Media Monitoring per 19-04-2019 - Rassegna stampa del 19-04-2019 - Ruggi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 19/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO In piazza gli interinali del Ruggi ............................................................................................. 1 19/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) La protesta dei precari «Quattro mesi di arretrati» ............................................................... 2 19/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Morto nel centro privato nove i medici indagati .................................................................... 3 19/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Riabilitazione fatale, 9 avvisi di garanzia ............................................................................... 5 19/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Ruggi-Asl, reparti in rete via all' alleanza anti -tumori .......................................................... 6 18/04/2019 - WWW.ONDANEWS.IT Carenza di pediatri all’ospedale “Curto” di Polla.L’Asl rinnova la convenzione con il “Ruggi” di Salerno ............................................................................................................................... 8 18/04/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT Partorisce una bambina dopo 11 interventi .......................................................................... 9 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 10 19/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Decesso all' Umberto I denuncia e ventuno avvisi ............................................................... 10 19/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Farmaci rubati, c'è la condanna ........................................................................................... 12 19/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Farmacista truffa l' Azienda, poi la risarcisce: condannato .................................................. 14 19/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Gli imboscati all'Asl In 108 dovranno tornare nei reparti ..................................................... 15 19/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Imboscati, il sindacato va all' attacco: sono la metà di quanto sostengono ......................... 17 19/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Morte all'Umberto I, indagati 21 medici ............................................................................... 19 19/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO Pagamenti in ritardo nelle strutture riabilitative ................................................................. 20 Sanità Campania ............................................................................................................................. 21 19/04/2019 - IL MATTINO Caos Ospedale del Mare 120 infermieri in bilico .................................................................. 21 19/04/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Medici, il giuramento dei 70 Sellitto: «Tutelare la categoria» .............................................. 23 19/04/2019 - CRONACHE DI CASERTA Ospedale, il Tar acquisisce gli atti ....................................................................................... 25 19/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Ospedale, lettere appello a De Luca ..................................................................................... 27 19/04/2019 - IL MATTINO Sanità, Lega-M5S ai ferri corti sul commissario ................................................................... 29 19/04/2019 - IL MATTINO Una Fondazione pubblico -privato per gli Incurabili ............................................................. 31 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 34 19/04/2019 - IL GIORNALE A 102 anni prenota una visita «Tutto pieno, torni tra 12 mesi» ........................................... 34 19/04/2019 - CORRIERE DELLA SERA «Se passa l' idea leghista problemi per il Sud Si cambi in Parlamento» ............................... 35 19/04/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO Conte commissaria la sanità calabrese, ricorso di Oliverio .................................................. 37 19/04/2019 - CORRIERE DELLA SERA Dalla Regione 25 milioni ai medici per «reclutare» i malati cronici ...................................... 38 19/04/2019 - LIBERO Il pronto soccorso privato funziona ...................................................................................... 40
19/04/2019 - IL MESSAGGERO L' affondo dei magistrati: «A Perugia truccati per tre anni tutti i concorsi» ........................ 42 19/04/2019 - IL SOLE 24 ORE Medicina, servono 5mila studenti in più l' anno ................................................................... 44 19/04/2019 - ITALIA OGGI Nuove assunzioni nella sanità .............................................................................................. 46 19/04/2019 - IL MESSAGGERO Operato per protesi al femore dimesso con gamba amputata ............................................. 48 19/04/2019 - IL SOLE 24 ORE Sinergia strategica nella terapia genica .............................................................................. 50 19/04/2019 - IL SOLE 24 ORE Sulla sanità in Calabria superpoteri al commissario ............................................................ 52
19/04/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona In piazza gli interinali del Ruggi SALERNO È previsto per questa mattina un presidio nel piazzale antistante l'ospedale Ruggi di Salerno per chiedere l'assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori ex interinali. Su circa 120 lavoratori assunti anni fa a tempo determinato nell'ospedale, con contratti di assunzione di tipo interinale, circa 30 superarono un concorso pubblico grazie al quale acquisirono il titolo di lavoratori a tempo determinato presso l'ospedale di via San Leonardo. Da allora sono passati un po' di anni e «per legge dichiara uno dei lavoratori, Salvatore Damiano - superati i tre anni di lavoro, anche non continuativi, è prevista la possibilità del passaggio contrattuale dal tempo determinato al tempo indeterminato». Nonostante i solleciti, e le dimostrazioni sul posto di lavoro della professionalità maturata, continua Damiano, «l'Azienda ospedaliera universitaria continua a non prenderci in considerazione». Dunque oggi i lavoratori intendono attirare l'attenzione del direttore generale Giuseppe Longo , per chiedere di valutare le loro posizioni e di riconoscere la possibilità di trasformare i contratti, in modo da stabilizzare il personale che possiede i requisiti. «Dopo anni di precariato recita un manifesto che hanno affisso in Azienda i lavoratori vogliamo essere stabilizzati». Nel manifesto è spiegato che «nonostante le diverse richieste di incontro fatte alla Regione per chiedere chiarimenti in merito alla riserva dei posti riconosciuta per legge nei concorsi pubblici servizi interinali, non abbiamo avuto nessuna risposta». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 33 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.453 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona La protesta dei precari «Quattro mesi di arretrati» LA VERTENZA Acque agitate tra il personale sanitario salernitano. Se da una parte i dipendenti dei centri di riabilitazione sono pronti a dichiarare lo stato di agitazione per i ritardi nel pagamento di alcune spettanze relative ai bimestri novembre-dicembre e gennaio-febbraio, dall' altra i precari del Ruggi manifestano stamattina per chiedere la stabilizzazione. Andiamo con ordine. Partiamo dalla sanità privata. I sindacati chiedendo la convocazione di un incontro, con una lettera inviata al commissario Asl Salerno, Mario Iervolino, e al prefetto di Salerno. Al centro del dibattito il versamento arretrato della quota di compartecipazione socio- sanitaria relativa alle mensilità di novembre-dicembre 2018 e gennaio- febbraio 2019. «Ci corre l' obbligo di rilevare il notevole ritardo nei pagamenti, nonostante siano state invece liquidate le rispettive quote di competenza sanitaria, con ricadute sulle retribuzioni mensili dei dipendenti delle strutture sanitarie accreditate sostengono Antonio Malangone e Antonio De Sio, rispettivamente della Uil Fpl e della Cisl Fp di Salerno Chiediamo pertanto un incontro ad horas per la risoluzione di questo grave problema». Stamattina, nel frattempo, protestano davanti alla direzione dell' azienda ospedaliera universitaria i precari del Ruggi che da 5 anni prestano servizio nei presidi di Salerno e Cava. «È un paradosso spiegano L' azienda ha bisogno di infermieri, viste le carenze croniche, eppure non osserva la legge, che prevede la stabilizzazione per chi ha accumulato anni di servizio tra avvisi pubblici e lavoro interinale». I circa 20 infermieri chiedono, in vista di un futuro concorso, di mettere a riserva dei posti da destinare a chi ha anni di servizio per avvisi pubblici e lavoro interinale, oltre a un incontro con i vertici aziendali per discutere della situazione. sa.ru. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 37 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.904 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Morto nel centro privato nove i medici indagati ROCCAPIEMONTE ROCCAPIEMONTE Muore in un centro di riabilitazione, dove si trovava a seguito di un intervento ad un ginocchio, presso il reparto di Ortopedia, a Salerno. Per la famiglia non sarebbe stato adeguatamente curato, tanto da spingere la stessa a presentare una formale denuncia. Sono 9 i medici indagati dal sostituto procuratore Anna Chiara Fasano, presso il tribunale di Nocera Inferiore, per la morte di Giovanni Ceruso, 70enne di Siano, deceduto in un centro riabilitativo di Roccapiemonte. Nel registro degli indagati compaiono alcuni medici della struttura, assistiti dall' avvocato Pietro Pasquali, ma anche quelli del reparto di ortopedia dell' ospedale Ruggi. L' uomo, di circa 70 anni, avrebbe sofferto da tempo di problemi di natura cardiaca. Al Ruggi era finito per un intervento al ginocchio, con l' installazione successiva di una protesi. Un intervento riuscito, che prevedeva come step successivo quello la riabilitazione. A questo, era stata aggiunta una cura farmacologica, da rispettare anche durante quella fase successiva all' operazione. Ed è questo che la famiglia contesterebbe: chi avrebbe curato il paziente, non avrebbe rispettato le prescrizioni mediche. Stando agli avvocati dei medici indagati, il dosaggio dei farmaci sarebbe stato seguito così come indicato dall' ospedale. Dunque, anche durante la permanenza nel centro di riabilitazione, dove il paziente è deceduto. Ora l' inchiesta, con l' autopsia eseguita nei giorni scorsi sul 70enne, i cui risultati, redatti dal consulente nominato dalla procura, saranno depositati a chi coordina l' indagine entro i tempi previsti dalla legge. Nel lavoro che il sostituto procuratore effettuerà per individuare eventuali responsabilità mediche, c' è anche un consulto cardiologico legato al paziente, che da tempo avrebbe sofferto di cuore. Poi ci sarà da valutare la fase assistenziale all' ospedale Ruggi di Salerno e nel centro di Roccapiemonte, a distanza di tempo, con il rispetto dei protocolli previsti dalla legge, in campo medico. Anche i nove medici indagati hanno nominato un proprio Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
consulente. ni.so. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 14 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Riabilitazione fatale, 9 avvisi di garanzia ROCCAPIEMONTE C'è un'inchiesta sul decesso del 70enne Giovanni Ceruso, morto per complicanze legate ad una degenza ora finita sotto le lenti degli investigatori: in particolare, la procura ha notificato avvisi di garanzia a nove medici indagati, distribuiti tra l'ospedale di Salerno e il centro di Roccapiemonte dove l'uomo era stato ricoverato per la riabilitazione. All'origine del doppio passaggio, in ospedale e nella struttura specializzata, c'era stato un intervento al ginocchio, con la successiva apposizione di una protesi ortopedica specifica: da lì, dopo l'operazione, era arrivato un successivo periodo di riabilitazione, all'interno del centro dedicato alle terapie. Successivamente erano insorti dei problemi, non meglio precisati, degenerati fino al decesso: su questo ultimo lasso di tempo si concentra il lavoro degli inquirenti, coordinati dalla Procura di Nocera Inferiore, con l'apertura di una inchiesta per l'omicidio colposo del paziente avuto in cura dalle due strutture. Dopo la morte del settantenne i familiari hanno sporto denuncia chiedendo di fare luce sull'accaduto, per risalire alle cause e ricostruire gli ultimi momenti decisivi della vita dell'uomo. Il deceduto aveva dei problemi pregressi al cuore, con uno stato di salute interessato da precedenti patologie, senza però ragioni specifiche da temere per la sua vita: su questo risvolto, su quanto avvenuto prima all'ospedale di Salerno e successivamente nel periodo di degenza nella struttura specializzata, saranno concentrate le attività a cura degli agenti di polizia giudiziaria incaricati di recuperare il materiale clinico, con le due cartelle relative ai due intervalli di degenza, con la storia del paziente e le patologie pregresse. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 33 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 9.725 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ruggi-Asl, reparti in rete via all' alleanza anti -tumori Sabino Russo `Accordo per il network oncologico con le strutture presenti sul territorio Firmato il protocollo d' intesa tra azienda ospedaliera universitaria e Asl per integrare la rete oncologica. Dopo l' istituzione e l' attivazione da parte del Ruggi del Corpus (Centro oncologico di riferimento universitario e di ricerca) e dei Gom (gruppi operativi multidisciplinari) per l' allargamento dei percorsi terapeutici, a cui l' azienda sanitaria aderisce, l' Asl passa ora anche all' individuazione dei componenti che entreranno a far parte dei gruppi interaziendali e propone i reparti da considerare all' interno della rete. IL SISTEMA Il modello operativo scelto per la rete oncologica regionale è quello del Comprensive cancer center network, che tende a includere le strutture presenti sul territorio e a vario titolo competenti per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione del cancro. Una griglia completa che definisce tempi certi e giusti per un accesso alle cure più adeguate, con l' obiettivo di migliorare gli esiti in termini di mortalità e intercettare una fetta consistente di pazienti che, per questa patologia, emigrano dalla Campania. La rete oncologica prevede l' istituzione, da parte delle aziende individuate come Corp, dei gruppi oncologici multidisciplinari (Gom), specifici per la singola patologia neoplastica. Le figure professionali fondamentali, che compongono queste equipe, sono l' oncologo medico con il ruolo di coordinatore, il chirurgo, il radioterapista e l' infermiere case manager, essenziale per la presa in carico del paziente e per l' attuazione delle procedure d' integrazione con gli altri punti della rete e con il territorio. I gruppi saranno coordinati dal direttore del Corpus e dagli oncologi responsabili dei gruppi operativi multidisciplinari. I reparti individuati dall' Asl a far della rete sono: l' urologia di di Nocera Inferiore, per il percorso urologico (rene, prostata e vescica); la chirurgia di Pagani, per il colon-retto, con l' impegno a collaborare come equipe comune con Eboli a causa della peculiare orografìa del territorio; la neurochirurgia di Nocera Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Inferiore, per testa-collo. Ai gruppi interaziendali per questi percorsi vanno aggiunti, poi, quelli per cervice-ovaio e per il polmone, per i quali sono previste, rispettivamente, le convenzioni con il Pascale e l' azienda dei Colli-Monaldi di Napoli. L' OBIETTIVO Intervento chirurgico, organizzazione e accesso alla chemio e radioterapia avverranno nelle strutture ospedaliere e universitarie più complesse e attrezzate, sede di centri di II e III livello, dove per la numerosità dei casi trattati, per le alte tecnologie utilizzate (il robot chirurgico, la diagnostica, acceleratori lineari di ultima generazione) e per la ricerca clinica e di base praticata (Università Federico II, Vanvitelli, Ruggi di Salerno, Irccs Pascale) sono portate al massimo le possibilità di sopravvivenza e di guarigione del paziente. L' obiettivo è garantire un reale e concreto affiancamento del paziente da parte di una squadra multidisciplinare che, di volta in volta sceglie, prenota, organizza, suggerisce, dirotta, controlla, richiama e valuta l' andamento della malattia in ogni sua fase garantendo le stesse cure, negli stessi tempi e nei migliori centri a ogni paziente. Per implementare la rete, il Ruggi ha già previsto l' assunzione, nello specifico, di 9 medici (4 oncologi, 1 genetista, 1 radioterapista, 1 radiologo, 1 anatomo patologo e 1 cardiologo), 2 biologi, 2 psicologi, 6 tecnici (1 diagnostica molecolare genomica medica, 2 radioterapia, 1 radiologia, 1 anatomia patologica, 1 laboratorio analisi), 10 infermieri, 2 informatici e 1 collaboratore amministrativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
18/04/2019 ondanews.it EAV: € 639 Lettori: 5.833 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Carenza di pediatri all’ospedale “Curto” di Polla.L’Asl rinnova la convenzione con il “Ruggi” di Salerno La carenza di medici continua ad essere un problema per l’Asl Salerno e in particolare quella che riguarda i Dirigenti Medici Pediatri.A causa delle pregresse disposizioni in materia di assunzioni di personale l’Azienda sanitaria non ha potuto dotarsi adeguatamente di queste professionalità e la carenza continua a persistere soprattutto presso il reparto di Pediatria dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla, nonostante i recenti provvedimenti aziendali volti al reclutamento di Medici Pediatri.In particolar modo, risulta impossibile garantire turnazioni attive e continuative dei sanitari dalle ore 8 alle ore 20 e dalle ore 20 alle ore 8.L’Asl Salerno, per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, ha rinnovato la convenzione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno per l’anno 2019.Anche quest’anno il Commissario straordinario Mario Iervolino, vista la proposta del Direttore Sanitario dell’ospedale Luigi Mandia e del Direttore Amministrativo Flavio Meola, conferma la medesima convenzione fino al prossimo 31 dicembre per prestazioni di consulenza e servizio di turni attivi di Dirigenti Medici Pediatri presso l’Unità Operativa di Pediatria/Nido del “Curto”.A garantire l’attività di consulenza pediatrica sarà la dottoressa Maria Corbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria/Nido del “Ruggi D’Aragona” di Salerno.La spesa presunta, stimata in 50mila euro per un massimo di 64 ore mensili, graverà sul conto assegnato all’Asl per l’esercizio 2019.– Claudia Monaco – Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
18/04/2019 lacittadisalerno.it EAV: € 603 Lettori: 2.533 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Partorisce una bambina dopo 11 interventi La 37enne Lucia Adinolfi mamma per la seconda volta dopo l’odissea terminata al “Ruggi” di Salerno SAN MARZANO SUL SARNO . Di nuovo mamma dopo 11 interventi chirurgici. E’ una storia a lieto fine dopo mille difficoltà quella di Lucia Adinolfi, 37enne di San Marzano Sul Sarno, e del marito Antonio Robustelli, che festeggiano la nascita di un’altra bambina. Tutto è iniziato nel 2004: «Andai all’Idi a Roma per un consulto dermatologico - racconta la donna -. Mi riscontrarono problemi ormonali. L’anno dopo mi fu trovato il primo dermoide, mentre tra il 2006 e il 2007 due fibromi, che mi furono tolti con l’asportazione di ovaio e tube. Nel 2008 mi furono invece scoperte due cisti di Muller che crescevano dietro le pareti intestinali, comprimendo gli organi. In un successivo intervento fu portata via la vescica». Sei anni dopo, la prima gravidanza e la scoperta di un fibroma uterino. «Nei due anni seguenti un altro mioma, e quindi una cisti così grande da riempire tutto l’addome - ricorda la Adinolfi -. Nel 2017, mi trovarono una massa uterina da tre chili e mezzo che si era attaccata all’utero e all’altro ovaio». In questi anni tre aborti e 11 operazioni con un’odissea tra gli ospedali di Avellino, Atripalda, Cava de’ Tirreni, Sarno e Salerno. Poi l’incontro con il ginecologo Mario Polichetti in servizio al “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno e la svolta. Proprio il medico originario di Roccapiemonte ha seguito Lucia in tutto il suo percorso, fino all’esito ormai insperato: «Non solo Polichetti mi tolse la ciste - dice la 37enne - ma procedette anche alla ricostruzione dell’utero, permettendomi a un anno circa dall’intervento di portare a termine una seconda gravidanza». L’intervento di taglio cesareo è stato eseguito dall’equipe chirurgica composta da Polichetti e da Raffaele Petta, direttore del reparto “Gravidanza a rischio” di Salerno, essendo particolarmente complesso. La bimba ha visto la luce il 3 aprile scorso è perfettamente in salute, pesa tre chili e ottocento grammi e il parto è avvenuto senza complicazioni. «Devo al dottore Mario Polichetti ogni cosa - ha detto la Adinolfi -. Laddove tutti mi avevano detto che non avrei potuto più avere figli, lui ha saputo aiutarmi, fino alla nascita della mia bellissima bambina. Non finirò mai di ringraziare il dottore per la sua tenacia». ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 37 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.936 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Decesso all' Umberto I denuncia e ventuno avvisi NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE Nicola Sorrentino Due interventi, poi il decesso. Si è svolta ieri l' autopsia sul corpo di Agata Marino, 69enne siciliana, residente a Terzigno, deceduta lo scorso 8 aprile all' ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. La famiglia ha sporto denuncia e la procura, nei giorni scorsi, ha notificato un avviso di garanzia a ventuno medici dell' ospedale. L' accusa mossa dal sostituto procuratore Anna Chiara Fasano è di omicidio colposo. Un atto a garanzia degli stessi professionisti, che hanno potuto nominare un proprio consulente per gli accertamenti autoptici. Secondo quanto viene riferito in denuncia, la donna avrebbe fatto più di un accesso al pronto soccorso, con un primo intervento svolto circa due mesi fa, presso Gastroenterologia. Un intervento non esente da rischi, con il consenso firmato dalla paziente. Poi le complicazioni, che l' avevano indotta ad ulteriori controlli e visite in ospedale, per più volte, fino al secondo intervento. Questa volta presso la chirurgia d' urgenza, per delle complicazioni gravi. Un intervento riparatore - secondo l' ipotesi - a seguito del quale le condizioni della donna sembravano prossime a migliorare. Questi i fatti. Starà ora alla procura di Nocera Inferiore fare le proprie valutazioni, solo dopo il deposito della consulenza del medico legale, che avverrà entro i tempi previsti dalla legge. Con la causa del decesso, sarà poi possibile individuare o escludere eventuali responsabilità mediche. Il numero di quelli iscritti nel registro degli indagati è elevato, perché coinvolge tutti quelli che hanno avuto a che fare con la paziente. Gli accessi in pronto soccorso sarebbero stati almeno cinque, ai quali si aggiungono poi i due interventi, effettuati in tempi differenti, che coinvolgono anche le equipe che hanno proceduto agli interventi. Tra gli avvocati difensori, ci sono i legali Giovanni Mauri, Pasquale Pontarelli e Alfonso Mutarelli. La famiglia della donna è assistita dall' avvocato Maddalena Nappo. La paziente non avrebbe presentato problemi fino al periodo successivo al primo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
intervento. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 16 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Farmaci rubati, c'è la condanna Danilo Ruggiero Traffico di farmaci nell'ospedale di Sarno, arriva la condanna definitiva per l'infermiere coinvolto. Alfonso Ferrante, 63enne originario di San Valentino Torio ma residente a Nocera Inferiore, aveva proposto ricorso in Cassazione per la sentenza con cui il gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Paolo Valiante, lo aveva condannato a tre anni di reclusione e al pagamento di 3mila euro di multa per i reati di peculato, falso in atto pubblico, furto aggravato, illecita detenzione e porto di armi comuni da sparo. La sentenza del 29 ottobre scorso, infatti, era giunta a seguito di una richiesta di patteggiamento dell'infermiere e all'esito dell'udienza preliminare per il traffico di esami e farmaci a Sarno. Il gup del Tribunale di Nocera Inferiore aveva contestualmente disposto anche il rinvio a giudizio per Mattia Baselice, Mario Crescenzo, Alfonso D'Ambrosio, Luciano Iovino, Barbara Krisvina Linosz, Domenico Marciano, Attilio Marrazzo, Domenico Tortora, Antonio Vergati, con il processo fissato per il prossimo 6 maggio davanti alla sezione collegiale presieduta dal giudice Raffaele Donnarumma. Nel caso di specie, Alfonso Ferrante era già stato condannato per droga nel 2010 e quindi era stato interdetto in maniera perpetua dal lavoro negli uffici pubblici: ma da allora ha continuato, a lavorare all'ospedale di Sarno. Dalle indagini condotte dai carabinieri nel 2017, coordinate dal pm Roberto Lenza, è stato scoperto che l'infermiere, impiegato nel reparto di Pronto soccorso dell'ospedale sarnese aveva realizzato una rete in cui gestiva favori per amici e conoscenti garantendo gli esami e visite in ospedale senza fargli pagare il ticket e senza rispettare l'ordine di prenotazione. In particolare dalle indagini sono emersi degli elementi in base ai quali gli inquirenti hanno ipotizzato l'appropriazione da parte di infermieri in servizio di medicinali destinati all'uso ospedaliero ma anche l'effettuazione presso l'ospedale in favore di amici e conoscenti. Gli indagati hanno utilizzato gli strumenti dell'ospedale e procurato a terzi ingiusto vantaggio di velocizzare i tempi degli esami delle visite, evitando la prenotazione e il pagamento del ticket. Inoltre, dalle numerose intercettazioni emerse che a Ferrante ordinavano i farmaci per telefono, lui dopo averli cercati glieli forniva. I militari poi, in alcune perquisizioni a casa di soggetti intercettati, avevano trovato effettivamente i farmaci ospedalieri provenienti da Sarno. A seguito della sentenza, i legali di Ferrante avevano sollevato in Cassazione un'erronea applicazione di legge per avere il Gip, all'esito dell'udienza preliminare, prosciolto alcuni coinvolti da alcune delle Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
imputazioni formulate anche nei suoi confronti. Ma la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso e condannato Ferrante al pagamento di 4 mila euro. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 33 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.594 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Farmacista truffa l' Azienda, poi la risarcisce: condannato LA SENTENZA Quattro mesi, pena sospesa. In fondo lui, il farmacista truffaldino, aveva anche già «saldato» il suo debito con l' Asl: a fronte di una truffa da 900 euro, ne aveva risarciti all' azienda sanitaria il doppio, 1.800. La decisione è stata presa dal gup Alfonso Scermino che lo ha condannato ad una pena minima in abbreviato. LA STORIA Il farmacista salernitano era stato sottoposto a dei controlli da parte dei carabinieri del Nas per verificare lo stato di «salute» dei farmaci che aveva in vendita. Nel corso dei controlli, però, i militati del Nucleo antisofisticazione, hanno rilevato delle irregolarità. Hanno trovato, custoditi all' interno di un mobile, una certa quantità di medicinali le cui scatole erano prive dei codici a barra identificativi del prodotto e necessarie per ottenere i rimborsi dell' Asl. Così i controlli sono stati approfonditi. È stato chiesto al professionista di visionare conti e ricette. È stato così che i carabinieri hanno potuto notare che aveva falsificato alcune impegnative per poter ottenere rimborsi non dovuti dall' Asl in merito a medicinali che, di fatto, non erano stati venduti. Di qui la denuncia che ha portato il farmacista dinanzi al gup Scermino e anche la sua volontà di chiudere presto l' intera vicenda ammettendo tutte le responsabilità e liquidando subito, compresi gli interessi, l' Asl di quanto portato illecitamente via. I PRECEDENTI Bisognerebbe ora capire perché il farmacista abbia commesso questa leggerezza. In un recente passato, parliamo del 2018, questo meccanismo delle ricette false veniva utilizzato per effettuare un vasto giro di commercializzazione a nero di farmaci all' estero ed anche la Campania fu coinvolta in questo traffico internazionale che passava anche dall' Italia. L' accusa, in quella circostanza, era di truffa e anche di ricettazione. pe.car. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Gli imboscati all'Asl In 108 dovranno tornare nei reparti Marcella Cavaliere SALERNO Il caso degli imboscati dell'Asl Salerno finisce sulle scrivanie del prefetto di Salerno e del ministro della Salute. Intanto l'Asl ha raccolto, per ogni ospedale e Distretto, i dati sul personale spostato dai reparti al lavoro d'ufficio forniti dai responsabili dei macrocentri aziendali, e ha già modificato il piano del fabbisogno triennale del personale 2018-2010, convocando i sindacati per discutere del personale. La mappa degli imboscati. Secondo il report che è nelle mani del direttore del personale, Francesco Avitabile , i lavoratori trasferiti negli uffici sono complessivamente 216, e solo la metà, cioè 108, devono essere ritrasferiti subito nei reparti perché non hanno limitazioni al lavoro tali da giustificare compiti d'ufficio. Alcune strutture, invece, non hanno indicato personale impiegato negli uffici. È il caso del Distretto 64-Eboli Buccino, del distretto 67-Mercato San Severino e l'ospedale di Eboli, per i quali si «dichiara è scritto nel report che non risulta personale adibito a mansioni non proprie della qualifica e del profilo». Zero trasferimenti negli uffici risultano anche ad Agropoli. Per il resto delle unità trasferite al lavoro d'ufficio risultato 5 al distretto sanitario 60- Nocera inferiore, 8 al distretto 61-Angri-Scafati, 10 al 62-Sarno-Pagani, 7 al 63-Cava de' Tirreni, 12 al 65-Battipaglia, 16 al 66-Salerno Pellezzano, 5 al 68- Giffoni Valle Piana, Castiglione, Montecorvino Pugliano e altri comuni, 1 al 69-Capaccio- Roccadaspide, 9 al 70-Vallo della Lucania, 2 al 71-Sapri, 6 al distretto 72-Sala Consilina-Polla. Nella sede di Nocera centrale ne risultano altri 6, all'ospedale di Scafati 7, a quello di Sarno 11, al presidio di Nocera inferiore 12, a Pagani 13, a Battipaglia 9, a Oliveto Citra 5, a Rocca 13, a Polla 21, a Vallo della Lucania 13 e all'ospedale di Sapri altri 7. Alla sede centrale di via Nizza a Salerno altri 8. Poi ci sono i Dipartimenti, in quello di Prevenzione ne risultano 2, altrettanti rispettivamente per quello Farmaceutico e per le Dipendenze e 5 per la Salute mentale. In totale, secondo i dati arrivati sulla scrivania di Avitabile, sono 216 i lavoratori non utilizzati in corsa ma in ufficio e solo la metà possiede certificati di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
limitazioni al lavoro. Le contestazioni all'Asl. Il capo del personale parla di 216 complessivi, di cui 108 devono tornare a lavorare in corsia e per altri 108 occorrerà valutare caso per caso, mentre il sindacato Fsi-Usae, rappresentato da Rolando Scotillo , i lavoratori che hanno «beneficiato» delle collocazioni negli uffici sono 369, mentre per Biagio Tomasco del sindacato degli infermieri Nursind addirittura 500. Ma non c'è solo un problema di numeri. «Le limitazioni al lavoro non comportano per legge alcun cambiamento di ruolo - dice Scotillo sono solo le inabilità a comportare effettivi trasferimenti ad altri ruoli lavorativi, dunque se Aviabile parta solo di limitazioni devono tutti tornare nei reparti». Ad esempio, secondo i sindacati, al Distretto 64 di Eboli sono 6 i trasferimenti, al 67 di San Severino 1, all'ospedale di Eboli altri 9, mentre sulla mappa recapitata ad Avitabile non ne risulta nessuno. Il Piano cambiato. Intanto la querelle ha già determinato una modifica al piano di previsioni del fabbisogno di personale 2018/2020. Dopo le ripetute denunce dei sindacati, l'Asl ha già rivisitato il piano triennale del fabbisogno inviato in Regione. È previsto un aumento del fabbisogno di personale del comparto sanitario - cioè infermieri e operatori sanitari in genere - da 97 a 270, con un incremento di 173 unità. Si riduce, invece, il numero dei medici, da 338 a 292 con una riduzione di 46 unità. Riporta il segno meno rispetto alle previsioni iniziali anche il fabbisogno per la direzione amministrativa da 37 a 19, quindi 18 unità, per il comparto tecnico da 209 a 142, quindi 67, e comparto amministrativo da 112 a 60, quindi 52 e così via. Il fabbisogno di personale per il triennio nel totale non cambia, sono sempre 846 unità, ma è aumentato il personale del comparto sanitario e diminuiti i medici e altre figure. Però, secondo i sindacati, il fabbisogno del comparto sanitario è comunque molto di più. La convocazione dei sindacati. Il commissario straordinario dell'Asl, Mario Iervolino , e Avitabile hanno convocato i sindacati per il 3 maggio per discutere delle posizioni anomale e delle rettifiche al piano triennale del fabbisogno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 33 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 8.518 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Imboscati, il sindacato va all' attacco: sono la metà di quanto sostengono IL DOSSIER IL DOSSIER Sarebbero 472 e non 216, come emerso dalla ricognizione, gli imboscati all' Asl. A denunciarlo, attraverso un puntuale report che passa ai raggi X ogni singola struttura sanitaria territoriale, è il rappresentante provinciale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind Biagio Tomasco, che chiede agli uffici di via Nizza di riscontrare l' aderenza alla realtà delle dichiarazioni fornite dai direttori delle diverse macroaree. Il Nursind osserva, nello specifico, che mentre ai distretti di Eboli, Mercato San Severino, così come all' ospedale ebolitano, non risultava alcun dipendente adibito a mansioni non proprie della qualifica e profilo, dalla sua analisi emergono, invece, 12 persone al distretto di Eboli, 9 a Mercato San Severino e 18 a Eboli. «Appare evidente la discrasia di quanto dichiarato dai direttori di macrocentro e quanto invece in nostro possesso scrive Tomasco cosa per la quale si invita a effettuare un rapido controllo delle dichiarazioni rese al fine di appurare la verità sulla questione». I NUMERI Allo stesso modo, il Nursind riscontra che il direttore del distretto di Nocera ha inquadrato 5 elementi, mentre al sindacato ne risultano 26, quello di Angri-Scafati 8 invece di 23, Pagani-Angri 10 invece di 16; Cava-Costa d' Amalfi 7 al posto di 12, Battipaglia 12, mentre al sindacato ne risultano solo 10, così come a Salerno 16 al posto di 13, Giffoni Valle Piana- Pontecagnano 5 invece di 9, Capaccio-Roccadaspide 1 invece di 6, Agropoli-Vallo della Lucania 9 invece di 23, Sapri-Camerota 2 al posto di 8, Sala Consilina 6 invece di 10. Situazione analoga anche negli ospedali: Scafati 7 invece di 20, Sarno 11 al posto di 21, Nocera 12 invece di 32, Pagani 13 invece di 16, Battipaglia 9 al posto di 17, Oliveto Citra 5 invece di 13, Roccadaspide ne ha inquadrati 13 mentre il sindacato ne conta 7, Polla 21 invece di 22, Vallo della Lucania 13 invece di 27, Sapri Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
7 invece di 27. Nelle funzioni centrali, dalla ricognizione dell' Asl, i dipendenti inquadrati con altra mansione sono appena 14, mentre per il Nursind sarebbe addirittura 59, così come al dipartimento di prevenzione 2 al posto 20 contati dal sindacato, quello di salute mentale 5 invece di 4. In totale, dalla ricognizione effettuata per il tramite dei direttori di macrocentro risultano 216 dipendenti utilizzati in mansioni non proprie del profilo di appartenenza, di cui 108 con limitazioni o giudizio del medico competente, mentre al contrario dallo screening del Nursind risultano 472 persone. «Vogliamo ricordare, inoltre, che il medico competente non è colui che impone l' utilizzo di un dipendente in uffici o servizi al di fuori delle mansioni proprie precisa Tomasco ma è colui che dopo averlo visitato, anche affetto da limitazioni e/o giudizi d' inidoneità, valuta se può o meno lavorare nell' ufficio o servizio in cui è stato ricollocato. E chi ricolloca i dipendenti non è il medico, ma il direttore del macrocentro interessato». sa.ru. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Morte all'Umberto I, indagati 21 medici Alfonso T. Guerritore E' deceduta in circostanze ora al vaglio della magistratura la signora 55enne Agata Marino , arrivata da Terzigno all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore per un problema all'apparato gastrointestinale. Da lì, probabilmente, arriva anche la causa della morte, da individuare a partire dalle prime fasi di apertura dell'indagine, con il fascicolo seguito dal pm della Procura di Nocera Inferiore Annachiara Fasano . La donna veniva da due ulteriori precedenti interventi già subiti, con un quadro clinico ora affidato al vaglio della procura, con il lavoro di consulenti ed esperti a far luce sulla morte: i militari del gruppo territoriale carabinieri hanno acquisito la cartella clinica della donna, sottoponendo in questa attuale fase di accertamento tutti i professionisti della struttura, con il coinvolgimento dei medici presenti nel reparto d'emergenza e quelli invece in servizio nel reparto chirurgia, a garanzia delle loro posizioni, con l'autopsia svolta su disposizione del pubblico ministero. I 21 medici indagati sono sottoposti ad indagine con ipotesi di reato di omicidio colposo legato a imperizia, negligenza e impudenza nello svolgimento delle loro funzioni: i familiari hanno denunciato l'accaduto alla magistratura per avere risposte e fare piena luce sui fatti, al momento oscuri. Di certo, sono acclarate le pregresse vicende mediche e patologiche della donna, che pur avendo subito precedenti interventi per problemi, ha effettuato in un intervallo ristretto di tempo diversi accessi al pronto soccorso, senza risolvere la sua problematica. La storia dell'ultimo lasso temporale della signora costituisce traccia per individuare la ragione della morte, in primis, e le eventuali responsabilità da accertare. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 4 EAV: € 522 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Pagamenti in ritardo nelle strutture riabilitative Ritardi nei pagamenti ai lavoratori delle strutture riabilitative, si profila lo stato di agitazione. I sindacati si schierano al fianco dei dipendenti, chiedendo la convocazione di un incontro con una lettera inviata al commissario Asl, Mario Iervolino, e al prefetto di Salerno. Al centro del dibattito il versamento arretrato della quota di compartecipazione socio -sanitaria relativa alle mensilità di novembre - dicembre 2018 e gennaio -febbraio 2019. «Ci corre l' obbligo di rilevare il notevole ritardo nei pagamenti, nonostante siano state invece liquidate le rispettive quote di competenza sanitaria, con ricadute sulle retribuzioni mensili dei dipendenti delle Strutture Sanitarie Accreditate - è l' affondo di Antonio Malan gone, della Uil Fpl, e Antonio De Sio, della Cisl Fp - Chiediamo pertanto un incontro ad horas per la risoluzione di questo grave problema». In caso contrario, precisa la lettera, «ci troveremo costretti ad attivare lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente del Servizio Sanitario Accreditato». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 48 EAV: € 6.578 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Caos Ospedale del Mare 120 infermieri in bilico I DISAGI Ettore Mautone Ospedale del Mare: il ponte del 25 aprile prospetta un tracciato tormentato da percorrere almeno fino all' estate. Lo scoglio è la scadenza del contratto di 120 infermieri e operatori socio-sanitari precari che, in assenza di proroghe (che il commissario della Asl Ciro Verdoliva non ha intenzione di concedere), sono stati avviati alle ferie forzate. Sono da sostituire con il reclutamento di altrettante unità dalla graduatoria del megaconcorso in itinere al Cardarelli che dovrebbe concludersi nei prossimi mesi. Dopo lo stop, l' altro ieri, per una prima infermiera il prossimo 24 aprile toccherà ad altri 15 del pronto soccorso e ad ulteriori 5 al lavoro in Medicina di urgenza. Nell' area più sensibile dell' ospedale dunque, da dopo Pasqua, mancheranno all' appello 3 infermieri per turno sui 7 impiegati in pronto soccorso e 1 su 3 presenti in ogni ciclo orario in Medicina di urgenza. Analoghe defezioni sono previste a maggio e giugno negli altri reparti dove però si può tamponare con accorpamenti e riduzioni di posti letto. Al pronto soccorso l' unica soluzione sarebbe firmare ore e ore di straordinario con incognite pesanti sul contenimento dei costi e le responsabilità dei dirigenti. Sul fronte degli Oss Giovanni Severino, del comitato avvisisti precari, ricorda che sono attive le graduatorie della Asl Napoli 2 nord (circa 200 idonei) e quella del Ruggi (circa 150) a cui bisognerebbe attingere. «Molte Asl - avverte - preferiscono però incomprensibilmente pagare straordinari o prendere interinali. I concorsi? Sono la via maestra ma tempi non sono noti». Lo snodo dei precari si colloca nel punto di svolta in cui il pronto soccorso dell' Ospedale del Mare è chiamato ad assumere la configurazione definitiva di dipartimento di emergenza di II livello (della stessa complessità del Cardarelli). Al pronto soccorso, decollato con motori al minimo, negli ultimi mesi hanno preso servizio solo 2 dei 9 specialisti selezionati con il concorso concluso a gennaio di quest' anno. Gli altri 7 si sono diretti in vari presidi e province. «La denuncia dei sindacati circa il rischio di un' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
emergenza legata alla carenza di personale ci preoccupa molto. Abbiamo presentato un' interrogazione alla giunta in modo da essere edotti circa le strategie che l' Asl Napoli Centro intende adottare» dice il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 34 EAV: € 9.711 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Medici, il giuramento dei 70 Sellitto: «Tutelare la categoria» LE PROFESSIONI Luigi Pisano Altri settanta camici bianchi sul territorio irpino. Giuramento di Ippocrate, nella sala Congressi del Viva Hotel di Avellino, per i giovani medici che si sono laureati nell' ultimo anno. Un momento intenso e di grande soddisfazione per il Presidente dell' Ordine, Francesco Sellitto, il quale ha consegnato ai nuovi camici bianchi il Codice di Deontologia Medica, per tenere sempre vivi quei valori etici ai quali il medico dovrà fare riferimento nell' esercizio della professione. «Si tratta di una manifestazione dice Sellitto che è diventata ormai una tradizione per il nostro Ordine e rappresenta anche il saluto che l' intera categoria dà ai nuovi laureati». Prima della cerimonia, il ricordo dei sedici medici scomparsi lo scorso anno, con un minuto di silenzio per onorarne la memoria. Quindi, è stata consegnata la medaglia d' oro ai medici irpini che hanno compiuto i 50 di professione. Si tratta di Italo Ardovino, Agnello Ciccarelli, Gaetano Antonio Cotticelli, Olga Lucia Cucciniello, Andrea de Stefano, Giovambattista Fabiano, Roberto Gardini, Enrico Grassi, Raffaele Caputo. «Questo prosegue il presidente Sellitto - è l' evento più importante che l' Ordine dei Medici celebra durante l' anno, durante il quale si coniuga l' accoglienza ai neo laureati con la riconoscenza per quei colleghi che si sono già cimentati nella professione di medico, ciascuno col proprio contributo umano, civile etico e professionale. C' è una carenza di medici in Italia con circa 15.000 colleghi che vanno via per non restare precari qui, ecco perché occorrerebbero tavoli tecnici per arginare il fenomeno. Si rischia uno sfilacciamento tra cittadini e sistema sanitario. Anche il problema delle aggressioni ai camici bianchi non va trascurato, visto che si calcolano ben otto violenze fisiche al giorno. Ma il medico deve riappropriarsi della sua autorevolezza. Con lo sportello del cittadino, assieme all' ordine degli avvocati, abbiamo fatto molto, ma ci vuole un nuovo patto fiduciario tra medico e cittadino». Ecco i nuovi medici: Dina Alsayed Hassan Abdellatif (odontoiatra), Sabino Aquino Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
(odontoiatra), Francesco Ariano (odontoiatra), Luisa Aurisicchio, Marco Bicchetti, Carlo Brogna, Alessio Camerlengo, Antonella Carraturo, Francesco Catino, Simone Cilio, Ferdinando Cione, Luigi Colarusso, Roberta Colucci, Giulia Corbo, Niccolò D' Amato (odontoiatra), Elena De Benedetto, Maria Ilaria De Francesco, Alessandro De Simone, Marino Di Meo, Valentina Di Vico, Durante Donnarumma, Roberta Erra, Alessandra Esposito, Andrea Esposito, Fabrizio Falso, Arlety Fernandez Estenoz, Marilina Ferrante, Aldo Ferrara (odontoiatra), Mariasara Gallo, Emanuele Giaquinto, Nicola Giardullo, Mario Graziano, Antonella Imperiale (odontoiatra), Giovanna Leone (odontoiatra), Elisabetta Lepre, Rossella Mallardo, Giulia Antonia Marra, Mario Martone, Elisa Mazzeo, Gerardina Merola, Francesco Molinario, Sabrina Morra, Maria Natale, Mattia Nigro, Alessia Nunziata, Martina Nuzzolo, Mauro Palmieri, Carmen Parente (odontoiatra), Serena Parente, Nicoletta Pellino, Antonio Petillo, Ersilio Picariello, Maria Picilli, Rosa Pirchio, Raffaele Pizzano, Alessandra Preziosi, Francesco Rodolfo Prudente, Angelo Rinaldo, Gerado Rizzolo, Natascia Roccia, Giuseppe Romano (odontoiatra), Sivia Sabatino, Maria Salatiello, Federica Sandullo, Annunziata Santaniello, Amato Serra, Gaia Sinatti, Francesco Spera (odontoiatra), Michele Tedeschi, Sabato Tedesco. Nel corso dell' evento, è stata consegnata la Borsa di studio di 2000 euro ad Andrea Baviello, miglior laureato in Medicina e Chirurgia nell' anno 2018. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 21 EAV: € 987 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Ospedale, il Tar acquisisce gli atti La decisione dopo il ricorso presentato da 16 Comuni tra Matese e Alto Casertano PIEDIMONTE MATESE La questione relativa al futuro dell' ospedale cittadino è ormai di competenza del Tar della Campania. Dopo il ricorso presentato dal Comune di Piedimonte Matese e sostenuto da altri 16 Enti del Matesi no e dell' Alto Casertano, i giudici del Tribunale amministrativo regionale della Campania hanno provveduto ad emettere un' ordinanza, diretta alla Regione Campania e al commissario ad acta, con la quale dispongono l' acquisizione degli atti relativi al Piano di Rientro Sanitario della Regione Campania. Entro trenta giorni dal deposito della richiesta i documenti dovranno essere messi a disposizione. I Comuni hanno presentato il ricorso al Tar per l' annullamento o la riforma previa sospensiva del Piano regionale di programmazione della rete ospedaliera. Il procedimento curato dall' avvocato Renato Labriola è stato presentato dai Comuni di Piedi monte Matese, Alife, Alvignano, Baia e Latina, Castel Campagnano, Ciorlano, Fontegreca, Gioia Sannitica, Letino, Prata Sannita, Pratella, Roccaromana, Vairano Pate nora, Raviscanina, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico e Sant' Angelo d' Alife. Il ricorso è stato presentato contro la Regione Campania, il commissario 'ad acta' per l' attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio Sanitario Regionale campano, il Consiglio dei ministri, il Ministero della Salute e l' azienda sanitaria locale di Caserta. Si contestano i provvedimenti con i quali il presidio matesino non è qualificato come Dea di I livello; si declassano le Unità operative complesse di ortopedia, chirurgia generale, anestesia e rianimazione in Unità semplici dipartimentali; si azzerano i posti letto per Anestesia e Rianimazione; nonché il diniego della deroga al Punto Nascita. Da qui la richiesta di annullamento o di riforma. Nel Piano regionale per la macroarea di Caserta è previsto un Dea di II livello, da 3 a 6 Dea di I livello e dai 6 agli 11 predisi di pronto soccorso. In particolare è stata individuata l' azienda ospedaliera di Caserta come Dea di II livello, i presidi ospedalieri di Aversa, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Marcianise e Sessa Aurunca; nonché pronto soccorso nei presidi ospedalieri di Santa Maria Capua Vetere, Piedimonte Matese, Maddaloni e la Pineta Grande di Castelvolturno. Una situazione che penalizza, e non poco, il territorio matesi no, considerando la vastità del territorio e le infrastrutture presenti, con tempi anche piuttosto lunghi per raggiungere certe zone del Matesino. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/04/2019 Pagina 35 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 9.752 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Ospedale, lettere appello a De Luca SANT' AGATA DE' GOTI Giuseppe Piscitelli Preferiscono non replicare alle dichiarazioni dei sindaci sull' inutilità delle dimissioni dalla carica e della consegna della fascia tricolore nelle mani del prefetto di Benevento, Francesco Cappetta, le quattro pasionarie del comitato «Curiamo la vita». La presidente Mena Di Stasi, Stella Truocchio, Michela Ottobre e Giuseppina De Masi si limitano a prenderne atto e a rifugiarsi in silenzio stampa sul tema. Lo fanno anche sui social, al fine di non alimentare altre polemiche che potrebbero nuocere al futuro dell' ospedale «Sant' Alfonso». Il commissario regionale alla Sanità Vincenzo De Luca è stato destinatario di due missive. Nella prima, il sindaco Carmine Valentino gli ricorda una nota precedente dell' 8 aprile in cui gli rivolgeva istanza di riprogrammazione dell' ospedale «Sant' Alfonso» quale presidio ospedaliero dell' Asl di Benevento e, nell' ambito della rete ospedaliera regionale, quale presidio ospedaliero, con attivazione del programmato Polo oncologico con la previsione del punto nascita. Poi evidenzia che «la protesta presso il nosocomio, da parte di cittadini e del comitato Curiamo la vita, ancor oggi permane e desta sempre maggiori preoccupazioni, malgrado le sue rassicurazioni sul futuro dell' ospedale». Si auspica «un riscontro formale alle istanze che le sono state rivolte dalla comunità e dalle istituzioni locali - continua nella lettera - e che, dopo le sue dichiarazioni sul futuro dell' ospedale, tutti attendono con ansia». Nell' altra lettera, la presidente del comitato «Curiamo la vita» sottopone a De Luca la civile protesta in atto dal 30 marzo «al fine di far valere le ragioni dell' ospedale e della sua indispensabile esistenza», poi si sofferma sui protagonisti della vicenda, «mogli, mamme e nonne, con alle spalle uomini veri» che, nei giorni della mobilitazione, hanno fatto due scioperi della fame, interrotti, solo perché il prefetto di Benevento si era fatto garante di un tavolo tecnico, tra governo e Regione per conoscere, finalmente, il futuro del plesso ospedaliero. Quest' ultima missiva era Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere