Media Monitoring per 31-01-2019 - Rassegna stampa del 31-01-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 31/01/2019 - WWW.ILROMA.NET «Turni massacranti e niente stabilità», i precari del Ruggi di Salerno scrivono a De Luca ..... 1 31/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO CISL: «Mancano gli infermieri» ............................................................................................... 3 31/01/2019 - IL ROMA Donna morta all' ospedale "Fucito", tre medici a processo .................................................... 4 31/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Influenza, c' è il picco 1500 bambini a letto ricoveri record al Ruggi ..................................... 5 31/01/2019 - CRONACHE DI SALERNO Morì per emorragia cerebrale: tre medici del Fucito rinviati a giudizio ................................. 7 30/01/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT Diagnosi sbagliata, la paziente muore: 3 medici saranno processati ..................................... 8 30/01/2019 - SALERNOSERA.IT Malasanità, tre medici rinviati a giudizio ............................................................................... 9 30/01/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT Salerno: caos sosta in ospedale, ambulanze parcheggiate in strada ................................... 10 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 11 31/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) A Sarno, Polla e Oliveto Citra le Tac di nuova generazione .................................................. 11 31/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Asportata colecisti a un paziente 90enne ............................................................................ 13 31/01/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Intelligenza artificiale chirurgia robotica al Campus ............................................................ 14 31/01/2019 - CRONACHE DI SALERNO Mancano gli infermieri, a rischio i servizi essenziali ............................................................ 15 31/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Tomografo all'avanguardia e ambienti più rilassanti ........................................................... 16 31/01/2019 - CRONACHE DI SALERNO Una seconda Asl? «Inutile sdoppiamento, poltronificio Pd» ................................................. 17 Sanità Campania ............................................................................................................................. 18 31/01/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Aneurisma dell' aorta sinergie con il S. Raffaele «Puntiamo a creare rete» ......................... 18 31/01/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Arriva l'influenza boom di accessi al Pronto soccorso .......................................................... 20 31/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Assistenza domiciliare, la Regione sblocca i fondi ............................................................... 22 31/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) «Non possono operarmi perché soffro di obesità» ............................................................... 23 31/01/2019 - CRONACHE DI NAPOLI Il fallimento di De Luca ........................................................................................................ 25 31/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Il servizio ambulanze ancora in proroga Nuovo 118 alla prova del tavolo tecnico ............... 26 31/01/2019 - IL MATTINO Malasanità, fissata l'autopsia di Anna due medici indagati ................................................. 28 31/01/2019 - IL ROMA Morti per tumore, la Campania è maglia nera ...................................................................... 30 31/01/2019 - IL ROMA Ospedale Maresca Stilo: la situazione è drammatica ........................................................... 31 31/01/2019 - IL ROMA Pronto soccorso, rivolta dei sindaci: «Non lo chiudete» ....................................................... 33 31/01/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Sanità, Lezzi e De Luca ai ferri corti Il ministro: «Pensi alle formiche» ................................ 35 31/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Turni stressanti in corsia: più soldi agli infermieri ............................................................... 37 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 39
31/01/2019 - AVVENIRE Biotestamento, un caos annunciato ..................................................................................... 39 31/01/2019 - IL GIORNALE Cure ai malati che non stanno più nella pelle ...................................................................... 41 31/01/2019 - CORRIERE DELLA SERA Diabetici, parte la rivoluzione dei kit Il risparmio vale 25 milioni l' anno ............................. 43 31/01/2019 - LA REPUBBLICA Errori medici I camici bianchi spiegano quando fare causa .................................................. 45 31/01/2019 - ITALIA OGGI Esonero dell' obbligo per le prestazioni sanitarie ai privati ................................................. 46 31/01/2019 - LA STAMPA Il boom delle cure palliative "Un aiuto a malati e famiglie" ................................................. 48 31/01/2019 - IL GIORNALE L' ammissione di Conte: il Pil scende ancora Tagli alla sanità in vista ................................. 50 31/01/2019 - LA VERITÀ L' eutanasia libera arriva alla Camera e divide il governo .................................................... 52 31/01/2019 - LA REPUBBLICA La débacle procreativa è colpa delle donne ......................................................................... 54 31/01/2019 - LA REPUBBLICA Mal di schiena fai che non ti rovini la vita ............................................................................ 56 31/01/2019 - CORRIERE DELLA SERA Medici, ingegneri, scienziati L' alleanza che porta in corsia l' intelligenza artificiale .......... 58 31/01/2019 - LA REPUBBLICA Nel cuore delle cellule .......................................................................................................... 60 31/01/2019 - LA REPUBBLICA Non basta essere mamma per governare la maternità ........................................................ 62 31/01/2019 - LA REPUBBLICA Quanto soffre la colonna stando seduti ............................................................................... 63
31/01/2019 ilroma.net EAV: € 441 Lettori: 1.400 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web «Turni massacranti e niente stabilità», i precari del Ruggi di Salerno scrivono a De Luca Nella lettera vengono denunciate condizioni di lavoro «insostenibili in tutti i reparti» di Dario De Martino SALERNO. Orari di lavoro pesantissimi e un futuro non garantito. Sono loro, i precari, a permettere al Ruggi di Salerno di tenere livelli di assistenza sufficienti. Molti giovani, con tanta voglia di fare, pronti anche a fare turni di lavoro massacranti, ma con la croce addosso di un futuro instabile. Così hanno preso carta e penna e hanno scritto al governatore Vincenzo De Luca. In calce alla lettera la firma è di Rossella Curcio, infermiera precaria che si fa - come si legge in fondo al documento - «portavoce dei dipendenti oss e infermieri precari dell’Aou Ruggi di Salerno». I lavoratori, nella lettera, ricordano come sono arrivati al Ruggi e lamentano la loro instabilità per il futuro. «Nell’anno 2016 - si legge nella missiva - fu bandito un avviso pubblico sia per oss che per infermieri, che ha consentito fino ad oggi di assumere tutti noi sia nell’ospedale di Salerno che in molti altri ospedali della Campania ed è stato così consentito, a fatica, di garantire i Livelli essenziali di assistenza. Ad oggi, noi siamo precari senza un futuro certo, senza nessun tipo di garanzia, nonostante già quasi tre anni di servizio raggiunti da buona parte di noi e nonostante ormai noi siamo la parte integrante e necessaria per mandare avanti le basilari e ordinarie attività sanitarie». E ancora, nella lettera vengono denunciate condizioni di lavoro «insostenibili in tutti i reparti». «C’è una grandissima carenza di organico nonostante la nostra presenza e siamo costretti a fare turni massacranti e turni di straordinario per coprire gli ordinari turni di lavoro e tutto questo oltre a gravare su noi stessi, grava innanzitutto anche sui pazienti». E allora ecco la richiesta: c’è bisogno subito «di un intervento di stabilizzazione sotto ogni aspetto per consentire così il proseguimento delle normali attività lavorative, per ridarci un minimo di serenità e per non farci continuare a lavorare in condizioni disumane. Le scrivo - conclude la lettera inviata al presidente della Regione De Luca - per chiederle un immediato e preciso intervento a nostro favore, per tutelare la nostra dignità di cittadini e di lavoratori, per aiutarci a restare qui nella nostra Regione e consentirci di poter continuare a lavorare con dignità, e poter mettere in campo le nostre qualità lavorative per portare avanti una sanità fatta di giovani che hanno Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
voglia di lavorare». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 15 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona CISL: «Mancano gli infermieri» (a.c.) Vecchie criticità si sommano a nuovi problemi. La carenza di personale sanitario al Santa Maria dell'Olmo non sarà risolta a stretto giro dai vertici dell'azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio Ruggi D'Aragona. Nella riunione dello scorso lunedì pomeriggio con i sindacalisti di settore è stato precisato che non sarà dato il via, almeno per il momento, al nuovo piano di reclutamento di personale, che pure si rende necessario per consentire il funzionamento dei plessi del Ruggi. E, intanto, nell'ospedale cittadino la situazione è critica. Lo fa presente il sindacalista Cisl Gaetano Biondino , che da tempo ha chiesto l'assunzione di almeno venti operatori sanitari tra infermieri e operatori socio- sanitari. In particolare a breve andranno in pensione 5 infermieri ed altri se ne aggiungeranno nel corso dell'anno. Il vuoto creato potrebbe creare seri problemi per il funzionamento del Santa Maria dell'Olmo. Sarebbe, infatti, difficile garantire l'assistenza in mancanza di personale. D'altra parte, secondo indiscrezioni, sembra che il direttore generale del Ruggi Giuseppe Longo abbia espresso la volontà di bandire, entro il prossimo giugno, un concorso per l'assunzione di infermieri e Oss. «Restiamo in attesa delle decisione dell'azienda nella speranza che giungano tempestivamente ha sottolineato Biondino Abbiamo bisogno di personale: senza l'ospedale non potrà funzionare e garantire l'assistenza alla popolazione di Cava e della Costiera amalfitana». Intanto si attende la conclusione dei lavori alla sala operatoria, che dovrebbero terminare entro il prossimo 20 febbraio. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 9 EAV: € 602 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Donna morta all' ospedale "Fucito", tre medici a processo NOCERA INFERIORE. Il giudice dell' udienza preliminare del tribunale di Nocera Inferiore ha rinviato a giudizio, con l' accusa di omicidio colposo, tre medici, due in servizio al pronto soccorso dell' ospedale Fucito di Mercato San Severino, e l' altro medico di base, per la morte di una donna avvenuta il 10 dicembre 2016. Secondo il pm titolare dell' indagine, i tre, difesi dagli avvocati Gaetano Maio, Dona tella Sica e Marco Senatore, avrebbero, «con negligenza, imprudenza e imperizia», causato la morte della donna, avvenuta per emorragia cerebrale da rottura di malformazione artero venosa dovuta a ipertensione arteriosa. Secondo l' accusa, i medici non si sarebbero adoperati per fornire un' adeguata e appropriata diagnosi clinica che avrebbe potuto limitare i danni dell' emorragia cerebrale in corso e salvare la vita alla paziente. Fu il marito della donna, nel giorno del decesso, a presentare denuncia. Il pm, dopo aver acquisito cartelle cliniche, relazioni di esame autoptico e tecnica, ha chiesto il rinvio a giudizio, disposto, poi, dal gup. Per l' udienza del 19 luglio prossimo davanti al giudice monocratico nocerino, sono state convocate anche le parti offese, ossia i genitori della vittima. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 24 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 10.151 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Influenza, c' è il picco 1500 bambini a letto ricoveri record al Ruggi Sabino Russo La sanità, l' emergenza `A rischio i piccoli con meno di tre mesi In ospedale 200 pazienti alla settimana Arriva il picco dell' influenza e colpisce soprattutto i bambini. Sono circa 1500, infatti, i piccoli della provincia, nella fascia 0-4 anni, alle prese col virus, che nei bimbi con malattie croniche apre le porte ad altre patologie più gravi, come la polmonite batterica, mentre in quelli sotto i due anni capita spesso di essere alle prese con la bronchiolite. Da qui la richiesta di ricoveri. Solo al Ruggi, infatti, si contano intorno ai 200 accessi a settimana, per una media di 30-40 arrivi al giorno. La stessa situazione, però, si registra un po' in tutti i pronto soccorso salernitani. I numeri, in ogni caso, sono in linea con quelli elaborati dal Dipartimento malattie infettive dell' Istituto superiore di sanità (Iss) attraverso il bollettino Influnet, che stima una media di 34 casi in Campania per 1000 bambini nella fascia compresa 0-4 anni. I SINTOMI A essere particolarmente a rischio i piccoli con meno di tre mesi e quelli con altre malattie, come le cardiopatie o patologie neuromuscolari. In questi giorni dal 20 al 30 per cento dei pazienti ricoverati in pediatria e neonatologia hanno infatti sintomi riconducibili al virus influenzale e/o al virus respiratorio sinciziale, una coppia pericolosa che può fare grossi danni. I piccoli pazienti, quindi, vanno protetti, adottando gesti e comportamenti semplici ma efficaci: ridurre i contatti (evitare i baci e le carezze sul viso e le mani di parenti e amici), far usare la mascherina agli adulti raffreddati che si occupano del piccolo, lavare spesso le mani. Ma i bambini, come spiegano anche i pediatri, vanno tutelati anche prima della nascita. La vaccinazione antinfluenzale è infatti raccomandata alle madri nell' ultimo trimestre di gravidanza ed è importante anche la profilassi contro il virus respiratorio sinciziale per i bambini, particolarmente pericoloso e principale responsabile di ricoveri in Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
terapia intensiva e di un serio rischio per i pazienti con altre malattie. Seppure si registri una maggiore incidenza di contagio nell' età pediatrica, allargando lo sguardo all' intera popolazione della provincia sono intorno ai 16mila i salernitani colpiti dai sintomi influenzali. L' incidenza più bassa si conta tra gli anziani, a testimonianza delle buone coperture vaccinali dell' Asl di Salerno, una delle più virtuose del Belpaese. Lo scorso anno sono state coperte circa 190 mila persone, per una percentuale del 63 per cento di over 65enni raggiunti. Nel 2016, invece, su una popolazione di 217 mila ultrasessantacinquenni, ne erano stati vaccinati 135 mila, per una percentuale che si attestava al 62,1 per cento. Le campagne di vaccinazione nell' Asl di Salerno, in ogni caso, negli ultimi anni, hanno fatto registrare sempre una larghissima adesione. LA CONFUSIONE Occhio, comunque, a non confondere il raffreddore con l' influenza. I sintomi sono la febbre alta, dolori muscolari e articolari, spossatezza, rinorrea (il naso che cola), mal di gola e vari sintomi respiratori. Solitamente si guarisce nel giro di una settimana, ma la tosse può durare più a lungo, così come il senso di malessere generale. Nei bambini l' influenza dura normalmente qualche giorno in più. L' unico modo per prevenirla è la vaccinazione, anche ora che siamo in piena stagione influenzale. La vaccinazione è fortemente raccomandata per le categorie considerate più a rischio: agli over 65, alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza e alle persone tra 6 mesi e 65 anni con patologie croniche dell' apparato respiratorio, cardiocircolatorio, diabete, insufficienza renale, immunodepressione anche farmacologica o da infezione da Hiv, epatopatie. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 15 EAV: € 766 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Morì per emorragia cerebrale: tre medici del Fucito rinviati a giudizio S. SEVERINO / La magistratura indaga per un decesso avvenuto due anni fa Il giudice dell' udienza preliminare del tribunale di Nocera ha rinviato a giudizio con l' accusa di omicidio colposo, tre medici, due in servizio al pronto soccorso dell' ospedale Fu cito di Mercato San Severino, e l' altro medico di base, per la morte di una donna avvenuta il 10 dicembre 2016. Secondo il pm titolare dell' indagine, i tre (difesi dagli avvocati Gaetano Maio, Donatella Sica e Marco Senatore) avrebbero, causato la morte della donna, avvenuta per emorragia cerebrale. I camici bianchi, per l' accusa, non si sarebbero adoperati per fornire un' adeguata diagnosi che avrebbe potuto limitare i danni dell' emorragia cerebrale in corso e salvare la vita alla paziente. I due medici in servizio al pronto soccorso, pnon avrebbero disposto il ricovero per la donna e non avrebbero eseguito indagini strumentali, ma avrebbero invitato la paziente a sottoporsi a un monitoraggio della pressione arteriosa dal medico curante e a eseguire ulteriori approfondimenti di tipo ortopedico. Nello stesso giorno e in quello seguente, il curante della vittima visito' la donna, prescrivendole un ansiolitico e un holter pressorio. Fu il marito della donna, nel giorno del decesso, a presentare denuncia. Il pm, dopo aver acquisito cartelle cliniche, relazioni di esame autoptico e tecnica, ha chiesto il rinvio a giudizio, disposto, poi, dal gup. all' udienza del 19 luglio. Davanti al giudice monocratico nocerino, sono state convocate anche le parti offese difese dall' avvocato Grancagnolo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/01/2019 salernotoday.it EAV: € 757 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Diagnosi sbagliata, la paziente muore: 3 medici saranno processati Due erano in servizio al pronto soccorso dell'ospedale Fucito di Mercato San Severino, mentre il terzo è un medico di base. La morte della paziente avvenne il 10 dicembre 2016 Il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Nocera Inferiore ha rinviato a giudizio, con l'accusa di omicidio colposo, tre medici, due in servizio al pronto soccorso dell'ospedale Fucito di Mercato San Severino, e l'altro medico di base, per la morte di una donna avvenuta il 10 dicembre 2016.Secondo il sostituto procuratore, titolare dell'indagine, i tre avrebbero, "con negligenza, imprudenza e imperizia", causato la morte della donna, avvenuta per emorragia cerebrale da rottura di malformazione artero-venosa dovuta a ipertensione arteriosa. I camici bianchi, per l'accusa, non si sarebbero adoperati per fornire un'adeguata e appropriata diagnosi clinica che avrebbe potuto limitare i danni dell'emorragia