Unione della Romagna Faentina - domenica, 11 agosto 2019

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Unione della Romagna Faentina - domenica, 11 agosto 2019
Unione della Romagna Faentina
    domenica, 11 agosto 2019
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Unione della Romagna Faentina
                                                    domenica, 11 agosto 2019

Prime Pagine

 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                        4
 Prima pagina del 11/08/2019
 11/08/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                             5
 Prima pagina del 11/08/2019
 11/08/2019   Il Sole 24 Ore                                                                      6
 Prima pagina del 11/08/2019

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 37                                        7
 Prima pagina Faenza-Lugo

 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 37                                        8
 RIAPERTA LA FAENTINA
 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38                                        9
 Bloccate le acque contaminate
 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38                                        10
 De Girolamo: «Faremo di tutto per salvare i posti di lavoro»
 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39                                        11
 La battaglia continua. In ansia per l' aria
 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39                                        13
 «Nessun rischio dalla plastica bruciata caduta in città»
 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41                                        14
 Il Ponte delle Grazie riaperto in entrambi i sensi
 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41                                        15
 Arrestati sul treno con oltre due chili di droga
 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41                                        16
 Prende il sole nudo, multato a Marzabotto: «Da me c' è l' incendio...»
 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                        17
 Musica sacra nell' abbazia Voce e organo fra Schubert e Gounod

 11/08/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49                                        18
 Picasso e la ceramica Cinquanta opere in esposizione al Mic

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 11/08/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 2                 FRANCESCO DONATI   19
 La nube nera in tutta la Romagna Sale la paura per la salute
 11/08/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3                                    21
 Il medico: «Rischi ridotti se non ci sono sostanze radioattive»

 11/08/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3                   ANDREA TARRONI   22
 Il responsabile logistica dell' azienda «Ripartiremo più forti di prima»

 11/08/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 13                                   23
 Sorpreso nudo al sole si giustifica: «A Faenza oggi non si respira»
Unione della Romagna Faentina - domenica, 11 agosto 2019
11/08/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 13                             24
 Incidente sulla Brisighellese: grave ciclista 70enne
 11/08/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 13                             25
 Evaso due volte dai domiciliari in comunità: trasferito in carcere

Stampa Locale

 11/08/2019   Il Resto del Carlino Pagina 18                                                26
 Dopo il rogo, ora si teme per aria e acqua

 11/08/2019   Il Resto del Carlino Pagina 18                                                27
 «Donne incinte e bambini via per un po'»
 11/08/2019   Il Resto del Carlino Pagina 22                          Lorenzo Frassoldati   28
 Cimice asiatica, è un flagello

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 11/08/2019   Il Sole 24 Ore Pagina 4                                                       29
 La crisi congela le nomine Oltre 70 poltrone in gioco
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[ § 1 § ]

     domenica 11 agosto 2019
                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

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[ § 2 § ]

            domenica 11 agosto 2019
                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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[ § 3 § ]

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                                                      Il Sole 24 Ore

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[ § 1 4 5 3 0 6 6 0 § ]

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                          Pagina 37

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                          Prima pagina Faenza-Lugo

                          Prima pagina Faenza-Lugo

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[ § 1 4 5 3 0 6 5 3 § ]

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                          Pagina 37

                                                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          RIAPERTA LA FAENTINA

                          Ferrovie: riapre al traffico, da oggi, la Faentina tra Borgo San Lorenzo
                          (Firenze) e Faenza, chiusa dal 20 luglio scorso per la sostituzione della
                          travata metallica del ponte di Marradi. L' ultimo sopralluogo, effettuato
                          prima della riapertura, ha dato esito positivo. «La riapertura della linea e
                          del ponte ferroviario mette fine ai disagi degli utenti di Marradi e Borgo
                          San Lorenzo - ha spiegato l' assessore toscano alle infrastrutture
                          Vincenzo Ceccarelli -. La linea Faentina esce da questo intervento
                          profondamente migliorata e potenziata. Ricordo che la sostituzione della
                          travata metallica del ponte di Marradi, abbinata al rinnovo di 13 km di
                          binario tra Ronta e Crespino, prevede un investimento complessivo di
                          18,5 milioni di euro da parte di Rfi e rientra a pieno in quella che la
                          Toscana ha definito 'la cura del ferro', cioè il potenziamento e il rinnovo
                          dei servizi ferroviari, intesi come treni ma anche come infrastrutture
                          ferroviarie e stazioni, volta a garantire un servizio migliore e ad
                          incentivare l' uso del treno da parte dei cittadini».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 8
Unione della Romagna Faentina - domenica, 11 agosto 2019
[ § 1 4 5 3 0 6 5 1 § ]

                          domenica 11 agosto 2019
                          Pagina 38

                                                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Bloccate le acque contaminate
                          Corsa contro il tempo per salvare il Cer e il mare

                          NON C' È solo l' inquinamento dell' aria. In questo momento a
                          preoccupare è anche l' acqua. Le enormi quantità di acqua che i vigili del
                          fuoco stanno usando da giorni per domare le fiamme stanno infatti
                          finendo nelle caditoie del magazzino bruciato e del piazzale. E assieme
                          all' acqua anche i materiali bruciati, ceneri e olio. In gran parte è olio di
                          origine vegetale per uso alimentare, ma non solo. Anche i mezzi andati in
                          fiamme (quattro camion) hanno perso l' olio minerale per lubrificazione
                          che contenevano. Per non bloccare il depuratore di Formellino sono state
                          chiuse le condutture che portavano verso il Lamone e quel liquido, acqua
                          e altre sostanze, si è così incanalato lungo i fossi che corrono accanto
                          alle strade, fondamentalmente attraverso il canale Vetro che, cambiando
                          nome, scorre poi fino al mare. Subito è stato messo a punto un piano per
                          evitare che l' acqua contaminata finisse nell' Adriatico e già da venerdì
                          tutti gli enti che stanno lavorando sull' emergenza hanno messo a punto un
                          piano per evitare un disastro ambientale. Così attraverso Hera il Comune
                          ha disposto che le ditte private aspirino l' acqua dal canale Vetro. Questa
                          viene poi stipata in autocisterne e stoccata in vasche di laminazione o
                          comunque in grandi cisterne. Per questo si è attivata una rete tra Arpae,
                          Hera e amministrazione comunale che hanno chiesto la disponibilità a
                          diverse aziende del territorio di mettere a disposizione i propri siti. La
                          chiamata non è caduta nel vuoto e c' è stata una cordata di solidarietà nella quale tanti hanno dato la loro disponibilità.
                          IERI MATTINA uno dei punti caldi delle operazioni era in via Fabbra, a Granarolo Faentino, dove il canale Vetro
                          passa sotto al Cer, quindi senza rischio di contaminazione delle sue acque. Proprio in quel punto è stato deciso di
                          abbassare la saracinesca della chiusa del 'Vetro' per evitare che il composto di acqua e olio finisse verso valle,
                          inquinando i terreni o peggio finendo a mare. In quel punto sta procedendo il lavoro di aspirazione del liquido che
                          dovrà essere poi essere smaltito o comunque sottoposto a depurazione, un trattamento peraltro costosissimo. «È
                          stata una gara contro il tempo - dice l' assessore all' Ambiente Antonio Bandini, che ha seguito la materia assieme al
                          sindaco Giovanni Malpezzi -. Almeno per ora siamo riusciti a vincerla. A valle del Cer, con le saracinesche abbassate
                          sono poi state stese nell' acqua delle panne, barriere idrorepellenti che assorbono olii e idrocarburi. Le barriere
                          assorbenti continuano a galleggiare anche se sature e quindi si tratta della soluzione ideale in caso di grandi
                          sversamenti». SU QUESTO fronte «al momento tutto sta procedendo bene - conclude - e siamo molto ottimisti. Per
                          questo però va dato merito agli enti che stanno lavorando assieme e alla disponibilità di alcuni privati della zona».
                          Antonio Veca © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - domenica, 11 agosto 2019
[ § 1 4 5 3 0 6 5 4 § ]

