Media Monitoring per 05-04-2019 - Rassegna stampa del 04-04-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 04/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) «Diagnostica veloce così liberiamo il pronto soccorso» ......................................................... 1 04/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Furbetti del cartellino al Ruggi Cambia il giudice, c'è il rinvio ............................................... 3 04/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO Una bed manager al Ruggi? De Luca istituzionalizza il clientelismo" ..................................... 4 03/04/2019 - WWW.CRONACHEDELLACAMPANIA.IT Al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi di Salerno arriva la ‘bed manager’ .......................... 5 03/04/2019 - WWW.ILPORTICO.IT Carenza di personale all'ospedale di Cava, Biondino: «Nessuno risponde agli annunci» ....... 6 03/04/2019 - PUNTOAGRONEWS.IT Cava de' Tirreni. Raddoppiano le sedute operatorie al Santa Maria dell'Olmo ....................... 7 03/04/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT Salerno: bagni sporchi e rifiuti in alcune aree del Ruggi, la denuncia ................................... 8 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 9 04/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO «Occorre dare voce e far valere i diritti degli stomizzati salernitani» .................................... 9 04/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO I farmaci per i tumori? «Li può gettare» ............................................................................... 12 04/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO La lenta "morte" dell' ospedale dell' Immacolata: «Governatore, intervenga» ..................... 14 04/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Medici in pensione, Pediatria cerca rinforzi ......................................................................... 16 04/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Morte in corsia, medici prosciolti ma la Procura insiste: «A processo» ................................ 17 Sanità Campania ............................................................................................................................. 19 04/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) «Intesa con Asl Foggia per il 118» ........................................................................................ 19 04/04/2019 - IL MATTINO «San Giovanni Bosco, staccata la corrente ai distributori di snack abusivi» ........................ 20 04/04/2019 - CRONACHE DI NAPOLI Camici bianchi in piazza: niente turn over ........................................................................... 21 04/04/2019 - IL MATTINO CAMPANIA, I COSTI DELL' ESODO DEI MALATI. MA C' È UN RIMEDIO .................................... 22 04/04/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Doppi stipendi verifiche estese ad altri due anni ................................................................. 24 04/04/2019 - IL ROMA Ennesima aggressione agli operatori del 118: «Riconoscere lo status di pubblico ufficiale» ... 26 04/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) I direttore sanitario Asl: «Piccoli rilievi a Sessa» ................................................................. 27 04/04/2019 - CRONACHE DI NAPOLI Medici in pensione, emergenza dimenticata da De Luca e Grillo .......................................... 29 04/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Ospedale, il ministro invia gli ispettori: «Subito le verifiche» .............................................. 32 04/04/2019 - CRONACHE DI NAPOLI Precari dalla sanità da assumere e "quota 100", l' appello dei sindacati ai consiglieri regionali .............................................................................................................................................. 34 04/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Senza autorizzazione 50% ospedali campani ....................................................................... 36 04/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Sessa, medici assenteisti Il secondo Policlinico: «Estranei alla vicenda» ............................. 38 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 39 04/04/2019 - LA REPUBBLICA
"I computer vedono cose che noi umani..." .......................................................................... 39 04/04/2019 - AVVENIRE Aism e ministro Grillo fanno la pace: sclerosi multipla, percorsi uniformi ........................... 41 04/04/2019 - LA VERITÀ Allergie, quanti guai con i farmaci fai da te ......................................................................... 42 04/04/2019 - LA REPUBBLICA Il robot in camice bianco è la medicina del futuro ................................................................ 45 04/04/2019 - LA REPUBBLICA Ma non sostituiranno il dottore in carne e ossa ................................................................... 46 04/04/2019 - LIBERO Medici in tutte le scuole contro bullismo e droghe .............................................................. 48 04/04/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO Ministra Grillo, ascolti l' appello dei suoi medici .................................................................. 50 04/04/2019 - LA STAMPA Neonato muore per la circoncisione in casa Arrestati il santone, la madre e la nonna ........ 52 04/04/2019 - AVVENIRE Obiezione di coscienza, libertà in gioco ............................................................................... 54 04/04/2019 - LA STAMPA Ogni anno 2mila interventi compiuti da finti medici I pediatri: "Siano gratuiti" .................. 56 04/04/2019 - LA REPUBBLICA Sì, le macchine faranno la differenza ................................................................................... 58 04/04/2019 - ITALIA OGGI Si tornerà ad assumere medici ............................................................................................. 60 04/04/2019 - IL GIORNALE Una sentenza che fa storia: la vita non è mai un danno ....................................................... 62
04/04/2019 Pagina 27 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 11.178 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Diagnostica veloce così liberiamo il pronto soccorso» Sabino Russo «Abbiamo avviato un dialogo diretto con i reparti e stiamo velocizzando il percorso degli esami diagnostici per i pazienti». Sono alcuni dei primi interventi messi in campo dal nuovo bed manager del Ruggi Rosetta Frammartino per cercare di snellire l' enorme mole di lavoro che pesa sul pronto soccorso e migliorare i processi di ricovero che vedono nell' ingolfamento dei trasferimenti in corsia dei pazienti uno dei momenti di maggiore criticità. Allo studio anche la possibilità di una collaborazione con il centro unico di prenotazione aziendale, sfruttando le disdette degli utenti per gli accertamenti dei ricoverati. I REPARTI «In questa fase, in cu stiamo cercando di curare gli aspetti più strettamente organizzativi e gestionali della risorsa posti letto, la prima cosa su cui abbiamo puntato l' attenzione è la comunicazione con i reparti spiega Frammartino Abbiamo avviato un dialogo diretto e costante con le corsie. Questo ci consente di avere l' immediata prontezza delle difficoltà che riscontrano i dirigenti medici nelle dimissioni e sulla effettiva disponibilità di posti letto». Dai primi riscontri, tra le maggiori criticità registrate dal bed managment ci sono i tempi dilatati, in diversi casi, negli esami diagnostici e strumentali, che andrebbero anche oltre i 7 giorni. Questo, inevitabilmente, cade a cascata anche sui tempi di dimissione dei pazienti e di conseguenza anche sulla disponibilità di posti letto e sull' ingolfamento nei trasferimenti in reparto. «Stiamo cercando di attuare un processo di velocizzazione di tutto il percorso che effettua il paziente continua la bed manager I dirigenti medici, per evitare che gli ammalati stazionino troppo tempo in attesa degli esami, hanno a disposizione un codice di priorità che consente di effettuare gli accertamenti entro 24 ore. Questo, per non ostacolare la dimissione. Riusciamo, così, a effettuarne molte di più e avere maggiore disponibilità di posti letto». Con Rosetta Frammartino, come referente del bed managment c' è Grazia Cioffi, coadiuvata anche dall' assistente sociale Tiziana Cardaropoli, che ha il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
compito di prendere in carico i pazienti a maggiore rischio e difficoltà di dimissione già dal momento dell' accettazione al pronto soccorso o del ricovero in reparto, attivando tutte le dovute procedure per l' assistenza domiciliare integrata, la dimissione protetta socio-sanitaria, la lungodegenza. «Per ora ne abbiamo a disposizione solo una, in attesa degli altri 4-5 che dovrebbero arrivare a breve sottolinea Frammartino Quella dell' assistente sociale è una figura strategica nel processo di miglioramento dei processi, perché aiuta il paziente e la sua famiglia a trovare la soluzione più adatta. Proprio l' altro giorno, un' anziana suora che aveva necessità di assistenza riabilitativa, per la quale la sorella non poteva aiutarla, l' assistente sociale ha trovato un posto letto in una struttura privata accreditata». LA STANZA DELLE DIMISSIONI Altra novità è la «discharge room centralizzata», camera delle dimissioni.«Quando i pazienti verranno dimessi, in attesa che i parenti vengono a prenderli, li trasferiremo in questa stanza anticipa la bed manager liberando immediatamente il posto». Allo studio, poi, c' è anche un' altra iniziativa che consentirà alle prenotazioni disdette di non andare perse e un' accelerazione negli esami diagnostici dei ricoverati. «Quando viene cancellato un esame per un utente esterno, vorremo sfruttare quel tempo, che resterebbe vuoto, per effettuare gli esami a pazienti in reparto auspica Frammartino Vogliamo vedere se è possibile attivare una collaborazione col centro unico di prenotazione. Per ora è solo una cosa che sta in cantiere, così come altre. C' è ancora tanto lavoro da fare». Nel frattempo però, la nomina del bed manager incassa anche la prima opposizione politica. «Al Ruggi avere un posto letto è un lusso per i soli amici del sistema scrive il parlamentare salernitano di Fdi Edmondo Cirielli Qualcuno dica a De Luca che se avesse voluto realmente affrontare la problematica dei sovraffollamento dei pronto soccorso avrebbe adottato un serio piano. La trovata della bed manager è l' ennesimo atto che dimostra incapacità di gestione della sanità regionale mirata solo a creare nuove nomine per amici degli amici». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 7 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Furbetti del cartellino al Ruggi Cambia il giudice, c'è il rinvio Rinviata l'udienza che coinvolge gli undici imputati dell'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno finiti nel 2015 nell'inchiesta Just in time della Procura di Salerno. Le indagini sui furbetti del cartellino si conclusero nel settembre del 2015, iniziò il processo principale per i dipendenti dell'ospedale di via San Leonardo, che secondo l'accusa si allontanavano dal posto di lavoro dopo aver timbrato il cartellino marcatempo. Il processo iniziò nel 2016 e gli imputati inizialmente erano 12, nel frattempo c'è stato un decesso. Intanto il giudice titolare del procedimento è stato trasferito e ora dovrà esserne nominato uno nuovo: così l'udienza ieri è stata rinviata per il prossimo 12 giugno in attesa del sostituto. Finora in occasione del processo capofila è stato ascoltato un finanziere e da allora è trascorso un anno. Sette dei dodici imputati furono inoltre licenziati nel 2016 dall'Azienda ospedaliera universitaria Ruggi. Un altro processo coinvolge altri 84 imputati, ma anche in questo caso ieri l'udienza è stata rinviata al prossimo 11 settembre. I reati contestati furono truffa e violazione del decreto Brunetta. Reati che cadono in prescrizione in sette anni e mezzo. (m.c.) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 2 EAV: € 567 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Una bed manager al Ruggi? De Luca istituzionalizza il clientelismo" "Una bed manager al Ruggi contro il caos? E' il solito slogan del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Ma soprattutto la nomina serve a istituzionalizzare il clientelismo sanitario salernitano". Così Edmondo Cirielli, Questore della Camera dei Deputati e parlamentare di Fdi commenta la nomina di Rosa Frammartino, individuata per contrastare il sovraffollamento del pronto soccorso al Ruggi. "Al Ruggi avere un posto letto è un lusso per i soli amici del sistema. Qualcuno dica a De Luca che se avesse voluto realmente affrontare la problematica dei sovraffollamento dei pronto soccorso avrebbe adottato un serio piano che prevede rafforzamento dei servizi territoriali, miglioramento dell' accesso ai servizi specialistici e diagnostici territoriali; maggiore disponibilità di strutture sanitarie di post acuzie e Rsa; maggior turnover dei pazienti ricoverati ottimizzando l' attività ospedaliera, implementando le dimissioni protette e attivando con tempestività "percorsi alternativi" - spiega Cirielli. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/04/2019 EAV: € 458 Lettori: 2.467 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi di Salerno arriva la ‘bed manager’ Arriva la bed manager al Pronto Soccorso del Ruggi: i compiti di Rosa Frammartino La referente del bed management è Grazia Cioffi affiancata dall’assistente sociale Tiziana Cardaropoli, che ha il compito di prendere in carico i pazienti a maggiore rischio di difficoltà di dimissione. Arrivata la bed manager del pronto soccorso del Ruggi di Salerno. Si tratta di Rosa Frammartino cui spetterà valutare l’appropriatezza dei ricoveri, evitando così il sovraffollamento e la diminuzione dei posti nei reparti. La referente del bed management è Grazia Cioffi affiancata dall’assistente sociale Tiziana Cardaropoli, che ha il compito di prendere in carico i pazienti a maggiore rischio di difficoltà di dimissione già dal momento dell’accettazione al pronto soccorso o del ricovero in reparto, attivando tutte le procedure per l’assistenza domiciliare integrata, la dimissione protetta socio- sanitaria, la lungo degenza. Gustavo Gentile Cronache della Campania@2018 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/04/2019 ilportico.it EAV: € 214 Lettori: 233 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Carenza di personale all'ospedale di Cava, Biondino: «Nessuno risponde agli annunci» Il Santa Maria dell'Olmo necessita di nuovi infermieri e operatori, ma nessuno risponde agli annunci. A lanciare l'appello è Gaetano Biondino, rappresentante sindacale della Cisl nonché coordinatore dell' area chirurgica dell'ospedale di Cava de' Tirreni. Secondo Biondino, la mancanza di risposte sarebbe dovuta a problemi di comunicazione: «I nominativi in graduatoria possono aver cambiato numero telefonico o indirizzo mail - dichiara il rappresentante della Cisl - Chiunque è interessato e si trova in graduatoria può rivolgersi all'ufficio concorsi in direzione ed ottenere tutte le informazioni necessarie». Ma cosa succederà se non ci saranno nuovi operatori? Biondino spiega che si dovranno prendere provvedimenti: «Le sedute degli interventi di elezione (programmati) saranno dimezzate perché mancano gli infermieri e gli operatori socio-sanitari. Saranno coperti solo i turni della mattina». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/04/2019 puntoagronews.it EAV: € 353 Lettori: 1.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Cava de' Tirreni. Raddoppiano le sedute operatorie al Santa Maria dell'Olmo Buone notizie per l’ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni. Sedute operatorie raddoppiano e arrivano a quattordici giornaliere. Nel corso di un incontro con i rappresentanti sindacali e il manager dell’Azienda Ospedaliera e Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi D’ Aragona, Giuseppe Longo, ha dato il via libero all’aumento del numero giornaliero con una sorta di sforamento degli orari di servizio del personale. Saranno riaperte le sale operatorie, interessate dai lavori di ristrutturazione. Dopo la carenza di rianimatori della scorsa estate e l’avvio dei lavori di ristrutturazione a ottobre oggi sembra arrivare la parola fine ai disagi al Santa Maria dell’Olmo. La ristrutturazione delle sale operatorie ha previsto opere importanti di ripavimentazione, oltre all’ammodernamento delle apparecchiature. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/04/2019 salernonotizie.it EAV: € 733 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno: bagni sporchi e rifiuti in alcune aree del Ruggi, la denuncia Un lettore di Salernonotizie segnala precarie condizioni igieniche in alcune aree del Ruggi per una scarsa pulizia e manutenzione. Nelle foto inviate alla nostra redazione si evidenzia la situazione nei giorni di venerdì 29 marzo e sabato 30 marzo. I bagni per gli utenti – scrive il lettore nella segnalazione alla nostra redazione – risultavano in condizioni igieniche molto precarie a causa del mancato intervento degli addetti alle pulizie.La foto delle scale è stata scattata giovedì 28 marzo e mostrano l situazione intorno agli ascensori nel primo e secondo piano del corpo A B. Anche qui evidenti carenze igieniche La foto del bagno, invece,è quella del piano dell’ ‘oculistica’ del corpo C e D. Infine lo spogliatoio delle cucine mostra la situazione immortalata sabato 31 marzo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 8 EAV: € 2.887 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia «Occorre dare voce e far valere i diritti degli stomizzati salernitani» CASTEL SAN GIORGIO - Una disabilità che coinvolge circa 80mila persone, una disabilità invisibile, che ti accompagna per tutta la vita; della quale, spesso, si preferisce non parlarne, perché chi ne è affetto, per esperienza personale, sa che chi lo ascolta, o chi è a conoscenza del sua handicap, abbina il termine stomizzato a sporco, un accostamento che fa vergognare e soffrire, anche psicologicamente chi ne è affetto. Ma per saperne di più e far si che gli "invisibili" diventino visibili come chi conduce una vita normale e ricominciare nuovamente a vivere la loro, ne parliamo con la dottoressa in scienze del servizio sociale Carolina Sarno, stomizzata e responsabile del gruppo stomizzati Salerno aderente a Fais Onlus; che ha anche accettato di mettere a nudo il suo quotidiano senza ma e senza se. Dottoressa Sarno, quali suoi compiti ed impegni all' interno della Fais? «Attualmente sono la responsabile del gruppo Stomizzati Salerno, la portavoce Fais per l' associazione Cramcred, in collaborazione con il presidente Pier Raffaele Spena, la past -president Marina Per rotta e la responsabile della segreteria organizzativa Annalisa Molteni. L' intento è quello di far crescere il gruppo salernitano e di divulgare quelle che sono le principali attività Fais in modo da poter aver voce e far valere i diritti degli stomizzati salernitani nello scenario sociosanitario provinciale. A tal proposito, stiamo organizzando un convegno Fais, che con molta probabilità, si terrà in Castel San Giorgio». Prima di entrare nei particolari, vuole spiegare che cosa è la Fais, dove, quando e come è nata? «La Fais è un' associazione di promozione sociale Onlus nata nel 2002, per la tutela dei diritti dei pazienti portatori di stomia e incontinenti attraverso attività di informazione, assistenza, interventi legislativi e promozioni di campagne di sensibilizzazione, una su tutte "Un Sacco Da Raccontare", miranti al miglioramento della qualità della vita delle persone incontinenti e stomizzate». Parliamo della Fais e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
delle strutture sul territorio nazionale e dove sono ubicate le sedi? «La Fais ha una direzione nazionale con sede a Milano, presso l' IRCS, ed è struttura in sessanta associazioni aderenti alla federazione, disseminate in quasi tutte le province del territorio italiano». Cos' è una stomia? «La stomia è il risultato di un intervento chirurgico mediante il quale si crea un apertura sulla parete addominale per mettere in comunicazione l' apparato intestinale o quello urinario con l' esterno. La creazione dello stoma rappresenta un salvavita e permette di migliorare la qualità della vita sia dal punto di vista della salute che socio -relazionale. In Italia oltre 5milioni di persone hanno problemi di incontinenza renale e quasi 2milioni di incontinenza fecale. La stomia è sprovvista di muscolatura quindi le feci e le urine non possono essere trattenute pertanto si utilizzano appositi presidi medico chirurgici comunemente chiamate sacche che vengono applicate sull' addome ogni due tre giorni per tutta la vita». Quando e perché le è stata confezionata una stomia? «Nel settembre del 2015, dopo 23 anni di una malattia cronica intestinale, la retto colite ulcerosa, venni ricoverata d' urgenza e sottoposta ad un intervento di asportazione del colon, con conseguente confezionamento di stomia». Vivere con una "borsetta", quanto ha cambiato la sua vita? «Il post operatorio è stato terribile, il rapporto con il mio corpo, già non eccellente, è addirittura peggiorato: odiavo quel "buco" sulla pan cia e quel sacchetto, ero costretta a vestirmi in modo informe, per non parlare, poi, degli "scherzi" della sacca con conseguenze "poco profumate", perché nessuno mi aveva insegnato come curare lo stoma e la superfice peristomale, da ciò la paura di avere una normale vita sociale. Casualmente, mentre ero alla ricerca di personale qualificato, sono venuta a conoscenza del centro stomie dell' Ospedale Ruggi D' Aragona di Salerno, egregiamente diretto dal dottor Mario Avossa medico chirurgo, coadiuvato dagli stomaterapisti Loredana Persiano e Adolfo D' Ambrosio e dalla psicologa clinica Sabina d' Amato, in questo centro mi hanno insegnato come convivere e vivere bene con la propria stomia, praticamente sono ritornata vivere. Alcuni pazienti del centro facevano parte di un' associazione provinciale della Fais». Gli stomizzati vengono seguiti adeguatamente anche a livello psicologico? «Secondo la mia personale esperienza nei centri stomie opera personale adeguatamente qualificato, compresa la figura dello psicologo; in molti centri gli associati Fais affiancano il personale me dico nel sostegno dei pazienti e dei loro Care Giver, cioè la persona che si occupa delle necessità dello stomizzato». Come vive la vita sessuale una persona stomizzata, una donna può procreare? «La vita sessuale può essere vissuta liberamente se non subentrano blocchi mentali sia da parte del partner che dello stesso stomizzato, la sto mia, di per se, non impedisce l' atto sessuale e né tanto meno la riproduzione, tante stomizate hanno portato a termine, senza problemi, la propria gravidanza». Esiste una prevenzione per tale patologia? «Lo stato di stomizzato non è una patologia, ma conseguenza e soluzione di alcune patologie quali potrebbero essere malattie intestinali, tumori colon -retto, malformazioni, o di problemi all' apparato urinario». Ad un convegno sulle disabilità, ha detto di essere passata da uno stato di prostrazione alla passerella, ci parla di questi momenti? «La perdita del lavoro, la sto mia, la difficile convalescenza, la mancanza di un compagno avevano contribuito a sgretolare la forza che mi aveva sempre sostenuta, facendomi perdere interesse nella vita, una donna di 50 anni Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
nella mia condizione non aveva più alcun motivo per andare avanti, nonostante l' affetto della mia famiglia. In seguito, grazie anche al sostegno di associati Fais e di altri stomizzati, ho capito che non ero sola e che era necessario conviverci ed accettarla, ho cominciato a guardare quel buco e quel sacchetto con occhi diversi: mi avevano salvato la vita. E' stato un lavoro lento su me stessa, che, per caso e per scherzo, mi ha portato ad accettare la proposta di diventare modella curvy per un giorno, di intimo e costumi per stomizzati, e io, che prima della stomia non avevo mai accettato il mio corpo, ho sfilato quasi nuda in passerella. Perché tante persone stomizzate, nascondono questa loro condizione? «Stomia uguale cacca e pipì, quindi considerata socialmente imbarazzante e spesso non se ne parla nemmeno con il proprio medico di fiducia». Come viene accettata dalla società una persona stomizzata, e quali difficoltà potrebbe provare e con chi? «Una persona stomizzata è un disabile invisibile, molti nemmeno se ne accorgono se non ne parli, a volte leggi l' imbarazzo nelle risposte del tuo interlocutore. Come invalidi avremmo diritto ad usare i bagni dei disabili, difficilmente lo facciamo proprio per non essere additati». Lanci un appello a coloro che vivono tale disabilità a non nascondersi e del perché non farlo? «Desidererei che le persone con la stomia non abbiano più vergogna della loro disabilità, l' esperienza mi ha fatto capire che è inutile tenersi dentro le proprie paure e nascondersi, non siamo diversi dagli altri ed ognuno di noi ha un potenziale dentro di se, parlare con chi ha il nostro stesso problema, ci aiuta tantissimo, pertanto invito, come responsabile del gruppo stomizzati Salerno, a mettersi in contatto con la nostra sede provinciale, mettendo da parte, ansie, dubbi incertezze ed angosce. Siamo presenti su facebook con la pagina stomizzati Salerno e la nostra e-mail è gruppostomizzatisalerno@gmail.com riferimento Carolina Sarno». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 21 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia I farmaci per i tumori? «Li può gettare» di Francesco Faenza Dopo il decesso di un paziente con patologia tumorale, i farmaci per le cure vanno gettati. Per quanto siano costosi, non c'è soluzione. L'Asl non li riprende. I medici di famiglia non possono ritirarli. Il nodo è sulla loro conservazione. Nelle case dei pazienti ci possono essere delle alterazioni di temperatura? Nel dubbio, anche se il farmaco non è stato usato, va gettato. E con lui, migliaia di euro dello Stato finiscono nel cestino. Annamaria M., ebolitana, non si dà pace: «Facciamo qualcosa, evitiamo questo sperpero». Da giorni Annamaria sta girando in tutti gli uffici dell'Asl. Dal rione Pescara ad Acquarita, la risposta che riceve è sempre la stessa: «I farmaci tumorali di sua madre? Li getti». Annamaria non ci sta. Non vuole essere complice di questo spreco. L'unica via di uscita che le hanno offerto le provoca un sorriso amaro: «Mi hanno detto di dare i farmaci a qualche mio parente, che in fondo in fondo, non è proprio un bell'augurio». Per i pannoloni, qualche familiare anziano si trova. Ma per le fiale antitumorali, per le siringhe da mille euro: «è contro la mia natura gettarli in una pattumiera. Sono soldi pubblici buttati. Poi ci chiedono di pagare ticket per visite ospedaliere o per gli acquisti in farmacia». Da diversi giorni il tour di Annamaria prosegue a ritmo serrato. La signora che ha perso di recente la madre, malata tumorale, è proseguito dai medici di famiglia. Le risposte ricevute sono un po' più accomodanti. Ma la soluzione non cambia: anche i medici di famiglia scuotono la testa: «ci piange il cuore, ma non possiamo prenderli- afferma la dottoressa Elisabetta Voza- rischiamo un provvedimento dei Nas. La legge prevede che i farmaci vengano gettati». Una soluzione a Voza viene in mente: «si dovrebbero creare dei centri di raccolta. Ma sono leggi da approvare in Parlamento ». La signora Annamaria non intende tirare i remi in barca: «Continuerò a cercare qualcuno che prenda antidolorifici, antitumorali e farmaci chemioterapici. Sono fiale che costano mille euro». Medici e dirigenti hanno le mani legate. «Non possiamo prenderli- conferma il dottore Antonio Mignone , dirigente dell'Hospice di Eboli- noi qui conserviamo i farmaci a temperature Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
precise. Non possiamo sapere se i parenti dei malati tumorali, a casa, facciano lo stesso». I paradossi della sanità? Ai malati tumorali, a volte, vengono negate delle prestazioni gratuite perchè la regione sfora il budget. Ma se il paziente muore, lo spreco più grande lo autorizza lo Stato. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 19 EAV: € 1.125 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia La lenta "morte" dell' ospedale dell' Immacolata: «Governatore, intervenga» Credetemi: non so se il Governatore della Regione Campania, On.le Vincenzo De Luca, politico di lungocorso, che pare abbia a cuore le sorti della Sanità regionale, conosca nei dettagli le criticità dell' Ospedale dell' Immacolata di Sapri, aperto, nel mese di luglio di 40 anni or sono, dopo una sommossa popolare, guidata dall' umile e mite parroco di periferia don Giovanni Iantorno! Fino a questo momento, ho ascoltato solo chiacchiere e penso si continui a navigare nel grande mare delle buone intenzioni, con "fuoco incrociato" di responsabilità e pochi fatti! Bene! A tal proposito, comunico che solo la CGIL, attraverso il valente sindacalista Mimmo Vrenna, ha lanciato seriamente e concretamente il grido d' allarme! Diciamolo chiaramente e senza peli sulla lingua : l' Ospedale di Sapri, si avvia a morire lentamente! Mi spiego! Queste le criticità, facendo un viaggio di ricognizione, cominciando dal Pronto Soccorso, dove mancano: 4 infermieri, 2 O.S.S. e 6 infermieri del Servizio trasporti infermi, che, al momento non esiste! Passiamo al Reparto di Medicina: mancano 3 medici, il Primario, 4 infermieri e 2 O.S.S.! Nel Reparto di Ortopedia, mancano: il Primario, un medico, 5 infermieri e non c' è alcun O.S.S.! Continuiamo la " Via Crucis" in Ostetricia e Ginecologia, dove mancano 3 Ostetriche, 3 infermieri , un O.S.S., 2 medici e il Primario! A Pediatria, non ci sono un medico e 2 infermieri, mentre nel Reparto di Dialisi, mancano : il Responsabile, un medico dipendente e 2 infermieri! A Radiologia, mancano un medico e 2 tecnici; nel laboratorio Analisi, c' è bisogno di un medico, un chimico e 2 tecnici, mentre a Gastroenterologia, manca un medico. Il quadro non è ancora completo: al 118, mancano molti infermieri, fisioterapisti, e, al Dipartimento di salute mentale, è ben nota la carenza di infermieri e medici! Nell' Ufficio veterinario e prevenzione luoghi di lavoro, mancano : 8 tecnici, un veterinario e un biologo! "Dulcis in fundo", nel Consultorio familiare, manca la figura dell' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Ostetrica,e, nel Reparto di Anestesia e Rianimazione, mancano 3 anestesisti e rianimatori. Aggiungo che il Prima rio del Reparto di Anestesia e Rianimazione andrà in pensione a settembre, mentre il Primario di Ortopedia e il Direttore Sanitario sono lavoratori part-time! Dunque, questo è il quadro veramente desolante ed allarmante! Invito, attraverso queste colonne, il Governatore Vincenzo De Luca a prenderne atto e ad intervenire in tempi rapidi! L' Ospedale di Sapri, è un Ospedale di frontiera: va potenziato...non penalizzato! Tonino Luppino. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 18 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Medici in pensione, Pediatria cerca rinforzi Danilo Ruggiero Carenza in pediatria, si cercano medici all'ospedale Martiri di Villa Malta di Sarno dove è stato aperto l'ambulatorio endoscopico. È stato pubblicato sul Burc della Regione Campania l'avviso rivolto a medici specialisti operanti su tutto il territorio nazionale per sopperire alla carenza numerica nel reparto di Pediatria nel presidio ospedaliero di Sarno. L'Asl di Salerno, il 7 marzo scorso, ha richiesto alla Regione la pubblicazione di zona carente straordinaria di pediatria di libera scelta per l'ambito territoriale di Sarno- Pagani. Con un decreto dirigenziale del 15 marzo scorso - a firma di Antonio Postiglione , direttore generale Tutela della salute - , viene individuata quale zona carente straordinaria per la pediatria di libera scelta l'ambito territoriale di Sarno nel distretto sanitario numero 62 nell'Asl salernitana. Nel citato decreto dirigenziale viene precisato che, ai fini dell'assegnazione dell'incarico, si ricorrerà alla graduatoria regionale definitiva di Pediatria di libera scelta. La misura si è resa necessaria visti i numerosi pensionamenti che ha riguardato l'organico del reparto di Pediatria dell'ospedale Martiri di Villa Malta di Sarno che, negli ultimi tempi, ha salutato anche il primario. Inoltre, sempre l'azienda ospedaliera ha comunicato l'attivazione del nuovo ambulatorio multidisciplinare Endoscopico. Il direttore sanitario dell'ospedale di Sarno, Rocco Calabrese , ha reso noto che presso i locali adiacenti al blocco operatorio è stato attivato il nuovo servizio che vede la collaborazione del personale medico ed infermieristico dell'Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia e delle Unità Operative Semplici Dipartimentali di Otorinolaringoiatria. Tali attività specialistiche hanno come referente, Antonella Calabrese , coordinatrice infermieristica del Blocco Operatorio Unico. Un servizio che potrà essere molto utile agli utenti del Villa Malta che potranno sottoporsi a Isteroscopia Diagnostica e a piccoli interventi di chirurgia del cavo orale. L'ospedale di Sarno intanto cerca rinforzi per il suo reparto di Pediatria dopo i pensionamenti che hanno riguardato il personale medico. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 31 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 8.056 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Morte in corsia, medici prosciolti ma la Procura insiste: «A processo» PAGANI Nicola Sorrentino «La sommaria ricostruzione degli eventi appare del tutto slegata dalle emergenze investigative». La procura di Nocera Inferiore presenta appello contro la sentenza del gup di non luogo a procedere per due medici, inizialmente indagati per omicidio colposo per il decesso di Carmine Russo, 33enne di Pagani, morto il 2 maggio 2017 all' ospedale «Umberto I» di Nocera. Secondo la sentenza del gup, oltre ad elementi «di prova contraddittori» la procura non avrebbe ben motivato le presunte omissioni dei due medici indagati. Ma per il sostituto Angelo Rubano, che richiama i contenuti della consulenza disposta in fase d' indagine «posta tempestivamente la diagnosi corretta ed un altrettanto tempestivo iter terapeutico, si sarebbe probabilmente consentito di emendare l' affezione, con probabilità prossima alla certezza di evitare l' exitus». Per il gup, invece, il medico di guardia predispose con «tempestività» tutte le attività per individuare nel più breve tempo possibile la malattia di Russo. L' uomo giunse in ospedale il giorno prima con febbre e dolore a mani e piedi. Fu visitato intorno all' una e mezza, ma fino alle 4 inoltrate di notte restò su di una barella, in pronto soccorso, fino a quando un medico non si accorse di lui, trasferendolo presso malattie infettive. Ma quella «permanenza protratta - sempre secondo la procura - configura un ingiustificato ritardo, con estremi di responsabilità terapeutica. D' altra parte, anche se tardivamente, i sanitari del pronto soccorso sulla scorta della ugualmente tardiva consulenza nefrologica decidevano un trasferimento presso Malattie Infettive, anche se un arco di tempo di 3-4 ore per valutare un' insufficienza renale acuta, pur con il supporto di un laboratorio di analisi, appare eccessivo». Non solo, una volta in reparto Russo fu visitato «solo alle 5.30» e il «quadro clinico doveva senz' altro Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
essere ormai molto grave. E addirittura la richiesta di consulenza rianimatoria urgente, fu ottenuta solo alle ore 6.45 e senza che nulla di concreto venisse di fatto attuato nei confronti di un malato, barellato in un corridoio, tra pronto soccorso e malattie infettive, da circa 5 ore». L' uomo morì poco dopo, a causa di una «sepsi gravissima, conclusasi con un quadro clinico di insufficienza multi organica. L' inchiesta aveva visto anche lo stralcio di altri dieci medici, le cui condotte non furono oggetto di contestazioni penali, in ragione del fatto che il paziente, quando arrivò negli altri reparti (Rianimazione, Cardiologia e Nefrologia), presentava un quadro clinico compromesso. Per la procura, insomma, per ciò che attiene gli altri due medici «le fonti di prova si prestano ad un' alternatività di valutazioni che solo con lo svolgimento del dibattimento potranno essere effettuate». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 26 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 2.720 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Intesa con Asl Foggia per il 118» I sindaci di Foiano, Baselice e San Bartolome e il consigliere provinciale Antonio Ruggiero, hanno chiesto ai vertici dell' Asl un incontro sulla possibilità di fare un accordo con l' azienda sanitaria di Foggia, per poter usufruire in casi di necessità, delle ambulanze medicalizzate del 118 dei comuni pugliesi di Volturara Appula e Roseto Valfortore. Questo per poter contare su un' altra ambulanza, oltre quella del Psaut di San Bartolomeo, qualora si verificasse più di un' emergenza nello stesso arco temporale. Inoltre, nelle ore notturne, le postazioni pugliesi potrebbero essere una valida sostituzione dell' ambulanza senza medico a bordo, dovrebbe arrivare da Ginestra, a un' ora di distanza dal Foiano. «Sono aperto all' ascolto ha dichiarato Picker ma a poter decidere sono la Regione Campania e la Regione Puglia». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 32 EAV: € 4.802 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «San Giovanni Bosco, staccata la corrente ai distributori di snack abusivi» Sono stati scollegati dalla rete elettrica dell' ospedale San Giovanni Bosco i distributori automatici di snack e bevande installati senza alcun tipo di concessione. A segnalare il caso era stato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli, componente della commissione Sanità del Consiglio regionale: «Il commissario della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva ha disposto la rimozione, intimando ai proprietari di venire a ritirarli. La rimozione non è ancora avvenuta e per il momento l' azienda di distribuzione ha esposto sui dispositivi un cartello con su scritto Guasto (nella foto). Ma quei distributori - sottolinea Borrelli - dovranno essere rimossi per essere sostituiti in seguito ad una regolare gara. Si tratta di un ulteriore passo nel processo di ripristino della legalità all' interno del San Giovanni Bosco». «Secondo quanto sostenuto dall' azienda proprietaria, i distributori erano lì da anni grazie ad un permesso momentaneo, con un forfait di 5 euro al mese che veniva corrisposto per ogni distributore. Una situazione assurda che procurava guadagni alla ditta senza un ritorno economico per l' azienda sanitaria. Deve essere chiaro che da questo momento non sarà più possibile fare i propri comodi all' interno delle strutture del sistema sanitario regionale. Ogni attività economica dovrà avvenire in seguito all' aggiudicazione di una gara». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 8 EAV: € 764 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Camici bianchi in piazza: niente turn over LA PROTESTA NAPOLI (r.c.) - E i pensionamenti stanno falcidiando anche i medici di famiglia, mentre il ricambio generazionale tarda ad arrivare. Quattromila medici di famiglia sono in attesa di lavoro, con storie di precariato che sfiorano i 20 anni: qualcuno non è ancora collocato a 55 anni. E tutto questo, paradossalmente, in una regione, la Campania, dove non mancano le zone sfornite di medici di medicina generale. "Ma la Regione, nonostante la normativa lo preveda, non pubblica con regolarità l' elenco delle aree carenti: a oggi non sono stati ancora assegnati i posti vacanti del 2017, gli ultimi pubblicati". E' la denuncia di Salvatore Caiazza, portavoce del movimento "Medici senza carriere", che il 10 maggio scenderà in piazza per una manifestazione con appuntamento al Centro direzionale di Napoli, sede della giunta regionale. Da tempo l' associazione ha denunciato il fatto che "la Regione Campania non pubblica le aree carenti. Abbiamo due anni di ritardo. Entro il 31 marzo avrebbe dovuto pubblicare l' elenco del 2019 ma ancora non è stato pubblicato quelle del 2018 né assegnate quelle del 2017, le ultime pubblicate. Tutto ciò crea un problema occupazionale per noi, ma anche disagi ai cittadini che hanno difficoltà a trovare un medico di famiglia o devono riferirsi a colleghi stracarichi di pazienti, che faticano a seguirli". E in questa situazione "la Regione nega il problema o, in alcuni casi, fonti sindacali parlano di carenza di personale negli uffici che renderebbe difficile all' amministrazione stare nei tempi". Il risultato "è una graduatoria di quattromila medici di famiglia. Per fare un paragone il Lombardia sono meno di 800 l' anno (molti tra l' altro "fuori sede") e tutti trovano collocazione in tempi ragionevoli. E' una differenza inaccettabile nello stesso Paese", conclude. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 42 EAV: € 13.344 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania CAMPANIA, I COSTI DELL' ESODO DEI MALATI. MA C' È UN RIMEDIO Sergio Beraldo L' analisi La diffusa tendenza a muoversi dalla propria regione di residenza per soddisfare altrove i propri bisogni sanitari, produce in Italia un notevole trasferimento di risorse a compensazione delle cure erogate. Nel 2018 le risorse così movimentate hanno superato i 4,365 miliardi di euro, condizionando in modo rilevante l' equilibrio finanziario di alcune regioni, specie quelle che, come la Campania (-302,1 milioni di euro), hanno un saldo migratorio negativo. Nel 2017, circa 53,000 campani sono stati ricoverati in regime ordinario fuori regione; oltre 18,000 sono stati ricoverati in regime diurno (day hospital). A fronte di una tendenza maggiormente accentuata nel caso della Campania, ma che interessa tutte le regioni meridionali, la Lombardia e l' Emilia Romagna hanno esibito saldi migratori fortemente positivi, pari a oltre 90,000 ricoveri (in regime ordinario o diurno) per la Lombardia e oltre 50,000 per l' Emilia Romagna. È ragionevole ritenere che la riduzione di risorse da destinare alla sanità, subita dalle regioni a forte mobilità passiva - tra cui spicca, appunto, la Campania - aggravi in prospettiva il problema. Quando s' intensifica la migrazione dei pazienti, una parte delle risorse a disposizione per finanziare i servizi sanitari deve essere versata alle regioni che erogano le cure. Ciò condiziona negativamente la qualità dei servizi erogati, e dunque rafforza la tendenza ad emigrare; s' innesca in altri termini un circolo vizioso che accresce le differenze tra i sistemi sanitari regionali. Una parte rilevante degli operatori del settore - ma anche del mondo politico e finanche dell' Accademia individua le cause della mobilità sanitaria nelle sole disparità relative alle risorse disponibili: nelle regioni meridionali minori che altrove. In effetti, nel decennio 2007-2016, la spesa sanitaria corrente pubblica pro- capite si è attestata, in Campania, intorno ai 1695 euro, contro i 1819 della Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Lombardia e i 1925 dell' Emilia-Romagna rispettivamente. Questa disparità non è però sufficiente a fornire una spiegazione del fenomeno. È di prossima pubblicazione un articolo accademico - coordinato da chi scrive e alla cui elaborazione hanno partecipato il collega Antonio d' Ambrosio e Gaia Strangio - che ha analizzato i dati relativi alla mobilità sanitaria interregionale nel periodo 2007-2016 al fine di individuarne le cause. Senza entrare nei dettagli tecnici, l' analisi indica che la mobilità sanitaria passiva cresce sì se si riducono le risorse a disposizione di una regione; ma anche se, a parità di risorse, si riduce la qualità dei servizi erogati (misurata con la capacità di erogare i livelli essenziali delle prestazioni, cd punteggio Lea). Interessante notare che a parità di risorse e di punteggio Lea, la mobilità in uscita cresce se le regioni sono in piano di rientro; un effetto che viene addirittura rafforzato dal commissariamento. L' assetto istituzionale conta. Questi ultimi due risultati possono essere interpretati notando che la mobilità in uscita cresce anche quando nella regione si riduce il personale infermieristico rispetto a quello medico (come tipicamente è avvenuto in Campania); non è dunque solo la scarsità di risorse che rileva (la spesa pubblica inferiore), ma l' organizzazione complessiva delle stesse; da cui può scaturire un' assistenza carente (e la scarsezza di personale infermieristico pare cogliere proprio questo aspetto) pur in presenza di prestazioni mediche adeguate e di un livello di spesa comparabile. Una domanda che vale la pena porsi è: cosa accadrebbe qualora passasse l' autonomia differenziata? Fine della mobilità? Ognuno si cura a casa sua? In realtà le cose andrebbero diversamente, per la semplice ragione che le regioni con mobilità in entrata ottengono un vantaggio dalla migrazione sanitaria - anche connesso al sistema di remunerazione delle prestazioni - e non hanno dunque alcun interesse a bloccare i flussi. Un' ipotesi che si può avanzare per contenere l' onere della mobilità senza vietare ai pazienti di curarsi fuori regione, potrebbe sfruttare il differenziale di costo delle prestazioni, che le regioni con mobilità in entrata tendono a sospingere verso l' alto per accrescere i rimborsi a compensazione. Sulla base di un principio correntemente applicato in Europa nel caso della mobilità sanitaria transfrontaliera, il rimborso per le prestazioni sanitarie potrebbe essere pari al costo che il sistema sanitario di appartenenza avrebbe sostenuto. Dunque, per le sole prestazioni fornite in modo appropriato, rispettando cioè un prefissato standard di qualità, e solo per quelle, si potrebbe predisporre che la Campania pagherà alle altre regioni un rimborso pari al costo interno delle stesse; l' eventuale parte rimanente sarebbe a carico di chi decide di emigrare. Poiché le prestazioni per cui varrebbe la proposta sarebbero solo quelle erogate in modo adeguato, non verrebbe leso il diritto alla salute dei cittadini campani; né d' altronde verrebbe lesa la loro libertà nella scelta delle cure. Se le risorse risparmiate fossero poi utilizzate per migliorare la qualità del sistema sanitario regionale, vi sarebbe un vantaggio per tutti in tempi ragionevolmente brevi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 24 EAV: € 9.935 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Doppi stipendi verifiche estese ad altri due anni GLI SVILUPPI Alessandra Montalbetti Inchiesta sui doppi stipendi all' Asl di Avellino, le verifiche vengono estese anche alla contabilità relativa agli anni 2013 e 2014. Dunque l' ammontare della truffa realizzata dai cinque indagati (3 medici, un contabile e un dirigente) potrebbe aumentare notevolmente. Gli agenti della guardia di finanza di Avellino, agli ordini del comandante Gennaro Ottaiano, stanno verificando la documentazione relativa anche ad altri due anni precedenti al periodo preso finora in considerazione (2015-2018) per far emergere presunte disparità tra le ore di prestazioni effettuate dai dipendenti e le somme realmente intascate dagli stessi. Un lavoro complesso quello che stanno svolgendo gli agenti delle fiamme gialle del comando di via Pontieri dopo le dichiarazioni rese dalle persone ascoltate finora. Versioni e chiarimenti che vanno confrontati con i documenti contabili acquisiti dagli inquirenti. Dopo la riunione della Commissione Regionale sarebbe stato calcolato intorno ai 600mila euro lordi il totale degli ammanchi accertati. Ma l' ammontare complessivo della truffa potrebbe subire ulteriori variazioni al rialzo al termine degli accertamenti delle Fiamme gialle. Le indagini della guardia di finanza di Avellino continuano a ritmo serrato. Infatti nei giorni scorsi sono stati ascoltati altri medici dell' Azienda sanitaria locale di via Degli Imbimbo e sono state passate al setaccio le loro buste paga e il monte ore di lavoro realmente effettuato. Due camicvi bianchi, ascoltati di recente dalle Fiamme gialle, sono stati raggiunti dagli avvisi di garanzia. Ma l' inchiesta è destinata ad allagarsi ulteriormente in quanto, dalle indagini degli agenti della guardia di finanza di Avellino, starebbe emergendo che del meccanismo messo in piede dal contabile, finito nell' inchiesta, avrebbero beneficiato anche altre persone completamente estranee all' Azienda sanitaria locale. Ad intascare somme di denaro non dovute anche altre figure professionali che non risulterebbero né tra i dipendenti Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
(strutturati) né tantomeno tra i profili professionali dell' emergenza (non strutturati) dell' Asl di Avellino. Sarebbero emerse già numerose anomalie nei conteggi relativi alle ore di servizio effettuate e quelle pagate dall' Asl. I camici bianchi e non solo, sarebbero stati compensati indebitamente o più del dovuto. Il contabile, che ad avviso degli inquirenti avrebbe ideato il meccanismo per mettere in piedi la truffa, è stato trasferito presso un ufficio Asl della provincia irpina e non licenziato come inizialmente si era detto. L' indagine avviata dalla Procura della Repubblica e, in particolare dal sostituto Fabio Del Mauro, ha preso il via dopo la denuncia della manager della struttura sanitaria di via degli Imbimbo, Maria Morgante. Le prime acquisizioni di documenti furono effettuate poco prima delle festività natalizie. Nel mirino degli agenti della Guardia di Finanza di Avellino, sarebbe finita l' Unità Operativa Complessa del personale non strutturato dell' Azienda sanitaria locale dove, con ogni probabilità, sarebbero state trovate le modalità e gli artifici per gonfiare gli stipendi di alcuni medici di base, agevolandone alcuni e penalizzandone altri. Gli inquirenti stanno accertando se quest' ultimi fossero o meno compiacenti. Per farlo gli agenti della Fiamme gialle hanno provveduto ad ascoltare per ben due volte il medico, originario dell' Alta Irpinia, coinvolto nell' inchiesta sui doppi stipendi dell' Asl di Avellino, accompagnato dal suo difensore, l' avvocato Antonio Rosania. Al medico e al contabile gli agenti della guardia di finanza hanno provveduto a consegnare il decreto di sequestro preventivo di tutti i beni a loro riconducibili al fine di garantire l' eventuale ristoro del danno provocato alle casse dell' azienda sanitaria locale dagli indagati. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
04/04/2019 Pagina 13 EAV: € 907 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Ennesima aggressione agli operatori del 118: «Riconoscere lo status di pubblico ufficiale» NAPOLI. Ennesima aggressione agli operatori del 118, è la 25esima dall' inizio dell' anno ed è stato di emergenza. L' ultimo episodio, accaduto nella zona di Agnano e subito denunciato sulla pagina Facebook dell' associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, sottolinea ancora una volta la gravità della situazione. Il primo ad aver subito diverse aggressioni è stato proprio Manuel Ruggiero, (nella foto) vittima numero 16 nel 2019, e presidente dell' associazione Nessuno Tocchi Ippocrate. Come garantire una maggiore sicurezza? «Prima di tutto riconoscendo lo status di "pubblico ufficiale" a tutto il personale in servizio sui mezzi di soccorso ed in secondo luogo, come già sta facendo il commissario Verdoliva, dotare il personale ed i mezzi di soccorso di telecamere, oltre a una buona campagna d' informazione all' utenza». Lei ha detto: «Se potessi lascerei questo lavoro». Conferma? «Ogni volta che strisciamo il cartellino, abbiamo paura dell' ignoto e di tutto ciò che ci può accade re durante la nostra giornata di lavoro. Nonostante tutto, continuo il mio servizio con passione e professionalità». A lei cosa è accaduto? «Quel pomeriggio sono stato schiaffeggiato da una paziente che aveva tentato il suicidio». A Napoli c' è una media di 2 aggressioni al mese. Ma nelle altre città è lo stesso? «Mediamente sono 8 aggressioni al mese. Purtroppo Napoli è la "maglia nera", dove avvengono circa il 90% delle aggressioni in Campania». Ora che con la cosiddetta Quota cento molti medici andranno in pensione, come si farà a garantire il pronto intervento ai napoletani? «Bisognerebbe stabilizzare i precari in servizio. Poi bandire nuovi concorsi nei quali si dà l' opportunità ai medici che hanno effettuato il "corso di idoneità all' emergenza" di lavorare nel 118». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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