Media Monitoring per 28-03-2019 - Rassegna stampa del 28-03-2019 - Ruggi

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Media Monitoring per 28-03-2019 - Rassegna stampa del 28-03-2019 - Ruggi
28-03-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 28-03-2019
Media Monitoring per 28-03-2019 - Rassegna stampa del 28-03-2019 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Quota 100, in Campania lasceranno 1873 infermieri .............................................................. 1
      27/03/2019 - WWW.ILVESCOVADO.IT
            Malore per 84enne di Maiori: a Castiglione si scopre emorragia cerebrale in corso .............. 2
      26/03/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT
            Pensioni “quota 100”, i reparti si svuotano        .......................................................................... 3
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 4
      28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            «Buchi negli organici: assunzioni necessarie» ....................................................................... 4
      28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Caos ospedale, revocata la Serra «Preferisco i cittadini alle fritture» ................................... 5
      28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Esenzione ticket sanitario Ritorna l'incubo delle file ............................................................. 7
      28/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Estate con strutture sanitarie senza personale, un grosso rischio ......................................... 9
      28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Imboscati Asl, partono i controlli medici .............................................................................. 11
      28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Ospedale, arriva l'ambulatorio oncologico ........................................................................... 13
Sanità Campania ............................................................................................................................. 14
      28/03/2019 - IL MATTINO
            Crisi, sempre più parti negli ospedali un kit del Policlinico alle neo mamme ....................... 14
      28/03/2019 - IL MATTINO
            Iannelli: «Continuo a fare il medico» .................................................................................... 16
      28/03/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Lonardo: «Ospedale, tutto fermo e gli elicotteri portano via i pazienti» .............................. 18
      28/03/2019 - CRONACHE DI NAPOLI
            Monaldi, ripartono i trapianti di cuore ................................................................................. 20
      28/03/2019 - IL MATTINO
            Paramedici non iscritti agli albi professionali Borrelli: «Nella Asl Na1 servono più controlli»
             .............................................................................................................................................. 21
      28/03/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO NORD)
            Per i cardiopatici un ambulatorio senza ascensore .............................................................. 22
      28/03/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Psichiatria chiusa, gli utenti stufi puntano l' indice contro l' Asl inerte ............................... 24
      28/03/2019 - IL ROMA
            Sanità, la Cisl chiede confronto su stabilizzazioni ................................................................ 26
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 27
      28/03/2019 - LA REPUBBLICA
            Allergie attenti al clima ........................................................................................................ 27
      28/03/2019 - AVVENIRE
            Antidepressivo alla ketamina, fa discutere il via libera Usa ................................................. 29
      28/03/2019 - AVVENIRE
            Bimbi «modificati», l' ora di fermarsi ................................................................................... 31
      28/03/2019 - LA REPUBBLICA
            Come parlare di tumore ....................................................................................................... 34
      28/03/2019 - LA VERITÀ
            Con 50 milioni stop all' emergenza medici ........................................................................... 36
      28/03/2019 - IL GIORNALE
            La cura del futuro è chemio-free e studiata su misura dei malati ........................................ 38
      28/03/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO
            Medici, ministri, direttori. Gli ultrà della cattodestra ........................................................... 40
      28/03/2019 - IL SOLE 24 ORE
            Ospedali senza medici, chiesti mille stranieri dall' inizio del 2018 ....................................... 42
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28/03/2019 - LA VERITÀ
     Pensionati, Anaao farà ricorso contro la delibera ................................................................ 44
28/03/2019 - AVVENIRE
     Scienza e diritto, chi è il concepito? ..................................................................................... 45
28/03/2019 - LA REPUBBLICA
     Se ci sono pochi medici si allungano le liste d' attesa .......................................................... 47
28/03/2019 - IL GIORNO
     Stress in corsia, aiuti alle oncologhe ................................................................................... 48
28/03/2019 - LA REPUBBLICA
     Troppa pulizia fa ammalare .................................................................................................. 50
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28/03/2019                                                                                                                Pagina 5
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

          Quota 100, in Campania lasceranno 1873 infermieri
 (m.c.)
 Ben 1873 infermieri in meno: questi gli
 effetti dei pensionamenti per chi in
 sanità si avvarrà di quota 100 in
 Campania. Ad annunciarlo è il presidente
 di      Opi        (Ordine      professioni
 infermieristiche) sezione Salerno, Cosimo
 Cicia ( foto) . «Ho lanciato da tempo un
 grido d'allarme circa la preoccupazione
 per la carenza degli infermieri e per i
 nuovi bisogni di salute nel Salernitano
 dice Cicia - l'applicazione della quota
 100 offre la possibilità ai lavoratori,
 anche pubblici, che abbiano 62 anni di età e 38 anni di contribuzione di andare in
 pensione e i dati forniti dal Centro Studi Fnopi mi preoccupano circa gli effetti di
 quota 100 in Campania». Cicia parla di 1800 infermieri in meno da subito, ai quali
 bisogna aggiungere la già grave carenza di personale in cui versano gli ospedali .
 «Con lo sblocco del turnover non è più accettabile una situazione del genere
 ribadisce - Chi esce dalla professione attiva per quota 100 deve essere subito
 rimpiazzato, al di là dell'economia e della politica ». Alla luce dei dati allarmanti, Opi
 Salerno intende incontrare quanto prima il dg dell'Azienda ospedaliera universitaria
 Ruggi di Salerno, Giuseppe Longo , e il commissario straordinario dell'Asl di Salerno,
 Mario Iervolino , per «affrontare la situazione in virtù dell'avvicinarsi delle ferie
 estive dove la carenza inizierà a farsi sentire ancora di più». Secondo Cicia la
 carenza attuale del numero di infermieri ammonta a 5279 unità, mentre il totale
 delle carenze ordinarie e straordinarie, incluso quota 100 è di 7152 unità. Numeri
 che fanno preoccupare il rappresentante dell'Ordine degli infermieri: «Le realtà
 assistenziali dell'Asl non possono reggere l'urto della domanda sanitaria in quanto le
 risorse umane dedicate a tali incombenze si restringono sempre di più». Il
 fabbisogno di personale dell'Asl 2018-2010 è di 846 unità, ha ricordato Cicia,
 numero corrispondente a tutti i profili professionali, e realizzato utilizzando i
 riferimenti normativi regionali (decreto 67). «Poi però l'Asl ha prodotto le linee guida
 per l'assegnazione del budget 2019, con una perdita secca di personale di comparto
 da 5534 unità del 2016 a 5146 del 2019».

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27/03/2019
                                                ilvescovado.it
                                                                                                                         EAV: € 385
                                                                                                                         Lettori: 1.933
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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       Malore per 84enne di Maiori: a Castiglione si scopre
                  emorragia cerebrale in corso

 Cronaca       Ultimo        aggiornamento
 mercoledì 27 marzo 2019 16:50:28 Ha
 avvertito un improvviso malore l'84enne
 di Maiori che nel primo pomeriggio è
 giunta in ambulanza al Pronto Soccorso
 del Presidio Ospedaliero della Costa
 d'Amalfi.Presa in cura dal personale
 medico di turno a Castiglione, al Tac ha
 evidenziato un'emorragia cerebrale in
 corso. L'anziana, sempre cosciente, è
 stata     stabilizzata     mediante      la
 somministrazione        della       terapia
 farmacologica richiesta dal caso.Poi il
 trasferimento a bordo di un'ambulanza
 medicalizzata di tipo A con rianimatore a
 bordo al dal porto turistico di Maiori dove stazionava l'eliambulanza che ha condotto
 la malcapitata nel più breve tempo possibile al reparto di Neurochirurgia
 dell'ospedale "Ruggi d'Aragona" di Salerno presso cui dovrebbe essere sottoposta a
 un delicato intervento di aspirazione della quantità di sangue confluita nel cervello.

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26/03/2019
                                            lacittadisalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 1.003
                                                                                                                          Lettori: 6.500
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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             Pensioni “quota 100”, i reparti si svuotano
 Sull’Albo pretorio del “Ruggi” già una ventina di prese d’atto per dimissioni
 volontarie. Allarme servizi Fioccato al “Ruggi” e negli altri presidi aziendali le
 delibere che annunciano le pensioni anticipate “quota 100”. In circa due mesi ne
 sono state pubblicate sul sito web dell’Azienda 24 solo per “quota 100”, alle quali si
 aggiungono altre tipologie di pensionamenti. L’ultima richiesta pubblicata sul sito
 dall’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona” risale allo scorso 19 marzo.
 L’oggetto della determina è sempre lo stesso, cambia solo il codice della matricola
 del dipendente, il ruolo svolto e il luogo in cui lavora. “Presa d’atto delle dimissioni
 volontarie dal servizio, per pensione anticipata quota 100, del dipendente
 matricola…” a cui poi fa seguito il codice, la sigla del come e del cognome, il ruolo e
 il presidio in cui lavora il dipendete. Sono “prese d’atto” della volontà di andare via
 che si intervallano ad altri pensionamenti che dimostrano, determine alla mano,
 quanto personale intende andare via tra “quota 100” oltre a qualche altra decina di
 dipendenti che lascerà il lavoro perché in quiescenza per limiti di età, per pensione
 anticipata, per dimissioni volontarie per limiti di età, per dimissioni dal servizio per
 facoltà di cumulo, sempre in due mesi. Un esercito di lavoratori che dovrà essere
 sostituito. Tutto questo ricadrà sulle spalle dell’Azienda che, sulla scorta di
 indicazioni della Regione, dovrà muoversi per assumere personale altrimenti rischia
 di rimanere a corto di lavoratori nei reparti. I sindacati non molto tempo fa hanno
 sollecitato il dg, Giuseppe Longo, a fornire un piano per capire come intende
 muoversi. Un problema, quello del personale che preoccupa i sindacati sia per la
 carenza di lavoratori dell’Azienda “Ruggi” sia dell’Asl di Salerno. Con apprensione
 parlano di «svuotamento progressivo di personale in tutte le strutture dell’Asl»
 nonostante il sempre più crescente volume di afflussi in tutti i reparti e strutture
 ambulatoriali. La preoccupazione è che si cercherà di mantenere inalterati i livelli
 essenziali di assistenza con organici sottodimensionati e inadeguati. Oppure si
 ricorrerà al lavoro straordinario, oltre i limiti previsti dai contratti di lavoro e dalle
 norme vigenti in materia. Il timore, se non ci sarà personale, è il dilatarsi dei tempi
 di stazionamento nei pronto soccorso, il rallentamento delle dimissioni e bisognerà
 attendere la disponibilità di posti letto nei reparti. In vista dell’estate, non si può
 pianificare un aumento di ricoveri senza l’adeguamento del personale in servizio e ci
 saranno enormi difficoltà per garantire quantità e qualità delle prestazionali. Si
 chiedono misure straordinarie all’Asl, ma c’è preoccupazione e si guarda con
 attenzione anche all’Azienda “Ruggi”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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28/03/2019                                                                                                                Pagina 5
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

             «Buchi negli organici: assunzioni necessarie»

 Cgil, Cils e Uil lanciano l'allarme sulla
 carenza di personale all'Asl di Salerno e
 chiedono assunzioni. I tre rappresentanti
 sindacali P asquale Addesso (Cgil), Pietro
 Antonacchio (Cisl) e Lorenzo Conte (Uil)
 hanno sottolineato che i lavoratori
 affrontano difficoltà quotidiane con un
 numero di gran lunga inferiore di unità in
 tutti gli ospedali, da Nord a Sud della
 provincia. «Sulla scorta delle indicazioni
 del decreto 67 il fabbisogno di personale
 che spetterebbe è di 750 unità mentre la
 proposta di fabbisogno dell'Asl è di 846 unità, senza considerare però i lavoratori
 che vanno via per quota 100», dicono i sindacati. Numeri diversi che si
 concretizzano nella continua mancanza di certezze in tutti i presidi. Dietro i numeri
 sulle previsioni del fabbisogno di personale ci sono poi lavoratrici non disponibili
 perché in maternità, lavoratori che usufruiscono dell'orario di lavoro ridotto per
 problemi di salute che si avvalgono della legge 104, lavoratori che sono spostati dai
 reparti agli uffici, lavoratori non più disponibili per lavori usuranti, chi va in pensione.
 «Solo a Sapri, ad esempio, con quota 100 ne andranno via 19. Mancano infermieri,
 operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio, di radiologia, della prevenzione,
 ostetriche, fisioterapisti e non abbiamo ancora ricevuto un dato numerico preciso
 dall'Azienda. Ci chiediamo come si riuscirà a lavorare al periodo estivo», dice Conte.
 A Sud della provincia mancano ortopedici e pediatri: i sindacati hanno chiesto all'Asl
 di indire avvisi solo per titoli e colloqui per trovare subito personale. Tra le proposte
 anche quella di attingere dalle graduatorie disponibili per assumere infermieri e oss
 per dodici mesi e specializzandi prima del termine della specializzazione. L'Asl ha
 deciso di indire avvisi per i medici non più generici, cioè indicherà l'ospedale presso
 il quale si andrà a lavorare, sperando così di trovare medici disposti a lavorare a Sud
 della provincia. La proposta unitaria fatta dai sindacati è di «attivare gli ospedali di
 comunità a Nocera inferiore, Salerno e Buccino, utilizzando strutture di proprietà
 dell'Azienda, in cui far affluire l'utenza per i problemi di salute meno gravi per
 alleggerire i pronto soccorso. Confidiamo che l'Asl accolga la proposta di alcuni
 medici di base di istituire le Aggregazioni funzionali territoriali, tra l'Agro nocerino e
 la Valle dell'Irno, che con l'ausilio di infermieri tratterebbero i codici bianchi,
 riducendo l'afflusso agli ospedali».

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28/03/2019                                                                                                                Pagina 23
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

  Caos ospedale, revocata la Serra «Preferisco i cittadini alle
                           fritture»

 AGROPOLI Lo scontro sulla delibera
 contestata sull'ospedale di Vallo della
 Lucania e la richiesta di non modificare
 la rete cardiologica provoca una
 'rivoluzione' al Comune di Agropoli. Dopo
 un duro scontro, infatti, il sindaco Adamo
 Coppola ha revocato Elvira Serra
 dall'incarico    di     vicesindaco    e   di
 assessore all'ambiente. E' l'epilogo di
 una giornata convulsa, iniziata con
 scambi d'accuse video e proseguita con
 una riunione di maggioranza in cui si è
 deciso di revocare la Serra dai suoi
 incarichi. Il primo cittadino di Agropoli ha
 subito proceduto con le nuove nomine:
 la carica di vice-sindaco è stata
 assegnata         all'assessore      Eugenio
 Benevento mentre la nuova delegata
 all'ambiente è Maria Giovanna D'Arienzo
 . In Consiglio comunale, invece, entra
 Gianluigi Verrone , in quota Pd, che va a
 coprire il posto lasciato vacante dalla
 D'Arienzo. Una decisione attesa visto che Coppola, già nella mattinata di ieri, ha
 risposto per le rime alla Serra dopo la querelle sulla delibera per l'ospedale: «Da
 qualche tempo il suo operato metteva in dubbio quanto fatto da
 quest'amministrazione », ha sottolineato il primo cittadino nell'incipit del messaggio,
 prima di dettagliare la vicenda che ha portato alla rottura. «La delibera non ha nulla
 a che fare con l'ospedale di Agropoli, aver mischiato le cose ha innescato soltanto
 polemiche inutili. Il territorio va difeso nel suo insieme. Con quella delibera abbiamo
 voluto dare una mano al Cilento, mandando un segnale di compattezza». Coppola,
 poi, non ha lesinato ulteriori stoccate che hanno portato a una riflessione: «Non si
 può mettere in dubbio l'operato di una Giunta nel suo complesso ». Parole
 confermate poi nel messaggio che ha sancito la revoca della Serra e le nuove
 nomine a Palazzo di Città: «Da qualche tempo la fiducia, che è alla base del ruolo
 assessoriale, da me affidato a Elvira Serra lo scorso giugno, è venuta meno. Non si
 possono gettare queste ombre sull'amministrazione. Molto probabilmente, lei aspira

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ad altri progetti politici. Si era allontanata dalla vita politica attiva presso il
municipio, rimanendo oltremodo attiva invece in altri contesti ». Una decisione
attesa dalla Serra che già dopo il video del sindaco intuito i venti di rivoluzione.
«Sono stata revocata perchè ho preferito i cittadini alle fritture», il piccato
commento dopo le decisioni del sindaco. (ale.mos.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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28/03/2019                                                                                                                Pagina 5
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

          Esenzione ticket sanitario Ritorna l'incubo delle file
 (m.c.)
 Poco più di due settimane fa fu
 annunciata dall'Asl di Salerno, sul
 proprio sito on line, il rinnovo della
 convenzione con i patronati affinché
 questi ultimi, previa loro adesione,
 potessero fornire agli utenti del servizio
 sanitario l'esenzione ticket per reddito.
 Ora i sindacati Cgil, Cisl e Uil denunciano
 che le procedure burocratiche non sono
 concluse e che c'è il rischio a partire
 dalla prossima settimana che si formino
 di nuovo le lunghe code di anziani in fila
 agli sportelli dell'Asl per adempiere ad
 una semplice pratica burocratica. I giorni
 a disposizione per dare un'accelerata
 all'iter non sono molti e ieri è stato
 lanciato dalla triplice l'allarme e insieme
 l'appello a completare l'iter quanto
 prima.      Non      solo      i   patronati
 alleggerirebbero il lavoro d'ufficio dei
 dipendenti     e    comporterebbero      un
 afflusso minore di richiedenti agli
 sportelli dell'Asl; ma soprattutto eviterebbero agli utenti, soprattutto quelli più
 anziani, di sottoporsi a spostamenti impegnativi per raggiungere gli sportelli dell'Asl
 invece dei patronati che hanno una presenza più capillare di sportelli sul territorio.
 Lo stop alle file - alcune fin dall'alba col sistema delle prenotazioni gestito dagli
 stessi utenti - presso le sedi dell'Asl dovrebbe essere evitato grazie agli istituti di
 patronato autorizzati a rilasciare la documentazione. L'Asl ha dato l'ok a stipulare o
 rinnovare le convenzioni per il servizio di rilascio dell'autocertificazione d'esenzione
 da reddito con i patronati già autorizzati nel 2018. Ma ha pubblicato anche un avviso
 di manifestazione d'interesse per tutte le altre strutture che possiedono i requisiti a
 poter svolgere lo stesso servizio. Un modo per estendere ulteriormente la rete di
 strutture diffuse sul territorio e a cui potersi rivolgere per consegnare le
 autocertificazioni e avviare la procedura di esenzione. Nella delibera dell'Azienda era
 spiegato che a causa della «notevole affluenza che si registra agli sportelli,
 soprattutto a ridosso del periodo delle scadenze e dei rinnovi dei certificati di
 esenzione ticket, e del forte disagio che subiscono le persone anziane, l'Asl di
 Salerno si avvarrà gratuitamente della collaborazione delle sedi afferenti al
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patronato». E l'individuazione dei patronati è dettata dal fatto che sono già abilitati
all'assistenza dei cittadini nei confronti di enti di diritto pubblico, a titolo gratuito.
Dunque dovrebbe essere possibile rivolgersi non solo presso gli sportelli dei distretti
sanitari dell'Asl, spesso lontani dalle sedi di residenza di molti utenti costretti a
spostarsi anche se l'età è avanzata, ma anche presso i patronati. L'operatore del
patronato dovrebbe verificare la documentazione (i moduli di autocertificazione
compilati), inserire on line i dati relativi all'autocertificazione, stampare l'attestato di
esenzione e consegnare le autocertificazioni. Dopo le convenzioni scadute a fine
2018 l'Asl ha promesso di proseguire la collaborazione, anche per facilitare l'utenza
che deve presentare le domande. Diversi patronati presentarono domanda per
l'apertura al pubblico dei propri sportelli e nel 2018 furono stipulate le prime
convenzioni e tutto è andato bene. Ora i sindacati confidano che anche questa volta
i patronati possano aprire regolarmente la porta ai tanti utenti che a breve ne
avranno bisogno.

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28/03/2019                                                                                                                Pagina 4

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

   Estate con strutture sanitarie senza personale, un grosso
                             rischio

 IL CASO /A lanciare l' allarme ieri
 mattina, sono stati i rappresentanti
 sindacali porovinciali di Cgil fp, Cisl fp e
 Uil Fpl "Per la prossima estate, si corre il
 serio rischio di non poter essere curati
 nelle strutture ospedaliere di tutto il
 territorio provinciale per mancanza di
 personale". A lanciare l' allarme è Pietro
 Antonacchio, segretario generale della
 Cisl Fp Salerno, nel corso della
 conferenza convocata dalle segreterie
 provinciali di Cgl Fp, Cisl Fp e Uil Fpl
 presso la sede sindacale dell' Asl di
 Salerno. "La situazione non è più
 tollerabile. Nel 2018 ci sono stati 450
 pensionamenti,      nel    2019     se    ne
 prevedono altri 550, e ciò escludendo
 coloro i quali usufruiranno della quota
 100. Il personale dell' azienda sanitaria
 non è soltanto ridotto all' osso, ma
 soprattutto è di età avanzata e, se non
 verranno effettuate nuove assunzioni, si
 rischia il richiamo in servizio dei medici già andati in pensione, come è già successo
 in Molise e in Veneto" - tuona Antonacchio, che poi aggiunge - "In ogni caso, il
 problema dell' adeguamento del fabbisogno sanitario non riguarda soltanto l' Asl di
 Salerno, ma l' Italia intera. In Campania, però, abbiamo un ulteriore problema,
 perché sono oltre 10 anni che ci troviamo all' interno del piano di rientro e del blocco
 del turnover, ragion per cui non si riesce a sostituire il personale che va in pensione.
 C' è bisogno di un "Piano Marshall", proprio come avvenne nel 1980, quando
 vennero assunte oltre 158mila unità, e quando si pensò di aver costruito una sanità
 territoriale a misura di cittadino. C' è bisogno di un ribaltamento delle politiche di
 assunzione, tanto pubblicizzate anche dal nuovo governo, che però ha confermato il
 blocco del turnover fino alla fine di quest' anno. Il personale lavora sotto organico,
 con turni massacranti e con mansioni, spesso e volentieri, dequalificate. Chiediamo
 di attivare ogni forma, la più rapida possibile, per il reclutamento di nuovo
 personale, per avviare un percorso di potenziamento delle strutture all' interno della

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filiera sociosanitaria- assistenziale". In conclusione, Antonacchio non lesina critiche
neanche nei confronti degli organi dirigenziali dell' Asl:"Lamentiamo anche la
difficoltà da parte della dirigenza di dare seguito a ciò che il direttore generale, a più
riprese, ha dichiarato in merito ai percorsi da intraprendere. Ad esempio, il 1 aprile
parte l' esenzione del ticket e, come sempre, ci saranno tante persone anziane co
strette a fare la fila dalle 6 di mattina presso i distretti sanitari per il rinnovo,
nonostante che l' azienda abbia attuato una convenzione con i patronati.
Convenzione che, ad oggi, non è ancora operativa. Ci troviamo di fronte ad una
dirigenza ottusa, che sta rallentando il processo di esecuzione a causa di una
farraginosa ed idiota burocrazia". Pasquale Addesso, segretario Cgl Fp, ha posto l'
attenzione su un altro fenomeno che si verifica, con regolarità, da decenni:"In
provincia di Salerno, sono circa 200 i lavoratori che svolgono mansioni diverse dalle
proprie qualifiche. Se l' amministrazione non ha il coraggio di affrontare questo
importante problema, difficilmente potrà risolvere le altri innumerevoli discrasie che
affliggono la sanità pubblica". Ad esempio, l' ex direttore del Presidio ospedaliero di
Nocera, Alfonso Giordano, ha paventato l' ipotesi della chiusura del pronto soccorso
di Scafati e di Pagani a causa della carenza di personale. Abbiamo a che fare con un'
amministrazione omertosa, che non rende noti i numeri degli fruitori dei benefici
della legge 104 o di chi è assente per gravidanza, perché tutto ciò è gestito a livello
periferico. Ogni distretto è come se fosse un' azienda a sé stante, e viene gestito
come meglio si crede e pare". Francesco La Monica.

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28/03/2019                                                                                                                  Pagina 4
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

                   Imboscati Asl, partono i controlli medici
 Marcella Cavaliere
 È partito giovedì scorso il giro di
 ricognizione dell'Asl di Salerno per
 verificare il numero di lavoratori assunti
 per prestare servizio nei reparti e poi
 trasferiti negli uffici sulla base di un
 semplice       certificato    medico.    Un
 monitoraggio che dovrà portare al
 conteggio esatto dei dipendenti che non
 svolgono le mansioni per i quali sono
 stati assunti e che dovrebbe far scattare
 poi i controlli davanti a una commissione
 medica che dovrà accertare l'attuale
 stato di salute dei dipendenti e verificare eventuali impedimenti o al contrario
 l'idoneità al lavoro. Una visita medica collegiale utile a determinare o la conferma
 del lavoro in ufficio, ma a cui dovrà però seguire un diverso inquadramento
 contrattuale, oppure il ritorno in corsia. La lettera dell'Asl. La lettera firmata dal
 responsabile dell'Ufficio risorse umane, Francesco Avitabile , è stata inoltrata via
 posta elettronica certificata ai responsabili di ogni macroarea dei servizi ospedalieri.
 E non lascia dubbi sulle informazioni che dovranno essere fornite agli uffici dell'Asl di
 via Nizza. Nella missiva inoltrata una settimana fa è stato comunicato che, al fine di
 procedere alla definitiva verifica delle posizioni lavorative del personale del
 comparto sanitario, appartenente sia al ruolo sanitario sia al ruolo tecnico (Operatori
 socio sanitari), s'invita a trasmettere all'ufficio del personale «l'elenco aggiornato e
 le unità che attualmente risultano adibite a mansioni non proprie della qualifica e
 profilo che possiedono, ciò detto si invita a trasmettere altresì ove fossero presenti
 le inidoneità parziali o temporanee e\\o limitazioni alla mansioni». Questa richiesta
 dovrebbe scongiurare qualunque fraintendimento sulle risposte da dare. Le
 perplessità del sindacato. Ma alcune preoccupazioni sindacali sugli elenchi che
 saranno forniti ci sono. C'è diffidenza sulla possibilità che si continuerà a rispondere
 non sulla base delle mansioni d'ufficio ma che si farà fede alla qualifica del contratto
 di appartenenza del lavoratore (infermiere, oss, tecnico). In pratica se c'è un
 infermiere adibito a mansioni burocratiche si continuerà a rispondere che quell'unità
 è un infermiere. In realtà la nota inoltrata dall'Asl non lascia spazio a simili
 interpretazioni, in quanto è chiesto esplicitamente di fornire nomi e cognomi dei
 lavoratori che svolgono ruoli d'ufficio diversi dalla propria qualifica professionale e
 viene chiesto, inoltre, anche di indicare l'eventualità della presenza di inidoneità
 parziali o temporanee e limitazioni alle proprie mansioni. Dunque se ci sono
 inidoneità parziali o temporali e limitazioni delle mansioni vanno ora verificate per
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capire se l'impedimento fisico temporaneo, dopo il tempo trascorso in ufficio, è
transitorio e dunque se si può ritornare dei reparti per mancanza di impedimenti
fisici; o se, al contrario, le criticità permangono e si dovrà rimanere in ufficio, ma
cambiando in questo caso l'inquadramento contrattuale di assunzione nell'Asl. Le
segnalazioni dei dirigenti. Le risposte stanno già arrivando a decine, ma non sono
ancora tutte. Intanto ci sono dipendenti, come gli infermieri, che percepiscono
un'indennità attribuita per le mansioni svolte in corsia previste dal contratto di
assunzione. Secondo l'Asl il numero dei lavoratori che svolgono mansioni improprie
non supera le 350 unità, mentre secondo i dati forniti dal Nursind (sindacato degli
infermieri) il numero è più altro, poco più di 500 unità, ed è stato ottenuto
prendendo visione la pianta organica dei presidi sul database aziendale. Ora il
numero effettivo dei controlli medici è legato al dettaglio sul personale delle corsie
trasferito negli uffici ce sarà fornito dai responsabili delle aree ospedaliere. All'Asl
non è attribuito un compito ispettivo, dunque farà fede il resoconto che sarà
inoltrato e l'ufficio del personale dovrà attenersi alle dichiarazioni rese. In qualche
presidio in cui c'è il quadro chiaro sul personale che non svolge il ruolo effettivo per
cui è stato assunto, è già stato comunicato, in via ufficiosa, di disporre il ritorno nei
reparti. Ma anche in questo caso il passaggio di nuovo in corsia dovrebbe essere
reale, nel senso che lo stesso lavoratore poi dovrebbe rimanere in reparto e non
essere spostato più in là di nuovo in ufficio. L'unico accertamento valido resta quello
della vista medica collegiale.

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28/03/2019                                                                                                               Pagina 24
                                          La Città di Salerno
                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

              Ospedale, arriva l'ambulatorio oncologico
 (e.c.)
 POLLA Primo passo verso l'attivazione di
 un servizio completo di oncologia presso
 l'ospedale Luigi Curto di Polla. Ieri
 mattina il direttore sanitario del plesso
 ospedaliero, Luigi Mandia , ha presentato
 la nuova oncologa, la dottoressa
 Annarita Roscigno , grazie alla quale
 ritorna in vita il servizio sospeso già da
 alcuni anni dopo il pensionamento del
 dottor Nestore Rossi . L'annuncio
 dell'attivazione del servizio da parte
 dell'Asl era stato dato lo scorso ottobre.
 «E' un servizio indispensabile per i
 cittadini del Vallo di Diano - ha spiegato
 Mandia - , siamo passati alla fase
 operativa per arrivare all'apertura
 dell'ambulatorio».       La     dottoressa
 Rescigno ha il ruolo di responsabile
 dell'unità        operativa       semplice
 dipartimentale di Oncologia. «In questi
 giorni, insieme alla dirigenza dell'Asl,
 stiamo pianificando l'organizzazione del
 servizio che per ora svolgerà principalmente una funzione di prevenzione e diagnosi,
 mancano invece ancora alcuni passaggi per fare in modo che le persone affette da
 patologie oncologiche possano effettuare i trattamenti chemioterapici presso il
 nostro ospedale e non dover più percorrere tantissimi chilometri per potersi
 sottoporre alle terapie come accade ora. Si sta ultimando l'installazione di un
 mammografo di ultima generazione, abbiamo una nuova Tac e stiamo cercando di
 avere una nuova risonanza magnetica », ha sottolineato Mandia. Un provvedimento
 molto atteso in zona visti i numerosi casi di tumore registrati. La prevenzione sarà
 oggetto anche di una due giorni organizzata dal Comune di Polla e dal consigliere
 comunale Federica Mignoli con un convegno dedicato alla prevenzione oncologica
 che si terrà sabato alle ore 17 presso l'ospedale e domenica alle ore 9:30 con la
 Camminata in rosa.

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28/03/2019                                                                                                                Pagina 29

                                                                                                                          EAV: € 7.197
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

   Crisi, sempre più parti negli ospedali un kit del Policlinico
                        alle neo mamme

 LA SOLIDARIETÀ Giuliana Covella C' è
 Nunzia, 23 anni, dell' area nord, che ha
 dato alla luce la seconda bimba. C' è
 Paola Emmanuela, 32 anni, del Vomero.
 E poi Giovanna Nunziata, 39enne alla
 sua prima gravidanza. Clementina, 30
 anni, che è arrivata da Milano per
 partorire a Napoli, sua città natale. E
 Anna, 32 anni, della zona flegrea. Sono
 le mamme della Ginecologia del
 Policlinico Federico II, a cui l' assessore
 regionale alle pari opportunità Chiara
 Marciani ha consegnato il Boot Camp. Un
 kit con consigli e suggerimenti utili per
 seguire con consapevolezza il percorso
 dei figli dentro e fuori la pancia di
 mamma. Tante le storie delle pazienti
 ricoverate presso il punto nascita
 Materno-Infantile        dell'      azienda
 ospedaliera universitaria. Come Nunzia,
 che ha subito un cesareo ed è madre di
 due bimbe: «Con tante difficoltà andiamo
 avanti - dice dal suo letto - ma grazie a
 quest' iniziativa avremo un sostegno in
 più per crescere i nostri figli». Le fa eco Clementina, neo mamma di Emanuele: «A
 differenza di strutture private qui mi hanno seguita per tutta la gravidanza.
 Assistenza significa anche aiutare chi è in difficoltà». IL SOSTEGNO In procinto di
 partorire è Giovanna Nunziata, alla trentanovesima settimana: «L' anno scorso ho
 subito un raschiamento e sono tornata qui perché la reputo un' eccellenza». Paola
 Emmanuela è invece in ospedale da sabato scorso, quando è venuta al pronto
 soccorso, dove è nata Nicole. «Il kit è un ulteriore e importante servizio di
 accompagnamento per le neo mamme che l' Ostetricia e la Ginecologia, punto di
 riferimento per tutte le patologie materno-feto-neonatali - ha detto il direttore
 Giuseppe De Placido, intervenuto con il presidente della Scuola di Medicina e
 Chirurgia Luigi Califano e il direttore generale dell' Aou Vincenzo Viggiani - Il centro
 rappresenta, infatti, il punto nascita principale della regione con 2.600 parti all'

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anno, di cui oltre il 50% sono gravidanze a rischio». LA CAMPAGNA «L' azione di
sensibilizzazione verso i neo genitori su azioni e strumenti a favore della salute del
bambino - ha spiegato la Marciani - ha l' obiettivo di renderli consapevoli per uno
sviluppo sano e privo di rischi per la sua alimentazione e la salvaguardia del suo
benessere. Inoltre - conclude - il kit aperto diventa uno strumento per misurare la
crescita del piccolo con indicazioni sulle scadenze vaccinali». © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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28/03/2019                                                                                                                 Pagina 31

                                                                                                                           EAV: € 8.857
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                                           Argomento: Sanità Campania

                      Iannelli: «Continuo a fare il medico»
 Maria Pirro
 LA DIFESAb«Continuerò a svolgere la
 professione di ortopedico fin quando ne
 avrò la forza fisica e morale per
 contrastare quella che ritengo una grave
 ingiustizia». L' ex primario del Cardarelli,
 Paolo Iannelli, rompe il silenzio e
 contesta la severa sentenza che lo
 condanna a nove anni di reclusione per il
 caso dei pazienti dirottati dall' ospedale
 pubblico verso Villa del Sole, la
 prestigiosa casa di cura in via Tasso. Nel
 verdetto in primo grado del tribunale, i
 giudici gli vietano anche di fare il medico
 per tutta la durata della pena. Ma «le
 condanne inflitte e l' interdizione dall'
 esercizio della professione non sono
 esecutive»,       puntualizza       Iannelli,
 spiegando di non voler rinunciare a
 lavorare: aveva già chiesto di tornare in
 servizio nella struttura sanitaria più
 importante del Mezzogiorno e, da tempo,
 prosegue l' attività nello studio privato
 ospitato in un centro diagnostico all'
 interno del parco Matarazzo. Il camice
 bianco è una seconda pelle per la sua famiglia, da generazioni: chirurgo era suo
 nonno Gabriele; caposcuola nell' aggiustare ossa e legamenti suo padre Eugenio, il
 barone rosso dell' ortopedia e della politica, e la stessa professione hanno scelto
 anche suo fratello gemello e i due figli, che oggi vivono lontano da Napoli. E la
 condanna pesa: è anche più severa, di dodici mesi, di quella richiesta dal pubblico
 ministero Henry John Woodcock. «Sono davvero avvilito e stupefatto per la sentenza
 pronunciata dal tribunale», dice Iannelli, commentando il verdetto emesso dopo
 quattro ore di camera di consiglio: i giudici lo hanno ritenuto colpevole dei reati di
 associazione per delinquere e di alcuni capi d' imputazione di concussione,
 assolvendolo invece da altre ipotesi di concussione. Proprio su questo punto, il
 medico articola la sua difesa. L' INTERVENTO Prima obiezione: «Sono stato assolto
 da ben dieci episodi di concussione verso i pazienti del Cardarelli perché
 evidentemente è stato dimostrato che i tempi di attesa loro prospettati per l'
 intervento chirurgico erano veritieri, ma sono stato addirittura condannato per altri
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episodi con riferimento a pazienti ricoverati quasi negli stessi giorni, per i quali
questi medesimi tempi non sono stati ritenuti ugualmente veritieri», sottolinea
Iannelli nella nota affidata al suo avvocato Maurizio Lojacono. Entrando nel merito
del dispositivo, l' ortopedico sostiene che ci sia anche un' altra contraddizione: «È
incredibile che il tribunale abbia addirittura disposto la condanna per una presunta
associazione a delinquere, che neppure era oggetto di imputazione, in quanto per
questa contestazione era stata disposta l' archiviazione dallo stesso Gip che aveva
emesso il decreto di giudizio immediato». Terzo rilievo: «Il tribunale mi ha assolto da
tutte le contestazioni di assenteismo, per poi condannarmi per il solo episodio di
quando mi trovavo regolarmente in ferie in Thailandia, malgrado la prova che io non
fossi legato al Cardarelli da un contratto ad orario». Conclusione: «In questo
momento posso solo affermare che è assolutamente ingiusta e non ha neppure
tenuto conto dei documenti che sono stati prodotti dai miei difensori, gli avvocati
Bruno Von Arx e Maurizio Lojacono». Insomma, a distanza di sette anni dall' avvio
dell' inchiesta, la battaglia legale non finisce qui. «Sono sicuro», sostiene Iannelli,
«che in appello non vi saranno suggestioni e i giudici sapranno valutare con rigore
solo la verità dei fatti». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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28/03/2019                                                                                                                Pagina 27
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 12.358
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

 Lonardo: «Ospedale, tutto fermo e gli elicotteri portano via i
                          pazienti»

 LA SANITÀ «L' Uoc di Neurochirurgia che,
 insolitamente, interagisce direttamente
 con me sulla stampa, mi chiede delle
 precisazioni, sì, ma quali? Non mi pare di
 aver offeso nessuno né tantomeno loro:
 non ho fatto nessuna fake news, sapevo
 che Parbonetti aveva lasciato l' ospedale
 4 anni fa, non lo conosco personalmente,
 ma conosco la sua storia per fama e mi
 chiedo: perché, dopo quasi un anno dalle
 dimissioni di Catapano, ancora non viene
 indetto il concorso per primario della
 Neurochirurgia? Perché la città non può
 giocarsi almeno la possibilità di avere un
 primario a tutti gli effetti e non solo un
 grande numero di facenti funzione?
 Perché professionisti con le possibilità di
 concorrere         a      tale      posto,
 indipendentemente da chi lo potrebbe
 vincere, della qual cosa non sono
 interessata sia chiaro, non possono
 partecipare a una selezione pubblica?».
 Così la senatrice di Forza Italia Sandra
 Lonardo torna sulla nota diramata alcuni
 giorni fa dalla direzione generale dell' azienda ospedaliera in replica al messaggio di
 auguri a Parbonetti, diventato primario a Vallo della Lucania e con trascorsi fino a 4
 anni fa al «Rummo», e alle accuse indirizzate al direttore generale Pizzuti, il quale,
 interpellato, ha confermato di voler replicare in una conferenza stampa. La
 senatrice, dopo aver sottolineato di apprezzare il «grande lavoro che tutti i medici
 del San Pio svolgono, tra mille difficoltà, compresi i medici che lavorano in
 neurochirurgia», e di «non essersi mai permessa di entrare nella loro
 organizzazione», chiede che Pizzuti, quando terrà la conferenza stampa, dia
 spiegazioni in merito ai quesiti posti. «Con atti alla mano, presi dal sito dell' Azienda
 ospedaliera - scrive - si apprende che, con delibera numero 150 del 9 marzo 2018,
 era ancora presente il professore Giuseppe Catapano, veniva indetto un concorso
 pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di 3 posti per

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giovani medici di Neurochirurgia, presentarono istanza di partecipazione 23
neurochirurghi. Con successiva deliberazione dell' 1 marzo è stata approvata la
graduatoria del concorso tenutosi a febbraio 2019, non era più presente Catapano e
nessun altro primario di ruolo, e risulta che si sono presentati al concorso solo in 6.
Si è chiesto Pizzuti perché? Lo stato di immobilismo nella nomina dei primari, credo
sia insopportabile. Tutta Benevento ricorda che Pizzuti per nominare il primario della
Pediatria dalla fine del concorso a quello della nomina impiegò 8 mesi. Tutta
Benevento sta aspettando la nomina del primario di Neonatologia con un concorso
terminato da mesi. In tre anni Pizzuti ha nominato due primari, con questa velocità,
per nominare tutti i primari di cui si necessita, impiegherà altri 15 anni come
minimo. Non ha neanche nominato, in un anno e mezzo, il direttore sanitario
aziendale, nonostante l' obbligo di legge. Motivo? Sarebbe interessante che lo
spiegasse alla comunità. Sembrerebbe che voglia eguagliare la sanità calabra con i
pazienti del padiglione di emergenza portati a mano per le scale a causa di
ascensori sempre rotti. Appare insolita la situazione del Consiglio dei Sanitari, da un
anno mai convocato. Ci dica il motivo! Inoltre, cosa dice della nomina dei Comitati
dei Dipartimenti con eletti da mesi, proclamati, ma non ancora insediati e con un
Collegio di Direzione che da anni sembrerebbe illegittimo. L' ospedale è tutto un
precariato, dai primari facenti funzione senza un bando di selezione interna al lavoro
somministrato, vietato da anni dalla Regione». L' AFFONDO «Abito - continua
Lonardo - a ridosso dell' ospedale e ormai assistiamo al continuo arrivo di elicotteri
che vengono a prendere i nostri pazienti per portarli altrove. Fino a pochi anni fa
quegli stessi elicotteri portavano pazienti al Rummo, oggi invece li portano via per
essere curati altrove. Ai medici di neurochirurgia dico che continuerò a battermi
affinché ci sia ridato un ospedale che sia funzionale ai bisogni delle tante persone
della provincia di Benevento, che hanno gli stessi diritti dei cittadini di Salerno,
Avellino, Napoli e Caserta, e di certo non sono di serie B rispetto a nessuno». IL
SINDACATO Intanto, il segretario provinciale della Ugl, Alberto Lombardi, ha aderito
alla petizione promossa dall' associazione «IoxBenevento» con cui si chiede al
governatore De Luca di rimuovere il management della «San Pio». «I sanniti dice
Lombardi - devono continuare a battersi per il diritto alla salute. Non è possibile
assistere passivamente al declino dell' ospedale più importante del Sannio. E, anche
noi del mondo sindacale, non dobbiamo permettere che questo accada restando in
silenzio». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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28/03/2019                                                                                                                Pagina 5

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                                          Argomento: Sanità Campania

                   Monaldi, ripartono i trapianti di cuore

 Una delibera della Regione autorizza la
 ripresa dell' attività a partire dal 1 aprile
 minnmu mw------=irni imigimmumma.
 omune di Gaeta NAPOLI - All' ospedale
 Monaldi riprenderà presto l' attività
 trapiantologica pediatrica e adulta. E'
 quanto comunica una delibera diffusa
 dalla Regione Campania, che autorizza
 "il rinnovo con decorrenza dal 1 aprile
 2019 del programma regionale trapianti
 cuore adulti e pediatrico dell' AO dei
 Colli". Una data che le famiglie dei
 pazienti cardiopatici stavano aspettando
 da circa due anni, da quando cioè i
 trapianti sono stati sospesi in seguito a
 una relazione conflittuale tra i due
 reparti responsabili. Si tratta della svolta
 che l' ospedale Monaldi aspettava, ma è
 solo il primo mattone messo per un muro
 che bisogna decisamente rico L'
 avvocato Spirito: "Ora aspettiamo la
 realizzazione della carta dei servizi"
 struire. "Sono contento del risultato raggiunto, che è la dimostrazione del fatto che
 grazie al supporto di un' associazione che supporta i cittadini a rivendicare i propri
 diritti, alla lunga si possono ottenere risultati concreti. Questo è un esempio valido
 anche per il futuro, che si possa operare anche su altri settori. Per il resto,
 attendiamo la realizzazione di una carta di servizi, che dovrebbe nascere dalla
 collaborazione di associazioni a tutela dei diritti del cittadino, e la creazione di
 percorsi diagnostico terapeutici regionali", afferma l' avvocato Carlo Spirito, che sin
 dall' inizio ha seguito la vicenda e ha supportato i cittadini interessati dalla ripresa
 dei trapianti al Monaldi. Un passaggio ulteriore da realizzare sarà quello della
 formazione di un Ecmo Team, ovvero di un gruppo di specialisti in grado di
 supportare i casi più critici recandosi sul posto per assistere il cardiopatico e
 trasferirlo presso il Monaldi. Al primo posto resta sempre l' esigenza della
 trasparenza circa le lista d' attesa e circa i bilanci del centro regionale trapianti. In
 questo senso, conclude l' avvocato Spirito, "ci aspettiamo inoltre dalla giustizia
 italiana che sancisca che sospendere l' atti L' avvocato Carlo Spirito vità
 trapiantologica per una relazione conflittuale non è stato un atto lecito".
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28/03/2019                                                                                                                Pagina 29

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                                          Argomento: Sanità Campania

  Paramedici non iscritti agli albi professionali Borrelli: «Nella
                Asl Na1 servono più controlli»

 Più controlli di Asl e ospedali sull'
 iscrizione all' Ordine professionale di
 appartenenza         dei    camici     bianchi
 dipendenti di area sanitaria. A chiederli,
 al commissario della Asl Napoli 1 Ciro
 Verdoliva, è Francesco Emilio Borrelli,
 consigliere regionale del Verdi e
 componente della V Commissione Sanità.
 «Ho appreso con stupore e incredulità -
 scrive Borrelli - che a seguito di una
 verifica effettuata dal presidente dell'
 Ordine delle professioni infermieristiche
 (Poi)     alcuni     dipendenti     infermieri
 professionali, non risulterebbero ancora
 iscritti all' albo professionale. L' adesione
 è invece obbligatoria per esercitare la
 professione come ribadito dalla recente
 legge 11 gennaio del 2018 (legge
 Lorenzin ndr). Borrelli chiede quindi a
 Verdoliva l' entità dei casi riscontrati per
 i quali siano già in corso eventuali diffide
 (uno di questi è in corso ed è già stato
 documentato sul Mattino di ieri). Borrelli
 chiede anche di avviare ulteriori
 verifiche incrociando i dati con l' Albo e l' Ordine degli infermieri.

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28/03/2019                                                                                                               Pagina 37
                         Il Mattino (ed. Circondario Nord)
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                                         Argomento: Sanità Campania

         Per i cardiopatici un ambulatorio senza ascensore

 DIRITTI NEGATI Pino Neri «Tenteremo di
 far rimettere in funzione l' ascensore al
 più presto». Ieri mattina, nel grande
 poliambulatorio di piazza Sant' Agnese, a
 Pomigliano,      medici      e     impiegati
 rispondevano con questa frase laconica
 a chi chiedeva spiegazioni su un fatto
 che solo apparentemente è secondario e
 che invece sta danneggiando la vita dei
 cittadini malati. Qui, in questo palazzone
 di tre piani, l' unico ascensore è infatti
 guasto da dieci giorni. «Guasto»: lo ha
 scritto qualche dipendente dell' asl
 Napoli 3 sud con un pennarello, su un
 foglio malamente attaccato alla porta
 scorrevole dell' elevatore fuori uso. Ed è
 la seconda volta nello spazio di quattro
 mesi che capita lo stesso, pesante
 disservizio. L' ultima volta l' ascensore è
 rimasto in tilt per oltre un mese e mezzo,
 dalla fine di settembre agli inizi di
 novembre. Un disservizio che penalizza i
 più deboli visto che quasi tutti gli
 ambulatori      come      quellicardiologico,
 geriatrico, ortopedico, fisiatrico, pneumologico, radiologico, materno-infantile, si
 trovano al primo, al secondo e al terzo piano. LA SCALATA Una scalata disagevole
 per molti, impossibile per tante, tantissime persone ammalate, per gli anziani, per le
 mamme costrette a lasciare i passeggini al piano terra e a portare i bambini in
 braccio mentre salgono le rampe che portano alla stanza dei vaccini. Per non parlare
 dei politraumatizzati, che devono recarsi al secondo piano per le radiografie. «Una
 situazione da terzo mondo», denuncia Ciro Lanzillo, 55 anni, di Pomigliano. Ciro è
 cardiopatico e claudicante per un' operazione ai piedi. Ha due stent al cuore che
 tengono aperte le arterie per facilitare il flusso sanguigno. «Sono stato costretto a
 salire a piedi racconta Lanzillo - fino al secondo piano: quattro rampe di scale per
 raggiungere la radiologia. Io vengo qui spesso e noto che quando le persone più
 sofferenti si accorgono che l' ascensore è guasto se ne vanno via, rinunciano a
 curarsi». Anche i sindacati interni tacciono. «Sono dieci giorni che l' ascensore è
 guasto spiega un infermiere del poliambulatorio che vuole mantenere l' anonimato il
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nostro direttore sanitario, Pasquale Annunziata, lo ha segnalato più volte alla
direzione centrale dell' asl, a Torre del Greco, ma la situazione non è cambiata».
Eppure il mondo della sanità nel territorio di Pomigliano conta non poco nell' asl
Napoli 3 sud. Qui infatti sono diversi i politici locali che occupano incarichi di un
certo rilievo. «A loro non importa niente di questa situazione conclude Lanzillo - sono
medici che essendo impegnati politicamente dovrebbero rappresentare i problemi
del popolo. Ma non fanno nulla». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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28/03/2019                                                                                                                Pagina 25

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  Psichiatria chiusa, gli utenti stufi puntano l' indice contro l'
                             Asl inerte

 LA SANITÀ Ornella Mincione Salute
 mentale ferma al palo. Indice puntato
 contro il dipartimento dell' Asl di Caserta
 che non funziona, e sulla mancanza di
 controlli e soluzioni. Il reparto di
 Psichiatria dell' ospedale di Caserta, di
 gestione dell' Asl, chiuso e mai riaperto;
 progetti speciali finanziati ma di cui poco
 si sa riguardo la rendicontazione delle
 spese; pazienti mal gestiti o ricoverati
 nelle strutture in convenzione, senza che
 siano controlli; medici che subiscono
 aggressioni e violenze senza alcuna
 tutela durante il proprio lavoro: è questo
 il quadro attuale del dipartimento di
 Salute mentale su cui la direzione
 generale, nonostante i solleciti dei
 sindacati e le denunce da parte degli
 utenti,     sembra       non      prendere
 provvedimenti. Tra le prime voci che non
 rappresentano un vanto per questo
 dipartimento c' è senz' altro il «caso» del
 reparto di Psichiatria, di gestione dell'
 azienda sanitaria. È stato chiuso più di
 un anno fa e, ad oggi, è stato svolto soltanto un trasloco parziale dei letti di degenza
 e di alcune suppellettili: sono ancora lì atti amministrativi e computer di proprietà
 dell' azienda sanitaria. Finora c' è stato soltanto un ping pong di responsabilità tra
 direzione Asl e direzione del nosocomio, senza che però nessuno, dopo oltre un
 anno, abbia preso la situazione in mano per la riapertura. La seconda voce riguarda i
 progetti speciali del dipartimento di Salute mentale, progetti diretti a pazienti
 psichiatrici e che puntano alla riabilitazione. Secondo i sindacati, ci sono state
 diverse richieste alla direzione del dipartimento e dell' Asl casertana di visionare le
 spese, a seguito dei finanziamenti ricevuti ad hoc, ma ad oggi ancora non c' è stata
 alcuna convocazione per prendere visione dei documenti. Quelle citate sono
 problematiche che riguardano la sfera gestionale del sistema del dipartimento. Poi ci
 sono problematiche che riguardano più da vicino gli utenti della Salute mentale,

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