Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi

Pagina creata da Fabio Di Marco
 
CONTINUA A LEGGERE
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
30-09-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 28-09-2019
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      28/09/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            «Pochi pazienti Di notte si chiude» ........................................................................................ 1
      28/09/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Poca affluenza al Vernieri: l' Asl, stop al presidio h24 ............................................................ 3
      26/09/2019 - WWW.ILGIORNALEDISALERNO.IT
            Al via al Ruggi il progetto “Cross Sciences mediCINA” .......................................................... 5
      26/09/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT
            Crescita bambini Open day al “Ruggi” con gli specialisti ....................................................... 6
      26/09/2019 - WWW.SALERNOCITTA.COM
            SOCIETA’ ITALIANA DI NEUROCHIRURGIA, CORSO TEORICO PRATICO ..................................... 7
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 9
      28/09/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Sos suicidio assistito «Qui tanti obiettori» ............................................................................. 9
Sanità Campania ............................................................................................................................. 11
      28/09/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Florenzano completa triade manageriale ............................................................................. 11
      28/09/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Inchiesta assenteismo al «San Rocco» I medici licenziati: stop obbligo firma ...................... 12
      28/09/2019 - IL MATTINO
            L' America parla napoletano e studia il Dna dei calciatori .................................................... 14
      28/09/2019 - IL MATTINO
            L' oncologo del Pascale sul podio guida le cure contro il melanoma .................................... 16
      28/09/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            L'autodenuncia di De Luca «È intollerabile: 357 giorni per una mammografia» ................... 17
      28/09/2019 - IL MATTINO
            Meningite il modello è la Toscana ........................................................................................ 19
      28/09/2019 - IL ROMA
            Parti cesarei, Campania prima in Italia ................................................................................ 21
      28/09/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Prevenzione ictus, «potenziare la rete» ............................................................................... 23
      28/09/2019 - IL MATTINO
            Psicosi come malattia la diagnosi arriva tardi ...................................................................... 24
      28/09/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Regione, la Procura indaga sulla sanità "Quella circolare scritta dai privati" ...................... 26
      28/09/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Riapre il parcheggio dell'ospedale ....................................................................................... 29
      28/09/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Sale operatorie, torna il microclima ma il restyling del Civile è al palo ................................ 31
      28/09/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Trovati sacchi di farmaci Scatta allarme sui social ............................................................... 33
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 35
      28/09/2019 - AVVENIRE
            Adesso scatta la psicosi da ranitidina Farmacie e medici presi d' assalto ........................... 35
      28/09/2019 - AVVENIRE
            «Ai malati manca la libertà di vivere» .................................................................................. 36
      28/09/2019 - CORRIERE DELLA SERA
            «Ho dubbi sul diritto alla morte» Conte apre all' obiezione dei medici ................................ 38
      28/09/2019 - IL DUBBIO
            «La misericordia viene prima della coscienza E scegliere è un diritto» ................................ 40
      28/09/2019 - LIBERO
            Però, l'Italia ha un record: quello dei malati di epatite C ..................................................... 43
      28/09/2019 - IL GIORNALE
            Psicosi farmaci, la Salute: basta con gli allarmismi ............................................................. 45
      28/09/2019 - AVVENIRE
            Sanità, il paradosso del Veneto ............................................................................................ 47
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
28/09/2019 - IL GIORNO
    Tolto il rene sano: «Vita distrutta» ...................................................................................... 49
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
28/09/2019                                                                                                                  Pagina 4
                                             La Città di Salerno
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                           «Pochi pazienti Di notte si chiude»
 Marcella Cavaliere

 Taglio agli orari del Punto di primo
 soccorso     di      via         Vernieri        «Ingiusto
 investire    risorse         in       una        struttura
 sottoutilizzata»            Il        provvedimento
 adottato dall' Asl dopo la relazione del
 direttore Il servizio sarà attivo dalle 8
 alle 20 di sera Rimangono le ambulanze
 Stop al servizio notturno di assistenza
 territoriale presso la sede dell'Asl di via
 Vernieri.   Lo       ha     deciso         il    direttore
 generale, Mario Iervolino , sulla base di
 una richiesta di rimodulazione dell'orario
 di servizio del Psaut (Postazioni fisse di
 primo soccorso territoriali) inoltrata dal direttore facente funzioni, Vincenzo Ragone .
 Ragone ha chiesto di aprire le porte del servizio di assistenza solo per 12 ore al
 giorno, sette giorni su sette. In pratica di notte rimarrà attivo solo il servizio del 118,
 quindi il trasporto in ambulanza per raggiungere il pronto soccorso del Ruggi nel
 caso in cui qualche paziente abbia bisogno d'intervento medico che non sarà più
 possibile eseguire in via Vernieri, almeno fino fino alle 8 del mattino. In pratica il
 Psaut continuerà a erogare prestazioni di minori complessità, osservazione medica
 breve e piccola chirurgia solo dalle 8 del mattino alle 20 di sera. «Il funzionamento
 della struttura ha incontrato profonde difficoltà negli ultimi anni a causa della
 scarsità delle risorse umane conseguente dal blocco del turn over», premette
 Ragone nella richiesta al dg. E fornisce a Iervolino i dettagli delle prestazioni erogate
 durante le 24 ore affermando che non è stato possibile assicurare le presenza
 medica e infermieristica nell'arco dell'intera giornata e che è stato necessario
 ricorrere al lavoro in orario straordinario. «Dal 1 settembre 2018 all'11 settembre
 2019 le prestazioni erogate dalle 8 alle 14 sono state 771, dalle 14 alle 20 sono
 state 598 e dalle 20 alle 8 sono state 48 per un totale di 1.417 prestazioni di cui 121

                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
chirurgiche, con una media negli ultimi 12 mesi di 118 prestazioni al mese». Un
modo, quello di Ragone, per sottolineare che è possibile sospendere il servizio
notturno se si considera il numero basso di prestazioni erogate in quella fascia, cioè
solo 48. E sottolinea anche che dal prossimo mese di ottobre saranno disponibili in
via Vernieri 14 medici di cui due non idonei al servizio in ambulanza. Pertanto in
base a questa disponibilità, Ragone ha ipotizzato che «considerato il bacino d'utenza
di Salerno, il monte ore settimanale dei medici che possono espletare sia servizio in
ambulanza sia attività di primo soccorso (432 ore) venga assorbito dalle attività in
ambulanza per 336 ore (48 ore al dì per sette giorni). Restando quindi disponibili 96
ore che possono essere dedicate all'attività di promo intervento (Psaut) fermo
restate la possibilità per la Centrale operativa di attivare tutti i medici presenti nei
servizi». Per Ragone, dunque, il servizio dovrebbe restare aperto solo di giorno. «La
disponibilità oraria dei dirigenti medici è compatibile con il funzionamento delle
attività di primo intervento (Psaut) per 12 ore al dì per sette giorni la settimana
(totale ore necessarie 84)». Dopo i dettagli forniti Iervolino non ha avuto dubbi,
accogliendo la richiesta. «Emerge con evidenza un cronico sottoutilizzo da parte
della popolazione della sede di via Vernieri con una bassa attività, specialmente
notturna ha sottolineato Iervolino - Scarsezza di utilizzo che mal si coniuga con una
sempre crescente richiesta di accesso alle rete 118 e al pronto soccorso del Ruggi e
quindi un aumento di risorse verso una struttura sottoutilizzata non appare
giustificato». Accogliendo la proposta, Iervolino ha puntualizzato che «i pazienti che
perverranno in orario di chiusura saranno accompagnati se necessario al pronto soc-
corso del Ruggi o indirizzati alla continuità assistenziale». Di tutt'altro avviso il
sindacato Fsi-Usae che è ritornato sugli imboscati e dunque sul personale che, se
richiamato alle mansioni per cui è stato assunto, potrebbe rinforzare la pianta
organica del Psaut ed evitare la chiusura notturna. Il segretario territoriale del
sindacato, Rolando Scotillo, ha chiesto al prefetto di Salerno, «a invitare l'Asl a
soprassedere momentaneamente alle decisioni assunte e convocare le parti per la
ricerca di soluzioni per garantire il mantenimento del servizio di presidio h24 alla
popolazione di Salerno città».

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
28/09/2019                                                                                                                     Pagina 30
                                          Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                               EAV: € 4.497
                                                                                                                               Lettori: 107.296
                         Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

       Poca affluenza al Vernieri: l' Asl, stop al presidio h24

 LA SANITÀ Sabino Russo È polemica
 dopo la scelta dell' Asl di prevedere un'
 apertura di solo 12 ore, anche durante i
 giorni festivi, per la postazione fissa di
 primo soccorso (Psaut) di Vernieri. Alla
 decisione dei vertici di via Nizza, dettata
 dal «cronico sottoutilizzo della struttura
 da parte della popolazione, con una
 bassa attività specialmente durante le
 ore notturne», si oppongono le parti
 sociali, contrarie alla definitiva chiusura
 delle attività assistenziali h24. «Non è
 possibile,       in    una       Asl      grande          come
 Salerno,         dover         ridimensionare                  un
 servizio sanitario di primaria importanza,
 per una manciata di medici e infermieri -
 scrive      in        una     nota         il     segretario
 territoriale Fsi-Usae Rolando Scotillo -
 peraltro facilmente reperibili attraverso
 una riallocazione alle proprie mansioni di personale imboscato o in alternativa,
 attraverso una mobilità volontaria». LE NORME Il Psaut viene individuato dalla
 normativa regionale quale struttura di primo intervento, attiva h24, in cui è prevista
 l' assistenza medica per casi di minore complessità, l' osservazione medica breve e
 la piccola chirurgia, ed è in grado di fornire una prima risposta a problemi di urgenza
 o emergenza per i cittadini che si presentano spontaneamente, prestando il
 trattamento definitivo per problemi minori come esempio la traumatologia minore o
 le ferite meno gravi, senza accedere impropriamente al pronto soccorso. Proprio su
 questo ultimo punto si concentrano le perplessità maggiori. Se da un lato è infatti
 vero che c' è uno storico sottoutilizzo della struttura da parte dell' utenza,

                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
probabilmente perché non educata e indirizzata in questa direzione; dall' altra,
proprio negli ultimi anni il Ruggi fa registrare il record di accessi e urgono soluzioni
che ne alleggeriscano il peso. «Nonostante mille difficoltà, carenza di personale
medico e infermieristico e una apertura prevista per 24 ore al pubblico mai garantita
dalla dirigenza della Asl, il presidio di via Vernieri ha garantito l' assistenza a circa
mille e 400 utenti in un anno continua Scotillo Mai l' Asl ha garantito i 20 medici e i 7
infermieri necessari e diverse volte il 118 ha distolto dalle funzioni di presidio
ambulatoriale i medici dedicati a questo servizio, ora ritiene che questi dati siano
insufficienti». Stando a quanto scritto dai vertici di via Nizza, in risposta alla richiesta
di rimodulazione oraria avanzata dal direttore del distretto, la scelta di prevedere
un' apertura dalle 8 alle 20 sarebbe dettata da un «cronico sottoutilizzo della
struttura da parte della popolazione, con una bassa attività specialmente durante le
ore notturne». «Tale scarsezza di utilizzo mal si coniuga con una sempre crescente
richiesta di accesso alla rete 118 e al pronto soccorso del Ruggi si legge nella
missiva È chiaro che un aumento di risorse non risulta giustificato da qualsivoglia
principio di ragionevolezza e di buona amministrazione. I pazienti che perverranno in
orario di chiusura saranno accompagnati se necessario al pronto soccorso del Ruggi,
ovvero indirizzati alla continuità assistenziale». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
26/09/2019
                                         ilgiornaledisalerno.it
                                                                                                                           EAV: € 437
                                                                                                                           Lettori: 1.000
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                         Link alla pagina web

      Al via al Ruggi il progetto “Cross Sciences mediCINA”
 Sono giunti questa mattina al Plesso Ruggi dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi
 d’Aragona di Salerno i primi 9 medici provenienti da vari ospedali della città di
 XUZHOU-JIANGSU (CINA) a seguito della convenzione stipulata tra l’Azienda e
 l’Associazione Internazionale Longsha impegnata nel migliorare la pratica clinica,
 nell’accrescere la qualità dei servizi erogati e nella ricerca a vantaggio della
 collettività. Il progetto a cui si è deciso di aderire, “Cross Sciences MediCINA”, si
 propone, attraverso lo scambio culturale nell’ambito delle Scienze Mediche tra Italia
 e Cina, di stimolare l’osservazione, l’informazione, la formazione, la divulgazione di
 best practice e, successivamente, la ricerca, prevedendo che i colleghi provenienti
 dall’estremo oriente frequentino, in base alla propria formazione, sedi qualificate
 dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno. In particolare, questo primo
 gruppo di medici cinesi, frequenterà le strutture di Odontoiatria Infantile, Ortopedia,
 Riabilitazione, Oftalmologia, Oncologia, Ginecologia e Neurochirurgia. “Siamo felici
 che sia stata scelta l’AOU di Salerno per questo scambio culturale tra due realtà che
 vantano un’antica tradizione medica, quella della scuola orientale e quella della
 scuola   medica       salernitana,             due       modelli          che       sono        sostanzialmente                diversi,
 soprattutto per la quantità di pazienti trattati in ciascuna struttura sanitaria – Ha
 sottolineato il Commissario Straordinario Vincenzo D’Amato –                                                         Noi abbiamo
 sottoscritto questo scambio con una città in cui vivono 12 milioni di abitanti ed il cui
 ospedale ha un bacino d’utenza di diversi milioni di cittadini. Ovviamente le nostre
 realtà sono totalmente diverse. Da qui l’importanza di una tale iniziativa: i medici
 cinesi, che in totale saranno oltre 15, frequenteranno i nostri reparti per alcuni mesi,
 avranno modo di osservare la nostra organizzazione e, allo stesso tempo, alcuni
 medici dell’AOU Ruggi andranno per 15 giorni in Cina per approfondire il modello
 assistenziale ivi praticato e, soprattutto, l’importanza che assume il sistema
 informatico e quello informativo in una struttura sanitaria di riferimento per diversi
 milioni di abitanti”.

               Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
26/09/2019
                                            lacittadisalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 1.284
                                                                                                                          Lettori: 20.433
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

    Crescita bambini Open day al “Ruggi” con gli specialisti
 Il 20 settembre scorso si è celebrata la giornata mondiale di sensibilizzazione sulla
 crescita dei bambini. AFaDOC (Associazione Famiglie di Soggetti con deficit
 dell’ormone della crescita ed altre... Il 20 settembre scorso si è celebrata la giornata
 mondiale di sensibilizzazione sulla crescita dei bambini. AFaDOC (Associazione
 Famiglie di Soggetti con deficit dell’ormone della crescita ed altre patologie rare) ha
 promosso una campagna di sensibilizzazione, patrocinata anche dal Ministero della
 Salute, che vede la collaborazione dei più importanti ospedali italiani che, nella
 settimana dal 23 al 28 settembre, aderiranno all’open day per la misurazione
 gratuita dei bambini. L’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno,
 in collaborazione con la dottoressa Carolina Mauro, ha fissato per oggi l’open day:
 dalle 14.30 alle 19 sarà possibile portare i bambini al Plesso Ruggi di via San
 Leonardo per discutere con gli specialisti di Endocrinologia Pediatrica i problemi
 legati alla crescita dei figli e ricevere risposte alle domande che più frequentemente
 pongono i genitori. L’obiettivo dell’iniziativa è far comprendere a tutti che non
 sempre è corretto “aspettare e vedere”: il fattore tempo è estremamente
 importante per i bambini. La crescita irregolare, infatti, potrebbe nascondere
 importanti problematiche mediche e la tempestività è fondamentale per rendere
 efficaci i trattamenti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
26/09/2019
                                             salernocitta.com
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

   SOCIETA’ ITALIANA DI NEUROCHIRURGIA, CORSO TEORICO
                          PRATICO
 SOCIETA’ ITALIANA DI NEUROCHIRURGIA, CORSO TEORICO PRATICOAneurismi
 cerebrali e Bypass EC-IC, trattamento microchirurgico & endovascolareSi svolgerà
 dal 30 settembre al 3 ottobre il corso teorico pratico della Società Italiana di
 Neurochirurgia che quest’anno affronta il tema “Aneurismi Cerebrali e Bypass EC-IC
 – Trattamento microchirurgico & endovascolare” . Le prime due giornate si
 svolgeranno presso l’Aula Scozia del Plesso Ruggi dell’AOU di Salerno, mentre per le
 ultime due ci si sposterà all’AORN Cardarelli, Centro Biotecnologie, Napoli. Il corso
 vede la direzione dei dottori Giuseppe Russo e Alberto Pasqualin e la presidenza dei
 dottori Paolo Cappabianca, Massimo de Bellis e Renato Scienza. Presidenti onorari i
 dottori Enrico De Divitis e Giovanni Profeta.L’ampia gamma di modalità oggi
 disponibili per il trattamento degli aneurismi cerebrali pone il neurochirurgo clinico
 di fronte ad un processo decisionale, condiviso con il “team neuro vascolare” e con il
 paziente, che necessità di conoscenze in continua evoluzione.Il Neurochirurgo
 vascolare è oggi chiamato ad affrontare un numero di casi di aneurisma cerebrale
 inferiore rispetto ai decenni precedenti, ma più complessi e per i quali talvolta la
 microchirurgia rappresenta l’ultima opzione terapeutica.Il continuo scambio di
 esperienze, la discussione di casi e video chirurgici, la specifica formazione
 microchirurgica insieme a percorsi di “training” permanenti su preparati anatomici e
 preparati di laboratorio, rappresentano il percorso virtuoso attraverso il quale poter
 formare la nuova generazione di neurochirurghi vascolari.In questa edizione 2019
 del Corso Teorico-Pratico su “Aneurismi e By-Pass Cerebrali”, organizzata all’AOU
 Ruggi di Salerno, si offrono due giornate di sessioni di video chirurgici e discussioni
 di casi clinici insieme ad esperti italiani e stranieri, aperte a tutti gli operatori
 sanitari, a cui faranno seguito altre due giornate di “full immersion” microchirurgica
 su preparati anatomici e da laboratorio per 20 giovani neurochirurghi italiani presso
 il Centro per le Biotecnologie dell’AORN Cardarelli di Napoli.L’obiettivo è quello di
 rispondere in maniera esaustiva al ruolo di Hub di 2° livello per la patologia
 emorragica    cerebrale           e     l’emorragia             subaracnoidea,                attribuita          dal    piano   di
 organizzazione delle “reti tempo dipendente” regionali, all’AOU San Giovanni di Dio
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
e Ruggi d’Aragona di Salerno , intervenendo sia sul versante clinico, attraverso
l’implementazione ed il miglioramento delle prestazioni microchirurgiche per gli
aneurismi   cerebrali,         sia      sul      versante           formativo            offrendo            un          percorso   di
neurochirurgia vascolare intenso e completo.

            Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                 Pagina 5
                                            La Città di Salerno
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

               Sos suicidio assistito «Qui tanti obiettori»
 (m.c.)

 L'anestesista Chiumiento: «Noi teniamo
 in vita i pazienti...» Suicidio assistito: già
 molti medici salernitani orientati ad
 opporre l'obiezione di coscienza dopo la
 sentenza della Corte costituzionale sul
 caso Cappato. «Abbiamo una formazione
 per cui il nostro obiettivo è occuparci
 della salute dell'ammalato e credo che
 sul suicidio assistito gran parte dei
 medici salernitani non aderiranno», dice
 l'anestesista Fernando Chiumiento , capo
 del Dipartimento dell'Asl di Salerno Area
 critica servizio anestesia e rianimazione.
 La sua è una riflessione sul possibile
 orientamento dei colleghi anestesisti e in
 genere dei medici salernitani, riferendosi
 soprattutto gli aspetti deontologici della
 professione. Gli anestesisti di Salerno e
 provincia sono circa 200, un centinaio
 sono quelli che lavorano nelle strutture
 pubbliche dell'Asl di Salerno, circa 50
 quelli impegnati all'ospedale Ruggi di
 Salerno oltre una ventina quelli che
 prestano la propria attività professionale
 nei presidi ubicati in provincia che fanno
 parte       dell'Azienda                   ospedaliera
 universitaria Ruggi. «Credo che tutti i medici avranno forti perplessità. Se un
 paziente è in coma bisogna chiedersi chi decide: ho forti dubbi rispetto alla nostra
 formazione che è quella di tenere in vita un paziente», dichiara il numero uno degli

               Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
anestesisti. Il medico fa riferimento anche alla dignità del malato e alle aspettative
di vita non sempre legate a qualità ottimali ma da questo punto di vista, afferma, il
vero «problema etico che il medico si deve porre è di evitare cure inutili e sofferenze
al malato, perché abbiamo a disposizione farmaci che ci consentono di evitare la
sofferenza ». Sviluppare dunque cure palliative ed evitare l'accanimento terapeutico.
Per il presidente dell'Ordine dei medici e odontoiatri di Salerno, Giovanni D'Angelo
dovrà essere una legge specifica «a normare le condizioni in cui non è possibile il
suicidio assistito e il Parlamento è chiamato a decidere, non possiamo lasciare che la
Consulta se ne occupi prima della politica, come spesso accade. Occorre
regolamentare nei dettagli, perché la libertà da questo punto di vista mi fa paura.
Ricordiamo l'articolo 32 della Costituzione e che la Repubblica tutela la salute,
quindi evitiamo abusi. E poi dovrà essere prevista la possibilità di scelta anche per il
medico, non è possibile obbligare un professionista ». D'Angelo si è domanda anche
a chi spetterebbe decidere di porre fine a una vita, se ai familiari o ai medici e a
quale tipologia di professionisti vada affidato il compito «agli anestesisti rianimatori
se si è in ospedale, al medico di base se si è a casa?». Sono, ha detto, «aspetti
fondamentali da valutare». Il problema, per il presidente dell'Ordine dei medici, sarà
quello di decidere caso per caso. «Ci sono stati vegetativi nei quali la scienza dice
che il paziente non percepisce nulla, ma ci sono altri studi che ritengono ci sia
percezione da parte del paziente anche se non espressa», puntualizza D'Angelo. Se
il paziente ha capacità di percepire occorre, a suo avviso, trovare il coraggio di
intervenire sugli ammalati agonizzanti e stabilire in che modo. «Il problema il medico
se lo porrà di volta in volta, è lui che segue il percorso dei pazienti fino a fine vita e
sarà forse la famiglia che chiederà proprio al medico di intervenire». D'Angelo trova
però inconcepibile che si vada «in Svizzera ad accompagnare ammalati a morire, mi
sembra assurdo. Occorre assumersi delle responsabilità nel nostro Paese, se il
medico è convinto e c'è una legge che lo supporta, allora interviene. Ma bisogna
decidere ». E conclude: «il nostro compito è cercare di salvare vite... ».

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                 Pagina 28
                                   Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                           EAV: € 1.633
                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                           Argomento: Sanità Campania

                   Florenzano completa triade manageriale

 È Oreste Florenzano il nuovo direttore
 amministrativo dell' ospedale Rummo.
 Affiancherà il digì Mario Ferrante e il
 direttore sanitario Giovanni Di Santo.
 Florenzano,       50        anni,        laureato            in
 Giurisprudenza          e       specializzato                in
 economia      e     diritto         della        pubblica
 amministrazione,         proviene             dall'     Irccs
 Pascale di Napoli dove è stato direttore
 dell' unità complessa di gestione delle
 Risorse umane. «Un professionista di
 robusta preparazione professionale e di
 comprovata esperienza dice Ferrante -
 con il quale lavoreremo fin da subito per
 dare    nuovo          slancio         all'       azienda
 ospedaliera. I principali obiettivi saranno
 quelli di elaborare un significativo piano
 di   efficientamento,            che        favorisca           il
 benessere organizzativo delle risorse
 coinvolte in tale processo e consenta di far incrementare il livello di produttività a
 supporto di un continuous improvement della qualità dell' assistenza sanitaria da
 erogare agli utenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

               Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                  Pagina 28

                                                                                                                            EAV: € 4.452
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                                            Argomento: Sanità Campania

      Inchiesta assenteismo al «San Rocco» I medici licenziati:
                         stop obbligo firma

 L' UDIENZA Mary Liguori Chiedono di non
 dover più andare a firmare in caserma i
 medici dell' ospedale San Rocco di Sessa
 Aurunca coinvolti nell' inchiesta sull'
 assenteismo e licenziati dall' Asl. Il gup
 Villano del tribunale di Santa Maria
 Capua       Vetere       dovrà          decidere             se
 revocare l' obbligo di firma e se rinviare
 a giudizio, tra gli altri, Francesca Macrì,
 dirigente     anestesista,               difesa          dall'
 avvocato      Camillo           Irace,            Domenico
 Perretta, difeso dall' avvocato Domenico
 Schiavo,      Elio       Gaetano              Avagliano,
 dirigente del 118, rappresentato dal
 penalista Gianluca Di Matteo. E ancora il
 primario      di     Anestesia,              il     medico
 casertano          Ferdinando             Pasquariello,
 difeso dall' avvocato Gennaro Iannotti, e
 la      pediatra          Martina                 Battaglia,
 rappresentata dal penalista Carlo De Stavola. Sottoposti all' obbligo di presentazione
 alla polizia giudiziaria e costretti a firmare in caserma sia quando erano ancora in
 servizio sia successivamente, i medici furono accusati di associazione per delinquere
 finalizzata alla truffa, ma il Riesame bocciò il capo relativo all' associazione. Ieri sia l'
 Asl che un' associazione di categoria hanno chiesto di potersi costituire parte civile
 nel procedimento. Agli atti del gip che ha spiccato l' ordinanza si fa riferimento a un
 danno economico di poco superiore ai 21mila euro e a una contestazione che gli
 indagati, tra i quali sei medici, diversi infermieri e addetti al settore amministrativo,
 respingono. La posizione dei 18 destinatari della misura, hanno spiegato sin da

                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
subito i penalisti impegnati nel collegio difensivo, va inquadrata sotto tutti gli
aspetti. La normativa non distingue l' assenza truffaldina dal lavoro che provoca il
solo danno economico e la «furbata» che invece danneggia la collettività, in questo
caso i pazienti di un ospedale. Le contestazioni relative alle assenze sospette e alle
strisciate di badge altrui, non sarebbero, secondo la difesa, avvenute durante i turni
in corsia, ma nel corso alla formazione obbligatoria retribuita che i professionisti
svolgevano in ospedale. Nelle settimane successive la retata, alcuni degli indagati
hanno dichiarato che « il reparto non è mai stato lasciato scoperto» e hanno respinto
l' accusa di avere percepito denaro pubblico non dovuto. La Procura ha dalla sua i
filmati registrati dalle telecamere nascoste dai carabinieri del Nas dentro il presidio
ospedaliero: alcuni degli indagati sono stati filmati mentre marcano il badge al posto
di altri. Pasquariello, per esempio, sempre secondo l' accusa, era in possesso dei
tesserini dei suoi colleghi. I video sono la prova regina dell' inchiesta coordinata dal
sostituto procuratore Anna Ida Capone del pool dell' aggiunto Antonio D' Amato
Intanto l' ospedale resta sotto sequestro. E i medici sono stati licenziati per effetto
della legge Madia. A novembre il gup deciderà in merito al rinvio a giudizio. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                   Pagina 44

                                                                                                                             EAV: € 4.703
                                                                                                                             Lettori: 107.296
                                             Argomento: Sanità Campania

    L' America parla napoletano e studia il Dna dei calciatori
 Maria Pirro

 La formazione è al completo, in tinta con
 gli arredi: nel laboratorio pitturato d'
 azzurro, i colori della squadra del cuore,
 sono appena arrivati i campioni di Dna
 prelevati ai calciatori del Napoli. Li ha
 portati un ragazzo di 30 anni carico di
 borse e propositi, deciso a restare
 oltreoceano          per          cogliere             nuove
 opportunità          e         innanzitutto                 per
 perfezionare il suo inglese. Ma qui, nell'
 istituto      Sbarro      di      Philadelphia,              all'
 interno della Temple University, nessuno
 perde l' accento partenopeo. Anzi, c' è
 un cinese che parla in dialetto quasi
 perfetto e fa ricerca con i cervelli in fuga
 che,   alle     volte,      ritornano.            Come          l'
 oncologo Antonio Giordano, direttore e
 docente universitario: il primo ad aver
 segnato la rotta in direzione ostinata e
 contraria. Il professore, che insegna anche all' Ateneo di Siena e segue il Crom di
 Mercogliano, è l' ideatore del progetto e coniuga la passione del tifoso con l'
 impegno scientifico. Lui spiega: «Abbiamo selezionato un centinaio di geni che
 indicano una certa predisposizione a malattie degenerative. Poi, abbiamo raccolto i
 dati professionali e familiari dei giocatori in modo da valutare i rischi effettivi e
 mettere a punto accorgimenti tali non solo da predire il pericolo di infortuni (ad
 esempio, gli strappi muscolari) ma poter intervenire, personalizzando i programmi di
 allenamento e modificando lo stile di vita». Ecco, l' ultima frontiera della
 prevenzione: e si capisce che lo studio è così finito sulla rivista internazionale Jcp, e
 il risultato ora è in fase di valutazione con l' estensione dell' indagine a tutti i

                 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
fuoriclasse del San Paolo, da Mertens a Ruiz. Non solo: «Anche gli atleti del football a
stelle e strisce sono chiamati a partecipare al programma che punta a individuare
altri biomarcatori, indispensabili per mettere a punto le terapie innovative». Le
possibilità sono numerose e le strade diverse: il farmacista Carlo Castruccio
Castracani, classe 1991, sempre allo Sbarro è riuscito a bloccare l' enzima Eme
ossigenasi-1 (HO-1), che ha un ruolo importante nel glioblastoma multiforme, un
tumore cerebrale a oggi senza cura. La sua tecnica di xenotrapianto delle cellule
malate è utilizzata, almeno per ora, in sistema animale, denominato Zebrafish.
Invece, Milena dell' Aquila, d' origine irpina, si occupa della chinasi ciclica
dipendente 9 (Cdk9), che ha identificato nel laboratorio di Giordano. E ne analizza le
funzioni e le alterazioni: «E il ruolo emergente per riparare i danni», chiarisce. Un
altro trentenne Angelo Canciello, laureato in Biotecnologie mediche alla Federico II,
si occupa di valutare le proprietà rigenerative delle staminali ottenute dalla
placenta: studiando le cellule pluripotenti ha identificato nuove molecole coinvolte
nella transizione epitelio mesenchimale, il processo che porta alla trasformazione
del tumore benigno in maligno e quindi alla formazione delle metastasi. «Bloccare
questo passaggio nel cancro al seno, al polmone e nel mesotelioma, come sto
tentando di fare, può segnare la svolta», dice con orgoglio. E Giordano conclude:
«Oltre 450 giovani si sono formati qui, nell' istituto di Philadelphia in provincia di
Napoli», sorride. Ognuno con il suo percorso, talenti pronti a centrare la rete. Gol,
letteralmente obiettivo.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                Pagina 46

                                                                                                                          EAV: € 1.091
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                          Argomento: Sanità Campania

     L' oncologo del Pascale sul podio guida le cure contro il
                           melanoma

 Secondo     l'    agenzia             internazionale
 Expertscape, l' istituto tumori Pascale è
 al primo posto in Italia per la cura del
 melanoma.        Con      l'     oncologo            Paolo
 Ascierto che supera 4000 specialisti, ed
 è secondo in Europa su 25mila, quarto
 nel mondo su 65mila esperti.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                     Pagina 5

                                                                                                                               EAV: € 1.008
                                                                                                                               Lettori: 25.449
                                               Argomento: Sanità Campania

    L'autodenuncia di De Luca «È intollerabile: 357 giorni per
                      una mammografia»
 A. A.

 NAPOLI «È intollerabile che per una
 mammografia si attenda fino a 357
 giorni,    quando           per        una     prestazione
 programmata,            vale        a       dire        per    un
 semplice controllo, il tempo massimo è
 di 170 giorni. Invece mi è giunta questa
 informazione che mi ha indignato. Il
 distretto sanitario è il 33 di piazza
 Nazionale         a       Napoli.            Ho         chiesto
 chiarimenti al vertice della Asl 1. Dopo
 aver messo a posto i bilanci della sanità,
 ora scatta la seconda fase: quella della
 umanizzazione             della         assistenza».             A
 denunciare il caso di disservizio sanitario
 non è il Tribunale del malato, tantomeno
 una       delle        tante            e       benemerite
 associazioni          che      tutelano            le    donne
 contro      il    cancro          al        seno.        No,      è
 direttamente il commissario per la sanità campana, nonché governatore regionale,
 Vincenzo De Luca. «Certo - aggiunge lui - non si tratta di un caso urgente, per il
 quale si interviene entro tre giorni, né di una donna coinvolta nello screening, i cui
 tempi si possono allungare fino a tre settimane. Ma di un semplice controllo
 programmato che dovrebbe essere completato entro 170 giorni». A rispondere alla
 denuncia di De Luca è il commissario della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva: «Ho fatto le
 mie verifiche - racconta - e nel distretto 33 riserviamo sempre posti disponibili ai
 casi di emergenza. Alla signora, una settantenne, le era stata offerta la possibilità di
 recarsi in un altro centro della Asl, ma ha rifiutato per rimanere in lista a piazza
 Nazionale. I tempi per le urgenze vengono rispettati, così per lo screening». Resta il

                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ritardo di un anno per una prestazione, benché programmata, che avrebbe
evidentemente bisogno di essere assicurata in tempi molto più brevi. De Luca, nel
suo appuntamento su Lira Tv, ha poi affrontato gli altri temi di attualità, non
mancando di criticare le mosse del Governo, a partire dalla lotta all' evasione:
«Insistere sul pagamento con carta di credito significa rompere le scatole ai
cittadini. A quegli anziani che devono comprare i broccoli al mercato e si
complicheranno la vita a preparare i friarielli con le salsicce. Si tratta di misure
demagogiche. La lotta all' evasione si fa perseguendo chi non fattura e chi non versa
l' Iva». Poi, sull' Ambiente ha annunciato che presto saranno organizzati gli stati
generali, così come per la Cultura: «Piantumeremo 5 mila alberi sulla collina di
Sarno. Lì dove giorni fa quattro squinternati hanno appiccato un incendio. Avrà un
valore simbolico per aprire gli Stati generali per l' Ambiente e sarà una cosa utile per
evitare che precipiti fango sulla città con l' arrivo delle piogge. Avrei evitato lo
sciopero contro l' inquinamento. Sarebbe stato meglio organizzare incontri nelle
scuole per aprire un confronto con gli scienziati».

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                  Pagina 47

                                                                                                                            EAV: € 3.259
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                                            Argomento: Sanità Campania

                           Meningite il modello è la Toscana
 Antonio Caperna

 Ha la forma di un chicco di caffè ma
 purtroppo è ben lontano dal gusto e dai
 benefici della tazzina quotidiana. È il
 batterio del meningococco, che può
 causare la temuta meningite, ovvero l'
 infezione delle meningi, le membrane
 che   proteggono           il     sistema          nervoso
 centrale.       Per             confrontarsi              sull'
 importanza          dell'          impatto              della
 vaccinazione        anti         meningococco                 B
 (MenB)      sulla     salute        pubblica,           della
 protezione e per un' analisi delle varie
 strategie in Italia, si è tenuta a Napoli la
 due giorni «Rising - differentiation and
 extension      of       vaccination             offer          in
 meningitis».              Esistono                   vaccini
 monovalenti         e        quadrivalente                 nei
 confronti dei meningococchi C, A, W, Y
 ed è da poco disponibile il vaccino per il
 B. Infatti a partire dal 2017 è stata inserita nel Piano nazionale vaccini l' indicazione
 di offerta attiva e gratuita anti-MenB per i nuovi nati a partire dal terzo mese di vita
 (sessantunesimo giorno) e in specifiche categorie a rischio. Nel corso del 2017 tutte
 le regioni hanno recepito quanto indicato nel Piano, anche se, apparentemente, la
 copertura vaccinale dei nuovi nati non ha ancora raggiunto il tetto stabilito. «La
 Toscana - spiega Chiara Azzari, coordinatore scientifico ospedale Meyer di Firenze -
 e altre regioni hanno introdotto la vaccinazione per il meningococco e i risultati sono
 molto soddisfacenti. Abbiamo visto quasi azzerare il numero di casi nei soggetti
 vaccinati. L' efficacia dei vaccini è più del 90 per cento e anche la diagnostica
 molecolare ha risolto diversi problemi, individuando le cause delle patologie gravi in

                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
breve tempo». Risultati che vedono in prima linea la ricerca, come evidenzia Rino
Rappuoli, chief scientist GSK e ad Vaccines Italia GSK: «Oggi faccio ciò che non si
poteva cinque anni fa, sembrava impossibile un vaccino per il meningococco B ma
ora esiste. Avevamo bisogno di nuove tecnologie», spiega. «La Reverse Vaccinology
è allo stato 2.0. Oggi possiamo fare la struttura di antigeni, anticorpi e
antigeni/anticorpi». Grande la soddisfazione per Luis Arosemena, presidente e Ad
Gsk Italia: «Se si guardano alle 10 azioni necessarie per promuovere la vaccinazione
in tutto il mondo raccomandate dall' OMS, possiamo essere orgogliosi di quanto
abbiamo fatto e di essere stati presi ad esempio da altri Paesi». © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                     Pagina 9

                                                                                                                               EAV: € 707
                                                                                                                               Lettori: 29.750
                                               Argomento: Sanità Campania

                         Parti cesarei, Campania prima in Italia

 IL RAPPORTO Nella regione il 56,4%
 rispetto al 34% della media nazionale
 ROMA. In Italia in media il 34% dei parti
 vengono effettuati con taglio cesareo, un
 ricorso definito «eccessivo» dal recente
 rapporto Cedap (Certificato di assistenza
 al parto) del ministero della Salute, che
 fa riferimento a dati del 2016. Questa
 tendenza         si    inasprisce           se      facciamo
 riferimento alle case di cura accreditate,
 che optano per il parto per via chirurgica
 quasi il 51% delle volte. Boom di cesarei,
 poi,    quelli        registrati        nelle       strutture
 private, che li effettuano addirittura nell'
 80,6% dei parti. Sul versante degli
 ospedali      pubblici,           invece,           il    parto
 cesareo viene scelto solo nel 31,7% dei
 casi.    Le      donne          italiane,          però,         lo
 preferiscono rispetto a quelle straniere,
 con percentuali del 35% e del 28%. La scelta del cesareo, inoltre, si distribuisce a
 macchia di leopardo. La regione dello stivale che lo sceglie meno 8 la Val D' Aosta,
 con percentuali che si attestano al 20%. Al Nord, in linea gene rale, non si sale a più
 del 31% della Liguria. Nel Centro, invece, si registra in media una leggera crescita. Il
 cesareo viene effettuato nel 31,7% dei parti, con picchi in Lazio (37,9%) e in Molise
 (43,2%) - una tra le tre regioni che lo preferiscono in tutta Italia. Al Sud, a sorpresa,
 le percentuali tendono a salire, con la Calabria all' ultimo posto del Meridione (37%)
 e la Campania in testa all' Italia intera, con il 56,4% di parti svolti per via chirurgica.
 Si stima che il ricorso alla procreazione medicalmente assistita (Pma), infine, 8 di
 1,93 volte su 100. La tecnica utilizzata in via prefereziale e' la fecondazione in vitro

                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
con successivo trasferimento di embrioni nell' utero.

            Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                    Pagina 35

                                                                                                                              EAV: € 2.349
                                                                                                                              Lettori: 107.296
                                              Argomento: Sanità Campania

                       Prevenzione ictus, «potenziare la rete»

 Per Cittadinanzattiva va riorganizzata e
 potenziata       le        rete      dell'       ictus        sul
 territorio. «Anche per una tematica tanto
 delicata,        che          comporta                 spesso
 conseguenze traumatiche ed irreversibili
 per i pazienti- sostiene il presidente del
 sodalizio,       Antonio             Gambacorta                   -
 riscontriamo          da     parte         degli        organi
 decisori,al di là di alcune pleonastiche
 affermazioni,            una           mancanza                  di
 riequilibrio nella distribuzione dei servizi.
 Le carenze ed i rischi restano, come
 sempre, a carico delle zone interne».
 Eppure il Dca n.63 del 29 luglio del 2019
 enuncia che necessita un raccordo tra
 ospedale     e        territorio         per       una       più
 tempestiva ed efficace erogazione delle
 cure; che bisogna superare le tradizionali
 barriere     istituzionali           e       puntare          ad
 assicurare alle popolazioni un' assistenza garante del soddisfacimento dei LEA,
 livellando le disomogeneità ; che la riorganizzazione rappresenta un' occasione per il
 potenziamento           delle       dotazioni           organiche            e     l'    ammodernamento                      del     parco
 tecnologico; che il trattamento ripefusivo (trombolisi TL), se erogato precocemente,
 migliora i risultati clinici a lungo termine, riduce i costi per il sistema sanitario, e
 che,pertanto, risulta fondamentale predisporre ed ottimizzare il percorso terapeutico
 ; che la trombolisi va eseguita entro 60 minuti dal verificarsi dei primi sintomi; che il
 trattamento deve essere eseguito presso le Stroke Unit concepite allo scopo di
 facilitare l' accesso di ogni paziente verso il più vicino ospedale attrezzato. vi.gr. ©
 RIPRODUZIONE RISERVATA.

                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                     Pagina 46

                                                                                                                               EAV: € 2.872
                                                                                                                               Lettori: 107.296
                                               Argomento: Sanità Campania

              Psicosi come malattia la diagnosi arriva tardi
 Cristina Cennamo

 I dati Si contano 4.6 nuovi casi per
 10mila      abitanti          all'     anno:        a      tanto
 ammonta la stima del tasso di incidenza
 in   Campania            dei         disturbi       psicotici,
 secondo      il     rapporto            pubblicato            dal
 ministero della Salute. Il dato è più basso
 rispetto a quello nazionale, di 7.7. Una
 notizia apparentemente confortante, che
 va sommata a quella del tasso di
 prevalenza, il numero cioè totale dei
 pazienti che risulta essere più basso:
 27.9 contro 35.8. Ma a cosa sono dovute
 queste      differenze?                Molto         potrebbe
 dipendere         da          un       accesso            meno
 frequente o tardivo alle strutture per la
 salute mentale: uno studio condotto dal
 dipartimento             di          Psichiatria            dell'
 università         Vanvitelli,              diretto           dal
 professore Mario Maj, ha evidenziato un
 ritardo nella richiesta di aiuto sanitario di oltre 5 mesi dalla comparsa dei sintomi
 conclamati cui si aggiunge un intervallo di 7 mesi tra la richiesta e la diagnosi e il
 trattamento. Intervalli più lunghi di quelli riportati a livello nazionale. Rimedi? Il
 dipartimento di Psichiatria ha attivato un ambulatorio per identificare e trattare
 precocemente la patologia. E la Regione Campania ha costituito un gruppo di lavoro
 per indicare i Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali specifici per i pazienti all'
 esordio psicotico. «Questi spiega Andrea Fiorillo, componente del gruppo tecnico e
 professore ordinario alla Vanvitelli dovrebbero facilitare l' accesso ai servizi
 attraverso medici di base, pediatri e pronto soccorso oltre che tramite scuole,
 associazioni, chiese». Obiettivo: «Un inquadramento clinico uniforme, basato sulle

                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
evidenze scientifiche. Comportamenti insoliti, ritiro sociale, perdita dei normali
interessi, riduzione del rendimento scolastico e depressione dell' umore sono segnali
spesso ignorati o male interpretati finché non compaiono i sintomi più evidenti (deliri
e allucinazioni)», chiarisce Fiorillo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

            Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                   Pagina 7

                                                                                                                             EAV: € 36.472
                                                                                                                             Lettori: 546.032
                                             Argomento: Sanità Campania

    Regione, la Procura indaga sulla sanità "Quella circolare
                       scritta dai privati"

 I pm di Santa Maria Capua Vetere
 accusano la struttura commissariale di
 aver favorito il dominus della clinica
 Pineta Grande di Giuseppe Del Bello e
 Dario Del Porto La Procura di Santa Maria
 Capua Vetere indaga sulla sanità in
 Campania. «La struttura commissariale è
 nelle    mani      di     determinati              interessi
 privati», scrivono i magistrati nelle carte
 dell' inchiesta sull' ampliamento della
 clinica Pineta Grande di Castel Volturno.
 Iniziativa che ha portato al sequestro
 preventivo del cantiere disposto dal gip
 Alessandra Grammatica per presunte
 violazioni della normativa urbanistica. L'
 indagine condotta dai carabinieri però è
 molto    più     ampia         e      negli       atti      già
 depositati traspare un capitolo tutto da sviluppare: quello che spinge l' ufficio diretto
 dalla procuratrice Maria Antonietta Troncone a ipotizzare « dinamiche illecite nei
 rapporti con la Regione ». Al centro di questo filone c' è la circolare adottata dalla
 struttura commissariale per la sanità di Palazzo Santa Lucia il 6 settembre del 2018
 che conteneva indicazioni alle Asl sull' attuazione delle procedure straordinarie di
 accreditamento, vale a dire l' autorizzazione dei posti letto gestiti dalle case di cura
 con rimborso pubblico. Secondo gli inquirenti, «l' ideatore della circolare » sarebbe
 stato il dominus di Pineta Grande, l' imprenditore Vincenzo Schiavone, « per il
 tramite » del presidente dell' Aiop (l' associazione delle cliniche private n. d. r.)
 Sergio    Crispino.        A      queste         conclusioni             i    magistrati            giungono            leggendo          le
 intercettazioni dove i due discutono del contenuto del provvedimento grazie al quale

                 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Schiavone «ha ottenuto di poter attuare il suo progetto di fusione- accorpamento»
tra Pineta Grande e altre case di cura a lui riconducibili, come Villa Ester di Avellino,
Villa Bianca di via Bernardo Cavallino a Napoli e Padre Pio di Mondragone, attraverso
una « procedura straordinaria di accreditamento». Il 25 luglio 2018, ad esempio, nel
corso di una lunga conversazione, Schiavone dice a Crispino: «Sergio, io devo
realizzare ancora. E l' autorizzazione adesso ce l' ho per realizzare 242 ( posti letto
n. d. r.). Se non mi fanno mettere i posti di Villa Ester e Villa Bianca, io a 300 e
dispari non arriverò mai. Cioè, questi mi vengono a bloccare». La circolare è stata
curata dal funzionario della struttura commissariale Podda ed è firmata sia dal
dirigente Antonio Postiglione che dal governatore Vincenzo De Luca nella veste di
commissario ad acta per la sanità. Il presidente della Regione, secondo la Procura, «
non ha neanche tecnicamente compreso ciò che ha firmato» e questo «lo tiene
indenne dal punto di vista penale » . I pm però configurano presunte «illecite
dinamiche» che Schiavone e Crispino avrebbero « instaurato con la Regione » . Cioè
con appartenenti alla struttura commissariale che avrebbero compiuto «fatti di
particolare gravità pur di agevolare le vicende personali di Schiavone». Il funzionario
Arturo Romano sarebbe « la persona che principalmente, a livello regionale,
consente a Schiavone di controllare le decisioni della struttura commissariale e di
orientarle in maniera da soddisfare in modo incondizionato le esigenze » dell'
imprenditore. Nel corso del complesso iter procedimentale, gli inquirenti individuano
una « commistione pubblico- privato » che coinvolgerebbe anche Postiglione e la
dirigente Antonella Guida, moglie del consigliere regionale di "De Luca presidente",
Alfonso Piscitelli. Per la Procura, Schiavone, imprenditore tuttora sotto scorta per
aver denunciato la camorra, gestirebbe «i suoi interessi grazie a un sistema
collusivo » caratterizzato «dalle messa a disposizione di posti di lavoro o di
prestazioni sanitarie in favore di pubblici funzionari che sistematicamente piegano,
assoggettano le funzioni pubbliche, i poteri pubblici, alle esigenze o agli interessi del
gruppo societario o di loro parenti o conoscenti». Nel filone delle presunte violazioni
urbanistiche sono citati negli atti anche l' ex sindaco di Castel Volturno, Dimitri
Russo, e il geometra comunale Carmine Noviello, assistito dall' avvocato Carlo De
Stavola. L' indagine è in una fase iniziale. Gli unici a risultare indagati, per i presunti
reati urbanistici, sono Schiavone e la legale rappresentante della società Pineta
Grande srl Annamaria Ferriello. Le altre posizioni sono al vaglio, dunque qualsiasi
conclusione in merito a eventuali ipotesi di responsabilità a carico dei singoli deve
essere rinviata ai successivi approfondimenti dei magistrati. Il decreto di sequestro è
stato impugnato al Riesame, l' udienza sarà fissata presumibilmente nella seconda
             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
metà del mese di ottobre. Dopo la notifica, Schiavone ha replicato esprimendo «
rammarico » ma anche fiducia «nell' opera della magistratura. Forniremo tutti i
chiarimenti ». I magistrati: "Dinamiche illecite e collusioni. Ma il governatore non c'
entra: non aveva tecnicamente capito ciò che firmava" k I l sequestro La clinica
Pineta Grande a Castel Volturno sottoposta a sequestro preventivo. A sinistra l'
imprenditore Vincenzo Schiavone.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019                                                                                                                 Pagina 28

                                                                                                                           EAV: € 5.199
                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                           Argomento: Sanità Campania

                         Riapre il parcheggio dell'ospedale

 I SERVIZI Ornella Mincione È durata
 soltanto    due    giorni        la     chiusura          del
 parcheggio    adiacente            l'    ospedale            di
 Caserta. Ieri mattina, infatti, l' area di
 sosta gestita dalla cooperativa 2000 ha
 aperto di nuovo i battenti. «Sono venuti
 qui i vigili qualche giorno fa e ci hanno
 imposto di chiudere il cancello. Per
 fortuna, poi, il nostro legale ci ha detto
 che il giudice ha dato l' ok per la
 riapertura», spiega Mario Scarpati della
 Cooperativa 2000. Quella del parcheggio
 adiacente l' azienda ospedaliera è una
 storia che continua da qualche anno, tra
 chiusure,    riaperture           e     sentenze             di
 giudici, tra cui quelli del Tar. Alla base di
 tutto c' è una concessione che il comune
 di Caserta non ha più prorogato e la
 necessità di un parcheggio di utile
 servizio per i dipendenti dell' ospedale e tutti gli utenti del nosocomio. Già fu
 presentato ricorso al Tar della Campania ad ottobre del 2017 e in quella sede venne
 data la ragione ai titolari. La sentenza del Tar venne poi impugnata dall'
 amministrazione che nonostante due diffide, non eseguì la proroga, non rispettando
 l' annullamento del diniego da parte del Comune. Dopo sei mesi dalla chiusura, poi,
 a febbraio del 2018 l' azione di protesta da parte dei titolari: un' apertura lampo del
 parcheggio. La conseguenza fu un sequestro penale dell' area da parte dell'
 amministrazione. Da qui, il riesame da parte del tribunale che anche in questo caso
 fu favorevole ai titolari della cooperativa, annullando l' impugnata ordinanza e
 disponendo la restituzione dell' area in sequestro agli aventi diritto. Ora, il titolare

               Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
della cooperativa fa presente non solo che «è un' area utilizzata da tutti, soprattutto
da quei pazienti che dovendo fare una particolare terapia, parcheggiano la propria
auto o quella dell' accompagnatore senza dover camminare per troppo tempo fino al
reparto di riferimento», ma anche che grazie a quel parcheggio «ci sono tredici
famiglie che si sostengono perchè tutti noi viviamo solo di questo, pagando anche i
fitti dovuti ai proprietari dei terreni», spiega ancora Scarpati. E' importante precisare
che il terreno su cui insiste il parcheggio non è di un unico proprietario, ma diversi. Il
Comune casertano non è tra questi ma ha l' onere di concedere il terreno per quell'
uso. Infatti, ora, il punto della questione «è la destinazione d' uso del terreno che
abbiamo chiesto espressamente di cambiare rispetto a quella che è attualmente,
ovvero area verde attrezzata», spiega ancora il titolare della cooperativa. Conferma
questo dato il primo cittadino di Caserta Carlo Marino: «di quell' area è necessario
parlare di una diversa destinazione d' uso che, a dire il vero, abbiamo anche trattato
in consiglio. So che la cooperativa è stata invitata a presentare un progetto di
realizzazione del parcheggio che tenga conto do tutte le norme vigenti che mirano
alla tutela dell' ambiente. Non mi sembra che questo sia stato presentato fino ad
oggi. Fatto sta che su quel terreno sono stati avviati diversi ragionamenti - spiega
ancora il sindaco -. In prima istanza, parte del terreno verrà espropriato perché il
nosocomio dovrà espandersi fino a via De Falco con un nuovo plesso. Poi, d' altra
parte, dovrà essere allargata via La Pira per facilitare l' accesso al Pronto Soccorso.
A questo punto si sta ragionando perché la restante parte di terreno venga destinato
a parcheggio sia per gli utenti che per i dipendenti dell' ospedale». La notizia
positiva per i turnisti dell' ospedale e per gli utenti, in particolare le famiglie dei
pazienti ricoverati, è che ora il parcheggio è aperto e fruibile. È un dato molto
positivo se si pensa che anche l' ex direttore generale del nosocomio Mario Ferrante
inviò, a nome suo e di tutta l' azienda, una lettera al prefetto di Caserta per invitarlo
a trovare una soluzione per evitare la chiusura del parcheggio. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

             Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere