Media Monitoring per 28-03-2019 - Rassegna stampa del 28-03-2019 - Ruggi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Quota 100, in Campania lasceranno 1873 infermieri .............................................................. 1 27/03/2019 - WWW.ILVESCOVADO.IT Malore per 84enne di Maiori: a Castiglione si scopre emorragia cerebrale in corso .............. 2 26/03/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT Pensioni “quota 100”, i reparti si svuotano .......................................................................... 3 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 4 28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO «Buchi negli organici: assunzioni necessarie» ....................................................................... 4 28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Caos ospedale, revocata la Serra «Preferisco i cittadini alle fritture» ................................... 5 28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Esenzione ticket sanitario Ritorna l'incubo delle file ............................................................. 7 28/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO Estate con strutture sanitarie senza personale, un grosso rischio ......................................... 9 28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Imboscati Asl, partono i controlli medici .............................................................................. 11 28/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Ospedale, arriva l'ambulatorio oncologico ........................................................................... 13 Sanità Campania ............................................................................................................................. 14 28/03/2019 - IL MATTINO Crisi, sempre più parti negli ospedali un kit del Policlinico alle neo mamme ....................... 14 28/03/2019 - IL MATTINO Iannelli: «Continuo a fare il medico» .................................................................................... 16 28/03/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Lonardo: «Ospedale, tutto fermo e gli elicotteri portano via i pazienti» .............................. 18 28/03/2019 - CRONACHE DI NAPOLI Monaldi, ripartono i trapianti di cuore ................................................................................. 20 28/03/2019 - IL MATTINO Paramedici non iscritti agli albi professionali Borrelli: «Nella Asl Na1 servono più controlli» .............................................................................................................................................. 21 28/03/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO NORD) Per i cardiopatici un ambulatorio senza ascensore .............................................................. 22 28/03/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Psichiatria chiusa, gli utenti stufi puntano l' indice contro l' Asl inerte ............................... 24 28/03/2019 - IL ROMA Sanità, la Cisl chiede confronto su stabilizzazioni ................................................................ 26 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 27 28/03/2019 - LA REPUBBLICA Allergie attenti al clima ........................................................................................................ 27 28/03/2019 - AVVENIRE Antidepressivo alla ketamina, fa discutere il via libera Usa ................................................. 29 28/03/2019 - AVVENIRE Bimbi «modificati», l' ora di fermarsi ................................................................................... 31 28/03/2019 - LA REPUBBLICA Come parlare di tumore ....................................................................................................... 34 28/03/2019 - LA VERITÀ Con 50 milioni stop all' emergenza medici ........................................................................... 36 28/03/2019 - IL GIORNALE La cura del futuro è chemio-free e studiata su misura dei malati ........................................ 38 28/03/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO Medici, ministri, direttori. Gli ultrà della cattodestra ........................................................... 40 28/03/2019 - IL SOLE 24 ORE Ospedali senza medici, chiesti mille stranieri dall' inizio del 2018 ....................................... 42
28/03/2019 - LA VERITÀ Pensionati, Anaao farà ricorso contro la delibera ................................................................ 44 28/03/2019 - AVVENIRE Scienza e diritto, chi è il concepito? ..................................................................................... 45 28/03/2019 - LA REPUBBLICA Se ci sono pochi medici si allungano le liste d' attesa .......................................................... 47 28/03/2019 - IL GIORNO Stress in corsia, aiuti alle oncologhe ................................................................................... 48 28/03/2019 - LA REPUBBLICA Troppa pulizia fa ammalare .................................................................................................. 50
28/03/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Quota 100, in Campania lasceranno 1873 infermieri (m.c.) Ben 1873 infermieri in meno: questi gli effetti dei pensionamenti per chi in sanità si avvarrà di quota 100 in Campania. Ad annunciarlo è il presidente di Opi (Ordine professioni infermieristiche) sezione Salerno, Cosimo Cicia ( foto) . «Ho lanciato da tempo un grido d'allarme circa la preoccupazione per la carenza degli infermieri e per i nuovi bisogni di salute nel Salernitano dice Cicia - l'applicazione della quota 100 offre la possibilità ai lavoratori, anche pubblici, che abbiano 62 anni di età e 38 anni di contribuzione di andare in pensione e i dati forniti dal Centro Studi Fnopi mi preoccupano circa gli effetti di quota 100 in Campania». Cicia parla di 1800 infermieri in meno da subito, ai quali bisogna aggiungere la già grave carenza di personale in cui versano gli ospedali . «Con lo sblocco del turnover non è più accettabile una situazione del genere ribadisce - Chi esce dalla professione attiva per quota 100 deve essere subito rimpiazzato, al di là dell'economia e della politica ». Alla luce dei dati allarmanti, Opi Salerno intende incontrare quanto prima il dg dell'Azienda ospedaliera universitaria Ruggi di Salerno, Giuseppe Longo , e il commissario straordinario dell'Asl di Salerno, Mario Iervolino , per «affrontare la situazione in virtù dell'avvicinarsi delle ferie estive dove la carenza inizierà a farsi sentire ancora di più». Secondo Cicia la carenza attuale del numero di infermieri ammonta a 5279 unità, mentre il totale delle carenze ordinarie e straordinarie, incluso quota 100 è di 7152 unità. Numeri che fanno preoccupare il rappresentante dell'Ordine degli infermieri: «Le realtà assistenziali dell'Asl non possono reggere l'urto della domanda sanitaria in quanto le risorse umane dedicate a tali incombenze si restringono sempre di più». Il fabbisogno di personale dell'Asl 2018-2010 è di 846 unità, ha ricordato Cicia, numero corrispondente a tutti i profili professionali, e realizzato utilizzando i riferimenti normativi regionali (decreto 67). «Poi però l'Asl ha prodotto le linee guida per l'assegnazione del budget 2019, con una perdita secca di personale di comparto da 5534 unità del 2016 a 5146 del 2019». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/03/2019 ilvescovado.it EAV: € 385 Lettori: 1.933 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Malore per 84enne di Maiori: a Castiglione si scopre emorragia cerebrale in corso Cronaca Ultimo aggiornamento mercoledì 27 marzo 2019 16:50:28 Ha avvertito un improvviso malore l'84enne di Maiori che nel primo pomeriggio è giunta in ambulanza al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero della Costa d'Amalfi.Presa in cura dal personale medico di turno a Castiglione, al Tac ha evidenziato un'emorragia cerebrale in corso. L'anziana, sempre cosciente, è stata stabilizzata mediante la somministrazione della terapia farmacologica richiesta dal caso.Poi il trasferimento a bordo di un'ambulanza medicalizzata di tipo A con rianimatore a bordo al dal porto turistico di Maiori dove stazionava l'eliambulanza che ha condotto la malcapitata nel più breve tempo possibile al reparto di Neurochirurgia dell'ospedale "Ruggi d'Aragona" di Salerno presso cui dovrebbe essere sottoposta a un delicato intervento di aspirazione della quantità di sangue confluita nel cervello. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/03/2019 lacittadisalerno.it EAV: € 1.003 Lettori: 6.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Pensioni “quota 100”, i reparti si svuotano Sull’Albo pretorio del “Ruggi” già una ventina di prese d’atto per dimissioni volontarie. Allarme servizi Fioccato al “Ruggi” e negli altri presidi aziendali le delibere che annunciano le pensioni anticipate “quota 100”. In circa due mesi ne sono state pubblicate sul sito web dell’Azienda 24 solo per “quota 100”, alle quali si aggiungono altre tipologie di pensionamenti. L’ultima richiesta pubblicata sul sito dall’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona” risale allo scorso 19 marzo. L’oggetto della determina è sempre lo stesso, cambia solo il codice della matricola del dipendente, il ruolo svolto e il luogo in cui lavora. “Presa d’atto delle dimissioni volontarie dal servizio, per pensione anticipata quota 100, del dipendente matricola…” a cui poi fa seguito il codice, la sigla del come e del cognome, il ruolo e il presidio in cui lavora il dipendete. Sono “prese d’atto” della volontà di andare via che si intervallano ad altri pensionamenti che dimostrano, determine alla mano, quanto personale intende andare via tra “quota 100” oltre a qualche altra decina di dipendenti che lascerà il lavoro perché in quiescenza per limiti di età, per pensione anticipata, per dimissioni volontarie per limiti di età, per dimissioni dal servizio per facoltà di cumulo, sempre in due mesi. Un esercito di lavoratori che dovrà essere sostituito. Tutto questo ricadrà sulle spalle dell’Azienda che, sulla scorta di indicazioni della Regione, dovrà muoversi per assumere personale altrimenti rischia di rimanere a corto di lavoratori nei reparti. I sindacati non molto tempo fa hanno sollecitato il dg, Giuseppe Longo, a fornire un piano per capire come intende muoversi. Un problema, quello del personale che preoccupa i sindacati sia per la carenza di lavoratori dell’Azienda “Ruggi” sia dell’Asl di Salerno. Con apprensione parlano di «svuotamento progressivo di personale in tutte le strutture dell’Asl» nonostante il sempre più crescente volume di afflussi in tutti i reparti e strutture ambulatoriali. La preoccupazione è che si cercherà di mantenere inalterati i livelli essenziali di assistenza con organici sottodimensionati e inadeguati. Oppure si ricorrerà al lavoro straordinario, oltre i limiti previsti dai contratti di lavoro e dalle norme vigenti in materia. Il timore, se non ci sarà personale, è il dilatarsi dei tempi di stazionamento nei pronto soccorso, il rallentamento delle dimissioni e bisognerà attendere la disponibilità di posti letto nei reparti. In vista dell’estate, non si può pianificare un aumento di ricoveri senza l’adeguamento del personale in servizio e ci saranno enormi difficoltà per garantire quantità e qualità delle prestazionali. Si chiedono misure straordinarie all’Asl, ma c’è preoccupazione e si guarda con attenzione anche all’Azienda “Ruggi”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia «Buchi negli organici: assunzioni necessarie» Cgil, Cils e Uil lanciano l'allarme sulla carenza di personale all'Asl di Salerno e chiedono assunzioni. I tre rappresentanti sindacali P asquale Addesso (Cgil), Pietro Antonacchio (Cisl) e Lorenzo Conte (Uil) hanno sottolineato che i lavoratori affrontano difficoltà quotidiane con un numero di gran lunga inferiore di unità in tutti gli ospedali, da Nord a Sud della provincia. «Sulla scorta delle indicazioni del decreto 67 il fabbisogno di personale che spetterebbe è di 750 unità mentre la proposta di fabbisogno dell'Asl è di 846 unità, senza considerare però i lavoratori che vanno via per quota 100», dicono i sindacati. Numeri diversi che si concretizzano nella continua mancanza di certezze in tutti i presidi. Dietro i numeri sulle previsioni del fabbisogno di personale ci sono poi lavoratrici non disponibili perché in maternità, lavoratori che usufruiscono dell'orario di lavoro ridotto per problemi di salute che si avvalgono della legge 104, lavoratori che sono spostati dai reparti agli uffici, lavoratori non più disponibili per lavori usuranti, chi va in pensione. «Solo a Sapri, ad esempio, con quota 100 ne andranno via 19. Mancano infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio, di radiologia, della prevenzione, ostetriche, fisioterapisti e non abbiamo ancora ricevuto un dato numerico preciso dall'Azienda. Ci chiediamo come si riuscirà a lavorare al periodo estivo», dice Conte. A Sud della provincia mancano ortopedici e pediatri: i sindacati hanno chiesto all'Asl di indire avvisi solo per titoli e colloqui per trovare subito personale. Tra le proposte anche quella di attingere dalle graduatorie disponibili per assumere infermieri e oss per dodici mesi e specializzandi prima del termine della specializzazione. L'Asl ha deciso di indire avvisi per i medici non più generici, cioè indicherà l'ospedale presso il quale si andrà a lavorare, sperando così di trovare medici disposti a lavorare a Sud della provincia. La proposta unitaria fatta dai sindacati è di «attivare gli ospedali di comunità a Nocera inferiore, Salerno e Buccino, utilizzando strutture di proprietà dell'Azienda, in cui far affluire l'utenza per i problemi di salute meno gravi per alleggerire i pronto soccorso. Confidiamo che l'Asl accolga la proposta di alcuni medici di base di istituire le Aggregazioni funzionali territoriali, tra l'Agro nocerino e la Valle dell'Irno, che con l'ausilio di infermieri tratterebbero i codici bianchi, riducendo l'afflusso agli ospedali». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 23 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Caos ospedale, revocata la Serra «Preferisco i cittadini alle fritture» AGROPOLI Lo scontro sulla delibera contestata sull'ospedale di Vallo della Lucania e la richiesta di non modificare la rete cardiologica provoca una 'rivoluzione' al Comune di Agropoli. Dopo un duro scontro, infatti, il sindaco Adamo Coppola ha revocato Elvira Serra dall'incarico di vicesindaco e di assessore all'ambiente. E' l'epilogo di una giornata convulsa, iniziata con scambi d'accuse video e proseguita con una riunione di maggioranza in cui si è deciso di revocare la Serra dai suoi incarichi. Il primo cittadino di Agropoli ha subito proceduto con le nuove nomine: la carica di vice-sindaco è stata assegnata all'assessore Eugenio Benevento mentre la nuova delegata all'ambiente è Maria Giovanna D'Arienzo . In Consiglio comunale, invece, entra Gianluigi Verrone , in quota Pd, che va a coprire il posto lasciato vacante dalla D'Arienzo. Una decisione attesa visto che Coppola, già nella mattinata di ieri, ha risposto per le rime alla Serra dopo la querelle sulla delibera per l'ospedale: «Da qualche tempo il suo operato metteva in dubbio quanto fatto da quest'amministrazione », ha sottolineato il primo cittadino nell'incipit del messaggio, prima di dettagliare la vicenda che ha portato alla rottura. «La delibera non ha nulla a che fare con l'ospedale di Agropoli, aver mischiato le cose ha innescato soltanto polemiche inutili. Il territorio va difeso nel suo insieme. Con quella delibera abbiamo voluto dare una mano al Cilento, mandando un segnale di compattezza». Coppola, poi, non ha lesinato ulteriori stoccate che hanno portato a una riflessione: «Non si può mettere in dubbio l'operato di una Giunta nel suo complesso ». Parole confermate poi nel messaggio che ha sancito la revoca della Serra e le nuove nomine a Palazzo di Città: «Da qualche tempo la fiducia, che è alla base del ruolo assessoriale, da me affidato a Elvira Serra lo scorso giugno, è venuta meno. Non si possono gettare queste ombre sull'amministrazione. Molto probabilmente, lei aspira Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ad altri progetti politici. Si era allontanata dalla vita politica attiva presso il municipio, rimanendo oltremodo attiva invece in altri contesti ». Una decisione attesa dalla Serra che già dopo il video del sindaco intuito i venti di rivoluzione. «Sono stata revocata perchè ho preferito i cittadini alle fritture», il piccato commento dopo le decisioni del sindaco. (ale.mos.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Esenzione ticket sanitario Ritorna l'incubo delle file (m.c.) Poco più di due settimane fa fu annunciata dall'Asl di Salerno, sul proprio sito on line, il rinnovo della convenzione con i patronati affinché questi ultimi, previa loro adesione, potessero fornire agli utenti del servizio sanitario l'esenzione ticket per reddito. Ora i sindacati Cgil, Cisl e Uil denunciano che le procedure burocratiche non sono concluse e che c'è il rischio a partire dalla prossima settimana che si formino di nuovo le lunghe code di anziani in fila agli sportelli dell'Asl per adempiere ad una semplice pratica burocratica. I giorni a disposizione per dare un'accelerata all'iter non sono molti e ieri è stato lanciato dalla triplice l'allarme e insieme l'appello a completare l'iter quanto prima. Non solo i patronati alleggerirebbero il lavoro d'ufficio dei dipendenti e comporterebbero un afflusso minore di richiedenti agli sportelli dell'Asl; ma soprattutto eviterebbero agli utenti, soprattutto quelli più anziani, di sottoporsi a spostamenti impegnativi per raggiungere gli sportelli dell'Asl invece dei patronati che hanno una presenza più capillare di sportelli sul territorio. Lo stop alle file - alcune fin dall'alba col sistema delle prenotazioni gestito dagli stessi utenti - presso le sedi dell'Asl dovrebbe essere evitato grazie agli istituti di patronato autorizzati a rilasciare la documentazione. L'Asl ha dato l'ok a stipulare o rinnovare le convenzioni per il servizio di rilascio dell'autocertificazione d'esenzione da reddito con i patronati già autorizzati nel 2018. Ma ha pubblicato anche un avviso di manifestazione d'interesse per tutte le altre strutture che possiedono i requisiti a poter svolgere lo stesso servizio. Un modo per estendere ulteriormente la rete di strutture diffuse sul territorio e a cui potersi rivolgere per consegnare le autocertificazioni e avviare la procedura di esenzione. Nella delibera dell'Azienda era spiegato che a causa della «notevole affluenza che si registra agli sportelli, soprattutto a ridosso del periodo delle scadenze e dei rinnovi dei certificati di esenzione ticket, e del forte disagio che subiscono le persone anziane, l'Asl di Salerno si avvarrà gratuitamente della collaborazione delle sedi afferenti al Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
patronato». E l'individuazione dei patronati è dettata dal fatto che sono già abilitati all'assistenza dei cittadini nei confronti di enti di diritto pubblico, a titolo gratuito. Dunque dovrebbe essere possibile rivolgersi non solo presso gli sportelli dei distretti sanitari dell'Asl, spesso lontani dalle sedi di residenza di molti utenti costretti a spostarsi anche se l'età è avanzata, ma anche presso i patronati. L'operatore del patronato dovrebbe verificare la documentazione (i moduli di autocertificazione compilati), inserire on line i dati relativi all'autocertificazione, stampare l'attestato di esenzione e consegnare le autocertificazioni. Dopo le convenzioni scadute a fine 2018 l'Asl ha promesso di proseguire la collaborazione, anche per facilitare l'utenza che deve presentare le domande. Diversi patronati presentarono domanda per l'apertura al pubblico dei propri sportelli e nel 2018 furono stipulate le prime convenzioni e tutto è andato bene. Ora i sindacati confidano che anche questa volta i patronati possano aprire regolarmente la porta ai tanti utenti che a breve ne avranno bisogno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 4 EAV: € 1.500 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Estate con strutture sanitarie senza personale, un grosso rischio IL CASO /A lanciare l' allarme ieri mattina, sono stati i rappresentanti sindacali porovinciali di Cgil fp, Cisl fp e Uil Fpl "Per la prossima estate, si corre il serio rischio di non poter essere curati nelle strutture ospedaliere di tutto il territorio provinciale per mancanza di personale". A lanciare l' allarme è Pietro Antonacchio, segretario generale della Cisl Fp Salerno, nel corso della conferenza convocata dalle segreterie provinciali di Cgl Fp, Cisl Fp e Uil Fpl presso la sede sindacale dell' Asl di Salerno. "La situazione non è più tollerabile. Nel 2018 ci sono stati 450 pensionamenti, nel 2019 se ne prevedono altri 550, e ciò escludendo coloro i quali usufruiranno della quota 100. Il personale dell' azienda sanitaria non è soltanto ridotto all' osso, ma soprattutto è di età avanzata e, se non verranno effettuate nuove assunzioni, si rischia il richiamo in servizio dei medici già andati in pensione, come è già successo in Molise e in Veneto" - tuona Antonacchio, che poi aggiunge - "In ogni caso, il problema dell' adeguamento del fabbisogno sanitario non riguarda soltanto l' Asl di Salerno, ma l' Italia intera. In Campania, però, abbiamo un ulteriore problema, perché sono oltre 10 anni che ci troviamo all' interno del piano di rientro e del blocco del turnover, ragion per cui non si riesce a sostituire il personale che va in pensione. C' è bisogno di un "Piano Marshall", proprio come avvenne nel 1980, quando vennero assunte oltre 158mila unità, e quando si pensò di aver costruito una sanità territoriale a misura di cittadino. C' è bisogno di un ribaltamento delle politiche di assunzione, tanto pubblicizzate anche dal nuovo governo, che però ha confermato il blocco del turnover fino alla fine di quest' anno. Il personale lavora sotto organico, con turni massacranti e con mansioni, spesso e volentieri, dequalificate. Chiediamo di attivare ogni forma, la più rapida possibile, per il reclutamento di nuovo personale, per avviare un percorso di potenziamento delle strutture all' interno della Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
filiera sociosanitaria- assistenziale". In conclusione, Antonacchio non lesina critiche neanche nei confronti degli organi dirigenziali dell' Asl:"Lamentiamo anche la difficoltà da parte della dirigenza di dare seguito a ciò che il direttore generale, a più riprese, ha dichiarato in merito ai percorsi da intraprendere. Ad esempio, il 1 aprile parte l' esenzione del ticket e, come sempre, ci saranno tante persone anziane co strette a fare la fila dalle 6 di mattina presso i distretti sanitari per il rinnovo, nonostante che l' azienda abbia attuato una convenzione con i patronati. Convenzione che, ad oggi, non è ancora operativa. Ci troviamo di fronte ad una dirigenza ottusa, che sta rallentando il processo di esecuzione a causa di una farraginosa ed idiota burocrazia". Pasquale Addesso, segretario Cgl Fp, ha posto l' attenzione su un altro fenomeno che si verifica, con regolarità, da decenni:"In provincia di Salerno, sono circa 200 i lavoratori che svolgono mansioni diverse dalle proprie qualifiche. Se l' amministrazione non ha il coraggio di affrontare questo importante problema, difficilmente potrà risolvere le altri innumerevoli discrasie che affliggono la sanità pubblica". Ad esempio, l' ex direttore del Presidio ospedaliero di Nocera, Alfonso Giordano, ha paventato l' ipotesi della chiusura del pronto soccorso di Scafati e di Pagani a causa della carenza di personale. Abbiamo a che fare con un' amministrazione omertosa, che non rende noti i numeri degli fruitori dei benefici della legge 104 o di chi è assente per gravidanza, perché tutto ciò è gestito a livello periferico. Ogni distretto è come se fosse un' azienda a sé stante, e viene gestito come meglio si crede e pare". Francesco La Monica. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 4 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Imboscati Asl, partono i controlli medici Marcella Cavaliere È partito giovedì scorso il giro di ricognizione dell'Asl di Salerno per verificare il numero di lavoratori assunti per prestare servizio nei reparti e poi trasferiti negli uffici sulla base di un semplice certificato medico. Un monitoraggio che dovrà portare al conteggio esatto dei dipendenti che non svolgono le mansioni per i quali sono stati assunti e che dovrebbe far scattare poi i controlli davanti a una commissione medica che dovrà accertare l'attuale stato di salute dei dipendenti e verificare eventuali impedimenti o al contrario l'idoneità al lavoro. Una visita medica collegiale utile a determinare o la conferma del lavoro in ufficio, ma a cui dovrà però seguire un diverso inquadramento contrattuale, oppure il ritorno in corsia. La lettera dell'Asl. La lettera firmata dal responsabile dell'Ufficio risorse umane, Francesco Avitabile , è stata inoltrata via posta elettronica certificata ai responsabili di ogni macroarea dei servizi ospedalieri. E non lascia dubbi sulle informazioni che dovranno essere fornite agli uffici dell'Asl di via Nizza. Nella missiva inoltrata una settimana fa è stato comunicato che, al fine di procedere alla definitiva verifica delle posizioni lavorative del personale del comparto sanitario, appartenente sia al ruolo sanitario sia al ruolo tecnico (Operatori socio sanitari), s'invita a trasmettere all'ufficio del personale «l'elenco aggiornato e le unità che attualmente risultano adibite a mansioni non proprie della qualifica e profilo che possiedono, ciò detto si invita a trasmettere altresì ove fossero presenti le inidoneità parziali o temporanee e\\o limitazioni alla mansioni». Questa richiesta dovrebbe scongiurare qualunque fraintendimento sulle risposte da dare. Le perplessità del sindacato. Ma alcune preoccupazioni sindacali sugli elenchi che saranno forniti ci sono. C'è diffidenza sulla possibilità che si continuerà a rispondere non sulla base delle mansioni d'ufficio ma che si farà fede alla qualifica del contratto di appartenenza del lavoratore (infermiere, oss, tecnico). In pratica se c'è un infermiere adibito a mansioni burocratiche si continuerà a rispondere che quell'unità è un infermiere. In realtà la nota inoltrata dall'Asl non lascia spazio a simili interpretazioni, in quanto è chiesto esplicitamente di fornire nomi e cognomi dei lavoratori che svolgono ruoli d'ufficio diversi dalla propria qualifica professionale e viene chiesto, inoltre, anche di indicare l'eventualità della presenza di inidoneità parziali o temporanee e limitazioni alle proprie mansioni. Dunque se ci sono inidoneità parziali o temporali e limitazioni delle mansioni vanno ora verificate per Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
capire se l'impedimento fisico temporaneo, dopo il tempo trascorso in ufficio, è transitorio e dunque se si può ritornare dei reparti per mancanza di impedimenti fisici; o se, al contrario, le criticità permangono e si dovrà rimanere in ufficio, ma cambiando in questo caso l'inquadramento contrattuale di assunzione nell'Asl. Le segnalazioni dei dirigenti. Le risposte stanno già arrivando a decine, ma non sono ancora tutte. Intanto ci sono dipendenti, come gli infermieri, che percepiscono un'indennità attribuita per le mansioni svolte in corsia previste dal contratto di assunzione. Secondo l'Asl il numero dei lavoratori che svolgono mansioni improprie non supera le 350 unità, mentre secondo i dati forniti dal Nursind (sindacato degli infermieri) il numero è più altro, poco più di 500 unità, ed è stato ottenuto prendendo visione la pianta organica dei presidi sul database aziendale. Ora il numero effettivo dei controlli medici è legato al dettaglio sul personale delle corsie trasferito negli uffici ce sarà fornito dai responsabili delle aree ospedaliere. All'Asl non è attribuito un compito ispettivo, dunque farà fede il resoconto che sarà inoltrato e l'ufficio del personale dovrà attenersi alle dichiarazioni rese. In qualche presidio in cui c'è il quadro chiaro sul personale che non svolge il ruolo effettivo per cui è stato assunto, è già stato comunicato, in via ufficiosa, di disporre il ritorno nei reparti. Ma anche in questo caso il passaggio di nuovo in corsia dovrebbe essere reale, nel senso che lo stesso lavoratore poi dovrebbe rimanere in reparto e non essere spostato più in là di nuovo in ufficio. L'unico accertamento valido resta quello della vista medica collegiale. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 24 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Ospedale, arriva l'ambulatorio oncologico (e.c.) POLLA Primo passo verso l'attivazione di un servizio completo di oncologia presso l'ospedale Luigi Curto di Polla. Ieri mattina il direttore sanitario del plesso ospedaliero, Luigi Mandia , ha presentato la nuova oncologa, la dottoressa Annarita Roscigno , grazie alla quale ritorna in vita il servizio sospeso già da alcuni anni dopo il pensionamento del dottor Nestore Rossi . L'annuncio dell'attivazione del servizio da parte dell'Asl era stato dato lo scorso ottobre. «E' un servizio indispensabile per i cittadini del Vallo di Diano - ha spiegato Mandia - , siamo passati alla fase operativa per arrivare all'apertura dell'ambulatorio». La dottoressa Rescigno ha il ruolo di responsabile dell'unità operativa semplice dipartimentale di Oncologia. «In questi giorni, insieme alla dirigenza dell'Asl, stiamo pianificando l'organizzazione del servizio che per ora svolgerà principalmente una funzione di prevenzione e diagnosi, mancano invece ancora alcuni passaggi per fare in modo che le persone affette da patologie oncologiche possano effettuare i trattamenti chemioterapici presso il nostro ospedale e non dover più percorrere tantissimi chilometri per potersi sottoporre alle terapie come accade ora. Si sta ultimando l'installazione di un mammografo di ultima generazione, abbiamo una nuova Tac e stiamo cercando di avere una nuova risonanza magnetica », ha sottolineato Mandia. Un provvedimento molto atteso in zona visti i numerosi casi di tumore registrati. La prevenzione sarà oggetto anche di una due giorni organizzata dal Comune di Polla e dal consigliere comunale Federica Mignoli con un convegno dedicato alla prevenzione oncologica che si terrà sabato alle ore 17 presso l'ospedale e domenica alle ore 9:30 con la Camminata in rosa. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 29 EAV: € 7.197 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Crisi, sempre più parti negli ospedali un kit del Policlinico alle neo mamme LA SOLIDARIETÀ Giuliana Covella C' è Nunzia, 23 anni, dell' area nord, che ha dato alla luce la seconda bimba. C' è Paola Emmanuela, 32 anni, del Vomero. E poi Giovanna Nunziata, 39enne alla sua prima gravidanza. Clementina, 30 anni, che è arrivata da Milano per partorire a Napoli, sua città natale. E Anna, 32 anni, della zona flegrea. Sono le mamme della Ginecologia del Policlinico Federico II, a cui l' assessore regionale alle pari opportunità Chiara Marciani ha consegnato il Boot Camp. Un kit con consigli e suggerimenti utili per seguire con consapevolezza il percorso dei figli dentro e fuori la pancia di mamma. Tante le storie delle pazienti ricoverate presso il punto nascita Materno-Infantile dell' azienda ospedaliera universitaria. Come Nunzia, che ha subito un cesareo ed è madre di due bimbe: «Con tante difficoltà andiamo avanti - dice dal suo letto - ma grazie a quest' iniziativa avremo un sostegno in più per crescere i nostri figli». Le fa eco Clementina, neo mamma di Emanuele: «A differenza di strutture private qui mi hanno seguita per tutta la gravidanza. Assistenza significa anche aiutare chi è in difficoltà». IL SOSTEGNO In procinto di partorire è Giovanna Nunziata, alla trentanovesima settimana: «L' anno scorso ho subito un raschiamento e sono tornata qui perché la reputo un' eccellenza». Paola Emmanuela è invece in ospedale da sabato scorso, quando è venuta al pronto soccorso, dove è nata Nicole. «Il kit è un ulteriore e importante servizio di accompagnamento per le neo mamme che l' Ostetricia e la Ginecologia, punto di riferimento per tutte le patologie materno-feto-neonatali - ha detto il direttore Giuseppe De Placido, intervenuto con il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Luigi Califano e il direttore generale dell' Aou Vincenzo Viggiani - Il centro rappresenta, infatti, il punto nascita principale della regione con 2.600 parti all' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
anno, di cui oltre il 50% sono gravidanze a rischio». LA CAMPAGNA «L' azione di sensibilizzazione verso i neo genitori su azioni e strumenti a favore della salute del bambino - ha spiegato la Marciani - ha l' obiettivo di renderli consapevoli per uno sviluppo sano e privo di rischi per la sua alimentazione e la salvaguardia del suo benessere. Inoltre - conclude - il kit aperto diventa uno strumento per misurare la crescita del piccolo con indicazioni sulle scadenze vaccinali». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 31 EAV: € 8.857 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Iannelli: «Continuo a fare il medico» Maria Pirro LA DIFESAb«Continuerò a svolgere la professione di ortopedico fin quando ne avrò la forza fisica e morale per contrastare quella che ritengo una grave ingiustizia». L' ex primario del Cardarelli, Paolo Iannelli, rompe il silenzio e contesta la severa sentenza che lo condanna a nove anni di reclusione per il caso dei pazienti dirottati dall' ospedale pubblico verso Villa del Sole, la prestigiosa casa di cura in via Tasso. Nel verdetto in primo grado del tribunale, i giudici gli vietano anche di fare il medico per tutta la durata della pena. Ma «le condanne inflitte e l' interdizione dall' esercizio della professione non sono esecutive», puntualizza Iannelli, spiegando di non voler rinunciare a lavorare: aveva già chiesto di tornare in servizio nella struttura sanitaria più importante del Mezzogiorno e, da tempo, prosegue l' attività nello studio privato ospitato in un centro diagnostico all' interno del parco Matarazzo. Il camice bianco è una seconda pelle per la sua famiglia, da generazioni: chirurgo era suo nonno Gabriele; caposcuola nell' aggiustare ossa e legamenti suo padre Eugenio, il barone rosso dell' ortopedia e della politica, e la stessa professione hanno scelto anche suo fratello gemello e i due figli, che oggi vivono lontano da Napoli. E la condanna pesa: è anche più severa, di dodici mesi, di quella richiesta dal pubblico ministero Henry John Woodcock. «Sono davvero avvilito e stupefatto per la sentenza pronunciata dal tribunale», dice Iannelli, commentando il verdetto emesso dopo quattro ore di camera di consiglio: i giudici lo hanno ritenuto colpevole dei reati di associazione per delinquere e di alcuni capi d' imputazione di concussione, assolvendolo invece da altre ipotesi di concussione. Proprio su questo punto, il medico articola la sua difesa. L' INTERVENTO Prima obiezione: «Sono stato assolto da ben dieci episodi di concussione verso i pazienti del Cardarelli perché evidentemente è stato dimostrato che i tempi di attesa loro prospettati per l' intervento chirurgico erano veritieri, ma sono stato addirittura condannato per altri Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
episodi con riferimento a pazienti ricoverati quasi negli stessi giorni, per i quali questi medesimi tempi non sono stati ritenuti ugualmente veritieri», sottolinea Iannelli nella nota affidata al suo avvocato Maurizio Lojacono. Entrando nel merito del dispositivo, l' ortopedico sostiene che ci sia anche un' altra contraddizione: «È incredibile che il tribunale abbia addirittura disposto la condanna per una presunta associazione a delinquere, che neppure era oggetto di imputazione, in quanto per questa contestazione era stata disposta l' archiviazione dallo stesso Gip che aveva emesso il decreto di giudizio immediato». Terzo rilievo: «Il tribunale mi ha assolto da tutte le contestazioni di assenteismo, per poi condannarmi per il solo episodio di quando mi trovavo regolarmente in ferie in Thailandia, malgrado la prova che io non fossi legato al Cardarelli da un contratto ad orario». Conclusione: «In questo momento posso solo affermare che è assolutamente ingiusta e non ha neppure tenuto conto dei documenti che sono stati prodotti dai miei difensori, gli avvocati Bruno Von Arx e Maurizio Lojacono». Insomma, a distanza di sette anni dall' avvio dell' inchiesta, la battaglia legale non finisce qui. «Sono sicuro», sostiene Iannelli, «che in appello non vi saranno suggestioni e i giudici sapranno valutare con rigore solo la verità dei fatti». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 27 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 12.358 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Lonardo: «Ospedale, tutto fermo e gli elicotteri portano via i pazienti» LA SANITÀ «L' Uoc di Neurochirurgia che, insolitamente, interagisce direttamente con me sulla stampa, mi chiede delle precisazioni, sì, ma quali? Non mi pare di aver offeso nessuno né tantomeno loro: non ho fatto nessuna fake news, sapevo che Parbonetti aveva lasciato l' ospedale 4 anni fa, non lo conosco personalmente, ma conosco la sua storia per fama e mi chiedo: perché, dopo quasi un anno dalle dimissioni di Catapano, ancora non viene indetto il concorso per primario della Neurochirurgia? Perché la città non può giocarsi almeno la possibilità di avere un primario a tutti gli effetti e non solo un grande numero di facenti funzione? Perché professionisti con le possibilità di concorrere a tale posto, indipendentemente da chi lo potrebbe vincere, della qual cosa non sono interessata sia chiaro, non possono partecipare a una selezione pubblica?». Così la senatrice di Forza Italia Sandra Lonardo torna sulla nota diramata alcuni giorni fa dalla direzione generale dell' azienda ospedaliera in replica al messaggio di auguri a Parbonetti, diventato primario a Vallo della Lucania e con trascorsi fino a 4 anni fa al «Rummo», e alle accuse indirizzate al direttore generale Pizzuti, il quale, interpellato, ha confermato di voler replicare in una conferenza stampa. La senatrice, dopo aver sottolineato di apprezzare il «grande lavoro che tutti i medici del San Pio svolgono, tra mille difficoltà, compresi i medici che lavorano in neurochirurgia», e di «non essersi mai permessa di entrare nella loro organizzazione», chiede che Pizzuti, quando terrà la conferenza stampa, dia spiegazioni in merito ai quesiti posti. «Con atti alla mano, presi dal sito dell' Azienda ospedaliera - scrive - si apprende che, con delibera numero 150 del 9 marzo 2018, era ancora presente il professore Giuseppe Catapano, veniva indetto un concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di 3 posti per Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
giovani medici di Neurochirurgia, presentarono istanza di partecipazione 23 neurochirurghi. Con successiva deliberazione dell' 1 marzo è stata approvata la graduatoria del concorso tenutosi a febbraio 2019, non era più presente Catapano e nessun altro primario di ruolo, e risulta che si sono presentati al concorso solo in 6. Si è chiesto Pizzuti perché? Lo stato di immobilismo nella nomina dei primari, credo sia insopportabile. Tutta Benevento ricorda che Pizzuti per nominare il primario della Pediatria dalla fine del concorso a quello della nomina impiegò 8 mesi. Tutta Benevento sta aspettando la nomina del primario di Neonatologia con un concorso terminato da mesi. In tre anni Pizzuti ha nominato due primari, con questa velocità, per nominare tutti i primari di cui si necessita, impiegherà altri 15 anni come minimo. Non ha neanche nominato, in un anno e mezzo, il direttore sanitario aziendale, nonostante l' obbligo di legge. Motivo? Sarebbe interessante che lo spiegasse alla comunità. Sembrerebbe che voglia eguagliare la sanità calabra con i pazienti del padiglione di emergenza portati a mano per le scale a causa di ascensori sempre rotti. Appare insolita la situazione del Consiglio dei Sanitari, da un anno mai convocato. Ci dica il motivo! Inoltre, cosa dice della nomina dei Comitati dei Dipartimenti con eletti da mesi, proclamati, ma non ancora insediati e con un Collegio di Direzione che da anni sembrerebbe illegittimo. L' ospedale è tutto un precariato, dai primari facenti funzione senza un bando di selezione interna al lavoro somministrato, vietato da anni dalla Regione». L' AFFONDO «Abito - continua Lonardo - a ridosso dell' ospedale e ormai assistiamo al continuo arrivo di elicotteri che vengono a prendere i nostri pazienti per portarli altrove. Fino a pochi anni fa quegli stessi elicotteri portavano pazienti al Rummo, oggi invece li portano via per essere curati altrove. Ai medici di neurochirurgia dico che continuerò a battermi affinché ci sia ridato un ospedale che sia funzionale ai bisogni delle tante persone della provincia di Benevento, che hanno gli stessi diritti dei cittadini di Salerno, Avellino, Napoli e Caserta, e di certo non sono di serie B rispetto a nessuno». IL SINDACATO Intanto, il segretario provinciale della Ugl, Alberto Lombardi, ha aderito alla petizione promossa dall' associazione «IoxBenevento» con cui si chiede al governatore De Luca di rimuovere il management della «San Pio». «I sanniti dice Lombardi - devono continuare a battersi per il diritto alla salute. Non è possibile assistere passivamente al declino dell' ospedale più importante del Sannio. E, anche noi del mondo sindacale, non dobbiamo permettere che questo accada restando in silenzio». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 5 EAV: € 876 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Monaldi, ripartono i trapianti di cuore Una delibera della Regione autorizza la ripresa dell' attività a partire dal 1 aprile minnmu mw------=irni imigimmumma. omune di Gaeta NAPOLI - All' ospedale Monaldi riprenderà presto l' attività trapiantologica pediatrica e adulta. E' quanto comunica una delibera diffusa dalla Regione Campania, che autorizza "il rinnovo con decorrenza dal 1 aprile 2019 del programma regionale trapianti cuore adulti e pediatrico dell' AO dei Colli". Una data che le famiglie dei pazienti cardiopatici stavano aspettando da circa due anni, da quando cioè i trapianti sono stati sospesi in seguito a una relazione conflittuale tra i due reparti responsabili. Si tratta della svolta che l' ospedale Monaldi aspettava, ma è solo il primo mattone messo per un muro che bisogna decisamente rico L' avvocato Spirito: "Ora aspettiamo la realizzazione della carta dei servizi" struire. "Sono contento del risultato raggiunto, che è la dimostrazione del fatto che grazie al supporto di un' associazione che supporta i cittadini a rivendicare i propri diritti, alla lunga si possono ottenere risultati concreti. Questo è un esempio valido anche per il futuro, che si possa operare anche su altri settori. Per il resto, attendiamo la realizzazione di una carta di servizi, che dovrebbe nascere dalla collaborazione di associazioni a tutela dei diritti del cittadino, e la creazione di percorsi diagnostico terapeutici regionali", afferma l' avvocato Carlo Spirito, che sin dall' inizio ha seguito la vicenda e ha supportato i cittadini interessati dalla ripresa dei trapianti al Monaldi. Un passaggio ulteriore da realizzare sarà quello della formazione di un Ecmo Team, ovvero di un gruppo di specialisti in grado di supportare i casi più critici recandosi sul posto per assistere il cardiopatico e trasferirlo presso il Monaldi. Al primo posto resta sempre l' esigenza della trasparenza circa le lista d' attesa e circa i bilanci del centro regionale trapianti. In questo senso, conclude l' avvocato Spirito, "ci aspettiamo inoltre dalla giustizia italiana che sancisca che sospendere l' atti L' avvocato Carlo Spirito vità trapiantologica per una relazione conflittuale non è stato un atto lecito". Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 29 EAV: € 4.442 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Paramedici non iscritti agli albi professionali Borrelli: «Nella Asl Na1 servono più controlli» Più controlli di Asl e ospedali sull' iscrizione all' Ordine professionale di appartenenza dei camici bianchi dipendenti di area sanitaria. A chiederli, al commissario della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, è Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale del Verdi e componente della V Commissione Sanità. «Ho appreso con stupore e incredulità - scrive Borrelli - che a seguito di una verifica effettuata dal presidente dell' Ordine delle professioni infermieristiche (Poi) alcuni dipendenti infermieri professionali, non risulterebbero ancora iscritti all' albo professionale. L' adesione è invece obbligatoria per esercitare la professione come ribadito dalla recente legge 11 gennaio del 2018 (legge Lorenzin ndr). Borrelli chiede quindi a Verdoliva l' entità dei casi riscontrati per i quali siano già in corso eventuali diffide (uno di questi è in corso ed è già stato documentato sul Mattino di ieri). Borrelli chiede anche di avviare ulteriori verifiche incrociando i dati con l' Albo e l' Ordine degli infermieri. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 37 Il Mattino (ed. Circondario Nord) EAV: € 7.227 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Per i cardiopatici un ambulatorio senza ascensore DIRITTI NEGATI Pino Neri «Tenteremo di far rimettere in funzione l' ascensore al più presto». Ieri mattina, nel grande poliambulatorio di piazza Sant' Agnese, a Pomigliano, medici e impiegati rispondevano con questa frase laconica a chi chiedeva spiegazioni su un fatto che solo apparentemente è secondario e che invece sta danneggiando la vita dei cittadini malati. Qui, in questo palazzone di tre piani, l' unico ascensore è infatti guasto da dieci giorni. «Guasto»: lo ha scritto qualche dipendente dell' asl Napoli 3 sud con un pennarello, su un foglio malamente attaccato alla porta scorrevole dell' elevatore fuori uso. Ed è la seconda volta nello spazio di quattro mesi che capita lo stesso, pesante disservizio. L' ultima volta l' ascensore è rimasto in tilt per oltre un mese e mezzo, dalla fine di settembre agli inizi di novembre. Un disservizio che penalizza i più deboli visto che quasi tutti gli ambulatori come quellicardiologico, geriatrico, ortopedico, fisiatrico, pneumologico, radiologico, materno-infantile, si trovano al primo, al secondo e al terzo piano. LA SCALATA Una scalata disagevole per molti, impossibile per tante, tantissime persone ammalate, per gli anziani, per le mamme costrette a lasciare i passeggini al piano terra e a portare i bambini in braccio mentre salgono le rampe che portano alla stanza dei vaccini. Per non parlare dei politraumatizzati, che devono recarsi al secondo piano per le radiografie. «Una situazione da terzo mondo», denuncia Ciro Lanzillo, 55 anni, di Pomigliano. Ciro è cardiopatico e claudicante per un' operazione ai piedi. Ha due stent al cuore che tengono aperte le arterie per facilitare il flusso sanguigno. «Sono stato costretto a salire a piedi racconta Lanzillo - fino al secondo piano: quattro rampe di scale per raggiungere la radiologia. Io vengo qui spesso e noto che quando le persone più sofferenti si accorgono che l' ascensore è guasto se ne vanno via, rinunciano a curarsi». Anche i sindacati interni tacciono. «Sono dieci giorni che l' ascensore è guasto spiega un infermiere del poliambulatorio che vuole mantenere l' anonimato il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
nostro direttore sanitario, Pasquale Annunziata, lo ha segnalato più volte alla direzione centrale dell' asl, a Torre del Greco, ma la situazione non è cambiata». Eppure il mondo della sanità nel territorio di Pomigliano conta non poco nell' asl Napoli 3 sud. Qui infatti sono diversi i politici locali che occupano incarichi di un certo rilievo. «A loro non importa niente di questa situazione conclude Lanzillo - sono medici che essendo impegnati politicamente dovrebbero rappresentare i problemi del popolo. Ma non fanno nulla». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
28/03/2019 Pagina 25 EAV: € 7.956 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Psichiatria chiusa, gli utenti stufi puntano l' indice contro l' Asl inerte LA SANITÀ Ornella Mincione Salute mentale ferma al palo. Indice puntato contro il dipartimento dell' Asl di Caserta che non funziona, e sulla mancanza di controlli e soluzioni. Il reparto di Psichiatria dell' ospedale di Caserta, di gestione dell' Asl, chiuso e mai riaperto; progetti speciali finanziati ma di cui poco si sa riguardo la rendicontazione delle spese; pazienti mal gestiti o ricoverati nelle strutture in convenzione, senza che siano controlli; medici che subiscono aggressioni e violenze senza alcuna tutela durante il proprio lavoro: è questo il quadro attuale del dipartimento di Salute mentale su cui la direzione generale, nonostante i solleciti dei sindacati e le denunce da parte degli utenti, sembra non prendere provvedimenti. Tra le prime voci che non rappresentano un vanto per questo dipartimento c' è senz' altro il «caso» del reparto di Psichiatria, di gestione dell' azienda sanitaria. È stato chiuso più di un anno fa e, ad oggi, è stato svolto soltanto un trasloco parziale dei letti di degenza e di alcune suppellettili: sono ancora lì atti amministrativi e computer di proprietà dell' azienda sanitaria. Finora c' è stato soltanto un ping pong di responsabilità tra direzione Asl e direzione del nosocomio, senza che però nessuno, dopo oltre un anno, abbia preso la situazione in mano per la riapertura. La seconda voce riguarda i progetti speciali del dipartimento di Salute mentale, progetti diretti a pazienti psichiatrici e che puntano alla riabilitazione. Secondo i sindacati, ci sono state diverse richieste alla direzione del dipartimento e dell' Asl casertana di visionare le spese, a seguito dei finanziamenti ricevuti ad hoc, ma ad oggi ancora non c' è stata alcuna convocazione per prendere visione dei documenti. Quelle citate sono problematiche che riguardano la sfera gestionale del sistema del dipartimento. Poi ci sono problematiche che riguardano più da vicino gli utenti della Salute mentale, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere