Media Monitoring per 29-01-2019 - Rassegna stampa del 29-01-2019 - Ruggi

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29-01-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 29-01-2019
Media Monitoring per 29-01-2019 - Rassegna stampa del 29-01-2019 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            «Morto in ospedale, nessun errore» 27 medici verso l' archiviazione .................................... 1
      29/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Boot Camp, il kit per i neo genitori ........................................................................................ 2
      29/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Decisione sui reparti da tagliare «Occorre integrare Ruggi e Asl» ......................................... 3
      29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Due anni per i «ladri -pizzaioli» del Ruggi .............................................................................. 5
      29/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            In lista d'attesa da un anno per l'intervento chirurgico ......................................................... 6
      29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            L' Umberto I escluso dalla rete «ictus» rischio declassamento .............................................. 8
      29/01/2019 - METROPOLIS
            Ospedale Umberto I Polemiche sui reparti mai inaugurati ................................................... 10
      29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ruggi, accessi record al pronto soccorso arrivano 16 medici ............................................... 11
      28/01/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT
            “Boot Camp”, al Ruggi di Salerno kit di addestramento per i neo genitori .......................... 13
      28/01/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT
            Kit neomamme per i Punti Nascita della Campania: l'iniziativa al Ruggi .............................. 14
      28/01/2019 - WWW.ILDENARO.IT
            Kit neomamme per i punti nascita: domani la presentazione a Salerno ............................... 15
      28/01/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT
            Ruggi, parla il direttore Longo: "La nostra azienda è un modello di integrazione" .............. 16
      28/01/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT
            Salerno, tagli ai reparti “doppione” al "Ruggi" .................................................................... 20
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 21
      29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            In calo i donatori di sangue, nuova tecnica raddoppia le «risorse» ...................................... 21
Sanità Campania ............................................................................................................................. 23
      29/01/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Allergie da cibo nei bambini studio individua batteri colpevoli ............................................ 23
      29/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Ariano, il caso radioterapia in consiglio Gambacorta: faremo chiarezza su tutto ................ 25
      29/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            «118», stop al giro degli ospedali ........................................................................................ 27
      29/01/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Bimba di 9 mesi muore dopo due ricoveri: il pm ordina l' autopsia ...................................... 29
      29/01/2019 - ITALIA OGGI
            Complotto per battere De Luca ............................................................................................ 31
      29/01/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Emilio Lupo "Salute mentale: favorire l' inclusione sociale" ................................................. 33
      29/01/2019 - IL MATTINO
            Malati in trasferta la Regione rivendica 10 milioni di crediti ................................................ 35
      29/01/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Potenziati i servizi Asl sul territorio ecco otto nuovi medici da febbraio ............................. 37
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 39
      29/01/2019 - LA STAMPA
            "Diciamo stop all' Ordine dei biologi che fa il gioco dei free-vax" ........................................ 39
      29/01/2019 - LA STAMPA
            A casa con 200 mila ospiti invisibili ...................................................................................... 41
      29/01/2019 - LA STAMPA
            Bebè con tre genitori ........................................................................................................... 43
      29/01/2019 - LA VERITÀ
            L' Asl chiede la «razza» agli alunni: è polemica .................................................................... 46
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29/01/2019 - LA STAMPA
    La cura sarà solo per te ........................................................................................................ 48
29/01/2019 - LA STAMPA
    La sfida è saper invecchiare ................................................................................................. 50
29/01/2019 - LA REPUBBLICA
    La sfida del rettore di Ferrara "Via il numero chiuso a Medicina" ........................................ 52
29/01/2019 - LA STAMPA
    Milano non è Kinshasa Di che cosa ci si ammala nel pianeta "glocal" .................................. 54
29/01/2019 - LIBERO
    Operato all' addome i medici scordano una garza dentro .................................................... 56
29/01/2019 - IL TEMPO
    Pazienti in barella e ambulanze ferme ................................................................................. 57
29/01/2019 - IL TEMPO
    Sette cappellani all' Umberto I Costeranno 270mila euro .................................................... 59
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29/01/2019                                                                                                                     Pagina 26
                                          Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                               EAV: € 5.180
                                                                                                                               Lettori: 133.364
                         Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

      «Morto in ospedale, nessun errore» 27 medici verso l'
                          archiviazione
 Viviana De Vita
 IL CASO IL CASO Un' infezione polmonare
 causata da batteri ospedalieri contratti
 nelle tre strutture sanitarie in cui è stato
 ricoverato. Sono le conclusioni dei
 medici legali Antonio Romito e Giovanni
 Zotti a mettere nero su bianco sul
 decesso di Raffaele Pastore, il 71enne di
 Maiori morto lo scorso 28 luglio nel
 reparto malattie infettive del Ruggi per
 una complicanza legata a un intervento
 cardiaco effettuato due mesi prima in
 una clinica di Mercogliano. Esclusa ogni
 imperizia da parte dei sanitari che hanno
 eseguito l' intervento, le cause del
 decesso sono da ascriversi a sepsi
 sopraggiunta nel corso della degenza del
 paziente, all' interno di tutte e tre le
 strutture in cui è stato ricoverato.
 Proprio sulla base di queste conclusioni il
 pm Roberto Penna ha avanzato richiesta
 di archiviazione per i 27 sanitari
 indagati. Si tratta di dodici sanitari del
 Ruggi, dieci della clinica Montevergine di
 Mercogliano dove è stato effettuato l'
 intervento e cinque del centro riabilitativo dell' ospedale Criscuolo/don Gnocchi di
 Sant' Angelo dei Lombardi dove l' uomo era stato trasferito l' 8 giugno prima di finire
 in gravissime condizioni al nosocomio di via San Leonardo. A carico degli indagati,
 rappresentati dagli avvocati Carmine Giovine, Silverio Sica, Olindo Preziosi e Vito
 Mennella, è stata esclusa ogni responsabilità in ordine all' intervento, eseguito
 correttamente. Immediata la richiesta di opposizione avanzata dal legale della
 famiglia Pastore, Vincenzo Rispoli, che pone l' accento «sull' irragionevole
 esposizione del paziente a rischio non ammissibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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29/01/2019                                                                                                                Pagina 2
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                       Boot Camp, il kit per i neo genitori

 SALERNO. Sarà presentato stamani al
 Ruggi Boot Camp, un vero e proprio kit
 di addestramento per i neo genitori della
 Campania con consigli e suggerimenti
 utili per le famiglie con bambini e
 bambine dentro e fuori la pancia di
 mamma.         L'assessore    alle     Pari
 opportunità della Regione Campania,
 Chiara Marcian, consegnerà i primi kit al
 reparto di Ostetricia e Ginecologia
 accompagnata dal Direttore generale del
 Ruggi, Giuseppe Longo, con l'intenzione
 di promuovere iniziative di sostegno e
 indicazioni di buone pratiche rivolte ai
 neo genitori . Assieme al kit sarà
 distribuita alle mamme ed ai papà una
 guida pratica per genitori realizzata dalla
 Società italiana pediatria preventiva e
 sociale, da Società italiana medicina
 perinatale, dalla Federazione italiana
 medici pediatri e dall'Associazione
 italiana genitori.

