Media Monitoring per 09-01-2020 - Rassegna stampa del 09-01-2020 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 09/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Addio ad Amendola il medico colto ironico e generoso .......................................................... 1 09/01/2020 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.IT Bimbo di Eboli in shock settico salvato all’ospedale di Polla: era stato dimesso dal Ruggi per un raffreddore ........................................................................................................................ 3 09/01/2020 - CRONACHE DI SALERNO Caldoro scalda i motori: "Con De Luca siamo ultimi" .............................................................. 4 09/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO Doni ai bimbi ricoverati in ospedale ....................................................................................... 7 09/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO Il valzer di poltrone C'è Ciro Verdoliva nel futuro del Ruggi ................................................... 8 09/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Neonato dimesso dal Ruggi salvato dai medici di Polla ....................................................... 10 09/01/2020 - WWW.NOTIZIE.IT Salerno, protesta degli infermieri sulle ambulanze: “Non si arriva a cinque euro l’ora” ..... 12 09/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Sei reparti senza dirigenti Santa Maria dell' Olmo in tilt ...................................................... 14 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 16 09/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Analisi, dopo le feste è assalto ai laboratori ........................................................................ 16 09/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Da Potenza corsa al Curto per far nascere la figlioletta ....................................................... 18 09/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Via il direttore, tre ospedali senza guida ............................................................................. 19 Sanità Campania ............................................................................................................................. 21 09/01/2020 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Analisi facili, rito abbreviato per sei .................................................................................... 21 09/01/2020 - IL ROMA «Sanità, poca omogeneità riguardo ai precari» .................................................................... 23 09/01/2020 - IL MATTINO Botte e violenze in ospedale il caso dei drappelli di polizia ................................................. 24 09/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO Commissario addio Ma restano i ticket ................................................................................ 26 09/01/2020 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO De Luca: «Dal 15 gennaio il primo mezzo di soccorso videosorvegliato all' Ospedale del Mare» .............................................................................................................................................. 28 09/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO E il governatore promette lavori e 7.600 assunzioni ............................................................ 30 09/01/2020 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Pazienti fragili, l' Asl: «Più cure domiciliari e teleassistenza» .............................................. 31 09/01/2020 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO SUD) San Leonardo, l' appello dei sindacati: nuovi operatori socio sanitari a Chirurgia ............... 33 09/01/2020 - IL MATTINO Sequestro ambulanza, sei identificati si ipotizza il reato di violenza privata ....................... 35 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 36 09/01/2020 - AVVENIRE «Così si costruisce la cultura della vita» .............................................................................. 36 09/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA «La tecnologia ? Non è la soluzione a tutti i problemi della sanità» ..................................... 38 09/01/2020 - AVVENIRE «Staccate la spina» Midrar, tre mesi, e la vita contesa tra Corte e genitori ......................... 40 09/01/2020 - AVVENIRE «Tafida, regalo di Natale» .................................................................................................... 41 09/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA Che cosa ci possiamo aspettare nel nuovo Pronto soccorso ................................................ 44
09/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA Cinque numeri per le emergenze ......................................................................................... 46 09/01/2020 - AVVENIRE Con il test prenatale «non invasivo» diminuite del 30% le nascite di Down ......................... 49 09/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA Il comma 22 delle CURE PALLIATIVE ..................................................................................... 50 09/01/2020 - AVVENIRE Il malore, poi la lotta per le cure .......................................................................................... 52 09/01/2020 - AVVENIRE L' algoritmo «batte» il medico? ............................................................................................ 53 09/01/2020 - AVVENIRE La Consulta sanitaria «sia spazio per tutti» ......................................................................... 56 09/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA Non possiamo più perdere i talenti che formiamo ................................................................ 58 09/01/2020 - LIBERO Oltre 1.700 medici e infermieri aggrediti in 3 anni .............................................................. 60 09/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA Per l' ASSISTENZA ai neonati il colore viola non basta ......................................................... 61 09/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA Tutti i reparti chiamati a evitare gli intasamenti ................................................................. 63 08/01/2020 - IL RIFORMISTA MEDICI SOTTO ATTACCO PICCHIATI O PROCESSATI HANNO PAURA DI CURARE .................... 65
09/01/2020 Pagina 31 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 3.494 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Addio ad Amendola il medico colto ironico e generoso Marcello Napoli Edgardo Amendola (per gli amici Ninone), neuropsichiatra, 91 anni, ci ha lasciati. Un altro pezzo di storia di Salerno, non quella dei libri, ma della vita reale, della rete di rapporti familiari, amichevoli, professionali, umani va via con l' inizio dl nuovo anno. Il dottore ha svolto per anni il suo lavoro all' interno del Manicomio di Nocera Inferiore; aveva iniziato come assistente per diventare, poi, dopo anni, direttore. Ha svolto attività di specialista ambulatoriale presso l' Inail e l' ex Inam e, da primario, alla Casa di Cura Villa Chiarugi a Nocera Inferiore. Un universo di conoscenze del bene e del male e dei cambiamenti, sociali, psichici e delle scoperte della medicina di oltre 70 anni. Tra le specializzazioni anche quella in Medicina legale, come consulente. «È stata una persona dal carattere sempre signorile, la cultura notevole e la passione per l' affabulazione. Aveva una memoria fortissima, lo caratterizzava la voglia di approfondire i fatti, la conoscenza delle persone e dei loro territori mentali, sociali e fisici», ricorda Maurizio Pastore, da sempre vicino alla famiglia. Amendola ha diretto anche il servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura presso l' Ospedale San Giovanni e Ruggi d' Aragona. il figlio Davide con la sorella Adele e Annapaola, i nipoti Edgardo e Maria Giulia che lo ha assistito sino all' ultimo - ne ha preso da tempo il testimone. «Non sopportava la sciatteria e mi ha insegnato molto sulla diagnosi soprattutto quella fatta con l' esperienza di chi non aveva a disposizione macchine come la Tac. Era un medico ed un uomo a 360 gradi», confida Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
addolorato. Aveva da poco superato la soglia degli oltre sessanta anni dalla laurea, il che lo rendeva molto orgoglioso. «Altri tempi», ripeteva a figli, nipoti e amici. Ha seminato bene nella sua vita: questa è stata la sua forza e con essa ha superato l' accettazione del suo destino nei giorni bui del passato, nelle gioie e soddisfazioni vissute in questi ultimi giorni. Era molto amato e stimato: la presenza e il conforto di tanti, ieri alla chiesa del Sacro Cuore, ne sono una testimonianza evidente. Tra gli amici più cari per l' ultimo saluto i dottori Giovanni D' Acunto, Enzo Capuano, Paolo Gargiulo, Maurizio Napoli, Dario Incutti. Tra i primi a dirgli addio il dottore Bruno Ravera, 90 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 salerno.occhionotizie.it EAV: € 1.093 Lettori: 17.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Bimbo di Eboli in shock settico salvato all’ospedale di Polla: era stato dimesso dal Ruggi per un raffreddore Un bimbo di soli 45 giorni era stato portato all’ospedale di Polla in shock settico e salvato dall’èquipe di Pediatria del “Luigi Curto”. Il piccolo era stato dimesso dal Ruggi per un raffreddore. Bimbo in shock settico all’ospedale di Polla Il piccolo di Eboli era giunto in condizioni disperate in shock settico. Il bambino aveva una temperatura corporea di 34 gradi circa e versava in una grave condizione di ipotermia. Immediato l’intervento del dottore Salvatore Guercio Nuzio supportato dai rianimatori Luigi De Angelis e Luisa Spinelli e dall’intera èquipe di Pediatria diretta dal dottore Teodoro Stoduto. Il bimbo, in condizioni molto gravi, era stato poi trasferito in un centro a Battipaglia. Le dimissioni dal Ruggi Il bambino di soli 45 giorni era già stato ricoverato in codice verde e dimesso dall’ospedale Ruggi di Salerno per un semplice raffreddore. L'articolo Bimbo di Eboli in shock settico salvato all’ospedale di Polla: era stato dimesso dal Ruggi per un raffreddore proviene da L'Occhio di Salerno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 3 EAV: € 1.889 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Caldoro scalda i motori: "Con De Luca siamo ultimi" Scalda i motori in attesa dell'ufficializzazione, nonostante l'investitura da parte di Silvio Berlusconi. Stefano Caldoro pensa al futuro della Regione Campania, bocciando pesantemente i cinque anni di governo regionale guidato da Vincenzo De Luca. Siamo alla vigilia di una campagna elettorale, i sondaggi segnano un vantaggio del centrodestra, è pronto per questa nuova avventura? «Non è una partita personale, non è una vicenda dei singoli. È la grande sfida di una squadra che deve essere unita e coesa. Pronta a rilanciare questa Regione con un programma fatto di cose concrete. Poi verrà il ragionamento sui ruoli. I sondaggi, che leggono la realtà campana, ci danno avanti perché c'è una coalizione credibile e perché questa Sinistra ha fallito». Come immagina la sua coalizione? Di recente ha ricevuto numerosi attestati di stima da parte degli alleati. Ma manca l'ufficializzazione nonostante l'investitura di Berlusconi. «Immagino semplicemente una squadra. La stessa che ha fatto una opposizione intelligente sui temi e che ha il dovere di allargarsi a tanti dirigenti ed amministratori, alla società civile. Ma ripeto che non è una partita personale. Ho ring r a z i a t o Berlusconi per le parole di stima e l'indicazione ed attendo le determinazioni del tavolo nazionale con gli alleati. Nel frattempo continuiamo il lavoro. Con gli amministratori, con i militanti, interrogando e coinvolgendo le professioni». Sanità, ambiente, trasporti: come sono stati i cinque anni di Vincenzo De Luca? «Ho avuto modo di dirlo in Consiglio regionale. Su questi temi e su altri - e penso alle grandi macroaree di intervento, rischio povertà, reddito, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
occupazione giovanile, salute, assistenza sociale, trasporti e rifiuti - siamo ultimi in Italia. Lo certificano osservatori terzi come Banca d'Italia, Svimez ed Eurostat che ci pone fanalino di coda in Europa. È questo il bilancio di questi ultimi cinque anni». Il governatore in carica non ha mai risparmiato accuse alla sua gestione, soprattutto su trasporti e sanità, vuole controbattere? «Siamo ultimi con questa Giunta. Parlano i dati e le ricordo che con il buongoverno del centrodestra, in un contesto difficile, abbiamo recuperato su tutte le aree di intervento. Abbiamo fatto miracoli veri e parlato ai campani con il linguaggio della verità. Senza inutile propaganda. Abbiamo dato credibilità alla Campania e rimesso i conti in ordine, nel bilancio ordinario e nella sanità. Abbiamo impresso una svolta nell'utilizzo dei fondi europei, tagliato gli sprechi». Gli ultimi eventi climatici hanno mostrato una fragilità del territorio. Tra tutti la Costiera Amalfitana, che è stata pesantemente danneggiata. Quale programma per salvaguardare i territori? «Bisogna utilizzare bene e meglio i fondi europei. Lo abbiamo fatto e torneremo a farlo. Sarà necessario puntare sulla prevenzione e sul monitoraggio del territorio. La Giunta regionale ha grandi responsabilità sulle frane che hanno fortemente penalizzato la costiera amalfitana e tanti centri della provincia. Noi, con l'assessore Cosenza, avevamo preparato in Arcadis dei tecnici, delle vere sentinelle per il presidio territoriale. Una vera scuola organizzata con il Dipartimento Nazionale di Protezione civile, con la Scuola regionale, con l'Ordine degli ingegneri e quello dei geologi. Figure che dovevano essere messe a disposizione dei Comuni. Un errore non seguire questa strada». Aeroporto di Salerno: sostanzialmente si è tornato al punto di partenza, immaginando una fusione con Napoli. «L'aeroporto di Salerno è stato inserito nel piano nazionale aeroportuale all'epoca della mia Giunta e con quella provinciale guidata dall'ottimo Edmondo Cirielli. Il bando, immaginato all'epoca e validato da Enac, Mit e Mef, ha sempre previsto un investimento economico per chi volesse gestirlo, secondo le direttive degli enti citati. Con la giunta De Luca e con la fusione scompare del tutto l'obbligo per il gestore di investire ed in più si confermano i 40 milioni di euro pubblici appostati per l'aeroporto dal governo Renzi nel decreto sblocca Italia. Difatti oggi il gestore può utilizzare quei fondi per allungare la pista ma non ha obblighi ulteriori. Nuovo Ruggi d'Aragona di Salerno, cosa pensa e soprattutto secondo lei ci sono i presupposti affinché venga realizzato e completato? «Non serve investire sul mattone ma intervenire per migliorare la qualità delle prestazioni. Serve procedere, perché è possibile grazie all'azione avviata nel 2010, alle assunzioni di giovani medici ed infermieri. Serve stabilizzare i precari e non fare regali' ai soliti noti». Un ultimo pensiero: un ricordo di Marta Naddei, recentemente Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
scomparsa a seguito di un tragico incidente stradale. In diverse occasione ha partecipato agli eventi organizzati per presentare l'ebook Il sistema Salerno. «Ho conosciuto Marta in diverse occasioni ed ho apprezzato il suo stile, la serietà, la passione e la voglia di conoscere i temi. Ha scritto a Salerno pagine di giornalismo dal grande valore, vere e coraggiose». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 14 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Doni ai bimbi ricoverati in ospedale Hanno raggiunto centinaia di bambini, in poche ore, per regalare doni in un giorno speciale, quello dell'Epifania. Hanno bussato alla porta di case private e di tre ospedali in una sola giornata, in un tour de force di felicità e di solidarietà. Protagonisti della pregevole iniziativa, con doni condivisi doni con i meno fortunati, sono Lazzaro De Rosa e Carla Salsano , pronte a buttare il cuore oltre l'ostacolo. Negli ospedali Santa Maria Incoronata dell'Olmo, Umberto I e Ruggi d'Aragona, Lazzaro e Carla, nelle vesti di befana accompagnatrice, hanno realizzato la loro iniziativa lodevole. Centinaia i giocattoli e le calze distribuiti ai bimbi ricoverati in corsia, durante i giorni di festa, regalando anche un momento di grande spensieratezza. Ma il tour che Lazzaro e Carla hanno realizzato nel giorno dell'Epifania è proseguito per raggiungere molti nuclei familiari con disagio economico. Centinaia, sono state anche le famiglie contattate da chi come Lazzaro De Rosa, si adopera tutto l'anno per raccogliere giocattoli e dolciumi al fine di destinarli al progetto solidale che, anno dopo anno, assume una dimensione sociale sempre più ampia. I progetti di Lazzaro, che si è adoperato anche con uno spettacolo di moda a favore della piccola Miriam, non si esauriscono all'Epifania, ma vanno ben oltre. Un impegno civile apprezzato da chi è nato in famiglie indigenti e da chi si trova ricoverato in ospedale per qualche problema di salute. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 3 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Il valzer di poltrone C'è Ciro Verdoliva nel futuro del Ruggi Marcella Cavaliere SALERNO Il ciclone che si è abbattuto sulla sanità partenopea potrebbe avere risvolti anche a Salerno. L'Azienda ospedaliera universitaria Ruggi d'Aragona di Salerno è commissariata da agosto scorso, ossia da quando l'ex dg Giuseppe Longo è ritornato a Napoli per svolgere le funzioni di numero uno dell'Azienda ospedaliera Cardarelli. Da allora l'azienda salernitana è gestita da Vincenzo D'Amato, designato nuovo commissario straordinario in attesa della procedura che deve indire la Regione per nominare il dg dell'Azienda di via San Leonardo. E questo è il punto. La procedura non parte e spunta di nuovo insistentemente il nome di Ciro Verdoliva, attuale direttore dell'Asl Napoli 1, che già in passato, secondo indiscrezioni, era uno dei probabili candidati alla direzione generale del Ruggi e degli ospedali di provincia annessi all'Azienda salernitana, perché da ingegnere avrebbe potuto seguire le procedure per la costruzione del nuovo ospedale nella city. Intanto sull'Asl Napoli 1 sono in corso i lavori di una commissione d'accesso nominata ad agosto scorso dal prefetto di Napoli, Carmela Pagano, su delega dell'allora ministro dell'Interno, Matteo Salvini, per verificare possibili infiltrazioni camorristiche: entro febbraio è previsto l'esito. E Napoli è finita proprio in questi giorni sotto i riflettori a causa delle numerose aggressioni nei confronti di medici e del personale ausiliario, del sequestro di un'intera squadra di operatori sanitari di un'ambulanza costretta a soccorrere una persona protetta, del petardo piazzato ed esploso sotto un'ambulanza. Fatti che hanno determinato la decisione ministeriale di installare telecamere sui mezzi. Un clima, quello di Napoli, che preoccupa: in questo contesto, se l'Asl Na1 dovesse essere sciolta per infiltrazioni camorristiche, Verdoliva decadrebbe automaticamente dal suo incarico di dg e l'Asl partenopea sarebbe gestita per 18 mesi da una Commissione straordinaria nominata dalla Prefettura su Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
delega del ministro dell'Interno. In tal caso Verdoliva, coinvolto nell'inchiesta sul «Sistema Romeo », potrebbe essere designato come commissario, e futuro dg, dell'Azienda Ruggi di Salerno. D'Amato è molto stimato, dal punto di vista professionale, e per molti, negli ambienti ospedalieri, sarebbe il naturale candidato a guidare, ma da dg, l'Azienda di via San Leonardo, vista la lunga esperienza nell'Asl salernitana e l'approfondita conoscenza delle dinamiche del territorio. Ma Verdoliva potrebbe essere preferito qualora l'Asl di Napoli dovesse essere commissariata. I risvolti giudiziari potrebbero pesare sulle future scelte regionali. Se l'Asl partenopea non dovesse essere commissariata, tutto sarebbe più semplice: Verdoliva resterebbe a Napoli e D'Amato potrebbe essere nominato dg dell'Azienda Ruggi. Tutto in sospeso, anche se il governatore Vincenzo De Luca di fatto potrebbe puntare su tanti altri manager: quelli che parteciperanno alla procedura concorsuale e che sono iscritti nell'Albo Nazionale dei dg, valido fino al 2022. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 24 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.254 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Neonato dimesso dal Ruggi salvato dai medici di Polla IL CASO Pasquale Sorrentino Dimesso dal pronto soccorso dell' azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona per un «semplice raffredore», un bambino di 45 giorni ha rischiato di morire per choc settico. A salvarlo sono stati i medici del Luigi Curto di Polla e ora è ricoverato, intubato, all' ospedale di Battipaglia in condizioni serie ma stazionarie. È la vicenda di un neonato originario di Eboli che nelle ultime 72 ore ha vissuto momenti drammatici. Nella giornata della Befana i giovani genitori del piccolo vedendo che respirava male hanno deciso di portarlo all' ospedale di Salerno. Al pronto soccorso del Ruggi viene ricoverato in codice verde e dimesso in quanto gli viene diagnosticato un semplice raffreddore. Il medico aggiunge però di «tenere sotto attenzione» il piccolo e in caso di peggioramento del quadro clinico di provvedere a una rivalutazione ospedaliera. Il giorno successivo, il 7 gennaio, il bambino continua a stare male e allora il padre e la madre decidono di riportarlo in ospedale, ma stavolta scelgono di andare da Eboli a Polla. Il piccolo di un mese e mezzo arriva in condizioni critiche, con una temperatura corporea di 34.9, con grosso deficit respiratorio e senza forze. IL RICOVERO I sanitari di Pediatria, è di turno Salvatore Guercio Nuzio, iniziano le cure del caso ma considerato il grave quadro clinico viene convocato anche il reparto di Rianimazione e allo stesso tempo richiamato in servizio il primario Teodoro Stoduto. Gli anestesisti Luigi De Angelis e Luisa Spinelli usano il pallone di Ambu per Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
permettere al piccolo di respirare e stabilizzare il quadro clinico. Nel frattempo si cerca di il modo di trasferire il bambino a Battipaglia ma è buio e l' elicottero non può volare. Considerata la criticità del caso si pensa anche all' elicottero militare, tuttavia dopo una serie di telefonate, da Napoli parte l' ambulanza di trasporto Neonatale che arriva a Polla e poi porta il bambino a Battipaglia dove viene ricoverato e dove viene tenuto sotto stretta osservazione. Il tutto dopo almeno quattro ore di lavoro da parte delle varie equipe mediche del Luigi Curto di Polla. L' episodio ha anche riportato all' attenzione la problematica del trasporto neonatale in provincia di Salerno. Lo conferma il primario di Pediatria di Polla, Teodoro Stoduto: «Si tratta di una problematica davvero importante. Appare sempre più necessario istituire un trasporto neonatale nella provincia di Salerno, tra le più estese d' Italia. Questo garantirebbe la possibilità a ogni neonato di andare alla Tin - la terapia intensiva per i neonati - di Salerno in tempi brevi e compatibili per curare al meglio il bambino e dare maggiori possibilità di guarigione. Importante un trasporto specifico per Salerno e per il territorio. Necessità importante per la salute dei neonati e anche per avere prontezza di intervento per il personale medico chiamato in causa». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 EAV: € 2.890 Lettori: 216.667 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, protesta degli infermieri sulle ambulanze: “Non si arriva a cinque euro l’ora” Nel Salernitano sulle ambulanze gli infermieri guadagnano 50 euro per 12 ore di servizio, gli autisti la stessa cifra per il doppio delle ore. Questo significherebbe una retribuzione di circa 4 euro l’ora per gli infermieri e 2 euro per i conducenti. Gli infermieri a Salerno La retribuzione percepita sarebbe stabilita dalla convenzione stipulata tra l’Asl e le associazioni che offrono i servizi di assistenza sanitaria. Biagio Tomasco, segretario territoriale del sindacato degli infermieri Nursind, chiede l’intervento della Regione, accusando per la situazione l’organizzazione attuale. Il sindacato chiede di utilizzare nel servizio di emergenza “Gli infermieri che sono collocati nella graduatoria dell’avviso pubblico dell’Asl di Salerno”. La critica di Tomasco riguarda soprattutto una bassissima retribuzione per un lavoro altamente specializzato. “Relativamente alla problematica delle varie Croci che si occupano del servizio 118 in provincia di Salerno, riteniamo ineludibile sradicare talune mal pratiche che avvengono sulle ambulanze, non ultima quella dello sfruttamento lavorativo di tanti giovani che si vedono riconosciuto il loro operato con somme orarie ridicole che non arrivano ai 5 euro l’ora”. Con il decreto 49 venne ribadita la gestione diretta dell’Asl del servizio 118, senza alcun tipo di intermediari. Tomasco conclude ricordando che “l’ultima stesura del Patto per la salute del 18 dicembre 2019 aprirebbe la strada all’immissione in ruolo di nuovo personale formato e con esperienza nel sistema 118 della provincia di Salerno, che potrebbe essere riutilizzato nei momenti di quiescenza del servizio 118, nei pronto soccorso, sanando l’atavica carenza di personale“. Il servizio di Luca Abete Il 27 dicembre il giornalista di Striscia la Notizia si è recato nel Salernitano per indagare sullo sfruttamento degli infermieri. All’ospedale “Curteri” di Mercato San Severino un’assistenza sanitaria gli ha confessato che “L’autista del 118 viene retribuito 20 euro per 12 ore. Ti danno l’assegno ogni 5 del mese però è volontariato, senza nessun contratto. Loro ogni 5 del mese ci fanno il bonifico come recupero spese”. Spostatosi a Sarno, all’ospedale Martiri di Villa Malta, un volontario ha dichiarato: “Noi siamo in nero. Non assunti con la busta paga. Ma non è solo qua. Tutte queste associazioni non vogliono assumere per non pagare le tasse e quindi ci tengono in nero. Un turno di autista, come me, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
12 ore..30 euro“. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 27 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 3.992 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Sei reparti senza dirigenti Santa Maria dell' Olmo in tilt CAVA DE' TIRRENI Simona Chiariello Pediatria, chirurgia, cardiologia, laboratorio di analisi, dermatologia e radiologia: sei reparti senza primari di ruolo. Il pronto soccorso è al collasso per mancanza di medici, infermieri e operatori socio sanitari. Le stesse carenze assillano tutte le divisioni ospedaliere. Peggiora la situazione di emergenza al Santa Maria dell' Olmo. Dopo il grido d' allarme dei sindacalisti della Cisl, accolto dal sindaco Servalli, è trascorso più di un mese. «Promesse e rassicurazione dei dirigenti del Ruggi al sindaco, sono rimaste solo parole - dicono gli operatori cavesi - l' ospedale è al collasso». Tanti i nodi da sciogliere. Si parte dal capitolo primari. Sono ben sei i reparti senza un direttore di ruolo. Da metà di dicembre anche la pediatra ha perso il suo storico primario, il dottore Basilio Malamisura che dopo venti anni lascia la divisione, diventata fiore all' occhiello del presidio e punto di riferimento regionale per la celiachia. Altre cinque divisioni non hanno un direttore di ruolo, ma facenti funzione con forti ripercussione sulla gestione e programmazione dell' attività di reparto. «È evidente che la mancanza di un primario di ruolo - accusano i sanitari - condiziona notevolmente l' andamento del reparto». I DISAGI La situazione si protrae da tempo e indicherebbe, a detta dei sanitari, la scarsa volontà di sostenere le sorti dell' ospedale. A soffrire è soprattutto il pronto soccorso, dove mancano medici ed infermieri, tanto da rendere complicata la composizione dei turni, vista la necessità della presenza di un chirurgo e di un Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
internista. Senza tener conto del personale paramedico: infermieri ed operatori socio sanitari che sono ridotti all' osso. A pagarne le spese è il personale in servizio, che deve sobbarcarsi turni massacranti per assicurare le prestazioni sanitarie. Gli altri reparti non stanno meglio perchè anche nelle altre divisioni l' organico è fortemente ridotto per pensionamenti che sono andati ad intaccare ulteriormente il personale in servizio. La musica è sempre la stessa: pochi medici ed infermieri. Le attività dei reparti e la composizione dei turni è resa possibile solo grazie ai sacrifici del personale in servizio che è costretto a turni massacranti. Al Santa Maria dell' Olmo è ormai da tempo che si convive con le carenze di organico. Emblematico il caso della rianimazione. I medici rianimatori per scongiurare la chiusura del reparto, proprio per i pochi medici in servizio, rinunciarono alle ferie estive. L' equipè ebbe un riconoscimento di merito per il sacrificio. Il pericolo di chiusura fu poi evitato con l' arrivo di rianimatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 24 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.277 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia Analisi, dopo le feste è assalto ai laboratori Sabino Russo Era in programma subito dopo le feste natalizie e puntuale è partito l' assalto ai centri privati per effettuare gli esami diagnostici col ticket. Giusto il tempo di recarsi negli studi dei medici di base, passata l' Epifania, per farsi fare le ricette, e nel giro di appena due giorni gli accessi sono raddoppiati rispetto al mese di dicembre, quando le convenzioni erano chiuse per l' esaurimento dei tetti di spesa assegnati alla specialistica ambulatoriale. L' afflusso, stando alle previsioni delle strutture sanitarie, dovrebbe ulteriormente aumentare nei prossimi giorni, allineandosi così alle situazioni ripetutesi negli anni scorsi. Ed era anche abbastanza prevedibile, soprattutto dopo un mese e mezzo di «lacrime e sangue», a causa dell' esaurimento del budget assegnato per l' ultimo trimestre del 2019. IL TRIMESTRE L' inizio di gennaio, oltre a dare il benvenuto al 2020, coincide anche con l' avvio del primo riparto trimestrale dei fondi dati alle varie branche. Finora, però, complice le festività e il rallentamento dell' assistenza sul territorio, come detto, non si era registrato ancora nessun assalto a laboratori d' analisi e centri privati accreditati, oltre che agli studi dei medici di base. Assalto più volte verificatosi nel corso dei 4 trimestri passati. Per le visite specialistiche ambulatoriali e gli esami diagnostici i cittadini sono tenuti al pagamento del ticket, quota di partecipazione diretta alla spesa pubblica per l' assistenza sanitaria. Sono soggetti al pagamento del ticket tutti gli assistiti, ad eccezione di quelli in possesso di un' esenzione per Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ragioni di reddito, per patologia o per appartenenza a particolari fasce o condizioni sociali. Come unica alternativa, quando le convenzioni con la sanità privata sono chiuse, c' è l' inserimento nelle lunghe liste d' attesa delle strutture pubbliche. Il monitoraggio trimestrale della spesa, introdotto lo scorso anno anche a Salerno, che doveva finalmente evitare il consueto blocco estivo agli esami e alle visite in convenzione, mantenendo sotto controllo la spesa, si è rilevato però un fallimento, contribuendo solo ad anticipare le criticità. Se negli anni passati, infatti, la linea di confine temporale dello sforamento dei budget assegnati alla specialistica ambulatoriale privata convenzionata era fissato tra i mesi di agosto e settembre, lasciando scoperto tutto il periodo che va da ottobre al 31 dicembre, la novità dello scorso anno ha creato un continuo stop and go, che rende evidente la necessità di interventi strutturali e organizzativi. IL FUTURO Su questo punto, a dicembre scorso, una speranza è giunta dal governatore Vincenzo De Luca, che ha preannunciato, con l' uscita dal commissariamento della Sanità campana, un intervento da parte della Regione per eliminare il consueto mese di stop delle prestazioni in convenzione. Allo studio la possibilità di rivedere i fabbisogni e l' eliminazione del riparto trimestrale, ritornando così al monitoraggio annuale. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 2.334 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia Da Potenza corsa al Curto per far nascere la figlioletta POLLA POLLA Pasquale Sorrentino Correre con la gioia nel cuore ma anche la paura e farlo in sicurezza per proteggere la propria moglie e il bebè in arrivo. Un' impresa per il papà di Vietri di Potenza, in Basilicata, che due giorni fa, di primo mattino ha accompagnato in auto la moglie in attesa del secondogenito. Ancora una volta, però, la prossimità territoriale del Punto nascita del Luigi Curto (che copre non solo il Vallo di Diano ma anche parte del Cilento e del Tanagro e della Basilicata) e quindi di un ospedale d' area interna si mostra in tutta la sua importanza. La donna a una ventina di chilometri da Polla ha iniziato il travaglio mentre stava a casa e il parto sembrava imminente tanto che il marito ha preso l' auto e si è diretto verso l' ospedale di Polla. Il neonato, una femminuccia, aveva fretta di venire alla luce, e nell' ospedale valdianese la donna è stata subito assistita dal personale sanitario e soprattutto dallo staff del reparto di ostetricia e ginecologia guidato da Francesco de Laurentiis. Il travaglio è continuato in ascensore ed è stato una corsa contro il tempo per permettere il parto assistito dalla ginecologa Palladino e dal personale infermieristico del reparto. È così nata una femminuccia di oltre tre chili, con enorme gioia dei genitori. La piccola e la mamma stanno bene. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 27 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.044 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia Via il direttore, tre ospedali senza guida NOCERA INFERIORE Nello Ferrigno Un gigante oggi ancor più impantanato in quell' argilla che rischia di soffocarlo. È l' ospedale di Nocera che trascina e avvolge nel suo lento incedere le sue due strutture satelliti, i plessi di Pagani e Scafati. Insieme danno vita al Dea, il Dipartimento di emergenza e accettazione di primo livello. I tre ospedali vanno avanti soltanto grazie all' abnegazione ed alla passione di chi ci lavora, medici, infermieri e tutti gli altri operatori sanitari. Ancora una volta è la carenza di personale a rallentare l' attività, in particolare quella della struttura di riferimento, l' Umberto I. Gran parte dei posti in organico sono rimasti vacanti nonostante le tante promesse. Ma ci sono anche difficoltà di carattere organizzativo. L' ospedale ha perso nei giorni scorsi lo storico direttore sanitario Alfonso Giordano. È andato in pensione. Ma poteva chiedere una proroga. Nei corridoi ospedalieri si dice con insistenza che non l' ha fatto perché stanco di promesse ricevute e mai mantenute. Giordano si è speso molto all' esterno, nelle assemblee pubbliche e sindacali, nelle riunioni con gli amministratori pubblici. Qui ha riportato le promesse ricevute nella catena di comando, Regione Campania e Asl Salerno. Ma sono rimaste promesse vuote. Ed ha lasciato cadere nell' oblio la possibilità di continuare a lavorare per l' ospedale. Lui evita la domanda, ma sembra un dribbling di scarso effetto. Resta il fatto che diversi medici, primari compresi, infermieri, persino tecnici e manutentori parlano di un ospedale acefalo, senza una Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
guida esperta e determinata. Sono deludenti anche i risultati delle tantissime attività dell' amministrazione comunale di Nocera Inferiore che con delibere di consiglio, incontri, assemblee pubbliche e sollecitazioni ha portato a casa pochi spiccioli. Un esempio su tutti le delibere congiunte con Nocera Superiore e Pagani per riavere la classificazione in Dea di secondo livello. I TURNI L' ultima sortita del sindaco Manlio Torquato e del presidente della Commissione sanità Vincenzo Stile, accompagnati dal consigliere comunale Raffaele Lupi, è del 28 dicembre scorso quando hanno incontrato gli operatori di Ostetricia e Ginecologia in perenne affanno nonostante il reparto sia il primo punto nascita dell' intera Asl. Il sindaco ieri mattina ha chiesto un altro incontro al direttore aziendale Mario Iervolino. «L' impegno c' è sempre stato e non escludo la buona volontà dell' Azienda, ma la burocrazia, le norme concorsuali farraginose ed il commissariamento hanno dato risposte quasi nulle» si è sfogato Stile. Anche Pediatria non se la passa bene tanto che l' Asl ha fatto appello ai pediatri di base di coprire i turni notturni in ospedale. «Il vero problema ha detto un primario è che non sanno o non dicono che futuro vogliono dare all' Umberto I». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 22 EAV: € 5.054 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Analisi facili, rito abbreviato per sei L' INCHIESTA Biagio Salvati Scelgono il rito abbreviato 6 dei 41 indagati nell' ambito dell' inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere su una truffa all' Asl di Caserta dove facevano comprare all' ospedale macchinari e materiale medico solo per ottenere tangenti dalla ditta disposta a pagare, dalla quale ottenevano anche vacanze gratis a Capri e a Ischia. L' ammissione al rito abbreviato ha determinato la fissazione di una nuova udienza preliminare per il 18 maggio prossimo dove il gup Emilio Minio deciderà anche sulla richiesta di rinvio a giudizio chiesto dal pm Giuseppe Orso per medici, infermieri, dirigenti, imprenditori ma anche per un politico, come l' ex presidente della Provincia ed ex sottosegretario alla Salute, Domenico Zinzi. Quest' ultimo è indagato marginalmente in quanto avrebbe fatto eseguire ad una sua stretta parente alcune analisi del sangue all' Ospedale di Caserta senza passare per la registrazione attraverso il sistema Cup del nosocomio. L' inchiesta ruota attorno alle ipotesi di reato, a vario titolo e in concorso, di corruzione, falso, truffa, peculato. Nel procedimento però figurano la titolare di un laboratorio di analisi di Caivano, Vincenza Scotti e suo marito direttore del reparto di Patologia, Angelo Costanzo (accusati con altri di associazione a delinquere) e, rispettivamente sorella e cognato del ras dela Nco Pasquale Scotti che fuggì, proprio dall' ospedale di Caserta, nel 1983 ed è stato catturato solo 31 anni di latitanza in Brasile. Scotti e Costanzo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
hanno scelto il rito abbreviato così come Angelina Grillo di Marcianise, Giovanni Baglivi di Santa Maria a Vico, Giuseppe Canzano e Maddalena Schioppa di Caserta. Quarantuno le richieste di rinvio a giudizio del pm che archiviò però quattro posizioni di persone ritenute immediatamente dopo del tutto estranee alla vicenda: quelle del dottor Diego Paternosto responsabile del Pronto Soccorso, Rossella Scialla, Giovanna Pontillo ed Enrico Gentile. Tutti tra l' altro erano stati accusati di ipotesi marginali. Tra i destinatari della richiesta di rinvio a giudizio spicca però anche un ex membro della terna commissariale straordinaria, Leonardo Pace ed anche Giulio Liberatore, direttore sanitario «anziano» che aveva i requisiti per ricoprire la qualifica di facente funzione nella direzione sanitaria, incarico però non affidatogli. Secondo le indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere, nel corso del tempo Costanzo avrebbe monopolizzato il laboratorio di analisi dell' ospedale, usandolo per svolgere esami per lo studio di sua moglie. In pratica, secondo l' accusa, al Sant' Anna venivano eseguite le analisi dei clienti del laboratorio della Scotti con un risparmio di spese per quest' ultima e a scapito dell' azienda ospedaliera. Naturalmente, Costanzo non avrebbe messo su il sistema da solo. Il suo braccio destro, ritengono gli inquirenti, era il tecnico di laboratorio Angelina Grillo, l' unica che il 25 luglio scorso finì in carcere. Per i coniugi Scotti-Costanzo il gip dispose infatti i domiciliari, ma la Grillo risponde anche di truffa in quanto risultava al lavoro ma era allo stadio per una partita e di avere ordinato per l' ospedale forniture non necessarie. Quest' ultima vicenda le sarebbe servita per farsi consegnare dai rappresentanti dei macchinari una tangente di 5mila euro che poi avrebbe usato per corrompere un commissario che aiutasse suo figlio a superare un concorso pubblico. Dopo due mesi in carcere, la Grillo - difesa dagli avvocati Mario Mangazzo e Pasquale Raucci era passata ai domiciliari. Nel processo sono impegnati anche gli avvocati Claudio Sgambato, Giuseppe Stellato, Vittorio Giaquinto ed altri. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 9 EAV: € 688 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania «Sanità, poca omogeneità riguardo ai precari» IL SEGRETARIO CISL FP NAPOLI. Lorenzo Medici, il segretario regionale della Cisl Fp, lancia l' allarme precari. «In Campania ci sono delle Asl che prorogano i precari per un anno e altre che manifestano volontà di interrompere i contratti. Non c' è nessuna linea guida omogenea nella gestione dei precari e ciò rischia di mandare in tilt i servizi sanitari campani». L' allarme di Medici arriva a distanza di tre mesi dal presidio organizzato lo scorso ottobre sotto palazzo Santa Lucia. Un allarme messo ancora una volta nero su bianco e stavolta indirizzato anche al ministro della salute, Roberto Speranza. «Lo scorso 2 gennaio abbiamo chiesto ancora una volta un incontro al commissario ad acta Vincenzo De Luca e al direttore generale per la tutela della salute Antonio Postiglione, affinché si stabiliscano delle condizioni paritarie per tutti - ha continuato Medici - ma soprattutto di attivare le procedure concorsuali riservate ai precari della sanità e alla proroga dei contratti a tempo determinato fino al 31 dicembre 2022». Una richiesta che secondo il sindacato dovrebbe essere coerente alle scelte che la Regione ha effettuato in passato considerando sia la legge di stabilità che il decreto milleproroghe. «Crediamo che le numerose richieste di incontro disattese oltre a ledere le inconfutabili prerogative sindacali, sulle quali a breve il giudice ordinario su nostra iniziativa sarà chiamato ad esprimersi - siano lesivi dei diritti individuati che sono garantiti per legge al personale precario della Campania». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 26 EAV: € 6.329 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Botte e violenze in ospedale il caso dei drappelli di polizia L' ANALISI A giorni, il 15 gennaio, sulle ambulanze saranno operative le telecamere: serviranno? Quasi sicuramente non in via preventiva, ma soltanto ai fini di identificare gli autori degli episodi di violenza di cui in queste ultime settimane c' è stata una particolare recrudescenza. Il punto è proprio questo: che cosa effettivamente occorre fare per impedire che questi episodi avvengano? Le concause sono molte e sono tutte note, quindi non siamo di fronte solo ad un problema di polizia ovvero da scaricare sulle forze di polizia. Ma certamente le misure da adottare in questo campo possono essere affinate. E tra le misure la più attuale resta quella dell' apertura dei drappelli di polizia all' interno degli ospedali. Una questione di cui si è discusso molto, nel passato, a livello centrale. E su cui sarebbe opportuno che si tornasse a discutere: uno spunto di riflessione per il ministro dell' Interno Luciana Lamorgese che l' altro giorno - di fronte alla recrudescenza del fenomeno a Napoli - non ha potuto far altro che annunciare ciò che era già noto: l' installazione delle telecamere sui mezzi di soccorso. Cioè si è fermata al passato. Perchè andrebbe ridiscussa la possibilità di riaprire i drappelli di polizia? Il problema è generale, la chiusura è avvenuta in tutta Italia, ma Napoli ha una specificità. Qui peraltro lo spiegamento delle forze dell' ordine è particolare, con un impiego di unità più evidente che altrove. Si tratterebbe di riuscire a razionalizzare l' impiego degli uomini. Il vecchio drappello di polizia è a tutti gli Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
effetti un posto di polizia, e cioè un presidio visibile con operatività ridotta ma con funzioni specifiche. In genere un posto di polizia andrebbe collocato in un luogo particolarmente frequentato senza soluzione di continuità, con una particolare entropia. Un luogo fortemente vissuto e con forti criticità. Come è appunto un ospedale. Non vi sono dati certi, ma a occhio e croce in un ospedale come il Carderalli transitano nelle ventiquattro ore circa cinquantamila persone. Calcolando i tremila dipendenti, i mille posti letto sempre occupati, gli oltre duecento accessi al pronto soccorso, i familiari e gli amici in visita, gli addetti ai servizi e i dipendenti delle ditte che operano a vario titolo, si arriva a quella cifra. Un posto di polizia non controlla cinquantamila persone ma certamente riesce ad avere un quadro stabile e chiaro di ciò che accade in quella che è a tutti gli effetti una città e svolge una funzione deterrente. In più interviene con un tempismo che in questi casi è fondamentale e non incide su altri servizi già ingolfati. A dire il vero, al Cardarelli il drappello di polizia c' è. E' l' unico ospedale napoletano in cui è rimasto aperto; in Campania c' è solo un altro ospedale nella stessa condizione, il Ruggi di Salerno. Ma entrambi sono aperti solo di mattina: dopo le 14 chiudono. Organizzato così, il posto di polizia è un pannicello caldo. L' apertura dei drappelli, giorno e notte, è stato sollecitato più volte dai responsabili dei maggiori nosocomi. La risposta è sempre la stessa ed è stata data anche recentemente durante un vertice in prefettura a Napoli: mancano gli uomini. Ma a conti fatti, un drappello con due addetti impiegherebbe lungo l' arco delle 24 ore non più di 12 uomini, tenendo conto di tutte le necessità. Cinque drappelli in tutta Napoli succhierebbero agli altri uffici di polizia poco più di una cinquantina di uomini. Anche il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, più volte e recentemente si è detto contrario a quest' ipotesi. Ma è facile immaginare che la sua posizione sia determinata essenzialmente dal timore di perdere uomini impegnati in altri compiti, non già da una reale convinzione. Oltretutto, una innovazione di questo tipo non dipenderebbe direttamente dalla questura ma andrebbe concordata con i vertici del Dipartimento e quindi in un' ottica nazionale. E, per la parte dipendente dal contesto locale, andrebbe mediata in diverse sedi: un' operazione non semplice. Quella dei drappelli resta però una scelta da prendere in considerazione. L' unica, dopo il flop di tutte le altre misure. Pur avendo chiare tutte le concause del fenomeno che è innanzitutto culturale ed affonda le radici in pratiche invalse. Ma, appunto, lo Stato nell' organizzare la sua azione su un territorio deve sì attenersi a parametri universali e nazionali però non può non tenere conto delle specificità locali, armonizzando tale azione ai contesti di riferimento. a.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2020 Pagina 2 La Città di Salerno Argomento: Sanità Campania Commissario addio Ma restano i ticket Salvatore De Napoli SALERNO Prorogati per un altro anno i ticket per la compartecipazione alla spesa sanitaria. In altre parole, anche per tutto il 2020 saranno in vigore i pagamenti per le cure termali, sulla farmaceutica e le visite specialistiche in Campania. Aboliti, però, i superticket, sia nazionale sia regionale. Confermate, inoltre, le esenzioni al pagamento dell'aliquota per alcune fasce della popolazione, le stesse che ne hanno beneficiato in questi anni. A scomparire dalla lista dei pagamenti sono i codici bianchi, quello con cui si classificano le richieste presso le strutture ospedaliere di cure sanitarie che in realtà potevano essere somministrate dalla guardia medica o dal medico di famiglia. Quest'ultima decisione, però, rientra in una disposizione più ampia del ministero della Salute di far rientrare anche questi codici nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, quelli che devono essere garantiti ad ogni cittadino italiano. Per i campani si tratta di un buon risparmio. Una visita ambulatoriale richiedeva un ticket di 56 euro, formato da 36 euro di compartecipazione ordinaria, e dieci euro di super ticket nazionale e dieci euro di quello regionale. Lo scorso anno, la Campania ha abolito per la sua parte i 10 euro di contribuzione speciale (quelli di sua competenza) e altrettanto ha fatto il Governo nazionale con i suoi 10 euro su proposta del ministro Roberto Speranza, a capo del dicastero della Salute. Il costo del ticket scende, ad esempio, a 36 euro per una visita ambulatoriale, con una riduzione di circa il 36%. Rimangono quindi solo i ticket ordinari, che molti speravano venissero aboliti per una sanità sempre più accessibile. Il debutto dei ticket. La contribuzione alla spesa sanitaria fu introdotta dal Governo presieduto da Ciriaco De Mita nel 1989 su specifiche cure erogate del settore sanitario pubblico e del privato convenzionato, come le cure termali, l'acquisto dei farmaci, e alcune prestazioni specialistiche come visite mediche o analisi in laboratorio. Nel 2010 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
furono emessi i decreti del commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario regionale campano, il 50 per il ticket sulle spese per le cure termali, il 51 per quelle farmaceutiche, il 53 sul pagamento dei codici bianchi nelle strutture ospedaliere e per le visite specialistiche ambulatoriali. Il 2 gennaio di quest'anno, con pubblicazione sul Burc di martedì scorso, sono stati prorogati i decreti del 2010 numero 50, 51 e 53. Non prorogato il 52 e quindi i codici bianchi non saranno più a pagamento, anche se, in realtà, negli ospedali non se ne vedevano di frequenti, visto che solitamente la classificazione della richiesta di prestazione sanitaria viene sempre individuata almeno in quella verde e quindi non a pagamento. Costi e servizi. Seppur diminuiti i ticket, comunque rimarranno. Dalla Regione Campania sottolineano come questa contribuzione da parte dell'utente sia necessaria per garantire il sistema sanitario regionale; ma questi fondi dovranno servire anche per migliorare la qualità delle prestazioni offerte. Alla determinazione, il commissario ad acta Vincenzo De Luca è arrivato dopo la presentazione dell'istruttoria tecnico- amministrativa effettuata dalla Direzione generale per la tutela della salute ed il Coordinamento del Sistema sanitario regionale. «Siamo contenti che il Governo abbia deciso di abolire il superticket nazionale dal settembre prossimo. Noi in Campania già nel 2018 avevamo abolito il superticket regionale. Siamo sulla stessa linea. Sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali comprese le analisi il risparmio passerà da 10 a 20 euro da settembre ha affermato Franco Picarone, presidente della Commissione regionale al Bilancio - Rimane il nostro impegno a migliorare ancor di più la sanità campana dopo l'impresa della fuoriuscita dal commissariamento. Abolire definitivamente il ticket? Deve decidere lo Stato». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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