Unione della Romagna Faentina - giovedì, 23 aprile 2020 - Unione Romagna Faentina

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Unione della Romagna Faentina - giovedì, 23 aprile 2020 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
     giovedì, 23 aprile 2020
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 23 aprile 2020 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
                                                        giovedì, 23 aprile 2020

Prime Pagine

 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                         4
 Prima pagina del 23/04/2020

 23/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                              5
 Prima pagina del 23/04/2020
 23/04/2020    Il Sole 24 Ore                                                                       6
 Prima pagina del 23/04/2020
 23/04/2020    Italia Oggi                                                                          7
 Prima pagina del 23/04/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                   8
 Prima pagina
 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42                                         9
 Parrucchieri preoccupati: «Sarà boom e poi crollo»
 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42                                        11
 Il Banco di Faenza aiuta il Comune
 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42                                        12
 Pure gli artisti restano sospesi: «Intanto avanti con studio e opere»
 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43                                        14
 Riecco il mercato: «Siamo contenti»

 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43                                        15
 Gruppo Disabilità per l' ospedale e artisti uniti per la Croce Rossa

 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                        16
 «Truffe ed estorsioni», scarcerato Valgimigli

 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                        18
 Vincolo ridotto e spareggi, modifiche al Palio in Consiglio
 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 32                                        19
 Il virus si porta via l' ex bidello dell' Oriani di Faenza
 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 33                                        20
 I dati: Ravenna fuori dal tunnel
 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 33                                        21
 Ieri altri 33 guariti completi
 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 55                                        22
 «Il basket in provincia è decisamente in salute»
 23/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 56                                        24
 Il Faventia dei giovani progetta il futuro

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 23/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 37                  MICHELE DONATI   25
 Il turismo piegato dal coronavirus Molti albergatori costretti a chiudere
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 23 aprile 2020 - Unione Romagna Faentina
23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 37                                                       27
 «Elezioni, rinvio scontato La proroga del mandato non rappresenta un peso»

 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38                                                       28
 «Sono bloccato a Capo Verde Non ci sono voli, non posso rientrare»
 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38                                ALESSANDRO CASADEI     30
 Dal Winter Bikers una donazione di tute, camici e visiere
 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38                                                       31
 Iniziative del Rotary per dare una mano nella fase di emergenza
 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 2                                       GIANLUCA ROSSI   32
 Deceduta degente della casa protetta "Baccarini" di Russi
 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 5                                       GIANLUCA ROSSI   34
 A Faenza create mascherine per bambini «Le abbiamo testate sui nostri figli»
 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 8                                                        36
 Permesso curare l'orto Nuova ordinanza
 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 25                                                       37
 Brisighello unico romagnolo all' Ercole Olivario
 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 25                                        LAURA GIORGI   38
 Olio extravergine tutti i frantoi romagnoli premiati

 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 26                                                       40
 Tempi di recupero "home edition"

 23/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 39                                                       41
 Annullati i Gran premi delle Yap di Lugo, Cotignola e Faenza

Stampa Locale

 23/04/2020   La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 14                                                                   42
 Battista

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 23/04/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 9                                                                                 43
 Deficit verso il 10%, Pil a -8% Oggi al via disavanzo e Def
 23/04/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 11                                                                                45
 Statali, anticipo Tfr al via per maggio
 23/04/2020   Italia Oggi Pagina 31                                                                 LUCA BOLOGNINI,   46
 Conterà l' alleanza tecnologica con le imprese
 23/04/2020   Italia Oggi Pagina 34                                             PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO   48
 Mutui prima casa congelabili
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[ § 1 § ]

     giovedì 23 aprile 2020
                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

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Unione della Romagna Faentina - giovedì, 23 aprile 2020 - Unione Romagna Faentina
[ § 2 § ]

            giovedì 23 aprile 2020
                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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[ § 3 § ]

            giovedì 23 aprile 2020
                                                      Il Sole 24 Ore

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[ § 4 § ]

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                                                         Italia Oggi

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[ § 1 5 7 3 5 9 4 3 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020

                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                           Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina

                          Prima pagina Faenza Lugo

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[ § 1 5 7 3 5 9 2 2 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020
                          Pagina 42

                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Parrucchieri preoccupati: «Sarà boom e poi crollo»
                          Anche a Faenza i professionisti del settore beauty, in attesa del via libera per la riapertura, ne approfittano per
                          sistemare i negozi. Ma guardano al futuro

                          Da oltre un mese, tra le attività chiuse per l' emergenza Covid-19, ci sono
                          estetiste e parrucchieri che ancora non sanno come, e quando, potranno
                          rialzare la serranda. Tanti sono i timori dei professionisti del settore che
                          si stanno preparando a riaprire, non appena il Governo darà il via libera,
                          tra molte incognite. «Dal 12 marzo - spiegano Prisca Soli e Daniele
                          Emiliani, titolari de 'Il Sole di Pk' - abbiamo dovuto chiudere l' attività
                          senza avere notizie sulla riapertura. La possibilità di chiedere il contributo
                          di 600 euro è quasi offensiva. Oltre a noi soci impieghiamo altri quattro
                          dipendenti, chi in ferie e chi in cassa integrazione, che ancora non hanno
                          percepito perché le casse previdenziali non hanno pagato. Adesso si
                          parla del Decreto Liquidità. Un problema grosso accettarlo perché
                          chiedere fino a 25mila euro in prestito, in un momento durante il quale i
                          fatturati si sono azzerati, è pericolosissimo perché sarebbero soldi da
                          restituire in una situazione di difficoltà. Per dare la possibilità di ripartire
                          in serenità ci sarebbe bisogno di denaro a fondo perduto sulla base dei
                          fatturati delle singole attività, nel periodo di chiusura, facendo riferimento a quanto prodotto l' anno prima». Un clima
                          di incertezze che preoccupa anche Roberta Casalini, di 'Revolution': «Noi siamo uno staff di 13 persone, con tutti i
                          problemi che ne derivano. Abbiamo clienti che ci chiedono, anzi ci pregano, di riaprire al più presto perché sembrerà
                          strano ma la nostra è un' attività che offre un servizio essenziale. Quello che non capiamo è perché sarà dato il via
                          ad altre attività, ma non a noi. Poi vedere in tv conduttrici che vengono acconciate da tante colleghe ci fa male ed è
                          ingiusto nei confronti della categoria. Siamo pronte a riaprire in piena sicurezza, organizzandoci con le protezioni
                          individuali, separé in plexiglass e costosi macchinari di sanificazione per gli ambienti». Sul come riaprire mantenendo
                          le distanza di sicurezza c' è ancora tanta preoccupazione. «Le attività come le nostre - spiega Soli - si svolgono all'
                          interno. Se ci daranno la possibilità di aprire con un massimo di tre persone per volta sarebbe un grosso problema
                          perché ci sono clienti che restano fino a quattro ore a seduta: significherebbe rifiutare di accogliere tanti e questo si
                          riverbererebbe sui fatturati». C' è poi un aspetto sul quale tutti sono d' accordo. «Queste chiusure - concludono i
                          professionisti - non stanno facendo altro che incentivare chi lavora in nero. Comunque vogliamo essere positivi e
                          sperare che ci venga data la possibilità di aprire prima di fine maggio. Bisogna considerare, infine, che il periodo a
                          ridosso della Pasqua e in prossimità di maggio, con cresime, comunioni e matrimoni, è quello

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 23 aprile 2020 - Unione Romagna Faentina
[ § 1 5 7 3 5 9 2 2 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          che ci porta il 30% del fatturato annuo. E, se all' inizio avremo un boom di richieste e lavoro, dopo due mesi di
                          attività chiuse, anche a causa della crisi generalizzata, avremo un appiattimento dei fatturati».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019      Pagina 10
[ § 1 5 7 3 5 9 1 8 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020
                          Pagina 42

                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          SOLIDARIETà

                          Il Banco di Faenza aiuta il Comune
                          È in corso la distribuzione di generi alimentari a chi è in difficoltà

                          Il Banco di Solidarietà di Faenza chiede una mano per i propri progetti in
                          un momento così difficile, soprattutto per le persone più fragili.
                          «Raccogliendo il suggerimento di papa Francesco - scrivono dal Banco -
                          desideriamo risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di
                          dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra
                          naufragare. In questi giorni, nel rispetto delle norme di sicurezza,
                          cerchiamo di sostenere la speranza dei più bisognosi collaborando con il
                          Comune nella distribuzione di generi alimentari e di prima necessità. Ci
                          teniamo in contatto con i nostri assistiti per offrire la nostra vicinanza
                          raccogliendo eventuali necessità». Chi volesse aiutare, con il
                          volontariato o economicamente, il Banco può contattare la pagina
                          facebook @bancodisolidarietafaenza.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 11
[ § 1 5 7 3 5 9 2 3 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020
                          Pagina 42

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Pure gli artisti restano sospesi: «Intanto avanti con studio e opere»
                          Nero/Alessandro Neretti, trasferitosi in Veneto, e il prof Mirco Denicolò raccontano i giorni di lavoro nelle loro case
                          laboratorio

                          Vite che sono state un sopralluogo continuo e che ora vedono mancare
                          gli spazi di cui si nutrono. Sono quelle degli artisti che hanno costruito la
                          propria riflessione su di un dialogo costante con luoghi e architetture,
                          come il 40enne faentino Nero/Alessandro Neretti, ancora oggi alla
                          ricerca di nuove riletture per la sua costante critica al sistema
                          socioeconomico contemporaneo. Da un anno vive a Schio, nel Veneto
                          profondo, in quello che ama chiamare «casannone», un luogo che è
                          abitazione e sito di produzione dove vedono la luce le sue opere d' arte
                          ma anche le sue fonti di sostentamento: «Là fuori, fra l' aia e l' orto»,
                          rimarca lui che al momento ha in preparazione una residenza d' artista al
                          museo della ceramica di Nove, nel Vicentino: «Un progetto sull'
                          implemento culturale della periferia urbana, in dialogo con la memoria e il
                          territorio, attraverso la ceramica e le videoinstallazioni». Ambiti in cui
                          porre con ancora più forza gli interrogativi sulle reali necessità dell'
                          essere umano. Bisogni che per Nero/Alessandro Neretti sono ad
                          esempio quello di addentrarsi tra le vette della Lessinia o dell' altopiano di Asiago, e camminare fino a rendersi conto
                          di essere rimasto solo. «Credo di essere l' unico Premio Faenza a non avere un proprio forno per le ceramiche». Ma
                          la sua non è una rivendicazione fine a se stessa, bensì una lotta per tenere lo sguardo fisso sull' orizzonte, con
                          grande sforzo della retina: «Magari tra un mese desidererò un forno, o sentirò il bisogno di costruirne uno». Mirco
                          Denicolò, nello studio che ha allestito tra le pareti di casa, si è invece dedicato al disegno, alla pittura e agli studi sul
                          colore. «Opere che diventeranno ceramiche solo nei prossimi mesi», rivela. Quello che prenderà vita sarà una sorta di
                          teatro di figura, popolato da barche che scivolano sul mare, mosse da macine di mulini, animali che spalancano
                          porte, tori che trasportano giare. «Non parlerei di un momento creativo, quanto piuttosto di una deflagrazione
                          emotiva. Oggi non so immaginare le fattezze di quelle opere. Il passaggio alla ceramica è sempre traduzione, mai
                          trasporto - racconta l' artista -: qualcosa si perde, qualcos' altro arriva». Denicolò tiene via remoto i suoi corsi rivolti
                          agli studenti dell' Isia: lezioni di laboratorio, spogliate del corpo a corpo con la materia di cui è fatta l' arte. «Come
                          molti colleghi ero abituato a misurare la mia vita sugli spostamenti che il mio lavoro mi costringeva a fare, in
                          direzione di mostre, musei e collezioni». Le opere che stanno vedendo la luce ora faticheranno più di altre a essere
                          esposte, a catturare le attenzioni dei collezionisti. «Forse rimarranno qui nei nostri studi, proprio adesso che ci
                          chiediamo se davvero nella vita c' è bisogno di oggetti. Ma su tutto

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 12
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                          giovedì 23 aprile 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          prevale comunque l' urgenza di fare: ora che è scomparso il rumore di fondo, ci troviamo davanti a una storia
                          personale che nel momento in cui si sviluppa è già storia universale». È quella che Denicolò chiama «vita
                          debordante», «la stessa che vedo in chi è sopravvissuto a un conflitto o in chi fa teatro a Scampia. Gli italiani di inizio
                          Cinquecento erano tutti consapevoli di vivere un Rinascimento? La verità è che non saprei comunque darmi una
                          risposta». Filippo Donati © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 13
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                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Riecco il mercato: «Siamo contenti»
                          In un' area recintata di piazzale Pancrazi ieri i primi clienti degli ambulanti, con vigili e associazione carabinieri a
                          gestire l' ordine

                          Prima giornata di mercato ortofrutticolo a Faenza ieri, tra le prime città in
                          provincia a riaprire dopo il lockdown. «Abbiamo messo a disposizione
                          degli ambulanti un' area di quasi duemila metri quadrati - spiega il
                          sindaco Giovanni Malpezzi - dove spostare temporaneamente il mercato
                          di piazza delle Erbe dando la possibilità di lavorare, per chi lo desidera, sei
                          giorni la settimana». Come chiesto dalle disposizioni di sicurezza un
                          grande rettangolo, all' interno del piazzale Pancrazi, è stato recintato con
                          una zona d' ingresso e una per l' uscita dei clienti. Ieri mattina erano una
                          decina i banchi di frutta, verdura e prodotti alimentari. E i volontari dell'
                          associazione nazionale carabinieri, che fanno entrare una trentina di
                          persone per volta. «È un momento importante per noi ambulanti - spiega
                          Aurel Lamkja, titolare di un banco con ben sei dipendenti -: finalmente
                          possiamo ripartire. Lavoriamo tutti con guanti e mascherine e chiediamo
                          ai clienti di non accalcarsi». La soddisfazione di poter ricominciare l'
                          attività è comune a tutti gli ambulanti presenti. «Abitualmente - spiega
                          Giordano Fagnocchi, produttore agricolo di Solarolo - il nostro posto è in piazza Martiri della Libertà, ma abbiamo
                          accettato di buon grado di trasferirci momentaneamente in questo piazzale». Contenti anche i primi clienti a varcare
                          la soglia del mercato ortofrutticolo all' aperto. «Io abito in viale Vittorio Veneto - spiega un uomo intento ad
                          acquistare da un furgone che propone salumi e latticini -, ho voluto subito provare questa nuova possibilità anche
                          perché, allestendo tutti i giorni, si avrà meno folla. È una scelta intelligente». Come lui tante altre persone, residenti
                          nella zona tra i condomini di via Kennedy e via Marozza sono molto soddisfatti del mercato nel piazzale della piscina
                          comunale. «Io sono un produttore -raccontano dalla bancarella dell' azienda agricola Bosi- che frequentava questi
                          spazi il venerdì, per il mercato contadino. Era ora che ci dessero la possibilità di lavorare e sono molto contento che
                          abbiano riservato uno spazio per noi produttori tutti i giorni». Tra i banchi anche un commerciante di agrumi, Alfio
                          Laudani. Il mercato temporaneo è aperto tutti i giorni della settimana, dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13.30 e il
                          venerdì anche al pomeriggio per i produttori del mercato contadino. Antonio Veca © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 14
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                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Gruppo Disabilità per l' ospedale e artisti uniti per la Croce Rossa
                          Tra le iniziative a sostegno dei sanitari nell' emergenza anche quella di Leoni&Casadio per l' associazione carabinieri

                          Continuano le azioni di solidarietà in favore di associazioni e dell' Ausl
                          per affrontare l' attuale emergenza sanitaria. Il 'Gruppo Disabilità' di
                          Faenza, che riunisce le sei associazioni del territorio Anffas, Autismo
                          Faenza, A Mani Libere, 'Si stare insieme' Anmic e Grd, ha raccolto 51mila
                          euro da varie realtà imprenditoriali del territorio per il calendario 2020 'Ci
                          vuole un albero', realizzato con fotografie di Elena Bandini e progetto
                          grafico e illustrazioni di Cesare Reggiani. Le risorse serviranno a
                          finanziare i progetti sociali 'La bottega della Loggetta' e 'La Chiocciola'.
                          Una quota, 2.400 euro, è stata devoluta ai tre ospedali del territorio
                          provinciale di Ravenna per acquistare mascherine, guanti e camici per il
                          personale. Altra iniziativa benefica è quella della campagna artistica
                          solidale #iorestoacasaefacciocose, messa in campo da Lorena Cimatti
                          della pagina facebook 'Sei di Faenza se', Emanuele Visani di 'Faenza
                          Aperta', Claudia Bellini, Giordano Sangiorgi del Mei e Mattia Verbeni della
                          Croce Rossa di Faenza. In quest' ambito sono stati raccolti 4.500 euro
                          che sono andati alla sezione manfreda della Cri. Tra gli artisti che hanno aderito una trentina hanno partecipato
                          inviando un video di una loro performance e un saluto con l' invito a restare a casa, segnalando una o più attività
                          quotidiane da svolgere nella propria abitazione, creando così un archivio di progetti musicali del territorio. I video
                          sono stati poi montati e il risultato finale è stato pubblicato sulle pagina social 'Sei di Faenza se', 'Faenza Aperta',
                          'Casa della Musica di Faenza' e altre. Infine nei giorni scorsi, Cristian Casadio, della concessionaria Leoni & Casadio,
                          ha consegnato all' associazione nazionale carabinieri la terza Opel Corsa elettrica che le concessionarie del gruppo
                          hanno dato in uso al territorio di Faenza per l' emergenza Covid-19, dopo le due consegnate alla Croce Rossa per la
                          distribuzione di pasti e farmaci nel territorio, dotate di coprisedili usa e getta per accorciare i tempi di sanificazione
                          dei mezzi.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 15
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                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Truffe ed estorsioni», scarcerato Valgimigli
                          Il 51enne agente della polizia locale manfreda ora è agli arresti domiciliari. La decisione è stata presa per una
                          presunta questione di forma

                          È stato scarcerato il 51enne agente della polizia locale manfreda Gian
                          Carlo Valgimigli. L' uomo si trova ora agli arresti domiciliari per effetto di
                          due differenti decisioni dei giudici bolognesi. Nella prima, del 10 aprile
                          scorso, i magistrati avevano deciso di accogliere l' appello per i
                          domiciliari presentato dalla difesa nell' ambito della custodia cautelare
                          per il primo procedimento pendente sul vigile faentino, quello per una
                          contestata estorsione a un imprenditore che affitta auto di lusso costata
                          al 51enne l' arresto il 24 settembre scorso e, più di recente, la condanna
                          in abbreviato a quattro anni e dieci mesi di reclusione. Nella seconda,
                          arrivata ieri dal Riesame, i giudici hanno deciso di stabilire la "inefficacia
                          della misura" in merito alla seconda ordinanza di custodia cautelare in
                          carcere, quella notifica a inizio mese per due truffe aggravate e tre
                          estorsioni tra tentate e compiute: il che avrebbe fatto tornare libero l'
                          indagato nel caso non pendesse su di lui la misura dei domiciliari. In
                          attesa delle motivazioni, che potrebbero essere depositate già entro
                          dieci giorni, è possibile rilevare che la decisione è stata presa per un presunto vizio di forma e non di sostanza:
                          materia destinata ad approdare davanti ai giudici di Cassazione attraverso specifico ricorso della procura. Una
                          spiegazione che la stessa difesa (avvocato Gabriele Bordoni) ha dato alla luce della richiesta di riesame articolata su
                          tre punti: sul merito, in relazione alla consistenza delle accuse; sulle esigenze cautelari e su quale misura
                          eventualmente sia più adeguata; e infine su questioni appunto legate alla forma. Perché secondo la difesa, già al
                          momento del giudizio immediato costato la condanna a Valgimigli, tutto il materiale probatorio alla base della
                          seconda ordinanza era noto. In questo caso - prosegue la difesa - il tutto avrebbe dovuto essere compreso nelle
                          cosiddette "contestazioni a catena": il che equivarrebbe a dire che i termini specifici (o tempo di fase, qui di sei mesi)
                          sono scaduti in quanto andavano calcolati dalla prima ordinanza, quella del 28 settembre. Sempre la difesa ha
                          annunciato di avere avviato proprie indagini in merito soprattutto alle contestazioni sulle estorsioni. L' inchiesta, di
                          polizia e Finanza coordinata dai pm Alessandro Mancini e Angela Scorza, era partita quando il 25 luglio scorso,
                          Valgimigli aveva chiamato le forze dell' ordine per avvisarle del fatto che il titolare di una macelleria del centro di
                          Faenza, si era tolto la vita impiccandosi. Secondo le successive verifiche, l' agente, anche grazie a un giro di assegni
                          cambiati pure dal macellaio, era riuscito a procurarsi disponibilità economiche che gli consentivano di mantenere
                          una condotta di vita agiata. Il tutto - prosegue l' accusa - grazie alla sua propensione a manipolare e raggirare le
                          persone. È in questo contesto che gli viene attribuita una truffa da 400 mila euro ai danni di due gemelle

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 16
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                          giovedì 23 aprile 2020

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          ultraottantenni per cui avrebbe finto interesse e disponibilità; e una da 37.200 euro ai danni di due coniugi che
                          volevano riscuotere il risarcimento assicurativo dopo un incidente stradale. Quindi ci sono 88.500 euro frutto di una
                          contestata estorsione a un amico che gli aveva chiesto una mano per collezionare divise. Per la difesa, le prime due
                          contestazioni sarebbero insussistenti; mentre circa le lamentate estorsioni, occorrerebbe chiarire meglio la natura
                          dei rapporti tra i due. Andrea Colombari © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 17
[ § 1 5 7 3 5 9 2 5 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Faenza

                          Vincolo ridotto e spareggi, modifiche al Palio in Consiglio

                          Sono state messe per iscritto le modifiche al regolamento del Palio del
                          Niballo che, dal 2023, vedrà modificato, più che abolito, il vincolo che
                          finora ha tenuto i cavalieri legati a vita al Rione per cui hanno gareggiato
                          anche una sola edizione del Palio. Gli articoli su cui il Comune è
                          intervenuto, con l' approvazione a maggioranza di sei dei sette
                          componenti del Comitato Palio (il sindaco, il reggente del gruppo
                          municipale e i capi rioni di Verde, Nero, Giallo, e Borgo Durbecco), sono il
                          32 e 45. Il primo è dedicato al vincolo che per il cavaliere sarà di "cinque
                          anni dalla sua ultima corsa", periodo che potrà essere ridotto a un anno
                          "in caso di rilascio di nullaosta da parte del Rione". Si potranno definire
                          "modalità per il riconoscimento al Rione di provenienza dell' investimento
                          formativo". Le modifiche all' articolo 45 rivoluzionano il sistema di
                          spareggi fra tre o più rioni già dal 2020, e verranno "ordinati secondo la
                          graduatoria inversa dell' anno precedente", rendendoli più snelli e veloci.
                          Le nuove norme saranno sottoposte al voto del Consiglio comunale nella
                          seduta di oggi e, se approvate, diventeranno subito esecutive. Gabriele Garavini.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 18
[ § 1 5 7 3 5 9 2 0 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il decesso

                          Il virus si porta via l' ex bidello dell' Oriani di Faenza
                          Mario Spadoni aveva 73 anni. In pensione da poco più di dieci. Persona riservata, era rimasto vedovo

                          Il mondo della scuola piange un bidello. Il Coronavirus a Faenza s i è
                          portato via Mario Spadoni, 73 anni, collaboratore scolastico in pensione
                          da poco più di dieci anni. Spadoni, che viveva nella zona del Borgo
                          Durbecco, in passato aveva lavorato all' istituto Carchidio-Strocchi, all'
                          Itip Bucci e infine all' Oriani, dove aveva concluso la sua carriera di
                          bidello. «Aveva lavorato per quattro o cinque anni all' Oriani, prima di
                          andare in pensione - lo ricorda Maria Luisa Martinez, preside dell' istituto
                          Oriani di Faenza fino a dieci anni fa -. Era una persona molto disponibile.
                          Aveva una disabilità, ma non si è mai tirato indietro per nessuna attività,
                          anzi: si impegnava molto per fare in modo che questa non pesasse. Era
                          attento e disponibile in particolare nei confronti degli alunni. Aveva una
                          moglie, anche lei bidella, di cui si prendeva molta cura. Mario era una
                          bella persona. Questa brutta notizia ci lascia di sasso». Spadoni, che
                          viene descritto da tanti come una persona dal carattere riservato,
                          purtroppo aveva perso la moglie poco meno di un paio d' anni fa. Lascia
                          una sorella e la madre. «Chissà dove aveva preso il Coronavirus Era stato a Reggio Emilia con la sorella, ma lei non si
                          è ammalata - racconta un cugino -. Io non lo sentivo dallo scorso 5 marzo, al telefono, quando ancora stava bene. So
                          che poi si è sentito male una notte, e lo hanno portato prima all' ospedale di Faenza e poi a Lugo, dove è morto ieri
                          (martedì per chi legge, ndr). Ora quello che ci rattrista maggiormente è non avere avuto modo di andare a trovarlo, né
                          poterlo salutare adesso che non c' è più». sa.ser. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 19
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                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          I dati: Ravenna fuori dal tunnel
                          Siamo la provincia con meno casi attivi in regione. Ieri solo quattro contagiati ma purtroppo anche due decessi

                          Siamo la provincia con meno casi attivi di Coronavirus dell' Emilia
                          Romagna. Lo ha non solo annunciato, ma anche mostrato con un
                          grafico ieri il commissario regionale per il Coronavirus Sergio Venturi,
                          snocciolando i dati da Piacenza a Rimini: il nostro territorio ha 'battuto'
                          anche Ferrara, che in termini assoluti è la provincia che ha registrato
                          meno contagi dall' inizio dell' emergenza (833, 108 in meno rispetto a
                          Ravenna), ma che conta meno guariti rispetto al nostro territorio.
                          «Ravenna, in termini assoluti, ha un dato assolutamente importante e
                          positivo - ha commentato Venturi -. E questo è dato dal numero di casi
                          attivi, per la quale è in una posizione ottimale: continua la discesa. A
                          Ferrara lo si può dire in maniera minore a causa dei casi registrati nelle
                          case protette». Col Ferrarese condividiamo l' indice dei malati in rapporto
                          alla popolazione, anche in questo caso il più basso della regione: sono 2
                          per 1000 abitanti. «Dobbiamo estendere a Ravenna ciò che si è detto per
                          Ferrara» ha commentato Venturi, riferendosi ai dati 'virtuosi' che quest'
                          ultima provincia ha mostrato dall' inizio dell' emergenza. Purtroppo anche oggi non manca un dato amaro: quello
                          delle vittime. Ieri è stato registrato il decesso di Mario Spadoni, 73 anni, che viveva a Faenza. Nel tardo pomeriggio si
                          è poi spenta anche la 96enne Giuseppina Berti, ospite della residenza per anziani Baccarini di Russi: era stata tra le
                          prime all' interno della struttura a mostrare i sintomi del virus. Veniamo, quindi, ai numeri dei contagi di ieri, che
                          continuano a essere incoraggianti. I nuovi casi sono stati solo 4: 2 uomini e 2 donne, 2 ravennati, un lughese e un
                          fusignanese. Un paziente è ricoverato, gli altri tre sono in isolamento domiciliare. Per tre di queste persone il
                          contagio è stato attribuito al contatto con persone già precedentemente risultate positive: si tratta di persone che
                          erano già state messe in isolamento dall' Igiene pubblica dell' Ausl. Per il quarto ieri erano tuttora in corso
                          accertamenti, col sospetto che il virus possa essersi sviluppato in seguito a contatti con uno degli ospedali del
                          territorio: si tratta dell' unico caso di ricovero avvenuto. Anche nella giornata di ieri, inoltre, ci sono state delle
                          guarigioni: 33 coloro che sono risultati negativi a due tamponi consecutivi e che sono quindi ufficialmente non più
                          contagiosi e fuori dalla malattia. Per altre tre persone, inoltre, sono scomparsi i sintomi: sono state dichiarate
                          clinicamente guarite, e nei prossimi giorni verranno sottoposte ai due tamponi per conferma. Sara Servadei.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 20
[ § 1 5 7 3 5 9 2 1 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020
                          Pagina 33

                                                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          IL BILANCIO

                          Ieri altri 33 guariti completi

                          In provincia 941 casi: 428 a Ravenna 124 a Faenza 66 aLugo 60 a Cervia
                          50 a Russi 31 a Bagnacavallo 28 ad Alfonsine 22 a C. Bolognese 20 a
                          Fusignano 15 a Cotignola 11 a Massa Lombarda 10 a Brisighella 8 a
                          Conselice e Riolo 6 a Solarolo 3 a Sant' Agata 2 a Casola Valsenio 49 i
                          fuori provincia 62 i decessi.

                                                            Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 21
[ § 1 5 7 3 5 9 1 4 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Il basket in provincia è decisamente in salute»
                          Alvaro Casadio, delegato provinciale Fip, fa il punto della situazione: «A livello giovanile diverse squadre potevano
                          qualificarsi alle finali nazionali»

                          «La pallacanestro ravennate è in ottima salute: soltanto il Coronavirus è
                          riuscito a fermarla». È positivo il bilancio della stagione 2019-2020 del
                          Comitato provinciale di Ravenna grazie agli ottimi numeri raggiunti dai
                          settori giovanili e ovviamente dai risultati conseguiti dalle prime squadre:
                          una crescita costante che si è vista anche sugli spalti. Alvaro Casadio
                          secondo lei, delegato provinciale, qual è il bilancio della stagione?
                          «Peccato che l' annata sportiva sia finita bruscamente perché ci
                          saremmo potuti togliere tante soddisfazioni. C' erano formazioni
                          giovanili come lo Junior Basket e la Spem Ravenna che potevano
                          qualificarsi alle finali nazionali in ambito maschile, mentre in quello
                          femminile il sodalizio nato tra Spem, Junior Basket e Lugo stava
                          viaggiando alla grande». Senza dimenticare le prime squadre. «Infatti,
                          Orasì ed E-Work puntavano addirittura all' A1 e dovevano disputare le
                          finali di Coppa Italia, mentre la Rekico in B era in grande ripresa. In serie C
                          femminile invece il Faenza Basket Project e il Capra Team Ravenna
                          erano in corsa per la promozione». Settori giovanili: giocare a basket piace sempre di più? «Abbiamo avuto un
                          incremento del 10% rispetto all' annata 2018 -2019 soprattutto nel minibasket e ora ci sono circa 3mila tesserati dai 5
                          ai 20 anni. Altro aspetto importante sono stati i sodalizi creatisi: sono state costruite squadre con atleti provenienti
                          da società anche della stessa città, mettendo in secondo piano il campanilismo. Queste unioni ci sono state nel
                          Faentino, nel Lughese e nel Ravennate. Senza dimenticare poi la nascita di una nuova struttura per il basket». Si
                          riferisce al Campus Faenza dove si allenano le giovanili della Raggisolaris Academy? «Nella nostra provincia
                          l' unico impianto esclusivo per la pallacanestro era il Villaggio Anic della Spem Ravenna, ma ora c' è anche questa
                          nuova casa del basket a Faenza. Un progetto che aiuta il nostro movimento». Passando alle prime squadre:
                          crede all' OraSì in A1? «Occorrerebbe il triplo del budget attuale (circa 3/4 milioni di euro, ndr) e sarebbe uno sforzo

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 22
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                          giovedì 23 aprile 2020

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          enorme considerato anche il momento che sta attraversando la nostra economia. In ogni caso mi fido del
                          presidente Vianello, perché ogni sua scelta è pensata con grande intelligenza. Spero però prima o poi di realizzare il
                          mio sogno. E cioè vedere contemporaneamente una formazione maschile e una femminile della provincia in A1,
                          cosa mai accaduta. Chissà, magari senza il Coronavirus potevamo avere E-Work e OraSì nella stagione 2020-2021».
                          Come vede la ripartenza della pallacanestro italiana? «Non credo che si partirà a settembre e comunque spero
                          non si giochi a porte chiuse, perché la pallacanestro non è il calcio che ha importanti contratti televisivi: giocare
                          senza pubblico porterebbe soltanto ad ulteriori perdite economiche per le società. Vedremo tra qualche mese le
                          disposizioni del Governo e soprattutto come evolverà la situazione del Coronavirus con cui dovremo convivere a
                          lungo. Mi piacerebbe che in estate si potessero organizzare attività con le squadre giovanili: sarebbe un bel segnale
                          per tutto il movimento». Luca Del Favero.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 23
[ § 1 5 7 3 5 9 1 9 § ]

                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il Faventia dei giovani progetta il futuro
                          Il ds Restretti: «Sarebbe meglio chiudere qui il campionato e pensare al prossimo, facendo i conti con il budget a
                          disposizione»

                          Poco più di un anno fa Faenza festeggiava il 'PalaCattani' stracolmo per
                          le finali di Coppa Italia di futsal: cinquemila persone ad applaudire i grandi
                          di questa disciplina. Oggi il palazzo dello sport manfredo ha le porte
                          chiuse e il parquet abbandonato: come tutto lo sport - praticamente nel
                          mondo intero - anche il calcio a 5 ha stoppato la sua stagione causa
                          Coronavirus. Ma se la serie A di calcio le sta studiando tutte per tornare a
                          giocare, il mondo del futsal sta seriamente pensando allo stop definitivo,
                          come ha ben detto il presidente della Divisione calcio a 5 della Figc,
                          Andrea Montemurro, la scorsa settimana: «Altre federazioni, fra tutte
                          volley e basket, hanno preso la drammatica, ma responsabile, scelta della
                          interruzione definitiva di tutti i campionati. In tutta sincerità, confesso di
                          essere assolutamente allineato alle scelte di questi sport». Naturalmente
                          saranno i vertici federali a decidere se fermare tutto definitivamente o
                          no, ma il mondo del futsal è allineato come spiega il direttore sportivo
                          (del calcio a 5) del Faventia, Marco Restretti (foto sopra): «Attendiamo
                          gli sviluppi del calcio professionistico, ma non credo che la strada che stanno intraprendendo sia percorribile per noi.
                          Abbiamo parlato tra noi società: tutti pensiamo che sarebbe meglio chiudere qui questo campionato e programmare
                          nel miglior modo possibile il prossimo, che non sarà facile per nessuno. Non saranno neppure le classifiche a
                          decidere in quale categoria si potrà giocare, ma i budget, viste le difficoltà degli sponsor delle squadre. Noi, come
                          Faventia, già lo scorso anno avevamo intrapreso una politica differente, puntando più sui giovani: ma è chiaro che
                          tanti club dovranno prima fare i conti con quanto avranno davvero a disposizione. Luglio, con le iscrizioni alla nuova
                          stagione, è più vicino di quel che sembri». Sabato scorso si sarebbe dovuta concludere la stagione regolare della
                          serie B: nel girone C, dopo 17 partite, il Faventia era 5° con 25 punti e, pur reduce da due sconfitte, in piena zona
                          playoff, con 3 punti di vantaggio sulla 6ª. «Il nostro campionato - prosegue Restretti - è stato più che positivo sino alla
                          sosta: l' obiettivo era quella di mantenere la categoria senza patemi, con uno sguardo ai playoff. Dunque centrato in
                          pieno: doveva essere un progetto di ripartenza, ma le cose sono andate molto bene. Come società eravamo più che
                          soddisfatti. Poi è chiaro che gli obiettivi sportivi sono passati in secondo piano, con tutto quel che è accaduto». Ugo
                          Bentivogli.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 24
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                                                             Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          EMERGENZA SANITARIA, AZIENDE IN DIFFICOLTÀ

                          Il turismo piegato dal coronavirus Molti albergatori costretti a chiudere
                          Randi (hotel Vittoria): «Inutile tenere aperto per riempire al massimo due camere»

                                                                                                                               MICHELE DONATI

                          FAENZA Da quando è stata annunciata la serrata, il settore turistico si è trovato
                          ad affrontare un blocco senza precedenti che rischia di minare la sopravvivenza
                          stessa di un elevato numero di aziende e posti di lavoro: il destino ha voluto
                          infierire presentando il conto proprio alle soglie della bella stagione,
                          compromettendo la primavera e gettando un' ombra di dubbi sull' estate. Tra gli
                          albergatori l' incertezza è tangibile: «Ho chiuso spontaneamente il 9 marzo -
                          afferma Bruno Randi, proprietario dell' hotel Vittoria-, era inutile tene re aperto
                          con solo due otre camere occupate». La data da tenere d' occhio è quella del 4
                          maggio: «I prossimi giorni saranno importanti - prosegue Randi -. Siamo in
                          attesa di normative precise sulla sanificazione degli ambienti: sarà essenziale
                          garantire la sicurezza dei clienti». Quel che è certo è che nei primi momenti della
                          riapertura il ritmo di lavoro procederà a rilento ed attraverserà una fase di
                          assestamento. LE AGENZIE DI VIAGGI Mani legate anche per le agenzie di
                          viaggi, che devono fare i conti con una situazione a dir poco drammatica:
                          «Stiamo vivendo un momento critico - racconta Giorgio Erbacci, titolare di una
                          storica attività che conta 58 dipendenti stabili -. Tutti i nostri uffici sono chiusi, l'
                          agenzia è ferma al 100%: insomma tutto azzerato tranne le spese, visto che affitto e bollette vanno avanti». Quello
                          del turismo è un settore composito in cui gli anelli della catena risultano fortemente interconnessi: «Il rischio -
                          osserva Erbacci - è che si generi un pesante effetto domino. Per interromperlo, lo Stato deve intervenire direttamente
                          con un sostegno economico a fondo perduto, solo così si possono salvare le aziende e con esse i posti di lavoro. Se
                          cade una tessera rischia di saltare tutto». PROPOSTE AGILI E FLESSIBILI L' avvio della Fase 2 dovrà poi essere
                          gestito con attenzione, evitando il pericolo di ricadute nel numero dei contagi: «Ancora oggi - spiega Massimo Isola,
                          vice sindaco e assessore al Turismo - non abbiamo strumenti che ci di cano ciò che si potrà fare a medio termine e a
                          quali condizioni. In ogni caso siamo pronti per la Fase 2: abbiamo nel nostro dna un tipo di proposta turistica agile e
                          flessibile che ci consentirà di adattarci alle regole che verranno stilate». "BUONGIORNO CERAMICA" D' altra parte i
                          numeri del territorio faentino risultano più gestibili rispetto ad esempio al bacino riminese: «Naturalmente - continua
                          Isola-bisognerà ragionare nell' ottica di un turismo di prossimità. Appena le regole per la riapertura saranno più chiare
                          è mia intenzione organizzare, digitalmente o dal vivo, un incontro con gli operatori del settore». Una prova sul campo
                          potrebbe essere rappresentata da "Buongiorno ceramica", iniziativa programmata

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 25
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                          giovedì 23 aprile 2020

                                                         Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          su piattaforma digitale per il fine settimana del 16-17 maggio: «Insieme ad Ente Ceramica - conclude il vicesindaco
                          - stiamo cercando di capire se sarà possibile realizzare qualcosa, magari l'" Aperitivo del ceramista", in totale
                          sicurezza e ad ingressi contingentati. Insomma, c' è tutta la volontà di sviluppare progetti per la riapertura, ma
                          servono ancora maggiori certezze».

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 26
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                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          «Elezioni, rinvio scontato La proroga del mandato non rappresenta un peso»
                          Il sindaco Malpezzi garantisce «massimo impegno per la città fino all'ultimo giorno»

                          FAENZA Da diverse settimane siamo ormai abituati a leggere sui social network
                          il resoconto quotidiano sull' andamento della pandemia fornito in prima persona
                          dal sindaco Giovanni Malpezzi, che si è trovato a gestire una situazione dalla
                          gravità senza precedenti proprio durante gli ultimi mesi del suo mandato.
                          Stando a quanto trapelato negli ultimi giorni pare assodato lo spostamento
                          delle elezioni amministrative nel prossimo autunno: per la prima volta nella
                          storia moderna di Faenza l' incarico del primo cittadino dovrà quindi essere
                          prorogato di diversi mesi per motivi di pubblica sicurezza. Sulle date precise
                          aleggia però un alone di mistero che potrà essere disperso solamente dalle
                          direttive ufficiali che si attendono dal governo. POSTICIPATO IL RITORNO IN
                          BANCA In ogni caso, già da diverso tempo Malpezzi era consapevole che il
                          regolare svolgimento delle Amministrative sarebbe stato compromesso dall'
                          emergenza in atto: «Al di là delle incertezze sull' ufficialità, dovute
                          probabilmente al fatto che sarà una tornata elettorale importante con diverse
                          regioni coinvolte, da settimane il rinvio delle elezioni era ormai cosa scontata -
                          afferma -. Dal punto di vista personale questa situazione ritarderà di al cuni
                          mesi la fine del mio mandato e di conseguenza il mio rientro lavorativo presso l' istituto di credito da cui sono in
                          aspettativa». Insomma, il sindaco conferma la volontà di ritornare al lavoro di sempre al termine del mandato, come
                          già aveva dichiarato più volte in precedenza. I mesi che separano Malpezzi dall' addio alla vita politica attiva si
                          preannunciano tuttavia come i più duri del decennio che lo ha visto al vertice di due giunte comunali e richiederanno
                          un impegno fuori dall' ordinario. UNA MONTAGNA DA SCALARE Aspetto davanti al quale il primo cittadino non si tira
                          indietro: «A parte qualche disagio organizzativo a livello familiare - aggiunge Malpezzi - non rappre senta un peso, e
                          non potrebbe comunque esserlo: l' emergenza sanitaria lascerà di fronte a noi una montagna enorme da scalare per
                          tutti, famiglie, lavoratori, imprese. Ognuno sarà chiamato a fare la propria parte. Fare il sindaco è un servizio fra i più
                          impegnativi e stimolanti che la comunità ti possa affidare e non consente di fare tanti calcoli personali. Con i miei
                          pregi e difetti metterò il massimo impegno, fino all' ultimo giorno, per accompagnare Faenza a sviluppare nuove
                          energie, partendo dalla tradizione solidaristica che ha sempre saputo dimostrare». M.D.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 27
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                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          GIANFRANCO MONTEVECCHI

                          «Sono bloccato a Capo Verde Non ci sono voli, non posso rientrare»
                          «Ci sono persone che tentano di fuggire dalle isole in cui ci sono contagiati, ma quando sbarcano su altre isole
                          vengono intercettati dalla polizia, arrestati e messi in quarantena»

                          FAENZA T r a i faentini lontani, da qualche parte nel mondo ai tempi del
                          Coronavirus, c' è Gianfranco Montevecchi. Come ormai da una decina di anni,
                          dopo la pensione dal lavoro di rappresentante, il lungo periodo invernale lo
                          trascorre a Capo Verde, l' arcipelago ex colonia portoghese al largo del Senegal,
                          nell' Atlantico. «Qui la temperatura-racconta - difficilmente scende sotto i 25
                          gradi, e per me è un toccasana dato che ho problemi cervicali: da quando vengo
                          qua sto decisamente meglio».          Quest' anno però le cose andranno
                          diversamente. Il rientro a Faenza era programmato per il 20 aprile, ma il blocco
                          degli aeroporti e le misure introdotte dal Governo a causa dell' emergenza
                          sanitaria lo costringono a rimandare il ritorno, probabilmente in maggio, se le
                          cose si metteranno bene. Il virus dunque ha raggiunto anche l' arcipelago?
                          «Sì, ma in modo diverso da isola in isola: in tutto sono dieci e io mi trovo a Maio
                          dove al momento non ci sono contagi. Ce ne sarebbero solo su tre isole a São
                          Vicente, Santiago e a Boa Vista. Per il momento la situazione non è
                          drammatica: 56 casi totali. Fino a pochi giorni fa si parlava di un paio di morti
                          poi improvvisamente le cose paiono cambiate. Sull' isola di Boa Vista è
                          deceduta una turista inglese. Su pressione di chi era in quarantena il governo ha lasciato andare via diverse persone,
                          ma 46 di queste erano positivi: e stato il caos». Sono state introdotte particolari misure di sicurezza? «Sì, dal 29
                          marzo il presidente della repubblica, Fonseca, ha proclamato lo stato di emergenza fino al 26 di aprile nelle isole in
                          cui non ci sono casi e fino al 2 maggio per le isole colpite. Dappertutto c' è il blocco totale dei trasporti aerei e
                          marittimi; niente collegamenti internazionali e tanto meno fra le varie isole. Garantiscono i rifornimenti dei generi di
                          prima necessità (viveri e medicine) una volta a settimana. Sono aperte le banche. Hanno fermato i lavori edili e
                          artigianali. Chiusi i ristoranti, i bar e gli uffici pubblici, qui di fabbriche non ce ne sono. Sono aperti solo generi
                          alimentari e lavorano pescatori e i pochi agricoltori. Controllano le spiagge, sono vietati gli assembramenti e vi è
                          vigilanza sulle strade di accesso ai paesi. Ci sono multe per chi trasgredisce».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 28
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                          giovedì 23 aprile 2020

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          In pratica siete quasi tutti in quarantena, ancora prima che vi siano stati contagi? «Sì, lo siamo. Qui più che di
                          contagiati, visto che sono stati fatti pochissimi tamponi, si usa il molto il termine "persone sospette". Ci sono
                          persone che tentano di fuggire dalle isole in cui ci sono stati dei casi, ma quando sbarcano su altre isole vengono
                          intercettati dalla polizia che le arresta e le mette in quarantena». Dal punto di vista personale come vive il
                          momento? «Sto cercando di muovermi il meno possibile. Curo la mia proprietà, poto e curo le piante, faccio
                          manutenzioni». Dovrà prolungare il soggiorno? «Non ci sono voli, quindi per adesso non posso rientrare come da
                          programma: dovevo partire lunedì 20 aprile da Praja, che è la capitale, per Bologna. Sembra comunque che a maggio
                          qualcosa si muova, sempre che ci permettano di spostarci di isola in isola».

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019        Pagina 29
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                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Dal Winter Bikers una donazione di tute, camici e visiere

                                                                                                                           ALESSANDRO CASADEI

                          FAENZA L' emergenza sanitaria ha bisogno di risposte immediate ed efficaci,
                          per fare ciò bisogna mettersi in moto, e loro lo hanno fatto davvero: sono i soci
                          del Moto Club Winter Bikers di Faenza. Il 29° motoraduno "Winter Bikers",
                          svoltosi dal 10 al 12 gennaio al Laghetto del Sole a Faenza con l' aiuto di circa
                          100 volontari, ha visto tantissimi partecipanti da tutta Italia e anche da paesi
                          esteri come Slovenia, Ger mania e Spagna. Dall' incasso della manifestazione
                          hanno devoluto un' importante somma a supporto della crisi dovuta al
                          coronavirus. Hanno quindi fornito e consegnato all' ospedale civile di Faenza -
                          nonostante il difficile approvvigionamento - ben 170 tute in tyvek, 200 camici in
                          Tnt, 80 visiere protettive e 500 camici in Tnt per un valore totale superiore ai
                          cinquemila euro. Il motoclub manfredo non è nuovo a questo tipo di impegno
                          sociale, infatti anche negli scorsi anni, alla conclusione dell' omonima
                          manifestazione, sono state effettuate donazioni importanti. Con una particolare
                          attenzione ai problemi legati alle persone più deboli, nelle ultime edizioni hanno
                          donato cinquemila euro all' associazione "Insieme a te" per l' acquisto di un
                          pedalò adibito al trasporto di persone con gravi disabilità e altrettanti all'
                          Associazione sportiva disabili di Faenza per l' acquisto di un sollevatore per agevolare l' ingresso in acqua nella
                          piscina comunale di Faenza dei nuotatori portatori di handicap.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 30
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                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Iniziative del Rotary per dare una mano nella fase di emergenza

                          FAENZA Il Rotary Faenza ha deciso di concentrare nella lotta al Covid 19 tutte le
                          risorse del club: ha quindi avviato tre service, per un investimento totale di oltre
                          cinquemila euro che, aggiunti ai cinquemila euro già messi a disposizione nelle
                          settimane scorse del Fondo per le emergenze del Distretto Rotary 2072 (Emilia-
                          Romagna e San Marino), portano l' impegno del club a oltre diecimila euro. Il
                          primo progetto, concretizzato grazie alla disponibilità del socio Ivo Amorino, è
                          un service che vede come capofila il club di Faenza e coinvolgerà club di Castel
                          Bolognese, Lugo, Ravenna, Imola): ha come oggetto la donazione di tablet
                          (poco più di 100) a strutture socioassistenziali per anziani e disabili del
                          territorio. Per quel che attiene il club di Faenza, l' intervento prevede l' acquisto
                          di 12 tablet. Il secondo service è a favore del Banco Alimentare dell' Emilia -
                          Romagna con sede a Zello, Imola. Il Banco fornisce alimenti a 18 associazioni
                          nel territorio faentino, alle quali fanno riferimento 2348 assistiti. Con la
                          donazione di 1 euro si possono distribuire 7 kg di prodotto, che equivalgono a
                          14 pasti. Grazie alla donazione di 3000 euro, verranno forniti 42.000 pasti
                          equivalenti, pari a 18 pasti per persona, considerate le 2348 persona assistite a
                          Faenza. Il terzo service deliberato consiste nell' acquisto di numerose tute monouso ad alta protezione per il
                          personale dell' ospedale di Faenza esposto ai rischi Covid 19. Altri service sono allo studio e il consiglio non esclude
                          che possano essere adottati già nell' immediato futuro.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 31
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                          giovedì 23 aprile 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Deceduta degente della casa protetta "Baccarini" di Russi
                          La 96enne morta ieri all' ospedale di Ravenna si somma al decesso di un 72enne di Faenza Ma i nuovi contagi sono
                          appena 4, mentre cresce il numero delle guarigioni dalla malattia

                                                                                                                                  GIANLUCA ROSSI

                          Alle croci legate al coronavirus si aggiungono quelle di Mario Spadoni, 72 anni di
                          Faenza e di Giuseppina Berti, 96enne degente della casa protetta "Baccarini" di
                          Russi, focolaio dove si sono registrati 36 casi di contagio tra anziani e operatori.
                          L' anziana, con un quadro clinico già debilitato, è deceduta nel pomeriggio di ieri
                          all' ospedale di Ravenna. «Questa perdita, come il lutto precedente che già
                          aveva colpito la nostra comunità, ci addolora profondamente - ha affermato il
                          sindaco di Russi, Valentina Palli -. Ho chiamato la famiglia per porgere ai parenti
                          le mie più sincere condoglianze, unitamente a quelle di tutta la città. Una perdita
                          è tale indipendentemente dall' età e dalle condizioni cliniche di una persona.
                          Una perdita è dolore sempre. E in questa condizione diventa, se possibile,
                          ancora più sconvolgente a causa della lontananza dei propri cari, a cui neppure
                          è concesso un ultimo saluto. Nessuno dovrebbe andarsene così, men che
                          meno i nostri anziani». MA IL VIRUS RALLENTA Nonostante la scia di lutti pro
                          segua, l' epidemia, come sottolineato dal commissario regionale per l'
                          emergenza Sergio Venturi, appare «in calo» con un trend di crescita di nuovi
                          casi «affrontabile». Lo dimostrano i dati degli ultimi giorni che lasciano profilare
                          all' orizzonte il traguardo dei "contagi zero". Dopo le 3 di martedì, ieri sono state 4 le nuove positività accertate nel
                          Ravennate, con un paziente ricoverato e tre assistiti a domicilio. Complessivamente i casi salgono a 941 mentre
                          cresce il plotone di quanti si sono messi la malattia alle spalle: ieri si sono verificate ulteriori 33 guarigioni
                          "certificate" e 3 "cliniche" di pazienti per i quali saranno ora programmati dall' Ausl i doppi tamponi di controllo. I
                          FRONTI CALDI «Stiamo spegnendo l' incendio» ha ribadito l' ex assessore regionale alla sanità commentando la
                          curva in calo dei contagi anche se restano due fronti caldi, le case protette (per oggi sono attesi gli esiti dello
                          screening su pazienti e operatori della "Baccarini" di Russi) e le famiglie, focolaio che continua ad espandersi: non a
                          caso i quattro contagi di ieri sono riconducibili a contatti "casalinghi". Da qui l' invito ai nuovi contagiati di trascorrere
                          l' isolamento con test positivo in albergo. «Ho un dato degli ultimi giorni su una provincia che mi dice che negli ultimi
                          dieci giorni oltre il 40% viene da contagi famigliari o "di condominio" come li chiamo io», ha dichiarato Venturi. Che ha
                          anche anticipato che è pronta la "white list" dell' Emilia-Romagna con un primo elenco di laboratori privati

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 32
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