro sale operatorie atteso da quattro anni. LA SPESA Deliberata la spesa (340 mila euro) per la riqualificazione del Pronto soccorso: installazione della camera calda, risistemazione dell' accesso all' area delle urgenze/emergenze, sala d' attesa. Rifatta a metà pure la facciata: Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ritinteggiata e rifatte le pluviali solo sul lato anteriore. «Mezzo ospedale non ci basta insiste il sindaco- ne vorremmo uno dignitoso e rispettoso degli operatori e degli utenti». Da qui la richiesta della convocazione del tavolo regionali sulle «criticità esistenti; l' omesso rispetto dei piani aziendali approvati dall' Asl e inadeguatezza del piano regionale». «Abbiamo atteso con pazienza rivela il vicesindaco Gigi Bove- che la Regione ci convocasse. Adesso, andiamo alla carica». C' è grande confusione: non partono i lavori già preventivati. I LAVORI Non si ferma solo l' installazione della «Tac 3D a 64 strati» che servirà a rinforzare l' autonomia dei servizi «nella diagnostica collegata alle urgenza-emergenze chirurgiche e sanitarie». E poi la ristrutturazione del terzo piano dell' ospedale (circa due milioni di euro) e il completamento ed entrata in funzione dell' Hospice di San Felice a Cancello». Si attende l' entrata in funzione dell' Hospice, ovvero la struttura per l' erogazioni di cure palliative e di assistenza ai malati terminali di San Felice a Cancello. «L' attenzione annuncia il deputato Antonio Del Monaco (M5S)- sull' entrata in funzione di questo servizio essenziale è massima». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 22 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 6.400 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Rummo», stop al precariato: assunzione stabile per 42 LA SANITÀ Luella De Ciampis L' ospedale «Rummo» revoca l' avviso pubblico per il conferimento di 42 incarichi a tempo determinato, per convertirlo in procedura per assunzioni a tempo indeterminato. Il provvedimento aveva suscitato molto interesse: alla scadenza dei termini per la presentazione erano arrivate 700 istanze di partecipazione alle procedure di selezione per i vari profili richiesti. La revoca è stata effettuata in seguito alla nota della direzione generale per la Tutela della Salute della Regione Campania, nell' ottica di includere tali risorse di personale nell' ambito dei piani di fabbisogno e di predisporre contestuali procedure di reclutamento ordinario, a tempo indeterminato, evitando la creazione di nuove sacche di precariato e garantendo la continuità assistenziale. Si tratta di diverse figure professionali: 10 medici da destinare a diverse unità operative, 5 infermieri, 4 farmacisti, 10 assistenti amministrativi, 6 biologi e altri professionisti con profili di terapisti, psicologi e tecnici. IL PRONTO SOCCORSO Intanto, il dirigente dell' area tecnico- manutentiva dell' azienda ospedaliera ha predisposto l' acquisto di otto sistemi di separazione posti letto e di tre box di separazione, da destinare ai pazienti ricoverati in codice rosso nei locali ristrutturati del Pronto Soccorso. La scelta è stata effettuata per garantire la massima privacy ai pazienti che necessitano di cure immediate in emergenza. Con la consegna dei lavori si dovrebbe ottenere l' ottimizzazione degli spazi e la razionalizzazione degli accessi, suddivisi per codici e smistati nelle diverse aree, inclusa l' Obi (breve osservazione intensiva), da poco ripristinata. Ieri è stato pubblicato l' avviso per il sorteggio dei componenti delle commissioni esaminatrici per la selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di incarico quinquennale di direttori di struttura complessa per le unità operative di Malattie infettive e Ortopedia. LA PETIZIONE Intanto, la raccolta firme avviata dall' associazione «Io X Benevento», per chiedere a De Luca la revoca dell' incarico dei Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
direttori generale e amministrativo del Rummo, Renato Pizzuti e Alberto Pagliafora, in 3 giorni ha raccolto circa mille firme. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 3 EAV: € 1.590 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania De Luca: «A Napoli un' opinione pubblica opportunista e vile» Il governatore: si fanno appelli senza indicare i responsabili NAPOLI È la città che insorge per le cause comode, quelle in discesa, quasi passerelle di velluto, un po' snob, per il piacere di provocare il fragore narcisistico dei fuochi pirotecnici; ma che si tiene attentamente alla larga dalle vere e coraggiose battaglie di civiltà? Per il governatore Vincenzo De Luca è così: «È un vizio permanente - accusa - che appartiene all' opinione pubblica di Napoli. Ci troviamo di fronte ad appelli noiosi, insopportabili, banali, inutili a non litigare. La palude di Napoli non è determinata dalle liti, ma dall' opportunismo. Dalla mancanza di coraggio nel chiamare le cose per nome e cognome. Ampie fette della società civile che non fanno mai nomi e cognomi quando si parla di individuare delle responsabilità. Si fa un generico riferimento alla politica e alle istituzioni. Ma a quale politica e a quali istituzioni?». Il governatore si rivolge alla nutrita platea di medici specializzandi per parlare della sua rivoluzione nella sanità e per concentrarsi sui temi centrali del dibattito pubblico degli ultimi giorni, come gli investimenti che la Regione promuove - spiega con esibito orgoglio - e che consentono di tenere ancora in piedi la sanità, i trasporti ed i presidii culturali della città. «La mia opinione - continua il presidente della Regione - è che serve fare un' operazione verità, dire le cose come stanno e poi avere il coraggio di dire chi ha la responsabilità di cosa». E cita Massimo Troisi e il suo curioso sistema di contribuzione, raccontato con pungente ironia nel film Scusate il ritardo , per acquistare il regalo di compleanno alla mamma: «È come quando tutti vogliono regalare il televisore alla mamma anziana del film: la Regione ci mette 1 milione e 200 mila lire, mentre gli altri, tutti insieme, 5 mila lire. È un' idea che ha a che fare con l' opportunismo. Io mantengo la mia abitudine a parlare chiaro, e rispetto ai numeri non c' è da fare alcun appello al buonismo, ma alla capacita Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
amministrativa e al rigore amministrativo». Il governatore tenta di scuotere la sensibilità di quei giornali che, negli ultimi giorni, hanno dato ampio spazio agli appelli ecumenici e alla pace istituzionale. Ma anche lui evita di fare nomi. «Mentre gli altri fanno gli appelli ecumenici - ribadisce - noi dobbiamo trovare le risorse per tutti quei lavoratori del comparto dei trasporti, della cultura e per tutti gli altri settori dove con gli appelli, di certo, alla fine del mese non si pagano gli stipendi. Evidentemente non tutti hanno la vocazione a studiare i problemi ed a informarsi prima di aprire la bocca». Il nervo scoperto, ora, è il futuro e la gestione del teatro San Carlo, in sofferenza «per uno scandalo vero e cioè per il fatto che ci sono istituzioni che non ci mettono un euro (il riferimento è al Comune di Napoli, ndr ). Un quadro analogo riguarda lo stadio San Paolo dove la Regione investe 20 milioni di euro perché nessuno caccia un euro». Il presidente della giunta poi commenta la pronuncia del Tar sui lavori in piazza del Plebiscito. «Il Tar ha sbloccato le grate del metrò ? Non ho seguito direttamente il problema, ma l' importante è che non rimangano appese». E un' ultima stoccata la riserva al sindaco in persona che sta decidendo se essere suo antagonista alle elezioni regionali dell' anno prossimo. «De Magistris vuole candidarsi? Aspettiamo a braccia aperte tutti quanti. Ricordo che voleva candidarsi come premier, come europarlamentare e da non so che». Ma non ha alcuna intenzione di dilungarsi sul primo cittadino. «Facciamola finita - interrompe - io sono come Mourinho, non faccio pubblicità gratuita a nessuno. Mi devono pagare, perché io passo giornate a lavorare e chi non ha niente da fare dalla mattina alla sera cerca di farsi pubblicità gratuita litigando con me. Io non litigo con nessuno, devo risolvere i problemi a cominciare dal Teatro San Carlo al Teatro Mercadante, dall' Anm agli stipendi che non paga nessuno se la Regione non caccia i soldi». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/03/2019 Pagina 24 EAV: € 10.791 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania L' Asl cambia destinazione al Centro autismo IL SOPRALLUOGO Luigi Pisano Sopralluogo dell' Asl e del Comune di Avellino nel cantiere del Centro per l' Autismo di Valle, al termine del quale la manager dell' Azienda Sanitaria Locale, Maria Morgante, oltre a comunicare che il discorso gestione riguarderà prettamente l' Asl, annuncia anche il possibile trasferimento della neuropsichiatria infantile dal Centro Australia nella struttura sanitaria di contrada Serroni, ormai in fase di completamento. «Se oggi sto qui afferma la Morgante è perché c' è un interesse da parte dell' Azienda Sanitaria Locale a dare una destinazione a questa struttura. Insieme al Comune valuteremo l' ipotesi di spostare a Valle la neuropsichiatria infantile, magari partendo agli inizi del prossimo anno. E, comunque, si lavorerà in sinergia con il Centro per l' Autismo di Sant' Angelo dei Lombardi». Idee chiare anche sul capitolo gestione. «Sarà affidata all' Asl. Essendo una struttura pubblica si continuerà a dialogare con le associazioni delle famiglie, per percorsi e linee guida, del resto, c' è un tavolo aperto proprio per questo». I GIUDIZI Se la maggior parte delle associazioni raccoglie la proposta dell' Azienda Sanitaria Locale, il presidente dell' Aipa, Elisa Spagnuolo, tiene a precisare: «La destinazione d' uso di quella struttura è una farm community, un centro socio- sanitario per persone autistiche, quindi, non la neuropsichiatria infantile. Se la Morgante non è al corrente, potrà farsi dare il progetto da Priolo. Del resto, i fondi europei sono stati erogati per quello. Tutto questo, poi, avviene quando non esiste un sindaco né un consiglio comunale e, francamente, la cosa mi lascia molto perplessa. Qui ci sono famiglie che aspettano da oltre quindici anni. Già il colpo di acceleratore dato con l' arrivo del commissario prefettizio mi lasciò sorpresa: quello che Foti non ha fatto, ora, improvvisamente, viene realizzato. Strano. Si parla del futuro di una opera di una città quando la città non è rappresentata. La gestione sanitaria è sempre pubblica, ma non si deve dialogare con le associazioni: le onlus Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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