Unione della Romagna Faentina - giovedì, 27 febbraio 2020 - Unione Romagna Faentina
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Unione della Romagna Faentina giovedì, 27 febbraio 2020 Prime Pagine 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna 4 Prima pagina del 27/02/2020 27/02/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) 5 Prima pagina del 27/02/2020 27/02/2020 Il Sole 24 Ore 6 Prima pagina del 27/02/2020 27/02/2020 Italia Oggi 7 Prima pagina del 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 37 8 Messe a porte chiuse per il Mercoledì delle Ceneri 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49 9 Prima pagina Faenza Lugo 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49 10 Come si giocava in quaresima 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 11 Nidi, iscrizioni al via da marzo 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 13 «Siamo al lavoro per ampliare i posti» 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 14 Lòm a Merz alla Torre di Oriolo rinviati al 15 marzo 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 15 Via Mura Torelli. i residenti: «Lavori senza preavviso» 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51 16 «A Villa Orestina serve un imprenditore» 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51 18 Terreno domenicano, ospitò i carbonari 27/02/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53 19 «Bus da Cotignola a Faenza anche l' anno prossimo» Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 27/02/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 8 20 La stazione di Faenza deserta: «Viaggiare è un incubo quotidiano» 27/02/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 27 22 "Lom a merz" una nuova data per la festa propiziatoria 27/02/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 30-31 LAURA GIORGI 24 Il Sangiovese in anteprima Un' annata difficile domata 27/02/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 31 25 Master del Sangiovese, vittoria per il toscano Davide D' Alterio
27/02/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 47 26 Parte progetto per l' uso consapevole delle tecnologie digitali e dei social 27/02/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 47 27 Welfare aziendale e nuove opportunità per i dipendenti 27/02/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 47 28 Lo sport come stimolo esempio e forza: un' iniziativa dell' Anspi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 27/02/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 6 29 Pa, salva stipendi per le assenze obbligate 27/02/2020 Italia Oggi Pagina 29 FRANCESCO CERISANO 31 La p.a. scopre lo smart working 27/02/2020 Italia Oggi Pagina 31 FRANCESCO CERISANO 33 Sindaci, aumenti pagati dal comune
[ § 1 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 2 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 3 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Il Sole 24 Ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 4 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Italia Oggi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 5 4 7 6 7 8 6 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 37 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Messe a porte chiuse per il Mercoledì delle Ceneri È stato un insolito Mercoledì delle ceneri a porte chiuse, quello che si è celebrato ieri. Fra le tante situazioni inedite che si sono verificate in questi giorni ci sono anche quelle relative alla fede religiosa con la sospensione delle messe feriali e festive e una serie di altre misure preventive. Sui portoni delle chiese sono apparsi avvisi che certificavano che le messe del Mercoledì delle ceneri si sarebbero svolte a porte chiuse, con preghiere in nome di tutta la comunità. Perché anche durante l' emergenza, era scritto sul duomo di Faenza, «non viene meno la fonte inesauribile di Grazia per il Popolo di Dio». I parroci hanno invitato i fedeli a tenere un momento di preghiera personale a casa in sostituzione della Santa messa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 5 4 7 6 7 9 9 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima pagina Faenza Lugo Prima pagina Faenza Lugo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 5 4 7 6 8 0 0 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Tradizioni Come si giocava in quaresima Beppe Sangiorgi Siamo entrati in Quaresima: un tempo era periodo di astinenza da balli e divertimenti. La gente di campagna riusciva tuttavia ad alleviare il grigiore quaresimale con giochi basati sul botta e risposta. Oltre al «foravërd» già ricordato, si praticava un gioco incentrato sulla sfida tra un uomo e una donna. Di sera, in momenti diversi, l' uomo si avvicinava all' uscio di casa della ragazza e a gran voce augurava: «Bonaséra, sör' Agnese». Al che la donna doveva rispondere: «A i j avèm dê un cal a la Quarésma», cioè «Abbiamo dato un calo alla Quaresima». Se la risposta ritardava o non arrivava, la ragazza doveva pagare all' uomo il pegno pattuito. Viceversa era l' uomo a dover pagar pegno se una sera non si presentava nell' aia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 5 4 7 6 7 8 7 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Nidi, iscrizioni al via da marzo Ecco come fare domanda nelle strutture comunali e private convenzionate per l' anno 2020/2021 Il Comune di Faenza sta per pubblicare il bando per l' iscrizione ai nidi d' infanzia comunali e privati convenzionati per l' anno 2020/2021. I nidi ai quali le famiglie residenti a Faenza o domiciliate in città potranno iscrivere i bambini nati tra il primo gennaio 2018 e il 31 marzo 2020 sono l' 8 Marzo (via Cervia, 4) e il Pepito (via Laghi, 71), strutture comunali. A questi si aggiungeranno le strutture private in convenzione: Sant' Umiltà (via Bondiolo, 38), Sacro Cuore (via Giovanni Paolo II, 56 e via Sant' Antonino, 4), Tatapatata (viale delle Ceramiche, 45), Il nido verde (viale Stradone, 7). A questi si aggiunge Il Girotondo (in via Corbari) che accoglie i bimbi part-time, la mattina o nel pomeriggio. Il calendario prevede l' apertura del servizio dal primo settembre 2020 al 31 luglio 2021 e sarà attivo dal lunedì al venerdì con apertura nei nidi a tempo pieno dalle 8 alle 16,30 e possibilità di pre e post orario, a esclusione di alcune strutture private. La domanda può essere presentata dal primo marzo 2020 al 5 aprile on-line entrando sul portale 'eCivis' del Comune di Faenza all' indirizzo internet faenza.ecivis.it. Il servizio infanzia stilerà poi la graduatoria provvisoria sulla base di alcuni criteri, primo tra i quali, figli di genitori che lavorano entrambi, e a parità di punteggio saranno privilegiati i bambini segnalati dai servizi sociali, quelli provenienti da famiglia monoparentale; i bambini con fratello o sorella che già frequentano lo stesso servizio e i bimbi rimasti fuori dalla graduatoria dell' anno in corso. Avranno comunque diritto di precedenza i bambini con disabilità o appartenenti a nuclei famigliari con gravi difficoltà. I posti part-time disponibili per l' anno educativo 2020-21 nelle strutture a tempo pieno sono 10 nei nidi di via Laghi e '8 marzo'; 5 nelle strutture private convenzionate Tatapatata e Nido Verde, 8 al nido Sant' Umiltà, Sacro Cuore-S.Rocco e Sant' Antonino. La graduatoria provvisoria, che potrebbe poi subire variazioni per ulteriori disponibilità di posti in convenzione o per rinunce, sarà poi approvata e pubblicata entro il 15 maggio sul sito internet del Comune di Faenza. Per i nati dal primo aprile al 15 luglio 2020 potranno essere presentate domande di iscrizione che saranno inserite in una graduatoria aggiuntiva. A Faenza, per l' anno in corso, l' amministrazione mise a disposizione 69 posti nei nidi comunali, 111 quelli in convenzione con la Fondazione Marri Sant' Umiltà e 87 in convenzione con la coop ZeroCent e , 24 ulteriori posti in diverse strutture grazie al progetto 'Al nido con la Regione'. Per quanto riguarda i lattanti (dai 3 ai 9 mesi), i posti sono 15 al nido '8 Marzo' , 12 al Tatapatata, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 5 4 7 6 7 8 7 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 8 al Nido Verde, 11 al Sacro Cuore a San Rocco e 3 al Girotondo. A questi si aggiungono 54 posti nei nidi 'paritari', a Reda, Granarolo e Pieve Cesato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 5 4 7 6 7 8 4 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) L' ASSESSORE «Siamo al lavoro per ampliare i posti» Sangiorgi: «L' obiettivo è soddisfare le esigenze delle famiglie» «Siamo al lavoro -spiega l' assessore ai servizi all' infanzia Simona Sangiorgi- per ampliare l' offerta complessiva dei posti nido anche perché in questo momento siamo in attesa di capire quando e quali la Regione ci accorderà per aumentare i posti per le famiglie per assorbire eventuali esuberi. L' obiettivo è riuscire a soddisfare le esigenze delle famiglie faentine e allo stesso tempo mantenere alti gli standard qualitativi del lavoro educativo che si sta garantendo sul territorio da anni. Desidero sottolineare che per l' anno in corso sempre in virtù dei fondi stanziati le famiglie con Isee inferiori ai 26mila euro inserite in posti comunali e convenzionati avranno la retta azzerata per il mese di marzo». Da ricordare che ogni posto nido costa 735 euro al mese per undici mesi e la retta corrisposta dalle famiglie, in base all' Isee presentato, va da un minimo di 104 fino a 530 euro. la restante parte viene corrisposta dal Comune. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 5 4 7 6 7 8 5 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Lòm a Merz alla Torre di Oriolo rinviati al 15 marzo Nuova data per il falò con concerto, degustazione e visite guidate alla struttura medievale Nuova data per i Lòm a Mêrz alla Torre di Oriolo a seguito delle disposizioni in materia di sicurezza emanate dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero della Salute. L' appuntamento con sarà per domenica 15 marzo. Anche per la nuova data è confermato in toto il programma della festa, che si svolge nell' ambito delle iniziative coordinate dal gruppo 'Il lavoro dei contadini' e che quest' anno è dedicata a Tonino Guerra, di cui si festeggia il centenario della nascita. Lo stesso amore per la campagna e i suoi riti nel faentino ha animato un altro grande personaggio, il professor Nino Tini, poeta contadino che nei primi anni '90 contribuì in modo decisivo alla nascita dell' Associazione per la Torre di Oriolo. A lui, scomparso nel 2018, è dedicato il cippo commemorativo che sarà inaugurato alle ore 11 nel parco della Torre dal Sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, dando inizio ufficialmente ai Lòm a Mêrz. Dalle 12.30 un punto ristoro proporrà per tutta la giornata specialità della tradizione romagnola prodotte dalle aziende agricole di Oriolo, mentre nella vicina oasi del gusto i visitatori potranno trovare vini, succhi di frutta, confetture, farine di grani antichi, olio, formaggi e altri golosi prodotti in degustazione e in vendita. Alle 17.45 suoneranno Crès e i Sunshine Sons. Il clou della festa arriverà poco dopo con l' accensione del grande falò propiziatorio nel quale saranno bruciati simbolicamente, insieme a rami secchi e resti delle potature, i freddi e le fatiche dell' inverno, mentre sarà invocato il tradizionale scongiuro propiziatorio per una primavera benevola per la campagna. Come sempre i canti e le danze attorno al fuoco scandiranno la serata fino alle ore 23. Per tutta la durata dell' evento sarà possibile visitare la Torre di Oriolo. In caso di maltempo l' evento sarà replicato lunedì 16 marzo con inizio alle ore 17.30. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 5 4 7 6 8 0 1 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Via Mura Torelli. i residenti: «Lavori senza preavviso» «Il cantiere di Italgas ci ha colti di sorpresa» L' intervento è iniziato la settimana scorsa Residenti di via Mura Torelli infuriati per non essere stati avvisati per tempo dei lavori di Italgas. La settimana scorsa una ditta incaricata da Italgas ha avviato dei lavori in via Mura Torelli, tra corso Saffi e via Baroncini. Tra i residenti c' è stato qualche malumore. «Tranne qualche cartello di divieto di sosta - spiega il figlio di un anziano residente - nessuno sapeva nulla e nessuno dei residenti era stato informato. Così martedì mio padre si è sentito suonare il citofono da un operaio che lo invitava a spostare l' auto dal garage perché altrimenti sarebbe stata chiusa per dei giorni si è molto sorpreso». L' anziano ha quindi dovuto prepararsi al più presto e cercare posto nella zona per non rimanere intrappolato col veicolo. «Abbiamo chiesto lumi ai vigili che erano presenti ma anche loro non sapevano dei lavori - conclude il residente - almeno così ci hanno detto». Da sottolineare però che da qualche giorno all' incrocio con corso Saffi l' accesso era stato sbarrato con dei new- jersey. In effetti in passato le modifiche alla viabilità causate da lavori o per altri motivi, venivano comunicati anche attraverso le testate giornalistiche e i siti on line della città. Ma dal Comune - che in passato aveva informato in maniera puntuale sui cantieri e in particolare quelli di Italgas - ultimamente arrivano sempre meno comunicati stampa anche su fatti rilevanti come questo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 5 4 7 6 7 8 2 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 51 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) «A Villa Orestina serve un imprenditore» L' edificio necessita di lavori. Così il Comune pubblica un bando per cercare un privato che la sfrutti per attività adatte al luogo Cercasi imprenditore per far rinascere Villa Orestina. Pubblicato un bando che cerca manifestazioni d' interesse per la concessione patrimoniale. Il Comune di Faenza è proprietario da vent' anni dell' edificio che si trova in via Castel Raniero 32, una splendida villa di oltre 400 metri quadrati immersa in un ettaro di parco privato. Arrivò al Comune di Faenza per una disposizione testamentaria della signora Alba Ghetti, vedova dell' ingegnere faentino Bubani che, con testamento olografo, visto che non aveva eredi diretti, decise che alla sua scomparsa la proprietà della splendida abitazione sulle prime colline, passasse alla città, con l' obbligo però di darne l' uso alla Fondazione scuola di pratica agricola Furio Camillo Caldesi, quale legato testamentario con il Comune di Faenza, «per destinarlo al potenziamento e allo sviluppo della formazione nell' ambito agricolo». La Fondazione in questione, che ha sede nel colle di Persolino dove si trova anche la scuola, è un ente senza scopo di lucro che si propone lo sviluppo dell' istruzione e della cultura in ambito agricolo e mette a disposizione parte del proprio patrimonio per l' operatività dell' Istituto professionale di Persolino, edifici scolastici e campo circostante. Parte del patrimonio è anche Villa Orestina. «Noi tutti dobbiamo ringraziare la signora Ghetti-Bubani - spiega Eraldo Tura, presidente della Fondazione scuola di pratica agricola Furio Camillo Caldesi - grande appassionata di fiori, rose e piante ornamentali che sul finire degli anni '90 aveva deciso di lasciare Villa Orestina alla scuola. Si decise che venisse fatta in favore del Comune con l' obbligo però dell' uso alla Fondazione Caldesi, per rispettare le volontà della donatrice. Il legato testamentario ha una durata di 50 anni anche se la signora si auspicava che la Villa non venisse venduta e la cosa proseguisse anche dopo la data del 2049. Inizialmente la Fondazione, sin dal 2000, ha deliberato in quegli spazi una serie di attività formative, che nel legato testamentario erano ben specificate. In realtà, prudentemente, nel testamento era stato specificato, che Villa Orestina potesse ospitare anche attività per la salvaguardia dell' immobile stesso. Quindi tra le righe si diceva che c' erano ambiti di manovra per poter ospitare attività i cui introiti potessero servire a conservare l' edificio». E così si è fatto: «In questi anni - prosegue - la Fondazione ha svolto e organizzato eventi didattici o di formazione sul verde ornamentale, per giardinieri, cultori del verde, ma anche corsi di alta specializzazione come quelli per chi pratica il tree-climbing, la potatura in quota. Da qualche tempo però siamo fermi anche perché la Villa necessita di manutenzione e interventi di adeguamento alle normative. Così abbiamo lavorato assieme al Comune per questo avviso di asta pubblica per verificare se c' è qualcuno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 5 4 7 6 7 8 2 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) che possa prendere in carico la villa e il parco». Malgrado la destinazione indicata sul lascito testamentario sia molto specifica, sembra però che la villa possa aprirsi a nuove attività. «A Villa Orestina potrebbero essere interessati -continua Tura - privati singoli o in cordata per svolgere attività legate al mondo dell' agro-alimentare e all' ambiente». In buona sostanza la Villa potrebbe essere impiegata, senza contravvenire alle finalità espresse dalla donatrice, per un' attività di divulgazione e valorizzazione di prodotti del territorio, quindi non escludendo, per esempio un agriturismo. «Il mio sogno - specifica però Tura - sarebbe di far nascere a Faenza una scuola simile a quella che esiste a Monza, una scuola storica, nel parco della villa reale della città lombarda, che si occupa a 360 gradi di formazione in ambito ambientale e ornamentale che è partecipata dalla Regione Lombardia». Antonio Veca © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 5 4 7 6 7 8 8 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 51 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) La storia Terreno domenicano, ospitò i carbonari Da 'Villa inquisitoria' alle riunioni di patrioti, guidati dal conte Valerio Cattoli, proprietario dell' immobile Villa Orestina faceva parte di una vasta proprietà terriera appartenente ai frati domenicani e secondo alcuni storici locali avrebbe preso il nome da uno padre Oreste, domenicano e inquisitore. In effetti era nota anche come Villa Inquisitora. Il complesso si trova lungo la salita per il colle di Castel Raniero, alle porte della città. A metà dell' Ottocento la villa passò a una famiglia nobiliare, i Cattoli che la ristrutturarono e la ampliarono, aggiungendovi le ali laterali, ancora visibili. Si ritiene che fu sede di riunioni carbonare. Difatti, dopo il 1848 e la sconfitta della Repubblica Romana, l' anno successivo i liberali italiani furono costretti a tornare alle cospirazioni. Giuseppe Mazzini nel 1850 fondò a Londra il Partito nazionale italiano e il conte Valerio Cattoli riunì proprio a Villa Orestina i più fidati amici e patrioti faentini, dai repubblicani convinti come Federico Comandini ai liberali più moderati come Girolamo Strocchi o il conte Francesco Laderchi che avevano combattuto a Vicenza contro il generale Radetzky meno di due anni prima. Nel corso della riunione fu fondata la Sezione di Faenza del Partito Nazionale Italiano, la prima a sorgere in Romagna. Compito dei Comitati era di crearne altri nelle città vicine, ma anche raccogliere denaro per aiutare i cospiratori esuli, diffondere i programmi mazziniani e tenere viva l' attenzione sull' indipendenza d' Italia. Purtroppo il comitato non durò a lungo poiché la polizia austriaca riuscì, forse anche per alcune soffiate, a individuare e perseguitare i maggiori patrioti. Vincenzo Cattoli fu arrestato nel '53 e nuovamente l' anno successivo ed esiliato in Corsica. La villa cadde nell' abbandono e durante la seconda guerra mondiale, subì gravissimi danni. Tra gli anni '50 e '60, fu ricostruita dagli ultimi proprietari, la signora Ghetti e suo marito, l' ingegner Bubani. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 5 4 7 6 7 8 3 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 53 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) «Bus da Cotignola a Faenza anche l' anno prossimo» La richiesta dei genitori degli studenti che utilizzano il collegamento C' è soddisfazione tra i genitori di una quindicina di studenti di Barbiano che frequentano le superiori a Faenza in seguito alla recente aggiunta, dopo due lunghi anni di attesa, di una corsa mattutina con passaggio diretto di un autobus nella frazione cotignolese. Dal 17 febbraio è stato infatti avviato il prolungamento della linea 183 di Start Romagna, che collegava Fusignano e Lugo, fino a Faenza. Un nuovo percorso che è la risposta a una domanda di utilizzo del trasporto pubblico emersa dagli studenti della Bassa Romagna che quotidianamente si recano nella città manfreda in particolar modo da una quindicina di studenti di Barbiano, che non avendo a disposizione una fermata in paese, erano costretti a recarsi altrove trovandosi spesso ad affrontare una situazione di sovraffollamento dei mezzi. Il gruppo di genitori di Barbiano coglie l' occasione per «ringraziare l' amministrazione comunale che partecipa concretamente in termini economici, sostenendo più della metà dei costi dell' operazione fino alle fine dell' anno scolastico in corso. Un ringraziamento particolare va al sindaco di Cotignola Luca Piovaccari e al suo staff per l' impegno profuso nel risolvere la questione». Resta tuttavia un ultimo nodo da sciogliere: «Questa corsa aggiuntiva - osserva il gruppo di genitori - è stata garantita fino alla fine dell' anno scolastico in corso, ma non si sa ancora se sarà confermata per l' anno prossimo. A questo proposito chiediamo ad Amr (Agenzia per la mobilità) e Mete (Consorzio dei Vettori) che provvedano a perfezionare l' ampliamento del servizio e a renderlo parte integrante e strutturale della pianificazione e della progettazione del servizio scolastico da settembre. Chiediamo anche alla Provincia di Ravenna, e all' Unione della Bassa Romagna che verifichino e rendano conto periodicamente sugli sviluppi della situazione. Tornare indietro e lasciare Barbiano, una frazione di quasi 2mila abitanti, senza un collegamento diretto con Faenza, sarebbe un errore imperdonabile e un disservizio inconcepibile». Luigi Scardovi © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 5 4 7 6 7 9 1 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 8 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) CORONAVIRUS PRIMO PIANO La stazione di Faenza deserta: «Viaggiare è un incubo quotidiano» I pendolari divisi tra ansie e ironia: niente affollamento nei convogli, si viaggia con disinfettanti e mascherine FAENZA Mentre restano chiuse scuole, cinema, teatri e musei sono attivi a pieno regime i trasporti: certo che se venissero bloccati anche questi, sarebbe una paralisi di sistema pressoché totale, con grandi ripercussioni sull' economia e severe limitazioni sociali. Treni, bus, taxi viaggiano a pieno regime, anche se paradossalmente sono proprio questi i luoghi in cui si registrano grandi flussi di persone: gente che va, gente che viene da ogni dove, in ogni direzione, più che in una sagra o in un cinema. La gente lo recepisce, ma per i pendolari è difficile trovare alternativa. Mancano gli studenti che sono a casa. «NON C'È PIÙ IL PIACERE DI VIAGGIARE» «Gli scenari nelle stazioni sono mutati - afferma un signore di Faenza che tutti i giorni usa il treno per recarsi al lavoro a Bologna -. I passeggeri sono diminuiti». Poi sdrammatizza: «Almeno non c' è problema per trovare un posto a sedere. Si cerca di stare distanziati, ma poi arriva il momento di scendere o salire e ci possono essere contatti con persone che non conosci. Se qualcuno starnutisce o ha colpi di tosse sale l' ansia. Molti indossano mascherine. E poi ci sediamo su sedili dove sono state altre persone, gli abiti toccano dappertutto, con le mani apriamo porte, pigiamo pulsanti. I treni moderni sono pressurizzati, i finestrini restano chiusi e tutti respirano la stessa aria. Io giro con l' amuchina come tanti altri e mi disinfetto le mani in continuazione. C' è chi usa l' alcol. È un incubo toccarsi il naso o la bocca. Sarà sufficiente stare attenti?». Le ferrovie hanno predisposto misure straordinarie come la "bonifica" giornaliera dei vagoni, hanno diramato norme di prevenzione, che sono poi quelle diffuse come un mantra dai media: lavarsi spesso le mani, starnutire nel gomito... «Si capisce che c' è preoccupazione, angoscia- continua il pendolare - perché se in mezzo a tanta gente c' è un contagiato, che può essere anche asintomatico, è difficile avere la certezza di non essere contaminati. Perciò gli sguardi sono attenti, circospetti, ci si parla a distanza, non esiste più il piacere di viaggiare, anzi è un incubo giornaliero». LA PENDOLARE DA RIMINI Nelle stazioni si fa fatica a parlare. E c' è chi esorcizza il fenomeno: «Sono in salute - dice un giovane in partenza -. Se anche me lo prendo, il virus Corona, probabilmente sarà come un' influenza normale, ne ho avute tante: è positivo che non sia poi così letale». Una signora appena arrivata da Rimini riferisce che: «Perfino il personale delle Ferrovie, limita i contatti con il pubblico, e fa bene, pare che abbiano avuto questa disposizione. Loro sono in prima linea, esattamente come infermieri e ospedalieri, scendono da un treno, salgono su un altro girano in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 5 4 7 6 7 9 1 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) tutte le stazioni, ma nessuno ne parla: c' è un grande spirito di servizio, ma nei volti si leggono i rischi che corrono, senza tuta sterile, senza mascherine». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 5 4 7 6 7 8 9 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 27 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) TRADIZIONI "Lom a merz" una nuova data per la festa propiziatoria I prodotti e le specialità dei produttori di Oriolo sotto la torre il 15 marzo prossimo FAENZA Nuova data per i Lòm a Mêrz alla Torre di Oriolo a seguito delle disposizioni in materia di sicurezza emanate dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero della Salute. L' appuntamento con la grande festa della Romagna contadina dove protagoniste sono le tradizioni della campagna sarà per domenica 15 marzo. LA DEDICA Anche per la nuova data è confermato in toto il programma della festa, che si svolge nell' ambito delle iniziative coordinate dal gruppo "Il lavoro dei contadini" e che quest' anno è dedicata a Tonino Guerra, grande maestro romagnolo di cui si festeggia il centenario della nascita e che aveva a cuore il mondo contadino, al centro di molti suoi pensieri. Lo stesso amore per la campagna e i suoi riti nel faentino ha animato un altro grande personaggio, il professor Nino Tini, poeta contadino che nei primi anni' 90 contribuì in modo decisivo alla nascita dell' Associazione per la Torre di Oriolo. Alui, scomparso nel2018, è dedicato il cippo commemorativo che sarà inaugurato alle ore 11 nel parco della Torre dal Sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, dando inizio ufficialmente ai Lòm a Mêrz. Il programma Dalle 12.30 un punto ristoro proporrà per tutta la giornata specialità della tradizione romagnola prodotte dalle aziende agricole di Oriolo, mentre nella vicina oasi del gusto i visitatori potranno trovare vini, succhi di frutta, confetture, farine di grani antichi, olio, formaggi e altri golosi prodotti in degustazione e in vendita. Alle ore 14 spazio ai colori e ai profumi della natura che si risveglia con la passeggiata "Le erbe di Oriolo" a cura di Luciana Mazzotti. Camminando lungo il Sentiero dell' Amore si andrà alla ricerca delle erbe spontanee di stagione per imparare come possiamo usarle nella vita di tutti i giorni. Alla stessa ora partiranno i giochi popolari della tradizione romagnola: nessun limite di età per passatempi divertenti e adatti a tutta la famiglia. Alle 16, nella sala del camino, sarà ospite Gianfranco Angelucci, sceneggiatore del film di Fellini "Intervista" (1987), vincitore del Premio speciale della giuria a Cannes e del Primo premio al Festival di Mosca. Lo scrittore, regista e giornalista, di cui è in uscita il libro "Glossario felliniano", racconterà Tonino Guerra nel cinema di Federico Fellini proponendo aneddoti e materiale video. I FUOCHI L' atmosfera magica dei Lòm a Mêrz inizierà a riempire l' aria alle ore 17.45 con Crès e i Sunshine Sons, band emergente romagnola che spazia tra folk, pop e reggae proponendo testi a volte poetici e altre volte grotteschi. Il clou della festa arriverà poco dopo con l' accensione del grande falò propiziatorio nel quale saranno bruciati simbolicamente, insieme a rami secchie resti delle potature, i freddi e le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 5 4 7 6 7 8 9 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) fatiche dell' inverno, mentre sarà invocato il tradizionale scongiuro propiziatorio per una primavera benevola per la campagna. Come sempre i canti e le danze attorno al fuoco scandiranno la serata fino alle ore 23. Per tutta la durata dell' evento sarà possibile visitare la Torre di Oriolo, dove si potranno ammirare mostre e allestimenti tradizionali, tra cui le tele stampate romagnole di Pascucci e sarà presente Mario Gurioli della casa editrice Tempo al Libro. In caso di maltempo l' evento sarà replicato lunedì 16 marzo con inizio alle 17.30. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
[ § 1 5 4 7 6 7 9 0 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 30-31 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Il Sangiovese in anteprima Un' annata difficile domata Molte le sorprese emerse all' assaggio di "Vini ad Arte 2020" con anteprima sulle Riserve 2017 Fra le zone emergono per territorialità Predappio e i colli riminesi si fanno notare LAURA GIORGI FAENZA "Vini ad arte" l' anteprima del Sangiovese che si rinnova ogni febbraio a Faenza si è confermata un' occasione utile per aprire una panoramica sull' annata delle riserve in uscita ora in commercio, ma anche sulle ultime due annate di produzione del rosso romagnolo, e anche delle Albane. Cinquantasei erano le cantine presenti in rappresentanza delle ben 12 sotto zone romagnole attuali. Va anche detto che a questa manifestazione curata dal Consorzio Vini di Romagna mancavano anche diversi nomi importanti dell' enologia romagnola, specie proprio della zona faentina. NOVITÀ IN DISCIPLINARE Intanto quello che emerso è che sono in arrivo anche diverse novità per il disciplinare del Sangiovese. Ne entreranno infatti a far parte due nuove sottozone, quella di Imola e quella di Rimini, a sua volta articolata in tre territori: San Clemente, Coriano e Verucchio, mentre molto probabilmente la zona San Vicinio e evolverà nella menzione "Mercato Saraceno" più riconoscibile. Sono poi in discussione variazioni sulle tipologie, per il Romagna Bianco, Rosato e Rosso non ci sarà più la specifica del vitigno, mentre per la sottozona Oriolo l' intenzione è quella di ottenere l' autorizzazione a inserire il vitigno Centesimo. L' ASSAGGIO Nella degustazione di domenica scorsa a Casa Spadoni, nuova collocazione dell' evento enologico, si è cominciato con Romagna Albana nelle versioni Secco 2019 (28 etichette), per chiudere con la versione Passito annate 2018, 2017, 2016 (9 etichette). Nutrita la lista dei Romagna Sangiovese Doc 2019, Romagna Sangiovese Doc Superiore 2018, e soprattutto dei Romagna Sangiovese Doc Riserva 2017, con qualche inedito 2016, 2015 e 2014, per 89 etichette. Cosa emerge da questo assaggio, per cui certo il tempo non era abbastanza? Intanto, perle riserve 2017al centro dell' attenzione, la conferma di una annata difficile, segnata da alte temperature e vendemmie anticipate, anche di molto. Non sono però mancate le sorprese felici, perché la stoffa del vignaiolo emerge proprio quando il gioco si fa duro, e si legge bene in bottiglia chi ha saputo reagire in vigna e gestire in cantina. Sempre l' annata ha spesso messo in affanno il tannino tipico del vitigno, mantenere nei vini una freschezza adeguata era dunque la scommessa da vincere. Se c' è un' area che emerge per struttura ed equilibrio è senza dubbio quella di Predappio che schiera veterani e nuove generazioni di vignaioli sempre più consapevoli del proprio territorio e delle proprie possibilità. Sorprendono poi positivamente alcuni risultati del Riminese, ma le bottiglie meritevoli di assaggio e bevute conviviali sono molte. Proponiamo una scelta, davvero essenziale e senza alcuna velleità di classifica, di quelle che ci hanno colpito per la spiccata territorialità, la freschezza e la piacevolezza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 24
[ § 1 5 4 7 6 7 9 3 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 31 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Master del Sangiovese, vittoria per il toscano Davide D' Alterio Il 17° Trofeo Consorzio Vini di Romagna - Master del Sangiovese 2020, andato in scena il 23 febbraio a Casa Spadoni a Faenza nell'ambito di Vini ad Arte, ha visto trionfare il fiorentino Davide D'Alterio. Il sommelier toscano si è imposto nel corso di un'esuberante prova finale precedendo la parmense Maura Gigatti (seconda anche nel 2016) e, pari merito al terzo posto, due romagnoli: il faentino Riccardo Ravaioli e il ravennate Marco Saiani.I quattro sommelier dell'Ais finalisti dell'edizione 2020 erano emersi da un pool di 12 partecipanti provenienti da Toscana ed Emilia-Romagna, le due regioni più significative per il Sangiovese, dalle prove scritte svolte in mattinata. Nel corso del pomeriggio è andata in scena la prova finale, che ha visto come di consueto la presenza di un nutrito pubblico rimasto favorevolmente impressionato e affascinato dalla preparazione e dalla maestria nei gesti dei finalisti. Dalla prova finale è dunque emersa tutta la bravura e la professionalità di Davide D'Alterio, classe 1988. Sommelier dal 2010, attualmente lavora alla nota Enoteca Pinchiorri di Firenze (tre stelle Michelin). Non è un frequentatore abituale dei concorsi, solo nel 2016 aveva partecipato al Miglior Sommelier della Toscana classificandosi terzo, ma il suo amore e la sua passione per il Sangiovese, in tutte le sue sfumature, l'hanno portato a conquistare questo Master, diventando il nuovo Ambasciatore di questo splendido vitigno e vino.Con il titolo Master 2020 - Ambasciatore del Sangiovese, Davide D'A lt erio si è aggiudicato anche la somma di 2.500 euro (1.000 euro per il secondo classificato, 250 euro ciascuno per i terzi). La finale del Master ha impegnato i sommelier finalisti nelle seguenti prove impegnative: degustazione alla cieca di un vino della denominazione Romagna Sangiovese con relative domande da parte del presidente di giuria, accoglienza in lingua straniera della clientela e servizio del vino al tavolo, con decantazione, prova pratica di abbinamento cibo/vino, prova di comunicazione (personaggi, etichette, sottozone). Il Master del Sangiovese è stato organizzato dal Consorzio Vini di Romagna e d al l'Associazione Italiana Sommelier, col patrocinio dell'Enote - ca Regionale Emilia Romagna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 25
[ § 1 5 4 7 6 7 9 4 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 47 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) PROPOSTA RIVOLTA AI GIOVANI Parte progetto per l' uso consapevole delle tecnologie digitali e dei social Sangiorgi: «Abbiamo analizzato i bisogni emergenti del territorio attraverso un tavolo di confronto e si sono individuati temi cruciali su cui lavorare, tra cui il cyberbullismo e le fake news» FAENZA Saranno 813 gli alunni delle scuole medie, i docenti e i genitori coinvolti nel progetto "Formagiovani", un ciclo di lezioni e laboratori dedicati all' utilizzo consapevole delle tecnologie digitali e dei social network. L' iniziativa è rivolta a venticinque classi prime e otto terze della scuola secondaria di primo grado della Romagna Faentina ed è realizzata a cura del servizio Informagiovani dell' Urf, con il supporto di "Psichedigitale" (associazione di promozione sociale impegnata nello studio dell' interazione fra l' uomo e le tecnologie digitali e nel proporre interventi a sostegno della salute psico-fisica nell' intero ciclo di vita) e di Elvis Mazzoni, professore associato dell' Università di Bologna. "Formagiovani" andrà ad integrare l' offerta formativa delle scuole aderenti grazie al finanziamento concesso dalla Regione Emilia-Romagna. COMPORTAMENTI DEVIANTI «Insieme agli altri assessori di riferimento dei Comuni della Romagna Faentina (Caroli, Merlini, Spada e Unibosi) e al servizio Informagiovani-spiega Simona Sangiorgi, assessore alle Politiche educative e giovanili di Faenza - abbiamo analizzato i bisogni emergenti del territorio attraverso un tavolo di confronto e si sono individuati temi cruciali su cui lavorare, tra cui il cyberbullismo, la promozione di un utilizzo consapevole dei linguaggi digitali, il riconoscimento delle fake news, la promozione di una digital reputation consapevole, la prevenzione sui temi legati a comportamenti devianti nell' utilizzo dei linguaggi digitali. Lo scopo è rendere ragazze e ragazzi più forti e responsabili nel loro agire attraverso ilweb, sia dal punto divista sociale che culturale nell' era dei social». SCUOLE E FAMIGLIE La proposta progettuale e la metodologia di lavoro sono state messe a punto e condivise direttamente con gli istituti comprensivi: il progetto si articola così in presentazione al corpo docenti, tre incontri di due ore in classe, tre ore, sempre all' interno della propria classe, in cui gli studenti si attivano come "peer educators" (educatori alla pari) per proporre le attività progettate, e due ore di incontro serale assieme ai genitori per la sensibilizzazione sul tema e la restituzione del percorso svolto con i ragazzi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 26
[ § 1 5 4 7 6 7 9 5 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 47 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Welfare aziendale e nuove opportunità per i dipendenti La Bcc ravennate, forlivese e imolese incontra le aziende: un convegno gratuito FAENZA La Bcc ravennate, forlivese e imolese invita le aziende a partecipare il prossimo 5 marzo a Faenza, alla sala Dalle Fabbriche in via Laghi 81, al convegno gratuito "Welfare aziendale: la Bcc incontra le aziende", con inizio lavori alle ore 17. «In un mondo odierno, con una congiuntura economica complessa, non è semplice come un tempo gratificare dal punto di vista economico il lavoratore dipendente - si riferisce dagli organizzatori dell' iniziativa in programma il prossimo giovedì -. Le retribuzioni sono pressoché stabili, i contratti collettivi non riconoscono più gli aumenti di un tempo, la pressione fiscale ha raggiunto livelli considerevoli e non permette ai datori di lavoro grossi margini di manovra in fatto di aumento delle retribuzioni dirette». In questo contesto «si fa sempre più necessario e fondamentale riconoscere al lavoratore dipendente una retribuzione indiretta - si specifica -, che lo gratifichi dal punto di vista dello "stipendio netto" su cui contare. In tal modo, si può attivare un circolo virtuoso azienda -dipendente -territorio, in quanto il "vantaggio" può essere redistribuito localmente e speso presso aziende ed esercenti del territorio». Da qui l' esigenza di dotarsi di uno strumento che consenta di fare welfare aziendale, e la Bcc si dice che «è ora in grado di fornire risposta anche a questo bisogno». Al convegno, il direttore generale Gianluca Ceroni accoglierà i partecipanti, coadiuvato dalla responsabile della Funzione sviluppo welfare, Livia Bertocchi. Dopo la presentazione di Riccardo Obrizzi dell' esperienza all' interno della Bcc ravennate forlivese e imolese con i propri dipendenti, con l' attività realizzata negli ultimi anni, in ottemperanza al Tuir, che ha consentito ai singoli di accrescere il potere di acquisto su determinati beni e servizi identificati e nel contempo all' azienda di ottimizzare i propri costi, interverranno primari esperti del settore: Tiziana Nanni, presidente dell' Ordine dei consulenti del lavoro di Ravenna, relazionerà sulle modalità di costruzione di un piano di welfare; Stefano Babini, consulente del lavoro e tributario, aiuterà a "pensare welfare" nella piccola e media impresa; infine, il supporto gestionale-informatico per "mettere a terra" la realizzazione pratica che rende fruibile il welfare aziendale: Manfredo Pollini, di Welfare Group, presenterà la piattaforma welfare della Bcc. Le aziende del territorio sono invitate a partecipare. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 27
[ § 1 5 4 7 6 7 9 2 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 47 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Lo sport come stimolo esempio e forza: un' iniziativa dell' Anspi A Pieve Cesato un incontro dedicato al confronto famigliare, all'educazione e al dialogo FAENZA Il circolo Anspi "Don Bosco" di Pieve Cesato ha organizzato, come ogni anno, un incontro dedicato al confronto famigliare, all' educazione, alle esperienze e al dialogo prendendo spunto dallo sport, come stimolo, come esempio e come forza. " Lo sport: tenore di vita per non mollare mai" è stato il titolo dell' evento che ha visto protagonisti, nella sala parrocchiale "Don Valentino" di Pieve Cesato, Massimo Resta, atleta paralimpico di nuoto, Emanuele Lambertini, atleta paralimpico di scherma e, a sorpresa, direttamente dalla Polonia, dove ha ottenuto un oro a squadre e un bronzo individuale nel tennista volo, Carlotta Ragazzini. Dopo i saluti di Paolo Cavina, presidente dell' Anspi Faenza, e di monsignor Vittorio Santandrea, parroco di Pieve Cesato, i tre ragazzi hanno portato la loro personale esperienza nel mondo dello sport paralimpico dimostrando di non sentirli disabili, ma uguali agli altri. Il messaggio che è scaturito dalla serata è che il mondo paralimpico è spettacolare e degno di avere tutti i diritti del mondo dei normodotati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 28
[ § 1 5 4 7 6 7 9 7 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali PUBBLICO IMPIEGO Pa, salva stipendi per le assenze obbligate Nel secondo decreto sul virus una norma per tutelare le buste paga dei dipendenti Gianni Trovati - ROMA Nel secondo decreto Coronavirus dovrebbe trovare spazio una norma salva-stipendi per i dipendenti pubblici costretti all' assenza dagli effetti collaterali dell' emergenza sanitaria. I tecnici sono al lavoro per costruire la veste giuridica alla nuova regola, in vista dell' approvazione del decreto che potrebbe arrivare al consiglio dei ministri atteso sabato, ma il principio è chiaro. E punta a dare una copertura alle amministrazioni per riconoscere integralmente le giornate di lavoro, sia sul piano retributivo sia su quello contributivo, che sono saltate per la sospensione dei servizi, senza costringere i dipendenti a ferie o permessi o all' assenza per malattia che taglia la parte accessoria della busta paga. Il problema riguarda prima di tutto gli insegnanti e gli educatori comunali, per i quali non scatta la tutela automatica in caso di sospensione del servizio come accade ai professori e al personale scolastico dipendente dal ministero. Ma l' anarchia amministrativa che nei primi giorni di questa settimana ha portato a chiusure di uffici e sospensioni di servizi decisi in maniera autonoma qua e là per l' Italia ha moltiplicato la platea potenzialmente interessata dal provvedimento, che si estende anche ai dipendenti che abitano nelle zone rosse e a causa della quarantena non hanno potuto raggiungere la propria sede di lavoro. In tutti questi casi, come sa chi ricorda il caos seguito all' emergenza neve del 2012, le amministrazioni non potrebbero riconoscere lo stipendio ai propri dipendenti, e dovrebbero costringerli a utilizzare permessi retribuiti e ferie (quando ci sono). La norma in arrivo punterà esattamente a evitare questo passaggio. Perché le ricadute del virus, o meglio della gestione pubblica dell' emergenza, non possono essere affrontate solo con le norme di comportamento. E la direttiva diffusa ieri mattina dalla Funzione pubblica lo conferma. Gli enti pubblici fuori dalle zone rosse devono «assicurare la normale apertura degli uffici e il regolare svolgimento delle proprie attività istituzionali». E per ottenere il risultato, le 4 pagine costruite insieme al ministero della Salute e firmate dalla titolare della Pa Fabiana Dadone dispensano qualche istruzione operativa, alcune indicazioni di buon senso e un po' di petizioni di principio. Al primo gruppo appartengono le istruzioni sui concorsi. Almeno per quelle amministrazioni che hanno avviato le procedure ma non hanno ancora pubblicato il calendario delle prove: per loro il consiglio è di «valutare» insieme all' Asl del territorio l' opportunità di riprogrammare il tutto in attesa di tempi migliori. Chi invece ha già diffuso le date delle selezioni deve comunicare a sindaci e presidenti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 29
[ § 1 5 4 7 6 7 9 7 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali di Regione, titolari dei poteri di ordinanza, date e sedi delle prove e numero e provenienza dei partecipanti. E deve provare a «ridurre i contatti ravvicinati fra i candidati, garantendo comunque la distanza di sicurezza durante la fase dell' accesso e dell' uscita dalla sede, dell' identificazione e dello svolgimento delle prove». Ma questa «distanza di sicurezza» tra le persone sembra parecchio complicata da tradurre in pratica. Tanto è vero che per convegni, corsi ed eventi pubblici in genere è la stessa direttiva a consigliare di soprassedere: per quelli che il linguaggio di Palazzo Vidoni chiama gli «eventi aggregativi» è meglio ricorrere alle videoconferenze. La tecnologia viene in aiuto anche per il lavoro a distanza, che la direttiva chiede di incentivare soprattutto per i dipendenti che hanno patologie o sono costretti al pendolarismo con i mezzi pubblici. Ma è ovvio che per chi non è organizzato il telelavoro non si può inventare da un giorno all' altro. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 30
[ § 1 5 4 7 6 7 9 6 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il ministro ha firmato la direttiva con le istruzioni per gestire l' emergenza da Covid-19 La p.a. scopre lo smart working Dadone: privilegiare il lavoro flessibile e le call conference FRANCESCO CERISANO Gli uffici degli enti locali e della p.a. centrale non si fermano, anche grazie al lavoro flessibile. Nelle zone non soggette a misure di contenimento contro l' epidemia da Covid-19 (quelle della cosiddetta zona rossa rappresentata dai comuni lombardo-veneti dove sono scoppiati i primi focolai infettivi), gli uffici pubblici continueranno ad assicurare il normale orario di lavoro e lo svolgimento di tutte le attività istituzionali. Ma dovranno essere privilegiate modalità di lavoro flessibili, favorendo i dipendenti portatori di patologie, e quindi maggiormente esposti al contagio, quelli che utilizzano il trasporto pubblico per raggiungere il posto di lavoro e quelli che devono occuparsi dei figli costretti a casa dalla chiusura delle scuole. Il lavoro agile dovrà essere assicurato al personale «complessivamente inteso, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro». Lo ha chiarito il ministro della p.a. Fabiana Dadone in una direttiva (la n. 1/2020) indirizzata ieri a tutti gli uffici pubblici (ma che si estende anche agli enti vigilati e alle società a controllo pubblico). Il ministro ha ribadito l' obbligo per i dipendenti provenienti dalle aree soggette a misure di contenimento (o che abbiano avuto contatti con persone provenienti dalle medesime aree) di comunicare tale circostanza alle amministrazioni di appartenenza in modo che possa essere informata l' autorità sanitaria competente. Call conference e seminari. Un' altra grande novità della direttiva riguarda l' utilizzo di modalità telematiche per riunioni, eventi aggregativi e attività formative (convegni, seminari). Non solo. Negli enti che forniscono servizio mensa o che mettono a disposizione dei lavoratori spazi comuni, si dovranno adottare misure di turnazione tali da evitare il sovraffollamento e il contatto fisico ravvicinato. Per quanto riguarda le missioni nazionali e internazionali, le p.a. dovranno garantire solo quelle ritenute strettamente indispensabili o indifferibili. Per le altre dovranno essere promosse modalità di partecipazione in call conference. Concorsi. Nello svolgimento delle procedure concorsuali, le amministrazioni dovranno adottare misure organizzative finalizzate a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati. Gli enti che hanno in corso di svolgimento concorsi di cui non sia già stato reso noto il calendario delle prove preselettive e scritte dovranno valutare, in coordinamento con l' autorità sanitaria territoriale, l' opportunità di riprogrammare le date di svolgimento delle prove. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 31
[ § 1 5 4 7 6 7 9 6 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Niente uffici pubblici affollati. Negli uffici adibiti al ricevimento del pubblico o di personale esterno, il ministro Dadone raccomanda di evitare il sovraffollamento, anche mediante scaglionamenti delle presenze. Dovrà inoltre essere assicurata una frequente aerazione e un' attenta pulizia e disinfezione di superfici e ambienti da parte delle ditte incaricate. Gli enti pubblici (p.a. centrale e locale) dovranno rendere disponibili strumenti di igiene come dispensatori di disinfettante o antisettico per le mani, salviette asciugamano monouso, nonché, qualora l' autorità sanitaria lo prescriva, guanti e mascherine per specifiche attività lavorative, curandone i relativi approvvigionamenti e la distribuzione ai propri dipendenti e a coloro che, a diverso titolo, operano o si trovano presso l' amministrazione. Infine dovranno essere diffuse in tempo reale, anche utilizzando i moderni strumenti di comunicazione (internet, newsletter, messaggistica per telefonia mobile), le indicazioni contenute nel decalogo del ministero della salute che prevedono, oltre alle elementari norme igieniche utili a frenare la proliferazione del Coronavirus, anche l' indicazione di contattare il numero verde 1500 se si ha febbre o tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni. Al fine di consentire al dipartimento della funzione pubblica di monitorare il livello di attuazione della direttiva, le p.a. dovranno comunicare tempestivamente a palazzo Vidoni le misure adottate, scrivendo all' indirizzo Pec protocollo_dfp@mailbox.governo.it © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 32
[ § 1 5 4 7 6 7 9 8 § ] giovedì 27 febbraio 2020 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Oggi il decreto in Stato-città Sindaci, aumenti pagati dal comune FRANCESCO CERISANO Gli aumenti di stipendio a favore dei sindaci dei piccoli comuni li pagheranno in massima parte gli stessi municipi. Lo Stato, infatti, arriverà a corrispondere al massimo 3.289,13 euro all' anno a favore di ciascuno dei 1.614 comuni fino a 1.000 abitanti aventi diritto e 2.366,97 euro all' anno a favore dei 1.982 enti fino a 3.000 abitanti. Una cifra che spalmata su 12 mensilità fa 274 euro al mese nei comuni fino a 1.000 abitanti e 197 euro al mese in quelli fino a 3.000. Tutto il resto dovrà essere a carico del bilancio del comune. E non sarà poco, visto che il decreto fiscale 2019 (dl n.124) ha incrementato fino a 1.659,38 euro la misura mensile dell' indennità di funzione spettante dal 1° gennaio 2020 ai sindaci dei comuni fino a 3.000 abitanti. Con questa grande incognita arriva oggi sul tavolo della Conferenza Stato-città lo schema di decreto del ministero dell' interno Luciana Lamorgese (di concerto con il titolare del Mef Roberto Gualtieri) che ripartisce tra gli enti aventi diritto il fondo di 10 milioni di euro annui istituito presso il Viminale proprio allo scopo di finanziare gli aumenti di stipendio dei sindaci dei piccoli comuni. La misura è stata inserita nel dl 124/2019 per assicurare una sorta di «reddito minimo» ai primi cittadini dei piccoli comuni che oggi percepiscono indennità irrisorie, in alcuni casi inferiore per entità al reddito di cittadinanza. «Avere ottenuto la disponibilità economica già nella legge di bilancio per innalzare le indennità di questi sindaci valorosi è stata una grande vittoria dell' Anci», aveva commentato Roberto Pella, vicepresidente vicario dell' Associazione dei comuni che da tempo ha inserito il tema delle indennità dei sindaci al centro della propria piattaforma rivendicativa. Il decreto legge ha innalzato l' assegno per i sindaci fino a 3.000 abitanti incrementandolo fino all' 85% dell' indennità spettante ai sindaci degli enti fino a 5.000 abitanti, ossia fino a 1.659,38 euro mensili. Gli aumenti, che spetterà alle giunte comunali approvare con delibera, non potranno spingersi oltre tale limite. Ma i comuni, che decideranno di gratificare i propri primi cittadini con un reddito più dignitoso dell' attuale, dovranno investire non poche risorse per farlo, stornandole da altri capitoli di spesa, visto che con i contributi statali riusciranno a pagare al massimo due indennità mensili. Su questo la bozza di decreto Viminale-Mef non lascia spazio a interpretazioni: «l' incremento eccedente», si legge, «è posto a carico del bilancio del comune». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 33
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