Media Monitoring per 17-07-2019 - Rassegna stampa del 17-07-2019 - Ruggi

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Media Monitoring per 17-07-2019 - Rassegna stampa del 17-07-2019 - Ruggi
17-07-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 17-07-2019
Media Monitoring per 17-07-2019 - Rassegna stampa del 17-07-2019 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      17/07/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ossigeno in corsia, in arrivo 100 infermieri ........................................................................... 1
      17/07/2019 - WWW.BUONSANGUE.NET
            Perché il sangue è un sistema complesso .............................................................................. 2
      17/07/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ruggi, nominati i direttori di reparto stop ai primari facenti funzione ................................ 11
      15/07/2019 - WWW.RADIOALFA.FM
            SunnammiSunà, Festival cantautorale di beneficenza, mercoledì 17 luglio a Salerno. Le
            interviste .............................................................................................................................. 13
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 14
      17/07/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Dispositivii diagnostici scaduti denunce e sequestri ............................................................ 14
      17/07/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            La morte dei gemellini ginecologo condannato «Condotta negligente» ............................... 15
Sanità Campania ............................................................................................................................. 17
      17/07/2019 - CRONACHE DI NAPOLI
            "L' accorpamento mette a rischio i pazienti" ........................................................................ 17
      17/07/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Ancora atti vandalici nell' ospedale delle formiche .............................................................. 18
      17/07/2019 - IL MATTINO
            «All' auto destinata a me avevano sgonfiato la ruota» ........................................................ 19
      17/07/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            «Un anno per mammografia» Lonardo interroga Picker ....................................................... 21
      17/07/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Il giallo del bimbo morto e «dimenticato» da tutti ............................................................... 22
      17/07/2019 - CRONACHE DI NAPOLI
            Liste d' attesa e personale, disastro sanità ......................................................................... 24
      17/07/2019 - CRONACHE DI CASERTA
            Ospedale, Calenzo: necessario il rilancio ............................................................................. 26
      17/07/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Ospedale, una formica nel tè della paziente sospesi tre infermieri ..................................... 27
      17/07/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            San Giovanni Bosco, forzati gli uffici dell' amministrazione ................................................. 29
      17/07/2019 - IL ROMA
            Sanità, 450 interventi di emergenza L' Asl Napoli 1: «Grande contributo» .......................... 31
      17/07/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Tornincasa direttore al Moscati È la prima di una serie di nomine ....................................... 32
      17/07/2019 - IL MATTINO
            Vandali e minacce nell' ospedale dei clan ............................................................................ 34
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 36
      17/07/2019 - AVVENIRE
            «Eutanasia, far morire di fame e di sete una persona è una crudeltà» ................................ 36
      17/07/2019 - LA STAMPA
            Guerra di nomine all' Agenzia del farmaco Così la terapia anti-cancro resta bloccata ......... 38
      17/07/2019 - LA STAMPA
            Il design è diventato generativo .......................................................................................... 40
      17/07/2019 - LIBERO
            Il Veneto aumenta la paga ai medici .................................................................................... 42
      17/07/2019 - LA REPUBBLICA
            La battaglia per Tafida, bimba in coma "Via da Londra, a Genova può salvarsi" .................. 44
      17/07/2019 - ITALIA OGGI
            Violenze ai medici come aggravanti ..................................................................................... 45
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17/07/2019                                                                                                                Pagina 25
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 2.073
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Ossigeno in corsia, in arrivo 100 infermieri

 Alle battute finali il reclutamento di 100
 infermieri tra Asl e Ruggi per far fronte
 all' emergenza estiva. Pubblicatele
 graduatorie finali. L' auspicio a questo
 punto, è che i paramedici possano
 prendere servizio entro la fine del mese.
 Il bando pubblicato dall' azienda
 sanitaria a metà giugno, nello specifico,
 prevede il reclutamento di 60 persone da
 assegnare nelle strutture di Nocera-
 Pagani- Scafati (30 unità), per quelli di
 Eboli-Battipaglia-Roccadaspide (10) e a
 Vallo della Lucania-Agropoli (20). Si
 tratta di un avviso pubblico per soli titoli
 a tempo determinato, della durata di
 dodici mesi. Come l' Asl, anche il Ruggi,
 lo stesso giorno, ha deliberato un avviso
 pubblico per il reclutamento, per 6 mesi,
 di 40 infermieri. L' operazione è dettata
 dalla necessità di dare una boccata d'
 ossigeno ai reparti in affanno, alle prese
 in queste settimane anche con il piano
 ferie. Stando al piano di fabbisogno di
 personale,     l'   azienda    ospedaliera
 universitaria sconta un buco di 273 unità, con una carenza di 80 camici bianchi, 28
 dirigenti sanitari e 165 infermieri. Il piano di fabbisogno triennale di personale 2018
 2020 licenziato dall' Asl, invece, prevede un vuoto complessivo in organico di 846
 unità. s. r. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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17/07/2019
                                             buonsangue.net
                                                                                                                         EAV: € 683
                                                                                                                         Lettori: 2.000
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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              Perché il sangue è un sistema complesso

 È tutta la settimana, che da una delle
 regioni italiane storicamente più in
 difficoltà nell’organizzazione di una
 raccolta sangue lineare, costante ed
 efficiente per tutti i 12 mesi dell’anno, la
 Campania, si susseguono gli appelli al
 dono, al fine di limitare le carenze
 endemiche e assicurare anche per i mesi
 estivi il corretto e normale svolgimento
 delle     attività  trasfusionali. Stesse
 necessità arriva da Acerra, dove in
 particolare serve sangue del gruppo 0 negativo, segnalazione che è arrivata
 direttamente dall’Avis di Sarno. Anche da Salerno è arrivato un appello nelle ultime
 ore, con una carenza all’ospedale Ruggi che si spera possa essere contrastata nelle
 prossime ore, così come testimonia il magazine on-line Salerno Sanità. Un situazione
 difficile, che come possiamo leggere sul sito di Fidas nazionale , ha spinto “La
 Struttura Regionale di Coordinamento per le attività trasfusionali della Regione
 Campania ha segnalato al Centro Nazionale Sangue una carenza prevista, per il
 periodo 15 luglio – 30 settembre, di circa 1.700 unità di emazie, pari a circa 150
 unità settimanali con la seguente distribuzione: 82 0+; 5 0-; 41 A+; 7 A-; 14 B+; 1 B-
 .” Un numero rilevante, al quale bisognerà saper ovviare. Come? A questo aspetto,
 come da norma ci ha pensato il Centro Nazionale sangue, che ha subito invitato “le
 Associazioni e Federazioni di donatori di sangue ad avviare azioni di supporto
 straordinario, anche locali, volte ad intensificare la chiamata dei donatori
 raccomandando, inoltre, alle Strutture Regionali di Coordinamento di inserire le
 disponibilità nella bacheca in SISTRA al fine di compensare la carenza della Regione
 Campania”. Non se ne parla quanto si dovrebbe, ma il dono del sangue da cordone
 ombelicale è un gesto semplicissimo e dall’enorme valore per la comunità dei
 pazienti, che troppo spesso non viene praticato per scarsità di informazioni al
 riguardo e poca conoscenza dell’altissimo valore curativo. Il cordone ombelicale, lo
 ricordiamo, è il mezzo attraverso cui ogni mamma nutre il proprio bambino nel
 grembo, e così dopo il parto viene buttato via: questa è una pessima abitudine che
 può e deve essere culturalmente modificata. Accrescere la consapevolezza su tali
 argomenti, è quindi il tema di una campagna video voluta e realizzata dall’Ospedale
 Burlo di Trieste e proposta dal quotidiano Il Piccolo , che mira a sensibilizzare il
 pubblico su un tipo di donazione per nulla invasiva che può consentire trattamenti e
 cure per pazienti dal valore inestimabile. Ecco perché al Burlo hanno deciso di
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meccanizzare il processo di richiesta alle famiglie, che funzionerà in modo molto
semplice. A partire dalla 34esima settimana di gravidanza la figura dell’ostetrica
spiegherà ai diretti interessati tutti i dettagli della donazione, che sarà poi prevista
per il minuto successivo all’avvenuto parto. Da Trieste, subito dopo, il sangue
raccolto dal cordone raggiungerà immediatamente la banca del sangue da cordone a
Padova subito essere transitata nord la sede della protezione civile a Palmanova.
L’iniziativa del Burlo si aggiunge così al video delle campagna Adisco, che si
soffermano sugli aspetti valoriali del dono senza tuttavia tralasciare il piano emotivo.
I dettagli sono importanti: ed essere informati sulla donazione di sangue da cordone
ombelicale sembra la condizione necessaria per passare alla fase operativa. Su
Buonsangue dedichiamo tantissimo spazio al dono, ai suoi valori fondamentali di
anonimato, volontarietà, gratuità, periodicità e organizzazione, e cerchiamo di
comprendere e mostrare in che modo le campagne e le tante iniziative che nascono
grazie al durissimo e costante lavoro delle associazioni, siano in grado di coinvolgere
e stimolare il grande pubblico. Sottolineiamo con energia, quasi ogni giorno, quanto
forte sia il livello di soddisfazione per i cittadini che si approcciano al dono , e che si
recano ai centri trasfusionali per la prima volta per poi decidere di diventare
donatori periodici; e che da un gesto semplice almeno quanto importante traggono
enormi benefici psicologici sul piano della certezza della propria identità, sul piano
del riconoscimento del proprio ruolo sociale e sul piano dell’autostima, grazie alla
consapevolezza di poter salvare diverse vite umane semplicemente offrendo un po’
del proprio plasma o del proprio sangue. Ma esiste un terzo livello implicito nel gesto
del dono che non bisogna mai sottovalutare, né dimenticare di raccontare: ovvero il
piano dei pazienti, i destinatari ultimi delle sacche di sangue o dei plasmaderivati
prodotti in conto terzi dalle aziende convenzionate. Sono loro il focus reale. È il loro
benessere l’obiettivo principe, il risultato etico per cui l’intera filiera e tutti i player
del sistema sangue devono lavorare incessantemente, affinché il livello di cure e
l’efficacia dei trattamenti riservati a chi ne ha bisogno possano raggiungere il
massimo grado di qualità ed efficienza. È per questo che abbiamo introdotto e
ribadito più volte il concetto di appropriatezza. È per questo che documentiamo le
missioni internazionali del sistema italiano che salvano vite nei paesi meno ricchi . È
per salvaguardare tale obiettivo che in questi anni abbiamo documentato e messo in
discussione i processi e gli esiti delle gare pubbliche per la plasmalavorazione,
criticando aspramente le assegnazioni (come quella del bando del raggruppamento
NAIP con il Veneto regione capofila) che ci sembravano mettere i pazienti in secondo
piano rispetto alla ragione economica. – L’albumina è una proteina plasmatica
prodotta dalle cellule epatiche e costituisce circa il 60% di tutte le proteine
plasmatiche. La sua concentrazione nel sangue (albuminemia) varia fra 3,5 e 5,0
g/dL. Eventuali valori inferiori di albuminemia sono, nella maggior parte dei casi, da
ricondursi a una ridotta produzione di albumina da parte del fegato. L’albumina
trova indicazione appropriata nel trattamento di molte condizioni in epatologia,
come dopo paracentesi per ascite, nella peritonite batterica spontanea, nella
sindrome epatorenale, nelle condizioni di plasma exchange e occasionalmente in
altre condizioni cliniche con riduzione del volume ematico. – Le immunoglobuline
(IG) sono utilizzate nella terapia sostitutiva delle immunodeficienze e nel

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trattamento di patologie autoimmuni o di processi infiammatori sistemici.
Rappresentano i c.d. prodotti driver per via del costante aumento della loro
domanda a livello mondiale. Dal 2007 sono disponibili in Italia preparazioni di IG
solubili per infusione sottocutanea/intramuscolare (SC/IM) oltre a quelle per uso
endovenoso (IntraVenous, IV). Le IG, così come tutti gli altri MPD, sono preparate
utilizzando pool di plasma umano; da questo deriva una significativa diversità
idiotipica, che garantisce una più alta copertura anticorpale al ricevente. Le
preparazioni contengono IG strutturalmente e funzionalmente intatte, con normale
emivita e proporzione di sottoclassi: 95% di IGG monomeriche, piccole quantità di
dimeri, quantità variabili di IGA e di IGM. – L’antitrombina è una glicoproteina a
sintesi epatica presente nel plasma ad una concentrazione di circa 150 μg/mL. È un
inibitore delle proteasi, appartenente alla famiglia delle serpine o inibitori delle
serin-proteasi. Si tratta del più potente inibitore naturale della coagulazione, che
gioca un ruolo fondamentale nell’equilibrio della bilancia emostatica. L’antitrombina
inibisce l’azione di tutti i fattori della coagulazione attivati, eccetto il fattore V e il
fattore VIII; ha una particolare affinità per la trombina ed è detta anche “cofattore”
dell’eparina, nel senso che l’azione anticoagulante dell’eparina è mediata dall’AT.
Possiede inoltre proprietà anti-infiammatorie e anti-aggreganti mediate dalla
liberazione di prostacicline da parte delle cellule endoteliali. L’antitrombina trova
indicazione nelle carenze congenite di questa glicoproteina. – Il fattore VIII (FVIII)
della coagulazione è utilizzato nella terapia sostitutiva dell’emofilia A, una malattia
rara, emorragica ereditaria, a trasmissione recessiva legata al sesso, causata da un
deficit del FVIII. In base al livello di attività del FVIII circolante, si distinguono forme
di emofilia A gravi (FVIII < 1%), moderate (tra 1 e 5%) e lievi (fra 30-40%). – Il
fattore IX (FIX) della coagulazione è utilizzato nella terapia sostitutiva dell’emofilia B,
detta anche malattia di Christmas, una malattia rara, emorragica ereditaria, a
trasmissione recessiva legata al sesso, con prevalenza stimata pari a 2-3/100.000
soggetti maschi, e causata da un deficit del FIX. In base al livello di attività del
fattore circolante, si distinguono forme di emofilia B gravi (FIX< 1%),
moderatamente gravi (tra 1 e 5%) e lievi (> 5%). – Il fattore VII (FVII) della
coagulazione è una glicoproteina vitamina K-dipendente che svolge un ruolo
essenziale nell’innesco della cascata coagulativa del sangue. Il difetto congenito di
fattore VII è un raro disturbo emorragico dovuto ad un’anomalia genetica del
cromosoma, si trasmette con modalità autosomica recessiva. La terapia sostitutiva è
essenziale nei pazienti con fenotipo severo. – Il fattore XIII (FXIII) della coagulazione,
denominato anche fattore stabilizzante la fibrina, è utilizzato nella terapia sostituiva
del deficit congenito della stessa proteina, una malattia a trasmissione autosomica
recessiva la cui prevalenza è stimata in circa 1/2.000.000. In base al livello di
attività del FXIII, si distinguono forme gravi (FXIII 5%). – I concentrati di complesso
protrombinico (CCP) sono utilizzati per la correzione acuta e temporanea della
carenza dei fattori del complesso protrombinico. Attraverso apposite tecniche
cromatografiche possono essere prodotti CCP a tre o a quattro fattori. I CCP3
contengono fattore II (FII), FIX e Fattore X (FX), e i CCP4 contengono FII, FVII, FIX, FX
ad azione procoagulante, nonché inibitori naturali e fisiologici della coagulazione
come la proteina C, la proteina S e tracce di AT, eparina e vitronectina. – Il

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fibrinogeno è uno dei fattori della coagulazione più abbondanti nel plasma. È
convertito in fibrina dalla trombina e costituisce il componente principale della fase
coagulativa. La fibrina, pertanto, può essere considerata sia una proteina strutturale
sia un fattore di coagulazione. Una carenza di fibrinogeno significa quindi una
minore capacità del sangue di coagulare, con conseguente aumento della tendenza
al sanguinamento. Il fibrinogeno trova in primo luogo applicazione nel trattamento e
nella profilassi delle emorragie causate parzialmente o totalmente da grave deficit di
fibrinogeno. Ora, il primo cartone realizzato dall’artista Oreste Castagna di Rai Yo-yo
, si arricchisce di un nuovo contenuto, una fiaba originale che è la perfetta
continuazione della prima, e s’intitola “Il dono dei bambini”. Le due fiabe, insieme,
compongono un vero e proprio cofanetto, completato da una chicca musicale,
“Rosso Sorriso – La Canzone”, altra importante novità di questa edizione. Ma Rosso
Sorriso 2.0 non è soltanto un prodotto di cui usufruire. È anche un vero e proprio
strumento utile in grado di offrire spunti per le attività educative: ovvero un corso
formativo per i volontari Avis che vorranno organizzare incontri nelle scuole primarie
a partire dal nuovo cofanetto e diffondere tra i più piccoli i valori solidali del dono e
le bellissime emozioni del fare del bene. È proprio Oreste Castagna a spiegare e
fornire le tecniche e gli strumenti per un approccio funzionale e innovativo con i
bambini in modo di rendere efficace il loro primo contatto con il mondo del dono del
sangue. Altre idee propedeutiche sono, inoltre, “lo spettacolo dal vivo corredato da
un laboratorio di manualità con le famiglie e la possibilità di organizzare mostre con
i lavori dei bambini”. Come leggiamo sul sito di Avis Nazionale “Rosso Sorriso 2.0 è
prodotto da AVIS con Avis Provinciale Bergamo, nell’ambito del Protocollo d’Intesa
con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ed è realizzato con la
collaborazione di RAI Yo-yo e distribuito da Emo Servizi”. Vi è il dunque il pieno
appoggio di Avis, delle istituzioni e della televisione pubblica per favorire la massima
diffusione del progetto, che come si può vedere attraverso il portale web chiamato
proprio Rosso Sorriso, non si ferma. La raccolta dei nuovi disegni per una futura
edizione è sempre attica per mezzo delle AVIS che hanno aderito al progetto, disegni
che è possibile osservare a questo link, in un tour creativo e divertente nei mondi
delle sedi Avis che finora hanno aderito . Sono diversi giorni che in Puglia si
susseguono segnalazioni e appelli per portare la cittadinanza nei centri trasfusionali,
a seguito di una carenza sangue che si protrae da metà giugno in molti siti regionali.
Alla cosiddetta call to action hanno partecipato moltissimi media locali, sempre attivi
nel raccontare le iniziative che nascono quotidianamente sul territorio, sia che si
muovano le associazioni sia le istituzioni. Nelle ultimissime ore, è degno di nota, per
esempio, l’impegno del sindaco di Bari Antonio Decaro, che in collaborazione con
l’associazione “Ciao Vinny” si è diretto per la propria donazione alla Banca del
Sangue del Policlinico di Bari. Secche e da protocollo le sue dichiarazioni in
proposito, ferme sui concetti correttissimi del “Donare fa bene. Fa bene agli altri e fa
bene a chi dona” e del dono come “gesto semplice che può salvare una vita umana.
Bastano pochi minuti. Donare il sangue è un grande gesto di civiltà che rende più
forte e sicura la nostra comunità”. Sul piano più specificatamente mediatico ha agito
invece Avis Puglia, che ha da pochissimo realizzato e divulgato una campagna spot
dal titolo “La Puglia che scorre”, incentrata sulla necessità di rispondere come

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donatori gratuiti, volontari, anonimi, organizzati e periodici alle chiamate dirette
dell’associazione, che specie d’estate, causa carenza intrinseca e crescita del
numero d’incidenti stradali a causa del traffico verso le località di villeggiatura,
possono essere copiose. Ecco dunque lo spot, ambientato in alcuni dei luoghi più
belli e rappresentativi di Puglia come Bari, Lecce, Trani, Locorotondo e Alberobello,
tra mare e monumenti, al fine di creare quel senso di identità e di solidarietà nel
territorio che sempre può rappresentare un valore aggiunto in caso di situazioni
d’emergenza. Prima donare poi partire: questo è come sempre il “diktat” per i
donatori da giugno a settembre, per una raccolta che non deve mai abbassare la
guardia. In un tempo in cui la tecnologia consente facilitazioni incredibili nello
scambio di informazioni, e una rapidità senza precedenti sul piano della
comunicazione a distanza in tuti i sensi ( basti pensare al drone di AbZero ), è
assolutamente fondamentale sfruttare questi vantaggi anche nel settore del
volontariato e del bene comune. Ecco perché Avis, l’associazione di donatori di
sangue volontari numericamente più grande d’Italia con più di 1 milione e 300 mila
soci iscritti, ha organizzato una proposta di formazione a distanza davvero
interessante sulle linee guida per volontari. La fase sperimentale dell’iniziativa è
partita in questi giorni in quattro Regioni (Liguria, Lombardia – Bergamo, Monza e
Brianza e Mantova – Marche e Sicilia), che coprono a macchie tutto il territorio
nazionale da nord a sud, ma le linee guida per volontari sono state presentate
ufficialmente nel 2017, durante l’Assemblea Generale di Milano, e si propongono di
offrire ai volontari che si cimenteranno nella formazione on-line diverse indicazioni
essenziali “per poter svolgere al meglio le attività associative connesse
all’accoglienza dei donatori, alla loro chiamata e alla promozione dei valori del
dono”. Un range di attività che risultano decisive per la buona riuscita di ogni
attività di volontariato finalizzata alla raccolta sangue. Come saranno organizzati i
corsi? Il programma è stato creato da Avis in collaborazione con l’ente di formazione
Forma Mentis, e consiste in un percorso online “suddiviso in quattro moduli che
accompagnano i partecipanti alla scoperta del percorso donazionale (moduli
accoglienza e chiamata/convocazione) e delle strategie di comunicazione (moduli
competenze trasversali e promozione) più efficaci per far sentire a proprio agio i
donatori (e gli aspiranti), per comprendere e rispondere alle loro esigenze e per
gestire in modo professionale eventuali situazioni di criticità”. Il principio alla base
dell’iniziativa è la formazione continua: sia per i giovani sia per i volontari più
anziani il mondo in continua evoluzione è sicuramente uno scenario da comprendere
e analizzare mettendosi sempre in discussione, nel modo più semplice ed efficace
dal punto di vista organizzativo, come leggiamo nella pagina del sito Avis dedicata
alla FAD: “La formazione che AVIS mette a disposizione dei volontari e delle
strutture sul territorio è accessibile tramite una piattaforma online, che potete
visualizzare con qualsiasi browser da PC e da tablet. La piattaforma traccia l’attività
svolta da ciascun studente mentre segue il percorso formativo composto da quattro
corsi, sviluppati dalla Linee guida AVIS Nazionale relativi a temi centrali dell’attività
associativa: Competenze trasversali, Promozione, Accoglienza, Chiamata. Gli utenti
iscritti al corso riceveranno un nome utente e una password con cui potranno
accedere via Internet, 24 ore su 24, sette giorni su sette: la formazione online infatti,

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a differenza di un corso tradizionale, può essere seguita comodamente da casa
propria, adattandola ai propri tempi e ritmi di vita. Alcuni di questi moduli
presentano delle informazioni, altri propongono dei giochi interattivi e dei quiz, altri
ancora chiedono di raccontare la vostra esperienza e di riflettere su cosa ne pensate
delle situazioni che vi verranno proposte”. L’obiettivo finale della sperimentazione ci
sembra quello di creare, nel tempo, una risorsa sempre attiva su tutto il territorio
(man mano che dalla sperimentazione si passerà alla struttura definitiva) in grado di
assicurare un ricambio e un grado di collaborazione tra volontari impegnati nelle
sedi associative di alta qualità ed efficienza, abbattendo le spese di spostamento e i
problemi logistici che prima della FAD rendevano la formazione un’attività più
saltuaria, grazie a una struttura agile e “a lezioni caratterizzate da un stile
immediato, semplice, leggero e coinvolgente – sono disponibili su una piattaforma
online accessibile da PC, notebook o tablet”. In un’era di lavoro precario, stile di vita
frenetico e ritmi altissimi specie nelle grandi città, un servizio in grado di andare
incontro alle necessità dei volontari. Per chiunque desiderasse maggiori
informazioni, ecco l’indirizzo mail a cui rivolgersi: Che in Toscana ci sia una grande
mobilitazione collettiva per fronteggiare i mesi estivi lo abbiamo appreso lo scorso
14 giugno, a Livorno , durante la Giornata del donatore organizzata dalla Regione
allo scopo di trarre un bilancio dei mesi trascorsi e parlare di quelli che verranno: e
proprio da Avis Livorno arriva, a partire dal 14 e in evoluzione nei giorni successivi,
una grande campagna estiva ricca di idee spunti e differenti applicazioni che mira a
regalare al territorio un’estate tranquilla sotto il punto di vista della raccolta sangue,
dal titolo “La felicità è contagiosa! Si Avis Chi può”. Si parte subito con due video,
che è possibile vedere sulla pagina Facebook di Avis Livorno a questi link:
https://www.facebook.com/avis.livorno/videos/1172986156203193/ , con a fare da
testimonial il celebre bomber Igor Protti, capocannoniere storico del Livorno Calcio. Il
messaggio dello spot, molto ben realizzato, è che non tutti gli aghi bucano e fanno
male: alcuni, come per esempio quelli che servono per donare il sangue, portano
effetti                       più                        che                        positivi.
https://www.facebook.com/avis.livorno/videos/683414152101085/ ,con testimonial
Leonardo Fiaschi giovanissimo imitatore, cabarettista e cantate, che con un taglio
diverso, prettamente comico, mette in scena uno sketch in cui proporre l’imitazione
dell’ex allenatore della Juventus Massimiliano Allegri che “allena” un giovane
donatore avisino. Non è tutto: la campagna ha anche già prodotto tre manifesti sia
per utilizzo social, che per affissione in città. Eccoli qui, possiamo vederli in basso in
figura 1, 2 e 3: Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 A Questi materiali seguiranno altri 3 video, utili,
come spiega Avis Livorno “a completare un progetto pensato come una piccola web
serie che racconta la storia di un ragazzo che esce di casa per andare a iscriversi
all’Avis e diventare così un nuovo donatore, ma non è ancora del tutto convinto.
Durante il tragitto da casa alla sede di Avis Livorno incontra una serie di situazioni
fortuite che lo aiutano a riflettere e superare positivamente le sue paure e gli
ostacoli che frenano molte persone dall’andare a donare, come la paura dell’ago, la
mancanza di tempo e la scarsa consapevolezza del problema. Una volta raggiunta la
sede Avis, il protagonista della serie ne esce convinto e consapevole, così diventa a
sua volta testimonial ed è lui a convincere altre persone che incontra in giro per la

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Media Monitoring per 17-07-2019 - Rassegna stampa del 17-07-2019 - Ruggi
città a seguirlo, come un contagio positivo”. L’evoluzione e i nuovi step della
campagna si potranno seguire sui canali social di Avis Livorno: su Facebook e
Instagram. Un grande impegno da parte della sezione cittadina guidata da Matteo
Bagnoli che speriamo possa essere imitata in tante altre città italiane riscuotendo il
massimo del successo e della visibilità. Il dato di raccolta plasma di aprile 2019 era
stato altamente positivo rispetto ad aprile 2018 con una crescita nella raccolta del
7,9%. Per questo, il mese scorso, eravamo stati abbastanza ottimisti nell’aspettarci
un miglioramento anche nella raccolta di maggio 2019 rispetto a maggio 2018, ma
così non è stato: purtroppo, nel quinto mese dell’anno che anticipa l’arrivo dei mesi
estivi con le endemiche carenze e difficoltà nella raccolta, si è registrato un calo su
scala nazionale del 4,7%. La situazione non è dunque positiva, ma non deve
allarmare, e semmai spronare tutti i player di sistema per cercare di attenuare il
calo di raccolta nei prossimi mesi caldi, con campagne, iniziative speciali, e
predisposizione dei centri trasfusionali ad accogliere i donatori negli orari migliori
per evitare difficoltà lavorative o logistiche. Entrando in dettaglio, ecco in figura 1 la
situazione regione per regione relativa alla raccolta maggio 2019 vs maggio 2018:
come si può vedere, sono poche le frecce in giallo che indicano miglioramenti su
scala regionale. Bene la Valle d’Aosta, con addirittura un aumento del 123%, il
Molise con una crescita del 40%, la Toscana con un più 11,7% e la Sicilia, territorio
in cui la raccolta è aumentata del 13,3%. Male invece le regioni normalmente guida,
come Veneto (-14,4%), Piemonte (-16,4%) e Lombardia (- 6,9%). Fig. 1 In figura 2, e
poi in tabella 3, invece è possibile fotografare l’andamento della raccolta regione per
regione nel progressivo del 2019 a confronto con il progressivo 2018, nel periodo
che va da gennaio a maggio, con i valori espressi in chilogrammi. Emerge in questo
caso un dato differente, e parzialmente positivo: nel totale in chilogrammi da inizio
anno a oggi la raccolta 2019 è superiore a quella dello scorso anno, con circa 3 mila
chilogrammi in più nell’anno in corso. Il dato positivo sul piano generale dovrà
dunque essere confermato, insistiamo, nei mesi che verranno: contenere il calo a
giugno, luglio e agosto, sarebbe un passo importantissimo per restare nei parametri
del Piano nazionale plasma 2016-20. Indagando le singole regioni sul dato
complessivo del 2019, in figura 2 tabella 3, resta secondo noi rilevante il dato
dell’Emilia Romagna che è decisamente positivo, con circa duemila chili in più sul
2018. In aumento anche la Sicilia con circa mille chili, così come la Campania e il
Friuli Venezia Giulia. Deve recuperare invece la Toscana, che di mille chili circa è
indietro, e soprattutto la Lombardia, che in assoluto resta la regione guida nella
raccolta italiana con un volume decisamente superiore a tutte le altre regioni pur
vivendo un calo relativo mese su mese ormai cosante. Fig. 2          L’arrivo di giugno
coincide però anche con l’arrivo dell’estate, con le conseguenti problematiche da
fronteggiare e risolvere, che vanno dal calo intrinseco dei donatori causa partenza
per le vacanze all’arrivo dei virus che si trasmettono con le punture di zanzara,
come West Nile Virus e Chikungunya , situazioni negative a cui le associazioni
rispondo con donazioni speciali, campagne pubblicitarie originali e penetranti, e
tanto, tantissimo lavoro di sensibilizzazione. La diffusione dell’importanza dei valori
della donazione e del gesto del dono però non è mai sufficiente, ed ecco perché è
una splendida notizia che sia arrivato in televisione, e in uno dei canali nazionali più

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visti e conosciuti dal grande pubblico che è attento alle questioni dell’attualità come
La7, lo spot Fidas sulla campagna a favore del dono per i prossimi mesi del 2019,
una campagna dal titolo esplicativo e quanto mai centrato: “Metti in circolo
l’energia”. E cos’è infatti, se non una continua immissione di energia nella società, il
lavoro quotidiano delle associazioni e delle tre gambe che reggono il sistema
trasfusionale? Ecco lo spot Fidas, breve (dura circa 30 secondi) e decisamente
diretto. L’intento profondo? È proprio Fidas a spiegarlo con il testo di
accompagnamento: “Al centro della scena c’è un uomo: gli occhi sono chiusi, la pelle
e gli abiti sono privi di colore. Intorno a lui, sulle note di una musica dal ritmo
incalzante, si muovono quattro ballerini: portano larghe fasce di un tessuto di colore
rosso acceso – che spicca sul bianco della scena – con il quale progressivamente
“avvolgono” l’uomo. Quando il velo rosso cade, l’uomo, tornato a un incarnato sano,
sorride. Appare la headline “Metti in circolo l’energia. Dona il sangue.”,
accompagnata dal marchio FIDAS. Lo spot FIDAS è stato realizzato con l’intento di
affrontare il tema della donazione del sangue con un taglio, per quanto possibile,
inedito. Evitando deliberatamente ambientazioni ospedaliere, braccia distese,
sacche di sangue e simili, si è scelto, piuttosto, di trasferire tutto il discorso su un
piano metaforico, utilizzando la chiave espressiva della danza. Si è così realizzato un
prodotto di comunicazione decisamente particolare, molto curato nell’estetica, oltre
che nella forza del messaggio. Al centro viene posto il senso stesso, lo scopo ultimo,
della donazione: la possibilità che ha ognuno di noi di mettere in circolo energia
vitale, trasferendola a chi ne ha bisogno. Gli elementi della headline riprendono e
completano i contenuti audiovisivi dello spot: l’aspetto della collettività e della
socialità (il circolo) e quello della vitalità (l’energia) del ballo e della rinascita. In
particolare, la parola “circolo” (oltre a richiamare indirettamente la circolazione del
sangue) allude anche a come sia necessario donare non “solo” per un atto
altruistico, ma anche perché è un gesto di cui, prima o poi, tutti potremmo avere
bisogno. Essendo incentrato sull’importanza della donazione del sangue, e non sulla
specifica attività di FIDAS, lo spot non è un intervento di comunicazione istituzionale
ma diventa lo strumento principale di una campagna di comunicazione sociale. Lo
spot Fidas andrà in onda su La7 fino al trenta giugno, e per milioni di spettatori sarà
possibile cogliere il messaggio più giusto sul dono grazie al lavoro dell’attore Luca
Seta insieme ai ballerini della compagnia GoDance. Campagne di visibilità e grandi
media, dalle alte possibilità di diffusione. Solo così, come diciamo spesso, il
messaggio su quanto donare il sangue debba diventare un gesto normale come
mangiare, bere o respirare, potrà raggiungere la massima quantità di persone
possibili. Il Centro nazionale sangue è già molto attivo, e già più di tre settimane fa,
il 31 maggio, ha divulgato il piano completo di prevenzione stabilito dal Ministero
della Salute per il 2019 con una circolare da titolo “ Indicazioni per la sorveglianza e
la prevenzione della trasmissione del West Nile Virus e Usutu mediante la
trasfusione di emocomponenti labili nella stagione estivo-autunnale 2019″ ,
documento all’interno del quale sono elencate tutte le regole da seguire affinché
l’eventuale diffusione dei virus trasmessi attraverso le punture di zanzare sia
adeguatamente segnalata e contrastata. Il monitoraggio degli istituti preposti sarà
costante, e noi su Buonsangue ne daremo traccia di frequente con notizie, bilanci e

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dati numerici: ma intanto, è bene sapere che la regola da seguire per tutti i donatori
periodici cosi come per quelli occasionali che hanno già programmato le vacanze, è
sempre la stessa: prima donare, poi partire. Solo così, infatti, è possibile fare il
proprio dovere di donatore in tutta sicurezza e con la certezza di non incorrere negli
stop preventivi predisposti a monte, chiariti sul sito del SIMTI (Società Italiana di
Medicina Trasfusionale e Immunoematologia) nell’apposita sezione dettagliata : per
ogni nazione del mondo, è infatti possibile conoscere il periodo di sospensione da
dono (zero, uno, tre o sei mesi), il rischio di leishmaniosi viscerale o cutanea, di
malattia del sonno, febbre gialla, lebbra o malattia di Chagas, e infine il rischio
malarico e di altre malattie endemiche. Fig. 1 Quattro i colori impiegati nella mappa
per le segnalazioni, facilissime da memorizzare e interpretare. I territori in verde,
tutti i paesi europei, la Russia asiatica e la Groenlandia, non comportano alcuna
sospensione automatica dal dono. I paesi in giallo, ovvero l’America del Nord, il
Canada, alcuni paesi del Maghreb come Marocco e Libia e alcuni asiatici come la
Mongolia e qualche stato dell’ex Unione Sovietica, comportano invece 1 mese di
sospensione. Chi visita Algeria, Egitto e il Medio Oriente incorrerà in uno stop di 3
mesi, mentre, purtroppo, sono davvero moltissimi i paesi in mappa che, se visitati,
implicano uno stop di 6 mesi: il Messico, l’America Latina, quasi tutto il continente
africano, la maggior parte del continente asiatico e l’Oceania.

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17/07/2019                                                                                                                Pagina 25
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 5.331
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

  Ruggi, nominati i direttori di reparto stop ai primari facenti
                            funzione

 LA SANITÀ Sabino Russo Completate le
 procedure per la sostituzione di dieci
 primari facente funzioni. Nominati al
 Ruggi i direttori dei reparti di radiologia,
 medicina nucleare, oculistica, pediatria,
 farmacia, medicina immunotrasfusionale
 e urologia, così come quelli di
 endoscopia digestiva al Fucito di Mercato
 San Severino e di pneumologia e di
 riabilitazione funzionale al Da Procida. L'
 operazione      rientra   nei    programmi
 attuativi conseguenti all' adozione dell'
 atto aziendale, che prevedevano la
 sostituzione dei primari facente funzioni
 (endoscopia operativa Fucito, oculistica,
 recupero e riabilitazione Da Procida,
 pediatria, urologia, tutte le direzioni
 mediche di presidio, pneumologia,
 pneumologia Da Procida, radiologia,
 urologia     Fucito,    medicina    interna,
 malattie infettive, farmacia, medicina
 nucleare,       medicina      trasfusionale,
 nefrologia e neonatologia), oltre all'
 attribuzione degli incarichi di direzione
 delle strutture semplici dipartimentali, 45 in tutto, che interessavano i dipartimenti
 ad attività integrata dell' area critica, riabilitazione e post acuzie, cardio-toraco-
 vascolare, chirurgie generali e trapianti, testa-collo, scienze mediche, igiene,
 diagnostica per immagini, materno-infantile, oncoematologico e staff direzione
 sanitari, oltre a quelle delle strutture semplici e agli incarichi professionali di alta
 specializzazione. I 10 primari nominati la scorsa settimana sono Mattia Carbone per
 il reparto di radiologia, Massimo Scarano per la medicina nucleare, Attilio Maurano
 per l' endoscopia digestiva di Mercato San Severino, Alfredo Greco per l' oculistica, a
 Natalino Barbato e Gemma Siano, rispettivamente, per la pneumologia e per la
 riabilitazione al Da Procida, Rosario Pacifico per pediatria, Grazia Maria Lombardi per
 farmacia, Ferdinando Annarumma per medicina immunotrasfusionale e Umberto
 Greco per urologia. Il precedente valzer di primari facente funzioni del mese di

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febbraio 2017, ricordiamo, portò con sé non poche polemiche, soprattutto per il caso
dello sdoppiamento del reparto cardiochirurgia, con la nomina del braccio destro di
De Luca alla Sanità campana Enrico Coscioni, che andò ad affiancare il primario della
cardiochirurgia d' urgenza Severino Iesu. Queste andavano dall' opportunità di
affidare a Coscioni l' incarico di primario nonostante l' inchiesta giudiziaria che lo
vedeva coinvolto (conclusasi con una assoluzione), alle preoccupazioni legate allo
sdoppiamento del reparto e a un suo possibile calo nella qualità assistenziale offerta
dalla cardiochirurgia del Ruggi, all' accusa che lo stesso sdoppiamento potesse
essere stato tagliato ad hoc da De Luca per favorire il medico salernitano. Insieme
alle nomine di Coscioni e Iesu arrivarono anche quelle di Natalino Barbato alla
pneumologia del Da Procida, Nicola Boffa a malattie infettive, Alberto Gigantino alla
cardiologia intensiva, Grazia Maria Lombardi alla farmacia, Giuseppe Mastroroberto
alla riabilitazione del Da Procida, Attilio Maurano per endoscopia operativa al Fucito
Mercato San Severino, Giuseppe Palladino in nefrologia e Sergio Poto alla
pneumologia del Ruggi. Questi incarichi di sostituto andarono ad aggiungersi ai 14
che erano già stati conferiti dalla direzione generale. Nessun primariato, invece,
giunse per endocrinologia e rianimazione al Fucito, in quanto nel nuovo atto
aziendale non erano più previste come strutture complesse ma divennnero strutture
semplici. Contestualmente furono assegnati anche i 29 primariati ai professori
universitari, che poterono così prendere pienamente in carico i pazienti, e la
direzione dei 10 dipartimenti, 5 universitari e 5 ospedalieri. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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15/07/2019
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                                                                                                                         Lettori: 233
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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      SunnammiSunà, Festival cantautorale di beneficenza,
          mercoledì 17 luglio a Salerno. Le interviste

 Conferenza di presentazione questa
 mattina, al comune di Salerno, di
 SunnammiSunà, Festival cantautorale di
 beneficenza in programma dopodomani
 17 luglio all’Arena del Mare di Salerno a
 partire dalle 20. In seguito il festival sarà
 ospitato anche in altri comuni vicini.
 L’obiettivo del festival è raccogliere i
 fondi    necessari     all’acquisto     della
 strumentazione tecnologica per l’assistenza ai bambini nati pretermine, da destinare
 all’Ospedale San Giovanni di Dio Ruggi D’Aragona di Salerno. I presidi verranno
 acquistati grazie al supporto della ONLUS “A Casa di Andrea – LVH”. Nel dettaglio si
 tratta di: Serie Bendy Bumper o supporto di posizionamento ripiegabile per neonati
 prematuri Frederick T. Frog o supporto di posizionamento a sacchetto Prone Plus o
 supporto ventrale per i neonati ricoverati in ospedale Radio Alfa è media partner di
 questo evento Ascolta le interviste: all’ideatore e promotore della manifestazione,
 Antonio Amatruda; a Pietro Paolo Russo dell’Associazione La Rondinella da sempre
 sensibile a questi temi; all’assessore alle Politiche Sociali Nino Savastano;
 all’assessore al Commercio del comune di Salerno Dario Loffredo SunnammiSunà

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17/07/2019                                                                                                                Pagina 16

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

       Dispositivii diagnostici scaduti denunce e sequestri

 Controlli del Nas all' interno dell'
 ospedale "Tortora" di Pagani. A seguito
 delle ispezioni i militari, con il supporto
 dell' Asl di Salerno, hanno sequestrato
 35 campioni biologici sprovvisti di
 indicazioni e conservati in condizioni
 precarie. Inoltre sono stati sequestrati
 oltre 1500 dispositivi diagnostici scaduti
 pronti per essere utilizzati nella struttura
 ospedaliera. Inoltre sono stati denunciati
 quattro tecnici di laboratorio, risultati
 non iscritti all' albo professionale di
 riferimento.

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17/07/2019                                                                                                                Pagina 26
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 4.216
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

    La morte dei gemellini ginecologo condannato «Condotta
                          negligente»

 `Assolti invece i medici imputati per il
 decesso della madre Maria Rosaria
 operata allo Scarlato: «Non ci fu
 monitoraggio» SCAFATI Nicola Sorrentino
 «La condotta del ginecologo può
 valutarsi come negligente. La donna
 presentava un malessere ed una
 sofferenza      marcata     e   certamente
 visibile: lo specialista, esaminata anche
 la dimensione della lesione ascessuale
 ormai     progredita,    avrebbe    dovuto
 attivare un immediato monitoraggio
 della donna e dei feti anche al fine di
 orientare in maniera ottimale le scelte
 successive». Così il giudice Raffaela
 Caccavale motiva la condanna ad 1 anno
 e 6 mesi per aborto colposo decisa per
 Vincenzo Centore, ginecologo dell'
 ospedale di Scafati, giudicato per il solo
 decesso dei due feti, nati senza vita. I
 piccoli erano i figli di Maria Rosaria
 Ferraioli, la 25enne di Angri morta il 24
 aprile 2011 in ospedale. Nella sentenza,
 ora depositata, il magistrato valuta le
 condotte dei medici imputati, assolti per la morte della donna e per i suoi figli,
 compreso il ginecologo, ritenuto colpevole solo per il decesso dei feti. Maria Ferraioli
 fu visitata prima dal suo ginecologo di fiducia, per un ascesso alla coscia destra. Le
 fu prescritta una pomata, ma dopo due giorni il dolore aumentò, obbligandola a
 recarsi in pronto soccorso. Fu visitata da un ginecologo, visto lo stato di gravidanza,
 poi finì in chirurgia, per un intervento su quell' ascesso, consistito in un' incisione
 con seguente drenaggio. Nella notte, la donna peggiorò. Il taglio cesareo per salvare
 i gemellini sarebbe stato effettuato tardivamente. La giovane morì poco dopo, così
 come i feti. Sul medico di famiglia, Federico Mastrocinque, il giudice spiega che la
 situazione non era «tale da imporre rimedi d' urgenza, quali farmaci di maggiore
 efficacia. Una terapia invasiva poteva essere dannosa per i feti». Escluso anche il
 trasferimento presso altra struttura visto «lo sviluppo rapido ed incontrollabile dello

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stato septico» della paziente. Il chirurgo Attilio Sebastiano, invece, «acquisito il
parere dello specialista, effettuò un rapido e corretto intervento». I RIANIMATORI Gli
anestesisti Raffaele Molaro e Michele Piscopo provvidero «alle manovre rianimatorie
ma nessun addebito di colpa può muoversi, vista la divisione dei compiti. Non
potevano intervenire chirurgicamente». Il ginecologo, invece, anche se in un
ristretto arco di tempo, «avrebbe dovuto operare un monitoraggio preventivo e
prescrivere un controllo successivo all' intervento. L' assenza di dati esplicativi sullo
stato di salute di madre e feti è riconducibile essenzialmente alla sua condotta
superficiale. Una volta che Ferraioli si aggravò, avrebbe dovuto tassativamente
disporre, in presenza di un arresto cardiaco, l' estrazione dei feti». © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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17/07/2019                                                                                                               Pagina 17

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                                         Argomento: Sanità Campania

             "L' accorpamento mette a rischio i pazienti"

 FRATTAMAGGIORE (Teresa Cerisoli) L'
 estate è portatrice di problemi per il
 presidio ospedaliero cittadino. La cronica
 mancanza di personale nel nosocomio
 San Giovanni di Dio si ripercuote anche
 sul piano ferie. Proprio per ieri 15 luglio
 era stata convocata una riunione per
 discutere della questione. A proporla il
 sindacato autonomo Nursind che aveva
 chiesto anche un incontro in merito al
 riassetto organizzativo del presidio fratte
 se che prevede l' accorpamento dell'
 unità operativa complessa di Chirurgia e
 del reparto di Ortopedia. Il segretario
 aziendale Nursind Francesco Massaro ha
 evidenziato     diverse    criticità,   pur
 sottolineando che la responsabile del
 presidio ospedaliero Antonietta Di Fronzo
 aveva in un documento indirizzato a
 tutte le sigle sindacali aziendali che l'
 accorpamento era un evento di carattere
 eccezionale. Nel documento Francesco
 Massaro ha ribadito che tale organizzazione "mette a rischio il benessere dei
 pazienti, nonché una ottimale e specializzata assistenza" per i pazienti del presidio
 frattese, quello a cui afferiscono i cittadini dell' area nord di Napoli e dell' agro
 aversano.

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17/07/2019                                                                                                                Pagina 9

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        Ancora atti vandalici nell' ospedale delle formiche

 San Giovanni Bosco Una serratura
 forzata e una vetrata danneggiata. Sono
 gli ultimi due atti intimidatori commessi
 all' ospedale San Giovanni Bosco e che,
 secondo il commissario dell' Asl Napoli 1
 Ciro Verdoliva, « sono tentativi di
 marcare il territorio da parte di chi fino a
 poco tempo fa svolgeva attività illecite o
 non autorizzate all' interno dell'
 ospedale». Gli episodi che hanno
 interessato un vetro dell' ex bar e la
 porta della direzione amministrativa
 seguono altri atti vandalici, l' ultimo dei
 quali l' allagamento di alcuni bagni con
 liquami fuoriusciti dai servizi igienici. «
 Da quando abbiamo chiuso il bar che
 svolgeva senza autorizzazione l' attività,
 rimosso i distributori di merendine
 abusivi e allontanato i parcheggiatori
 abusivi - dice Verdoliva - siamo stati
 continuamente       oggetto    di     queste
 intimidazioni » . In seguito agli ultimi atti
 vandalici, il governatore De Luca ha ricordato la necessità di un posto di polizia all'
 interno dell' ospedale.

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17/07/2019                                                                                                               Pagina 27

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      «All' auto destinata a me avevano sgonfiato la ruota»

 L' intervista Ciro Verdoliva «Quelle cui
 assistiamo credo siano azioni che
 tendono a marcare il territorio da parte
 di chi non accetta che questo ospedale
 non sia più un luogo franco per i
 delinquenti     ma     sia    tornato      a
 rappresentare una bandiera di legalità».
 Così il commissario della Asl Ciro
 Verdoliva all' indomani dell' ennesimo
 atto vandalico attuato all' interno del
 presidio ospedaliero San Giovanni Bosco.
 Commissario cosa è accaduto? «Nella
 notte ignoti hanno rotto la vetrina dell'
 ex bar ristorante, hanno forzato una
 porta in direzione amministrativa, un
 pannello sull' esterno è stato abbattuto
 (prospettava su una ventola e non sono
 passati ndr). Tutte aree non coperte
 dalle telecamere. Evidentemente si
 tratta di qualcuno che conosce l'
 ospedale. All' uscita stamattina l' auto
 della guardiana che mi ha accompagnato
 aveva una ruota sgonfia. Non tagliata
 però sgonfia». Può essere stato un caso?
 «Un vetro non si rompe da solo e così una porta. Non possiamo tralasciare nessun
 segnale. Anche la ruota è un elemento come un altro». Cosa vogliono gli autori di
 questi atti, che idea vi siete fatti? «Ci sembra evidente che si tratta dell' ennesimo
 episodio dimostrativo messo in atto da delinquenti che non riescono a farsi una
 ragione del nuovo corso intrapreso da questo ospedale, improntato sui principi di
 legalità ed efficienza. Siamo consapevoli che stiamo abbattendo un simbolo,
 ripristinando regole. Si tratta di tentativi di intimidazione che non ci fermeranno
 nella nostra opera di pulizia e rilancio della Sanità campana. Registro anche una
 reazione molto forte di molta parte del personale che ha avuto uno scatto di orgoglio
 e che è fermo nel far valere il duro lavoro svolto in questi anni marcando una
 distanza netta e siderale con le logiche e consuetudini della malavita». La
 magistratura avrebbe individuato un inquinamento anche in alcuni camici bianchi.
 «Si tratta di pochissimi elementi che quando avremo contezza dei reati contestati
 allontaneremo. Qui c' è molta voglia di riscattarsi, molte eccellenze cliniche. Come
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Asl stiamo facendo tutto il possibile per migliorare la qualità strutturale e
strumentale. Abbiamo anche avviato una campagna di comunicazione, siamo
presenti fisicamente, abbiamo lanciato un filmato, una trasmissione radio. Faremo
tutto il possibile per ridare normalità alla routine clinica». Ha mai avuto minacce in
questi mesi? «No, assolutamente. Sono molto sereno e quello che mi rassicura è il
clima interno alla Asl e al personale». Cosa pensa della richiesta rilanciata dal
Governatore di istituire un posto di polizia al San Giovanni Bosco? «È un' idea già
suggerita e riproposta ora alla luce di questo stillicidio. Sto girando tutti gli ospedali,
il San Paolo, l' Ospedale del mare, il Pellegrini, andrò al Loreto. Ovunque ci sono
problemi da risolvere. Ma qui obiettivamente avvengono episodi di cui tenere
conto». Il Pellegrini, dopo il raid, pistola in pugno tra la folla, del mese scorso,
sembra oggi preso di mira soprattutto al pronto soccorso oculistico, in 15 giorni, di
due brutali aggressioni al personale. Prevede misure di tutela? «Le possiamo
studiare con gli operatori che intendo incontrare per approfondire quanto accaduto e
verificare meglio i percorsi di accesso alle attività cliniche». Sindacati e associazioni
professionali hanno stigmatizzato il clamore utilizzato per la sospensione dell' ex
direttore sanitario Giuseppe Matarazzo indicato quale capo espiatorio della stagione
delle formiche al San Giovanni Bosco. «Il provvedimento non riguarda le formiche
ma alcuni atti tecnici assunti per risolvere quel problema. Se ne è occupata nel
merito la commissione di disciplina. C' è tutto lo spazio per la difesa. Quanto deciso
si sarebbe comunque saputo. Ho preferito comunicare stringatamente i termini di
quel provvedimento». e. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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