Media Monitoring per 06-02-2019 - Rassegna stampa del 06-02-2019 - Ruggi d'Aragona
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 06/02/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Calvario fra due ospedali operato a Benevento docente muore al Ruggi ............................... 1 06/02/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Muore dopo intervento, sequestrate cartelle in due ospedali ................................................ 3 06/02/2019 - CRONACHE DI SALERNO Ortogeratria, il modello innovativo per operazioni al femore ................................................ 5 05/02/2019 - WWW.GAZZETTADELLIRPINIA.IT Evento Cuori Liberi Ribelli ...................................................................................................... 6 05/02/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT Frattura al femore, al Ruggi di Salerno arriva l’Ortogeriatra ................................................. 7 05/02/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT Frattura del femore: all’Ospedale Ruggi di Salerno arriva l’ortogeriatra ............................... 8 05/02/2019 - WWW.OCCHIODISALERNO.IT Ospedale Ruggi di Salerno, frattura del femore: arriva l’ortogeriatra ................................... 9 05/02/2019 - WWW.GAZZETTADISALERNO.IT Progetto femore al Ruggi arricchito da Ortogeriatria. ......................................................... 10 05/02/2019 - WWW.ZEROTTONOVE.IT Salerno, novità al “Ruggi”: arriva l’Ortogeriatria ................................................................ 11 05/02/2019 - WWW.DENTROSALERNO.IT Salerno: al “Ruggi” ortogeriatria ......................................................................................... 12 05/02/2019 - WWW.SALERNOCITTA.COM SALERNO: AL RUGGI ARRIVA L’ORTOGERIATRA .................................................................... 13 05/02/2019 - WWW.ILGIORNALEDISALERNO.IT Sanità: al Ruggi arriva l’ortogeriatra ................................................................................... 14 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 15 06/02/2019 - CRONACHE DI SALERNO Grillo pensa a Balzanelli commissario De Luca studia un giro di valzer di Dg ...................... 15 Sanità Campania ............................................................................................................................. 16 06/02/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Al I Policlinico intervento record su 88enne affetta da tumore ............................................ 16 06/02/2019 - IL MATTINO All' Ospedale del mare Verdoliva per il decollo .................................................................... 17 06/02/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Anziana morta, oggi l' autopsia i figli accusano i medici di Ariano ....................................... 19 06/02/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Arrivano le telecamere all' ospedale di Solofra .................................................................... 21 06/02/2019 - IL MATTINO Caos nel pronto soccorso task -force del ministero .............................................................. 23 06/02/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Cedimenti agli Incurabili, la causa è una condotta vecchia ad alta pressione ...................... 25 06/02/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Centro dialisi in affanno «Ci sono solo 4 infermieri» ............................................................ 27 06/02/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Distribuzione farmaci, è sciopero ......................................................................................... 29 06/02/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) I sindacati: «Azienda San Pio, troppe criticità irrisolte» ...................................................... 31 06/02/2019 - IL ROMA Niguarda-Cardarelli, cooperazione nei trapianti .................................................................. 33 06/02/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Ospedale, sì alla fornitura di un service di chirurgia ............................................................ 34 06/02/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Sanità: via Forlenza, arriva Verdoliva .................................................................................. 36 06/02/2019 - IL SANNIO Tangredi: «Garantire protezione al personale sanitario» ..................................................... 38 06/02/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
Visite ed esami liste d'attesa ancora lunghe ........................................................................ 39 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 41 06/02/2019 - CORRIERE DELLA SERA «Autorevoli e conosciuti all' estero» Ecco i 30 nuovi esperti della Sanità ............................ 41 06/02/2019 - AVVENIRE «Stati vegetativi lasciati soli Qualcuno aiuti le famiglie» ..................................................... 43 06/02/2019 - PANORAMA BUTTIAMO VIA METÀ DI QUESTI FARMACI ............................................................................ 45 06/02/2019 - LA STAMPA Grillo nomina lo scienziato che sosteneva il metodo Stamina .............................................. 49 06/02/2019 - LA REPUBBLICA Il pro Stamina nel Consiglio di sanità " Io continuo la mia sperimentazione" ....................... 51 06/02/2019 - IL GIORNO Incubo paralisi, spiraglio dalla rigenerazione midollare ....................................................... 53 06/02/2019 - IL MESSAGGERO Influenza, cuore protetto con il vaccino ............................................................................... 54 06/02/2019 - IL GIORNALE La ministra Grillo nomina un esperto pro Stamina ............................................................... 56 06/02/2019 - LA STAMPA La protesta dei giovani medici "Il numero chiuso deve restare" .......................................... 58 06/02/2019 - ITALIA OGGI Medicina, Ferrara cancella lo sbarramento .......................................................................... 60 06/02/2019 - PANORAMA Non è stato un tragico incidente .......................................................................................... 61 06/02/2019 - AVVENIRE Sanità, su nomine e medici si riaccende la polemica ........................................................... 63 06/02/2019 - IL SOLE 24 ORE Svezia, trapiantata mano-robot italiana sensibile al tatto ................................................... 65 06/02/2019 - LA VERITÀ Un italiano su due usa farmaci scaduti Non fanno male e spesso funzionano ...................... 67
06/02/2019 Pagina 27 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 8.054 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Calvario fra due ospedali operato a Benevento docente muore al Ruggi Sabino Russo Si sottopone a un intervento di riduzione della massa grassa, ma dopo tre giorni comincia a sentirsi molto male e muore dopo il trasferimento al Ruggi, dove è arrivato in condizioni disperate. È la drammatica vicenda di un insegnante salernitano, Giovanni Netta, 50 anni, con seri problemi di obesità, operato al Fatebenefratelli di Benevento, dove sarebbe stato anche riaccompagnato dai parenti, dopo che gli stessi si sarebbero resi conto che qualcosa non andava per il verso giusto. Poi la corsa al Ruggi di Salerno dove il docente arriva in condizioni disperate. Tra le ipotesi del decesso, un diffuso e grave stato settico. I carabinieri intanto, hanno sequestrato le cartelle cliniche in entrambi gli ospedali. L' ODISSEA Tutto ha inizio alcuni giorni fa, quando l' uomo si sottopone a un intervento bariatrico di riduzione della massa grassa nel presidio sannita. L' insegnante fa ritorno a casa e il decorso post-operatorio sembra procedere secondo i piani. Dopo tre giorni però, il 50enne inizia a non sentirsi per nulla bene, così i parenti decidono di riportarlo a Benevento. Ancora non è chiaro per quali ragioni, viene deciso il trasferimento al Ruggi di Salerno, dove l' uomo arriva in condizioni gravissime. Inutili gli sforzi di rianimarlo da parte dei medici di via San Leonardo, dove Giovanni Netta muore. Sarà adesso esame autoptico a svelare le cause del decesso. La chirurgia bariatrica può rappresentare una cura definitiva nel 60-80 per cento dei pazienti obesi. Oltre ad assicurare la perdita duratura di peso, ha un impatto importante (cioè riesce a risolvere o prevenire) su ipertensione, malattie cardiovascolari, apnea ostruttiva notturna e diabete di tipo II, che in una buona percentuale di casi guarisce. Secondo gli esperti, la chirurgia bariatrica eseguita nell' ammalato diabetico obeso sembra infatti essere associata anche a una forte riduzione dei livelli di glucosio nel sangue e quindi alla normalizzazione della Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
glicemia con conseguente sospensione delle cure. Alcune metanalisi (cioè gli studi che comparano i risultati di più differenti studi) dimostrano come la riduzione della necessità di assumere farmaci antidiabetici dopo l' intervento possa variare dal 60 all' 80 per cento dei casi. Il paziente operato deve però essere seguito per sempre da una struttura sanitaria specializzata e qualificata. Gli interventi anti-obesità sono diversi e più o meno invasivi e la loro efficacia è direttamente proporzionale all' invasività: quelli di restrizione gastrica, meno invasivi (bendaggio gastrico regolabile, uno degli interventi più frequentemente realizzati in Italia, la gastroplastica verticale e la più recente sleeve gastrectomy o gastrectomia verticale parziale), agiscono diminuendo il volume dello stomaco, con conseguente aumento del senso di sazietà e della riduzione del senso di fame. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 22 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 7.291 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Muore dopo intervento, sequestrate cartelle in due ospedali Sabino Russo IL DRAMMA SALERNO. Si sottopone a un intervento di riduzione della massa grassa, ma dopo tre giorni comincia a sentirsi molto male e muore dopo il trasferimento al Ruggi, dove è arrivato in condizioni disperate. È la drammatica vicenda di un insegnante salernitano, Giovanni Netta, 50 anni, con seri problemi di obesità, operato al Fatebenefratelli di Benevento, dove sarebbe stato anche riaccompagnato dai parenti dopo che gli stessi si sarebbero resi conto che qualcosa non andava per il verso giusto. Poi la corsa al Ruggi di Salerno dove il docente arriva in condizioni disperate. Tra le ipotesi del decesso, un diffuso e grave stato settico. I carabinieri, intanto, hanno sequestrato le cartelle cliniche in entrambi gli ospedali. L' ODISSEA Tutto ha inizio alcuni giorni fa, quando l' uomo si sottopone a un intervento bariatrico di riduzione della massa grassa nel presidio sannita. L' insegnante fa ritorno a casa e il decorso post-operatorio sembra procedere secondo i piani. Dopo tre giorni però, il 50enne inizia a non sentirsi per nulla bene, così i parenti decidono di riportarlo a Benevento. Ancora non è chiaro per quali ragioni, viene deciso il trasferimento al Ruggi di Salerno, dove l' uomo arriva in condizioni gravissime. Inutili gli sforzi di rianimarlo da parte dei medici di via San Leonardo, dove Giovanni Netta muore. Sarà adesso esame autoptico a svelare le cause del decesso. La chirurgia bariatrica può rappresentare una cura definitiva nel 60-80 per cento dei pazienti obesi. Oltre ad assicurare la perdita duratura di peso, ha un impatto importante (cioè riesce a risolvere o prevenire) su ipertensione, malattie cardiovascolari, apnea ostruttiva notturna e diabete di tipo II, che in una buona percentuale di casi guarisce. Secondo gli esperti, la chirurgia bariatrica eseguita nell' ammalato diabetico obeso sembra infatti essere associata anche a una forte riduzione dei livelli di glucosio nel sangue e quindi alla normalizzazione della glicemia con conseguente sospensione delle cure. Alcune metanalisi dimostrano come la riduzione della necessità di assumere farmaci Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
antidiabetici dopo l' intervento possa variare dal 60 all' 80% dei casi. Il paziente operato deve però essere seguito per sempre da una struttura sanitaria specializzata e qualificata. Gli interventi anti-obesità sono diversi e più o meno invasivi e la loro efficacia è direttamente proporzionale all' invasività: quelli di restrizione gastrica, meno invasivi, agiscono diminuendo il volume dello stomaco, con conseguente aumento del senso di sazietà e della riduzione del senso di fame. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 5 EAV: € 484 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ortogeratria, il modello innovativo per operazioni al femore E' partito ufficialmente nella giornata di ieri il progetto femore, all' ospedale Ruggi d' Aragona, che si avvale di un ulteriore modello innovativo: l' ortogeriatria. I pazienti anziani con frattura del femore saranno seguiti anche da un medico internista, l' ortogeriatra, che contribuirà a consolidare i livelli qualitativi dell' assistenza con un ulteriore miglioramento degli esiti. Il Piano Nazionale Esiti dell' Agenas, che analizza le capacità delle strutture sanitarie di intervenire chirurgicamente entro 2 giorni dall' arrivo in ospedale con tale frattura per i pazienti di età superiore ai 65 anni, indica il Ruggi d' Aragona di Salerno come una delle più significative realtà nazionali in termini di risultati conseguiti. La tempestività nel trattamento della frattura del femore risulta infatti cruciale nel paziente anziano. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/02/2019 gazzettadellirpinia.it EAV: € 138 Lettori: 67 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Evento Cuori Liberi Ribelli Evento Cuori Liberi Ribelli – gazzettadellirpinia.itIl Dipartimento di Salute Mentale (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura) in collaborazione con l’Associazione Laboratorio dei Pensieri Scomposti Aps presentano il progetto Cuori LiberiRibelli 2019 che si terrà presso il Servizio Psichiatrico dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. In occasione della presentazione del nuovo progetto saranno illustrati i risultati del progetto 2018. La tavola rotonda avrà luogo presso la sala Marcello Torre della Provincia di Salerno alle 16,30 del giorno 7 Febbraio 2019. Per l’occasione saranno esposti una parte delle opere realizzate durante il percorso svolto nel 2018. Cosa è Cuori Liberi Ribelli Il Dipartimento di Salute Mentale, Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura VIDEO: 9^ Raduno Tuning Car Ospedaletto D’Alpinolo (AV) 30 gennaio 2019 marpis Commenti disabilitati su Mondiale F1: ecco il calendario 2019 date e orari Calendario Gp Formula 1 2019 | Date e orari 17 marzo ore 16.10 – Gran Premio d’Australia 31 marzo ore Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/02/2019 salernotoday.it EAV: € 701 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Frattura al femore, al Ruggi di Salerno arriva l’Ortogeriatra I pazienti anziani con frattura del femore saranno seguiti anche da un medico internista, l’ortogeriatra Approfondimenti Operazioni al femore, il "Ruggi d'Aragona" al 4° posto in Italia 1 ottobre 2018 In arrivo, presso l'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, l’Ortogeriatra: la tempestività nel trattamento della frattura del femore, tramite intervento chirurgico, risulta cruciale nel paziente anziano poiché riduce il rischio di mortalità e di disabilità. Il piano Il Piano Nazionale Esiti dell’AGENAS, che analizza le capacità delle strutture sanitarie di intervenire chirurgicamente entro 2 giorni dall’arrivo in ospedale con tale frattura per i pazienti di età superiore ai 65 anni, indica l'ospedale di Salerno come una delle più significative realtà nazionali in termini di risultati conseguiti. La novità Da oggi, dunque, il progetto femore si avvale di un ulteriore modello innovativo: l’ortogeriatria. I pazienti anziani con frattura del femore saranno, infatti, seguiti anche da un medico internista, l’ortogeriatra, che contribuirà a consolidare i livelli qualitativi dell’assistenza con un ulteriore miglioramento degli esiti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/02/2019 salernonotizie.it EAV: € 745 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Frattura del femore: all’Ospedale Ruggi di Salerno arriva l’ortogeriatra La tempestività nel trattamento della frattura del femore, tramite intervento chirurgico, risulta cruciale nel paziente anziano poiché riduce il rischio di mortalità e di disabilità.Il Piano Nazionale Esiti dell’AGENAS, che analizza le capacità delle strutture sanitarie di intervenire chirurgicamente entro 2 giorni dall’arrivo in ospedale con tale frattura per i pazienti di età superiore ai 65 anni, indica l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno come una delle più significative realtà nazionali in termini di risultati conseguiti. Da oggi il progetto femore si avvale di un ulteriore modello innovativo: l’ortogeriatria. I pazienti anziani con frattura del femore saranno, infatti, seguiti anche da un medico internista, l’ortogeriatra, che contribuirà a consolidare i livelli qualitativi dell’assistenza con un ulteriore miglioramento degli esiti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/02/2019 EAV: € 434 Lettori: 2.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ospedale Ruggi di Salerno, frattura del femore: arriva l’ortogeriatra All'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona arriva l'ortogeriatra per aiutare gli anziani afflitti da problemi di frattura del femore SALERNO. All’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona arriva l’ortogeriatra per aiutare gli anziani afflitti da problemi di frattura del femore.Arriva l’ortogeriatra per gli anziani con frattura del femore: la novità all’ospedale Ruggi di SalernoLa tempestività nel trattamento della frattura del femore, tramite intervento chirurgico, risulta cruciale nel paziente anziano poiché riduce il rischio di mortalità e di disabilità. Il Piano Nazionale Esiti dell’AGENAS, che analizza le capacità delle strutture sanitarie di intervenire chirurgicamente entro 2 giorni dall’arrivo in ospedale con tale frattura per i pazienti di età superiore ai 65 anni, indica l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno come una delle più significative realtà nazionali in termini di risultati conseguiti. Da oggi il progetto femore si avvale di un ulteriore modello innovativo: l’ortogeriatria. I pazienti anziani con frattura del femore saranno, infatti, seguiti anche da un medico internista, l’ortogeriatra, che contribuirà a consolidare i livelli qualitativi dell’assistenza con un ulteriore miglioramento degli esiti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/02/2019 gazzettadisalerno.it EAV: € 178 Lettori: 167 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Progetto femore al Ruggi arricchito da Ortogeriatria. La tempestività nel trattamento della frattura del femore, tramite intervento chirurgico, risulta cruciale nel paziente anziano poiché riduce il rischio di mortalità e di disabilità. Il Piano Nazionale Esiti dell’AGENAS, che analizza le capacità delle strutture sanitarie di intervenire chirurgicamente entro 2 giorni dall’arrivo in ospedale con tale frattura per i pazienti di età superiore ai 65 anni, indica l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno come una delle più significative realtà nazionali in termini di risultati conseguiti. Da oggi il progetto femore si avvale di un ulteriore modello innovativo: l’ortogeriatria. I pazienti anziani con frattura del femore saranno, infatti, seguiti anche da un medico internista, l’ortogeriatra, che contribuirà a consolidare i livelli qualitativi dell’assistenza con un ulteriore miglioramento degli esiti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/02/2019 zerottonove.it EAV: € 389 Lettori: 1.833 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, novità al “Ruggi”: arriva l’Ortogeriatria Novità all’interno dell’Ospedale “Ruggi” di Salerno: arriva l’Ortogeriatria che contribuirà ad aiutare i pazienti anziani con le fratture al femore Grande novità all’Ospedale “Ruggi” di Salerno: arriva l’ortogeriatria. La tempestività nel trattamento della frattura del femore, tramite intervento chirurgico, risulta cruciale nel paziente anziano poiché riduce il rischio di mortalità e di disabilità. Il Piano Nazionale Esiti dell’AGENAS, che analizza le capacità delle strutture sanitarie di intervenire chirurgicamente entro 2 giorni dall’arrivo in ospedale con tale frattura per i pazienti di età superiore ai 65 anni, indica l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno come una delle più significative realtà nazionali in termini di risultati conseguiti. Da oggi il progetto femore si avvale di un ulteriore modello innovativo: l’ortogeriatria. I pazienti anziani con frattura del femore saranno, infatti, seguiti anche da un medico internista, l’ortogeriatra, che contribuirà a consolidare i livelli qualitativi dell’assistenza con un ulteriore miglioramento degli esiti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/02/2019 dentrosalerno.it EAV: € 231 Lettori: 433 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno: al “Ruggi” ortogeriatria La tempestività nel trattamento della frattura del femore, tramite intervento chirurgico, risulta cruciale nel paziente anziano poiché riduce il rischio di mortalità e di disabilità.Il Piano Nazionale Esiti dell’AGENAS, che analizza le capacità delle strutture sanitarie di intervenire chirurgicamente entro 2 giorni dall’arrivo in ospedale con tale frattura per i pazienti di età superiore ai 65 anni, indica l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno come una delle più significative realtà nazionali in termini di risultati conseguiti.Da oggi il progetto femore si avvale di un ulteriore modello innovativo: l’ortogeriatria. I pazienti anziani con frattura del femore saranno, infatti, seguiti anche da un medico internista, l’ortogeriatra, che contribuirà a consolidare i livelli qualitativi dell’assistenza con un ulteriore miglioramento degli esiti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/02/2019 salernocitta.com Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web SALERNO: AL RUGGI ARRIVA L’ORTOGERIATRA La tempestività nel trattamento della frattura del femore, tramite intervento chirurgico, risulta cruciale nel paziente anziano poiché riduce il rischio di mortalità e di disabilità.Il Piano Nazionale Esiti dell’AGENAS, che analizza le capacità delle strutture sanitarie di intervenire chirurgicamente entro 2 giorni dall’arrivo in ospedale con tale frattura per i pazienti di età superiore ai 65 anni, indica l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno come una delle più significative realtà nazionali in termini di risultati conseguiti.Da oggi il progetto femore si avvale di un ulteriore modello innovativo: l’ortogeriatria. I pazienti anziani con frattura del femore saranno, infatti, seguiti anche da un medico internista, l’ortogeriatra, che contribuirà a consolidare i livelli qualitativi dell’assistenza con un ulteriore miglioramento degli esiti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/02/2019 ilgiornaledisalerno.it EAV: € 368 Lettori: 1.000 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Sanità: al Ruggi arriva l’ortogeriatra La tempestività nel trattamento della frattura del femore, tramite intervento chirurgico, risulta cruciale nel paziente anziano poiché riduce il rischio di mortalità e di disabilità. Il Piano Nazionale Esiti dell’AGENAS, che analizza le capacità delle strutture sanitarie di intervenire chirurgicamente entro 2 giorni dall’arrivo in ospedale con tale frattura per i pazienti di età superiore ai 65 anni, indica l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno come una delle più significative realtà nazionali in termini di risultati conseguiti. Da oggi il progetto femore si avvale di un ulteriore modello innovativo: l’ortogeriatria. I pazienti anziani con frattura del femore saranno, infatti, seguiti anche da un medico internista, l’ortogeriatra, che contribuirà a consolidare i livelli qualitativi dell’assistenza con un ulteriore miglioramento degli esiti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 2 EAV: € 773 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Grillo pensa a Balzanelli commissario De Luca studia un giro di valzer di Dg Nelle aziende sanitarie della Campania c'è fermento. Le notizie che arrivano da Santa Lucia e da Roma non lasciano tranquilli i direttori generali. A giorni potrebbe piombare il nuovo commissario alla sanità nominato dal Governo nel mentre si vocifera di un ultimo colpo di coda di Vincenzo De Luca che immaginerebbe un giro di valzer. Sulla scrivania del ministro alla sanità Giulia Grillo il nome c'è. E sarebbe, salvo imprevisti, prossimo anche all'investitura. Si tratterebbe di Mario Balzanelli, presidente nazionale del Sis 118 che nelle ultime ore avrebbe scalato la classifica dei possibili commissari alla sanità in Campania. Insomma, ultime valutazioni poi la nomina arriverà, nonostante le spinte di Vincenzo De Luca che in più occasioni ha chiesto il ritorno alla gestione ordinaria. In pratica la sanità campana resterà commissariata. Una sensazione che sta diventando certezza anche per gli ambasciatori politici del governatore che spingerebbero per una valutazione immediata dei vertici delle aziende sanitarie in Campania. Anche Salerno è sul tavolo. Si vocifera che a via Nizza potrebbe approdare Antonio D'Amore, che arriva dall'Asl Napoli 2 mandando in uscita l'attuale dg Mario Iervolino. Ma non solo. Sulla lista di partenza anche Forlenza dell'Asl Na 1 e Verdoliva che al Cardarelli avrebbe già annusato il foglio di via. Naturalmente sguardo fisso verso il ministro Grillo che comunque entro gli inizi di marzo dovrà inviare il nuovo commissario in Campania. Ma c'è chi sostiene che sia davvero questione di giorni. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 11 EAV: € 614 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Al I Policlinico intervento record su 88enne affetta da tumore Una signora di 88 anni, G.C. affetta da un rarissimo caso di tumore stromale gastrointestinale è stata curata e restituita alla vita dopo le cure presso il reparto di Chirurgia generale diretto dal professor Ludovico Docimo (foto) del Policlinico Universitario della Vanvitelli. Eccezionale, oltre all' età della paziente, la doppia localizzazione in epoche diverse di questo tipo di tumore del quale la paziente è risultata affetta. Due anni fa Docimo aveva, infatti, sottoposto con successo G.C. ad un complesso intervento di asportazione dello stomaco dal quale era brillantemente guarita; recentemente gli accertamenti periodici hanno confermato la assenza di malattia a livello dello stomaco, ma la comparsa di un voluminoso analogo tumore in fase emorragica che occludeva l' ultimo tratto del colon, per il quale 10 giorni fa lo stesso chirurgo ha sottoposto la paziente ad un' ampia asportazione, ricostruendo la continuità intestinale senza ricorrere a colostomia, che avrebbe procurato inevitabili disagi all' arzilla vecchietta. I tumori gastrointestinali rappresentano appena il 2% delle patologie che affliggono l' uomo, si localizzano prevalentemente allo stomaco è molto raramente al colon. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 29 EAV: € 8.060 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania All' Ospedale del mare Verdoliva per il decollo IL RETROSCENA Ettore Mautone Potrebbe essere considerata come un passaggio di consegne la lunga riunione che ieri, per circa quattro ore, ha visto lavorare gomito a gomito il manager del Cardarelli Ciro Verdoliva e il direttore generale della Asl Mario Forlenza. Entrambi impegnati a tracciare il punto sull' Ospedale del mare e farne un centro clinico di complessità pari a quella del Cardarelli. L' OSPEDALE DEL MARE Un gigante dai piedi di argilla, il presidio oggi. A fronte di elevate professionalità è grave la carenza di infermieri. Al palo anche l' approvvigionamento di molti beni di consumo che impediscono il funzionamento di apparecchiature ad alta tecnologia tra cui l' ecolaser, il robot chirurgico e il neuromonitor. Carenze che rallentano soprattutto le attività di sala operatoria. Così in Chirurgia endocrina, alcuni pazienti, inoperabili con le tecniche tradizionali, sono in lista di attesa da un anno. Tra questi circa 60 o 70 sono affetti da tumori e anche se trattabili senza il laser attendono 3 o 4 mesi. Così anche in altre discipline come la neurochirurgia. LE APPARECCHIATURE Il primo nodo riguarda l' ecolaser, indispensabilE ad esempio per eradicare in sicurezza alcuni tumori endocrini invasivi. Apparecchiature da fine dicembre inutilizzate nelle sale operatorie in quanto manca il collaudo e si è in attesa che la direzione sanitaria della Asl individui un tecnico. C' è poi il robot, anche questo inutilizzato da un anno. Costato 3,5 milioni la Asl ne spende 300 mila euro in manutenzione ma è fermo dopo i primi interventi in quanto mancano dispositivi monouso come pinze, forbici e strumenti di dissezione. La pratica per acquisirne di nuovi è ancora in corso, c' è poi lo scoglio del neuromonitor che durante gli interventi individua le strutture nervose evitando lesioni irreparabili e complicazioni della chirurgia del testa collo: mancano degli aggeggi ed elettrodi che costano 300 euro ad intervento. LE NOMINE Proprio Verdoliva si avvia alla guida della Asl Napoli 1 Centro. Quella che finora era solo una voce di corridoio, uno scenario possibile, ieri, col passare delle ore, è diventata una Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
realtà imminente, anche se di formale non c' è ancora nulla. Il passaggio non è stato cioè ufficializzato. A decidere è il governatore della Campania Vincenzo De Luca che, secondo quanto trapela, avrebbe vinto le ultime resistenze opposte dai due manager. Il primo ad accettare di assumere altri ruoli (forse sub commissario amministrativo in un' altra Asl, ma non è ancora stabilito) e il secondo a mollare il timone del più grande ospedale del Sud per insediarsi sul ponte di comando della altrettanto vasta, quanto problematica, Asl Napoli 1.Fonti bene informate rivelano che Forlenza già ieri abbia iniziato a mettere ordine tra le carte e i documenti del suo ufficio al Frullone anticipando un trasloco ormai dato per certo. Alla guida del Cardarelli, in questa complessa fase di interregno, resterebbe Anna Iervolino, attuale direttore amministrativo, anche lei con funzioni di commissario. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 22 EAV: € 11.037 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Anziana morta, oggi l' autopsia i figli accusano i medici di Ariano LA DENUNCIA Pasquale Pallotta Nel primo pomeriggio di oggi, il piemme Lorenza Recano affiderà l' incarico per l' esame autoptico sul cadavere di Bianca Bruno la donna di 71 anni di Rotondi deceduta venerdi scorso al Moscati di Avellino per schock settico. L' indagine della Procura di Avellino è stata avviata dopo che i figli della donna, assistititi dall' avvocato Vittorio Fucci hanno presentato alla Questura di Avellino una dettagliata denuncia querela. I familiari hanno nominato quale loro consulente il dottor Pierluigi Vergineo. Bianca Bruno era stata accompagnata dai familiari il 15 novembre scorso presso l' Ospedale di Ariano Irpino dove era stata sottoposta a colonoscopia. Terminato l' esame il gastroenterologo aveva chiamato i familiari della donna dicendo che dove essere operata urgentemente in quanto aveva un tumore maligno al colon. L' anziana il 19 novembre è stata accompagnata di nuovo ad Ariano irpino e sottoposta visita. I familiari secondo quanto riportato nella denuncia, dietro esplicita richiesta, hanno versato al medico 200 euro senza ricevere alcuna ricevuta fiscale. La signora è stata ricoverata il giorno 20 e operata il 22 Novembre. È stato l' inizio di un' odissea che è purtroppo terminata venerdì scorso con la morte per setticemia. Dal Frangipane, la donna è stata dimessa il 30 novembre, ma continuava a soffrire e a lamentarsi. I familiari stanca di vederla soffrire nella notte del 2 dicembre l' hanno portata al Rummo di Benevento dove è stata sottoposta ad una Tac, che ha rivelato delle anomalie. Secondo i medici «i due monconi sono staccati». Per Bianca Bruno non ci sono alternative deve essere nuovamente operata in quanto vi è anche una infezione in atto. I familiari contattano il primario del Frangipane che l' aveva operata e questi consiglia loro di portarla ad Ariano in quanto l' avrebbe operata lui. E così fanno. La donna viene quindi nuovamente operata sul Tricolle e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dopo l' operazione viene posta, sempre secondo quanto riportato nella denuncia- querela, in sala di rianimazione e dopo alcuni giorni, trasferita in reparto. Il 13 dicembre la donna è stata nuovamente operata e posta in terapia intensiva, il 17 dicembre è stata nuovamente portata in sala operatoria. Ma la sua odissea è continuata. Infatti è stata nuovamente operata il 19 dicembre e il 21 dicembre, mentre era in sala di rianimazione, le è stato inserito un ano artificiale. Il 28 dicembre e il 18 gennaio 2019 le è stata riposizionata la Vac Therapj. Ai familiari che chiedevano spiegazioni, i medici hanno detto che la donna è stata sottoposta ad interventi chirurgici per ischemia intestinale, arresto respiratorio e versamento pleurico. I denuncianti hanno anche riferito che la madre è rimasta sempre da sola nella stanza, nonostante vi fosse un letto libero, solo in due casi il letto era stato occupato, la prima volta per una notte, la seconda per due o tre giorni. Le condizioni della 71enne sono precipitate il 22 gennaio quando la figlia si è accorta che la madre aveva difficoltà a respirare. Vengono prescritti una visita cardiologica ed un elettrocardiogramma e il cardiologo riferisce che tutto è regolare. I familiari chiedono di trasferire da donna in un altro ospedale, ma un medico riferisce che non si può per un sospetto di setticemia. Alle 20.30 la donna è stata visitata dalla dottoressa della rianimazione, la quale ha riferito ai familiari che la situazione era grave. I familiari assistono nell' infermeria ad un dialogo tra la dottoressa della rianimazione ed un altro medico e la dottoressa rivolgendosi al collega dice: «Antonio questa cartella è pulita». La 71enne nel frattempo e stata portata in sala operatoria e intubata e poi trasferita al Moscati, dove poi è morta. I familiari nella denuncia riferiscono che dal 22 dicembre al 22 gennaio diverse volte hanno chiesto di voler trasferire la loro congiunta in un altro ospedale ma la risposta era stata sempre: «Tutto a posto non vi preoccupate ci pensiamo noi». Sempre i familiari denunciano di aver dato poi altri 200 euro al medico perché li aveva rassicurati dicendo che «aveva salvato nostra madre tirandola per i capelli». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 23 EAV: € 7.990 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Arrivano le telecamere all' ospedale di Solofra LA SICUREZZA Si accende l' occhio elettronico all' ospedale «Landolfi» di Solofra. Da ottobre dell' anno scorso annesso al «Moscati» di Avellino, per il nosocomio della città della concia il direttore generale Angelo Percopo ha predisposto l' installazione delle telecamere per la videosorveglianza affidando il servizio alla Cosmopol che già offre l' identica prestazione a Contrada Amoretta. Che ci fosse bisogno di maggiore controllo era chiaro da tempo: infatti, la struttura sanitaria, anche nell' ultimo periodo, è stata più volte bersaglio di atti vandalici e tentate aggressioni ai danni di medici e infermieri costretti a lavorare in condizioni difficili, in particolare nei reparti di prima osservazione ed emergenza. Di qui, la decisione di provvedere alla realizzazione dell' impianto di videosorveglianza del quale il «Landolfi» era sprovvisto. Già espletata la procedura per la selezione dell' impresa che dovrà eseguire l' intervento, presto ci sarà, dunque, più sicurezza per il personale e per gli utenti in un plesso che, come detto, è stato più volte oggetto di intrusioni che hanno provocato danni all' immobile e disagi sia tra i dipendenti sia tra i pazienti. Alla luce di quanto accaduto, è stato il responsabile sanitario del «Landolfi» ad inoltrare una richiesta ai vertici dell' Azienda che hanno immediatamente avviato un' indagine, condotta dal direttore dell' area Tecnica e Patrimonio Sergio Casarella, che ha portato all' individuazione della ditta di vigilanza privata. Un investimento di quasi 30mila euro che prevede l' installazione di 20 telecamere collegate a un control room dove un agente sarà in grado di monitorare la situazione giorno e notte. Insomma, un altro passo in avanti nell' adeguato strutturale dell' ospedale solofrano per il quale sono stati stanziati una pioggia di milioni nell' ambito del Piano di edilizia ospedaliera recentemente approvato dalla Regione Campania. Complessivamente il finanziamento che Palazzo Santa Lucia ha concesso all' Azienda ospedaliera «Moscati» è di 30 milioni di euro. «Abbiamo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ottenuto il riconoscimento di tutti i finanziamenti che avevamo richiesto a Napoli, alcuni dei quali erano abbastanza datati e non ascrivibili a questa direzione strategica. Altri, invece, sono stati inseriti nel corso di questo mandato e difatti interessano anche il Landolfi di Solofra che dal primo ottobre è di nostra competenza», ha spiegato Percopo all' indomani del riconoscimento. Nel dettaglio, 23 milioni di euro sono destinati al «Moscati» e 7 al «Landolfi»: i fondi saranno utilizzato per l' acquisto di apparecchiature e macchinari all' avanguardia e per l' ammodernamento dei locali, dagli ambulatori alle sale operatore. Nell' ambito dello stesso Piano di edilizia la Regione ha attribuito altri 16 milioni ai presidi di competenza dell' Azienda sanitaria locale, ovvero il «Sant' Ottone Frangipane». di Ariano Irpino, il «Criscuoli». di Sant' Angelo dei Lombardi e l' ex «Di Guglielmo». di Bisaccia. an. pl. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 29 EAV: € 8.807 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Caos nel pronto soccorso task -force del ministero LE ISPEZIONI Il tour del ministro della Salute Giulia Grillo nei pronto soccorso degli ospedali italiani (per ora sono stati visitati il Pertini e l' Umberto I nel Lazio e il Cardarelli e il Pellegrini in Campania) segna anche l' istituzione di un tavolo di lavoro ad hoc al ministero proprio per affrontare la questione del sovraffollamento nelle aree di emergenza dei nosocomi. «Ci sono alcune criticità che sono comuni a tutti gli ospedali - ha spiegato il ministro a margine della presentazione dei dati 2018 dell' attività dei Carabinieri del Nas - e altre peculiari dei territori a seconda della programmazione. Almeno sulle cose comuni vogliamo intervenire». «Al Cardarelli di Napoli, ad esempio - ha aggiunto Grillo - il reparto di di Osservazione a breve ha 35 posti e durante la mia visita c' erano 100 persone; questo numero fa impressione». Numeri replicati anche ieri con numerosi arrivi, anche imperiosi e per patologie croniche, dall' ospedale del mare. «I pronto soccorso, ha aggiunto Grillo «sono la frontiera della Sanità pubblica ma sono spesso allocati in strutture vecchie e con enormi afflussi di cittadini difficilmente gestibili e condizioni igieniche non ottimali». IL CARDARELLI Proprio ieri si sono intanto riuniti i camici bianchi esponenti dei vari sindacati della dirigenza medica. A fronte dei riconoscimenti e del superlavoro svolto segnalano in un documento nodi irrisolti, disagi e penalizzazioni rispetto ad altre Asl e ospedali. «Da anni ai dirigenti medici del Cardarelli - scrivono - è chiesto il massimo dell' impegno lavorativo senza neanche il minimo riconoscimento professionale previsto da norme e contratti». Si fa riferimento ai tagli ai fondi del trattamento di risultato «utilizzati per compensare gli straordinari» a causa della carenza di risorse. Negati dal anni - a detta dei camici bianchi - anche gli incarichi professionali. Qualifiche cui hanno diritto 350 dottori su 658 e che contano nei concorsi e titoli di carriera. Addirittura è in corso una autostazione di tutti i medici del Cardarelli al fine di garantire tali progressioni professionali. L' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
AFFOLLAMENTO Intanto, nel merito del nodo dell' affollamento del pronto soccorso, torna a farsi sentire sia Cgil medici, che da tempo invoca una revisione delle procedure, nel segno dell' efficientamento delle attività di accettazione, dimissioni e ricoveri dal pronto soccorso e dall' Osservazione breve verso i reparti e dell' Anaao che per voce del segretario regionale Vincenzo Bencivenga sottolinea che «il personale di tutto il Cardarelli è insufficiente e dunque servono nuove assunzioni così come una diversa organizzazione del lavoro del Pronto Soccorso e una rivisitazione delle linee di attività con la redistribuzione di incombenze mediche. Il reparto di emergenza e accettazione ha iniziato con 10 posti letto e 5 medici e oggi ha 34 posti letto, innumerevoli barelle e 36 medici addetti anche al pronto soccorso, con solo due medici la notte. Tocca al consiglio di dipartimento - conclude Bencivenga - indicare proposte operative per una migliore qualità del lavoro dei colleghi riducendone il carico di lavoro. Se gli avvisi pubblici per i medici di accettazione vanno quasi deserti e tanti colleghi vogliono lasciare e se altri sono già andati verso altri ospedali il problema è di organizzazione interna». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 11 EAV: € 1.583 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Cedimenti agli Incurabili, la causa è una condotta vecchia ad alta pressione Raffaele Nespoli Abc messa in mora. I tecnici Asl: «Resta il rischio di infiltrazioni» napoli E' una condotta idrica ad alta pressione da 200 millimetri a preoccupare i tecnici dell' unità di progettazione, sviluppo e manutenzione degli immobili dell' Asl Napoli 1 Centro, una condotta che nella relazione stilata dall' ufficio diretto dall' architetto Bruno Sielo viene definita «particolarmente vetusta» e quindi potenzialmente ad alto rischio di rottura. L' ufficio Asl, insomma, chiama direttamente in causa l' Abc, chiedendo ora che la condotta «venga rimossa in danno» alla società stessa. In alternativa, scrivono i tecnici Asl, è necessario obbligare la società alla messa in sicurezza dell' impianto con la sostituzione di tutto il tratto di tubazione ammalorata con materiale idoneo. Ma è bene fare un passo indietro. È stato in occasione dell' incidente del 2018 (già riportato dal Corriere del Mezzogiorno ) che i tecnici Asl hanno fatto una scoperta scioccante: sotto l' ospedale non c' era solo acqua fuoruscita dalla fogna, ma piuttosto enormi pozze d' acqua pulita. Segno, quest' ultimo, di un incidente ben più serio di quanto si potesse credere in un primo momento. Di qui l' esigenza di ulteriori analisi con sonde ottiche e radiorilevamento (quest' ultimo realizzato proprio dalla società idrica) e la determinazione che quella condotta alimenta non solo l' ospedale, ma addirittura tutta l' area a valle del presidio ospedaliero, scendendo dopo aver attraversato il cortile sino a via Armanni. A quanto pare, sempre nel 2018, questa condotta ha dato più volte problemi, e più volte i tecnici Abc sarebbero intervenuti per ripararla. Il problema è che per i tecnici Asl non è ormai possibile stimare quanti metri cubi di acqua si siano infiltrati nel sottosuolo, né per quanto tempo queste perdite abbiano «interessato le fondamenta dei corpi di fabbrica», procurando quelle che per l' ufficio dell' Azienda sanitaria devono essere considerate «gravissime conseguenze». Stando così le cose, il timore Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
espresso nella relazione è che si possano produrre altre perdite e altre infiltrazioni. E dunque gli interventi sulla condotta vengono indicati come «indifferibili». I tecnici sottolineano (sempre nel dossier sugli Incurabili) che la società idrica sia stata già messa al corrente di queste criticità «per le vie brevi», ma la cosa che più spaventa è il passaggio nel quale si evidenzia come «permane allo stato il pericolo per la sicurezza dell' edificio, che resta soggetto al rischio di nuove rotture e di infiltrazioni non controllabili». Sulla vicenda si è attivato ora anche il sindacato Anaao, per voce del segretario aziendale Carlo Melchionna, che vuole sapere quali disposizioni la Asl abbia assunto per mettere in sicurezza la struttura. A quanto pare, tuttavia, l' azienda sanitaria non ha ancora fornito alcuna spiegazione, né tantomeno ha rassicurato i medici rappresentati dal sindacato sullo stato dell' arte. Intanto, in serata, l' Abc ha chiarito la propria posizione e le deduzioni dei tecnici della società idrica sembrano decisamente in contrasto con quelle espresse dall' ufficio Asl. «Su richiesta della direzione sanitaria e del Museo delle arti sanitarie - si legge nella nota - Abc ha già eseguito delle verifiche sulle proprie infrastrutture idriche, anche attraverso analisi di tipo strumentale, senza rilevare anomalie tali da giustificare il grave e profondo stato di dissesto». Insomma, se ci sono gravi problemi non dipenderebbe dalle perdite di quella condotta. «Ciononostante Abc sta verificando la possibilità di isolare le proprie condotte presenti nelle suddette aree che potrebbero subire danni derivanti dai cedimenti del sottosuolo e, nel contempo, continuando a monitorare le proprie infrastrutture». Non è ancora chiaro però in che tempi l' Asl provvederà allo sgombero delle aree in questione e dove verranno spostati i servizi. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 26 EAV: € 6.519 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Centro dialisi in affanno «Ci sono solo 4 infermieri» SAN FELICE A CANCELLO Ornella Mincione Un disagio non da poco quello che in questi giorni stanno vivendo i pazienti dell' ospedale di San Felice a Cancello. Nel reparto dedicato a quelli che svolgono terapia di dialisi, infatti, esiste allo stato attuale una carenza di personale infermieristico abbastanza importante. Delle sei unità che dovrebbero essere attive secondo normativa, ne sono in forza solo in quattro. La situazione è peggiorata dal primo febbraio, quando due dei quattro infermieri hanno richiesto un periodo di malattia, a causa dell' influenza. Da questo momento, le cose si sono complicate non di poco per i 26 pazienti in dialisi. «Sono stati firmati alcuni ordini di servizio per infermieri di altri reparti che hanno il compito di aiutare quelli attivi per la dialisi - spiega Rosa Nuzzo della Nursing up, il sindacato che in queste ore si è fatto carico della critica situazione di San Felice -. Il problema è che gli infermieri dedicati all' emodialisi si trovano in doppio affanno perché, oltre al lavoro da svolgere, devono istruire i colleghi che in genere non hanno a che fare con attrezzature così delicate». La dialisi è quel trattamento medico che aiuta coloro che non hanno un buon funzionamento renale, compiendo la depurazione esternamente: in pratica, le attrezzature usate per queste terapie sono l' equivalente di un rene artificiale. Il servizio, spiega ancora Nuzzo della Nursing Up «è declinato in h24 per i giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, mentre il martedì, il giovedì e il sabato funziona durante il turno della mattina». Ora, il reparto è in difficoltà dal primo febbraio, da quando c' è stata la richiesta di malattia da due dei quattro infermieri (in realtà ne erano cinque, ma ad uno di loro è stato assegnato il servizio di assistenza domiciliare integrata). Da quel momento, anche il responsabile del primario (in realtà facente funzione) ha scritto alla direzione sanitaria del presidio ospedaliero e dell' Asl di Caserta invitando a trovare una urgente soluzione. Intanto, i 26 pazienti in carico al reparto dell' ospedale di San Felice a Cancello vengono Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
seguiti da due infermieri titolati' e da altri due, tre che, loro malgrado, hanno ricevuto l' ordine di servizio in quella giornata a coprire i turni nell' emodialisi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/02/2019 Pagina 27 EAV: € 6.541 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Distribuzione farmaci, è sciopero MARCIANISE Franco Agrippa Sono da due mesi senza stipendio e da qualche giorno hanno iniziato uno sciopero con il presidio dello stabilimento. Sono i circa 70 lavoratori della Lucio Montella srl e delle cooperative Reka Courier e Mm Service che si occupano della distribuzione di farmaci e presidi sanitari in tutta la Campania presso la piattaforma logistica nell' area industriale di Marcianise. Una controversia che, se non si risolverà in breve tempo, potrebbe creare seri disagi in un settore molto delicato, quello della salute. Farmacie, ospedali e cliniche, potranno terminare le loro scorte e tra qualche giorno non essere più approvvigionati di farmaci, diagnostici e biomedicali. L' azienda opera per conto di un colosso italiano della distribuzione dei farmaci, la Eurodifarm, e sarebbe proprio un contenzioso tra quest' ultima e la Lucio Montella alla base della mancata corresponsione degli stipendi di dicembre e gennaio ai lavoratori. Della vertenza si sta occupando la Cgil Trasporti, che ha immediatamente chiesto di aprire un tavolo in prefettura con le varie parti in causa, per discutere della vicenda e cercare di trovare delle soluzioni. «L' organizzazione sindacale scrive il segretario generale della Cgil Trasporti Caserta, Angelo Lustro in una nota - proclama lo sciopero di tutti i lavoratori della Reka Courier, Mm Service e Lucio Montella S.r.l., in forza presso il magazzino di Marcianise. I lavoratori sono tutt' oggi in attesa della retribuzione di dicembre 2018 e gennaio 2019. Tale situazione risulta generata da un contenzioso in essere tra Eurofarm e la Lucio Montella Srl. Ma non è tollerabile che tale contenzioso ricada su circa 70 lavoratori, che hanno sempre effettuato il servizio con precisione e senso di responsabilità. Dopo 2 mesi di lavoro senza ricevere quanto in loro diritto e senza valide motivazioni, i lavoratori sono stremati. Per tali motivi, oltre a proclamare sciopero e presidio permanente, si richiede al prefetto di Caserta un incontro urgentissimo con tutte le parti in causa per trovare una soluzione rapida onde Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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