Media Monitoring per 13-12-2018 - Rassegna stampa del 13-12-2018 - Ruggi d'Aragona

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13-12-2018

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 13-12-2018
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   Fucito, altri tagli al personale Chirurgia e radiologia in rosso .......................................... 1
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 3
   A breve tempo dal cesareo Partorisce in modo naturale ................................................... 3
   Guerra tra i primari Carabinieri in corsia Inchiesta sul concorso ...................................... 4
Sanità Campania ............................................................................................................................... 6
   "Le Iene" mordono: «Sanità da incubo Ospedali insicuri e nomine illegittime» ............. 6
   Asl, anomalie sui costi: De Luca e la manager chiamano la Finanza ................................ 9
   Emodinamica al Moscati è record di interventi .................................................................. 10
   Lavori senza gare d' appalto, l' Anac boccia l' operato dell' Asl 1 .................................. 11
   Medici: «Il ministro ci convochi». .......................................................................................... 13
   Neonatologia e Tin, 9 selezionati al Rummo ....................................................................... 15
   Partorire in sicurezza nel pianeta delle donne ................................................................... 16
   Sanità, il ministro "Via De Luca i commissari a gennaio" ................................................. 19
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 21
   "Via il superticket entro la primavera e nuove assunzioni" ............................................. 21
   «Così l' intelligenza artificiale migliora la salute dei pazienti» ....................................... 23
   «LA MIA BATTAGLIA PER LA PICCOLA ELETTRA» ................................................................ 25
   «Per battere la Sma serve l' aiuto di tutti» ......................................................................... 27
   Farmaci, gli esperti: nuovo Prontuario per offrire il meglio ............................................ 29
   In Irlanda è battaglia per fermare il diritto di «selezionare» i figli ................................ 31
   La diagnosi precoce può salvare la vita ai fumatori .......................................................... 33
   La strada senza uscita della Ru486 ...................................................................................... 35
   Nuovi medici di base e assunzioni nella scuola .................................................................. 38
   Più presidi, medici e pagamenti alla p.a. col telefonino ................................................... 39
   Porte aperte agli «embrioni Ogm»? ...................................................................................... 41
   Salute, l' impegno della ministra «I diritti Non si privatizzano» ..................................... 43
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13/12/2018                                                                                                                   Pagina 11
                                              La Città di Salerno
                       Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

 Fucito, altri tagli al personale Chirurgia e radiologia in rosso
 Mario Rinaldi
 MERCATO SAN SEVERINO Doccia fredda
 per l'ospedale Fucito. A pochi giorni
 dall'incontro tra il sindaco Antonio
 Somma       e    il    direttore    sanitario
 dell'azienda ospedaliera Universitaria
 San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di
 Salerno, Cosimo Maiorino , che sembrava
 di buon auspicio per il potenziamento del
 presidio ospedaliero locale, è giunta la
 denuncia delle organizzazioni sindacali
 per un provvedimento emesso dalla
 dirigenza del Ruggi che andrebbe a
 compromettere le attività sanitarie con
 gravi ripercussioni sui pazienti. Le parti
 sociali hanno fatto sapere che, mediante
 un'integrazione dello scorso 7 dicembre
 alla delibera n. 664 emessa dalla
 dirigenza del Ruggi, sarebbe stato
 eseguito     un     taglio    «alle   pronte
 disponibilità      per     l'area     critica,
 comprendente i reparti di chirurgia
 d'urgenza, sala operatoria e servizio di
 radiologia ». Queste sforbiciate di personale vanno a modificare, in modo incisivo,
 l'assetto organizzativo della struttura, che rischia di perdere personale reperibile per
 gestire i reparti sopra indicati. Per i sindacati, il minor numero di soggetti impiegati
 per le pronte disponibilità non potrà più assicurare la copertura di una continuità
 operativa in questi reparti: gli stessi operatori sanitari saranno chiamati a gestire
 eventuali emergenze e urgenze anche al Pronto soccorso. Nei mesi scorsi il dirigente
 dell'area critica e della sala operatoria aveva rappresentato alla dirigenza del Ruggi
 l'esigenza di ottenere altre due unità infermieristiche per una più efficace
 assistenza. Richiesta che, a quanto pare, non sarebbe stata accolta. E pensare che
 pochi giorni prima il sindaco Somma, dopo un incontro al quale aveva partecipato
 anche il consigliere comunale con delega alla sanità, Carmine Landi , aveva ottenuto
 rassicurazioni dal direttore sanitario del Ruggi csu una migliore gestione delle
 emergenze. Nella circostanza era stato chiesto anche il blocco dei trasferimenti dei
 degenti dal pronto soccorso di Castiglione di Ravello a Mercato San Severino, che
 sarebbe avvenuto in maniera impropria, con trasporti non preannunciati, improvvisi
 e senza alcun accordo. «Ad oggi - fa sapere il consigliere Landi - nonostante le
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rassicurazioni della dirigenza del Ruggi, continuano a trasferire degenti da
Castiglione di Ravello. A parte il sindaco, la maggioranza del consiglio comunale è
assente rispetto alle problematiche sanitarie delle emergenze locali. Ho
rappresentato questo disagio alla consigliera del Movimento Cinque Stelle, Annalucia
Grimaldi, che attiverà anche altri canali per sorvegliare su questa situazione».

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13/12/2018                                                                                                                    Pagina 19

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                                                                                                                              Lettori: 29.750
                                      Argomento: Sanità Salerno e provincia

     A breve tempo dal cesareo Partorisce in modo naturale
 Mario Marrone.
 Un intervento di eccezionale complessità
 è    stato    eseguito     felicemente    e
 positivamente presso l' ospedale Luigi
 Curto di Polla. Una signora di Padula è
 diventata mamma di un bel maschietto
 sottoponendosi ad un parto naturale e
 spontaneo alla 39sima settimana di
 gestazione. Detto così sembra la
 normalità.     Nel    caso     specifico   l'
 eccezionalità dell' intervento è costituito
 dal fatto che precedentemente la
 signora era divenuta mamma dopo
 essere stata sottoposta a taglio cesareo.
 Stavolta l' equipe medica che ha operato
 ha scelto la strada indicata dalla natura,
 con qualche rischio comunque tenuto
 sotto controllo con esperienza e
 professionalità. Se tutto è andato per il
 giusto verso lo si deve al grado di
 preparazione del dottore Francesco De
 Laurentis che con il suo staff ha fatto un
 ottimo lavoro In genere dopo che la
 paziente ha subito un taglio cesareo si ricorre allo stesso metodo anche la volta
 successiva per evitare il rischio della rottura dell' utero per uno scollamento della
 cicatrice. Un evento che come ha tenuto a sottolineare il primario De Laurentis
 depone a favore della grande professionalità conseguita nel tempo dagli operatori
 del reparto di ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di Polla. "Una
 procedura complessa che richiede una grande preparazione e conoscenza della
 materia In ostetricia contano poco le parole e i numeri . Bisogna agire bene per
 tutelare la salute delle mamme e dei bambini"

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 19
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

      Guerra tra i primari Carabinieri in corsia Inchiesta sul
                             concorso
 Francesco Faenza
 Guerra tra primari, ieri mattina i
 carabinieri sono tornati nell'ospedale di
 Eboli. I militari si sono fermati in
 direzione sanitaria e hanno chiesto i
 documenti sulla nomina a primario di
 Grazia Russo . La responsabile del
 reparto di malattie infettive lavora a
 Eboli dal gennaio scorso. L'operazione è
 stata condotta dal maresciallo Vincenzo
 Di Palma , l'indagine è coordinata dalla
 Procura della Repubblica di Salerno. Il
 pm titolare del procedimento penale è
 Elena Guarino . Grazia Russo ha vinto il
 concorso nel 2017. La dottoressa era in
 servizio all'ospedale di Vallo della
 Lucania. A Eboli ha raccolto le redini del
 reparto dal dottore Giuseppe Bamonte .
 A chiedere chiarimenti sui concorsi è
 stato l'avvocato Nicola Maria Melchionda
 per conto del dottore Bamonte. Il legale
 si è rivolto all'autorità giudiziaria. Dal
 bando di gara del concorso alla
 graduatoria successiva: il lavoro degli investigatori è piuttosto articolato.
 L'attenzione del pm Guarino è puntata soprattutto sulla graduatoria finale. I conti
 non tornerebbero. I carabinieri dovranno verificare le singole prove, i giudizi, il
 punteggio assegnato dal bando e il punteggio finale che risulta nella graduatoria. C'è
 poi un altro elemento che ha incuriosito gli investigatori. La dottoressa Russo aveva
 partecipato al concorso per un'altra sede, non per l'ospedale di Eboli. Il dottore
 Bamonte ha chiesto che si faccia luce anche su questo dettaglio. La denuncia sui
 concorsi è solo l'ultimo atto di alcuni episodi strani avvenuti all'ospedale S. Maria
 Addolorata. Ai carabinieri era giunta un'altra denuncia. Prima della sostituzione del
 primario Bamonte, dalle pareti del reparto vennero strappate tutte le scritte murali
 con il nome del dirigente in carica. Un sindacato autonomo, poi, chiese alla direzione
 sanitaria e generale dell'Asl di fare luce su un episodio accaduto nel reparto di
 malattie infettive nell'aprile del 2017. Un bambino di sei anni arrivò in corsia
 accompagnato dai genitori. Il piccolo accusava vomito, nausea e mal di testa. Alle

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otto di mattina, però, in reparto non c'erano medici presenti. Il sanitario di turno non
si era presentato. Il primario Bamonte, in ferie, si precipitò in tutta fretta in ospedale
per evitare che il bambino restasse senza assistenza sanitaria. Insieme al reparto di
malattie infettive, la dottoressa Russo è titolare anche dell'unità di onco- dermato-
venereologia e di medicina di migranti. Il servizio istituito all'ospedale di Eboli negli
anni scorsi si avvale di due camere a pressione. Il reparto destinato alla chiusura, è
rimasto aperto grazie a questo servizio innovativo.

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 4

                                          Argomento: Sanità Campania

    "Le Iene" mordono: «Sanità da incubo Ospedali insicuri e
                     nomine illegittime»
 MARIO PEPE E ANTONIO SABBATINO
 NAPOLI. "Le Iene" denunciano in un'
 inchiesta      televisiva    quella     che
 definiscono "la sanità da incubo" a
 Napoli. E il governatore Vincenzo De
 Luca parla di «squadrismo mediatico». Si
 accende lo scontro. E tutto parte dalla
 seconda parte del reportage di Gaetano
 Pecoraro sull' Asl Napoli 1. Che si apre
 ricordando la puntata precedente. Si
 parte ricordando l' intervista a Giorgio,
 della vigilanza dell' Asl Napoli 1 che, a
 domanda sulle ispezioni, replica che
 «quando ci ho provato mi hanno fatto
 chiaramente capire che doveva farmi i
 fatti miei». E poi ricorsa che «gli ospedali
 Loreto Mare, Pellegrini, Incurabili, San
 Giovanni Bosco e San Paolo andrebbero
 chiusi immediatamente» perché non in
 regola con la normati va antincendio.
 Come risulta dai vigili del fuoco di
 Napoli, sentiti dall' inviato delle Iene,
 «solo il Loreto Mare è in regola, per gli
 altri ospedali non ci sono le condizioni
 per essere in esercizio». E Giorgio
 ricorda che «le strutture non sono accreditate». Poi l' inchiesta si focalizza sulle
 nomine dei dirigenti e uno di quelli assunti per concorso, con il viso coperto, spiega
 che «tutti sono assunti a cazzo di cane, sono dei nominati che hanno utilizzato delle
 scappatoie, dei sotterfugi per essere assunti. Una spada sulla spalle e t' aggia fatt'
 cavaliere. Su dieci distretti, solo tre hanno il contratto mentre gli altri sette non lo
 hanno. Giuridicamente tutti gli atti firmati da questi signori sono illeciti». E sempre
 Giorgio fa notare che «se il direttore è stato nominato per un fatto clientelare, non
 può mettersi contro a chi a suo tempo l' ha nominato, se va contro quella persona
 viene immediatamente rimosso». LA QUESTIONE DEGLI INCARICHI. E sugli incarichi,
 Le Iene fanno parlare il direttore amministrativo del Policlinico di Milano che non sa
 da dove vengono i documenti sottopostigli da Pecoraro ma conferma che gli incarichi
 non sono regolari. Poi l' inviato della trasmissione fa ascoltare il messaggio che

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sarebbe attribuito a Giuseppe Guadagno, direttore del Distretto sanitario 33. «Invito
alla massima vigilanza perché le Iene ieri pomeriggio sono entrate al Chiatamone.
Ho allertato tutte le possibilità forme di controllo però questi nonostante il controllo
potrebbero presentarsi di fronte a voi. Vi invito a non aprire bocca, non è le Iene che
manda il cittadino. Sono le Iene che un gruppo politico regionale ha scatenato contro
l'Asl Napoli 1 centro. Nello spirito aziendalistico di chi comunque ci dà da mangiare
comportatevi di conseguenza perché poi diventa difficile uscirne in maniera
dignitosa ». Intercettato per strada da Pecoraro, Guadagno esordisce con un
«abbiamo un regolamento dove non possiamo rilasciare dichiarazioni. Questo è un
fatto del quale non posso rispondere, chi le ha detto che è la mia voce. Nessuno è
autorizzato». E a domanda su come abbia ricevuto l'incarico, Guadagno replica:
«Non credo che lo debba dire a lei, vada a vedere gli atti di conferimento degli
incarichi». E a Pecoraro che gli obietta come non risultasse contrattualizzato, il
direttore ribatte: «Esiste il conferimento provvisorio ». L'inviato de Le Iene si sposta
poi al distretto 24, chiedendo di parlare con la direttrice Paola Sardelli che taglia
corto: «Non sono autorizzata a parlare» e si chiude in bagno chiedendo di chiamare
la polizia. Pecoraro ci prova con il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Mario
Forlenza, e dopo alcuni tentativi riesce a parlarci. «Voi diffamate la sanità. Siccome
volete fare polemica, lasciamo stare». E di fronte alle emergenze delle strutture
fattegli presente, risponde: «Qualche problema strutturale ci può essere. In
Campania abbiamo una sanità di altissimo livello. Il caso della tubercolosi? È un
problema che accerterà la magistratura». Dopo aver ricostruito i punti salienti della
puntata precedente e aggiunto la questione delle nomine, Pecoraro si reca dal
ministro della Salute, Giulia Grillo. «Il giorno dopo il tuo servizio là doveva piombare
tutta la Procura a sequestrare qualunque cosa. Provo sconforto e imbarazzo. Sono
sconvolta sulla parte delle norme antincendio e l'assenza di pulizia. Tutto questo
succede perché la Regione che doveva controllare non lo ha fatto. Non è possibile
che ci siano dirigenti non contrattualizzati. Entro gennaio interverremo con uno o più
commissari, in base alla gravità della situazione. Chiederemo risposte e faremo
esposto per verificare se ci sono omissioni». LA REPLICA DI DE LUCA. Dal canto
proprio, De Luca ritrova la parola, a margine di un'iniziativa a Scampia, e
contrattacca parlando di «campagna di squadrismo mediatico, organizzato a puntate
con l'unico obiettivo di presentare un quadro della sanità campana che desse
pretesto a qualcuno per metterci su le mani sulla sanità campana. Mi pare talmente
scoperta quest'operazione mediatica che non vale la pena nemmeno di
commentare». Sullo stato delle strutture, lo sceriffo replica: «Sì, ci sono fatiscenze di
40 anni ed io sono da 15 mesi per eliminarle, perché al San Giovanni Bosco non si fa
una manutenzione esattamente da 40 anni cioè dal 1978 e lì ci sono i pilastri
spicconati con l'intonaco. Il ministero della Salute dovrebbe fare una cosa utile per
Napoli invece che fare chiacchiere e dire palle: approvare il piano per l'edilizia
ospedaliera per un miliardo e 80 milioni di euro che è stato inviato al Ministero il 24
aprile 2018, 7 mesi fa. Per il resto, la sanità di Napoli, per il 90 per cento è di valore
internazionale. Perché nei servizi non si parla mai del Cardarelli, del Santobono, del
Pascale, del Monaldi, del Cto, del Ruggi di Salerno, delle prestazioni di eccellenza
che vengono erogate in queste strutture di valore mondiale? Perché si fa un

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gemellaggio con il Niguarda di Milano, arrivano i rappresentanti della migliore sanità
d'Italia a tutt'oggi, ci fanno i complimenti e noi diamo la risorsa alle formiche?». De
Luca parla di «aggressione politica, lo guardiamo con serenità. L'interlocuzione con
Grillo è stata serena. Siamo persino disponibili a fare un dibattito pubblico sulla
sanità campana purché in diretta televisiva. Io sono rimasto molto consolato quando
ho appreso che sempre in un servizio delle Iene in cui si è intervistato in un clima
sobrio, soft, accogliente il ministro della Salute mentre io non ho mai avuto una
richiesta di intervista accogliente e garbata». Infine: «Le aggressioni in strada non
sono giornalismo, ma provocazione e violenza privata che fanno parte della
campagna mediatica. Quando qualcuno mi chiederà di fare un'intervista garbata,
educata, nella mia stanza, io sono a disposizione purché siano in diretta. Perché una
delle tecniche per prendere in giro la gente è quella di farti parlare per mezz'ora per
poi mandare in onda dieci secondi che non significano niente. Ora, basta, ci hanno
rotto le scatole. La sfida in tv io la lancio a tutti. Io l'ho lanciata 3 anni fa al
professore Giggino Di Maio e sto ancora aspettando. Se il ministro della Salute vuole
avere un dibattito sulla sanità campana io sono assolutamente pronto, ma in diretta
tv e non registrati perché - conclude ironicamente con un sorriso rivolgendosi ai
giornalisti - ho imparato oramai a conoscere la vostra malvivenza».

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 34
                           Il Mattino (ed. Circondario Sud)
                                                                                                                          EAV: € 5.376
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

   Asl, anomalie sui costi: De Luca e la manager chiamano la
                             Finanza

 Asl Na3Sud, anomalie nell' acquisto e nei
 costi di manutenzione di Tac, ecografi e
 apparecchiature chirurgiche, materiali
 per la riabilitazione: il presidente della
 Regione Vincenzo De Luca ha chiesto
 alla guardia di finanza di aprire un'
 indagine.     L'    intero  ambito    delle
 apparecchiature elettromedicali finisce
 nel mirino del governatore dopo una
 riunione a palazzo Santa Lucia con la
 manager dell' Asl, che gestisce otto
 ospedali da Nola fino a Sorrento,
 Antonietta Costantini. Quest' ultima, nell'
 ambito delle sue competenze ha istituito
 una commissione di indagine interna all'
 azienda sanitaria per la verifica della
 legittimità e correttezza delle procedure
 di acquisizione di apparecchiature
 elettromedicali. Il presidente della giunta
 regionale della Campania invece, nell'
 ambito del protocollo di intesa per il
 controllo      della     spesa    sanitaria
 sottoscritto a luglio dello scorso anno
 con la Finanza, «ha richiesto l'
 attivazione della verifica - si legge in una nota - delle procedure di acquisizione di
 apparecchiature elettromedicali e materiali d' uso presso l' Asl Napoli 3». Un' azione
 comune quella di De Luca e della Costantini che mira a fare luce su anomalie che il
 commissario straordinario alla sanità campana e la manager hanno ravvisato. Un
 primo passo che mette nuovamente l' Asl Na3Sud sotto i riflettori, l' ultima maxi
 inchiesta risale solo a marzo di quest' anno e era partita dalla Toscana. In manette
 era finito Sebastiano Donnarumma, dirigente responsabile del «Servizio Tecnico
 Area Sud». Per lui l' accusa era di favorire ditte vicine ai casalesi per l' assegnazione
 di appalti all' interno degli ospedali locali. Lavori assegnati, pagati ma difatto mai
 eseguiti. f. d' a. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 28

                                                                                                                          EAV: € 4.818
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

             Emodinamica al Moscati è record di interventi

 AVERSA / 1 Il Moscati e la sanità
 casertana non sono solo negatività. Il
 Laboratorio di Emodinamica del Presidio
 San Giuseppe Moscati di Aversa, diretto
 dal dottor Luciano Fattore, costituisce
 una realtà molto importante per l' area
 Nord della Regione Campania e
 ovviamente       per     la   Asl    Caserta,
 rappresentando uno dei tre centri Hub
 attivi per la rete pubblica dell' Infarto
 Miocardico      Acuto.      Attualmente      l'
 Emodinamica aversana esegue esami
 diagnostici e interventistici coronarici
 senza sosta, 7 giorni su 7, oltre che
 esami diagnostici e interventistici relativi
 agli assi arteriosi periferici. Nel solo anno
 2017, secondo i dati ufficiali di attività
 della Società Italiana di Cardiologia
 Interventistica,     nel    Laboratorio     di
 Emodinamica del Moscati sono stati
 effettuati circa 900 esami coronarografici
 e 525 interventi di angioplastica
 coronarica di cui 141 angioplastiche
 primarie, cioè interventi effettuati
 durante infarto miocardico acuto, una delle più temibili emergenze cardiologiche. I
 numeri sono in aumento e quello di Aversa risulta essere uno dei laboratori di
 Emodinamica pubblici tecnologicamente più avanzati della regione essendo dotato
 di apparecchiature per l' ecografia intracoronarica, l' OCT (sorta di TAC
 intracoronarica), il Laser per il trattamento di lesioni vascolari complesse e un
 sistema per la valutazione funzionale delle stenosi coronariche. È possibile non solo
 grazie al lavoro dei quattro cardiologi emodinamisti e del personale infermieristico
 del Laboratorio, ma anche grazie allo sforzo congiunto di tutto il personale medico e
 paramedico dell' Unità Operativa UTIC-Cardiologia. ni.co. © RIPRODUZIONE
 RISERVATA.

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 39

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

   Lavori senza gare d' appalto, l' Anac boccia l' operato dell'
                              Asl 1

 Lavori affidati a trattativa diretta,
 convocazioni ad horas di squadrette di
 operai, anche se in mancanza del criterio
 dell' urgenza, quindi dell' emergenza per
 la pubblica incolumità. E ancora: non
 sono state rispettate le regole della
 circolarità delle convocazioni, quelle
 imposte dal principio del buon senso
 («come un buon padre di famiglia»).
 Sono questi i punti sottolineati all'
 interno di un deliberato dell' Anac, l'
 autorità anticorruzione guidato dal
 presidente     Raffaele      Cantone,     nei
 confronti dell' Asl Napoli uno. Un affondo
 che viene indirizzato ovviamente alla
 principale azienda sanitaria del territorio
 cittadino, ma anche alla Corte dei conti e
 alla stessa Procura di Napoli. Qual è il
 punto? Ci sono diversi lavori che sono
 stati assegnati senza convocare gare d'
 appalto, utilizzando una serie di
 escamotage         amministrativi       che
 incassano ora pesanti rilievi da parte
 dell'    autorità    anticorruzione.     Ma
 proviamo a ricostruire il ragionamento fatto dalla massima autorità in materia di
 appalti. Si legge nella delibera dell' Anac: ci sono imprese che, pur non essendo in
 possesso dell' attestato di qualificazione per l' esecuzione di lavori pubblici, c' è un'
 impresa che risulta ugualmente affidataria di tre interventi al di sopra della soglia
 consentita (150mila euro). Per una ditta che ha operato in uno dei presidi ospedalieri
 napoletani - si legge nell' informativa - risultano assegnati sette appalti per oltre un
 milione di euro, in assenza di ulteriori elementi giustificativi, nelle relative procedure
 di affidamento; non sembrano essere stati rispettati i principi di libera concorrenza,
 parità di trattamento e rotazione». Ma entriamo nel merito, andiamo al Pellegrini:
 sotto i riflettori dell' Anac finiscono i lavori di impermeabilizzazione del terrazzo di
 copertura e ripristino di alcune stanze; stesso intervento al presidio D' Aosta; mentre
 al polo ospedaliero Bianchi di Calata Capodichino, si ragiona sulla somma urgenza

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del ripristino di un muro perimetrale; riflettori sul complesso ospedaliero degli
Incurabili e altri interventi di questa natura in altri ospedali. Poi spicca il caso
Capilupi, siamo nel 2015, quando viene ordinato di eseguire ad horas lavori di
rifacimento del cornicione pericolante alla sommità della faciata dell' ospedale
Capilupi; stesso intervento di urgenza per le facciate dell' ospedale. Cosa viene
sottolineato dall' Anac? «Nella maggioranza dei casi, le situazioni considerate d'
emergenza non appaiono derivare da eventi imprevedibili o calamitosi, ma
sembrano piuttosto originate da mancanza di manutenzione ovvero di carente
programmazione nelle attività necessarie a preservare i beni in buono stato di
conservazione, l' assenza delle quali ha ingenerato situazioni di rilevante degrado
che appaiono esistenti da tempo e certamente note». Sotto i riflettori alcune
ordinanze del comune isolano, nel tentativo di comprendere le valutazioni adottate
nelle procedure amministrative. l.d.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 5

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

                          Medici: «Il ministro ci convochi».

 NAPOLI. «Il mistero Grillo invece di
 indignarsi per lo stato pietoso in cui
 versa la sanità campana convocasse il
 sindacato come richiesto da tempo. Non
 è accettabile che da una parte ci si
 indigna e dall' altra nella legge di
 bilancio si profila un tetto di spesa
 differenziato per regione togliendo
 risorse al Sud e alle regioni in piano di
 rientro che hanno già pagato un prezzo
 altissimo in termini di qualità di
 assistenza e mancato reclutamento di
 figure professionali indispensabili». A
 dirlo il segretario campano della Cisl-Fp,
 Lorenzo Medici, dopo le polemiche
 scaturite dall' inchiesta de "Le Iene" sullo
 stato della sanità campana. «La spinta
 leghista sta allargando le diseguaglianze
 tra le regioni del Nord e quelle del Sud
 smantellando la sanità pubblica. Non
 vorremmo che gli stessi direttori generali
 diventassero ostaggio politico a fini
 elettorali     tra     chi     invoca      il
 commissariamento e chi il rientro in
 regime ordinario. La Cisl Fp assumerà tutte le iniziative necessarie per superare i
 vincoli finanziari che impediscono il rilancio della sanità in Campania è un doveroso
 adeguamento degli organici. Il ministro sappia che la cercheremo sempre con più
 insistenza per scongiurare l' ennesima beffa ai cittadini e agli operatori della
 Campania». Contro il governatore Vincenzo De Luca si scagliano i consiglieri
 regionali di Forza Italia. «De Luca ha puntato tutto sulla sanità ma sarà proprio la
 sanità a travolgerlo politicamente. Ha un bel agitarsi a dipingere una sanità virtuale
 che non esiste ma i fatti parlano chiaro e le esperienze dei cittadini, come ci
 racconta la cronaca, sono terribili. Al di là degli scandali che ci sono sempre stati un
 po' dappertutto quelle due o tre cose che avrebbe dovuto e potuto fare non le ha
 fatte, anzi ne dà una narrazione assolutamente distorta e distante dalla realtà - dice
 Maria Grazia Di Scala -. I manager avrebbero dovuto rafforzare i servizi ospedalieri
 nelle zone carenti o disagiate a partire dalle isole, sburocratizzare la sanità
 implementando i servizi informatici, potenziare i servizi territoriali, assumere più
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medici e meno primari e, infine, dar conto, come avrebbe dovuto per legge,
dell'operato dei manager». E Flora Beneduce incalza: «Barelle in corsia, interminabili
liste d'attesa, carenza di personale, condizioni igienicosanitarie indecenti e interi
ospedali fantasma. In Campania purtroppo non si salva nulla. Tant'è che continua la
migrazione sanitaria mentre la presunta riorganizzazione invece di efficientare il
sistema consente alle direzioni generali delle Asl e degli ospedali di duplicare le
funzioni e di conferire incarichi che incidono pesantemente sui bilanci violando le
prescrizioni imposte dal piano di rientro. Fortunatamente siamo quasi a fine
legislatura, il tempo a disposizione per dare delle risposte serie è veramente poco,
poi cambieremo tutto». E gettare acqua sul fuoco è anche Valeria Ciarambino (M5S):
«Le Iene denunciano che in Campania De Luca distribuisce incarichi dirigenziali
illegittimi, con logiche clientelari e valutando esclusivamente appartenenza politica
e fedeltà al governatore-padrone, e in tutta risposta la Asl Napoli 1 si affretta a
mettere le carte a posto, ma commettendo nei fatti una nuova violazione di legge. A
distanza di poche ore dal primo servizio- inchiesta sono state infatti emanate tre
delibere con le quali si conferiscono incarichi a 120 dirigenti di struttura semplice e
struttura complessa, con procedure che violano palesemente la legge,
regolarizzando dirigenti in servizio anche da anni ma che occupavano le rispettive
posizioni senza alcun requisito né aver preso mai parte ad alcuna selezione
pubblica, alcuni addirittura senza contratto». E sulla vicenda, l'esponente
pentastellata annuncia un esposto che «che abbiamo inoltrato sia alla Procura della
Repubblica che alla Corte dei Conti, mentre nei prossimi giorni faremo recapitare ad
Asl e ospedali una formale richiesta per avere contezza di quante posizioni sono
occupate abusivamente senza passare attraverso procedure concorsuali».

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 25
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 2.921
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

              Neonatologia e Tin, 9 selezionati al Rummo

 Sono 9 i candidati ammessi alla
 selezione pubblica per titoli e colloquio
 per     il   conferimento     di     incarico
 quinquennale di direttore di struttura
 complessa di Neonatologia e Tin, indetta
 dall' ospedale Rummo. Si tratta di
 Francesco Cocca, Gaetano Di Manso,
 Lidia     Grappone,    Claudio     Iervolino,
 Concetta      Pallante,    Nicola      Pozzi,
 Alessandro Scoppa, Nicola Todisco e
 Liliana Valentino che parteciperanno alla
 selezione pubblica per l' attribuzione
 dell' incarico di direttore dell' unità
 complessa di Neonatologia e Terapia
 Intensiva     Neonatale.    Nominata       la
 commissione esaminatrice. Intanto, è
 stato predisposto l' acquisto di due
 monitor multiparametrici da destinare a
 Pneumologia. Nell' ultimo anno si sta
 procedendo a rifornire tutti i reparti dei
 monitor, indispensabili per il rilevamento
 costante dei parametri vitali dei pazienti.
 l.d.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 14

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

             Partorire in sicurezza nel pianeta delle donne

 LA BUONA SANITÀ Giuliana Covella
 Novecento       prestazioni    di   diagnosi
 prenatale non invasiva; 350 di diagnosi
 prenatale      invasiva;    3.000    accessi
 ambulatoriali di gravidanza a rischio;
 7.000      prestazioni     di     gravidanza
 fisiologica,       6000     prestazioni    di
 cardiotocografia. Dati relativi all' anno in
 corso, che parlano chiaro su quella che,
 a giusta ragione, è considerata un'
 eccellenza tra le strutture sanitarie
 pubbliche della Campania. Un luogo in
 cui le future mamme sono accolte e
 seguite per tutto il percorso nascita, con
 la massima attenzione a tutti gli aspetti
 clinici e psicologici della gravidanza. Un
 vero e proprio modello virtuoso
 rappresentato dalla clinica ostetrico-
 ginecologica dell' Azienda Ospedaliera
 Universitaria Federico II di Napoli, che
 richiama ogni anno migliaia di donne da
 tutto il territorio regionale e non solo. LE
 NOVITÀ Il miglioramento delle numerose
 attività dell' area ostretrico-ginecologica
 dell' Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli è frutto del lavoro
 sinergico dell' equipe medica con i vertici aziendali - il direttore generale Vincenzo
 Viggiani, il direttore sanitario Gaetano D' Onofrio e il direttore amministrativo Natale
 Lo Castro - che stanno accelerando il processo di rinnovamento di tutto il Policlinico
 Federico II. La ristrutturazione del Pronto Soccorso Ostetrico, la nascita degli spazi
 per la breve osservazione (OBI), i codici di triage sono solo alcune delle grandi
 innovazioni realizzate che si affiancano alla riorganizzazione delle attività
 ambulatoriali in termini di appropriatezza e delle competenze ultra specialistiche,
 con un Day Hospital centralizzato, le sale operatorie all' avanguardia, reparti di
 degenza con personale altamente competente per l' attività di sorveglianza di
 pazienti ad altissimo rischio sia ostetrico che ginecologico. Un percorso che sarà
 ancora più evidente con la completa ristrutturazione delle sale travaglio/parto (di cui
 è già in atto il progetto). Tutto questo è riscontrabile nel generale riassetto messo in
 atto da Giuseppe De Placido, direttore del Dipartimento Materno Infantile in stretta
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collaborazione con Fulvio Zullo, responsabile dell' oncologia ginecologica, Giuseppe
Bifulco, responsabile della Fisiopatologia ostetrico-ginecologica e Mariavittoria Locci,
coordinatrice del Percorso Nascita. LE COMPETENZE SPECIALISTICHE «Era da molti
anni che non avveniva la ristrutturazione di questi spazi e grazie all' impegno del
direttore generale Vincenzo Viggiani - spiega De Placido - circa un mese fa ci sono
stati consegnati i locali del nuovissimo pronto soccorso, traguardo importante che ci
posiziona tra i migliori centri ostetrico-ginecologici di tutto il territorio nazionale». Il
percorso passa attraverso una sala di accettazione/triage, che smista la paziente a
seconda del codice colore. «Abbiamo una nuova sala per la cardiotocografia
direttamente collegata all' unico servizio regionale di Telemedicina, attraverso cui è
possibile effettuare il monitoraggio del benessere fetale con metodica
computerizzata, servizio collegato a numerose strutture ospedaliere e consultoriali
dislocate su tutto il territorio regionale; una sala OBI con la possibilità di osservare
contemporaneamente quattro pazienti per 24/48 ore, finalizzata alla riduzione di una
serie di ricoveri inappropriati, oltre a sale dedicate al personale medico, ostetrico e
specialisti in formazione». Essendo un polo di II livello, nel pronto soccorso giungono
la maggior parte delle patologie ginecologiche ed ostetriche della Campania e delle
regioni limitrofe, tra cui moltissimi casi di pazienti con gravidanze ad altissimo
rischio oltre a patologie oncologiche. La partoanalgesia, le posizioni libere in
travaglio e la presenza di un familiare vicino alla paziente sono oggi imprescindibili
metodiche che il DAI Materno-Infantile ha fatto sue nella realizzazione del concetto -
tanto caro all' Oms - di umanizzazione del parto. Questi nuovi atteggiamenti e
percorsi hanno determinato un tangibile e oggettivo miglioramento del «rate»
ostetrico. Per supportare le mamme sono, inoltre, già da anni organizzati corsi di
accompagnamento alla nascita per le gestanti: la struttura propone, infatti, incontri
settimanali con le donne in gravidanza e i loro partners, nel corso dei quali i futuri
genitori possono confrontarsi con ostetriche, ginecologi e pediatri e condividere
esperienze, timori e quesiti. I RISULTATI E I DATI L' introduzione di protocolli e
percorsi diagnostico-terapeutici, secondo le più moderne linee guida, e l'
organizzazione interna di alta specializzazione a seconda del servizio di assistenza,
hanno consentito la riduzione della morbilità materna del 70% e la mortalità
materna del 100%. Più che esaustivi i dati: un solo caso di morte nel 2017, nessuno
nel 2018. «Nel 2018 abbiamo registrato circa 2.700 parti; ulteriore traguardo
raggiunto è la riduzione tra il 20-22% dei cesarei primari corretti per patologie,
quindi sovrapponibile alla media nazionale», rimarca De Placido. La riduzione dei
tagli cesarei si è ottenuta anche promuovendo il parto vaginale in donne con
gravidanza a basso rischio, che hanno già avuto un taglio cesareo (VBAC, Vaginal
Birth AfterCesarean). Così come è da sottolineare la riduzione del ricorso all'
episiotomia dal 30,4% al 15,7%, risultati possibili grazie ad audit settimanali che
hanno coinvolto tutti i medici, il personale ostetrico, gli specializzandi, nonché all'
aggiornamento dei PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali) che vanno
dalle pre-induzioni al travaglio alla gestione delle più rischiose patologie ostetriche.
È di grande rilevanza assistenziale e sociale che il 70% di tutta l' ostetricia che
afferisce al polo federiciano è rappresentato da gravidanze a rischio oltre a numerosi
casi di placentazioni anomale (placente previe con vari gradi di accretismo).

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AMBULATORI E CHIRURGIA Il Dipartimento è attivo nella tutela e nella promozione
della salute della donna a 360 gradi, dice il prof. Fulvio Zullo. «Infatti è la struttura
pubblica regionale che effettua il maggior numero di prestazioni di diagnosi e cura di
lesioni pre-neoplastiche e neoplastiche della sfera genitale femminile attraverso gli
ambulatori di colposcopia, isteroscopia, ecografia ginecologica di III livello e tecniche
diagnostiche ad alta specializzazione che vengono praticate da specialisti con
esperienza riconosciuta a livello nazionale ed internazionale». 300 sono i cancri
operati nel 2018, il 40% in più rispetto al 2017 ed il 65% in più rispetto al 2016. L'
attività assistenziale va di pari passo con quella scientifica. «Nel mese di novembre -
aggiunge Zollo - è stato riconosciuto alla ginecologia federiciana il premio per il
miglior contributo scientifico in isteroscopia nel corso del 47mo Global Congress di
Ginecologia Laparoscopica che si è tenuto a Las Vegas». Il Dipartimento è, inoltre
Centro di Riferimento Regionale per le Malattie Infettive e Aids in ostetricia e
ginecologia e Centro di Riferimento Regionale per l' Infertilità e la Sterilità di Coppia.
A quest' ultimo, che eroga tecniche di riproduzione assistita di I, II e III livello,
afferiscono 1000 coppie all' anno di cui il 60% di pazienti con età compresa tra i 35
anni e 44 anni con una prognosi riproduttiva molto bassa. Nonostante ciò i tassi di
gravidanza risultano essere in linea agli standard nazionali e internazionali.
ONCOFERTILITÀ In questo contesto si inserisce il centro di oncofertilità dedicato alla
preservazione della fertilità in pazienti affetti da patologia neoplastica, mediante l'
utilizzo delle più moderne metodiche di crioconservazione di gameti maschili,
femminili e tessuto ovarico. Il centro rappresenta l' unico in Italia ad aver istituito
una rete regionale secondo il principio «hub and spoke», atta a garantire una
recettività mediante piattaforma on-line ed é in stretta collaborazione con l' Istituto
Superiore di Sanità ed il Centro Nazionale Trapianti. Attraverso questo articolato
sistema informatizzato, il centro federiciano è collegato con tutti i centri oncologici
di tutto il territorio regionale, i quali hanno la possibilità in tempi brevissimi di
prenotare consulenze, discutere di casi clinici e prendere decisioni rapide ai fini della
tutela della salute dei pazienti con un servizio H24. Il centro si avvale di un team
multidisciplinare costituito da: ginecologo, oncologo, ematologo, chirurgo generale,
biologo, urologo/andrologo/endocrinologo, psicologo, genetista. Il «tailor made» oggi
utilizzato anche in campo oncologico per la preservazione della fertilità prevede
protocolli ben standardizzati e personalizzati tenendo presente l' età, la riserva
ovarica ed il grado di gonadotossicita dei farmaci oncologici ai quali la paziente deve
sottoporsi. Il ripristino della fertilità nelle pazienti oncologiche è subordinato anche
ad un recupero di una sana sessualità. Presso il Centro federiciano è attivo, da circa
2 anni, anche un ambulatorio dedicato al trattamento dell' atrofia uro-genitale in
pazienti in menopausa fisiologica ed oncologica. È una delle poche strutture
pubbliche in Italia che dispone del Laser CO2 frazionato - Monnalisa Touch dotato di
una sonda specifica per il fotoringiovanimento vaginale (Reshaping). Una tecnica
che migliora i sintomi correlati all' atrofia vulvo-vaginale come: secchezza, prurito,
dispareunia e disturbi urinari di cui sono affette sopratutto le pazienti oncologiche
sottoposte a trattamenti di chemio e radio terapia. Presso il centro sono stati
effettuati circa 1200 trattamenti laser di cui 900 in pazienti oncoloche e 300 in
menopausa fisiologica. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 9

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                                                                                                                          Lettori: 704.603
                                          Argomento: Sanità Campania

     Sanità, il ministro "Via De Luca i commissari a gennaio"
 GIUSEPPE DEL BELLO OTTAVIO LUCARELLI
 La Regione Entro gennaio Vincenzo De
 Luca dovrà dire addio alla sanità
 regionale. A sostituirlo arriveranno uno o
 più commissari spediti dal governo. Ad
 affermarlo, per dare attuazione alla
 recente     legge     che   vieta    a   un
 governatore di svolgere anche il ruolo di
 commissario, è la ministra della Salute
 Giulia Grillo che, commentando l'
 inchiesta Tv delle "Iene" sulla sanità
 campana, ha definito il filmato «un
 pugno nello stomaco». Un video-
 denuncia sulla nomina di dirigenti che
 non avrebbero i requisiti. A far esplodere
 la polemica è stato anche l' audio
 inoltrato a un ampio gruppo di
 dipendenti della Asl Napoli uno e
 registrato dal direttore del distretto
 sanitario 33. Il messaggio invita a "
 tenere la bocca chiusa" rammentando
 che « l' Asl a fine mese ci dà da
 mangiare». Un messaggio mirato a
 impedire il dialogo con i media che, in realtà, ricalca una legge dello Stato in cui si
 obbligano i dipendenti pubblici a non esprimere alcuna opinione potenzialmente
 lesiva dell' immagine della propria azienda. «Doveva piombare tutta la Procura -
 sbotta la ministra Grillo riferendosi alle irregolarità denunciate - e sequestrare
 qualunque cosa. Provo sconforto e vergogna ». E il presidente Vincenzo De Luca?
 Intervenendo in serata nella palestra di Gianni Maddaloni a Scampia, finanziata dalla
 Regione con 150 mila euro per garantire sport gratuito il prossimo anno a 1400
 giovani atleti dell' area nord, il governatore ha parlato di «Squadrismo mediatico per
 mettere le mani sulla sanità campana ». E ha aggiunto: «Il ministero, piuttosto,
 approvi il piano di edilizia sanitaria che abbiamo presentato da mesi. Noi abbiamo
 eccellenze e si rincorrono le formiche? È un' aggressione politica». « Entro gennaio
 manderemo uno o più commissari per la sanità al posto di De Luca» annuncia la
 ministra. E il presidente De Luca replica secco: «Ma di cosa parla? La Campania ha le
 carte in regola per uscire dal commissariamento. La procedura è avviata. Non ci
 sono le condizioni per prolungare una vicenda ormai chiusa. Da tre anni i bilanci
 sono in ordine ». Giulia Grillo si era soffermata anche sulla vicenda di dirigenti
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nominati nella Asl Napoli uno senza averne i titoli ipotizzando il ricorso alla
magistratura attraverso un « esposto nel caso di omissioni importanti » . E
incalzando: « Se ci fosse stato un nostro commissario queste cose le avremmo
sapute prima». A Santa Lucia si profila nel frattempo un dietrofront sull' Ospedale
del Mare. Il polo materno infantile resterà dov' è. Già lunedì prossimo l' inversione di
rotta dovrebbe essere inserita nelle correzioni del Piano ospedaliero che sarà inviato
a Roma. Ieri sera a Scampia, intanto, De Luca ha incassato il sostegno di molti atleti
e del presidente della Municipalità, Apostolos Paipais: « Sono importanti i segnali
che la Regione sta dando alle periferie oltre all' ascolto delle istanze che la
Municipalità porta avanti da due anni: campo rom abusivo, metropolitana di
Scampia, Università, videosorveglianza. Anche il governo deve dare una mano
istituendo un tavolo di emergenza sul lavoro in quartieri come Scampia, Piscinola,
Marianella e Chiaiano». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il governatore Vincenzo De
Luca.

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13/12/2018                                                                                                                 Pagina 17

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                                           Argomento: Sanità nazionale

   "Via il superticket entro la primavera e nuove assunzioni"
 PAOLO RUSSO
 «Via il superticket su visite e analisi
 massimo entro la primavera. Via anche i
 farmaci fotocopia più costosi dal
 prontuario per rimborsare i medicinali
 importanti oggi a pagamento. E basta
 blocchi delle assunzioni di medici e
 infermieri». Per i 40 anni del nostro
 servizio sanitario nazionale il ministro
 della Salute Giulia Grillo annuncia novità,
 qualcuna già con le modifiche alla
 manovra in arrivo. Ce la fate ad abrogare
 il superticket? «Stiamo finendo di
 valutare tutte le voci di bilancio e siamo
 vicini a poter investire quei 500 milioni
 che servono per abrogare il superticket
 entro i primi sei mesi del 2019, salvo per
 i redditi veramente alti che possono
 continuare a pagarlo. Poi affronteremo
 anche una riforma più complessiva del
 sistema di compartecipazione alla spesa.
 Magari non premiando più gli evasori
 agganciando le esenzioni dai ticket al più
 realistico reddito Isee che tiene conto
 anche dei patrimoni». A 40 anni compiuti qual è lo stato di salute del Servizio
 sanitario nazionale? «Buono anche se non ottimo. A parità di euro investiti in altri
 Paesi siamo ancora in grado di offrire tra i migliori sistemi di assistenza. Ma qualche
 campanello di allarme si avverte. Mi riferisco alle disparità territoriali e sociali nell'
 accesso alle cure e all' aspettativa di vita. C' è molto lavoro da fare e e dobbiamo
 farlo presto e bene , prima che la zavorra diventi più pesante». Ma intanto regioni
 come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna chiedono più autonomia. Non c' è il
 rischio di allargarla la forbice? «No, perché abbiamo una Costituzione ispirata ai
 principi di solidarietà ed eguaglianza e questo segnerà il limite alla richiesta di
 maggiore autonomia. Ma occorre dire che molte di queste richieste sono giustificate
 da inefficienze dello Stato. Per la sanità mi riferisco in particolare alla mancata
 programmazione del numero dei professionisti sanitari da formare e al blocco delle
 assunzioni, che ormai sta mettendo in difficoltà tutte le regioni che dopo anni di forti
 disavanzi hanno trovato la via del pareggio di bilancio. A queste esigenze dovremo
 dare risposte». Come? «Consentendo alle regioni di tornare ad assumere medici e
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infermieri. Ci sono le possibilità di dare il via libera già con questa manovra al
superamento di quell' anacronistico vincolo di spesa del personale che vincola le
regioni a non spendere più di quanto sostenuto nel 2004, diminuito dell' 1,4%. Così
si tornerà ad assumere». Gli italiani spendono per curarsi 40 miliardi privatamente,
senza mediazioni mutualistiche o assicurative. Secondo alcuni il rilancio della sanità
integrativa potrebbe attenuare i costi «Che invece aumenterebbero perché l'
intermediario ha un costo che si aggiunge a quello della prestazione. La sanità che si
spaccia per integrativa oggi spesso fornisce prestazioni doppione a quelle già offerte
dal pubblico. Allora dico che gli incentivi vanno concentrati solo a chi offre
prestazioni complementari a quelle oggi a disposizione. E poi l' incentivo fiscale deve
essere il mezzo per sostenere lo sviluppo dell' integrativa, non il fine, come fanno
molte aziende che incassano il bonus offrendo fondi con livelli di copertura
assistenziale risibili». Lei ha annunciato la riforma del prontuario terapeutico. Cosa
cambierà? «Il prontuario oggi è fatto per oltre la metà di farmaci fotocopia ma dai
prezzi variabili. Per questo è necessario mettere ordine. Così libereremo risorse che
consentiranno ai cittadini di avere come rimborsabile qualche medicinale importante
che oggi è a pagamento, ma soprattutto avremo la possibilità di acquistare i nuovi e
costosi farmaci realmente innovativi». Poi c' è il problema delle liste d' attesa. Basta
fissare dei tempi massimi per risolverlo? «Il 70% delle liste d' attesa è dovuto a
problemi di organizzazione. Altrimenti non si capirebbe perché ci sono strutture che
a parità di risorse offrono le prestazioni nei tempi dovuti. Ci sono ospedali con tac e
risonanze in funzione per poche ore al giorno con di fronte studi convenzionati che
offrono quelle prestazioni 24h. Bisogna rimuovere queste distorsioni e i direttori
generali di asl e ospedali che non lo faranno perderanno il posto». BY NC ND ALCUNI
DIRITTI RISERVATI.

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13/12/2018                                                                                                                Pagina 41

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                                          Argomento: Sanità nazionale                                                     Lettori: 796.905

        «Così l' intelligenza artificiale migliora la salute dei
                               pazienti»
 MARIA ELENA ZANINI
 L' intervista Recchi (Affidea): in
 programma        partnership     con    Ge,
 Microsoft e Ibm La popolazione europea
 sta invecchiando. È un dato di fatto.
 Parallelamente, la popolazione mondiale
 sta aumentando: le previsioni parlano
 per il 2025 di un incremento di circa un
 miliardo di persone, il 30% delle quali
 sarà sopra i 65 anni di età. Numeri che
 cambieranno (se già non lo stanno
 facendo) l' approccio a diversi aspetti del
 vivere sociale. Settore medicale in
 primis.    «La    domanda       di   servizi
 aumenterà      e    la   sanità    pubblica
 difficilmente riuscirà a stare dietro a
 tutte le richieste», commenta Giuseppe
 Recchi,     da     gennaio     del    2018
 amministratore delegato di Affidea,
 gruppo olandese specializzato nei servizi
 per la sanità, in particolare nella
 diagnostica per immagini, che fa capo
 all'   imprenditore     svizzero    Ernesto
 Bertarelli. Un colosso presente in 16
 Paesi, con 245 centri che ospitano 1.250 macchine e 3.000 medici, per 6,5 milioni di
 pazienti complessivi (750 mila solo in Italia) e che cresce a doppia cifra ogni anno.
 Con ambiziosi progetti di crescita: nei primi quattro mesi del 2018 ha realizzato due
 importanti acquisizioni in Ungheria e Portogallo. Ma, come lascia intendere Recchi, la
 lista di target per future acquisizioni è piuttosto lunga. Archiviati gli anni in Tim
 come Presidente esecutivo prima e vicepresidente poi, lei si trova ad affrontare un
 mondo in apparenza agli antipodi. «In realtà un punto in comune tra
 telecomunicazioni e sanità c' è: la digitalizzazione dei servizi. Quello che il settore
 della sanità ha in più è la percezione immediata dell' impatto del proprio lavoro sulla
 vita delle persone. Un esempio: la possibilità che una diagnosi ben fatta, grazie a
 tecnologie all' avanguardia come quelle di Affidea, possa ridurre i casi di decesso. La
 percentuale relativa alle diagnosi errate è infatti oggi molto alta, circa il 30%, e,
 conseguentemente, lo è quella dei decessi (10%)». L' intelligenza artificiale può aver

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un ruolo nel ridurre questi numeri? «È in corso la più grande trasformazione
tecnologica mai vista nel settore. Basti un esempio: a fronte degli oltre 2.000 dati
che compongono un' immagine radiologica, l' occhio umano ne vede solo 20. Un
differenziale che si aggiunge all' errore umano e che lascia ampio margine di
imperfezione nell' analisi della radiografia. È in questo gap che si inserisce il ruolo
dell' intelligenza artificiale che, con una serie di algoritmi sviluppati in partnership
con le softwarehouse più avanzate, riesce ad avere un' accuratezza nell' analisi dell'
immagine del 90-95%. Le applicazioni sono innumerevoli e il margine di crescita di
questo mercato è immenso. Le stime parlano di un valore di 6,6 miliardi entro il
2021, se parallelamente verranno sviluppate le norme che permetteranno di
utilizzare tali tecnologie». La digitalizzazione della sanità permette anche una
raccolta consistente dei dati. In che modo potrebbero essere utilizzati? «La raccolta
di dati permette l' analisi dell' immagine radiologica anche per diagnosi a distanza: è
ad esempio possibile effettuare una visita a Milano e far analizzare le radiografie dal
migliore specialista a New York. O dare possibilità di dare accesso a diagnosi
qualificate a territori senza competenze specialistiche. Una realtà che verrà
implementata dai rapporti di partnership che stiamo sviluppando con colossi come
GE, Microsoft o Ibm oltre che con le più prestigiose università in Europa e in Usa».

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