Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi

Pagina creata da Roberta Napoli
 
CONTINUA A LEGGERE
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
31-01-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 31-01-2019
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      31/01/2019 - WWW.ILROMA.NET
            «Turni massacranti e niente stabilità», i precari del Ruggi di Salerno scrivono a De Luca ..... 1
      31/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            CISL: «Mancano gli infermieri» ............................................................................................... 3
      31/01/2019 - IL ROMA
            Donna morta all' ospedale "Fucito", tre medici a processo .................................................... 4
      31/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Influenza, c' è il picco 1500 bambini a letto ricoveri record al Ruggi ..................................... 5
      31/01/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Morì per emorragia cerebrale: tre medici del Fucito rinviati a giudizio ................................. 7
      30/01/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT
            Diagnosi sbagliata, la paziente muore: 3 medici saranno processati ..................................... 8
      30/01/2019 - SALERNOSERA.IT
            Malasanità, tre medici rinviati a giudizio ............................................................................... 9
      30/01/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT
            Salerno: caos sosta in ospedale, ambulanze parcheggiate in strada ................................... 10
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 11
      31/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            A Sarno, Polla e Oliveto Citra le Tac di nuova generazione .................................................. 11
      31/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Asportata colecisti a un paziente 90enne ............................................................................ 13
      31/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Intelligenza artificiale chirurgia robotica al Campus ............................................................ 14
      31/01/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Mancano gli infermieri, a rischio i servizi essenziali ............................................................ 15
      31/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Tomografo all'avanguardia e ambienti più rilassanti ........................................................... 16
      31/01/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Una seconda Asl? «Inutile sdoppiamento, poltronificio Pd» ................................................. 17
Sanità Campania ............................................................................................................................. 18
      31/01/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Aneurisma dell' aorta sinergie con il S. Raffaele «Puntiamo a creare rete» ......................... 18
      31/01/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Arriva l'influenza boom di accessi al Pronto soccorso .......................................................... 20
      31/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Assistenza domiciliare, la Regione sblocca i fondi ............................................................... 22
      31/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            «Non possono operarmi perché soffro di obesità» ............................................................... 23
      31/01/2019 - CRONACHE DI NAPOLI
            Il fallimento di De Luca ........................................................................................................ 25
      31/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Il servizio ambulanze ancora in proroga Nuovo 118 alla prova del tavolo tecnico ............... 26
      31/01/2019 - IL MATTINO
            Malasanità, fissata l'autopsia di Anna due medici indagati ................................................. 28
      31/01/2019 - IL ROMA
            Morti per tumore, la Campania è maglia nera ...................................................................... 30
      31/01/2019 - IL ROMA
            Ospedale Maresca Stilo: la situazione è drammatica ........................................................... 31
      31/01/2019 - IL ROMA
            Pronto soccorso, rivolta dei sindaci: «Non lo chiudete» ....................................................... 33
      31/01/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Sanità, Lezzi e De Luca ai ferri corti Il ministro: «Pensi alle formiche» ................................ 35
      31/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
        Turni stressanti in corsia: più soldi agli infermieri ............................................................... 37
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 39
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
31/01/2019 - AVVENIRE
     Biotestamento, un caos annunciato ..................................................................................... 39
31/01/2019 - IL GIORNALE
     Cure ai malati che non stanno più nella pelle ...................................................................... 41
31/01/2019 - CORRIERE DELLA SERA
     Diabetici, parte la rivoluzione dei kit Il risparmio vale 25 milioni l' anno ............................. 43
31/01/2019 - LA REPUBBLICA
     Errori medici I camici bianchi spiegano quando fare causa .................................................. 45
31/01/2019 - ITALIA OGGI
     Esonero dell' obbligo per le prestazioni sanitarie ai privati ................................................. 46
31/01/2019 - LA STAMPA
     Il boom delle cure palliative "Un aiuto a malati e famiglie" ................................................. 48
31/01/2019 - IL GIORNALE
     L' ammissione di Conte: il Pil scende ancora Tagli alla sanità in vista ................................. 50
31/01/2019 - LA VERITÀ
     L' eutanasia libera arriva alla Camera e divide il governo .................................................... 52
31/01/2019 - LA REPUBBLICA
     La débacle procreativa è colpa delle donne ......................................................................... 54
31/01/2019 - LA REPUBBLICA
     Mal di schiena fai che non ti rovini la vita ............................................................................ 56
31/01/2019 - CORRIERE DELLA SERA
     Medici, ingegneri, scienziati L' alleanza che porta in corsia l' intelligenza artificiale .......... 58
31/01/2019 - LA REPUBBLICA
     Nel cuore delle cellule .......................................................................................................... 60
31/01/2019 - LA REPUBBLICA
     Non basta essere mamma per governare la maternità ........................................................ 62
31/01/2019 - LA REPUBBLICA
     Quanto soffre la colonna stando seduti ............................................................................... 63
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
31/01/2019
                                                     ilroma.net
                                                                                                                          EAV: € 441
                                                                                                                          Lettori: 1.400
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

  «Turni massacranti e niente stabilità», i precari del Ruggi di
                 Salerno scrivono a De Luca

 Nella    lettera    vengono     denunciate
 condizioni di lavoro «insostenibili in tutti
 i reparti» di Dario De Martino SALERNO.
 Orari di lavoro pesantissimi e un futuro
 non garantito. Sono loro, i precari, a
 permettere al Ruggi di Salerno di tenere
 livelli di assistenza sufficienti. Molti
 giovani, con tanta voglia di fare, pronti
 anche a fare turni di lavoro massacranti,
 ma con la croce addosso di un futuro
 instabile. Così hanno preso carta e
 penna e hanno scritto al governatore Vincenzo De Luca. In calce alla lettera la firma
 è di Rossella Curcio, infermiera precaria che si fa - come si legge in fondo al
 documento - «portavoce dei dipendenti oss e infermieri precari dell’Aou Ruggi di
 Salerno». I lavoratori, nella lettera, ricordano come sono arrivati al Ruggi e
 lamentano la loro instabilità per il futuro. «Nell’anno 2016 - si legge nella missiva -
 fu bandito un avviso pubblico sia per oss che per infermieri, che ha consentito fino
 ad oggi di assumere tutti noi sia nell’ospedale di Salerno che in molti altri ospedali
 della Campania ed è stato così consentito, a fatica, di garantire i Livelli essenziali di
 assistenza. Ad oggi, noi siamo precari senza un futuro certo, senza nessun tipo di
 garanzia, nonostante già quasi tre anni di servizio raggiunti da buona parte di noi e
 nonostante ormai noi siamo la parte integrante e necessaria per mandare avanti le
 basilari e ordinarie attività sanitarie». E ancora, nella lettera vengono denunciate
 condizioni di lavoro «insostenibili in tutti i reparti». «C’è una grandissima carenza di
 organico nonostante la nostra presenza e siamo costretti a fare turni massacranti e
 turni di straordinario per coprire gli ordinari turni di lavoro e tutto questo oltre a
 gravare su noi stessi, grava innanzitutto anche sui pazienti». E allora ecco la
 richiesta: c’è bisogno subito «di un intervento di stabilizzazione sotto ogni aspetto
 per consentire così il proseguimento delle normali attività lavorative, per ridarci un
 minimo di serenità e per non farci continuare a lavorare in condizioni disumane. Le
 scrivo - conclude la lettera inviata al presidente della Regione De Luca - per
 chiederle un immediato e preciso intervento a nostro favore, per tutelare la nostra
 dignità di cittadini e di lavoratori, per aiutarci a restare qui nella nostra Regione e
 consentirci di poter continuare a lavorare con dignità, e poter mettere in campo le
 nostre qualità lavorative per portare avanti una sanità fatta di giovani che hanno

