Unione della Romagna Faentina - venerdì, 22 maggio 2020

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Unione della Romagna Faentina - venerdì, 22 maggio 2020
Unione della Romagna Faentina
    venerdì, 22 maggio 2020
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Unione della Romagna Faentina
                                                    venerdì, 22 maggio 2020

Prime Pagine

 22/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                                                 4
 Prima pagina del 22/05/2020

 22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                                                      5
 Prima pagina del 22/05/2020
 22/05/2020    Il Sole 24 Ore                                                                                               6
 Prima pagina del 22/05/2020
 22/05/2020    Italia Oggi                                                                                                  7
 Prima pagina del 22/05/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 22/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                           8
 Prima pagina
 22/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49                                                                 9
 «Nuovo Pronto soccorso, piove già dentro»
 22/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49                                                                11
 'Priorità alla scuola' domani in piazza
 22/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49                                                                12
 Centri estivi, bando per i gestori. «E intanto mappiamo gli spazi»
 22/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50                                                                14
 Il ritorno degli ambulanti: «Pronti a ripartire»

 22/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50                                                                16
 «Trasferimenti e ingressi da rivedere»

 22/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35                                                                17
 Boom di test sierologici Uno su dieci è positivo

 22/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35                                                                19
 «Primo contagio a marzo, tre su sette non ce l' hanno fatta»

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 30                                                           21
 «La Curia dia gratis l' ex Seminario, e lo Stato paghi le spese»
 22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 30                                          MICHELE DONATI   23
 Si cercano spazi per i centri estivi L' assessora Sangiorgi: «Ripensare la scuola e renderla migliore»
 22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 31                                                           24
 Marradi e Palazzuolo: via libera agli spostamenti verso il Faentino
 22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 31                                                           25
 Addio a Maria Chiara Turci, economista e docente universitaria
 22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 31                                                           26
 Manuela Rontini visita le Terme di Riolo dopo la riapertura
 22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3                                                            27
 Case al mare ora è boom di richieste Si torna a credere in un'estate normale
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 22 maggio 2020
22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 13                                            28
 Gli uffici della questura riaprono al pubblico ma senza code

 22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 19                                            29
 Anche Greta Brunelli ha deciso di restare a Faenza
 22/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 26                                            30
 FAENZA

Stampa Locale

 22/05/2020    La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 5                                                         31
 La scuola domani torna in piazza "A settembre tutti in classe"

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 22/05/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                                      33
 La Ue approva gli aiuti regionali alle aziende
 22/05/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                                      34
 Scuole e strade via libera a 1,3 miliardi di lavori
 22/05/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 7                                                                      35
 Comuni, procedure espropriative da settembre
 22/05/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 12                                                    Gianni Trovati   37
 Zone rosse, caos Comuni esclusi dai fondi

 22/05/2020    Italia Oggi Pagina 35                               PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO      39
 Pioggia di fondi sugli enti locali

 22/05/2020    Italia Oggi Pagina 36                                                   SERGIO TROVATO       42
 Bar e ristoranti, esenzioni Tosap e Cosap a effetto ritardato

 22/05/2020    Italia Oggi Pagina 36                                                  MATTEO BARBERO        44
 Tanti aiuti ma con il contagocce
 22/05/2020    Italia Oggi Pagina 37                                                                        46
 P.a., rientro limitato in ufficio
 22/05/2020    Italia Oggi Pagina 39                                                                        48
 Emilia-Romagna, 8,7 mln per scuole senza amianto
 22/05/2020    Italia Oggi Pagina 39                               PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI     49
 Enti locali, fondi per lo sport
 22/05/2020    Italia Oggi Pagina 39                                                                        51
 Il Lazio stanzia 2,5 milioni per i mini-enti
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[ § 1 § ]

     venerdì 22 maggio 2020
                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

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Unione della Romagna Faentina - venerdì, 22 maggio 2020
[ § 2 § ]

            venerdì 22 maggio 2020
                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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[ § 3 § ]

            venerdì 22 maggio 2020
                                                      Il Sole 24 Ore

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[ § 4 § ]

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                                                         Italia Oggi

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[ § 1 5 8 8 0 2 3 1 § ]

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                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                           Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina

                          Prima pagina Faenza Lugo

                                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 8
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 22 maggio 2020
[ § 1 5 8 8 0 2 0 2 § ]

                          venerdì 22 maggio 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Nuovo Pronto soccorso, piove già dentro»
                          Interrogazione del consigliere regionale Andrea Liverani alla giunta Bonaccini: «Sette milioni di investimenti e si
                          segnalano già diversi disagi»

                          Il taglio del nastro e i lavori di ricucitura. A pochi mesi dall' inaugurazione
                          del nuovo Pronto soccorso di Faenza la pioggia avrebbe già fatto
                          capolino negli interni dell' ospedale: a denunciarlo è il consigliere
                          regionale Andrea Liverani che sul tema ha depositato un' interrogazione
                          alla giunta guidata dal presidente Bonaccini. «Ammontano a oltre sette
                          milioni gli investimenti per i lavori di ristrutturazione del Pronto soccorso
                          dell' ospedale di Faenza, ma in alcuni ambulatori piove già dentro. I nuovi
                          locali - accusa Liverani - erano stati aperti al pubblico lo scorso
                          novembre, in piena campagna elettorale, dal presidente della Regione
                          Stefano Bonaccini, ma appaiono già in parte inutilizzabili, in particolare le
                          stanze riservate alle emergenze». È lì che si sarebbero verificati i disagi
                          maggiori, stando a quanto Liverani è riuscito a documentare. «Molti
                          utenti hanno inoltre segnalato la presenza quasi quotidiana di elettricisti
                          e idraulici, alle prese con interventi continui per sopperire alle falle di una
                          ristrutturazione molto costosa e che pare essersi dimostrata non all'
                          altezza». La cerimonia di inaugurazione del Pronto soccorso raccolse anche a suo tempo critiche bipartisan per
                          quelli che da alcuni furono giudicati toni eccessivamente trionfalistici - il nuovo Pronto soccorso rappresentava
                          effettivamente un notevole motivo di soddisfazione per la città, ma l' ospedale di Faenza era pur sempre reduce da
                          anni di dure battaglie per la salvaguardia dei reparti di Pediatria e Ginecologia - al punto da essere seguita nell' arco di
                          pochi giorni dalle dimissioni del presidente della commissione Sanità di palazzo Manfredi Massimiliano Penazzi.
                          Liverani nella sua interrogazione ricorda come l' ospedale degli Infermi non serva solo il bacino di Faenza e dei
                          cinque comuni limitrofi, ma funga da presidio sanitario anche per cittadini che risiedono nelle province di Forlì-
                          Cesena e Firenze, nello specifico per chi vive nei territori di Modigliana, Tredozio, Marradi e Palazzuolo sul Senio.
                          «Quello che è stato notato dagli utenti del Pronto soccorso è un disagio evidente per le circa 100mila persone cui è
                          destinata questa importante struttura sanitaria». Sono passate appena poche settimane dal crollo che investì una
                          palazzina dell' Ausl non lontana dall' ospedale: la parte superiore della struttura, dove erano in corso dei lavori di
                          rifacimento, rovinò su se stessa, invadendo sale e uffici, dove calcinacci e altri materiali erano andati ad accumularsi
                          sopra scrivanie e sedie, in quel momento fortunatamente non occupate da nessun dipendente dell' Ausl. Liverani
                          segnala infine come al momento gli utenti si trovino ad affrontare anche altri disagi: «Il parcheggio esterno alla
                          struttura ospedaliera è tuttora solo in parte utilizzabile, perché ancora incompleto».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 22 maggio 2020
[ § 1 5 8 8 0 2 0 2 § ]

                          venerdì 22 maggio 2020

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il consigliere leghista chiede che sia messa in campo al più presto una soluzione definitiva per il problema. Filippo
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                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 10
[ § 1 5 8 8 0 2 0 8 § ]

                          venerdì 22 maggio 2020
                          Pagina 49

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          FAENZA

                          'Priorità alla scuola' domani in piazza
                          Manifestazione alle 15.30: il Comitato chiede il rientro a settembre

                          Domani alle 15.30 il comitato 'Priorità alla scuola' ha organizzato
                          manifestazioni in sedici piazze di altrettante città italiane, tra cui piazza
                          del Popolo a Faenza, per chiedere il rientro a scuola a settembre perché
                          «la 'didattica a distanza' è la didattica dell' emergenza» e «non è possibile
                          proporla come soluzione per il nuovo anno scolastico 20/21». Il
                          Comitato chiede anche al Governo «più insegnanti, assunzione precari e
                          precarie, più personale Ata, più scuole, più spazi (ovvero rendere agibili le
                          strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e
                          utilizzare spazi dismessi), più educazione all' aperto, più risorse per la
                          scuola pubblica». Un' iniziativa che segue la lettera-appello firmata da 85
                          mila persone inviata lo scorso 18 aprile al ministro dell' Istruzione Lucia
                          Azzolina.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 11
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Centri estivi, bando per i gestori. «E intanto mappiamo gli spazi»
                          Faenza, l' assessore all' Infanzia Simona Sangiorgi al lavoro in vista dell' 8 giugno: «In attesa del protocollo regionale»

                          Uno dei temi che sta maggiormente tenendo in apprensione le famiglie
                          dopo il lockdown è l' incertezza sulle modalità di apertura dei centri
                          ricreativi estivi, i Cre, offerti da società sportive, cooperative e altri
                          soggetti, dove lasciare i figli, dalla mattina fino al pomeriggio. Si tratta di
                          strutture accreditate alle quali le famiglie con componenti che lavorano,
                          nel periodo estivo, guardano con grande interesse. A Faenza sono ben
                          33 Cre che hanno operato lo scorso anno e che accolgono centinaia di
                          bambini dai 3 ai 13 anni, tenendoli impegnati con giochi e momenti
                          dedicati alla didattica e tanto altro. In questa fase, per il distanziamento
                          sociale a cui tutti siamo tenuti, le linee guida per l' operatività di questi
                          centri dovranno essere riformulate dalla Regione. Fino ad allora, chi
                          lavora e ha figli che non possono rimanere soli in casa o andare da
                          parenti è in stato di preallarme. Le incertezze sono tante ma ci sono
                          anche alcuni paletti fissi. Di certo al momento si sa che le attività
                          potranno iniziare dall' 8 giugno, anche se i nuovi regolamenti sono attesi
                          la prossima settimana. Intanto è stato chiarito il rapporto numerico educatore-bambini. Per i piccoli dai 3 ai 5 anni
                          sarà di un educatore ogni 5 bambini; per la fascia 6-11 anni, di 1 ogni 7 e per quella dai 12 ai 17 anni di 1 a 10. Tra i
                          nodi da sciogliere c' è invece la possibilità di concedere spazi pubblici e le modalità di funzionamento dei Cre in aree
                          chiuse. «Dalla regione - spiega l' assessore di riferimento, Simona Sangiorgi - ci è stato assicurato che entro la
                          prossima settimana verrà emanato il protocollo regionale per regolamentare le attività dei centri estivi e chiarire tutta
                          una serie di aspetti organizzativi e procedurali per l' accoglienza, la gestione dei bambini e l' organizzazione delle
                          varie attività. Per quel che ci riguarda ci stiamo muovendo per farci trovare pronti. Abbiamo infatti messo a punto un
                          tavolo di lavoro che sta stilando una mappa degli spazi che potremmo mettere a disposizione ai centri estivi». Nel
                          frattempo l' Unione ha pubblicato 'Conciliazione vita-lavoro', un bando per i gestori. Gli interessati possono chiedere
                          di aderire all' iniziativa, dando la possibilità alle famiglie di accedere al 'bonus Cre', come avviene da due anni. Il
                          progetto europeo prevede un contributo fino a 336 euro per le famiglie con reddito Isee fino a 28mila euro nelle quali
                          entrambi i genitori (o uno solo in caso di famiglie monogenitoriali) siano occupati e, per venire incontro alle famiglie
                          visto che il protocollo regionale verrà reso noto la prossima settimana, è stato deciso di allungare i termini di
                          scadenza al 5 giugno. «Nel tavolo di lavoro, per concedere spazi ai centri estivi - conclude l' assessore Sangiorgi -, si
                          farà una riflessione anche per cercare di dare una mano alle scuole, sperando che aprano a settembre».
                          Contestualmente a questa fase il Servizio infanzia, nel quale operano una coordinatrice pedagogica

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                                                                   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          e una psicologa, è a disposizione per consulenze rivolte alle famiglie e ai servizi per riuscire ad accompagnare
                          genitori e piccoli in un periodo complesso, affrontando dubbi, difficoltà e situazioni critiche. Antonio Veca ©
                          RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il ritorno degli ambulanti: «Pronti a ripartire»
                          Faenza, mercato ieri in piazza del Popolo e in quella delle Erbe. «Ma per ora non vediamo tanta voglia di fare
                          acquisti»

                          Dopo bar, ristoranti, parrucchieri e altre attività fisse, anche i mercati all'
                          aperto dei settori non legati all' alimentare hanno potuto ricominciare. A
                          Faenza ieri è stato il primo giorno di mercato che è tornato in piazza del
                          Popolo e in quella delle Erbe dopo 71 giorni, una boccata d' ossigeno per
                          gli ambulanti che ogni giorno macinano centinaia di chilometri per poter
                          vendere nelle piazze della Romagna. Oltre al mantenimento della
                          distanza interpersonale c' è l' obbligo delle mascherine per i clienti e
                          anche dei guanti per i commercianti. Nella piazza principale si accede
                          dalla corsia centrale. Qui sembra che non ci sia una particolare
                          disposizione per i banchi, mentre in piazza Martiri le piazzole degli
                          ambulanti di frutta e verdura sono state diradate, probabilmente temendo
                          assembramenti in proporzione al numero di postazioni. A dare una mano
                          agli agenti della polizia locale anche alcuni volontari delle associazioni.
                          «Primo giorno dopo il fermo - racconta Raffaella Maggi di Cesena che,
                          assieme al marito Alfredo e alla figlia Raffaella, porta avanti un banco di
                          calze e vestiti da donna -. Lavoriamo dal 1979 e, da allora, avevamo preso solo tre giorni di ferie. Non ci era mai
                          capitato non lavorare per così tanto tempo». Dopo la ripresa c' è chi è intimorito per il futuro. «Per noi - dice Fabio
                          Giorgetti di Forlì, che gestisce un banco di accessori da donna - è il secondo giorno di mercato. Si riparte ma non
                          vediamo tanta voglia di spendere. La merce che avevamo ordinato prima della chiusura l' abbiamo dovuta pagare
                          subito senza poterla poi vendere, creandoci non pochi problemi». Tra gli storici frequentatori del mercato di Faenza
                          c' è Mauro Solaroli, con quasi 60 anni di attività alle spalle. Poca la voglia di parlare e l' unico commento che si lascia
                          sfuggire è: «Questo è un disastro». In piazza delle Erbe, tra i tanti produttori Roberta Bombardini propone piante. Lei,
                          come altri colleghi, sottolinea quanto «ci sia stata poca comunicazione per segnalare il ritorno dei banchi di frutta e
                          verdura da piazzale Pancrazi a quello delle Erbe». In piazza del Popolo Raja Hassan è molto noto per il suo
                          ricchissimo banco di accessori per la telefonia: «Abito a Ravenna e per oltre due mesi sono stato fermo; senza
                          lavorare non ho potuto pagare affitti e bollette e ho dovuto chiedere alla mia proprietaria di casa di concederci del
                          tempo per farci ripartire». «È come se fosse il mio primo giorno di lavoro - dice invece Ivano Paci di Rimini - eppure
                          sono 25 anni che vendo al mercato». Altro commerciante storico del mercato di Faenza è Marino Bambieri. «Per noi
                          che abbiamo abbigliamento e accessori da uno - spiega - il fermo è stato devastante, anche

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                          perché il grosso del fatturato lo realizziamo proprio in primavera, in occasione di cresime, comunioni e matrimoni.
                          Non vedo una grande voglia di spendere, anche perché in un momento come questo chi avrebbe voglia di rifarsi il
                          guardaroba?». Antonio Veca © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                                                                                   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          CONFESERCENTI

                          «Trasferimenti e ingressi da rivedere»
                          La responsabile Chiara Venturi fa il punto sulle nuove regole

                          «Siamo soddisfatti che si sia potuto ricominciare a vivere una parte
                          importante del commercio della città; è una bella sensazione poter
                          tornare al mercato» dice Chiara Venturi, responsabile di Confesercenti
                          Faenza. « R i s p e t t o a l l a m o d a l i t à d i i n g r e s s o c o n t i n g e n t a t o , l e
                          associazioni del commercio ambulante - continua Venturi - non erano d'
                          accordo perché quella imposta, con ingresso solo da alcuni punti, porta a
                          una gestione complicata. Altra criticità, a nostro parere, è la decisione di
                          trasferire alcuni ambulanti di piazza Martiri, avvicinandoli verso il palazzo
                          del Podestà perché quell' area risulta già adeguata ad assicurare il
                          corretto distanziamento sia dei banchi che della clientela». «Infine -
                          conclude Venturi - chiediamo di tornare all' orario di chiusura normale,
                          alle 14 anziché alle 13.30».

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                          Boom di test sierologici Uno su dieci è positivo
                          Più di 150 persone sottoposte ogni giorno, la percentuale di chi ha incontrato il virus è alta. La buona notizia è che
                          nella totalità dei casi sono guariti

                          di Sara Servadei Oltre 150 persone sottoposte al test ogni giorno tra
                          privati cittadini e aziende, e il 10% di loro ha incontrato il virus senza
                          saperlo. I primi risultati degli esami sierologici del poliambulatorio Saba a
                          Ravenna mostrano che il virus non ha raggiunto quell' immunità di gregge
                          di cui tanto si è discusso, ma si è comunque diffuso - come c' era da
                          aspettarsi - oltre i numeri ufficiali dei contagi, tra asintomatici mai
                          sottoposti al tampone perché ignari di essere venuti a contatto col Covid-
                          19. I primi risultati del poliambulatorio Saba, però, portano anche una
                          buona notizia: tutte le positività riscontrate sono relative a malattie del
                          passato, e nessuna del presente. In pratica, quel 10% di contagiati sono
                          in realtà persone che sono state malate e sono anche guarite, mentre
                          finora nessuno è risultato tuttora contagioso. «Non abbiamo trovato
                          positivi Igm, ossia le immunoglobuline che si attivano quando un agente
                          entra nel nostro organismo - spiega Angelo Imolesi, fondatore del
                          poliambulatorio Saba -. I cittadini hanno risposto in tanti a ciò che la
                          Regione ha proposto loro volontariamente, attraverso la richiesta del medico di base». Il test è infatti accessibile
                          solo dietro prescrizione medica nei laboratori analisi privati autorizzati dalla Regione (tra cui, nella nostra provincia, il
                          Saba e il Synlab Med di Faenza), che utilizzano i modelli di test e le regole rigorose stabilite dalla Regione stessa. Per
                          quanto riguarda i privati cittadini, «stiamo eseguendo in media tra i 70 e gli 80 test al giorno - prosegue Imolesi -. C' è
                          anche chi si rivolge a noi da fuori provincia, e per loro l' Ausl ci ha indicato a quali strutture del loro territorio
                          indirizzare i cittadini positivi. La maggior parte dei richiedenti sono però ravennati. Ora anche la reperibilità dei test si
                          è normalizzata: possiamo accedere ai magazzini delle aziende che li producono. I cittadini hanno a disposizione 2
                          ambulatori qui da noi, e il referto normalmente arriva in un giorno o in un giorno e mezzo». Oltre ai privati, anche le
                          aziende si stanno mobilitando per sottoporre i loro dipendenti al test. Il poliambulatorio Saba, che è specializzato
                          nella medicina del lavoro, in questi giorni sta andando direttamente nelle sedi delle ditte con infermieri e unità mobili.
                          «Eseguiamo circa tra i 70 e gli 80 test al giorno anche nelle imprese - aggiunge Imolesi -. Si sono rivolte a noi realtà di
                          più settori diversi. Andare noi nelle sedi, e non il contrario, permette alle aziende di risparmiare concretamente
                          manodopera e denaro: i dipendenti non devono prendersi delle giornate a casa, fermando il lavoro, ma a rotazione
                          interrompono per pochi minuti quello che stanno facendo e vengono nell' unità mobile.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 17
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                          In questo modo la produttività dell' impresa non ne risente». Imolesi non è sorpreso nel trovare il 10% dei cittadini
                          positivi e guariti. «Non sono tanti nel complesso, è quello che ci aspettavamo perché Ravenna non è mai stata una
                          zona rossa. Probabilmente a Lodi, Piacenza ma anche a Milano le percentuali sono maggiori». © RIPRODUZIONE
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il focolaio a Villa Madre Teresa

                          «Primo contagio a marzo, tre su sette non ce l' hanno fatta»
                          Parla il presidente della casa famiglia di Faenza: «Ora il focolaio è spento e gli ospiti guariti. Pensiamo sia entrato
                          tramite un famigliare»

                          Diversi ospiti malati, tre purtroppo non ce l' hanno fatta. È la cronaca di
                          quanto accadde a marzo nella casa famiglia privata Villa Madre Teresa
                          di Faenza, lungo l' Emilia, fuori dalla città andando verso Forlì. Solo
                          recentemente il caso è emerso, ora che il focolaio si è spento e i malati
                          sono guariti: «Si sono contagiati sette dei nostri ospiti, e tre purtroppo
                          sono morti - precisa Sergio Mutalipassi, presidente della cooperativa
                          Formulassistenza e responsabile della struttura privata -, e non nove
                          come si è detto nei giorni scorsi». Quando i primi contagi? «Il primo
                          tampone è stato fatto all' inizio del mese di marzo, i successivi a
                          scaglioni. Inizialmente c' era un solo ospite con la diagnosi del virus». I
                          tamponi sono stati ripetuti più volte? «Tre volte, dopo che sono
                          emerse altre persone con la febbre. Sono stati controllati tutti, e sono
                          emersi diversi asintomatici: sette ospiti contagiati in tutto. Gli ultimi
                          tamponi hanno appurato la guarigione di quattro ospiti». Gli altri tre,
                          purtroppo, non ce l' hanno fatta «No, anche se in un caso la persona non
                          accusava i sintomi del Covid, ma aveva altre patologie molto severe. Sono state quelle la causa della morte. È stata
                          classificata come Covid perché aveva ricevuto un esito positivo al tampone. Era una persona allettata che stava
                          attendendo il trasferimento in un' altra struttura perché le sue condizioni erano troppo gravi per restare qui». H a
                          detto che i primi casi sono stati all' inizio di marzo, quando ancora non avevamo un' idea chiara del virus
                          come ora. Come vi siete accorti che qualcosa non andava? «È cominciato con una persona che aveva i
                          sintomi e la febbre, poi anche altri si sono ammalati. Abbiamo subito fatto presente la situazione. Le tre persone che
                          sono decedute sono state ricoverate in ospedale a Lugo». Come pensa che il virus sia entrato nella struttura?

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 19
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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Pensiamo tramite un famigliare. Qui finché si è potuto i parenti venivano tutti i giorni: abbracciavano e baciavano i
                          loro cari, giocavano a carte E quando abbiamo chiuso il virus probabilmente era già qui. Ora i parenti ancora non
                          possono accedere alla struttura, teniamo alta la guardia». Ci sono stati dei famigliari poi risultati positivi? «No,
                          nessuno ha avuto sintomi e non sono stati sottoposti a tampone». Quando la struttura ha fermato le visite? «Il 9
                          marzo, dopo l' arrivo di direttive nazionali e regionali. Prima di allora non c' erano regole specifiche. Qualcuno ha
                          fatto la scelta di chiudere prima di quella data, a posteriori hanno fatto bene». Ci sono stati contagi tra il
                          personale? «No». È stato complesso per gli operatori gestire la situazione? «Assolutamente sì, questa cosa
                          ha cambiato loro la vita. Ciò che ci ha aiutato è che la struttura ha molte stanze, così abbiamo messo gli ospiti
                          ognuno nella propria camera, separato dagli altri». Ora come stanno i vostri ospiti? «Bene. Ne abbiamo sei, di cui
                          quattro che sono stati positivi senza sintomi». Sara Servadei.

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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          ISTRUZIONE: MANIFESTAZIONE IN PIAZZA

                          «La Curia dia gratis l' ex Seminario, e lo Stato paghi le spese»
                          Il comitato Priorità alla scuola: «Per ripartire a settembre servono investimenti, assunzioni, edifici»

                          FAENZA C' è anche Faenza, fin dalla prima ora, tra le 17 città italiane - fra le
                          quali Milano, Bologna, Torino, Napoli, Firenze - in cui domani si manifesterà, in
                          modo statico e nel rispetto delle normative di sicurezza, per chiedere un «piano
                          serio di riapertura a settembre delle scuole in presenza e in continuità». A
                          promuovere l' iniziativa il Comitato Priorità alla Scuola, nato in tempo di
                          Coronavirus grazie a nove primi firmatari tra i quali l' insegnate di Lettere e
                          filosofia al Liceo Torricelli Ballardini, Gloria Ghetti e la sua compagna di
                          università Costanza Margiotta, di Firenze. In pochi giorni sono state raccolte
                          oltre 85mila adesioni. Ne fanno parte insegnanti, studenti, genitori, educatori
                          tutti insieme nelle piazze italiane. Nella città manfreda l' appuntamento è alle
                          15.30 in piazza del Popolo. A muovere il Comitato, le falle individuate nel
                          sistema scolastico e le mancate risposte ministeriali. In evidenza nel manifesto
                          emerge il pensiero di Gramsci "Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la
                          nostrai ntelligenza".Tra i sostenitori anche il nipote della sorella di Gramsci,
                          Luca Paulesu, il fumettista che ha realizzato l' illustrazione del manifesto. «L'
                          istruzione - scrive il Movimento - è un diritto fondamentale costituzionale: la
                          scuola deve poter riaprire in sicurezza, dando priorità alla didattica in presenza. A settembre, a ben sei mesi dalla
                          chiusura, non si potrà più parlare di emergenza. La "didattica a distanza" non è possibile proporla come soluzione per
                          il nuovo anno scolastico». La mobilitazione chiede al Governo più insegnanti, l' assunzione di precari, più personale
                          Ata, più scuole, più spazi, ovvero rendere agibili e disponibili strutture esistenti, costruirne di nuove, temporanee,
                          sostenibili e utilizzare spazi di smessi; più educazione all' aperto, più risorse per la scuola pubblica. «Il 18 aprile -
                          afferma Gloria Ghetti - abbiamo scritto alla ministra Lucia Azzolina non ricevendo alcuna risposta, perciò ecco la
                          mobilitazione. Né negli ultimi Decreti né nelle recenti dichiarazioni rilasciate emergono linee chiare sulle modalità di
                          apertura a settembre». Così si chiede un piano concreto e non ibrido. «Non va bene procedere in modo graduale,
                          come si sta facendo - aggiunge la professoressa -: occorre un progetto subito, che dia priorità alla scuola e non solo
                          alle attività produttive e alla sanità; vogliamo sapere quanti soldi ci mettono, quanti insegnanti assumere per un anno,
                          quali edifici adibire, quali modalità seguire: per la sanità i medici li hanno trovati da un giorno all' altro, occorre farlo
                          anche per gli insegnanti e la scuola. La salute psichica

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 21
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                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          è importante come quella fisica. Se non saremo pronti ci saranno disagi relazionali, esistenziali e della personalità.
                          I nostri studenti sono in profondo affanno». In evidenza i necessari investimenti in edilizia scolastica per creare gli
                          spazi: «Ci sono siti che possono essere riconvertiti: a Faenza penso all' ex Seminario, la Curia, se vuole fare qualcosa,
                          lo dia gratis e lo Stato paghi le spese: poi chiediamo di fruire di spazi aperti, più didattica all' esterno. La scuola va
                          ripensata, perché poi ci possono essere altri virus, ma occorre farlo adesso».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 22
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Si cercano spazi per i centri estivi L' assessora Sangiorgi: «Ripensare la scuola e renderla
                          migliore»
                          La prossima settimana dovrebbe arrivare il protocollo regionale che regolamenta i Cre

                                                                                                                              MICHELE DONATI

                          FAENZA Un anno scolastico dimezzato, i problemi per studenti e insegnanti
                          legati alla didattica a distanza, le difficoltà delle famiglie e le incertezze sul
                          ritorno in classe a settembre: l' emergenza pandemica ha colto la scuola
                          pubblica di sorpresa e rischia di trascinarla in una crisi ancora più profonda di
                          quella provocata dai tagli operati negli anni da diversi governi. Mentre si attende
                          che il Ministero prenda decisioni chiare e li neari, a Faenza come nel resto della
                          Regione ci si prepara all' apertura dei centri estivi, che per tanti bambini e
                          ragazzi rappresenteranno la prima possibilità di ritorno alla vita sociale dopo
                          mesi: «Le indicazioni regionali - spiega Simona Sangiorgi, assessora alle
                          politiche educative e giovanili - specificano che si potrà partire con le attività dei
                          centri estivi dall' 8 giugno. Entro la prossima settimana verrà emanato un
                          protocollo regionale per regolamentarle e chiarire una serie di aspetti
                          organizzativi e procedurali. Appena lo riceveremo contatteremo i gestori per
                          fornire informazioni e chiarire dubbi». Intanto è già emersa la probabile entità
                          del rapporto numerico educatore -bambini: dai 3 ai 5 anni si parla di un
                          educatore ogni 5 bambini, per la fascia 6-11 anni si prevede un educatore ogni
                          sette, mentre per la fascia 12-17 anni ci sarà un educatore ogni 10 ragazzi. Più complesso risulta invece il processo
                          per trovare gli spazi idonei: «C' è un tavolo di lavoro che sta mappando gli spazi che il Comune può mettere a
                          disposizione dei gestori dei centri estivi - prosegue Sangiorgi - perché vogliamo renderci parte attiva nel facilitare le
                          loro progettualità e l' individuazione dei luoghi possibili». L' Unione della Romagna Faentina ha inoltre pubblicato il
                          bando del progetto Conciliazione vita -lavoro aperto ai gestori dei centri, in modo che possano accreditarsi e rendere
                          così possibile alle famiglie frequentanti l' accesso al bonus Cre: la scadenza del bando è stata fissata al 5 giugno. Il
                          lavoro di individuazione degli spazi per i centri estivi anticipa la riflessione sulla ripresa dell' anno scolastico a
                          settembre, quando saranno necessarie modalità didattiche compatibili con il conte nimento del virus ma anche con
                          una concezione sostenibile della scuola, ad esempio evitando il sovraffollamento delle classi: «Dare priorità alla
                          scuola - conclude Sangiorgi - non significa semplicemente riaprirla e ristabilire tutto come se nulla fosse. Significa
                          cogliere questo momento di difficoltà come occasione per ripensare la scuola e renderla migliore a partire dall'
                          innovazione didattica e da gruppi classe più ridotti».

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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          ACCORDO FRA SINDACI, PROVINCE E PREFETTI

                          Marradi e Palazzuolo: via libera agli spostamenti verso il Faentino
                          L' intesa riguarda i due comuni toscani e quelli dell' intera Unione. Si era venuta a creare una situazione paradossale:
                          intere famiglie separate a pochi chilometri di distanza

                          FAENZA Si allentano le maglie delle restrizioni agli spostamenti imposte dall'
                          emergenza Coronavirus, e ora ci si potrà muovere fra comuni limitrofi
                          appartenenti a Regioni diverse, ma con alcune limitazioni. Già nelle ordinanze
                          emesse dalla Regione Toscana e dalla Regione Emilia-Romagna entrate in
                          vigore il 18 maggio, era prevista la possibilità di "sconfinare"-non oltre la
                          provincia o ilcomune confinante-da parte di residenti in province o comuni
                          collocati al confine, previa però comunicazione congiunta ai prefetti
                          competenti da parte dei presidenti delle Regioni, dei presidenti delle Province o
                          dei sindaci dei Comuni tra loro confinanti. Così il presidente della Provincia di
                          Ravenna, Michele de Pascale, e il sindaco della Città Metropolitana di Firenze,
                          Dario Nardella - insieme ai sindaci dei Comuni di Solarolo, Castelbolognese,
                          Brisighella, Riolo Terme, Casola Valsenio, Marradi e Palazzuolo sul Senio -
                          hanno scritto ai prefetti di Ravenna e Firenze comunicando di ammettere gli
                          spostamenti degli abitanti dei comuni confinanti delle due province. I casi della
                          provincia di Ravenna riguardano solo territori della collina faentina. Sono quindi
                          consentiti lo spostamento dei cittadini dei comuni di Marradi e di Palazzuolo sul
                          Senio da e verso i territori dei comuni di Faenza, Casola Valsenio, Riolo Terme, Brisighella, Solarolo e
                          Castelbolognese; lo spostamento dei cittadini del comune di Caso la Valsenio da e verso il territorio del comune di
                          Palazzuolo sul Senio; lo spostamento dei cittadini del comune di Brisighella da e verso il territorio dei comuni di
                          Marradi e di Palazzuolo sul Senio. «Si tratta di una decisione congiunta di assoluto buon senso - commenta de
                          Pascale-, a partire dal fatto che storicamente e socialmente i comuni confinanti delle province di Ravenna e Firenze
                          condividono relazioni quotidiane e profonde, che vanno al di là dei semplici confini amministrativi». Nelle zone a
                          cavallo fra il confine fra Emilia Romagna e Toscana si era venuta a creare una situazione paradossale: intere
                          famiglie separate, figli, nipoti, fratelli, fidanzati, bloccati senza potersi recare a pochi chilometri di distanza.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 24
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Addio a Maria Chiara Turci, economista e docente universitaria
                          Ha insegnato per oltre 20 anni alla Sapienza di Roma, fu consulente del Governo Prodi

                          RIOLO TERME Lunedì 4 maggio si è spenta Maria Chiara Turci, figlia del dottore
                          Francesco e di Daura Flamigni Turci (professoressa di lettere alle scuole medie
                          per poi diventare preside fino alla pensione). Maria Chiara lascia il fratello
                          Giovanni e la sorella Maria Clelia. Maria Chiara Turci era andata in pensione
                          pochi anni fa dopo essere stata in servizio per oltre 20 anni nel Dipartimento di
                          Studi Geoeconomici, statistici, storici e linguistici per l' analisi regionale - poi
                          divenuto Dipartimento Memotef -alla Sapienza di Roma. Si è distinta come
                          studiosa e per la passione con la quale si è dedicata all' insegnamento, oltre che
                          per il rapporto che sapeva costruire con gli studenti. Nel Maria Chiara Turci la
                          Facoltà ha insegnato Statistica economica e Statistica aziendale, nel tempo, a
                          diverse migliaia di studenti. «Soprattutto ne ricordiamo il tratto gentile, discreto,
                          la sensibilità - ricorda il comunicato della stessa università -; ma anche la
                          schiettezza e passione con la quale manifestava la necessità che fossero
                          migliorati i servizi offerti agli studenti, oppure l' amarezza per la parte degli
                          studenti che non si impegnavano abbastanza negli studi. Dentro la sua vasta
                          cultura, aveva avuto mo do di calare i suoi studi scientifici in svariati campi della
                          demografia, dell' economia e della sociologia. È stata fondatrice e direttrice del Comitato Pari opportunità di
                          Sapienza Università di Roma». Intorno ai suoi interessi di ricerca applicata aveva costruito una rete relazionale con
                          istituzioni pubbliche e con centri di ricerca. Testimonianze di cordoglio sono giunte alla famiglia da parte di colleghi
                          di altre università, e dagli amici dell' Eni dove Maria Chiara ha lavorato nel servizio studi per oltre un decennio,
                          arrivando ad essere una delle prime dirigenti. Responsabile della Pianificazione economica coi Paesi dell' Est, carica
                          lasciata per seguire da vicino la mamma malata. La sua grande cultura le ha riservato anche la soddisfazione di
                          essere nello staff del ministro degli Esteri Andreatta nel governo Prodi. Numerosissime le pubblicazioni con la casa
                          editrice Il Mulino di Bologna.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 25
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Manuela Rontini visita le Terme di Riolo dopo la riapertura
                          La consigliera regionale faentina è presidente della Commissione Politiche economiche

                          RIOLO TERME A pochi giorni dalla riapertura delle Terme di Riolo, questa
                          mattina sarà in visita allo stabilimento Manuela Rontini, presidente della
                          Commissione Politiche economiche dell' Assemblea regionale dell' Emilia
                          Romagna, accompagnata dal sindaco di Riolo Alfonso Nicolardi. «Le Terme di
                          Riolo, nel pieno rispetto delle normative vigenti - esordisce il dottor Andrea
                          Flamigni, direttore Sanitario - hanno riaperto lunedì 18 maggio rispettando il
                          rigido protocollo emanato dalla Fondazione Forst e le linee guida per le strutture
                          sanitarie accreditate e convenzionate con il Servizio sanitario nazionale».
                          «Ricevere la visita del consigliere Rontini -prosegue Flamigni - è un vero piacere
                          visto il difficile momento che sta attraversando il comparto termale, fortemente
                          penalizzato dalla pandemia Covid-19. I centri termali sono organizzati seguendo
                          i requisiti delle strutture sanitarie e da sempre erogano trattamenti preventivi e
                          curativi a migliaia di assistiti in convenzione con il Servizio sanitario nazionale;
                          le cure termali sono presenti nei Lea (livelli essenziali di assistenza)». «Le
                          Terme di Riolo e il Grand Hotel - tiene infine a sottolineare il direttore sanitario -
                          impiegano complessivamente nei periodi di alta stagione circa 80 dipendenti,
                          generando un notevole indotto sul territorio».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 26
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Case al mare ora è boom di richieste Si torna a credere in un'estate normale

                          Il turismo mostra segnali di risveglio. A un giorno dall' apertura ufficiale della
                          stagione balneare, tornano di moda le case al mare. «Fino a dieci giorni fa non
                          avevamo neanche una conferma-spiega Tommaso (il nome è di fantasia), un
                          residente nei lidi ravennati che ogni anno affitta oltre quindici appartamenti sui
                          lidi ravennati -,oggi ci troviamo con la maggior parte delle unità prenotate per
                          tutto il mese di giugno. In poche settimane è cresciuta la fiducia. Tornano da
                          noi clienti abituali, che nei momenti più incerti, a marzo e aprile, ci avevano fatto
                          capire che avrebbero potuto rinunciare. Avevamo quasi messo a monte la
                          stagione, poi il clima è cambiato. In giugno avremo famiglie che arrivano da
                          varie zone dell' Emilia Romagna, per luglio e agosto invece c' è ancora molta
                          incertezza. Probabilmente le persone che eravamo abituati a ospitare dal
                          Piemonte, dalla Lombardia e dal Veneto attendono ulteriori sviluppi prima di
                          dare la conferma dei periodi già prenotati». LA NOVITA': LA CERTIFICAZIONE DI
                          AMBIENTI SANIFICATI Non solo i turisti vogliono sentirsi sicuri, ma anche chi li
                          accoglie si mette al riparo da possibili colpi di coda della pandemia. Tommaso
                          spiega che non vuole sorprese: «Desideriamo che i nostri ospiti si sentano
                          tranquilli e contemporaneamente vogliamo tutelarci per ogni eventualità. Per cui abbiamo individuato una ditta di
                          sanificazione che interverrà ogni volta che l'appartamento sarà occupato da una nuova famiglia. Userà il perossido
                          di idrogeno che disinfetta alla perfezione. All'arrivo dei nostri villeggianti presenteremo un certificato che testimonia
                          il trattamento. È una spesa aggiuntiva da sostenere, ma siamo certi che è una scelta che verrà ripagata. La gente
                          desidera sicurezza e noi garantiremo un ambiente pulito e senza rischi. Provvederemo anche a sanificare gli
                          ambienti comuni con un vaporizzatore che abbiamo appena acquistato. Ogni giorno lasceremo un avviso in cui
                          viene indicato il luogo sanificato e l'ora in cui si è volta l'operazione. Un'estate speciale richiede attenzioni speciali».
                          AUMENTANO ANCHE LE RICERCHE PER ACQUISTO CASE NEI LIDI Francesco Celli, dell' agenzia Ritmo di Punta
                          Marina, conferma il forte appeal degli appartamenti al mare. «Registriamo un forte movimento per i mesi di luglio e
                          agosto per gli affitti delle case sui lidi - dice -. Gli ultimi giorni stanno restituendo fiducia alle persone. C'è voglia di
                          maree anche un crescente interesse per l' acquisto di unità immobiliari. Una richiesta comune riguarda il giardino.
                          Sarà perché le settimane di lockdown ci hanno seriamente provati, ma le persone vogliono sempre di più case con
                          giardino. Quindi è un periodo in cui lavoriamo intensamente, le principali richieste per l' acquisto arrivano da Ravenna
                          e il suo forese, da Faenza e dal Lughese».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 27
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                                                              Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                        Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Gli uffici della questura riaprono al pubblico ma senza code
                          Ecco gli orari e le modalità per usufruire dei servizi come permesso di soggiorno

                          RAVENNA Lunedì 25 maggio la questura e i commissariati di Lugo e Faenza
                          riaprono al pubblico gli sportelli dell' ufficio Immigrazione. Per la consegna dei
                          permessi di soggiorno elettronici, nella prima fase si procederà alla consegna
                          dei permessi di soggiorno elettronici a tutti coloro che hanno già ricevuto,
                          tramite sms da parte di Poste Italiane, un appuntamento per il ritiro. Questi
                          appuntamenti, pertanto, saranno anticipati dal 25 maggio. Gli appuntamenti per
                          chi ha presentato istanza di rilascio o rinnovo di permesso di soggiorno presso
                          gli sportelli di Poste Italiane riprenderanno invece a decorrere dal 16 giugno
                          secondo l' ordine e l' orario di convocazione già ricevuto tramite sms. Gli
                          appuntamenti già accordati per ogni giovedì mattina e relativi alle tipologie di
                          permessi di soggiorno non prenotabili tramite kit postale ma direttamente agli
                          sportelli, riprenderanno da giovedì 18 giugno, seguendo l' ordine cronologico dei
                          precedenti appuntamenti rinviati a causa dell' emergenza sanitaria. Tutti gli
                          o r a r i e     i   s e r v i z i   s o n o    c o n s u l t a b i l i          a l    s i t o
                          https://questure.poliziadistato.it/it/Ravenna.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 28
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          BASKET A2 DONNE

                          Anche Greta Brunelli ha deciso di restare a Faenza

                          FAENZA L' E-Work ha due nuove certezze. La prima si chiama Greta Brunelli,
                          che ha appena firmato il rinnovo. La guardia laziale, rinforzo tope miglior
                          marcatrice dell' ultima stagione manfreda, ha scelto con convinzione di
                          proseguire la sua avventura in Romagna. La vasta e fortunata militanza in A2,
                          impreziosita dalle esperienze in A1 con Empoli e Vigarano, la proiettano ogni
                          anno nel mirino di diverse società. «Ho deciso di rinnovare con Faenza per non
                          voler finire una stagione così, per continuare un percorso e soprattutto per non
                          lasciare quello che ho trovato in questa splendida realtà. Ho tanta voglia di
                          ripartire, insieme a compagne, staff, dirigenti e tifosi». Dopo capitan Ballardini e
                          con Caccoli out, Brunelli, classe' 90, è la giocatrice più esperta alla corte di
                          Paolo Rossi. Oltre a quello di tiratrice, ha svolto molto bene anche il ruolo di
                          "vice chioccia". La seconda certezza è la A2, visto che Faenza rifiuterà l'
                          eventuale ripescaggio nel massimo campionato. G.M.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 29
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                                                              Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                        Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          FAENZA

                          MIC Il portale di Mater Ceramica è attivo: frutto della collaborazione tra
                          Confindustria Ceramica, AiCC, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
                          e Centro Ceramico di Bologna. Una grande banca dati su tutto il mondo della
                          ceramica italiana che per la prima volta riunisce insieme, in un unico luogo
                          virtuale: designer, artisti, artigiani, ricercatori, musei, scuole e perfino l' industria.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 30
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                                                                                    Stampa Locale

                          La scuola domani torna in piazza "A settembre tutti in classe"
                          Genitori mobilitati alle 15,30 sul Crescentone, a distanza di sicurezza, per chiedere la riapertura degli istituti E i
                          sindacati vanno all' attacco: se le lezioni dovranno essere a piccoli gruppi serviranno più insegnanti

                          Esasperati dal lockdown, i figli sofferenti, loro pure. I genitori chiedono una
                          cosa sola: la riapertura in sicurezza delle scuole a settembre. Hanno scritto
                          appelli, organizzato flashmob per ricordare che chiusi in casa c' erano dei
                          bambini, raccolto firme e lanciato foto-petizioni nei social perché « senza
                          scuola non si lavora » . Ora vanno in piazza. Sabato alle 15.30 anche papà e
                          mamme di Bologna partecipano alla mobilitazione nazionale indetta dal
                          comitato " Priorità alla scuola". Mentre scoppia in commissione comunale
                          la polemica sulla didattica a distanza e i sindacati incalzano sugli organici:
                          se si potrà ripartire con lezioni a piccoli gruppi ci sarà bisogno di più
                          insegnanti, che al momento non ci sono. La mobilitazione dei genitori parte
                          dal basso, coinvolge il mondo delle cooperative sociali che reclamano la
                          riapertura dei nidi. E seguirà le regole anti-Covid. Mamme e papà si
                          ritroveranno - non più di 50, pretende la questura sul Crescentone:
                          distanziati, con mascherine, cartelli e lo striscione che cita Gramsci: «
                          Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza » . Viste le
                          limitazioni i promotori invitano a lasciare cartelloni anche davanti ad ogni
                          scuola chiusa. È la rete Bessa, che aderisce con la consulta Cinnica e i comitati "Diritto alla scuola" e "La scuola a
                          scuola", ad invitare a scrivere cartelloni con le condizioni per « la riconquista della scuola ». Davanti a 24 licei, tecnici
                          e primarie sono già apparse le prime idee: evitare decisioni prese dall' alto, non lasciare indietro gli alunni disabili, più
                          fondi per educatori e sostegno, stabilizzare i precari. Sul punto dei docenti si è aperta ieri la partita degli organici. Alla
                          materna e alla primaria arriva il calo demografico: la ripartenza sarà rispettivamente con 311 e 719 bambini in meno.
                          I posti da maestri non calano, così alle medie dove gli studenti saranno invece 261 in più. L' incognita saranno le
                          superiori, dove gli studenti crescono di oltre 1.400. «Considerando che la riapertura avrà bisogno di più personale e
                          che i concorsi non faranno in tempo a far diminuire i precari, siamo molto preoccupati. E poi sul sostegno avremo
                          cento alunni in più e nove posti in meno: così non va» osserva Susi Bagni della Flc-Cgil. Intanto i consiglieri Pd
                          attaccano l' ufficio, secondo cui «la didattica a distanza è un successo » . La scuola va riaperta, insistono le famiglie.
                          Uguali manifestazioni dei genitori si terranno contemporaneamente in regione anche nelle piazze di Faenza,
                          Modena, Reggio Emilia. «La scuola lo è in presenza, insieme si cresce: il resto è un surrogato che può andare bene
                          solo in emergenza. Una scuola che cura e si-

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 31
[ § 1 5 8 8 0 2 0 9 § ]

                          venerdì 22 maggio 2020

                                                                    La Repubblica (ed. Bologna)
                                                                                  Stampa Locale

                          cura: ci crediamo davvero, si può fare » , ricorda Cecilia Massaccio, voce del comitato "La scuola a scuola". «
                          Bisogna lavorare adesso per riaprire in sicurezza a settembre, oltre che per la riapertura il prima possibile dei nidi. Se
                          non riparte almeno l' Emilia...». - il. ve. © RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 32
[ § 1 5 8 8 0 2 2 5 § ]

                          venerdì 22 maggio 2020
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                                                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          SOSTEGNO PUBBLICO

                          La Ue approva gli aiuti regionali alle aziende
                          Il gruppo di interventi autorizzati dall' Antirust può valere fino a 9 miliardi

                          Vale fino a 9 miliardi il piano italiano di aiuti pubblici alle aziende attraverso
                          regioni, enti locali e camere di commercio che ha ottenuto ieri il via libera
                          dell' Antitrust europeo. Il piano è quello negoziato nelle settimane scorse
                          all' interno delle trattative sul nuovo Temporary Framework, e tradotto in
                          norme puntuali in un gruppo di articoli del decreto 34 pubblicato sulla
                          Gazzetta Ufficiale di martedì (articoli dal 54 al 63). Secondo queste regole,
                          regioni, province, comuni e camere di commercio possono sostenere con
                          contributi diretti le aziende del loro territorio a patto di rispettare i limiti posti
                          dalle norme Ue, che chiedono di non superare gli 800mila euro per la
                          generalità dei settori, i 120mila euro per la pesca e i 100mila per l'
                          agricoltura. In questo quadro, gli enti territoriali potranno concedere alle
                          aziende in difficoltà sussidi a fondo perduto, garanzie sui prestiti, sugli
                          interessi legati ai prestiti e anche aiuti diretti per evitare licenziamenti, in
                          base alla scansione portata dalle modifiche al Temporary Framework. In
                          particolare il sostegno pubblico potrà essere utilizzato per sostenere
                          attività direttamente collegate all' emergenza, dalla produzione di
                          dispositivi medici alla ricerca sul vaccino. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 33
[ § 1 5 8 8 0 2 2 8 § ]

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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          STATO-REGIONI

                          Scuole e strade via libera a 1,3 miliardi di lavori
                          Scuole, per manutenzione ed efficientamento energetico 855 milioni

                          Raggiunta l' intesa in Conferenza Stato-Regioni sul Dpcm che dà il via libera
                          allo stanziamento di 855 milioni per il finanziamento di interventi di
                          manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole
                          superiori di competenza di Province e Città metropolitane. Approvato in
                          conferenza Stato-città ed autonomie locali anche il decreto che rende
                          disponibili a province e città metropolitane delle regioni a statuto ordinario
                          e delle Regioni Sardegna e Sicilia, circa 455 milioni di euro per programmi
                          straordinari di manutenzione della rete viaria, da utilizzarsi dal 2019 al 2033.
                          Nel complesso arriveranno 1,3 miliardi per i lavori di scuole e strade.
                          «Abbiamo definito i criteri di riparto e adesso, attraverso un successivo
                          decreto ministeriale, queste risorse potranno essere assegnate
                          rapidamente e trasformarsi quanto prima in cantieri. Un' ottima notizia: i
                          territori hanno bisogno di questi fondi per ripartire. E così facendo
                          possiamo assicurare ai nostri studenti istituti sicuri strutturalmente e
                          sostenibili». Così la Vice Ministra dell' Istruzione Anna Ascani. Le risorse
                          verranno ripartite tra Province e Città metropolitane, tenendo conto del
                          numero di studenti e del numero di edifici scolastici. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 34
[ § 1 5 8 8 0 2 2 0 § ]

                          venerdì 22 maggio 2020
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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Enti locali. Da gennaio ha debuttato l' accertamento esecutivo nel comparto dei tributi

                          Comuni, procedure espropriative da settembre

                          Le norme del Dl Rilancio impattano in modo specifico anche sulla
                          riscossione delle entrate comunali, in ragione delle peculiarità delle stesse. In
                          proposito, si ricorda infatti che i Comuni non sono obbligati a rivolgersi all'
                          Ader per effettuare il recupero coattivo delle proprie entrate. Ai sensi dell'
                          articolo 52, Dlgs 446/97, infatti, l' ente locale ha il potere di svolgere
                          direttamente tale funzione oppure di affidarla a una società iscritta nell' albo
                          dei soggetti abilitati. In tal caso, lo strumento di riscossione non è il ruolo,
                          che resta una prerogativa dell' agente della riscossione, ma l' ingiunzione
                          fiscale, di cui al Rd 639/1910. Per completezza, si segnala che, a decorrere
                          dal primo gennaio di quest' anno, debutta l' accertamento esecutivo anche
                          nel comparto dei tributi comunali. Qualora il Comune decida di affidare le
                          operazioni di recupero all' ente pubblico di riscossione, occorre l' adozione di
                          una apposita delibera consiliare. L' attività di riscossione coattiva tramite
                          ingiunzione si svolge, in linea di principio, sulla base delle medesime regole
                          stabilite nel titolo II del Dpr 602/73. Per i motivi esposti, i decreti dell'
                          emergenza sono intervenuti per disciplinare proprio l' ipotesi in cui l' ente si
                          avvale dell' ingiunzione fiscale e non del ruolo dell' agente della riscossione. La sospensione dei pagamenti dall' 8
                          marzo al 31 agosto, pertanto, vale anche con riferimento alle ingiunzioni «emesse dagli enti territoriali». La norma
                          dimentica però il caso, non infrequente, in cui l' ingiunzione è emessa non dall' ente ma da una società privata,
                          concessionaria del servizio. È evidente che si tratta di un errore di scrittura che tuttavia andrebbe corretto quanto
                          prima. Durante tale periodo di tempo, dunque, non potranno essere emesse nuove ingiunzioni ma si ritiene sia
                          possibile notificare i nuovi accertamenti esecutivi, che però non potranno dare innesco a procedure espropriative
                          sino alla fine di agosto. La novità blocca anche i pagamenti delle dilazioni in corso con l' ente locale, derivanti da atti
                          esecutivi notificati prima dell' 8 marzo scorso. Per ciò che concerne la sospensione dei pignoramenti presso terzi
                          delle quote stipendiali è ugualmente disposto che essa operi anche per le entrate locali non affidate all' Ader. Al
                          riguardo, si è tuttavia commesso l' errore opposto, riferendo la sospensione agli atti notificati dai privati
                          concessionari, iscritti nell' albo di cui all' articolo 53, Dlgs 446/97, e non anche a quelli direttamente trasmessi dall'
                          ente impositore. Anche in questo caso, però, sembra chiaro che l' interpretazione corretta è quella di ritenere inclusi
                          nella moratoria anche gli enti territoriali.

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