Unione della Romagna Faentina - domenica, 11 agosto 2019
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Unione della Romagna Faentina domenica, 11 agosto 2019 Prime Pagine 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna 4 Prima pagina del 11/08/2019 11/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) 5 Prima pagina del 11/08/2019 11/08/2019 Il Sole 24 Ore 6 Prima pagina del 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 37 7 Prima pagina Faenza-Lugo 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 37 8 RIAPERTA LA FAENTINA 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38 9 Bloccate le acque contaminate 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38 10 De Girolamo: «Faremo di tutto per salvare i posti di lavoro» 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39 11 La battaglia continua. In ansia per l' aria 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39 13 «Nessun rischio dalla plastica bruciata caduta in città» 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41 14 Il Ponte delle Grazie riaperto in entrambi i sensi 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41 15 Arrestati sul treno con oltre due chili di droga 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41 16 Prende il sole nudo, multato a Marzabotto: «Da me c' è l' incendio...» 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 17 Musica sacra nell' abbazia Voce e organo fra Schubert e Gounod 11/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49 18 Picasso e la ceramica Cinquanta opere in esposizione al Mic Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 11/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 2 FRANCESCO DONATI 19 La nube nera in tutta la Romagna Sale la paura per la salute 11/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3 21 Il medico: «Rischi ridotti se non ci sono sostanze radioattive» 11/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3 ANDREA TARRONI 22 Il responsabile logistica dell' azienda «Ripartiremo più forti di prima» 11/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 13 23 Sorpreso nudo al sole si giustifica: «A Faenza oggi non si respira»
11/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 13 24 Incidente sulla Brisighellese: grave ciclista 70enne 11/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 13 25 Evaso due volte dai domiciliari in comunità: trasferito in carcere Stampa Locale 11/08/2019 Il Resto del Carlino Pagina 18 26 Dopo il rogo, ora si teme per aria e acqua 11/08/2019 Il Resto del Carlino Pagina 18 27 «Donne incinte e bambini via per un po'» 11/08/2019 Il Resto del Carlino Pagina 22 Lorenzo Frassoldati 28 Cimice asiatica, è un flagello Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 11/08/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4 29 La crisi congela le nomine Oltre 70 poltrone in gioco
[ § 1 § ] domenica 11 agosto 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 2 § ] domenica 11 agosto 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 3 § ] domenica 11 agosto 2019 Il Sole 24 Ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 4 5 3 0 6 6 0 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 37 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima pagina Faenza-Lugo Prima pagina Faenza-Lugo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 4 5 3 0 6 5 3 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 37 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) RIAPERTA LA FAENTINA Ferrovie: riapre al traffico, da oggi, la Faentina tra Borgo San Lorenzo (Firenze) e Faenza, chiusa dal 20 luglio scorso per la sostituzione della travata metallica del ponte di Marradi. L' ultimo sopralluogo, effettuato prima della riapertura, ha dato esito positivo. «La riapertura della linea e del ponte ferroviario mette fine ai disagi degli utenti di Marradi e Borgo San Lorenzo - ha spiegato l' assessore toscano alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli -. La linea Faentina esce da questo intervento profondamente migliorata e potenziata. Ricordo che la sostituzione della travata metallica del ponte di Marradi, abbinata al rinnovo di 13 km di binario tra Ronta e Crespino, prevede un investimento complessivo di 18,5 milioni di euro da parte di Rfi e rientra a pieno in quella che la Toscana ha definito 'la cura del ferro', cioè il potenziamento e il rinnovo dei servizi ferroviari, intesi come treni ma anche come infrastrutture ferroviarie e stazioni, volta a garantire un servizio migliore e ad incentivare l' uso del treno da parte dei cittadini». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 4 5 3 0 6 5 1 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 38 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Bloccate le acque contaminate Corsa contro il tempo per salvare il Cer e il mare NON C' È solo l' inquinamento dell' aria. In questo momento a preoccupare è anche l' acqua. Le enormi quantità di acqua che i vigili del fuoco stanno usando da giorni per domare le fiamme stanno infatti finendo nelle caditoie del magazzino bruciato e del piazzale. E assieme all' acqua anche i materiali bruciati, ceneri e olio. In gran parte è olio di origine vegetale per uso alimentare, ma non solo. Anche i mezzi andati in fiamme (quattro camion) hanno perso l' olio minerale per lubrificazione che contenevano. Per non bloccare il depuratore di Formellino sono state chiuse le condutture che portavano verso il Lamone e quel liquido, acqua e altre sostanze, si è così incanalato lungo i fossi che corrono accanto alle strade, fondamentalmente attraverso il canale Vetro che, cambiando nome, scorre poi fino al mare. Subito è stato messo a punto un piano per evitare che l' acqua contaminata finisse nell' Adriatico e già da venerdì tutti gli enti che stanno lavorando sull' emergenza hanno messo a punto un piano per evitare un disastro ambientale. Così attraverso Hera il Comune ha disposto che le ditte private aspirino l' acqua dal canale Vetro. Questa viene poi stipata in autocisterne e stoccata in vasche di laminazione o comunque in grandi cisterne. Per questo si è attivata una rete tra Arpae, Hera e amministrazione comunale che hanno chiesto la disponibilità a diverse aziende del territorio di mettere a disposizione i propri siti. La chiamata non è caduta nel vuoto e c' è stata una cordata di solidarietà nella quale tanti hanno dato la loro disponibilità. IERI MATTINA uno dei punti caldi delle operazioni era in via Fabbra, a Granarolo Faentino, dove il canale Vetro passa sotto al Cer, quindi senza rischio di contaminazione delle sue acque. Proprio in quel punto è stato deciso di abbassare la saracinesca della chiusa del 'Vetro' per evitare che il composto di acqua e olio finisse verso valle, inquinando i terreni o peggio finendo a mare. In quel punto sta procedendo il lavoro di aspirazione del liquido che dovrà essere poi essere smaltito o comunque sottoposto a depurazione, un trattamento peraltro costosissimo. «È stata una gara contro il tempo - dice l' assessore all' Ambiente Antonio Bandini, che ha seguito la materia assieme al sindaco Giovanni Malpezzi -. Almeno per ora siamo riusciti a vincerla. A valle del Cer, con le saracinesche abbassate sono poi state stese nell' acqua delle panne, barriere idrorepellenti che assorbono olii e idrocarburi. Le barriere assorbenti continuano a galleggiare anche se sature e quindi si tratta della soluzione ideale in caso di grandi sversamenti». SU QUESTO fronte «al momento tutto sta procedendo bene - conclude - e siamo molto ottimisti. Per questo però va dato merito agli enti che stanno lavorando assieme e alla disponibilità di alcuni privati della zona». Antonio Veca © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 4 5 3 0 6 5 4 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 38 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) L' AZIENDA DI VILLA SELVA LA LOTRAS, COLOSSO DELLA LOGISTICA, GESTISCE ANCHE IL NOSTRO SCALO MERCI De Girolamo: «Faremo di tutto per salvare i posti di lavoro» LA LOTRAS System era sbarcata a Faenza nel 2015, dopo un anno di collaborazione con la realtà precedente, cui era subentrata nell' attività. Una realtà arrivata qui proprio negli stessi mesi in cui si consumava la crisi della Cisa - piovuta sulla città appena pochi anni dopo la scomparsa dell' altra grande azienda faentina, l' Omsa - facendo immaginare posti di lavoro che poi avevano effettivamente preso forma. Tra pochi mesi l' azienda avrebbe finito di pagare il leasing per il capannone di via Deruta, che il numero uno del colosso della logistica, il foggiano Armando De Girolamo, ha invece ritrovato in cenere, divorato dal rogo che nell' arco di una notte ha distrutto il lavoro di anni. Un dramma per il quale la proprietà teme l' ipotesi di un' azione dolosa. Nel corso della nottata, oltre agli allarmi antincendio, si sono azionati anche quelli antintrusione. Forse in seguito alle esplosioni del materiale incendiato, che del resto sono state chiaramente udibili per molte ore, forse in seguito a un gesto dinanzi al quale la voce di De Girolamo non può che tremare. «GLI IMPIANTI antincendio erano stati rinnovati da pochi giorni», commenta il titolare. «Avevamo tutte le certificazioni possibili. E poi non possiamo dimenticare l' elemento chiave: qui non si faceva produzione. Le possibilità di un' autocombustione erano pari quasi a zero». Ipotesi su cui lavorerà la magistratura (il fascicolo è stato aperto dal pm Bartolozzi), e che per il momento non fanno che precipitare ulteriormente nello sconforto il centinaio di dipendenti che qui aveva trovato lavoro. Uomini che nel corso della fatidica nottata si sono spinti fino a pochi metri dal rogo, nel tentativo disperato di mettere in salvo i camion dell' azienda, aiutati dalle pompe dei vigili del fuoco intenti a contenere le fiamme. «A LORO dico grazie», prosegue De Girolamo. «Hanno dimostrato quanto valgono, come lo hanno fatto tutti i giorni per anni. I risultati ottenuti da quest' azienda lo dimostrano. Per ora posso solo promettere che faremo di tutto per salvaguardare i posti di lavoro. Ci stiamo già guardando intorno per capire come e dove proseguire l' attività, per dare continuità a quello che stavamo facendo con risultati che, ripeto, erano sotto gli occhi di tutti. Mi auguro che la clientela capisca le nostre difficoltà e ci aiuti a mettercela tutta. Ho già sentito troppe disumanità», accusa De Girolamo. «LA NOSTRA è un' azienda che ha il punteggio più alto nel rating della legalità. Non abbiamo mai ricevuto minacce». La preoccupazione non è rivolta solo ai dipendenti, ma anche alle diverse persone che avevano intrapreso percorsi di reinserimento lavorativo proprio qui alla Lotras System. Trentenni ancora in attesa del primo vero impiego, cinquantenni alle prese con un difficile ritorno al lavoro dopo un licenziamento seguito da anni di inattività. «Non ci dimentichiamo di loro», confida De Girolamo. «Ora dobbiamo riorganizzare tutto. Tra qualche giorno forse avremo già cominciato a rimetterci in piedi». Filippo Donati © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 4 5 3 0 6 5 5 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 39 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) La battaglia continua. In ansia per l' aria Arpae: valori ok. Ma è corsa alle mascherine. Domani le analisi sulla diossina UNA battaglia infinita contro il fuoco. L' incendio da ieri è giudicato sotto controllo, ma è stato un altro giorno di lavoro per la macchina operativa messa in piedi per affrontare l' emergenza provocata dall' incendio della Lotras System di via Deruta, sviluppatosi la notte tra giovedì e venerdì. Il fuoco alle porte di Faenza ha continuato a bruciare per tutta la notte di venerdì e per tutta la giornata di ieri. Sul posto tante squadre dei vigili del fuoco oltre al personale volontario della Protezione Civile e delle associazioni di sanitari a supporto. I problemi affrontati sono stati due: la risoluzione dell' incendio e del fumo e le conseguenze sul fronte dell' inquinamento (aria e acque). La prima emergenza da risolvere era lo spegnimento completo. Il capannone di oltre due ettari di superficie conteneva al suo interno moltissima merce, quasi al limite della capienza. Oltre al materiale degli uffici c' erano ceramica, abbigliamento, olio per uso alimentare, parti in gomma vulcanizzata e plastiche per auto. È la grande quantità di questi ultimi due prodotti che ha continuato ad alimentare le fiamme. In particolare l' olio: sembra ce ne fossero circa 300 quintali. Dopo decine di ore di rogo parte del tetto è collassato, soprattutto nelle parti dove le temperature interne sono salite a livelli altissimi: venerdì sono stati misurati 350 gradi. Entrare in quelle condizioni non è possibile anche per i rischi di crolli. È per questo che si è pensato di praticare un' apertura nella parte perimetrale in corrispondenza delle zone dove ci sono ancora fiamme per poter intervenire anche con lo speciale mezzo antincendio aeroportuale giunto da Rimini che spara acqua ad alta pressione. Ieri si è deciso di provare questa soluzione nel corso della notte, usando due mezzi dei vigili del fuoco specializzati giunti da Piacenza. IERI mattina attorno a un tavolo si sono visti i referenti di diversi enti a cui compete la gestione dell' emergenza. La Prefettura ha coordinato il comitato operativo misto. L' area intanto, per permettere lo svolgimento operazioni, è stata completamente interdetta. Il sindaco Giovanni Malpezzi è stato attivissimo sui social (oltre che come figura di raccordo fra i vari enti), ma ugualmente tanti faentini si sono rivolti ai varchi presidiati da giorni dalla polizia locale. «NESSUNA variazione di rilievo nei parametri della qualità dell' aria rispetto ai giorni precedenti». Almeno in attesa dei risultati sulle diossine attesi per domani. Lo evidenzia l' Agenzia regionale per la protezione dell' ambiente - Arpae nella sua relazione sull' incendio. «I dati riferiti al 9 agosto delle stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell' aria più vicine al luogo dell' incendio - Faenza, Imola e Forlì - sono tutti all' interno dei limiti di legge». Nella stazione di Faenza - posta al Parco Bertozzi - il dato di polveri sottili pm 10 di venerdì ammonta a 29 microgrammi per metro cubo (contro i 26 e 24 dei due giorni precedenti; il limite di legge, da non superare per più di 35 giorni all' anno, è di di 50 microgrammi). Il laboratorio mobile situato a Bagnacavallo rileva principalmente un innalzamento dei valori massimi di ossidi di azoto, riscontrabili soprattutto della mattinata. Non si evidenziano aumenti invece per benzene e monossido di carbonio. «SI STA procedendo alla raccolta e corretta gestione delle acque di spegnimento dell' incendio - ha spiegato Arpae -. Le condizioni meteo rimangono stabili, di alta pressione, con venti a regime di brezza. Sono in corso i campionamenti», fa sapere Arpae, «per la ricerca di diossine e furani, idrocarburi policiclici aromatici e metalli. Per i livelli di concentrazione da raggiungere, i tempi di campionamento devono essere di almeno 12 ore, a cui faranno seguito le analisi con strumentazione specifica per la ricerca dei microinquinanti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 4 5 3 0 6 5 5 § ] domenica 11 agosto 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) organici e inorganici». TRA i più preoccupati ci sono ovviamente gli agricoltori. «Questo non è il momento di fare allarmismi», interviene l' assessore regionale all' Ambiente Paola Gazzolo. «Per adesso le autorità si sono limitate a consigliare di evitare quanto più possibile il tempo trascorso all' aperto, e a lavare accuratamente frutta e verdura. Nel far fronte all' incendio Vigili del fuoco, Carabinieri forestali e Arpae si sono dimostrati tutti assolutamente all' altezza della situazione», sottolinea Gazzolo. «La macchina dei soccorsi ha funzionato». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 4 5 3 0 6 5 0 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 39 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) MALPEZZI IL SINDACO DI FAENZA: «STIAMO GIÀ RAGIONANDO SU COME METTERE IL SITO IN SICUREZZA» «Nessun rischio dalla plastica bruciata caduta in città» QUANDO il rogo appare ormai domato, anche se non ancora spento, è il sindaco Giovanni Malpezzi - anche ieri per gran parte della giornata sul luogo dell' incendio - a dover tracciare una prima conta dei danni. «Sul posto sono arrivate fin dalle prime ore sia la Lotras System che l' immobiliare proprietaria del terreno», rivela il primo cittadino, alle prese con una delle più gravi emergenze dei suoi dieci anni di amministrazione, cui ci si augura non ne segua una seconda di tipo occupazionale. Tra le aziende del territorio quella che pare aver subito i maggiori danni a causa del rogo dovrebbe essere stata la Gigacer. «Qui erano stoccate materie prime e prodotti finiti», rivela il sindaco. «L' azienda deve prendere parte ad una fiera tra non molto, e per recuperare quanto perso dovrà farsi carico di moli di lavoro ingenti». IN CITTÀ c' è timore per i frammenti inceneriti - lana di vetro, plastica bruciata e gomma vulcanizzata, in alcuni casi di dimensioni ragguardevoli - che il vento ha trasportato su tetti, terrazze e luoghi pubblici del centro cittadino. Brandelli che qualcuno, spaventato, ha preferito non toccare nemmeno. «Non esiste nessuno pericolo», assicura il sindaco. «Non stiamo mica parlando di elementi radioattivi. Chi dovesse imbattersi in frammenti di materiale provenienti dal luogo dell' incendio non deve fare altro che raccoglierli e buttarli tra i rifiuti». La città nel frattempo trema dinanzi ad una seconda estate funestata dall' odore di fumo sprigionato dalle ceneri depositate, come accaduto l' anno scorso dopo il rogo alla cava Zannona. «Su quel fronte», assicura il primo cittadino, «si sta già ragionando per una messa in sicurezza del sito». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 4 5 3 0 6 6 1 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 41 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Ponte delle Grazie riaperto in entrambi i sensi Sono stati allargati i marciapiedi IERI mattina è stato riaperto in entrambi i sensi di marcia il Ponte della Grazie dove sono stati allargati i marciapiedi creando due piste ciclopedonali, una per senso. Finita l' installazione del cordolo tra i marciapiedi e la carreggiata e realizzata la segnaletica verticale e orizzontale adesso c' è il via libera per tutti. In realtà pedoni e utenti delle due ruote da giorni testavano e apprezzavano già il collegamento. I due marciapiedi ora sono diventati della larghezza di 2 metri e 90 centimetri. Quaranta sono riservati per la fila di cordoli rialzati per evitare che gli utenti in bicicletta possano finire per strada. Poi sul lato più esterno un metro e mezzo è per i ciclisti e un metro, verso i parapetti per i pedoni. il marciapiede ciclopedonale a valle, quello per intenderci lato Borgotto sarà dedicato a persone in bici che dal Borgo dovranno andare verso il centro; quello sul lato opposto per chi dal centro si recherà verso Porta delle Chiavi. La soluzione di allargare i marciapiedi ha inoltre risolto un grave problema che affliggeva il Ponte delle Grazie, il troppo peso che doveva sopportare: col formarsi di tre file di mezzi in attesa del verde si andava ben oltre il carico consentito. Prossimo lavoro tanto atteso è la pista ciclopedonale sul cavalcavia dell' autostrada lungo la ciclabile tra Faenza e Granarolo. Antonio Veca. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 4 5 3 0 6 6 2 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 41 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) CASTEL BOLOGNESE DUE NIGERIANI BLOCCATI DAI CARABINIERI Arrestati sul treno con oltre due chili di droga IN TOTALE più di due chili di marijuana. È la quantità di droga che venerdì mattina è costata l' arresto a due nigeriani. Si tratta di un 33enne residente a Bologna e con precedenti. E di un 27enne senza fissa dimora e incensurato. I due, difesi dagli avvocati Andrea Margotti e Francesco Papiani, erano appena saliti sul treno a Castel Bolognese quando sono stati bloccati dai carabinieri della caserma ravennate di via Alberoni. Lo stupefacente era distribuito in sei involucri custoditi in uno zainetto che si trovava a fianco dei due nigeriani. Altri 18 grammi circa di marijuana, sono stati sequestrati in tarda mattinata in seguito alla perquisizione domiciliare a Bologna del 33enne. Quest' ultimo il 19 marzo scorso era già stato pizzicato dalla squadra Mobile bolognese con circa 9 chili di marijuana. Da ultimo sono stati sequestrati circa 140 euro in contanti. Secondo il gip Andrea Galanti, che ieri mattina ha convalidato entrambi gli arresti disponendo la custodia cautelare in carcere come chiesto dalla procura (pm di turno Antonio Vincenzo Bartolozzi), siamo di fronte a «un quadro di solida gravità indiziaria». Poco importa che i due abbiano negato che quello zainetto 'stupefacente' fosse il loro visto che erano da soli su quel vagone. E poi è «totalmente irreale» pensare che qualcuno potesse avere dimenticato uno zaino con due chili di droga sul treno delle 7 del mattino. ALTRI ELEMENTI indiziari importanti, sono stati inquadrati nel possesso di due cellulari a testa: strumenti necessari per chi voglia mantenere una certa mole di contatti. Per il giudice inoltre non è credibile quanto ha sostenuto il 27enne: ovvero che lui stava andando a Imola per un lavoro in nero che gli avrebbe procurato il 33enne. Del resto i due in quella mattinata si erano sentiti per ben quattro volte nel giro di un' ora. Secondo il gip le condizioni dei due indagati - il 33enne già segnato da recentissime vicende analoghe e il 27enne contraddistinto da precarietà sociale e personale -, li espongono a un concreto ed elevato rischio di reiterazione del reato. Per questo è stata decisa per entrambi la custodia cautelare in carcere. E così ora si trovano nella casa circondariale di Ravenna. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 4 5 3 0 6 6 3 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 41 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prende il sole nudo, multato a Marzabotto: «Da me c' è l' incendio...» PRENDEVA il sole nudo in riva al fiume, incurante della presenza di famiglie con bambini e delle richieste di coprirsi da parte degli altri frequentatori della spiaggetta. Non solo. Con i carabinieri che gli contestavano l' eccessiva disinvoltura, si è giustificato sostenendo di essere arrivato a Marzabotto in cerca di relax per sfuggire all' aria irrespirabile di Faenza, la sua città, funestata dal rogo del capannone. Costerà cara al 25enne la decisione di prendere la tintarella 'integrale' sulle rive del torrente Setta, nel comune del Bolognese. Per il ragazzo è infatti scattata una multa di 3.300 euro per atti contrari alla pubblica decenza. Il verbale è stato redatto dai carabinieri, che verso le 15.30 di venerdì sono intervenuti sul lungofiume, chiamati da altri bagnanti. In diversi avevano chiesto invano al giovane di mettersi il costume e alla fine si sono rivolti al 112. Il 25enne era con la fidanzata, in stato di gravidanza: lei era vestita mentre lui si è ricomposto solo all' arrivo dei militari. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 4 5 3 0 6 5 2 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) CASOLA VALSENIO Musica sacra nell' abbazia Voce e organo fra Schubert e Gounod CONTINUANO i concerti 'Armonie in abbazia', a Casola Valsenio. Oggi (ore 18.30, ingresso offerta libera), protagonista sarà il duo femminile composto dal soprano Ottavia Sisti e dall' organista Lucia Ragazzini. In programma musiche sacre del repertorio di Schubert, Gounod, Frank, Mozart e alcuni brani popolari riarrangiati per voce soprano. Ottavia Sisti fin da giovanissima ha mostrato una spiccata sensibilità artistica e voce dal timbro lirico naturale. Diplomata al Conservatorio di Pesaro, ha un vasto repertorio che spazia dalla musica sacra, liriche francesi, lieder tedeschi, arie e romanze da opere famose, brani da musical e operette, melodie pop. Lucia Ragazzini ha studiato pianoforte con il maestro Giorgio Farina al Conservatorio di Rovigo e poi con il maestro Denis Zardi, diplomandosi al Conservatorio di Rimini. Ha suonato in diverse formazioni all' interno della scuola di musica 'Sarti' di Faenza, anche come solista. Dal 2011 è pianista del gruppo Quarti di Luna. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 4 5 3 0 6 5 6 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) FAENZA L' ARTISTA E L' ARGILLA Picasso e la ceramica Cinquanta opere in esposizione al Mic A FAENZA le opere di Picasso saranno protagoniste nel prossimo autunno Cinquanta pezzi unici provenienti dalle collezioni del Musée National Picasso-Paris saranno in mostra al Mic di Faenza, dall' 1 novembre 2019 al 12 aprile 2020, in una grande mostra dal titolo 'Picasso la sfida della ceramica' a cura di Harald Theil e Salvador Haro con la collaborazione di Claudia Casali. Un nucleo di inestimabile valore e un prestito eccezionale che affronta tutto il percorso e il pensiero creativo dell' artista spagnolo nei confronti dell' argilla. NELLA mostra faentina verranno analizzate le fonti di ispirazione di Picasso, proprio a partire dai manufatti presenti nelle collezioni del Mic. La ceramica classica (con le figure nere e rosse), i buccheri etruschi, la ceramica popolare spagnola e italiana, il graffito italiano quattrocentesco, l' iconografia dell' area mediterranea (pesci, animali fantastici, gufi e uccelli) e le terrecotte delle culture preispaniche che saranno esposte in un fertile e inedito dialogo con le ceramiche di Picasso. E una sezione speciale verrà dedicata al rapporto tra Picasso e Faenza. Diversi sono i pezzi di Picasso che il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza possiede grazie al tramite di Tullio Mazzotti di Albisola, di Gio Ponti e dei coniugi Ramié i quali furono sollecitati a richiedere alcuni manufatti al Maestro per un' esposizione a Faenza e, soprattutto, per la ricostruzione delle Collezioni d' arte ceramica moderna andate distrutte nell' ingente bombardamento alleato del maggio 1944. Merito dell' allora direttore Gaetano Ballardini, nonché fondatore del Museo faentino. LA MOSTRA sarà integrata con l' esposizione di documenti e fotografie, mai esposti, ed appartenenti all' archivio storico del Mic. Completerà il ricco apparato didattico e fotografico un video storico di Luciano Emmer del 1954 (Picasso a Vallauris). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 4 5 3 0 6 6 8 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 2 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) INFERNO DI FUOCO ALLA LOTRAS La nube nera in tutta la Romagna Sale la paura per la salute Avvistata a decine di chilometri di distanza la colonna di fumo prodotta dall' incendio divampato nella ditta faentina. L' assessore Bandini: «Smaltire le acque inquinate è una priorità» FRANCESCO DONATI FAENZA Nell' aria permane un' acre odore di plastica e di bruciato che irrita la gola e mette preoccupazione per la salute. La colonna di fumo, provocata dall' incendio alla Lotras nella notte tra giovedì e venerdì si è notevolmente ridotta, ma la cappa, ora meno scura, ristagna a bassa quota per la mancanza quasi totale di vento. «Si è lavorato incessantemente tutta la notte - ha dichiarato il sindaco Giovani Malpezzi - e stamattina (ieri, n dr) l' incendio è ormai sotto controllo: si confida di domarlo definitivamente nelle prossime ore». Tra i cittadini c' è chi accusa strani mal di testa. Oltre al danno materiale ed economico ciò che più preoccupa sono le conseguenze ambientali e sanitarie. Conseguenze difficili da valutare nell' immediato. Almeno finché non si conosce l' esito di tutte le analisi disposte da Arpae, attese per domani: diossine/furani, idrocarburi policiclici aromatici e metalli. Peri livelli di concentrazione da raggiungere, i tempi di campionamento devono essere di almeno 12 ore. Al momento però rassicurano i monitoraggi con valori entro i termini di legge, in me rito ad ammonica ed acido cloridrico, sostanze pericolose nell' immediato. CONVOCATO IL COM Al fine di consentire la gestione complessiva di tutte le situazioni di emergenza la prefettura ha attivato il Com (Centro operativo misto), che ha proseguito le attività avviate dal Coc (Centro operativo comunale) coordinato dal sindaco, che aveva fatto fronte alle attività di emergenza in prima battuta. Il Com resterà operativo fino a quando non saranno terminate le attività dei vigili del fuoco per la messa in sicurezza dell' incendio e provvederà a coordinare le attività di Comune, Arpae, forze di polizia, protezione civile, volontariato, Ausl ed enti gestori dei servizi di pubblica utilità. «Vista la vastità dell' incendio - fa sapere la prefettura - è necessario il continuo raccordo strategico e operativo tra tutti i soggetti coinvolti aventi carattere locale e nazionale, al fine di ridurre il più possibile le ricadute negative sulla popolazione». Tra le raccomandazioni ancora vigenti, emanate con tempestività dal sindaco, oltre a «tenere le finestre chiuse, non fare attività fisica all' aperto, non avvicinarsi alla zona dell' incendio» si consiglia di «lavare accuratamente ortaggi e prodotti della terra esposti su tutto il territorio comunale e non somministrare cibi all' aperto». TEMPI, CAUSE, AMBIENTE. Mentre il rogo va estinguendosi, restano da appurare le cause. Il dolo non è escluso. Intanto sorgono alcune domande: sono state trovate tracce di micce o altri fattori scatenanti? Si sono introdotte persone per altri motivi? Vi sono stati altri incendi in stabilimenti Lotras o in qualche modo associati? «C' è un magistrato che si sta occupando di queste cose commenta l' assessore Antonio Bandini -. Penso che sia prematura qualsiasi ipotesi. Nessuno finora ha confermato il dolo, se n' è solo parlato essendo le ipotesi a 360 gradi. Di certo c' era impianto antincendio che è collassato quasi subito. L' allarme è scattato in concomitanza con l' inizio del rogo». Bandini si sta occupando del danno ambientale: «Acque inquinate, oli, schiumogeni hanno invaso fossi e canali. Il bacino di Tampieri è pieno. Vanno aspirate con delle pompe e smaltite: ce ne stiamo occupando insieme ad Arpae e Regione, le quantità sono enormi». SPEGNIMENTO Per dare il colpo di grazia all' incendio i vigili del fuoco stanno provvedendo a "sventrare" lo stabilimento con delle ruspe. L' abbattimento di alcune pareti farebbe prendere aria a quanto brucia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 4 5 3 0 6 6 8 § ] domenica 11 agosto 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) all' interno (tra l' altro vi sarebbero anche batterie per auto e polveri per impiego ceramico): ciò abbasserebbe le temperature e consentirebbe una maggiore efficacia dei getti d' acqua. PAURA NELLE CITTÀ VICINE Le dimensioni della colonna di fumo sono tali che anche a Ravenna e a Forlì la nube nera prodotta dell' incendio è stata avvistata. «Il fumo spiega il comune bizantino in una nota -non ha interessato se non marginalmente il ravennate». Nel pomeriggio di ieri Arpae ha inviato una nota aggiornata però al giorno precedente sui dati delle stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell' aria di Faenza, Imola e Forlì. Venerdì i valori sono rimasti entro i limiti: «Nella stazione di Faenza- Parco Bertozzi il dato di pm10 era di 29 microgrammi/mc (contro i 26 e 24 dei due giorni precedenti; il limite di legge, da non superare per più di 35 giorni all' anno, è di di 50 microgrammi/mc). Il laboratorio mobile situato a Bagnacavallo rileva invece principalmente un innalzamento dei valori massimi di NOx, riscontrabili soprattutto della mattinata. Non si evidenziano aumenti invece per benzene e monossido di carbonio». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 4 5 3 0 6 6 5 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Il medico: «Rischi ridotti se non ci sono sostanze radioattive» FAENZA «Lasciando da parte le sostanze radioattive che hanno effetti diversi, certamente le plastiche e altri materiali pur tossici incendiati alla Lotras contengono sostanze cancerogene, ma questo non significa rischio tumorale, perché sono fondamentali i tempi di esposizione». A parlare dei risvolti sanitari è Giovanni Rosti, faentino, già primario di Oncologia a Treviso e ora presidente di Cosmohelp. «Anche sulle cavie di laboratorio, prima di acquisire la malattia, occorre iniettare la sostanza cancerogena a piccole dosi per lungo tempo. L' incendio, pur avendo disperso sostanze nocive, resta une vento acuto, che può avere qualche conseguenza temporanea sull' apparato respiratorio, specie su persone già affette da patologie. Non voglio rassicurare nessuno, ma se non vi sono sostanze radioattive i rischi sono ridotti». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 4 5 3 0 6 6 6 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Il responsabile logistica dell' azienda «Ripartiremo più forti di prima» ANDREA TARRONI FAENZA «La Lotras non ha interrotto e non interromperà la propria operatività. Ci è stata tagliata una gamba, ma cammineremo lo stesso. E nel corso di un paio di settimane contiamo di poter tornare in possesso dei nostri sistemi informatici ed essere se non al 100 percento, comunque capaci di portare avanti gran parte della nostra attività». Non è solo un sussulto di orgoglio, quello di Erik Vespignani, responsabile dell' area Trasporti e Logistica della Lotras System, l' azienda che detiene il complesso andato a fuoco per circa 36 ore a Faenza. È una presa di posizione, che conferma come «la proprietà abbia espresso la volontà di non fare nessun passo indietro rispetto agli investimenti importanti messi in campo in Romagna, ed è presente e in campo per garantire il lavoro di tanti e possibilmente di tutti». È superiore al centinaio il numero di occupati fra diretti (circa 45), personale di movimentazione (una quarantina di addetti) e una trentina di autotrasportatori autonomi ma con fornitore pressoché esclusivo Lotras System. Vespignani è infatti in contatto diretto con la famiglia De Girolamo, e assicura che la dirigenza aziendale è «serenamente, per quanto in questa situazione si possa utilizzare tale avverbio, mobilitata per pianificare il futuro». L' incendio infatti ha sancito per il ramo faentino di Lotras la perdita «dei depositi, certamente utili alla nostra attività. Ma tutta l' azione logistica, per quanto rallentata e messa in difficoltà dalla perdita della connessione internet e dei collegamenti telefonici, la ripristineremo al più presto per tornare al progetto di sviluppo che avevamo in testa. Con Bitways, che ha subito danni importanti almeno quanto i nostri, ci siamo sentiti e riteniamo di risolvere questo problema già nelle prossime settimane». Sui social si rincorrono gli scritti di solidarietà, di affetto e di vicinanza per l' azienda e i lavoratori. A partire da alcuni ex dipendenti, ma anche semplici cittadini. Non mancano però anche messaggi obliqui, o in qualche caso direttamente diffamatori. Dalle fake news che riportavano di contemporanei incendi di inesistenti sedi della ditta a Bologna ed Agrigento (i due presidi aziendali Lotras li ha a Foggia e Faenza) fino a sediziosi accostamenti: «Inutile dire che la proprietà è scossa dall' evento e per quanto non sia la nostra priorità - spiega concludendo Vespignani - non escludiamo di agire legalmente. Si tratta di un accadimento già abbastanza catastrofico in sè, non abbiamo bisogno che si aggiungano altri effetti collaterali negativi». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 4 5 3 0 6 6 9 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 13 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Sorpreso nudo al sole si giustifica: «A Faenza oggi non si respira» Un 25enne in costume adamitico sanzionato dai carabinieri al torrente Setta, a Marzabotto, nel Bolognese FAENZA La giustificazione che ha addotto - ovvero lo stress causatogli dall' aria irrespirabile di Faenza a causa dell' incendio della Lotras-pur plausibile, non è bastata a evitargli una maxisanzione a tre zeri. È costato caro al faentino - un 25enne - l' intemperanza che ha sollevato la riprovazione dei presenti e fatto scattare la segnalazione alle forze dell' ordine. Nel primo pomeriggio di venerdì, infatti, aveva deciso di prendere il sole completamente nudo sulle rive del torrente Setta, a Marzabotto, nel Bolognese. I carabinieri sono intervenuti sul lungofiume, chiamati da altri bagnanti - soprattutto famiglie con bambini - che avevano chiesto invano al giovane di mettersi il costume, intorno alle 15.30. Il 25enne si trovava in compa gnia della fidanzata, in stato di gravidanza: lei era regolarmente vestita, mentre lui si è ricomposto solo dopo l' arrivo dei militari. Stando alle informazioni trapelate, alle divise avrebbe giustificato il suo gesto riferendo di abitare a Faenza e di essere andato a cercare un po' di relax per sfuggire all' aria resa irrespirabile nella zona in cui risiede a causa del pauroso incendio scoppiato alla Lotras System divia Deruta la notte precedente. La spiegazione, però, non cancella il gesto: per il ragazzo è quindi scattata una multa di 3.300 euro per atti contrari alla pubblica decenza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
[ § 1 4 5 3 0 6 6 7 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 13 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Incidente sulla Brisighellese: grave ciclista 70enne FAENZA È grave un uomo di 70 anni coinvolto in un incidente stradale nella mattinata di ieri sulla Brisighellese. L' incidente è avvenuto intorno alle 10,30 nel territorio del comune di Brisighella. L' uomo stava percorrendo la Brisighellese in sella alla sua bicicletta, quando - per cause incorso di accertamento - è venuto a collisione con una vettura. Il 70enne, a causa dell' impatto, è caduto rovinosamente al suolo. I passanti hanno allertato i soccorsi: il 118 è giunto sul posto con l' ambulanza e un' auto con medico a bordo. Vista la gravità delle lesioni riscontrate, il personale sanitario ha poi richiesto l' intervento dell' elimedica. Il ferito è stato quindi trasportato in elicottero all' ospedale Bufalini di Cesena in elicottero, con un codice di massima gravità. Per ricostruire la dinamica del sinistro, sul posto è intervenuta una pattuglia dell' Infortunistica della Polizia Locale della Romagna Faentina. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 24
[ § 1 4 5 3 0 6 6 4 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 13 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Evaso due volte dai domiciliari in comunità: trasferito in carcere FAENZA Condannato per furto e tentato furto aggravato, era stato posto ai domiciliari in una comunità terapeutica di Faenza; ne era però evaso nel maggio scorso e di nuovo il3 agosto. La Polizia di Stato lo ha quindi arrestato e condotto alla Casa Circondariale di Ravenna do ve resterà sino al 2 novembre 2020 per scontare la pena residua. Nel 2015 e nel 2017, l' uomo - un 36enne originario di Trapani - si era reso responsabile, ad Erice, di un furto e di un tentato furto aggravato, per i quali ha riportato una condanna con la misura alternativa a carcere con la permanenza, fino al 2 novembre 2020, in comunità. Ma se ne era allontanato il 2 maggio scorso, venendo poi ricoverato presso l' Ospedale di Faenza p e r assunzione di sostanze stupefacenti, e di nuovo il 3 agosto scorso, quando è stato arrestato dai Carabinieri in un bar del centro faentino. L' Ufficio di Sorveglianza di Bologna gli ha pertanto revocato i benefici a suo tempo concessi, disponendone il trasferimento in carcere. Venerdì pomeriggio quindi gli investigatori del Commissariato di Faenza hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo e l' hanno condotto in via Port' Aurea. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 25
[ § 1 4 5 3 0 6 5 9 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 18 Il Resto del Carlino Stampa Locale Dopo il rogo, ora si teme per aria e acqua Faenza, preoccupazione per l' odore acre e i depositi delle ceneri su campi e canali Antonio Veca Faenza (Ravenna) CONTINUA la battaglia dei vigili del fuoco contro il maxi incendio che dalla notte fra giovedì e venerdì il capannone della Lotras, un' azienda di logistica alle porte di Faenza. L' incendio ieri era ormai sotto controllo, ma il fumo nerastro continuava a salire verso i cielo. Ed è proprio l' inquinamento e la possibile presenza di sostanze tossiche a preoccupare di più: ieri l' odore acre di bruciato è stato avvertito in altre città della regione, dalle vicine Forlì e Imola, fino a Ravenna. I dati Arpae su polveri sottili e ossidi di azoto sono rimasti entro i limiti di legge: le pm 10 erano 29 contro una soglia di 50 da non superare. I dati su metalli e diossine non ci saranno però fino a lunedì e per questo il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, ha rinnovato l' invito a chiudere le finestre e a non uscire di casa se non necessario. Ma ci sono timori anche per l' inquinamento dei canali: l' acqua utilizzata per spegnere l' incendio ha portato olii e ceneri nelle fognature e nei canali vicini che conducono fino al mare. Sono state abbassate le saracinesche per contenere l' acqua inquinata e disposte speciali panne per contenere gli olii mentre Hera e ditte specializzate stanno aspirando e stoccando il liquido. LA LOTTA contro le fiamme ieri è proseguita per tutto il giorno. I vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta, durante la notte e per tutta la giornata, con l' aiuto di volontari, protezione civile, forze dell' ordine. Il capannone di oltre due ettari di superficie conteneva al suo interno moltissima merce: ceramica, abbigliamento, un gran quantità di olio per uso alimentare, gomma vulcanizzata e plastiche per auto. È la grande quantità di questi ultimi due prodotti che ieri continuava ad alimentare le fiamme e il fumo, così i vigili del fuoco hanno deciso di aprire un varco in una parete per poter raggiungere il focolaio e colpirlo con il potente getto d' acqua della particolare autobotte giunta dall' aeroporto di Rimini, capace di sparare 4000 litri d' acqua al minuto. Ancora da chiarire le cause dell' incendio. OLTRE ai cittadini, tra i più preoccupati ci sono gli agricoltori: «Questo non è il momento di fare allarmismi», interviene l' assessore regionale all' ambiente Paola Gazzolo. «Per ora le autorità si sono limitate a consigliare di evitare quanto più possibile di stare all' aperto, e a lavare accuratamente frutta e verdura. Vigili del fuoco, carabinieri forestali e Arpae si sono dimostrati tutti all' altezza della situazione», sottolinea Gazzolo «la macchina dei soccorsi ha funzionato». AMAREGGIATO l' imprenditore Armando De Girolamo della Lotras System, con decine dipendenti che ora temono per il loro posto di lavoro: «Gli impianti antincendio erano stati rinnovati da pochi giorni. Avevamo tutte le certificazioni possibili. E poi non possiamo dimenticare l' elemento chiave: qui non si faceva produzione. Le possibilità di un' autocombustione erano quasi pari a zero». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 26
[ § 1 4 5 3 0 6 5 7 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 18 Il Resto del Carlino Stampa Locale L' ESPERTO LA DOTTORESSA PATRIZIA GENTILINI CONSIGLIA MASSIMA CAUTELA IN ASSENZA DI DATI CERTI «Donne incinte e bambini via per un po'» PER L' INCENDIO che ha distrutto il magazzino della Lotras a Faenza, le autorità si sono limitate a consigliare di rimanere in casa, chiudere le finestre ed evitare l' attività fisica intensa. Patrizia Gentilini, originaria proprio di Faenza, a lungo oncologa ed ematologa all' ospedale di Forlì, componente della giunta esecutiva della sezione italiana dell' Associazione dei medici per l' ambiente, ha invitato a qualche precauzione in più. Quali nello specifico, dottoressa? «Le donne in gravidanza e i bambini farebbero meglio a non trascorrere del tempo dov' è presente una tale quantità di fumo nell' aria. Per qualche giorno consiglio loro di lasciare le zone maggiormente investite dalla nube, in attesa dei dati sull' eventuale presenza di diossine o furani». In questa malaugurata eventualità, sono pensabili soluzioni estreme sul fronte della produzione e del consumo alimentare? «Le verdure a foglia larga sarebbero certamente le più colpite, anche se sotto quell' aspetto dovremmo temere anche i metalli pesanti. Dobbiamo però ricordare che frutta e verdura veicolano una parte ridotta delle diossine assunte dal corpo umano. Presentano più rischi carne, latte, pesce, uova, burro, in quanto le diossine tendono ad accumularsi nella parte grassa degli alimenti. Ma è l' esposizione cronica a cibo contaminato a creare più problemi alla salute. Per gli animali sconsiglierei l' esposizione all' aria aperta». Eppure la convinzione è che gli animali allevati all' aperto siano più sani, non è così? «Non sto dicendo il contrario. Ma in un territorio come il nostro è fondamentale che siano disponibili analisi puntuali su tutti gli animali d' allevamento». Anche in occasione di quest' ultimo evento ha ribadito come un grande incendio presenti meno rischi di una vita intera trascorsa in pianura padana. Lo pensa davvero? «È la verità, purtroppo, anche per via della conformazione di questa parte d' Italia, circondata da Alpi e Appennini. La sacrosanta guerra alle sigarette non è stata accompagnata da battaglie altrettanto necessarie contro gli altri tipi di combustione». Ora in quei 20mila metri quadrati rimarrà una quantità di ceneri impressionante. Già l' anno scorso, dopo un incendio più piccolo in un deposito di legna, l' odore di fumo assediò il Faentino e il Forlivese per mesi. «Le ceneri, come tutti i materiali di quel tipo, andrebbero stoccate in discariche a norma, impermeabili, dove sia garantita la non dispersione del percolato nel suolo e nelle falde. Vedere la cenere riutilizzata nella produzione di cemento o piastrelle è un qualcosa che mi lascia basita. Mi facciano almeno il favore di smettere di chiamarla economia circolare». Filippo Donati © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 27
[ § 1 4 5 3 0 6 5 8 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 22 Il Resto del Carlino Stampa Locale Cimice asiatica, è un flagello Agricoltori in allarme, stime di perdite del raccolto al 100% Lorenzo Frassoldati BOLOGNA NON C' È PACE per la frutta emiliano romagnola in questa estate 2019 davvero 'orribile'. Non bastava il meteo impazzito (piogge torrenziali in maggio, freddo fino a metà giugno, frane e allagamenti) che ha ucciso sul nascere la campagna estiva. Non bastavano i prezzi di pesche e nettarine, albicocche e susine in caduta libera; non bastava la difficoltà di reperire manodopera stagionale. Si è aggiunto il flagello di un parassita (la cimice asiatica) che si sta accanendo sulla prossima raccolta di pere e mele. Dalle organizzazioni agricole e cooperative è già partita la richiesta di un tavolo urgente di crisi al ministero, allargato anche a Salute e Ambiente e a tutte le Regioni coinvolte «per valutare ogni possibile iniziativa e lo stanziamento di risorse straordinarie per dare una risposta alle migliaia di produttori coinvolti dall' emergenza della cimice asiatica che sta causando una perdita fino al 100% del raccolto di pere» scrive al ministro Centinaio il presidente di Alleanza cooperative agroalimentari Giorgio Mercuri. Per il romagnolo Davide Vernocchi, coordinatore ortofrutta di Alleanza «la situazione è davvero molto pesante anche per l' occupazione e prevediamo che almeno un 30% degli stagionali nella trasformazione quest' anno non sarà impiegato». LA RICHIESTA di un tavolo nazionale arriva anche da Confagricoltura Emilia Romagna dove il presidente dei frutticoltori Albano Bergami e la presidente regionale Eugenia Bergamaschi parlano di «situazione drammatica» e chiedono per le aziende la sospensione di mutui e contributi Inps, sgravi fiscali e l' attivazione dei fondi di solidarietà. Il ministro Centinaio ha fatto sapere che convocherà al più presto il tavolo interministeriale richiesto per «debellarla definitivamente». Nelle principali regioni frutticole italiane la cimice asiatica, dopo aver attaccato le piante di drupacee (pesche, nettarine, susine e ciliegie) e di mele, sta ora piombando come un flagello sugli alberi di pere, produzione di cui l' Emilia Romagna è leader col 70% della produzione nazionale. Arrivata in Italia nel 2012 con l' importazione di alberi da frutta, la cimice si riproduce a un ritmo elevatissimo (una femmina depone fino a 400 uova) e resiste sia agli antagonisti naturali che agli antiparassitari più diffusi. Preoccupata anche la Cia col presidente regionale Cristiano Fini e quello nazionale Dino Scanavino che ne ha parlato col premier Conte: «L' asiatica si sta trasformando nel nuovo flagello dell' agricoltura del Nord Italia: i danni sono enormi e il rischio è di azzerare il settore ortofrutticolo in Emilia Romagna e Veneto». Solo in Veneto Coldiretti parla di danni per 100 milioni. Cia Agricoltori Italiani elenca perdite in Emilia Romagna del 25-30% anche su albicocco e mandorlo. Peggio ancora le colture di pomacee biologiche non protette da reti: il danno ad oggi è tra il 40% e l' 80%. In provincia di Rovigo i frutticoltori prevedono una perdita dal 40% al 100% del raccolto. Si muove anche la ricerca: il Crea, ente di ricerca del ministero, ha avviato un programma di lotta biologica classica contro la cimice asiatica, testando un antagonista naturale come la 'vespa samurai'. In Emilia Romagna è al lavoro un team di esperti del Crpv di Faenza. L' allarme rosso è già scattato. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 28
[ § 1 4 5 3 0 6 7 0 § ] domenica 11 agosto 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La crisi congela le nomine Oltre 70 poltrone in gioco Le partite. A breve un dedalo di scadenze tra Authority, enti pubblici e partecipate del Mef e di Cdp In autunno parte la corsa per rinnovare i vertici delle big: Enel, Eni, Leonardo, Poste, Enav e Terna Davide Colombo e Celestina Dominelli - Roma Una settantina di nomine da effettuare entro l' autunno per evitare che la governance economica del Paese vada in folle. E a seguire, per il governo che verrà, la tornata delle grandi partecipate pubbliche, da Eni a Enel, passando per Poste e Leonardo, i cui vertici scadranno con l' approvazione del bilancio 2019. Nell' immediato le soluzioni più delicate da trovare riguardano i presidenti o gli organi direttivi di tre autorità fondamentali per la vigilanza sul sistema economico e le tutele di diritti dei cittadini: l' Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, il Garante per la privacy e l' Autorità anticorruzione. Ma nelle prossime settimane bisognerà anche chiudere il dossier della governance di Inps e Inail, visto che senza l' insediamento dei consigli di amministrazione l' operatività degli organi di indirizzo politico può incontrare più di un problema. E, infine, resta da sciogliere il nodo dei rinnovi nella galassia Cdp, a partire da Sace e Ansaldo Energia. Il governo (questo o quello che lo sostituirà) dovrà muoversi in un dedalo di situazioni complesse. Occorrerà trovare una sintesi tra dimissioni improvvise o dovute, come quelle di Raffaele Cantone all' Anac o di Biagio Mazzotta alla presidenza della Sogei, dopo che quest' ultimo è diventato Ragioniere generale dello Stato, e imminenti scadenze di organismi prorogati come l' AgCom o il Garante Privacy, per il quale il governo ha emanato un decreto ad hoc. Altre nomine andranno definite tra Inps, Inail e Aifa. L' Agenzia del farmaco è attualmente retta in via provvisoria dal governatore emiliano Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza Stato-Regioni, dopo le dimissioni del numero uno Stefano Vella in polemica con il governo sulla vicenda della motonave Diciotti. Bisogna designare un nuovo presidente e altri due consiglieri in sostituzione degli attuali incarichi-ponte decisi dal ministro della Salute. Per Inps e Inail si devono invece chiudere le nomine dei consigli di amministrazione, senza le quali come detto la nuova governance introdotta con il decretone di gennaio non funziona. Pasquale Tridico è presidente anche se il suo dispositivo di nomina ha ancora qualche passaggio formale da superare, mentre il suo vice Adriano Morrone deve ancora passare il vaglio dei pareri delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato. Secondo gli accordi politici presi prima delle crisi in cda dovrebbero entrare Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei Consulenti del lavoro, Gabriele Aulicino, attualmente al Mef come esperto in materie fiscali e finanziarie e, in quota all' opposizione, Marialuisa Gnecchi, ex parlamentare Pd nella scorsa legislatura. Nomine da formalizzare come quelle attese in Inail. Per l' Istituto assicurativo la scelta del nuovo presidente è avvenuta ed è già stata registrata anche dalla Corte dei Conti. Ma Franco Bettoni deve aspettare a sua volta il cda per diventare operativo e lo stesso vale per il suo vice, per ora designato, Paolo Lazzara, ordinario di Diritto amministrativo all' Università di Roma Tre, il quale dovrà pure passare il vaglio parlamentare. Nel cda dovrebbe entrare Francesca Maione, attuale direttore generale del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. C' è poi da risolvere il pacchetto di nomine legate a Cdp, che dovrebbe arrivare sul tavolo del cda a fine agosto (la convocazione non è stata ancora diramata, ma dovrebbe essere il 27). Le pedine più importanti riguardano Sace e Ansaldo Energia: dopo l' empasse delle scorse settimane, i vertici di Cassa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 29
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