Media Monitoring per 23-07-2019 - Rassegna stampa del 23-07-2019 - Ospedale Ruggi d'Aragona

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Media Monitoring per 23-07-2019 - Rassegna stampa del 23-07-2019 - Ospedale Ruggi d'Aragona
23-07-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 23-07-2019
Media Monitoring per 23-07-2019 - Rassegna stampa del 23-07-2019 - Ospedale Ruggi d'Aragona
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      23/07/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Nino Buonocore in jazz in onore di San Pantaleone ............................................................... 1
      20/07/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT
            Agosto, ospedale mio non ti conosco a Salerno ..................................................................... 3
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 4
      23/07/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Anffas, fondi finiti stop prestazioni ai bimbi autistici ............................................................. 4
      23/07/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Grave ragazzo in ospedale, serve sangue del gruppo "0 negativo" ....................................... 5
      23/07/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ospedale, tecnici «fuorilegge» indagati dopo il blitz del Nas ................................................. 6
      23/07/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Simposio su sindrome di Sjögren ........................................................................................... 8
Sanità Campania ............................................................................................................................... 9
      23/07/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Angiografo ko: infartuati sanniti curati al «Moscati» ............................................................. 9
      23/07/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Asl, i consiglieri blindano Morgante «Rimarrà con noi» ....................................................... 11
      23/07/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO SUD)
            Asl-sindacati, a Sorrento scontro sugli infermieri ................................................................ 13
      23/07/2019 - IL ROMA
            Autismo, il giudice: bimbo ha diritto all' intera terapia ........................................................ 15
      23/07/2019 - IL MATTINO
            «Ambulanze dei clan a noi Cardarelli vietato» ..................................................................... 17
      23/07/2019 - IL MATTINO
            «Buona Sanità», premio a chi ha salvato Noemi .................................................................. 19
      23/07/2019 - IL MATTINO
            «Iannelli votato solo al lucro pazienti usati come "materiale"» ............................................ 20
      23/07/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Di Santo: «Già riparato, e ne avremo altri due» ................................................................... 22
      23/07/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO NORD)
        Schiaffeggia la dottoressa della guardia medica e fugge ..................................................... 24
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 25
      23/07/2019 - LA STAMPA
            "Luce verde all' immunoterapia" .......................................................................................... 25
      23/07/2019 - LA STAMPA
            "Missione compiuta" La super-protesi ripara l' ernia e poi sa come scomparire .................. 27
      23/07/2019 - LA REPUBBLICA
            "Stiamo bene ma la sanità è malata" ................................................................................... 29
      23/07/2019 - IL SOLE 24 ORE
            A Piacenza il primo progetto europeo salva-cuore ............................................................... 31
      23/07/2019 - LA REPUBBLICA
            Aiuto ho un insetto nell' orecchio ......................................................................................... 33
      23/07/2019 - IL SOLE 24 ORE
            Allarme fibrillazione per 1,1 milioni di anziani ..................................................................... 35
      23/07/2019 - CORRIERE DELLA SERA
            «Fumare dà il cancro» «E non è neanche figo» .................................................................... 36
      23/07/2019 - IL SOLE 24 ORE
            «Noi già li usiamo, ora vanno ridotti gli accessi» ................................................................. 38
      23/07/2019 - AVVENIRE
            Charlie e Alfie: quando la giustizia decide sulla vita ............................................................ 39
      23/07/2019 - CORRIERE DELLA SERA
            Così l' Intelligenza artificiale cambia le professioni ............................................................. 40
      23/07/2019 - IL SOLE 24 ORE
            Dai treni alle società sportive: defibrillatori ovunque per legge .......................................... 42
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23/07/2019 - LA STAMPA
     Il sangue diventa universale ................................................................................................ 44
23/07/2019 - LA REPUBBLICA
     L' iniziativa Al Bambino Gesù un ambiente non ospedaliero ................................................ 46
23/07/2019 - LA REPUBBLICA
     Lo scienziato che scova il Dna tossico .................................................................................. 47
23/07/2019 - LA REPUBBLICA
     Ma non è solo una roba da grandi ........................................................................................ 49
23/07/2019 - IL SOLE 24 ORE
     Pronto soccorso, dai colori ai numeri per ridurre le attese .................................................. 51
23/07/2019 - LA REPUBBLICA
     Quando la testa scoppia ....................................................................................................... 53
23/07/2019 - LA REPUBBLICA
     Rapporto Crea Servizi bocciati in sei regioni del Sud ........................................................... 55
23/07/2019 - LA REPUBBLICA
     Santo botulino liberaci dal dolore ........................................................................................ 56
23/07/2019 - LA REPUBBLICA
     Se il caldo fa impazzire il cuore ............................................................................................ 58
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23/07/2019                                                                                                                Pagina 8

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

        Nino Buonocore in jazz in onore di San Pantaleone

 Concerti, riti sacri e prevenzione. I
 medici        dell'azienda     ospedaliera
 universitaria di Salerno onorano San
 Pantaleone, medico, martire, protettore
 della città di Ravello. La sera del 25
 luglio ci sarà "Nino Buonocore in jazz".
 Non solo riti liturgici ma anche corsi di
 basic life support in piazza mentre al
 presidio ospedaliero "Costa d'Amalfi" ci
 sarà l'open day total prevention.
 L'evento che si protrarrà per tutti il corso
 della settimana partirà domani sera alle
 19.30 con la santa messa celebrata da
 sua     eccellenza     monsignor     Orazio
 Soricelli, arcivescovo della diocesi Amalfi
 - Cava ed a seguire ci saranno le
 testimonianze del direttore generale
 dall'azienda ospedaliera universitaria
 San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona,
 Giuseppe Longo e del preside della
 facoltà di medicina e chirurgia dell'Unisa
 Carmine Vecchione, dove è previsto un
 omaggio a Luigi Condorelli, padre della chirurgia moderna che in vita scelse il
 territorio del comune di Ravello come luogo di riposo e meditazione. Giorno 25 luglio
 invece, dopo la santa messa delle 18.00, alle ore 19.00 all'interno del duomo vi sarà
 "Ravelli pignus optium", la presentazione della ristampa anastatica della prima
 edizione della "Vita del glorioso martire San Pantaleone medico, protettore della
 città di Ravello, per D.Ferdinando Mansi, Roma, 1857", custodita all'interno della
 biblioteca Vallicelliana di Roma. Presentazione a cura del Comune di Ravello,
 dell'associazione "Ravello Nostra" e della parrocchia Santa Maria Assunta. A seguire
 alle ore 20.00 sempre all'interno del duomo vi sarà "Le note di Sigilgaida", un
 concerto d'organo di Berdard Foccroulle a cura della Fondazione Ravello. Giornata
 clou della settimana sarà quella del 25 quando in piazza duomo, dalle 15.00 alle
 18.00 vi saranno corsi di basic life support a cura dell'associazione Givi di Battipaglia
 mentre al "Costa d'Amalfi" vi sarà l'open day total prevention a cura del Comune di
 Ravello, dell'associazione "Avrò cura di te" e della parrocchia Santa Maria Assunta.
 L'evento "Nel segno di Pantaleone di Nicomedia" prevede visite mediche gratuite
 nelle seguenti specializzazioni: broncopneumologia, cardiologia, diabetologia,
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ecografia, ematologia, endocrinologia, flebologia, ginecologia, pediatria e senolo gia,
con prenotazione obligatoria al 3393295417. Alle 19.30 dopo la santa messa di
chiusura del Novenario ed il canto del Te Deum vi sarà la testimonianza del dottor
Giancarlo Accarino capo del dipartimento "torre del cuore" della azienda ospedaliera
universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona. Alle 21.00 "Nino Buonocore in
jazz", concerto offerto dall'amministrazione comunale. Giorno 26 invece si parte
dalla mattina, con il Gran Concerto Bandistico "Città di Conversano", itinerante per il
paese, mentre alle 12.00 c'è la "Matinée nei giardini di villa Rufolo". Alle 20.00 vi
sarà l'esposizione della statua del Santo mente alle 21.00 piazza duomo ospiterà un
programma di musica sinfonica ed operistica. Nella giornata del 27 luglio dalle 7.30
alle 12.00 saranno tenute le sante messe, alle 12.00 vi sarà la "Matinée in piazza
duomo", alle 19.00 dopo la santa messa celebrata dall'abate dell'abbazia
benedettina di Cava de' Tirreni, Michele Petruzzelli vi sarà la processione per le vie
del paese, alle 21.45 il grande spettacolo pirotecnico ed il tutto verrà concluso dal
Gran Concerto Bandistico "Città di Conversano" che segnerà la fine dei
festeggiamenti.

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20/07/2019
                                             lacittadisalerno.it
                                                                                                                           EAV: € 482
                                                                                                                           Lettori: 2.533
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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             Agosto, ospedale mio non ti conosco a Salerno

 Il direttore medico del “Ruggi” spiega il
 taglio dei 50 posti letto per le ferie del
 personale «Con la carenza del personale
 di comparto non è possibile organizzare
 il piano ferie senza tagliare i posti letto.
 E poi per legge, da giugno ad agosto, il
 personale ha diritto di godere della ferie
 estive e bisogna concedere non meno di
 15 giorni a ciascuna unità. Pertanto col
 personale che abbiamo a disposizione è di fatto inevitabile non applicare un piano di
 riduzione dei posti letto...». Il direttore medico di presidio dell’Azienda ospedaliera
 universitaria “Ruggi d’Aragona” Angelo Gerbasio, giustifica così il taglio di posti letto
 effettuato al “Ruggi” per l’intero mese di agosto. Marcella Cavaliere
 ©RIPRODUZIONE RISERVATA L'ARTICOLO COMPLETO SUL GIORNALE IN EDICOLA
 OGGI

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23/07/2019                                                                                                                Pagina 7

                                                                                                                          EAV: € 838
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

       Anffas, fondi finiti stop prestazioni ai bimbi autistici

 SANITÀ      ACCREDITATA       Da     lunedì
 prossimo non saranno erogate più
 prestazioni     Senza     fondi    diventa
 complicato assicurare le prestazioni
 necessarie a quanti si rivolgono ai centri
 A breve saranno esauriti i tetti di spesa
 per l' assistenza alle persone disabili che
 così non riceveranno più assistenza. La
 denuncia arriva dall' Anffas i cui
 operatori, quotidianamente si prendono
 cura ed assistono decine e decine di
 ragazzi e persone che presentano
 problemi di disabilità. A farne le spese,
 della mancanza di fondi saranno in prima
 battutta i ragazzi autistici, che non
 potranno ricevere assistenza in altri
 luoghi e gli anziani. Una situazione che si
 ripresenta ciclicamente quella dell'
 esaurimento dei tetti di spesa e che
 ciclica mente tiene con il fiato sospeso
 sia gli ammalati ma soprattutto le
 famiglie che si ritrovano a dover fare i
 conti non la mancata erogazioni di prestazioni essenziali per i propri cari affetti da
 determinate patologie. Dalle comunicazioni rese dall' Anffas, presieduta da Salvatore
 Parisi, dal prossimo lunedì saranno sospese tutte le prestazioni a quanti
 quotidianamente frequentano i centri. A farne le spese, come già detto, saranno
 soprattutto le persone e in particolare i bambini affetti dallo spettro dell' auti smo e
 le persone anziane. Una notizia che si è diffusa rapidamente creando allarme tra i
 familiari dei pazienti. Si spera che la situazione possa rientrare nel breve tempo
 possibile. Era lo scorso mese di giugno quando le famiglie si ritrovarono di fronte alla
 stessa sistuazione. All' epoca Salvatore Parisi convocò una conferenza stampa
 spiegando sottolineando la preoccupazione "per i ritardi dell' amministrazione
 regionale e local e delle agenzie pubbliche, cioè sanità, scuola e lavoro, nell'
 applicazione delle norme e della riorganizzazione dei servizi a favore di persone, in
 particolare bambini e adolescenti, con disturbo dello spettro dell' autismo"."

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23/07/2019                                                                                                               Pagina 19

                                                                                                                         EAV: € 539
                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

     Grave ragazzo in ospedale, serve sangue del gruppo "0
                           negativo"

 POLLA Serve del sangue gruppo 0
 negativo. Tutti i donatori potrebbero
 recarsi in ospedale di Polla centro
 trasfusionaleper donare sangue da
 trasferire    al    giovane    bisognoso.
 Ovviamente       la  comunicazione     dal
 nosocomio è rivolta a tutti i donatori
 anche con gruppi sanguigni diversi
 perché effettuino la loro donazione in
 questo periodo estivo proprio per chi ne
 ha purtroppo bisogno, alimentando le
 scorte. All' appello hanno già risposto
 diverse decine di donatori di sangue che
 da ieri mattina si sono recati all'
 ospedale "Luigi Curto" di Polla per
 donare il sangue 0 negativo. Questo
 dopo l' appello lanciato per un ragazzo di
 Caggiano ricoverato in gravi condizioni
 nel reparto di Rianimazione e bisognoso
 appunto di sangue 0 negativo. Così da
 tutta la provincia stanno arrivando
 donatori di sangue e sono stati accolti
 dall' équipe medica guidata dal dirigente Carmine Oricchio. Pur se tante sono state
 le donazioni, c' è ancora bisogno del prezioso liquido. Enzo Colabene.

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23/07/2019                                                                                                                Pagina 26
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 4.047
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

  Ospedale, tecnici «fuorilegge» indagati dopo il blitz del Nas

 PAGANI Daniela Faiella Sequestri del Nas
 in ospedale: la procura di Nocera
 Inferiore avvia un' indagine per abuso di
 ufficio, peculato ed esercizio abusivo
 della professione. Ci sarebbero già i
 primi indagati. Il condizionale è d'
 obbligo dal momento che sull' attività c'
 è il massimo riserbo, perché ci sono
 ancora verifiche in corso. Ieri mattina i
 carabinieri del Nucleo antisofisticazione
 e sanità di Salerno sono tornati nel
 presidio di Pagani per acquisire altra
 documentazione e nuovo materiale
 ritenuto di interesse investigativo. Si
 tratta della seconda fase di un' attività
 scattata circa dieci giorni fa con un
 primo blitz degli uomini dell' Arma che,
 coadiuvati dagli ispettori del servizio di
 Prevenzione e Protezione dell' Asl
 Salerno, passarono al setaccio alcuni
 reparti dell' Andrea Tortora, partendo
 dall' anatomia patologica, al piano terra
 della struttura. Proprio in quel reparto i
 militari del maggiore Ferrara riscontrano
 le anomalie maggiori, procedendo al sequestro di campioni biologici e dispostivi
 medico-diagnostici in vitro Ivd, scaduti di validità. Gran parte dei campioni furono
 rinvenuti nella stanza di un dirigente medico, non presente al momento del blitz: 35
 contenitori con all' interno reperti istologici, immersi in formalina, tutti privi sia delle
 indicazioni concernenti la tracciabilità e la riconducibilità sia del protocollo di
 ingresso della struttura. LE VERIFICHE Sembra che i frammenti di tessuto, sottoposti
 a sequestro cautelativo sanitario, fossero conservati in uno scatolone, lungo la
 parete della stanza, in modo non conforme a quando disposto dalle linee guida del
 ministero della salute circa «tracciabilità, raccolta, trasporto, conservazione e
 archiviazione di cellule e tessuti per indagini diagnostiche di anatomia patologica»
 del 2015. Nell' ambito della stessa attività i militari del Nas sottoposero a sequestro
 oltre 1500 dispositivi medico-diagnostici in vitro Ivd, scaduti di validità, e sorpresero
 quattro tecnici di laboratorio che erano intenti a lavorare nel reparto nonostante
 fossero sprovvisti della necessaria iscrizione all' albo professionale. Gli esiti di quella
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attività, verbalizzati in una dettagliata informativa, finirono quel giorno stesso sulla
scrivania del sostituto della procura di Nocera Inferiore Anna Chiara Fasano, che ha
deciso di avviare un' indagine più approfondita per accertare eventuali
responsabilità. Ci sarebbero già i primi indagati. Peculato, abuso d' ufficio e esercizio
abusivo della professione le ipotesi di reato per cui si indaga. L' inchiesta potrebbe
allargarsi ulteriormente, anche alla luce dei nuovi controlli, scattati ieri mattina. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA.

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23/07/2019
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                          Simposio su sindrome di Sjögren

 In occasione della quinta Giornata
 Mondiale della Sindrome di Sjögren, che
 sarà celebrata il 27 Luglio prossimo,
 l'Animass       Onlus,      l'Associazione
 Nazionale Italiana Malati Sindrome di
 Sjögren, ha organizzato per questa
 mattina, alle 11, nella Sala conferenze
 dell'Ordine dei Medici la presentazione di
 un     simposio    per    confrontare     e
 approfondire prospettive della malattia.
 La     Giornata   Mondiale     organizzata
 dall'Associazione    Nazionale     Italiana
 Malati Sindrome di Sjögren è patrocinata
 dall'Istituto Superiore di Sanità, dal
 Ministero della Salute, dal Comune di
 Salerno, dall'Università degli Studi di
 Salerno, dall'Ordine dei Medici e degli
 Odontoiatri della Provincia di Salerno,
 dall'Asl di Salerno, dalla Federfarma
 Salerno, dalla Fimmg di Salerno,
 dall'Ordine delle Ostetriche di Salerno,
 dall'Aidm, dall'Azienda ospedaliera San
 Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, dall'Azienda ospedaliera Universitaria di Verona,
 dalla Direzione Generale dell'Ulss 9. All'incontro di questa mattina parteciperanno: il
 presidente dell'Ordine dei Medici, Giovanni D'Angelo ; il presidente dell'Albo degli
 odontoiatri, Gaetano Ciancio ; i membri del Consiglio Direttivo e Commissione
 Odontoiatrica; la referente delle malattie rare Asl Salerno, Maria Immacolata Borrelli
 ; il responsabile della Medicina Legale dell'Inps Salerno, Oscar Petruzzella ; il
 dirigente Medico Servizio Igiene e Medicina del Lavoro Asl Salerno, Vincenzo Ronca ;
 la presidente Animass Onlus, Lucia Marotta ; la rappresentante provinciale delle
 Donne Medico, Giuseppina Plaitano .

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23/07/2019                                                                                                                Pagina 22
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 5.318
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                          Argomento: Sanità Campania

       Angiografo ko: infartuati sanniti curati al «Moscati»

 IL GUASTO Luella De Ciampis Si è sentito
 male nella notte tra domenica e lunedì, l'
 ambulanza del 118 è intervenuta e l'
 uomo, 89 anni, di Montesarchio, è stato
 trasportato all' ospedale «Moscati» di
 Avellino e non al «Rummo» di
 Benevento, decisamente più vicino. Un
 episodio che ha fatto scattare una serie
 di interrogativi su motivi di tale scelta. È
 stato poi accertato che, in effetti, il
 personale del 118 ha agito nel rispetto
 delle linee guida, che indicano di
 tutelare     la    vita    del     paziente
 trasferendolo nella struttura ospedaliera
 inclusa nella rete Ima (infarto miocardico
 acuto) più vicina al luogo di provenienza,
 se perfettamente funzionante. E quella
 «perfettamente funzionante» non era in
 quel momento il «Rummo», dove per
 circa 20 giorni non è stato attivo il
 servizio di emodinamica, perché l'
 angiografo in dotazione all' unità
 complessa di Cardiologia interventistica
 e Utic era rotto, e quindi, non sarebbe
 stato possibile eseguire le angiografie e le coronarografie, indispensabili mezzi
 diagnostici per constatare i danni subiti dai grossi vasi, in seguito a un esordio
 improvviso come l' attacco cardiaco, che colpisce i pazienti ricoverati in urgenza. I
 PRECEDENTI Il caso dell' anziano di Montesarchio è stato preceduto nell' arco di
 tempo in questione da altri tre episodi di altrettanti infartuati sanniti trasferiti non al
 «Rummo» ma presso l' ospedale del capoluogo irpino. Le procedure delineate dal
 protocollo della rete Ima, prevedono che l' infartuato venga stabilizzato in
 ambulanza e trattato con farmaci specifici per arrivare nella struttura ospedaliera
 più vicina, che abbia un' unità coronarica perfettamente attrezzata e inserita nella
 rete Ima, creata nell' area Avellino/Benevento, a ottobre 2017, tra il «Rummo», l' Asl
 di Benevento, che gestisce il servizio del 118 e l' azienda ospedaliera «Moscati» di
 Avellino. Lo scopo del sistema è quello di «tagliare» i tempi di intervento,
 effettuando direttamente la diagnosi in ambulanza, con il supporto della Cardiologia
 del «Rummo». L' infarto del miocardio, primo tra le cause di morte in Italia, è
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provocato dall' occlusione di un' arteria coronarica, che blocca l' irrorazione di una
porzione del cuore. In assenza di un intervento medico tempestivo, il blocco può
distruggere completamente il tessuto del muscolo cardiaco, portandolo alla morte.
Gli attacchi cardiaci, come è risaputo, devono essere trattati tempestivamente, al
fine di ridurre al minimo i danni al miocardio, con l' uso di farmaci che
contribuiscono alla diminuzione dei sintomi acuti associati e, ricorrendo alla
chirurgia, nel più breve tempo possibile. La rete per l' infarto miocardico è soggetta
a regole ferree e imprescindibili, per cui qualora le strutture inserite nel sistema,
dovessero perdere i requisiti di massima efficienza richiesti, ne devono essere
estromessi. L' ANOMALIA La vicenda del paziente infartuato, non è tuttavia l' unica
segnalazione arrivata negli ultimi giorni, perché al «Moscati» martedì scorso è stato
trasportato un paziente con disturbi cardiaci, portato in prima istanza in un altro
ospedale del Sannio, in cui non è stato possibile ricoverarlo, perché l' unità
coronarica era chiusa. Una chiusura temporanea, probabilmente legata alla carenza
di personale e all' impossibilità di garantire l' assistenza ospedaliera soprattutto nel
periodo delle ferie di luglio e agosto, perché se c' è carenza di personale medico e
infermieristico in organico, diventa difficile, se non addirittura impossibile, riuscire a
organizzare i turni lavorativi, rispettando le ore di riposo imposte al personale
sanitario dalla legge 161 dell' Unione europea, in assenza di un gruppo di operatori
ai quali, per legge, spettano anche le ferie estive. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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23/07/2019                                                                                                                    Pagina 24

                                                                                                                              EAV: € 5.452
                                                                                                                              Lettori: 107.296
                                              Argomento: Sanità Campania

      Asl, i consiglieri blindano Morgante «Rimarrà con noi»
 Michele De Leo
 L' INCONTRO «La direttrice Morgante
 rimarrà ancora a lungo su questo
 territorio per completare i tanti progetti
 avviati». Nel giorno in cui la manager Asl
 di Avellino Maria Morgante traccia in
 occasione dell' inaugurazione dell' Unità
 di accoglienza permanente per le
 persone in stato vegetativo e di minima
 coscienza       presso     la      struttura
 polifunzionale per la salute di Bisaccia
 un breve bilancio dei suoi tre anni alla
 guida dell' Azienda, la presidente del
 consiglio regionale Rosetta D' Amelio tira
 la volata per una sua riconferma. Un
 pensiero condiviso pure dall' altro
 consigliere regionale Enzo Alaia secondo
 il quale «chi opera bene merita di essere
 premiato». Dal canto suo, la numero uno
 di via degli Imbimbo traccia un bilancio
 positivo. «Abbiamo fatto tanto - dice -
 Siamo una grande famiglia che lavora
 bene ed è in grado di raggiungere
 obiettivi    importanti».     Il   direttore
 generale dell' Asl si sofferma su alcuni
 dei risultati centrati, senza tralasciare i progetti in itinere, dalla teleradiologia all'
 unità operativa di cardiologia presso il nosocomio di Sant' Angelo dei Lombardi, fino
 all' ospedale di comunità all' interno della struttura polifunzionale per la salute di
 Bisaccia, «a basso livello assistenziale, con dieci posti letto, dove saranno impegnati,
 per sei ore al giorno su sei giorni alla settimana, i medici del territorio». La Morgante
 si sofferma soprattutto sulla «struttura ad alta complessità» appena inaugurata. «Si
 tratta dice di un servizio che mancava sul territorio: la Suap (speciale unità di
 accoglienza permanente, ndr) di Bisaccia, unitamente con la struttura accreditata di
 Pratola Serra, copre l' intero fabbisogno della provincia e vedrà la presenza di
 personale medico e infermieristico specializzato». Non manca, il direttore generale,
 un riferimento al Progetto Pilota dell' alta Irpinia che dirottando i primi 3,5 milioni di
 euro disponibili sul capitolo della sanità «ha consentito di assicurare nuovi servizi al
 territorio. Questa zona ha bisogno ulteriormente di implementare l' offerta dei servizi
 ma, prima ancora, ha bisogno di vedersi garantire il diritto alla salute». «Registriamo
                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
aggiunge la presidente D' Amelio una straordinaria risposta della sanità grazie ai
fondi del Progetto Pilota: abbiamo il dovere di offrire condizioni dignitose a chi vive
nella sofferenza». Sulla collaborazione tra le amministrazioni locali e l' Azienda
sanitaria si sofferma il sindaco di Teora Stefano Farina, in rappresentanza del
presidente della Città dell' alta Irpinia, Ciriaco De Mita. «Tutto questo evidenzia non
nasce a caso: l' area pilota ha fatto qualcosa di concreto, anche se troppo spesso le
emergenze prevalgono sulle cose realizzate. È tempo di ripartire da questi posti e da
quanto abbiamo fatto». Soddisfatto per una struttura sempre più punto di
riferimento per il territorio è il sindaco di Bisaccia Marcello Arminio. «Stiamo facendo
rivivere ammette una struttura che era stata chiusa: quello di oggi è un tassello
importante, ma c' è ancora molto da fare. Il sogno è quello di poter riaprire, nella
nostra comunità, un vero e proprio ospedale». «Inaugurare una struttura simile
chiosa il Vescovo di Sant' Angelo dei Lombardi, Pasquale Cascio significa
incoraggiare le persone che hanno familiari in queste condizioni: prima di avviarsi in
discorsi sul fine vita, è lecito chiedersi quanta voglia e disponibilità abbiamo per
stare al fianco di questi malati in stato di bassa responsività. È necessaria grande
responsabilità». La Suap è ubicata al quarto piano della struttura di Bisaccia ed «è
dotata di dieci posti letto distribuiti in cinque unità residenziali. È realizzata per l'
accoglienza e la permanenza per periodi programmati, garantendo il benessere agli
ospiti, insieme ad un buon livello di assistenza tutelare e di comfort alberghiero». ©
RIPRODUZIONE RISERVATA.

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23/07/2019                                                                                                                Pagina 33
                           Il Mattino (ed. Circondario Sud)
                                                                                                                          EAV: € 3.490
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                          Argomento: Sanità Campania

         Asl-sindacati, a Sorrento scontro sugli infermieri

 LA POLEMICA Ciriaco M. Viggiano Da una
 parte l' Asl Napoli 3 Sud che annuncia il
 reclutamento di 200 infermieri e venti
 operatori socio-sanitari. Dall' altra i
 sindacati Fsi-Usae e Nursing Up che, in
 un documento inviato anche alla Procura
 della Repubblica e ai sindaci della
 Costiera, denunciano la presenza di un
 solo infermiere per l' intera unità di
 Medicina dell' ospedale di Sorrento. Al
 centro dello scontro la carenza di
 personale che da tempo affligge le
 strutture sanitarie della Costiera e
 adesso scatena nuove preoccupazioni. A
 far scattare nuovamente l' allarme è l'
 episodio dell' 8 luglio scorso, quando una
 paziente è stata trasferita dall' unità di
 Medicina di Sorrento a un altro ospedale.
 Ad accompagnarla un medico e un
 collaboratore professionale sanitario. Nel
 frattempo, stando a quanto segnalato
 dai sindacati, un solo infermiere ha
 dovuto prestare assistenza a undici
 pazienti con patologie complesse dalle
 14 alle 20. I BUCHI IN ORGANICO «Di chi è la responsabilità - chiedono i
 rappresentanti dei lavoratori - quando un reparto viene lasciato con un solo
 collaboratore professionale sanitario? Così non si possono garantire i livelli essenziali
 di assistenza». Di qui la richiesta di incontro per «fare chiarezza su quale tipo di
 assistenza dare ai pazienti» negli ospedali della Costiera dove, sempre secondo i
 sindacati, mancherebbero almeno venti infermieri: un' emergenza più volte
 denunciata dal Tribunale per i diritti del malato e dalla Consulta per la sanità di
 Sorrento. A stretto giro la replica dell' Asl, alle prese con la carenza anche di figure
 come neuropsichiatri, radiologi e specialisti in medicina d' urgenza: «Di qui al 2021 è
 prevista l' assunzione di più di 200 infermieri che in gran parte recluteremo
 attingendo alla graduatoria del concorso bandito dall' ospedale Cardarelli», fa
 sapere il direttore sanitario aziendale Luigi Caterino. In più, agli ospedali di Sorrento
 e di Vico Equense sono già stati destinati sette dei venti operatori socio-sanitari
 tratti da una graduatoria stilata dall' Asl Napoli 2 Nord e nella quale l' Asl Napoli 3
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Sud ha deciso di pescare per rimediare ai problemi legati al personale ormai ridotto
all' osso. «Scelte - conclude Caterino - che testimoniano l' attenzione riservata dall'
azienda anche agli ospedali della Costiera». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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23/07/2019                                                                                                                Pagina 29

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

      Autismo, il giudice: bimbo ha diritto all' intera terapia

 AFRAGOLA Il Tribunale di Napoli Nord
 accoglie il ricorso di una famiglia e
 ordina all' Asl di assicurare le risorse
 AFRAGOLA. L' Asl Napoli 2 Nord -
 Distretto di Afragola, deve «fornire ai
 ricorrenti       le   risorse   economiche
 necessarie per garantire la continuità e
 la completezza del trattamento Aba già
 seguito dal minore». È il passaggio
 chiave di una sentenza molto importante
 e attesa nel mondo dell' autismo. IL
 METODO ABA. Ad emetterla è stato il
 giudice del Tribunale di Napoli Nord,
 Maria Caroppoli, accogliendo il ricorso d'
 urgenza di una famiglia di Afragola con
 un figlio autistico, che aveva chiesto che
 il sistema pubblico garantisse l'
 erogazione integrale delle prestazioni
 indicate nel progetto terapeutico. L'
 Istituto superiore di sanità raccomanda
 infatti l' utilizzo più precoce possibile del
 metodo Aba nel trattamento dei piccoli
 con disturbi dello spettro autistico, ma le
 Asl non hanno strutture pubbliche
 specializzate e ai genitori spesso non resta che metter mano al portafogli. EROGATE
 7 ORE SU 13. Nel coso in oggetto, in pratica, su 13 ore prescritte nelle terapie per il
 bambino, solo 7 venivano erogate, a causa della indisponibilità da parte del centro
 riabilitativo. Un ricorso che il giudice ha considerato giuridicamente fondato. ZA». Si
 tratta del trattamento Aba, che il minore non riusciva a seguire in maniera completa.
 Salvatore Cimmino, che oltre ad essere il ricorrente è anche il presidente di Autismo
 Campania Onlus, spiega che si tratta di un intervento intensivo «che in tenera età
 può fare la differenza, può garantire una vita il più possibile dignitosa, migliorandone
 la qualità». Dunque si tratta di una cosa molto importante sia per chi è affetto dal
 disturbo che per i suoi familiari. L' associazione Autismo Campania Onlus è na ta
 dopo l' incontro con Autismo Abruzzo Onlus che in Abruzzo ha già ottenuto
 soddisfacenti risultati a sostegno di famiglie con autismo, riuscite, dopo un lungo
 percorso giudiziario, semplicemente a far applicare leggi esistenti. LA SENTENZA.
 Nel ricorso, curato a titolo gratuito dall' avvocato Giovanni Legnini che da tempo
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
segue Autismo Abruzzo Onlus, si precisava, appunto che, su 13 ore prescritte nelle
terapie per il bambino, solo 7 venivano erogate dal centro riabilitativo. Il dispositivo
del giudice Caroppoli ha stabilito che «accoglie il ricorso, in via d' urgenza, per
quanto di ragione e, per l' effetto, ordina all' Asl Napoli 2 Nord Distretto di Afragola,
di fornire ai ricorrenti le risorse economiche necessarie per garantire la continuità e
la completezza del trattamento Aba già seguito dal minore presso il medesimo
centro attualmente frequentante dal minore, con integrazione delle 2 sedute di
neuropsicomotricità extramurarie, delle 2 sedute di fisioterapia in acqua e delle 2
sedute di logopedia». «RISPETTARE I DIRITTI». «Invitiamo tutti a collaborare -
aggiunge Cimmino - e a condivide re le migliori esperienze affinché le famiglie non
siano più sole e le istituzioni siano "stimolate" a rispettare i diritti di tutte le persone
con autismo».

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23/07/2019                                                                                                                 Pagina 25

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                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                           Argomento: Sanità Campania

             «Ambulanze dei clan a noi Cardarelli vietato»
 Leandro Del Gaudio
 «Lavorare al Cardarelli? È impossibile. E
 ben venga l' inchiesta della Dda sulle
 ambulanze in odore di camorra al
 Cardarelli, sono pronto a denunciare, mi
 auguro che al più presto un magistrato
 mi ascolti sullo scandalo delle croci
 dentro e fuori alcuni ospedali». Parla con
 determinazione         Guido       Bourelly,
 amministratore dell' omonimo gruppo
 che dal 1957 si occupa anche di
 trasporto di pazienti in ospedale. Ha
 letto dal Mattino la notizia dell' inchiesta
 condotta dalla Dda (indaga il pm
 Alessandra Converso) sui presunti
 contatti clandestini tra personale interno
 al Cardarelli e alcuni manager di
 ambulanze e si dice pronto a fare nomi
 su un sistema bollato come «corrotto e
 privo di controlli». Un' inchiesta su strani
 monopoli in cui è stato sentito come
 testimone il dirigente Asl Ciro Verdoliva:
 qual è il suo giudizio? «Per me, per il mio
 gruppo,     lavorare    al   Cardarelli    è
 impossibile. Non mi riferisco solo agli
 appalti che vanno sempre agli stessi, su cui prima o poi sarebbe necessario fare
 chiarezza, ma anche alle rare volte in cui qualche cliente mi chiama dall' interno di
 una corsia per aver un servizio dalla nostra azienda di ambulanze». Cosa accade?
 «Si parte dai vigilantes che ti fanno mille problemi all' ingresso; poi certi soggetti ci
 seguono fino in corsia, per controllare cosa facciamo, arrivano persino a interrogare
 il mio personale con fare minaccioso». Calma, un attimo. Chi segue chi? Chi fa le
 domande? «È accaduto di recente. Sono quelli delle altre ambulanze, che stazionano
 sistematicamente in ospedale, che presidiano il triage e che controllano se ci sono
 altri professionisti del settore che entrano - sottolineo: legittimamente - in un
 ospedale pubblico a fare il proprio mestiere». E cosa vogliono? «Intimidire,
 minacciare. Lo dicono in modo esplicito: Il Cardarelli è nostro, guai a voi se entrate
 qua dentro. E a nulla serve ribadire che se un cliente ti chiama dalla corsia, non ti
 puoi rifiutare di andarlo a prendere. Ma poi a che titolo ti seguono? Che diritto hanno
 loro di presidiare il Cardarelli o qualsiasi altro ospedale?». La Dda di Napoli ha
               Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
acquisito i tabulati delle telefonate interne al Cardarelli: sospettano che qualcuno
avvisi sempre le stesse aziende, quando c' è da svolgere un servizio. Ma prestazioni
tanto delicate non vengono regolate da appalti? «Quelle delle chiamate dall' interno
è solo la punta di un iceberg e non è neppure l' aspetto più grave». In che senso?
«Partiamo dagli appalti. È da queste procedure che bisogna fare chiarezza. Vede,
spesso vincono agenzie che hanno organici costituiti da volontari, usati come
lavoratori in nero. Sono associazioni di volontariato in cui è facile inserire soggetti in
odore di camorra o lavoratori in nero spacciati per assistenti: è una evidente
violazione del regime di concorrenza, dal momento che ci sono aziende come la mia
che pagano stipendi e contributi a dipendenti, senza ricorrere a strane forme di
volontariato». Ha mai denunciato queste presunte irregolarità? «Anni fa,
denunciammo tutto: ci incendiarono una macchina e vennero a sparare dentro le
nostre abitazioni. Ma sono pronto a rilanciare, mi auguro che un magistrato al più
presto decida di ascoltarmi, sono pronto a fornire un' altra testimonianza». Il
Cardarelli è l' ospedale più importante del sud, anche se di recente ha fatto notizia
la storia dei furbetti del cartellino denunciati, non crede che sia esagerato parlare di
presìdi abusivi in quell' ospedale? «È cronaca vera, realtà vissuta dai miei operatori.
Quando raramente ci accostiamo a quella struttura, c' è chi ci ostacola, chi ci segue,
fino a quando qualcuno si avvicina a noi per farci il solito interrogatorio: chi siete?
Che ci fate qua? E ancora, ci dicono: Ma non lo sapete che l' ospedale è nostro?.
Basterebbe allontanare queste persone dai triage e dalle corsie, impedire
stazionamenti interni, agevolare solo il lavoro di chi entra in quella cittadella
ospedaliera forte di un appalto o perché chiamato da un paziente che nutre fiducia
per un certo operatore. Poi bisogna fare pulizia negli appalti: basta con le imprese
che inquadrano finti volontari (senza pagare le tasse) o che assoldano soggetti in
odore di camorra. Possibile che sul servizio trasporto infermi nessuno abbia
realmente intenzione di fare pulizia?». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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23/07/2019                                                                                                                 Pagina 31

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                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                           Argomento: Sanità Campania

             «Buona Sanità», premio a chi ha salvato Noemi

 Oggi, alle 11,30 presso la sala «Caduti di
 Nassiriya» del Consiglio regionale, al
 Centro Direzionale, consegna dei premi
 «Buona Sanità» a chi «si è distinto nei
 rispettivi campi profondendo impegno,
 umanità e abnegazione nel loro lavoro».
 L' iniziativa è promossa dal consigliere
 regionale Francesco Emilio Borrelli. «Si
 tratta di un modo per ringraziare chi ha
 svolto il proprio lavoro in maniera
 encomiabile - spiega Borrelli -. In un'
 epoca      in   cui    emergono     spesso
 comportamenti contrari alla deontologia
 è necessario mostrare anche l' altra
 faccia della medaglia». I premi saranno
 consegnati dal presidente del Consiglio
 regionale Rosa D' Amelio e dal
 consigliere Borrelli. Ecco a chi: Giacomo
 Carrisi, Pasquale Formisano, Ciriaco
 Pedicini e Raffaele De Nardo del Psaut di
 San Bartolomeo in Galdo per aver
 salvato, nel maggio 2017, una donna
 colpita da un trauma commotivo; Dario
 Formigli, Michelantonio Maffeo (premio
 in memoria) e Ciriaco Pedicini dello stesso presidio per aver salvato, nell' agosto
 2018, la vita a un infartuato; il caporeparto dei vigili del fuoco Vincenzo Gilardi e l'
 autista Antonio Raggi per aver tratto in salvo una donna; la I Unità malattie infettive
 del Cotugno, nell' ottobre 2018; il chirurgo Angelo Sorge del San Giovanni Bosco per
 aver operato un 93enne affetto da ernia inguinale; la Terapia del dolore del
 Cardarelli per l' attività quotidiana; il personale dell' ospedale Santobono per aver
 salvato la vita alla piccola Noemi; il reparto di Medicina di Urgenza del Cto per aver
 permesso ad una malata terminale di coronare il suo sogno d' amore, permettendole
 di celebrare le nozze all' interno del reparto. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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23/07/2019                                                                                                                Pagina 25

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                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                          Argomento: Sanità Campania

         «Iannelli votato solo al lucro pazienti usati come
                            "materiale"»

 LA       SENTENZA        «L'      istruttoria
 dibattimentale ha dimostrato la notevole
 propensione di Paolo Iannelli verso il
 proprio lucro, anche a discapito dei
 pazienti che si interfacciavano con lui».
 È uno dei punti più delicati delle
 motivazioni della sentenza che ha
 condannato a nove anni l' ortopedico
 Paolo Iannelli a nove anni di reclusione
 (associazione      per      delinquere      e
 concussione). Una vicenda amara,
 culminata nella lettura del verdetto di
 primo grado tre mesi fa dalla prima
 sezione penale, al termine delle indagini
 condotte dal pm Henry John Woodcock
 (che aveva chiesto una condanna a otto
 anni). In oltre duecento pagine, i giudici
 confermano un punto: l' esistenza del
 «sistema Iannelli», capace di dirottare
 pazienti del reparto di ortopedia dal
 Cardarelli alla clinica privata Villa del
 Sole. In che modo? Costruendo situazioni
 di     soggezione      per      i   pazienti
 traumatizzati, posti di fronte alla
 prospettiva di lunghe attese (anche con lo spauracchio di scioperi di anestesisti, mai
 in realtà riscontrati a dibattimento), creando le condizioni per dimissioni in vista del
 ricovero nella clinica di famiglia. Una versione confermata, come scrivono i giudici di
 primo grado: «Il teste Trotta (un medico, ndr) ha riferito a dibattimento la
 considerazione che Iannelli mostrava nei confronti dei pazienti, che venivano dal
 professore appellati con il termine materiale». Ed è ancora Trotta ad aver delineato
 «l' atteggiamento di Paolo Iannelli come quello di una persona prepotente e
 arrogante con i colleghi, forte di una stretta struttura gerarchica, atteggiamento di
 persona che si ergeva su di un piedistallo, di una persona che voleva fare il
 padreterno». Passaggi che impongono la prima penale ad escludere le attenuanti
 generiche, di fronte a una «personalità propensa a commettere nuovi reati motivati
 dal fine di lucro». Assolto per alcuni episodi di concussione, ma condannato per

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associazione per delinquere e per altri casi di concussione, ora l' ex primario punta a
fare ricorso in appello. Difeso dal penalista Maurizio Loiacono, Iannelli ha sempre
respinto l' accusa di aver fatto pressione per spingere alcuni pazienti a farsi
ricoverare nella clinica privata. Non era l' unico imputato. A due anni e otto mesi,
per un unico episodio di concussione, è stato condannato un altro medico, Mario
Chiantera (difeso dal penalista Claudio Lanzotti), mentre il Tribunale ha assolto dall'
accusa di associazione a delinquere e falso Marco Von Arx, ex amministratore di Villa
Del Sole (era difeso dal penalista Manlio Pennino), in una vicenda in cui il reato di
truffa è stato dichiarato prescritto; assolto anche Massimiliano Mandato, (difeso dall'
avvocato Carlo Carandente Giarrusso), che rispondeva di peculato, mentre il
Tribunale ha accolto le conclusioni difensive degli avvocati Giuseppe e Alessandra
Pellegrino, costituiti parte civile per conto del Cardarelli. IL CASO Durissima la
testimonianza agli atti del paziente Alberto Saldi, operato per traumi alle braccia nel
2010 a Villa del Sole, dopo aver chiesto di lasciare il Cardarelli. Figlio di agricoltori -
spiegano i giudici - lascia l' ospedale dopo una degenza su una barella, senza
neppure un cuscino, per farsi ricoverare in clinica dove pagò 9mila euro. E il primario
gli avrebbe detto, «qui al Cardarelli non sappiamo da chi verrai operato...». l.d.g.

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23/07/2019                                                                                                                 Pagina 22
                                   Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                           EAV: € 3.793
                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                           Argomento: Sanità Campania

             Di Santo: «Già riparato, e ne avremo altri due»

 L' INTERVISTA L' INTERVISTA Sulla
 vicenda è intervenuto il direttore
 sanitario dell' azienda ospedaliera,
 Giovanni Di Santo, per chiarire i motivi
 del temporaneo blackout della rete Ima.
 Direttore Di Santo, cosa è accaduto in
 Cardiologia? «L' angiografo è stato rotto
 per circa 20 giorni. E c' è stata necessità
 di attendere i tempi tecnici necessari
 perché fosse aggiustato, in quanto,
 trattandosi di un' attrezzatura che non è
 più in produzione, abbiamo dovuto far
 arrivare il pezzo di ricambio dalla casa
 madre, che non è in Italia. Tuttavia,
 attualmente l' angiografo è già stato
 ripristinato e da ieri mattina è
 perfettamente funzionante». Quindi,
 cosa si è reso necessario fare? «Il 3
 luglio si è rotto e immediatamente, il
 direttore della Cardiologia, Marino
 Scherillo, ha verificato il guasto tecnico e
 lo ha comunicato. Quindi, sono stati
 presi i contatti con la direzione sanitaria
 del Moscati che ha dato la piena
 disponibilità a prendere in carico i pazienti provenienti dal nostro ospedale. Lo scopo
 della rete Ima è proprio quello di garantire, comunque ai pazienti l' assistenza
 necessaria anche in caso di imprevisti». Come funziona la rete Ima? «Se un
 infartuato non può ricevere le cure necessarie a Benevento, a causa di un qualsiasi
 problema tecnico, viene trasportato ad Avellino, senza perdere tempo prezioso. Non
 è un caso isolato ed è già accaduto, ma comunque fa parte dell' accordo stipulato
 nel 2017. In quest' ottica, può accadere anche l' inverso, vale a dire che l' ospedale
 di Avellino abbia necessità di servirsi dell' unità cardiologica del Rummo. Allo stato
 attuale, abbiamo ripreso la normale attività relativa alle angiografie e siamo già
 inseribili nella rete Ima, da cui eravamo stati sospesi a causa del guasto». Quali
 provvedimenti ha intenzione di adottare l' ospedale, per evitare che si verifichino
 episodi del genere? «Intanto, il 16 luglio abbiamo fatto una delibera per l'
 installazione di due nuovi angiografi, da destinare alla sala emodinamica dell' unità
 complessa di Cardiologia. C' è il massimo dell' impegno da parte della direzione
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strategica per potenziare le attrezzature in dotazione all' azienda ospedaliera, per
evitare che si creino interruzioni forzate del servizio di assistenza a causa di guasti
improvvisi. Avendo a disposizione due angiografi nuovi, oltre questo che ha qualche
anno in più, non dovremmo avere più difficoltà del genere. Ma comunque, la
preziosa e imprescindibile collaborazione con il Moscati, continuerà a rappresentare
un valido reciproco supporto». l.d.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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23/07/2019                                                                                                               Pagina 32
                         Il Mattino (ed. Circondario Nord)
                                                                                                                         EAV: € 2.626
                                                                                                                         Lettori: 107.296
                                         Argomento: Sanità Campania

     Schiaffeggia la dottoressa della guardia medica e fugge

 Prima le minacce e gli insulti e poi l'
 aggressione vera e propria. E' stata una
 nottata piena di tensione quella vissuta l'
 altro giorno al presidio sanitario San
 Giovan Giuseppe di Ischia Ponte, il
 poliambulatorio della asl che ospita
 anche i locali dove operano i sanitari
 della guardia medica. Una dottoressa in
 servizio nell' ambulatorio è stata
 aggredita da un uomo che si era rivolto
 al servizio territoriale notturno per un
 controllo alla moglie e per farle fare un'
 iniezione, cosa questa non prevista fra i
 compiti      della     guardia     medica,
 considerato che occorre rivolgersi ai
 pronto soccorso degli ospedali. L' uomo
 era visibilmente alterato quando è
 entrato nell' ambulatorio ed al rifiuto
 opposto dalla dottoressa di praticare l'
 iniezione ha alzato i toni della polemica.
 Il diverbio è degenerato al punto tale che
 la dottoressa ha rimediato prima un paio
 di spintoni e poi anche qualche
 schiaffone in pieno viso. Dopo l'
 aggressione, l' uomo (che è in via di identificazione) si è allontanato dal presidio
 urlando. Nelle ore successive, la vittima ha sporto denuncia querela contro il suo
 aggressore mentre la asl Napoli 2 nord ha attivato le procedure interne previste dai
 protocolli di sicurezza in questi casi e sicuramente verranno presi ulteriori
 provvedimenti per garantire i professionisti che prestano servizio presso la guardia
 medica. Sull' episodio è intervenuto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco
 Emilio Borrelli, che ha ricordato che sono in forte aumento gli episodi di aggressione
 contro il personale di presidi medici e pronto soccorso. © RIPRODUZIONE
 RISERVATA.

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23/07/2019                                                                                                                Pagina 33

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                                                                                                                          Lettori: 418.324
                                          Argomento: Sanità nazionale

                          "Luce verde all' immunoterapia"
 NICLA PANCIERA
 Progetto contro il tumore al colon-retto
 "L' obiettivo sono le mutazioni del Dna"
 nicla panciera Le cellule neoplastiche
 sono      alcuni    dei    bersagli    del
 pattugliamento operato senza sosta dal
 nostro sistema immunitario, come un
 predatore a caccia di presenze aliene.
 Proprio «Predator» è il nome di un
 progetto di ricerca che mira a capire i
 meccanismi       della   resistenza    all'
 immunoterapia da parte del tumore del
 colon retto, la seconda causa di
 mortalità oncologica in Italia. «Predator»
 intende comprendere le ragioni dell'
 alterato riconoscimento delle cellule
 tumorali da parte dei linfociti T e
 studiare il comportamento di alcune
 cellule - le soppressorie di derivazione
 mieloide o Mdsc - che aumentano in
 determinate condizioni patologiche e
 inibiscono così l' immunità antitumorale.
 «Ci serviremo di organoidi tumorali,
 miniaturizzazioni in vitro e in 3D che
 mantengono le proprietà dei tessuti originari, prelevati dai pazienti», spiega il
 responsabile del progetto Carmine Carbone, ricercatore del Laboratorio di oncologia
 medica del «Comprehensive Cancer Center», appena inaugurato al Policlinico
 Gemelli e diretto da Giampaolo Tortora. Quella degli organoidi è una tecnologia d'
 avanguardia, che il gruppo multidisciplinare guidato da Carbone combinerà con le
 tecnologie genomiche come la «Next generation sequencing» e con la bioinformatica
 nel tentativo di arrivare a nuove conoscenze e sviluppare terapie innovative. I
 tumori del colon-retto sono un insieme di neoplasie che colpiscono il colon, il retto,
 la giunzione retto-sigmoidea e l' ano. Si tratta del secondo tumore più frequente in
 Italia con 51.300 casi nel 2018 e 18.935 decessi. Cifre ragguardevoli, anche a causa
 della crescente diffusione dei fattori di rischio: consumo di carni rosse, insaccati e
 zuccheri raffinati, oltre a fumo, alcol, sedentarietà e sovrappeso. Ma sono coinvolti
 anche l' anticipazione diagnostica e l' invecchiamento della popolazione. Questo
 tumore si può curare: se in uno stadio iniziale la chirurgia, eventualmente associata
 alla chemioterapia, è in genere risolutiva, nel caso di metastasi si rende necessario
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
un trattamento farmacologico: consiste nella chemioterapia in combinazione con
farmaci a bersaglio molecolare. Quanto all' immunoterapia, la ricerca è frenetica.
Spiega il biologo: «Secondo uno studio internazionale, apparso su "Nature Medicine",
il cancro del colon-retto si suddivide in quattro categorie, ciascuna con
caratteristiche differenti». Che riguardano, ad esempio, il tipo di cellula cancerosa, il
metabolismo e le mutazioni genetiche. All' incirca il 90% dei casi di tumore del
colon-retto rientra in questi sottotipi, nei quali a cambiare è anche il livello della
«instabilità dei microsatelliti», caratteristica associata alla refrattarietà all'
immunoterapia: «Più il tumore è instabile, più il suo Dna va incontro a mutazioni che
sono riconosciute dal sistema immunitario e lo rendono più sensibile alle terapie
immunoterapiche». Infatti, per i casi più avanzati con microsatelliti instabili, la
Food&Drug Administration Usa ha approvato due immunoterapici, gli anticorpi anti-
Pd1 pembrolizumab e nivolumab, e poi la combinazione di nivolumab con
ipilimumab, anticorpo anti-Ctla4. «L' obiettivo è duplice - spiega il responsabile di
"Predator" -: vogliamo sviluppare una piattaforma di interazione tra organoidi e
sistema immunitario e analizzare i meccanismi molecolari. Da qui puntiamo ad
arrivare a nuove soluzioni, come interventi di editing genetico con cui sopprimere
eventuali geni e altri di sviluppo di "target therapy" contro i bersagli molecolari». Il
progetto è il vincitore assoluto di «Research to care», il bando a sostegno della
ricerca indipendente promosso dalla Direzione Medica di Sanofi Genzyme, divisione
specialty care di Sanofi. Ha battuto oltre 250 progetti nelle aree di onco-ematologia,
malattie rare, neurologia e immunologia. A disposizione ci sono 500 mila euro,
equamente suddivisi tra il primo classificato in assoluto e i quattro migliori progetti
per ogni area. - c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Un obiettivo della tecnica di
«Next generation sequencing» è creare la carta di identità genetica di ogni tumore
Carmine Carbone è ricercatore Nel Laboratorio di oncologia medica DEl Policlinico
Gemelli DI ROMA.

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