Media Monitoring per 30-09-2019 - Rassegna stampa del 28-09-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 28/09/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO «Pochi pazienti Di notte si chiude» ........................................................................................ 1 28/09/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Poca affluenza al Vernieri: l' Asl, stop al presidio h24 ............................................................ 3 26/09/2019 - WWW.ILGIORNALEDISALERNO.IT Al via al Ruggi il progetto “Cross Sciences mediCINA” .......................................................... 5 26/09/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT Crescita bambini Open day al “Ruggi” con gli specialisti ....................................................... 6 26/09/2019 - WWW.SALERNOCITTA.COM SOCIETA’ ITALIANA DI NEUROCHIRURGIA, CORSO TEORICO PRATICO ..................................... 7 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 9 28/09/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Sos suicidio assistito «Qui tanti obiettori» ............................................................................. 9 Sanità Campania ............................................................................................................................. 11 28/09/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Florenzano completa triade manageriale ............................................................................. 11 28/09/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Inchiesta assenteismo al «San Rocco» I medici licenziati: stop obbligo firma ...................... 12 28/09/2019 - IL MATTINO L' America parla napoletano e studia il Dna dei calciatori .................................................... 14 28/09/2019 - IL MATTINO L' oncologo del Pascale sul podio guida le cure contro il melanoma .................................... 16 28/09/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO L'autodenuncia di De Luca «È intollerabile: 357 giorni per una mammografia» ................... 17 28/09/2019 - IL MATTINO Meningite il modello è la Toscana ........................................................................................ 19 28/09/2019 - IL ROMA Parti cesarei, Campania prima in Italia ................................................................................ 21 28/09/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Prevenzione ictus, «potenziare la rete» ............................................................................... 23 28/09/2019 - IL MATTINO Psicosi come malattia la diagnosi arriva tardi ...................................................................... 24 28/09/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Regione, la Procura indaga sulla sanità "Quella circolare scritta dai privati" ...................... 26 28/09/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Riapre il parcheggio dell'ospedale ....................................................................................... 29 28/09/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Sale operatorie, torna il microclima ma il restyling del Civile è al palo ................................ 31 28/09/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Trovati sacchi di farmaci Scatta allarme sui social ............................................................... 33 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 35 28/09/2019 - AVVENIRE Adesso scatta la psicosi da ranitidina Farmacie e medici presi d' assalto ........................... 35 28/09/2019 - AVVENIRE «Ai malati manca la libertà di vivere» .................................................................................. 36 28/09/2019 - CORRIERE DELLA SERA «Ho dubbi sul diritto alla morte» Conte apre all' obiezione dei medici ................................ 38 28/09/2019 - IL DUBBIO «La misericordia viene prima della coscienza E scegliere è un diritto» ................................ 40 28/09/2019 - LIBERO Però, l'Italia ha un record: quello dei malati di epatite C ..................................................... 43 28/09/2019 - IL GIORNALE Psicosi farmaci, la Salute: basta con gli allarmismi ............................................................. 45 28/09/2019 - AVVENIRE Sanità, il paradosso del Veneto ............................................................................................ 47
28/09/2019 - IL GIORNO Tolto il rene sano: «Vita distrutta» ...................................................................................... 49
28/09/2019 Pagina 4 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Pochi pazienti Di notte si chiude» Marcella Cavaliere Taglio agli orari del Punto di primo soccorso di via Vernieri «Ingiusto investire risorse in una struttura sottoutilizzata» Il provvedimento adottato dall' Asl dopo la relazione del direttore Il servizio sarà attivo dalle 8 alle 20 di sera Rimangono le ambulanze Stop al servizio notturno di assistenza territoriale presso la sede dell'Asl di via Vernieri. Lo ha deciso il direttore generale, Mario Iervolino , sulla base di una richiesta di rimodulazione dell'orario di servizio del Psaut (Postazioni fisse di primo soccorso territoriali) inoltrata dal direttore facente funzioni, Vincenzo Ragone . Ragone ha chiesto di aprire le porte del servizio di assistenza solo per 12 ore al giorno, sette giorni su sette. In pratica di notte rimarrà attivo solo il servizio del 118, quindi il trasporto in ambulanza per raggiungere il pronto soccorso del Ruggi nel caso in cui qualche paziente abbia bisogno d'intervento medico che non sarà più possibile eseguire in via Vernieri, almeno fino fino alle 8 del mattino. In pratica il Psaut continuerà a erogare prestazioni di minori complessità, osservazione medica breve e piccola chirurgia solo dalle 8 del mattino alle 20 di sera. «Il funzionamento della struttura ha incontrato profonde difficoltà negli ultimi anni a causa della scarsità delle risorse umane conseguente dal blocco del turn over», premette Ragone nella richiesta al dg. E fornisce a Iervolino i dettagli delle prestazioni erogate durante le 24 ore affermando che non è stato possibile assicurare le presenza medica e infermieristica nell'arco dell'intera giornata e che è stato necessario ricorrere al lavoro in orario straordinario. «Dal 1 settembre 2018 all'11 settembre 2019 le prestazioni erogate dalle 8 alle 14 sono state 771, dalle 14 alle 20 sono state 598 e dalle 20 alle 8 sono state 48 per un totale di 1.417 prestazioni di cui 121 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
chirurgiche, con una media negli ultimi 12 mesi di 118 prestazioni al mese». Un modo, quello di Ragone, per sottolineare che è possibile sospendere il servizio notturno se si considera il numero basso di prestazioni erogate in quella fascia, cioè solo 48. E sottolinea anche che dal prossimo mese di ottobre saranno disponibili in via Vernieri 14 medici di cui due non idonei al servizio in ambulanza. Pertanto in base a questa disponibilità, Ragone ha ipotizzato che «considerato il bacino d'utenza di Salerno, il monte ore settimanale dei medici che possono espletare sia servizio in ambulanza sia attività di primo soccorso (432 ore) venga assorbito dalle attività in ambulanza per 336 ore (48 ore al dì per sette giorni). Restando quindi disponibili 96 ore che possono essere dedicate all'attività di promo intervento (Psaut) fermo restate la possibilità per la Centrale operativa di attivare tutti i medici presenti nei servizi». Per Ragone, dunque, il servizio dovrebbe restare aperto solo di giorno. «La disponibilità oraria dei dirigenti medici è compatibile con il funzionamento delle attività di primo intervento (Psaut) per 12 ore al dì per sette giorni la settimana (totale ore necessarie 84)». Dopo i dettagli forniti Iervolino non ha avuto dubbi, accogliendo la richiesta. «Emerge con evidenza un cronico sottoutilizzo da parte della popolazione della sede di via Vernieri con una bassa attività, specialmente notturna ha sottolineato Iervolino - Scarsezza di utilizzo che mal si coniuga con una sempre crescente richiesta di accesso alle rete 118 e al pronto soccorso del Ruggi e quindi un aumento di risorse verso una struttura sottoutilizzata non appare giustificato». Accogliendo la proposta, Iervolino ha puntualizzato che «i pazienti che perverranno in orario di chiusura saranno accompagnati se necessario al pronto soc- corso del Ruggi o indirizzati alla continuità assistenziale». Di tutt'altro avviso il sindacato Fsi-Usae che è ritornato sugli imboscati e dunque sul personale che, se richiamato alle mansioni per cui è stato assunto, potrebbe rinforzare la pianta organica del Psaut ed evitare la chiusura notturna. Il segretario territoriale del sindacato, Rolando Scotillo, ha chiesto al prefetto di Salerno, «a invitare l'Asl a soprassedere momentaneamente alle decisioni assunte e convocare le parti per la ricerca di soluzioni per garantire il mantenimento del servizio di presidio h24 alla popolazione di Salerno città». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 30 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.497 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Poca affluenza al Vernieri: l' Asl, stop al presidio h24 LA SANITÀ Sabino Russo È polemica dopo la scelta dell' Asl di prevedere un' apertura di solo 12 ore, anche durante i giorni festivi, per la postazione fissa di primo soccorso (Psaut) di Vernieri. Alla decisione dei vertici di via Nizza, dettata dal «cronico sottoutilizzo della struttura da parte della popolazione, con una bassa attività specialmente durante le ore notturne», si oppongono le parti sociali, contrarie alla definitiva chiusura delle attività assistenziali h24. «Non è possibile, in una Asl grande come Salerno, dover ridimensionare un servizio sanitario di primaria importanza, per una manciata di medici e infermieri - scrive in una nota il segretario territoriale Fsi-Usae Rolando Scotillo - peraltro facilmente reperibili attraverso una riallocazione alle proprie mansioni di personale imboscato o in alternativa, attraverso una mobilità volontaria». LE NORME Il Psaut viene individuato dalla normativa regionale quale struttura di primo intervento, attiva h24, in cui è prevista l' assistenza medica per casi di minore complessità, l' osservazione medica breve e la piccola chirurgia, ed è in grado di fornire una prima risposta a problemi di urgenza o emergenza per i cittadini che si presentano spontaneamente, prestando il trattamento definitivo per problemi minori come esempio la traumatologia minore o le ferite meno gravi, senza accedere impropriamente al pronto soccorso. Proprio su questo ultimo punto si concentrano le perplessità maggiori. Se da un lato è infatti vero che c' è uno storico sottoutilizzo della struttura da parte dell' utenza, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
probabilmente perché non educata e indirizzata in questa direzione; dall' altra, proprio negli ultimi anni il Ruggi fa registrare il record di accessi e urgono soluzioni che ne alleggeriscano il peso. «Nonostante mille difficoltà, carenza di personale medico e infermieristico e una apertura prevista per 24 ore al pubblico mai garantita dalla dirigenza della Asl, il presidio di via Vernieri ha garantito l' assistenza a circa mille e 400 utenti in un anno continua Scotillo Mai l' Asl ha garantito i 20 medici e i 7 infermieri necessari e diverse volte il 118 ha distolto dalle funzioni di presidio ambulatoriale i medici dedicati a questo servizio, ora ritiene che questi dati siano insufficienti». Stando a quanto scritto dai vertici di via Nizza, in risposta alla richiesta di rimodulazione oraria avanzata dal direttore del distretto, la scelta di prevedere un' apertura dalle 8 alle 20 sarebbe dettata da un «cronico sottoutilizzo della struttura da parte della popolazione, con una bassa attività specialmente durante le ore notturne». «Tale scarsezza di utilizzo mal si coniuga con una sempre crescente richiesta di accesso alla rete 118 e al pronto soccorso del Ruggi si legge nella missiva È chiaro che un aumento di risorse non risulta giustificato da qualsivoglia principio di ragionevolezza e di buona amministrazione. I pazienti che perverranno in orario di chiusura saranno accompagnati se necessario al pronto soccorso del Ruggi, ovvero indirizzati alla continuità assistenziale». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2019 ilgiornaledisalerno.it EAV: € 437 Lettori: 1.000 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Al via al Ruggi il progetto “Cross Sciences mediCINA” Sono giunti questa mattina al Plesso Ruggi dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno i primi 9 medici provenienti da vari ospedali della città di XUZHOU-JIANGSU (CINA) a seguito della convenzione stipulata tra l’Azienda e l’Associazione Internazionale Longsha impegnata nel migliorare la pratica clinica, nell’accrescere la qualità dei servizi erogati e nella ricerca a vantaggio della collettività. Il progetto a cui si è deciso di aderire, “Cross Sciences MediCINA”, si propone, attraverso lo scambio culturale nell’ambito delle Scienze Mediche tra Italia e Cina, di stimolare l’osservazione, l’informazione, la formazione, la divulgazione di best practice e, successivamente, la ricerca, prevedendo che i colleghi provenienti dall’estremo oriente frequentino, in base alla propria formazione, sedi qualificate dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno. In particolare, questo primo gruppo di medici cinesi, frequenterà le strutture di Odontoiatria Infantile, Ortopedia, Riabilitazione, Oftalmologia, Oncologia, Ginecologia e Neurochirurgia. “Siamo felici che sia stata scelta l’AOU di Salerno per questo scambio culturale tra due realtà che vantano un’antica tradizione medica, quella della scuola orientale e quella della scuola medica salernitana, due modelli che sono sostanzialmente diversi, soprattutto per la quantità di pazienti trattati in ciascuna struttura sanitaria – Ha sottolineato il Commissario Straordinario Vincenzo D’Amato – Noi abbiamo sottoscritto questo scambio con una città in cui vivono 12 milioni di abitanti ed il cui ospedale ha un bacino d’utenza di diversi milioni di cittadini. Ovviamente le nostre realtà sono totalmente diverse. Da qui l’importanza di una tale iniziativa: i medici cinesi, che in totale saranno oltre 15, frequenteranno i nostri reparti per alcuni mesi, avranno modo di osservare la nostra organizzazione e, allo stesso tempo, alcuni medici dell’AOU Ruggi andranno per 15 giorni in Cina per approfondire il modello assistenziale ivi praticato e, soprattutto, l’importanza che assume il sistema informatico e quello informativo in una struttura sanitaria di riferimento per diversi milioni di abitanti”. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2019 lacittadisalerno.it EAV: € 1.284 Lettori: 20.433 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Crescita bambini Open day al “Ruggi” con gli specialisti Il 20 settembre scorso si è celebrata la giornata mondiale di sensibilizzazione sulla crescita dei bambini. AFaDOC (Associazione Famiglie di Soggetti con deficit dell’ormone della crescita ed altre... Il 20 settembre scorso si è celebrata la giornata mondiale di sensibilizzazione sulla crescita dei bambini. AFaDOC (Associazione Famiglie di Soggetti con deficit dell’ormone della crescita ed altre patologie rare) ha promosso una campagna di sensibilizzazione, patrocinata anche dal Ministero della Salute, che vede la collaborazione dei più importanti ospedali italiani che, nella settimana dal 23 al 28 settembre, aderiranno all’open day per la misurazione gratuita dei bambini. L’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, in collaborazione con la dottoressa Carolina Mauro, ha fissato per oggi l’open day: dalle 14.30 alle 19 sarà possibile portare i bambini al Plesso Ruggi di via San Leonardo per discutere con gli specialisti di Endocrinologia Pediatrica i problemi legati alla crescita dei figli e ricevere risposte alle domande che più frequentemente pongono i genitori. L’obiettivo dell’iniziativa è far comprendere a tutti che non sempre è corretto “aspettare e vedere”: il fattore tempo è estremamente importante per i bambini. La crescita irregolare, infatti, potrebbe nascondere importanti problematiche mediche e la tempestività è fondamentale per rendere efficaci i trattamenti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2019 salernocitta.com Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web SOCIETA’ ITALIANA DI NEUROCHIRURGIA, CORSO TEORICO PRATICO SOCIETA’ ITALIANA DI NEUROCHIRURGIA, CORSO TEORICO PRATICOAneurismi cerebrali e Bypass EC-IC, trattamento microchirurgico & endovascolareSi svolgerà dal 30 settembre al 3 ottobre il corso teorico pratico della Società Italiana di Neurochirurgia che quest’anno affronta il tema “Aneurismi Cerebrali e Bypass EC-IC – Trattamento microchirurgico & endovascolare” . Le prime due giornate si svolgeranno presso l’Aula Scozia del Plesso Ruggi dell’AOU di Salerno, mentre per le ultime due ci si sposterà all’AORN Cardarelli, Centro Biotecnologie, Napoli. Il corso vede la direzione dei dottori Giuseppe Russo e Alberto Pasqualin e la presidenza dei dottori Paolo Cappabianca, Massimo de Bellis e Renato Scienza. Presidenti onorari i dottori Enrico De Divitis e Giovanni Profeta.L’ampia gamma di modalità oggi disponibili per il trattamento degli aneurismi cerebrali pone il neurochirurgo clinico di fronte ad un processo decisionale, condiviso con il “team neuro vascolare” e con il paziente, che necessità di conoscenze in continua evoluzione.Il Neurochirurgo vascolare è oggi chiamato ad affrontare un numero di casi di aneurisma cerebrale inferiore rispetto ai decenni precedenti, ma più complessi e per i quali talvolta la microchirurgia rappresenta l’ultima opzione terapeutica.Il continuo scambio di esperienze, la discussione di casi e video chirurgici, la specifica formazione microchirurgica insieme a percorsi di “training” permanenti su preparati anatomici e preparati di laboratorio, rappresentano il percorso virtuoso attraverso il quale poter formare la nuova generazione di neurochirurghi vascolari.In questa edizione 2019 del Corso Teorico-Pratico su “Aneurismi e By-Pass Cerebrali”, organizzata all’AOU Ruggi di Salerno, si offrono due giornate di sessioni di video chirurgici e discussioni di casi clinici insieme ad esperti italiani e stranieri, aperte a tutti gli operatori sanitari, a cui faranno seguito altre due giornate di “full immersion” microchirurgica su preparati anatomici e da laboratorio per 20 giovani neurochirurghi italiani presso il Centro per le Biotecnologie dell’AORN Cardarelli di Napoli.L’obiettivo è quello di rispondere in maniera esaustiva al ruolo di Hub di 2° livello per la patologia emorragica cerebrale e l’emorragia subaracnoidea, attribuita dal piano di organizzazione delle “reti tempo dipendente” regionali, all’AOU San Giovanni di Dio Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
e Ruggi d’Aragona di Salerno , intervenendo sia sul versante clinico, attraverso l’implementazione ed il miglioramento delle prestazioni microchirurgiche per gli aneurismi cerebrali, sia sul versante formativo offrendo un percorso di neurochirurgia vascolare intenso e completo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Sos suicidio assistito «Qui tanti obiettori» (m.c.) L'anestesista Chiumiento: «Noi teniamo in vita i pazienti...» Suicidio assistito: già molti medici salernitani orientati ad opporre l'obiezione di coscienza dopo la sentenza della Corte costituzionale sul caso Cappato. «Abbiamo una formazione per cui il nostro obiettivo è occuparci della salute dell'ammalato e credo che sul suicidio assistito gran parte dei medici salernitani non aderiranno», dice l'anestesista Fernando Chiumiento , capo del Dipartimento dell'Asl di Salerno Area critica servizio anestesia e rianimazione. La sua è una riflessione sul possibile orientamento dei colleghi anestesisti e in genere dei medici salernitani, riferendosi soprattutto gli aspetti deontologici della professione. Gli anestesisti di Salerno e provincia sono circa 200, un centinaio sono quelli che lavorano nelle strutture pubbliche dell'Asl di Salerno, circa 50 quelli impegnati all'ospedale Ruggi di Salerno oltre una ventina quelli che prestano la propria attività professionale nei presidi ubicati in provincia che fanno parte dell'Azienda ospedaliera universitaria Ruggi. «Credo che tutti i medici avranno forti perplessità. Se un paziente è in coma bisogna chiedersi chi decide: ho forti dubbi rispetto alla nostra formazione che è quella di tenere in vita un paziente», dichiara il numero uno degli Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
anestesisti. Il medico fa riferimento anche alla dignità del malato e alle aspettative di vita non sempre legate a qualità ottimali ma da questo punto di vista, afferma, il vero «problema etico che il medico si deve porre è di evitare cure inutili e sofferenze al malato, perché abbiamo a disposizione farmaci che ci consentono di evitare la sofferenza ». Sviluppare dunque cure palliative ed evitare l'accanimento terapeutico. Per il presidente dell'Ordine dei medici e odontoiatri di Salerno, Giovanni D'Angelo dovrà essere una legge specifica «a normare le condizioni in cui non è possibile il suicidio assistito e il Parlamento è chiamato a decidere, non possiamo lasciare che la Consulta se ne occupi prima della politica, come spesso accade. Occorre regolamentare nei dettagli, perché la libertà da questo punto di vista mi fa paura. Ricordiamo l'articolo 32 della Costituzione e che la Repubblica tutela la salute, quindi evitiamo abusi. E poi dovrà essere prevista la possibilità di scelta anche per il medico, non è possibile obbligare un professionista ». D'Angelo si è domanda anche a chi spetterebbe decidere di porre fine a una vita, se ai familiari o ai medici e a quale tipologia di professionisti vada affidato il compito «agli anestesisti rianimatori se si è in ospedale, al medico di base se si è a casa?». Sono, ha detto, «aspetti fondamentali da valutare». Il problema, per il presidente dell'Ordine dei medici, sarà quello di decidere caso per caso. «Ci sono stati vegetativi nei quali la scienza dice che il paziente non percepisce nulla, ma ci sono altri studi che ritengono ci sia percezione da parte del paziente anche se non espressa», puntualizza D'Angelo. Se il paziente ha capacità di percepire occorre, a suo avviso, trovare il coraggio di intervenire sugli ammalati agonizzanti e stabilire in che modo. «Il problema il medico se lo porrà di volta in volta, è lui che segue il percorso dei pazienti fino a fine vita e sarà forse la famiglia che chiederà proprio al medico di intervenire». D'Angelo trova però inconcepibile che si vada «in Svizzera ad accompagnare ammalati a morire, mi sembra assurdo. Occorre assumersi delle responsabilità nel nostro Paese, se il medico è convinto e c'è una legge che lo supporta, allora interviene. Ma bisogna decidere ». E conclude: «il nostro compito è cercare di salvare vite... ». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 1.633 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Florenzano completa triade manageriale È Oreste Florenzano il nuovo direttore amministrativo dell' ospedale Rummo. Affiancherà il digì Mario Ferrante e il direttore sanitario Giovanni Di Santo. Florenzano, 50 anni, laureato in Giurisprudenza e specializzato in economia e diritto della pubblica amministrazione, proviene dall' Irccs Pascale di Napoli dove è stato direttore dell' unità complessa di gestione delle Risorse umane. «Un professionista di robusta preparazione professionale e di comprovata esperienza dice Ferrante - con il quale lavoreremo fin da subito per dare nuovo slancio all' azienda ospedaliera. I principali obiettivi saranno quelli di elaborare un significativo piano di efficientamento, che favorisca il benessere organizzativo delle risorse coinvolte in tale processo e consenta di far incrementare il livello di produttività a supporto di un continuous improvement della qualità dell' assistenza sanitaria da erogare agli utenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 28 EAV: € 4.452 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Inchiesta assenteismo al «San Rocco» I medici licenziati: stop obbligo firma L' UDIENZA Mary Liguori Chiedono di non dover più andare a firmare in caserma i medici dell' ospedale San Rocco di Sessa Aurunca coinvolti nell' inchiesta sull' assenteismo e licenziati dall' Asl. Il gup Villano del tribunale di Santa Maria Capua Vetere dovrà decidere se revocare l' obbligo di firma e se rinviare a giudizio, tra gli altri, Francesca Macrì, dirigente anestesista, difesa dall' avvocato Camillo Irace, Domenico Perretta, difeso dall' avvocato Domenico Schiavo, Elio Gaetano Avagliano, dirigente del 118, rappresentato dal penalista Gianluca Di Matteo. E ancora il primario di Anestesia, il medico casertano Ferdinando Pasquariello, difeso dall' avvocato Gennaro Iannotti, e la pediatra Martina Battaglia, rappresentata dal penalista Carlo De Stavola. Sottoposti all' obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e costretti a firmare in caserma sia quando erano ancora in servizio sia successivamente, i medici furono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, ma il Riesame bocciò il capo relativo all' associazione. Ieri sia l' Asl che un' associazione di categoria hanno chiesto di potersi costituire parte civile nel procedimento. Agli atti del gip che ha spiccato l' ordinanza si fa riferimento a un danno economico di poco superiore ai 21mila euro e a una contestazione che gli indagati, tra i quali sei medici, diversi infermieri e addetti al settore amministrativo, respingono. La posizione dei 18 destinatari della misura, hanno spiegato sin da Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
subito i penalisti impegnati nel collegio difensivo, va inquadrata sotto tutti gli aspetti. La normativa non distingue l' assenza truffaldina dal lavoro che provoca il solo danno economico e la «furbata» che invece danneggia la collettività, in questo caso i pazienti di un ospedale. Le contestazioni relative alle assenze sospette e alle strisciate di badge altrui, non sarebbero, secondo la difesa, avvenute durante i turni in corsia, ma nel corso alla formazione obbligatoria retribuita che i professionisti svolgevano in ospedale. Nelle settimane successive la retata, alcuni degli indagati hanno dichiarato che « il reparto non è mai stato lasciato scoperto» e hanno respinto l' accusa di avere percepito denaro pubblico non dovuto. La Procura ha dalla sua i filmati registrati dalle telecamere nascoste dai carabinieri del Nas dentro il presidio ospedaliero: alcuni degli indagati sono stati filmati mentre marcano il badge al posto di altri. Pasquariello, per esempio, sempre secondo l' accusa, era in possesso dei tesserini dei suoi colleghi. I video sono la prova regina dell' inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Anna Ida Capone del pool dell' aggiunto Antonio D' Amato Intanto l' ospedale resta sotto sequestro. E i medici sono stati licenziati per effetto della legge Madia. A novembre il gup deciderà in merito al rinvio a giudizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 44 EAV: € 4.703 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania L' America parla napoletano e studia il Dna dei calciatori Maria Pirro La formazione è al completo, in tinta con gli arredi: nel laboratorio pitturato d' azzurro, i colori della squadra del cuore, sono appena arrivati i campioni di Dna prelevati ai calciatori del Napoli. Li ha portati un ragazzo di 30 anni carico di borse e propositi, deciso a restare oltreoceano per cogliere nuove opportunità e innanzitutto per perfezionare il suo inglese. Ma qui, nell' istituto Sbarro di Philadelphia, all' interno della Temple University, nessuno perde l' accento partenopeo. Anzi, c' è un cinese che parla in dialetto quasi perfetto e fa ricerca con i cervelli in fuga che, alle volte, ritornano. Come l' oncologo Antonio Giordano, direttore e docente universitario: il primo ad aver segnato la rotta in direzione ostinata e contraria. Il professore, che insegna anche all' Ateneo di Siena e segue il Crom di Mercogliano, è l' ideatore del progetto e coniuga la passione del tifoso con l' impegno scientifico. Lui spiega: «Abbiamo selezionato un centinaio di geni che indicano una certa predisposizione a malattie degenerative. Poi, abbiamo raccolto i dati professionali e familiari dei giocatori in modo da valutare i rischi effettivi e mettere a punto accorgimenti tali non solo da predire il pericolo di infortuni (ad esempio, gli strappi muscolari) ma poter intervenire, personalizzando i programmi di allenamento e modificando lo stile di vita». Ecco, l' ultima frontiera della prevenzione: e si capisce che lo studio è così finito sulla rivista internazionale Jcp, e il risultato ora è in fase di valutazione con l' estensione dell' indagine a tutti i Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
fuoriclasse del San Paolo, da Mertens a Ruiz. Non solo: «Anche gli atleti del football a stelle e strisce sono chiamati a partecipare al programma che punta a individuare altri biomarcatori, indispensabili per mettere a punto le terapie innovative». Le possibilità sono numerose e le strade diverse: il farmacista Carlo Castruccio Castracani, classe 1991, sempre allo Sbarro è riuscito a bloccare l' enzima Eme ossigenasi-1 (HO-1), che ha un ruolo importante nel glioblastoma multiforme, un tumore cerebrale a oggi senza cura. La sua tecnica di xenotrapianto delle cellule malate è utilizzata, almeno per ora, in sistema animale, denominato Zebrafish. Invece, Milena dell' Aquila, d' origine irpina, si occupa della chinasi ciclica dipendente 9 (Cdk9), che ha identificato nel laboratorio di Giordano. E ne analizza le funzioni e le alterazioni: «E il ruolo emergente per riparare i danni», chiarisce. Un altro trentenne Angelo Canciello, laureato in Biotecnologie mediche alla Federico II, si occupa di valutare le proprietà rigenerative delle staminali ottenute dalla placenta: studiando le cellule pluripotenti ha identificato nuove molecole coinvolte nella transizione epitelio mesenchimale, il processo che porta alla trasformazione del tumore benigno in maligno e quindi alla formazione delle metastasi. «Bloccare questo passaggio nel cancro al seno, al polmone e nel mesotelioma, come sto tentando di fare, può segnare la svolta», dice con orgoglio. E Giordano conclude: «Oltre 450 giovani si sono formati qui, nell' istituto di Philadelphia in provincia di Napoli», sorride. Ognuno con il suo percorso, talenti pronti a centrare la rete. Gol, letteralmente obiettivo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 46 EAV: € 1.091 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania L' oncologo del Pascale sul podio guida le cure contro il melanoma Secondo l' agenzia internazionale Expertscape, l' istituto tumori Pascale è al primo posto in Italia per la cura del melanoma. Con l' oncologo Paolo Ascierto che supera 4000 specialisti, ed è secondo in Europa su 25mila, quarto nel mondo su 65mila esperti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 5 EAV: € 1.008 Lettori: 25.449 Argomento: Sanità Campania L'autodenuncia di De Luca «È intollerabile: 357 giorni per una mammografia» A. A. NAPOLI «È intollerabile che per una mammografia si attenda fino a 357 giorni, quando per una prestazione programmata, vale a dire per un semplice controllo, il tempo massimo è di 170 giorni. Invece mi è giunta questa informazione che mi ha indignato. Il distretto sanitario è il 33 di piazza Nazionale a Napoli. Ho chiesto chiarimenti al vertice della Asl 1. Dopo aver messo a posto i bilanci della sanità, ora scatta la seconda fase: quella della umanizzazione della assistenza». A denunciare il caso di disservizio sanitario non è il Tribunale del malato, tantomeno una delle tante e benemerite associazioni che tutelano le donne contro il cancro al seno. No, è direttamente il commissario per la sanità campana, nonché governatore regionale, Vincenzo De Luca. «Certo - aggiunge lui - non si tratta di un caso urgente, per il quale si interviene entro tre giorni, né di una donna coinvolta nello screening, i cui tempi si possono allungare fino a tre settimane. Ma di un semplice controllo programmato che dovrebbe essere completato entro 170 giorni». A rispondere alla denuncia di De Luca è il commissario della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva: «Ho fatto le mie verifiche - racconta - e nel distretto 33 riserviamo sempre posti disponibili ai casi di emergenza. Alla signora, una settantenne, le era stata offerta la possibilità di recarsi in un altro centro della Asl, ma ha rifiutato per rimanere in lista a piazza Nazionale. I tempi per le urgenze vengono rispettati, così per lo screening». Resta il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ritardo di un anno per una prestazione, benché programmata, che avrebbe evidentemente bisogno di essere assicurata in tempi molto più brevi. De Luca, nel suo appuntamento su Lira Tv, ha poi affrontato gli altri temi di attualità, non mancando di criticare le mosse del Governo, a partire dalla lotta all' evasione: «Insistere sul pagamento con carta di credito significa rompere le scatole ai cittadini. A quegli anziani che devono comprare i broccoli al mercato e si complicheranno la vita a preparare i friarielli con le salsicce. Si tratta di misure demagogiche. La lotta all' evasione si fa perseguendo chi non fattura e chi non versa l' Iva». Poi, sull' Ambiente ha annunciato che presto saranno organizzati gli stati generali, così come per la Cultura: «Piantumeremo 5 mila alberi sulla collina di Sarno. Lì dove giorni fa quattro squinternati hanno appiccato un incendio. Avrà un valore simbolico per aprire gli Stati generali per l' Ambiente e sarà una cosa utile per evitare che precipiti fango sulla città con l' arrivo delle piogge. Avrei evitato lo sciopero contro l' inquinamento. Sarebbe stato meglio organizzare incontri nelle scuole per aprire un confronto con gli scienziati». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 47 EAV: € 3.259 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Meningite il modello è la Toscana Antonio Caperna Ha la forma di un chicco di caffè ma purtroppo è ben lontano dal gusto e dai benefici della tazzina quotidiana. È il batterio del meningococco, che può causare la temuta meningite, ovvero l' infezione delle meningi, le membrane che proteggono il sistema nervoso centrale. Per confrontarsi sull' importanza dell' impatto della vaccinazione anti meningococco B (MenB) sulla salute pubblica, della protezione e per un' analisi delle varie strategie in Italia, si è tenuta a Napoli la due giorni «Rising - differentiation and extension of vaccination offer in meningitis». Esistono vaccini monovalenti e quadrivalente nei confronti dei meningococchi C, A, W, Y ed è da poco disponibile il vaccino per il B. Infatti a partire dal 2017 è stata inserita nel Piano nazionale vaccini l' indicazione di offerta attiva e gratuita anti-MenB per i nuovi nati a partire dal terzo mese di vita (sessantunesimo giorno) e in specifiche categorie a rischio. Nel corso del 2017 tutte le regioni hanno recepito quanto indicato nel Piano, anche se, apparentemente, la copertura vaccinale dei nuovi nati non ha ancora raggiunto il tetto stabilito. «La Toscana - spiega Chiara Azzari, coordinatore scientifico ospedale Meyer di Firenze - e altre regioni hanno introdotto la vaccinazione per il meningococco e i risultati sono molto soddisfacenti. Abbiamo visto quasi azzerare il numero di casi nei soggetti vaccinati. L' efficacia dei vaccini è più del 90 per cento e anche la diagnostica molecolare ha risolto diversi problemi, individuando le cause delle patologie gravi in Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
breve tempo». Risultati che vedono in prima linea la ricerca, come evidenzia Rino Rappuoli, chief scientist GSK e ad Vaccines Italia GSK: «Oggi faccio ciò che non si poteva cinque anni fa, sembrava impossibile un vaccino per il meningococco B ma ora esiste. Avevamo bisogno di nuove tecnologie», spiega. «La Reverse Vaccinology è allo stato 2.0. Oggi possiamo fare la struttura di antigeni, anticorpi e antigeni/anticorpi». Grande la soddisfazione per Luis Arosemena, presidente e Ad Gsk Italia: «Se si guardano alle 10 azioni necessarie per promuovere la vaccinazione in tutto il mondo raccomandate dall' OMS, possiamo essere orgogliosi di quanto abbiamo fatto e di essere stati presi ad esempio da altri Paesi». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 9 EAV: € 707 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Parti cesarei, Campania prima in Italia IL RAPPORTO Nella regione il 56,4% rispetto al 34% della media nazionale ROMA. In Italia in media il 34% dei parti vengono effettuati con taglio cesareo, un ricorso definito «eccessivo» dal recente rapporto Cedap (Certificato di assistenza al parto) del ministero della Salute, che fa riferimento a dati del 2016. Questa tendenza si inasprisce se facciamo riferimento alle case di cura accreditate, che optano per il parto per via chirurgica quasi il 51% delle volte. Boom di cesarei, poi, quelli registrati nelle strutture private, che li effettuano addirittura nell' 80,6% dei parti. Sul versante degli ospedali pubblici, invece, il parto cesareo viene scelto solo nel 31,7% dei casi. Le donne italiane, però, lo preferiscono rispetto a quelle straniere, con percentuali del 35% e del 28%. La scelta del cesareo, inoltre, si distribuisce a macchia di leopardo. La regione dello stivale che lo sceglie meno 8 la Val D' Aosta, con percentuali che si attestano al 20%. Al Nord, in linea gene rale, non si sale a più del 31% della Liguria. Nel Centro, invece, si registra in media una leggera crescita. Il cesareo viene effettuato nel 31,7% dei parti, con picchi in Lazio (37,9%) e in Molise (43,2%) - una tra le tre regioni che lo preferiscono in tutta Italia. Al Sud, a sorpresa, le percentuali tendono a salire, con la Calabria all' ultimo posto del Meridione (37%) e la Campania in testa all' Italia intera, con il 56,4% di parti svolti per via chirurgica. Si stima che il ricorso alla procreazione medicalmente assistita (Pma), infine, 8 di 1,93 volte su 100. La tecnica utilizzata in via prefereziale e' la fecondazione in vitro Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
con successivo trasferimento di embrioni nell' utero. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 35 EAV: € 2.349 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Prevenzione ictus, «potenziare la rete» Per Cittadinanzattiva va riorganizzata e potenziata le rete dell' ictus sul territorio. «Anche per una tematica tanto delicata, che comporta spesso conseguenze traumatiche ed irreversibili per i pazienti- sostiene il presidente del sodalizio, Antonio Gambacorta - riscontriamo da parte degli organi decisori,al di là di alcune pleonastiche affermazioni, una mancanza di riequilibrio nella distribuzione dei servizi. Le carenze ed i rischi restano, come sempre, a carico delle zone interne». Eppure il Dca n.63 del 29 luglio del 2019 enuncia che necessita un raccordo tra ospedale e territorio per una più tempestiva ed efficace erogazione delle cure; che bisogna superare le tradizionali barriere istituzionali e puntare ad assicurare alle popolazioni un' assistenza garante del soddisfacimento dei LEA, livellando le disomogeneità ; che la riorganizzazione rappresenta un' occasione per il potenziamento delle dotazioni organiche e l' ammodernamento del parco tecnologico; che il trattamento ripefusivo (trombolisi TL), se erogato precocemente, migliora i risultati clinici a lungo termine, riduce i costi per il sistema sanitario, e che,pertanto, risulta fondamentale predisporre ed ottimizzare il percorso terapeutico ; che la trombolisi va eseguita entro 60 minuti dal verificarsi dei primi sintomi; che il trattamento deve essere eseguito presso le Stroke Unit concepite allo scopo di facilitare l' accesso di ogni paziente verso il più vicino ospedale attrezzato. vi.gr. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 46 EAV: € 2.872 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Psicosi come malattia la diagnosi arriva tardi Cristina Cennamo I dati Si contano 4.6 nuovi casi per 10mila abitanti all' anno: a tanto ammonta la stima del tasso di incidenza in Campania dei disturbi psicotici, secondo il rapporto pubblicato dal ministero della Salute. Il dato è più basso rispetto a quello nazionale, di 7.7. Una notizia apparentemente confortante, che va sommata a quella del tasso di prevalenza, il numero cioè totale dei pazienti che risulta essere più basso: 27.9 contro 35.8. Ma a cosa sono dovute queste differenze? Molto potrebbe dipendere da un accesso meno frequente o tardivo alle strutture per la salute mentale: uno studio condotto dal dipartimento di Psichiatria dell' università Vanvitelli, diretto dal professore Mario Maj, ha evidenziato un ritardo nella richiesta di aiuto sanitario di oltre 5 mesi dalla comparsa dei sintomi conclamati cui si aggiunge un intervallo di 7 mesi tra la richiesta e la diagnosi e il trattamento. Intervalli più lunghi di quelli riportati a livello nazionale. Rimedi? Il dipartimento di Psichiatria ha attivato un ambulatorio per identificare e trattare precocemente la patologia. E la Regione Campania ha costituito un gruppo di lavoro per indicare i Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali specifici per i pazienti all' esordio psicotico. «Questi spiega Andrea Fiorillo, componente del gruppo tecnico e professore ordinario alla Vanvitelli dovrebbero facilitare l' accesso ai servizi attraverso medici di base, pediatri e pronto soccorso oltre che tramite scuole, associazioni, chiese». Obiettivo: «Un inquadramento clinico uniforme, basato sulle Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
evidenze scientifiche. Comportamenti insoliti, ritiro sociale, perdita dei normali interessi, riduzione del rendimento scolastico e depressione dell' umore sono segnali spesso ignorati o male interpretati finché non compaiono i sintomi più evidenti (deliri e allucinazioni)», chiarisce Fiorillo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 7 EAV: € 36.472 Lettori: 546.032 Argomento: Sanità Campania Regione, la Procura indaga sulla sanità "Quella circolare scritta dai privati" I pm di Santa Maria Capua Vetere accusano la struttura commissariale di aver favorito il dominus della clinica Pineta Grande di Giuseppe Del Bello e Dario Del Porto La Procura di Santa Maria Capua Vetere indaga sulla sanità in Campania. «La struttura commissariale è nelle mani di determinati interessi privati», scrivono i magistrati nelle carte dell' inchiesta sull' ampliamento della clinica Pineta Grande di Castel Volturno. Iniziativa che ha portato al sequestro preventivo del cantiere disposto dal gip Alessandra Grammatica per presunte violazioni della normativa urbanistica. L' indagine condotta dai carabinieri però è molto più ampia e negli atti già depositati traspare un capitolo tutto da sviluppare: quello che spinge l' ufficio diretto dalla procuratrice Maria Antonietta Troncone a ipotizzare « dinamiche illecite nei rapporti con la Regione ». Al centro di questo filone c' è la circolare adottata dalla struttura commissariale per la sanità di Palazzo Santa Lucia il 6 settembre del 2018 che conteneva indicazioni alle Asl sull' attuazione delle procedure straordinarie di accreditamento, vale a dire l' autorizzazione dei posti letto gestiti dalle case di cura con rimborso pubblico. Secondo gli inquirenti, «l' ideatore della circolare » sarebbe stato il dominus di Pineta Grande, l' imprenditore Vincenzo Schiavone, « per il tramite » del presidente dell' Aiop (l' associazione delle cliniche private n. d. r.) Sergio Crispino. A queste conclusioni i magistrati giungono leggendo le intercettazioni dove i due discutono del contenuto del provvedimento grazie al quale Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Schiavone «ha ottenuto di poter attuare il suo progetto di fusione- accorpamento» tra Pineta Grande e altre case di cura a lui riconducibili, come Villa Ester di Avellino, Villa Bianca di via Bernardo Cavallino a Napoli e Padre Pio di Mondragone, attraverso una « procedura straordinaria di accreditamento». Il 25 luglio 2018, ad esempio, nel corso di una lunga conversazione, Schiavone dice a Crispino: «Sergio, io devo realizzare ancora. E l' autorizzazione adesso ce l' ho per realizzare 242 ( posti letto n. d. r.). Se non mi fanno mettere i posti di Villa Ester e Villa Bianca, io a 300 e dispari non arriverò mai. Cioè, questi mi vengono a bloccare». La circolare è stata curata dal funzionario della struttura commissariale Podda ed è firmata sia dal dirigente Antonio Postiglione che dal governatore Vincenzo De Luca nella veste di commissario ad acta per la sanità. Il presidente della Regione, secondo la Procura, « non ha neanche tecnicamente compreso ciò che ha firmato» e questo «lo tiene indenne dal punto di vista penale » . I pm però configurano presunte «illecite dinamiche» che Schiavone e Crispino avrebbero « instaurato con la Regione » . Cioè con appartenenti alla struttura commissariale che avrebbero compiuto «fatti di particolare gravità pur di agevolare le vicende personali di Schiavone». Il funzionario Arturo Romano sarebbe « la persona che principalmente, a livello regionale, consente a Schiavone di controllare le decisioni della struttura commissariale e di orientarle in maniera da soddisfare in modo incondizionato le esigenze » dell' imprenditore. Nel corso del complesso iter procedimentale, gli inquirenti individuano una « commistione pubblico- privato » che coinvolgerebbe anche Postiglione e la dirigente Antonella Guida, moglie del consigliere regionale di "De Luca presidente", Alfonso Piscitelli. Per la Procura, Schiavone, imprenditore tuttora sotto scorta per aver denunciato la camorra, gestirebbe «i suoi interessi grazie a un sistema collusivo » caratterizzato «dalle messa a disposizione di posti di lavoro o di prestazioni sanitarie in favore di pubblici funzionari che sistematicamente piegano, assoggettano le funzioni pubbliche, i poteri pubblici, alle esigenze o agli interessi del gruppo societario o di loro parenti o conoscenti». Nel filone delle presunte violazioni urbanistiche sono citati negli atti anche l' ex sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo, e il geometra comunale Carmine Noviello, assistito dall' avvocato Carlo De Stavola. L' indagine è in una fase iniziale. Gli unici a risultare indagati, per i presunti reati urbanistici, sono Schiavone e la legale rappresentante della società Pineta Grande srl Annamaria Ferriello. Le altre posizioni sono al vaglio, dunque qualsiasi conclusione in merito a eventuali ipotesi di responsabilità a carico dei singoli deve essere rinviata ai successivi approfondimenti dei magistrati. Il decreto di sequestro è stato impugnato al Riesame, l' udienza sarà fissata presumibilmente nella seconda Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
metà del mese di ottobre. Dopo la notifica, Schiavone ha replicato esprimendo « rammarico » ma anche fiducia «nell' opera della magistratura. Forniremo tutti i chiarimenti ». I magistrati: "Dinamiche illecite e collusioni. Ma il governatore non c' entra: non aveva tecnicamente capito ciò che firmava" k I l sequestro La clinica Pineta Grande a Castel Volturno sottoposta a sequestro preventivo. A sinistra l' imprenditore Vincenzo Schiavone. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/09/2019 Pagina 28 EAV: € 5.199 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Riapre il parcheggio dell'ospedale I SERVIZI Ornella Mincione È durata soltanto due giorni la chiusura del parcheggio adiacente l' ospedale di Caserta. Ieri mattina, infatti, l' area di sosta gestita dalla cooperativa 2000 ha aperto di nuovo i battenti. «Sono venuti qui i vigili qualche giorno fa e ci hanno imposto di chiudere il cancello. Per fortuna, poi, il nostro legale ci ha detto che il giudice ha dato l' ok per la riapertura», spiega Mario Scarpati della Cooperativa 2000. Quella del parcheggio adiacente l' azienda ospedaliera è una storia che continua da qualche anno, tra chiusure, riaperture e sentenze di giudici, tra cui quelli del Tar. Alla base di tutto c' è una concessione che il comune di Caserta non ha più prorogato e la necessità di un parcheggio di utile servizio per i dipendenti dell' ospedale e tutti gli utenti del nosocomio. Già fu presentato ricorso al Tar della Campania ad ottobre del 2017 e in quella sede venne data la ragione ai titolari. La sentenza del Tar venne poi impugnata dall' amministrazione che nonostante due diffide, non eseguì la proroga, non rispettando l' annullamento del diniego da parte del Comune. Dopo sei mesi dalla chiusura, poi, a febbraio del 2018 l' azione di protesta da parte dei titolari: un' apertura lampo del parcheggio. La conseguenza fu un sequestro penale dell' area da parte dell' amministrazione. Da qui, il riesame da parte del tribunale che anche in questo caso fu favorevole ai titolari della cooperativa, annullando l' impugnata ordinanza e disponendo la restituzione dell' area in sequestro agli aventi diritto. Ora, il titolare Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
della cooperativa fa presente non solo che «è un' area utilizzata da tutti, soprattutto da quei pazienti che dovendo fare una particolare terapia, parcheggiano la propria auto o quella dell' accompagnatore senza dover camminare per troppo tempo fino al reparto di riferimento», ma anche che grazie a quel parcheggio «ci sono tredici famiglie che si sostengono perchè tutti noi viviamo solo di questo, pagando anche i fitti dovuti ai proprietari dei terreni», spiega ancora Scarpati. E' importante precisare che il terreno su cui insiste il parcheggio non è di un unico proprietario, ma diversi. Il Comune casertano non è tra questi ma ha l' onere di concedere il terreno per quell' uso. Infatti, ora, il punto della questione «è la destinazione d' uso del terreno che abbiamo chiesto espressamente di cambiare rispetto a quella che è attualmente, ovvero area verde attrezzata», spiega ancora il titolare della cooperativa. Conferma questo dato il primo cittadino di Caserta Carlo Marino: «di quell' area è necessario parlare di una diversa destinazione d' uso che, a dire il vero, abbiamo anche trattato in consiglio. So che la cooperativa è stata invitata a presentare un progetto di realizzazione del parcheggio che tenga conto do tutte le norme vigenti che mirano alla tutela dell' ambiente. Non mi sembra che questo sia stato presentato fino ad oggi. Fatto sta che su quel terreno sono stati avviati diversi ragionamenti - spiega ancora il sindaco -. In prima istanza, parte del terreno verrà espropriato perché il nosocomio dovrà espandersi fino a via De Falco con un nuovo plesso. Poi, d' altra parte, dovrà essere allargata via La Pira per facilitare l' accesso al Pronto Soccorso. A questo punto si sta ragionando perché la restante parte di terreno venga destinato a parcheggio sia per gli utenti che per i dipendenti dell' ospedale». La notizia positiva per i turnisti dell' ospedale e per gli utenti, in particolare le famiglie dei pazienti ricoverati, è che ora il parcheggio è aperto e fruibile. È un dato molto positivo se si pensa che anche l' ex direttore generale del nosocomio Mario Ferrante inviò, a nome suo e di tutta l' azienda, una lettera al prefetto di Caserta per invitarlo a trovare una soluzione per evitare la chiusura del parcheggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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