cerebrale in corso e salvare la vita alla paziente. I due medici in servizio al pronto soccorso, pur riscontrando una ipertensione arteriosa di massima gravita', non avrebbero disposto il ricovero per la donna e non avrebbero eseguito un esame Tac o altre indagini strumentali, ma avrebbero invitato la paziente a sottoporsi a un monitoraggio della pressione arteriosa dal medico curante e a eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici di tipo ortopedico. Nello stesso giorno e in quello seguente, il medico di famiglia della vittima visito' la donna, affetta ancora da forte mal di testa, prescrivendole un ansiolitico e un holter pressorio, ma non avrebbe considerato una diagnosi di natura vascolare o neurologica. Fu il marito della donna, nel giorno del decesso, a presentare denuncia. Il pm, dopo aver acquisito cartelle cliniche, relazioni di esame autoptico e tecnica, ha chiesto il rinvio a giudizio, disposto, poi, dal gup per il prossimo 19 luglio. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/01/2019 salernosera.it Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Malasanità, tre medici rinviati a giudizio Sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo tre medici, di cui due in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale Fucito di Mercato San Severino, coinvolti nel decesso di una donna avvenuto il 10 dicembre del 2016. A giudizio del pubblico ministero i medici avrebbero agito “con negligenza, imprudenza e imperizia”, causando la morte della donna per un’emorragia cerebrale da rottura di malformazione artero-venosa dovuta a ipertensione arteriosa. In particolare, secondo la ricostruzione fatta dall’accusa, i medici in servizio presso il pronto soccorso ed il medico di famiglia della vittima non si sarebbero adoperati per arrivare alla definizione di un’esatta diagnosi, indispensabile per limitare i danni dell’emorragia e salvare la vita alla paziente. All’arrivo della donna presso il pronto soccorso del Fucito i due medici in servizio nel reparto non avrebbero disposto il ricovero della donna, benché avessero riscontrato una gravissima ipertensione arteriosa. Di più, non sarebbe stato disposto alcun esame Tac o con altri strumenti diagnostici, bensì un semplice monitoraggio della pressione arteriosa dal medico curante e a eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici di tipo ortopedico. In occasione di due visite – lo stesso giorno del passaggio presso il pronto soccorso e quello successivo – il medico di famiglia si sarebbe limitato alla prescrizione di un ansiolitico e un holter pressorio e non avrebbe considerato una diagnosi di natura vascolare o neurologica. All’indomani della morte della donna è stato il marito a sporgere denuncia, dando avvio all’indagine che ha portato al rinvio a giudizio di quest’oggi. L’udienza è stata fissata al prossimo 19 luglio. L'articolo Malasanità, tre medici rinviati a giudizio sembra essere il primo su SalernoSera. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
30/01/2019 salernonotizie.it EAV: € 764 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno: caos sosta in ospedale, ambulanze parcheggiate in strada Esplode il caso delle ambulanze in sosta al Ruggi. In base ad una recente disposizione i mezzi del 118 che raggiungono il Pronto soccorso del nosocomio salernitano una volta trasportato il paziente in ospedale devono parcheggiare all’esterno della struttura ospedaliera. Prima le ambulanze rimanevano nei pressi del Pronto Soccorso in attesa di una nuova chiamata di emergenza o del soccorritre che rientrava con la lettiga utilizzata per il trasporto dei pazienti. Da oggi non accade più questo con tutte le ambulanze delle varie associazioni di volontariato in sosta lungo via San Leonardo. Ambulanze parcheggiate in strada a ridosso degli spartitraffico o delle rotatorie con il rischio concreto di essere multate dai vigili urbani. In pratica i volontari non sanno dove parcheggiare le ambulanze. Una situazione che ha creato non pochi disagi e malumori su cui si attende un chiarimento dei vertici dell’Azienda Ospedaliera del Ruggi Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 24 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 6.783 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia A Sarno, Polla e Oliveto Citra le Tac di nuova generazione Tre nuove Tac di ultima generazione per gli ospedali di Sarno, Polla e Oliveto Citra. Le tre apparecchiature consentiranno una riduzione dell' 80 per cento delle radiazioni a cui è esposto il paziente, oltre a una maggior velocità nell' esecuzione degli esami, e sono state poste all' interno di stanze che raffigurano ambienti naturali, per offrire un maggior comfort ai pazienti Un miglioramento rilevante, soprattutto per chi si sottopone agli esami in età pediatrica. Il nuovo sistema consente, infatti, di personalizzare la dose di radiazioni in base alle caratteristiche fisiche del paziente, preservando dall' esposizione gli organi sensibili, oltre a calcolare e registrare la quantità di radiazioni assunta in caso di esami ripetuti nel tempo. I nuovi tomografi permetteranno all' Asl anche di ampliare e migliorare i propri servizi: si potrà eseguire un esame total body in meno di 10 secondi, un esame cardio in singola apnea (con algoritmi che consentono la gestione delle aritmie e un imaging coronarico di elevata qualità) ed esami più sicuri e precisi per pazienti con protesi metalliche. Per migliorare l' assistenza e permettere ai pazienti di rilassarli prima, durante e dopo l' esame, sono stati rinnovati anche gli ambienti dove sono state installate le apparecchiature. A Oliveto Citra il nuovo tomografo è all' interno di una sala il cui orizzonte è un lago di montagna, in cui si specchiano cime innevate e foreste di sempreverdi. A Polla, invece, i pazienti potranno sottoporsi all' esame Tac immaginando di trovarsi sul fondo dell' oceano, circondati da coralli, pesciolini e tartarughe. Infine a Sarno il nuovo dispositivo è stato installato all' interno di una stanza che rievoca la quiete di una giornata in campagna, tra distese d' erba e alberi verdeggianti illuminati dai raggi del sole. «Queste soluzioni chiavi in mano testimoniano il nostro impegno per coniugare tecnologia diagnostica all' avanguardia con la cura degli ambienti in cui viene collocata, per offrire un' esperienza migliore ai pazienti e aree sempre più confortevoli in cui operare al Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
personale clinico afferma Antonio Spera, amministratore delegato di Ge Healthcare Italia, la divisione medicale di General electric che ha realizzato il progetto L' evoluzione della tecnologia deve procedere di pari passo con una crescita della consapevolezza dei bisogni della persona». sa.ru. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 20 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Asportata colecisti a un paziente 90enne Sono storie di piccole eccellenze quotidiane quelle che prendono forma nel reparto di Chirurgia Generale dell'ospedale di Nocera Inferiore. Si può constatare un elevato livello di competenze professionali, della struttura sanitaria pubblica, in particolare dell'équipe del direttore Francesco Salzano , guidata con profonda abnegazione e un coordinamento impeccabile come testimoniano i numeri raggiunti negli ultimi tempi con interventi chirurgici laparoscopici avanzati anche nel trattamento delle patologie oncologiche e andati a buon fine come testimoniano i dati dell'ultimo anno solare. Ridare dignità alle persone: questa la mission dei medici nocerini, tra i quali spicca il nome del dottor Luigi Sparavigna , specialista in chirurgia generale già allievo di una delle più importanti Scuole di Chirurgia Italiana quale quella diretta dal professore Ludovico Docimo. Il più stretto collaboratore di Salzano, infatti, monitora, insieme al direttore, ogni cosa all'interno del reparto dove tra personale e pazienti si crea un feeling tale da diventare una famiglia. «Andiamo avanti nonostante le difficoltà, perché abbiamo il dovere di dare una speranza a queste persone», ha detto Sparavigna. «Anche un sorriso o una passeggiata insieme in corsia permettono a chi ha subito un intervento chirurgico importante di recuperare quanto prima. L'aspetto psicologico è fondamentale». Così, infatti, si sono ottenuti i risultati migliori. Come nel caso di un 90enne con seri problemi polmonari e operato con anestesia loco- regionale per l'asportazione della colecisti. «Ha ascoltato la musica per tutto il tempo ed era tranquillo. Nessuno voleva operarlo vista l'età e il rischio legato all'anestesia », ha detto Sparavigna. «Ma ora sta bene e ci teniamo in contatto. Ogni tanto vado a trovarlo». Storie di ordinaria eccellenza, che permettono a chi si trova in difficoltà di ricevere una speranza anche se sembrava impensabile. «Un 80enne è arrivato con un tumore inoperabile all'intestino, avendo l'impossibilità di nutrirsi e andare di corpo. Lo abbiamo aiutato ad avere un transito che gli permetta di vivere più a lungo. Sta continuando le sue cure, ma le affronta meglio». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 33 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.185 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Intelligenza artificiale chirurgia robotica al Campus Ciro Manzolillo La Scuola medica salernitana come patrimonio di nozioni storiche fondamentali fino alle nuove frontiere culturali rappresentate dalla medicina contemporanea e futura allo scopo precipuo di tracciare un quadro scientifico, articolato e completo, attraverso un approccio multidisciplinare di conoscenze e saperi. Una riflessione per programmare organicamente i nuovi step da compiere nei prossimi anni. Il Campus di Fisciano ospita (4 febbraio, ore 15, aula dei Consigli di Scienze aziendali - il seminario «Chirurgia robotica, imaging e intelligenza artificiale», ideato ed organizzato da NeuRoNe Lab UniSa, dal dipartimento di Ingegneria dell' Informazione ed Elettrica e Matematica applicata, dal dipartimento di Scienze Aziendali-Management & Innovation Systems e dal dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche e in collaborazione con il Nodo AI3S-Artificial Intelligence & Intelligent Innovative Systems. Intervengono Antonello Forgione, direttore scientifico di Aims Academy e Ospedale Niguarda di Milano, Renzo Zaltieri, direttore tecnico Value Biotech, di Milano, e Francesco Bardozzo, NeuRoNe Lab dell' ateneo salernitano. Il comitato scientifico è composto da Pietro Coretto, Michele La Rocca, Vincenzo Loia, Pierluigi Ritrovato, Roberto Tagliaferri, Luigi Troiano e Mario Vento. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 17 EAV: € 911 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Mancano gli infermieri, a rischio i servizi essenziali La carenza di personale infermieristico rappresenta una piaga per il corretto espletamento dei servizi sanitari nell' ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia: è questo il messaggio lanciato dal coordinatore del Sinlai nonchè presidente dell' associazione Incancellabili Davide Sarno, che ha voluto rimarcare un tradizionale aspetto di carenza rilevato dall' utenza del nosoccomio battipagliese. zione di lavoro da parte degli infermieri dell' ospedale di Batti paglia che sono sottoposti allo stress ogni giorno senza un turno regolare", ha dichiarato Davide Sarno, che ha osservato come le maggiori criticità per la cittadinanza siano state riscontrate nel reparto di medicina, dove sin dalla scorsa estate vi sarebbe stata difficoltà nel garantire i servizi essenziali agli utenti. "Noi del Sinlai (Sindacato Nazionale Lavoratori Italiani), ha aggiunto Sarno, vogliamo chiarezza da parte dell' Asl Salerno". "Ricordo inoltre che gli infermieri delle parti sono molto tesi a livello emotivo proprio perchè c' è carenza di personale infermieristico. Noi del Sinlai continueremo a vigilare e se non si risolverà questo problema con questa denuncia socio sanitaria andremo avanti con appositi protocolli", ha concluso il segretario provinciale del Sindacato, sottolineando che continuerà quindi ad essere attenzionata la questione ed eventualmente potrebbero essere anche messe in campo azioni di protesta di più ampio spettro. Andrea Bignardi Si è svolto sabato 26 Gennaio, presso la scuola secondaria Convento, il primo incontro del progetto denominato "il bullo non va a sQuola" promosso dal Forum dei Giovani di Montecorvino Pugliano presieduto da Federica Nappo, volto ad approfondire il delicato tema del bullismo. Alla presenza del Dirigente Scolastico Maria Rosaria Mirra, del referente scolastico sul bullismo e dei professori, i coordinatori del progetto Fabio Buonomo e Domenico Buonomo hanno illustrato agli alunni le attività che si svolgeranno fino ad aprile prossimo. Un partecipato dibattito, con profondi commenti da parte dei giovani allievi, che si è concluso con la performance artistica di Claudio e Diana. red.cro. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 19 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Tomografo all'avanguardia e ambienti più rilassanti Marcella Cavaliere All'ospedale Martiri di Villa Malta di Sarno i pazienti che dovranno sottoporsi a indagini con tomografi computerizzati troveranno un macchinario di ultima generazione e un ambiente confortevole per potersi rilassare. Nel presidio dell'Asl di Salerno, unico per l'area a Nord della provincia, è arrivato un tomografo computerizzato d'avanguardia collocato, inoltre, in una stanza che raffigura ambienti naturali con paesaggi dall'effetto tridimensionale. A Sarno - come a Oliveto Citra e anche a Polla per i presidi ospedalieri a Sud della provincia - sono arrivati rispettivamente tre nuovi strumenti diagnostici molto meno invasivi rispetto ai macchinati tradizionali, sistemati in stanze che riproducono un lago circondato da cime innevate o un fondale marino in cui nuotano pesci e tartarughe o un prato verde circondato da alberi in una giornata di sole. Chi dovrà sottoporti a esami con i nuovi macchinari, e dunque a radiazioni, si vedrà ridurre la dose radiogena erogata di oltre l'80% rispetto alle tecnologie tradizionali, grazie agli algoritmi di ricostruzione dei nuovi dispositivi, mantenendo inalterata la qualità delle immagini. Un miglioramento rilevante, soprattutto per chi dovrà sottoporsi agli esami in età pediatrica. I nuovi macchinari consentono anche di personalizzare la dose di radiazioni in base alle caratteristiche fisiche del paziente, preservando dall'esposizione organi sensibili e calcolano la quantità di radiazioni assunte in caso di esami ripetuti nel tempo. Ma eseguono anche esami total body in meno di dieci secondi, esami cardio gestendo le aritmie e con immagini di elevata qualità. Esami sicuri e precisi anche per chi ha protesi metalliche. Nel progetto è di Ge Healthcare (divisione General Electric) e gli ambienti sono stati realizzati in collaborazione con l'impresa edile Gruppo Boggia. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 19 EAV: € 932 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Una seconda Asl? «Inutile sdoppiamento, poltronificio Pd» ROSCIGNO / «Tempismo sospetto, mossa politica». Il sindaco Palmieri boccia la proposta delle Comunità montane Non trova tutti favorevoli la proposta partita dai vertici amministrativi delle Comunità Montane che operano nel Cilento, Vallo di Diano e Alburni, riguardante la istituzione di una seconda Asl che si occupi delle località sud di Salerno. Gli sponsor di tale idea portano a supporto di essa che con l' Asl unica con sede nel capoluogo di provincia e che porta inevitabilmente ad una posizione di secondo piano dell' area sud del vasto territorio salerni tano. Ma, voce fuori dal coro, vi è chi dissente ritenendo inutile lo sdoppiamento. Uno di questi è il sindaco di Roscigno Pino Palmieri che, intervenendo in merito, teme che alla fine una nuova Asl significherebbe solamente la nascita di un potenziale poltronificio: "Sarebbe più opportuno -ha dichiarato il primo cittadino- potenziare ed adeguare gli ospedali già presenti nell' area Parco. Ci sarà pure un motivo perché la sanità in Campania è stata a lungo commissariata». Palmieri avanza dei sospetti e cioè che alla base della proposta vi sia più una mossa politica che la effettiva volontà di tutelare i diritti dei cittadini e il territorio stesso: «Il tempismo della proposta la dce lunga -continua il sindaco Fra un anno si vota per le regionali e ciò è tutto dire», e specifica di essere convinto che tutto sia nato nelle segreterie del Pd che poi avrebbero ratificato quanto da esse ipotizzato alle Comunità Mon tane perché si facessero latrici della proposta. Ma a dividersi sono anche gli stessi utenti della sanità pubblica. Molti di loro temono la restaurazione di un dej.vu, quel Vallocentrismo che impeerò allorquando era presente la Asl Sa3. Qualche cittadino teme che il clientelismo ritorni in auge e faccia parlare di sé. Insomma, come sempre capita, non sempre i pareri sono concordi e mettere tutti d' accordo diventa difficile quando il sospetto diventa protagonista. Va detto che con la Sa3 le cose funzionavano egregiamente. Una questione di vicinanza? Può essere che il diretto contatto faccia un effetto positivo e dia risultati oggettivi. Mario Marrone. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 24 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 8.709 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Aneurisma dell' aorta sinergie con il S. Raffaele «Puntiamo a creare rete» IL PROGETTO Avviata una collaborazione clinico scientifica tra l' azienda ospedaliera San Pio, l' ospedale San Raffaele di Milano e la «Casa del sollievo» di San Giovanni Rotondo, per il trattamento degli aneurismi dell' aorta toracica e addominale. Roberto Chiesa, direttore della cattedra di Chirurgia vascolare dell' Università «Vita salute» del San Raffaele, Giovanni Paroni e Davide Razzano, rispettivamente direttori delle unità complesse di Chirurgia vascolare delle strutture di San Giovanni Rotondo e del Rummo, hanno dato inizio a un sistema di relazioni mirate a perseguire uno scambio costante di esperienze e di informazioni scientifiche utili a dare risposte sempre più adeguate e aggiornate alla domanda di salute dei cittadini. IL DIRETTORE «Le collaborazioni con i colleghi dice Razzano che si sono consolidate dopo la loro partecipazione all' ultimo convegno sul tema svoltosi a Benevento hanno il senso di favorire un continuo scambio di informazioni e strategie chirurgiche con professionisti che rappresentano un' eccellenza nazionale, senza trascurare gli scambi continui con altri ospedali regionali, nell' ottica di costruire una rete tra persone che affrontano quotidianamente le stesse problematiche ma in posti diversi». «Anche nel campo degli aneurismi dell' aorta toracica e addominale - continua - la diagnosi precoce gioca un ruolo determinante, in quanto dà la possibilità di osservare l' eventuale dilatazione delle arterie principali del nostro corpo e di prevenirne la rottura, che può diventare un evento mortale. Diagnosi precoce dunque è la parola d' ordine, a cui rispondere, per scongiurare il rischio di incorrere in queste patologie purtroppo asintomatiche, che si possono prevenire eseguendo un' ecografia cardiaca o addominale. Un esame diagnostico a cui dovrebbero sottoporsi tutti gli over 60, soprattutto se in famiglia si sono già verificati Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
casi del genere. Il trattamento chirurgico, sia in elezione che in urgenza, può prevedere un approccio endovascolare con una chirurgia mini-invasiva, introducendo le protesi dall' inguine, senza incidere torace o addome. Si tratta di interventi che prevedono un' equipe multidisciplinare, in cui è presente il chirurgo, l' anestesista, il radiologo e il cardiologo e un' organizzazione eccellente. Al Rummo sono già stati eseguiti oltre 400 interventi di endoprotesi in elezione e quindi, il prossimo step è quello di eseguirli in urgenza». L' OBIETTIVO Un traguardo importante per l' azienda ospedaliera che tende a intrecciare rapporti di collaborazione in diversi ambiti, con altre strutture, per migliorare le tecniche chirurgiche ed evitare che i pazienti scelgano ospedali fuori provincia. «La rete dinamica di relazioni e di collaborazioni scientifiche dice il direttore generale, Renato Pizzuti che stiamo promuovendo con impegno, consentirà un produttivo confronto sulle metodologie e tecniche di cura, alla luce dei continui progressi e delle straordinarie innovazioni tecnologiche, che spalancano orizzonti sempre più entusiasmanti in tema di salute». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 24 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 10.515 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Arriva l'influenza boom di accessi al Pronto soccorso L' OSPEDALE Luella De Ciampis La sindrome influenzale non ha ancora raggiunto il picco massimo ma i dati emersi dagli accessi in pronto soccorso e dalle statistiche dei medici di medicina generale non sono confortanti e confermano le previsioni fatte dagli esperti nel mese di novembre. Gli accessi al pronto soccorso dell' ospedale Rummo, sono attualmente tra i 94 e i 103 al giorno, in deciso aumento rispetto alla media, con un' impennata nel weekend. «In questi ultimi giorni dice Giovanna Guiotto, primario dell' unità di Pronto Soccorso stiamo visitando molti pazienti, anche giovani, con la febbre e con insufficienza respiratoria». Il primo dato che emerge è che la sindrome influenzale sta interessando soprattutto gli adulti, perché gli over 65 e i pazienti con patologie croniche, oncologiche, cardiologiche e a carico dell' apparato respiratorio sono stati oggetto della capillare campagna vaccinale messa in atto dall' Asl nel mese di novembre. «I livelli di visite domiciliari sono abbastanza sostenuti dice Vincenzo Luciani, medico di medicina generale, specializzato in geriatria e ci sono moltissime persone con tosse secca e insistente e difficoltà respiratorie, ma comunque per gli anziani la prevenzione ha giocato un ruolo di fondamentale importanza». Infatti, l' inflessibilità da parte dei medici di famiglia rispetto alla necessità di vaccinare i soggetti a rischio si è dimostrata decisiva in quanto alcuni dei ceppi virali che caratterizzano la sindrome influenzale, sottolineano i medici, sono particolarmente aggressivi. Quindi anche nel caso in cui, nonostante la vaccinazione si dovesse contrarre l' influenza, la sintomatologia diventerebbe meno aggressiva e le complicanze meno frequenti anche per i pazienti con malattie croniche e patologie a carico dell' apparato respiratorio, che sono maggiormente a rischio di complicanze bronchiali e polmonari e che più facilmente necessitano di ricoveri in ospedale, comportando un notevole aggravio della spesa, a carico del servizio sanitario nazionale. E infatti, i ricoveri generalmente riguardano Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
questa categoria di pazienti, ai quali quest' anno si sono aggiunti gli adulti, quelli compresi in una fascia di età tra i 30 e i 60 anni, che non sono vaccinati e quindi più predisposti ad ammalarsi. LE VISITE Il dato certo è che le complicanze dell' influenza rappresentano una delle maggiori cause del sovraffollamento del Pronto Soccorso in questo periodo dell' anno. «Non siamo ancora nel pieno del picco influenzale dice Luca Milano, medico di medicina generale e vicepresidente dell' Ordine provinciale ma il lavoro si sta intensificando di giorno in giorno, tanto che le visite domiciliari per i pazienti a letto con l' influenza sono in media una decina al giorno. Siamo di fronte a una sindrome che dura qualche giorno in più rispetto agli altri anni, con febbre alta, che raggiunge i 40 gradi e con complicanze a livello gastroenterico e respiratorio. Tuttavia, fortunatamente fino a oggi, sono riuscito a gestire la situazione, seppure con un carico di lavoro maggiore, senza dover ricorrere al ricovero in ospedale per i miei pazienti. È logico che per gli anziani con patologie pregresse i rischi di complicanze più importanti sono comunque maggiori». Nelle scuole del capoluogo, al momento, non si registrano particolari differenze per le assenze rispetto agli anni scorsi, mentre in provincia i dati raccontano di una maggiore incidenza dell' influenza per i bambini in età prescolare e per quelli della elementare, rispetto al passato, con classi in qualche caso decimate. Insomma, l' influenza si sta dimostrando abbastanza anche perché, in quanto causata da ceppi virali, non è possibile curarla in modo mirato. A tal proposito, i medici di base hanno sottolineato che la terapia è solo sintomatica e serve a mantenere bassa la temperatura, a calmare la tosse, piuttosto che i fastidi a livello dell' apparato gastroenterico, mentre solo in caso dovessero subentrare complicanze su base batterica è opportuno far ricorso all' uso della terapia antibiotica. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 25 EAV: € 5.364 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Assistenza domiciliare, la Regione sblocca i fondi Svolta nell' assistenza domiciliare in Irpinia: l' Asl di Avellino ottiene il via libera dalla Regione alla programmazione triennale che vale 1 milione 602mila 726 euro. Le somme, adesso a disposizione, saranno investite per la maggior parte, circa 1 milione 300mila euro, per offrire cure agli anziani non autosufficienti, ai disabili, ai malati terminali, ai malati oncologici e ai bambini prematuri e con patologie gravi residenti nella nostra provincia. Un' altra parte delle risorse, poco più di 300mila euro, servirà per potenziare la rete della terapia del dolore. Il provvedimento è stato sottoscritto dalla manager Maria Morgante nell' ambito del progetto regionale di «Implementazione e riorganizzazione dell' assistenza domiciliare palliativa e specialistica e della rete delle cure palliative». Un netto passo in avanti, dunque, dopo anni caratterizzati da una preoccupante impasse che, in particolare tra il 2014 e il 2015 con Sergio Florio al timone di via Degli Imbimbo, ha alimentato le proteste degli assistiti supportati dall' allora segretario generale della Funzione pubblica Cgil di Avellino Marco D' Acunto. In quel periodo, furono resi noti i dati di sintesi delle rilevazioni effettuate da una commissione istituita ad hoc dal Ministero della Sanità per la verifica degli adempimenti regionali e dal Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) in Campania. Per Avellino e provincia, un quadro a tinte fosche: infatti, l' assistenza domiciliare da novembre 2013 a novembre 2015 «ha subito un calo delle utenze di quasi il 50 per cento, passando da 1508 assistiti a 787». Di qui, le pesanti accuse di D' Acunto, che in più occasioni ha ribadito: «L' assistenza domiciliare anziché essere tagliata dovrebbe essere aumentata: il numero di pazienti è inferiore alle attese». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/01/2019 Pagina 25 EAV: € 12.517 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Non possono operarmi perché soffro di obesità» La denuncia `«In Irpinia nessun ospedale vuole effettuare l' intervento» L' ODISSEA Antonello Plati «Sono stanco di lottare: adesso, tocca a qualcun altro fare qualcosa per me. Io non ho più la forza». È rotta dal pianto la voce di Antonio Zollo, un quarantaquattrenne avellinese affetto da un lipoma, un tumore benigno, che ha aggredito la sua coscia sinistra. E con il quale lotta da quasi tre anni: «Nessuno vuole operarmi», dice con la rabbia stretta tra i denti. Antonio, invalido al 100 per cento, è obeso. Ed è questo il motivo che non gli consente di essere curato al «Moscati» di Avellino, dove è andato per la prima volta nel 2016: la struttura non ha né strumenti né personale per effettuare un intervento così delicato su un soggetto della sua stazza. «In città spiega Antonio - nessuna struttura sanitaria, né pubblica né privata, mi accetta». Per questo si è rivolto anche al «Fatebenefratelli» di Benevento dove è giunto solo grazie al supporto dei vigili del fuoco e degli operatori del 118. «Sono dimagrito racconta ma in quel periodo non riuscivo a muovermi». In sala operatoria, però, Antonio non è mai entrato. Con sua madre, Assunta Bavaro, vive in un modesto appartamento di Borgo Ferrovia, a pochi passi dall' ex Isochimica, la fabbrica killer che continua a mietere vittime tra i lavoratori che per anni hanno grattato l' amianto dalle carrozze dei treni. Sulla tavola, in cucina, almeno dieci confezioni di medicinali con i quali Antonio tampona questo e altri mali in attesa di varcare la soglia di un ospedale capace di affrontare il suo caso. LA QUERELA La mamma, anche lei invalida costretta a muoversi con una stampella, è stremata. L' altro giorno ha sporto querela presso la stazione provinciale dei carabinieri per denunciare, prima di tutto, che suo figlio «a causa di questo problema e in conseguenza al fatto che nessuno si è assunto la responsabilità di asportare il lipoma non ha più una vita regolare e dignitosa». Ora, lancia il suo grido di allarme rivolgendosi al direttore generale dell' Azienda ospedaliera «Moscati» Angelo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Percopo: «È lì che deve essere operato Antonio perché è l' unico posto dove può essere assistito anche da me o da qualche altro familiare. Se fosse sottoposto all' intervento altrove non avremmo nemmeno la possibilità di portargli un pigiama o la biancheria di ricambio. Inoltre prosegue la donna mio figlio ha grosse difficoltà a muoversi, il lipoma nell' ultimo periodo si è ingrandito a dismisura, e non riesce a far fronte a tutte le esigenze fisiologiche. È impensabile che sia trasportato fuori città». A Contrada Amoretta conoscono bene il decorso clinico di Antonio Zollo. Fanno sapere: «L' Azienda ospedaliera Moscati non è individuata quale centro per grandi obesi e non dispone delle apparecchiature adatte per il trattamento di un paziente del genere». In altri termini, per Antonio al «Moscati» non ci sono letti idonei né in corsia né in sala operatoria, ma nemmeno gli strumenti per sottoporlo a una Tac, a una risonanza magnetica o una semplice radiografia. «Operare un paziente del genere sottolineano ancora dall' ospedale di Avellino - sarebbe un rischio troppo grande per lui e per la sua vita, prima di tutto, e per chi se ne assumesse la responsabilità. Se fossimo riconosciuti come centro per grandi obesi non avremmo opposto nulla né al ricovero né all' intervento. Inoltre concludono dal «Moscati» - nella nostra struttura non si pratica la chirurgia bariatrica, che si occupa del trattamento di pazienti affetti da obesità, della quale Antonio pure necessiterebbe». Insomma, è impossibile che per le porte della città ospedaliera possano aprirsi. LE ALTERNATIVE Potrebbero essere il «Fatebenefratelli» dove Antonio è già stato oppure a Napoli il «Cardarelli» e il Secondo Policlinico. Assunta, però, insiste: «Non possiamo andare fuori ribadisce sarebbe una situazione insostenibile». E di nuovo rivolta al manager Percopo, rinnova l' appello: «Se volete, potete fare quest' intervento: avete i medici che sono in grado di curare mio figlio. E se non avete i medici e le attrezzature fate in modo che arrivino: basterebbe un po' di buon senso e un pizzico in più di umanità». Quindi, stringendo la denuncia tra le mani, chiama in causa anche il procuratore Rosario Cantelmo: «Quello cha abbiamo passato da quasi tre anni a questa parte e che non trova soluzione è agli atti: dottor Cantelmo, anche lei, si passi una mano sulla coscienza e faccia qualcosa per Antonio. Noi più di quanto abbiamo fatto sino ad oggi non siamo in grado di fare». Antonio, che scuote la testa a ogni parola che la mamma pronuncia in un misto di rabbia e approvazione, aggiunge: «Così non posso più vivere: io so i nomi dei responsabili di tutto questo. Si sta perpetrando un' ingiustizia ai danni di una persona che non è nella condizione di difendersi», dice coprendosi il volto per nascondere le ultime lacrime. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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