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
voglia di lavorare».

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
31/01/2019                                                                                                               Pagina 15
                                          La Città di Salerno
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                           CISL: «Mancano gli infermieri»
 (a.c.)
 Vecchie criticità si sommano a nuovi
 problemi. La carenza di personale
 sanitario al Santa Maria dell'Olmo non
 sarà risolta a stretto giro dai vertici
 dell'azienda ospedaliera universitaria
 San Giovanni di Dio Ruggi D'Aragona.
 Nella riunione dello scorso lunedì
 pomeriggio con i sindacalisti di settore è
 stato precisato che non sarà dato il via,
 almeno per il momento, al nuovo piano
 di reclutamento di personale, che pure si
 rende necessario per consentire il
 funzionamento dei plessi del Ruggi. E,
 intanto,   nell'ospedale     cittadino  la
 situazione è critica. Lo fa presente il
 sindacalista Cisl Gaetano Biondino , che
 da tempo ha chiesto l'assunzione di
 almeno venti operatori sanitari tra
 infermieri e operatori socio- sanitari. In
 particolare a breve andranno in pensione
 5 infermieri ed altri se ne aggiungeranno
 nel corso dell'anno. Il vuoto creato
 potrebbe creare seri problemi per il funzionamento del Santa Maria dell'Olmo.
 Sarebbe, infatti, difficile garantire l'assistenza in mancanza di personale. D'altra
 parte, secondo indiscrezioni, sembra che il direttore generale del Ruggi Giuseppe
 Longo abbia espresso la volontà di bandire, entro il prossimo giugno, un concorso
 per l'assunzione di infermieri e Oss. «Restiamo in attesa delle decisione dell'azienda
 nella speranza che giungano tempestivamente ha sottolineato Biondino Abbiamo
 bisogno di personale: senza l'ospedale non potrà funzionare e garantire l'assistenza
 alla popolazione di Cava e della Costiera amalfitana». Intanto si attende la
 conclusione dei lavori alla sala operatoria, che dovrebbero terminare entro il
 prossimo 20 febbraio.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
31/01/2019                                                                                                                Pagina 9

                                                                                                                          EAV: € 602
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

   Donna morta all' ospedale "Fucito", tre medici a processo

 NOCERA INFERIORE. Il giudice dell'
 udienza preliminare del tribunale di
 Nocera Inferiore ha rinviato a giudizio,
 con l' accusa di omicidio colposo, tre
 medici, due in servizio al pronto soccorso
 dell' ospedale Fucito di Mercato San
 Severino, e l' altro medico di base, per la
 morte di una donna avvenuta il 10
 dicembre 2016. Secondo il pm titolare
 dell' indagine, i tre, difesi dagli avvocati
 Gaetano Maio, Dona tella Sica e Marco
 Senatore, avrebbero, «con negligenza,
 imprudenza e imperizia», causato la
 morte della donna, avvenuta per
 emorragia cerebrale da rottura di
 malformazione artero venosa dovuta a
 ipertensione     arteriosa.    Secondo      l'
 accusa, i medici non si sarebbero
 adoperati per fornire un' adeguata e
 appropriata diagnosi clinica che avrebbe
 potuto limitare i danni dell' emorragia
 cerebrale in corso e salvare la vita alla
 paziente. Fu il marito della donna, nel
 giorno del decesso, a presentare
 denuncia. Il pm, dopo aver acquisito cartelle cliniche, relazioni di esame autoptico e
 tecnica, ha chiesto il rinvio a giudizio, disposto, poi, dal gup. Per l' udienza del 19
 luglio prossimo davanti al giudice monocratico nocerino, sono state convocate anche
 le parti offese, ossia i genitori della vittima.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
31/01/2019                                                                                                                  Pagina 24
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 10.151
                                                                                                                            Lettori: 133.364
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

 Influenza, c' è il picco 1500 bambini a letto ricoveri record al
                              Ruggi
 Sabino Russo
 La sanità, l' emergenza `A rischio i
 piccoli con meno di tre mesi In ospedale
 200 pazienti alla settimana Arriva il
 picco     dell'   influenza      e    colpisce
 soprattutto i bambini. Sono circa 1500,
 infatti, i piccoli della provincia, nella
 fascia 0-4 anni, alle prese col virus, che
 nei bimbi con malattie croniche apre le
 porte ad altre patologie più gravi, come
 la polmonite batterica, mentre in quelli
 sotto i due anni capita spesso di essere
 alle prese con la bronchiolite. Da qui la
 richiesta di ricoveri. Solo al Ruggi, infatti,
 si contano intorno ai 200 accessi a
 settimana, per una media di 30-40 arrivi
 al giorno. La stessa situazione, però, si
 registra un po' in tutti i pronto soccorso
 salernitani. I numeri, in ogni caso, sono
 in linea con quelli elaborati dal
 Dipartimento malattie infettive dell'
 Istituto    superiore    di    sanità    (Iss)
 attraverso il bollettino Influnet, che
 stima una media di 34 casi in Campania
 per 1000 bambini nella fascia compresa
 0-4 anni. I SINTOMI A essere particolarmente a rischio i piccoli con meno di tre mesi
 e quelli con altre malattie, come le cardiopatie o patologie neuromuscolari. In questi
 giorni dal 20 al 30 per cento dei pazienti ricoverati in pediatria e neonatologia hanno
 infatti sintomi riconducibili al virus influenzale e/o al virus respiratorio sinciziale, una
 coppia pericolosa che può fare grossi danni. I piccoli pazienti, quindi, vanno protetti,
 adottando gesti e comportamenti semplici ma efficaci: ridurre i contatti (evitare i
 baci e le carezze sul viso e le mani di parenti e amici), far usare la mascherina agli
 adulti raffreddati che si occupano del piccolo, lavare spesso le mani. Ma i bambini,
 come spiegano anche i pediatri, vanno tutelati anche prima della nascita. La
 vaccinazione antinfluenzale è infatti raccomandata alle madri nell' ultimo trimestre
 di gravidanza ed è importante anche la profilassi contro il virus respiratorio sinciziale
 per i bambini, particolarmente pericoloso e principale responsabile di ricoveri in

                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
terapia intensiva e di un serio rischio per i pazienti con altre malattie. Seppure si
registri una maggiore incidenza di contagio nell' età pediatrica, allargando lo
sguardo all' intera popolazione della provincia sono intorno ai 16mila i salernitani
colpiti dai sintomi influenzali. L' incidenza più bassa si conta tra gli anziani, a
testimonianza delle buone coperture vaccinali dell' Asl di Salerno, una delle più
virtuose del Belpaese. Lo scorso anno sono state coperte circa 190 mila persone, per
una percentuale del 63 per cento di over 65enni raggiunti. Nel 2016, invece, su una
popolazione di 217 mila ultrasessantacinquenni, ne erano stati vaccinati 135 mila,
per una percentuale che si attestava al 62,1 per cento. Le campagne di vaccinazione
nell' Asl di Salerno, in ogni caso, negli ultimi anni, hanno fatto registrare sempre una
larghissima adesione. LA CONFUSIONE Occhio, comunque, a non confondere il
raffreddore con l' influenza. I sintomi sono la febbre alta, dolori muscolari e
articolari, spossatezza, rinorrea (il naso che cola), mal di gola e vari sintomi
respiratori. Solitamente si guarisce nel giro di una settimana, ma la tosse può durare
più a lungo, così come il senso di malessere generale. Nei bambini l' influenza dura
normalmente qualche giorno in più. L' unico modo per prevenirla è la vaccinazione,
anche ora che siamo in piena stagione influenzale. La vaccinazione è fortemente
raccomandata per le categorie considerate più a rischio: agli over 65, alle donne nel
secondo e terzo trimestre di gravidanza e alle persone tra 6 mesi e 65 anni con
patologie croniche dell' apparato respiratorio, cardiocircolatorio, diabete,
insufficienza renale, immunodepressione anche farmacologica o da infezione da Hiv,
epatopatie. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
31/01/2019                                                                                                                Pagina 15

                                                                                                                          EAV: € 766
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

  Morì per emorragia cerebrale: tre medici del Fucito rinviati
                         a giudizio

 S. SEVERINO / La magistratura indaga
 per un decesso avvenuto due anni fa Il
 giudice dell' udienza preliminare del
 tribunale di Nocera ha rinviato a giudizio
 con l' accusa di omicidio colposo, tre
 medici, due in servizio al pronto soccorso
 dell' ospedale Fu cito di Mercato San
 Severino, e l' altro medico di base, per la
 morte di una donna avvenuta il 10
 dicembre 2016. Secondo il pm titolare
 dell' indagine, i tre (difesi dagli avvocati
 Gaetano Maio, Donatella Sica e Marco
 Senatore) avrebbero, causato la morte
 della donna, avvenuta per emorragia
 cerebrale. I camici bianchi, per l' accusa,
 non si sarebbero adoperati per fornire
 un' adeguata diagnosi che avrebbe
 potuto limitare i danni dell' emorragia
 cerebrale in corso e salvare la vita alla
 paziente. I due medici in servizio al
 pronto     soccorso,     pnon    avrebbero
 disposto il ricovero per la donna e non
 avrebbero eseguito indagini strumentali, ma avrebbero invitato la paziente a
 sottoporsi a un monitoraggio della pressione arteriosa dal medico curante e a
 eseguire ulteriori approfondimenti di tipo ortopedico. Nello stesso giorno e in quello
 seguente, il curante della vittima visito' la donna, prescrivendole un ansiolitico e un
 holter pressorio. Fu il marito della donna, nel giorno del decesso, a presentare
 denuncia. Il pm, dopo aver acquisito cartelle cliniche, relazioni di esame autoptico e
 tecnica, ha chiesto il rinvio a giudizio, disposto, poi, dal gup. all' udienza del 19
 luglio. Davanti al giudice monocratico nocerino, sono state convocate anche le parti
 offese difese dall' avvocato Grancagnolo.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/01/2019
                                              salernotoday.it
                                                                                                                         EAV: € 757
                                                                                                                         Lettori: 7.133
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                       Link alla pagina web

    Diagnosi sbagliata, la paziente muore: 3 medici saranno
                            processati

 Due erano in servizio al pronto soccorso
 dell'ospedale Fucito di Mercato San
 Severino, mentre il terzo è un medico di
 base. La morte della paziente avvenne il
 10 dicembre 2016 Il giudice dell'udienza
 preliminare del tribunale di Nocera
 Inferiore ha rinviato a giudizio, con
 l'accusa di omicidio colposo, tre medici,
 due in servizio al pronto soccorso
 dell'ospedale Fucito di Mercato San Severino, e l'altro medico di base, per la morte
 di una donna avvenuta il 10 dicembre 2016.Secondo il sostituto procuratore, titolare
 dell'indagine, i tre avrebbero, "con negligenza, imprudenza e imperizia", causato la
 morte della donna, avvenuta per emorragia cerebrale da rottura di malformazione
 artero-venosa dovuta a ipertensione arteriosa. I camici bianchi, per l'accusa, non si
 sarebbero adoperati per fornire un'adeguata e appropriata diagnosi clinica che
 avrebbe potuto limitare i danni dell'emorragia cerebrale in corso e salvare la vita
 alla paziente. I due medici in servizio al pronto soccorso, pur riscontrando una
 ipertensione arteriosa di massima gravita', non avrebbero disposto il ricovero per la
 donna e non avrebbero eseguito un esame Tac o altre indagini strumentali, ma
 avrebbero invitato la paziente a sottoporsi a un monitoraggio della pressione
 arteriosa dal medico curante e a eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici di
 tipo ortopedico. Nello stesso giorno e in quello seguente, il medico di famiglia della
 vittima visito' la donna, affetta ancora da forte mal di testa, prescrivendole un
 ansiolitico e un holter pressorio, ma non avrebbe considerato una diagnosi di natura
 vascolare o neurologica. Fu il marito della donna, nel giorno del decesso, a
 presentare denuncia. Il pm, dopo aver acquisito cartelle cliniche, relazioni di esame
 autoptico e tecnica, ha chiesto il rinvio a giudizio, disposto, poi, dal gup per il
 prossimo 19 luglio.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/01/2019
                                                 salernosera.it
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

                Malasanità, tre medici rinviati a giudizio

 Sono stati rinviati a giudizio con l’accusa
 di omicidio colposo tre medici, di cui due
 in servizio presso il pronto soccorso
 dell’ospedale Fucito di Mercato San
 Severino, coinvolti nel decesso di una
 donna avvenuto il 10 dicembre del 2016.
 A giudizio del pubblico ministero i medici
 avrebbero      agito   “con     negligenza,
 imprudenza e imperizia”, causando la
 morte della donna per un’emorragia
 cerebrale da rottura di malformazione
 artero-venosa dovuta a ipertensione arteriosa. In particolare, secondo la
 ricostruzione fatta dall’accusa, i medici in servizio presso il pronto soccorso ed il
 medico di famiglia della vittima non si sarebbero adoperati per arrivare alla
 definizione di un’esatta diagnosi, indispensabile per limitare i danni dell’emorragia e
 salvare la vita alla paziente. All’arrivo della donna presso il pronto soccorso del
 Fucito i due medici in servizio nel reparto non avrebbero disposto il ricovero della
 donna, benché avessero riscontrato una gravissima ipertensione arteriosa. Di più,
 non sarebbe stato disposto alcun esame Tac o con altri strumenti diagnostici, bensì
 un semplice monitoraggio della pressione arteriosa dal medico curante e a eseguire
 ulteriori approfondimenti diagnostici di tipo ortopedico. In occasione di due visite – lo
 stesso giorno del passaggio presso il pronto soccorso e quello successivo – il medico
 di famiglia si sarebbe limitato alla prescrizione di un ansiolitico e un holter pressorio
 e non avrebbe considerato una diagnosi di natura vascolare o neurologica.
 All’indomani della morte della donna è stato il marito a sporgere denuncia, dando
 avvio all’indagine che ha portato al rinvio a giudizio di quest’oggi. L’udienza è stata
 fissata al prossimo 19 luglio. L'articolo Malasanità, tre medici rinviati a giudizio
 sembra essere il primo su SalernoSera.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/01/2019
                                              salernonotizie.it
                                                                                                                          EAV: € 764
                                                                                                                          Lettori: 10.300
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

  Salerno: caos sosta in ospedale, ambulanze parcheggiate in
                             strada

 Esplode il caso delle ambulanze in sosta
 al Ruggi. In base ad una recente
 disposizione i mezzi del 118 che
 raggiungono il Pronto soccorso del
 nosocomio      salernitano      una    volta
 trasportato il paziente in ospedale
 devono parcheggiare all’esterno della
 struttura     ospedaliera.      Prima       le
 ambulanze rimanevano nei pressi del
 Pronto Soccorso in attesa di una nuova chiamata di emergenza o del soccorritre che
 rientrava con la lettiga utilizzata per il trasporto dei pazienti. Da oggi non accade più
 questo con tutte le ambulanze delle varie associazioni di volontariato in sosta lungo
 via San Leonardo. Ambulanze parcheggiate in strada a ridosso degli spartitraffico o
 delle rotatorie con il rischio concreto di essere multate dai vigili urbani. In pratica i
 volontari non sanno dove parcheggiare le ambulanze. Una situazione che ha creato
 non pochi disagi e malumori su cui si attende un chiarimento dei vertici dell’Azienda
 Ospedaliera del Ruggi

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                                Pagina 24
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 6.783
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

   A Sarno, Polla e Oliveto Citra le Tac di nuova generazione

 Tre nuove Tac di ultima generazione per
 gli ospedali di Sarno, Polla e Oliveto
 Citra.      Le    tre     apparecchiature
 consentiranno una riduzione dell' 80 per
 cento delle radiazioni a cui è esposto il
 paziente, oltre a una maggior velocità
 nell' esecuzione degli esami, e sono
 state poste all' interno di stanze che
 raffigurano ambienti naturali, per offrire
 un maggior comfort ai pazienti Un
 miglioramento rilevante, soprattutto per
 chi si sottopone agli esami in età
 pediatrica. Il nuovo sistema consente,
 infatti, di personalizzare la dose di
 radiazioni in base alle caratteristiche
 fisiche del paziente, preservando dall'
 esposizione gli organi sensibili, oltre a
 calcolare e registrare la quantità di
 radiazioni assunta in caso di esami
 ripetuti nel tempo. I nuovi tomografi
 permetteranno all' Asl anche di ampliare
 e migliorare i propri servizi: si potrà
 eseguire un esame total body in meno di
 10 secondi, un esame cardio in singola
 apnea (con algoritmi che consentono la gestione delle aritmie e un imaging
 coronarico di elevata qualità) ed esami più sicuri e precisi per pazienti con protesi
 metalliche. Per migliorare l' assistenza e permettere ai pazienti di rilassarli prima,
 durante e dopo l' esame, sono stati rinnovati anche gli ambienti dove sono state
 installate le apparecchiature. A Oliveto Citra il nuovo tomografo è all' interno di una
 sala il cui orizzonte è un lago di montagna, in cui si specchiano cime innevate e
 foreste di sempreverdi. A Polla, invece, i pazienti potranno sottoporsi all' esame Tac
 immaginando di trovarsi sul fondo dell' oceano, circondati da coralli, pesciolini e
 tartarughe. Infine a Sarno il nuovo dispositivo è stato installato all' interno di una
 stanza che rievoca la quiete di una giornata in campagna, tra distese d' erba e alberi
 verdeggianti illuminati dai raggi del sole. «Queste soluzioni chiavi in mano
 testimoniano il nostro impegno per coniugare tecnologia diagnostica all'
 avanguardia con la cura degli ambienti in cui viene collocata, per offrire un'
 esperienza migliore ai pazienti e aree sempre più confortevoli in cui operare al
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
personale clinico afferma Antonio Spera, amministratore delegato di Ge Healthcare
Italia, la divisione medicale di General electric che ha realizzato il progetto L'
evoluzione della tecnologia deve procedere di pari passo con una crescita della
consapevolezza dei bisogni della persona». sa.ru. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

            Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                                Pagina 20
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                Asportata colecisti a un paziente 90enne