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29/01/2019                                                                                                                  Pagina 2
                                             La Città di Salerno
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

  Decisione sui reparti da tagliare «Occorre integrare Ruggi e
                              Asl»
 Marcella Cavaliere
 SALERNO       L'attuazione      del   piano
 ospedaliero regionale a firmato dal
 governatore       Vincenzo       De    Luca
 preoccupa, soprattutto perché c'è
 l'incognita dei reparti che dovranno
 essere tagliati nelle strutture sanitarie
 pubbliche e private accreditate: in tutta
 la regione si tratta di 126 unità operative
 complesse. Dunque una ridistribuzione
 dei servizi che vedrà impegnati gli
 ospedali      dell'Azienda       ospedaliera
 universitaria Ruggi d'Aragona di Salerno
 e quelli dell'Azienda sanitaria locale di
 Salerno, guidate rispettivamente dal
 direttore generale Giuseppe Longo e dal
 commissario          straordinario    Mario
 Iervolino. Entrambi dovranno cancellare
 dei primari dalla pianta organica per
 evitare un eccesso di unità operative
 complesse (e, quindi, di primari) che
 svolgono         gli       stessi     ruoli.
 Successivamente, sempre in rapporto ai
 posti letto complessivi, potranno essere attivate altre unità operative di
 specialistiche per le quali non ri registrano esuberi. Si complica la questione per
 l'Azienda Ruggi, che i reparti doppione li ha anche per ilo fatto di dover soddisfare
 sia l'assistenza ospedaliera sia rispondere alle logiche di didattica e di ricerca
 universitaria, con posti letto assegnati anche a primari-docenti. Si riapre l'eterna
 querelle tra ospedalieri e universitari e su chi rischia di più di essere penalizzato.
 Quindi la questione che si pone, e di questo si discute nelle corsie, è quante e quali
 unità verranno declassate. Proprio in questa fase delicata, che si è aperta con il
 decreto regionale 103 del 28 dicembre scorso sulla scorta di direttive ministeriali, è
 chiamato a svolgere il ruolo di nuovo direttore del Dipartimento di Medicina
 dell'ateneo di Salerno, dopo il docente Mario Capunzo, il professore ordinario
 Carmine Vecchione, laureato in Medicina nel 1994 e specializzato in Cardiologia nel
 1999, coordinatore e docente dei corsi di laurea delle professioni sanitarie e
 direttore del programma infra-dipartimentale di riabilitazione cardiologica e

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prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ed è proprio la cardiologia una delle
specialità cliniche finite sotto la lente d'ingrandimento del decreto regionale: è,
infatti, al terzo posto della classifica dei reparti da tagliare (-15 in tutta la regione),
subito dopo la chirurgia generale (-37) che è al primo posto e ostetrica e ginecologia
al secondo (-22). Più che seguire esclusivamente logiche aziendali, quello che
auspicano i sindacalisti è che ci sia una progettualità territoriale rispetto ai tagli, che
tenga conto di una visione più ampia del territorio per integrare nel migliore dei
modi l'assistenza sanitaria offerta dagli ospedali del Ruggi con quella dei presidi
dell'Asl. Preoccupazione ha espresso Biagio Tomasco (Nursind, sindacato infermieri):
«C'è un continuo rincorrersi di modifiche sugli assetti già predisposti, che
ingenerano confusione negli operatori e nella cittadinanza, e non permettono di
avere una visione d'insieme che possa dare il via a una programmazione sanitaria
che ogni dg o commissario devo mettere in atto». E di qui le riflessioni, spesso note,
sui passi incompiuti della sanità campana. Nonostante i Lea (livelli essenziali di
assistenza) siano migliorati rispetto al passato, la Campania ha raggiunto 153 punti
ma la quota minima degli indicatori è 160. Per l'Asl, c'è incertezza sui punti nascita
in deroga di Vallo, Polla e Sapri (a giugno prossimo il verdetto del Comitato nascite
nazionali). Si tratta, inoltre, di capire sel'ospedale di Nocera diventerà più qualificato
per l'emergenza (Dea II livello), se verranno attivati altri reparti a Vallo e se sarà
prevista la dialisi.

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29/01/2019                                                                                                                Pagina 26
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 2.247
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

               Due anni per i «ladri -pizzaioli» del Ruggi

 Condannati, in abbreviato, ad un anno
 ciascuno i due salernitani che misero a
 segno un furto nel reparto di oculista del
 Ruggi. I due (difesi dagli avvocati Ilca
 Meloro e Maurizio De Feo) si erano
 introdotti in ospedale con dei cartoni per
 le pizze, per portare via dispositivi
 elettronici ed altri apparati specialistici.
 Refurtiva che venne nascosta all' interno
 di un carrello per la spesa: pensavano di
 eludere la sorveglianza. Ma non fu così:
 mentre tentavano di far perdere le
 tracce, furono arrestati. an. tr. ©
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29/01/2019                                                                                                                Pagina 2
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

      In lista d'attesa da un anno per l'intervento chirurgico
 Eleonora Tedesco
 SALERNO Nel febbraio del 2017 viene
 portato al pronto soccorso dell'ospedale
 Ruggi d'Aragona per un malore. La
 preoccupazione per Antonio Bassi è
 grande, ma quello che scoprirà solo dopo
 è quanto lungo possa essere il calvario
 imposto dalla burocrazia sanitaria. Una
 volta visitato, i medici decidono di
 trasferirlo nel reparto di urologia. Qui gli
 viene diagnosticato un problema alla
 prostata e la presenza di calcoli e si
 decide per un intervento chirurgico. I
 medici lo tranquillizzano: non c'è
 un'urgenza, quindi il suo nome viene
 inserito in lista d'attesa e il paziente
 viene dimesso con il catetere. Paziente,
 Antonio Bassi lo è in tutti i sensi perché
 da quel momento è trascorso un anno ed
 aspetta ancora di essere chiamato. Dopo
 50 anni di lavoro in macelleria, con la
 pensione minima, è anche costretto a
 pagare una persone che periodicamente
 sostituisca il catetere che con il passare dei mesi sta creando anche tutta una serie
 di fastidi. «Ogni seduta spiega mi costa almeno 25 euro e sta diventando anche
 questo un peso che ho difficoltà a sopportare. Vivo con una pensione di pochi soldi
 ma non posso fare altrimenti, perché per questo tipo di operazioni c'è bisogno di una
 persona che sia qualificata e che sappia come procedere. Se, invece, avessi fatto
 l'intervento chirurgico, a quest'ora non avrei anche questo problema». Qualche
 mese fa, tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, anche la beffa: «Sono stato
 chiamato in ospedale racconta e per due giorni mi sono stati fatti una serie di esami
 e di analisi, ho anche incontrato il medico anestesista e mi hanno detto che di lì a
 qualche giorno, compatibilmente con il periodo di ferie, si sarebbe fatto l'intervento.
 Invece, mi pare di aver capito che prima si era allagata la sala operatoria, poi che
 per precise direttive della direzione generale la lista d'attesa dove sono iscritto è
 stata bloccata. Fatto sta che non vedo fine a questa situazione che sta diventando
 insostenibile da gestire». L'ultima telefonata, per chiedere informazioni e provare ad
 avere almeno un risposta definitiva, il signor Bassi l'ha fatta appena qualche giorno
 fa: «Mi hanno detto che il mio nome è il quarto della lista, ma non sanno ancora
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dirmi quando sarà possibile fare l'operazione». Eppure le ha provate davvero tutte,
anche a rivolgersi a un medico attraverso lo studio privato. «Ho fatto dei sacrifici
chiarisce perché ho pensato che se mi fossi fatto visitare a pagamento i tempi si
sarebbero ridotti, invece, non è così, a meno che non si abbia la possibilità di andare
altrove ma per me già è un onere avere una persona che viene ad assistermi per il
catetere, figuriamoci se posso pensare ad altre possibilità che non siano quelle
dell'ospedale di Salerno». Una volta, durante una delle tante telefonate fatte in
quest'anno per capire che cosa stesse accadendo, il signor Bassi si è anche sentito
dire che avendo la fortuna di non essere malato di tumore non aveva ragione di
protestare per l'attesa così prolungata. «Mi sarei forse dovuto augurare di avere un
male peggiore di quello che ho per essere curato anche io? E, comunque, mi risulta
che anche persone in condizioni più serie delle mie hanno dovuto attende del tempo.
Il fatto è che non comprendo che senso abbia questo ulteriore rimpallarsi le
responsabilità con la direzione generale e non riesco a capacitarmi della ragione di
questa attesa così tanto lunga, a maggior ragione se mi dicono che siamo soltanto in
quattro persone a dover fare un intervento urologico».

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29/01/2019                                                                                                                Pagina 28
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 8.170
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             L' Umberto I escluso dalla rete «ictus» rischio
                            declassamento

 `La struttura non è più un hub ma è
 classificata     come      spoke       Terapia
 neonatale, gli infermieri chiedono di
 cambiare reparto NOCERA INFERIORE
 Nello Ferrigno L' Umberto I rischia
 davvero di essere ridimensionato. E il
 processo sarebbe già in atto se si tiene
 conto dell' esclusione dell' ospedale di
 Nocera Inferiore dalla rete di emergenza
 dell' ictus. Lo sostiene Biagio Tomasco,
 responsabile provinciale del Nursind, il
 sindacato          delle          professioni
 infermieristiche. Le sue considerazioni
 sono contenute in una più vasta
 relazione che esplicita le osservazioni
 del sindacato in merito al Piano
 ospedaliero     regionale     riferito    alla
 provincia di Salerno. Tomasco prende
 spunto dalla rete dell' ictus. «L' ospedale
 nocerino ha scritto in una nota inviata
 alla Regione Campania ha perso l' hub
 nella    rete    icuts,    essendo      stato
 classificato come spoke, il che risulta
 deleterio tanto per l' Asl Salerno, che per
 l' azienda ospedaliera universitaria Ruggi d' Aragona, che in questo modo si vedrà
 costretta a dover dare risposte ad un' intera provincia in un contesto già di per sé
 critico, viste le note difficoltà dell' ospedale salernitano, in tema di carenza di
 personale». LA FERITA Tomasco riapre una ferita non rimarginata, che è quella del
 mancato riconoscimento dell' ospedale nocerino come Dea di secondo livello
 «nonostante annunci e promesse fatte in occasioni di cerimonie ed inaugurazioni.
 Eppure scrive il sindacalista il parametro individuato del decreto ministeriale
 70/2015, ovvero il bacino di utenza compreso tra 600 mila e un milione e 200 mila
 abitanti, permetteva tale individuazione, così come ha consentito di individuare i
 Dea di primo livello». Tomasco mette in gioco anche il numero di Dea di primo livello
 approvato nel piano regionale. «Considerato il numero di residenti della provincia
 salernitana (1.106.506 abitanti) ha spiegato il rappresentante provinciale del

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Nursind si potevano attivare sino ad un massimo di Dea di primo livello, invece sono
sei: Sapri, Sarno e Polla che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti di Nocera,
Vallo della Lucania, Battiglia-Eboli-Roccadaspide. Tanto fa sorgere una domanda, tra
i sei Dea di primo livello attivati, due risultano essere ridondanti, quindi vorremmo
capire quali di questi rischi un domani di essere declassato?». Un altro esempio sul
possibile ridimensionamento dell' Umberto I arriva dalla situazione che si è venuta a
creare nella divisione di Terapia intensiva neonatale. Il personale infermieristico ha
chiesto il trasferimento in blocco a causa di alcuni ordini di servizio che
sposterebbero alcuni di loro ad effettuare prestazioni nel nido del reparto di
ginecologia e ostetricia. «È il segnale sostiene un operatore della Tin che si vuole
ridurre l' attività di questo reparto». Dai vertici aziendali e ospedalieri viene, però,
bocciata una simile ipotesi, si tratta di un' emergenza dovuta alla carenza del
personale, problema presente ovunque. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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29/01/2019                                                                                                                Pagina 23

                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

    Ospedale Umberto I Polemiche sui reparti mai inaugurati

 Tra luci (poche) e ombre (molte). Il
 Nursind fa il punto sul piano ospedaliero
 della Regione Campania, evidenziando le
 principali criticità in una nota inviata al
 governatore, Vincenzo De Luca, e ai
 vertici di Ruggi e Asl. Tra i temi al centro
 del     dibattito    non   può     mancare
 l'accreditamento dell'ospedale Umberto I
 di Nocera Inferiore. «Come mai non si è
 inteso procedere sulla scorta degli
 annunci fatti in loco in occasione delle
 cerimonie di apertura dei vari reparti,
 ovvero quello di farlo diventare Dea di II
 livello? si chiede Biagio Tomasco Il
 bacino di utenza compreso tra 600mila e
 1 milione e 200mila abitanti permetteva
 tale individuazione, così come ha
 permesso l'individuazione dei Dea di I
 livello». Insomma, il sindacato si allinea
 alla posizione del primo cittadino di
 Nocera Inferiore, Manlio Torquato, il
 quale aveva chiesto alla Regione uno
 sforzo per l'accreditamento del presidio ospedaliero Umberto I come Dea di II livello,
 di modo che lo stesso venisse messo anche al centro di un piano per il
 potenziamento, specie dal punto di vista delle risorse umane. «Intanto prosegue la
 nota del sindacalista del Nursind l'Umberto I ha perso l'hub nella rete ictus, essendo
 stato classificato come spoke, il che risulta essere deleterio tanto per l'Asl Salerno
 che per il Ruggi, che in questo modo dovrà dare risposte a un'intera provincia, in un
 contesto già di per sé border line». E se a tenere banco per quanto riguarda la
 provincia Sud è la questione dei punti nascite (al momento sono stati prorogati quelli
 di Polla e Sapri ma solo fino al pronunciamento del comitato nascite nel giugno
 2019), sull'ospedale Ruggi il Nursind rimarca il sovraffollamento cui il personale della
 struttura deve quotidianamente far fronte e «l'enorme mobilità passiva
 interaziendale che vede l'Asl di Salerno continuamente in debito con l'azienda
 universitaria». In conclusione, a giudizio del sindacato, si tratta di un piano «con
 poche luci e molte ombre, per questo motivo rimaniamo critici dinanzi a una
 programmazione che si presentava fantasmagorica, ma altro non fa che rimandare i
 problemi a tempi migliori».
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29/01/2019                                                                                                                  Pagina 22
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 9.623
                                                                                                                            Lettori: 133.364
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

  Ruggi, accessi record al pronto soccorso arrivano 16 medici
 Sabino Russo
 In arrivo sedici medici per il pronto
 soccorso. Stilata la graduatoria finale del
 bando di concorso per la nomina degli
 specialisti d' accettazione e d' urgenza.
 Prima risposta dunque, al reparto dell'
 ospedale Ruggi, il primo in Campania per
 accessi, così come degli altri quattro
 presidi     ospedalieri    dell'    azienda
 sanitaria,    alle   prese    da    diverse
 settimane con un boom di arrivi, che
 hanno reso necessario l' istituzione di un
 tavolo tecnico permanente da parte del
 manager Giuseppe Longo. I PRESIDI A
 Salerno,      tra     pronto      soccorso,
 osservazione breve intensiva, che
 insieme formano una sola struttura
 complessa, e medicina d' urgenza, sono
 presenti in organico 16-17 camici
 bianchi. Solo per pronto soccorso e Obi
 invece, secondo gli standard minimi
 richiesti, i medici dovrebbero essere
 almeno 25. A oggi però, considerando
 che fra i medici di tutte le strutture
 alcuni sono esonerati dai turni di
 guardia, due sono specialisti ambulatoriali e uno con avviso pubblico, la situazione
 ancora più difficile di quella che sembra. La speranza è che i sedici specialisti in
 arrivo, possano finalmente dare una boccata d' ossigeno a tutti gli operatori, dopo
 che nei mesi scorsi era stato già indetto un concorso e assunto dieci medici, molti
 dei quali però avevano preferito altre strade, perché la vita del pronto soccorso è
 davvero difficile. «Finalmente è stato pubblicato il concorso per i 16 posti di
 medicina e chirurgia d' accettazione e d' urgenza spiega Angelo Gerbasio, direttore
 sanitario del presidio Ruggi Dovremmo sopperire, così, almeno in parte, alle
 esigenze dei quattro pronto soccorso dell' azienda». Proprio alcuni giorni fa le
 segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil avevano denunciato la presenza di «un solo
 medico con 53 accessi, così come 83 arrivi simultanei, di cui 8 in codice rosso, senza
 avere i lettini a disposizione per accomodarli», invitando la direzione strategica ad
 aumentare i posti letto in osservazione breve intensiva e ad adeguare la dotazione
 organica in forza al reparto, aggiungendosi alle contromosse già adottate dal
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direttore generale Longo: blocco dei ricoveri programmati e aumento dei posti letto
nei reparti interessati. Quello dell' azienda ospedaliera, per volume di arrivi, è il
primo soccorso della Campania, con 95mila accessi annui in via San Leonardo (17
mila in più rispetto al 2017) e 140 mila complessivi tra tutti i plessi, staccando
ancora il Cardarelli, fermo a 85mila. Per questo motivo, oltre al rafforzamento delle
unità lavorative e al tavolo tecnico permanente, si è pensato anche all' introduzione
del bed manager, che avrà il compito di garantire un' adatta movimentazione del
paziente, dall' ammissione alla dimissione, creando le condizioni per usare al meglio
tutti i posti letto disponibili nella struttura. IL MONITORAGGIO Nello specifico,
interverrà: nel monitoraggio dei ricoveri in acuto dal pronto soccorso verso i reparti
di degenza ordinaria; nella gestione dei posti letto, agendo secondo la domanda
giornaliera, chiudendo i posti letto non disponibili, oppure programmandone la
riapertura concordandolo preventivamente con il reparto; nello sfollamento dei
pazienti delle aree critiche, disponendone il trasferimento verso le altre degenze per
acuti; nello sfollamento del pronto soccorso; tale attività si concretizza nell'
allocazione dei pazienti nei diversi reparti, sulla base di disponibilità giornaliere
concordate. Nel caso in cui i posti letto non fossero sufficienti a esaurire le richieste,
il bed manager provvederà all' attuazione di misure straordinarie, attraverso la
richiesta di posti letto aggiuntivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/01/2019
                                              salernonotizie.it
                                                                                                                          EAV: € 822
                                                                                                                          Lettori: 10.300
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  “Boot Camp”, al Ruggi di Salerno kit di addestramento per i
                         neo genitori

 Martedì 29 gennaio, alle ore 10.30,
 presso la Sala Scozia dell’Azienda
 Ospedaliera Universitaria San Giovanni
 di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, sarà
 presentato “Boot Camp”, un vero e
 proprio kit di addestramento per i neo
 genitori della Campania con consigli e
 suggerimenti utili per le famiglie con
 bambini e bambine “dentro e fuori la
 pancia di mamma”. L’Assessore alle Pari
 Opportunità della Regione Campania
 Chiara Marciani consegnerà i primi kit al reparto di Ostetricia e Ginecologia di
 Salerno accompagnata dal Direttore Generale del Ruggi, Giuseppe Longo, con
 l’intenzione di promuovere iniziative di sostegno e indicazioni di buone pratiche
 rivolte ai neo genitori per renderli sempre più consapevoli del loro ruolo per la salute
 dei figli e per la promozione del loro benessere. L’azione di sensibilizzazione,
 soprattutto verso i neo genitori della Campania, su azioni e strumenti messi in atto a
 favore della salute del loro bambino, ha l’obiettivo di renderli consapevoli
 dell’impegno per uno sviluppo sano e privo di rischi per la sua alimentazione e per la
 salvaguardia del suo benessere. Assieme al kit, sarà distribuita alle mamme ed ai
 papà una guida pratica per genitori realizzata dalla Società Italiana Pediatria
 Preventiva e Sociale, Società Italiana Medicina Perinatale, Federazione Italiana
 Medici Pediatri e Associazione Italiana Genitori.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/01/2019
                                              salernotoday.it
                                                                                                                         EAV: € 721
                                                                                                                         Lettori: 7.133
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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        Kit neomamme per i Punti Nascita della Campania:
                     l'iniziativa al Ruggi

 L’assessore alle Pari Opportunità della
 Regione Campania, Chiara Marciani,
 consegnerà i primi kit al reparto di
 Ostetricia e Ginecologia di Salerno
 accompagnata dal Direttore Generale del
 Ruggi, Giuseppe Longo, con l’intenzione
 di promuovere iniziative di sostegno e
 indicazioni di buone pratiche rivolte ai
 neo genitori per renderli sempre più
 consapevoli del loro ruolo per la salute dei figli e per la promozione del loro
 benessere. La guida Assieme al kit, sarà distribuita alle mamme ed ai papà una
 guida pratica per genitori realizzata dalla Società Italiana Pediatria Preventiva e
 Sociale, Società Italiana Medicina Perinatale, Federazione Italiana Medici Pediatri e
 Associazione Italiana Genitori.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/01/2019

                                                                                                                          EAV: € 382
                                                                                                                          Lettori: 1.433
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Kit neomamme per i punti nascita: domani la presentazione
                         a Salerno

 Domani, martedì 29, alle ore 10.30,
 presso la Sala Scozia dell’Azienda
 Ospedaliera Universitaria San Giovanni
 di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, sarà
 presentato “Boot Camp”, un vero e
 proprio kit di addestramento per i neo
 genitori della Campania con consigli e
 suggerimenti utili per le famiglie con
 bambini e bambine “dentro e fuori la
 pancia di mamma”. L’assessore alle Pari
 opportunità Chiara Marciani e il Direttore
 Generale del Ruggi, Giuseppe Longo,
 consegneranno i primi kit ed una guida
 pratica per genitori al reparto di
 ostetricia e ginecologia con l’intenzione
 di promuovere iniziative di sostegno e
 indicazioni di buone prassi rivolte ai neo
 genitori.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/01/2019
                                               salernotoday.it
                                                                                                                          EAV: € 928
                                                                                                                          Lettori: 7.133
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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     Ruggi, parla il direttore Longo: "La nostra azienda è un
                      modello di integrazione"

 Il Direttore Generale Giuseppe Longo
 dell'Azienda Ospedaliera Universitaria
 San Giovanni Di Dio e Ruggi D'AragonaLa
 nostra Azienda Ospedaliera Universitaria
 e' un modello di integrazione tra la
 componente         Ospedaliera      e      la
 componente Universitaria, ed è un,
 diciamo, nell'ambito della provincia di
 Salerno      la   piu'    grossa    azienda
 universitaria, è costituita da, in realta' sono cinque Ospedali, perche' c'è l'ospedale
 cittadino di Salerno che e' il San Leonardo, o meglio conosciuto come ospedale
 Ruggi, dopodiche' comprende l'azienda sanitaria, anche l'ospedale di Cava,
 l'ospedale di Mercato San Severino , il Da Procida che un ospedale di indirizzo
 riabilitativo, e per ultimo l'ospedale Interova e' un ospedale che serve a fronteggiare
 le emergenze della Costiera Amalfitana, e che e' a Castiglione di Ravello, quindi
 copre tutto l'ambito della Costiera Amalfitana. Il nostro Ospedale San Giovanni Di
 Dio e Ruggi D'Aragona si contraddistingue per alcune eccellenze, diverse di queste
 sono riconosciute dall'AGENAS, che e' l'agenzia per i servizi sanitari, che il Ministero
 utilizza come braccio tecnico, come tecnico struttura, abbiamo l'Area
 cardiovascolare e in quest'ambito ci sono le cardiochirurgie, le nostre
 cardiochirurgie, da un esame dai report che vengono annualmente pubblicati
 dall'AGENAS risulta che in molte procedure, in modo particolare, dei Bypass della
 sostituzione valvolare, l'indice di mortalita' che e' un indicatore di esito, nel senso ci
 fa' capire la bonta' da un punto di vista clinico della procedura, e' piu' basso in Italia,
 quindi primeggiamo da questo punto di vista nell'Area Cardiochirurgica, un'altra
 Area dove abbiamo ottimi risultati ed e' sempre un'area sotto sorveglianza da parte
 dell'Agenas, è la frattura del femore, nel senso che e' particolare nei pazienti al di
 sopra dei 65 anni secondo di standard internazionali deve avere un tempo entro le
 48 ore per poter essere operato, allungare il tempo significa esporre a rischio il
 paziente, perche' piu' passa tempo, piu' ci sono possibilita' di complicanze nel
 percorso di cura.Da noi i livelli ci posizioniamo diciamo, tra i primi in Italia, siamo
 terzi, quarti, ma addirittura al Ruggi abbiamo, l'indicatore Nazionale prevede che il
 65 per cento dei soggetti con frattura al femore sia garantito entro 48 ore
 l'intervento, noi addirittura siamo sull'82-83 per cento, siamo molto molto avanti,
 quindi abbiamo dei migliori risultati Regionali a livello Nazionale ci posizioniamo.

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Queste sono due aree come abbiamo detto che, i cui risultati sono proprio evidenti
per questo punto di vista, poi abbiamo altre aree, dove eccediamo proprio per la
qualita' e la bonta' appunto dell'intervento, teniamo la rete dei trapianti, il trapianto
di rene dove l'Istituto superiore di sanita' , quindi un altro ente diverso dall'Agenas
ma sempre un ente nazionale, ci dice che l'esito, la sopravvivenza dei pazienti con il
trapianto di rene qui' a Salerno, e' uno dei migliori in Italia.E quindi questo è un altro
elemento di certificazione che abbiamo, cosi' come abbiamo i trapianti di midollo,
per combattere appunto tutta una serie di malattie in modo particolare con le
oncoematologiche che colpiscono sia la fascia pediatrica, che la fadcia adulta, e
  quindi, che e' un altro punto, diciamo un fiore all'occhiello da parte dell'Azienda.
Abbiamo l'Area Gastroenterologica, quella che in modo particolare, sia la parte
Endoscopica che la parte clinica, sia sul versante Ospedaliero che sul versante
Universitario, abbiamo due Endoscopie, uno qui' al Ruggi, l'altra a Mercato San
Severino che sono possiamo dire due Gastroenterologie i cui risultati sono portati a
livello nazionale ma anche internazionale,con pubblicazioni e lavori che vengono
riconosciuti a livello internazionali, qiuindi sono due punti di attrazione nella
Regione, perche' abbiamo anche un'ottima mobilita' attiva in questo caso. Abbiamo
per la Regione Campania nell'ambito dell'emergenza - urgenza, in particolare la rete
S. insieme al Cardarelli, siamo le uniche due aziende che garantiscono H24 al
paziente che arriva con ictus, la possibilita' non solo della terapia fibrinolitica, quindi
terapia medica che serve a sciogliere il trombo che si è formato, ma anche la
possibilita' sempre H24 di fare la tromboaspirazione, cosi' la' dove non si riesce con
la terapia medica, o non è possibile fare la terapia medica, attraverso la
Neuroradiologia, quindi i neuroradiologi si fa' la tromboaspirazione, questo trombo
viene aspirato e quindi, oggi con queste procedure terapeutiche si riescono a ridurre
o ad evitare addirittura gli esiti dell ictus.Cosi' come siamo stati i primi a
sperimentare, quindi abbiamo consolidato la rete sempre nell'emergenza - urgenza
dell'infarto miocardico acuto, siamo stati i primi in Campania a sperimentarla, sono
diversi anni che ormai e' consolidato e quindi abbiamo ottimi risultati anche su
questo versante. Abbiamo poi, essendo un'azienda Universitaria, alcune moltissime
discipline dove si fa' ricerca ed assistenza, una di queste che anche ha
riconoscimenti nazionali, che anche al di fuori un campo piu' internazionale anche, e'
la Neurologia, dove abbiamo alcune sia ottimi risultati per la SLA, tanto per fare un
esempio, per il parkinson, quindi patologie oggi importanti, patologie croniche, che
sulle quali c'è grossa attenzione e ricerca, sulle quali abbiamo ottimi risultati. Debbo
pero' dire che se questi sono le eccellenze e i risultati che abbiamo all'interno
dell'azienda e' grazie anche non solo alle singole discipline, ma anche all'aiuto di
tutte le altre unita' operative, perche' un Ospedale funziona bene se funziona bene
tutto. Ci vuole un integrazione di tutte le unita' operative, perche' i risultati si hanno
quando tutto riesce a funzionare bene. Abbiamo ad esempio, l'area clinica, è un'
altra, sebbene logicamente specialmente in questo periodo , un'area molto
importante nostra e' soprattutto e l'area critica cosiddetta del Pronto Soccorso, in
questo momento siamo un'azienda con il piu' alto numero di eccessi in Pronto
Soccorso, solo al Ruggi facciamo circa 95 mila all'anno di accessi, in questo periodo,
nel periodo di natale, nel periodo che siamo nel picco influenzale siamo

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all'attenzione perche' abbiamo un libero afflusso di pazienti, che fa' lavorare
tantissimo gli operatori del pronto soccorso, i quali fanno turni massacranti, pero'
fronteggiare questo numero di accessi significa per l'azienda, un punto di riferimento
forte e molto importante, e quindi da questo punto di vista c'è un mio grande
ringraziamento a tutti gli operatori di questa azienda di tutte le unita' operative, che
permettono di poter avere questi risultati, i risultati sono di tutti, non fa' nulla che
appartengono a uno, piuttosto che un altro, concorrono tutti ad ottenere questi
risultati. Sto portando avanti una piena integrazione tra Universita' ed Azienda,
proprio perche' non siamo due corpi separati, e' vero che l'Universita' ha tre compiti
istituzionali: Didattica, Ricerca e Assistenza, la parte Ospedaliera ha l'assistenza,
quindi c'è un momento che quella dell'assistenza, a letto del malato, le corsie, nei
laboratori, dove pero' questa integrazione tra i professionisti universitari e quelli
ospedalieri deve essere pieno. Abbiamo presentato di recente il nuovo blocco
operatorio, perche' a breve ristrutturiamo le nostre sale operatorie, e presenteremo
il nuovo modello organizzativo, in piena integrazione l'Ospedale e l'Universita'.Lo
scorso 3 gennaio abbiamo organizzato un evento con l'ospedale e l'universita', tutti
insieme, ho deciso di fare un calendario scegliendo come tema, la donazione
d'organo, e' un calendario dove ci sono 12 personaggi televisivi, di teatro, e
personaggi del giornalismo, dove ogni uno di loro attraverso uno scatto fotografico
ha lasciato una frase sulla donazione, il calendario ha come tema, la donazione
d'organo, e di tessuti, perche' noi promuoviamo la donazione d'organo, di sangue,
del midollo, di cornie. E' stato presente in primis a questo nostro evento il Presidente
della Regione Campania Vincenzo De Luca, il Direttore generale della tutela della
salute il dottore Antonio Postiglione, in cui abbiamo presentato il calendario, e gli
obiettivi che quest'azienda si pone per l'anno 2019. E' stato un evento molto
importante e molto sentito, in cui c'è stata una fortissima partecipazione da parte di
tutti, abbiamo fatto anche un corso di formazione sulla comunicazione, dove sono
venuti a trovarci i piu' grossi giornalisti italiani, sia per la carta stampata, la radio, la
tv e il web, questo perche' e' talmente forte la comunicazione in questo periodo, che
un organizzazione complessa com'è un'azienda di queste dimensioni, 3500
dipendenti, io da direttore generale in primis, e tutti i miei direttori, ma chiunque
nell'azienda, i capi dipartimento, deve avere piena conoscenza dei nuovi strumenti
comunicativi, e delle modalita' da comunicazione, sia per il paziente, ma sia perche'
oggi la comunicazione, oggi ogni uno di loro quando va a casa vede facebook,
istagram, whatsap, quindi e' tutta comunicazione. E quindi l'azienda in un modo
nell'altro viene chiamata in causa, quindi avere conoscenza in tutti gli strumenti e di
come si comunica e' fondamentale. Per l'anno 2019 ci sono una serie di obiettivi,
punto su due assi, uno e' migliorare la qualita' nei confronti del paziente, il paziente
deve stare al centro del nostro modello organizzativo, e nei confronti del paziente
bisogna avere una grossa attenzione nella personalizzazione nella cura e
nell'umanizzazione delle cure, quindi grande attenzione verso il paziente, dall'altro,
bisogna, l'obiettivo che ci diamo, quello di migliorare ulteriormente la qualita' delle
cure, sia in termini di sicurezza, per la sicurezza del paziente e degli operatori, sia in
termini tecnico professionale, ossia, abbiamo dei buoni risultati, facciamo in modo di
consolidare questi risultati, anche negli altri campi portiamo avanti azioni di

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miglioramento per ottenere anche in altri settori ulteriori miglioramenti qualitativi
dell'assistenza in modo tale che riusciamo a coprire interamente l'offerta sanitaria,
ma sempre tenendo presente che al centro c'è il cittadino, questi sono i due assi
importanti. Lavoriamo sulle liste d'attesa che e' uno dei problemi piu' sentiti dal
cittadino, quello di avere prestazioni buone ma anche in tempi veloci, questa e' una
richiesta fondamentale per il cittadino, quindi è uno degli altri aspetti dove
lavoriamo per ridurre sempre piu' i tempi di attesa da parte del cittadino. Si
ringrazia il Direttore sanitario Cosimo Maiorino, il Direttore Amministrativo Oreste
Florenzano, e l'ufficio stampa la dottoressa Cinzia Ugatti.

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28/01/2019
                                            lacittadisalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 952
                                                                                                                          Lettori: 6.500
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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             Salerno, tagli ai reparti “doppione” al "Ruggi"

 SALERNO - Il 2019 è l’anno in cui la
 mannaia dei tagli dei reparti negli
 ospedali e nelle strutture private
 accreditate si farà sentire a Salerno e in
 provincia come in tutta la Campania. Le
 Unità operative complesse, e cioè i
 reparti, da tagliare perché in eccedenza
 in tutta la regione sono 126 e questo lo
 ha definito il decreto regionale numero
 103 dello scorso 28 dicembre, redatto in base alle indicazioni del decreto
 ministeriale numero 70 del 2015. Il più alto numero di Unità operative complesse da
 ridurre è quello delle Chirurgie generali, settore sul quale c’è anche l’attenzione
 dell’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona” di Salerno; seguono
 Ostetricia e Cardiologia, e altre 15 specialità. Sì al taglio dei reparti anche al
 “Ruggi”, ma la riduzione non c’entra con il numero dei posti letto che, a quanto
 pare, rimarrà invariato. I tagli al “Ruggi”. Alcuni direttori di unità potrebbero perdere
 il primariato per rientrare in strutture della stessa area: si lavorerà sulle tipologie dei
 reparti da tagliare e lo sguardo cadrà su quelli uguali che insistono nello stesso
 ospedale o in più presidi aziendali, e che determinano di fatto più primari per la una
 stessa specialità. Al “Ruggi”, ad esempio, ci sono 3 Chirurgie universitarie e una
 ospedaliera, e pare sia previsto proprio il taglio di quella ospedaliera, mentre
 l’Ortopedia ospedaliera e quella universitaria non dovrebbero essere toccate. «Il
 numero delle strutture complesse sarà sempre lo stesso, si lavorerà sulle eccedenze
 – ha tenuto a precisare Longo –e quelle tolte possono essere sostituite con altre
 specialità, ecco perché il numero non varia». Marcella Cavaliere

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29/01/2019                                                                                                                Pagina 22
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 6.047
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

     In calo i donatori di sangue, nuova tecnica raddoppia le
                              «risorse»

 Emergenza sangue in tutta la provincia
 di Salerno. Dal Cilento al Vallo di Diano
 all' Agro nocerineo Sarnese dalle
 strutture sanitarie arrivano gli appelli a
 donare. In linea con la media nazionale
 anche nel Salernitano si registra, al
 momento, un calo delle donazioni
 soprattutto da parte dei giovani fra i 20
 e i 30 anni. Dai sanitari e dalle diverse
 associazioni territoriali arrivano quindi
 gli inviti a recarsi presso gli appositi
 centri trasfusionali per compiere un
 piccolo ma grande gesto di generosità. A
 tal proposito una importante novità
 arriva dall' ospedale San Luca di Vallo
 della Lucania, centro di riferimento
 regionale, dove da qualche giorno è
 possibile effettuare la donazione in
 aferesi. Ad annunciarlo il responsabile
 del reparto, Giulio Feola. «L' aferesi è
 una tecnica moderna di donazione -
 spiega - che permette di estrarre dal
 sangue      solo     alcuni    componenti
 selezionati (come il plasma o le
 piastrine), restituendo altresì tutti gli altri elementi al donatore stesso». La nuova
 tecnica affiancherà la donazione tradizionale che da anni viene effettuata presso il
 San Luca di Vallo. Il reparto è stato aperto quasi trent' anni fa e serve gli utenti della
 struttura ospedaliera e le cliniche private di Vallo e Agropoli. Con la nuova tecnica si
 spera di aumentate il numero dei donatori per soddisfare le esigenze del Cilento.
 «Con il metodo dell' aferesi - spiega il dottore Feola - il sangue viene estratto in
 maniera tradizionale ed è poi immesso in un circuito sterile. Qui, mediante un
 processo di centrifugazione e filtrazione, vengono separati gli emocomponenti
 desiderati: plasma e piastrine. I globuli rossi, che contengono il ferro e l'
 emoglobina, vengono invece restituiti al donatore». Da una donazione di sangue
 intero si può estrarre solo un piccola quantità di piastrine, insufficienti a coprire il
 fabbisogno di un malato adulto. In aferesi invece si riesce a isolare una quantità di

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
piastrine per due adulti. Carmela Santi © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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29/01/2019                                                                                                                 Pagina 8

                                                                                                                           EAV: € 54.104
                                                                                                                           Lettori: 704.603
                                           Argomento: Sanità Campania

       Allergie da cibo nei bambini studio individua batteri
                             colpevoli
 GIUSEPPE DEL BELLO
 Pediatria Allergie alimentari, per bambini
 e adulti la svolta è dietro l' angolo. A
 farci sperare che a breve si riesca a
 sconfiggerle è uno studio realizzato in
 collaborazione tra Federico II, Ceinge e
 Università di Chicago che ha scoperto
 con quale meccanismo insorgono le
 allergie alimentari in età pediatrica. La
 colpa è del microbiota intestinale, i
 miliardi      di    batteri    che      abitano
 stabilmente ( senza far danno) nel nostro
 intestino. Questo in generale, se non vi
 fossero però alcune specie batteriche in
 grado di promuovere ( in alcuni casi) la
 malattia allergica e ( in altri casi) di
 tenerla lontana. Il lavoro, pubblicato sull'
 ultimo numero di Nature Medicine e
 finanziato dal ministero della Salute e
 dall' americano National institute of
 Allergy and Infectious Diseases, è stato
 coordinato dal team del napoletano
 Roberto Berni Canani, direttore di
 Allergologia pediatrica della Federico II e del Laboratorio di Immunonutrizione del
 Ceinge (ingegneria genetica e biotecnologie per la salute). Quello delle allergie
 alimentari è un problema che affligge un bambino su quattro in età scolare. «Alla
 dimostrazione che i miliardi di batteri del microbiota sono in grado sin dalle prime
 fasi della vita di influenzare in maniera decisiva sviluppo e funzioni del nostro
 sistema immunitario - premette Berni Canani - consegue che ogni influenza "
 negativa" ha ricadute " negative" sul sistema immunitario. E questo vuol dire che
 facilita il rischio di sviluppare l' allergia alimentare ». Il punto è proprio questo: oggi i
 bambini sono sempre più esposti ad influenze " negative": dall' uso indiscriminato di
 antibiotici e altri farmaci, all' abuso di junk-food (cibi spazzatura che comprendono
 snack, merendine, bevande zuccherate), all' uso eccessivo di disinfettanti
 ambientali. Le evidenze scientifiche degli studi italoamericani coordinati da Berni
 Canani, con il supporto di Rita Nocerino e Lorella Paparo e da Cathryn Nagler dell'
 università di Chicago, rivelano che l' esposizione precoce e ripetuta ( nei primi mesi

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di vita) a questi fattori faccia da apripista all' instaurarsi successivo delle allergie
alimentari. E allora ecco il codice comportamentale elaborato nei laboratori
napoletani per giocare d' anticipo. « Alimentare il bambino con latte materno e con
pietanze preparate in casa ricche di fibre e con prodotti fermentati. Ma anche
esporre i piccoli al contatto con animali domestici e ambienti rurali - rivela il
ricercatore - sono fattori in grado di regolare positivamente il microbiota intestinale
e, di conseguenza, il sistema immunitario con un effetto finale di protezione». E per
quei bimbi che già soffrono di allergia alimentare? «In questo caso - risponde Berni
Canani - è ancor più utile indirizzare e guidare il piccolo paziente a uno stile di vita e
abitudini alimentari che favoriscono il riequilibrio del microbiota e delle funzioni del
sistema immunitario promuovendo la guarigione e proteggerolo dalla comparsa di
nuove manifestazioni allergiche». Nei bambini con allergia alle proteine del latte
vaccino ( la più comune allergia alimentare in età pediatrica) queste strategie hanno
ridotto del 50% la durata della malattia e del 50% la comparsa di successive
manifestazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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29/01/2019                                                                                                                Pagina 25

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

  Ariano, il caso radioterapia in consiglio Gambacorta: faremo
                        chiarezza su tutto

 LA POLEMICA Vincenzo Grasso La sanità
 ancora in primo piano. Sarà, infatti,
 prevalentemente dedicata alla vicenda
 relativa all' avvio del servizio di
 radioterapia presso l' ospedale «S.
 Ottone Frangipane» di Ariano la seduta
 di consiglio comunale convocata per
 giovedì prossimo. Sarà il sindaco,
 Domenico Gambacorta, a fare il punto
 della      situazione,     ma      toccherà
 sicuramente al manager dell' Asl di
 Avellino, Maria Morgante, che ha
 comunicato di voler essere presente ai
 lavori della seduta consiliare, di fornire
 qualche rassicurazione in più sui tempi e
 modalità relative all' istallazione di un
 servizio sanitario fondamentale per il
 territorio e per riqualificare il nosocomio
 arianese veramente come Dea di primo
 livello.   Tutti   i   più    recenti   atti
 amministrativi e legislativi posti in
 essere dalla Regione Campania, di intesa
 con il Ministero della Salute, farebbero
 propendere per l' inesistenza di
 preoccupazioni per l' investimento di risorse da destinare sia per completare i lavori
 della struttura dove allocare il nuovo servizio ospedaliero (la nuova ala su corso
 Vittorio Emanuele) che per l' acquisto delle necessarie strumentazioni. Ci sono,
 infatti, fondi per 4,8 milioni di euro, di cui 3,7 a carico dello Stato, 770milioni a
 carico della Regione e altri 800mila a carico dell' Asl di Avellino. Ma, stando ad
 alcune recenti dichiarazioni del governatore De Luca, non sarebbe facile percorrere
 la strada che porta all' utilizzo immediato di queste risorse. Dal 24 aprile la Regione
 Campania è in attesa dal Ministero della Salute di un miliardo di euro per il piano
 dell' edilizia ospedaliera del quale, però, si contesta il criterio delle schede di
 vulnerabilità sismica. Questo comporta un vero e proprio ostacolo all' avvio dei
 lavori all' ospedale di Ariano Irpino. E non solo. Per il Governatore De Luca,
 insomma, è evidente che senza le risorse previste non si può immaginare alcun

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
necessario intervento di messa in sicurezza di qualsiasi struttura ospedaliera. E
come se non bastasse, sulla vicenda c' è anche una dura presa di posizione del
parlamentare arianese del Movimento Cinque Stelle, Generoso Maraia, secondo il
quale la Regione Campania e l' Asl di Avellino finora avrebbero fatto di tutto per
evitare di assicurare all' ospedale arianese il servizio di radioterapia. «Quello che il
Movimento 5 Stelle ha scoperto - è la tesi di Maraia - dopo aver esaminato le carte, è
che la radioterapia ad Ariano Irpino poteva essere realizzata già nel 2016 o
comunque durante questo 2019 appena cominciato». «E' importante - spiega ,
invece, il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta - che i cittadini possano
assistere ai lavori di una istituzione importante, come il consiglio comunale, aperto a
tutti, per comprendere come stanno realmente le cose. Dal 2014 questa
amministrazione e questo consiglio hanno posto in essere atti e azioni diretti a
garantire il potenziamento dell' ospedale. Sono successivamente arrivati atti
amministrativi e impegni di altre istituzioni che ci hanno tranquillizzati; siamo,
pertanto, convinti di essere sulla strada giusta. Se a questo punto dovessero venir
fuori effettivamente altri problemi, sarebbe opportuno conoscerne le ragioni ed
eventuali responsabilità. Ma siamo convinti che non ci troviamo di fronte a questa
situazione». Insomma, la presenza ad Ariano Irpino, giovedì prossimo, della manager
Morgante fa immaginare, piuttosto, il possibile diradarsi di nebbie attorno a questa
vicenda. Anche perché sono stati fatti altri importanti annunci. L' ospedale «S.
Ottone Frangipane» non solo deve dotarsi della radioterapia, ma potenziarsi
ulteriormente con i reparti di oculistica, otorinolaringoiatra ed urologia. In
programma c' è l' allestimento di altri 20 posti letto. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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