Unione dei Comuni Bassa Romagna - mercoledì, 11 marzo 2020
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Unione dei Comuni Bassa Romagna mercoledì, 11 marzo 2020 Prime Pagine 11/03/2020 Il Sole 24 Ore 4 Prima pagina del 11/03/2020 11/03/2020 Italia Oggi 5 Prima pagina del 11/03/2020 11/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) 6 Prima pagina del 11/03/2020 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 7 Prima pagina del 11/03/2020 Il Resto del Carlino Ravenna 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35 Lorenzo Tazzari. 8 «Pronti all' emergenza L' ospedale è fra i migliori» 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35 10 Continuano a crescere i contagiati: ieri due anche a Cervia 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 36 12 «Chiusi per spingere la gente a stare a casa» 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42 14 Anche gli uffici pubblici chiudono 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 15 Prima pagina Faenza Lugo 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51 Lorenza Montanari 16 Piazza Savonarola, lavori al via entro l' estate 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52 18 Dagli argini alle scuole, l' anno pieno dei volontari 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52 19 Ricerche e una nuova targa per non dimenticare il pilota Luigi Guerra 11/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52 21 Ruba articoli sportivi Arrestata operaia Corriere di Romagna Ravenna 11/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 41 AMALIO RICCI GAROTTI 22 «Le nostre imprese sono in difficoltà Il fatturato rischia di crollare» 11/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 41 24 Il Comune sostiene le donne della comunità "Maria immacolata" Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 11/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 13 Marco Ludovico 25 Chiusure e controlli, l' ipotesi leggi speciali
11/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 27 Maurizio CaprinoGuglielmo Saporito 26 Possibile schierare l' esercito per tutelare la salute pubblica 11/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 33 28 Oltre 41 milioni destinati al distretto del Lazio 11/03/2020 Italia Oggi Pagina 6 29 Quota cento ha rotto l' argine 11/03/2020 Italia Oggi Pagina 21 ANDREA SECCHI 32 Il richiamo di giornali ed edicole
[ § 1 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Il Sole 24 Ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 2 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Italia Oggi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 3 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 4 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 5 5 3 6 9 6 0 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 35 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna «Pronti all' emergenza L' ospedale è fra i migliori» Il sindaco de Pascale plaude allo spirito di abnegazione degli operatori sanitari E tranquillizza tutti: «Niente panico, gli alimentari resteranno aperti» Lorenzo Tazzari. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato una nuova ordinanza in vigore da questa mattina. È sospesa l' attività, tutti i giorni dalle 18 alle 6 e tutto il fine settimana per pizzerie al taglio, piadinerie, tigellerie, kebab, gelaterie, oltre che per bar e ristoranti. Sarà sempre possibile la consegna a domicilio, ma non l' asporto. Decisa anche la chiusura dei mercati tutti i giorni e non solo nei weekend, con l' esclusione dei banchi alimentari laddove assicurino la distanza minima. Sindaco Michele de Pascale, ci può fare una valutazione sull' impatto del coronavirus a Ravenna? «Per prima cosa, e a nome di tutti i cittadini ravennati, mi inchino davanti a tutti gli operatori sanitari, che stanno lavorando sul nostro territorio. C' è uno spirito di abnegazione enorme. Ravenna ha uno degli ospedali con i migliori servizi di terapia intensiva della regione e d' Italia, perché centralizza l' alta complessità di 400mila abitanti. Il Santa Maria delle Croci ha ottime professionalità». Siamo pronti per un' emergenza come in Lombardia? «Dobbiamo fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per essere pronti per una eventuale emergenza sanitaria che dovesse verificarsi nelle prossime settimane. E ciò in collaborazione con Lugo e Faenza, dove ci sono altri 14 posti di terapia intensiva, numero che può anche crescere. Tutto questo auspicando che l' emergenza non si presenti. Intanto, però, siamo pronti». Il presidente Bonaccini ha firmato una nuova ordinanza con restrizioni per determinate categorie commerciali, eccetto gli alimentari. In tanti casi, sono gli stessi esercenti a chiedere la sospensione. «Conosco bene i sacrifici che fanno in queste settimane i titolari di negozi o di pubblici esercizi. Tanti di loro, nelle telefonate che mi hanno fatto, auspicavano nuove misure per evitare di diventare veicoli inconsci del virus. Li ringrazio tutti. Così come dico che ha fatto benissimo la Regione ad approvare la cassa integrazione in deroga. I lavoratori non percepiranno l' intero stipendio, ma sanno di avere un' entrata certa. È stata positiva la decisione del sistema creditizio di bloccare i mutui. Tutto ciò non è ancora sufficiente. Penso alle imprese in affitto. Potrebbe innescarsi un vortice pericoloso tra proprietari e affittuari. Ai primi chiedo comprensione. Oltre ai provvedimenti del Governo, assicuro il nostro impegno per misure adatte ad aiutare famiglie e imprese». Ieri Lombardia e Veneto hanno chiesto al Governo di chiudere tutte le attività, eccetto gli alimentari Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 5 5 3 6 9 6 0 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna e le farmacie. Anche l' Emilia Romagna chiederà provvedimenti simili? «Bisogna smetterla di chiedere pubblicamente di chiudere di qua o di là. Tutti i giorni ci confrontiamo in videoconferenza con il Governo. Quella è la sede dove discutere di cosa fare o cosa non fare. Una volta terminata, ci si deve rimettere a lavorare e rispettare le decisioni prese. La Lombardia deve affrontare una situazione molto più grave della nostra. Da noi si fa un' opera di contenimento del contagio. Con la Sanità pubblica facciamo un lavoro immane. Cerchiamo quasi casa per casa possibili portatori del virus per contenerne la diffusione. In Lombardia ciò non è più possibile- Anche sui social smettiamola tutti di dire che qui si fa una cosa, che là ne hanno fatta un' altra. È solo confusione. Si lasci parlare chi deve informare ufficialmente i cittadini. Se ci saranno misure più stringenti per i cittadini ravennati, lo comunicheremo. Nel frattempo ognuno sia consapevole di rispettare le restrizioni, magari si autolimiti ulteriormente. Così usciremo prima dall' emergenza». Negli ultimi giorni c' è una sorta di corsa ai supermercati. «Non bisogna farsi prendere dal panico. Gli approvvigionamenti alimentari vanno fatti con buonsenso». Per esempio? «Magari si va a fare la spesa per due o tre giorni, così non c' è bisogno di uscire quotidianamente. Gli orari degli alimentari non sono stati ristretti proprio per dare modo ai cittadini di diluire l' afflusso. Possiamo fare la spesa anche per i parenti anziani, o per il vicino di casa che ha difficoltà a muoversi. La nostra è una comunità». Lorenzo Tazzari. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 5 5 3 6 9 6 2 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 35 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Ospedale sotto assedio Continuano a crescere i contagiati: ieri due anche a Cervia Cinque casi in più rispetto a lunedì, nessuno di questi è grave. Tutti hanno contratto il virus fuori provincia o addirittura fuori regione Lunedì erano 19, ieri 24. Continuano purtroppo a crescere i casi di Coronavirus nel territorio della provincia di Ravenna: ieri altri cinque tamponi si sono rivelati positivi, una crescita del 26% rispetto al giorno precedente. La buona notizia è che fortunatamente nessuna di queste persone è in gravi condizioni, e inoltre quattro di questi hanno contratto il virus fuori regione o fuori provincia. Tra gli ultimi contagiati ci sono anche i primi due di Cervia: un 50enne ammalatosi fuori provincia e un 89enne ammalatosi fuori regione. Ieri anche il sindaco Massimo Medri ha comunicato la notizia: «L' Ausl Romagna sta lavorando con efficienza e altissima professionalità e ha definito procedure e controlli rigorosi, si è prontamente occupata dell' indagine epidemiologica e ha isolato le persone che hanno avuto contatti con i due casi», scrive il primo cittadino in una nota. Altre due persone, tra i cinque nuovi casi, hanno contratto il virus fuori dal nostro territorio: si tratta di un 86enne e di un 75enne domiciliato nel Ravennate ma residente in un' altra regione. Solo in un caso il contagio è avvenuto qui, ed è quello di un 79enne che era già in quarantena perché era stato a contatto con uno dei casi già resi noti nei giorni scorsi. Quest' ultimo è anche l' unico che attualmente si trova in isolamento domiciliare. Gli altri quattro malati non sono gravi, ma le loro condizioni hanno comunque richiesto il ricovero nel reparto di Malattie Infettive del Santa Maria delle Croci. Nella giornata di ieri non si sono registrati, invece, nuovi casi al Maria Cecilia hospital di Cotignola, dove restano ricoverati in Neurochirurgia cinque pazienti rivelatisi positivi al virus (un 92enne del Parmense, un 79enne del Piacentino, un 73enne del Fiorentino, un 60enne del Ragusano e un 47enne del Sud Sardegna). Nella struttura nei giorni scorsi era emerso un altro caso di positività, ovvero un medico 50enne, attualmente in isolamento domiciliare. L' unico caso grave del nostro territorio resta quello di una 68enne di Ravenna che si trova ricoverata in Terapia Intensiva: le sue condizioni sono serie, ma stabili. Nel reparto di Malattie Infettive del Santa Maria delle Croci invece attualmente sono ricoverati 7 pazienti positivi al Coronavirus: oltre ai 4 nuovi casi, ci sono un 40enne della Bassa Romagna, un 66enne di Faenza e un 45enne che vive in provincia. Altre 9 persone sono a casa, tra cui il medico 50enne del Maria Cecilia hospital, e infine i primi due pazienti ammalatisi nel nostro territorio sono stati giudicati guariti. «In questo momento ognuno deve dare il proprio contributo stando a casa - ha detto ieri il Commissario per il Coronavirus della Regione Sergio Venturi -. È l' unico modo per ridurre l' impatto del virus». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 5 5 3 6 9 6 2 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Sara Servadei. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 5 5 3 6 9 5 9 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 36 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna «Chiusi per spingere la gente a stare a casa» È l' iniziativa di diversi locali del centro e non solo. «Ce l' ha chiesto il Governo, ma crediamo si tratti semplicemente di senso civico» Per passare da #iostoacasa a #iochiudo il passo è breve. E così hanno fatto i locali del centro di Ravenna e non solo. Saracinesche abbassate si vedono tanto nei dintorni di piazza del Popolo quanto a Godo, Russi, Fusignano e persino Marina di Ravenna. «Credo si tratti semplicemente di senso civico - spiega Dino Dalfiume del Costa Cafè e uno dei promotori dell' iniziativa assieme a Massimo 'Cino' Gorini e Alessandro Mercatali di Fresco, Valentina Cacace di Tazza d' Oro e tanti altri -: il Governo ha chiesto a tutta Italia di restare a casa, che senso ha quindi tenere i locali aperti? Chiudere è anche un incentivo a non venire in centro. A, appunto, restare a casa». E con lui, anche tanti altri locali hanno aderito all' iniziativa. «Da dove è partito tutto? Dai tanti, troppi video che girano sui social - continua Dalfiume -. Non è possibile sentire un ragazzo che dice "finché non muore un ventenne, io giro". Crediamo che stare una decina di giorni a casa non sia la morte di nessuno. Anzi, in questo caso è l' esatto contrario». «Il concetto che deve passare - gli fa eco Gorini di Fresco -, è che tutti dobbiamo fare uno sforzo ancora più grande per sostenere le nostre strutture sanitarie ed evitare di diffondere ulteriormente il contagio». Il succo è semplice: «A Ravenna siamo fortunati, al momento ci sono pochissimi contagi, non facciamoci del male da soli. Ci sarà da stringere i denti per tre settimane? Bene, facciamolo. Ma dobbiamo farlo adesso e farlo tutti: perché se restiamo uniti, allora per Pasqua possiamo tornare tranquillamente tutti in giro a berci un aperitivo e lasciandoci tutto questo alle spalle». Tante le attività del Ravennate che ieri hanno chiuso per l' ultima volta, appendendo un cartello con scritto 'Arrivederci al 3 aprile' (al momento, ultimo giorno del decreto). «Ci siamo noi del Costa Cafè - continua ancora Dalfiume -, Fresco, il Kolibrì, il Caffè Letterario, la Tazza d' Oro e il Methiu' s di piazza Caduti, per fare alcuni esempi. Ma anche l' osteria L' O di Maiano, il Circolo Velico di Marina di Ravenna, il ristorante Il Sociale Della Caccia di Godo e lo Ziggy Bar di Russi. Poi, sono convinto, una volta partiti noi, molti altri seguiranno il nostro esempio». Tutto, per ridurre al minimo il rischio di contagio. «Cosa succede se uno del mio staff risulta positivo? Deve stare a casa tutto lo staff del locale, devo stare in quarantena io, la mia famiglia... E poi va detto che lavorare così è addirittura più fatica: litighi coi clienti costantemente, perché chi viene da noi poi si lamenta se sposti la tazzina qualche centimetro più in là: "Ecco, dovete rompere le scatole anche qui?". E poi, per fare le cose in sicurezza come servo la gente? Devo mettere una striscia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 5 5 3 6 9 5 9 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna di nastro per terra per delimitare le utenze?». Le soluzioni? Sono tante. «C' è chi aspetta la cassa integrazione per i propri dipendenti, nel frattempo si possono usare le ferie, la malattia. Un modo si trova sempre. Siamo partiti in una manciata di locali, ora siamo già una decina. E scommetto che col trascorrere dei giorni, altri si aggiungeranno. L' importante è che si capisca che questa cosa non può e non deve essere fatta solamente dai locali del centro di Ravenna». L' appello è indirizzato verso gli stabilimenti balneari. «Cambia qualcosa aprire adesso o fra un mese? Io, se avessi un bagno, aspetterei. Ok la nostra storia, ok gli incassi. Ma la salute deve venire prima di tutto». Enrico Magnani © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 5 5 3 6 9 6 1 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Anche gli uffici pubblici chiudono Dall' Inps agli sportelli comunali, ecco la mappa delle modifiche di accessi e orari Niente mercati, niente ristoranti aperti dopo le 18, niente asporto. La nuova ordinanza della Regione aggiunge altre restrizioni per arginare l' emergenza del Coronavirus. Già da questa mattina sono chiusi dalle 18 alle 6 non solo bar e ristoranti, ma anche pizzerie al taglio, piadinerie, tigellerie, kebab e gelaterie. Queste attività, così come bar e ristoranti, saranno sospese nei weekend. Vietato anche l' asporto, mentre è ammessa la consegna a domicilio di alimenti e bevande. Stop anche per i mercati tutti i giorni della settimana, a esclusione dei banchi alimentari che però devono assicurare la distanza minima tra le persone. Da oggi anche la Camera di Commercio chiude al pubblico: l' ingresso sarà ammesso solo in casi eccezionali e previo appuntamento telefonico, indossando mascherine e guanti. Chiusi anche gli sportelli dell' ufficio immigrazione della questura, che riapriranno al pubblico dal 10 aprile. Gli appuntamenti presi agli sportelli vengono rinviati, resta aperto solo lo sportello per la Protezione internazionale. Veniamo al trasporto pubblico. Da oggi le porte anteriori dei mezzi saranno mantenute chiuse, e per salire e scendere si potranno usare solo quelle centrali e posteriori. La vendita del biglietto a bordo del mezzo sarà a discrezione dell' autista. In questi giorni l' attività ordinaria di pulizia dei mezzi è stata implementata con sanificazione quotidiana con prodotti specifici. Anche Inps ha preso delle misure contro il virus. I servizi informativi delle strutture di Ravenna, Faenza e Lugo sono assicurati solo da canali digitali e telefonici: per comunicare con gli uffici si può chiamare il call center provinciale 0544 548310 dalle 8.30 alle 12.30 o scrivere una mail a urp.ravenna@inps.it, direzione.ravenna@inps.it, agenzia.faenza@inps.it o agenzia.lugo@inps.it. Cambiano anche le modalità di accesso agli uffici comunali: la polizia locale chiede di essere contattata telefonicamente o per mail, o eventualmente nei locali dell' ufficio pubbliche relazioni in giorni e orari specifici. Riceveranno solo su appuntamento gli uffici decentrati, gli uffici dell' area Infanzia, istruzione e giovani in via Massimo d' Azeglio n. 2, l' ufficio di stato civile (a eccezione delle denunce di nascita e morte), l' ufficio elettorale e lo sportello per i migranti di via Oriani 44. L' anagrafe resta aperta dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 5 5 3 6 9 6 9 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Prima pagina Faenza Lugo Prima pagina Faenza Lugo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 5 5 3 6 9 6 4 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 51 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Piazza Savonarola, lavori al via entro l' estate Il progetto esecutivo, come annuncia il sindaco di Lugo Davide Ranalli, sarà approvato a breve. Poi si procederà con la riqualificazione Lorenza Montanari Prenderanno il via entro l' estate i lavori di riqualificazione di piazza Savonarola, l' area davanti alla chiesa della Collegiata di Lugo per molti anni utilizzata come 'parcheggio selvaggio' e ora al centro di un progetto che ne cambierà completamente il 'look'. «Il progetto esecutivo sarà approvato a breve - afferma il sindaco Davide Ranalli -, dopo di che i lavori potranno partire. Difficile dire ora quanto dureranno perché si tratta di un progetto molto complesso, comunque tutto sta andando avanti regolarmente. Malgrado il periodo difficile, i progetti non si fermano». Un intervento fortemente voluto dal sindaco, quello su piazza Savonarola, che ha sempre dichiarato di voler «riqualificare la piazza per restituire ai cittadini uno spazio della città dove fermarsi e incontrarsi, uno spazio che è anche una parte importante del centro storico e che in questo modo entrerà pienamente a far parte delle passeggiate in centro, vista anche la vicinanza con la centralissima via Baracca». Non solo: il sindaco ha affermato fin dall' inizio di voler anche cambiare il nome dell' area, che da piazza Savonarola diventerà piazza San Francesco, in linea con il nome della Collegiata, intitolata a San Francesco d' Assisi. Allo stato attuale la piazza è ancora recintata per consentire il proseguimento dei lavori. Sono comunque già stati eseguiti i lavori sui sottoservizi e proprio nel corso di questi lavori, come del resto ci si aspettava, sono emersi reperti archeologici, soprattutto ossa visto che un tempo l' area era destinata a cimitero. In particolare, sono emerse una cinquantina di sepolture con numerosi resti ossei, subito esaminati dagli archeologi della Soprintendenza. Quanto ai lavori (che avranno un costo di 700.000 euro), va ricordato che il progetto iniziale, che prevedeva il taglio dei lecci presenti nella piazza, è stato cambiato in seguito alla richiesta dei cittadini accolta dal sindaco, e i lecci non saranno abbattuti ma resi addirittura 'monumentali', dotati, a terra, di un' area ovale per garantirne la salvaguardia, con acciottolato posato a sabbia. Davanti alla chiesa, ci sarà un 'sagrato urbano', ovvero uno spazio a disposizione di tutti, seguito da un' area verde. Sia il sagrato che le altre aree pavimentate saranno realizzate in pietra naturale di Luserna, materiale che caratterizza altre aree del centro storico di Lugo. Questa pietra sarà utilizzata nel percorso di collegamento tra via Codazzi e la Collegiata, dove saranno realizzati anche dissuasori per limitare la velocità dei veicoli, e per il sagrato, che sarà in continuità con piazza Cavina, l' area a fianco della Collegiata. In cemento misto a pietra saranno invece le sedute Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 5 5 3 6 9 6 4 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna 'monolitiche' previste nella piazza, con misure diverse. L' illuminazione sarà 'scenografica', generata da pali alti circa 5 metri, posizionati a ridosso delle chiome degli alberi. Nella lunghezza dei pali saranno collocati elementi di forma cubica che illumineranno l' ambiente circostante, tra cui la facciata della chiesa. Un altro elemento che caratterizzerà la piazza sarà la presenza dell' acqua: è prevista infatti una fontana, da cui i cittadini potranno anche rifornirsi, l' irrigazione costante delle aree verdi, e, cosa del tutto nuova, un nebulizzatore che creerà un 'effetto nebbia invernale mattutina', richiamando così l' ambiente tipico del territorio, e rinfrescando l' area nei mesi estivi. Lorenza Montanari © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 5 5 3 6 9 6 3 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Dagli argini alle scuole, l' anno pieno dei volontari Bilancio positivo per il gruppo di Protezione civile di Bagnacavallo che nel 2019 ha svolto, tra gli altri, quindici interventi urgenti per le piene È stato un 2019 intenso per il Gruppo Comunale Volontari Protezione Civile di Bagnacavallo. Costituitosi nel 2013 e iscritto all' elenco regionale del volontariato di Protezione civile, il gruppo bagnacavallese conta quindici volontari operativi coordinati da Oriano Ballardini e diretti dal relativo Ufficio comunale con la supervisione del Servizio di Protezione civile della Bassa Romagna. Per quanto riguarda il bilancio delle attività svolte nel corso dello scorso anno, quindici sono stati gli interventi urgenti di protezione civile per la messa in sicurezza del territorio e durante eventi di piena dei fiumi, diversi dei quali disposti direttamente dall' Agenzia Regionale Protezione Civile - Servizio Area Reno e Po di Volano. Sono stati poi organizzati dieci punti informazioni per tutta la cittadinanza in occasione di manifestazioni ed eventi, iniziative per le quali i volontari hanno fornito anche diverse attività di supporto all' Amministrazione comunale. Non solo, il gruppo bagnacavallese è stato protagonista anche di varie iniziative all' interno delle scuole del territorio. A questo proposito, quattro sono state le attività di formazione promosse dai volontari nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado di Bagnacavallo per presentare la Protezione civile comunale, informare sui rischi delle calamità naturali e i comportamenti da tenere in caso di emergenza. Durante gli incontri i volontari hanno anche distribuito diversi vademecum pubblicati dalla Regione Emilia Romagna. Inoltre, come ogni anno il gruppo comunale volontari Protezione civile di Bagnacavallo ha svolto attività di supporto al presidio di Polizia locale per l' entrata e l' uscita degli alunni dalle scuole di Bagnacavallo e per numerosi eventi, dal Giro d' Italia al raduno delle Fiat 500, gestite dal vicecoordinatore del gruppo Cesare Giorgi. I volontari del gruppo comunale Protezione civile di Bagnacavallo hanno infine provveduto mese per mese alla gestione dei magazzini e dei depositi, delle attrezzature e dei mezzi loro assegnati sia a livello comunale che di Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Hanno anche preso parte a corsi di formazione organizzati dal Coordinamento Provinciale di Protezione Civile e dal Comune. Insomma, il 2019 è stato un anno pieno di iniziative per il gruppo bagnacavallese che è riuscito a dare una grossa mano all' Amministrazione comunale e non solo, senza dimenticare il compito fondamentale della formazione delle nuove generazioni come investimento per un futuro di consapevolezza e solidarietà. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 5 5 3 6 9 6 5 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Ricerche e una nuova targa per non dimenticare il pilota Luigi Guerra Giorgio Sangiorgi si occupa degli studi, l' iniziativa di ripristino dell' insegna è del consigliere di Cotignola Matteo Mingazzini Nuovi studi si stanno occupando della figura del sergente maggiore pilota Luigi Guerra, l' aviatore barbianese caduto in azione il 24 aprile 1943, nei cieli di Haifa, in Palestina. Nato a Lugo nel 1916, primo di cinque fratelli di una famiglia mezzadrile di Barbiano, Luigi riuscì ad accedere con profitto a un livello di istruzione, le scuole professionali, superiore alla media. Proprietaria del fondo in cui viveva la famiglia Guerra era la contessa Paolina Biancoli Baracca, madre dell' eroe, che lo aiuterà, anche economicamente, a realizzare il sogno di divenire pilota. A vent' anni, ottenuto all' aeroporto di Ravenna il brevetto di pilota civile, decise di entrare nella Regia Aeronautica, venendo ammesso alla scuola di volo di Grottaglie dove conseguì il brevetto di pilota militare. Divenuto pilota di velivoli plurimotori da bombardamento nel 1940, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, dall' aeroporto siciliano di Sciacca affrontò sui velivoli S.79 del 30° Stormo da bombardamento il suo primo ciclo di operazioni sul Mediterraneo, effettuando lunghi voli di ricognizione, colpendo porti e basi francesi della Tunisia e sfidando le insidiose difese di Malta. Il 7 aprile 1941 lo Stormo di Guerra rientrò a Forlì per concedere agli equipaggi un periodo di riposo e passare su un nuovo tipo di bombardiere: il trimotore Cant, Z. 1007 bis. In giugno però il pilota barbianese lasciò di nuovo la Romagna per raggiungere l' Egeo. Schierata a Gadurrà, sull' isola di Rodi, la 193^ Squadriglia, di cui il sergente Guerra faceva parte in qualità di secondo pilota, affrontò un nuovo ciclo operativo. Le missioni consistevano in lunghe ricognizioni sul mare alla ricerca di navi avversarie e bombardamenti su obiettivi militari e industriali in Egitto, sul canale di Suez, sulle raffinerie di petrolio in Palestina e Siria. Il 24 aprile 1943 il Cant Z. 1000 bis di Luigi Guerra venne abbattuto. Da Gadurrà erano decollati al tramonto quattro bombardieri italiani per compiere l' ennesima incursione su Haifa. Dopo il bombardamento sulla rotta del ritorno tre di essi vennero intercettati da caccia notturni inglesi. Lunghe raffiche colpirono il velivolo di Guerra, squarciarono ali e fusoliera del 1007. Così il bombardiere italiano si inabissò nel Mediterraneo con l' equipaggio. Un nuovo filone di indagine si sta ora occupando della storia di questo aviatore che nel dopoguerra venne considerato disperso dalle autorità, mentre in realtà gli inglesi, tramite Radio Londra, già il giorno seguente l' abbattimento avevano annunciato la distruzione in fiamme del velivolo e la morte dell' equipaggio. «Purtroppo - spiega il prof Giorgio Sangiorgi di Bagnacavallo che si occupa delle ricerche - la famiglia Guerra rimase sempre nel dubbio riguardo la sua sorte, mentre riguardo la sua fine non ci sono mai stati dubbi. In occasione dell' ultima licenza, Luigi aveva confessato al Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 5 5 3 6 9 6 5 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna padre: "Se non tornerò vorrà dire che sono finito in pasto ai pesci. Ogni volta che andiamo in volo può essere l' ultima". Per ricordare l' aviatore il consigliere comunale di Cotignola Matteo Mingazzini ha dato vita a un' iniziativa di ripristino della targa commemorativa che lo ricorda nell' area verde a lui intitolata a Barbiano. La nuova targa sarà inaugurata in primavera. Daniele Filippi © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 5 5 3 6 9 6 6 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna LUGO Ruba articoli sportivi Arrestata operaia La donna, una 56enne del posto, è stata bloccata dai carabinieri Ha rubato merce per più di 100 euro. Un' accusa che lunedì è costata l' arresto in flagranza per furto aggravato a un' operaia 56enne di Lugo. La donna è stata bloccata dai carabinieri dopo la sottrazione di articoli sportivi da un negozio lughese. Secondo quanto ricostruito dai militari del Radiomobile, la donna ha rimosso i dispositivi anti-taccheggio e cercato di oltrepassare le casse senza pagare. Su disposizione del pm di turno Daniele Barberini, la 56enne è ai domiciliari in attesa di comparire davanti al giudice. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 5 5 3 6 9 6 7 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 41 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna Ravenna LUCIANO TAROZZI / DIRETTORE DI CONFARTIGIANATO LUGO «Le nostre imprese sono in difficoltà Il fatturato rischia di crollare» «La sospensione delle lezioni nelle scuole sta creando grandi complicazioni ai lavoratori occupati nelle mense aziendali e nell' autotrasporto degli studenti» AMALIO RICCI GAROTTI LUGO «Le nostre imprese stanno sentendo sulla loro pelle gli effetti del coronavirus, con la prospettiva già a fine mese di registrare meno di un quarto del fatturato originariamente previsto, specialmente per quel che concerne quelle attività economiche che sono dedite all' esportazione dei propri prodotti». A parlare è il direttore di Confartigianato di Lugo, Luciano Tarozzi, nell' esporre, anche alla luce di un recente sondaggio effettuato tra gli associati dell' area ravennate, l' attuale crisi aziendale provocata dall' epidemia, soffermandosi in proposito sui settori maggiormente colpiti. Q u a l i s o n o i comparti produttivi maggiormente coinvolti? «La sospensione delle lezioni nelle scuole ha messo in grossa difficoltà i lavoratori occupati nelle mense aziendali e nell' autotrasporto degli studenti. Con le scuole chiuse e con le gi te preventivate annullate, le imprese addette per ora hanno messo i dipendenti in ferie, con l' incertezza di rientrare a breve termine. Per riflesso, gli operatori delle mense scolastiche, in genere private o organizzate in forma di cooperazione, sono fermi». Un altro settore che sta evidenziando particolari criticità? «Sicuramente quello della moda. I titolari comunque si stanno informando se i rispettivi dipendenti possano eventualmente beneficiare degli ammortizzatori sociali, pur restando impegnati, per ora, nella manutenzione dei macchinari preposti alla catena produttiva. Ma questo è una sorta di palliativo, in attesa di una ripresa della domanda estera, che però in questo momento è ferma». Cos' altro di negativo c' è da registrare in questo periodo ai danni delle nostre imprese? «C' è da ricordare come siano stati sospesi i convegni, le manifestazioni settoriali pubbliche, le fiere. Erano tutte importanti occasioni per i nostri associati per mettere in vetrina e in evidenza la propria indiscutibile capacità e la qualità produttiva. Saltano così fondamentali momenti di esposizione pubblica». In un territorio dove il tessuto produttivo è connotato da piccole aziende, gli imprenditori locali come stanno vivendo questa fase? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 5 5 3 6 9 6 7 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna Ravenna «C' è ad esempio da mettere in evidenza come i nostri artigiani dediti alla manutenzione dei macchinari domestici devono affrontare anche le difficoltà e gli imbarazzi, dovuti al rischio di contagio, ad nell' essere accettati dalle famiglie presso la cui abitazione debbono svolgere un lavoro». In questo quadro così complesso, cosa può fare l' ente pubblico, in questo caso l' Unione dei Comuni della Bassa Romagna, per dare una mano? «Mi aspetto che la giunta dell' Unione assuma gli stessi provvedimenti adottati da altri Comuni, vale a dire la moratoria dei mutui, la sospensione delle scadenze fiscali, l' attivazione di un fondo a sostegno alle imprese. Più in generale, servirebbero provvedimenti di lungo periodo efficaci come lo sono stati quelli adottati dalla nostra Regione tempo fa in occasione del terremoto». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
[ § 1 5 5 3 6 9 6 8 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 41 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna Ravenna Il Comune sostiene le donne della comunità "Maria immacolata" MASSA LOMBARDA In occasione della Festa della donna, il sindaco Daniele Bassi, la vicesindaca e assessora alle Pari opportunità Carolina Ghiselli e l' assessora alla Gentilezza Elisa Fiori hanno incontrato, come da tradizione, le dipendenti comunali. Quest' anno l' amministrazione comunale ha deciso di rendere onore a questa giornata di mostrando attenzione verso una realtà locale che aiuta le donne in difficoltà, la comunità"Maria Immacolata", retta dalle suore "Figlie di San Francesco di Sales". Invece di acquistare le tradizionali mimose da donare alle dipendenti, l' amministrazione ha infatti deciso di destinare queste risorse economiche alla struttura che da alcuni anni è anche una comunità educativa residenziale per minori e pronta accoglienza per madri con figli e gestanti. «Riflettere su quanto bisogna ancora fare sul fronte delle pari opportunità è fondamentale per garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti - spiega Daniele Bassi -. Allo stesso tempo cogliamo l' occasione dell' 8 marzo per ricordare le conquiste economiche, politiche e sociali che sono state raggiunte in questi anni. Continueremo, uomini e donne insieme, a lottare tutti i giorni dell' anno per sostenere tutte le donne in difficoltà, discriminate e maltrattate perché nessuna deve essere lasciata indietro e dimenticata». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 24
[ § 1 5 5 3 6 9 7 0 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali gli scenari del peggioramento Chiusure e controlli, l' ipotesi leggi speciali A disposizione dei prefetti nelle zone rosse già 300 militari di Strade sicure Marco Ludovico L' espressione "leggi speciali" evoca periodi bui della storia d' Italia ma adesso circola, sussurrata, nella discussione tra maggioranza e opposizione: tutti convinti della necessità ormai prossima di nuove misure, più estese e più severe. La spinta più forte viene dal centrodestra e dai governatori del Nord, in testa il governatore della Lombardia Attilio Fontana. «È il tempo della fermezza. Ho incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi e il presidente di Anci Lombardia, chiedono tutti la stessa cosa: chiudere tutto adesso (tranne i servizi essenziali) per ripartire il prima possibile». L' emergenza dell' epidemia è al culmine al Nord, la richiesta di una sorta di serrata dei negozi era prevedibile. Le restrizioni alla circolazione pubblica potranno aumentare. Ma un provvedimento generalizzato in tutta Italia, visto la tendenza di estendere sul territorio nazionale gli interventi sulle prime zone rosse, di chiusura dei negozi, avrebbe una portata enorme. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non chiude però la porta. «Vi assicuro che il Governo continuerà a rimanere disponibile e risoluto ad adottare tutte le misure necessarie a contrastare con il massimo rigore la diffusione del contagio», ha detto il premier ai leader dell' opposizione Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Conte resta comunque disponibile a misure più severe. Un fronte politico pronto a estendersi a Italia Viva ma soprattutto, se non arrivano segnali di inversione delle criticità in atto, a tutto il governo, a cominciare dal Pd e poi lo stesso M5S. Non per forza sulla chiusura degli esercizi, ma in generale su decisioni ancora più drastiche se necessarie a fermare il COVID-19. Gli occhi sono puntati anche su centro e sud d' Italia. Se anche lì i contagi esplodessero le scelte di governo assumerebbero sostanza tecnica e perderebbero qualunque colore politico: devono essere efficaci, punto. Al momento, va detto, alla Difesa non ci sono pianificazioni per rinforzare Strade sicure - 7.050 militari, quasi tutti dell' Esercito, impegnati nei controlli antiterrorismo - ma già 300 circa sono stati messi a disposizione dei prefetti nelle zone rosse del Nord. Tutto fa pensare a un aumento prossimo delle aliquote militari disponibili per le esigenze del ministero dell' Interno. Certo, ci sono undici brigate con una media di 5mila soldati situate nella maggior parte delle regioni italiane. Ma evocare scenari inverosimili è, al momento, infondato e fuorviante. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 25
[ § 1 5 5 3 6 9 7 3 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 27 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CORONAVIRUS Possibile schierare l' esercito per tutelare la salute pubblica Possono essere chiusi negozi e imprese e possono essere spostate persone La legge 13 pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» del 9 marzo Maurizio CaprinoGuglielmo Saporito È uno scenario che ricorda i tempi di guerra o le catastrofi naturali quello che emerge combinando gli ultimi provvedimenti di limitazione della circolazione per il coronavirus con la versione definitiva del decreto legge "cornice" su quest' emergenza. Il Dl 6/2020 del 23 febbraio è stato già convertito in legge (la 13/2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 61 del 9 marzo), è la prima norma che ha autorizzato le limitazioni ed è stata rafforzata dal Parlamento dando la qualifica di agente di pubblica sicurezza «al personale delle Forze armate impiegato, previo provvedimento del Prefetto competente, per assicurare l' esecuzione delle misure di contenimento» decise per limitare i contagi. In altre parole, se c' è un' autorizzazione prefettizia, i soldati hanno gli stessi poteri delle forze di polizia, come fermare i veicoli in transito e, se ravvisano che si sta commettendo un reato, impedire loro di proseguire la marcia. Teoricamente, non sarà raro ravvisare un reato: chi circola nonostante non abbia motivi di lavoro, salute o necessità infrange l' articolo 650 del Codice penale (inottemperanza ai provvedimenti dell' autorità). I soldati potrebbero anche arrestare persone, nell' eventualità (si spera remota) che la situazione dell' ordine pubblicioprecipiti e vengano commessi reati che prevedano l' arresto in flagranza. Un "braccio armato" per i poteri già previsti nell' ordinamento in casi gravi, come le requisizioni di beni immobili, mobili e servizi o le chiusure di attività. O gli spostamenti di persone decisi d' imperio. Per il resto, la versione definitiva del Dl 6/2020 cerca di raccordare i poteri sulle misure di igiene e sanità che la legislazione precedente dà ancora a Regioni ed enti locali con quelli dello Stato: dopo aver confermato che le misure sono decise con Dpcm dopo aver sentito le istituzioni territoriali e possono anche essere decise da queste ultime in caso di estrema necessità (come previsto dal testo in vigore dal 23 febbraio), aggiunge che però in quest' ultimo caso le misure «perdono efficacia» se non comunicate al ministro della Salute entro 24 ore dalla loro adozione. A parte il Dl 6/2020 e le altre misure di questi giorni, vale il principio che tutte le norme possono essere derogate, per realizzare finalità di protezione civile. L' unico limite sono i princìpi generali dell' ordinamento giuridico (nazionale e comunitario). I princìpi sono quelli di forma, motivazione e proporzionalità. I provvedimenti devono avere forma scritta, per essere certi e comprensibili tranne casi di urgenza talmente eccezionale da ammettere la forma orale (ordine verbale da parte della pubblica autorità, da Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 26
[ § 1 5 5 3 6 9 7 3 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali convertire appena possibile in forma scritta). La forma scritta deve essere intelligibile, cioè deve potersi capire quali sono i motivi, anche solo di particolare urgenza, che legittimano l' intervento. Una forma scritta può anche essere una foto: ad esempio, nel caso di un' alluvione, l' immagine delle arcate di un ponte può bastare a motivare una demolizione di urgenza. La forma serve per poter poi ricostruire, a distanza di tempo, i motivi per i quali vi sia stato un intervento urgente. In linea di massima, i poteri di deroga devono indicare le norme che vengono derogate, affinché il destinatario sappia che si sono valutate adeguatamente le situazioni di partenza ed i risultati da ottenere. Inoltre, è necessaria una proporzionalità, cioè da raggiungere sia coi mezzi (anche aun adeguato rapporto sia col risultatolternativi) a disposizione. Se è possibile, va adottato il contraddittorio (legge 241/1990) o vanno tenute presenti le alternative suggerite dai soggetti direttamente interessati. In aggiunta all' urgenza, occorre quindi che il provvedimento in deroga all' usuale procedura rispetti i princìpi generali, tra cui quello del minimo mezzo o di proporzionalità (Consiglio di Stato, sentenza 158/1998) o, secondo la terminologia della Corte Ue «la misura più mite» (Grande Sezione, 6 dicembre 2005, C-453/03). Occorre quindi valutare necessità, idoneità e proporzionalità, fermo restando che tali valutazioni non eliminano l' esecutività del provvedimento. Ciò significa che l' ordine va comunque eseguito, salvo poi ottenere un indennizzo se vi eè stato un danno ed il risultato avrebbe potuto essere conseguito con un altro e meno grave procedimento In sostanza, si dà precedenza alle esigenze di libertà e salute. All' interno di tale gerarchia, si antepongono le esigenze della collettività a quelle del singolo. Anche i rapporti fra amministrazioni seguono questo meccanismo, con una gerarchia sia tra prefetti e sindaci sia tra Stato e Regioni: eventuali conflitti o contrasti, sono risolti dal Presidente del Consiglio, con poteri d' imperio estesi fino all' emanazione di decreti legge specifici. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 27
[ § 1 5 5 3 6 9 7 2 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 33 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Regione Oltre 41 milioni destinati al distretto del Lazio Una dotazione di oltre 41 milioni di euro a sostegno del Distretto tecnologico per i beni e le attività culturali (Dtc) del Lazio. Le risorse sono state messe a disposizione dalla Regione e dal Miur, con il supporto del Mibact. Oltre 23 milioni hanno finanziato progetti di innovazione tecnologica per la valorizzazione e lo sviluppo dei beni culturali. Nella prima fase del bando, con oltre 3,5 milioni, la Regione ha selezionato 49 progetti che coinvolgono 247 luoghi della cultura: aree e parchi archeologici, complessi monumentali, ville, palazzi, abbazie, musei e gallerie, archivi e biblioteche. Ora i progetti - presentati da Comuni, musei, startup - dovranno essere sviluppati per essere ammessi alla seconda fase, finalizzata alla realizzazione delle iniziative, con l' impiego dei restanti 20 milioni. Con il primo bando, è stato creato un centro di eccellenza con 800 ricercatori e 400 assegnisti di cinque università statali del Lazio e dei centri di ricerca di Cnr, Enea e Infn. Ora un nuovo bando stanzia 4,5 milioni destinati a progetti per il capitale umano e progetti di ricerca sviluppo e innovazione. D' altra parte, «il Lazio punta a raddoppiare nel 2020 i risultati ottenuti lo scorso anno, quando è stata l' unica regione italiana a superare la crescita media europea sull' innovazione, come certificato dalla Ue - spiega il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori - Complessivamente il Lazio investe oltre 187 milioni in imprese, ricerca, università . Le startup che fanno innovazione, appena 49 nel 2013, oggi sono 1.235». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 28
[ § 1 5 5 3 6 9 7 4 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 6 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Parla Stefano Cianciotta (Confassociazioni): ad aggravare l' emergenza è la fuga dalla sanità Quota cento ha rotto l' argine 61.500 le richieste di pensione, il 22% da sanitari CARLO VALENTINI - «La crisi determinata dal Covid-19 conferma le preoccupazioni sulle conseguenze di Quota 100, che ha ridimensionato fortemente il Sistema sanitario nazionale, svuotandolo di quelle competenze che oggi servirebbero per fronteggiare al meglio l' emergenza, tanto che in taluni casi si arriva addirittura a cercare di richiamare in servizio coloro che se ne erano andati grazie appunto a quel provvedimento. Il 22% dei dipendenti pubblici che ha finora usufruito dei requisiti appartiene al settore della Sanità. Non solo. Quota 100 ha pure eliminato le competenze negli Uffici tecnici della pubblica amministrazione che ora sono impreparati a gestire i problemi amministrativi ed economici che l' emergenza sta sollevando»: Stefano Cianciotta è docente all' università di Teramo e fa parte del vertice (è pure presidente dell' Osservatorio sulle infrastrutture) di Confassociazioni (riunisce 362 associazioni professionali non organizzate negli ordini e 126 mila imprese). A suo parere le falle registrate nella gestione dell' emergenza sanitaria sono state provocate anche dal mancato argine della pubblica amministrazione (compresa la sanità), depauperata di tecnici ed esperti senza dar tempo di procedere a un ricambio, soprattutto senza un piano di ridefinizione degli assetti di una burocrazia che necessitava di essere riplasmata (e non espulsa) secondo le nuove esigenze della società e dei mercati. Dice Cianciotta: «Ogni dieci nuovi pensionati gli assunti sono solo tre e di questi solo il 15% viene impiegato nelle aree tecniche delle amministrazioni pubbliche. In queste condizioni come ci si può lamentare se, nell' emergenza, non si ricevono risposte dagli uffici pubblici, a cominciare da quelli sanitari? A novembre 2019 l' Inps aveva ricevuto complessivamente 201.022 richieste, 61.500 di queste sono state presentate da dipendenti pubblici. Quota 100 ha dirottato troppe risorse pubbliche su una platea assai limitata. Nel decennio 2019-2028 questa legge determinerà una maggiore spesa previdenziale pari a 41 miliardi in termini cumulati. Se aggiungiamo gli 11 miliardi annui spesi ad oggi per sostenere il bonus 80 euro e il Reddito di cittadinanza, il coronavirus ci pone di fronte alla realtà che non possiamo più permetterci di sostenere una politica di sussidi, ma dobbiamo invece sostenere quegli investimenti che alimentano una spirale economica positiva, come sono le infrastrutture e gli investimenti in edilizia. C' è uno studio dell' università Federico II di Napoli che certifica come nelle città toccate dall' Alta velocità ferroviaria il pil sia cresciuto in media del 7% in più rispetto al resto del Paese, nonostante la difficoltà economica dell' ultimo decennio. Per questo rabbrividisco quando vedo una corsa agli aiuti e ai sussidi, con conseguente splafonamento del deficit pubblico, come risposta ai danni dell' epidemia. L' aiuto è necessario ma bisogna guardare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 29
[ § 1 5 5 3 6 9 7 4 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali oltre, se ci si ferma lì, alla ricerca di contributi pubblici e basta, siamo perduti». Domanda. Quindi è più che mai auspicabile un grande piano di intervento pubblico sulle infrastrutture per rilanciare l' economia in stato confusionale Risposta. Sì, per questo vanno individuati i commissari straordinari, seguendo l' esempio della ricostruzione del ponte di Genova. Ovviamente essi debbono possedere le competenze di project manager e non la tessera di un partito. Anche il regolamento del Codice dei contratti, attualmente in discussione, va ancorato a questa esigenza di un rilancio in tempi brevi. Occorre andare nella direzione di semplificare il sistema. La copiosità delle leggi, l' aumento dei controlli e delle sanzioni hanno prodotto negli ultimi anni un risultato diametralmente opposto, con procedure più farraginose che per altro non hanno affatto debellato il fenomeno della corruzione. D. Questa crisi sembra rivalutare il valore delle competenze. R. Nell' ultimo decennio abbiamo assistito ad una sistematica delegittimazione delle competenze e della scienza. Posizioni senza alcun rilievo e fondamento scientifico, come il caso Stamina o anche i No Vax, sono stati spesso sostenuti e strumentalizzati da una parte del mondo politico, che ha lanciato strali contro il mondo della ricerca. Il caso della virologa Ilaria Capua, costretta a lasciare l' Italia trasferendo in Florida l' equipe di ricerca che dirigeva a Padova, è sintomatico di una certa cultura del no e dell' odio, di cui ancora è imbevuta una parte della politica italiana. Questa situazione di crisi determinata dal coronavirus, invece, ristabilisce il primato della competenza, ed è il migliore spot per la qualità dei ricercatori italiani. D. L' Italia avrà la forza per superare il cataclisma provocato dall' epidemia? R. Con le idee chiare e se tutti remeranno nella stessa direzione il Paese può uscire addirittura migliorato da questo dramma. La paura è che sconfitto, o quasi, il virus, incomincino le diatribe politiche e tutto finisca in caciara, col sistema produttivo lasciato nelle sabbia mobili, magari con qualche aiutino a mo' di mancia. Bisogna che la politica ma anche le associazioni di categoria e sociali premano perché si superino le divisioni e si proceda a una sorta di lodo istituzionale per un programma di investimenti nelle infrastrutture, si tratta del primo, più urgente obiettivo da realizzare per rimettere in moto la macchina produttiva. Per raggiungere questo traguardo bisogna rafforzare i ruoli tecnici e manageriali nelle pubbliche amministrazioni, che devono tornare ad avere nelle strutture tecniche allargate dei veri e propri centri di competenza capaci di fare programmazione e monitoraggio e controllo, tenendo conto che il Paese oltre che di viadotti e autostrade ha necessità anche di infrastrutture digitali. L' apparato burocratico è stato spesso, giustamente criticato, ma va ammodernato non cancellato. La crisi del Covid 19 sta dimostrando cosa significa non avere una struttura burocratica pubblica efficiente e chi inneggiava a Quota 100 in funzione anti-burocrazia deve ricredersi, il provvedimento ha svuotato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 30
[ § 1 5 5 3 6 9 7 4 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali le aree tecniche della pubblica amministrazione, come ha di fatto svuotato il sistema sanitario. Ora gli Italiani si stanno rendendo conto che privarsi di competenze significa rendere più vulnerabile il Paese». Twitter: @cavalent © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 31
[ § 1 5 5 3 6 9 7 1 § ] mercoledì 11 marzo 2020 Pagina 21 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La filiera della stampa unita per garantire il proprio servizio, anche di pubblica emergenza Il richiamo di giornali ed edicole Riffeser (Fieg): più che mai necessaria l' informazione ANDREA SECCHI Editori di giornali, edicolanti, distributori della stampa, insieme per fare la loro parte nei confronti della crisi che sta vivendo l' Italia. Così la filiera si è unita in un appello diffuso dalla Fieg a recarsi all' edicola più vicina per acquistare il proprio giornale, dal momento che i quotidiani e i periodici sono sempre disponibili e in vendita, ovviamente nel rispetto delle regole introdotte dal governo e in particolare di quella della distanza minima. «Stiamo lavorando su tutti i fronti per dare il nostro contributo al Paese, che si trova ad affrontare una situazione che fino a pochi giorni fa era assolutamente inimmaginabile e imprevedibile», spiega a ItaliaOggi Andrea Riffeser Monti, presidente della Fieg, la federazione degli editori. «È un dovere che sentiamo nei confronti del popolo italiano. La gente ha la necessità di essere informata in modo imparziale e più esaustivo possibile. I siti di informazione online sono stati presi d' assalto e hanno avuto impennate di collegamenti record». Secondo Riffeser, anche le edicole hanno un compito irrinunciabile. «Il quotidiano è percepito, soprattutto in momenti come questo, come fonte autorevole, offre una garanzia sulla veridicità delle informazioni. È fondamentale che le edicole restino aperte. Negli ultimi tempi abbiamo radicato, anche grazie agli accordi con Anci e Abi, il loro ruolo di presidio sul territorio. Ora deve essere riconosciuto anche quello di servizio pubblico di emergenza. Non può essere bloccato il flusso informativo, soprattutto deve essere garantito il servizio per gli anziani, che con più difficoltà riescono a collegarsi online, e che proprio in questa emergenza sono la categoria più debole e più a rischio». Le edicole da tempo vivono una crisi che dipende dal cambiamento delle abitudini delle persone, ma parallelamente in molte città si sono avviati progetti per ampliare il numero di servizi offerti ai cittadini, spesso in collaborazione con le amministrazioni. Ora la situazione rischia di acuire la crisi esistente. Già ieri il sindacato dei giornalai Sinagi aveva chiamato la filiera a rivolgere un appello al governo e alle altre istituzioni, affinché venga garantita alle edicole la possibilità di svolgere la propria attività nel rispetto delle normative generali. «Questo garantirebbe ai cittadini di continuare a beneficiare del pluralismo informativo», ha detto il segretario generale Giuseppe Marchica, «e di continuare a mantenere una parvenza di normalità in questo periodo di eccezionale emergenza per il Paese». Dal canto loro, gli editori devono continuare a fare informazione, ha concluso Riffeser, «rispettando il vincolo di imparzialità e veridicità, garantendo la correttezza ed evitando di generare il panico Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 32
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