 Sono storie di piccole eccellenze
 quotidiane quelle che prendono forma
 nel reparto di Chirurgia Generale
 dell'ospedale di Nocera Inferiore. Si può
 constatare     un    elevato     livello   di
 competenze professionali, della struttura
 sanitaria     pubblica,    in    particolare
 dell'équipe del direttore Francesco
 Salzano     ,   guidata     con     profonda
 abnegazione      e    un     coordinamento
 impeccabile come testimoniano i numeri
 raggiunti negli ultimi tempi con
 interventi chirurgici laparoscopici avanzati anche nel trattamento delle patologie
 oncologiche e andati a buon fine come testimoniano i dati dell'ultimo anno solare.
 Ridare dignità alle persone: questa la mission dei medici nocerini, tra i quali spicca il
 nome del dottor Luigi Sparavigna , specialista in chirurgia generale già allievo di una
 delle più importanti Scuole di Chirurgia Italiana quale quella diretta dal professore
 Ludovico Docimo. Il più stretto collaboratore di Salzano, infatti, monitora, insieme al
 direttore, ogni cosa all'interno del reparto dove tra personale e pazienti si crea un
 feeling tale da diventare una famiglia. «Andiamo avanti nonostante le difficoltà,
 perché abbiamo il dovere di dare una speranza a queste persone», ha detto
 Sparavigna. «Anche un sorriso o una passeggiata insieme in corsia permettono a chi
 ha subito un intervento chirurgico importante di recuperare quanto prima. L'aspetto
 psicologico è fondamentale». Così, infatti, si sono ottenuti i risultati migliori. Come
 nel caso di un 90enne con seri problemi polmonari e operato con anestesia loco-
 regionale per l'asportazione della colecisti. «Ha ascoltato la musica per tutto il
 tempo ed era tranquillo. Nessuno voleva operarlo vista l'età e il rischio legato
 all'anestesia », ha detto Sparavigna. «Ma ora sta bene e ci teniamo in contatto. Ogni
 tanto vado a trovarlo». Storie di ordinaria eccellenza, che permettono a chi si trova
 in difficoltà di ricevere una speranza anche se sembrava impensabile. «Un 80enne è
 arrivato con un tumore inoperabile all'intestino, avendo l'impossibilità di nutrirsi e
 andare di corpo. Lo abbiamo aiutato ad avere un transito che gli permetta di vivere
 più a lungo. Sta continuando le sue cure, ma le affronta meglio».

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                                     Pagina 33
                                          Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                               EAV: € 4.185
                                                                                                                               Lettori: 133.364
                                       Argomento: Sanità Salerno e provincia

         Intelligenza artificiale chirurgia robotica al Campus
 Ciro Manzolillo
 La Scuola medica salernitana come
 patrimonio      di    nozioni     storiche
 fondamentali fino alle nuove frontiere
 culturali rappresentate dalla medicina
 contemporanea e futura allo scopo
 precipuo di tracciare un quadro
 scientifico,   articolato   e    completo,
 attraverso un approccio multidisciplinare
 di conoscenze e saperi. Una riflessione
 per programmare organicamente i nuovi
 step da compiere nei prossimi anni. Il
 Campus di Fisciano ospita (4 febbraio,
 ore 15, aula dei Consigli di Scienze
 aziendali - il seminario «Chirurgia
 robotica,    imaging     e    intelligenza
 artificiale», ideato ed organizzato da
 NeuRoNe Lab UniSa, dal dipartimento di
 Ingegneria dell' Informazione ed Elettrica
 e Matematica applicata, dal dipartimento
 di Scienze Aziendali-Management &
 Innovation Systems e dal dipartimento di
 Scienze Economiche e Statistiche e in
 collaborazione con il Nodo AI3S-Artificial
 Intelligence & Intelligent Innovative
 Systems. Intervengono Antonello Forgione, direttore scientifico di Aims Academy e
 Ospedale Niguarda di Milano, Renzo Zaltieri, direttore tecnico Value Biotech, di
 Milano, e Francesco Bardozzo, NeuRoNe Lab dell' ateneo salernitano. Il comitato
 scientifico è composto da Pietro Coretto, Michele La Rocca, Vincenzo Loia, Pierluigi
 Ritrovato, Roberto Tagliaferri, Luigi Troiano e Mario Vento. © RIPRODUZIONE
 RISERVATA.

                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                                Pagina 17

                                                                                                                          EAV: € 911
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

        Mancano gli infermieri, a rischio i servizi essenziali

 La carenza di personale infermieristico
 rappresenta una piaga per il corretto
 espletamento dei servizi sanitari nell'
 ospedale Santa Maria della Speranza di
 Battipaglia: è questo il messaggio
 lanciato dal coordinatore del Sinlai
 nonchè presidente dell' associazione
 Incancellabili Davide Sarno, che ha
 voluto rimarcare un tradizionale aspetto
 di carenza rilevato dall' utenza del
 nosoccomio battipagliese. zione di lavoro
 da parte degli infermieri dell' ospedale di
 Batti paglia che sono sottoposti allo
 stress ogni giorno senza un turno
 regolare", ha dichiarato Davide Sarno,
 che ha osservato come le maggiori
 criticità per la cittadinanza siano state
 riscontrate nel reparto di medicina, dove
 sin dalla scorsa estate vi sarebbe stata
 difficoltà nel garantire i servizi essenziali
 agli utenti. "Noi del Sinlai (Sindacato
 Nazionale      Lavoratori    Italiani),  ha
 aggiunto Sarno, vogliamo chiarezza da parte dell' Asl Salerno". "Ricordo inoltre che
 gli infermieri delle parti sono molto tesi a livello emotivo proprio perchè c' è carenza
 di personale infermieristico. Noi del Sinlai continueremo a vigilare e se non si
 risolverà questo problema con questa denuncia socio sanitaria andremo avanti con
 appositi protocolli", ha concluso il segretario provinciale del Sindacato, sottolineando
 che continuerà quindi ad essere attenzionata la questione ed eventualmente
 potrebbero essere anche messe in campo azioni di protesta di più ampio spettro.
 Andrea Bignardi Si è svolto sabato 26 Gennaio, presso la scuola secondaria
 Convento, il primo incontro del progetto denominato "il bullo non va a sQuola"
 promosso dal Forum dei Giovani di Montecorvino Pugliano presieduto da Federica
 Nappo, volto ad approfondire il delicato tema del bullismo. Alla presenza del
 Dirigente Scolastico Maria Rosaria Mirra, del referente scolastico sul bullismo e dei
 professori, i coordinatori del progetto Fabio Buonomo e Domenico Buonomo hanno
 illustrato agli alunni le attività che si svolgeranno fino ad aprile prossimo. Un
 partecipato dibattito, con profondi commenti da parte dei giovani allievi, che si è
 concluso con la performance artistica di Claudio e Diana. red.cro.
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                                  Pagina 19
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

        Tomografo all'avanguardia e ambienti più rilassanti
 Marcella Cavaliere
 All'ospedale Martiri di Villa Malta di
 Sarno i pazienti che dovranno sottoporsi
 a indagini con tomografi computerizzati
 troveranno un macchinario di ultima
 generazione e un ambiente confortevole
 per potersi rilassare. Nel presidio dell'Asl
 di Salerno, unico per l'area a Nord della
 provincia, è arrivato un tomografo
 computerizzato d'avanguardia collocato,
 inoltre, in una stanza che raffigura
 ambienti      naturali    con     paesaggi
 dall'effetto tridimensionale. A Sarno -
 come a Oliveto Citra e anche a Polla per i
 presidi ospedalieri a Sud della provincia -
 sono arrivati rispettivamente tre nuovi
 strumenti     diagnostici    molto    meno
 invasivi     rispetto     ai    macchinati
 tradizionali, sistemati in stanze che
 riproducono un lago circondato da cime
 innevate o un fondale marino in cui
 nuotano pesci e tartarughe o un prato
 verde circondato da alberi in una
 giornata di sole. Chi dovrà sottoporti a esami con i nuovi macchinari, e dunque a
 radiazioni, si vedrà ridurre la dose radiogena erogata di oltre l'80% rispetto alle
 tecnologie tradizionali, grazie agli algoritmi di ricostruzione dei nuovi dispositivi,
 mantenendo inalterata la qualità delle immagini. Un miglioramento rilevante,
 soprattutto per chi dovrà sottoporsi agli esami in età pediatrica. I nuovi macchinari
 consentono anche di personalizzare la dose di radiazioni in base alle caratteristiche
 fisiche del paziente, preservando dall'esposizione organi sensibili e calcolano la
 quantità di radiazioni assunte in caso di esami ripetuti nel tempo. Ma eseguono
 anche esami total body in meno di dieci secondi, esami cardio gestendo le aritmie e
 con immagini di elevata qualità. Esami sicuri e precisi anche per chi ha protesi
 metalliche. Nel progetto è di Ge Healthcare (divisione General Electric) e gli
 ambienti sono stati realizzati in collaborazione con l'impresa edile Gruppo Boggia.

                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                                Pagina 19

                                                                                                                          EAV: € 932
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

   Una seconda Asl? «Inutile sdoppiamento, poltronificio Pd»

 ROSCIGNO / «Tempismo sospetto, mossa
 politica». Il sindaco Palmieri boccia la
 proposta delle Comunità montane Non
 trova tutti favorevoli la proposta partita
 dai vertici amministrativi delle Comunità
 Montane che operano nel Cilento, Vallo
 di Diano e Alburni, riguardante la
 istituzione di una seconda Asl che si
 occupi delle località sud di Salerno. Gli
 sponsor di tale idea portano a supporto
 di essa che con l' Asl unica con sede nel
 capoluogo di provincia e che porta
 inevitabilmente ad una posizione di
 secondo piano dell' area sud del vasto
 territorio salerni tano. Ma, voce fuori dal
 coro, vi è chi dissente ritenendo inutile lo
 sdoppiamento. Uno di questi è il sindaco
 di    Roscigno      Pino    Palmieri   che,
 intervenendo in merito, teme che alla
 fine una nuova Asl significherebbe
 solamente la nascita di un potenziale
 poltronificio: "Sarebbe più opportuno -ha
 dichiarato il primo cittadino- potenziare ed adeguare gli ospedali già presenti nell'
 area Parco. Ci sarà pure un motivo perché la sanità in Campania è stata a lungo
 commissariata». Palmieri avanza dei sospetti e cioè che alla base della proposta vi
 sia più una mossa politica che la effettiva volontà di tutelare i diritti dei cittadini e il
 territorio stesso: «Il tempismo della proposta la dce lunga -continua il sindaco Fra un
 anno si vota per le regionali e ciò è tutto dire», e specifica di essere convinto che
 tutto sia nato nelle segreterie del Pd che poi avrebbero ratificato quanto da esse
 ipotizzato alle Comunità Mon tane perché si facessero latrici della proposta. Ma a
 dividersi sono anche gli stessi utenti della sanità pubblica. Molti di loro temono la
 restaurazione di un dej.vu, quel Vallocentrismo che impeerò allorquando era
 presente la Asl Sa3. Qualche cittadino teme che il clientelismo ritorni in auge e
 faccia parlare di sé. Insomma, come sempre capita, non sempre i pareri sono
 concordi e mettere tutti d' accordo diventa difficile quando il sospetto diventa
 protagonista. Va detto che con la Sa3 le cose funzionavano egregiamente. Una
 questione di vicinanza? Può essere che il diretto contatto faccia un effetto positivo e
 dia risultati oggettivi. Mario Marrone.
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                                Pagina 24
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 8.709
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

 Aneurisma dell' aorta sinergie con il S. Raffaele «Puntiamo a
                         creare rete»

 IL PROGETTO Avviata una collaborazione
 clinico    scientifica    tra    l'   azienda
 ospedaliera San Pio, l' ospedale San
 Raffaele di Milano e la «Casa del
 sollievo» di San Giovanni Rotondo, per il
 trattamento degli aneurismi dell' aorta
 toracica e addominale. Roberto Chiesa,
 direttore della cattedra di Chirurgia
 vascolare dell' Università «Vita salute»
 del San Raffaele, Giovanni Paroni e
 Davide       Razzano,       rispettivamente
 direttori delle unità complesse di
 Chirurgia vascolare delle strutture di San
 Giovanni Rotondo e del Rummo, hanno
 dato inizio a un sistema di relazioni
 mirate a perseguire uno scambio
 costante di esperienze e di informazioni
 scientifiche utili a dare risposte sempre
 più adeguate e aggiornate alla domanda
 di salute dei cittadini. IL DIRETTORE «Le
 collaborazioni con i colleghi dice Razzano
 che si sono consolidate dopo la loro
 partecipazione all' ultimo convegno sul
 tema svoltosi a Benevento hanno il
 senso di favorire un continuo scambio di informazioni e strategie chirurgiche con
 professionisti che rappresentano un' eccellenza nazionale, senza trascurare gli
 scambi continui con altri ospedali regionali, nell' ottica di costruire una rete tra
 persone che affrontano quotidianamente le stesse problematiche ma in posti
 diversi». «Anche nel campo degli aneurismi dell' aorta toracica e addominale -
 continua - la diagnosi precoce gioca un ruolo determinante, in quanto dà la
 possibilità di osservare l' eventuale dilatazione delle arterie principali del nostro
 corpo e di prevenirne la rottura, che può diventare un evento mortale. Diagnosi
 precoce dunque è la parola d' ordine, a cui rispondere, per scongiurare il rischio di
 incorrere in queste patologie purtroppo asintomatiche, che si possono prevenire
 eseguendo un' ecografia cardiaca o addominale. Un esame diagnostico a cui
 dovrebbero sottoporsi tutti gli over 60, soprattutto se in famiglia si sono già verificati

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
casi del genere. Il trattamento chirurgico, sia in elezione che in urgenza, può
prevedere un approccio endovascolare con una chirurgia mini-invasiva, introducendo
le protesi dall' inguine, senza incidere torace o addome. Si tratta di interventi che
prevedono un' equipe multidisciplinare, in cui è presente il chirurgo, l' anestesista, il
radiologo e il cardiologo e un' organizzazione eccellente. Al Rummo sono già stati
eseguiti oltre 400 interventi di endoprotesi in elezione e quindi, il prossimo step è
quello di eseguirli in urgenza». L' OBIETTIVO Un traguardo importante per l' azienda
ospedaliera che tende a intrecciare rapporti di collaborazione in diversi ambiti, con
altre strutture, per migliorare le tecniche chirurgiche ed evitare che i pazienti
scelgano ospedali fuori provincia. «La rete dinamica di relazioni e di collaborazioni
scientifiche dice il direttore generale, Renato Pizzuti che stiamo promuovendo con
impegno, consentirà un produttivo confronto sulle metodologie e tecniche di cura,
alla luce dei continui progressi e delle straordinarie innovazioni tecnologiche, che
spalancano orizzonti sempre più entusiasmanti in tema di salute». © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                               Pagina 24
                                 Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                         EAV: € 10.515
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                         Argomento: Sanità Campania

       Arriva l'influenza boom di accessi al Pronto soccorso

 L' OSPEDALE Luella De Ciampis La
 sindrome influenzale non ha ancora
 raggiunto il picco massimo ma i dati
 emersi dagli accessi in pronto soccorso e
 dalle statistiche dei medici di medicina
 generale non sono confortanti e
 confermano le previsioni fatte dagli
 esperti nel mese di novembre. Gli
 accessi al pronto soccorso dell' ospedale
 Rummo, sono attualmente tra i 94 e i
 103 al giorno, in deciso aumento rispetto
 alla media, con un' impennata nel
 weekend. «In questi ultimi giorni dice
 Giovanna Guiotto, primario dell' unità di
 Pronto Soccorso stiamo visitando molti
 pazienti, anche giovani, con la febbre e
 con insufficienza respiratoria». Il primo
 dato che emerge è che la sindrome
 influenzale sta interessando soprattutto
 gli adulti, perché gli over 65 e i pazienti
 con patologie croniche, oncologiche,
 cardiologiche e a carico dell' apparato
 respiratorio sono stati oggetto della
 capillare campagna vaccinale messa in
 atto dall' Asl nel mese di novembre. «I livelli di visite domiciliari sono abbastanza
 sostenuti dice Vincenzo Luciani, medico di medicina generale, specializzato in
 geriatria e ci sono moltissime persone con tosse secca e insistente e difficoltà
 respiratorie, ma comunque per gli anziani la prevenzione ha giocato un ruolo di
 fondamentale importanza». Infatti, l' inflessibilità da parte dei medici di famiglia
 rispetto alla necessità di vaccinare i soggetti a rischio si è dimostrata decisiva in
 quanto alcuni dei ceppi virali che caratterizzano la sindrome influenzale,
 sottolineano i medici, sono particolarmente aggressivi. Quindi anche nel caso in cui,
 nonostante la vaccinazione si dovesse contrarre l' influenza, la sintomatologia
 diventerebbe meno aggressiva e le complicanze meno frequenti anche per i pazienti
 con malattie croniche e patologie a carico dell' apparato respiratorio, che sono
 maggiormente a rischio di complicanze bronchiali e polmonari e che più facilmente
 necessitano di ricoveri in ospedale, comportando un notevole aggravio della spesa, a
 carico del servizio sanitario nazionale. E infatti, i ricoveri generalmente riguardano
             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
questa categoria di pazienti, ai quali quest' anno si sono aggiunti gli adulti, quelli
compresi in una fascia di età tra i 30 e i 60 anni, che non sono vaccinati e quindi più
predisposti ad ammalarsi. LE VISITE Il dato certo è che le complicanze dell' influenza
rappresentano una delle maggiori cause del sovraffollamento del Pronto Soccorso in
questo periodo dell' anno. «Non siamo ancora nel pieno del picco influenzale dice
Luca Milano, medico di medicina generale e vicepresidente dell' Ordine provinciale
ma il lavoro si sta intensificando di giorno in giorno, tanto che le visite domiciliari
per i pazienti a letto con l' influenza sono in media una decina al giorno. Siamo di
fronte a una sindrome che dura qualche giorno in più rispetto agli altri anni, con
febbre alta, che raggiunge i 40 gradi e con complicanze a livello gastroenterico e
respiratorio. Tuttavia, fortunatamente fino a oggi, sono riuscito a gestire la
situazione, seppure con un carico di lavoro maggiore, senza dover ricorrere al
ricovero in ospedale per i miei pazienti. È logico che per gli anziani con patologie
pregresse i rischi di complicanze più importanti sono comunque maggiori». Nelle
scuole del capoluogo, al momento, non si registrano particolari differenze per le
assenze rispetto agli anni scorsi, mentre in provincia i dati raccontano di una
maggiore incidenza dell' influenza per i bambini in età prescolare e per quelli della
elementare, rispetto al passato, con classi in qualche caso decimate. Insomma, l'
influenza si sta dimostrando abbastanza anche perché, in quanto causata da ceppi
virali, non è possibile curarla in modo mirato. A tal proposito, i medici di base hanno
sottolineato che la terapia è solo sintomatica e serve a mantenere bassa la
temperatura, a calmare la tosse, piuttosto che i fastidi a livello dell' apparato
gastroenterico, mentre solo in caso dovessero subentrare complicanze su base
batterica è opportuno far ricorso all' uso della terapia antibiotica. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                                Pagina 25

                                                                                                                          EAV: € 5.364
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

         Assistenza domiciliare, la Regione sblocca i fondi

 Svolta nell' assistenza domiciliare in
 Irpinia: l' Asl di Avellino ottiene il via
 libera       dalla       Regione         alla
 programmazione triennale che vale 1
 milione 602mila 726 euro. Le somme,
 adesso a disposizione, saranno investite
 per la maggior parte, circa 1 milione
 300mila euro, per offrire cure agli
 anziani non autosufficienti, ai disabili, ai
 malati terminali, ai malati oncologici e ai
 bambini prematuri e con patologie gravi
 residenti nella nostra provincia. Un' altra
 parte delle risorse, poco più di 300mila
 euro, servirà per potenziare la rete della
 terapia del dolore. Il provvedimento è
 stato sottoscritto dalla manager Maria
 Morgante nell' ambito del progetto
 regionale     di   «Implementazione         e
 riorganizzazione       dell'      assistenza
 domiciliare palliativa e specialistica e
 della rete delle cure palliative». Un netto
 passo in avanti, dunque, dopo anni
 caratterizzati da una preoccupante
 impasse che, in particolare tra il 2014 e
 il 2015 con Sergio Florio al timone di via Degli Imbimbo, ha alimentato le proteste
 degli assistiti supportati dall' allora segretario generale della Funzione pubblica Cgil
 di Avellino Marco D' Acunto. In quel periodo, furono resi noti i dati di sintesi delle
 rilevazioni effettuate da una commissione istituita ad hoc dal Ministero della Sanità
 per la verifica degli adempimenti regionali e dal Comitato permanente per la verifica
 dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) in Campania. Per Avellino e provincia, un
 quadro a tinte fosche: infatti, l' assistenza domiciliare da novembre 2013 a
 novembre 2015 «ha subito un calo delle utenze di quasi il 50 per cento, passando da
 1508 assistiti a 787». Di qui, le pesanti accuse di D' Acunto, che in più occasioni ha
 ribadito: «L' assistenza domiciliare anziché essere tagliata dovrebbe essere
 aumentata: il numero di pazienti è inferiore alle attese». © RIPRODUZIONE
 RISERVATA.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019                                                                                                               Pagina 25

                                                                                                                         EAV: € 12.517
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                         Argomento: Sanità Campania

         «Non possono operarmi perché soffro di obesità»

 La denuncia `«In Irpinia nessun ospedale
 vuole effettuare l' intervento» L'
 ODISSEA Antonello Plati «Sono stanco di
 lottare: adesso, tocca a qualcun altro
 fare qualcosa per me. Io non ho più la
 forza». È rotta dal pianto la voce di
 Antonio Zollo, un quarantaquattrenne
 avellinese affetto da un lipoma, un
 tumore benigno, che ha aggredito la sua
 coscia sinistra. E con il quale lotta da
 quasi    tre    anni:   «Nessuno     vuole
 operarmi», dice con la rabbia stretta tra i
 denti. Antonio, invalido al 100 per cento,
 è obeso. Ed è questo il motivo che non
 gli consente di essere curato al
 «Moscati» di Avellino, dove è andato per
 la prima volta nel 2016: la struttura non
 ha né strumenti né personale per
 effettuare un intervento così delicato su
 un soggetto della sua stazza. «In città
 spiega Antonio - nessuna struttura
 sanitaria, né pubblica né privata, mi
 accetta». Per questo si è rivolto anche al
 «Fatebenefratelli» di Benevento dove è
 giunto solo grazie al supporto dei vigili del fuoco e degli operatori del 118. «Sono
 dimagrito racconta ma in quel periodo non riuscivo a muovermi». In sala operatoria,
 però, Antonio non è mai entrato. Con sua madre, Assunta Bavaro, vive in un
 modesto appartamento di Borgo Ferrovia, a pochi passi dall' ex Isochimica, la
 fabbrica killer che continua a mietere vittime tra i lavoratori che per anni hanno
 grattato l' amianto dalle carrozze dei treni. Sulla tavola, in cucina, almeno dieci
 confezioni di medicinali con i quali Antonio tampona questo e altri mali in attesa di
 varcare la soglia di un ospedale capace di affrontare il suo caso. LA QUERELA La
 mamma, anche lei invalida costretta a muoversi con una stampella, è stremata. L'
 altro giorno ha sporto querela presso la stazione provinciale dei carabinieri per
 denunciare, prima di tutto, che suo figlio «a causa di questo problema e in
 conseguenza al fatto che nessuno si è assunto la responsabilità di asportare il
 lipoma non ha più una vita regolare e dignitosa». Ora, lancia il suo grido di allarme
 rivolgendosi al direttore generale dell' Azienda ospedaliera «Moscati» Angelo
             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Percopo: «È lì che deve essere operato Antonio perché è l' unico posto dove può
essere assistito anche da me o da qualche altro familiare. Se fosse sottoposto all'
intervento altrove non avremmo nemmeno la possibilità di portargli un pigiama o la
biancheria di ricambio. Inoltre prosegue la donna mio figlio ha grosse difficoltà a
muoversi, il lipoma nell' ultimo periodo si è ingrandito a dismisura, e non riesce a far
fronte a tutte le esigenze fisiologiche. È impensabile che sia trasportato fuori città».
A Contrada Amoretta conoscono bene il decorso clinico di Antonio Zollo. Fanno
sapere: «L' Azienda ospedaliera Moscati non è individuata quale centro per grandi
obesi e non dispone delle apparecchiature adatte per il trattamento di un paziente
del genere». In altri termini, per Antonio al «Moscati» non ci sono letti idonei né in
corsia né in sala operatoria, ma nemmeno gli strumenti per sottoporlo a una Tac, a
una risonanza magnetica o una semplice radiografia. «Operare un paziente del
genere sottolineano ancora dall' ospedale di Avellino - sarebbe un rischio troppo
grande per lui e per la sua vita, prima di tutto, e per chi se ne assumesse la
responsabilità. Se fossimo riconosciuti come centro per grandi obesi non avremmo
opposto nulla né al ricovero né all' intervento. Inoltre concludono dal «Moscati» -
nella nostra struttura non si pratica la chirurgia bariatrica, che si occupa del
trattamento di pazienti affetti da obesità, della quale Antonio pure necessiterebbe».
Insomma, è impossibile che per le porte della città ospedaliera possano aprirsi. LE
ALTERNATIVE Potrebbero essere il «Fatebenefratelli» dove Antonio è già stato
oppure a Napoli il «Cardarelli» e il Secondo Policlinico. Assunta, però, insiste: «Non
possiamo andare fuori ribadisce sarebbe una situazione insostenibile». E di nuovo
rivolta al manager Percopo, rinnova l' appello: «Se volete, potete fare quest'
intervento: avete i medici che sono in grado di curare mio figlio. E se non avete i
medici e le attrezzature fate in modo che arrivino: basterebbe un po' di buon senso
e un pizzico in più di umanità». Quindi, stringendo la denuncia tra le mani, chiama in
causa anche il procuratore Rosario Cantelmo: «Quello cha abbiamo passato da quasi
tre anni a questa parte e che non trova soluzione è agli atti: dottor Cantelmo, anche
lei, si passi una mano sulla coscienza e faccia qualcosa per Antonio. Noi più di
quanto abbiamo fatto sino ad oggi non siamo in grado di fare». Antonio, che scuote
la testa a ogni parola che la mamma pronuncia in un misto di rabbia e approvazione,
aggiunge: «Così non posso più vivere: io so i nomi dei responsabili di tutto questo. Si
sta perpetrando un' ingiustizia ai danni di una persona che non è nella condizione di
difendersi», dice coprendosi il volto per nascondere le ultime lacrime. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere