Media Monitoring per 05-06-2018 - Rassegna stampa del 05-06-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

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05-06-2018

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 05-06-2018
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   Neonato ustionato. Infermiera e puericultrice indagate, avrebbero affidato il bimbo ad
        una allieva. Sospeso il primario ....................................................................................... 1
   Stanziati 322 milioni di euro per la costruzione del nuovo Ospedale di Salerno:
        l’annuncio del dottor Enrico Coscioni al Rotary Club Salerno Duomo. ...................... 2
   «Ospedali chiusi per ferie? Assumete» .................................................................................. 5
   Emergenza senza fine al Ruggi, il pronto soccorso è al collasso ...................................... 7
   Ferie e turnover al rallentatore Sos negli ospedali ............................................................. 9
   Manutenzioni, operai in agitazione ...................................................................................... 11
   Rimborsi all'Università Regole cambiate: è caos ............................................................... 13
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 14
   Pagani, le frontiere della chirurgia ...................................................................................... 14
Sanità Campania ............................................................................................................................. 15
   Appalto pulizie al "Cardarelli": la "Florida 2000 srl" chiede il reintegro ad horas ....... 15
   «Non c' è personale, ambulatori chiusi l' unica speranza sono le nuove leve» ............ 17
   «Psicoterapia e budget, non basta celebrare la legge 180» ............................................ 19
   «Tetti di spesa superati potenziata rete servizi» .............................................................. 20
   Chirurgia d' urgenza medici in congresso ........................................................................... 21
   Colonscopia indolore: via a progetto pilota dell' Asl ......................................................... 22
   Errori e ritardi: giovani medici senza stipendio ................................................................. 23
   LA LEGGE DEL CAOS CHE FRENA IL RILANCIO ..................................................................... 25
   Nasce l' associazione dei direttori generali ........................................................................ 27
   Oculistica, intervento "innovativo" al "Rizzoli" .................................................................. 28
   Policlinico, via all' app per le «visite facili» ........................................................................ 30
   Quelle sveglie all' alba con l' incubo precarietà ................................................................. 31
   Vaccinazioni l' Asl raggiunge la quota del 95% .................................................................. 33
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 35
   «L' intervento sui vaccini? Si vedrà come» ......................................................................... 35
   Che romantico salvare l' Africa ............................................................................................. 36
   Diagnosticare e prevenire lo scompenso cardiaco ............................................................ 38
   Facciamo ricerca sui pazienti virtuali .................................................................................. 41
   Ho un wearable a carico della Asl ......................................................................................... 42
   I dottori in fuga dall' Italia ..................................................................................................... 44
   Il sangue di Luca e la normalità di un' anomalia ................................................................ 46
   L' ospedale 2.0 arriva fino a casa ......................................................................................... 48
   La sala operatoria come Star Wars ...................................................................................... 50
   Molti nuovi ministri faranno meglio di chi li ha preceduti ................................................ 51
   Qui ci vuole un approccio olistico ......................................................................................... 54
   Risorse e liste d'attesa primi nodi per la salute ................................................................. 56
   Terra bruciata nell' habitat del tumore ............................................................................... 58
   Una cascata biotech per evitare le crisi .............................................................................. 60
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04/06/2018
                                     infermieristicamente.it
                                                                                                                         EAV: € 474
                                                                                                                         Lettori: 1.833
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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     Neonato ustionato. Infermiera e puericultrice indagate,
      avrebbero affidato il bimbo ad una allieva. Sospeso il
                            primario

 Sono gravi le responsabilità che emergono sul caso del neonato ustionato con
 acqua bollente durante il bagnetto, nel reparto di neonatologia del Ruggi. La vicenda
 Salerno, Ruggi. I fatti risalgono ad una settimana fa, quando al neonato,appena
 venuto alla luce, come da protocollo, veniva fatto il bagnetto, utile alla rimozione
 della vernice caseosa, rivestimento lubrificante, atto a proteggere il feto dal liquido
 amniotico. Qualcosa però va storto, il bambino comincia a mostrare degli evidenti
 arrossamenti, si pensa inizialmente ad una reazione allergica, ma sottoposto il
 neonato alla visita del chirurgo pediatrico, quelle che sembrano manifestazioni
 allergiche, sono ustioni sul 20% del corpicino, provocate dall’acqua bollente del
 bagnetto. Da qui il trasferimento al Cardarelli di Napoli e l’apertura delle indagini.
 Tre gli operatori indagati: una puericultrice, un’infermiera e la Responsabile dell’UO
 di neonatologia. Dalle indagini è emerso, che al momento del bagnetto, la
 puericultrice, impegnata al cellulare avrebbe affidato il neonato ad una allieva ,
 omettendone il controllo, così come l’infermiera di turno. L’allieva, munita di guanti
 come da protocollo, non si sarebbe resa conto della temperatura dell’acqua, sotto il
 quale gettito avrebbe posto il neonato, ustionandolo. La Responsabile dell’UO,è
 stata invece temporaneamente sospesa, in quanto, appreso l’accaduto, avrebbe
 atteso 7 ore prima di comunicare l’accaduto alla direzione strategica dell’ospedale,
 decidendone autonomamente il trasferimento al Cardarelli. Questa decisione
 avrebbe fatto venire meno il rapporto di fiducia tra la responsabile del Reparto e la
 direzione strategica, che, in attesa delle risultanze della commissione disciplinare,
 ha deciso la sospensione temporanea. «Ci vorrà un po' di tempo prima che la
 commissione possa emettere un responso ma, data la gravità dei fatti e dopo aver
 valutato l'operato della Responsabile, non si poteva non dare una risposta chiara e
 celere per quanto accaduto». Da il Mattino ph credit: La Repubblica Napoli

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04/06/2018
                                         gazzettadisalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 254
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Stanziati 322 milioni di euro per la costruzione del nuovo
 Ospedale di Salerno: l’annuncio del dottor Enrico Coscioni al
                 Rotary Club Salerno Duomo.
 “Tra circa cinque anni avremo il nuovo Ospedale di Salerno. E’ stato firmato il
 protocollo d’intesa tra la Regione Campania, l’Università, l’Azienda Ospedaliera
 Universitaria Ruggi, l’Asl e il Comune di Salerno. Sono stati postati 322 milioni di
 euro ed è stata anche individuata l’area che è a circa 800 metri dall’attuale sede (n.
 d. r. In prossimità della sede della Centrale del Latte)” A spiegare che la costruzione
 del nuovo Ruggi è ormai più che una certezza è stato il dottor Enrico Coscioni,
 Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia e Delegato alla Sanità
 della Regione Campania, durante la conviviale rotariana intitolata :”La Sanità e la
 Facoltà di Medicina a Salerno: Quali Prospettive”, organizzata al Grand Hotel
 Salerno, dal Presidente del Club Rotary Salerno Duomo, presieduto dal dottor
 Natalino Barbato, in interclub con altri cinque Club Rotary del territorio: Salerno
 Picentia, (Presidente Giuseppe Giannattasio); Rotary Battipaglia (Antonietta
 Lanzetta); Paestum Centenario (Enzo Biagini); Vallo Della Lucania ( Antonio
 Lombardi); Roccadaspide (Angelo Pipolo) . Il dottor Coscioni ha spiegato che il nuovo
 ospedale sarà costruito seguendo i canoni dell’edilizia modulare che velocizza i
 processi di costruzione: ” I tecnici hanno ritenuto più conveniente costruire una
 nuova struttura che ristrutturare quella esistente, anche per non bloccare
 l’assistenza”. Il dottor Coscioni, ha anche ricordato che la Regione Campania ha
 avuto un importante riconoscimento in ambito sanitario da parte della Direzione
 Generale del Ministero della Salute:” Per il lavoro svolto in questi nove mesi dal
 Commissario Vincenzo De Luca. Abbiamo, inoltre, avuto l’approvazione del Piano
 Ospedaliero e recuperato circa 900 milioni di euro per le premialità di tre anni: 2013
 – 2014 e 2015. Dopo venti anni siamo riusciti a fare un Piano di Edilizia Sanitaria ex
 Art. 20 per un totale di un miliardo e cento milioni. La grande sfida sarà il recupero
 del personale tecnico, immettere tanti giovani nel servizio sanitario salernitano e
 regionale”. Il dottor Natalino Barbato ha ricordato gli ideali del Rotary e che l’ateneo
 salernitano è la prima università del Meridione:” Fiore all’occhiello del nostro
 Campus è la Facoltà di Medicina, in linea di continuità con l’antico splendore che fu
 della Scuola Medica Salernitana”. Il dottor Barbato ha anche ricordato che la Sanità
 Campana, dopo dieci anni di commissariamento: ”Sta uscendo dal tunnel delle
 difficoltà” e annunciato la nascita di una “Casa della Salute” nel Comune di Stio che
 contribuirà a ridurre le classiche ospedalizzazioni” Ci saranno dodici posti letto e dei
 poliambulatori: la Salute va verso i cittadini”. Alla serata, moderata dal giornalista
 Pino Blasi ha partecipato il Rettore dell’Università di Salerno, il dottor Aurelio
 Tommasetti che ha ricordato i progressi fatti dal Corso di Laurea in Medicina:” Siamo
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partiti nel 2006/2007 e siamo cresciuti molto puntando sulla ricerca ottenendo
risultati importanti a livello nazionale anche dal punto di vista della didattica: siamo
stati indicati da AlmaLaurea, che certifica le carriere degli studenti, come miglior
Corso di Laurea in Italia per durata media e per grado di occupazione degli studenti
ad un anno dalla laurea. Anche con l’Azienda Ospedaliera stiamo lavorando bene:
oggi abbiamo tredici scuole di specializzazione in autonomia e 46 specializzandi
nell’Ateneo salernitano”. Il Rettore Tommasetti ha anche ricordato che in occasione
delle Universiadi del 2019 nel Palazzetto dello Sport del Campus di Baronissi saranno
ospitate le gare di scherma:” Abbiamo investito , inoltre, cinque milioni di euro per
costruire un nuovo Palazzetto dello Sport”. Anche il professor Mario Capunzo,
Preside della Facoltà di Medicina di Salerno, ha spiegato che il Dipartimento di
Medicina in questi anni ha fatto degli enormi passi in avanti: “C’è tutta l’intenzione
di continuare questo percorso che si incrocia con la parte assistenziale perché per
noi è fondamentale il rapporto con l’Azienda Ospedaliera: siamo l’unica Azienda
mista che c’è in Campania e questo rappresenta per i nostri studenti un’eccellente
palestra in quanto possono vivere l’esperienza dell’Ospedale e dell’emergenza che
gli consente di maturare, oltre alle conoscenze, delle competenze che sono
fondamentali per chi deve fare il medico”. Il Professor Capunzo intende allargare
l’orizzonte delle professioni sanitarie e il numero delle scuole di specializzazione :” Il
futuro è nella formazione dei giovani che daranno la possibilità di garantire al
territorio e ai cittadini un livello di prestazioni sanitarie elevate in una realtà nella
quale già ci sono delle eccellenze . Salerno può e deve diventare un punto di
riferimento per la cura: bisogna fare in modo che cessi la migrazione sanitaria verso
altre regioni e che Salerno possa invece attrarre come già avviene per la
Cardiochirurgia, per l’Ortopedia per l’Ematologia e per altri reparti”. Il dottor
Giuseppe Longo, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria ha
spiegato che a breve i cittadini salernitani e non solo potranno prenotare le visite
specialistiche ambulatoriali attraverso il computer o il telefonino:” Con l’attivazione
del “Portale del Cittadino”, unico in Regione Campania, il cittadino di tutta la
Regione Campania potrà prenotare, tramite il proprio computer oppure attraverso
una app installata sul proprio cellulare, le visite specialistiche ambulatoriali e
stampare a casa propria i referti degli esami di laboratorio effettuati presso gli
ospedali dell’AOU”. Longo ha anche spiegato che l’Ospedale di Salerno sarà
potenziato tecnologicamente:” Con il finanziamento della Regione riqualificheremo
tutte le strutture dell’Azienda Ospedaliera: ristruttureremo anche tutto il blocco
operatorio”. Il dottor Antonio Giordano, Direttore Generale dell’ASL di Salerno, ha
spiegato che la Sanità del terzo millennio riguarderà la cronicità dovuta all’aumento
della vita media: ”Dobbiamo cominciare a pensare di formare dei medici orientati
alla cronicità”. Alla serata hanno partecipato il Presidente dell’Ordine dei Medici ed
Odontoiatri, il dottor Giovanni D’Angelo che ha spiegato che la Sanità a Salerno ha
raggiunto dei livelli accettabili:” Sia per la parte ospedaliera e dell’Asl Soprattutto
per la Facoltà di Medicina che ha raggiunto dei livelli e dei traguardi che era difficile
immaginare quando si è aperta la Facoltà. Ci auguriamo che questa spinta in avanti
che si è avuta possa continuare negli anni in modo da restituire la giusta
collocazione nel panorama nazionale a quella che è la gestione della Sanità anche

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nella nostra provincia”; il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti, il dottor Ferdinando
Di Francesco che ha sottolineato la qualità dei laureati del Dipartimento di
Farmacia:” Sono in grado di resiste re alla concorrenza europea. In tutta Italia il
numero di laureati in farmacia è elevato rispetto alle possibilità occupazionali e molti
purtroppo sono costretti a spostarsi. Sul nostro territorio abbiamo circa 350 farmacie
con 2050 iscritti all’Ordine. Il farmacista non è soltanto l’esperto del farmaco ma è
anche esperto di igiene di vita, di prevenzione e promozione della salute .Il futuro è
tutto da disegnare”; il Presidente dell’Ordine dei Veterinari , il dottor Orlando
Paciello che ha sottolineato l’importante opera di formazione che l’Ordine sta
dedicando ai giovani:” Li accompagniamo nel mondo del lavoro interpretando le
esigenze del territorio” e l’importanza di curare gli animali:” Attraverso la cura degli
animali curiamo anche le persone”. Presente anche il dottor Mario Forlenza,
Direttore Generale Asl Napoli 1; il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri, il
dottor Gaetano Ciancio, il Presidente di Federfarma Dario Pandolfi ; il Presidente del
Club Rotary Salerno, l’avvocato Gaetano Pastore; il Sindaco di Valle dell’Angelo
dottor Salvatore Iannuzzi, e Don Natale Scarpitta, parroco della Chiesa di San
Giovanni Lavoratore Aniello Palumbo

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05/06/2018                                                                                                                 Pagina 5
                                            La Città di Salerno
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                    «Ospedali chiusi per ferie? Assumete»
 di Barbara Cangiano
 Predisporre un tavolo per gestire
 l'emergenza estiva e assumere a tempo
 determinato infermieri e operatori socio
 sanitari. Questa la richiesta che la Cgil
 rinnova ai manager di Asl e Ruggi,
 chiamando in causa anche il presidente
 della Regione Campania Vincenzo De
 Luca . A rischio, stando ai rappresentanti
 sindacali, ci sarebbe la garanzia della
 continuità assistenziale, legata alla
 chiusura o all'accorpamento di reparti,
 dovuta a una cronica carenza di
 personale acuita dalle ferie. Ma che non
 si dica che la colpa è del personale,
 tuona la Cgil, che dopo mesi di tour de
 force ha diritto a un breve periodo di
 riposo. «Il problema è a monte e lo
 denunciamo da mesi sottolinea Pasquale
 Addesso All'Asl, dove bisogna dare atto
 di aver assunto i medici, dalla
 graduatoria dei 130 infermieri non è
 stata attinta nessuna unità, mentre dei
 100 Oss previsti, ne sono stati presi solo 60. Ed entro la fine del 2018 andranno in
 pensione circa 250 dipendenti ». L'Azienda di via Nizza nei primi quattro mesi
 dell'anno ha speso circa 4 milioni di euro tra straordinari e prestazioni aggiuntive,
 «soldi con cui avrebbe potuto assumere 250 medici». Per il comparto la spesa è di
 un milione e 200mila euro, fino ad arrivare al record di 15 milioni in un anno, «con
 cui si sarebbero potuti contrattualizzare altri 250 infermieri e 150 Oss». Non va
 meglio al Ruggi, anzi. Qui, solo nel primo trimestre, la somma investita per gli
 straordinari è di un milione e 400mila euro, «pari a 200 infermieri e 115 Oss che
 potevano risolvere grandi criticità». Non si tratta di una novità, incalza Basilio
 Maiorino che ricorda come nel 2017 siano stati erogati 6 milioni e 400mila euro di
 straordinari per il solo comparto. Tra le criticità, il Pronto soccorso, dove tra
 pensionamenti e vincitori di concorso, andranno via entro la fine dell'anno undici
 unità. Nonostante ci siano precise linee guida che stabiliscano la presenza di un
 infermiere ogni quattro pazienti, in molti reparti si vive in affanno perenne, «vedi
 Pneumologia, dove per 22 pazienti ci sono solo due dipendenti o la Cardiochirurgia:
 sarà difficile fare dei turni considerato il personale il ferie». Quelle che non vanno
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mai in vacanza, ricorda Raffaele Sicignano , sono le malattie «e questo i dirigenti
dovrebbero capirlo investendo sul personale che, dopo un anno di turni massacranti
ha il diritto di prendere qualche giorno di riposto». La situazione è drammatica pure
al da Procida, chiarisce Domenico Spampanato : «I dipendenti sono ridotti all'osso.
Da Piano aziendale avremmo dovuto avere 98 posti letto e invece ce ne sono solo 56
e neppure l'unità spinale è stata attivata». Le lacune riguardano medici, Oss,
infermieri, terapisti e logopedisti. «Rispetto al fabbisogno siamo in deficit del 40 per
cento degli operatori e del 20 per cento degli infermieri», ribadisce il sindacalista. Al
Fucito di San Severino, invece, «da due anni mancano i requisiti di sicurezza per i
pazienti e gli operatori», stigmatizza Gerardo Liguori . Mancano all'appello ameno 30
operatori socio sanitari «e gli accorpamenti di cui si discute, come Otorino con
Chirurgia, rischiano di distruggere delle eccellenze ». Altro nervo scoperto è il
presidio di Castiglione: «Il rianimatore non ha più un sostituto, quindi se si assenta
per una emergenza siamo scoperti tuona Gelsomina Buonocore Al laboratorio analisi
ci sono solo due unità per un servizio che funziona nell'arco delle 24 ore e perfino
per le ambulanze abbiamo un solo autista e una reperibilità. Eppure di troviamo in
una zona che d'estate scoppia di turisti».

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05/06/2018                                                                                                                Pagina 5

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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

      Emergenza senza fine al Ruggi, il pronto soccorso è al
                          collasso

 Pronto soccorso al collasso al San
 Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona. Dopo
 il weekend, un lunedì ancora più caotico
 all' interno dell' ospedale di via San
 Leonardo. Mancano infatti i posti letto
 utili al ricovero e con i primi accenni di
 caldo infatti l' accettazione è presa d'
 assalto, ma più di 50 pazienti non è
 possibile trasferirli tutti all' interno dei
 reparti specifici proprio per la mancanza
 di posti e dunque il pronto soccorso
 diventa un insieme di tanti reparti. Ma ci
 sarebbero - secondo i componenti del
 Tribunale del diritto del malato - due
 problemi. Uno sicuramente è da inserire
 nel fatto che tutto arriva al San Giovanni
 di Dio e Ruggi d' Aragona perchè negli
 altri presidi non possono fronteggiare
 alle esigenze, sia per carenze strutturali
 che      per   carenze     di     macchinari
 funzionanti e con una manutenzione
 ordinaria, ma secondo problema ma non
 meno importante è la mancanza di posti letto che rende il lavoro più difficile,
 soprattutto ora che con l' arrivo della stagione estiva verrà a crearsi anche un pro
 blema di Personale medico e infermieristico che mancherà per le dovute ferie. «Il
 pronto soccorso è diventato in questi giorni un insieme di reparti, dove più di 50
 persone sono costrette a rimanervi per 2 o 3 giorni senza purtroppo ottenere le
 dovute cure del case sottolineano dal Tribunale del diritto del malato - la situazione
 sta peggiorando sempre più, pazienti che stazionano al pronto soccorso senza
 sapere quale sarà il proprio destino, così aumenta e si esaspera ancora di più l'
 aggressività anche tra i parenti. Da tempo stiamo proponendo di costituire un' unità
 di crisi tra Asl e Ruggi, adesso la centrale operativa è stata spostata all' Asl. Con l'
 estate peggiorerà sempre di più il tutto - continuano - abbiamo chiesto più volte un
 incontro al dg urgente per esporre le problematiche ma non abbiamo ricevuto
 ancora risposte e nemmeno la richiesta dell' incontro è andata a buon fine o almeno
 è rimasta inascoltata. Ma con questa situazione all' interno del pronto soccorso c' è

