Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020

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Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
Unione della Romagna Faentina
     martedì, 17 marzo 2020
Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
Unione della Romagna Faentina
                                                    martedì, 17 marzo 2020

Prime Pagine

 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                             4
 Prima pagina del 17/03/2020

 17/03/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                                  5
 Prima pagina del 17/03/2020
 17/03/2020    Il Sole 24 Ore                                                                           6
 Prima pagina del 17/03/2020
 17/03/2020    Italia Oggi                                                                              7
 Prima pagina del 17/03/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35                                             8
 Focolaio palestra, 18 i contagiati Ma comprende anche i familiari
 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 36                                            10
 «Lotta al virus: il personale non basta mai»
 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38                                            12
 Il cuore dei ravennati batte sempre più forte: pioggia di donazioni
 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                            14
 Prima pagina Faenza-Lugo
 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                          Beppe Sangiorgi   15
 L' antico rispetto per la sacralità del pane

 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                            16
 Brisighella, il sindaco Pederzoli: «Fake news sul virus, identificata l' autrice»

 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                            17
 Ben 640 controlli nel weekend: due denunciati

 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                            18
 «Grazie ragazzi, non mollate»: uno striscione per il 118
 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                            19
 Via Righi, chiusa l' isola ecologica Hera: «Evitiamo assembramenti»
 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49                                            20
 «Costretti a spedire ricette mediche via mail»
 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49                                            22
 Premio Sordi, finale in ottobre
 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 61                                            23
 Nel basket c' è chi pensa già alla prossima stagione
 17/03/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 62                                            24
 Una faentina tra le 'stelle'

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 17/03/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 2                                        25
 Altri 14 nuovi casi: 5 in palestra e uno nella clinica di Cotignola
Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 5                                               MARIO SCARPONI    27
 Faenza in lutto per Adriano «Gli volevamo tutti bene» Il ricordo di amici e famiglia

 17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 6                                              ANDREA TARRONI     29
 La corsa alla cassa integrazione per oltre 5mila lavoratori
 17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 36                                                                31
 «Ancora c' è gente che non capisce e non resta a casa»
 17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 36                                                                33
 Controllati negozi e i cittadini per strada
 17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 36                                                                34
 Castello: stop agli accessi agli orti comunali e alla casa dell' acqua
 17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 36                                                                35
 Stazioni ecologiche chiuse fino al 25 marzo
 17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 37                                              MICHELE DONATI    36
 Raccolta di fondi per l' ospedale: obiettivo 5mila euro
 17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 37                                          FRANCESCO MORELLI     38
 Momevi e Mostra Agricoltura rinviate e forse cancellate
 17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29                                                                39
 "I live Mei": artisti emergenti in diretta Facebook

 17/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 34                                                                40
 DA CASA A CASA: SERATA CON 18 ARTISTI

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 17/03/2020   Italia Oggi Pagina 38                                                     PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO    41
 Consigli e giunte in videocall

 17/03/2020   Italia Oggi Pagina 38                                                                                            44
 Smart working obbligatorio per gli uffici della p.a.
 17/03/2020   Italia Oggi Pagina 44                                                     ALESSANDRA RICCIARDI E MARCO NOBILIO   46
 Pc gratuito agli studenti poveri
 17/03/2020   Italia Oggi Pagina 47                                                                         LETTERA FIRMATA    48
 Con la didattica a distanza nessun obbligo di orario
Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
[ § 1 § ]

     martedì 17 marzo 2020
                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 4
Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
[ § 2 § ]

            martedì 17 marzo 2020
                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

                                       Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 5
Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
[ § 3 § ]

            martedì 17 marzo 2020
                                                     Il Sole 24 Ore

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 6
Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
[ § 4 § ]

            martedì 17 marzo 2020
                                                        Italia Oggi

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 7
Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
[ § 1 5 5 6 3 0 2 4 § ]

                          martedì 17 marzo 2020
                          Pagina 35

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Focolaio palestra, 18 i contagiati Ma comprende anche i familiari
                          La struttura è frequentata da persone tra i 50 e 60 anni. Ieri 14 nuovi casi in Provincia, nessuno da terapia intensiva.
                          Sono 8 ravennati, un russiano e quattro faentini. Un altro positivo alla clinica di Cotignola

                          Alcuni andavano in quella palestra, e altri hanno avuto contatti con chi la
                          frequentava. Sta di fatto che ieri è salito a 18 il bilancio del 'cluster
                          palestra', ovvero coloro che hanno contratto il virus a causa di legami
                          diretti o indiretti con una struttura del territorio comunale di Ravenna,
                          rimasta aperta fino a due settimane fa (è chiusa da lunedì 9), prima che
                          le ordinanze governative imponessero di abbassare la saracinesca a
                          tutte le attività di questo tipo. Ai 13 casi evidenziati nei giorni scorsi ieri
                          se ne sono aggiunti altri 5. All' interno della struttura si svolgono diversi
                          tipi di attività, ma soprattutto un corso di ginnastica dolce frequentato
                          perlopiù da persone tra i 50 e i 60 anni: è proprio qui che si è diffuso il
                          virus, che ora tra i malati conta anche alcuni figli e parenti dei primi casi
                          riscontrati. Secondo le indagini epidemiologiche in atto a dare il via al
                          contagio potrebbe essere stata un' istruttrice che tiene vari corsi e che si
                          era recata a Milano a fine febbraio. I gestori della palestra hanno già
                          provveduto a sanificare i locali, che comunque al momento sono chiusi
                          al pubblico, come da ordinanza governativa. In totale ieri si sono registrati 14 nuovi casi nella provincia di Ravenna,
                          per un totale di 114: si tratta di 7 uomini e 7 donne. Cinque avevano avuto contatti con la palestra in cui c' erano già
                          stati dei casi, due hanno contratto il virus fuori provincia e 6 erano già in quarantena per la loro vicinanza a persone
                          positive. Otto tra i nuovi casi sono in isolamento domiciliare e altri cinque sono ricoverati all' ospedale Santa Maria
                          delle Croci, ma fortunatamente nessuno è così grave da necessitare della Terapia Intensiva. Infine un ultimo caso
                          risultato positivo ieri è un paziente ricoverato al Maria Cecilia hospital di Cotignola: «La Direzione di Maria Cecilia
                          Hospital di Cotignola, ospedale di alta specialità accreditato con il Servizio sanitario nazionale - si legge in una nota
                          diramata ieri dalla struttura -, oggi, lunedì 16 marzo, informa che un paziente, sottoposto a tampone, è risultato
                          positivo al CoViD-19. Le sue condizioni sono stabili e non si trova in Terapia Intensiva». Si tratta del decimo paziente
                          (di cui due già dimessi) ricoverato nell' ospedale di Cotignola e risultato positivo al virus. Nei giorni scorsi i tamponi
                          hanno rivelato che sono malati anche due medici e un operatore della stessa struttura, in isolamento domiciliare dall'
                          inizio del mese. Tra i nuovi casi trovati ieri ci sono 8 ravennati, un russiano e quattro faentini. Su questi ultimi il
                          sindaco Giovanni Malpezzi ha scritto su Facebook che «si tratta di una ragazza di 23 anni e di un uomo di 46 anni,
                          entrambi in buone condizioni ma in isolamento domiciliare. Ad essi si aggiungono due persone, entrambe ottantenni,
                          purtroppo ricoverate all' Ospedale di Ravenna, non in Terapia Intensiva.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 8
Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
[ § 1 5 5 6 3 0 2 4 § ]

                          martedì 17 marzo 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          I nuovi casi emersi parrebbero riconducibili in buona parte ad altri già identificati. Salgono così a 18 i cittadini
                          risultati positivi al virus sul nostro territorio comunale, compresa la persona purtroppo deceduta all' Ospedale di Forlì.
                          Considerato l' andamento epidemiologico, non posso che ribadire i rispetto delle misure di prevenzione disposte».
                          Sara Servadei.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - martedì, 17 marzo 2020
[ § 1 5 5 6 3 0 2 1 § ]

                          martedì 17 marzo 2020
                          Pagina 36

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Lotta al virus: il personale non basta mai»
                          Al Santa Maria delle Croci ci sono 38 posti creati appositamente fra Medicina d' urgenza, Pneumologia e Terapia
                          intensiva

                          +++Medicina d' urgenza, Pneumologia e Terapia Intensiva: tre reparti che
                          si interfacciano, 38 posti letto nella provincia di Ravenna per il
                          Coronavirus e un' equipe di operatori che lavora in situazioni delicate a
                          livello sia medico che emotivo. Questi sono giorni di grande lavoro per l'
                          ospedale di Ravenna, che affronta un' emergenza e si prepara al peggio.
                          L' organizzazione è cruciale, e «la vera emergenza - come spiega anche
                          Maurizio Fusari, direttore di Anestesia e Rianimazione -, è il personale.
                          Man mano che il paziente si aggrava non occorre solo avere un posto
                          letto e una macchina, ma soprattutto c' è bisogno di persone competenti
                          che sappiano come trattarlo». Proprio per questo motivo «abbiamo
                          organizzato stanze e letti in modo che pneumologi, anestesisti
                          rianimatori e medici dell' urgenza possano, integrandosi, compensare lo
                          scarso numero di medici. Si tratta di figure specialistiche purtroppo
                          carenti a livello nazionale, e l' emergenza lo ha reso ancora più evidente.
                          Ma il fatto è che non si sostituisce un uomo con una macchina».
                          Attualmente l' Ausl ha messo a punto un grosso piano di assunzioni: «Sono state anticipate le lauree degli infermieri,
                          ma questo non compensa gli anni di esperienza. Ciò che ci auspichiamo è che chi è qui da più tempo faccia da tutor
                          ai nuovi arrivati». L' Ausl guarda poi agli specializzandi per potenziare il personale, e Fusari esclude la possibilità che
                          possano tornare al lavoro persone in pensione: «Servono medici anche fisicamente abili nel sostenere turni di lavoro
                          pesanti. Ringrazio le offerte dei colleghi in pensione, ma ciò di cui abbiamo bisogno ora sono i neospecialisti». Il
                          tema del personale è legato a doppio filo con quello dei posti letto: attualmente ce ne sono 12 nella Terapia
                          Intensiva di Ravenna, ed eventualmente altri 10 a Lugo e 8 a Faenza. «Il problema è il rapporto tra i pazienti, che è 10
                          a 1: per ognuno in Terapia Intensiva ce ne sono altri 10 con Covid negli altri reparti, non gravissimi ma seri al punto
                          tale da non poter stare a casa. E allora 10 letti pieni in Terapia Intensiva significa altri 100 in Pneumologia e
                          Infettivologia». Tornando al tema del personale, c' è anche la questione più emotiva. Un aspetto importante nel
                          trattare pazienti in quarantena: «Normalmente alle 13 i medici parlano con i parenti delle condizioni dei pazienti -
                          spiega Federico Baccarini, responsabile della struttura semplice della Terapia Intensiva di Ravenna -, ma ora non
                          possono venire qui personalmente. Ci siamo fissati lo stesso orario per contattare telefonicamente tutti, e l' impatto
                          emotivo è complesso e difficile. Devo dire che abbiamo trovato una correttezza esemplare da parte delle famiglie:
                          sono tutti gentili, hanno capito i problemi dei loro cari. Alcuni telefonano

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 10
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                          martedì 17 marzo 2020

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          da lontano, e non c' è più la stretta di mano, lo sguardo negli occhi. L' impatto empatico ci manca. Per quanto
                          riguarda i pazienti, la maggior parte sono sedati per ragioni cliniche». La malattia, per giunta, può protrarsi anche a
                          lungo: «Difficile fare una stima, ogni paziente è diverso - prosegue Baccarini -. In generale servono tra le due e le tre
                          settimane in Terapia Intensiva, ma una volta che il paziente respira autonomamente non è semplicemente pronto per
                          andare a casa, ma finisce in altri reparti, come la Pneumologia. Il percorso è molto lungo». La Pneumologia è un
                          reparto importante: proprio a causa dell' emergenza ha anticipato il proprio trasferimento, già in programma, da Lugo
                          a Ravenna: «Siamo l' anello di collegamento che mancava tra Malattie Infettive e Terapia Intensiva - commenta Carlo
                          Gurioli, direttore dell' Unità operativa di Pneumologia -. Nel giro di un giorno la Direzione medica ha riconvertito un
                          intero reparto, e noi abbiamo portato qui al Santa Maria delle Croci tutti i medici e alcuni infermieri che prima
                          lavoravano a Lugo e che erano i più specializzati nella ventilazione semi invasiva». I pazienti vengono trattati con tre
                          tipi di farmaci principalmente: «Sono medicinali che hanno dimostrato efficacia su piccoli gruppi - prosegue Gurioli -,
                          e finora la terapia di partenza si è dimostrata ben tollerata ed efficace». Oltre alle difficoltà legate al trasloco, il
                          personale si è poi scontrato, come in tutti i reparti legati al Coronavirus, con le difficoltà delle pratiche anti-contagio.
                          «Non ci si può avvicinare a cuor leggero a questi pazienti: c' è tutta una pratica che è stata messa a punto e
                          condivisa. All' inizio sembrava una cosa quasi 'da film', ha lasciato tutti un po' impressionati, ma poi molto
                          rapidamente si è capito ciò che si deve fare e, con le attenzioni dovute, si riesce a seguire adeguatamente i pazienti.
                          Certo, una visita medica che normalmente impiega un' ora ora ne impiega tre, ma il personale sta facendo un ottimo
                          lavoro senza risparmiarsi. È importante effettuare le manovre di vestizione e svestizione secondo una scaletta di
                          priorità, e non in maniera frettolosa». Sara Servadei.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 11
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il cuore dei ravennati batte sempre più forte: pioggia di donazioni

                          Tante le iniziative di solidarietà che stanno arrivando a sostegno dei
                          presidi ospedalieri ravennati. Grazie alla generosità di aziende,
                          associazioni e privati cittadini che si sono mobilitati per aiutare nella lotta
                          all' emergenza legata al coronavirus, dopo che l' Eurocompany di Russi
                          aveva fatto da apripista con 500mila euro. L' elenco è lunghissimo, e
                          inizia con la ditta S.I.C.A. di Alfonsine che ha donato 50.000 euro di cui
                          30.000 a favore dell' ospedale di Ravenna e 20.000 all' ospedale di Lugo.
                          Il Lions club Ravenna Bisanzio, presieduto da Andrea Salvotti ha donato
                          10.000 euro. La sezione provinciale dell' Ail di Ravenna con sede
                          operativa presso l' unità operativa di Ematologia del Santa Maria delle
                          Croci, ha donato 50mila euro all' Unità Operativa di infettivologia per l'
                          acquisto di presìdi e attrezzature mediche dedicate in particolare ai
                          pazienti oncoematologici che più degli altri sono ora in una situazione di
                          rischio elevato a causa del loro già compromesso sistema immunitario,
                          ma anche al personale del dipartimento di Oncoematologia.
                          Naturalmente in caso di bisogno il servizio andrà a coprire anche altri presidi della Ausl della nostra provincia come
                          Lugo e Faenza. La Conad - LO.AN.S di Loredana Corzani ha devoluto 6.000 euro a favore dell' unità operativa di
                          Terapia intensiva del Santa Maria delle Croci, che ha ricevuto mille euro anche da 'Strenz i dent'. Inoltre il Gruppo
                          sportivo 'Valsintria Festa del Cinghiale Zattaglia' ha devoluto mille euro al Pronto Soccorso. L' Ausl ringrazia Irene
                          Fantini per la donazione di 50 euro, Nicoletta Marangoni per altri 30 euro, il signor Alessandro Christian Fanara che ha
                          donato 100 euro sempre a sostegno dell' attività del Presidio Ospedaliero Ravenna e il ristorante Saporetti di Marina
                          di Ravenna che sabato ha fatto giungere in ospedale il pranzo per gli operatori di diverse unità operative al lavoro, il
                          Cral Ausl di Ravenna per aver donato diverse colazioni e alcune pizzerie della città per la cena consegnata agli
                          operatori dei reparti del Presidio Ospedaliero di Ravenna. Si ricorda che per donare direttamente all' Ausl Romagna si
                          possono utilizzare le seguenti coordinate bancarie: 'Azienda Usl della Romagna - Intesa San Paolo-Iban:
                          IT34W0306913298100000300064 - Tesoreria Azienda Unità Sanitaria Locale della Tomagna', precisando nella
                          causale una eventuale motivazione per la donazione, o utilizzare il modulo disponibile sul sito dell' Ausl e le modalità
                          lì riportate. Chi invece intende attivare raccolte fondi, o le abbia già attivate è pregato di contattare l' Ausl utilizzando
                          il seguente indirizzo di posta elettronica: donazioni@auslromagna.it al fine di coordinare il lavoro e di cercare di
                          evitare truffe. A questo fine si precisa che l' Ausl non ha mai inviato, e non invia, persone al domicilio per richiedere
                          donazioni per il Coronavirus nè per nient' altro. A Ravenna

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                          martedì 17 marzo 2020

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                                                                   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          si segnalano al momento la sottoscrizione di 'Falco Caponegro per ospedale di Ravenna' e la raccolta fondi
                          'Coronavirus, sosteniamo tutti insieme l' ospedale di Ravenna' realizzata da Ravenna Runners Club in collaborazione
                          con l' Associazione A.L.I.Ce Ravenna ODV.

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                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                           Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina Faenza-Lugo

                          Prima pagina Faenza-Lugo

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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          La storia

                          L' antico rispetto per la sacralità del pane

                                                                                                                             Beppe Sangiorgi

                          Chi ha vissuto in campagna prima del boom economico, ha come ricordo
                          d' infanzia, l' odore del pane appena sfornato. Come scrive Corrado
                          Contoli in una poesia: «Um pe' d' avél incora sotta e' nés / chl' udor ch' l'è
                          come un sentimènt, / che e' mond d' incù l' ha pérs». Cioè: «Mi pare di
                          averlo ancora sotto il naso / quell' odore che è come un sentimento, /
                          che il mondo di oggi ha perduto». E per ritrovarlo bisogna passare vicino
                          ad un forno prima dell' alba, e quel profumo fa tornare in mente il rispetto
                          per il pane. Non lo si tagliava, lo si spezzava, lo si portava alla bocca con
                          la mano destra (la mano dell' angelo) e non si lasciavano cadere le
                          briciole per non dover tornare, da morti, a raccoglierle con un cesto
                          sfondo.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019      Pagina 15
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Brisighella, il sindaco Pederzoli: «Fake news sul virus, identificata l' autrice»
                          Il primo cittadino: «La donna sarà perseguita per procurato allarme»

                          «Chiunque sia andato a mangiare il quel ristorante deve stare attento
                          perché il figlio del ristoratore è stato contagiato da coronavirus». Era
                          questo il messaggio diffuso da una donna e fatto 'girare' sulle chat di
                          WhatsApp che aveva gettato la gente nello sconforto. La notizia era
                          falsa e la donna, una 40enne faentina, individuata dai carabinieri di
                          Brisighella, è stata denunciata per chi diffonde notizie false per le quali
                          possa essere turbato l' ordine pubblico. Il tutto era iniziato venerdì 13
                          marzo, con un messaggio vocale che presto è diventato di dominio
                          pubblico, con ovviamente le rimostranze del titolare del ristorante
                          brisighellese per la cattiva pubblicità, che il sindaco, Massimiliano
                          Pederzoli, era stato costretto a far pubblicare sulla pagina istituzionale
                          del Comune una smentita. Ieri mattina, sempre Pederzoli, ha scritto che
                          le forze dell' ordine hanno individuato l' autrice del falso messaggio. In
                          pratica i carabinieri di Brisighella, proprio dalla voce e da un elemento
                          particolare di questa, attraverso alcuni conoscenti sono andati a bussare
                          alla sua abitazione. La donna alla vista delle divise è trasalita e sembra che candidamente abbia ammesso di essere
                          stata lei, pensando di fare informazione, ad aver inciso il messaggio. La donna è stata denunciata per il reato di
                          diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l' ordine pubblico che viene sanzionato con l'
                          arresto fino a tre mesi o con l' ammenda fino a 309 euro. «Brisighella è una piccola comunità - spiega il sindaco
                          Pederzoli -, con un' alta percentuale di anziani, e quel messaggio aveva gettato nello sconforto il titolare del
                          ristorante e messo scompiglio in paese. Per fortuna i carabinieri e gli agenti della polizia locale sono risaliti all'
                          autrice. Vorrei anche dire che i protocolli, nel caso in cui qualcuno dovesse essere colpito dal Covid-19 prevede che il
                          primo cittadino sia tra i primi ad essere informato e quindi eventualmente sarei io a dover informare la popolazione».
                          a.v.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 16
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Ben 640 controlli nel weekend: due denunciati

                          Due persone denunciate perchè fuori dal proprio domicilio senza un
                          giustificato motivo e centinaia di locali controllati. È un impegno
                          massiccio quello messo in campo in questi giorni dalla Polizia locale dell'
                          Unione della Romagna faentina per verificare il rispetto delle misure anti-
                          coronavirus. Nel weekend appena trascorso sono stati, infatti, 516 gli
                          esercizi commerciali controllati e 124 le persone fermate per strada per
                          verificarne le motivazioni. Se gli esercizi commerciali sono risultati
                          generalmente in regola, salvo alcune incomprensioni presto risolte, due
                          sono state invece le persone denunciate per la violazione della norma
                          che impone di restare in casa, tranne che per motivi di necessità o di
                          lavoro. Inoltre 20 sono state le auto-dichiarazioni trasmesse alla polizia
                          giudiziaria per verificarne la veridicità. Dal comando di via baliatico fanno
                          sapere poi che «nei prossimi giorni i controlli verranno intensificati. Si
                          può uscire di casa solo per andare a lavoro, per ragioni di salute o di
                          necessità. Per provare queste esigenze dovrà essere compilata un' auto-
                          dichiarazione; la veridicità delle dichiarazioni sarà poi oggetto di controlli successivi».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 17
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Grazie ragazzi, non mollate»: uno striscione per il 118
                          Nella notte di domenica è stato appeso alla cancellata del presidio sanitario

                          «Grazie ragazzi. Non mollate». È questo lo striscione apparso domenica
                          sulla cancellata della sede faentina dell' Ausl di via Emilia Ponente, dove
                          c' è la base di partenza del 118. Un messaggio di ringraziamento e di
                          vicinanza agli operatori del servizio sanitario messo così a dura prova in
                          questoperiodo. La notizia è stata presa con grande stupore e gioia dal
                          personale del 118 faentino. «Ringraziamo la mano che ha voluto
                          appendere questo messaggio - ha detto il personale sanitario in divisa
                          arancione -. In questo difficile momento abbiamo bisogno che la città e
                          le persone siano con noi e chiediamo di supportarci nel nostro lavoro
                          facendo la loro parte, quella di rispettare il più possibile le regole e le
                          limitazioni che sono state imposte per poter finalmente vedere la fine di
                          questa emergenza. Per il momento invece ringraziamo tutti i faentini e li
                          abbracciamo, solo virtualmente però».

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 18
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Via Righi, chiusa l' isola ecologica Hera: «Evitiamo assembramenti»
                          Il gestore specifica che i servizi essenziali saranno comunque erogati

                          Troppa gente anche nelle isole ecologiche. E così da ieri Hera, gestore
                          della raccolta dei rifiuti sul territorio, ha comunicato di aver chiuso le
                          Stazioni ecologiche del territorio dell' Unione della Romagna Faentina,
                          quelle dei sei comuni, Faenza compresa, fino al 25 marzo per contribuire
                          all' azione di contenimento dei contagi da Covid19. Hera fa però sapere
                          che ovviamente continuerà ad assicurare regolarmente i servizi
                          essenziali e di pubblica utilità, quindi la raccolta in strada. Chiude quindi
                          la stazione di via via Augusto Righi 6, a Faenza mentre, per le necessità,
                          restano aperte la Ravenna Nord (via Romea Nord 180, via Albe Steiner,
                          Loc. Bassette) negli orari di lunedì, mercoledì e venerdì 8.30-14.30;
                          martedì e giovedì 11.30-17.30 e la Ravenna Sud (via Don Carlo Sala) negli
                          orari di lunedì, mercoledì e venerdì 11.30-17.30; martedì e giovedì 8.30-
                          14.30.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 19
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Costretti a spedire ricette mediche via mail»
                          Luciano Biolchini, medico di famiglia: «Vogliamo evitare assembramenti in ambulatorio perché lavoriamo senza
                          protezioni»

                          di Antonio Veca «Qui siamo in trincea, l' affluenza negli ambulatori è
                          calata dell' 80% e c' è tanta difficoltà nel gestire i pazienti. Consigliamo di
                          attivare il fascicolo elettronico, così spediamo le ricette via mail per
                          evitare che si venga in ambulatorio». Oltre al personale sanitario dell'
                          Ausl, a dover operare nell' emergenza sanitaria dettata dalla diffusione
                          del Covid-19 e a stretto contatto con moltissime persone, ci sono i
                          medici di famiglia. «La nostra situazione - spiega Luciano Biolchini del
                          Gruppo Caspita, i medici di famiglia di via Laghi -, è abbastanza
                          emblematica. Noi abbiamo il contatto diretto con i nostri assistiti e
                          lavoriamo in difficoltà anche per la carenza di protezioni individuali.
                          Vorrei sottolineare che non si tratta di un servizio carente da parte dell'
                          Azienda sanitaria ma semplicemente perché non si trovano mascherine
                          adeguate e camici usa e getta anche se abbiamo la tiepida speranza che
                          nei prossimi giorni la situazione possa migliorare». Situazione difficile ma
                          che comunque va affrontata quotidianamente. «Certo. È come essere al
                          fronte, dove si combatte contro un infido nemico invisibile solo con quello che abbiamo. Ad esempio ci sono
                          colleghi che vanno a casa di pazienti con febbre che dura da giorni. Vorrei ricordare che il protocollo per il Covid-19
                          attraverso il numero di emergenza del 118 viene attivato esclusivamente in caso di un quadro clinico preoccupante.
                          Quando ci presentiamo a casa di utenti con sintomi influenzali, comunque cerchiamo di garantire una sufficiente
                          protezione per noi e per gli assistiti indossando maschera, camice e guanti». È comunque difficile reperirne. Quindi
                          come si fa? «In questi giorni sono riuscito a procurarmi un certo numero di maschere FFP3 che garantiscono una
                          miglior protezione - continua -. Una delle nostre precauzioni è di cercare di non far venire nessuno in studio in caso di
                          sintomi influenzali. Qualcuno però si presenta. Se lo fanno, visto che abbiamo la disponibilità di diversi locali,
                          abbiamo attrezzato alcune sale d' aspetto separate dalle normali utenze. Ai pazienti con sintomatologia influenzale
                          viene fatta indossare immediatamente la mascherina. Da segnalare però che con l' arrivo dell' emergenza l' affluenza
                          in ambulatorio è crollata: cerchiamo di convincere i pazienti ad attivare il fascicolo sanitario elettronico oppure
                          chiediamo un indirizzo mail per inviare le ricette senza che questi debbano venire in ambulatorio. Concludo
                          ricordando l' immane lavoro che oltre ai medici ospedalieri e quelli di continuità assistenziale, stanno svolgendo i
                          medici della igiene pubblica che vengono continuamente interpellati per i casi dubbi. Sarebbe auspicabile, come
                          ricordato dal presidente dell' ordine dei medici Stefano Falcinelli, che venisse programmato un tampone per i medici
                          di base, che possono essere fonte

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 20
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                          martedì 17 marzo 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          di contagio per i propri assistiti. Sono convinto che la sanità della nostra regione saprà dare ottima prova di se, noi
                          tutti ci spendiamo perché questo avvenga».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 21
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          TEATRO

                          Premio Sordi, finale in ottobre
                          Ulteriore rinvio per l' ultima data del 'Faenza Cabaret'

                          La finale della diciassettesima edizione del 'Faenza Cabaret Premio
                          Alberto Sordi' slitta ad ottobre. Lo ha comunicato il direttore artistico
                          Pasquale Di Camillo, rinviando così anche la data di lunedì 6 aprile fissata
                          in calendario qualche settimana fa per sopperire al primo rinvio di lunedì
                          24 febbraio. «Vista l' incertezza della situazione attuale - spiega -,
                          abbiamo deciso di rinviare la finale di qualche mese per poterla così
                          disputare in un momento dove ci sarà maggiore serenità». Anche a livello
                          logistico sarebbe stato impossibile far disputare il premio lunedì 6 aprile,
                          dato che i sette finalisti provengono da tutta Italia (Sardegna compresa)
                          e sarebbe stato difficile raggiungere Faenza viste le difficoltà attuali nel
                          muoversi in auto e in aereo.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 22
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Nel basket c' è chi pensa già alla prossima stagione
                          Il gm della Rekico Faenza: «In questi giorni lo sport passa in secondo piano E sembra impensabile credere che entro
                          breve si possa tornare a giocare»

                          Si ritornerà a giocare a basket per quanto riguarda i campionati di serie
                          A2 e serie B? Questo è ovviamente l' ultimo dei pensieri vista l' attuale
                          situazione d' emergenza che sta vivendo l' Italia a causa del Coronavirus,
                          ma se lo stanno chiedendo molti tifosi in 'crisi di astinenza' da
                          pallacanestro. In merito si è espressa la Lega Nazionale Pallacanestro
                          venerdì scorso fissando alcune disposizioni per la ripresa dei campionati
                          che ad oggi paiono però impossibili da verificarsi in tempo utile per
                          chiudere i tornei entro il 30 giugno. Fermo restando che l' obiettivo è
                          quello di terminare almeno la regular season, i massimi organismi del
                          basket hanno stabilito che per riprendere l' attività dovranno esserci
                          quattro condizioni: avere il nullaosta dallo Stato, ogni società dovrà
                          regolarmente allenarsi, gli impianti sportivi dovranno riaprire e soprattutto
                          che le società possano viaggiare senza limitazioni. Quest' ultimo punto è
                          abbastanza utopico se si considera che nel girone Ovest di serie A2 ci
                          sono le squadre di Bergamo e Treviglio e nell' Est c' è
                          Piacenza\Casalpusterlengo. Per non parlare della serie B con il girone B che è interamente composto da formazioni
                          lombarde, mentre il girone C comprende le squadre di Piacenza e Rimini. Tutte le società dei gironi A e B
                          (comprendenti formazioni di Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Sicilia) hanno inoltre
                          dichiarato di non avere l' intenzione di proseguire, mentre in quello della Rekico, molti club hanno riscontrato che non
                          ci sono le basi per ritornare sul parquet anche tra qualche settimana, in primis per non mettere a rischio la salute dei
                          loro tesserati. Anche i faentini la pensano in questa maniera. «Il primo pensiero - spiega il general manager Andrea
                          Baccarini - è che tutta l' Italia ritorni il prima possibile alla vita normale e che guariscano coloro che sono stati colpiti
                          dal coronavirus: sinceramente ora lo sport passa in secondo piano. Mi sembra impensabile ad oggi credere che ci
                          possano essere le condizioni per riprendere a giocare una disciplina sportiva di contatto come è la pallacanestro e
                          sono certo che nessuno verrebbe a vedere le partite: per quale motivo dovremmo quindi giocare? Credo sia più
                          importante trovare il modo di venire incontro ai club dal lato economico per permettere ad ogni società di iniziare la
                          nuova stagione nella maniera migliore». Novità importanti dovrebbero scaturire giovedì 26 marzo quando la Lega
                          Pallacanestro si ritroverà per fare nuovamente il punto della situazione. Luca Del Favero.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 23
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Una faentina tra le 'stelle'
                          Laura Vigna parteciperà ai Mondiali di questa disciplina in programma ad Atene

                          Alla conquista del mondo con la pole dance. La faentina Laura Vigna
                          avrà l' onore di rappresentare l' Italia ai Campionati del mondo di questa
                          disciplina, previsti ad ottobre ad Atene, qualificazione conquistata il 7
                          marzo a Dublino nella Pole Theatre Ireland, dove è arrivata prima. Nata a
                          Faenza nel 1980, Vigna ha alle spalle una lunga carriera nella ginnastica
                          ritmica, prima di abbracciare la pole dance sei anni fa. Una passione che
                          ha fatto diventare una sorta di lavoro, tenendo corsi alla palestra Devil
                          Gym di Faenza dove ha una cinquantina di iscritte. «Partecipare al
                          Mondiale è un sogno che si avvera - spiega - perché potrò gareggiare con
                          i miti della pole dance che ho visto solo su Instagram. La vittoria di
                          Dublino mi riempie d' orgoglio, soprattutto perché ho portato sul palco
                          (nella foto) la storia di Saamiya Yusuf Omar, la velocista somala morta in
                          una imbarcazione al largo di Lampedusa nel 2012 mentre cercava di
                          arrivare in Italia alla ricerca di un allenatore che la preparasse alle
                          qualificazioni alle Olimpiadi di Londra. Un racconto che mi ha cambiato
                          la vita». La rappresentazione ha colpito pubblico e critica. «Nella categoria storytelling si porta in scena una storia da
                          interpretare con musica e coreografie e non è stato semplice racchiudere quella di Saamiya in soli 4 minuti e mezzo.
                          Ho curato personalmente musiche e coreografie e fondamentale è stata Sabina Spazzoli, regista e attrice, che mi ha
                          insegnato come stare sul palco dandomiconsigli e curando ogni dettaglio. Sono orgogliosa del nostro lavoro». Come
                          è nata la passione per la pole dance? «È stata la mia amica Giulia Piolanti che fa parte del Cirque du Soleil a farmi
                          scoprire questo mondo affascinante. Ho iniziato a praticarla in Svizzera nel periodo in cui mi ero trasferita per lavoro
                          e ho continuato a Faenza». E i risultati sono subito arrivati. «Nel 2015 sono stata campionessa italiana pole sport,
                          disciplina simile alla ginnastica, perché ci sono movimenti precisi da eseguire e giudici che danno voti. Con quella
                          vittoria sono diventata professionista e sono entrata in questa nuova categoria». Quali i segreti per essere
                          protagonisti nella pole dance? «Tanti sacrifici, perché è uno sport duro e infatti tanta gente lo abbandona dopo pochi
                          anni. A Faenza ho un gruppo numeroso che la pratica e quest' anno ci sono state ben 32 nuove iscritte. A giugno per
                          la prima volta sarò allenatrice di 9 ragazze che saranno impegnate a Modena in una gara professionistica: un' altra
                          bella soddisfazione personale». Luca Del Favero.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 24
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Altri 14 nuovi casi: 5 in palestra e uno nella clinica di Cotignola
                          Il commissario regionale per l' emergenza covid-19: «Basta passeggiate di cazzeggio È a rischio la tenuta del
                          sistema sanitario. Se serve pronti a misure più restrittive»

                          RAVENNA Continuano a crescere nel Ravennate i contagi, saliti da quota 100 a
                          114. E aumenta il numero di persone positive riconducibili alla palestra di
                          Ravenna. Dei nuovi casi emersi ieri (equamente divisi tra uomini e donne, sei
                          ricoverati in ospedale mentre otto in isolamento domiciliare volontario) cinque
                          sono infatti riconducibili a contatti avvenuti nell' ambito del centro sportivo, due
                          a contatti fuori provincia e gli altri collegati a persone già risultate positive. E tra
                          i casi di positività spuntano anche quello di un dentista e di un paziente
                          ricoverato al Maria Cecilia Hospital di Cotignola dove nei giorni scorsi erano
                          emersi contagi tra pazienti, due medici e un operatore. Oltre alla palestra e alla
                          clinica privata lughese, resta sotto osservazione delle autorità anche il Faentino
                          dove sono emersi altri quattro casi, come conferma il sindaco Giovanni Mal
                          pezzi: «Il "bollettino di guerra" - spiega con un post su facebook - riferisce di un
                          aumento fra i residenti nel Comune di Faenza. Si tratta di una ragazza di 23 anni,
                          di un uomo di 46 anni, entrambi in buone condizioni ma in isolamento
                          domiciliare. Ad essi si aggiungono due persone, entrambe ottantenni, ricoverate
                          all' ospedale di Ravenna. Salgono così a 18 i cittadini risultati positivi al virus sul
                          nostro territorio comunale, compresa la persona purtroppo deceduta all' ospedale di Forlì. Considerato l' andamento
                          epidemiologico, non posso che ribadire il rigoroso rispetto delle misure di prevenzione disposte dalle autorità».
                          Ovvero, non uscire. STOP AI CONTATTI SOCIALI Monito ribadito come un mantra anche dal commissario regionale
                          per l' emergenza coronavirus Sergio Venturi. L' ex assessore alla sanità, nel lanciare un appello a «riprendere con
                          forza le donazioni di sangue. Purtroppo le malattie non si fermano, gli interventi urgenti li abbiamo concentrati, ma si
                          fanno comunque. Purtroppo non c' è solo questa epidemia» e nel chiedere alle aziende sanitarie di tornare a «ri -
                          stringere i bulloni» per lo screening e la cura di patologie passate in secondo piano per l' emergenza («non possiamo
                          permetterci che queste cose abbiamo una priorità inferiore. Stiamo rispettando i tempi di intervento, in particolare
                          per i tumori: non possiamo permetterci di non farlo, non possiamo permetterci di tenerle in sospeso a lungo», è
                          tornato a chiedere ai cittadini di non uscire. «BASTA USCIRE» «Non è più il tempo delle passeggiate di cazzeggio -
                          spiega senza tanti giri di parole -. Ci stiamo giocando il futuro di questo Paese. Se serve impediremo anche le
                          passeggiate. Non ho né la forza né l' umorismo che ha il presidente Vincenzo DeLuca, che ha fatto un bellissimo
                          intervento

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 25
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                          martedì 17 marzo 2020

                                                             Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          dove spiega perché non si può scherzare con questa malattia. Io lo dico con più fermezza, anche perché la
                          Campania ha una situazione che non è paragonabile alla nostra (a Rimini negli ultimi tre giorni ci sono stati 17
                          decessi, n dr). Non lo volete fare perché pensate che non sia così grave, perché non volete rinunciare alla vostra
                          passeggiata o a trovarvi insieme, a fare un party con le birre. Allora pensate per un attimo alle persone che tutti i
                          giorni, 24 ore su 24, lavorano in condizioni neanche del tutto sicure, che si prodigano per salvare vite e che a volte
                          non ce la fanno. Abbiamo più che triplicato i posti letto di terapia intensiva ma ne abbiamo utilizzati 28 in più di ieri e
                          rischiamo che il nostro servizio sanitario non riesca a far fronte alle esigenze delle prossime settimane se non
                          rimanete a casa vostra. Se non lo fate, qualcuno prenderà provvedimenti di carattere più coercitivo. Lo abbiamo già
                          fatto, ma vedo che ancora qualcuno fa finta di nulla. Ci stiamo giocando il futuro della salute di questo Paese. Non
                          mettiamo a repentaglio i posti letto semplicemente perché abbiamo voglia di fare la corsetta mattutina». Runner e
                          passeggiatori di quartiere avvisati. La misura adottata per Medicina, dove dopo i contagi alla bocciofila da ieri il
                          paese è stato completamente isolato come a Codogno, ne è la prova. Un provvedimento «doloroso ma necessario -
                          conclude Venturi - per evitare ulteriori spargimenti verso la città metropolitana». finora sono numerosi i contagi
                          accertati tra i frequentatori della palestra così come tra i familiari dell' istruttrice: anche ieri altri cinque. E proprio all'
                          indomani del suo rientro sono iniziate le.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 26
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Faenza in lutto per Adriano «Gli volevamo tutti bene» Il ricordo di amici e famiglia
                          Gli amici del mondo del poker, di cui era stato un pioniere in Romagna, lo ricordano con affetto

                                                                                                                                MARIO SCARPONI

                          FAENZA Il 74enne Adriano Belletti, il primo faentino deceduto a causa o come
                          concausa del corona virus, era ricoverato già da diversi giorni all' ospedale di
                          Forlì. Si trovava al "Pierantoni" nel reparto di Pneumologia a causa di una
                          patologia di altro tipo precedente al contagio. Era stato trasferito a Forlì proprio
                          per essere curato nel reparto a lui più adeguato mentre il corona virus potrebbe
                          averlo aggredito in un secondo momento. Belletti, complice probabilmente la
                          sua condizione pregressa, non ha retto e il suo fisico ha ceduto. Il feretro è
                          stato prelevato ieri pomeriggio alle 14.30 a Forlì, per poi essere condotto al
                          cimitero di Faenza: qui si sono svolte le esequie senza cerimonia funebre,
                          come stabilito dalle recenti norme. Si è quindi proceduto con la cremazione.
                          Nemmeno i famigliari più stretti, la moglie e il figlio Andrea, hanno potuto
                          partecipare. Gli stessi sono tra l' altro costretti a rimanere nella loro abitazione
                          in osservazione e per evitare possibili contatti esterni. Alla famiglia ha rivolto le
                          condoglianze, asserendo che si tratta di un momento «molto triste», il sindaco
                          Giovanni Malpezzi. Adriano Belletti è stato un grande appassionato di poker,
                          versione Texas hold' em, che si gioca tuttora in diversi circoli in tutta la
                          Romagna. Niente a che fare con il gioco d' azzardo, ma poker sportivo regolamentato e conforme alle norme.
                          Adriano è stato uno dei primi a cimentarsi con questa disciplina. In provincia iniziò a farsi vedere nei circoli sin dai
                          tempi del Kk a Sant' Agata sul Santerno. Poi si è anche seduto ai tavoli del Cavallino a Faenza, poi in qualche circolo
                          a Forlì e infine al Quinn di Faenza, dove ha giocato il suo ultimo torneo un mese fa circa. Spesso lo si notava in
                          compagnia del figlio Andrea, che dal padre aveva ereditato la passione del poker sportivo. «Era una persona
                          splendida, alla mano, sempre disponibile e colloquiale con tutti- lo ricorda Beppe Casadio, figura storica del poker
                          sportivo romagnolo, tra l' altro tra i fondatori di quel Quinn che ha visto Adriano spillare le sue ultime carte -. Veniva a
                          giocare con il solo intento di passare una serata in compagnia, con gli amici, divertendosi, senza alcun assillo di voler
                          provare a vincere a tutti i costi. Riusciva a legare con tutti, non soltanto con i coetanei, ma anche con i più giovani».
                          Casadio lo rammenta ancora come «un tipo goliardico, mai che si lamentasse o dicesse cattiverie contro gli
                          avversari. Non ricordo un suo litigio ai tavoli, mai. E infatti tutti nell' ambiente ne avevano

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 27
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                          martedì 17 marzo 2020

                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          una considerazione altamente positiva, in tanti sono addolorati». Numerosi infatti sono stati i messaggi di
                          cordoglio recapitati alla famiglia o tributati sui social ieri dagli amici del mondo del poker.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 28
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          La corsa alla cassa integrazione per oltre 5mila lavoratori
                          Dalle cooperative del settore scuola alle imprese edili, ecco i settori che hanno chiesto aiuto

                                                                                                                             ANDREA TARRONI

                          RAVENNA Il quadro è ancora invia di definizione, e probabilmente nei prossimi
                          giorni i numeri cresceranno in maniera importante. Ma nel giorno in cui viene
                          promulgato il decreto Italia Sicura e a dieci giorni dalla definizione della cassa
                          integrazione in deroga per andare incontro all' emergenza Co vid -19, sono già
                          5mila i lavoratori per cui sono stati chiesti gli ammortizzatori sociali in provincia
                          di Ravenna. «Parliamo di numeri approssimati per difetto - precisa il segretario
                          generale della Uil di Ravenna, Carlo Sama -. Molte richieste verranno effettuate
                          di qui in avanti anche perché non poche aziende attendevano di conoscere i
                          dettagli del decreto». Ad aver già evidenziato la propria necessità di una
                          copertura da parte del pubblico della liquidità necessaria agli stipendi sono stati
                          ovviamente i primi settori colpiti dal blocco: «Il mondo delle cooperative sociali
                          per il settore della scuola, oltre alle imprese di trasporto, quelle che si
                          occupavano delle mense e gli istituti privati hanno fatto richieste per
                          complessive 900 persone circa», spiega Sama. Un altro comparto che ha
                          segnalato una sofferenza importante è quello edile, che ha più o meno la stessa
                          richiesta di ammortizzatori sociali: «I cantieri sono aperti ma molti lavori saltano
                          - prosegue il segretario provinciale della Uil -. E così la sola Atl di Faenza ha messo più di 400 persone in cassa
                          integrazione. E anche altre aziende hanno fatto lo stesso». E se al momento sono fra le 60 e le 70 le aziende fra
                          parrucchieri, barbieri ed estetisti, con non meno di 150 persone coinvolte, una quota importante la gioca anche il
                          settore dell' ospitalità e della cultura, con anche i teatri, RavennAntica e Ravenna Festival costretti a ricorrere alla
                          cassa integrazione. Anche il comparto delle lavanderie, collegato a quello degli hotel e del ristorativo, sta pagando
                          dazio: «Le sole Lavanderie Castagnetti hanno messo in cassa 50 dipendenti: sono una realtà industriale. Ma ci sono
                          richieste anche da quelle comuni». E mentre nel metalmeccanico e tessile l' esigenza è solo accennata, Sama
                          approfondisce il ragionamento dando elementi di contesto: «La mensilità di febbraio in molti casi, soprattutto per le
                          piccole aziende, è stata completata anticipando ferie maturate negli scorsi mesi, ma per gli stipendi marzo la
                          prospettiva è differente - evidenzia il dirigente Uil-. Le aziende spiegano che fanno fatica a pagare gli stipendi perché
                          manca la liquidità di cassa, ma solo per le ditte che possono accedere alla cassa in deroga, pur estesa dal decreto, il
                          pagamento è in capo all' Inps. E perché l' ente di previdenza sociale liquidi i salari servono almeno due mesi. Per
                          questo sarebbe importante un accordo con le banche, lo stesso che stringemmo nella crisi del 2008, e stiamo
                          cercando di riattivarlo in questa provincia, per anticipare gli stipendi». Una crisi che appare diversa dall' ultima
                          vissuta: «Fu di natura finanziaria, ma non

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 29
[ § 1 5 5 6 3 0 3 7 § ]

                          martedì 17 marzo 2020

                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          impediva alle aziende di lavorare al massimo della loro potenzialità - conclude Sama-. Qui abbiamo molte imprese
                          ferme, altre vedranno comprensibilmente ridotto a breve l' organico per richieste di congedi parentali e permessi
                          implementati per la legge 104, a tutela di parenti disabili. Anche questo aspetto andrà considerato nelle politiche che
                          in futuro verranno intraprese».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 30
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                          martedì 17 marzo 2020
                          Pagina 36

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          «Ancora c' è gente che non capisce e non resta a casa»
                          Il sindaco Malpezzi sbotta. Cittadini litigano in strada Un' infermiera: «A me scappa da piangere, è dura»

                          FAENZA «Esiste una criticità nel rapporto coni cittadini: mentre da una parte
                          molti hanno compreso le direttive e gli inviti a restare a casa, dall' altra ci sono
                          ancora persone che non si adeguano oppure non ne capiscono l' importanza.
                          Abbiamo attivato controlli ma non si può essere sempre dappertutto. In
                          particolare c' è chi approfitta della possibilità concessa dal decreto governativo
                          di fare passeggiate in solitaria». Ad affermarlo è il sindaco Giovanni Malpezzi,
                          intervenuto per fare il quotidiano punto della situazione riguardo l' emergenza
                          coronavirus in città. TENSIONI TRA CITTADINI Proprio le "uscite senza stretta
                          necessità" sono oggetto di tensioni e discussioni anche accese. Scrive un'
                          operatrice sanitaria di un paese del Faentino: «Io e altre persone del mio
                          vicinato siamo stati verbalmente aggrediti per motivi relativi alla quarantena e
                          accusati di razzismo. L' episodio è avvenuto domenica quando i fratelli di una
                          donna del nostro paese sono venuti in visita a parenti, uno in macchina e l' altro
                          in moto: non contenti hanno continuato a scorrazzare liberi ed indisturbati in
                          moto per ben tre ore. Essendo io un sanitario e persona dotata di senso civico,
                          mi sono permessa di fargli notare il loro scellerato comportamento. In quel
                          momento tutto il vicinato era fuori, chi nel proprio giardino o terrazzo (ben 5 famiglie), e loro in strada senza alcuna
                          mascherina. Glielo abbiamo fatto notare ma loro si sono rivoltati, tacciandoci appunto di razzismo augurandoci di
                          morire di coronavirus». E «sono perfino entrati con fare minaccioso dentro il garage di uno di noi avvicinandosi al
                          suddetto, fregandosene delle distanze di sicurezza. Ora se qualcuno si arroga il diritto di disattendere le norme la
                          gente continuerà a morire. Lo abbiamo segnalato alle forze dell' ordine». IN PRIMA LINEA Per chi opera nel settore
                          sanitario sono giornate durissime. «A me scappa da piangere - afferma un' infermeria di prima linea - come a tante
                          mie colleghe, altre invece la prendono sulla rabbia e litigano persino tra loro. È dura, davvero dura. Una notte si
                          prolunga anche fino a 13e oltre ore continuative. Succede che finiscono le ambulanze, perché impegnate in
                          continuazione, così si inviano mezzi e personale anche lontano. Le uniche cose belle sono i cartelli davanti agli
                          ospedali che ci ringraziano». FAKE NEWS, BECCATA Intanto è stata smascherata l' autrice del messaggio vocale
                          allarmistico (fake news) circolato nei giorni scorsi su wathsapp. È il sindaco Massimiliano Pederzoli a darne notizia:
                          «Si comunicavano notizie non veritiere circa un locale pubblico del nostro paese.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 31
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                          martedì 17 marzo 2020

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Ebbene grazie alla velocità delle indagini condotte dalla polizia municipale e dalle stazioni dei carabinieri del nostro
                          Comune, a cui va un vivo ringraziamento, l' autrice del messaggio è stata identificata e sarà perseguita a norma di
                          legge. In particolare per il reato di procurato allarme». Il sindaco ribadisce inoltre «la necessità assoluta di rispettare
                          tutte le limitazioni ed i suggerimenti che il personale medico e le autorità di governo, ai vari livelli, hanno imposto.
                          Non ci si può permettere alcuna superficialità-dice - e tanto meno si può consentire che qualcuno possa creare
                          sconcerto e preoccupazione nella popolazione come è avvenuto nel caso sopracitato. Confido nel senso civico e di
                          responsabilità di tutta la nostra comunità. UFFICI POSTALI Il piano di chiusura di alcuni uffici postali ha lasciato
                          aperti a Faenza solo gli sportelli della sede centrale di via Naviglio, quelli di via Corbari (zona Peep Cappuccini) e
                          quelli di via Forlivese. Chiusi in via Azzurrini e in via Mengolina (zona Cinedream).

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 32
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                          martedì 17 marzo 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Controllati negozi e i cittadini per strada

                          FAENZA È un impegno massiccio quello messo in campo in questi giorni dalla
                          polizia locale dell' Unione per verificare il rispetto delle misure anti-coronavirus
                          contenute nei decreti emanati dal governo e dagli enti locali. Nel week-end
                          appena trascorso sono stati, infatti, 516 gli esercizi commerciali controllati e
                          124 le persone fermate per strada per verificare le motivazioni per le quali si
                          trovavano in quel momento fuori di casa. Se gli esercizi commerciali, compresi
                          bar e locali di ristorazione sono risultati generalmente in regola, salvo alcune
                          incomprensioni prontamente risolte, sono state invece 2 le persone denunciate
                          per la palese violazione della norma che impone di restare a casa tranne che
                          per motivi di necessità o di lavoro, inoltre, 20 autodichiarazioni sono state
                          trasmesse alla polizia giudiziaria per verificarne la veridicità. Nei prossimi giorni
                          i controlli, non solo proseguiranno, ma verranno intensificati. Si ricorda quindi
                          alla cittadinanza di osservare tutte le prescrizioni contenute nei decreti del
                          Governo e nelle ordinanze regionali. Si può uscire di casa solo per andare a
                          lavoro, per ragioni di salute o situazioni di necessità. Per provare queste
                          esigenze dovrà essere compilata un' autodichiarazione che potrà essere resa
                          anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di polizia. La veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di
                          controlli successivi.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019      Pagina 33
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