Media Monitoring per 21-01-2019 - Rassegna stampa del 19-01-2019 - Ruggi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 17/01/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT Ospedale Ruggi, boom ricoveri per influenza: ''Attrezzati per criticità'' ................................ 1 17/01/2019 - WWW.TVOGGISALERNO.IT PRONTO SOCCORSO DEL "RUGGI", SOS DEI SINDACATI .......................................................... 2 17/01/2019 - WWW.DENTROSALERNO.IT Salerno: iperafflusso al Pronto Soccorso “Ruggi”, A.O.U. garantisce efficientamento ........... 4 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 5 19/01/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO «La cataratta? Torni fra un anno» .......................................................................................... 5 Sanità Campania ............................................................................................................................... 7 19/01/2019 - IL ROMA Aggressioni in sanità, proposte per difendere i medici .......................................................... 7 19/01/2019 - IL MATTINO «Ha solo mal di pancia» mandata a casa, muore .................................................................... 9 19/01/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) «Oncologia e pronto soccorso ora facciamo gioco di squadra» ............................................ 11 19/01/2019 - IL MATTINO «Siamo nel pieno dell' epidemia di polmonite si può anche morire» .................................... 13 19/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) D' Agostino: assurdo escludere il capoluogo ........................................................................ 15 19/01/2019 - IL ROMA Grillo: «San Giovanni Bosco, noi interdetti» ......................................................................... 17 19/01/2019 - IL MATTINO La prof della «Poerio» vittima dell' influenza ....................................................................... 19 19/01/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Maraia: «Radioterapia, Ariano scippata» L' Asl replica: «La notizia è infondata» ................ 21 19/01/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO SUD) Operata alla colecisti, muore: giallo ..................................................................................... 23 19/01/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Pochi medici, via libera agli straordinari In arrivo 210 nuovi addetti all' ospedale .............. 25 19/01/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO SUD) Prevenzione, ecco il nuovo mammografo digitale ................................................................ 27 19/01/2019 - IL MATTINO Sanità, i tre motivi del collasso al Sud e le scelte che la politica non può rinviare .............. 28 19/01/2019 - IL MATTINO Sanità, nuovi commissari in arrivo De Luca accusa: squadrismo politico ............................. 30 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 32 19/01/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO "Gli obblighi sui vaccini? È meglio creare fiducia" ................................................................ 32 19/01/2019 - IL SOLE 24 ORE Car-T, il superfarmaco per la lotta ai tumori arriverà in autunno ......................................... 34 19/01/2019 - LA REPUBBLICA Francia e Germania si prendono i migliori medici italiani .................................................... 36 19/01/2019 - LA VERITÀ L' Aifa conferma il pasticcio vaccini Silenzio di tomba dal ministro Grillo ............................ 38 19/01/2019 - IL SOLE 24 ORE La ricerca mondiale lavora sui costi ..................................................................................... 40 19/01/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO Meno aborti, stessi obiettori ................................................................................................ 41 19/01/2019 - IL MESSAGGERO Sanità, blitz della Grillo è sfida sul presidente ..................................................................... 43
17/01/2019 salernonotizie.it EAV: € 969 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ospedale Ruggi, boom ricoveri per influenza: ''Attrezzati per criticità'' In riferimento al comunicato delle Segretari Provinciali CGIL FP – CISL FP – UIL FPL sulle criticità del Pronto Soccorso dell’Ospedale Ruggi, la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Salerno precisa che la gestione dell’iper afflusso di queste settimane nel Pronto Soccorso cittadino e presso gli altri ospedali dell’azienda, presi d’assalto per l’influenza stagionale, è un tema estremamente attuale. Dai bambini ai più anziani, infatti, si registra un’impennata dei ricoveri; una situazione che non solo porta alla saturazione dei posti letto disponibili, ma che mette anche a dura prova medici e infermieri. Tali criticità si registrano, in questi ultimi anni, su tutto il territorio nazionale. Fra le cause del sovraffollamento vi è, principalmente, la vera e propria rivoluzione demografica che sta cambiando il volto dei paesi occidentali con l’aumento della popolazione anziana e, di conseguenza, dei pazienti fragili. I dati di accesso ai Pronto Soccorso degli ospedali dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno relativi al 2018 confermano tale andamento e pongono la nostra Azienda al primo posto, in regione Campania, per numero di accessi al Pronto Soccorso, registrando un valore di circa centocinquantamila accessi in un anno. Il blocco dei ricoveri in elezione, l’aumento dei posti letto nei reparti interessati, un continuo monitoraggio dei tempi di degenza, il coinvolgimento dei direttori delle Unità Operative delle diverse discipline assistenziali, il coinvolgimento dell’ASL di Salerno, permettono all’Azienda di affrontare tali criticità. La delibera aziendale del Bed Manager, da poco istituito, non ha ancora dispiegato i suoi effetti, ma è la modalità organizzativa finalizzata a garantire specifici percorsi di efficientamento attraverso una maggiore disponibilità di posti letto. Per gestire questo tipo di emergenza sarà da subito attivato un Tavolo aziendale di coordinamento e monitoraggio dell’iper afflusso nei Pronto Soccorso. Considerando, infine, che il sovraffollamento è una causa principale del burn-out degli operatori sanitari del Pronto Soccorso, esprimo un sentito ringraziamento a tutti gli Operatori interessati nei Pronto Soccorso Aziendali, in quanto stanno lavorando con il massimo impegno e dedizione e grazie a loro fronteggiamo in modo efficace ed efficiente l’iper afflusso che si verifica in questi mesi. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/01/2019 tvoggisalerno.it EAV: € 318 Lettori: 467 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web PRONTO SOCCORSO DEL "RUGGI", SOS DEI SINDACATI Ancora una volta si torna a parlare delle criticita’ del pronto soccorso della seconda azienda ospedaliera più’ grande ed importante per numero di accessi della regione Campania. Queste organizzazioni sindacali – dichiarano i segretari provinciali della Cgil Fp Cisl Fp e Uil Fpl Addesso, Antonacchio e Conte – assieme a tutti i delegati Rsu con una nota inviata alla direzione generale dell’ente sanitario di Salerno il 10.12.2018 hanno sollecitato il management aziendale a prendere seri provvedimenti per la grave ed inaccettabile situazione in cui versa il pronto soccorso del nosocomio cittadino. In tale nota si voleva evidenziare come tutti gli operatori sanitari siano costretti a turni massacranti per cercare di soccorrere con grande professionalità’ e dedizione tutti i pazienti che hanno bisogno di cure indicando addirittura le strade percorribili (incremento e migliore organizzazione del personale ed un inevitabile quanto necessario incremento anche temporaneo di posti letto dell’osservazione breve intensiva). A volte sembra che l’azienda ospedaliero universitaria di Salerno sia un ente che produce beni di altra natura invece di fornire seRvizi sanitari di importanza vitale per i cittadini ma nemmeno per un momento sembra essere accorta ai bisogni della comunità’ di riferimento. I pazienti dovrebbero essere al centro delle politiche di miglioramento della salute che e’ un bene garantito dalla costituzione eppure gli stessi pazienti sono costretti sebbene la grande umanità’ e professionalità’ di tutto il personale sanitario a subire continue deprivazioni della privacy e lunghissime attese con notevoli impatti negativi sul “bene salute.” La denuncia fatta dalle ooss e dai delegati rsu all’epoca era ancora una volta un grido di aiuto verso l’attuale direzione aziendale strategica investendo la direzione sanitaria, sorda alle istanze che partono dai sindacati di categoria, e’ sempre piu’ lontana ai bisogni dei propri dipendenti ma soprattutto di tutta la cittadinanza, impelagata in oscure politiche volte unicamente ad ottenere risparmi di gestione. E’ da ultima la notizia del bilancio consuntivo 2017 che ha registrato un risultato di esercizio positivo pari ad euro 6 milioni indicando che la gestione della res publica sia stata pessima sciatta e poco vicina ai bisogni del territorio. Attualmente si sono verificati casi estremi di 1 medico e 53 accessi e non da ultimo 83 accessi simultanei di cui 8 a codice rosso senza nemmeno una sedia su cui farli sostare. “prima di pensare ad individuare un bed manager – concludono addesso antonacchio e conte – ovvero il cosiddetto responsabile delle degenze e dei posti letto bisognerebbe Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
trovare i letti, risorse umane e soprattutto individuare spazi idonei” da ultimo sembrerebbe che un ulteriore urlo di allarme e di richiesta di aiuto sia stata inoltrata dal responsabile del servizio perché’ costretto a vedere mortificate le professionalità’ da lui dirette per mancanza di fattivo intervento del management aziendale e chiedendo un giusto adeguamento del personale sanitario stesso e la individuazione di una soluzione percorribile,che a parere delle segreterie provinciali, e’ solo quella di aumentare i posti letto in osservazione breve. Le oo.ss. Che hanno sempre cercato di coadiuvare l’azienda nell’ottica di coinvolgimento e della risoluzione dei problemi ora chiedono al presidente de luca di intervenire nella sua città’ per frenare questa ondata di inefficienze e di inattività’. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/01/2019 dentrosalerno.it EAV: € 303 Lettori: 433 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno: iperafflusso al Pronto Soccorso “Ruggi”, A.O.U. garantisce efficientamento In riferimento al comunicato delle Segretari Provinciali CGIL FP – CISL FP – UIL FPL sulle criticità del Pronto Soccorso dell’Ospedale Ruggi, la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Salerno precisa che la gestione dell’iper afflusso di queste settimane nel Pronto Soccorso cittadino e presso gli altri ospedali dell’azienda, presi d’assalto per l’influenza stagionale, è un tema estremamente attuale. Dai bambini ai più anziani, infatti, si registra un’impennata dei ricoveri; una situazione che non solo porta alla saturazione dei posti letto disponibili, ma che mette anche a dura prova medici e infermieri. Tali criticità si registrano, in questi ultimi anni, su tutto il territorio nazionale. Fra le cause del sovraffollamento vi è, principalmente, la vera e propria rivoluzione demografica che sta cambiando il volto dei paesi occidentali con l’aumento della popolazione anziana e, di conseguenza, dei pazienti fragili. I dati di accesso ai Pronto Soccorso degli ospedali dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno relativi al 2018 confermano tale andamento e pongono la nostra Azienda al primo posto, in regione Campania, per numero di accessi al Pronto Soccorso, registrando un valore di circa centocinquantamila accessi in un anno. Il blocco dei ricoveri in elezione, l’aumento dei posti letto nei reparti interessati, un continuo monitoraggio dei tempi di degenza, il coinvolgimento dei direttori delle Unità Operative delle diverse discipline assistenziali, il coinvolgimento dell’ASL di Salerno, permettono all’Azienda di affrontare tali criticità. La delibera aziendale del Bed Manager, da poco istituito, non ha ancora dispiegato i suoi effetti, ma è la modalità organizzativa finalizzata a garantire specifici percorsi di efficientamento attraverso una maggiore disponibilità di posti letto. Per gestire questo tipo di emergenza sarà da subito attivato un Tavolo aziendale di coordinamento e monitoraggio dell’iper afflusso nei Pronto Soccorso. Considerando, infine, che il sovraffollamento è una causa principale del burn-out degli operatori sanitari del Pronto Soccorso, esprimo un sentito ringraziamento a tutti gli Operatori interessati nei Pronto Soccorso Aziendali, in quanto stanno lavorando con il massimo impegno e dedizione e grazie a loro fronteggiamo in modo efficace ed efficiente l’iper afflusso che si verifica in questi mesi. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 21 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia «La cataratta? Torni fra un anno» Francesco Faenza Un anno di attesa per un intervento di cataratta. È quanto emerge da una lettera giunta all'ospedale di Eboli pochi giorni fa. Si allungano i tempi di attesa e riesplodono le polemiche. Nel reparto di oculistica non c'è alcuna sorpresa sul volto dei medici: «Conosciamo questi disagi, conosciamo queste lettere. Il problema non lo creiamo noi. Quella prenotazione a un anno di distanza è legata alla carenza di personale», spiega un oculista ebolitano. Le richieste di intervento sono numerose ma i medici e gli infermieri disponibili sono pochi: «Nel 2018 le sedute operatorie settimanali erano due o tre. Se ci fosse più personale potremmo arrivare a quattro sedute settimanali e potremmo operare più persone». Le richieste sono troppe: «La gente è soddisfatta di come operiamo. Nel 2018 siamo arrivati a 1200 cataratte. Sono numeri importanti per un ospedale come questo che attira molti pazienti fuori dal suo distretto sanitario ». Il paziente che ha battuto il record negativo di attesa ha prenotato l'intervento agli occhi nel dicembre scorso. All'ufficio prenotazioni gli hanno detto di tornare a metà settembre del 2019. «La prima data è solo indicativa. In quell'occasione il paziente verrà sottoposto a una visita di controllo con il cardiologo e con l'anestesista. Dopo quella visita - spiegano nel reparto di oculistica - bisogna aspettare altri due mesi prima di entrare in sala operatoria ». Tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre 2019, quindi, il paziente di 71 anni riceverà finalmente il suo intervento alla cataratta. Vivere al buio per un anno peserà sicuramente sulla qualità della vita degli anziani. Nel 2018 i tempi di attesa oscillavano dai 170 ai 200 giorni. Nel 2019 si è già arrivati a un anno. Si erano da poco placate le polemiche per la chiusura del servizio di emodinamica, avvenuta la settimana scorsa, che la carenza di personale torna a rallentare le prestazioni dell'ospedale di Eboli. Il paziente prenotato a un anno di distanza è di Giffoni Valle Piana e ha scritto una lettera alla Uil: «Ci ritroviamo a parlare sempre degli stessi problemi che chiamano in causa il mondo politico e non i medici. Per la carenza di personale due reparti importanti del nostro ospedale si ritrovano a vivere lo stesso problema», spiega Vito Sparano della Uil. La prospettiva futura diventa più preoccupante. Il governo giallo verde, ieri, ha annunciato l'approvazione della modifica della legge Fornero. Con quota cento ci sarà un'altra emorragia significativa di personale medico e para medico. Le previsioni redatte qualche mese fa da un sindacalista riguardavano proprio le sale operatorie dove si dovrebbe registrare il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
maggior numero di persone che aderiscono a quota cento. Nella legge di bilancio le assunzioni sono previste solo per la fine del 2019. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 14 EAV: € 971 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Aggressioni in sanità, proposte per difendere i medici L' ANAAO ASSOMED: «IL TREND È IN FORTE CRESCITA MA ANCORA TROPPO SOTTOVALUTATO» NAPOLI. Parlamentari, parti sociali e sindacali insieme contro le "Aggressioni in sanità: la salute degli Operatori", un incontro promosso dall' Anaao-Assomed. «Dopo anni di assoluta assenza della politica, siamo riusciti a riunire attorno ad un tavolo esponenti del Governo, per dare un impulso definitivo al fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari - sottolinea l' Anaao - Un trend in forte crescita e ancora troppo sottaciuto. M5S, Lega, Forza Italia, Pd e Articolo 1-Mdp, sosterranno in Parlamento nuove proposte normative. Qualifica di pubblico ufficiale ai medici, formazione, piano assunzioni, edilizia sanitaria, valorizzazione del risk management e attuazione concreta della raccomandazione ministeriale numero 8 del 2007 tra i punti cardine delle iniziative». L' emergenza nell' emergenza è rappresentata anche dalla carenza di personale e dalla rottura del "patto terapeutico" medico -paziente. Secondo Pina Castiello (Lega) «il problema è serio e riguarda l' intero Paese. Tutte le patate bollenti arrivano nelle nostre mani, ma noi le accogliamo benché ci siamo insediati da pochi mesi. La qualifica di pubblico ufficiale è una richiesta legittima». Michela Rostan (Articolo 1-Mdp), ha spiegato che la sua proposta di attribuire agli operatori la qualifica di pubblico ufficiale secondo il ministro della Salute Giulia Grillo, «poteva sembrare troppo esorbitante per i medici con aggravio di tempo e spese. Al Sud è più facile ricorrere alle mani; è un fenomeno tipico di certi contesti socio -culturali». Per Paolo Russo (Forza Italia) «l' inasprimento delle pene non ha mai sortito effetto. Proponiamo una norma di premialità o penalità dei dirigenti sul risk management». Secondo Paolo Siani (Pd) «è necessaria un' alleanza per una modifica alla norma e procedere con la denuncia d' ufficio. Mi impegno con tutti i tempi che la politica impone». Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed, ha rimarcato come «il problema non Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
può essere risolto con una proposta di deterrenza. Il medico salva la vita, non se ne parla abbastanza. Servono finanziamenti per arginare il fenomeno. Propongo che formazione, programmazione e contratti ritornino sotto l' egida del ministero della Salute». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 24 EAV: € 9.689 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Ha solo mal di pancia» mandata a casa, muore Ettore Mautone IL CASO Il matrimonio già fissato il prossimo settembre. Mesi spesi ad arredare una casa già pronta per accogliere un sogno d' amore coltivato in dieci anni di fidanzamento ma che ora non diventerà mai storia vissuta. Una vita spezzata. Incubo e strazio, dolore per chi resta. Anna Siena, 36 anni, n' è andata per sempre. Ieri mattina nella rianimazione del Vecchio Pellegrini. Le circostanze cliniche che hanno portato alla tragedia sono tutte da chiarire. IL MALORE Anna nei giorni scorsi aveva accusato un risentimento addominale, un fastidioso dolore alla schiena: sintomi vaghi, trascurati all' inizio, forse tollerati con qualche antidolorifico. Poi la preoccupazione sorta negli ultimi giorni, al punto da spingerla in pronto soccorso all' ospedale dei Pellegrini. L' ospedale vicino a casa, quello che conosceva bene poco distante dall' abitazione dove la donna viveva con i suoi genitori. Qui le prime cure in accettazione, poi la visita del medico, quindi la verifica dei parametri vitali. Tutto nella norma. Viene prescritta una terapia a base di antidolorifici e antinfiammatori per quella che sembra una banale sciatalgia. Quindi, al miglioramento dei sintomi, le dimissioni e la raccomandazione di effettuare un' ecografia già prenotata per lunedì prossimo. IL RICOVERO In 24 ore la vita di Anna ha però svoltato, imboccando una strada che conduceva al precipizio. Il dolore, riemerso feroce e insopportabile nella notte. In poco tempo lo stato clinico di Anna è mutato, allarmando i suoi familiari. Da qui la nuova corsa in ospedale, ieri mattina. Ma è stata inutile. Codice rosso in pronto soccorso per i sanitari che l' hanno accolta, quindi l' immediato trasferimento in rianimazione. Nemmeno il tempo di sedarla, un' iniezione, ed è subito intervenuta la perdita di conoscenza. Anna è andata in arresto cardiaco. Inutili gli sforzi e gli interventi rianimativi. Un confine, quello che separa la vita dalla morte, superato in un battere di ciglia. Choc e dolore per i familiari, il fidanzato di Anna accorso in ospedale incredulo e attonito. Poi la decisione di sporgere denuncia al vicino Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
commissariato per vederci chiaro su una morte che lascia dubbi e interrogativi. Di cosa è morta Anna? Era piena di vita a soli 36 anni: cosa c' era dietro quel dolore all' addome e quel lancinante mal di schiena che l' hanno portata due volte in ospedale in poche ore? I DUBBI Tutti interrogativi che sarà l' autorità giudiziaria a sciogliere. Dopo la denuncia è intervenuto il sequestro della cartella clinica e della salma. Il corpo della giovane donna è stato portato nella sala settoria del Policlinico Federico II dove sarà effettuata nelle prossime ore l' autopsia. Non prima della nomina, da parte del pm, di un consulente tecnico di ufficio e di quello di parte indicato dai familiari per l' esame non più ripetibile che richiede la notifica dell' avviso di indagini a chi ha avuto in cura la donna. Un atto dovuto a garanzia della difesa. I medici legali con la perizia necroscopica sono chiamati a sciogliere i mille dubbi che tolgono pace al lutto di familiari e amici di Anna. Un lutto difficile da elaborare alla vigilia delle nozze. Una ragazza sfortunata, che anche da adolescente, in circostanze molto particolari, fu vittima di uno strano morso di una scimmia mentre era al circo per una serata di svago. Nessuno al Pellegrini ha voglia di commentare. C' è silenzio nelle corsie, rispetto e commozione per un dolore di una famiglia, di un intero quartiere. Il funerale sarà celebrato solo al termine dei rilievi necroscopici. Nessuno, allo stato attuale, è in grado di dire cosa sia accaduto. Qualcuno pensa a un' embolia. Altri ipotizzano un aneurisma dell' aorta. Solo l' esame autoptico potrà sciogliere questi dubbi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 29 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 8.605 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Oncologia e pronto soccorso ora facciamo gioco di squadra» SANT' AGATA DE' GOTI/2 Vincenzo De Rosa Chiede di tenere alta l' attenzione sulla vicenda del Pronto Soccorso del «Sant' Alfonso Maria de' Liguori» Carmine Valentino, sindaco di Sant' Agata de' Goti e segretario provinciale del Pd sannita, e invita tutti gli attori politici del territorio a fare squadra per raggiungere quello che ritiene l' obiettivo più importante: fornire il presidio di Sant' Agata dei servizi necessari per garantirne efficienza e sopravvivenza. Sindaco, qual è il suo giudizio sul Piano ospedaliero della Campania e quali possono essere le ricadute che avrà in provincia di Benevento? «Io partirei da una considerazione. Sul tema della sanità in provincia di Benevento abbiamo assistito a tantissime prese di posizione, sia da parte dei rappresentanti istituzionali e politici che da parte di professionisti, associazioni di categorie e non ultimi i comitati. Il primo dato, ad oggi inconfutabile, è che questo procedere in ordine sparso non ha aiutato la causa comune ma, anzi, ha solo creato tanta confusione». E invece, lei cosa si sarebbe aspettato? «La questione richiede un' attenzione straordinaria e una visione strategica che oggi sembra smarrita. Io resto dell' idea che un' azione coordinata di tutte le forze in campo possa essere l' unico strumento in grado di far modificare scelte non certamente in linea con i bisogni della nostra gente e con il diritto dei cittadini del Sannio ad avere servizi sanitari in condizioni di parità con quelli di cui godono tutti gli altri cittadini campani». Il riferimento è anche alle recenti dichiarazioni dei parlamentari 5 Stelle? «Il riferimento è a chi in queste settimane ha fatto prima la corsa a rivendicare risultati ritenuti positivi per poi, all' occorrenza, rivedere la propria posizione». Quindi, come giudica il contenuto del piano ospedaliero? «Il pronto soccorso al Sant' Alfonso, come zona disagiata, è un risultato importante ma non basta perché manca Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dei necessari servizi di supporto». Allo stesso tempo, il Dea di II livello è e deve essere struttura vitale e di riferimento per tutti, con il Sant' Alfonso quale struttura complementare e, al tempo stesso, valore aggiunto». Lei fin dall' inizio si è speso per il polo oncologico. Lo ritiene ancora indispensabile? «Assolutamente sì. L' attuazione del Polo Oncologico è vitale per tutta l' Azienda San Pio e per il suo bacino d' utenza. Un centro di riferimento oncologico dedicato, quale volano per il sistema sanitario sannita. Ma anche una struttura in grado di rafforzare l' offerta regionale per le patologie oncologiche». Quale ruolo possono giocare le istituzioni e la politica? «La sfida da portare avanti è quella per una struttura con servizi di supporto per il pronto soccorso di Sant' Agata e l' istituzione del polo oncologico. Per vincerla, serve attivare l' Assemblea dei Sindaci, organizzare un gruppo di lavoro degli stessi in raccordo con chi deve programmare e gestire il settore e quindi, in primis, la struttura regionale. Al tempo stesso, tutta la rappresentanza eletta sannita deve condividere questo obiettivo. È una sfida possibile solo se si agisce tutti insieme». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 25 EAV: € 9.210 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Siamo nel pieno dell' epidemia di polmonite si può anche morire» Ettore Mautone «Ancora oggi con la polmonite si può morire: capita nel 3% dei casi di influenza con interessamento polmonare. Soprattutto se a causarla è il virus H1 - N1 che, in rari casi, può anche provocare altre infezioni come le meningiti virali, le miocarditi, le pleuriti che possono complicarsi ed essere pericolose». A commentare il tragico esito che l' influenza ha avuto per Sara Saminara è Franco Faella, infettivologo e già primario all' ospedale Cotugno. Si può morire a 32 anni di influenza? «Siamo nel pieno dell' epidemia influenzale stagionale e il picco è atteso nelle prossime settimane. Le condizioni climatiche non giovano e senza dubbio rischiano le persone anziane, ma anche i malati cronici. Finora sono stati registrati 15 morti su circa 2,5 milioni di casi. Questo di Napoli è il primo caso mortale su una persona giovane». Come mai? Non c' erano fattori di rischio evidenti? «Non conosco i dettagli clinici. Ma ci potrebbe essere stata una sottovalutazione della situazione». Cosa intende? «Se si accusano sintomi importanti, se c' è la febbre, la tosse, un catarro, il dolore, bisogna stare riguardati e a riposo». Casi così riempiono i pronto soccorso ma si parla sempre di accessi impropri. «Non dico di andare subito in ospedale, che anzi può essere un luogo malsano dove circolano molti virus e batteri. Ma di certo occorre chiamare il medico di famiglia per fare poche indagini ma essenziali». Quali esami? «Ad esempio una radiografia del torace. Un prelievo per verificare l' emocromo e l' aumento dei globuli bianchi e di altri parametri che segnalano un' infezione batterica». L' influenza è virale, gli antibiotici non funzionano: come va curata? «Di sicuro ci si può giovare degli antinfiammatori di uso comune. L' evoluzione è quasi sempre benigna. Aiuta una dieta adeguata, ricca di liquidi e di frutta e verdure e con pasti leggeri. Il brodo vegetale. La prima regola è vaccinarsi per tempo e ogni Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
anno». La vaccinazione consigliata agli anziani e malati cronici. E gli altri? «Anche gli adulti sani possono farla senza remore. Anche se, in un clima in cui domina l' incredulità sulle vaccinazioni non sempre il medico viene ascoltato purtroppo». Come si fa a capire che un' influenza è complicata da una polmonite? «Le polmoniti possono essere virali oppure il virus può aprire la strada allo pneumococco che è già presente lungo le vie aeree. Una sovrapposizione di questi due fattori rende ancora più alta la percentuale di mortalità. Quindi è bene evitare luoghi affollati anche quando si è reduci da un' influenza e vaccinarsi anche contro lo pneumococco». Quando occorre preoccuparsi? «Quando i sintomi sono importanti: febbre alta, espettorazione di muchi non trasparenti, dolore toracico, affanno, malessere, condizioni scadute». Bisogna andare in ospedale? «In alcuni casi è necessario. Ma lo deve decidere il medico di famiglia». Quali terapie deve dare il medico? «Sulla scorta della visita e di alcune indagini, che è possibile fare vicino casa o a domicilio, si può ricorrere all' antibioticoterapia solo quando si sospetta che l' infezione sia diventata batterica. Oltre allo pneumococco bisogna temere molti altri germi come la legionella. Gli antibiotici saranno scelti in combinazione per coprire tutti questi germi senza interrompere per evitare lo sviluppo di resistenze». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 27 EAV: € 11.030 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania D' Agostino: assurdo escludere il capoluogo LE REAZIONI «Non mi sembra opportuno, né giusto, che il capoluogo resti fuori, anche in considerazione del fatto che ha un' importante azienda ospedaliera, ospita la sede dell' Asl e diversi uffici. Non può essere estromesso solo perché non c' è la politica. Non mi sto autocandidando, ma candido la città, per una ragione di rispetto istituzionale e tutela delle posizioni di chi verrà dopo di noi. E' anche un discorso di etica istituzionale». Questo l' appello con cui il sub commissario di Piazza del Popolo, Silvana D' Agostino, in sostituzione del commissario Giuseppe Priolo, si era rivolta in apertura di assemblea ai sindaci irpini. Ma senza risultati. Così, al termine della votazione che clamorosamente sottrae al capoluogo la possibilità di incidere nelle decisioni assunte sul tema cruciale della sanità in Irpinia stigmatizza l' operato dei primi cittadini: «Nell' interesse dei cittadini avellinesi, ho provato a candidare il Comune. ricorda - Non ritengo giusto che Avellino sia stato estromesso. Ma la democrazia ha il primato e le votazioni non ci sono state favorevoli». IL DISAPPUNTO Il sub commissario, insomma, non le manda a dire e non nasconde il suo forte disappunto. Tutto da rifare per il capoluogo. Se ne riparlerà, infatti, dopo le prossime elezioni amministrative. Due dei cinque sindaci presenti nel Comitato dovranno passare per il voto. Se si riaprirà una casella, Avellino potrà ritentare insieme al suo nuovo sindaco. Critico anche l' ex consigliere comunale Dino Preziosi: «Due fazioni politiche svendono il capoluogo. E' grave quanto accaduto al comitato dei sindaci dell' Asl. La città di Avellino, ancora una volta, sarà penalizzata. Qualcuno vuole spostare dei servizi fuori dal capoluogo. Si tratta di una mossa politica chiara. Le solite fazioni del centrosinistra continuano a penalizzare i cittadini e soprattutto mi sembra ancora più assurdo come il commissario non abbia fatto nulla per fermare una nomina, che nei fatti, ridimensionerà il ruolo dell' azienda ospedaliera cittadina». Nel frattempo, le considerazioni del regista dell' operazione, che appare Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sin dall' inizio il consigliere regionale «Popolare», Maurizio Petracca, sono profondamente diverse da quelle del sub commissario D' Agostino: «L' esito della votazione dimostra che la stragrande maggioranza dei sindaci hanno voluto nel Comitato i Comuni Sant' Angelo dei Lombardi e Monteforte. evidenzia - La mia opinione è che il Comune di Avellino, non avendo il sindaco, ed essendo questo un Comitato politico, dovesse fare spazio ad Comune limitrofo. E Monteforte era l' unico che avesse una struttura ospedaliera nella sua area di riferimento». Petracca, del resto, non considera quantomeno atipico che la città che ospita le maggiori aziende ospedaliere resti fuori dall' organismo: «In passato evidenzia è sempre stato osservato questo criterio, che io reputo sbagliato, in base al quale il Comitato dovesse essere rappresentato dai Comuni con i plessi ospedalieri. Ma di fronte a una valutazione dei sindaci, che io rispetto, non si poteva fare diversamente. In questo momento rimarca - Avellino non ha un rappresentante eletto dal popolo e questo è il Comitato politico dei sindaci». I PROBLEMI Questioni dirimenti, quali gli atti aziendali dell' Asl e dell' Ospedale «Moscati», dovranno essere discussi a stretto giro. Per Petracca, però, Avellino non resterà ai margini delle decisioni: «Il capoluogo è presente nell' assemblea dei sindaci e potrà farsi rappresentare dagli esponenti del comitato ristretto». spiega Nel frattempo, l' asse che governa Palazzo Santa Lucia, con il Pd e i Popolari, sembra rinforzarsi anche e soprattutto in vista delle imminenti elezioni comunali. Ma qui il consigliere regionale non si mostra convinto: «Non mi sembra che il Pd abbia una linea unitaria sulla città. riflette - E' estremamente complesso rispondere a questa domanda, perché bisognerebbe prima capire con quale Pd dialogare». L' eventuale intesa è ancora tutta da costruire e l' affondo del consigliere è tra le righe. Ma Petracca rincara con parole che non sembrano escludere alcuno scenario: «Vedo grandissima confusione sotto il cielo. E rispetto a tutto questo, uno come me che crede nei partiti, cerca di percorrere le soluzione possibili. Come sempre, le soluzioni conclude - si costruiscono sulle gambe degli uomini». fla.co. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 14 EAV: € 1.092 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Grillo: «San Giovanni Bosco, noi interdetti» NUOVO ATTACCO Il ministro torna sulla vicenda dell' ospedale: «La Regione non ha chiesto un centesimo» NAPOLI. All' ospedale San Giovanni Bosco continua le grandi pulizie. Ma da Roma il ministro della Salute, Giulia Grillo, in un' intervista a Mattino Cinque su Canale 5 torna all' attacco. «È una situazione che ha lasciato tutti interdetti. Il ministero può intervenire a livello di ispezioni, e lo abbiamo fatto, o a livello di soldi se ci vengono richiesti ma è il direttore generale nominato da De Luca che deve risolvere il problema». L' esponente del Governo ribadisce che «rispetto alle richieste che la Regione Campania ha fatto a questo ministero non è stato richiesto neanche un centesimo per poter adeguare l' ospedale dal punto di vista delle strutture e anche della normativa antincendio. C' è poi un problema re lativo alla ditta di pulizie i cui contratti sono stati prorogati negli anni, adesso si vedrà se in maniera corretta oppure no: la situazione e anomala e va approfondita». La Grillo torna ad accusare la Regione Campania, e segnatamente il governatore Vincenzo De Luca, dopo che qualche giorno fa aveva sottolineato che «il fatto che ci fosse un problema con la ditta che effettua le pulizie, si sa da moltissimo tempo ed una situazione nei confronti della quale c' è stata eccessiva benevolenza. C' è una situazione anomala, non solo al San Giovanni Bosco ma anche in altri ospedali della Asl Napoli 1, di proroga del contratto delle pulizie senza motivo». Sui fondi al San Giovanni Bosco, però, era arrivata una nota detta gliata della Direzione Salute della Regione Campania nella quale si chiariva che con l' Accordo di Programma ex art. 20 d sotto scritto tra la Regione Campania, il ministero della Salute e il Mef, a febbraio 2018, per circa 170 milioni di euro, «sono stati approvato lavori di adeguamento al San Giovanni Bosco, per un milione. Attualmente, si sta completando la progettazione prima di poter passare all' affidamento dei lavori. Per il completamento della terza fase dell' articolo 20, al momento in fase di istruttoria da parte del ministero della Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Salute, l' Asl ha presentato una richiesta per 7,8 milioni di euro; al fine di poter effettuare le verifiche della vulnerabilità sismica degli ospedali dell' Asl Napoli 1 e di altre aziende sanitarie, la Regione Campania ha presentato una richiesta al ministero della Salute di 15 milioni di euro, per le quali si è in attesa del finanziamento; inoltre, al fine di consentire l' esecuzione di opere di adeguamento alle norme di prevenzione incendi degli ospedali dell' Asl Napoli 1 centro, principalmente per il San Giovanni Bosco, la Regione ha presentato una richiesta di 7,7 milioni di euro, per i quali si è in attesa di finanziamento» Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 25 EAV: € 9.862 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania La prof della «Poerio» vittima dell' influenza IL DOLORE «Amore mio purtroppo hai deciso di raggiungere una destinazione dove io ora non posso raggiungerti...». Ha la voce rotta dal pianto Giuseppe D. Esposito quando parla davanti al feretro della sua sposa, Sara Seminara nella chiesa di Santa Maria della Rotonda. Sara sposata appena sei mesi, prof di spagnolo di appena 32 anni, è deceduta per l' evolversi in polmonite di una grave forma influenzale, che se l' è portata via nel giro di pochi giorni. In quella chiesa si erano sposati dopo sei anni di fidanzamento. E di viaggi, di passioni condivise, di complicità. «In tutto quello che facevi mettevi passione e energia...». La ricorda così Giuseppe. Una donna allegra, il sorriso ammiccante, lo sguardo solare. Energica nella vita di coppia e nel suo lavoro. La chiesa, pur essendo grande, non riesce ad accogliere tutte le persone che ieri volevano dare l' ultimo saluto alla giovane prof, all' amica, alla compagna di studi. Accanto al feretro un tappeto di fiori, una grande corona degli alunni della II L della Poerio di rose bianche e orchidee, un cartellone con attaccata la bandiera della Spagna (che amava). Sul sagrato con gli occhi lucidi passano i suoi amati alunni della Poerio, della Michelangelo Augusto, della Giovanni Falcone di Pianura dove insegnava spagnolo un anno fa, prof precaria che ha girato numerose scuole. «Ti abbiamo fatto sgolare tanto - dicono due sue alunne - ed eri paziente, sorridente, ma non vogliamo ricordare quello che abbiamo fatto ma quanto ci hai dato, i tuoi insegnamenti preziosi». LE CAUSE Sono scossi i suoi studenti, i genitori, le colleghe insegnanti, l' intero quartiere. Trattengono a stento le lacrime mentre parlano di lei. Qualcuno ha deciso di non ricordarla dall' altare, troppo pesante, i pensieri e i ricordi sono chiusi in delle buste bianche alcune grandi, altre più piccole consegnate alla famiglia, al marito, ai genitori Adele e Antonino, ai fratelli, allo zio di Giuseppe Esposito, Rosario. I parenti avrebbero preferito evitare il clamore suscitato dal decesso di Sara. L' avrebbero voluto vivere stringendosi l' uno con l' altro in famiglia, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
con gli amici, senza leggere la notizia sui media, sui siti, sui social. Sapevano che Sara era molto amata ma avrebbero preferito altro. Perchè sono famiglie che hanno sempre lavorato. Molto conosciute all' Arenella, dove, vicino alla chiesa sono stati affissi i manifesti funebri. IL RISERBO Avrebbero preferito evitare di leggere alcune ricostruzioni fantasiose comparse su qualche quotidiano. Falsità - spiegano alcune persone amiche che bene conoscono i parenti. Giuseppe e la sua famiglia, fuori dalla chiesa scelgono la strada del silenzio. «Non rilasciamo commenti - spiega Rosario Esposito - non abbiamo avuto i risultati dell' esame autoptico». Si è spenta per una crisi respiratoria. Quando è arrivata al Cardarelli non c' era più nulla da fare. «Influenza? Polmonite? Ma come è possibile morire così a 32 anni?» Davanti la chiesa Santa Maria della Rotonda sono diversi gli interrogativi che vengono sussurrati. I suoi alunni sono ancora increduli. «Non abbiamo potuto abbracciarti, ma non ti dimenticheremo mai - dicono dentro e fuori la chiesa - e porteremo sempre con noi il ricordo del tuo sorriso». Quel sorriso che rammenta anche il parroco padre Salvatore: «Non indosso i colori del lutto ma il bianco della resurrezione a questo voglio pensare, mi sembra ieri - spiega durante l' omelia - quando vi ho visto uscire mano nella mano sposi felici, con un progetto di vita futura». Ricordi e tanta amarezza. Gli alunni della Poerio hanno fatto volare in cielo dei palloncini bianchi e qualcuno rosa con la scritta Sara all' uscita del feretro. «Speriamo che ci veda, era speciale - spiegano - è assurdo ciò che le è successo, ora è un angelo, ci seguirà da lassù». e.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 27 EAV: € 11.076 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Maraia: «Radioterapia, Ariano scippata» L' Asl replica: «La notizia è infondata» LA POLEMICA Antonello Plati «Il direttore generale dell' Asl di Avellino, Maria Morgante, e il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, hanno scippato l' ospedale di Ariano Irpino escludendo il progetto per la realizzazione dell' impianto di Radioterapia dal Piano di edilizia sanitaria recentemente varato. Il tutto nel silenzio complice del sindaco del comune del Tricolle, Domenico Gambacorta, che non ha mai difeso la comunità e non ha mai detto nulla su cosa stesse accadendo». Il deputato del Movimento 5 Stelle, Generoso Maraia, come suo solito non le manda a dire e questa volta sull' attivazione del reparto di Radioterapia al «Sant' Ottone Frangipane» ne ha un po' per tutti. Tutt' altra è, però, la versione che giunge da via Degli Imbimbo: «Il finanziamento per Ariano precisano - è compreso nella programmazione degli investimenti del decreto ministeriale del 6 dicembre 2017 per la riqualificazione e l' ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica. Il progetto è stato presentato al Ministero della Salute per le valutazioni di merito e prevede un finanziamento complessivo di 4,8 milioni, di cui 3 milioni 744mila a carico dello Stato, 197mila 052,63 euro a carico della Regione e 858mila 947,37 a carico dell' Asl». Dunque non si sarebbe consumato nessuno scippo. Ma Maraia insiste e per rafforzare le accuse propone una sua personale interpretazione di alcuni provvedimenti emessi da Asl e Regione. Il primo è una delibera dell' aprile 2016 sottoscritta dall' allora commissario dell' Asl, Mario Ferrante, con la quale si approvava il progetto dell' impianto per complessivi 3 milioni 805mila euro, «soldi che l' azienda aveva già in cassa - sostiene il parlamentare - ma per poter realizzare l' opera occorreva inviare una richiesta formale alla Regione che non è mai stata inviata». E a farlo sarebbe dovuta essere Morgante, nel frattempo nominata al posto Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
di Ferrante. Il secondo documento richiamato dall' esponente pentastellato è una lettera con la quale la manager «non solo non chiedeva alla Regione di utilizzare i fondi, ma formulava una richiesta a dir poco sibillina, ovvero se la Radioterapia ad Ariano Irpino avesse potuto confliggere con precedenti autorizzazioni rilasciate a privati». Poi un' altra nota, inviata l' anno scorso, con la quale l' Asl «comunicava di aver utilizzato le risorse destinate alla radioterapia per realizzare un altro e diverso intervento di edilizia presso altri ospedali». Quindi, «l' approvazione di un nuovo quadro economico di 6 milioni di euro per realizzare il reparto al Frangipane: soldi che però non sono nelle casse dell' ente e l' Asl è costretta a chiedere alla Regione di usufruire dei fondi a valere sul Piano di edilizia sanitaria regionale». Infine, ed è qui che secondo Maraia avviene lo scippo, il decreto 20 dicembre scorso con il quale De Luca approva il Piano di edilizia sanitaria e «boccia il progetto di Radioterapia, del quale nelle oltre 300 pagine non c' è alcuna traccia». In appendice, l' ultima stoccata a Gambacorta: «Dove era mentre avveniva tutto questo? Probabilmente era a stringere le mani a De Luca e alla Morgante in una delle innumerevoli passerelle che sono state organizzate per prendere in giro l' opinione pubblica». Dall' Asl ribadiscono: «Non c' è stata nessuna bocciatura e nessuno scippo». E annunciano che la questione sarà approfondita giovedì durante il convegno «Screening oncologici: la prevenzione del tumore» in programma al Carcere borbonico di Avellino dov' è prevista anche la presenza del governatore De Luca. Tornando ad Ariano, anche il responsabile territoriale di «Cittadinanzattiva», Antonio Gambacorta, con un esposto indirizzato a Morgante e Gambacorta mette in evidenza alcune «preoccupanti disattenzioni rispetto alla ripartizione dei fondi del Piano di edilizia sanitaria», sostenendo: «È inopportuno ritenersi soddisfatti per i 14 milioni di euro all' Asl e i 30 al Moscati. Ariano, inoltre, potrebbe perdere il Dea di primo livello». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 34 Il Mattino (ed. Circondario Sud) EAV: € 9.447 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Operata alla colecisti, muore: giallo LA TRAGEDIA Ciriaco M. Viggiano L' intervento sembrava perfettamente riuscito. «È andato tutto bene», dicevano i chirurghi che avevano appena asportato la colecisti ad Antonietta Cavallaro. Le condizioni della 66enne di Casola di Napoli, però, si sono rapidamente aggravate: prima i dolori lancinanti all' addome, poi la sospetta perforazione dell' intestino emersa dalla tac e la seconda operazione, infine il ricovero in Rianimazione e la morte, sopraggiunta nella tarda mattinata di giovedì nell' ospedale di Sorrento. Ecco l' ennesima vicenda che scuote la sanità locale e si appresta a finire sotto la lente d' ingrandimento di magistratura e forze dell' ordine: la salma della donna è ora a disposizione dell' autorità giudiziaria in attesa della probabile autopsia, mentre i carabinieri hanno già provveduto al sequestro della cartella clinica. IL RICOVERO Il dramma comincia il 10 gennaio scorso quando Antonietta Cavallaro, sposata e madre di cinque figli, viene ricoverata nell' ospedale «De Luca e Rossano» di Vico Equense per un intervento programmato da tempo. Dopo tutti gli accertamenti del caso, i chirurghi le asportano la colecisti. L' intervento è di routine, uno dei tanti che vengono effettuati annualmente e con successo negli ospedali riuniti della penisola sorrentina. Al termine, l' équipe rassicura i familiari della paziente: «Tutto ok, l' intervento è perfettamente riuscito». Eppure non sembra essere andata così. Dopo l' operazione, infatti, Cavallaro comincia ad avvertire forti dolori sempre più insopportabili all' addome. Segno che la reazione all' intervento appena concluso è tutt' altro che positiva. Il malessere della donna cresce con l' andare del tempo. Il marito e i figli sono preoccupati, servono ulteriori accertamenti. I medici dispongono il trasferimento di Cavallaro all' ospedale «Santa Maria della Misericordia» di Sorrento. È sabato 12 gennaio. La 66enne viene sottoposta a una tac addominale. Ben presto arriva il responso-choc: sospetta perforazione dell' intestino. I familiari restano increduli, mentre i chirurghi sorrentini predispongono in Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
fretta e furia un intervento di riparazione intestinale. Anche questa operazione viene eseguita apparentemente senza problemi, ma in quel momento le condizioni di Cavallaro appaiono già compromesse. A chiarirlo, nel corso di un colloquio con uno dei figli della donna, è un membro dell' equipe di chirurghi del «Santa Maria della Misericordia»: «Abbiamo fatto il possibile, ma sua madre si trovava in una situazione piuttosto critica già prima del nostro intervento». I fatti successivi sembrano confermare questa versione. Dopo essere finita sotto i ferri per la seconda volta, infatti, la 66enne viene trasferita nell' unità di Rianimazione dove resta per circa cinque giorni. LE INDAGINI Giovedì mattina la donna muore. La vicenda getta nello sconforto i familiari che decidono di rivolgersi alle forze dell' ordine: scatta così la denuncia, presentata da uno dei cinque figli della donna ai carabinieri della compagnia di Sorrento. E sono proprio i militari dell' Arma, agli ordini del capitano Marco La Rovere, a sequestrare la cartella clinica nella quale è ricostruita l' odissea patita dalla 66enne tra i due ospedali. Sul caso, d' altronde, è già alta l' attenzione della Procura di Torre Annunziata. Tanto è vero che la salma di Cavallaro si trova ora nell' obitorio del cimitero di Castellammare, a disposizione dell' autorità giudiziaria. Già nelle prossime ore, dunque, i pm oplontini potrebbero far partire i primi avvisi di garanzia in vista della probabile autopsia: un esame dal quale potrebbero scaturire indizi decisivi sulle cause che hanno determinato la morte della 66enne di Casola di Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/01/2019 Pagina 25 EAV: € 8.791 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Pochi medici, via libera agli straordinari In arrivo 210 nuovi addetti all' ospedale LA SANITÀ Ornella Mincione Mancano medici alla Medicina e alla chirurgia d' urgenza, così pure al reparto di Anestesia e rianimazione. E, quindi, il direttore generale dell' ospedale di Caserta Mario Ferrante, prendendo atto delle richieste dei direttori delle due strutture complesse di avere risorse per garantire la corretta turnazione, ha autorizzato uno straordinario per i medici già attivi nei reparti. In particolare, per il reparto di Anestesia e rianimazione si tratta di 240 ore aggiuntive per il mese di gennaio e per ogni mese fino al 31 marzo, mentre per l' Uoc di Medicina e chirurgia d' urgenza da gennaio fino al 31 marzo, un massimo di 500 ore al mese, «al netto delle ore erogate dalle unità del personale immesso in servizio», si legge nella delibera del 17 gennaio scorso. Attivato, dunque, l' istituto dello straordinario per garantire assistenza h24. La carenza del personale medico è purtroppo un problema dichiarato dalla direzione dell' ospedale che ha previsto un piano del fabbisogno del personale di almeno 431 unità fino al 2020. Nel caso particolare delle due strutture complesse di Medicina e chirurgia d' urgenza e di Anestesia e rianimazione, «abbiamo urgente bisogno di quattro anestesisti. Ora ne arriveranno due e siamo in attesa di una risposta della Regione perché ne arrivino altri due - spiega il direttore del nosocomio provinciale Ferrante -. Anche nella Medicina d' urgenza mancano due unità e uguale lacuna c' è anche alla Chirurgia d' urgenza. Per ora tamponiamo il problema per garantire ai cittadini al massimo il servizio attivando le prestazioni aggiuntive dei dirigenti medici già attivi. A giorni dovremmo ricevere la delibera di autorizzazione dalla Regione per avere i medici di cui abbiamo immediatamente bisogno». Intanto, la direzione sta preparando i concorsi pubblici, aperti a tutti, utili per reclutare tutte le unità che necessitano all' intero ospedale di Caserta. I dipendenti in servizio al 31 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere