Unione della Romagna Faentina - mercoledì, 25 marzo 2020 - Unione Romagna Faentina
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Unione della Romagna Faentina mercoledì, 25 marzo 2020 Prime Pagine 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna 4 Prima pagina del 25/03/2020 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) 5 Prima pagina del 25/03/2020 25/03/2020 Il Sole 24 Ore 6 Prima pagina del 25/03/2020 25/03/2020 Italia Oggi 7 Prima pagina del 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 8 Prima pagina 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 30 9 Maria Cecilia Hospital, ancora una giornata nera 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31 11 Altri 26 casi, uno in terapia intensiva 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31 12 Altri due morti ma i positivi calano A Faenza è allarme ospedale 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34 14 «Per noi è come una chiamata alle armi» 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44 Antonio Veca 15 La gelata devasta i frutteti «Non sappiamo come fare» 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45 17 Due giovanissimi collezionano denunce 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45 18 L' 82enne deceduto frequentava il Dlf. Morto anche un riolese, già seriamente malato 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 19 Grillini: «Chi corre da solo non veicola il contagio» 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 20 La severità delle misure ai tempi della peste 25/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 22 Mostra su Picasso, chiusura posticipata Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 34 23 Fermati e denunciati due giovani: erano in giro per la città di sera 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 34 24 La Cna dona all' Ausl alcuni saturimetri per i pazienti in quarantena 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 34 25 «Dare risposte alle esigenze delle persone sole e degli anziani»
25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 34 26 "100 km del passatore" rinviata? La decisione dopo il 3 aprile 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 35 27 Acquistano mascherine dalla Cina per distribuirle ai medici 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 35 28 Gara culinaria tra Alberghieri: ecco le scuole vincitrici 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 40 29 La Clai consegna la spesa a casa 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 7 GIANLUCA ROSSI 31 Riolo piange "Mimò" Altro morto in clinica E 26 nuovi casi 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 10 32 Gelo devastante per mele, pere, pesche e albicocche 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 10 ALESSANDRO CICOGNANI 33 Non bastava il virus, anche la gelata Agricoltura ravennate in ginocchio 25/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 33 35 FAENZA Stampa Locale 25/03/2020 Corriere di Bologna Pagina 6 36 «Pratica in pronto soccorso, anche subito nei pre-triage» 25/03/2020 Corriere di Bologna Pagina 13 P. D. D. 37 Emiliani, dalle arti al paesaggio: l' uomo della cultura globale 25/03/2020 Corriere di Bologna Pagina 13 38 Oggi da Bergonzoni alla Beatrice di Dante Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 25/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 4 G.Tr. 39 Ancora impasse Stato-Regioni Salta la verifica sulle ordinanze 25/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 7 41 Moratoria alle ingiunzioni degli enti territoriali 25/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 28 Gianni BocchieriMatteo Prioschi 43 Accordi sulla cassa in deroga, le Regioni in ordine sparso 25/03/2020 Italia Oggi Pagina 32 45 Conte mette a tacere le regioni
[ § 1 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 2 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 3 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Il Sole 24 Ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 4 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Italia Oggi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 5 5 9 9 7 4 8 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima pagina Prima pagina Faenza Lugo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 5 5 9 9 7 2 8 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 30 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Maria Cecilia Hospital, ancora una giornata nera Ieri si è registrato il quinto decesso: è morto un 80enne del Ferrarese. Sono poi state trovate positive al tampone altre due infermiere Un' altra giornata difficile al Maria Cecilia hospital di Cotignola. Nel bollettino regionale di ieri purtroppo c' è un nuovo decesso avvenuto nella struttura: quello di un 80enne del Ferrarese, Giuseppe Borsatti. Dall' ospedale privato specificano che si tratta di una morte «con Coronavirus, e non per Coronavirus»: si tratta, cioè, di un paziente in cui la malattia ha peggiorato una situazione clinica già complessa. Con quest' ultimo caso i decessi legati al virus nella struttura salgono a 5. Ieri sono poi state trovate positive altre due infermiere del Maria Cecilia hospital. Complessivamente nell' ospedale privato sono ora ricoverati 7 pazienti positivi, e il tampone ha dato lo stesso esito per 12 operatori, tutti in isolamento domiciliare. Ora il Maria Cecilia hospital si prepara, invece, ad accogliere pazienti non positivi. La struttura ha infatti messo a disposizione 200 posti letto per pazienti non Covid-19, per alleggerire l' attività degli ospedali pubblici e dare spazio alle attività chirurgiche urgenti. L' ospedale verrà così diviso in due aree distinte: da una parte i pazienti positivi nella 'zona rossa', dall' altra chi non ha contratto il virus ma ha bisogno di essere operato. Allo stesso modo sono isolati in un' area apposita anche i casi sospetti. La situazione ieri mattina è stata discussa approfonditamente in un incontro via video tra l' azienda e i sindacati a cui ha partecipato anche la direzione dell' ospedale faentino San Pier Damiano: «Abbiamo chiesto alle due aziende quali strumenti hanno messo in piedi a tutela del personale dipendente - dice Luca Lanzillotti della Uilfpl - e ci è stato risposto che hanno suddiviso la struttura in zona 'sporca' e zona 'pulita', con un' area rossa per pazienti positivi e gialla per i sospetti, entrambe ben separate dai reparti non Covid. Per queste due zone il personale dipendente è dedicato, chi opera lì non opera nelle zone 'pulite'». Sono poi stati definiti gli aspetti più tecnici riguardo all' impiego del personale e all' utilizzo delle ferie. «Siamo soddisfatti del risultato del confronto - spiegano anche dalla Fp Cisl -. Abbiamo preso atto di un percorso che l' azienda ha messo in campo per garantire maggiori tutele sulla sicurezza della salute dei lavoratori, strutturando i reparti in zone di maggior rischio. Si tratta di comparti separati, e questo limita molto il pericolo di contagio». I prossimi giorni per la struttura di Cotignola rischiano comunque di essere ancora nebulosi: dopo i contagi il percorso è in salita, nella speranza che gli altri malati della struttura si riprendano presto e che non si riscontrino altre positività. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 5 5 9 9 7 2 8 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Nel frattempo a San Pier Damiano a Faenza, altra struttura dello stesso gruppo, ci si prepara invece ad accogliere anche pazienti Covid positivi: «Con 148 posti letto, dotato anche di letti per la Terapia Intensiva - fa sapere il gruppo -, si è reso disponibile a supporto degli ospedali pubblici, ma anche come trasformazione in Covid Hospital». sa.ser. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 5 5 9 9 7 2 0 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 31 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) il bilancio Altri 26 casi, uno in terapia intensiva Dei nuovi 26 casi positivi, metà sono donne e metà uomini: 13 sono in isolamento domiciliare, 12 ricoverati non in terapia intensiva e uno in terapia intensiva. In massima parte si tratta di pazienti già in isolamento. Le quarantene attive, in totale, sono 306. Complessivamente in provincia i casi di positività sono 368, così ripartiti: 163 a Ravenna 52 a Faenza 31 a Lugo 28 a Cervia 12 a Castel Bolognese 11 ad Alfonsine 8 ciascuno a Russi, Bagnacavallo e Cotignola 7 a Conselice 6 a Massa Lombarda 4 a Riolo Terme 3 ciascuno a Solarolo e Brisighella 2 ciascuno a Sant' Agata sul Santerno e Fusignano 1 a Casola Valsenio 15 infine quelli residenti fuori provincia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 5 5 9 9 7 2 1 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 31 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Altri due morti ma i positivi calano A Faenza è allarme ospedale Il commissario regionale ad acta sul Coronavirus, Sergio Venturi: «Non abbassiamo la guardia». Il sindacato SiCambiaCon: «Operatori manfredi preoccupati dopo il contagio di un fisioterapista» «L' incremento di oggi è inferiore a quello di ieri e anche a quello di sabato: potrebbe essere un' inversione di tendenza, anche se dobbiamo stare sempre sul chi va là, tenere alta la guardia». Con queste parole il commissario regionale ad acta sul Coronavirus Sergio Venturi ieri ha descritto l' andamento del virus in Emilia-Romagna; e anche il Ravennate, timidamente, non fa eccezione. Nonostante la buona notizia, però, non è stata comunque una giornata in cui festeggiare: sono morte altre due persone nel nostro territorio. A Maria Cecilia hospital si è spento l' 80enne Ferrarese Giuseppe Borsatti, mentre a Riolo Terme non ce l' ha fatta l' 86enne Libero Cavina, già gravato da altre patologie. Era a casa quando si è sentito male, e a nulla è servito l' intervento tempestivo dei medici per cercare di salvarlo. Per il resto i contagiati sono in calo: ieri sono stati 26, mentre il giorno prima erano 33. Si tratta di 13 uomini e 13 donne, di cui la metà a casa e altri 12 ricoverati in ospedale. Tra questi ultimi c' è una persona in Terapia Intensiva. L' ultimo caso rilevato ieri, purtroppo, è quello dell' 86enne riolese deceduto. Negli ultimi giorni si sono verificati anche alcuni casi nelle strutture sanitarie del territorio, e in particolare all' ospedale di Faenza, dove un fisioterapista è risultato positivo: il contagio, secondo la ricostruzione, è avvenuto trattando un paziente ricoverato in Medicina. Come già accaduto anche in altre strutture del territorio, l' uomo era stato ricoverato per altri motivi, e nessuno sapeva che fosse stato contagiato: per questo motivo non era stato isolato. Ora un altro fisioterapista che lavora nell' ospedale è risultato positivo, mentre altri sono in quarantena. «Siamo stati contattati da diversi operatori di Faenza, ma anche da quelli di altri presidi, preoccupati per la situazione - commenta Daniele Bedetti, segretario generale del sindacato SiCambiaCon -. Questo episodio ha messo in luce un atteggiamento che non apprezziamo da parte dell' azienda nei confronti degli operatori: i fisioterapisti continuano a lavorare esattamente come facevano prima del contagio, solo con mascherina chirurgica e guanti in lattice. Non solo, ma ora il servizio infermieristico dell' ambito di Ravenna chiede loro di andare a trattare i pazienti Covid, quando richieste di questo tipo dovrebbero venire casomai dai medici». Veniamo, poi, agli altri casi della giornata di ieri, che ha fatto salire il totale dei contagiati nel nostro territorio a 368. L' indagine epidemiologica ha riscontrato che uno tra i 26 casi positivi di ieri ha contratto il virus fuori provincia, e gli altri per contatti con persone già contagiate. Analizzando la situazione Comune per Comune, 10 persone tra i nuovi casi vivono a Ravenna, 1 a Cervia, 5 a Faenza, 1 a Castel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 5 5 9 9 7 2 1 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Bolognese, 2 a Massa Lombarda, 1 a Riolo Terme, 1 a Lugo e 1 a Bagnacavallo. Le altre 4 persone risultano residenti fuori provincia. «Ritengo utile sottolineare - è il commento del sindaco di Massa Lombarda Daniele Bassi - che la maggior parte dei 6 attuali casi del nostro Comune, un paio dei quali al termine del periodo di quarantena, sono operatori sanitari, e hanno contratto il virus sul posto di lavoro, mentre erano impegnati a curare la salute di tutti noi. A maggior ragione, quindi, dobbiamo loro gratitudine». Sara Servadei. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 5 5 9 9 7 2 4 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 34 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) ANDREA FLAMIGNI, FAENTINO «Per noi è come una chiamata alle armi» Il desiderio di rispondere a quella chiamata è nato spontaneamente, in un sabato mattina inondato di sole, tra il borbottio del caffè e la voce del tg in sottofondo. Sì, perché il medico faentino Andrea Flamigni, 40 anni, direttore sanitario delle Terme di Riolo Bagni, stava proprio facendo colazione in compagnia della moglie, quando ha appreso in tv del bando- lampo della Protezione civile per il reclutamento di 300 medici volontari a supporto delle regioni più colpite dall' emergenza coronavirus. Dottor Flamigni, lei ha quattro bambini piccoli: la sua ultimogenita ha appena compiuto 4 mesi. Come mai ha scelto di candidarsi? «Non è stato facile prendere questa decisione, lo ammetto. Ma ne ho parlato a lungo con mia moglie e ho il suo totale appoggio. Quando ho letto il bando, il mio pensiero è andato subito ai tanti colleghi già in pensione che hanno voluto rispondere alla chiamata, pur consapevoli di essere in una fascia d'età più sensibile al contagio. E mi sono detto: 'Se loro si mettono a disposizione, è giusto che anche noi facciamo la nostra parte'. Ho dato disponibilità per un mese, ma potrò essere chiamato da altre parti e comunque non potrò tornare subito in famiglia perché prima dovrò osservare un periodo di isolamento». Che cosa la spaventa di più? «È una sorta di chiamata alle armi, contro un nemico di cui, però, sappiamo ancora poco. Non abbiamo idea di quando si verificherà il picco, né possiamo prevedere come si propagherà il virus nei prossimi giorni. Ciò che mi spaventa di più è la carenza di presidi sanitari e dispositivi di protezione: una carenza che mette in serio pericolo la nostra categoria e, di conseguenza, la tenuta dell'intero sistema sanitario. Gli sforzi delle istituzioni in queste ore sono encomiabili, ma molto resta ancora da fare per limitare la nostra vulnerabilità». Che cosa dimostra, secondo lei, un'adesione così massiccia (circa 8000 medici in 24 ore) all'appello della Protezione civile? «Lo trovo un messaggio di grande forza e coesione in un momento di estrema difficoltà per il nostro Paese. Per anni, noi medici siamo stati facile bersaglio di denunce, nonché vittima di tagli spesso insensati alla sanità pubblica. Nell'amore e nel sostegno della gente stiamo ritrovando il nostro riscatto». Maddalena de Franchis Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 5 5 9 9 7 2 6 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 44 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) La gelata devasta i frutteti «Non sappiamo come fare» Temperature fino a sette gradi sottozero fra Faentino e Bassa Romagna Danni a peschi, albicocchi, kiwi. Luigi Fabbri: «Persa la gran parte del raccolto» Antonio Veca di Antonio Veca Temperature fino a meno sette gradi nelle campagne del faentino e il ghiaccio azzera gran parte della produzione agricola. Un meteo davvero strano quello di questi giorni con una escursione termica di quasi trenta gradi. La temperatura media invernale è stata sopra la media, poi è arrivata una nottata primaverile, quella di lunedì, con punte ampiamente sotto lo zero. Un brutto risveglio per gli agricoltori, peraltro coinvolti, come tutti, dalla pandemia da Coronavirus. «Per quello che ci riguarda - spiega Luigi Fabbri, del colosso FruitSun di Modigliana con terreni fra il Faentino e il vicino territorio forlivese - abbiamo sicuramente subito danni ad albicocchi, susini e kiwi. Dobbiamo ancora riuscire a capirne l' entità; kiwi e albicocche, dove abbiamo attivato il trattamento anti-brina sopra-chioma, al momento sono tutti ghiacciati e non riusciamo ancora a vedere i ramoscelli e quindi a renderci conto dell' entità del danno. Dove non abbiamo fatto il trattamento anti-brina sicuramente abbiamo perso la maggior parte del raccolto». Le gelate in primavera non sono una novità, ma l' anomalia è che è stata una nottata che poteva essere di un normale gennaio, quanto a temperature. «Quella appena passata - spiega uno dei produttori faentini, particolarmente esperto di meteo - è stata una notte tipicamente invernale con ben undici ore sottozero in tutta la vallata che va da Imola al Faentino: Santa Lucia, Marzeno, Errano, le Celle, Formellino, bene o male l' intera Romagna escluso la zona di Forlì. Quando le temperature scendono così tanto succede che nei peschi, albicocchi e susini si bruciano quelli che vengono chiamati i 'frutticini' cioè l' accenno di frutto che si sta presentando nei rami. Invece nelle piante come kiwi e viti si bruciano i fiori». Poche le difese: «Il metodo più diffuso nelle nostre zone - continua il produttore faentino - e quello che ha dato maggiori risultati è stata la tecnica della nebulizzazione dell' acqua sopra-chioma, mentre i fuochi trentini sono particolarmente efficaci ma richiedono investimenti altissimi. Con la nebulizzazione appena la temperatura scende a mezzo grado sopra lo zero l' acqua a contatto con la pianta gelata genera calore e la congela mantenendola attorno allo zero e impedendo che risenta del gelo esterno». Ieri mattina i campi di chi ha avuto la possibilità di attivare gli impianti si presentavano completamente bianchi, uno spettacolo singolare che però racconta una notte molto dura per l' agricoltura. «Io purtroppo non ho tutte le coltivazioni dotate di impianto anti- brina - spiega il produttore faentino Romano Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 5 5 9 9 7 2 6 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Gaddoni - e così i fiori di peschi, albicocchi e prugni si sono bruciati, una perdita del 90%, siamo disperati. Il kiwi verde trovandosi un po' più indietro ha avuto danni marginali ma ciò non toglie che non potremo trovare brutte sorprese tra una quindicina di giorni. Non tutti possono permettersi gli impianti anti-brina che richiedono un importante investimento economico. Tutto questo - conclude Gaddoni - si somma ai danni della cimice asiatica e le cattive impollinazioni di maggio dello scorso anno. Non sappiamo come fare». Mentre la Lega, attraverso il consigliere Andrea Liverani, ha chiesto alla Regione uno stanziamento straordinario e la sospensione per un anno, sul tema sono intervenute anche le associazioni. «Abbiamo già attivato le procedure finalizzate alla richiesta dello stato di calamità - aha detto il presidente di Coldiretti Nicola Dalmonte - invitando i soci a segnalare i danni. Apprezziamo l' intervento tempestivo della Regione». Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna assicura: «Cercheremo di trovare tutte le soluzioni possibili per sostenere le aziende». Confagri segnala della mancanza di copertura assicurativa di molte aziende a causa dei ritardi dovuti al Coronavirus. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 5 5 9 9 7 2 2 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Due giovanissimi collezionano denunce Sorpresi in giro per la seconda volta dalla municipale. E un ultraottantenne multato si ribella: «Io faccio quello che mi pare» «Io faccio quello che mi pare». Parola di un ultraottantenne che nonostante rientri nella fascia più a rischio per la malattia da Coronavirus, è stato sorpreso tranquillamente in giro senza motivo. E non mancano i recidivi. Salgono a 22 i denunciati dalla polizia locale per il mancato rispetto delle norme contro l' epidemia da Coronavirus. Migliaia i controlli fatti dai vigili del comando di via Baliatico che hanno verificato la regolarità dell' attività di esercizi commerciali, attività artigianali, autobus, ma anche le presenze nelle piste ciclabili, nei parchi cittadini e ovviamente nelle vie di comunicazione, controllate in maniera costante dalle pattuglie in tutti i territori del comune. Così tra i 'pizzicati' dalla polizia locale di lunedì sera ci sono anche due giovanissimi faentini, già sorpresi nei giorni scorsi, tranquillamente a zonzo per la città. Entrambi sono stati nuovamente denunciati. Assieme a loro è stato denunciato anche un ultraottantenne che non ne vuol sapere di rispettare il decreto e che ha detto agli agenti: "Faccio quello che mi pare". Il numero delle denunce della polizia locale è così salito a 22, tutti privati tranne un commerciante, per il quale è stata chiesta anche la sospensione della licenza amministrativa. La polizia locale coglie l' occasione per ribadire che «è vietato spostarsi dal comune in cui si ha il domicilio, se non per comprovati motivi di lavoro di assoluta urgenza o ragioni di salute. Malgrado l' aggravarsi della situazione e, il conseguente inasprimento delle misure a tutela dell' intero Paese, troppi cittadini non hanno ancora compreso la gravità dell' emergenza, per questo, continuerà l' impegno dei vigili manfredi per far rispettare gli obblighi adottati nei decreti del Governo, al fine di tutelare la salute di tutti, soprattutto i più deboli, anziani e i sofferenti di patologie complesse o gravi, il cui contagio potrebbe portare a conseguenze estreme». Ieri sulla sua pagina Facebook il sindaco Giovanni Malpezzi ha condiviso un appello a fare la spesa in modo responsabile, a utilizzare tutti i punti vendita di alimentari sul territorio, evitando di spostarsi per lunghe distanze: «Fare la spesa - ha scritto - non dev' essere un' occasione di uscire». Ha anche ribadito la necessità di concentrare gli acquisti e accolto e fatto suo l' invito di Coldiretti ad acquistare prodotti made in Italy in un momento difficile per il Paese. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 5 5 9 9 7 2 5 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) L' 82enne deceduto frequentava il Dlf. Morto anche un riolese, già seriamente malato Dimesso invece l' ex cavaliere del Rione Verde, Cristian Malavolti Tra le persone decedute nelle ultime 36 ore a causa dell' epidemia di Covid19 ci sono un faentino e un riolese. Il primo è Angelo Gorini, 82enne ex ferroviere di Faenza che abitava in zona piazza Bologna. Anche questo caso di Covid19 è verosimilmente legato alla frequentazione del Dlf di Faenza dove, prima della chiusura decisa dal commissario Roberto Curcelli (in anticipo rispetto allo stop per decreto) Angelo Gorini era solito giocare a carte e passare i pomeriggi con tante altre persone. Rimanendo ai frequentatori del circolo di via Cavour, dove si sono registrati vari contagi, sono invece sensibilmente migliorate le condizioni di salute, tanto da portare alle dimissioni dall' ospedale di Ravenna, dell' ex cavaliere del Rione Verde, Cristian Malavolti. C' è da registrare poi un altro decesso sempre per Coronavirus, avvenuto sempre lunedì: si tratta di Primo Cavina, un anziano riolese di 89 anni il cui quadro clinico era però già fortemente compromesso. Cavina, che non era sposato, aveva lavorato nell' azienda agricola di famiglia a Riolo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 5 5 9 9 7 2 3 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Grillini: «Chi corre da solo non veicola il contagio» L' ex consigliere comunale: «Mi hanno insultato, ma rispettavo le norme» Negli ultimi giorni chi fa sport è stato additato da molti come 'untore', anche sull' onda di comportamenti irrispettosi delle regole (che permettevano di fare attività motoria da soli) di alcuni. Tra i podisti finiti nel mirino c' è anche l' ex-consigliere comunale Alessio Grillini: le ultramaratone e l' ironman sono notoriamente, asieme alla politica, le sue passioni. E ha fatto qualche uscita da solo, rispettando le regole: «E' accaduto diverse volte in pochi giorni: automobilisti che ti mandano al diavolo, alcuni dei quali con a bordo diversi passeggeri, altri che rivolgono gesti minacciosi. C' è stato chi per aggredirmi verbalmente ha invaso la corsia opposta, per avvicinarsi a dov' ero io», rivela il 41enne faentino. Com' è noto, le ultime indicazioni del governo prevedono che per l' attività sportiva non ci si possa allontanare più di 200 metri dalla propria abitazione. «Un guidatore, nella giornata di sabato è arrivato ad avvertire le forze dell' ordine. Le quali non hanno potuto fare altro che accertare che ero nel perimetro in cui mi è consentito muovermi. Anche oggi (ieri, ndr), mi hanno controllato. Certo la situazione è seria e il Paese sta affrontando una grave emergenza, ma fa ugualmente male», dice Grillini, «vedere quante persone guardino terrorizzate i runner solitari, quasi fossero un conclamato veicolo di contagio. E' stata la stessa Organizzazione mondiale della sanità a ribadire che lo sport è salutare, mentre invece leggiamo continuamente di podisti e camminatori fotografati o filmati, quasi fossero criminali in fuga. Alcune persone, tra l' altro, per il loro benessere fisico o psicologico non possono semplicemente fare a meno di camminare, come ha ribadito anche il sindaco di Castel Bolognese Della Godenza. Senza contare che chi ha paura di un podista magari è un assiduo del supermercato, dove si accalca con decine di persone. Io continuerò ad allenarmi fino a quando sarà consentito, ma da solo e rispettando rigorosamente le regole». Filippo Donati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 5 5 9 9 7 2 7 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) La severità delle misure ai tempi della peste Nel 1630 l' epidemia che fece migliaia di morti: le regole imposte furono simili a quelle di oggi, ma molto più dure Trovandosi a fare i conti con la pandemia di coronavirus, qualcuno ha ricordato la terribile peste del 1630. Allora, nel Faentino furono adottate misure di difesa dal contagio ben più aspre di quelle di oggi che riuscirono a fermarlo. Ma la paura fu grande perché tutt' attorno, da Imola a Lugo, la peste bubbonica provocò migliaia di morti. Nella primavera del 1630, avendo il contagio raggiunto Bologna, furono sospesi i mercati settimanali, le sedute consigliari e gli uffici pubblici. Racconta lo storico Leonida Costa che, quando in luglio giunse voce dei primi decessi ad Imola, a Riolo «si scatenò per le vie del borgo un confuso agitato tramenìo di gente che si sbracciava a far incetta di viveri, olio, candele, bevande e quant' altro necessitava. Ciascuno si affrettava a barricarsi in casa con il fardello della spesa, chiudendo le porte a doppia mandata ed interrompendo ogni contatto con il prossimo. Il preposto, onde evitare assembramenti, cessò di celebrare messe, tridui, battesimi e matrimoni». Fino al 30 settembre 1630, quando, con il paese esente da piaghe sospette, «stanò» dalle loro case i riolesi che in un lungo corteo si raccolsero in chiesa per invocare la salvezza a San Rocco, protettore degli appestati. Nei mesi successivi il morbo iniziò a far sempre meno paura, fino a scomparire. A Castel Bolognese l' incolumità dal contagio fu attribuita alla Madonna della Concezione alla quale fu stabilito di rendere grazie ed onore ogni anno nel triduo di Pentecoste. A sua volta, il popolo faentino si affidò alla protezione della Beata Vergine delle Grazie, dedicandole processioni, messe e voti. Ma il pericolo della peste nel Faentino fu scongiurato soprattutto dalla fermezza ed intraprendenza del Commissario alla Sanità, il trentenne monsignor Gaspare Mattei, al quale il papa aveva conferito per due anni «facoltà ampla di poter fare disfare senza darne parte a Roma». «Costui - scrive un cronista - presa stanza Faenza, per farsi meglio ascoltare non parlava che d' impiccare, e spesso lo faceva, ed il fatto è che, mercè sua, si arrestò il processo del morbo». Scrive il cronista Niccolò Tosetti: «Monsignor Mattei cavalcava sì di giorno come di notte, tanto maggiormente quando pioveva o nevava, a veder le guardie s' erano solecite; sempre menava seco i sbirri ed il boja con le cavezze (i capestri) fatte. Aveva fatto piantar forche intorno alla città; tutte furono usate. Fece appiccare uno per aver dato alli suoi figlioli, che erano di là dal fiume di Castel Bolognese, quattro tiere di pane». A fronte di tale durezza, monsignor Mattei intervenne presso il Magistrato affinché fossero rifocillati i poveri, convinto che ciò avrebbe contribuito a tener lontana la peste da Faenza. Per esservi riuscito, una decina di anni dopo fu creato cardinale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 5 5 9 9 7 2 7 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Beppe Sangiorgi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 5 5 9 9 7 2 9 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) IL MIC Mostra su Picasso, chiusura posticipata Le opere resteranno fino al 13 maggio. Attività sui social del museo Chiuse le porte in ottemperanza del decreto del Presidente del Consiglio per il contrasto e il contenimento del Covid 19, il Museo internazionale delle ceramiche condividerà contenuti che riguardano la propria collezione su tutti i suoi canali di comunicazione social. Accompagnerà il pubblico ogni mattina in un viaggio nello spazio e nel tempo attraverso le opere del museo. «Il Mic di Faenza - fanno sapere dal museo - possiede la più importante e ricca raccolta di ceramiche al mondo con sezioni dedicate a tutte le grandi civiltà». Nel frattempo è stata posticipata al 13 maggio la chiusura della mostra dedicata a Picasso che era in corso prima dello stop forzato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 5 5 9 9 7 3 4 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 34 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Fermati e denunciati due giovani: erano in giro per la città di sera Bloccato anche un ultra 80enne, che ha dichiarato di «voler continuare a fare quello che gli pare» Nei guai un commerciante, per il quale è stata chiesta la sospensione della licenza amministrativa FAENZA Esercizi commerciali, attività artigianali, autobus, piste ciclabili, parchi cittadini e ovviamente le vie di comunicazioni vengono controllati in maniera continua dalle pattuglie della polizia locale della Romagna Faentina, in tutti i territori dei comuni dell' unione, da quando è cominciata l' emergenza per il contenimento del contagio da coronavirus. Lo scopo dei controlli è cercare di abbattere il numero di coloro che non hanno a cuore la loro sa lutee quella degli altri e continuano a muoversi senza motivi giustificabili, non capendo ancora la gravità della situazione in essere. Tra le migliaia di persone controllate, ci sono, purtroppo, ancora diversi riottosi, incuranti dei limiti imposti, che sono invece di fondamentale importanza per contenere la diffusione del virus. SCATTANO LE DENUNCE Così tra i denunciati ci sono anche: due giovanissimi faentini, che sono già stati sorpresi tranquillamente a zonzo per la città la sera e si sono beccati la seconda denuncia ieri sera e, un ultra ottantenne, che ha dichiarato agli agenti che: «Lui continua a fare quello che gli pare». Il numero delle denunce della polizia locale è così salito a oggi a 22. 21 casi riguardano privati cittadini e una un commerciante, per il quale è stata chiesta anche la sospensione della licenza amministrativa. La polizia locale coglie l' occasione per ribadire che: «È vietato comunque spostarsi dal comune in cui si è, se non per comprovati motivi di lavoro di assoluta urgenza o ragioni di salute. Malgrado l' aggravarsi della situazione, e il conseguente inasprimento delle misure a tutela dell' intero Paese, troppi cittadini non hanno ancora compreso la gravità dell' emergenza, per questo, continuerà l' impegno dei vigili manfredi a far rispettare gli obblighi adottati nei decreti del Governo, al fine di tutelare la salute di tutti, soprattutto i più deboli, anziani e, i cittadini sofferenti di patologie complesse o gravi, il cui contagio potrebbe portare a conseguenze estreme». Dalla polizia locale si afferma che «dobbiamo sentirci parte di un tessuto sociale dinamico e positivo e, il compito di difendere e preservare i più deboli, in questo momento deve essere di tutti i cittadini che, vengono richiamati a mettere in atto in atto in questo momento tutti i comportamenti che gli vengono richiesti». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
[ § 1 5 5 9 9 7 3 8 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 34 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) La Cna dona all' Ausl alcuni saturimetri per i pazienti in quarantena Si vogliono anche reperire, presso le imprese associate, dispositivi utili a medici ed infermieri FAENZA In questi giorni in cui molte aziende hanno sospeso l' attività, Cna continua ad informare costantemente le proprie imprese associate, nonché ad erogare loro i servizi necessari. Anche se le aziende sono in difficoltà non viene meno, e anzi si sta rafforzando, il senso di comunità: si moltiplicano le iniziative a sostegno soprattutto di medici e infermieri che sono in prima linea ed è accresciuta anche la solidarietà tra aziende del territorio per superare questo difficile momento. La Cna faentina ha così deciso di donare, su richiesta dell' Ausl Romagna, alcuni saturimetri per monitorare i pazienti in quarantena affetti da Covid-19 e di attivare il proprio sistema per reperire, presso le imprese associate, dispositivi utili a medici ed infermieri, in particolare camici monouso e altre protezioni. Inoltre, alcune aziende stanno producendo, con grande spirito di servizio, mascherine con fattura artigianale in tnt da fornire, spesso a prezzo di costo, ad altre aziende che non possono interrompere la produzione ma devono in via cautelativa proteggere i propri dipendenti. «Valutare con esattezza l' entità degli impatti economici del Coronavirus sul territorio faentino al momento non è semplice - dichiara il responsabile Cna Romagna Faentina Luca Coffari -, Un dato è molto preoccupante e riguarda le casse integrazioni richieste dalle aziende, che solo presso la nostra sede di Faenza sono circa un' ottantina e molte altre stanno chiedendo informazioni a riguardo. Questi ammortizzatori sociali sono stati richiesti sia da aziende piccole ma anche da realtà molto strutturate con decine e decine di dipendenti. Il Decreto Cura Italia è un primo passo, ma ne serviranno certamente altri per riavviare l' economia e le imprese al termine di questa grave emergenza». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 24
[ § 1 5 5 9 9 7 3 2 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 34 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) «Dare risposte alle esigenze delle persone sole e degli anziani» FAENZA L' associazione "Faenza nel cuore" vuole essere «vicina a tutto il personale sanitario, alle forze dell' ordine e a tutti i volontari impegnati a risolvere la grave pandemia che ha colpito il mondo intero -si dichiara in una nota stampa -. Per Faenza e per l' Italia, ma non solo, si prospetta un lungo periodo di crisi economica e di austerità che porterà molte aziende, piccole e medie imprese, commercianti e partite iva ad una situazione talmente difficile che ne precluderà la sopravvivenza». Per l' associazione manfreda «lo spirito di solidarietà e l' attaccamento alla propria famiglia e al proprio lavoro di tutti i cittadini italiani sta facendo emergere una reazione positiva anche in questa critica situazione - si rimarca ancora -. Non vogliamo dimenticare come la pandemia stia portando ancor più molti anziani e persone sole ad essere facilmente dimenticate e alla solitudine. Il nostro territorio ricco di associazioni e di persone dal forte senso di solidarietà dovrà cercare di dare risposte alle esigenze di tutte queste persone». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 25
[ § 1 5 5 9 9 7 3 0 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 34 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) "100 km del passatore" rinviata? La decisione dopo il 3 aprile FAENZA In tempi di grave emergenza sanitaria non poteva non essere a rischio anche la "100 km del Passatore". Gli organizzatori dell' ultramaratona hanno comunicato che l' eventuale modifica della data di partenza della Firenze - Faenza 2020 ola cancellazio ne della gara stessa (si tratta della 48ª edizione), sarà resa nota dopo la data del prossimo 3 aprile 2020. A partire dai giorni successivi questa data, saranno fornite dai promotori della grande kermesse anche informazioni in merito alle iscrizioni già effettuate ed a quelle in divenire. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 26
[ § 1 5 5 9 9 7 3 1 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 35 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Acquistano mascherine dalla Cina per distribuirle ai medici «Una boccata d'ossigeno per chi era rimasto senza e si sentiva abbandonato dalle istituzioni» MICHELE DONATI Sono 4mila le mascherine di tipo chirurgico a triplo strato arrivate ieri a Faenza dalla Cina: ad acquistarle come materiale da lavoro sono stati gli imprenditori Andrea Castellari, titolare di Rekico, e Francesco Bartolotti, proprietario di un noleggio di auto di lusso, che le doneranno ai medici territoriali. Nei prossimi giorni il numero di mascherine ottenute in questo modo salirà ulteriormente per un totale di circa 16/20 mila unità, tali da poter coprire le prossime due settimane in attesa di nuovi rifornimenti. «CI SENTIAMO NUDI» «Questa donazione afferma Daniele Morini, segretario provinciale e vicesegretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale Emilia Romagna non risolve il problema della scarsità di dispositivi di protezione individuale, ma rappresenta senza dubbio una boccata d'ossigeno per tanti di noi che erano rimasti senza e si sentivano nudi e abbandonati dalle istituzioni» A CASA DEI PAZIENTI La distribuzione delle mascherine è iniziata immediatamente e riguarda soprattutto medici di base, guardie mediche e l' unità speciale di continuità assistenziale su tutto il territorio provinciale: «Quest' ultimo - spiega Morini-è un servizio che stana scendo proprio ora in via sperimentale. Vengono impiegati per la maggior parte giovani medici, attivi sette giorni su sette dalle 8 alle 20: su segnalazione del medico di famiglia si recano a casa dei pazienti positivi al Covid19 per visitarli ed osservare l' andamento della malattia». MEDICI E GUARDIE MEDICHE Per la sola città manfreda si parla di circa 60 medici di base, cui vanno aggiunti le 68 guardie mediche attive tra Faenza, Lugo e Ravenna e i medici dell' Usca, che attualmente sono poco più di una quindicina: per loro sono giorni di lavoro intensi come non mai, in cui la routine va ad incastrarsi a fatica con visite a distanza ed interminabili telefonate. MONITORAGGIO A CASA «In questo momento - racconta ancora Morini - consideriamo tutti i pazienti con tosse e febbre come se fossero affetti da Covid19: devono restare a casa e noi li teniamo monitorati con aggiornamenti quotidiani a distanza, valutando chi di loro presenta sintomi tali da rendere necessario il ricovero in ospedale. Quando avviene un peggioramento il 118 viene attivato immediatamente». IN GRANDE DIFFICOLTA' «Stiamo valutando eque modalità di distribuzione in tutta la provincia di Ravenna-spiega in proposito Sandro Vasina, segretario provinciale generale di Fimmg Ravenna -. Viviamo un momento di grande difficoltà poiché non tutti gli operatori sanitari vengono dotati di dispositivi di protezione, né le altre malattie scompaiono per fare spazio al Coronavirus. Un ringraziamento dunque a chi si è messo in moto per aiutarci». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 27
[ § 1 5 5 9 9 7 3 5 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 35 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Gara culinaria tra Alberghieri: ecco le scuole vincitrici A inizio aprile a Riolo Terme si sarebbe dovuta svolgere la finale, che è stata ovviamente annullata RIOLO TERME Per il quinto anno consecutivo "Natura nuova" ha organizzato "La cucina del benessere", una gara culinaria aperta agli istituti alberghieri italiani che vi hanno partecipato proponendo ricette a base di tofu, tempeh e seitan, ponendo particolare attenzione alla valorizzazione degli scarti in un' ottica di contrasto dello spreco alimentare. A inizio aprile a Riolo Terme si sarebbe dovuta svolgere la finale, che è stata ovviamente annullata a seguito dei provvedimenti varati dal Governo per contrastare e contenere la diffusione coronavirus Covid-19. A ciascuna della quattro scuole finaliste è stato così assegnato il 1° premio ex aequo: un assegno per l' acquisto di attrezzature scolastiche e una fornitura di prodotti da sperimentare in classe. I piatti vincitori del concorso ele scuole: Gnudo di tofu ed erbette di campo su leggera pappa al pomodoro, dell' Istituto Marconi di Viareggio (Lu); "La consistenza del benessere", fagottini farciti di tofu, tempeh, seitan, polenta e patate Dop emiliane al profumo di tartufo, su crema di zucca, erbe aromatiche, croccante di Carciofo Moretto e polvere di buccia di patate, dell' Istituto Ugo Tognazzi di Velletri (Rm); Polenta di Granturco Quarantino con tofu marinato alle erbe aromatiche su crema di cavolo viola e ragù di seitan e verdure invernali, dell' Istituto Fanfani - Camaiti di Pieve Santo Stefano (Ar); Semifreddo al tofu e marmellata di arance, streusel al cacao dell' Istituto Einstein Nebbia di Loreto (An). Dal 1994 "Natura nuova" produce polpe e frullati di frutta naturali, senza l' aggiunta di zuccheri o di conservanti. In vaschetta o nel pratico formato in sacchetto (doypack) le polpe di frutta sono composte da 100% frutta fresca, proveniente da coltivazioni biologiche o tradizionali. Ma non solo: dal 2004 "Natura nuova" è anche tra i pochi produttori italiani di ingredienti a base vegetale come il tofu, il tempeh e il seitan, ottenuti da materie prime biologiche di alta qualità e lavorate con un processo produttivo all'avanguardia che scarta la polpa di soia, ossia la parte fibrosa del seme, non facilmente digeribile. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 28
[ § 1 5 5 9 9 7 3 7 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 40 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) La Clai consegna la spesa a casa Per limitare lo spostamento di persone la cooperativa si attrezza e accetta ordinazioni nelle sue macellerie IMOLA Per fronteggiare l' emergenza in atto continuano a fiorire le iniziative per non far uscire di casa le persone, soprattutto le persone anziane. Ora anche la Clai, attraverso le sue Macellerie del contadino, ha attivato il servizio di consegna della spesa a casa per chi è residente nei comuni di Imola, Mordano e Faenza. Spesa a casa «Tutti i nostri punti vendita sono aperti e continuano a servire i nostri clienti, ovviamente seguendo le condizioni di massima sicurezza indicate dalle normative speciali in atto - spiega Fabrizio Facciani, responsabile dei punti vendita Macellerie del Contadino Clai -. Vendendo prodotti alimentari siamo certamente in prima linea nell' offrire ogni giorno un servizio essenziale a chi vive nel nostro territorio. Pur proseguendo ad accogliere e servire chi viene alle Macellerie del contadino, in questo momento emergenziale in cui è consigliato di non uscire di casa nemmeno per fare la spesa, abbiamo cercato di fare di più: portare la spesa a casa a chi abita nei comuni di Imola, Mordano e Faenza, per garantire, attraverso i nostri prodotti di filiera e locali, il fabbisogno alimentare. Abbiamo pensato a questo servizio anche valorizzando chi è solito recarsi nei nostri negozi: perciò ognuno potrà ordinare la spesa direttamente al proprio punto vendita, trovando l' abituale cortesia e professionalità di servizio. I negozi pre disposti a svolgere questo servizio saranno quelli di Faenza, Imola Centro Storico, Imola Pedagna e Sasso Morelli Gran Dispensa. Ormai si avvicina anche la Pasqua - continua Facciani - e proprio il pranzo di Pasqua, come vuole la tradizione, anche qui da noi assume un valore speciale. E faremo il possibile perché tutti possano anche quest' anno celebrarlo a tavola nel migliore dei modi, con le carni e i salumi Clai, i prosciutti Zuarina e i formaggi della Faggiola». Come ordinare Per fare un ordine basta telefonare al Numero Verde 800 895 110 dal lunedì a sabato dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 19, ad esclusione del martedì pomeriggio e dei giorni festivi. Sarà possibile selezionare il Punto Ven dita preferito e parlare con il personale incaricato, che fornirà tutte le informazioni e le condizioni del servizio. Oppure si potrà inviare un ordine di spesa via e-mail ai seguenti recapiti: Faenza: faenza.negozio@clai.it, Macelleria di Imola Centro Storico: inferno.negozio@clai.it, Imola Pedagna: pedagna.negozio@clai.it, Sasso Morelli, Gran Dispensa: sasso.negozio@clai.it . Possono essere accettati ordini di qualsiasi importo, facendo presente che per ordini di importo di spesa pari o superiore a 25 euro la consegna a domicilio risulta gratuita. Si potrà pagare direttamente alla consegna in contanti o tramite POS. Per maggiori informazioni https://www.macelleriedelcontadino. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 29
[ § 1 5 5 9 9 7 3 7 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) com/ Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 30
[ § 1 5 5 9 9 7 4 0 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 7 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Riolo piange "Mimò" Altro morto in clinica E 26 nuovi casi Con l' 86enne e il paziente ricoverato a Cotignola sale a 14 il numero dei decessi legati al covid-19 GIANLUCA ROSSI RAVENNA Un morto al giorno fino a domenica scorsa, due lutti quotidiani dall' inizio di questa settimana. SCIA DI LUTTIE' la drammatica contabilità dei decessi legati al coronavirus nel Ravennate a cui ieri si sono aggiunti quelli di un paziente ferrarese ricoverato al Maria Cecilia Hospital di Cotignola e di Primo Cavina, 86enne di Riolo Terme conosciuto da tutti in paese come "Mime)", deceduto all' ospedale di Faenza. Un anziano solo, senza parenti, con alle spalle seri problemi di salute; un quadro clinico già segnato da gravi patologie a cui si è aggiunto il coronavirus che non gli ha lasciato scampo. L' uomo da un paio di mesi era ospite di una struttura privata per anziani di Faenza quando le sue condizioni si sono aggravate portandolo al decesso, avvenuto poco dopo il ricovero. Tra i vari accertamenti clinici a cui è stato sottoposto per via della patologia polmonare di cui soffriva è stato inserito anche quello del tampone per il covid-19, risultato positivo. IL RICORDO A ricordare Mimò «che da parecchi mesi aveva iniziato una dura battaglia contro molteplici patologie per le quali, dall' ottobre scorso, era stato ricoverato indi verse strutture ospedaliere prima che nelle ultime settimane la situazione si aggravasse ulteriormente» il sindaco di Riolo, Alfonso Nicolardi che ha ripercorso in particolare la sua fede religiosa («molto devoto finché ha potuto non è mai mancato alla messa domenicale») invitando i concittadini, nel rispetto della professione di ognuno, «a dedicargli una preghiera o un semplice pensiero per chi non è credente». NUMERI IN CRESCITA Intanto si mantengono nell' ordine della trentina i nuovi casi registrati negli ultimi giorni: ieri sono stati 26 i tamponi positivi, la metà dei quali in isolamento domiciliare poiché privi di sintomi o con sintomi leggeri, 12 ricoverati nel reparto di malattie infettive mentre una donna sull' ottantina di Ravenna si trova assistita in terapia intensiva. «Sul fronte epidemiologico - spiega una nota della Provincia -, si tratta principalmente di pazienti che hanno avuto contatti stretti con casi già accertati», quasi tutti in famiglia o conoscenti di persone già contagiate; solo per uno dei pazienti, che lavora per una multinazionale e che per lavoro ha viaggiato molto, l' esposizione ha avuto luogo verosimilmente fuori provincia. RESISTE UN'ISOLA FELICE Complessivamente i casi registrati nel territorio ravennate salgono così a 368, distribuiti in tutti i comuni della provincia tranne uno. Per il momento infatti Bagnara di Romagna resiste al virus: è l' unico paese dove non sono stati segnalati contagi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 31
[ § 1 5 5 9 9 7 3 6 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 10 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Gelo devastante per mele, pere, pesche e albicocche FAENZA «La gelata perfetta: il danno è già fatto. Peggio di cosi non poteva andare. È stata devastante per kiwi gialli, pesche albicocche e drupacee. Se si salva qualcosa sono solo il kiwi verde e la vite. Con meno 5 gradi perfino gli ulivi giovani sono stati bruciati nelle vette dei rami, anche dentro le serre». A fare un bilancio nefasto per le colture è Sergio Spada, presidente della Cab (Cooperativa agricola brisighellese) e coltivatore diretto. Che aggiunge: «È stata una gelata uniforme, mai vista, di solito questi fenomeni colpiscono a macchia di leopardo, ma non stavolta: è colpita la collina come la pianura. Siamo molto provati, considerato pure il contesto di emergenza per il Coronavirus». L' agricoltura è il settore maggiormente da salvaguardare adesso, quello a cui si guarda con fiducia per una ripresa. Ma se ci si mette anche il clima il flagello si allarga. Per quanto riguarda la Cab «abbiamo chiuso i negozi, ma non l' attività - riferisce Spada -. Riforniamo i supermercati di vino e prodotti, inoltre operiamo su ordinazione per i privati: olio, formaggi, vino. Abbiamo i nostri protocolli nel rispetto dei decreti. Domani (oggi per chi legge, ndr) faremo il bonifico ai soci, quale acconto dei conferimenti, una boccata di ossigeno per chi lo aspettava. Avremo comunque perdite in aprile legate ai guadagni del turismo basato sui nostri prodotti di qualità, intesi anche come regali di Pasqua, ma ci rialzeremo». A Spada fa eco la Coldiretti: «La temperatura si è abbassata a livelli incredibili in tutta la regione per oltre dieci ore. In Romagna danni importanti soprattutto ad albicocchi, peri e meli, oltre alle pesche, alle nettarine, che avevano già terminato la fioritura. La conta dei danni è già iniziata anche se è presto per una stima che sarà comunque di diversi milioni di euro. I cambiamenti climatici, tra manifestazioni violente e sfasamenti, compromettono i raccolti con costi stimati di oltre 14 miliardi di euro in un decennio». Ed è allarme anche per 50 miliardi di api presenti sul territorio nazionale che sono state ingannate dal caldo e sono uscite dagli alveari ed ora rischiano di subire pesanti decimazioni. A livello provinciale «abbiamo già attivato le procedure per la richiesta dello stato di calamità» afferma il presidente Nicola Dalmonte invitando i propri soci a segnalare i danni rilevati, anche con documentazione fotografica. In difficoltà sono pure le aziende agrituristiche, florovivaistiche e tutte le imprese che esportano le nostre eccellenze agroalimentari nel mondo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 32
[ § 1 5 5 9 9 7 3 9 § ] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 10 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Non bastava il virus, anche la gelata Agricoltura ravennate in ginocchio Incubo non solo per gli agricoltori, ma anche per i tantissimi lavoratori stagionali che sicuramente non verranno chiamati ALESSANDRO CICOGNANI RAVENNA Che potesse essere una nottata critica per l' agricoltura romagnola era stato annunciato dalle previsioni meteorologiche dei giorni scorsi, ma il drastico abbassamento delle temperature ha colpito più duramente di quanto ci si potesse aspettare. Lunedì sera le temperature in collina sono scese in certe zone fino a sette gradi sotto zero, dando origine a una vera e propria gelata di fine marzo che ha messo sotto scacco le colture di albicocche e susine, ormai quasi un ricordo, ma anche di pesche, nettarine, kiwi e persino per altre colture come il mais. Un bollettino di guerra che non fa che rendere ancora più amara la situazione, in un mese di marzo che sta assumendo sempre più i contorni di un incubo per gli agricoltori ravennati e romagnoli in generale. L' emergenza sulla diffusione del Coronavirus e le misure adottate dal Governo per contenere il dilagare dell' epidemia aveva rallentato il lavoro nei campi. La nottata appena trascorsa sotto zero invece ha dato il colpo finale. E il futuro ora comincia a sembrare davvero grigio, non solo per gli agricoltori, ma anche per i lavoratori stagionali che sicuramente non verranno chiamati. Per aggiungere beffa al danno, il presidente di Confagricoltura Ravenna, Andrea Betti, ricorda che «la crisi legata al Covid-19 ha di fatto rallentato l' attivazione delle polizze assicurative contro il gelo. E per questo circa il 60% delle imprese colpite non ha una copertura». La gelata «ha falcidiato sul nascere albicocche e susine, pesche e nettarine» è il drammatico elenco del presidente della sezione frutticola di Confagricoltura Ravenna, Nicola Servadei. «Non si è salvato nemmeno il kiwi, soprattutto quello giallo. Danni irrecuperabili anche alle varietà di ciliegie a fioritura precoce e ai kaki già in fiore. Infine preoccupano le viti dell' alta collina faentina, allevate a cordone speronato: il germoglio è distrutto». GIORNI DIFFICILI Il problema è che le brutte notizie non sono affatto finite, perché le previsioni indicano che il freddo durerà ancora per qualche altro giorno. Per questo la Cia Romagna invita gli associati a segnalare con foto, telefonate e messaggi la situazione nei campi, in modo da poter attivare le verifiche necessarie. «Cercheremo di trovare tutte le soluzioni possibili per sostenere le aziende alle prese anche con questa calamità - assicura Danilo Misi rocchi, presidente di Cia Romagna -. E lo faremo con tutte le nostre forze». Entrando nel dettaglio, il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi, spiega come il disastro si sia verificato perché le piante erano in pieno periodo di allegagione, ossia «il delicato momento successivo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 33
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