Media Monitoring per 11-09-2018 - Rassegna stampa del 11-09-2018 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 Detenuto si sente male in carcere, muore al Ruggi: 4 medici indagati ........................... 1 Emergenza sangue: il Cns lancia l'allarme ai donatori ....................................................... 2 In preda a crisi convulsive: turista ricoverata al Ruggi ...................................................... 3 Ruggi, un nuovo prelievo multiorgano, trapiantati cuore, fegato, reni e cornee. ......... 4 Terzo prelievo multiorgano in meno di tre settimane ........................................................ 5 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 6 Falsi incidenti, la Cgil: commissione d' inchiesta ................................................................. 6 Pazienti infartuati ad Eboli Aloia: «Scippo al San Luca» ..................................................... 8 Rete infarto, penalizzato l'ospedale S. Luca ......................................................................... 9 Si lancia dal terzo piano suicidio in ospedale ..................................................................... 11 Ultimati i lavori Riapre il reparto di Rianimazione ............................................................. 12 Sanità Campania ............................................................................................................................. 14 De Luca e la lotta al cancro «Fondi per 157 milioni, ma ora voglio il vaccino» ............ 14 De Luca sogna miracoli, al Cardarelli cento in barella ...................................................... 16 De Luca: «Pronto soccorso garantito al Sant' Alfonso il polo oncologico» .................... 18 Fusione «Moscati» e «Landolfi», il manager Percopo incontra l' ordine dei medici: si stringe sul nuovo atto aziendale ................................................................................... 20 I soldati donano sangue in ospedale 45 genieri ................................................................. 22 L' Ail: «Emergenza sangue al Rummo, chi può doni subito» ............................................ 23 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 24 Allarme sepsi, killer globale "Le infezioni fuori controllo si controllano con i vaccini" .............................................................................................................................................. 24 «Aiuto, mi sento male» Nell' addome una garza dimenticata 25 anni fa ....................... 25 Cosa ci svela il Dna .................................................................................................................. 27 Dialogo sui vaccini con un nonno titubante ........................................................................ 29 Donne sull' orlo di un crepacuore ......................................................................................... 31 I consigli per i parenti-assistenti "Non basta il primo aiuto nei Centri" ........................ 33 Il vaccino per battere l' incubo acne .................................................................................... 35 L' attacco al metodo scientifico che indebolisce la democrazia ...................................... 37 Lotta ai tumori Un nuovo microscopio multitasking .......................................................... 39 Ma come mangiano gli italiani? ............................................................................................. 40 Occhio, il colesterolo buono è diventato cattivo ................................................................ 43 Odissea Alzheimer ................................................................................................................... 45 Polmonite, 200 ricoverati e due vittime. L' incubo della falda acquifera inquinata .............................................................................................................................................. 47 Scoperta la proteina che spegne i farmaci contro i tumori .............................................. 49 Un Iceberg al San Raffaele ..................................................................................................... 51 Vaccini: qualcuno informi il ministro .................................................................................... 53
10/09/2018 salernotoday.it EAV: € 759 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Detenuto si sente male in carcere, muore al Ruggi: 4 medici indagati Sono quattro gli indagati per la morte di Aniello Bruno , 50 anni, originario di Angri, detenuto nel carcere di Salerno e morto, nella notte della domenica di Pasqua, durante il ricovero all’ospedale “Ruggi d’Aragona”. Nel registro degli indagini sono finiti tre medici della casa circondariale di Fuorni e un medico dell’azienda ospedaliera-universitaria. Tutti sono accusati di omicidio colposo. Il dramma Il 50enne fu colto da un malore mentre si trovava in cella. Lamentava dolori alla schiena. Di qui il ricovero in ospedale, dove gli furono diagnosticate anche delle coliche renali. Secondo l’accusa sarebbe stato curato superficialmente, in una prima fase, per poi essere dimesso. Quando tornò in carcere, però, durante un colloquio con la moglie, non sarebbe riuscito più a parlare dai dolori, tornando in cella. Nello stesso pomeriggio fu nuovamente trasportato al Ruggi, per essere operato presso la chirurgia d'urgenza a causa di una perforazione dell'intestino. Dopo l'operazione fu la volta della rianimazione, dove esalò l'ultimo respiro. L'ipotesi che fu fatta sul decesso portava ad una sepsi. I familiari hanno sporto denuncia sottolineando che l'uomo aveva perso 18 chili e che quel malessere si protraeva oramai da 20 giorni. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
10/09/2018 salernotoday.it EAV: € 652 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Emergenza sangue: il Cns lancia l'allarme ai donatori Serve sangue, ne serve tanto. Il Cns, Centro Nazionale Sangue, ha lanciato l'allame e si è rivolto nelle ultime ore a tutti i donatori italiani. A Salerno, al Ruggi mancano circa 18mila unità di sangue e il fabbisogno giornaliero dell’azienda è di circa 70 sacche. Il tam- tam è l'unico modo per fronteggiare la crisi. Il quotidiano Il Mattino oggi in edicola ha pubblicato un vademecum con tutti gli orari utili per poter effettuare donazioni. La mappa in provincia A Nocera e Battipaglia è possibile donare sangue tutti i giorni feriali dalle ore 8 alle 12. Ad Eboli gli orari sono gli stessi ma è possibile farlo anche nei giorni festivi. A Polla è possibile donare dal lunedì al venerdì ed in Cilento, a Vallo della Lucania ed a Sapri, dalle 8.30 alle 12. Roccadaspide attende donatori dal lunedì al venerdì, ore 9-12. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
10/09/2018 salernotoday.it EAV: € 666 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web In preda a crisi convulsive: turista ricoverata al Ruggi Una turista, originaria degli Stati Uniti ed in vacanza a Positano, in Costiera Amalfitana, è stata colta improvvisamente da crisi convulsive. I soccorsi La donna è stata trasportata in elisoccorso e dalla Vopi all’azienda ospedaliera-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, dov’è tuttora ricoverata. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
10/09/2018 gazzettadisalerno.it EAV: € 212 Lettori: 167 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ruggi, un nuovo prelievo multiorgano, trapiantati cuore, fegato, reni e cornee. E’ terminato poco dopo le ore tredici di sabato il prelievo multiorgano eseguito al plesso Ruggi dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Dopo un lungo ricovero nel Reparto di Rianimazione a seguito di lesioni encefaliche, nella giornata di ieri è stata verificata la morte cerebrale di un paziente di 52 anni, ed i familiari hanno voluto dare un senso al decesso del loro amato congiunto acconsentendo alla donazione degli organi. L’organizzazione del prelievo multiorgano ha comportato un grande impegno da parte di tutto il personale dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione che si è alternata per circa trenta ore accanto al paziente per consentire l’arrivo delle equipe provenienti da fuori regione per il prelievo del cuore, fegato, e reni. Le cornee, invece, sono andate alla Banca presente al Vecchio Pellegrini di Napoli. Un lavoro effettuato in perfetta sinergia tra medici ed infermieri finalizzato, ancora una volta, a quel risultato finale rappresentato dalla salvezza di tante vite. Un successo ottenuto anche grazie alla Polizia Stradale che, anche questa volta, non ha esitato a mettersi a disposizione per effettuare la staffetta per il trasporto di uno degli organi all’Aeroporto di Capodichino. Il prelievo d’organi di sabato scorso è il terzo eseguito in meno di tre settimane presso l’AOU di Salerno, ed è stato possibile solo grazie all’umanità delle famiglie che, mettendo da parte il dolore e la disperazione per la perdita di un importante punto di riferimento, hanno voluto donare gli organi per dare una continuità al concetto di vita, cancellando così il senso ineluttabile della morte. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 lacittadisalerno.it EAV: € 1.029 Lettori: 6.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Terzo prelievo multiorgano in meno di tre settimane Ancora una donazione di organi al “Ruggi d’Aragona” di Salerno. Grazie alla sensibilità della famiglia che ha dato il consenso, ieri nel presidio di via San Leonardo è stato eseguito il terzo prelievo multi organo in meno di tre settimane. È terminato poco dopo le tredici di ieri il prelievo del cuore, del fegato e dei reni di un uomo di 52 anni che era ricoverato nel reparto di Anestesia e Rianimazione a causa di gravi lesioni encefaliche. Nella giornata di ieri è stata verificata la morte cerebrale e, nonostante il dolore per la perdita, i familiari dimostrando senso di civiltà e umanità dando il consenso alla donazione degli organi. L’organizzazione dei prelievi ha comportato un grande impegno da parte di tutto il personale dell’unità operativa complessa di Rianimazione, che si è alternato al lavoro per circa trenta ore per consentire l’arrivo delle équipe provenienti da fuori regione e che avrebbero dovuto effettuare i prelievi. Un lavoro intenso, quello di medici e personale paramedico, durante le ore che precedono l’arrivo delle équipe, in quanto il corpo del donatore deve essere mantenuto in perfetto equilibrio emodinamico per preservare l’integrità degli organi. Prese anche le cornee che sono andate alla Banca del Vecchio Pellegrini di Napoli. Un lavoro effettuato in perfetta sinergia tra medici e infermieri, per salvare vite che in alcuni casi sono appese a un filo. Per garantire celerità nel trasporto degli organi e raggiungere il prima possibile i presidi in cui effettuare i trapianti, hanno collaborato anche gli agenti della polizia stradale che, come sempre, si sono messi a disposizione per effettuare la staffetta per il trasporto di uno degli organi all’aeroporto di Capodichino. Il prelievo multi organo di ieri è il terzo eseguito in meno di tre settimane presso l’ospedale di via San Leonardo ed è stato possibile solo grazie all’umanità delle famiglie che, mettendo da parte il dolore e la disperazione per la perdita di un importante punto di riferimento, hanno voluto donare gli organi. Salgono per quest’anno a undici i prelievi multi organo a cuore battente effettuati al “Ruggi”, oltre ai sedici del 2017, e pertanto il presidio salernitano è secondo in Campania per prelievi dopo il Cardarelli di Napoli. Lo scorso 30 settembre sono stati prelevati cuore, fegato e reni a un uomo di 56anni e solo dieci giorni prima furono donati cuore, fegato e reni di un 38enne di origini cilentane. (m.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 31 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 9.504 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Falsi incidenti, la Cgil: commissione d' inchiesta FRANCESCO FAENZA EBOLI Francesco Faenza Primario minacciato, la Cgil di Salerno chiede all' Asl l' istituzione di una Commissione di inchiesta sugli incidenti falsi. «È un atto dovuto al primario del pronto soccorso di Eboli. Esprimiamo la nostra solidarietà al dottore Rino Pauciulo». Arturo Sessa, segretario generale della Cgil, offre un aiuto concreto al medico di Corbara: «La Cgil è pronta ad affiancargli legali e consulenti per la crociata contro gli incidenti falsi». LA RICHIESTA La richiesta è stata protocollata ieri al commissario straordinario dell' Asl, Mario Iervolino. «Attraverso professionisti di chiara onestà dobbiamo scoprire interessi condivisi tra malaffare organizzato e dipendenti pubblici che hanno alterato i referti medici. Fatti di una gravità inaudita. La ricerca dei responsabili dovrà essere capillare». La Cgil invita la magistratura ad aprire un' indagine: «Siamo convinti che i magistrati siano già a lavoro, come in altri ospedali. Siamo pronti a costituirci parte civile», conclude Sessa. In attesa della risposta del manager Iervolino i riflettori restano accesi su Eboli. Il fenomeno degli incidenti falsi si è trasformato negli ultimi anni. A Eboli sono spuntate varie agenzie di servizi assicurativi e automobilistici. La maggior parte svolge consulenza illecita. Una minoranza ha stravolto il mercato delle assicurazioni e moltiplicato i sinistri fittizi. Alcuni consulenti sono legati ad avvocati noti in ospedale per la presenza quasi quotidiana tra pronto soccorso, radiologia e ortopedia. Una parte di questi legali sono stati identificati e rinviati a giudizio. La velocità della giustizia però ha consentito alla prescrizione di vanificare diverse inchieste. LE VERIFICHE I controlli delle assicurazioni sono più stringenti. E i truffatori si sono adeguati. In un incidente falso oggi ci si accontenta di piccole cifre. Nel sinistro finto sono coinvolte sette o otto persone che si accontentano di pochi giorni di prognosi. Se il referto non viene gonfiato in ospedale, l' avvocato di turno cerca un medico legale complice. Il sistema non coinvolge solo l' ospedale ma le banche dove gli assegni non trasferibili vengono Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
liquidati tra leggerezze e irregolarità. «C' è l' avvocato che ha le conoscenze giuste», spiegano in centro. Nel sistema smascherato da Pauciulo rientrano gli incidenti da calcetto o altri sport. Un menisco lesionato o una frattura di femore si trasformano in lesioni da caduta da scooter. Gli stranieri un tempo complici oggi hanno messo su una loro organizzazione truffaldina. Al centro di ogni raggiro c' è un avvocato con ha le conoscenze giuste in ospedale e in banca. Il lavoro del primario Pauciulo è iniziato nel gennaio scorso. Arrivava in ospedale e si aggirava tra i pazienti nell' astanteria del pronto soccorso. Si sedeva in mezzo a loro, ascoltava i commenti, raccoglieva i disagi. File lunghe, tempi di attesa. Ma non solo. Davanti al pronto soccorso Pauciulo ha scoperto un gruppo di persone sospette che facevano capo a un avvocato. Parlavano con il legale. Chiedevano quando entrare in ambulatorio, cosa raccontare ai medici. Il primario investigatore in un mese ha capito e scoperto il sistema truffaldino. A febbraio, nelle mani del maresciallo Garrisi sono giunti i primi fascicoli con gli incidenti sospetti. Con Sessa della Cgil di Salerno, al consigliere regionale dei Verdi (Borrelli) al sindaco di Eboli (Cariello), al primario Pauciulo è giunto un attestato di solidarietà da padre Salvatore Mancino, parroco della chiesa di San Francesco nel centro storico di Eboli. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 31 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.963 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Pazienti infartuati ad Eboli Aloia: «Scippo al San Luca» CARMELA SANTI VALLO DELLA LUCANIA Carmela Santi Sanità nel Cilento, la rete cardiologica regionale penalizza l' ospedale San Luca. Secondo il lavoro svolto da un' apposita commissione, quando la rete entrerà in funzione i pazienti di molti comuni cilentani (Laurino, Monteforte, Piaggine, Sacco, Trentinara, ma anche Buonabitacolo, Sanza e Capaccio Paestum) in caso di infarto afferiranno all' ospedale di Eboli e non più a Vallo. Il sindaco Aloia, che è anche dirigente medico cardiologo, chiama a raccolta tutti i primi cittadini e avvia le azioni legali per impugnare il decreto regionale 64 approvato lo scorso 16 luglio. «Ancora un tentativo - dice - per smantellare il nostro ospedale, ci opporremo con tutte le forze contro questo sopruso che depotenzia il ruolo del San Luca, struttura di riferimento a sud di Salerno nella gestione delle emergenze». Il sindaco si è già recato dal commissario dell' Asl di Salerno Mario Iervolino per chiedere di adoperarsi per una revisione. «Nell' emergenza il fattore tempo - aggiunge Aloia - è determinante. Un paziente infartuato a Laurino dovrà raggiungere l' ospedale di Eboli, con tempi più lunghi». Il timore è che tale organizzazione se assunta anche nella costruzione delle altre reti per patologia (rete ictus, traumatologica, neonatologica) Vallo perderebbe la sua centralità. «De Luca e il governo regionale che abbiamo sostenuto devono tutelarci - ribadisce Aloia - invece assistiamo ad una politica mirata a depotenziare il Cilento e la nostra sanità. Tutto si ferma ad Agropoli. Allora mettiamo un cartello: dopo riserva indiana». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 21 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Rete infarto, penalizzato l'ospedale S. Luca Andrea Passaro VALLO DELLA LUCANIA Per la Rete Infarto, i pazienti di alcuni comuni del Cilento avranno quale riferimento l'ospedale di Eboli e non più quello di Vallo della Lucania. È quanto stabilito dal decreto regionale n. 64 del 16 luglio 2018 relativo al Piano Regionale della Rete dell'Emergenza Cardiologica Campana (Rete IMA). Nei giorni scorsi, il sindaco di Vallo della Lucania, A ntonio Aloia , ha incontrato il commissario dell'Asl Salerno, Mario Iervolino, alla presenza dei dirigenti Gerarda Montella e Giovanni D'Angelo . «In tale occasione spiega Aloia - ho avuto modo di esprimere il mio disappunto per quanto deliberato dalla Regione Campania, in particolare perché nella costruzione della Rete Cardiologica si è penalizzato fortemente il Cilento, si è depotenziato il ruolo dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania, sottolineando che così si rischia di non garantire nel tempo una risposta adeguata ai pazienti che vengono colpiti da un'emergenza cardiovascolare». «Le numerose leggi e decreti regionali, e i Piani ospedalieri elaborati nel corso degli anni sottolinea - hanno riconosciuto all'ospedale San Luca di Vallo della Lucania un ruolo indiscusso di struttura sanitaria di riferimento a sud di Salerno, in particolare nella gestione delle emergenze, identificato come DEA di primo livello, cioè ospedale di riferimento di alta specialità (centro HUB)». Ma alcuni paesi del Cilento quali Laurino, Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Piaggine, Sacco, Trentinara, Valle dell'Angelo, Buonabitacolo, Sanza, Paestum, Castel San Lorenzo, Felitto - secondo il decreto - non avranno più come ospedale di riferimento quello di Vallo della Lucania, nonostante i tempi di percorrenza siano più brevi per raggiungerlo, ma l'ospedale di Eboli. E tale tipo di organizzazione sarà utilizzata anche nella costruzione delle altre reti per patologia. Il bacino di utenza dell'ospedale di Vallo è stato così sensibilmente ridotto. Questo ha spinto la giunta comunale ad impugnare il decreto dinanzi al Tar. Esprime le medesime preoccupazioni il caposala del reparto cardiologico dell'ospedale vallese, il dottore Enrico Gnarra : «È il caso di dire che anche per la sanità, Cristo si è fermato ad Eboli. Mi sembra ci sia un preciso disegno di penalizzare l'ospedale di Vallo, a discapito dei pazienti che, ad esempio, da Laurino, Magliano, dovranno raggiungere il presidio di Eboli anziché quello di Vallo, con tempi di percorrenza maggiori e rischi per la propria salute». E questo avviene quando Vallo ha una sala di Emodinamica funzionante e una seconda «che sarà pronta in 15 giorni e quindi Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
con la possibilità di funzionare h24. Le mie preoccupazioni sono le stesse del direttore sanitario De Vita ». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 29 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.360 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Si lancia dal terzo piano suicidio in ospedale PASQUALE SORRENTINO LA TRAGEDIA LA TRAGEDIA Pasquale Sorrentino Ricoverato all' ospedale Luigi Curto di Polla, decide l' estremo gesto e si lancia dal terzo piano del reparto di chirurgia. Alle otto di ieri Ettore Sacco Zinno, 47 anni, di Buccino, ha deciso di farla finita. Ignote, per ora, le cause alla base della tragedia. Secondo una prima ricostruzione l' uomo, sposato e con un figlio, era ricoverato nel reparto di chirurgia per un lieve trauma cranico dovuto alla caduta da una scala, avvenuta nei giorni precedenti. Poco prima delle otto di ieri, si è diretto nella stanza accanto alla sua, dove c' erano altri ricoverati, ha scavalcato il balcone e si è lanciato nel vuoto in un cortile interno del nosocomio. Un albero ha attutito la caduta e il 47enne è rimasto gravemente ferito a terra. Immediato l' arrivo del personale sanitario dell' ospedale per le cure del caso. L' uomo è stato trasportato nel reparto di rianimazione, ma dopo pochi minuti è morto. Troppo gravi le ferite riportate in seguito al volo di oltre dieci metri. «Ho sentito un urlo e poi il tonfo racconta un testimone e ho capito che era successo qualcosa di grave». Sul posto i carabinieri della compagnia di Sala Consilina guidata dal capitano Davide Acquaviva. I militari del Nucleo operativo con il maresciallo Francesco Argento hanno eseguito le verifiche del caso e i rilievi. Non sono stati trovati biglietti d' addio. Sono stati ascoltati infermieri e medici del reparto e anche il direttore sanitario, Luigi Mandia. Dall' ospedale nessuna dichiarazione ufficiale. La dinamica appare chiara e non ci sono dubbi sul suicidio. La salma di Zinno è stata sottoposta a sequestro nella camera mortuaria dell' ospedale di Polla a disposizione delle autorità giudiziaria per l' eventuale autopsia o verifica esterna del cadavere. Anche le cartelle cliniche potrebbero finire nel mirino degli inquirenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 13 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Ultimati i lavori Riapre il reparto di Rianimazione Salvatore D'Angelo Tutto pronto, o quasi, all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore per la riapertura del reparto di Rianimazione. In viale San Francesco si fa accenno già ad una data, quella del 25 settembre. Una cerimonia su cui i vertici aziendali e di presidio puntano molto. I lavori di riqualificazione sono stati ultimati, si sta procedendo al collaudo degli impianti e alla sistemazione delle apparecchiature. Un'attività, quest'ultima, per nulla secondaria se si considera la delicatezza della divisione specialistica. È stata avviata anche la gestione degli arredi. Sarà tutto nuovo, per una struttura all'avanguardia sotto tutti gli aspetti. Il direttore sanitario Alfonso Giordano , in stretta collaborazione con la direzione generale dell'Asl Salerno, sta vagliando tutto nei minimi particolari. Si tratterà di un reparto di eccellenza, che risponderà alle esigenze di un territorio in continua evoluzione. Chiusa ad agosto 2017 per un guasto tecnico, la Rianimazione è pronta a riaprire i battenti nella sede al piano terra che ha occupato da sempre. Il trasferimento al quarto piano, nel nuovo blocco operatorio, fu deciso la scorsa estate per gestire una criticità dovuta alla funzionalità di alcuni impianti. Trasferiti i pazienti e valutate le varie condizioni, si decise per la ristrutturazione totale e non solo per la riparazione del guasto. Con un investimento importante, Nocera Inferiore si ritroverà un reparto di primordine. Un progetto che rientra nel restyling generale dell'ospedale di viale San Francesco. Con la Rianimazione si attende la nuova medicina d'urgenza, nel frattempo è stato riaperto il blocco operatorio al terzo piano, sono stati rifatti i locali comuni interni e gli esterni, mentre procedono le attività per la nuova direzione sanitaria. Inoltre, spostando la Rianimazione si libererà pure il blocco operatorio che finora l'ha ospitata. Intanto, non sono state ancora avviate le attività di spacchettamento dei reparti accorpati ad agosto per far fronte alla riduzione del personale per le ferie estive. Si tratta di: Urologia e Chirurgia; Medicina e Gastroenterologia. Le operazioni di scorporo dovevano prendere il via ieri, ma non è stato possibile. Nel frattempo si sta provvedendo alla Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sanificazione dei reparti rimasti chiusi nel mese di agosto. Terminate le pulizie si potrà avviare il passaggio di pazienti da un'ala all'altra della struttura di viale San Francesco. Saranno divisi prima Chirurgia da Urologia, poi toccherà a Medicina e Gastroenterologia. Quest'ultima operazione potrebbe dipendere dall'apertura del nuovo reparto di Medicina. La struttura è ultimata, mancano dei piccoli accorgimenti. Sulle separazioni dei reparti grava un'ulteriore ipoteca: il personale. Si registra tuttora carenza di infermieri. Non tutti sono tornati dalle ferie e sono in programma una serie di pensionamenti, molti già a fine mese. Al momento gli unici reparti divisi sono quelli di Otorino e Nefrologia, scorporati la scorsa settimana non senza problemi. In quell'occasione saltarono saltati degli interventi chirurgici già programmati. I familiari dei ricoverati chiesero l'intervento dei carabinieri. I troppi pazienti fermi in barella, nei corridoi, resero difficile la procedura. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 7 EAV: € 1.320 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania De Luca e la lotta al cancro «Fondi per 157 milioni, ma ora voglio il vaccino» ANGELO AGRIPPA La ricerca Il governatore: a novembre fuori dal commissariamento NAPOLI Centosessanta milioni e l' ambizione - come la definisce Vincenzo De Luca - di sconfiggere il cancro in Campania: «Immaginate - dice romantico - il mondo che guarda a noi». Certo, poi ci sono i disagi negli ospedali, il commissariamento della sanità (che secondo il presidente terminerà a novembre), i medici e gli infermieri che mancano e l' assistenza che va a rotoli. Ma la Campania, nell' immaginifica prospettiva deluchiana, è destinata a volare ancora più in alto. Nella sala giunta di palazzo Santa Lucia sostano ricercatori, scienziati, docenti universitari. Si passano la voce al microfono per ringraziare la Regione che per la prima volta promuove una rete per la ricerca oncologica. Tra i presenti, ma non prende la parola, anche Annamaria Colao, tra le più prestigiose ricercatrici al mondo, e coniuge di Stefano Caldoro, ex presidente della giunta e attuale leader della opposizione in consiglio regionale. «Abbiamo deciso un anno fa di chiamare tutta la comunità scientifica della Campania ad impegnarsi in una sfida: vincere il cancro - aggiunge De Luca - . Credo che neanche a livello nazionale si impegnino tante risorse per un progetto di ricerca su un unico obiettivo». Il governatore esorta i ricercatori ad incontrarlo con cadenza bimestrale per fare il punto sulla situazione. «Anche perché - puntualizza - la Regione è pronta a fare la sua parte e a mettere in campo altri 160 milioni di euro per i prossimi anni. Ma dovranno arrivare i risultati. Altrimenti, non si farà nulla». Il programma punta all' obiettivo di produrre un vaccino contro le diverse patologie oncologiche. «Abbiamo cominciato a finanziare le prime due linee di ricerca, sulle tre che abbiamo selezionato. Partono da oggi quella nel campo farmacologico, nel campo della ricerca genetica e sui vaccini e della produzione di farmaci nuovi. Noi potremmo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
quindi tradurre questa ricerca in brevetti industriali, tecnologie chirurgiche e innovative per quanto riguarda la prevenzione». Quarantadue milioni di euro per 4 progetti di potenziamento delle infrastrutture di ricerca oncologiche; 55 milioni vanno, invece, a 11 progetti per lo sviluppo di piattaforme tecnologiche oncologiche e di approcci terapeutici, diagnostici e farmaceutici innovativi; 20 milioni sono previsti per 28 progetti finanziabili di Campania Terra del Buono per il trasferimento tecnologico e la prima industrializzazione. Ci sono altri 40 milioni di risorse stanziate per le due linee di infrastrutture tecnologiche e piattaforme, per un totale di 157 milioni di euro rivolti alla ricerca contro il cancro. «Noi ci mettiamo in controtendenza in un Paese che marginalizza il Sud e che vede la ciucciaria , l' ignoranza, al potere, contro la scienza e la competenza. A cominciare dai vaccini: noi abbiamo deciso che a scuola andranno soltanto i bambini vaccinati». Il progetto coinvolge centri della regione e nazionali come il Cnr, il Ceinge, l' istituto tumori Pascale, il Tigem, fondazione Telethon e i principali centri di ricerca, atenei ed ospedali della Campania. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 7 EAV: € 1.062 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania De Luca sogna miracoli, al Cardarelli cento in barella CASERTA (ll) - "Saremo fuori dal commissariamento della Sanità a novembre": eccolo, il nuovo annuncio utopico del presidente della Regione Vincenzo De Luca. Il commissario insiste, ma novembre è tra un mese e mezzo e lo stato in cui versa la sanità campana è ancora molto lontano dalla sufficienza. Non a caso mentre il governatore, ieri, si pavoneggiava dicendo di aver fatto un vero e proprio miracolo, al Cardarelli, nei reparti di Medicina D' Urgenza, Chirurgia D' Urgenza e OBI1 erano ammassate decine di barelle. Insomma, che il comparto sia stato risanato e che sia ormai tempo di ripristinare una gestione ordinaria, considerato anche il livello dei Lea, è poco credibile checché ne dica De Luca. La storia delle passate amministrazioni insegna: una cosa sono i conti, altra è poter dire di essere in grado di garantire ai cittadini non solo il diritto alla salute, ma anche la sanità migliore del Paese. "Abbiamo compiuto - ha ripetuto per la milionesima volta il governatore - una risalita straordinaria nella griglia Lea, ridotto a metà i tempi d' attesa, chiuso lo scandalo dei parti cesarei per le primipare che erano al 95%. Abbiamo tempi di 48 ore per le operazioni di fratture al femore, abbiamo risolto le emergenze dei pronto soccorso. Lasciate perdere le cialtronate giornalistiche, la rete e il web. La verità è che non ci sono più barelle al Cardare lli". A smentirlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino. "Secondo il governatore da avanspettacolo, dall' ospedale Cardarelli sarebbero improvvisamente sparite le barelle ha ironizzato - I veri numeri rimandano a oltre 100 ricoveri su altrettante barelle nell' Obi (Osservazione breve intensiva) del Cardarelli nella sola mattinata di oggi (ieri per chi legge ndr). Ovvero, il 300% della capienza certificata. Una media giornaliera". Del resto, lo stesso direttore generale del Cardarelli, Ciro Verdoliva, appena quattro giorni fa ha attivato un' unità di crisi per la gestione dell' iper afflusso nel nosocomio napoletano. Segno che l' emergenza è tutt' altro che Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
superata. Uscire dal commissariamento? Per la pentastellata è fuori discussione. "Quanto alla sanità svedese descritta da De Luca - sottolinea Ciarambino - che punta all' uscita dal commissariamento entro e non oltre i prossimi due mesi, basti ricordare che nell' erogazione dei Lea la Campania resta ultima tra le regioni inadempienti, con un dato attestatosi a 146, ancora lontano dalla soglia della sufficienza pari a 160". Ognuno fa il suo, ma nella sanità campana, da anni sembra che nessuno faccia abbastanza. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 27 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 10.531 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania De Luca: «Pronto soccorso garantito al Sant' Alfonso il polo oncologico» GIUSEPPE PISCITELLI SANT' AGATA DE' GOTI Giuseppe Piscitelli Il governatore De Luca, commissario ad acta alla Sanità, ha confermato la sua presenza nel Sannio nei prossimi giorni. Lo ha fatto nel corso dell' incontro svoltosi ieri in Regione Campania, richiesto dal consigliere sannita del Pd Erasmo Mortaruolo, per una verifica attenta dell' organizzazione nelle strutture ospedaliere del Sannio. Al vertice, oltre a Mortaruolo, erano presenti il direttore generale dell' azienda ospedaliera «San Pio», Renato Pizzuti, il presidente della V Commissione regionale sulla Sanità, Stefano Graziano, e Antonio Postiglione, direttore generale della direzione Tutela della salute della Regione Campania. Si è confermata da tutti i partecipanti alla riunione la fiducia e l' apprezzamento per l' atto aziendale approvato, ritenuto corretto, funzionale e fortemente migliorativo dei livelli essenziali di assistenza per i cittadini. Al termine, De Luca ha così dichiarato: «Nel corso della riunione è stata fatta una valutazione sull' indegna e irresponsabile campagna relativa alla sanità beneventana, originata da ragioni di politica politicante, e che vede in qualche caso come protagonisti proprio chi aveva affossato i servizi sanitari nel Sannio. La precedente programmazione prevedeva, senza che nessuno fiatasse allora, la sostanziale chiusura del presidio di san Bartolomeo in Galdo mentre in relazione a Sant' Agata dei Goti, nulla era stato messo in campo per garantirne la sopravvivenza. Sulla base del decreto ministeriale 70 che stabilisce criteri nazionali, si sarebbe dovuto chiudere l' ospedale di Sant' Agata e si sarebbe perso il Dea di II livello per l' ospedale di Benevento. L' attuale giunta regionale ha compiuto un miracolo a difesa della sanità nel Sannio. Quelli che organizzano manifestazioni strumentali dovrebbero andare a piedi a Pietrelcina per ringraziare l' attuale governo regionale. Abbiamo aumentato di altre 200 le unità Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
previste nel Piano ospedaliero; abbiamo aumentato a 286 i posti letto su Benevento; abbiamo salvato il Dea di II livello al San Pio; abbiamo salvato Sant' Agata dei Goti collocando un polo oncologico regionale e stanziando 32 milioni per questo obiettivo». De Luca ha poi proseguito: «Abbiamo decretato l' attribuzione di un acceleratore lineare e finanziato la Medicina nucleare nell' unica provincia campana che ne era sprovvista. Per Sant' Agata dei Goti la Regione ha aumentato i posti letto da 100 a 142, e oltre al Polo oncologico, ha deciso l' apertura di un Polo per la riabilitazione e la lungodegenza. Tutte funzioni e risorse aggiuntive. Per il resto non si tocca nulla a Sant' Agata. Ribadisco inoltre a chi avesse preoccupazioni che saranno garantite attività di Pronto soccorso 24 ore su 24, quindi anche in orario notturno. Avremo modo di incontrare nei prossimi giorni le comunità locali e di sbugiardare quanti hanno alimentato una campagna di mistificazione in queste strutture. Verificheremo se vi sono estremi di procurato allarme per chi ha diffuso notizie false per ragioni di propaganda politica». La mobilitazione collettiva era rivolta ad evitare l' uscita dell' ospedale dalle rete dell' emergenza del 118 (di cui De Luca non parla.. ) e ottenere il mantenimento del Pronto soccorso. È il caso di sottolineare che «le attività di Pronto soccorso» sono diverse dal Pronto Soccorso: senza il 118 e senza possibilità di ricovero per «acuti» (i pazienti bisognosi di ricovero urgente) è funzionalmente un Punto di primo intervento. Slitta invece a data da destinarsi il vertice dei sindaci: il sindaco Carmine Valentino, appresa la notizia della scomparsa del suo omologo di Puglianello, Tonino Bartone, che lo avrebbe visto, peraltro, partecipe, ha rinviato l' incontro istituzionale primi cittadini dei Comuni delle valli caudina e telesina, programmato per ieri pomeriggio alle 18 nella sala consiliare del Comune. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 26 EAV: € 7.969 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Fusione «Moscati» e «Landolfi», il manager Percopo incontra l' ordine dei medici: si stringe sul nuovo atto aziendale Conto alla rovescia per l' integrazione del presidio ospedaliero «Landolfi» di Solofra (oggi di pertinenza dell' Asl) al «Moscati» di Avellino che dal primo ottobre, così come previsto dal decreto regionale 29 del 2018, ne assumerà il controllo e la gestione. Questa mattina a Contrada Amoretta la commissione tecnica, nominata all' indomani dall' emanazione del decreto dal direttore generale Angelo Percopo, incontra il presidente dell' Ordine dei medici di Avellino Francesco Sellitto per illustrare i dettagli dell' operazione e accogliere le proposte del rappresentante dei camici bianchi della provincia. Ieri, invece, i delegati delle organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb hanno discusso coi vertici del «Moscati» del nuovo atto aziendale che sarà approvato prima del passaggio di consegne. Non sono emerse particolari difficoltà: le parti sociali hanno ribadito la propria posizione e le richieste fatte in una precedente assemblea - il 31 luglio presso la sede Asl di via Degli Imbimbo - che andranno ad integrare il documento. Mercoledì scorso, intanto, sono scaduti i termini fissati entro i quali i circa 200 dipendenti Asl impegnati a Solofra avrebbero dovuto scegliere se restare o meno nell' organico dell' Azienda sanitaria locale: i dati non sono stati ancora resi noti, mentre resta irrisolta la questione che riguarda il personale esterno che l' Asl utilizza in convenzione. Alla Città ospedaliera, comunque, si lavora alacremente per gli Ospedali riuniti: l' apposita commissione sta valutando l' incartamento necessario a determinare la condizione di sicurezza e agibilità dei locali di tutti i reparti del «Landolfi» ai sensi della normativa vigente, così come quella concernente le certificazioni degli impianti presenti in ogni sala. E l' altra settimana, il manager Percopo, approvando il Programma straordinario di investimenti per il triennio 2018-2020, ha inserito tra gli interventi divisi in 6 in Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
macro aree - anche «l' adeguamento del plesso ospedaliero di Solofra» per complessivi 4 milioni 567mila euro. La durata presunta dei lavori è di 20 mesi dunque il nosocomio sarà pienamente operativo non prima di aprile 2020 - e l' ingente somma sarà distribuita nei 3 anni con 3 milioni 67mila euro nel 2018, 1 milione 250mila nel 2019 e 250mila euro nel 2020. an. pl. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 31 EAV: € 4.836 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania I soldati donano sangue in ospedale 45 genieri All' ospedale di Caserta 45 donatori di sangue, tutti militari del ventunesimo Reggimento Genio. La raccolta è cominciata ieri e proseguirà fino a domani per sostenere l' emoteca dell' Unità operativa di Immunoematologia e Centro trasfusionale dell' Azienda ospedaliera Sant' Anna e San Sebastiano. L' iniziativa di solidarietà rientra nell' ambito della collaborazione tra la Brigata bersaglieri Garibaldi e il nosocomio casertano, il cui direttore generale Mario Nicola Vittorio Ferrante prosegue nell' opera di sempre più intensa e attiva collaborazione con le istituzioni civili, militari e religiose, cittadine e provinciali, e con il mondo del volontariato per migliorare sempre più l' offerta di salute. È stato il colonnello Giuseppe Schiariti, comandante del 21esimo Reggimento Genio di Caserta, prestigiosa unità incardinata nella Brigata Garibaldi, a comunicare la disponibilità dei donatori al Centro trasfusionale, diretto dalla dottoressa Sonia Anna Raimondi. «In questi mesi estivi sottolinea il manager Ferrante non abbiamo proceduto ad accorpare posti letto. Questo ha comportato una disponibilità ad accogliere le degenze, tale che il Pronto soccorso di Caserta ha gestito tutte le utenze, garantendo, dove necessario, il ricovero presso la nostra Azienda. Abbiamo così sopperito alle carenze di letti di tutto il territorio regionale. Al tempo stesso, sempre in questi mesi, siamo riusciti da soli, senza chiedere sangue esterno, a far fronte alle varie richieste di interventi chirurgici programmati e urgenti, senza bloccare le attività operatorie. E questo grazie a una fitta collaborazione tra il nostro centro e i donatori volontari». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 23 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 4.845 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania L' Ail: «Emergenza sangue al Rummo, chi può doni subito» MARIA SARA PEDICINI L' appello Il centro trasfusionale dell' ospedale «Rummo» è in difficoltà: manca sangue, anzi è emergenza sangue, stando all' appello accorato lanciato dall' Ail, sezione di Benevento, che collabora con il reparto di Ematologia anche finanziando borse di studio. Manca sangue, e non è certo la prima volta, anche perché manca ancora una cultura della donazione «sistematica», come si evince da quanto scrive l' Ail: «Siamo ancora in emergenza sangue. Abbiamo ricevuto la telefonata dal Centro Trasfusionale dell' ospedale Rummo: non c' è sangue. Preghiamo tutti i donatori e tutte le persone maggiorenni che sono in buona salute e pesano più di 50 kg di recarsi a donare il prima possibile. Per poter garantire durante tutto l' anno l' autosufficienza di questo delicato settore, è necessario non abbassare mai la guardia ed è quindi fondamentale dare continuità a questo gesto». Ed ecco l' appello lanciato ai donatori: quelli che già lo sono, quelli che potrebbero diventarlo: «Segnatelo sul calendario, sull' agenda del telefono, fatelo diventare un appuntamento fisso. Il sangue potrebbe servire ad un amico, ad un parente, a noi in prima persona, e non si può riprodurre in laboratorio. Una prova di civiltà è non girarsi dall' altra parte solo perché oggi non tocca a noi». È il caso di ricordare che si può donare senza mettere a rischio il proprio benessere: al lavoratore dipendente viene concessa una giornata di riposo retribuita (con rimborso dell' Inps al datore di lavoro). Maria Sara Pedicini © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 32 EAV: € 20.818 Lettori: 533.243 Argomento: Sanità nazionale Allarme sepsi, killer globale "Le infezioni fuori controllo si controllano con i vaccini" NICLA PANCIERA LA RICERCA DELL' OMS Emergenza sanitaria globale e killer poco conosciuto, colpisce 10 volte di più dell' infarto, provocando la morte di una persona ogni 3-4 secondi: è la sepsi, causata da una risposta sregolata a un' infezione da parte del sistema immunitario che, invece di reagire contro i microorganismi invasori, attacca l' organismo stesso, danneggiando organi e tessuti. In occasione della sesta giornata mondiale della sepsi, che si celebra il 13 settembre su iniziativa della Global Sepsis Alliance, la Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti) promuove molte iniziative (disponibili sulle pagina Facebook @SIAARTI e @SEPSIRUN). Cosa provoca tale reazione non fisiologica non è chiaro, si sa però che «qualunque infezione può potenzialmente dare origine a sepsi», spiega Gianpaola Monti, della Terapia Intensiva Bozza dell' Ospedale Niguarda di Milano. La sepsi, secondo l' Oms, entro il 2050 causerà più decessi delle malattie oncologiche. «In Italia l' incidenza è di una persona su mille abitanti, ma è in aumento», aggiunge Monti. Per fermare l' emergenza bisogna prevenire le infezioni con vaccini e misure igieniche di base e diffondere la consapevolezza del problema. La tempestività è tutto: una diagnosi in ritardo può significare per il paziente una rapida evoluzione verso lo shock settico. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 20 EAV: € 7.759 Lettori: 153.101 Argomento: Sanità nazionale «Aiuto, mi sento male» Nell' addome una garza dimenticata 25 anni fa Giulia Bonezzi Mario Consani MILANO «DOTTORE, ho degli strani dolori addominali». «Non si preoccupi signora, è solo una garza dimenticata nella sua pancia venticinque anni fa». Difficile che la conversazione sia andata proprio così, ma il resto è tutto vero. È successo all' ospedale San Carlo a fine giugno. Una donna, 43 anni, si presenta una mattina al pronto soccorso lamentando fastidi tra pancia e stomaco, una sensazione di pesantezza difficile da descrivere, ma abbastanza costante negli ultimi giorni. Esaurite le domande di rito su possibili cause, il medico prescrive alla paziente la classica lastra e rimane in attesa. La sorpresa è al momento di osservare la radiografia, perché l' esito, per quanto non del tutto risolutivo, farebbe sospettare la presenza di un corpo estraneo. È proprio sicura, la signora, di non aver ingerito negli ultimi giorni anche inavvertitamente qualcosa di diverso dal solito e tale da non poter essere, per così dire, digerito? Sì, la paziente è certa. Allora, conclude il medico, non resta che una tac per cercare di capire. A QUEL PUNTO dubbi non sembrano essercene più: quello che si nota dall' esame, nell' addome della donna, è qualcosa che somiglia molto ad una garza di tipo sanitario. L' intervento chirurgico è necessario, anche se per fortuna non c' è nessuna infezione in corso, ma viene effettuato in laparoscopia, taglietto minimo e lavoro a cura del laser. A quel punto, però, i sanitari del San Carlo decidono di segnalare tutta la vicenda alla Procura. La signora, infatti, dichiara di aver subito un unico intervento chirurgico a livello addominale nella sua vita: ma ben 25 anni prima. Successe, ricorda, all' ospedale Fatebenefratelli sempre a Milano. Fu in quell' occasione, dunque, che la garza dovrebbe essere stata dimenticata lì dentro. A meno che la paziente lì per lì si sia confusa e abbia mentalmente rimosso qualche altra operazione superata più di recente. Per il momento, comunque, sul tavolo del magistrato non è arrivata la querela della signora, che renderebbe necessaria un' indagine sulle équipe mediche operative al Fatebenfratelli un quarto di secolo fa. E Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
resta intatto, per ora, anche il mistero di come quel corpo estraneo abbia potuto non creare particolari problemi alla sua ospite, in tutto questo tempo, visto che per smascherarlo è stata sufficiente una semplice lastra. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
11/09/2018 Pagina 30 EAV: € 41.956 Lettori: 533.243 Argomento: Sanità nazionale Cosa ci svela il Dna SILVIA DE FRANCIA Tra false speranze e paure immotivate, le informazioni che contano È boom dei test genetici ma nei verdetti ci sono probabilità, non certezze Alzi la mano chi non ha mai pensato di farsi analizzare il Dna. «Voglio sapere di cosa morirò. Già, ma se poi scopro qualcosa di terribile? Tale da indurmi a sopravvivere, nell' attesa di ammalarmi e poi morire? Scuoto la testa. Sempre meglio sapere. Ma se ci sono brutte notizie, per cortesia, non ditemele». Insomma, di fronte ad un simile quesito, la natura umana, curiosa e apprensiva, si comporta come da copione. «Allora lo faccio. Guardo su Internet». Aprendo le pagine di laboratori che nel mondo vendono il test genetico si comprende come l' attenzione venga immediatamente focalizzata su alcune aree specifiche di largo interesse, entro cui i risultati del test possono essere apparentemente utili. Salute, nutrizione, prestazioni sportive, benessere della pelle e dei capelli, capacità cognitive. Come se dal Dna dipendesse ogni cosa. Come se fosse tutto colpa o merito dei geni che ci portiamo appresso. «Se vado male a scuola è per il Dna, se ho una bella pelle e folti capelli è merito del Dna, se ho qualche chilo di troppo è colpa della genetica». L' associazione non è così facile, in realtà. Siamo, indiscutibilmente, il prodotto dei geni che compongono, come mattoncini, il nostro Dna. Un prodotto costituito da oltre 20 mila geni, per l' esattezza: unico, per altro, perché espressione di varianti, o, usando i termini corretti, isoforme genetiche. Ad esclusione, ovviamente, dei gemelli omozigoti, uguali esternamente (nel fenotipo), perché identici geneticamente (nel genotipo). Tanti fattori esterni Un ruolo chiave, però, nel risultato di come è fatto ciascun individuo dipende da una molteplicità di fattori esterni che «lavorano» ai fianchi del Dna. L' ambiente in cui viviamo: dove siamo nati e cresciuti, oltre il grado di educazione scolastica ricevuta. Le abitudini: dal fumo al consumo di alcool e all' esposizione a fattori inquinanti. Dalle radiazioni solari a ciò che abbiamo nel piatto: tutto concorre nel tempo allo sviluppo di un prodotto unico ed originale, al di là della Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
base genetica di partenza. Quindi sapere esattamente da quali sequenze geniche il nostro Dna è composto può essere utile, ma non basta o, meglio, non è risolutivo in merito al decorso degli anni che restano da vivere. Va, inoltre, precisato che i risultati dei test genetici indicano delle probabilità. Aumentate o diminuite rispetto l' insorgenza di determinate malattie, ad esempio, o rispetto la capacità di metabolizzare meglio determinati cibi rispetto altri, o, ancora, in termini terapeutici rispetto la differente risposta che, a parità di dosi somministrate, ogni individuo può avere durante un trattamento farmacologico. Probabilità calcolate dal confronto con uno standard predefinito, ottenuto da studi genetici condotti su popolazioni specifiche. Perché acquisisca un significato, in sostanza, il risultato del nostro test genetico deve essere paragonato ad un metro di riferimento, cioè alle conoscenze esistenti in materia, validate dalla comunità scientifica. Ed ecco che la nostra percentuale assume un senso. Già, ma in che termini? Non è detto che, se si evidenzia una variante genetica che predispone all' infarto, poi l' infarto venga davvero. Perché sempre e solo di probabilità si tratta. Se la scienza non è esatta Vero è che, se la presenza di una data variante a carico del Dna porta con sé un' altissima percentuale di insorgenza di un infarto, si può pensare di ridurre lo stress, mangiare meglio, smettere definitivamente di fumare. Certamente male non fa. Ma, in conclusione, la genetica non va presa come una scienza esatta, poiché i suoi eventuali esiti si basano sul calcolo delle probabilità: piuttosto come un aiuto che si inserisce nell' incertezza tipica della scienza medica. Qualche sera fa un contributo interessante di un sociologo spiegava quanto sia riduttivo catalogare ogni questione con un «sì» o con un «no». Quanto conti, invece, l' ampia gamma di possibilità che si possono configurare nello spazio di incertezza interposto fra queste due posizioni. Facciamo tesoro di questi spazi. Anche nell' analisi del nostro Dna. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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