Media Monitoring per 17-07-2019 - Rassegna stampa del 17-07-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 17/07/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Ossigeno in corsia, in arrivo 100 infermieri ........................................................................... 1 17/07/2019 - WWW.BUONSANGUE.NET Perché il sangue è un sistema complesso .............................................................................. 2 17/07/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Ruggi, nominati i direttori di reparto stop ai primari facenti funzione ................................ 11 15/07/2019 - WWW.RADIOALFA.FM SunnammiSunà, Festival cantautorale di beneficenza, mercoledì 17 luglio a Salerno. Le interviste .............................................................................................................................. 13 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 14 17/07/2019 - CRONACHE DI SALERNO Dispositivii diagnostici scaduti denunce e sequestri ............................................................ 14 17/07/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) La morte dei gemellini ginecologo condannato «Condotta negligente» ............................... 15 Sanità Campania ............................................................................................................................. 17 17/07/2019 - CRONACHE DI NAPOLI "L' accorpamento mette a rischio i pazienti" ........................................................................ 17 17/07/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Ancora atti vandalici nell' ospedale delle formiche .............................................................. 18 17/07/2019 - IL MATTINO «All' auto destinata a me avevano sgonfiato la ruota» ........................................................ 19 17/07/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) «Un anno per mammografia» Lonardo interroga Picker ....................................................... 21 17/07/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Il giallo del bimbo morto e «dimenticato» da tutti ............................................................... 22 17/07/2019 - CRONACHE DI NAPOLI Liste d' attesa e personale, disastro sanità ......................................................................... 24 17/07/2019 - CRONACHE DI CASERTA Ospedale, Calenzo: necessario il rilancio ............................................................................. 26 17/07/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Ospedale, una formica nel tè della paziente sospesi tre infermieri ..................................... 27 17/07/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO San Giovanni Bosco, forzati gli uffici dell' amministrazione ................................................. 29 17/07/2019 - IL ROMA Sanità, 450 interventi di emergenza L' Asl Napoli 1: «Grande contributo» .......................... 31 17/07/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Tornincasa direttore al Moscati È la prima di una serie di nomine ....................................... 32 17/07/2019 - IL MATTINO Vandali e minacce nell' ospedale dei clan ............................................................................ 34 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 36 17/07/2019 - AVVENIRE «Eutanasia, far morire di fame e di sete una persona è una crudeltà» ................................ 36 17/07/2019 - LA STAMPA Guerra di nomine all' Agenzia del farmaco Così la terapia anti-cancro resta bloccata ......... 38 17/07/2019 - LA STAMPA Il design è diventato generativo .......................................................................................... 40 17/07/2019 - LIBERO Il Veneto aumenta la paga ai medici .................................................................................... 42 17/07/2019 - LA REPUBBLICA La battaglia per Tafida, bimba in coma "Via da Londra, a Genova può salvarsi" .................. 44 17/07/2019 - ITALIA OGGI Violenze ai medici come aggravanti ..................................................................................... 45
17/07/2019 Pagina 25 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 2.073 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ossigeno in corsia, in arrivo 100 infermieri Alle battute finali il reclutamento di 100 infermieri tra Asl e Ruggi per far fronte all' emergenza estiva. Pubblicatele graduatorie finali. L' auspicio a questo punto, è che i paramedici possano prendere servizio entro la fine del mese. Il bando pubblicato dall' azienda sanitaria a metà giugno, nello specifico, prevede il reclutamento di 60 persone da assegnare nelle strutture di Nocera- Pagani- Scafati (30 unità), per quelli di Eboli-Battipaglia-Roccadaspide (10) e a Vallo della Lucania-Agropoli (20). Si tratta di un avviso pubblico per soli titoli a tempo determinato, della durata di dodici mesi. Come l' Asl, anche il Ruggi, lo stesso giorno, ha deliberato un avviso pubblico per il reclutamento, per 6 mesi, di 40 infermieri. L' operazione è dettata dalla necessità di dare una boccata d' ossigeno ai reparti in affanno, alle prese in queste settimane anche con il piano ferie. Stando al piano di fabbisogno di personale, l' azienda ospedaliera universitaria sconta un buco di 273 unità, con una carenza di 80 camici bianchi, 28 dirigenti sanitari e 165 infermieri. Il piano di fabbisogno triennale di personale 2018 2020 licenziato dall' Asl, invece, prevede un vuoto complessivo in organico di 846 unità. s. r. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/07/2019 buonsangue.net EAV: € 683 Lettori: 2.000 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Perché il sangue è un sistema complesso È tutta la settimana, che da una delle regioni italiane storicamente più in difficoltà nell’organizzazione di una raccolta sangue lineare, costante ed efficiente per tutti i 12 mesi dell’anno, la Campania, si susseguono gli appelli al dono, al fine di limitare le carenze endemiche e assicurare anche per i mesi estivi il corretto e normale svolgimento delle attività trasfusionali. Stesse necessità arriva da Acerra, dove in particolare serve sangue del gruppo 0 negativo, segnalazione che è arrivata direttamente dall’Avis di Sarno. Anche da Salerno è arrivato un appello nelle ultime ore, con una carenza all’ospedale Ruggi che si spera possa essere contrastata nelle prossime ore, così come testimonia il magazine on-line Salerno Sanità. Un situazione difficile, che come possiamo leggere sul sito di Fidas nazionale , ha spinto “La Struttura Regionale di Coordinamento per le attività trasfusionali della Regione Campania ha segnalato al Centro Nazionale Sangue una carenza prevista, per il periodo 15 luglio – 30 settembre, di circa 1.700 unità di emazie, pari a circa 150 unità settimanali con la seguente distribuzione: 82 0+; 5 0-; 41 A+; 7 A-; 14 B+; 1 B- .” Un numero rilevante, al quale bisognerà saper ovviare. Come? A questo aspetto, come da norma ci ha pensato il Centro Nazionale sangue, che ha subito invitato “le Associazioni e Federazioni di donatori di sangue ad avviare azioni di supporto straordinario, anche locali, volte ad intensificare la chiamata dei donatori raccomandando, inoltre, alle Strutture Regionali di Coordinamento di inserire le disponibilità nella bacheca in SISTRA al fine di compensare la carenza della Regione Campania”. Non se ne parla quanto si dovrebbe, ma il dono del sangue da cordone ombelicale è un gesto semplicissimo e dall’enorme valore per la comunità dei pazienti, che troppo spesso non viene praticato per scarsità di informazioni al riguardo e poca conoscenza dell’altissimo valore curativo. Il cordone ombelicale, lo ricordiamo, è il mezzo attraverso cui ogni mamma nutre il proprio bambino nel grembo, e così dopo il parto viene buttato via: questa è una pessima abitudine che può e deve essere culturalmente modificata. Accrescere la consapevolezza su tali argomenti, è quindi il tema di una campagna video voluta e realizzata dall’Ospedale Burlo di Trieste e proposta dal quotidiano Il Piccolo , che mira a sensibilizzare il pubblico su un tipo di donazione per nulla invasiva che può consentire trattamenti e cure per pazienti dal valore inestimabile. Ecco perché al Burlo hanno deciso di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
meccanizzare il processo di richiesta alle famiglie, che funzionerà in modo molto semplice. A partire dalla 34esima settimana di gravidanza la figura dell’ostetrica spiegherà ai diretti interessati tutti i dettagli della donazione, che sarà poi prevista per il minuto successivo all’avvenuto parto. Da Trieste, subito dopo, il sangue raccolto dal cordone raggiungerà immediatamente la banca del sangue da cordone a Padova subito essere transitata nord la sede della protezione civile a Palmanova. L’iniziativa del Burlo si aggiunge così al video delle campagna Adisco, che si soffermano sugli aspetti valoriali del dono senza tuttavia tralasciare il piano emotivo. I dettagli sono importanti: ed essere informati sulla donazione di sangue da cordone ombelicale sembra la condizione necessaria per passare alla fase operativa. Su Buonsangue dedichiamo tantissimo spazio al dono, ai suoi valori fondamentali di anonimato, volontarietà, gratuità, periodicità e organizzazione, e cerchiamo di comprendere e mostrare in che modo le campagne e le tante iniziative che nascono grazie al durissimo e costante lavoro delle associazioni, siano in grado di coinvolgere e stimolare il grande pubblico. Sottolineiamo con energia, quasi ogni giorno, quanto forte sia il livello di soddisfazione per i cittadini che si approcciano al dono , e che si recano ai centri trasfusionali per la prima volta per poi decidere di diventare donatori periodici; e che da un gesto semplice almeno quanto importante traggono enormi benefici psicologici sul piano della certezza della propria identità, sul piano del riconoscimento del proprio ruolo sociale e sul piano dell’autostima, grazie alla consapevolezza di poter salvare diverse vite umane semplicemente offrendo un po’ del proprio plasma o del proprio sangue. Ma esiste un terzo livello implicito nel gesto del dono che non bisogna mai sottovalutare, né dimenticare di raccontare: ovvero il piano dei pazienti, i destinatari ultimi delle sacche di sangue o dei plasmaderivati prodotti in conto terzi dalle aziende convenzionate. Sono loro il focus reale. È il loro benessere l’obiettivo principe, il risultato etico per cui l’intera filiera e tutti i player del sistema sangue devono lavorare incessantemente, affinché il livello di cure e l’efficacia dei trattamenti riservati a chi ne ha bisogno possano raggiungere il massimo grado di qualità ed efficienza. È per questo che abbiamo introdotto e ribadito più volte il concetto di appropriatezza. È per questo che documentiamo le missioni internazionali del sistema italiano che salvano vite nei paesi meno ricchi . È per salvaguardare tale obiettivo che in questi anni abbiamo documentato e messo in discussione i processi e gli esiti delle gare pubbliche per la plasmalavorazione, criticando aspramente le assegnazioni (come quella del bando del raggruppamento NAIP con il Veneto regione capofila) che ci sembravano mettere i pazienti in secondo piano rispetto alla ragione economica. – L’albumina è una proteina plasmatica prodotta dalle cellule epatiche e costituisce circa il 60% di tutte le proteine plasmatiche. La sua concentrazione nel sangue (albuminemia) varia fra 3,5 e 5,0 g/dL. Eventuali valori inferiori di albuminemia sono, nella maggior parte dei casi, da ricondursi a una ridotta produzione di albumina da parte del fegato. L’albumina trova indicazione appropriata nel trattamento di molte condizioni in epatologia, come dopo paracentesi per ascite, nella peritonite batterica spontanea, nella sindrome epatorenale, nelle condizioni di plasma exchange e occasionalmente in altre condizioni cliniche con riduzione del volume ematico. – Le immunoglobuline (IG) sono utilizzate nella terapia sostitutiva delle immunodeficienze e nel Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
trattamento di patologie autoimmuni o di processi infiammatori sistemici. Rappresentano i c.d. prodotti driver per via del costante aumento della loro domanda a livello mondiale. Dal 2007 sono disponibili in Italia preparazioni di IG solubili per infusione sottocutanea/intramuscolare (SC/IM) oltre a quelle per uso endovenoso (IntraVenous, IV). Le IG, così come tutti gli altri MPD, sono preparate utilizzando pool di plasma umano; da questo deriva una significativa diversità idiotipica, che garantisce una più alta copertura anticorpale al ricevente. Le preparazioni contengono IG strutturalmente e funzionalmente intatte, con normale emivita e proporzione di sottoclassi: 95% di IGG monomeriche, piccole quantità di dimeri, quantità variabili di IGA e di IGM. – L’antitrombina è una glicoproteina a sintesi epatica presente nel plasma ad una concentrazione di circa 150 μg/mL. È un inibitore delle proteasi, appartenente alla famiglia delle serpine o inibitori delle serin-proteasi. Si tratta del più potente inibitore naturale della coagulazione, che gioca un ruolo fondamentale nell’equilibrio della bilancia emostatica. L’antitrombina inibisce l’azione di tutti i fattori della coagulazione attivati, eccetto il fattore V e il fattore VIII; ha una particolare affinità per la trombina ed è detta anche “cofattore” dell’eparina, nel senso che l’azione anticoagulante dell’eparina è mediata dall’AT. Possiede inoltre proprietà anti-infiammatorie e anti-aggreganti mediate dalla liberazione di prostacicline da parte delle cellule endoteliali. L’antitrombina trova indicazione nelle carenze congenite di questa glicoproteina. – Il fattore VIII (FVIII) della coagulazione è utilizzato nella terapia sostitutiva dell’emofilia A, una malattia rara, emorragica ereditaria, a trasmissione recessiva legata al sesso, causata da un deficit del FVIII. In base al livello di attività del FVIII circolante, si distinguono forme di emofilia A gravi (FVIII < 1%), moderate (tra 1 e 5%) e lievi (fra 30-40%). – Il fattore IX (FIX) della coagulazione è utilizzato nella terapia sostitutiva dell’emofilia B, detta anche malattia di Christmas, una malattia rara, emorragica ereditaria, a trasmissione recessiva legata al sesso, con prevalenza stimata pari a 2-3/100.000 soggetti maschi, e causata da un deficit del FIX. In base al livello di attività del fattore circolante, si distinguono forme di emofilia B gravi (FIX< 1%), moderatamente gravi (tra 1 e 5%) e lievi (> 5%). – Il fattore VII (FVII) della coagulazione è una glicoproteina vitamina K-dipendente che svolge un ruolo essenziale nell’innesco della cascata coagulativa del sangue. Il difetto congenito di fattore VII è un raro disturbo emorragico dovuto ad un’anomalia genetica del cromosoma, si trasmette con modalità autosomica recessiva. La terapia sostitutiva è essenziale nei pazienti con fenotipo severo. – Il fattore XIII (FXIII) della coagulazione, denominato anche fattore stabilizzante la fibrina, è utilizzato nella terapia sostituiva del deficit congenito della stessa proteina, una malattia a trasmissione autosomica recessiva la cui prevalenza è stimata in circa 1/2.000.000. In base al livello di attività del FXIII, si distinguono forme gravi (FXIII 5%). – I concentrati di complesso protrombinico (CCP) sono utilizzati per la correzione acuta e temporanea della carenza dei fattori del complesso protrombinico. Attraverso apposite tecniche cromatografiche possono essere prodotti CCP a tre o a quattro fattori. I CCP3 contengono fattore II (FII), FIX e Fattore X (FX), e i CCP4 contengono FII, FVII, FIX, FX ad azione procoagulante, nonché inibitori naturali e fisiologici della coagulazione come la proteina C, la proteina S e tracce di AT, eparina e vitronectina. – Il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
fibrinogeno è uno dei fattori della coagulazione più abbondanti nel plasma. È convertito in fibrina dalla trombina e costituisce il componente principale della fase coagulativa. La fibrina, pertanto, può essere considerata sia una proteina strutturale sia un fattore di coagulazione. Una carenza di fibrinogeno significa quindi una minore capacità del sangue di coagulare, con conseguente aumento della tendenza al sanguinamento. Il fibrinogeno trova in primo luogo applicazione nel trattamento e nella profilassi delle emorragie causate parzialmente o totalmente da grave deficit di fibrinogeno. Ora, il primo cartone realizzato dall’artista Oreste Castagna di Rai Yo-yo , si arricchisce di un nuovo contenuto, una fiaba originale che è la perfetta continuazione della prima, e s’intitola “Il dono dei bambini”. Le due fiabe, insieme, compongono un vero e proprio cofanetto, completato da una chicca musicale, “Rosso Sorriso – La Canzone”, altra importante novità di questa edizione. Ma Rosso Sorriso 2.0 non è soltanto un prodotto di cui usufruire. È anche un vero e proprio strumento utile in grado di offrire spunti per le attività educative: ovvero un corso formativo per i volontari Avis che vorranno organizzare incontri nelle scuole primarie a partire dal nuovo cofanetto e diffondere tra i più piccoli i valori solidali del dono e le bellissime emozioni del fare del bene. È proprio Oreste Castagna a spiegare e fornire le tecniche e gli strumenti per un approccio funzionale e innovativo con i bambini in modo di rendere efficace il loro primo contatto con il mondo del dono del sangue. Altre idee propedeutiche sono, inoltre, “lo spettacolo dal vivo corredato da un laboratorio di manualità con le famiglie e la possibilità di organizzare mostre con i lavori dei bambini”. Come leggiamo sul sito di Avis Nazionale “Rosso Sorriso 2.0 è prodotto da AVIS con Avis Provinciale Bergamo, nell’ambito del Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ed è realizzato con la collaborazione di RAI Yo-yo e distribuito da Emo Servizi”. Vi è il dunque il pieno appoggio di Avis, delle istituzioni e della televisione pubblica per favorire la massima diffusione del progetto, che come si può vedere attraverso il portale web chiamato proprio Rosso Sorriso, non si ferma. La raccolta dei nuovi disegni per una futura edizione è sempre attica per mezzo delle AVIS che hanno aderito al progetto, disegni che è possibile osservare a questo link, in un tour creativo e divertente nei mondi delle sedi Avis che finora hanno aderito . Sono diversi giorni che in Puglia si susseguono segnalazioni e appelli per portare la cittadinanza nei centri trasfusionali, a seguito di una carenza sangue che si protrae da metà giugno in molti siti regionali. Alla cosiddetta call to action hanno partecipato moltissimi media locali, sempre attivi nel raccontare le iniziative che nascono quotidianamente sul territorio, sia che si muovano le associazioni sia le istituzioni. Nelle ultimissime ore, è degno di nota, per esempio, l’impegno del sindaco di Bari Antonio Decaro, che in collaborazione con l’associazione “Ciao Vinny” si è diretto per la propria donazione alla Banca del Sangue del Policlinico di Bari. Secche e da protocollo le sue dichiarazioni in proposito, ferme sui concetti correttissimi del “Donare fa bene. Fa bene agli altri e fa bene a chi dona” e del dono come “gesto semplice che può salvare una vita umana. Bastano pochi minuti. Donare il sangue è un grande gesto di civiltà che rende più forte e sicura la nostra comunità”. Sul piano più specificatamente mediatico ha agito invece Avis Puglia, che ha da pochissimo realizzato e divulgato una campagna spot dal titolo “La Puglia che scorre”, incentrata sulla necessità di rispondere come Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
donatori gratuiti, volontari, anonimi, organizzati e periodici alle chiamate dirette dell’associazione, che specie d’estate, causa carenza intrinseca e crescita del numero d’incidenti stradali a causa del traffico verso le località di villeggiatura, possono essere copiose. Ecco dunque lo spot, ambientato in alcuni dei luoghi più belli e rappresentativi di Puglia come Bari, Lecce, Trani, Locorotondo e Alberobello, tra mare e monumenti, al fine di creare quel senso di identità e di solidarietà nel territorio che sempre può rappresentare un valore aggiunto in caso di situazioni d’emergenza. Prima donare poi partire: questo è come sempre il “diktat” per i donatori da giugno a settembre, per una raccolta che non deve mai abbassare la guardia. In un tempo in cui la tecnologia consente facilitazioni incredibili nello scambio di informazioni, e una rapidità senza precedenti sul piano della comunicazione a distanza in tuti i sensi ( basti pensare al drone di AbZero ), è assolutamente fondamentale sfruttare questi vantaggi anche nel settore del volontariato e del bene comune. Ecco perché Avis, l’associazione di donatori di sangue volontari numericamente più grande d’Italia con più di 1 milione e 300 mila soci iscritti, ha organizzato una proposta di formazione a distanza davvero interessante sulle linee guida per volontari. La fase sperimentale dell’iniziativa è partita in questi giorni in quattro Regioni (Liguria, Lombardia – Bergamo, Monza e Brianza e Mantova – Marche e Sicilia), che coprono a macchie tutto il territorio nazionale da nord a sud, ma le linee guida per volontari sono state presentate ufficialmente nel 2017, durante l’Assemblea Generale di Milano, e si propongono di offrire ai volontari che si cimenteranno nella formazione on-line diverse indicazioni essenziali “per poter svolgere al meglio le attività associative connesse all’accoglienza dei donatori, alla loro chiamata e alla promozione dei valori del dono”. Un range di attività che risultano decisive per la buona riuscita di ogni attività di volontariato finalizzata alla raccolta sangue. Come saranno organizzati i corsi? Il programma è stato creato da Avis in collaborazione con l’ente di formazione Forma Mentis, e consiste in un percorso online “suddiviso in quattro moduli che accompagnano i partecipanti alla scoperta del percorso donazionale (moduli accoglienza e chiamata/convocazione) e delle strategie di comunicazione (moduli competenze trasversali e promozione) più efficaci per far sentire a proprio agio i donatori (e gli aspiranti), per comprendere e rispondere alle loro esigenze e per gestire in modo professionale eventuali situazioni di criticità”. Il principio alla base dell’iniziativa è la formazione continua: sia per i giovani sia per i volontari più anziani il mondo in continua evoluzione è sicuramente uno scenario da comprendere e analizzare mettendosi sempre in discussione, nel modo più semplice ed efficace dal punto di vista organizzativo, come leggiamo nella pagina del sito Avis dedicata alla FAD: “La formazione che AVIS mette a disposizione dei volontari e delle strutture sul territorio è accessibile tramite una piattaforma online, che potete visualizzare con qualsiasi browser da PC e da tablet. La piattaforma traccia l’attività svolta da ciascun studente mentre segue il percorso formativo composto da quattro corsi, sviluppati dalla Linee guida AVIS Nazionale relativi a temi centrali dell’attività associativa: Competenze trasversali, Promozione, Accoglienza, Chiamata. Gli utenti iscritti al corso riceveranno un nome utente e una password con cui potranno accedere via Internet, 24 ore su 24, sette giorni su sette: la formazione online infatti, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
a differenza di un corso tradizionale, può essere seguita comodamente da casa propria, adattandola ai propri tempi e ritmi di vita. Alcuni di questi moduli presentano delle informazioni, altri propongono dei giochi interattivi e dei quiz, altri ancora chiedono di raccontare la vostra esperienza e di riflettere su cosa ne pensate delle situazioni che vi verranno proposte”. L’obiettivo finale della sperimentazione ci sembra quello di creare, nel tempo, una risorsa sempre attiva su tutto il territorio (man mano che dalla sperimentazione si passerà alla struttura definitiva) in grado di assicurare un ricambio e un grado di collaborazione tra volontari impegnati nelle sedi associative di alta qualità ed efficienza, abbattendo le spese di spostamento e i problemi logistici che prima della FAD rendevano la formazione un’attività più saltuaria, grazie a una struttura agile e “a lezioni caratterizzate da un stile immediato, semplice, leggero e coinvolgente – sono disponibili su una piattaforma online accessibile da PC, notebook o tablet”. In un’era di lavoro precario, stile di vita frenetico e ritmi altissimi specie nelle grandi città, un servizio in grado di andare incontro alle necessità dei volontari. Per chiunque desiderasse maggiori informazioni, ecco l’indirizzo mail a cui rivolgersi: Che in Toscana ci sia una grande mobilitazione collettiva per fronteggiare i mesi estivi lo abbiamo appreso lo scorso 14 giugno, a Livorno , durante la Giornata del donatore organizzata dalla Regione allo scopo di trarre un bilancio dei mesi trascorsi e parlare di quelli che verranno: e proprio da Avis Livorno arriva, a partire dal 14 e in evoluzione nei giorni successivi, una grande campagna estiva ricca di idee spunti e differenti applicazioni che mira a regalare al territorio un’estate tranquilla sotto il punto di vista della raccolta sangue, dal titolo “La felicità è contagiosa! Si Avis Chi può”. Si parte subito con due video, che è possibile vedere sulla pagina Facebook di Avis Livorno a questi link: https://www.facebook.com/avis.livorno/videos/1172986156203193/ , con a fare da testimonial il celebre bomber Igor Protti, capocannoniere storico del Livorno Calcio. Il messaggio dello spot, molto ben realizzato, è che non tutti gli aghi bucano e fanno male: alcuni, come per esempio quelli che servono per donare il sangue, portano effetti più che positivi. https://www.facebook.com/avis.livorno/videos/683414152101085/ ,con testimonial Leonardo Fiaschi giovanissimo imitatore, cabarettista e cantate, che con un taglio diverso, prettamente comico, mette in scena uno sketch in cui proporre l’imitazione dell’ex allenatore della Juventus Massimiliano Allegri che “allena” un giovane donatore avisino. Non è tutto: la campagna ha anche già prodotto tre manifesti sia per utilizzo social, che per affissione in città. Eccoli qui, possiamo vederli in basso in figura 1, 2 e 3: Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 A Questi materiali seguiranno altri 3 video, utili, come spiega Avis Livorno “a completare un progetto pensato come una piccola web serie che racconta la storia di un ragazzo che esce di casa per andare a iscriversi all’Avis e diventare così un nuovo donatore, ma non è ancora del tutto convinto. Durante il tragitto da casa alla sede di Avis Livorno incontra una serie di situazioni fortuite che lo aiutano a riflettere e superare positivamente le sue paure e gli ostacoli che frenano molte persone dall’andare a donare, come la paura dell’ago, la mancanza di tempo e la scarsa consapevolezza del problema. Una volta raggiunta la sede Avis, il protagonista della serie ne esce convinto e consapevole, così diventa a sua volta testimonial ed è lui a convincere altre persone che incontra in giro per la Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
città a seguirlo, come un contagio positivo”. L’evoluzione e i nuovi step della campagna si potranno seguire sui canali social di Avis Livorno: su Facebook e Instagram. Un grande impegno da parte della sezione cittadina guidata da Matteo Bagnoli che speriamo possa essere imitata in tante altre città italiane riscuotendo il massimo del successo e della visibilità. Il dato di raccolta plasma di aprile 2019 era stato altamente positivo rispetto ad aprile 2018 con una crescita nella raccolta del 7,9%. Per questo, il mese scorso, eravamo stati abbastanza ottimisti nell’aspettarci un miglioramento anche nella raccolta di maggio 2019 rispetto a maggio 2018, ma così non è stato: purtroppo, nel quinto mese dell’anno che anticipa l’arrivo dei mesi estivi con le endemiche carenze e difficoltà nella raccolta, si è registrato un calo su scala nazionale del 4,7%. La situazione non è dunque positiva, ma non deve allarmare, e semmai spronare tutti i player di sistema per cercare di attenuare il calo di raccolta nei prossimi mesi caldi, con campagne, iniziative speciali, e predisposizione dei centri trasfusionali ad accogliere i donatori negli orari migliori per evitare difficoltà lavorative o logistiche. Entrando in dettaglio, ecco in figura 1 la situazione regione per regione relativa alla raccolta maggio 2019 vs maggio 2018: come si può vedere, sono poche le frecce in giallo che indicano miglioramenti su scala regionale. Bene la Valle d’Aosta, con addirittura un aumento del 123%, il Molise con una crescita del 40%, la Toscana con un più 11,7% e la Sicilia, territorio in cui la raccolta è aumentata del 13,3%. Male invece le regioni normalmente guida, come Veneto (-14,4%), Piemonte (-16,4%) e Lombardia (- 6,9%). Fig. 1 In figura 2, e poi in tabella 3, invece è possibile fotografare l’andamento della raccolta regione per regione nel progressivo del 2019 a confronto con il progressivo 2018, nel periodo che va da gennaio a maggio, con i valori espressi in chilogrammi. Emerge in questo caso un dato differente, e parzialmente positivo: nel totale in chilogrammi da inizio anno a oggi la raccolta 2019 è superiore a quella dello scorso anno, con circa 3 mila chilogrammi in più nell’anno in corso. Il dato positivo sul piano generale dovrà dunque essere confermato, insistiamo, nei mesi che verranno: contenere il calo a giugno, luglio e agosto, sarebbe un passo importantissimo per restare nei parametri del Piano nazionale plasma 2016-20. Indagando le singole regioni sul dato complessivo del 2019, in figura 2 tabella 3, resta secondo noi rilevante il dato dell’Emilia Romagna che è decisamente positivo, con circa duemila chili in più sul 2018. In aumento anche la Sicilia con circa mille chili, così come la Campania e il Friuli Venezia Giulia. Deve recuperare invece la Toscana, che di mille chili circa è indietro, e soprattutto la Lombardia, che in assoluto resta la regione guida nella raccolta italiana con un volume decisamente superiore a tutte le altre regioni pur vivendo un calo relativo mese su mese ormai cosante. Fig. 2 L’arrivo di giugno coincide però anche con l’arrivo dell’estate, con le conseguenti problematiche da fronteggiare e risolvere, che vanno dal calo intrinseco dei donatori causa partenza per le vacanze all’arrivo dei virus che si trasmettono con le punture di zanzara, come West Nile Virus e Chikungunya , situazioni negative a cui le associazioni rispondo con donazioni speciali, campagne pubblicitarie originali e penetranti, e tanto, tantissimo lavoro di sensibilizzazione. La diffusione dell’importanza dei valori della donazione e del gesto del dono però non è mai sufficiente, ed ecco perché è una splendida notizia che sia arrivato in televisione, e in uno dei canali nazionali più Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
visti e conosciuti dal grande pubblico che è attento alle questioni dell’attualità come La7, lo spot Fidas sulla campagna a favore del dono per i prossimi mesi del 2019, una campagna dal titolo esplicativo e quanto mai centrato: “Metti in circolo l’energia”. E cos’è infatti, se non una continua immissione di energia nella società, il lavoro quotidiano delle associazioni e delle tre gambe che reggono il sistema trasfusionale? Ecco lo spot Fidas, breve (dura circa 30 secondi) e decisamente diretto. L’intento profondo? È proprio Fidas a spiegarlo con il testo di accompagnamento: “Al centro della scena c’è un uomo: gli occhi sono chiusi, la pelle e gli abiti sono privi di colore. Intorno a lui, sulle note di una musica dal ritmo incalzante, si muovono quattro ballerini: portano larghe fasce di un tessuto di colore rosso acceso – che spicca sul bianco della scena – con il quale progressivamente “avvolgono” l’uomo. Quando il velo rosso cade, l’uomo, tornato a un incarnato sano, sorride. Appare la headline “Metti in circolo l’energia. Dona il sangue.”, accompagnata dal marchio FIDAS. Lo spot FIDAS è stato realizzato con l’intento di affrontare il tema della donazione del sangue con un taglio, per quanto possibile, inedito. Evitando deliberatamente ambientazioni ospedaliere, braccia distese, sacche di sangue e simili, si è scelto, piuttosto, di trasferire tutto il discorso su un piano metaforico, utilizzando la chiave espressiva della danza. Si è così realizzato un prodotto di comunicazione decisamente particolare, molto curato nell’estetica, oltre che nella forza del messaggio. Al centro viene posto il senso stesso, lo scopo ultimo, della donazione: la possibilità che ha ognuno di noi di mettere in circolo energia vitale, trasferendola a chi ne ha bisogno. Gli elementi della headline riprendono e completano i contenuti audiovisivi dello spot: l’aspetto della collettività e della socialità (il circolo) e quello della vitalità (l’energia) del ballo e della rinascita. In particolare, la parola “circolo” (oltre a richiamare indirettamente la circolazione del sangue) allude anche a come sia necessario donare non “solo” per un atto altruistico, ma anche perché è un gesto di cui, prima o poi, tutti potremmo avere bisogno. Essendo incentrato sull’importanza della donazione del sangue, e non sulla specifica attività di FIDAS, lo spot non è un intervento di comunicazione istituzionale ma diventa lo strumento principale di una campagna di comunicazione sociale. Lo spot Fidas andrà in onda su La7 fino al trenta giugno, e per milioni di spettatori sarà possibile cogliere il messaggio più giusto sul dono grazie al lavoro dell’attore Luca Seta insieme ai ballerini della compagnia GoDance. Campagne di visibilità e grandi media, dalle alte possibilità di diffusione. Solo così, come diciamo spesso, il messaggio su quanto donare il sangue debba diventare un gesto normale come mangiare, bere o respirare, potrà raggiungere la massima quantità di persone possibili. Il Centro nazionale sangue è già molto attivo, e già più di tre settimane fa, il 31 maggio, ha divulgato il piano completo di prevenzione stabilito dal Ministero della Salute per il 2019 con una circolare da titolo “ Indicazioni per la sorveglianza e la prevenzione della trasmissione del West Nile Virus e Usutu mediante la trasfusione di emocomponenti labili nella stagione estivo-autunnale 2019″ , documento all’interno del quale sono elencate tutte le regole da seguire affinché l’eventuale diffusione dei virus trasmessi attraverso le punture di zanzare sia adeguatamente segnalata e contrastata. Il monitoraggio degli istituti preposti sarà costante, e noi su Buonsangue ne daremo traccia di frequente con notizie, bilanci e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dati numerici: ma intanto, è bene sapere che la regola da seguire per tutti i donatori periodici cosi come per quelli occasionali che hanno già programmato le vacanze, è sempre la stessa: prima donare, poi partire. Solo così, infatti, è possibile fare il proprio dovere di donatore in tutta sicurezza e con la certezza di non incorrere negli stop preventivi predisposti a monte, chiariti sul sito del SIMTI (Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia) nell’apposita sezione dettagliata : per ogni nazione del mondo, è infatti possibile conoscere il periodo di sospensione da dono (zero, uno, tre o sei mesi), il rischio di leishmaniosi viscerale o cutanea, di malattia del sonno, febbre gialla, lebbra o malattia di Chagas, e infine il rischio malarico e di altre malattie endemiche. Fig. 1 Quattro i colori impiegati nella mappa per le segnalazioni, facilissime da memorizzare e interpretare. I territori in verde, tutti i paesi europei, la Russia asiatica e la Groenlandia, non comportano alcuna sospensione automatica dal dono. I paesi in giallo, ovvero l’America del Nord, il Canada, alcuni paesi del Maghreb come Marocco e Libia e alcuni asiatici come la Mongolia e qualche stato dell’ex Unione Sovietica, comportano invece 1 mese di sospensione. Chi visita Algeria, Egitto e il Medio Oriente incorrerà in uno stop di 3 mesi, mentre, purtroppo, sono davvero moltissimi i paesi in mappa che, se visitati, implicano uno stop di 6 mesi: il Messico, l’America Latina, quasi tutto il continente africano, la maggior parte del continente asiatico e l’Oceania. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/07/2019 Pagina 25 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.331 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ruggi, nominati i direttori di reparto stop ai primari facenti funzione LA SANITÀ Sabino Russo Completate le procedure per la sostituzione di dieci primari facente funzioni. Nominati al Ruggi i direttori dei reparti di radiologia, medicina nucleare, oculistica, pediatria, farmacia, medicina immunotrasfusionale e urologia, così come quelli di endoscopia digestiva al Fucito di Mercato San Severino e di pneumologia e di riabilitazione funzionale al Da Procida. L' operazione rientra nei programmi attuativi conseguenti all' adozione dell' atto aziendale, che prevedevano la sostituzione dei primari facente funzioni (endoscopia operativa Fucito, oculistica, recupero e riabilitazione Da Procida, pediatria, urologia, tutte le direzioni mediche di presidio, pneumologia, pneumologia Da Procida, radiologia, urologia Fucito, medicina interna, malattie infettive, farmacia, medicina nucleare, medicina trasfusionale, nefrologia e neonatologia), oltre all' attribuzione degli incarichi di direzione delle strutture semplici dipartimentali, 45 in tutto, che interessavano i dipartimenti ad attività integrata dell' area critica, riabilitazione e post acuzie, cardio-toraco- vascolare, chirurgie generali e trapianti, testa-collo, scienze mediche, igiene, diagnostica per immagini, materno-infantile, oncoematologico e staff direzione sanitari, oltre a quelle delle strutture semplici e agli incarichi professionali di alta specializzazione. I 10 primari nominati la scorsa settimana sono Mattia Carbone per il reparto di radiologia, Massimo Scarano per la medicina nucleare, Attilio Maurano per l' endoscopia digestiva di Mercato San Severino, Alfredo Greco per l' oculistica, a Natalino Barbato e Gemma Siano, rispettivamente, per la pneumologia e per la riabilitazione al Da Procida, Rosario Pacifico per pediatria, Grazia Maria Lombardi per farmacia, Ferdinando Annarumma per medicina immunotrasfusionale e Umberto Greco per urologia. Il precedente valzer di primari facente funzioni del mese di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
febbraio 2017, ricordiamo, portò con sé non poche polemiche, soprattutto per il caso dello sdoppiamento del reparto cardiochirurgia, con la nomina del braccio destro di De Luca alla Sanità campana Enrico Coscioni, che andò ad affiancare il primario della cardiochirurgia d' urgenza Severino Iesu. Queste andavano dall' opportunità di affidare a Coscioni l' incarico di primario nonostante l' inchiesta giudiziaria che lo vedeva coinvolto (conclusasi con una assoluzione), alle preoccupazioni legate allo sdoppiamento del reparto e a un suo possibile calo nella qualità assistenziale offerta dalla cardiochirurgia del Ruggi, all' accusa che lo stesso sdoppiamento potesse essere stato tagliato ad hoc da De Luca per favorire il medico salernitano. Insieme alle nomine di Coscioni e Iesu arrivarono anche quelle di Natalino Barbato alla pneumologia del Da Procida, Nicola Boffa a malattie infettive, Alberto Gigantino alla cardiologia intensiva, Grazia Maria Lombardi alla farmacia, Giuseppe Mastroroberto alla riabilitazione del Da Procida, Attilio Maurano per endoscopia operativa al Fucito Mercato San Severino, Giuseppe Palladino in nefrologia e Sergio Poto alla pneumologia del Ruggi. Questi incarichi di sostituto andarono ad aggiungersi ai 14 che erano già stati conferiti dalla direzione generale. Nessun primariato, invece, giunse per endocrinologia e rianimazione al Fucito, in quanto nel nuovo atto aziendale non erano più previste come strutture complesse ma divennnero strutture semplici. Contestualmente furono assegnati anche i 29 primariati ai professori universitari, che poterono così prendere pienamente in carico i pazienti, e la direzione dei 10 dipartimenti, 5 universitari e 5 ospedalieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
15/07/2019 radioalfa.fm EAV: € 182 Lettori: 233 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web SunnammiSunà, Festival cantautorale di beneficenza, mercoledì 17 luglio a Salerno. Le interviste Conferenza di presentazione questa mattina, al comune di Salerno, di SunnammiSunà, Festival cantautorale di beneficenza in programma dopodomani 17 luglio all’Arena del Mare di Salerno a partire dalle 20. In seguito il festival sarà ospitato anche in altri comuni vicini. L’obiettivo del festival è raccogliere i fondi necessari all’acquisto della strumentazione tecnologica per l’assistenza ai bambini nati pretermine, da destinare all’Ospedale San Giovanni di Dio Ruggi D’Aragona di Salerno. I presidi verranno acquistati grazie al supporto della ONLUS “A Casa di Andrea – LVH”. Nel dettaglio si tratta di: Serie Bendy Bumper o supporto di posizionamento ripiegabile per neonati prematuri Frederick T. Frog o supporto di posizionamento a sacchetto Prone Plus o supporto ventrale per i neonati ricoverati in ospedale Radio Alfa è media partner di questo evento Ascolta le interviste: all’ideatore e promotore della manifestazione, Antonio Amatruda; a Pietro Paolo Russo dell’Associazione La Rondinella da sempre sensibile a questi temi; all’assessore alle Politiche Sociali Nino Savastano; all’assessore al Commercio del comune di Salerno Dario Loffredo SunnammiSunà Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/07/2019 Pagina 16 EAV: € 343 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Dispositivii diagnostici scaduti denunce e sequestri Controlli del Nas all' interno dell' ospedale "Tortora" di Pagani. A seguito delle ispezioni i militari, con il supporto dell' Asl di Salerno, hanno sequestrato 35 campioni biologici sprovvisti di indicazioni e conservati in condizioni precarie. Inoltre sono stati sequestrati oltre 1500 dispositivi diagnostici scaduti pronti per essere utilizzati nella struttura ospedaliera. Inoltre sono stati denunciati quattro tecnici di laboratorio, risultati non iscritti all' albo professionale di riferimento. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/07/2019 Pagina 26 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.216 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia La morte dei gemellini ginecologo condannato «Condotta negligente» `Assolti invece i medici imputati per il decesso della madre Maria Rosaria operata allo Scarlato: «Non ci fu monitoraggio» SCAFATI Nicola Sorrentino «La condotta del ginecologo può valutarsi come negligente. La donna presentava un malessere ed una sofferenza marcata e certamente visibile: lo specialista, esaminata anche la dimensione della lesione ascessuale ormai progredita, avrebbe dovuto attivare un immediato monitoraggio della donna e dei feti anche al fine di orientare in maniera ottimale le scelte successive». Così il giudice Raffaela Caccavale motiva la condanna ad 1 anno e 6 mesi per aborto colposo decisa per Vincenzo Centore, ginecologo dell' ospedale di Scafati, giudicato per il solo decesso dei due feti, nati senza vita. I piccoli erano i figli di Maria Rosaria Ferraioli, la 25enne di Angri morta il 24 aprile 2011 in ospedale. Nella sentenza, ora depositata, il magistrato valuta le condotte dei medici imputati, assolti per la morte della donna e per i suoi figli, compreso il ginecologo, ritenuto colpevole solo per il decesso dei feti. Maria Ferraioli fu visitata prima dal suo ginecologo di fiducia, per un ascesso alla coscia destra. Le fu prescritta una pomata, ma dopo due giorni il dolore aumentò, obbligandola a recarsi in pronto soccorso. Fu visitata da un ginecologo, visto lo stato di gravidanza, poi finì in chirurgia, per un intervento su quell' ascesso, consistito in un' incisione con seguente drenaggio. Nella notte, la donna peggiorò. Il taglio cesareo per salvare i gemellini sarebbe stato effettuato tardivamente. La giovane morì poco dopo, così come i feti. Sul medico di famiglia, Federico Mastrocinque, il giudice spiega che la situazione non era «tale da imporre rimedi d' urgenza, quali farmaci di maggiore efficacia. Una terapia invasiva poteva essere dannosa per i feti». Escluso anche il trasferimento presso altra struttura visto «lo sviluppo rapido ed incontrollabile dello Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
stato septico» della paziente. Il chirurgo Attilio Sebastiano, invece, «acquisito il parere dello specialista, effettuò un rapido e corretto intervento». I RIANIMATORI Gli anestesisti Raffaele Molaro e Michele Piscopo provvidero «alle manovre rianimatorie ma nessun addebito di colpa può muoversi, vista la divisione dei compiti. Non potevano intervenire chirurgicamente». Il ginecologo, invece, anche se in un ristretto arco di tempo, «avrebbe dovuto operare un monitoraggio preventivo e prescrivere un controllo successivo all' intervento. L' assenza di dati esplicativi sullo stato di salute di madre e feti è riconducibile essenzialmente alla sua condotta superficiale. Una volta che Ferraioli si aggravò, avrebbe dovuto tassativamente disporre, in presenza di un arresto cardiaco, l' estrazione dei feti». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/07/2019 Pagina 17 EAV: € 530 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania "L' accorpamento mette a rischio i pazienti" FRATTAMAGGIORE (Teresa Cerisoli) L' estate è portatrice di problemi per il presidio ospedaliero cittadino. La cronica mancanza di personale nel nosocomio San Giovanni di Dio si ripercuote anche sul piano ferie. Proprio per ieri 15 luglio era stata convocata una riunione per discutere della questione. A proporla il sindacato autonomo Nursind che aveva chiesto anche un incontro in merito al riassetto organizzativo del presidio fratte se che prevede l' accorpamento dell' unità operativa complessa di Chirurgia e del reparto di Ortopedia. Il segretario aziendale Nursind Francesco Massaro ha evidenziato diverse criticità, pur sottolineando che la responsabile del presidio ospedaliero Antonietta Di Fronzo aveva in un documento indirizzato a tutte le sigle sindacali aziendali che l' accorpamento era un evento di carattere eccezionale. Nel documento Francesco Massaro ha ribadito che tale organizzazione "mette a rischio il benessere dei pazienti, nonché una ottimale e specializzata assistenza" per i pazienti del presidio frattese, quello a cui afferiscono i cittadini dell' area nord di Napoli e dell' agro aversano. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/07/2019 Pagina 9 EAV: € 9.233 Lettori: 546.032 Argomento: Sanità Campania Ancora atti vandalici nell' ospedale delle formiche San Giovanni Bosco Una serratura forzata e una vetrata danneggiata. Sono gli ultimi due atti intimidatori commessi all' ospedale San Giovanni Bosco e che, secondo il commissario dell' Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, « sono tentativi di marcare il territorio da parte di chi fino a poco tempo fa svolgeva attività illecite o non autorizzate all' interno dell' ospedale». Gli episodi che hanno interessato un vetro dell' ex bar e la porta della direzione amministrativa seguono altri atti vandalici, l' ultimo dei quali l' allagamento di alcuni bagni con liquami fuoriusciti dai servizi igienici. « Da quando abbiamo chiuso il bar che svolgeva senza autorizzazione l' attività, rimosso i distributori di merendine abusivi e allontanato i parcheggiatori abusivi - dice Verdoliva - siamo stati continuamente oggetto di queste intimidazioni » . In seguito agli ultimi atti vandalici, il governatore De Luca ha ricordato la necessità di un posto di polizia all' interno dell' ospedale. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
17/07/2019 Pagina 27 EAV: € 5.422 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania «All' auto destinata a me avevano sgonfiato la ruota» L' intervista Ciro Verdoliva «Quelle cui assistiamo credo siano azioni che tendono a marcare il territorio da parte di chi non accetta che questo ospedale non sia più un luogo franco per i delinquenti ma sia tornato a rappresentare una bandiera di legalità». Così il commissario della Asl Ciro Verdoliva all' indomani dell' ennesimo atto vandalico attuato all' interno del presidio ospedaliero San Giovanni Bosco. Commissario cosa è accaduto? «Nella notte ignoti hanno rotto la vetrina dell' ex bar ristorante, hanno forzato una porta in direzione amministrativa, un pannello sull' esterno è stato abbattuto (prospettava su una ventola e non sono passati ndr). Tutte aree non coperte dalle telecamere. Evidentemente si tratta di qualcuno che conosce l' ospedale. All' uscita stamattina l' auto della guardiana che mi ha accompagnato aveva una ruota sgonfia. Non tagliata però sgonfia». Può essere stato un caso? «Un vetro non si rompe da solo e così una porta. Non possiamo tralasciare nessun segnale. Anche la ruota è un elemento come un altro». Cosa vogliono gli autori di questi atti, che idea vi siete fatti? «Ci sembra evidente che si tratta dell' ennesimo episodio dimostrativo messo in atto da delinquenti che non riescono a farsi una ragione del nuovo corso intrapreso da questo ospedale, improntato sui principi di legalità ed efficienza. Siamo consapevoli che stiamo abbattendo un simbolo, ripristinando regole. Si tratta di tentativi di intimidazione che non ci fermeranno nella nostra opera di pulizia e rilancio della Sanità campana. Registro anche una reazione molto forte di molta parte del personale che ha avuto uno scatto di orgoglio e che è fermo nel far valere il duro lavoro svolto in questi anni marcando una distanza netta e siderale con le logiche e consuetudini della malavita». La magistratura avrebbe individuato un inquinamento anche in alcuni camici bianchi. «Si tratta di pochissimi elementi che quando avremo contezza dei reati contestati allontaneremo. Qui c' è molta voglia di riscattarsi, molte eccellenze cliniche. Come Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Asl stiamo facendo tutto il possibile per migliorare la qualità strutturale e strumentale. Abbiamo anche avviato una campagna di comunicazione, siamo presenti fisicamente, abbiamo lanciato un filmato, una trasmissione radio. Faremo tutto il possibile per ridare normalità alla routine clinica». Ha mai avuto minacce in questi mesi? «No, assolutamente. Sono molto sereno e quello che mi rassicura è il clima interno alla Asl e al personale». Cosa pensa della richiesta rilanciata dal Governatore di istituire un posto di polizia al San Giovanni Bosco? «È un' idea già suggerita e riproposta ora alla luce di questo stillicidio. Sto girando tutti gli ospedali, il San Paolo, l' Ospedale del mare, il Pellegrini, andrò al Loreto. Ovunque ci sono problemi da risolvere. Ma qui obiettivamente avvengono episodi di cui tenere conto». Il Pellegrini, dopo il raid, pistola in pugno tra la folla, del mese scorso, sembra oggi preso di mira soprattutto al pronto soccorso oculistico, in 15 giorni, di due brutali aggressioni al personale. Prevede misure di tutela? «Le possiamo studiare con gli operatori che intendo incontrare per approfondire quanto accaduto e verificare meglio i percorsi di accesso alle attività cliniche». Sindacati e associazioni professionali hanno stigmatizzato il clamore utilizzato per la sospensione dell' ex direttore sanitario Giuseppe Matarazzo indicato quale capo espiatorio della stagione delle formiche al San Giovanni Bosco. «Il provvedimento non riguarda le formiche ma alcuni atti tecnici assunti per risolvere quel problema. Se ne è occupata nel merito la commissione di disciplina. C' è tutto lo spazio per la difesa. Quanto deciso si sarebbe comunque saputo. Ho preferito comunicare stringatamente i termini di quel provvedimento». e. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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