Media Monitoring per 25-03-2019 - Rassegna stampa del 24-03-2019 - Ruggi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 24/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Ospedale, nuova vita per il pronto soccorso .......................................................................... 1 23/03/2019 - WWW.STYLO24.IT Asili nido fantasma negli ospedali, la denuncia ..................................................................... 3 23/03/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT Ruggi, tempi di attesa più lunghi per i ricoveri: i dati ............................................................ 4 23/03/2019 - WWW.ZEROTTONOVE.IT Salerno: attese lunghissime per le liste di ricoveri al Ruggi .................................................. 5 23/03/2019 - WWW.OCCHIODISALERNO.IT Sanità, si allungano i tempi di attesa per i ricoveri al Ruggi .................................................. 6 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 7 24/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO «Sblocchiamo assunzioni del personale medico e sanitario» ................................................. 7 24/03/2019 - METROPOLIS Infermieri lmboscati Protesta Fials ........................................................................................ 8 24/03/2019 - METROPOLIS Ospedale unico Caso in Regione ............................................................................................ 9 24/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Ospedale, allarme Cgil: ambulanze senza autisti ................................................................. 10 24/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Pass disabili, è caccia ai furbetti .......................................................................................... 11 24/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Truffa i malati oncologici: fermata ....................................................................................... 13 Sanità Campania ............................................................................................................................. 14 24/03/2019 - IL ROMA "Cresce" l' ospedale, sarà inaugurato martedì il reparto di rianimazione ............................ 14 24/03/2019 - IL ROMA A Pomigliano primo trofeo "Una corsa per la vita": informazione sul diabete ...................... 16 24/03/2019 - IL MATTINO «Vicenda grave, ci sono troppe liti nel reparto» .................................................................. 18 24/03/2019 - IL ROMA Centro medico, macchinari sequestrati L' ipotesi di una bancarotta fraudolenta ................ 20 24/03/2019 - IL MATTINO Choc al Cardarelli: sabotato il salvavita per malati di cuore ................................................ 22 24/03/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO SUD) Disabili, calvario fisioterapia tra burocrazia e tempi biblici ................................................. 24 24/03/2019 - IL MATTINO Formiche, blatte e medici minacciati così il ricatto viene costruito in corsia ....................... 26 24/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO Il diabete: questo killer del sistema cardiovascolare ........................................................... 28 24/03/2019 - IL ROMA Infermieri in stato d' agitazione ........................................................................................... 29 24/03/2019 - IL ROMA Lilt, successo per lo "Spring Party" ...................................................................................... 30 24/03/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Pronto intervento senza più medici ..................................................................................... 32 24/03/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Rummo, Mastella firma petizione contro il manager ............................................................ 34 24/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO Sigilli al centro medico di due società fallite ........................................................................ 36 24/03/2019 - IL ROMA Vedersi belle per combattere la malattia ............................................................................. 37 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 38 24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA «Così stiamo sviluppando le pillole intelligenti » ................................................................. 38
24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA Che sintomi causa l' ernia addominale? ............................................................................... 40 24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA Controlli sì, ma come? Medici e pazienti divisi ..................................................................... 42 24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA Fondazione Veronesi in piazza per la ricerca sul cancro infantile ........................................ 44 24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA I piccoli eroi del prendersi cura ............................................................................................ 45 24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA L' arma contro il cancro messa a punto insieme a Judah Folkman ....................................... 47 24/03/2019 - AVVENIRE L' esodo di 22mila infermieri «Così rischiamo la paralisi» .................................................... 48 24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA L' ipertensione può essere anche polmonare ....................................................................... 50 24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA La glicemia non fa paura se ci diamo una mossa ................................................................. 52 24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA Le Asl sono ancora poco social ............................................................................................. 54 24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA Le novità sui farmaci introdotte dalle ultime linee guida ..................................................... 56 24/03/2019 - AVVENIRE No vax minacciano le maestre La preside: «Bulli coi bimbi» ................................................ 57
24/03/2019 Pagina 14 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ospedale, nuova vita per il pronto soccorso Pronti gli interventi nei locali dell'emergenza, i lavori alle sale operatorie termineranno entro un mese Un mese al completamento dei lavori di ristrutturazione delle sale operatorie dell'ospedale Santa Maria Incoronata dell'Olmo di Cava de' Tirreni, a breve saranno avviati anche una serie di lavori di restyling che interesseranno i locali che ospitano il pronto soccorso. Nuova vita per il nosocomio cavese, dunque. Ad assicurarlo è il sindaco Vincenzo Servalli alla luce delle sollecitazioni del consigliere della civica Responsabili per Cava, Vincenzo Lamberti . Il primo cittadino ha fatto il punto sulla situazione dei lavori alla luce anche del sopralluogo, la scorsa settimana, del direttore generale dell'azienda universitaria ospedaliera Ruggi, Giuseppe Longo . L'intervento ha riguardato, nel dettaglio, la ripavimentazione di sale e corsie che negli anni scorsi aveva provocato numerosi problemi a causa di pericolose infiltrazioni. Non solo. La ristrutturazione ha interessato anche le apparecchiature che sono state sostituite in tutto il blocco operatorio. Come era inevitabile che fosse, l'inizio dei lavori dello scorso ottobre ha comportato lo stop degli interventi programmati - cosiddetti di elezione - , garantendo la sola emergenza. Nei mesi estivi, complice la carenza di anestesisti, le operazioni di elezione erano già state sospese, mentre le urgenze erano state assicurate grazie al sacrificio dei rianimatori costretti a rinviare le ferie. In cinquanta giorni la direzione generale aveva contato di ultimare i lavori ma una serie di imprevisti e interventi ulteriori hanno causato il procrastinarsi degli interventi che comunque dovrebbero essere ormai quasi del tutto ultimati. «Fino a non poco tempo fa si parlava costantemente di un ospedale a rischio chiusura, se non già chiuso - ha commentato Servalli - . Il solo fatto che l'azienda abbia investito sulla riqualificazione della struttura significa che il pericolo chiusura è ampiamente superato. Sulle tempistiche, anche qui, sono arrivate rassicurazioni dall'azienda: entro venti giorni, massimo un mese, le sale operatorie saranno ultimate e si Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
provvederà successivamente a intervenire anche sul pronto soccorso. Permangono, ad ogni modo, le fragilità interne in merito alla carenza di personale, comuni a tutta l'azienda ospedaliera e a tutta la sanità campana a causa del commissariamento che ha inevitabilmente comportato il taglio di risorse importanti». giu.fer. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
23/03/2019 stylo24.it EAV: € 463 Lettori: 1.033 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Asili nido fantasma negli ospedali, la denuncia In Consiglio regionale è stata presentata una interrogazione per conoscere le ragioni del ritardo degli interventi per attivare le strutture “Ancora una delibera spot della Regione Campania rimasta lettera morta come la gran mole di interventi annunciati dal governatore De Luca. Ed e’ grave l’ultimo caso relativo alla realizzazione di asili nido, mai attivati, per i figli di dipendenti di tre ospedali”. E’ quanto denunciano le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino e Maria Muscara’, che sulla vicenda hanno presentato un’interrogazione con la quale chiedono di conoscere “le ragioni del ritardo, ammesso che sia mai cominciato qualche intervento e tenuto conto che oramai l’anno educativo volge al termine”. “Tutto nasce dalla delibera del 20 settembre 2017, con la quale vengono destinati 750mila euro per asili-nido, micro-nidi aziendali e servizi di accoglienza temporanea per bambini fino ai 12 anni di eta’ da realizzare al Cardarelli, all’Ospedale del Mare e al Ruggi d’Aragona. Per ciascuno degli interventi e’ stata prevista la somma di 250mila euro. Alla luce di questo atto – spiegano – nel settembre 2017 il Cardarelli ha messo a bando la realizzazione di un proprio nido aziendale interno riservato a 24 bambini di eta’ compresa tra i 3 e i 36 mesi. Ad oggi, sebbene sia stata pubblicata sul sito dello stesso nosocomio la graduatoria dei bambini ammessi al nido aziendale, nulla e’ stato ancora attivato”. “Diventa sempre piu’ difficile immaginare che la nostra regione, con l’attuale amministrazione, possa essere al passo con altri territori del Paese. Ovunque vengono offerti servizi che incontrano le esigenze di mamme lavoratrici, tranne in Campania, dove anche un asilo aziendale diventa l’occasione per uno spot che ha lo stesso sapore di una promessa elettorale che non sara’ mai mantenuta. Resta da capire se anche negli altri due ospedali gli interventi sono fermi al palo come al Cardarelli e, se confermati i nostri timori, che ne sara’ dell’investimento complessivo di 750mila euro”. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
23/03/2019 salernotoday.it EAV: € 683 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ruggi, tempi di attesa più lunghi per i ricoveri: i dati I principali casi riguardano tumore all’utero, angioplastica, protesi d’anca e riparazione inguinale. Circa i day hospital di chemioterapie o visite relative al colon retto si potrebbe aspettare anche 30 giorni Approfondimenti Liste d’attesa lunghe 4 mesi per una ecografia: nuova denuncia della Cisl 6 marzo 2016 Tempi di attesa più lunghi per le liste per i ricoveri effettuati al “Ruggi d’Aragona”. Come riporta Il Mattino, l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno registra dati preoccupanti: in particolare, da quelli relativi al secondo semestre del 2018 emerge un calo delle percentuali di interventi chirurgici effettuati nei tempi previsti. I dati I principali casi riguardano tumore all’utero, angioplastica, protesi d’anca e riparazione inguinale. Circa i day hospital di chemioterapie o visite relative al colon retto si potrebbe aspettare anche 30 giorni. Le uniche flessioni a livello di tempistiche effettuate sono quelle riguardanti il tumore all’utero e interventi o visite a esso connesse. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
23/03/2019 zerottonove.it EAV: € 388 Lettori: 1.833 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno: attese lunghissime per le liste di ricoveri al Ruggi Si allungano i tempi per le liste d’attesa per i ricoveri effettuati al “Ruggi d’Aragona”. L’ospedale di Salerno registra dati preoccupanti L’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno registra dati sconcertanti. I tempi di attesa per i ricoveri sono molto lunghi e spesso causano disagi ai pazienti in difficoltà. Il Mattino ha registrato che nei dati relativi al secondo semestre del 2018 vi è un calo delle percentuali di interventi chirurgici effettuati nei tempi previsti. I principali casi vittime di tali attese sono quelli di tumore all’utero, angioplastica, protesi d’anca e riparazione inguinale. Da questi primi dati si evince la condizione preoccupante in cui versa l’Ospedale “Ruggi” di Salerno. Per quanto riguarda i day hospital di chemioterapie o visite relative al colon retto si potrebbe aspettare anche 30 giorni. Le uniche flessioni a livello di tempistiche effettuate sono quelle riguardanti il tumore all’utero e interventi o visite a esso connesse. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
23/03/2019 EAV: € 421 Lettori: 2.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Sanità, si allungano i tempi di attesa per i ricoveri al Ruggi Emergenza sanità. Si allungano i tempi di attesa per i ricoveri programmati al Ruggi di Salerno. Nei dati relativi al secondo semestre del 2018, si evince un calo delle percentuali di operazioni chirurgiche effettuate nei tempi previsti dai codici di priorità. Liste d’attesa più lunghe per i ricoveri al Ruggi a Salerno Si allungano i tempi di attesa per i ricoveri programmati al Ruggi di Salerno. Nei dati relativi al secondo semestre del 2018, si evince un calo delle percentuali di operazioni chirurgiche effettuate nei tempi previsti dai codici di priorità per il tumore all’utero, l’angioplastica, la protesi d’anca, e la riparazione inguinale. Per quanto riguarda la chemioterapia in day hospital, oppure quelli al colon retto, gli interventi vengono eseguiti entro 30 giorni. Flessioni si registrano invece, per quanto riguarda le operazioni di tumore all’utero. Fonte: Il Mattino Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 5 EAV: € 751 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia «Sblocchiamo assunzioni del personale medico e sanitario» L' APPELLO / Nicola Provenza portavoce del MoVimento 5 Stelle "Sostengo con forza il grande impegno del ministro Giulia Grillo per superare il blocco delle assunzioni nella Sanità imposto dal 2009 a tutto il Servizio Sanitario Nazionale. E' il primo Ministro della Salute che si muove con determinazione per sbloccare una situazione stagnante e per assicurare i servizi sanitari in tutta Italia. Una situazione per la quale in molte regioni, tra le quali vi è la Campania, si registrano liste di attesa interminabili e si arranca nel garantire i livelli minimi di assistenza ai pazienti. In Campania, in particolare, i problemi sono ulteriormente aggravati per carenza di personale ma anche per manifesta incapacità gestionale che, perdurando, potrebbe vanificare anche questo importante sblocco delle assunzioni" - lo dichiara Nicola Provenza, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Com missione Affari Sociali e Sanità alla Camera dei Deputati. "L' intervento normativo continua Provenza - prevede che, a decorrere dal 2019, la spesa per il personale degli enti del Servizio Sanitario Nazionale di ciascuna Regione non può superare il valore della spesa sostenuta nel 2018. La spesa potrà essere incrementata, a livello regionale, per un importo pari al 5% dell' incremento del Fondo Sanitario rispetto all' esercizio precedente. Mandiamo in soffitta il vincolo fissato in epoca di spending review con un budget per le assunzioni fermo ai livelli del 2004 ridotto dell' 1,4%. Sono soddisfatto di questo importante risultato e ringrazio il ministro Grillo per questo obiettivo storico che sarà presto legge" - conclude il pentastellato. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 7 Argomento: Sanità Salerno e provincia Infermieri lmboscati Protesta Fials Infermieri "imboscati'' negli uffici, reparti vuoti e carichi di lavoro che vanno a grava- re sul personale che presta servizio nell'ospedale San Leonardo. Questa, in sintesi, la denuncia del sindacato Fiale che ha dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale, riservandosi ulteriori e incisive azioni a tutela di tutti i lavoratori e aderendo in caso di violazione su quanto sopra agli organismi competenti». Una protesta che segue i «trasferimenti di unita infermieristiche presso altri ser-visi esterni allìtsl che non hanno nulla a che vedere con il mansionario infermieristioos. Trasferimenti che di fatto rischiano di annullare gli effetti delle nuove assunzioni che hanno permesso «di far respirare unita operative complesse che fino a qualche giorno fa erano letteralmente oollassate da non poter amicurare le turnazioni ed un'amistensa di Lea a livello anche se minimamente decoroas. I1 sin- dacato tra l'altro denuncia anche «una discriminazione pesantissima» chiedendo ai vertici delliåsl «di rispettare le normative che regolano i trasferimento. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 11 Argomento: Sanità Salerno e provincia Ospedale unico Caso in Regione Santiågnello. Capire se il progetto e fattibile. E quali sono eventual- mente i tempi di esecu- zione degli interventi. Sull'os{edale unico della peniso a sorrentina e in agenda un incontro tra i sindaci della penisola sorrentina e il governa- tore campano Vincenzo De Luca. In prima linea il primo cittadino di Santiàgnello Piergior 'o Sagristanj che guida Comune che dovra os i- tare la struttura ospeda- liera. Il faccia a faccia tra De Luca ei sindaci della penisola sorrentina e uno snodo cruciale. Si tratterà di fare un punto della situazione e tirare le somme. Anche perche l'Asl Napoli 3 Sud sta continuando a impegna- re risorse - sia econo- miche che umane - sui due ospedali attualmente esistenti, Sorrento e Vico Equense. Evidente- mente, costruendo una nuova maxi struttura a Sant'Agne1lo, si dovra procedere sia alla di- smissione dellosñedale di Sorrento sia a 'e- ventuale riconversione delfospedale De Luca e Rossano di Vico Equense dove potrebbe rimane- re comunque attivo un punto di primo soccorso. Il progetto del nuovo ospedale prevede co- munque 200 posti letto, T0 in più rispetto a quelli al momento disponibi- li tra Sorrento e Vico Equense. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 43 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 3.884 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Ospedale, allarme Cgil: ambulanze senza autisti SAPRI SAPRI Antonietta Nicodemo «Chi gestisce la sanità deve impegnarsi a migliorare il servizio pubblico. Centinaia di persone hanno smesso di curarsi perché non hanno i soldi per controlli e terapie». Il segretario dello Spi-Cgil Gerardo Trian torna a segnalare disservizi nell' ospedale dell' Immacolata. «Da alcuni giorni - dice - ci sono solo due autisti per le ambulanze h24. Nè possiamo garantire giusta assistenza ad un infartuato. L' angioplastica è possibile a Vallo, ma non sempre. Il paziente, se al San Luca non è possibile l' intervento, deve essere trasferito a Eboli. Se muore nel lungo tragitto è colpa nostra». Assente anche la telemedicina «da anni le apparecchiature per l' assistenza a distanza sono imballate nell' ospedale. Un danno all' erario di cui nessuno parla. È scandaloso». Rincara Domenico Vrenna della camera del lavoro: «A breve saranno solo due le ostetriche, e un' altra che non può assistere ai parti, nè fare turni di notte». Disagi per lìinvalidità civile. «L' inps ha difficoltà ad inviarci medici per la commissione e si allungano le liste d' attesa». «Se davvero è così - conclude Vrenna - occuperemo a Salerno la sede dell' Istituto di Prevenzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 21 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Pass disabili, è caccia ai furbetti Pubbliparking ora punta ai certificati rilasciati dall'Asl. Anche medici nel mirino A meno di un anno dall'arrivo a Eboli, i dirigenti casertani della Publiparking hanno effettuato una scoperta: in città c'è un esercito di disabili. Ieri mattina alle 11, tra abbonati e persone diversamente abili, il parcheggio lungo viale Amendola era pieno. Cinquecentro metri di strisce blu occupate da automobilisti con vari titoli. Per gli abbonati nulla questio. Chi paga l'abbonamento mensile, ha diritto a sostare in tutti gli stalli. I dirigenti casertani hanno storto un po' il naso sui prezzi popolari imposti dall'amministrazione comunale, ma non si sono lamentati più di tanto. Il dato che colpisce è quello degli automobilisti disabili. Su quelli veri, c'è poco da protestare. Su quelli falsi, invece, da lunedì inizierà una campagna di accertamento. Inverosimile la diffusione del pass disabili oltre che i permessi alla sosta riservati alla casta, in pratica a chi crede di comandare anche facendosi dare il pass cortesia. Ma questo è il capitolo della impudenza politica. «Le irregolarità maggiori le riscontriamo in ospedale e lungo viale Amendola. Chiederemo una verifica ai vigili urbani», spiegava ieri un collaboratore della Publiparking. E' chiaro che ci sono molte irregolarità sull'utilizzo dei permessi che vengono rilasciati dalla polizia municipale ma sulla base di accertamenti e certificazioni mediche. Quindi, l'eventuale furbetto deve esser accompagnato da una diagnosi altrettanto furba. E' un malcostume tutto italiano quello di fare il furbetto con il pass da disabile di un parente o di un conoscente. «Ci sono persone che approfittano del tagliando di un parente. La metà delle auto con il pass per disabile, non hanno una persona invalida a bordo», spiegano dalla Publiparking. Il numero dei furbetti non è stato reso noto. Da lunedì prossimo, però, i controlli saranno più serrati. La Publiparking ha lanciato l'allarme agli agenti dei vigili urbani che non cadono dalle nuvole: «Non è che dovevamo aspettare la Publiparking per conoscere questo fenomeno. C'è un numero abnorme di pass per disabili. Ma questo non dipende da noi ma dall'Asl. Quello che Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
possiamo fare noi è contestare il cittadino scorretto e maleducato che parcheggia senza avere il disabile a bordo». Nel mirino dei vigili urbani e della guardie ambientali, negli ultimi mesi, sono finiti diversi medici dell'ospedale di Eboli e addirittura dei runner. La stessa auto, con lo stesso conducente, parcheggiata nei pressi dello stadio Dirceu, è stata poi ritrovata in sosta lungo il viale Amendola con il tagliando da disabile esposto sul parabrezza. La Publiparking, finora, ha osservato il fenomeno senza battere ciglio. Non si esclude che ora il Comune possa chiedere all'Asl una revisione delle certificazioni. fra.fae. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 37 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.692 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Truffa i malati oncologici: fermata IL CASO Katiuscia Guarino Si aggirava nel reparto di Oncologia dell' ospedale Moscati di Avellino con un camice bianco confondendosi con i sanitari. Con questo trucco, e giocando sull' equivoco, si faceva consegnare denaro dai pazienti e dai familiari che andavano a trovarli. Una cinquantenne salernitana, con precedenti penali per truffa, è stata bloccata dagli agenti della Volanti. A suo carico è stato emesso foglio di via obbligatorio da parte della Questura. Sono in corso le indagini per rintracciare la complice della donna. Da alcuni giorni, infatti, due signore con modi gentili, e indossando il camice bianco con tanto di distintivo che le identificavano come appartenenti ad un istituto che opera nell' ambito sanitario, si aggiravano nel reparto di Oncologia del nosocomio. Si spacciavano per appartenenti di un' associazione Onlus, dedita al recupero di fondi per la ricerca scientifica finalizzata a combattere le malattie oncologiche. Con questo pretesto si facevano consegnare somme denaro dai pazienti del reparto e dai loro parenti. La segnalazione è partita dal familiare di un paziente. Subito il personale sanitario ha allertato il presidio di polizia dell' ospedale della presenza sospetta delle due donne. Immediatamente sono giunti gli agenti delle Volanti. La donna è stata rintracciata e bloccata dai poliziotti mentre raggirava un altro paziente. Durante gli accertamenti, è stata trovata senza documenti. Sulla cinquantenne gravavano numerosi precedenti penali per truffe dello stesso genere. Infatti portava a termine le sue truffe anche in altri ospedali probabilmente facendosi aiutare da una o più complici. Sono in corso ulteriori indagini. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 37 EAV: € 1.210 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania "Cresce" l' ospedale, sarà inaugurato martedì il reparto di rianimazione FRATTAMAGGIORE. TAGLIO DEL NASTRO CON IL GOVERNATORE DE LUCA E IL SINDACO DEL PRETE FRATTAMAGGIORE. Sarà inaugurata martedì alle ore 11 il reparto di rianimazione dell' ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. A tagliare il nastro sarà il presidente della regione Vincenzo De Luca. A benedire il nuovo reparto, monsignor Angelo Spinillo, vescovo della diocesi di Aversa di cui fa parte Frattamaggiore. Presenti il sindaco della città, Marco Antonio Del Prete, e il direttore generale dell' Asl Napoli 2 Nord, Antonio D' Amore. «Si tratta di un' apertura storica, attesa da circa 30 anni dalla popolazione del territorio. I primi progetti per la realizzazione di questo reparto, infatti, risalgono ai primi anni '90», si legge in una nota dell' Asl. Nell' ultimo anno l' Asl Napoli 2 Nord ha investito oltre 522.600 euro per la ristrutturazione e la nuova dotazione tecnologica del reparto di rianimazione del San Giovanni di Dio che, da oggi, potrà contare su apparecchiature d' avanguardia e spazi idonei a garantire cinque posti letto di rianimazione di cui uno in isolamento. Il reparto è stato pensato anche con una forte sensibilità all' umanizzazione delle cure: una stanza riservata è stata allestita con divani e sarà destinata al dialogo tra i medici e i familiari dei pazienti. I nuovi locali rappresentano un' importante occasione di crescita per l' intero ospedale, la nuova rianimazione, infatti, da un lato permetterà di ridurre i trasferimenti di pazienti in condizioni critiche presso altri ospedali, mentre dall' altro renderà possibile ai diversi reparti di trattare casi a maggiore complessità. L' inaugurazione del reparto di rianimazione do vrebbe contraddire le ipotesi di declassamento del San Giovanni di Dio, prevista dal piano sanitario regionale. Una decisione che ha visto mobilitarsi sindaci, sindacati, associazioni e cittadini in difesa dello storico nosocomio, unico punto di riferimento in un' area di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
mezzo milione di persone. Nel piano sanitario regionale è stata cancellata la cardiologia, ridotta la ginecologia ed ostetricia a mero punto nascita. Per i sindacati la decisione di declassare l' ospedale è stata assunta su dati riferiti ad un periodo in cui il pronto soccorso era chiuso per lavori. In media al San Giovanni di Dio si registrano 60mila accessi annui rispetto al tetto dei 45mila previsti per il declassamento. Il San Giovanni di Dio rischia di non essere più struttura Dea, di primo livello, nonostante per esempio l' Agenas, l' agenzia sanitaria, lo ritenga uno dei più sicuri in Italia soprattutto per la cardiologia. «Ci auguriamo che l' inaugurazione del reparto di rianimazione preluda ad una revisione delle decisioni di Palazzo Santa Lucia sul declassamento, e che non sia solo una passerella in vista delle prossime elezioni» osservano alcuni dipendenti del nosocomio. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 37 EAV: € 1.010 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania A Pomigliano primo trofeo "Una corsa per la vita": informazione sul diabete POMIGLIANO. Una manifestazione sportiva - "Una corsa per la vita" - con l' obiettivo di informare e sensibilizzare l' opinione pubblica e le istituzioni sui sintomi del diabete di tipo 1 e sulle possibili cause ambientali in un territorio come quello campano (dove il numero dei pazienti è elevato) - è stata promossa per oggi nel parco pubblico Giovanni Paolo II (villa comunale) a Pomigliano D' Arco dall' associazione Diabete Junior Campania. L' evento, spiega Gaetano Amorico dell' associazione Diabete Junior, sarà dedicato «a tutti i bimbi che hanno subito danni invalidanti o che non ce l' hanno fatta, come il piccolo Alessandro scomparso prematuramente». Alessandro Farina, di 13 anni, morì il 27 dicembre 2017 a Salerno. «Il diabete mellito di tipo 1 (DM1) - spiega il dottor Amorico - e la malattia cronica endocrino -metabolica più frequente in età pediatrica; è una malattia autoimmune, caratterizzata dalla distruzione delle beta cellule pancreatiche con conseguente deficit assoluto di insulina. In Italia i bambini e gli adolescenti affetti dal diabete mellito di tipo 1 sono circa 20mila, di cui quasi 2mila in Campania. Attualmente le cause della patologia non sono state ancora individuate con certezza e sono rappresentate da una complessa interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali scatenanti». È comunque un problema rilevante e crescente di sanità pubblica, per il quale sono indispensabili dati informativi epidemiologici estrapolati da archivi amministrativi che potrebbero portare anche alla realizzazione di Registri regionali e nazionali. «I piccoli pazienti con diabete mellito di tipo 1 per un buon equilibrio glicometabolico e per prevenire complicanze a lungo termine necessitano di continue iniezioni sottocute di insulina (almeno 5-6 volte il giorno), di frequenti misurazioni glicemiche attraverso numerose punture sui polpastrelli e di una terapia Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
educativa relativa alle sane abitudini di vita, come l' alimentazione e l' attivita' fisica. I sintomi piu' diffusi all' esordio possono apparire banali e aspecifici, come la poliuria (tanta pipi'), polidipsia (tanta sete), dimagrimento, apatia e stanchezza, ma spesso l' esordio puo' avvenire in condizioni drammatiche per una chetoacidosi. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 31 EAV: € 10.825 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Vicenda grave, ci sono troppe liti nel reparto» Ettore Mautone Un episodio che pare grave ma isolato. Un evento da decifrare e inquadrare in quanto oscuro e senza precedenti. Un avvenimento anomalo che non pare riconducibile a una strategia. Un frangente insomma che, se verificato - e su questo non ci sarebbero motivi per dubitare viste le fotografie allegate alla denuncia presentata all' autorità giudiziaria da parte del primario di Cardiologia Ciro Mauro - potrebbe denotare un contrasto nei rapporti interni al reparto stesso di Cardiologia del Cardarelli dove c' è sempre stata un' alta conflittualità tra il personale ma confinata nei fisiologici attriti tra forti personalità che spesso si incontrano nei contesti di lavoro. Così Anna Iervolino, dallo scorso febbraio direttore generale del Cardarelli, commenta il rinvenimento di una graffetta inserita in una centralina di montaggio nel reparto di Cardiologia, presso l' unità di terapia intensiva coronarica. Dottoressa Iervolino, che cosa pensa dell' episodio di sabotaggio avvenuto nelle settimane scorse in Cardiologia? «Sono stata informata per le vie brevi dal primario del reparto Ciro Mauro, dopo la sua denuncia. Non ho elementi né per confermare né per smentire. Il dato sarebbe riconducibile a un sabotaggio ma si tratta di un episodio strano in quanto isolato e senza precedenti né annunciato da altre proteste eclatanti». A cosa sarebbe dovuto questo sabotaggio? «Non sappiamo a cosa imputarlo. Abbiamo fatto delle verifiche, il primario Ciro Mauro ha documentato, con delle fotografie, la presenza di questa graffetta nella centralina di monitoraggio dei pazienti. Dunque il dato esiste ma allo stato non sappiamo come spiegarlo. Il solo fatto certo è che non si è verificato nessun disservizio e nessuna conseguenza». In Campania sono in corso indagini su altri episodi di presunto sabotaggio in altri ospedali. Qual è la sua idea in merito? «Guardi, un conto sarebbero gli episodi ipotizzati finora in altri ospedali e su cui ci sono in corso indagini per appurarne l' origine, un altro la manomissione di un' apparecchiatura deputata al controllo dei parametri dei Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pazienti. Ripeto se fosse verificata, l' ipotesi del sabotaggio sarebbe grave». E come la spiegherebbe altrimenti? «Non ci sono precedenti né si sono verificate sequele di sorta di altro tipo. Per cui non saprei a cosa addebitarlo. Per ora non ci sono spiegazioni plausibili». Qualcuno ha puntato il dito sulla conflittualità esistente nel reparto di Cardiologia del Cardarelli. «Potrebbe essere una spiegazione ma va sottolineato d' altro canto che la conflittualità è comune a molti luoghi di lavoro. In questo caso riconducibile a forti personalità che si sono sempre espresse a favore dei pazienti senza mai andare in rotta di collisione oltre il limite del fisiologico. Conflittualità che del resto non hanno mai dato luogo a problemi di sorta in termini di produttività assistenziali e di sicurezza dei pazienti. Anzi, quella di cui parliamo è un' unità operativa specialistica che detiene il record del maggior numero di angioplastiche primarie effettuate in Italia. Dunque parliamo di un' eccellenza della sanità e non solo campana». Però il fatto è avvenuto «Per fortuna, grazie alla sorveglianza del primario e di chi è preposto ai controlli si è risolto senza conseguenze e senza alcun disservizio». Ci sono mai stati altri grandi o piccoli episodi di sabotaggio al Cardarelli? «Lavoro da anni al Cardarelli ma a mia memoria mai c' è stato un episodio di sabotaggio. Forse qualche scaramuccia sindacale. Qualche notizia costruita ad arte e in maniera parziale per fornire una versione della realtà funzionale a logiche politiche e sindacali. Ma nulla di particolarmente grave né eventi sentinella di una degenerazione del modo di esprimere un malcontento. In generale sappiamo che al Cardarelli ci sono tanti professionisti, medici, infermieri e amministrativi che servono in maniera esemplare la sanità pubblica e non si servono di essa». Che cosa avete fatto dopo la denuncia? «Abbiamo effettuato una minuziosa verifica interna che non ha dato riscontro di problemi nelle procedure. I protocolli di sicurezza sono tutti attivi e rispettati. Quanto accaduto resta un episodio isolato e inspiegabile». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 41 EAV: € 977 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Centro medico, macchinari sequestrati L' ipotesi di una bancarotta fraudolenta TORRE ANNUNZIATA I finanzieri al Mavis, nei guai l' amministratore di due società fallite. L' accusa: vendite fittizie di beni TORRE ANNUNZIATA. Macchinari e altri materiali sanitari venduti a un prezzo non congruo e senza prova del pagamento. A vendere sul finire del 2012 due società ormai prossime al fallimento; a comprare una terza società, la Mavis, Centro medico (nella foto) costituito pochi mesi prima. Di mezzo una presunta bancarotta fraudolenta. IL SEQUESTRO. Per questo il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha eseguito un decreto di sequestro d' urgenza ratificato dalla Procura della Repubblica oplontina, nei confronti di M.V., rappresentante legale pro tempore di due società, operanti nel settore della sanità privata, dichiarate fallite entrambe nel marzo del 2013. I finanzieri hanno sequestrato una parte di un compendio aziendale costituito da macchinari diagnostici e altri dispositivi medicali che, in maniera considerata fraudolenta dall' ipotesi accusatoria nel 2012 era stato ceduto, ad un prezzo giudicato assolutamente non congruo, dalle due società ad un nuovo centro medico (costituito pochi mesi prima), peraltro all' epoca amministra to dallo stesso rappresentante legale. L' IPOTESI DI UNA VENDITA FITTIZIA. Il punto che viene sottolineato dagli investigatori risiede proprio in questo passaggio che, sempre secondo l' ipotesi accusatoria, sarebbe avvenuto «in un periodo in cui le due società cedenti si trovavano evidentemente in un irreversibile stato di decozione e, soprattutto, senza che sia stata riscontrata alcuna prova in ordine all' effettivo pagamento, da parte della cessionaria, compendio aziendale». Insomma, il sospetto delle Fiamme Gialle è che si sia trattato di una vendita fittizia, avvenuta soltanto sulla carta, per sottrarre i beni delle società ormai sulla strada del fallimento. Per questo le Fiamme Gialle hanno sequestrato quella parte di beni Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
attualmente ancora presenti nel nuovo centro medico oplontino che - sottolineano ancora gli investigatori - «di fatto, costituisce la continuità aziendale delle precedenti società fallite nel 2013». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 30 EAV: € 11.556 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Choc al Cardarelli: sabotato il salvavita per malati di cuore LE INDAGINI Leandro Del Gaudio Hanno eliminato il sonoro, quel «bip bip» che segnala un' anomalia nel tracciato e che dà l' allarme, fa scattare un intervento dei medici e consente - si spera - di salvare una vita umana. Hanno usato una banale graffetta per sabotare un dispositivo elettronico decisivo per il buon funzionamento dell' intera unità cardiaca dell' ospedale Cardarelli, mettendo al repentaglio la vita di decine di pazienti, di soggetti sotto attenzione per possibili scompensi nel battito del cuore. Sabotaggio, guasto provocato in modo doloso, pista interna. Ci risiamo: anche al Cardarelli qualcuno ha provato a creare danni in uno dei centri di eccellenza della sanità campana, vale a dire l' unità che si occupa di emergenze cardiache. Come con le formiche del San Giovanni Bosco o con le blatte del Vecchio Pellegrini, un altro nosocomio finisce in balìa di strani maneggi, o meglio, di manine che creano disagi ad orologeria per motivi diversi, sempre e comunque sulla pelle dei cittadini. LA GRAFFETTA Ma torniamo al caso del Cardarelli. Siamo a metà febbraio, quando gli impianti elettronici dell' unità coronarica fanno registrare anomalie. Un silenzio tombale, atipico, di quelli che non ti aspetti in un reparto che ha saputo in questi anni misurarsi con emergenze di ogni tipo e che ha imparato a fare squadra al primo «bip» dell' allarme via monitor. È così che sono scattate le verifiche, accertamenti che hanno fatto venire fuori una sorpresa sinistra, decisamente sgradita. A saltare agli occhi, una graffetta di quelle usate nelle segreterie, che è stata inserita nella «porta» dell' unità centrale, con un obiettivo evidente: eliminare l' allarme sonoro che interviene quando il tracciato cardiaco di un paziente presenta momenti di aritmia o di scompenso. Come è noto si tratta di un servizio essenziale, per altro collegato a un reparto dotato di vigilanza attiva 24 ore, dal quale viene monitorata l' attività cardiaca di tutti i pazienti attraverso due sezioni, due unità che si danno il turno nel corso della giornata. In sintesi, quando scatta l' allarme sonoro, la notizia Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
arriva in tempo reale a un cardiologo di turno, che interviene sul caso e verifica quali contromosse adottare. È invece bastata una graffetta per impedire che un sistema virtuoso, perfettamente funzionante, si trasformasse in una potenziale trappola per la salute dei pazienti. Decisiva in questa storia la denuncia del primario Ciro Mauro, responsabile del reparto, che ha messo in moto una verifica interna e ha immediatamente indirizzato un esposto all' autorità giudiziaria. Al lavoro i carabinieri, ma il caso è tutto da approfondire. Indagini in corso, di fronte a un episodio ritenuto gravissimo, che solo per circostanze fortuite non ha dato vita a ricadute sulla salute dei pazienti. Una graffetta nella centralina di monitoraggio, nella «porta», da cui vengono diramate tutte le segnalazioni, inevitabile una domanda: chi può avere interesse a mettere a repentaglio la vita di uno o più pazienti? A chi conviene il nuovo caso di sabotaggio? Nessuno si sbilancia, c' è chi se la cava con una battuta: probabilmente di notte qualcuno non voleva essere disturbato nelle poche ore di sonno riservate a chi è segnato di turno. Possibile che si crea un danno tanto grave (almeno da un punto di vista potenziale) solo per stare qualche ora in branda a dormire? In queste ore si fanno anche altre ipotesi. Al netto della professionalità dimostrata in questi anni dal personale medico, dagli infermieri e dagli stessi vigilantes, si scava all' interno dell' ospedale più prestigioso di Napoli, si cerca di capire. Si rivedono turni di impiegati, si lavora sulle scelte amministrative e sulle decisioni assunte in questi mesi dal primario e dai vertici dell' ospedale, insomma su qualunque cosa possa aver irrigidito i rapporti interni e creato scenari di livore. Verifiche anche sui nomi dei pazienti ricoverati all' interno del reparto, nel tentativo di capire se ci fosse una volontà di danneggiare qualcuno in particolare, ma al momento non sembrano emersi elementi significativo. Un mese dopo il ritrovamento della graffetta, resta in piedi l' ipotesi sabotaggio, secondo una strategia adottata anche altrove. Formiche, blatte, ora l' intoppo per far saltare l' impianto elettronico, per silenziare un congegno salvavita essenziale per la vita dei pazienti. Insomma: se era uno scherzo, nessuno si è divertito. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 44 Il Mattino (ed. Circondario Sud) EAV: € 7.081 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Disabili, calvario fisioterapia tra burocrazia e tempi biblici IL CASO Ciriaco M. Viggiano Due mesi per essere visitato dal neurologo. Poi tre ore di fila solo per prenotare la consegna dei documenti all' ufficio. Un' altra attesa per cominciare la cura. Ecco la trafila che un disabile deve affrontare, in penisola sorrentina, per sottoporsi alle necessarie fisioterapie. A denunciarlo è Gigi Salvi, 47enne costretto sulla sedia a rotelle da una rara forma di amiotrofia, in un video su Facebook. LA DENUNCIA Ogni settimana Salvi, che da consigliere comunale di Piano di Sorrento ha lottato per i diritti dei disabili, deve affrontare tre sedute di fisiokinesiterapia e due di fisioterapia respiratoria. Perciò si rivolge periodicamente al suo medico di base che gli prescrive una visita neurologica. Ed ecco il primo intoppo: trascorrono mediamente due mesi dal momento della prenotazione al giorno in cui Gigi viene visitato dallo specialista dell' Asl. Quest' ultimo rilascia poi la prescrizione per la fisioterapia: Salvi la consegna al centro specializzato, che entro pochi giorni gli comunica la disponibilità e gli restituisce il documento per il quale è richiesto l' ok definitivo da parte dell' ufficio riabilitazione dell' Asl. Qui comincia la seconda parte dell' odissea. «Per ottenere l' approvazione della terapia devo affrontare una fila di almeno tre ore», spiega Salvi. Al distretto sanitario, a Sant' Agnello, si rivolgono decine di pazienti. Tre volte a settimana gli operatori dell' Asl distribuiscono 30 biglietti numerati sulla base dei quali si stabilisce l' ordine per consegnare i documenti all' ufficio. Spesso sono i pazienti che annotano su un foglio i rispettivi orari di arrivo per evitare discussioni. Quando non accade, è il caos: «L' Asl ci ha detto che la pratica di segnare i nominativi è illegale continua Salvi Ma quando non ci è stata data la possibilità di farlo, i carabinieri sono stati costretti a intervenire perché le persone tentavano di superarsi a vicenda». Solo dopo essersi rivolto all' ufficio e aver atteso almeno un' altra settimana per ritirare la prescrizione vidimata dall' Asl, Salvi può cominciare le fisioterapie. E anche qui c' è il rischio che trascorrano giorni, nel caso in cui il centro Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
si rivolge sia oberato di lavoro. «È vergognoso che un paziente affetto da una patologia conclamata sia costretto ad affrontare una simile trafila a causa della burocrazia conclude Salvi Anche chi non è malato deve denunciare questi disservizi e far valere il diritto alla salute». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 30 EAV: € 7.607 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Formiche, blatte e medici minacciati così il ricatto viene costruito in corsia LO SCENARIO Chi ha messo le blatte al Vecchio pellegrini ha agito con fredda determinazione, potendo contare su una conoscenza militare del contesto in cui si muoveva. Ha saputo schivare la telecamera che inquadra gran parte del pronto soccorso, entrando nel bagno senza rischiare di finire nel cono delle immagini, perfettamente mimetizzato in un posto di frontiera, poi ha fatto il resto. Ricordate un paio di mesi fa? Scarafaggi allevati in batteria e piazzati nel bagno, comprati tramite un circuito internet e scaraventati a terra, erano tutti delle stesse dimensioni. Ma il racket degli insetti ha diverse facce, come insegna la storia del San Giovanni Bosco, altro ospedale al centro dell' attenzione mediatica nazionale. Formiche che si arrampicano su una paziente intubata, poi altri avvistamenti che sollevano indignazione collettiva. Qualche settimana dopo viene fuori una verità desolante, grazie all' intervento di una ditta di pulizia che riesce a individuare alcune anomalie all' interno del nosocomio di via Briganti. Vengono infatti refertate buste di zucchero e confezioni di marmellata aperti e sparpagliati in alcuni punti strategici, ma anche sciroppi zuccherati riversati nella zona del Triage e degli armadietti del personale. Erano delle esche disseminate per attirare le formiche e per sollevare scalpore, indignazione, attenzione mediatica. E magari anche per dare una spallata a dirigenti che in un recente passato avevano provato a normalizzare un ospedale infestato dalla presenza di camorristi (come emergerebbe da una indagine della Dda), frenato quotidianamente da interessi opachi. E non è tutto. È sempre qui nell' ospedale San Giovanni Bosco che sono stati identificati due infermieri che si opposero all' intervento di un primario, dopo l' ennesimo avvistamento di formiche. Insetti dolosi, strategia dell' arrampicamento, in una parola sabotaggio. Ed è l' ipotesi battuta in questi giorni dal pool del procuratore Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
aggiunto Giuseppe Lucantonio, che sta coordinando audizioni, raccolta di informazioni e spulcio di carte degli appalti legati alla pulizia dell' ospedale. Inchiesta che fa i conti con una serie di interventi messi in campo nell' ultimo anno, che devono aver colpito vecchie rendite di posizione. È il caso del parcheggio abusivo completamente smobilitato, della buvette chiusa, per non parlare del tentativo di eliminare il bivacco di alcuni infermieri che gestiscono ingressi di persone e di cose in ospedale. Scenari su cui si agitano insetti e strane manine, sempre all' insegna di sabotaggi mirati. l.d.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 8 EAV: € 755 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Il diabete: questo killer del sistema cardiovascolare NAPOLI / Il congresso annuale degli specialisti Uno dei fattori di rischio più importanti per la salute cardiovascolare è il diabete. Nei soggetti con pre - diabete e in quelli con diabete è dunque fondamentale mantenere un ottimo compenso metabolico, attraverso un corretto stile di vita e la terapia farmacologica. Negli ultimi anni, si sono resi disponibili sul mercato una serie di farmaci che, oltre a ridurre in maniera efficace la glicemia, sembrano avere anche un' azione diretta aggiuntiva di protezione cardiovascolare. I maggiori esperti italiani di prevenzione cardiovascolare riuniti a Napoli in occasione del congresso annuale della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare, fanno il punto della situazione. «Alcuni anni fa -riflette il professor Massimo Volpe, presidente della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare e ordinario di Cardiologia presso l' Università "La Sapienza", Ospedale Sant' Andrea di Roma- è emerso un segnale d' allarme rispetto ad alcuni farmaci anti -diabete, che sembravano gravati da un maggior rischio di patologie cardiovascolari. Per questo motivo, le agenzie regolatorie americana (Fda) ed europea (Ema) hanno chiesto che per ogni nuovo farmaco anti -diabete immesso sul mercato, fosse dimostrata la sicurezza cardiovascolare da uno studio realizzato ad hoc. La grande e piacevole sorpresa degli ultimi anni è stata che i più recenti studi su Glp-1 agonisti e Sglt2 inibitori hanno dimostrato non solo la sicurezza di queste nuove molecole ma che, al di là dell' azione sul diabete, questi farmaci proteggono il cuore e i vasi, determinando una riduzione dello scompenso cardiaco e di alcuni eventi cardiovascolari». red.reg. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
24/03/2019 Pagina 42 EAV: € 781 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Infermieri in stato d' agitazione CASTELLAMMARE Esplode il caso al San Leonardo. La Fials: «Trasferiti in servizi esterni» CASTELLAMMARE DI STABIA. Per ora sono «voci di corridoio», ma tanto basta a scatenare la reazione della Fials che ha proclamato l stato d' agitazione degli infermieri contro l' ipotesi di trasferire alcune unità infermieristiche altrove. In particolare, presso «altri servizi esterni che non hanno nulla a che vedere con il mansionario infermieristico», denuncia in una lettera scritta ai vertici dell' Asl Napoli 3 Sud la Federazione italiana autonomie locali e sanità. Una vicenda che si incrocia, inevitabilmente, «con la carenza cronica del personale infermieristico». Nella sua missiva la Fials ricorda che «solo grazie alla direzione strategica dell' azienda si è provveduto in maniera celere a nuove assegnazioni di infermieri presso l' ospedale San Leonardo», e che in tal modo «si inizia a respirare e far respirare unità operative complesse che fino a qualche giorno fa erano letteralmente collassate da non poter assicurare le turnazioni ed una assistenza di Lea a livelli anche se minimamente decorosi». Per questo, aggiunge sempre il sindacato, se davvero accadessero gli spostamenti «sarebbe una discriminazione pesantissima dello stesso personale che determinerebbe ulteriore confusione, caos e malessere tra gli operatori tutti, con un ritorno al passato che assolutamente non è consentito». La Fials chiede «rispetto per tutti i lavoratori, al fine di evitare fughe dal San Leonardo», sottolineando che solo dopo «un confronto con la direzione sanitaria del San Leonardo, unitamente a tutte le organizzazioni sindacali e alla Rsu si potrà discutere dei criteri e mobilità per eventuali trasferimenti». Nel frattempo, la Fials «dichiara lo stato di agitazione di tutto il personale, riservandosi ulteriori e incisive azioni a tutela di tutti i lavoratori e aderendo in caso di violazione su quanto sopra agli organismi competenti». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere