Media Monitoring per 06-11-2019 - Rassegna stampa del 05-11-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 05/11/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Auto in sosta vicino all' ospedale scatta la ritorsione: gomme bucate ................................... 1 05/11/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Inaugurato il nuovo Pronto Soccorso ..................................................................................... 3 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 5 05/11/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) «Budget e riabilitazione l' Asl riorganizzi il settore» .............................................................. 5 05/11/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Personale ridotto e turni massacranti: caos in ospedale ....................................................... 7 05/11/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Quattro casi di tubercolosi in poche ore ................................................................................ 8 Sanità Campania ............................................................................................................................. 10 05/11/2019 - IL SANNIO 'Sant' Alfonso', le garanzie di Ferrante ................................................................................ 10 05/11/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Di Lauro "Chirurgia ricostruttiva così vinciamo grazie a un robot" ...................................... 12 05/11/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Disfunzione erettile ecco le onde d' urto a "bassa intensità" ............................................... 14 05/11/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Falsi invalidi, 75 indagati e quattro arresti. C' è un ex sindaco ............................................ 16 05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Il «centurione» litiga con il 118 e devasta il pronto soccorso ............................................... 18 05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) La geolocalizzazione e gli equivoci ....................................................................................... 20 05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Pineta Grande, posti a rischio Sos al Comune e alla Regione ............................................... 22 05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO NORD) Registro dei tumori la Asl ai sindaci: «Collaborate di più» ................................................... 24 05/11/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Reparto protetto, ma sempre violabile ................................................................................ 26 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 28 05/11/2019 - LA STAMPA Aiutiamoci con l' effetto placebo .......................................................................................... 28 05/11/2019 - LA REPUBBLICA Bambini, aiutiamoli con un vaccino ...................................................................................... 30 05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE Digitalizzazione e nuovi modelli di acquisto per la Sanità .................................................... 33 05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE Fico: «Subito la legge anti-violenze in corsia» ..................................................................... 35 05/11/2019 - LA REPUBBLICA Guarda quella pianta ti aiuterà a stare meglio ..................................................................... 37 05/11/2019 - LIBERO I medici ripudiano lo stetoscopio ......................................................................................... 41 05/11/2019 - LA STAMPA Il borgo Alzheimer che vive di presente ............................................................................... 44 05/11/2019 - LA REPUBBLICA Il ricovero? Seguilo in diretta. Sull' app ............................................................................... 47 05/11/2019 - LA REPUBBLICA La giudice "Casi in aumento ma è raro separare un bimbo dalla sua mamma" .................... 49 05/11/2019 - LA STAMPA La prevenzione al maschile .................................................................................................. 51 05/11/2019 - LA STAMPA Le cellule del grasso diventano armi per battere i tumori ................................................... 54 05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE Medici e commissariamenti: il Patto salute riparte in salita ................................................ 56
05/11/2019 - LA REPUBBLICA Ministro, sui farmaci ci regali una speranza ......................................................................... 58 05/11/2019 - LA REPUBBLICA Neonati e droga "Danni al feto da alcol e coca" ................................................................... 60 05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE Oltre 30 i casi d' infezione ogni mille interventi ................................................................... 62 05/11/2019 - IL SOLE 24 ORE Prestazioni sanitarie a privati nel 2020 senza e-fattura Sdi ................................................. 64 05/11/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO Saccardi va da Renzi: la Sanità toscana è sua ...................................................................... 66 05/11/2019 - LA REPUBBLICA Togliamo quel velo dagli occhi ............................................................................................. 68
05/11/2019 Pagina 29 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.048 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Auto in sosta vicino all' ospedale scatta la ritorsione: gomme bucate CAVA DE' TIRRENI CAVA DE' TIRRENI Simona Chiariello Gomme bucate. Sarebbe questa la «punizione» per chi parcheggia nei pressi dell' ospedale Santa Maria dell' Olmo e in particolare, nella piccola traversa di via Tolomei. A denunciarlo sono state le stesse vittime che hanno ritrovato la loro auto con i pneumatici a terra. Si tratterebbe di una sorta di ritorsione di chi ferma la propria vettura nella stradina, adiacente il presidio cavese, quasi sempre perché si tratta di una sosta breve. «È davvero inquietante subire queste angherie - spiega una delle vittime - Ho parcheggiato l' auto solo per pochi minuti. Dovevo accompagnare in ospedale mia madre che ha problemi di deambulazione. Quando sono andata a riprenderla aveva le gomme bucate. Avrò dato fastidio a qualcuno della zona. Purtroppo non è la prima volta». Sui social, infatti, sono molti gli automobilisti e soprattutto gli utenti ad aver subito piccoli danni alle loro auto, parcheggiate nella piccola traversa di via Tolomei. Sono in tanti che accompagnano i loro cari in ospedale e per brevi soste cercano un posto nelle vicinanze. «Forse è un' abitudine che da fastidio a qualcuno» dicono. Il Santa Maria dell' Olmo non dispone di un' area parcheggio. E così dipendenti ed utenti non hanno la disponibilità di un posto auto. LA SOLUZIONE In occasione dell' ultima giunta, il sindaco Vincenzo Servalli ha annunciato la riapertura del parcheggio di San Francesco senza aumento delle Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
tariffe.Si tratta di una soluzione alternativa che risolve il problema del posto auto per il personale ospedaliero e per i pazienti. «Per anni c' era l' opportunità di questo parcheggio di via Tolomei- spiegano - che era molto vantaggioso perchè prevede un' unica tariffa per tutta la giornata». Il fenomeno degli atti vandalici ai danni di automobilisti per la questione parcheggi è molto diffuso in città. Nei giorni scorsi nella frazione di Sant' Arcangelo una signora ha ritrovato la sua auto, nella quale era presente il contrassegno per disabili, con il vetro sfondato. Secondo quanto riferito, il gesto vandalico sarebbe stato commesso da qualcuno che non voleva far parcheggiare in quella zona. Un atto intimidatorio gravissimo che ha provocato rabbia e sconforto non solo nei proprietari dell' auto, ma dei tanti residenti della zona. «È inaccettabile - dicono i residenti - Un gesto vile e di una cattiveria inaudita. Siamo di fronte ad una vera e propria intimidazione. Speriamo che i proprietari abbiano presentato denuncia». Il proprietario dell' auto danneggiata ha postato sui social l' immagine raccogliendo tanta solidarietà. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 11 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Inaugurato il nuovo Pronto Soccorso MERCATO SAN SEVERINO Entra in funzione il nuovo pronto soccorso di Mercato San Severino. Ultimati gli interventi di adeguamento all'ospedale Gaetano Fucito con sede a Curteri, da ieri i locali sono a disposizione di personale medico e utenti, che hanno testato le novità. Tra queste l'ingresso, spostato da Corso Umberto I all'arteria che conduce all'ingresso dell'autostrada, con una corsia riservata ai pazienti in codice rosso. C'è poi una camera calda per l'accesso delle ambulanze, una postazione per la guardia giurata, una sala d'attesa spaziosa e un'accettazione collegata alla stanza in cui vengono misurati i parametri vitali. Nella tarda mattinata di ieri ha effettuato un sopralluogo il sindaco di Mercato San Severino, Antonio Somma , accompagnato dal direttore sanitario Luigi Memoli , per verificare il risultato dei lavori atti a rendere la struttura più confortevole e in grado di accogliere nel modo migliore i pazienti, provenienti non solo dalla Valle dell'Irno, ma dai comprensori limitrofi. «Era indispensabile dotare il territorio di una struttura adeguata alle richieste e tecnologicamente avanzata ha commentato il direttore sanitario del Fucito Gli interventi effettuati hanno reso il nostro pronto soccorso più funzionale per gli operatori, che sono messi in condizione di poter svolgere bene il loro lavoro, e ovviamente per gli utenti, che oltre alla Valle dell'Irno giungono dall'Agro Nocerino Sarnese, dal basso Montorese e dal Napoletano ». Il primo cittadino di Mercato San Severino ha sottolineato che «così come si presentava, il pronto soccorso precedente era del tutto improponibile. Questo è solo il primo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
passo. Da parte nostra, come amministrazione, non possiamo che pressare i vertici dell'azienda Ruggi e chiedere sempre maggiore attenzione per il nostro territorio». Ad illustrare le novità, il referente del pronto soccorso, Antonio Basile : «La struttura è stata razionalizzata in base ai parametri dell'edilizia sanitaria, attenzionando il percorso del malato sin dall'ingresso delle ambulanze, con la camera calda e una sala d'attesa comoda per i parenti. «All'ingresso - aggiunge - c'è una sala parametri per indirizzare i vari codici e trattare i pazienti meno gravi. Ci sono sale apposite per i codici verdi, gialli e rossi. Per le persone in pericolo di vita, che hanno bisogno della terapia intensiva, è stato previsto un ingresso che conduce direttamente alla rianimazione ». Dopo anni di attesa, quindi, anche la popolazione della Valle dell'Irno avrà un servizio di emergenza al passo con i tempi e nel rispetto della privacy. Le attrezzature all'avanguardia garantiranno i degenti da condizioni climatiche avverse e da altre cause di inquinamento. Importante è l'attenzione posta al comfort per i familiari. I tempi di attesa, soprattutto per i codici bianchi, diventano spesso molto lunghi. A volte i parenti e i pazienti stessi sono costretti ad aspettare ben oltre un'ora per ricevere i risultati di una prestazione sanitaria. Con il nuovo pronto soccorso ci sono ora stanze per aumentare il comfort alberghiero e per rispettare la dignità di chi vive un momento delicato. (f.i.) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 26 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.149 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia «Budget e riabilitazione l' Asl riorganizzi il settore» LA SANITÀ Sabino Russo «Per assicurare la continuità nell' assistenza, come fatto per i bambini autistici, c' è bisogno di una riorganizzazione di tutto il settore della riabilitazione». A chiederlo sono le segreterie provinciali della Funzione pubblica e di categoria di Cisl e Uil, preoccupate dal ripetersi della circostanza che vede ogni anno, con l' arrivo dell' autunno, i centri accreditati denunciare puntualmente, l' impossibilità ad assicurare il proseguo delle terapie alle persone con gravi disabilità per l' esaurimento dei tetti di spesa. Per questo motivo chiedono all' Asl la convocazione di tutti gli attori della filiera per affrontare il problema. In caso contrario minaccio l' indizione dello stato generale di crisi del settore riabilitativo. «È il ripetersi di un rito: comunicazione prefettizia, stato di agitazione, sollecitazione agli amministratori regionali, a cui rinunceremmo volentieri poiché imbarazzante e ingiustificato, se non dalla poca attenzione di chi è deputato ad assicurare a tutti i cittadini livelli minimi di assistenza si legge nella nota a firma dei segretari provinciali A questo si aggiunge che i Comuni, singoli o associati in ambiti territoriali, periodicamente per iniziativa di zelanti ma poco esperti dirigenti, minacciano o interrompono il trasporto delle persone ai centri di riabilitazione, incuranti dei danni alla salute e delle dinamiche della vita familiare. Tutto questo non è accettabile poiché l' interruzione dei servizi riabilitativi alle persone con disabilità non è imputabile a carenza di risorse economiche, ma a deficienze programmatorie nell' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
allocazione delle risorse, frutto dell' incapacità di valutare e intercettare i bisogni riabilitativi espressi dal territorio». LO SCENARIO Due settimane fa, le mamme di alcuni ragazzi bisognosi di terapie, a quali erano state sospese per l' esaurimento del tetto di spesa assegnato alla struttura dove erano in cura, sono scese in piazza per chiederne il ripristino. Per questo motivo, come fatto per lo stanziamento di oltre 4 milioni di euro per progetti a favore di minori con disordine dello spettro dell' autismo, le sigle sindacali chiedono all' Asl un riordino del governo clinico del settore. «I problemi economici e tecnici, impossibilità di osmosi economica e verifica della congruenza dei tetti di spesa al fabbisogno assistenziale, sono elementi che se opportunamente affrontati potrebbero nel concreto essere risolti o ridimensionati rispetto allo stato determinatosi da poche e attente direzioni strategiche dell' ente sanitario salernitano». Pertanto, le parti sociali chiedono all' Asl di convocare un incontro anche alla presenza delle rappresentanze datoriali. In caso contrario minacciano di indire lo stato generale di crisi del settore riabilitativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 23 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Personale ridotto e turni massacranti: caos in ospedale SARNO Reparti ingolfati per la carenza di personale, situazione caotica all'ospedale di Sarno. Tra i tanti pensionamenti e il turn-over a singhiozzo, gli operatori del Martiri del Villa Malta sono costretti a sforzi estenuanti pur di garantire un servizio di qualità . Mentre i sindacati, in più occasioni, hanno lanciato un accorato appello alla politica, affinché ci si attivi per risolvere il problema alla radice, si registrano quotidianamente dei disservizi legati alla grande mole di pazienti rispetto alle effettive possibilità del personale impiegato. È il caso di quanto sta accadendo negli ultimi giorni a Chirurgia. C'è infatti la disponibilità di un solo medico, il quale però, oltre a coprire un reparto da 15 posti letto, deve anche stare in sala operatoria. Un'impresa ai limiti dell'impossibile per qualsiasi professionista fosse chiamato a svolgere entrambe le mansioni e maggior ragione considerando la delicatezza di alcuni interventi. Nel reparto di Cardiologia, tre unità sono andate in pensione, e altre due lo faranno entro fine anno, ma ci sono molti dubbi sui rimpiazzi. Ulteriori grane riguardano la mancanza di operatori socio- sanitari a farsi sentire in maniera evidente, con una decina di posti letto che vengono gestiti da un'unica unità infermieristica. Di operatori socio-sanitari ce ne sono appena due, che consentono di coprire solo i turni mattutini e pomeridiani. Infine, caos a Endoscopia dove c'è un medico in pensione in via del tutto volontaria. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 25 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Quattro casi di tubercolosi in poche ore Stefania Battista Quattro pazienti affetti da tubercolosi sono stati ricoverati nel reparto di Malattie Infettive diretto dalla dottoressa Grazia Russo . Tre sono cittadini italiani, mentre il quarto è un extracomunitario. Due pazienti risiedono nella stessa zona. In tutti i casi si tratta di abitanti delle periferie. Non vi sarebbe, dunque, un focolaio unico di una malattia che, purtroppo, già da qualche anno ha ripreso vigore sul territorio ebolitano. A luglio si verificarono altri due casi, ed i pazienti vennero ricoverati nel reparto di Medicina a causa del guasto delle due camere a compressione negativa. Una situazione che mise a dura prova tutti gli operatori del nosocomio ebolitano, visto il necessario via vai tra i due reparti di camici bianchi in guanti e mascherina per evitare il contagio. In quel caso si trattava di un uomo di origini africane e di una donna di Campagna. Ma il reparto di Infettivologia dell'ospedale di Eboli ha a disposizione solo nove posti letto, davvero pochi, essendo uno dei quattro riferimenti per le malattie infettive in provincia. Gli altri sono a Vallo della Lucania, Nocera e Salerno. Altrimenti, per i casi più gravi, si dispongono trasferimenti al Cotugno di Napoli. Oltre alla carenza di posti letto si aggiunge il guasto ormai frequente alle camere di compressione che non si riesce a rimettere in funzione e la carenza di personale sanitario. Insomma nel reparto si affrontano le emergenze in emergenza affidandosi solo alla grande professionalità di medici ed operatori. Eppure in Italia la tendenza è in diminuzione. I dati riportati dall'istituto superiore di Sanità rivelano che nel 2017 sono stati notificati 3944 casi di tubercolosi, che corrisponde a Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
un'incidenza nella popolazione di circa sei casi ogni 100mila abitanti, in leggero calo rispetto agli ultimi 10 anni. Dal 2012 al 2016 in Italia il tasso è diminuito in media del 1,8% all'anno. Dei casi totali notificati all'istituto nel 2017, 3828 sono stati classificati come casi nuovi, cioè non precedentemente trattati. Il 70,3% dei casi totali ha presentato una tubercolosi polmonare. Sono stati notificati 66 casi di Tubercolosi multiresistente , quella cioè che non si riesce a debellare con le terapie antibiotiche tradizionali, di cui 5 estremamente multi resistente. Il 66,2% dei casi totali notificati si è verificato in persone di origine straniera. Il 12,3% (pari a 470) dei casi totali incidenti di Tbc in Italia avevano una coinfezione Hiv-Tb, si trattava dunque di pazienti sieropositivi che avevano contratto anche la tubercolosi. Ancora oggi, purtroppo, la tubercolosi rappresenta una delle dieci cause di mortalità nel mondo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 12 Il Sannio EAV: € 866 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania 'Sant' Alfonso', le garanzie di Ferrante Sant' Agata de' Goti Rassicurazioni sul potenziamento di servizi e assunzioni. Ad accoglierlo anche il deputato Maglione e 'Curiamo la vita' Mario Ferrante, manager dell' Azienda San Pio, è giunto nella giornata di ieri presso l' ospedale Sant' Alfonso Maria de' Liguori di Sant' Agata de' Goti. Una visita sul campo per l' alto dirigente sanitario che, come da quella che viene essere descritta una sua prassi, sovente si reca nelle strutture e nei territori per cogliere gli umori degli operatori e toccare con diretta mano il complessivo funzionamento delle cose. Ebbene, Ferrante ha trovato ad attenderlo a contrada San Pietro una rappresentanza del Comitato 'Curiamo la vita' con in testa Mena Di Stasi, restata alla guida, quantomeno non formalmente dimessasi, del sodalizio saticulano. Presenti anche i vari funzio nari Di Guida, Di Santo, il deputato Maglione, il sindaco Piccoli e l' ex sindaco Valentino, Ferrante è stato chiaro nel ribadire il massimo impegno per una piena implementazione di tutte le importanti previsioni del decreto 41/2019. Nessun ridimensionamento, quindi, né rischio chiusura alcuno: e questo che ha assicurato il vertice della 'San Pio' che, piuttosto, ha rilanciato assicurando di aver richiesto alla Regione Campania l' assunzione di ben 192 unità lavorative, tra medici ed operatori, per la sola struttura santagatese. Dallo stesso, ancora, un invito alla collaborazione, alla sinergia tra i vari attori. Ad esito dell' incontro sono venute parole di apprezzamento rispetto alla figura ed all' impegno di Ferrante da parte sia del deputato del M5S, Pasquale Maglione, sia da parte di Mena Di Stasi, vertice di 'Curiamo la vita'. Entrambi hanno evidenziato, nei Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
rispettivi interventi, come sembri palesarsi in Ferrante una reale fattività ed una reale volontà di far crescere l' ospedale Sant' Alfonso. "Conosco Ferrante come uomo di parola. Ha avuto parole di forte propositività per il Sant' Alfonso", così l' onorevole grillino. "Come "Curiamo la vita" - ha invece annotato l' attivista Di Stasi - manterremo fede, pure nello spirito di piena collaborazione, al nostro impegno di presenza e vigilanza". Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 10 EAV: € 20.234 Lettori: 546.032 Argomento: Sanità Campania Di Lauro "Chirurgia ricostruttiva così vinciamo grazie a un robot" L' intervista Approccio miniinvasivo, precisione millimetrica, post-operatorio più breve. Sono i presupposti su cui si basa la chirurgia laparoscopicarobotica. Vincente per molte patologie ma, in particolare, per l' Urologia. Un esempio arriva dal robot Da Vinci, ormai protagonista della divisione del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, diretta da Giovanni Di Lauro: «Mentre la robotica consente sei diversi movimenti, il Da Vinci ne può effettuare quindici. Questo non solo permette di raggiungere agevolmente sedi tumorali specifiche, ma si rivela anche meno lesivo sui tessuti». Un risultato ottenuto anche grazie a un rodaggio da record, professor Di Lauro. «Il protocollo prevede 10 interventi in 70 giorni. Ebbene, noi ne abbiamo fatti molti di più in soli 45 giorni». Accennava ai tumori e alla possibilità di aggredirli meglio per via robotica... «Infatti. Si sta rivelando versatile per gli interventi ricostruttivi, ad esempio per i tumori della vescica che viene rimossa e sostituita utilizzando un' ansa intestinale. E i risultati sono così soddisfacenti da permettere al paziente di essere dimesso senza stomia esterna (quella che permette grazie a un contenitore abboccato all' addome di svolgere la funzione urinaria, ndr) e, soprattutto, dopo un periodo di riabilitazione, di tornare a condurre una vita normale». Il Santa Maria delle Grazie ha subìto una trasformazione radicale, non solo restyling. «Il nostro reparto è stato tra i più coinvolti da progetti innovativi. Ci hanno assegnato un centro di litotrissia extracorporea di ultima generazione, uno dei pochi Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ancora attivi in Campania con strumenti in pianta stabile e non a noleggio. Siamo stati inoltre il primo centro campano a effettuare la biopsia fusion, che integra ecografia e risonanza in tempo reale». Tante le tecnologie... «Un cospicuo investimento è stato fatto per realizzare un reparto dotato anche del carrello elettronico per la somministrazione dei farmaci: vuol dire maggiore appropriatezza delle cure e minor margine di errore di gestione. A breve presenteremo l' Hifu, una tecnologia impiegata per i tumori della prostata a bassa aggressività: si tratta di onde a ultrasuoni con un puntamento sia ecografico sia di risonanza magnetica. Così si agisce sulla sede dell' organo colpita da tumore grazie a un tipo di intervento effettuabile in regime ambulatoriale». - g. d. b. © RIPRODUZIONE RISERVATA f Al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli siamo stati i primi a effettuare la "biopsia fusion": integra ecografia e risonanza in tempo reale g Giovanni Di Lauro Primario di Urologia. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 10 EAV: € 28.447 Lettori: 546.032 Argomento: Sanità Campania Disfunzione erettile ecco le onde d' urto a "bassa intensità" I L CONGRESSO Studio della Società italiana di andrologia: in Campania 250 mila casi Il presidente Palmieri: " Con la terapia miglioramenti al 40 per cento" di Giuseppe Del Bello C' è un momento ( non sempre e non per tutti) in cui qualcosa non va. La disfunzione erettile è un problema che riguarda circa 100 mila maschi in Campania. Ma oggi, alle consolidate terapie farmacologiche con molecole tipo sildenafil (viagra) e classi successive, si sono aggiunte le onde d' urto a bassa intensità. È una tecnologia in procinto di essere promossa come vera e propri opzione terapeutica. Il trattamento è privo di effetti collaterali, non invasivo, rapido e indolore. Tra l' altro, con alle spalle un colludato consenso conquistato nella pratica clinica delle coliche renali e di alcuni tipi di artrosi. Che possa essere una soluzione al " problema" lo confermano i risultati del primo studio multicentrico italiano coordinato dalla Società italiana di Andrologia ( Sia) che rivelano successo terapeutico nel 30% dei pazienti con una disfunzione di grado lieve/ medio. Tutto il gruppo esaminato ha smesso di utilizzare farmaci ed è tornato a una sessualità spontanea, mentre per la fascia dei soggetti più gravi le onde d' urto hanno registrato nel 40 % dei casi un miglioramento della risposta alla terapia orale. L' indagine ha coinvolto pazienti dai 18 ai 65 anni in cura nei centri Sia. I candidati arruolati sono stati sottoposti in media a sei sedute con 3000 colpi a basso voltaggio. L' effetto è stato misurato con un eco- colordoppler penieno e con questionari sull' attività sessuale. « Nella nostra regione si stima che siano circa 100 mila tra i 20 e i 70 anni costretti a fare i conti Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
con qualche forma di disfunzione erettile - precisa Alessandro Palmieri, docente di Urologia della Federico II e presidente Sia - I dati di " follow up" a sei mesi dal nostro studio sono promettenti. Negli uomini con disfunzione erettile di grado lieve/ medio, figurano 40 mila campani. Successo significa, in questo caso, possibile guarigione: i farmaci contro la disfunzione erettile hanno rivoluzionato le abitudini sessuali ma restano cure " on demand", incapaci, se non in rari casi, di ripristinare un' erezione fisiologica. Le onde d' urto invece consentono di tornare ad avere rapporti sessuali normali, senza la necessità di programmarli». Dal punto di vista industriale, le onde d' urto sono state concepite in Israele come terapia fisica utilizzata già in altri distretti corporei, «Sono onde acustiche ad alta energia applicate sul pene attraverso uno specifico dispositivo, in sedute che durano circa dieci minuti e che vanno ripetute per un totale di sei trattamenti complessivi - aggiunge Palmieri - Il meccanismo d' azione si esprime stimolando la circolazione vascolare peniena, attraverso il graduale sviluppo di nuovi vasi (neoangiogenesi), restituendo così al paziente l' erezione spontanea. Tra l' altro le onde d' urto hanno effetti positivi anche sul dolore cronico delle patologie del pavimento pelvico, e il dato apre sviluppi futuri per malattie della prostata estremamente invalidanti ». Al congresso della Sia che si è recentemente concluso a Frascati si è discusso anche di altro. Per esempio, dei rischi per la fertilità maschile derivanti dai pesticidi. «Insieme a ftalati e fitoestrogeni si comportano da interferenti endocrini - avverte lo specialista - Mimano ormoni come gli estrogeni e gli androgeni, influenzando pesantemente gli equilibri ormonali». Ftalati come il bisfenolo A avrebbero un' azione anti- androgenica, perciò gli andrologi sospettano che possano compromettere la funzione riproduttiva maschile danneggiando la spermatogenesi. Ma dove si trovano queste sostanze tossiche? « In tantissimi posti, ma soprattutto nelle plastiche in policarbonato utilizzate per contenitori di vario genere. Altrettanto pericolosi i pesticidi che si trovano anche in moltissimi cibi». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 9 EAV: € 673 Lettori: 25.449 Argomento: Sanità Campania Falsi invalidi, 75 indagati e quattro arresti. C' è un ex sindaco Un sistema per truffare l' Inps e ottenere falsi certificati di invalidità è stato scoperto dalla Guardia di Finanza nel Casertano. Quattro persone sono finite agli arresti domiciliari. Si tratta dell' ex sindaco di San Marcellino, Pasquale Carbone, avvocato, ritenuto dagli inquirenti «procacciatore» di falsi invalidi; di un collaboratore dell' ex primo cittadino; quindi di un medico, presidente di una Commissione medico- legale nonché collaboratore esterno dell' Inps, e del titolare di un Caf di Lusciano che è anche collaboratore di un patronato di Aversa. Tra gli indagati rientrano una dipendente dell' Inps di Aversa addetta alle liquidazioni dei compensi arretrati delle indennità di invalidità civile, ed altri 75 soggetti illegittimi beneficiari delle indennità di invalidità civile accordate loro sulla base di false certificazioni mediche. Per la Procura, il professionista, dietro il pagamento di un compenso, avrebbe attestato l' invalidità dei soggetti, senza sottoporli a visite mediche, permettendo loro di ottenere l' indennità, unitamente all' accompagnamento previsto dalla legge 104. A procacciare i «clienti» per il Caf e il medico compiacente erano l' ex sindaco e un suo complice, che si sarebbero rivolti ad amici e parenti, consentendo a quest' ultimi di ricevere indennità non dovute. Dai due casi scoperti, le Fiamme Gialle hanno ripercorso a ritroso le altre pratiche di invalidità collegate al medico, scoprendo che in 75 casi il professionista aveva creato false commissioni mediche, di cui facevano parte medici Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
all' oscuro di tutto, inserendo tutti i dati sul portale dell' Inps, e accertando anche l' invalidità dei beneficiari. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 25 EAV: € 5.158 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Il «centurione» litiga con il 118 e devasta il pronto soccorso LO SHOW Ornella Mincione Entra nel Pronto Soccorso dell' ospedale di Caserta e sfascia tutto. Si tratta di Paolo Sforza, lo stesso uomo che nei giorni scorsi si era ripreso mentre si tuffava in una delle vasche principali del parco della Reggia. Durante la notte tra domenica e lunedì, intorno alle 3.30, è entrato al Pronto Soccorso e ha aggredito medici e infermieri, ribaltato scrivanie, buttato a terra monitor e computer. Era arrabbiato perché poco prima aveva richiesto un intervento del 118 per la madre che era svenuta. Ma c' è stato un problema di «geolocalizzazione»: lui si trovava in via Matilde Serao a Caserta (era stato allertato dal padre del malore) e la madre era in via Maddaloni nella frazione di San Benedetto. LA RICHIESTA L' uomo insisteva per avere un intervento a San Benedetto ma l' operatrice del 118 guardando la provenienza della chiamata insisteva a sua volta nel voler mandare l' ambulanza a Caserta. A questo punto è partito il ping pong di insistenze sulla località dove era necessario il soccorso e nel frattempo l' ambulanza, chiamata in codice rosso, girava a vuoto senza sapere con precisione dove intervenire. A un certo punto, l' autista, incrociando tutti i dati, cercava via Matilde Serao nella frazione di San Benedetto. A questo punto Paolo Sforza non ci ha visto più dalla rabbia e, con telefono in mano dove aveva registrato la chiamata alla Centrale Operativa del 118, si è recato al Pronto Soccorso di Caserta convinto erroneamente di poter richiedere direttamente qui l' ambulanza per la madre. In tutto questo, la Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
signora è rinvenuta e il codice rosso con cui era stata etichettata, è diventato bianco. LA RABBIA L' uomo però, senza sentire ragioni, ha iniziato a prendersela con gli operatori del Pronto Soccorso casertano. È entrato negli ambulatori dei codici verdi, bypassando i custodi, e ha sfasciato tutto, aggredendo gli operatori che trovava dinanzi. Nella notte è corso in reparto anche il primario, Diego Paternostro, e pattuglie dei carabinieri di Caserta. «Sono arrivato lì contemporaneamente alle forze dell' ordine, ma lui è scappato», spiega il primario, che precisa: «ha aggredito verbalmente gli operatori i quali hanno avuto ordine di non reagire in alcun modo, visto lo stato chiaramente alterato della persona che si sono trovati davanti». IL PRECEDENTE Paolo Sforza è conosciuto dal personale del Pronto Soccorso perché altre volte si è recato in ospedale in preda a stati alterati. Fatto sta che ci sono stati momenti di paura tra gli operatori che si sono trovati all' improvviso l' uomo nelle stanze del codice verde. Secondo una prima ricostruzione, infatti, Paolo Sforza avrebbe approfittato dei minuti di apertura della porta d' accesso dei pazienti alle stanze del Pronto Soccorso. Nulla sembrava fuori dall' ordinario visto che può capitare che un parente del paziente segua il familiare all' interno del reparto. Quanto accaduto ha scosso sia gli operatori del reparto, che quelli del 118, sul posto per altre emergenze. L' uomo infatti ha iniziato ad inveire contro tutti e solo quando ha capito che stavano per arrivare i carabinieri ha deciso di scappare via. Per fortuna nessun danno irrimediabile è stato procurato. Dato che la stessa madre del così chiamato «centurione» si è anche ripresa dal malore notturno, resta il padre dell' uomo che, stando ad alcune voci di corridoio, ieri mattina si è presentato al Pronto Soccorso dell' ospedale per scusarsi del comportamento «turbolento» del figlio. Un figlio che non riesce a non far parlare di sè. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 25 EAV: € 2.446 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania La geolocalizzazione e gli equivoci «Non si è spiegato bene». Così spiega il direttore sanitario del' Asl di Caserta Pasquale Di Girolamo il comportamento dell' operatrice della Centrale Operativa del 118 che, alla richiesta di Paolo Sforza di mandare i soccorsi in via Maddaloni a San Benedetto, lei ha capito in via Matilde Serao a Caserta. Ha inteso questo indirizzo perchè esiste un sistema nelle chiamate del 118 che si chiama «geolocalizzazione»; è utile perché se il richiedente non riesce a parlare, dalla Centrale può essere inviata comunque un' ambulanza in soccorso sul posto del richiedente. Il problema sorto alle 3.30 della notte tra domenica e lunedì, è stato che la geolocalizzazione di Paolo Sforza focalizzava il luogo a Caserta e non a San Benedetto dove si trovava la madre dell' uomo, che necessitava del soccorso. «Non ha precisato che l' intervento non doveva essere dove si trovava lui - dice il direttore sanitario Di Girolamo, basandosi su quanto riferito dal responsabile del servizio del 118 provinciale Roberto Mannella -. C' è stato un equivoco nella comunicazione, forse dovuto alla concitazione». Qualcosa è andato storto perché l' ambulanza, chiamata in codice rosso, ha iniziato a cercare una via Matilde Serao a San Benedetto, incrociando così i due indirizzi registrati. A proposito di registrazione, «tutte le chiamate in arrivo al 118 sono registrate, sarà facile per gli inquirenti capire la dinamica dei fatti» continua ancora il direttore sanitario dell' Asl casertana. Anche Paolo Sforza ha registrato dal canto suo la telefonata e ha girato anche un video, poi postato sui social. or.mi. © Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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05/11/2019 Pagina 25 EAV: € 3.929 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Pineta Grande, posti a rischio Sos al Comune e alla Regione IL BLOCCO Vincenzo Ammaliato Sono duecento figure professionali fra medici, infermieri e personale sociosanitario, assunte a tempo indeterminato nel corso di quest' anno e nel 2018 per essere impegnati nei padiglioni nuovi del Pineta Grande Hospital, cui non saranno rinnovati i contratti alla scadenza. È questa la prima conseguenza del blocco del cantiere per l' ammodernamento del nosocomio alla foce del fiume Volturno disposto quasi due mesi fa dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e confermato dal riesame dieci giorni fa per delle probabili illegalità di carattere urbanistico. «La decisione è amara ma indispensabile fa sapere la direzione della struttura sanitaria Domiziana in quanto il personale integrato quest' anno e l' anno scorso sarebbe stato destinato ai nuovi padiglioni che contavamo d' inaugurare a febbraio 2020. Ad oggi, purtroppo, non riusciamo a prevedere se e quando riprenderemo i lavori per completare l' ammodernamento dell' ospedale». Intanto, non solo il personale assunto di recente con contratti a tempo determinato si preoccupa del futuro professionale, ma anche gli altri cinquecento dipendenti a tempo indeterminato. Col blocco del cantiere per i nuovi padiglioni si teme un contagio alla vecchia struttura. Per questo una delegazione di dipendenti del Pineta Grande Hospital ha chiesto d' incontrare il sindaco di Castel Volturno ed è stata ricevuta in municipio. Qui hanno chiesto a Luigi Petrella di avere la possibilità di manifestare fra le strade cittadine. Il progetto è quello di una manifestazione Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pacifica, con corteo che parti dall' ospedale e arrivi sotto la casa comunale, da tenersi già questo giovedì. Il sindaco ha fatto sapere di non avere nulla in contrario; in queste ore si stanno attendendo le risposte dagli organi istituzionali che si occupano di eventi del genere. In ogni caso, la volontà dei dipendenti del Pineta Grande Hospital non è quella di manifestare solo sulla costa Domiziana, ma hanno intenzione di portare il proprio disagio anche sotto al palazzo della Regione Campania, della prefettura di Caserta e del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. I dipendenti chiedono essenzialmente rapidità nelle decisioni della sorte della struttura sanitaria. Per i lavori d' ammodernamento sono stati impegnati dalla direzione dell' ospedale già 50milioni d' euro. Tempi lunghi nel giudizio dei probabili abusi, seppure alla fine fosse a favore del Pineta Grande, potrebbe significare un duro colpo all' unico presidio ospedaliero di un' area depressa che vede nell' ospedale il proprio punto di riferimento, e non solo sanitario. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 37 Il Mattino (ed. Circondario Nord) EAV: € 5.239 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Registro dei tumori la Asl ai sindaci: «Collaborate di più» LA SANITÀ Fiorangela d' Amora Dati a disposizione della comunità e delle amministrazioni per mettere in campo operazioni di prevenzione e programmazione del territorio. Con questo obiettivo ieri nella sala De Guevara del presidio ospedaliero Bottazzi di Torre del Greco, il direttore generale dell' Asl Napoli 3 Sud, Gennaro Sosto, ha incontrato sindaci e amministratori dei comuni dell' azienda sanitaria. Una riunione per spiegare i dati che da un mese circa si trovano sul portale open-data del registro tumori. «Prima di pubblicare i dati - spiega Sosto - abbiamo pensato a lungo alla strumentalizzazione che alcuni avrebbero potuto fare su questi numeri, ma è prevalso il principio di utilità e trasparenza per la comunità». Amministratori locali e medici hanno ascoltato l' appello del manager che ha chiesto collaborazione. «Il nostro è il primo portale del Sud, conoscere significa non avere paura e dare nuova dignità all' offerta sanitaria. Sebbene in Italia spendiamo solo il 6% della spesa totale nella sanità, mentre gli Stati Uniti investono il 15-16%, con azioni come queste tentiamo di tenere alto il livello qualitativo. In questo ambito incastriamo la scelta dei dati in chiaro per distretti e territorio, non ci avventuriamo in motivazioni ma partiamo dalla foto evidente e certificata di quanto accade dal 96 fino a oggi». I DATI La mole di numeri presenti sul sito www.registrotumorinapoli3sud.it è imponente e descrive un' impennata di casi di tumori al polmone nelle donne. «Bisogna intervenire con forza - Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
spiega Mario Fusco responsabile del registro tumori - nelle scuole e con i giovani che si avvicinano con troppa facilità al fumo. Intervenire per tempo, fare campagne di prevenzione mirate è uno degli obiettivi del portale». Su ogni centomila soggetti 100 maschi si ammalano di tumore al polmone, 30 le donne. «Resta minore il numero rispetto agli uomini, ma l' incremento ci preoccupa - prosegue Fusco - pubblicare i dati è una scelta di democrazia, ridiamo l' informazione alla comunità che ce l' ha fornita in questi anni e con loro interagiamo». La lettura dei dati impone scelte anche alle amministrazioni. «Se guardiamo il dato del 2017 - conclude Fusco - sappiamo che nei dieci anni precedenti è stato fatto poco per prevenire. Per questo invitiamo i sindaci a chiamarci quando realizzano piani urbanistici, quando si progettano sul territorio aree verdi o centraline per l' inquinamento. Capire dove e se c' è un problema rende il portale uno strumento di difesa per la popolazione». L' APPELLO La scrematura dei dati va dal livello regionale a quello dei distretti. Ddove c' è la minore incidenza di mortalità è nei distretti 59 che va da Vico Equense a Massa Lubrense e il 49, tra Nola e Tufino. «Sediamoci attorno ad un tavolo, discutiamo di quello che c' è nel portale - chiede agli amministratori locali il direttore sanitario Gaetano D' Onofrio - vi chiedo di sensibilizzare per lo screening. La mancata prevenzione è un problema di cultura. In Campania il problema non è la diagnosi e la cura, ma la tempistica con la quale vengono intercettati i casi di tumore. Per questo ci appelliamo alle massime autorità sanitarie sul territorio, ovvero ai sindaci per sensibilizzare i propri cittadini, altrimenti tutto diventa un palliativo». Dal 2012 al 2016, negli ultimi 5 anni ci sono stati 27 mila nuovi casi di cancro. Si tratta di 14 mila donne, con un' età media alla diagnosi di 65 anni. I cinque tumori più frequenti nei maschi sono a polmone, prostata, colon retto, vescica e fegato. Per le donne al primo posto la mammella, poi colon retto, polmone, tiroide e utero. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 25 EAV: € 2.529 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Reparto protetto, ma sempre violabile «Nessun danno irreparabile, ma sicuramente c' è stata molta paura per gli operatori che stavano lavorando». A dirlo è il commissario straordinario dell' azienda ospedaliera Sant' Anna e San Sebastiano di Caserta Carmine Mariano. «L' ospedale è un luogo sicuro per antonomasia, come la scuola. Il fatto che questa persona sia riuscita ad entrare nei locali del pronto Soccorso purtroppo è una cosa possibile. Non è un caso che proprio in queste ore si parli di una legge che inasprisce le pene per chi aggredisce medici e infermieri di un ospedale, alla stregua dell' aggressione verso un agente delle forze dell' ordine - dichiara il commissario Mariano -. Ciò nonostante, l' impeto d' ira è imprevedibile e in un momento di panico la persona può fare qualsiasi cosa, al di là di quelle che potrebbero essere le conseguenze. In quel momento non ci pensa». Paolo Sforza dunque non ci ha pensato su due volte prima di aggredire verbalmente gli operatori e buttare monitor e scrivanie all' aria. Ma ci ha pensato bene quando alla vista dei carabinieri che stavano arrivando al Pronto Soccorso ha deciso di scappare via e non affrontarli. «I video della videosorveglianza verranno consegnati agli inquirenti che faranno partire l' inchiesta - precisa il manager del San Sebastiano -. La routine del Pronto Soccorso, comunque, resta la stessa di sempre». La conta dei danni, quindi, non sembra troppo grave. Sicuramente qualche pensiero va allo stato della sicurezza del Pronto Soccorso che sebbene sicuro come dice il commissario può essere comunque preda di impeti d' ira Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
e di aggressioni come quella accaduta nella notte tra domenica e lunedì. or.mi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 32 EAV: € 22.219 Lettori: 418.324 Argomento: Sanità nazionale Aiutiamoci con l' effetto placebo EMANUELA GRIGLIÉ UN COMPLESSO MECCANISMO PSICOLOGICO CHE UNISCE PAZIENTI E MEDICI Benedetti: è vero che non uccide i batteri ma funziona con il dolore e l' ansia EMANUELA GRIGLIé Esiste da sempre, in un certo senso da quando sciamani e stregoni «curavano» con riti e amuleti. Ma sarebbe davvero riduttivo liquidare il placebo come qualcosa di magico. È un effetto che agisce, innescando meccanismi specifici del cervello e provocando conseguenze reali, e che merita una comprensione scientifica anche per fare luce su come mente e corpo si influenzano a vicenda. Perché la convinzione di assumere una sostanza con potere curativo ha già di per sé un potere curativo. Ne parliamo con Fabrizio Benedetti, professore di neurofisiologia all' Università di Torino e autore del libro «La speranza è un farmaco», Mondadori, che sul tema terrà una lezione giovedì prossimo all' istituto Iiss G. Peano - C. Rosa di Nereto, in provincia di Teramo, una delle tappe dell' UniStem Tour, il progetto che promuove la cultura scientifica nei licei italiani. «L' effetto placebo è ciò che avviene in seguito alla somministrazione di una terapia finta - ci spiega -. Il credere nella cura e la fiducia nel medico, aspettarsi di avere un miglioramento, la speranza di guarire, sono i fattori che contribuiscono all' effetto placebo, che rappresenta la componente psicologica di qualsiasi terapia, farmacologica o no. Questi fattori psicologici innescano dei meccanismi nel cervello del paziente ed effettivamente possono produrre un miglioramento, per esempio tramite l' attivazione di endorfine e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dopamina». Va precisato però - aggiunge - che tutto questo succede solo in certe condizioni: «L''effetto placebo non può uccidere batteri o prevenire una gravidanza, ma funziona per esempio con disturbi correlati a dolore, ansia e attività motoria». Ma soprattutto rende evidente come la natura umana trascenda la pura dimensione biologica e fisiologica. «È un ottimo modello per comprendere quanto gli eventi mentali possono influenzare quelli cerebrali, portando al rilascio di sostanze chimiche. Innescando inizialmente i nostri lobi prefrontali, porta all' attivazione di numerose funzioni del corpo». Secondo un recentissimo studio pubblicato da «Nature», molto fa anche la convinzione del dottore: più è sicuro nel successo della cura che somministra, più funzionerà l' effetto placebo nel paziente. Non tutti, però, reagiscono allo stesso modo a queste sollecitazioni psicologiche. «Questa è una delle più importanti sfide future. Sappiamo che esistono varianti genetiche che rispondono meglio al placebo e ci sono anche dei tratti di personalità più sensibili. Funziona di più con chi ha bisogno di grossi incentivi e ricompense, come i giocatori d' azzardo, o con chi fa sport estremi». Che il linguaggio fosse un' arma potente era già un dato acquisito, ma per Benedetti, addirittura, certe parole funzionano come medicine. «Vengono decodificate dal cervello, dopodiché accendono meccanismi diversi, a seconda se suscitano emozioni positive o negative. Ciò che emerge è che le parole sono potenti frecce che colpiscono gli stessi bersagli dei farmaci». L' effetto placebo si osserva quotidianamente e non per forza in relazione a un malattia, perché le aspettative influenzano ogni aspetto della vita. Un esempio è la tazzina di caffè per rimanere svegli. Ma è solo un effetto psicologico, perché non contiene la dose adeguata di caffeina per dare questi risultati. E vale l' opposto, credere che non faccia dormire: anche in questo caso non c' è abbastanza caffeina per provocare insonnia. Perché, purtroppo, come esiste un effetto placebo c' è anche il contrario, il nocebo. Chi leggendo gli effetti collaterali di una medicina non si è sentito di averli tutti? «Molti sintomi possono insorgere solo perché ci si convince e si prevede un peggioramento». Spesso quello che proviamo è solo ciò che ci aspettiamo. - c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Fabrizio Benedetti condurrà il 7 novembre la lezione all' Istituto Iiss G. Peano-C. Rosa di Nereto (Teramo) nell' ambito dell' Unistem Tour, l' iniziativa curata dal Centro UniStem dell' Università di Milano, guidato dalla farmacologa e senatrice a vita Elena Cattaneo, e da Fondazione Tim. Info: http://users2.unimi.it/unistem/ Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/11/2019 Pagina 6 EAV: € 32.547 Lettori: 546.032 Argomento: Sanità nazionale Bambini, aiutiamoli con un vaccino "Il numero di morti per malattie infettive è sempre troppo alto, zero quello per vaccino" Non ci sono controindicazioni se si ricevono più vaccini contemporaneamente Obbligatorietà, anche la Gran Bretagna vuole seguire l' Italia. Ma c' è ancora chi diffida Colpa delle fake news. I pediatri: " Sono importanti, non mettete a rischio i vostri figli" L' importanza della immunizzazione entro i primi 18 mesi di vita di Deborah Ameri Il primo anno scolastico senza proroghe alla legge Lorenzin sui vaccini obbligatori è ormai avviato. I bimbi di nidi e materne non possono entrare in classe senza la certificazione di avvenuta immunizzazione per i vaccini esavalente e quadrivalente. E a restare fuori, in questo settembre, sono stati circa in 80.000, secondo le ultime stime regionali. Bimbi che non erano stati sottoposti a immunizzazione e che nel frattempo saranno stati probabilmente " messi in regola". Il dibattito sui vaccini è sempre aperto e altri Paesi, come il Regno Unito, vorrebbero seguire l' esempio dell' Italia, dove grazie all' obbligatorietà la copertura vaccinale si è alzata. La diffusione dell' informazione scientifica e il lavoro di comunicazione svolto dai pediatri sta funzionando ma c' è ancora chi diffida. « I vaccini proteggono dalle malattie infettive soprattutto nel primo anno di vita, quando contrarre un' infezione può avere anche gravi conseguenze. Il numero di morti per malattie infettive - spiega Guido Castelli Gattinara, direttore del Centro Vaccinazioni dell' ospedale Bambino Gesù di Roma - è sempre troppo alto, quello per vaccino è praticamente zero. Sono le nostre armi più potenti per la prevenzione. Il vantaggio è Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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