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anche un alto rischio clinico che probabilmente si sta sottovalutando». Dunque, al
Ruggi, a quanto pare sono scappate le redini dell' organizzazione ma soprattutto non
si riesce a trovare la quadra dopo gli ultimi episodi che hanno visto protagonista
proprio l' azienda di via San Leonardo, tra cui la "falla" nella macchina di
sorveglianza nel reparto di neonatologia, ma anche il caso del bimbo appena nato
ustionato dalla puericultrice che si era distratta durante il primo bagnetto del
neonato. Se il secondo caso ha visto la sospensione della direttrice del reparto, la
dottoressa Grazia Corbo, il primo caso ancora attende di essere messo sul tavolo per
capire almeno come risolvere il problema, nonostante anche le ripetute richieste da
parte dei sindacati.

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05/06/2018                                                                                                                  Pagina 26
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 9.281
                                                                                                                            Lettori: 133.364
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

         Ferie e turnover al rallentatore Sos negli ospedali
 Sabino Russo
 Carenze di personale diffuse un po'
 ovunque, reparti in affanno e riduzioni di
 attività. C' è grande preoccupazione tra
 gli operatori sanitari dei diversi ospedali
 della provincia, alle prese con la
 mancanza di infermieri e operatori socio
 sanitari, come nel caso dell' Asl, dove
 alla conclusione delle procedure di
 mobilità per 130 infermieri non si sono
 completate ancora tutte le chiamate,
 così come per il bando per 100 oss, dei
 quali ne sono arrivati circa la metà. Per
 quanto riguarda il Ruggi, invece, all'
 accorpamento        di    oncologia      ed
 ematologia, partito dal primo giugno,
 potrebbe aggiungersi nelle prossime
 settimane quella di chirurgia e otorino a
 Mercato San Severino, oltre alla
 mancanza di infermieri in pronto
 soccorso, in broncologia e quella diffusa
 anche nei presidi di Castiglione di
 Ravello e Da Procida. L' ALLARME Un
 quadro      decisamente     preoccupante,
 quello tracciato dalla Cgil Fp, nel corso
 della conferenza stampa di ieri, alla presenza dei segretari provinciali Angelo De
 Angelis e Pasquale Addesso, insieme ai rappresentanti unitari Basilio Maiorino,
 Gerardo Liguori e Antonio Sorrentino. «Vista la carenza di personale non ci possiamo
 permettere che all' Asl ci siano 270 infermieri imboscati denuncia Addesso A tutt'
 oggi è stata fatta la mobilità per 130 infermieri e non si procede ancora con le
 chiamate. Per quanto riguarda gli operatori socio sanitari ne sono stati chiamati solo
 una cinquantina». Passando al setaccio il fabbisogno dell' Asl il gap più significativo
 è rappresentato dai medici, dove a fronte di 1777 camici bianchi previsti dal decreto
 67 ce ne sono 1593. Situazione simile anche per gli operatori socio sanitari (405
 invece di 476), così come per gli operatori della riabilitazione (116 a fronte di 144
 necessari) e per i dirigenti sanitari (-40). IL RUGGI Situazione simile anche al Ruggi,
 dove a fronte di 630 medici e 45 convenzionati, stando allo standard della Regione e
 all' atto aziendale, ce ne dovrebbero essere 842. Stesso discorso vale anche per gli
 infermieri (1448 invece di 1604), senza parlare degli operatori socio sanitari. Al
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pronto soccorso di via San Leonardo, da settembre 2017 al prossimo mese di agosto,
tra pensionamenti e concorsi vari, andranno via 11 infermieri. Qui, va sottolineato
che i turni devono essere composti da 9 infermieri. Altro caso che desta
preoccupazione è broncologia, dove, stando all' atto aziendale, il reparto dovrebbe
avere 15 posti letto, ma da 6/7 mesi, causa emergenza e iperafflusso al pronto
soccorso, arriva 20 posti letto, con 2 infermieri per turno. Anche qui resta da capire
se ci saranno riduzioni in estate. Carenze di infermieri si registrano anche in
cardiochirurgia reparto (degenze ordinarie), dove ne mancano 2, così come in
neuroriabilitazione. Problemi, in ogni caso, si registrano anche al Fucito di Mercato
San Severino, con il possibile accorpamento di chirurgia, uno dei fiori all' occhiello
del nosocomio, con otorino, che rappresenta anch' esso una eccellenza.
Preoccupazione c' è anche per il blocco dei lavori al pronto soccorso, così come per
la mancanza di personale necessario per l' apertura di nuovi reparti previsti dall' atto
aziendale. Al Da Procida, invece, mancano almeno 2 cardiologi, va nominato il
primario di neurologia, senza il quale si registrano problemi per le visite e gli esami
connessi di neuroriabilitazione. Difficoltà ci sono anche in radiologia, dove manca un
medico, e al laboratorio, che copre anche i turni a Ravello. Qui 2 persone sono
andati in pensione, su 4 che ce n' erano. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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05/06/2018                                                                                                                  Pagina 5
                                             La Città di Salerno
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                         Manutenzioni, operai in agitazione
 Marcella Cavaliere
 Operai del Ruggi in agitazione a causa
 delle     preoccupazioni      nate     dopo
 l'ingresso della nuova società che ha
 vinto l'appalto per le manutenzioni. La
 Cgil chiede un contro con in il dg
 Giuseppe Longo . Sono in apprensione
 gran parte degli operai, per l'esattezza 5
 addetti alla manutenzione, 6 elettricisti,
 3 conduttori di caldaie, 3 idraulici, ma
 anche 4 conduttori caldaie e i 2
 elettricisti del presidio aziendale di Cava
 de' Tirreni, oltre ad altre poche unità, 5
 operai addetti alla condotta e alimentazione di caldaie e 3 elettricisti, 1 assistete
 tecnico, 1 idraulico, 1 muratore assistente tecnico, 1 giardiniere, e un addetto al gas
 medicale dell'ospedale di Mercato San Severino. L'elenco delle circa 40 unità di
 lavoratori specializzati è stato fornito dalla delegata Cgil della Rsu per la sicurezza
 sui luoghi di lavoro, Annamaria Naddeo , che spiega i motivi dell'agitazione. «Già si è
 verificata una mancata convocazione dei sindacati per l'affidamento dei servizi
 integrati, gestionali e operativi di manutenzione, affidati alla Gesta spa fino al 2023,
 ed entrata a pieno titolo in Azienda tramite un appalto aggiudicato dalla Soresa. Il
 punto è che i macchinari sono logori e non si è verificato alcun affiancamento e
 attività di tutoraggio da parte dei nostri dipendenti con le nuove unità di cui è dotata
 la Gesta e che ora lavoreranno in Azienda». In pratica i dipendenti aziendali sono gli
 unici a conoscere come funzionano i macchinari «spesso molto vecchi puntualizza
 Naddeo ma intanto gli operai sono stati esclusi dai compiti di lavoro abituali e la
 ditta ha preso loro le chiavi che avevano in dotazione per lavorare». I timori sono
 due. «L'apprensione per il grado di conoscenza da parte dei nuovi lavoratori dei
 macchinari e la voce che si diffonde sempre più su un possibile cambio di mansioni
 per i nostri lavoratori». Per questo la Cgil ha chiesto in più occasioni una
 convocazione con i vertici aziendali che, a quanto pare, tarda ad arrivare. «Se non si
 provvede a una giusta formazione per i nuovi arrivati, cosa può succedere?», si
 chiede Naddeo. «I dirigenti devono mettere in campo ogni azione per salvaguardare
 i nostri operai e la continuità lavorativa, questo è garanzia di sicurezza anche per
 l'Azienda perché i nostri operai sono abituati ad affrontare criticità verificatesi negli
 impianti in trent'anni di lavoro ». Dunque la Cgil chiede un confronto per definire le
 procedure di integrazione tra la ditta Gesta e i tecnici e operai specializzati
 dell'Azienda. «Va garantita un'efficiente supervisione anche perché conclude oltre al
 canone base di 13 milioni di euro fino al 2023, c'è un ulteriore extracanone del 30
                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
per cento in più sulla somma messa a bando e quindi chiediamo anche una puntuale
visione sull'utilizzo dei fondi e la presenza durante i lavori dei nostri addetti».

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05/06/2018                                                                                                                 Pagina 11
                                            La Città di Salerno
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Rimborsi all'Università Regole cambiate: è caos
 (g.d.s.)
 Le regole per l'attribuzione delle borse di
 studio all'Università di Salerno cambiano
 improvvisamente da un anno all'altro,
 sovvertendo il principio che aveva fatto
 attivare l'incentivo Unisa premia il
 merito, che prevedeva il rimborso delle
 intere tasse versate (escluso la tassa
 regionale ed il bollo) agli studenti che
 avrebbero superato tutti gli esami
 previsti nel loro piano di studi. È quanto
 sostiene Mattia Sica , studente al III anno
 alla facoltà di Medicina e chirurgia, che
 evidenzia come nell'anno in cui è stata attivato l'incentivo, nel 2015, non sia stata
 contemplata, a suo dire giustamente la presentazione dell'Isee. Una procedura
 corretta, in quanto «l'Isee spiega Sica è stata prevista affinché i cittadini, in funzione
 del loro reddito familiare, potessero usufruire delle varie agevolazioni dello Stato».
 Un principio che non vale per chi ha un reddito alto che, dunque, punta ad ottenere
 l'incentivo per meriti accademici. Perché l'Isee serve a determinare, puntualizza Sica
 «l'importo da versare come tasse ed usufruire delle altre agevolazione in relazione
 alla fascia di reddito». Perciò, proprio in virtù di tale principio «per l'anno
 accademico 2015-2016 precisa Sica gli studenti che avevano superato tutti gli esami
 previsti nei loro piani di studi hanno ottenuto il rimborso delle tasse pagate, sia
 quelli che avevano presentato l'Isee per usufruire delle altre agevolazioni previste
 dall' Ateneo che quelli che non lo avevano presentato perché superavano l'ultima
 fascia di reddito». Altro giro, altra corsa, Perché le regole cambiano completamente
 per l'anno accademico 2016-2017. «Il bando Unisa premia il merito rivela Sica
 stavolta riportava un periodo che ha completamente sovvertito il principio ispiratore
 di tale incentivo, richiedendo l'Isee. Il risultato è che il numero degli studenti
 meritevoli, per l'anno accademico 2015-2016, è stato di 3145, mentre per l'anno
 accademico 2016-2017( per aver presentato l'Isee non per usufruire dell'incentivo
 Unisa premia il merito ma delle altre agevolazioni previste dall'Ateneo) di 2868».
 Perciò Sica pone una domanda: «Quale motivazione ha spinto il rettore a richiedere
 la presentazione dell'Isee per poter usufruire dell' incentivo, tenuto conto che chi
 l'ha presentato pur superando la fascia massima è stato comunque inserito
 nell'elenco e quindi si vedrà quindi rimborsato l'intero l'importo versato». E lo
 studente si dà anche una risposta: «Mi è molto difficile credere che sia stato il
 rettore l'artefice di tale modifica conclude senza rendersi conto della
 contraddizione».
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05/06/2018                                                                                                                Pagina 16
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                       Pagani, le frontiere della chirurgia

 L'ospedale Andrea Tortora di Pagani è
 diventato centro di riferimento della
 ESVT, Tecnica della Safena Esclusa, la
 più    innovativa      metodica     per   il
 trattamento delle patologie delle varici,
 ideata e messa punto dal dottor Maurizio
 Pagano, presidente nazionale della SIFL
 (Società Italiana di FleboLinfologia) e
 dirigente medico presso l'Unità operativa
 complessa di Chirurgia generale ed
 oncologica del presidio paganese. Il dato
 è emerso dai lavori della terza edizione
 del Congresso regionale della SIFL, che ha radunato nell'Agro esperti chirurghi e
 studiosi provenienti da ogni parte d'Italia. La nuova tecnica è stata presentata
 durante la sezione della 'Live Surgery'', in video conferenza. Evento realizzato per la
 prima volta nella storia dell'ospedale di Pagani. Nel corso delle attività congressuali
 il dottor Pagano, docente di chirurgia delle varici presso il Master di Angiologia
 dell'Università Gemelli di Roma, ha reso noti i risultati di uno studio pilota sull'uso
 della nuova tecnica condotto presso l'ospedale di Pagani da gennaio ad ottobre del
 2017. Sono 82 i pazienti che, nell'arco di dieci mesi, sono stati operati con successo
 con la nuova procedura interventistica. Si tratta di 23 uomini e 59 donne, tra i 27 ed
 i 69 anni, che sono stati sottoposti con successo all'innovativa metodica (ritenuta
 una valida e meno invasiva alternativa alla chirurgia tradizionale per il trattamen- to
 delle varici degli arti inferiori).

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05/06/2018                                                                                                               Pagina 15

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                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                         Argomento: Sanità Campania

  Appalto pulizie al "Cardarelli": la "Florida 2000 srl" chiede il
                       reintegro ad horas

 NAPOLI. La "Florida 2000 srl" comunica
 quanto segue: «Con due diversi
 provvedimenti (decreti nr 2247 del 21
 maggio 2018 e nr 2328 del 25 maggio
 2018), la III sezione del Consiglio di Stato
 ha stabilito e ribadito la sospensione
 dell'    esecutività   della    procedente
 sentenza del CdS (nr 3285 del 2015) che
 aveva assegnato l' appalto per le pulizie
 dell' Azienda ospedaliera "Cardarelli" alla
 "Romeo Gestioni SpA". È ripristinata,
 quindi, in forza di legge, la sentenza nr
 371 del Tar Campania sede di Napoli che
 aveva disposto, già nel 2015, l'
 affidamento dell' appalto all' azienda
 "Florida 2000 srl". Nonostante i due
 decreti del Consiglio di Stato e ben tre
 diffide ad adempiere, l' Aorn "Cardarelli"
 ha però omesso di uniformarsi al dettato
 della sentenza del Tar Campania nr 371
 violando il ristabilimento della legalità
 nel più grande ospedale del Sud Italia e
 danneggiando altresì l' immagine dell'
 intero comparto della Sanità campana
 alla cui impegnativa ricostruzione è stato chiamato il Commissario Regionale On.
 Vincenzo De Luca, presidente della Giunta regionale della Campania. La III sezione
 del Consiglio di Stato ha sospeso gli effetti della precedente sentenza alla luce delle
 gravissime violazioni, sull' esecuzione dell' appalto affidato alla "Romeo Gestioni
 SpA", censurate dall' Autorità Nazionale Anticorruzione che, in data 28 dicembre
 2017, ha trasmesso la propria delibera alla Procura della Repubblica presso il
 Tribunale di Napoli e alla Procura presso la Corte dei Conti della Campania per
 quanto di competenza. L' azienda "Florida 2000 srl" intende tutelare, in ogni forma e
 in tutte le sedi giudiziarie, i propri diritti nei confronti dell' Azienda Ospedaliera
 "Cardarelli", per cui in data 23 aprile 2018, è stata presentata richiesta di
 attivazione del giudizio di responsabilità contabile presso la Procura della Corte dei
 Conti (sezione giurisdizionale della Campania Napoli). L' azienda "Florida 2000 srl"

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rinnova la fiducia nell' operato della magistratura, unico e solo baluardo per l'
osservanza delle leggi e per la difesa dei diritti, rimanendo fin d' ora a disposizione
dell' Autorità Giudiziaria precedente».

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05/06/2018                                                                                                                Pagina 24

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

     «Non c' è personale, ambulatori chiusi l' unica speranza
                      sono le nuove leve»

 Il reparto di Biagio Troianiello, primario
 facente funzioni della Chirurgia generale
 dell' ospedale San Paolo, è uno di quelli
 dove i medici di Medicina generale in
 formazione svolgono il tirocinio pratico.
 «Si tratta di medici, quasi tutti giovani,
 molto     motivati,     che    frequentano
 regolarmente il mio reparto con profitto
 e motivazione. Hanno un approccio alla
 professione molto serio e rigoroso. Credo
 che     debbano      essere     incentivati,
 lavoreranno nel settore della Medicina
 del territorio che deve riequilibrare l'
 offerta rispetto a quella ospedaliera. Ma
 non saprei dire se siano pagati o meno
 nei tempi previsti né dei motivi di
 eventuali ritardi». Troianiello dirige un
 reparto di un ospedale di trincea della
 Asl Napoli 1 dove, al pari di altre
 strutture, i camici bianchi sono ridotti all'
 osso. Riuscite a coprire tutti i turni?
 «Riusciamo a coprire tutte le urgenze del
 pronto soccorso e anche i casi
 indifferibili soprattutto di tipo oncologico
 compresa la senologia, dove pure abbiamo avuto una defezione. Ma, a causa delle
 carenze, soprattutto di anestesisti, non abbiamo la possibilità di garantire i turni
 delle attività ordinarie che per ora sono sospese e alcuni ambulatori sguarniti a
 causa del pensionamento di alcuni specialisti». Al San Paolo sono fermi da tempo gli
 ambulatori di proctologia, senologia, flebologia e chirurgia vascolare. Uno stop che
 riguarda anche il parto in analgesia e la terapia del dolore. Ora pare si fermi anche il
 follow-up di medicina di urgenza e pronto soccorso. Non può certo bastare l' apporto
 dei medici in formazione. «Fino a ieri le consulenze ambulatoriali, almeno in
 cardiologia dal pronto soccorso, sono state assicurate. Probabilmente ci saranno da
 coprire falle al pronto soccorso o in osservazione breve. Ma non sono di quel reparto.
 Va anche detto che gli ambulatori sono una funzione non prettamente ospedaliera,
 appannaggio del territorio. Però è chiaro che siamo in una fase di passaggio. Credo

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che bisognerà aspettare il decollo ormai prossimo dell' Ospedale del Mare.
Confidiamo nel fatto che poi la Asl darà la giusta importanza anche agli altri ospedali
territoriali, compreso il San Paolo». Alcune funzioni sono temporaneamente sospese.
Ma anche lei fa i turni? «È capitato ma di rado, in casi eccezionali per la malattia di
qualche collega». E in vista delle ferie estive come vi regolerete? «Dovremo
tracciare il punto della situazione. Ma spero che dai concorsi che sono in corso arrivi
qualche rinforzo soprattutto per quanto concerne gli anestesisti che non lavorano in
équipe e che sono impiegabili solo quando hanno una certa esperienza. Il nodo sono
i concorsi che sono stati espletati contemporaneamente in più aziende e ai quali
hanno partecipato in alcuni casi gli stessi professionisti». Appunto, come si fa a
garantire la qualità quando vengono reclutati medici ancora giovani e senza
esperienza? «Non sempre è così. Alcuni arrivano in mobilità, che ha la precedenza,
da altri ospedali. Ma ci vuole tempo perché bisogna attendere il nulla osta dell'
ospedale di provenienza». e.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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05/06/2018                                                                                                                  Pagina 14

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                                                                                                                            Lettori: 133.364
                                            Argomento: Sanità Campania

   «Psicoterapia e budget, non basta celebrare la legge 180»
 Mario Maj* Andrea Fiorillo*
 La lettera La legge 180 è stata un'
 importante conquista di civiltà. Ha
 condotto non solo al superamento degli
 ospedali psichiatrici, ma anche a un
 ampliamento della sfera di azione della
 psichiatria: dalla diagnosi e cura dei
 disturbi mentali alla promozione della
 salute     mentale      a     livello   della
 popolazione, attraverso la presenza nelle
 scuole, nei posti di lavoro e nella
 comunità in generale. Tuttavia, i luoghi
 in cui viene praticata l' assistenza sono
 importanti, ma ancora più lo sono i
 contenuti. L' Italia è in ritardo rispetto ai
 paesi più evoluti per quanto riguarda la
 pratica delle psicoterapie e degli
 interventi    psicosociali     basati   sulle
 evidenze, la tutela della salute mentale
 nei bambini e negli adolescenti, gli
 interventi di sostegno per le famiglie
 delle persone con patologie gravi. Si
 tratta anche di un problema di risorse:
 solo il 3.5% del budget sanitario è
 assegnato alla salute mentale (il 2.4% in
 Campania). Inoltre, oltre il 50% dei ricoveri a breve termine avviene in strutture
 private, nelle quali il controllo di qualità è spesso inadeguato. Celebrare e difendere
 la «180» è giusto, ma non è sufficiente. La tutela della salute mentale richiede oggi
 idee chiare e azioni concrete. *Dipartimento psichiatria Università Vanvitelli.

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05/06/2018                                                                                                                 Pagina 24

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                                                                                                                           Lettori: 133.364
                                           Argomento: Sanità Campania

             «Tetti di spesa superati potenziata rete servizi»

 È stata potenziata «l' offerta dei servizi
 sanitari ai cittadini napoletani». È quanto
 fa sapere Mario Forlenza, direttore
 generale della Asl Napoli 1. Il
 rafforzamento dell' offerta si è reso
 necessario a fronte del superamento dei
 tetti di spesa. «I cittadini non dovranno
 pagare le visite o gli esami specialistici -
 spiega Forlenza - perché abbiamo
 potenziato la rete dei servizi, per il mese
 di giugno, in caso di una eventuale
 riduzione delle prestazioni da parte dei
 centri di sanità privata-convenzionata».
 Il superamento dei tetti di spesa «è
 riferito a una verifica finanziaria che
 riguarda esclusivamente le prestazioni
 erogate dai centri privati accreditati,
 come, per esempio, i laboratori nei centri
 radiologia e medicina nucleare». «La
 problematica - afferma - è stata oggetto
 di valutazione da parte della Regione per
 la dovuta attenzione sulle possibili
 ricadute negative per l' utenza».

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05/06/2018                                                                                                                Pagina 9

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                                                                                                                          Lettori: 704.603
                                          Argomento: Sanità Campania

                Chirurgia d' urgenza medici in congresso

 Castellammare di Stabia Si conclude
 oggi a Castellammare di Stabia il
 congresso nazionale della Società
 italiana di Chirurgia d' urgenza e del
 trauma. La convention ha riunito per
 quattro giorni nelle sale dell' hotel dei
 congressi il gotha della chirurgia italiana.
 È presieduto dai primari Antonio Martino
 e Roberto Palomba insieme ad Antonio
 Agostino        Ambrosio,     Bonaventura
 Esposito ( in foto, lo specialista che è
 anche primario chirurgo del San
 Leonardo) e Pietro Gnarra. La tavola
 rotonda di stamani è dedicata alla
 "Diverticolite colica acuta complicata:
 esperienze a confronto", mentre a
 seguire ci sarà un incontro sulle
 peritoniti. Nel pomeriggio, alle 14,30, è
 in programma la tavola rotonda sulla
 "Legge Gelli, il punto a un anno dalla sua
 applicazione". Poi, dalle 16,30 alle 18,30,
 si svolgerà la sessione sulle occlusioni
 intestinali. Il congresso è stato realizzato soprattuto per la disonibilità del manager
 della Asl Napoli 3 sud Antonietta Costantini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
 Bonaventura Esposito.

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05/06/2018                                                                                                                Pagina 26
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 5.191
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

        Colonscopia indolore: via a progetto pilota dell' Asl

 CERRETO SANNITA Lunedì prossimo alle
 12, nellasala conferenze «San Giuseppe
 Moscati» dell' ex presidio ospedaliero di
 Cerreto Sannita, verrà presentato il
 sistema di colonscopia robotica con
 metodo Endotics. Si tratta di un
 dispositivo, presente in Italia dal 2007,
 che si compone di una sonda monouso a
 struttura cilindrica in silicone molto
 flessibile, che, grazie ad un meccanismo
 elettro-pneumatico computerizzato, ha la
 capacità di allungarsi ed accorciarsi,
 mimando il movimento del «bruco» e
 percorrendo il colon in modo autonomo,
 senza alcuna azione meccanica o spinta
 dall' esterno rendendola «indolore» e
 meno traumatica a paziente. Con questa
 iniziativa, a cui seguirà un progetto-
 pilota, la Asl di Benevento si propone di
 aggiornare e migliorare sempre più la
 propria offerta sanitaria, abbandonando
 una logica ospedalicentrica e portando
 sul proprio territorio, tecniche innovative
 volte a migliorare la compliance dei
 pazienti. La dimostrazione verrà eseguita da Rosamaria Bozzi, responsabile dell'
 Ambulatorio di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell' Asl di Benevento, che
 è stata tra le prime in Italia ad effettuare questo tipo di procedura ed ha collaborato
 all' improvment tecnologico della stessa. «La colonscopia robotica ha spiegato la
 Bozzi ha la stessa affidabilità diagnostica di quella tradizionale, ma non è un esame
 sostitutivo e pertanto è da applicarsi a classi di pazienti selezionati. Grazie al canale
 bioptico di 3 mm ha inoltre la possibilità di eseguire biopsie mirate e piccole
 polipectomie (formazioni subcentimetriche) con complicanze quasi nulle per quanto
 riguarda la parte diagnostica, mentre per la polipectomia il rischio è sovrapponibile
 alla metodica tradizionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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05/06/2018                                                                                                                 Pagina 24

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                                                                                                                           Lettori: 133.364
                                           Argomento: Sanità Campania

             Errori e ritardi: giovani medici senza stipendio
 ETTORE MAUTONE
 `Ottanta     specializzandi     non     sono
 retribuiti da sei mesi: «Aiutateci» Medici
 in formazione messi in ginocchio dalla
 burocrazia: da quasi 6 mesi in Campania
 sono al palo le borse di studio per chi
 frequenta il corso specifico in Medicina
 generale. Un percorso di specializzazione
 post-laurea introdotto in Italia nel 1992 e
 remunerato la metà (circa 850 euro
 mensili) rispetto alle altre scuole di
 perfezionamento. I percorsi didattici e
 organizzativi sono in questo caso
 demandati alle singole Regioni. Gli
 accessi avvengono per concorso e sono
 a numero chiuso (per un massimo di 80
 allievi ogni anno). La durata è biennale
 (triennale da febbraio di quest' anno).
 PAGAMENTI AL PALO Ebbene, nessuno
 degli 80 medici che a dicembre 2017 ha
 intrapreso il percorso formativo (cui se
 ne aggiungono circa 200 delle due
 precedenti annualità) ha finora percepito
 gli emolumenti previsti. La frequenza,
 per 8 ore al giorno tra tirocinio pratico e
 lezioni teoriche, è obbligatoria e tra l' altro incompatibile con altri lavori (sia presso il
 proprio studio, sia in case di cura e ambulatori accreditati sia in ospedale) che non
 siano il tirocinio ovvero incarichi saltuari come sostituti negli studi dei medici di
 famiglia o nelle guardie mediche. Gli allievi provengono da tutta la Campania. Il
 tirocinio pratico viene svolto spesso vicino casa ma la frequenza delle lezioni
 teoriche (una volta a settimana al Centro direzionale) comporta spostamenti e
 spese. ERRORI MATERIALI Cos' ha bloccato dunque i pagamenti dall' inizio dell'
 anno? «La premessa è che una latenza di circa 60 giorni, tra la frequenza di un
 bimestre e i pagamenti, è considerata fisiologica - dicono dalla Regione - a questa
 dilazione si sono però aggiunti problemi tecnici ulteriori per errori materiali in una
 fase di riorganizzazione». Ciò ha spinto i medici a correre ai ripari: una delegazione
 su base volontaria e a turno ha interloquito con gli uffici dell' assessorato alla Salute
 deputati alla gestione del personale. Da quanto appreso da tale delegazione, il 27
 aprile scorso sarebbero stati firmati i decreti di pagamento di gennaio e febbraio
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2018. Ma la corsa di questi mandati si è poi fermata negli uffici della ragioneria di
Palazzo Santa Lucia. Da qui non è più giunta alcuna notizia. «C' erano alcuni errori
materiali che abbiamo risolto - conferma Gaetano Patrone, responsabile dell' area
Personale della direzione Salute della Regione - gli uffici della Ragioneria, a valle del
nostro ufficio, si erano bloccati a causa di un' imperfezione nei precedenti mandati».
IL SISTEMA INFORMATICO Il passaggio al nuovo sistema informatico, che non è
interfacciabile con il precedente, ha poi richiesto l' introduzione a mano di tutti i dati
relativi alle anagrafiche e agli Iban del personale destinatario di pagamenti. Tutto ciò
ha rallentato la marcia dei pagamenti. Ma già giovedì scorso abbiamo annullato i
precedenti atti e firmato i nuovi mandati relativi a gennaio e febbraio 2018. In
questa settimana provvederemo a inviare alla ragioneria anche i successivi decreti
di pagamento di marzo e aprile. Va infine detto che un certo ritardo quest' anno ha
riguardato anche altre Regioni in quanto l' allungamento della durata del corso, da
24 a 36 mesi, ha comportato una finestra più ampia di stop per completare i
reclutamenti». PAURA E SFIDUCIA Inutile dire che tale tortuoso percorso burocratico
ha inciso non poco sul vissuto di numerosi medici giovani e meno giovani, alcuni con
famiglie a carico che, solo per vie brevi dall' ufficio Personale (ma non dalla
Ragioneria) hanno ottenuto notizie. Vaghe rassicurazioni e l' invito a pazientare che
non ha diradato le nebbie e il clima di incertezza aggravati dalla normalizzazione dei
pagamenti nel frattempo avvenuta in Molise, Calabria e Basilicata. Sconforto e paure
alimentati dunque anche da una interlocuzione frammentata o assente con gli uffici,
affidata alla buona volontà in alcuni casi o al silenzio in altri. Incomprensioni
confluite, in alcuni casi, in diffide legali. In altri in istruttorie per ricorrere a precetti e
decreti ingiuntivi. Un clima di generale sfiducia insomma laddove i ritardi si ripetono
da anni. LA MEDICINA GENERALE In Italia fino al 1992 qualunque medico appena
laureato (o già specializzato) ha avuto la possibilità di accedere al ruolo di medico di
medicina primaria (medico di famiglia o titolare di guardia medica), senza alcun tipo
di formazione specifica. Poi da quell' anno, sulla scia del modello inglese di
qualificazione del ruolo, si è dato spazio a percorsi formativi specifici simili a quelli
delle altre specializzazioni ospedaliere. Ad oggi però in Italia, dicono i medici, ancora
non esiste una cultura delle cure primarie accademica salvo sparute e non
strutturate esperienze. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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05/06/2018                                                                                                                   Pagina 23

                                             Argomento: Sanità Campania

               LA LEGGE DEL CAOS CHE FRENA IL RILANCIO
 Vittorio Del Tufo
 Diventa sempre più difficile trovare
 argomenti validi per replicare agli
 aspiranti medici che preferiscono cercare
 fortuna all' estero anziché rinfoltire la
 pattuglia degli specializzandi sottopagati
 (o non pagati affatto) in Campania.
 Difficile rispondere allo scoramento, alla
 rabbia, alla frustrazione di chi da sei
 mesi non percepisce lo stipendio e vede
 ancora lontana la realizzazione di un
 sogno per il quale ha studiato tanto. Il
 caso degli specializzandi in medicina
 generale, che lottano per veder
 riconosciuto il sacrosanto diritto all'
 erogazione di uno stipendio, esprime in
 modo piuttosto eloquente il disordine
 amministrativo     e    un    certo    caos
 burocratico che ostacola i progetti di
 rilancio della Sanità in Campania,
 nonostante gli sforzi messi in campo
 negli ultimi mesi. È un disordine
 amministrativo      che    si     riverbera
 quotidianamente       su    funzioni     di
 straordinaria importanza per la popolazione, ostacolando il funzionamento di servizi
 essenziali. Un disordine che tocca dunque non solo i nervi scoperti dei medici, ma
 anche la carne viva dei cittadini, già parecchio esposta a disservizi di vario tipo. A
 questo caos la Regione sta cercando proprio in queste ore di porre rimedio,
 sbloccando i decreti di pagamento di gennaio e febbraio. Ma il pasticcio è servito.Il
 danno perpetrato nei confronti dei giovani medici non è solo economico ma anche
 professionale. In un contesto già difficile, dominato dal blocco del turn over, dalla
 fuga dei medici dai pronto soccorso degli ospedali più esposti, dal dramma degli
 ospedali sovraffollati spesso oltre il limite della decenza, dai ritardi sul fronte delle
 diagnosi precoci, l' apporto fornito dagli specializzandi è prezioso. Lo è soprattutto
 nel periodo estivo, quando nelle strutture sanitarie i giovani medici, spesso con
 famiglie a carico, devono occuparsi praticamente di tutto, marcando la presenza con
 abnegazione. Le visite agli ammalati, il dialogo con i familiari dei degenti, l'
 organizzazione delle attività di reparto, le prestazioni in day-hospital, l'
 assicurazione dei servizi di emergenza: agli specializzandi, schiacciati da una
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