Media Monitoring per 29-01-2019 - Rassegna stampa del 29-01-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) «Morto in ospedale, nessun errore» 27 medici verso l' archiviazione .................................... 1 29/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Boot Camp, il kit per i neo genitori ........................................................................................ 2 29/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Decisione sui reparti da tagliare «Occorre integrare Ruggi e Asl» ......................................... 3 29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Due anni per i «ladri -pizzaioli» del Ruggi .............................................................................. 5 29/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO In lista d'attesa da un anno per l'intervento chirurgico ......................................................... 6 29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) L' Umberto I escluso dalla rete «ictus» rischio declassamento .............................................. 8 29/01/2019 - METROPOLIS Ospedale Umberto I Polemiche sui reparti mai inaugurati ................................................... 10 29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Ruggi, accessi record al pronto soccorso arrivano 16 medici ............................................... 11 28/01/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT “Boot Camp”, al Ruggi di Salerno kit di addestramento per i neo genitori .......................... 13 28/01/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT Kit neomamme per i Punti Nascita della Campania: l'iniziativa al Ruggi .............................. 14 28/01/2019 - WWW.ILDENARO.IT Kit neomamme per i punti nascita: domani la presentazione a Salerno ............................... 15 28/01/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT Ruggi, parla il direttore Longo: "La nostra azienda è un modello di integrazione" .............. 16 28/01/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT Salerno, tagli ai reparti “doppione” al "Ruggi" .................................................................... 20 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 21 29/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) In calo i donatori di sangue, nuova tecnica raddoppia le «risorse» ...................................... 21 Sanità Campania ............................................................................................................................. 23 29/01/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Allergie da cibo nei bambini studio individua batteri colpevoli ............................................ 23 29/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Ariano, il caso radioterapia in consiglio Gambacorta: faremo chiarezza su tutto ................ 25 29/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) «118», stop al giro degli ospedali ........................................................................................ 27 29/01/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Bimba di 9 mesi muore dopo due ricoveri: il pm ordina l' autopsia ...................................... 29 29/01/2019 - ITALIA OGGI Complotto per battere De Luca ............................................................................................ 31 29/01/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Emilio Lupo "Salute mentale: favorire l' inclusione sociale" ................................................. 33 29/01/2019 - IL MATTINO Malati in trasferta la Regione rivendica 10 milioni di crediti ................................................ 35 29/01/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Potenziati i servizi Asl sul territorio ecco otto nuovi medici da febbraio ............................. 37 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 39 29/01/2019 - LA STAMPA "Diciamo stop all' Ordine dei biologi che fa il gioco dei free-vax" ........................................ 39 29/01/2019 - LA STAMPA A casa con 200 mila ospiti invisibili ...................................................................................... 41 29/01/2019 - LA STAMPA Bebè con tre genitori ........................................................................................................... 43 29/01/2019 - LA VERITÀ L' Asl chiede la «razza» agli alunni: è polemica .................................................................... 46
29/01/2019 - LA STAMPA La cura sarà solo per te ........................................................................................................ 48 29/01/2019 - LA STAMPA La sfida è saper invecchiare ................................................................................................. 50 29/01/2019 - LA REPUBBLICA La sfida del rettore di Ferrara "Via il numero chiuso a Medicina" ........................................ 52 29/01/2019 - LA STAMPA Milano non è Kinshasa Di che cosa ci si ammala nel pianeta "glocal" .................................. 54 29/01/2019 - LIBERO Operato all' addome i medici scordano una garza dentro .................................................... 56 29/01/2019 - IL TEMPO Pazienti in barella e ambulanze ferme ................................................................................. 57 29/01/2019 - IL TEMPO Sette cappellani all' Umberto I Costeranno 270mila euro .................................................... 59
29/01/2019 Pagina 26 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.180 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Morto in ospedale, nessun errore» 27 medici verso l' archiviazione Viviana De Vita IL CASO IL CASO Un' infezione polmonare causata da batteri ospedalieri contratti nelle tre strutture sanitarie in cui è stato ricoverato. Sono le conclusioni dei medici legali Antonio Romito e Giovanni Zotti a mettere nero su bianco sul decesso di Raffaele Pastore, il 71enne di Maiori morto lo scorso 28 luglio nel reparto malattie infettive del Ruggi per una complicanza legata a un intervento cardiaco effettuato due mesi prima in una clinica di Mercogliano. Esclusa ogni imperizia da parte dei sanitari che hanno eseguito l' intervento, le cause del decesso sono da ascriversi a sepsi sopraggiunta nel corso della degenza del paziente, all' interno di tutte e tre le strutture in cui è stato ricoverato. Proprio sulla base di queste conclusioni il pm Roberto Penna ha avanzato richiesta di archiviazione per i 27 sanitari indagati. Si tratta di dodici sanitari del Ruggi, dieci della clinica Montevergine di Mercogliano dove è stato effettuato l' intervento e cinque del centro riabilitativo dell' ospedale Criscuolo/don Gnocchi di Sant' Angelo dei Lombardi dove l' uomo era stato trasferito l' 8 giugno prima di finire in gravissime condizioni al nosocomio di via San Leonardo. A carico degli indagati, rappresentati dagli avvocati Carmine Giovine, Silverio Sica, Olindo Preziosi e Vito Mennella, è stata esclusa ogni responsabilità in ordine all' intervento, eseguito correttamente. Immediata la richiesta di opposizione avanzata dal legale della famiglia Pastore, Vincenzo Rispoli, che pone l' accento «sull' irragionevole esposizione del paziente a rischio non ammissibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 2 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Boot Camp, il kit per i neo genitori SALERNO. Sarà presentato stamani al Ruggi Boot Camp, un vero e proprio kit di addestramento per i neo genitori della Campania con consigli e suggerimenti utili per le famiglie con bambini e bambine dentro e fuori la pancia di mamma. L'assessore alle Pari opportunità della Regione Campania, Chiara Marcian, consegnerà i primi kit al reparto di Ostetricia e Ginecologia accompagnata dal Direttore generale del Ruggi, Giuseppe Longo, con l'intenzione di promuovere iniziative di sostegno e indicazioni di buone pratiche rivolte ai neo genitori . Assieme al kit sarà distribuita alle mamme ed ai papà una guida pratica per genitori realizzata dalla Società italiana pediatria preventiva e sociale, da Società italiana medicina perinatale, dalla Federazione italiana medici pediatri e dall'Associazione italiana genitori. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 2 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Decisione sui reparti da tagliare «Occorre integrare Ruggi e Asl» Marcella Cavaliere SALERNO L'attuazione del piano ospedaliero regionale a firmato dal governatore Vincenzo De Luca preoccupa, soprattutto perché c'è l'incognita dei reparti che dovranno essere tagliati nelle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate: in tutta la regione si tratta di 126 unità operative complesse. Dunque una ridistribuzione dei servizi che vedrà impegnati gli ospedali dell'Azienda ospedaliera universitaria Ruggi d'Aragona di Salerno e quelli dell'Azienda sanitaria locale di Salerno, guidate rispettivamente dal direttore generale Giuseppe Longo e dal commissario straordinario Mario Iervolino. Entrambi dovranno cancellare dei primari dalla pianta organica per evitare un eccesso di unità operative complesse (e, quindi, di primari) che svolgono gli stessi ruoli. Successivamente, sempre in rapporto ai posti letto complessivi, potranno essere attivate altre unità operative di specialistiche per le quali non ri registrano esuberi. Si complica la questione per l'Azienda Ruggi, che i reparti doppione li ha anche per ilo fatto di dover soddisfare sia l'assistenza ospedaliera sia rispondere alle logiche di didattica e di ricerca universitaria, con posti letto assegnati anche a primari-docenti. Si riapre l'eterna querelle tra ospedalieri e universitari e su chi rischia di più di essere penalizzato. Quindi la questione che si pone, e di questo si discute nelle corsie, è quante e quali unità verranno declassate. Proprio in questa fase delicata, che si è aperta con il decreto regionale 103 del 28 dicembre scorso sulla scorta di direttive ministeriali, è chiamato a svolgere il ruolo di nuovo direttore del Dipartimento di Medicina dell'ateneo di Salerno, dopo il docente Mario Capunzo, il professore ordinario Carmine Vecchione, laureato in Medicina nel 1994 e specializzato in Cardiologia nel 1999, coordinatore e docente dei corsi di laurea delle professioni sanitarie e direttore del programma infra-dipartimentale di riabilitazione cardiologica e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ed è proprio la cardiologia una delle specialità cliniche finite sotto la lente d'ingrandimento del decreto regionale: è, infatti, al terzo posto della classifica dei reparti da tagliare (-15 in tutta la regione), subito dopo la chirurgia generale (-37) che è al primo posto e ostetrica e ginecologia al secondo (-22). Più che seguire esclusivamente logiche aziendali, quello che auspicano i sindacalisti è che ci sia una progettualità territoriale rispetto ai tagli, che tenga conto di una visione più ampia del territorio per integrare nel migliore dei modi l'assistenza sanitaria offerta dagli ospedali del Ruggi con quella dei presidi dell'Asl. Preoccupazione ha espresso Biagio Tomasco (Nursind, sindacato infermieri): «C'è un continuo rincorrersi di modifiche sugli assetti già predisposti, che ingenerano confusione negli operatori e nella cittadinanza, e non permettono di avere una visione d'insieme che possa dare il via a una programmazione sanitaria che ogni dg o commissario devo mettere in atto». E di qui le riflessioni, spesso note, sui passi incompiuti della sanità campana. Nonostante i Lea (livelli essenziali di assistenza) siano migliorati rispetto al passato, la Campania ha raggiunto 153 punti ma la quota minima degli indicatori è 160. Per l'Asl, c'è incertezza sui punti nascita in deroga di Vallo, Polla e Sapri (a giugno prossimo il verdetto del Comitato nascite nazionali). Si tratta, inoltre, di capire sel'ospedale di Nocera diventerà più qualificato per l'emergenza (Dea II livello), se verranno attivati altri reparti a Vallo e se sarà prevista la dialisi. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 26 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 2.247 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Due anni per i «ladri -pizzaioli» del Ruggi Condannati, in abbreviato, ad un anno ciascuno i due salernitani che misero a segno un furto nel reparto di oculista del Ruggi. I due (difesi dagli avvocati Ilca Meloro e Maurizio De Feo) si erano introdotti in ospedale con dei cartoni per le pizze, per portare via dispositivi elettronici ed altri apparati specialistici. Refurtiva che venne nascosta all' interno di un carrello per la spesa: pensavano di eludere la sorveglianza. Ma non fu così: mentre tentavano di far perdere le tracce, furono arrestati. an. tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 2 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona In lista d'attesa da un anno per l'intervento chirurgico Eleonora Tedesco SALERNO Nel febbraio del 2017 viene portato al pronto soccorso dell'ospedale Ruggi d'Aragona per un malore. La preoccupazione per Antonio Bassi è grande, ma quello che scoprirà solo dopo è quanto lungo possa essere il calvario imposto dalla burocrazia sanitaria. Una volta visitato, i medici decidono di trasferirlo nel reparto di urologia. Qui gli viene diagnosticato un problema alla prostata e la presenza di calcoli e si decide per un intervento chirurgico. I medici lo tranquillizzano: non c'è un'urgenza, quindi il suo nome viene inserito in lista d'attesa e il paziente viene dimesso con il catetere. Paziente, Antonio Bassi lo è in tutti i sensi perché da quel momento è trascorso un anno ed aspetta ancora di essere chiamato. Dopo 50 anni di lavoro in macelleria, con la pensione minima, è anche costretto a pagare una persone che periodicamente sostituisca il catetere che con il passare dei mesi sta creando anche tutta una serie di fastidi. «Ogni seduta spiega mi costa almeno 25 euro e sta diventando anche questo un peso che ho difficoltà a sopportare. Vivo con una pensione di pochi soldi ma non posso fare altrimenti, perché per questo tipo di operazioni c'è bisogno di una persona che sia qualificata e che sappia come procedere. Se, invece, avessi fatto l'intervento chirurgico, a quest'ora non avrei anche questo problema». Qualche mese fa, tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, anche la beffa: «Sono stato chiamato in ospedale racconta e per due giorni mi sono stati fatti una serie di esami e di analisi, ho anche incontrato il medico anestesista e mi hanno detto che di lì a qualche giorno, compatibilmente con il periodo di ferie, si sarebbe fatto l'intervento. Invece, mi pare di aver capito che prima si era allagata la sala operatoria, poi che per precise direttive della direzione generale la lista d'attesa dove sono iscritto è stata bloccata. Fatto sta che non vedo fine a questa situazione che sta diventando insostenibile da gestire». L'ultima telefonata, per chiedere informazioni e provare ad avere almeno un risposta definitiva, il signor Bassi l'ha fatta appena qualche giorno fa: «Mi hanno detto che il mio nome è il quarto della lista, ma non sanno ancora Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dirmi quando sarà possibile fare l'operazione». Eppure le ha provate davvero tutte, anche a rivolgersi a un medico attraverso lo studio privato. «Ho fatto dei sacrifici chiarisce perché ho pensato che se mi fossi fatto visitare a pagamento i tempi si sarebbero ridotti, invece, non è così, a meno che non si abbia la possibilità di andare altrove ma per me già è un onere avere una persona che viene ad assistermi per il catetere, figuriamoci se posso pensare ad altre possibilità che non siano quelle dell'ospedale di Salerno». Una volta, durante una delle tante telefonate fatte in quest'anno per capire che cosa stesse accadendo, il signor Bassi si è anche sentito dire che avendo la fortuna di non essere malato di tumore non aveva ragione di protestare per l'attesa così prolungata. «Mi sarei forse dovuto augurare di avere un male peggiore di quello che ho per essere curato anche io? E, comunque, mi risulta che anche persone in condizioni più serie delle mie hanno dovuto attende del tempo. Il fatto è che non comprendo che senso abbia questo ulteriore rimpallarsi le responsabilità con la direzione generale e non riesco a capacitarmi della ragione di questa attesa così tanto lunga, a maggior ragione se mi dicono che siamo soltanto in quattro persone a dover fare un intervento urologico». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 8.170 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona L' Umberto I escluso dalla rete «ictus» rischio declassamento `La struttura non è più un hub ma è classificata come spoke Terapia neonatale, gli infermieri chiedono di cambiare reparto NOCERA INFERIORE Nello Ferrigno L' Umberto I rischia davvero di essere ridimensionato. E il processo sarebbe già in atto se si tiene conto dell' esclusione dell' ospedale di Nocera Inferiore dalla rete di emergenza dell' ictus. Lo sostiene Biagio Tomasco, responsabile provinciale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. Le sue considerazioni sono contenute in una più vasta relazione che esplicita le osservazioni del sindacato in merito al Piano ospedaliero regionale riferito alla provincia di Salerno. Tomasco prende spunto dalla rete dell' ictus. «L' ospedale nocerino ha scritto in una nota inviata alla Regione Campania ha perso l' hub nella rete icuts, essendo stato classificato come spoke, il che risulta deleterio tanto per l' Asl Salerno, che per l' azienda ospedaliera universitaria Ruggi d' Aragona, che in questo modo si vedrà costretta a dover dare risposte ad un' intera provincia in un contesto già di per sé critico, viste le note difficoltà dell' ospedale salernitano, in tema di carenza di personale». LA FERITA Tomasco riapre una ferita non rimarginata, che è quella del mancato riconoscimento dell' ospedale nocerino come Dea di secondo livello «nonostante annunci e promesse fatte in occasioni di cerimonie ed inaugurazioni. Eppure scrive il sindacalista il parametro individuato del decreto ministeriale 70/2015, ovvero il bacino di utenza compreso tra 600 mila e un milione e 200 mila abitanti, permetteva tale individuazione, così come ha consentito di individuare i Dea di primo livello». Tomasco mette in gioco anche il numero di Dea di primo livello approvato nel piano regionale. «Considerato il numero di residenti della provincia salernitana (1.106.506 abitanti) ha spiegato il rappresentante provinciale del Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Nursind si potevano attivare sino ad un massimo di Dea di primo livello, invece sono sei: Sapri, Sarno e Polla che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti di Nocera, Vallo della Lucania, Battiglia-Eboli-Roccadaspide. Tanto fa sorgere una domanda, tra i sei Dea di primo livello attivati, due risultano essere ridondanti, quindi vorremmo capire quali di questi rischi un domani di essere declassato?». Un altro esempio sul possibile ridimensionamento dell' Umberto I arriva dalla situazione che si è venuta a creare nella divisione di Terapia intensiva neonatale. Il personale infermieristico ha chiesto il trasferimento in blocco a causa di alcuni ordini di servizio che sposterebbero alcuni di loro ad effettuare prestazioni nel nido del reparto di ginecologia e ostetricia. «È il segnale sostiene un operatore della Tin che si vuole ridurre l' attività di questo reparto». Dai vertici aziendali e ospedalieri viene, però, bocciata una simile ipotesi, si tratta di un' emergenza dovuta alla carenza del personale, problema presente ovunque. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 23 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ospedale Umberto I Polemiche sui reparti mai inaugurati Tra luci (poche) e ombre (molte). Il Nursind fa il punto sul piano ospedaliero della Regione Campania, evidenziando le principali criticità in una nota inviata al governatore, Vincenzo De Luca, e ai vertici di Ruggi e Asl. Tra i temi al centro del dibattito non può mancare l'accreditamento dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. «Come mai non si è inteso procedere sulla scorta degli annunci fatti in loco in occasione delle cerimonie di apertura dei vari reparti, ovvero quello di farlo diventare Dea di II livello? si chiede Biagio Tomasco Il bacino di utenza compreso tra 600mila e 1 milione e 200mila abitanti permetteva tale individuazione, così come ha permesso l'individuazione dei Dea di I livello». Insomma, il sindacato si allinea alla posizione del primo cittadino di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, il quale aveva chiesto alla Regione uno sforzo per l'accreditamento del presidio ospedaliero Umberto I come Dea di II livello, di modo che lo stesso venisse messo anche al centro di un piano per il potenziamento, specie dal punto di vista delle risorse umane. «Intanto prosegue la nota del sindacalista del Nursind l'Umberto I ha perso l'hub nella rete ictus, essendo stato classificato come spoke, il che risulta essere deleterio tanto per l'Asl Salerno che per il Ruggi, che in questo modo dovrà dare risposte a un'intera provincia, in un contesto già di per sé border line». E se a tenere banco per quanto riguarda la provincia Sud è la questione dei punti nascite (al momento sono stati prorogati quelli di Polla e Sapri ma solo fino al pronunciamento del comitato nascite nel giugno 2019), sull'ospedale Ruggi il Nursind rimarca il sovraffollamento cui il personale della struttura deve quotidianamente far fronte e «l'enorme mobilità passiva interaziendale che vede l'Asl di Salerno continuamente in debito con l'azienda universitaria». In conclusione, a giudizio del sindacato, si tratta di un piano «con poche luci e molte ombre, per questo motivo rimaniamo critici dinanzi a una programmazione che si presentava fantasmagorica, ma altro non fa che rimandare i problemi a tempi migliori». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 22 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 9.623 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ruggi, accessi record al pronto soccorso arrivano 16 medici Sabino Russo In arrivo sedici medici per il pronto soccorso. Stilata la graduatoria finale del bando di concorso per la nomina degli specialisti d' accettazione e d' urgenza. Prima risposta dunque, al reparto dell' ospedale Ruggi, il primo in Campania per accessi, così come degli altri quattro presidi ospedalieri dell' azienda sanitaria, alle prese da diverse settimane con un boom di arrivi, che hanno reso necessario l' istituzione di un tavolo tecnico permanente da parte del manager Giuseppe Longo. I PRESIDI A Salerno, tra pronto soccorso, osservazione breve intensiva, che insieme formano una sola struttura complessa, e medicina d' urgenza, sono presenti in organico 16-17 camici bianchi. Solo per pronto soccorso e Obi invece, secondo gli standard minimi richiesti, i medici dovrebbero essere almeno 25. A oggi però, considerando che fra i medici di tutte le strutture alcuni sono esonerati dai turni di guardia, due sono specialisti ambulatoriali e uno con avviso pubblico, la situazione ancora più difficile di quella che sembra. La speranza è che i sedici specialisti in arrivo, possano finalmente dare una boccata d' ossigeno a tutti gli operatori, dopo che nei mesi scorsi era stato già indetto un concorso e assunto dieci medici, molti dei quali però avevano preferito altre strade, perché la vita del pronto soccorso è davvero difficile. «Finalmente è stato pubblicato il concorso per i 16 posti di medicina e chirurgia d' accettazione e d' urgenza spiega Angelo Gerbasio, direttore sanitario del presidio Ruggi Dovremmo sopperire, così, almeno in parte, alle esigenze dei quattro pronto soccorso dell' azienda». Proprio alcuni giorni fa le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil avevano denunciato la presenza di «un solo medico con 53 accessi, così come 83 arrivi simultanei, di cui 8 in codice rosso, senza avere i lettini a disposizione per accomodarli», invitando la direzione strategica ad aumentare i posti letto in osservazione breve intensiva e ad adeguare la dotazione organica in forza al reparto, aggiungendosi alle contromosse già adottate dal Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
direttore generale Longo: blocco dei ricoveri programmati e aumento dei posti letto nei reparti interessati. Quello dell' azienda ospedaliera, per volume di arrivi, è il primo soccorso della Campania, con 95mila accessi annui in via San Leonardo (17 mila in più rispetto al 2017) e 140 mila complessivi tra tutti i plessi, staccando ancora il Cardarelli, fermo a 85mila. Per questo motivo, oltre al rafforzamento delle unità lavorative e al tavolo tecnico permanente, si è pensato anche all' introduzione del bed manager, che avrà il compito di garantire un' adatta movimentazione del paziente, dall' ammissione alla dimissione, creando le condizioni per usare al meglio tutti i posti letto disponibili nella struttura. IL MONITORAGGIO Nello specifico, interverrà: nel monitoraggio dei ricoveri in acuto dal pronto soccorso verso i reparti di degenza ordinaria; nella gestione dei posti letto, agendo secondo la domanda giornaliera, chiudendo i posti letto non disponibili, oppure programmandone la riapertura concordandolo preventivamente con il reparto; nello sfollamento dei pazienti delle aree critiche, disponendone il trasferimento verso le altre degenze per acuti; nello sfollamento del pronto soccorso; tale attività si concretizza nell' allocazione dei pazienti nei diversi reparti, sulla base di disponibilità giornaliere concordate. Nel caso in cui i posti letto non fossero sufficienti a esaurire le richieste, il bed manager provvederà all' attuazione di misure straordinarie, attraverso la richiesta di posti letto aggiuntivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/01/2019 salernonotizie.it EAV: € 822 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web “Boot Camp”, al Ruggi di Salerno kit di addestramento per i neo genitori Martedì 29 gennaio, alle ore 10.30, presso la Sala Scozia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, sarà presentato “Boot Camp”, un vero e proprio kit di addestramento per i neo genitori della Campania con consigli e suggerimenti utili per le famiglie con bambini e bambine “dentro e fuori la pancia di mamma”. L’Assessore alle Pari Opportunità della Regione Campania Chiara Marciani consegnerà i primi kit al reparto di Ostetricia e Ginecologia di Salerno accompagnata dal Direttore Generale del Ruggi, Giuseppe Longo, con l’intenzione di promuovere iniziative di sostegno e indicazioni di buone pratiche rivolte ai neo genitori per renderli sempre più consapevoli del loro ruolo per la salute dei figli e per la promozione del loro benessere. L’azione di sensibilizzazione, soprattutto verso i neo genitori della Campania, su azioni e strumenti messi in atto a favore della salute del loro bambino, ha l’obiettivo di renderli consapevoli dell’impegno per uno sviluppo sano e privo di rischi per la sua alimentazione e per la salvaguardia del suo benessere. Assieme al kit, sarà distribuita alle mamme ed ai papà una guida pratica per genitori realizzata dalla Società Italiana Pediatria Preventiva e Sociale, Società Italiana Medicina Perinatale, Federazione Italiana Medici Pediatri e Associazione Italiana Genitori. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/01/2019 salernotoday.it EAV: € 721 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Kit neomamme per i Punti Nascita della Campania: l'iniziativa al Ruggi L’assessore alle Pari Opportunità della Regione Campania, Chiara Marciani, consegnerà i primi kit al reparto di Ostetricia e Ginecologia di Salerno accompagnata dal Direttore Generale del Ruggi, Giuseppe Longo, con l’intenzione di promuovere iniziative di sostegno e indicazioni di buone pratiche rivolte ai neo genitori per renderli sempre più consapevoli del loro ruolo per la salute dei figli e per la promozione del loro benessere. La guida Assieme al kit, sarà distribuita alle mamme ed ai papà una guida pratica per genitori realizzata dalla Società Italiana Pediatria Preventiva e Sociale, Società Italiana Medicina Perinatale, Federazione Italiana Medici Pediatri e Associazione Italiana Genitori. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/01/2019 EAV: € 382 Lettori: 1.433 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Kit neomamme per i punti nascita: domani la presentazione a Salerno Domani, martedì 29, alle ore 10.30, presso la Sala Scozia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, sarà presentato “Boot Camp”, un vero e proprio kit di addestramento per i neo genitori della Campania con consigli e suggerimenti utili per le famiglie con bambini e bambine “dentro e fuori la pancia di mamma”. L’assessore alle Pari opportunità Chiara Marciani e il Direttore Generale del Ruggi, Giuseppe Longo, consegneranno i primi kit ed una guida pratica per genitori al reparto di ostetricia e ginecologia con l’intenzione di promuovere iniziative di sostegno e indicazioni di buone prassi rivolte ai neo genitori. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/01/2019 salernotoday.it EAV: € 928 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ruggi, parla il direttore Longo: "La nostra azienda è un modello di integrazione" Il Direttore Generale Giuseppe Longo dell'Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni Di Dio e Ruggi D'AragonaLa nostra Azienda Ospedaliera Universitaria e' un modello di integrazione tra la componente Ospedaliera e la componente Universitaria, ed è un, diciamo, nell'ambito della provincia di Salerno la piu' grossa azienda universitaria, è costituita da, in realta' sono cinque Ospedali, perche' c'è l'ospedale cittadino di Salerno che e' il San Leonardo, o meglio conosciuto come ospedale Ruggi, dopodiche' comprende l'azienda sanitaria, anche l'ospedale di Cava, l'ospedale di Mercato San Severino , il Da Procida che un ospedale di indirizzo riabilitativo, e per ultimo l'ospedale Interova e' un ospedale che serve a fronteggiare le emergenze della Costiera Amalfitana, e che e' a Castiglione di Ravello, quindi copre tutto l'ambito della Costiera Amalfitana. Il nostro Ospedale San Giovanni Di Dio e Ruggi D'Aragona si contraddistingue per alcune eccellenze, diverse di queste sono riconosciute dall'AGENAS, che e' l'agenzia per i servizi sanitari, che il Ministero utilizza come braccio tecnico, come tecnico struttura, abbiamo l'Area cardiovascolare e in quest'ambito ci sono le cardiochirurgie, le nostre cardiochirurgie, da un esame dai report che vengono annualmente pubblicati dall'AGENAS risulta che in molte procedure, in modo particolare, dei Bypass della sostituzione valvolare, l'indice di mortalita' che e' un indicatore di esito, nel senso ci fa' capire la bonta' da un punto di vista clinico della procedura, e' piu' basso in Italia, quindi primeggiamo da questo punto di vista nell'Area Cardiochirurgica, un'altra Area dove abbiamo ottimi risultati ed e' sempre un'area sotto sorveglianza da parte dell'Agenas, è la frattura del femore, nel senso che e' particolare nei pazienti al di sopra dei 65 anni secondo di standard internazionali deve avere un tempo entro le 48 ore per poter essere operato, allungare il tempo significa esporre a rischio il paziente, perche' piu' passa tempo, piu' ci sono possibilita' di complicanze nel percorso di cura.Da noi i livelli ci posizioniamo diciamo, tra i primi in Italia, siamo terzi, quarti, ma addirittura al Ruggi abbiamo, l'indicatore Nazionale prevede che il 65 per cento dei soggetti con frattura al femore sia garantito entro 48 ore l'intervento, noi addirittura siamo sull'82-83 per cento, siamo molto molto avanti, quindi abbiamo dei migliori risultati Regionali a livello Nazionale ci posizioniamo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Queste sono due aree come abbiamo detto che, i cui risultati sono proprio evidenti per questo punto di vista, poi abbiamo altre aree, dove eccediamo proprio per la qualita' e la bonta' appunto dell'intervento, teniamo la rete dei trapianti, il trapianto di rene dove l'Istituto superiore di sanita' , quindi un altro ente diverso dall'Agenas ma sempre un ente nazionale, ci dice che l'esito, la sopravvivenza dei pazienti con il trapianto di rene qui' a Salerno, e' uno dei migliori in Italia.E quindi questo è un altro elemento di certificazione che abbiamo, cosi' come abbiamo i trapianti di midollo, per combattere appunto tutta una serie di malattie in modo particolare con le oncoematologiche che colpiscono sia la fascia pediatrica, che la fadcia adulta, e quindi, che e' un altro punto, diciamo un fiore all'occhiello da parte dell'Azienda. Abbiamo l'Area Gastroenterologica, quella che in modo particolare, sia la parte Endoscopica che la parte clinica, sia sul versante Ospedaliero che sul versante Universitario, abbiamo due Endoscopie, uno qui' al Ruggi, l'altra a Mercato San Severino che sono possiamo dire due Gastroenterologie i cui risultati sono portati a livello nazionale ma anche internazionale,con pubblicazioni e lavori che vengono riconosciuti a livello internazionali, qiuindi sono due punti di attrazione nella Regione, perche' abbiamo anche un'ottima mobilita' attiva in questo caso. Abbiamo per la Regione Campania nell'ambito dell'emergenza - urgenza, in particolare la rete S. insieme al Cardarelli, siamo le uniche due aziende che garantiscono H24 al paziente che arriva con ictus, la possibilita' non solo della terapia fibrinolitica, quindi terapia medica che serve a sciogliere il trombo che si è formato, ma anche la possibilita' sempre H24 di fare la tromboaspirazione, cosi' la' dove non si riesce con la terapia medica, o non è possibile fare la terapia medica, attraverso la Neuroradiologia, quindi i neuroradiologi si fa' la tromboaspirazione, questo trombo viene aspirato e quindi, oggi con queste procedure terapeutiche si riescono a ridurre o ad evitare addirittura gli esiti dell ictus.Cosi' come siamo stati i primi a sperimentare, quindi abbiamo consolidato la rete sempre nell'emergenza - urgenza dell'infarto miocardico acuto, siamo stati i primi in Campania a sperimentarla, sono diversi anni che ormai e' consolidato e quindi abbiamo ottimi risultati anche su questo versante. Abbiamo poi, essendo un'azienda Universitaria, alcune moltissime discipline dove si fa' ricerca ed assistenza, una di queste che anche ha riconoscimenti nazionali, che anche al di fuori un campo piu' internazionale anche, e' la Neurologia, dove abbiamo alcune sia ottimi risultati per la SLA, tanto per fare un esempio, per il parkinson, quindi patologie oggi importanti, patologie croniche, che sulle quali c'è grossa attenzione e ricerca, sulle quali abbiamo ottimi risultati. Debbo pero' dire che se questi sono le eccellenze e i risultati che abbiamo all'interno dell'azienda e' grazie anche non solo alle singole discipline, ma anche all'aiuto di tutte le altre unita' operative, perche' un Ospedale funziona bene se funziona bene tutto. Ci vuole un integrazione di tutte le unita' operative, perche' i risultati si hanno quando tutto riesce a funzionare bene. Abbiamo ad esempio, l'area clinica, è un' altra, sebbene logicamente specialmente in questo periodo , un'area molto importante nostra e' soprattutto e l'area critica cosiddetta del Pronto Soccorso, in questo momento siamo un'azienda con il piu' alto numero di eccessi in Pronto Soccorso, solo al Ruggi facciamo circa 95 mila all'anno di accessi, in questo periodo, nel periodo di natale, nel periodo che siamo nel picco influenzale siamo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
all'attenzione perche' abbiamo un libero afflusso di pazienti, che fa' lavorare tantissimo gli operatori del pronto soccorso, i quali fanno turni massacranti, pero' fronteggiare questo numero di accessi significa per l'azienda, un punto di riferimento forte e molto importante, e quindi da questo punto di vista c'è un mio grande ringraziamento a tutti gli operatori di questa azienda di tutte le unita' operative, che permettono di poter avere questi risultati, i risultati sono di tutti, non fa' nulla che appartengono a uno, piuttosto che un altro, concorrono tutti ad ottenere questi risultati. Sto portando avanti una piena integrazione tra Universita' ed Azienda, proprio perche' non siamo due corpi separati, e' vero che l'Universita' ha tre compiti istituzionali: Didattica, Ricerca e Assistenza, la parte Ospedaliera ha l'assistenza, quindi c'è un momento che quella dell'assistenza, a letto del malato, le corsie, nei laboratori, dove pero' questa integrazione tra i professionisti universitari e quelli ospedalieri deve essere pieno. Abbiamo presentato di recente il nuovo blocco operatorio, perche' a breve ristrutturiamo le nostre sale operatorie, e presenteremo il nuovo modello organizzativo, in piena integrazione l'Ospedale e l'Universita'.Lo scorso 3 gennaio abbiamo organizzato un evento con l'ospedale e l'universita', tutti insieme, ho deciso di fare un calendario scegliendo come tema, la donazione d'organo, e' un calendario dove ci sono 12 personaggi televisivi, di teatro, e personaggi del giornalismo, dove ogni uno di loro attraverso uno scatto fotografico ha lasciato una frase sulla donazione, il calendario ha come tema, la donazione d'organo, e di tessuti, perche' noi promuoviamo la donazione d'organo, di sangue, del midollo, di cornie. E' stato presente in primis a questo nostro evento il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il Direttore generale della tutela della salute il dottore Antonio Postiglione, in cui abbiamo presentato il calendario, e gli obiettivi che quest'azienda si pone per l'anno 2019. E' stato un evento molto importante e molto sentito, in cui c'è stata una fortissima partecipazione da parte di tutti, abbiamo fatto anche un corso di formazione sulla comunicazione, dove sono venuti a trovarci i piu' grossi giornalisti italiani, sia per la carta stampata, la radio, la tv e il web, questo perche' e' talmente forte la comunicazione in questo periodo, che un organizzazione complessa com'è un'azienda di queste dimensioni, 3500 dipendenti, io da direttore generale in primis, e tutti i miei direttori, ma chiunque nell'azienda, i capi dipartimento, deve avere piena conoscenza dei nuovi strumenti comunicativi, e delle modalita' da comunicazione, sia per il paziente, ma sia perche' oggi la comunicazione, oggi ogni uno di loro quando va a casa vede facebook, istagram, whatsap, quindi e' tutta comunicazione. E quindi l'azienda in un modo nell'altro viene chiamata in causa, quindi avere conoscenza in tutti gli strumenti e di come si comunica e' fondamentale. Per l'anno 2019 ci sono una serie di obiettivi, punto su due assi, uno e' migliorare la qualita' nei confronti del paziente, il paziente deve stare al centro del nostro modello organizzativo, e nei confronti del paziente bisogna avere una grossa attenzione nella personalizzazione nella cura e nell'umanizzazione delle cure, quindi grande attenzione verso il paziente, dall'altro, bisogna, l'obiettivo che ci diamo, quello di migliorare ulteriormente la qualita' delle cure, sia in termini di sicurezza, per la sicurezza del paziente e degli operatori, sia in termini tecnico professionale, ossia, abbiamo dei buoni risultati, facciamo in modo di consolidare questi risultati, anche negli altri campi portiamo avanti azioni di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
miglioramento per ottenere anche in altri settori ulteriori miglioramenti qualitativi dell'assistenza in modo tale che riusciamo a coprire interamente l'offerta sanitaria, ma sempre tenendo presente che al centro c'è il cittadino, questi sono i due assi importanti. Lavoriamo sulle liste d'attesa che e' uno dei problemi piu' sentiti dal cittadino, quello di avere prestazioni buone ma anche in tempi veloci, questa e' una richiesta fondamentale per il cittadino, quindi è uno degli altri aspetti dove lavoriamo per ridurre sempre piu' i tempi di attesa da parte del cittadino. Si ringrazia il Direttore sanitario Cosimo Maiorino, il Direttore Amministrativo Oreste Florenzano, e l'ufficio stampa la dottoressa Cinzia Ugatti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/01/2019 lacittadisalerno.it EAV: € 952 Lettori: 6.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, tagli ai reparti “doppione” al "Ruggi" SALERNO - Il 2019 è l’anno in cui la mannaia dei tagli dei reparti negli ospedali e nelle strutture private accreditate si farà sentire a Salerno e in provincia come in tutta la Campania. Le Unità operative complesse, e cioè i reparti, da tagliare perché in eccedenza in tutta la regione sono 126 e questo lo ha definito il decreto regionale numero 103 dello scorso 28 dicembre, redatto in base alle indicazioni del decreto ministeriale numero 70 del 2015. Il più alto numero di Unità operative complesse da ridurre è quello delle Chirurgie generali, settore sul quale c’è anche l’attenzione dell’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona” di Salerno; seguono Ostetricia e Cardiologia, e altre 15 specialità. Sì al taglio dei reparti anche al “Ruggi”, ma la riduzione non c’entra con il numero dei posti letto che, a quanto pare, rimarrà invariato. I tagli al “Ruggi”. Alcuni direttori di unità potrebbero perdere il primariato per rientrare in strutture della stessa area: si lavorerà sulle tipologie dei reparti da tagliare e lo sguardo cadrà su quelli uguali che insistono nello stesso ospedale o in più presidi aziendali, e che determinano di fatto più primari per la una stessa specialità. Al “Ruggi”, ad esempio, ci sono 3 Chirurgie universitarie e una ospedaliera, e pare sia previsto proprio il taglio di quella ospedaliera, mentre l’Ortopedia ospedaliera e quella universitaria non dovrebbero essere toccate. «Il numero delle strutture complesse sarà sempre lo stesso, si lavorerà sulle eccedenze – ha tenuto a precisare Longo –e quelle tolte possono essere sostituite con altre specialità, ecco perché il numero non varia». Marcella Cavaliere Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 22 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 6.047 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia In calo i donatori di sangue, nuova tecnica raddoppia le «risorse» Emergenza sangue in tutta la provincia di Salerno. Dal Cilento al Vallo di Diano all' Agro nocerineo Sarnese dalle strutture sanitarie arrivano gli appelli a donare. In linea con la media nazionale anche nel Salernitano si registra, al momento, un calo delle donazioni soprattutto da parte dei giovani fra i 20 e i 30 anni. Dai sanitari e dalle diverse associazioni territoriali arrivano quindi gli inviti a recarsi presso gli appositi centri trasfusionali per compiere un piccolo ma grande gesto di generosità. A tal proposito una importante novità arriva dall' ospedale San Luca di Vallo della Lucania, centro di riferimento regionale, dove da qualche giorno è possibile effettuare la donazione in aferesi. Ad annunciarlo il responsabile del reparto, Giulio Feola. «L' aferesi è una tecnica moderna di donazione - spiega - che permette di estrarre dal sangue solo alcuni componenti selezionati (come il plasma o le piastrine), restituendo altresì tutti gli altri elementi al donatore stesso». La nuova tecnica affiancherà la donazione tradizionale che da anni viene effettuata presso il San Luca di Vallo. Il reparto è stato aperto quasi trent' anni fa e serve gli utenti della struttura ospedaliera e le cliniche private di Vallo e Agropoli. Con la nuova tecnica si spera di aumentate il numero dei donatori per soddisfare le esigenze del Cilento. «Con il metodo dell' aferesi - spiega il dottore Feola - il sangue viene estratto in maniera tradizionale ed è poi immesso in un circuito sterile. Qui, mediante un processo di centrifugazione e filtrazione, vengono separati gli emocomponenti desiderati: plasma e piastrine. I globuli rossi, che contengono il ferro e l' emoglobina, vengono invece restituiti al donatore». Da una donazione di sangue intero si può estrarre solo un piccola quantità di piastrine, insufficienti a coprire il fabbisogno di un malato adulto. In aferesi invece si riesce a isolare una quantità di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
piastrine per due adulti. Carmela Santi © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 8 EAV: € 54.104 Lettori: 704.603 Argomento: Sanità Campania Allergie da cibo nei bambini studio individua batteri colpevoli GIUSEPPE DEL BELLO Pediatria Allergie alimentari, per bambini e adulti la svolta è dietro l' angolo. A farci sperare che a breve si riesca a sconfiggerle è uno studio realizzato in collaborazione tra Federico II, Ceinge e Università di Chicago che ha scoperto con quale meccanismo insorgono le allergie alimentari in età pediatrica. La colpa è del microbiota intestinale, i miliardi di batteri che abitano stabilmente ( senza far danno) nel nostro intestino. Questo in generale, se non vi fossero però alcune specie batteriche in grado di promuovere ( in alcuni casi) la malattia allergica e ( in altri casi) di tenerla lontana. Il lavoro, pubblicato sull' ultimo numero di Nature Medicine e finanziato dal ministero della Salute e dall' americano National institute of Allergy and Infectious Diseases, è stato coordinato dal team del napoletano Roberto Berni Canani, direttore di Allergologia pediatrica della Federico II e del Laboratorio di Immunonutrizione del Ceinge (ingegneria genetica e biotecnologie per la salute). Quello delle allergie alimentari è un problema che affligge un bambino su quattro in età scolare. «Alla dimostrazione che i miliardi di batteri del microbiota sono in grado sin dalle prime fasi della vita di influenzare in maniera decisiva sviluppo e funzioni del nostro sistema immunitario - premette Berni Canani - consegue che ogni influenza " negativa" ha ricadute " negative" sul sistema immunitario. E questo vuol dire che facilita il rischio di sviluppare l' allergia alimentare ». Il punto è proprio questo: oggi i bambini sono sempre più esposti ad influenze " negative": dall' uso indiscriminato di antibiotici e altri farmaci, all' abuso di junk-food (cibi spazzatura che comprendono snack, merendine, bevande zuccherate), all' uso eccessivo di disinfettanti ambientali. Le evidenze scientifiche degli studi italoamericani coordinati da Berni Canani, con il supporto di Rita Nocerino e Lorella Paparo e da Cathryn Nagler dell' università di Chicago, rivelano che l' esposizione precoce e ripetuta ( nei primi mesi Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
di vita) a questi fattori faccia da apripista all' instaurarsi successivo delle allergie alimentari. E allora ecco il codice comportamentale elaborato nei laboratori napoletani per giocare d' anticipo. « Alimentare il bambino con latte materno e con pietanze preparate in casa ricche di fibre e con prodotti fermentati. Ma anche esporre i piccoli al contatto con animali domestici e ambienti rurali - rivela il ricercatore - sono fattori in grado di regolare positivamente il microbiota intestinale e, di conseguenza, il sistema immunitario con un effetto finale di protezione». E per quei bimbi che già soffrono di allergia alimentare? «In questo caso - risponde Berni Canani - è ancor più utile indirizzare e guidare il piccolo paziente a uno stile di vita e abitudini alimentari che favoriscono il riequilibrio del microbiota e delle funzioni del sistema immunitario promuovendo la guarigione e proteggerolo dalla comparsa di nuove manifestazioni allergiche». Nei bambini con allergia alle proteine del latte vaccino ( la più comune allergia alimentare in età pediatrica) queste strategie hanno ridotto del 50% la durata della malattia e del 50% la comparsa di successive manifestazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
29/01/2019 Pagina 25 EAV: € 10.358 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Ariano, il caso radioterapia in consiglio Gambacorta: faremo chiarezza su tutto LA POLEMICA Vincenzo Grasso La sanità ancora in primo piano. Sarà, infatti, prevalentemente dedicata alla vicenda relativa all' avvio del servizio di radioterapia presso l' ospedale «S. Ottone Frangipane» di Ariano la seduta di consiglio comunale convocata per giovedì prossimo. Sarà il sindaco, Domenico Gambacorta, a fare il punto della situazione, ma toccherà sicuramente al manager dell' Asl di Avellino, Maria Morgante, che ha comunicato di voler essere presente ai lavori della seduta consiliare, di fornire qualche rassicurazione in più sui tempi e modalità relative all' istallazione di un servizio sanitario fondamentale per il territorio e per riqualificare il nosocomio arianese veramente come Dea di primo livello. Tutti i più recenti atti amministrativi e legislativi posti in essere dalla Regione Campania, di intesa con il Ministero della Salute, farebbero propendere per l' inesistenza di preoccupazioni per l' investimento di risorse da destinare sia per completare i lavori della struttura dove allocare il nuovo servizio ospedaliero (la nuova ala su corso Vittorio Emanuele) che per l' acquisto delle necessarie strumentazioni. Ci sono, infatti, fondi per 4,8 milioni di euro, di cui 3,7 a carico dello Stato, 770milioni a carico della Regione e altri 800mila a carico dell' Asl di Avellino. Ma, stando ad alcune recenti dichiarazioni del governatore De Luca, non sarebbe facile percorrere la strada che porta all' utilizzo immediato di queste risorse. Dal 24 aprile la Regione Campania è in attesa dal Ministero della Salute di un miliardo di euro per il piano dell' edilizia ospedaliera del quale, però, si contesta il criterio delle schede di vulnerabilità sismica. Questo comporta un vero e proprio ostacolo all' avvio dei lavori all' ospedale di Ariano Irpino. E non solo. Per il Governatore De Luca, insomma, è evidente che senza le risorse previste non si può immaginare alcun Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
necessario intervento di messa in sicurezza di qualsiasi struttura ospedaliera. E come se non bastasse, sulla vicenda c' è anche una dura presa di posizione del parlamentare arianese del Movimento Cinque Stelle, Generoso Maraia, secondo il quale la Regione Campania e l' Asl di Avellino finora avrebbero fatto di tutto per evitare di assicurare all' ospedale arianese il servizio di radioterapia. «Quello che il Movimento 5 Stelle ha scoperto - è la tesi di Maraia - dopo aver esaminato le carte, è che la radioterapia ad Ariano Irpino poteva essere realizzata già nel 2016 o comunque durante questo 2019 appena cominciato». «E' importante - spiega , invece, il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta - che i cittadini possano assistere ai lavori di una istituzione importante, come il consiglio comunale, aperto a tutti, per comprendere come stanno realmente le cose. Dal 2014 questa amministrazione e questo consiglio hanno posto in essere atti e azioni diretti a garantire il potenziamento dell' ospedale. Sono successivamente arrivati atti amministrativi e impegni di altre istituzioni che ci hanno tranquillizzati; siamo, pertanto, convinti di essere sulla strada giusta. Se a questo punto dovessero venir fuori effettivamente altri problemi, sarebbe opportuno conoscerne le ragioni ed eventuali responsabilità. Ma siamo convinti che non ci troviamo di fronte a questa situazione». Insomma, la presenza ad Ariano Irpino, giovedì prossimo, della manager Morgante fa immaginare, piuttosto, il possibile diradarsi di nebbie attorno a questa vicenda. Anche perché sono stati fatti altri importanti annunci. L' ospedale «S. Ottone Frangipane» non solo deve dotarsi della radioterapia, ma potenziarsi ulteriormente con i reparti di oculistica, otorinolaringoiatra ed urologia. In programma c' è l' allestimento di altri 20 posti letto. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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