Media Monitoring per 16-04-2019 - Rassegna stampa del 16-04-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 16/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO Il neonato al centro del futuro ............................................................................................... 1 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 3 16/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO Bimba morta di malasanità Chiesta seconda perizia .............................................................. 3 16/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Bimba morta in ospedale perito Asl non attendibile .............................................................. 5 16/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO L' ospedale a "Curto" di medici Allarme della Cigl e del Curo ................................................. 7 16/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Le ostetriche in corsia Il modello Salerno divide l'Umberto I ................................................. 9 16/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Sclerosi multipla, uno sguardo sul presente ........................................................................ 11 Sanità Campania ............................................................................................................................. 12 16/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Bimbo muore al Santobono I Verdi: serve inchiesta interna ................................................ 12 16/04/2019 - IL MATTINO Farmacia, via al trasloco i 500 vasi a San Martino ............................................................... 13 16/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Incurabili, i preziosi vasi verso San Martino assieme alla «Farmacia» ................................. 15 16/04/2019 - IL MATTINO Morto bimbo di 3 anni Denuncia dei familiari ....................................................................... 17 16/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Nuove droghe cresce il consumo in Campania giovani a rischio .......................................... 18 16/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Pindozzi " Assurde le paure verso i migranti ammalati" ....................................................... 20 16/04/2019 - IL MATTINO Reparto chiuso tutti alla festa primario indagato ................................................................ 22 16/04/2019 - CRONACHE DI CASERTA San Rocco ospedale nel degrado .......................................................................................... 24 16/04/2019 - IL ROMA Subisce un intervento all' anca, donna muore per un' infezione .......................................... 26 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 28 16/04/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO "Io disabile escluso per colpa della Marini: ora si dimetta" .................................................. 28 16/04/2019 - LA STAMPA "Tutti sono necessari ai pazienti" ......................................................................................... 30 16/04/2019 - IL TEMPO Anche il Lazio ha la sua «sanitopoll» .................................................................................... 31 16/04/2019 - CORRIERE DELLA SERA «I curriculum? Strappali subito» Umbria, più raccomandati che posti ................................. 33 16/04/2019 - IL DUBBIO «Se si andasse alla crisi gli elettori punirebbero sia noi che la Lega» .................................. 35 16/04/2019 - LA STAMPA I 600 del Dna ........................................................................................................................ 37 16/04/2019 - LA STAMPA Il cuore 3D ............................................................................................................................ 39 16/04/2019 - LA STAMPA La legge toglie i medici dal 118 Faida dottori-procura in Emilia Romagna ........................... 41 16/04/2019 - LA STAMPA La scomoda verità sull' ansia ............................................................................................... 43 16/04/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO Nardi, il luminare sgradito ai massoni ................................................................................. 46 16/04/2019 - LA REPUBBLICA Policlinico Umberto I truffa del badge indagati tre infermieri .............................................. 48
16/04/2019 - LA STAMPA Un cervello da rifare ............................................................................................................. 50
16/04/2019 Pagina 10 EAV: € 1.212 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Il neonato al centro del futuro . "Nella Provincia di Salerno abbiamo circa 9000 nati l' anno. Nel reparto di Neonatologia di Salerno, che è il secondo centro pubblico della Regione Campania come numero di nati, nascono circa 2000 bambini l' anno". Il 10% circa di questi bambini vengono ricoverati per patologie particolari nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale diretto dalla dottoressa Maria Grazia Corbo, neonatologa, Direttore Facente Funzioni dell' Unità Operativa di Neonatologia Terapia Intensiva Neonatale dell' Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona, che è stata invitata alla conviviale rotariana a lei dedicata, organizzata all' Hotel Mediterranea dal Presidente del Rotary Club Salerno Picentia, il dottor Roberto Napoli, che ha voluto dedicare la serata al tema:" Il neonato prematuro al centro del futuro". Il dottor Napoli ha ricordato che a breve sarà realizzato il progetto "Diamo un peso alla vita": "Saranno donate due bilance neonatali al reparto di Neonatologia dell' Ospedale di Salerno. Un progetto che, come nostra tradizione, è partito da una oggettiva utilità, nel rispetto di quello che è il compito del Rotary ossia quello di essere vicino alle esigenze del territorio". La dottoressa Corbo, che è anche presidente del Club Inner Wheel Salerno Est, ha ricordato che una piccola quota della popolazione pediatrica può avere dei gravi problemi:" In particolare nel nostro reparto vengono accolti e curati pazienti nati prematuramente con quadri clinici particolari. Ci sono anche neonati figli di mamme che hanno patologie importanti come diabete, malattie polmonari, cardiache o patologie incorse durante la gravi danza come quelle placentari". La pediatra salernitana ha spiegato che l' Unità Operativa di Neonatologia di Salerno ha precorso i tempi:" E' stata pioniera nell' adeguarsi, anche attraverso protocolli d' intesa, alle nuove metodologie di intervento precoci rivolti ad identificare in neonati apparentemente sani delle condizioni che si possono rendere evidenti successivamente" La Regione Campania sta attivando molte iniziative per la neonatologia regionale:" Molti sono gli interventi di prevenzione messi in campo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
rivolti anche ai neonati fisiologici: screening, promozione di allatta mento al seno. Vi è un grande interesse per migliorare le cure rivolte al neonato". L' Ospedale di Salerno è all' avanguardia per quanto riguarda le risorse tecnologiche:" Nel nostro reparto abbiamo ausili che sup portano le funzioni vitali dei neonati che nascono prematuri come quella respiratoria, quella cardiaca, quella gastrointestinale e quella renale. Un neonato richiede spesso di essere assistito con ventilazione meccanica e di essere nutrito attraverso un' alimentazione artificiale. Deve essere sottoposto a molti esami 24 ore su 24. Tutti, dai medici agli infermieri, agli operatori socio - sanitari svolgono compiti essenziali e fondamentali ". La dottoressa Corbo ha anche evidenziato che il Direttore Generale dell' Azienda Ospedaliera, il dottor Giuseppe Longo, che è anche un pediatra, ha una particolare attenzione e sensibilità nei riguardi delle cure pediatriche e neonatali e ricordato che ogni anno è celebrata, il 7 novembre, la giornata mondiale del neonato prematuro. Aniello Palumbo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 16 EAV: € 1.059 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Bimba morta di malasanità Chiesta seconda perizia Per la morte di una bimba di due anni di Angri, dopo un calvario in tre ospedali e su cui la Procura di Nocera aveva chiesto l' archiviazione, c' è un colpo di scena. Il Gip ha chiesto una seconda perizia visto che la prima era stata effettuata da un medico che lavorava all'"Umberto I" di Nocera, uno degli ospedali dove era stata ricoverata. Il dramma avvenne il 14 marzo dell' anno scorso, dopo che la piccola era stata ricoverata in tre ospedali aver vissuto sette giorni di calvario girando tre ospedali. A distanza di cinque mes la Procura di Nocera Inferiore chiede di archiviare la vicenda in quanto non sono state accertate responsabilità mediche. L' ultima parola spetterà al giudice per le indagini preliminari anche se la famiglia, tramite il suo legale, si è già opposta a questa valutazione del pubblico ministero. La bimba, il 7 marzo, venne portata all' ospedale "Umberto I" a Nocera Inferiore, per sintomi influenzali e colpi di tosse. Il 9 subentrarono ulteriori problemi respiratori e nel pomeriggio l' ospedale decise di intervenire con un' operazione d' urgenza da effettuare a Battipaglia, nel reparto di Rianimazione pediatrica. Per altri tre giorni, dal 9 al 13 marzo, la famiglia fu nuovamente rassicurata che la piccola si sarebbe ripresa lentamente. Ma il giorno 13, i medici riferirono alla famiglia della possibilità di trasferire la piccola in una struttura più qualificata, il "Santobono" di Napoli. A questo punto, nella denuncia i genitori riferirono di un diverbio tra medici, in particolare da parte del medico a bordo dell' elicottero, che avrebbe lamentato di non essere stato informato delle condizioni della paziente. E di non avere «gli strumenti per un trasporto di tale complessità». La piccola morì il giorno dopo, il 14 marzo, a Napoli. Alla famiglia, un medico di turno del "Santobono" comunicò che la figlia era giunta in condizioni «disperate, perché durante il trasporto aveva subito uno o più arresti cardiaci». Quando padre e madre presentarono denuncia ai carabinieri della stazione di Angri, non accusarono alcun medico, ma riportarono i fatti e i movimenti della piccola, dal giorno 7 al 14 marzo. Chiedendo, tuttavia, il sequestro di tutte le cartelle cliniche e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
di accertare responsabilità eventuali. La Procura nocerina, dopo una consulenza chiesta ad un perito, chiese l' archiviazione dell' intero fascicolo, non ravvisando comportamenti omissivi nel personale medico che accudì la piccola. Contro questa richiesta il legale della famiglia, l' avvocato Avino, presentò opposizione. Ora il Gip ha disposto che l' inchiesta deve andare avanti. red.cro. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 29 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 7.282 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Bimba morta in ospedale perito Asl non attendibile NOCERA INFERIORE Nicola Sorrentino Un calvario di sette giorni, tra tre ospedali, prima di morire per problemi respiratori. Ma sarà solo una seconda e nuova consulenza a stabilire eventuali colpe mediche. Lo ha deciso il gip del tribunale di Nocera Inferiore, accogliendo l' opposizione del legale Michele Avino, per conto della famiglia di una bimba di 2 anni, di Angri, deceduta il 14 marzo 2018 al Santobono di Napoli. Nel decreto che dispone la nomina di un nuovo perito, viene sottolineato che il consulente della procura che effettuò l' autopsia sulla piccola era dirigente medico nell' ospedale di Nocera, uno dei tre presidi dove la bimba fu assistita. «Il perito - spiega il gip - ha di certo svolto l' incarico in modo professionale e senza condizionamenti, ma il ruolo rivestito nell' Asl, almeno sul piano formale e astratto, è in contrasto con i principi di terzietà del consulente rispetto alle parti». La nuova consulenza «appare necessaria» e va assegnata ad un medico che «non abbia rapporti di lavoro con l' Asl o strutture ospedaliere locali». Dovrà riferire anche se i medici che curarono la piccola, abbiano seguito le linee guida in relazione al quadro clinico della paziente. La minore giunse in ospedale il 7 marzo 2018, con sintomi influenzali e tosse. Era stata già ricoverata a Nocera per una dispnea. Dopo due giorni le sue condizioni peggiorarono e fu trasferita a Battipaglia, per insufficienza respiratoria, presso la rianimazione pediatrica. Le cose non migliorano e dopo quattro giorni, si decise di optare per il Santobono, dove la bimba arrivò in eliambulanza. Morì il giorno dopo. La procura non iscrisse alcun medico nel registro degli indagati, poiché la denuncia fu sporta contro ignoti. Ma secondo la consulenza di parte, le responsabilità dei medici partirebbero da Nocera, per poi proseguire con quelli di Battipaglia, che avrebbero praticato una terapia sbagliata, senza effettuare esami necessari a individuare la giusta cura da adottare per i problemi respiratori. Nelle conclusioni, il consulente di parte contesta ai medici dei primi due ospedali «negligenza» e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
«superficialità». La procura aveva invece chiesto l' archiviazione del caso, spiegando che «dall' analisi delle procedure assistenziali, dai dati laboratoristici e strumentali redatti in tutti gli ospedali in cui è stata curata la piccola, appaiono soddisfatti i protocolli previsti per la patologia da cui era affetta». Ma per il gip del tribunale di Nocera, pur certo che la perizia sia stata redatta senza condizionamenti, è necessario affidare incarico ad un altro perito, che non sia legato a rapporti di lavoro con gli ospedali di riferimento. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 19 EAV: € 1.825 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia L' ospedale a "Curto" di medici Allarme della Cigl e del Curo POLLA / I responsabili del sindacato e del comitato segnalano da tempo le carenze di personale: «Mutuateli da altri presidi». Il Punto nascite L' Sos per Pediatria, Nido, Ortopedia, Traumatologia e Medicina generale La Cgil Funzione Pubblica e il comitato C.U.R.O, denunciano ancora una volta la grave carenza di personale medico nel presidio ospedaliero di Polla, a seguito delle ricognizioni effettuate presso il "Luigi Curto". In particolare le organizzazioni sindacali, segnalano la grave carenza di personale medico nelle unità operative di Pediatria e Nido, Ortopedia e Traumatologia e Medicina Generale. Ancora una volta, dopo ripetute segnalazioni, le organizzazioni sindacali e il comitato C.U.R.O hanno diramato un comunicato stampa congiunto, con il quale sottolineano le difficoltà strutturali e organizzative all' interno dell' ospedale. Le segnalazioni riguardano diversi reparti del "Luigi Curto" e anche dell' ex presidio ospedaliero di Sant' Arsenio. Per l' unità operativa di Pediatria e Nido, entro la fine del mese, uno dei pediatri assegnato al P.O. di Polla verrà trasferito all' Azienda ospedaliera di Salerno. L' organico in servizio si ridurrà a due soli pediatri. Inoltre, i pediatri che garantivano la copertura dei turni in Alpi mediante convenzione tra l' Asl/Sa e altre Aziende sanitarie della Campania, non potranno effettuare più di quattro turni mensili, per ottemperare agli obblighi d' orario imposti dalla legge 161/2014. D' altra parte la funzionalità e l' efficienza dell' Uo di Pediatria - scrivono nel comunicato Cgil e C.U.R.O.- è strettamente correlata sia all' U.O. di Ostetricia e Ginecologia sia al Punto Nascite. Il Punto Nascite continua a funzionare in relazione ad una assunzione di responsabilità del Direttore Sanitario del P.O. e della Struttura Commissariale dell' Asl/Sa non essendoci ancora la deroga ufficiale del Ministero della Salute- continuano i sindacati. Pertanto, essendo esaurita la graduatoria aziendale dei pediatri ospedalieri, si propone, anche in base alle indicazione del presidente della Regione Campania, in merito all' utilizzo di graduatorie ancora valide di altre Aziende sanitarie, di deliberare con urgenza l' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
utilizzo della graduatoria vigente presso l' A.O.R.N. Santobono-Pausilipon. Per l' unità operativa di Ortopedia e Traumatologia, c' è il rischio del completo blocco delle attività, a maggio e ad agosto, quando verranno posti in quiescenza due dei tre dirigenti medici in organico all' U.O. Appare urgente, reperire personale attraverso convenzionamento con altre aziende ovvero mediante l' utilizzo di altre graduatorie vigenti, stante gli scarsi risultati ottenuti con le procedure concorsuali aziendali, proponendo d' ora in poi di effettuare in maniera mirata la copertura dei posti di ogni singolo P.O. richiedente. L' unità operativa di Medicina generale anche in questo Reparto a causa del pensionamento o della destinazione ad altri servizi di alcuni Dirigenti Medici, la situazione nell' U.O. che precedentemente costituiva il fulcro delle attività del P.O. di Polla è degenerata. Attualmente sono pmedici di cui uno f.f. motivo per cui in relazione al numero di posti letto assegnati e numerose attività svolte dall' U.O. si segnala la necessità di assegnare un altro dirigente medico e di rinnovare o acquistare, con urgenza, delle apparecchiature che in alcuni casi sono obsolete. «Abbiamo più volte segnalato, sia all' ex Direttore Generale sia alla Struttura Commissariale dell' Asl, che da due anni, con due distinte Delibere, l' Asl/Sa ha autorizzato i lavori di riqualificazione e adeguamento normativo dell' ex P.O. di S. Arsenio. Pur avendo ricevuto il nulla osta, da parte di SO.RE.SA Campania, a svol gere come Asl i lavori, a tutt' oggi la deliberazione, di indizione della gara per procedere con i lavori, è completamente assente dal sito dell' Asl dove invece spiccano altre deliberazioni con procedure per lavori da eseguire nell' Asl/Sa; Infine vogliamo chiedere che sia posta maggiore attenzione nei riguardi del personale Medico e Infermieristico al Pronto Soccorso del P.O. di Polla, assegnandogli personale dedicato e motivato utilizzando o a completamento orario o orario pieno, eventualmente, anche personale esperto dell' Emergenza Territoriale (118). Sovente, il personale Medico ed Infermieristico viene assegnato in via temporanea ed assoggettato a continue rotazioni. Tale atteggiamento è deleterio in funzione dei compiti dell' U.O., ove è necessario la più ampia competenza e formazione nelle procedure d' emergenza. Per quanto sopra evidenziato, si chiede, ognuno per le proprie competenze di attivarsi con urgenza per la risoluzione dei problemi segnalati, chiedendo un urgente incontro con la Direzione Commissariale. red.cro. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 12 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Le ostetriche in corsia Il modello Salerno divide l'Umberto I Salvatore D'Angelo La ginecologia e ostetricia dell'Umberto I di Nocera Inferiore gestita totalmente dalle ostetriche consentirà di recuperare personale infermieristico per molti reparti dell'ospedale di viale San Francesco. È l'aspetto positivo di una vicenda che ha attirato i malumori dei sindacati, che hanno criticato il metodo, più che il merito della decisione assunta dal direttore sanitario di presidio, Alfonso Giordano . Sono 22 le unità che nel giro di qualche settimana si libereranno da reparto\\ambulatori e sala parto per andare a rimpinguare i turni di altre divisioni specialistiche dell'Umberto I. Il più delle infermiere ingrosserà le fila degli operatori in servizio in Nefrologia, Malattie infettive e Terapia intensiva coronarica. Un operatore è stato distaccato al Pronto soccorso, mentre altri andranno a sostituire dei colleghi che avevano fatto da tempo richiesta di essere spostati a Pagani. Cambiamenti che sono passati sopra la testa delle organizzazioni sindacali e che avrebbero provocato un senso di concorrenza e rivalsa tra gli infermieri coinvolti, quasi messi uno contro l'altro per una scelta migliore. «Non è chiaro quale criterio sia stato utilizzato per queste scelte - ha detto Biagio Tomasco del Nursind - , se sono state eluse le priorità. Gli infermieri sono stati trattati come pacchi. Dopo anni di lavoro svolto in piena emergenza, questo è il ringraziamento. Fa male umanamente ». Questa mattina la questione dovrebbe essere affrontata in direzione generale, durante un faccia a faccia tra i sindacati e il commissario Mario Iervolino . Tomasco ha ribadito che non ci sono pregiudizi sulle nuove modalità organizzative, tuttavia non si può agire in totale autonomia. «L'idea di per se non è male - ha aggiunto il sindacalista - , ma va studiata bene, soprattutto per capire chi svolgerà i compiti infermieristici ». Questi ultimi aspetti non sarebbero stati vagliati fino in fondo. La divisione specialistica al primo piano dell'Umberto I non è solo un centro nascita, per giunta tra i tre più attivi in Campania, ma è anche un punto di eccellenza di chirurgia ginecologica. Secondo i sindacati non si può prescindere dagli infermieri. Il modello di gestione monoprofessionale in Campania è Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
al momento attivo solo a Salerno e ora è sbarcato nell'Agro. Una scelta avallata pure dall'Ordine delle ostetriche, che promuove il miglioramento dei i percorsi assistenziali per tutelare la salute e la soddisfazione delle donne e dei bambini. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 19 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Sclerosi multipla, uno sguardo sul presente «Non chiamateci eccellenze. Lavoriamo per garantire il diritto alla salute dei pazienti affetti da sclerosi multipla». Schiva i complimenti il dottore Vincenzo Busillo , primario dei reparti di Neurologia dell'ospedale di Eboli e di Battipaglia, per il lavoro che svolge con dedizione promuovendo l'alterità, ovvero organizzando momenti di incontro in cui i malati possano essere circondati da persone non affette da questa patologia. L'obiettivo è creare stimoli positivi con la finalità di puntare i riflettori su una patologia che colpisce 70 persone su 100 mila abitanti nel nostro territorio. Domenica scorsa si è tenuto presso il centro San Luca di Battipaglia un importante convegno medico scientifico: Sclerosi multipla, uno sguardo al presente e al futuro. Questo il titolo del focus, accreditato dal Ministero della Salute, organizzato dall'Associazione Sophis diretta da Marco Botta . Come direttore scientifico del convegno, oltre al dottore Vincenzo Busillo, c'era anche il dottore Daniele Spitaleri , direttore dell'ospedale Moscati di Avellino. «La sclerosi multipla è una condizione morbosa ancora poco conosciuta dai non esperti del settore. Le cause, seppur non ancora chiare fino in fondo, si collegano sia a fattori genetici che ambientali e moltissimi sono i sintomi che ne manifestano la patologia ». E' importante pertanto definire i campi di azione, sempre più ampi, dei vari aspetti della patologia incluso l'impatto della stessa sul territorio da parte delle strutture assistenziali sanitarie e sociali. «Ringrazio i 150 partecipanti e i relatori all'interessante convegno sulla sclerosi multipla organizzato dalla Unità operativa di neurologia Centro sclerosi multipla dell'Ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli, senza alcun dubbio il primo centro di grande spessore nel salernitano- conclude Busillo-. È Stato un evento particolarmente rilevante dal punto di vista scientifico per i temi trattati ed in particolare riguardo alla fisiopatogenesi ed alla terapia, argomenti in continua evoluzione ». Schiva i complimenti, il dottore Busillo, ma la gratitudine dei pazienti e dei familiari, solo dallo sguardo, vale più di mille medaglie. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 3 EAV: € 541 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Bimbo muore al Santobono I Verdi: serve inchiesta interna Bimbo di tre anni e mezzo muore al Santobono dopo l' intervento di asportazione di un tumore forse a causa di un' infezione. La madre denuncia: «Gravi carenze igieniche e superficialità del personale». I Verdi: «Abbiamo chiesto l' apertura di un' inchiesta interna, occorre fare luce su questo caso». A rendere nota la vicenda è il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli: «Ci è stato segnalato il caso di un bimbo di tre anni e mezzo morto lo scorso 18 marzo all' ospedale Santobono - dice - dove era ricoverato in seguito all' intervento di asportazione di un tumore al cervelletto. La madre riferisce di gravi carenze durante la degenza del figlio. A tal proposito abbiamo chiesto alla direzione sanitaria dell' ospedale l' apertura di un' inchiesta interna per fare luce sulla vicenda clinica del piccolo e sulle eventuali negligenze nelle cure che gli sono state somministrate». Borrelli è membro della commissione Sanità regionale. La storia è stata raccontata dalla mamma del bimbo a «La Radiazza» su Radio Marte. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 27 EAV: € 11.538 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Farmacia, via al trasloco i 500 vasi a San Martino IL PIANO Maria Pirro I lavori nella Biblioteca dei Girolamini e il trasferimento dei vasi (oltre 500), degli arredi in legno e degli altri oggetti di pregio dalla Farmacia storica degli Incurabili, esaminati ieri nel vertice al ministero dei Beni culturali. C' è l' urgenza di rimuovere, nel più breve tempo, il materiale dal complesso monumentale a rischio crollo: il pavimento è spaccato per tutta la sua lunghezza. Ma, per procedere, occorre innanzitutto fotografare le opere di grandissimo valore, in modo da ricollocarle nello stesso posto al termine degli interventi di restauro. Ed «è possibile che il materiale venga accolto temporaneamente alla Certosa di San Martino», questa la novità comunicata dal Mibac, che puntualizza: «La decisione finale è stata avocata al livello centrale» e verrà presa nei prossimi giorni; mentre i costi di trasporto saranno a carico della Regione Campania, in quanto proprietaria - attraverso la Asl - della Farmacia. Dal canto suo, il commissario dell' azienda sanitaria, Ciro Verdoliva, spiega che una squadra ad hoc è impegnata ad affrontare le tante e diverse problematiche e provvedere alla messa in sicurezza della struttura nel giro di qualche settimana. DIALOGO, PRIMO STEP Alla riunione sono intervenuti il soprintendente Luciano Garella, la segretaria regionale del Mibac Maria Utili, e Anna Imponente, direttrice del Polo museale della Campania, con il direttore della Biblioteca dei Girolamini, Vito De Nicola. E il dialogo ricercato tra i principali protagonisti delle azioni di tutela di un patrimonio straordinario è il primo obiettivo raggiunto. Il successivo è «offrire soluzioni rapide alle due vicende». Per questo, il regista dell' operazione, Gino Famiglietti, direttore generale di Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibac, indica scadenze e linee guida precise. Le seguenti: «Per quanto riguarda i Girolamini, la decisione definitiva è stata rinviata al 29 aprile, ma è stato garantito fin d' ora che la Quadreria e la Biblioteca saranno aperte durante i lavori, previa autorizzazione della Procura», visto che il complesso resta Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
parzialmente sotto sequestro. Comunica, ancora, il Mibac: «Nella riunione del 29 si procederà a un esame più accurato delle carte ma è stato già stabilito che l' intervento di prossimo avvio non prevede lavori di rilievo sulle parti monumentali, ma interventi di adeguamento funzionale e di rimodulazione delle addizioni adiacenti al secondo dopoguerra». GIROLAMINI, ATTO II Altolà ad alberghi di lusso e non solo: «La stessa realizzazione di una foresteria per gli studiosi interessati alla consultazioni è, allo stato dell' arte, solo una mera ipotesi progettuale che non fa parte né dei lavori in corso né di quelli appaltati per la prossima consegna». Precisa il Mibac che «si tratta di una ipotesi suscettibile di ripensamento e comunque mai tradotta in progettazione esecutiva. Nel frattempo, anche per dare un segnale concreto alla città, la Quadreria aprirà regolarmente». Questa mattina. «Proprio per esprimere la volontà di consentirne la fruizione anche durante lo svolgimento dei lavori». Girolamini, cantiere culturale. Si comincia alle 10.30 nella sala Ferrara, dove verrà presentata la programmazione delle attività per i prossimi due masi, maggio e giugno. Tra queste, un ciclo di conferenze organizzato in collaborazione con l' Università Federico II e dedicato al patrimonio storico artistico, libraio, archeologico e musicale del complesso. In più, verrà illustrato il nuovo itinerario di visita temporaneo, «studiato anche in previsione degli interventi di restauro e rifunzionalizzazione». Al via, dunque, i tour gratuiti, oggi senza prenotazione: il percorso si snoda tra chiostri e ambulacri della Biblioteca statale oratoriana, con le sue sale monumentali, e include il nuovo allestimento della Quadreria con la collezione antiquaria inserita in una unica narrazione. Il tutto è aperto al pubblico, fino a esaurimento posti, ma resta limitata la possibilità di accesso già nel prossimo futuro, a causa dei lavori che incombono e della carenza di personale in organico (in particolare, mancano i custodi e si cerca una soluzione coinvolgendo la Fondazione Banco Napoli). È probabile che la Biblioteca sia aperta due domeniche al mese e ogni mercoledì, in coincidenza con il ciclo di incontri promossi in sinergia con l' Ateneo partenopeo che ha istituito la scuola di alta formazione in Storia e filologia del manoscritto e del libro antico in questi spazi, a due passi dal Duomo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 2 EAV: € 1.330 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Incurabili, i preziosi vasi verso San Martino assieme alla «Farmacia» Espedito Vitolo Vertice a Roma del Mibac napoli Vertice a Roma su due tesori artistici e culturali della città su cui il Mibac vuole tenere gli occhi bene aperti. Si tratta della Biblioteca dei Girolamini e dell' ospedale degli Incurabili. La prima interessata da un progetto di restauro che ha sollevato numerose proteste e polemiche, e l' altro da un crollo nella storica cappella e con il rischio di coinvolgimento nel cedimento dell' antica Farmacia. La riunione si è tenuta a Roma nella sede del Mibac alla presenza del direttore generale della direzione Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Gino Famiglietti, con lo scopo di offrire soluzioni rapide alle due vicende. Alla riunione sono intervenuti il soprintendente Luciano Garella, Maria Utili, Segretaria regionale del Mibac e Anna Imponente, direttrice del Polo museale della Campania. «Per quanto riguarda gli Incurabili - si legge nella nota del Mibac - si è preso atto che il crollo della Chiesa ha coinvolto anche l' attigua Farmacia storica in cui il pavimento risulta gravemente fessurato per tutta la sua lunghezza. È insorta, quindi, l' urgenza di rimuovere, nel più breve tempo possibile il materiale vascolare e i relativi arredi lignei presenti nei locali, previa campagna fotografica che dia conto della loro attuale dislocazione, allo scopo di permetterne l' esatta riallocazione al termine degli interventi conservativi. I costi di trasporto saranno, a quanto si è appreso, a carico della Regione Campania, proprietaria attraverso la Asl della Farmacia. È possibile che il materiale venga accolto temporaneamente alla Certosa di San Martino. Questa eventualità sarà vagliata nei prossimi giorni. La decisione finale è stata avocata al livello centrale». Poi il capitolo Girolamini e il «restauro» contestato. Un argomento molto delicato tanto che si è deciso di approfondire i progetti e fare ulteriori accertamenti prima di dire una parola decisa. Infatti il comunicato del Mibac precisa: «Per quanto riguarda la Biblioteca dei Girolamini la Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
decisione definitiva è stata rinviata al 29 aprile ma è stato garantito fin d' ora che la Quadreria e la Biblioteca saranno aperte durante i lavori, previa autorizzazione della Procura, stante lo stato di sequestro a cui è sottoposta attualmente la Biblioteca - continua il Mibac - Nella riunione del 29 si procederà a un esame più accurato delle carte ma è stato già stabilito che l' intervento di prossimo avvio non prevede lavori di rilievo sulle parti monumentali del Complesso, ma interventi di adeguamento funzionale e di rimodulazione delle addizioni adiacenti al secondo dopoguerra. La stessa realizzazione di una foresteria per gli studiosi interessati alla consultazioni (e non dunque la realizzazione di un albergo di lusso) è, allo stato dell' arte, solo una mera ipotesi progettuale che non fa parte nè dei lavori in corso nè di quelli appaltati per la prossima consegna. Si tratta di una ipotesi suscettibile di ripensamento e comunque mai tradotta in progettazione esecutiva. Nel frattempo, anche per dare un segnale concreto alla città, la quadreria aprirà regolarmente domani 16 aprile, proprio per esprimere la volontà di consentirne la fruizione anche durante lo svolgimento dei lavori». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 32 EAV: € 2.051 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Morto bimbo di 3 anni Denuncia dei familiari «Un bimbo di tre anni e mezzo morto all' ospedale Santobono dove era ricoverato in seguito all' intervento di asportazione di un tumore al cervelletto. La madre riferisce di gravi carenze durante la degenza del figlio, deceduto dopo un mese per infezione». È quanto afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli. «Abbiamo chiesto alla direzione sanitaria dell' ospedale l' apertura di un' inchiesta interna per fare luce sulla vicenda», aggiunge. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 8 EAV: € 64.354 Lettori: 704.603 Argomento: Sanità Campania Nuove droghe cresce il consumo in Campania giovani a rischio GIUSEPPE DEL BELLO La sanità Nuove droghe e studenti della Campania a rischio. Si chiama "Addiction First" l' incontro introdotto dal manager della Napoli 2 Nord Antonio d' Amore dedicato alle dipendenze patologiche. L' obiettivo: fornire agli operatori la radiografia della situazione in Italia. Gilberto Gerra, direttore della divisione dell' agenzia dell' Onu che si occupa di droghe e crimine, con Sabrina Molinaro, responsabile di Epidemiologia e ricerca dell' Istituto di fisiologia clinica del Cnr, hanno risposto a tutti gli interrogativi posti dai partecipanti. I relatori sono partiti dalla ricerca Espad "Progetto di ricerca europeo sul consumo di droghe e alcol tra gli studenti". Eloquenti i dati emersi dalle schede di rilevazione anonime raccolte in Campania tra gli alunni in età compresa tra i 15 e i 19 anni. Già, perché l' indagine, partita nel 2017 e chiusa l' anno scorso, è risultata particolarmente affidabile a esprimere le tendenze di consumo nelle nuove generazioni. Ma lasciamo parlare Molinaro. «Negli ultimi anni abbiamo assistito a un elevato aumento di consumo di spice in tutt' Italia. Di cosa si tratta? È un mix di erbe essiccate cui vengono aggiunte sostanze chimiche che la rendono, di fatto, una droga sintetica. I ragazzi in molti casi non sanno neanche distinguerla dalla marijuana o dall' hashish. Eppure le spice sono molto pericolose perché, essendo sintetizzate in laboratori improvvisati, possono contenere mix non controllato di sostanze. Il successo di questo cocktail micidiale? Costa poco ed è irrintracciabile, perché inodore, dai cani antidroga». In Campania la ricerca ha evidenziato un consumo di spice al di sopra della media nazionale: dai dati raccolti nel 2017 il 13,3 per cento degli studenti ha dichiarato di averne assunto nei precedenti dodici mesi, contro l' 11,9 per cento dei coetanei italiani. Ma non è tutto. Un analogo fenomeno si è manifestato per le Nuove sostanze psicoattive ( Nps), sostanze che imitano gli effetti delle droghe illecite come cannabis o ecstasy. « Insomma sono droghe " Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
legali" perché la loro formula di sintesi non è classificata come sostanza stupefacente - continua la specialista - ma sono, tuttavia, pericolosissime perché molto economiche e, come le spice possono essere sintetizzate in laboratori fai da te, quindi a rischio. Anche in questo caso gli studenti della Campania che confessano di aver consumato almeno una volta Nps durante l' anno sono percentualmente di più rispetto agli altri studenti della penisola: 6,1 per cento contro la media nazionale del 4,3 per cento » . La ricerca evidenzia, invece una situazione stabile del consumo di alcol. Sono il 77,8 per cento degli studenti campani tra 15 e 19 anni che hanno dichiarato di aver assunto alcol nell' anno oggetto della ricerca ( dato lievemente inferiore alla media nazionale dell' 80,6 per cento). Circa tre studenti su 10 tra i ragazzi intervistati (il 27,7 per cento del totale) ha dichiarato di essersi ubriacato nel corso dei dodici mesi antecedenti la ricerca, mentre il 10,3 per cento del totale ha dichiarato di essersi ubriacato nel mese precedente la compilazione dei questionari. « La componente genetica che determina la dipendenza patologica vale circa per il 50 per cento delle diverse cause che spingono alla dipendenza - aggiunge Gerra - tuttavia, le condizioni di vita e di crescita possono del tutto annullare lo svantaggio genetico. Perciò è fondamentale che i genitori recuperino il proprio ruolo, stando vicino ai figli. È una ricetta che vale ovunque e in ogni condizione sociale ed economica. La regola è " Listen first", il consiglio dedicare ogni giorno mezz' ora a giocare coi propri figli, stando lontano dal cellulare». © RIPRODUZIONE RISERVATA L' epidemiologa Sabrina Molinaro è la responsabile di Epidemiologia e Ricerca del Cnr "I ragazzi non sanno neanche distinguere marijuana dall' hashish. Eppure le spice sono molto pericolose perché, sintetizzate in laboratori improvvisati, possono contenere mix non controllato di sostanze" Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 8 EAV: € 53.727 Lettori: 704.603 Argomento: Sanità Campania Pindozzi " Assurde le paure verso i migranti ammalati" IMAGE_5_47_62 L' intervista In Italia ce ne sono cinque milioni e 200mila, cioè l' 8,5 per cento della popolazione. A Eboli, capoluogo della Piana del Sele, su 40 mila abitanti ne sono censiti 5 mila, che vuol dire il 12,5 per cento dei residenti. Tutti stranieri. E di questi almeno altri duemila sono gli " irregolari". Lavorano nei campi di ortaggi, nei frutteti e negli allevamenti bufalini. Sono concentrati nelle frazioni di Santa Cecilia Ciuffi, Corno d' Oro, Campo Longo e lungo la litoranea Salerno-Paestum. Dove vanno se hanno bisogno di diagnosi e cure? E se si fanno male? Tutti - per infortuni o malattie- afferiscono al Maria Santissima Addolorata di Eboli. «Qui da quasi 15 anni, nell' unità Malattie infettive c' è l' Oncodermovenereologia e Medicina delle migrazioni con due stanze per i pazienti super-infetti», premette Vito Pompeo Pindozzi, storica firma di Radio Rai e rappresentante in Italia della International federation of journalists, rientrando dal convegno "Gli stranieri sono pericolosi per la nostra salute?" organizzato da Armando De Martino, presidente della onlus "Amici dell' Hospice e dell' ospedale". Dottor Pindozzi, immigrati e pregiudizio etnico, un binomio perverso che resta senza soluzione? «Purtroppo viene alimentato con alone di paure e timori ingiustificati soprattutto attraverso alcuni organi di stampa e su Internet». È un' accusa grave, il sistema mediatico racconta i fatti, non le sembra? «Senta, ho dimostrato con la mia relazione che il pregiudizio etnico, in particolare per quanto riguarda la salute, è alimentato da alcuni, non tutti ovviamente, organi di "dis-informazione". La fanno citando opinioni di pseudo esperti e col ruolo di trombettieri di alcuni schieramenti politici». Ma evidentemente c' è una paura diffusa degli stranieri ammalati. «E questo è il punto. Quasi sempre si tratta di migranti che approdano in Italia da sani. Poi si ammalano qui, ma a causa delle precarie condizioni in cui sono costretti a vivere. Ed è così che si diffondono fobie e odio». In concreto, come contrastare atteggiamenti di rifiuto e promuovere la good practice per la salute degli stranieri? «Il presidente dell' Ordine dei Medici di Salerno, Giovanni D' Angelo, ha ribadito l' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
impegno dei sanitari sull' accoglienza e sulle cure degli immigrati». Oltre a istituzioni come l' Ordine dei medici, lei accennava anche a iniziative personali. «Infatti. Per esempio, c' è il gran lavoro che sta facendo il medico ebolitano Rosario Vece. Lui, con alcuni volontari, ogni anno visita oltre 700 persone bisognose di aiuto. Ma ce ne sono tanti altri che, in silenzio, si spendono per sostenere una fascia di popolazione che sembra non avere diritti in tema di salute. Anche Giuseppe Ippolito, infettivologo consulente dell' Onu e direttore scientifico del Lazzaro Spallanzani" di Roma, ha ribadito, dati alla mano, che non c' è mai stata una epidemia "portata" con i barconi. C' è, invece, un aumento dei casi di morbillo in alcune aree italiane. Ma la colpa non è dei "neri" ma dei " bianchi" che non vaccinano i figli». - g. d. b. © RIPRODUZIONE RISERVATA L' esperto Vito Pompeo Pindozzi è stato un giornalista Rai, esperto di medicina: «Quasi sempre i migranti approdano in Italia da sani. Poi si ammalano qui, ma a causa delle precarie condizioni in cui vivono». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 32 EAV: € 9.436 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Reparto chiuso tutti alla festa primario indagato `Avviso di chiusura indagini notificato a Pignatelli Rischia il processo per interruzione di pubblico servizio L' INCHIESTA Leandro Del Gaudio Spostò i pazienti, chiuse il reparto e arrivederci a domani: tutti a casa o alla festa, almeno secondo quanto raccontano le cronache del by night di mezza estate. È la notte tra il sei e il sette luglio scorso, quando nell' ospedale del mare accade qualcosa di inedito: il reparto di unità operativa di chirurgia vascolare si svuota all' improvviso, con il trasferimento di quattro pazienti in un' altra sezione dell' ospedale. Una notte destinata ad entrare nella cronaca cittadina, a metà strada tra gossip e dibattito politico, ma da qualche tempo anche nella cronaca giudiziaria. È di questi giorni infatti la decisione della Procura di spedire un avviso di chiusa inchiesta a carico dell' ormai ex primario Francesco Pignatelli: il professionista è accusato di interruzione di pubblico servizio, proprio per la scelta di spegnere luci e macchinari, di spostare pazienti e salutare tutti. Nove mesi dopo lo scandalo (denunciato dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli), arrivano le prime conclusioni della Procura di Napoli. È il pm Francesco Raffaele a notificare a carico di Pignatelli un avviso di conclusione delle indagini, l' atto che fa da preludio a una probabile richiesta di rinvio a giudizio. Difeso dai penalisti Alfonso Furgiuele e Stefano Montone, Pignatelli ora avrà modo di replicare alle accuse e di motivare la propria condotta. Stando a quanto venne pubblicato lo scorso luglio, la decisione di chiudere quell' ala andava collegata con il party a Pozzuoli organizzato dal medico stesso, per festeggiare la propria nomina di primario. Una festa alla quale erano stati invitati anche altri colleghi e infermieri dell' ospedale del Mare, un evento organizzato da giorni, che rese necessaria la chiusura del reparto, con tanto di spostamento di pazienti da un' ala all' altra. LE ACCUSE In una prima fase investigativa, la Procura aveva ipotizzato l' accusa di abuso d' ufficio, ma le conclusioni hanno spinto su un' altra linea, quella della interruzione di pubblico Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ufficio. Subito dopo lo scandalo, anche i vertici della Asl presero dei provvedimenti, con la decisione di rimuovere dall' incarico lo stesso Pignatelli, sulla scorta della rottura del rapporto fiduciario tra l' amministrazione e un suo dipendente. Scrisse Pignatelli all' ex direttore dell' Asl Mario Forlenza: «Essendo presenti notevoli criticità per la copertura dei turni del personale infermieristico in questo periodo, ho ritenuto opportuno, nella serata per il turno di attività che va dalle 20 del giorno 6/7 alle 8 del giorno 7/7, al fine di assicurare la continuità assistenziale, appoggiare i quattro ammalati degenti del reparto di Chirurgia vascolare, presso la Uoc Chirurgia Generale dello stesso presidio, ove esistevano posti letto disponibili. Ritengo che l' unico errore che mi possa essere ascritto, sia quello di non aver avvisato, e quindi formalizzato per iscritto, la Direzione sanitaria del Presidio ospedaliero, chiedendo l' autorizzazione a procedere in tal senso. Voglio fare comunque ben presente che tale vicenda non ha causato alcun danno o carenza assistenziale ai degenti del reparto». Una versione nella quale non c' è alcun riferimento alla festa per la propria promozione, nessun passaggio sul party organizzato a Pozzuoli, mentre foto e commenti campeggiavano sui media e sui canali social. Verifiche condotte dai carabinieri del Nas, sotto la guida del colonnello Maresca e del maggiore Tiano, ora la parola torna all' ex primario Pignatelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 20 EAV: € 1.035 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania San Rocco ospedale nel degrado Sessa Aurunca Barelle inutilizzate perché non entrano negli ascensori. I camici bianchi sono lasciati soli tra i disagi Caos nella struttura sequestrata: l' area nuova mai completata è piena di rifiuti SESSA AURUNCA - Da un lato l' inchiesta sui furbetti del cartellino, dall' altro le evidenti carenze strutturali che negli anni si sono andate accumulando nella struttura sanitaria: è una vita d' inferno quella che vivono i pazienti e i medici dell' ospedale San Rocco. Il terremoto giuridico che ha scosso la struttura, sequestrata per mancanza di autorizzazione e interessata dall' indagine sugli assenteisti, ha portato il caos nell' ospedale. In cui certo non mancavano i problemi. Visibili in tutta la struttura ospedaliera ma presenti in abbondanza nel reparto di cardiologia. Basti solo dire il primo reparto e quello dell' Utic (Unità di terapia intensiva cardiologia) sono separati da tre piani. Ma c' è di più. Si rasenta l' assurdo nel San Rocco dove sono state acquistate delle nuove barelle. Che però rimangono inutilizzate per un motivo molto semplice: le portantine sono troppo larghe per gli ascensori. Il personale medico e infermieristico si ritrova costretto ad utilizzare quelle vecchie, danneggiate e in 'cattivo stato di salute'. Al centro del nosocomio, mai completata, l' area 'nuova'. Ma è solo una struttura incompleta in cemento, sporca e piena di rifiuti, quella che si vede attraverso un vetro sporco. Muovendosi tra i piani è possibile vedere soffitti scoperchiati, cavi elettrici scoperti e intonaco a pezzi. "I pazienti, quando vengono in ospe dale, firmano un contratto con l' azienda: è con loro che si rapportano prima che con i dottori. Ma i disagi causati da una dirigenza non possono pesare sulle spalle dei medici e dei degenti- sono le parole di Antonio Eliseo, segretario provinciale del Nussid - Ci sono responsabilità personali e amministrative, in questo ospedale, di cui a farne le spese sono gli operatori e gli utenti della struttura. Ma c' è anche una sanità buona. Quella di chi, nonostante i disagi e i problemi, continua a fare il proprio dovere". Sono proprio i pazienti ad alzare gli scudi, avendo vissuto i disagi del nosocomio in prima persona, difendendo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
l' operato dei medici. E' con commozione che raccontano la loro storia Giuseppe Schiavone, Rosario Rendina, Marcello Di Resta, Giancarlo Fiato e Antonio Raso. "Non fosse stato per il dottor Di Lorenzo, oggi non saremmo qui, vivi, con i nostri parenti - raccontano i pazienti - Fin da subito abbiamo visto le problematiche del San Rocco. Ma l' operato dei dottori, che non hanno colpa per la cattiva amministrazione, ci ha restituito alla vita. Non bisogna lasciar morire la buona sanità che resta in Campania". Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
16/04/2019 Pagina 10 EAV: € 1.045 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Subisce un intervento all' anca, donna muore per un' infezione CASERTA L' avvocato dei familiari, Di Lorenzo: «Nesso causale tra una condotta medica colposa e il decesso della paziente» CASERTA. Muore nel giro di tre mesi dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico all' anca. Succede a Caserta, vittima R.F., deceduta a causa di un arresto cardio respiratorio a seguito di una grave infezione nosocomiale. LA STORIA. È una storia, quella della paziente, «iniziata il 29 agosto 2018, quando la donna viene ricoverata all' Azienda ospedaliera casertana (nella foto) per una frattura del femore sinistro», racconta l' avvocato Luca Supino Di Lorenzo, specialista in responsabilità colpa medica e diritto sanitario, che nell' azione giudiziaria raccoglie il dolore e la rabbia dei familiari della donna. «I medici - scrive Di Lorenzo programmano per R.F. un intervento per il giorno successivo al fine di inserire una protesi a doppia mobilità al femore sinistro». All' inizio «sembra che l' intervento sia andato a buon fine, ma a distanza di solo un mese, in particolare il 25 settembre, la paziente viene nuovamente ricoverata nel nosocomio di Caserta per una "deiscenza" della sutura chirurgica, vale a dire una riapertura spontanea della cicatrice - continua il legale - A questo punto, circa due mesi dopo, in data 28 no vembre, l' equipe dell' ospedale di Caserta decide di sottoporre la donna a un altro intervento per rimuovere la protesi e tutti i tessuti molli notevolmente malacici, cioè quelli che hanno perso di consistenza». È quindi «evidente che la donna ha un problema settico in corso e le viene svolto un esame colturale il primo dicembre - evidenzia Dall' indagine, si evince che la signora ha contratto un germe, il Klebsiella Pneumoniae». Ma la vicenda comincia ad avere un esito negativo perché «la paziente ha un arresto cardio respiratorio irreversibile e muore il 16 dicembre del 2018», racconta ancora l' avvocato Di Lorenzo. L' AZIONE Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
GIUDIZIARIA. Per il legale dei familiari della donna, si tratta di «affezione contratta nel reparto di degenza che va ricondotta, necessariamente, a mancata osservanza delle norme a tutela della asepsi nella manipolazione del paziente da parte del personale medico e paramedico al momento dell' intervento chirurgico». Alla luce di quanto finora espresso, «appare pertanto comprovata, sulla base della classica criteriologia medico -legale prosegue - la sussistenza del nesso causale tra una condotta medica colposa ed il decesso della paziente». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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