                          domenica 11 agosto 2019
                          Pagina 38

                                                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          L' AZIENDA DI VILLA SELVA LA LOTRAS, COLOSSO DELLA LOGISTICA, GESTISCE ANCHE IL
                          NOSTRO SCALO MERCI

                          De Girolamo: «Faremo di tutto per salvare i posti di lavoro»

                          LA LOTRAS System era sbarcata a Faenza nel 2015, dopo un anno di
                          collaborazione con la realtà precedente, cui era subentrata nell' attività.
                          Una realtà arrivata qui proprio negli stessi mesi in cui si consumava la
                          crisi della Cisa - piovuta sulla città appena pochi anni dopo la scomparsa
                          dell' altra grande azienda faentina, l' Omsa - facendo immaginare posti di
                          lavoro che poi avevano effettivamente preso forma. Tra pochi mesi l'
                          azienda avrebbe finito di pagare il leasing per il capannone di via Deruta,
                          che il numero uno del colosso della logistica, il foggiano Armando De
                          Girolamo, ha invece ritrovato in cenere, divorato dal rogo che nell' arco di
                          una notte ha distrutto il lavoro di anni. Un dramma per il quale la proprietà
                          teme l' ipotesi di un' azione dolosa. Nel corso della nottata, oltre agli
                          allarmi antincendio, si sono azionati anche quelli antintrusione. Forse in
                          seguito alle esplosioni del materiale incendiato, che del resto sono state
                          chiaramente udibili per molte ore, forse in seguito a un gesto dinanzi al
                          quale la voce di De Girolamo non può che tremare. «GLI IMPIANTI
                          antincendio erano stati rinnovati da pochi giorni», commenta il titolare.
                          «Avevamo tutte le certificazioni possibili. E poi non possiamo
                          dimenticare l' elemento chiave: qui non si faceva produzione. Le
                          possibilità di un' autocombustione erano pari quasi a zero». Ipotesi su cui
                          lavorerà la magistratura (il fascicolo è stato aperto dal pm Bartolozzi), e
                          che per il momento non fanno che precipitare ulteriormente nello sconforto il centinaio di dipendenti che qui aveva
                          trovato lavoro. Uomini che nel corso della fatidica nottata si sono spinti fino a pochi metri dal rogo, nel tentativo
                          disperato di mettere in salvo i camion dell' azienda, aiutati dalle pompe dei vigili del fuoco intenti a contenere le
                          fiamme. «A LORO dico grazie», prosegue De Girolamo. «Hanno dimostrato quanto valgono, come lo hanno fatto tutti
                          i giorni per anni. I risultati ottenuti da quest' azienda lo dimostrano. Per ora posso solo promettere che faremo di tutto
                          per salvaguardare i posti di lavoro. Ci stiamo già guardando intorno per capire come e dove proseguire l' attività, per
                          dare continuità a quello che stavamo facendo con risultati che, ripeto, erano sotto gli occhi di tutti. Mi auguro che la
                          clientela capisca le nostre difficoltà e ci aiuti a mettercela tutta. Ho già sentito troppe disumanità», accusa De
                          Girolamo. «LA NOSTRA è un' azienda che ha il punteggio più alto nel rating della legalità. Non abbiamo mai ricevuto
                          minacce». La preoccupazione non è rivolta solo ai dipendenti, ma anche alle diverse persone che avevano intrapreso
                          percorsi di reinserimento lavorativo proprio qui alla Lotras System. Trentenni ancora in attesa del primo vero impiego,
                          cinquantenni alle prese con un difficile ritorno al lavoro dopo un licenziamento seguito da anni di inattività. «Non ci
                          dimentichiamo di loro», confida De Girolamo. «Ora dobbiamo riorganizzare tutto. Tra qualche giorno forse avremo
                          già cominciato a rimetterci in piedi». Filippo Donati © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 10
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          La battaglia continua. In ansia per l' aria
                          Arpae: valori ok. Ma è corsa alle mascherine. Domani le analisi sulla diossina

                          UNA battaglia infinita contro il fuoco. L' incendio da ieri è giudicato sotto
                          controllo, ma è stato un altro giorno di lavoro per la macchina operativa
                          messa in piedi per affrontare l' emergenza provocata dall' incendio della
                          Lotras System di via Deruta, sviluppatosi la notte tra giovedì e venerdì. Il
                          fuoco alle porte di Faenza ha continuato a bruciare per tutta la notte di
                          venerdì e per tutta la giornata di ieri. Sul posto tante squadre dei vigili del
                          fuoco oltre al personale volontario della Protezione Civile e delle
                          associazioni di sanitari a supporto. I problemi affrontati sono stati due: la
                          risoluzione dell' incendio e del fumo e le conseguenze sul fronte dell'
                          inquinamento (aria e acque). La prima emergenza da risolvere era lo
                          spegnimento completo. Il capannone di oltre due ettari di superficie
                          conteneva al suo interno moltissima merce, quasi al limite della capienza.
                          Oltre al materiale degli uffici c' erano ceramica, abbigliamento, olio per
                          uso alimentare, parti in gomma vulcanizzata e plastiche per auto. È la
                          grande quantità di questi ultimi due prodotti che ha continuato ad
                          alimentare le fiamme. In particolare l' olio: sembra ce ne fossero circa
                          300 quintali. Dopo decine di ore di rogo parte del tetto è collassato,
                          soprattutto nelle parti dove le temperature interne sono salite a livelli
                          altissimi: venerdì sono stati misurati 350 gradi. Entrare in quelle condizioni
                          non è possibile anche per i rischi di crolli. È per questo che si è pensato di
                          praticare un' apertura nella parte perimetrale in corrispondenza delle zone dove ci sono ancora fiamme per poter
                          intervenire anche con lo speciale mezzo antincendio aeroportuale giunto da Rimini che spara acqua ad alta pressione.
                          Ieri si è deciso di provare questa soluzione nel corso della notte, usando due mezzi dei vigili del fuoco specializzati
                          giunti da Piacenza. IERI mattina attorno a un tavolo si sono visti i referenti di diversi enti a cui compete la gestione
                          dell' emergenza. La Prefettura ha coordinato il comitato operativo misto. L' area intanto, per permettere lo
                          svolgimento operazioni, è stata completamente interdetta. Il sindaco Giovanni Malpezzi è stato attivissimo sui social
                          (oltre che come figura di raccordo fra i vari enti), ma ugualmente tanti faentini si sono rivolti ai varchi presidiati da
                          giorni dalla polizia locale. «NESSUNA variazione di rilievo nei parametri della qualità dell' aria rispetto ai giorni
                          precedenti». Almeno in attesa dei risultati sulle diossine attesi per domani. Lo evidenzia l' Agenzia regionale per la
                          protezione dell' ambiente - Arpae nella sua relazione sull' incendio. «I dati riferiti al 9 agosto delle stazioni della rete di
                          monitoraggio della qualità dell' aria più vicine al luogo dell' incendio - Faenza, Imola e Forlì - sono tutti all' interno dei
                          limiti di legge». Nella stazione di Faenza - posta al Parco Bertozzi - il dato di polveri sottili pm 10 di venerdì ammonta
                          a 29 microgrammi per metro cubo (contro i 26 e 24 dei due giorni precedenti; il limite di legge, da non superare per
                          più di 35 giorni all' anno, è di di 50 microgrammi). Il laboratorio mobile situato a Bagnacavallo rileva principalmente un
                          innalzamento dei valori massimi di ossidi di azoto, riscontrabili soprattutto della mattinata. Non si evidenziano aumenti
                          invece per benzene e monossido di carbonio. «SI STA procedendo alla raccolta e corretta gestione delle acque di
                          spegnimento dell' incendio - ha spiegato Arpae -. Le condizioni meteo rimangono stabili, di alta pressione, con venti a
                          regime di brezza. Sono in corso i campionamenti», fa sapere Arpae, «per la ricerca di diossine e furani, idrocarburi
                          policiclici aromatici e metalli. Per i livelli di concentrazione da raggiungere, i tempi di campionamento devono essere
                          di almeno 12 ore, a cui faranno seguito le analisi con strumentazione specifica per la ricerca dei microinquinanti

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 11
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                          domenica 11 agosto 2019

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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          organici e inorganici». TRA i più preoccupati ci sono ovviamente gli agricoltori. «Questo non è il momento di fare
                          allarmismi», interviene l' assessore regionale all' Ambiente Paola Gazzolo. «Per adesso le autorità si sono limitate a
                          consigliare di evitare quanto più possibile il tempo trascorso all' aperto, e a lavare accuratamente frutta e verdura. Nel
                          far fronte all' incendio Vigili del fuoco, Carabinieri forestali e Arpae si sono dimostrati tutti assolutamente all' altezza
                          della situazione», sottolinea Gazzolo. «La macchina dei soccorsi ha funzionato». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          MALPEZZI IL SINDACO DI FAENZA: «STIAMO GIÀ RAGIONANDO SU COME METTERE IL SITO IN
                          SICUREZZA»

                          «Nessun rischio dalla plastica bruciata caduta in città»

                          QUANDO il rogo appare ormai domato, anche se non ancora spento, è il
                          sindaco Giovanni Malpezzi - anche ieri per gran parte della giornata sul
                          luogo dell' incendio - a dover tracciare una prima conta dei danni. «Sul
                          posto sono arrivate fin dalle prime ore sia la Lotras System che l'
                          immobiliare proprietaria del terreno», rivela il primo cittadino, alle prese
                          con una delle più gravi emergenze dei suoi dieci anni di amministrazione,
                          cui ci si augura non ne segua una seconda di tipo occupazionale. Tra le
                          aziende del territorio quella che pare aver subito i maggiori danni a causa
                          del rogo dovrebbe essere stata la Gigacer. «Qui erano stoccate materie
                          prime e prodotti finiti», rivela il sindaco. «L' azienda deve prendere parte
                          ad una fiera tra non molto, e per recuperare quanto perso dovrà farsi
                          carico di moli di lavoro ingenti». IN CITTÀ c' è timore per i frammenti
                          inceneriti - lana di vetro, plastica bruciata e gomma vulcanizzata, in alcuni
                          casi di dimensioni ragguardevoli - che il vento ha trasportato su tetti,
                          terrazze e luoghi pubblici del centro cittadino. Brandelli che qualcuno,
                          spaventato, ha preferito non toccare nemmeno. «Non esiste nessuno
                          pericolo», assicura il sindaco. «Non stiamo mica parlando di elementi
                          radioattivi. Chi dovesse imbattersi in frammenti di materiale provenienti
                          dal luogo dell' incendio non deve fare altro che raccoglierli e buttarli tra i
                          rifiuti». La città nel frattempo trema dinanzi ad una seconda estate
                          funestata dall' odore di fumo sprigionato dalle ceneri depositate, come accaduto l' anno scorso dopo il rogo alla cava
                          Zannona. «Su quel fronte», assicura il primo cittadino, «si sta già ragionando per una messa in sicurezza del sito».

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 13
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il Ponte delle Grazie riaperto in entrambi i sensi
                          Sono stati allargati i marciapiedi

                          IERI mattina è stato riaperto in entrambi i sensi di marcia il Ponte della
                          Grazie dove sono stati allargati i marciapiedi creando due piste
                          ciclopedonali, una per senso. Finita l' installazione del cordolo tra i
                          marciapiedi e la carreggiata e realizzata la segnaletica verticale e
                          orizzontale adesso c' è il via libera per tutti. In realtà pedoni e utenti delle
                          due ruote da giorni testavano e apprezzavano già il collegamento. I due
                          marciapiedi ora sono diventati della larghezza di 2 metri e 90 centimetri.
                          Quaranta sono riservati per la fila di cordoli rialzati per evitare che gli
                          utenti in bicicletta possano finire per strada. Poi sul lato più esterno un
                          metro e mezzo è per i ciclisti e un metro, verso i parapetti per i pedoni. il
                          marciapiede ciclopedonale a valle, quello per intenderci lato Borgotto
                          sarà dedicato a persone in bici che dal Borgo dovranno andare verso il
                          centro; quello sul lato opposto per chi dal centro si recherà verso Porta
                          delle Chiavi. La soluzione di allargare i marciapiedi ha inoltre risolto un
                          grave problema che affliggeva il Ponte delle Grazie, il troppo peso che
                          doveva sopportare: col formarsi di tre file di mezzi in attesa del verde si
                          andava ben oltre il carico consentito. Prossimo lavoro tanto atteso è la
                          pista ciclopedonale sul cavalcavia dell' autostrada lungo la ciclabile tra
                          Faenza e Granarolo. Antonio Veca.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 14
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          CASTEL BOLOGNESE DUE NIGERIANI BLOCCATI DAI CARABINIERI

                          Arrestati sul treno con oltre due chili di droga

                          IN TOTALE più di due chili di marijuana. È la quantità di droga che
                          venerdì mattina è costata l' arresto a due nigeriani. Si tratta di un 33enne
                          residente a Bologna e con precedenti. E di un 27enne senza fissa dimora
                          e incensurato. I due, difesi dagli avvocati Andrea Margotti e Francesco
                          Papiani, erano appena saliti sul treno a Castel Bolognese quando sono
                          stati bloccati dai carabinieri della caserma ravennate di via Alberoni. Lo
                          stupefacente era distribuito in sei involucri custoditi in uno zainetto che si
                          trovava a fianco dei due nigeriani. Altri 18 grammi circa di marijuana,
                          sono stati sequestrati in tarda mattinata in seguito alla perquisizione
                          domiciliare a Bologna del 33enne. Quest' ultimo il 19 marzo scorso era
                          già stato pizzicato dalla squadra Mobile bolognese con circa 9 chili di
                          marijuana. Da ultimo sono stati sequestrati circa 140 euro in contanti.
                          Secondo il gip Andrea Galanti, che ieri mattina ha convalidato entrambi gli
                          arresti disponendo la custodia cautelare in carcere come chiesto dalla
                          procura (pm di turno Antonio Vincenzo Bartolozzi), siamo di fronte a «un
                          quadro di solida gravità indiziaria». Poco importa che i due abbiano
                          negato che quello zainetto 'stupefacente' fosse il loro visto che erano da
                          soli su quel vagone. E poi è «totalmente irreale» pensare che qualcuno
                          potesse avere dimenticato uno zaino con due chili di droga sul treno delle
                          7 del mattino. ALTRI ELEMENTI indiziari importanti, sono stati inquadrati
                          nel possesso di due cellulari a testa: strumenti necessari per chi voglia mantenere una certa mole di contatti. Per il
                          giudice inoltre non è credibile quanto ha sostenuto il 27enne: ovvero che lui stava andando a Imola per un lavoro in
                          nero che gli avrebbe procurato il 33enne. Del resto i due in quella mattinata si erano sentiti per ben quattro volte nel
                          giro di un' ora. Secondo il gip le condizioni dei due indagati - il 33enne già segnato da recentissime vicende analoghe
                          e il 27enne contraddistinto da precarietà sociale e personale -, li espongono a un concreto ed elevato rischio di
                          reiterazione del reato. Per questo è stata decisa per entrambi la custodia cautelare in carcere. E così ora si trovano
                          nella casa circondariale di Ravenna. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 15
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                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prende il sole nudo, multato a Marzabotto: «Da me c' è l' incendio...»

                          PRENDEVA il sole nudo in riva al fiume, incurante della presenza di
                          famiglie con bambini e delle richieste di coprirsi da parte degli altri
                          frequentatori della spiaggetta. Non solo. Con i carabinieri che gli
                          contestavano l' eccessiva disinvoltura, si è giustificato sostenendo di
                          essere arrivato a Marzabotto in cerca di relax per sfuggire all' aria
                          irrespirabile di Faenza, la sua città, funestata dal rogo del capannone.
                          Costerà cara al 25enne la decisione di prendere la tintarella 'integrale'
                          sulle rive del torrente Setta, nel comune del Bolognese. Per il ragazzo è
                          infatti scattata una multa di 3.300 euro per atti contrari alla pubblica
                          decenza. Il verbale è stato redatto dai carabinieri, che verso le 15.30 di
                          venerdì sono intervenuti sul lungofiume, chiamati da altri bagnanti. In
                          diversi avevano chiesto invano al giovane di mettersi il costume e alla fine
                          si sono rivolti al 112. Il 25enne era con la fidanzata, in stato di gravidanza:
                          lei era vestita mentre lui si è ricomposto solo all' arrivo dei militari.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 16
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                                                            Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          CASOLA VALSENIO

                          Musica sacra nell' abbazia Voce e organo fra Schubert e Gounod

                          CONTINUANO i concerti 'Armonie in abbazia', a Casola Valsenio. Oggi
                          (ore 18.30, ingresso offerta libera), protagonista sarà il duo femminile
                          composto dal soprano Ottavia Sisti e dall' organista Lucia Ragazzini. In
                          programma musiche sacre del repertorio di Schubert, Gounod, Frank,
                          Mozart e alcuni brani popolari riarrangiati per voce soprano. Ottavia Sisti
                          fin da giovanissima ha mostrato una spiccata sensibilità artistica e voce
                          dal timbro lirico naturale. Diplomata al Conservatorio di Pesaro, ha un
                          vasto repertorio che spazia dalla musica sacra, liriche francesi, lieder
                          tedeschi, arie e romanze da opere famose, brani da musical e operette,
                          melodie pop. Lucia Ragazzini ha studiato pianoforte con il maestro
                          Giorgio Farina al Conservatorio di Rovigo e poi con il maestro Denis
                          Zardi, diplomandosi al Conservatorio di Rimini. Ha suonato in diverse
                          formazioni all' interno della scuola di musica 'Sarti' di Faenza, anche
                          come solista. Dal 2011 è pianista del gruppo Quarti di Luna.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 17
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                          Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          FAENZA L' ARTISTA E L' ARGILLA

                          Picasso e la ceramica Cinquanta opere in esposizione al Mic

                          A FAENZA le opere di Picasso saranno protagoniste nel prossimo
                          autunno Cinquanta pezzi unici provenienti dalle collezioni del Musée
                          National Picasso-Paris saranno in mostra al Mic di Faenza, dall' 1
                          novembre 2019 al 12 aprile 2020, in una grande mostra dal titolo 'Picasso
                          la sfida della ceramica' a cura di Harald Theil e Salvador Haro con la
                          collaborazione di Claudia Casali. Un nucleo di inestimabile valore e un
                          prestito eccezionale che affronta tutto il percorso e il pensiero creativo
                          dell' artista spagnolo nei confronti dell' argilla. NELLA mostra faentina
                          verranno analizzate le fonti di ispirazione di Picasso, proprio a partire dai
                          manufatti presenti nelle collezioni del Mic. La ceramica classica (con le
                          figure nere e rosse), i buccheri etruschi, la ceramica popolare spagnola e
                          italiana, il graffito italiano quattrocentesco, l' iconografia dell' area
                          mediterranea (pesci, animali fantastici, gufi e uccelli) e le terrecotte delle
                          culture preispaniche che saranno esposte in un fertile e inedito dialogo
                          con le ceramiche di Picasso. E una sezione speciale verrà dedicata al
                          rapporto tra Picasso e Faenza. Diversi sono i pezzi di Picasso che il
                          Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza possiede grazie al
                          tramite di Tullio Mazzotti di Albisola, di Gio Ponti e dei coniugi Ramié i
                          quali furono sollecitati a richiedere alcuni manufatti al Maestro per un'
                          esposizione a Faenza e, soprattutto, per la ricostruzione delle Collezioni
                          d' arte ceramica moderna andate distrutte nell' ingente bombardamento alleato del maggio 1944. Merito dell' allora
                          direttore Gaetano Ballardini, nonché fondatore del Museo faentino. LA MOSTRA sarà integrata con l' esposizione di
                          documenti e fotografie, mai esposti, ed appartenenti all' archivio storico del Mic. Completerà il ricco apparato
                          didattico e fotografico un video storico di Luciano Emmer del 1954 (Picasso a Vallauris).

                                                             Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019       Pagina 18
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          INFERNO DI FUOCO ALLA LOTRAS

                          La nube nera in tutta la Romagna Sale la paura per la salute
                          Avvistata a decine di chilometri di distanza la colonna di fumo prodotta dall' incendio divampato nella ditta faentina. L'
                          assessore Bandini: «Smaltire le acque inquinate è una priorità»

                                                                                                                            FRANCESCO DONATI
                          FAENZA Nell' aria permane un' acre odore di plastica e di bruciato che
                          irrita la gola e mette preoccupazione per la salute. La colonna di fumo,
                          provocata dall' incendio alla Lotras nella notte tra giovedì e venerdì si è
                          notevolmente ridotta, ma la cappa, ora meno scura, ristagna a bassa
                          quota per la mancanza quasi totale di vento. «Si è lavorato
                          incessantemente tutta la notte - ha dichiarato il sindaco Giovani Malpezzi
                          - e stamattina (ieri, n dr) l' incendio è ormai sotto controllo: si confida di
                          domarlo definitivamente nelle prossime ore». Tra i cittadini c' è chi accusa
                          strani mal di testa. Oltre al danno materiale ed economico ciò che più
                          preoccupa sono le conseguenze ambientali e sanitarie. Conseguenze
                          difficili da valutare nell' immediato. Almeno finché non si conosce l' esito
                          di tutte le analisi disposte da Arpae, attese per domani: diossine/furani,
                          idrocarburi policiclici aromatici e metalli. Peri livelli di concentrazione da
                          raggiungere, i tempi di campionamento devono essere di almeno 12 ore.
                          Al momento però rassicurano i monitoraggi con valori entro i termini di
                          legge, in me rito ad ammonica ed acido cloridrico, sostanze pericolose
                          nell' immediato. CONVOCATO IL COM Al fine di consentire la gestione
                          complessiva di tutte le situazioni di emergenza la prefettura ha attivato il
                          Com (Centro operativo misto), che ha proseguito le attività avviate dal
                          Coc (Centro operativo comunale) coordinato dal sindaco, che aveva fatto
                          fronte alle attività di emergenza in prima battuta. Il Com resterà operativo
                          fino a quando non saranno terminate le attività dei vigili del fuoco per la
                          messa in sicurezza dell' incendio e provvederà a coordinare le attività di
                          Comune, Arpae, forze di polizia, protezione civile, volontariato, Ausl ed
                          enti gestori dei servizi di pubblica utilità. «Vista la vastità dell' incendio - fa
                          sapere la prefettura - è necessario il continuo raccordo strategico e operativo tra tutti i soggetti coinvolti aventi
                          carattere locale e nazionale, al fine di ridurre il più possibile le ricadute negative sulla popolazione». Tra le
                          raccomandazioni ancora vigenti, emanate con tempestività dal sindaco, oltre a «tenere le finestre chiuse, non fare
                          attività fisica all' aperto, non avvicinarsi alla zona dell' incendio» si consiglia di «lavare accuratamente ortaggi e
                          prodotti della terra esposti su tutto il territorio comunale e non somministrare cibi all' aperto». TEMPI, CAUSE,
                          AMBIENTE. Mentre il rogo va estinguendosi, restano da appurare le cause. Il dolo non è escluso. Intanto sorgono
                          alcune domande: sono state trovate tracce di micce o altri fattori scatenanti? Si sono introdotte persone per altri
                          motivi? Vi sono stati altri incendi in stabilimenti Lotras o in qualche modo associati? «C' è un magistrato che si sta
                          occupando di queste cose commenta l' assessore Antonio Bandini -. Penso che sia prematura qualsiasi ipotesi.
                          Nessuno finora ha confermato il dolo, se n' è solo parlato essendo le ipotesi a 360 gradi. Di certo c' era impianto
                          antincendio che è collassato quasi subito. L' allarme è scattato in concomitanza con l' inizio del rogo». Bandini si sta
                          occupando del danno ambientale: «Acque inquinate, oli, schiumogeni hanno invaso fossi e canali. Il bacino di Tampieri
                          è pieno. Vanno aspirate con delle pompe e smaltite: ce ne stiamo occupando insieme ad Arpae e Regione, le quantità
                          sono enormi». SPEGNIMENTO Per dare il colpo di grazia all' incendio i vigili del fuoco stanno provvedendo a
                          "sventrare" lo stabilimento con delle ruspe. L' abbattimento di alcune pareti farebbe prendere aria a quanto brucia

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 19
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                          domenica 11 agosto 2019

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                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          all' interno (tra l' altro vi sarebbero anche batterie per auto e polveri per impiego ceramico): ciò abbasserebbe le
                          temperature e consentirebbe una maggiore efficacia dei getti d' acqua. PAURA NELLE CITTÀ VICINE Le dimensioni
                          della colonna di fumo sono tali che anche a Ravenna e a Forlì la nube nera prodotta dell' incendio è stata avvistata. «Il
                          fumo spiega il comune bizantino in una nota -non ha interessato se non marginalmente il ravennate». Nel pomeriggio
                          di ieri Arpae ha inviato una nota aggiornata però al giorno precedente sui dati delle stazioni della rete di monitoraggio
                          della qualità dell' aria di Faenza, Imola e Forlì. Venerdì i valori sono rimasti entro i limiti: «Nella stazione di Faenza-
                          Parco Bertozzi il dato di pm10 era di 29 microgrammi/mc (contro i 26 e 24 dei due giorni precedenti; il limite di legge,
                          da non superare per più di 35 giorni all' anno, è di di 50 microgrammi/mc). Il laboratorio mobile situato a Bagnacavallo
                          rileva invece principalmente un innalzamento dei valori massimi di NOx, riscontrabili soprattutto della mattinata. Non si
                          evidenziano aumenti invece per benzene e monossido di carbonio».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 20
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                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Il medico: «Rischi ridotti se non ci sono sostanze radioattive»

                          FAENZA «Lasciando da parte le sostanze radioattive che hanno effetti
                          diversi, certamente le plastiche e altri materiali pur tossici incendiati alla
                          Lotras contengono sostanze cancerogene, ma questo non significa
                          rischio tumorale, perché sono fondamentali i tempi di esposizione». A
                          parlare dei risvolti sanitari è Giovanni Rosti, faentino, già primario di
                          Oncologia a Treviso e ora presidente di Cosmohelp. «Anche sulle cavie
                          di laboratorio, prima di acquisire la malattia, occorre iniettare la sostanza
                          cancerogena a piccole dosi per lungo tempo. L' incendio, pur avendo
                          disperso sostanze nocive, resta une vento acuto, che può avere qualche
                          conseguenza temporanea sull' apparato respiratorio, specie su persone
                          già affette da patologie. Non voglio rassicurare nessuno, ma se non vi
                          sono sostanze radioattive i rischi sono ridotti».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 21
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                                                         Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                        Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Il responsabile logistica dell' azienda «Ripartiremo più forti di prima»

                                                                                                                                    ANDREA TARRONI
                          FAENZA «La Lotras non ha interrotto e non interromperà la propria
                          operatività. Ci è stata tagliata una gamba, ma cammineremo lo stesso. E
                          nel corso di un paio di settimane contiamo di poter tornare in possesso
                          dei nostri sistemi informatici ed essere se non al 100 percento, comunque
                          capaci di portare avanti gran parte della nostra attività». Non è solo un
                          sussulto di orgoglio, quello di Erik Vespignani, responsabile dell' area
                          Trasporti e Logistica della Lotras System, l' azienda che detiene il
                          complesso andato a fuoco per circa 36 ore a Faenza. È una presa di
                          posizione, che conferma come «la proprietà abbia espresso la volontà di
                          non fare nessun passo indietro rispetto agli investimenti importanti messi
                          in campo in Romagna, ed è presente e in campo per garantire il lavoro di
                          tanti e possibilmente di tutti». È superiore al centinaio il numero di
                          occupati fra diretti (circa 45), personale di movimentazione (una
                          quarantina di addetti) e una trentina di autotrasportatori autonomi ma con
                          fornitore pressoché esclusivo Lotras System. Vespignani è infatti in
                          contatto diretto con la famiglia De Girolamo, e assicura che la dirigenza
                          aziendale è «serenamente, per quanto in questa situazione si possa
                          utilizzare tale avverbio, mobilitata per pianificare il futuro». L' incendio
                          infatti ha sancito per il ramo faentino di Lotras la perdita «dei depositi,
                          certamente utili alla nostra attività. Ma tutta l' azione logistica, per quanto
                          rallentata e messa in difficoltà dalla perdita della connessione internet e
                          dei collegamenti telefonici, la ripristineremo al più presto per tornare al
                          progetto di sviluppo che avevamo in testa. Con Bitways, che ha subito
                          danni importanti almeno quanto i nostri, ci siamo sentiti e riteniamo di
                          risolvere questo problema già nelle prossime settimane». Sui social si
                          rincorrono gli scritti di solidarietà, di affetto e di vicinanza per l' azienda e i lavoratori. A partire da alcuni ex dipendenti,
                          ma anche semplici cittadini. Non mancano però anche messaggi obliqui, o in qualche caso direttamente diffamatori.
                          Dalle fake news che riportavano di contemporanei incendi di inesistenti sedi della ditta a Bologna ed Agrigento (i due
                          presidi aziendali Lotras li ha a Foggia e Faenza) fino a sediziosi accostamenti: «Inutile dire che la proprietà è scossa
                          dall' evento e per quanto non sia la nostra priorità - spiega concludendo Vespignani - non escludiamo di agire
                          legalmente. Si tratta di un accadimento già abbastanza catastrofico in sè, non abbiamo bisogno che si aggiungano
                          altri effetti collaterali negativi».

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 22
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                        Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Sorpreso nudo al sole si giustifica: «A Faenza oggi non si respira»
                          Un 25enne in costume adamitico sanzionato dai carabinieri al torrente Setta, a Marzabotto, nel Bolognese

                          FAENZA La giustificazione che ha addotto - ovvero lo stress causatogli
                          dall' aria irrespirabile di Faenza a causa dell' incendio della Lotras-pur
                          plausibile, non è bastata a evitargli una maxisanzione a tre zeri. È costato
                          caro al faentino - un 25enne - l' intemperanza che ha sollevato la
                          riprovazione dei presenti e fatto scattare la segnalazione alle forze dell'
                          ordine. Nel primo pomeriggio di venerdì, infatti, aveva deciso di prendere
                          il sole completamente nudo sulle rive del torrente Setta, a Marzabotto, nel
                          Bolognese. I carabinieri sono intervenuti sul lungofiume, chiamati da altri
                          bagnanti - soprattutto famiglie con bambini - che avevano chiesto invano
                          al giovane di mettersi il costume, intorno alle 15.30. Il 25enne si trovava in
                          compa gnia della fidanzata, in stato di gravidanza: lei era regolarmente
                          vestita, mentre lui si è ricomposto solo dopo l' arrivo dei militari. Stando
                          alle informazioni trapelate, alle divise avrebbe giustificato il suo gesto
                          riferendo di abitare a Faenza e di essere andato a cercare un po' di relax
                          per sfuggire all' aria resa irrespirabile nella zona in cui risiede a causa del
                          pauroso incendio scoppiato alla Lotras System divia Deruta la notte
                          precedente. La spiegazione, però, non cancella il gesto: per il ragazzo è
                          quindi scattata una multa di 3.300 euro per atti contrari alla pubblica
                          decenza.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019    Pagina 23
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                         Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                        Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Incidente sulla Brisighellese: grave ciclista 70enne

                          FAENZA È grave un uomo di 70 anni coinvolto in un incidente stradale
                          nella mattinata di ieri sulla Brisighellese. L' incidente è avvenuto intorno
                          alle 10,30 nel territorio del comune di Brisighella. L' uomo stava
                          percorrendo la Brisighellese in sella alla sua bicicletta, quando - per cause
                          incorso di accertamento - è venuto a collisione con una vettura. Il 70enne,
                          a causa dell' impatto, è caduto rovinosamente al suolo. I passanti hanno
                          allertato i soccorsi: il 118 è giunto sul posto con l' ambulanza e un' auto
                          con medico a bordo. Vista la gravità delle lesioni riscontrate, il personale
                          sanitario ha poi richiesto l' intervento dell' elimedica. Il ferito è stato quindi
                          trasportato in elicottero all' ospedale Bufalini di Cesena in elicottero, con
                          un codice di massima gravità. Per ricostruire la dinamica del sinistro, sul
                          posto è intervenuta una pattuglia dell' Infortunistica della Polizia Locale
                          della Romagna Faentina.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 24
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                        Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Evaso due volte dai domiciliari in comunità: trasferito in carcere

                          FAENZA Condannato per furto e tentato furto aggravato, era stato posto
                          ai domiciliari in una comunità terapeutica di Faenza; ne era però evaso
                          nel maggio scorso e di nuovo il3 agosto. La Polizia di Stato lo ha quindi
                          arrestato e condotto alla Casa Circondariale di Ravenna do ve resterà
                          sino al 2 novembre 2020 per scontare la pena residua. Nel 2015 e nel
                          2017, l' uomo - un 36enne originario di Trapani - si era reso responsabile,
                          ad Erice, di un furto e di un tentato furto aggravato, per i quali ha riportato
                          una condanna con la misura alternativa a carcere con la permanenza, fino
                          al 2 novembre 2020, in comunità. Ma se ne era allontanato il 2 maggio
                          scorso, venendo poi ricoverato presso l' Ospedale di Faenza p e r
                          assunzione di sostanze stupefacenti, e di nuovo il 3 agosto scorso,
                          quando è stato arrestato dai Carabinieri in un bar del centro faentino. L'
                          Ufficio di Sorveglianza di Bologna gli ha pertanto revocato i benefici a
                          suo tempo concessi, disponendone il trasferimento in carcere. Venerdì
                          pomeriggio quindi gli investigatori del Commissariato di Faenza hanno
                          dato esecuzione al provvedimento restrittivo e l' hanno condotto in via
                          Port' Aurea.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 25
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                                          Il Resto del Carlino
                                                                                   Stampa Locale

                          Dopo il rogo, ora si teme per aria e acqua
                          Faenza, preoccupazione per l' odore acre e i depositi delle ceneri su campi e canali

                          Antonio Veca Faenza (Ravenna) CONTINUA la battaglia dei vigili del
                          fuoco contro il maxi incendio che dalla notte fra giovedì e venerdì il
                          capannone della Lotras, un' azienda di logistica alle porte di Faenza. L'
                          incendio ieri era ormai sotto controllo, ma il fumo nerastro continuava a
                          salire verso i cielo. Ed è proprio l' inquinamento e la possibile presenza di
                          sostanze tossiche a preoccupare di più: ieri l' odore acre di bruciato è
                          stato avvertito in altre città della regione, dalle vicine Forlì e Imola, fino a
                          Ravenna. I dati Arpae su polveri sottili e ossidi di azoto sono rimasti
                          entro i limiti di legge: le pm 10 erano 29 contro una soglia di 50 da non
                          superare. I dati su metalli e diossine non ci saranno però fino a lunedì e
                          per questo il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, ha rinnovato l' invito
                          a chiudere le finestre e a non uscire di casa se non necessario. Ma ci
                          sono timori anche per l' inquinamento dei canali: l' acqua utilizzata per
                          spegnere l' incendio ha portato olii e ceneri nelle fognature e nei canali
                          vicini che conducono fino al mare. Sono state abbassate le saracinesche
                          per contenere l' acqua inquinata e disposte speciali panne per contenere
                          gli olii mentre Hera e ditte specializzate stanno aspirando e stoccando il
                          liquido. LA LOTTA contro le fiamme ieri è proseguita per tutto il giorno. I
                          vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta, durante la notte e per tutta la
                          giornata, con l' aiuto di volontari, protezione civile, forze dell' ordine. Il
                          capannone di oltre due ettari di superficie conteneva al suo interno moltissima merce: ceramica, abbigliamento, un
                          gran quantità di olio per uso alimentare, gomma vulcanizzata e plastiche per auto. È la grande quantità di questi ultimi
                          due prodotti che ieri continuava ad alimentare le fiamme e il fumo, così i vigili del fuoco hanno deciso di aprire un
                          varco in una parete per poter raggiungere il focolaio e colpirlo con il potente getto d' acqua della particolare autobotte
                          giunta dall' aeroporto di Rimini, capace di sparare 4000 litri d' acqua al minuto. Ancora da chiarire le cause dell'
                          incendio. OLTRE ai cittadini, tra i più preoccupati ci sono gli agricoltori: «Questo non è il momento di fare allarmismi»,
                          interviene l' assessore regionale all' ambiente Paola Gazzolo. «Per ora le autorità si sono limitate a consigliare di
                          evitare quanto più possibile di stare all' aperto, e a lavare accuratamente frutta e verdura. Vigili del fuoco, carabinieri
                          forestali e Arpae si sono dimostrati tutti all' altezza della situazione», sottolinea Gazzolo «la macchina dei soccorsi ha
                          funzionato». AMAREGGIATO l' imprenditore Armando De Girolamo della Lotras System, con decine dipendenti che
                          ora temono per il loro posto di lavoro: «Gli impianti antincendio erano stati rinnovati da pochi giorni. Avevamo tutte le
                          certificazioni possibili. E poi non possiamo dimenticare l' elemento chiave: qui non si faceva produzione. Le
                          possibilità di un' autocombustione erano quasi pari a zero». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                                           Il Resto del Carlino
                                                                                    Stampa Locale

                          L' ESPERTO LA DOTTORESSA PATRIZIA GENTILINI CONSIGLIA MASSIMA CAUTELA IN
                          ASSENZA DI DATI CERTI

                          «Donne incinte e bambini via per un po'»

                          PER L' INCENDIO che ha distrutto il magazzino della Lotras a Faenza, le
                          autorità si sono limitate a consigliare di rimanere in casa, chiudere le
                          finestre ed evitare l' attività fisica intensa. Patrizia Gentilini, originaria
                          proprio di Faenza, a lungo oncologa ed ematologa all' ospedale di Forlì,
                          componente della giunta esecutiva della sezione italiana dell'
                          Associazione dei medici per l' ambiente, ha invitato a qualche
                          precauzione in più. Quali nello specifico, dottoressa? «Le donne in
                          gravidanza e i bambini farebbero meglio a non trascorrere del tempo dov'
                          è presente una tale quantità di fumo nell' aria. Per qualche giorno
                          consiglio loro di lasciare le zone maggiormente investite dalla nube, in
                          attesa dei dati sull' eventuale presenza di diossine o furani». In questa
                          malaugurata eventualità, sono pensabili soluzioni estreme sul fronte
                          della produzione e del consumo alimentare? «Le verdure a foglia larga
                          sarebbero certamente le più colpite, anche se sotto quell' aspetto
                          dovremmo temere anche i metalli pesanti. Dobbiamo però ricordare che
                          frutta e verdura veicolano una parte ridotta delle diossine assunte dal
                          corpo umano. Presentano più rischi carne, latte, pesce, uova, burro, in
                          quanto le diossine tendono ad accumularsi nella parte grassa degli
                          alimenti. Ma è l' esposizione cronica a cibo contaminato a creare più
                          problemi alla salute. Per gli animali sconsiglierei l' esposizione all' aria
                          aperta». Eppure la convinzione è che gli animali allevati all' aperto siano più sani, non è così? «Non sto dicendo
                          il contrario. Ma in un territorio come il nostro è fondamentale che siano disponibili analisi puntuali su tutti gli animali d'
                          allevamento». Anche in occasione di quest' ultimo evento ha ribadito come un grande incendio presenti meno
                          rischi di una vita intera trascorsa in pianura padana. Lo pensa davvero? «È la verità, purtroppo, anche per via
                          della conformazione di questa parte d' Italia, circondata da Alpi e Appennini. La sacrosanta guerra alle sigarette non è
                          stata accompagnata da battaglie altrettanto necessarie contro gli altri tipi di combustione». Ora in quei 20mila metri
                          quadrati rimarrà una quantità di ceneri impressionante. Già l' anno scorso, dopo un incendio più piccolo in un deposito
                          di legna, l' odore di fumo assediò il Faentino e il Forlivese per mesi. «Le ceneri, come tutti i materiali di quel tipo,
                          andrebbero stoccate in discariche a norma, impermeabili, dove sia garantita la non dispersione del percolato nel
                          suolo e nelle falde. Vedere la cenere riutilizzata nella produzione di cemento o piastrelle è un qualcosa che mi lascia
                          basita. Mi facciano almeno il favore di smettere di chiamarla economia circolare». Filippo Donati © RIPRODUZIONE
                          RISERVATA.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 27
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                                          Il Resto del Carlino
                                                                                   Stampa Locale

                          Cimice asiatica, è un flagello
                          Agricoltori in allarme, stime di perdite del raccolto al 100%

                                                                                                                               Lorenzo Frassoldati
                          BOLOGNA NON C' È PACE per la frutta emiliano romagnola in questa
                          estate 2019 davvero 'orribile'. Non bastava il meteo impazzito (piogge
                          torrenziali in maggio, freddo fino a metà giugno, frane e allagamenti) che
                          ha ucciso sul nascere la campagna estiva. Non bastavano i prezzi di
                          pesche e nettarine, albicocche e susine in caduta libera; non bastava la
                          difficoltà di reperire manodopera stagionale. Si è aggiunto il flagello di un
                          parassita (la cimice asiatica) che si sta accanendo sulla prossima raccolta
                          di pere e mele. Dalle organizzazioni agricole e cooperative è già partita la
                          richiesta di un tavolo urgente di crisi al ministero, allargato anche a Salute
                          e Ambiente e a tutte le Regioni coinvolte «per valutare ogni possibile
                          iniziativa e lo stanziamento di risorse straordinarie per dare una risposta
                          alle migliaia di produttori coinvolti dall' emergenza della cimice asiatica
                          che sta causando una perdita fino al 100% del raccolto di pere» scrive al
                          ministro Centinaio il presidente di Alleanza cooperative agroalimentari
                          Giorgio Mercuri. Per il romagnolo Davide Vernocchi, coordinatore
                          ortofrutta di Alleanza «la situazione è davvero molto pesante anche per l'
                          occupazione e prevediamo che almeno un 30% degli stagionali nella
                          trasformazione quest' anno non sarà impiegato». LA RICHIESTA di un
                          tavolo nazionale arriva anche da Confagricoltura Emilia Romagna dove il
                          presidente dei frutticoltori Albano Bergami e la presidente regionale
                          Eugenia Bergamaschi parlano di «situazione drammatica» e chiedono per le aziende la sospensione di mutui e
                          contributi Inps, sgravi fiscali e l' attivazione dei fondi di solidarietà. Il ministro Centinaio ha fatto sapere che
                          convocherà al più presto il tavolo interministeriale richiesto per «debellarla definitivamente». Nelle principali regioni
                          frutticole italiane la cimice asiatica, dopo aver attaccato le piante di drupacee (pesche, nettarine, susine e ciliegie) e di
                          mele, sta ora piombando come un flagello sugli alberi di pere, produzione di cui l' Emilia Romagna è leader col 70%
                          della produzione nazionale. Arrivata in Italia nel 2012 con l' importazione di alberi da frutta, la cimice si riproduce a un
                          ritmo elevatissimo (una femmina depone fino a 400 uova) e resiste sia agli antagonisti naturali che agli antiparassitari
                          più diffusi. Preoccupata anche la Cia col presidente regionale Cristiano Fini e quello nazionale Dino Scanavino che ne
                          ha parlato col premier Conte: «L' asiatica si sta trasformando nel nuovo flagello dell' agricoltura del Nord Italia: i danni
                          sono enormi e il rischio è di azzerare il settore ortofrutticolo in Emilia Romagna e Veneto». Solo in Veneto Coldiretti
                          parla di danni per 100 milioni. Cia Agricoltori Italiani elenca perdite in Emilia Romagna del 25-30% anche su albicocco
                          e mandorlo. Peggio ancora le colture di pomacee biologiche non protette da reti: il danno ad oggi è tra il 40% e l'
                          80%. In provincia di Rovigo i frutticoltori prevedono una perdita dal 40% al 100% del raccolto. Si muove anche la
                          ricerca: il Crea, ente di ricerca del ministero, ha avviato un programma di lotta biologica classica contro la cimice
                          asiatica, testando un antagonista naturale come la 'vespa samurai'. In Emilia Romagna è al lavoro un team di esperti
                          del Crpv di Faenza. L' allarme rosso è già scattato. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 28
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                          domenica 11 agosto 2019
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                                                                                Il Sole 24 Ore
                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          La crisi congela le nomine Oltre 70 poltrone in gioco
                          Le partite. A breve un dedalo di scadenze tra Authority, enti pubblici e partecipate del Mef e di Cdp In autunno parte
                          la corsa per rinnovare i vertici delle big: Enel, Eni, Leonardo, Poste, Enav e Terna

                          Davide Colombo e Celestina Dominelli - Roma Una settantina di nomine
                          da effettuare entro l' autunno per evitare che la governance economica
                          del Paese vada in folle. E a seguire, per il governo che verrà, la tornata
                          delle grandi partecipate pubbliche, da Eni a Enel, passando per Poste e
                          Leonardo, i cui vertici scadranno con l' approvazione del bilancio 2019.
                          Nell' immediato le soluzioni più delicate da trovare riguardano i presidenti
                          o gli organi direttivi di tre autorità fondamentali per la vigilanza sul sistema
                          economico e le tutele di diritti dei cittadini: l' Autorità per le garanzie nelle
                          comunicazioni, il Garante per la privacy e l' Autorità anticorruzione. Ma
                          nelle prossime settimane bisognerà anche chiudere il dossier della
                          governance di Inps e Inail, visto che senza l' insediamento dei consigli di
                          amministrazione l' operatività degli organi di indirizzo politico può
                          incontrare più di un problema. E, infine, resta da sciogliere il nodo dei
                          rinnovi nella galassia Cdp, a partire da Sace e Ansaldo Energia. Il
                          governo (questo o quello che lo sostituirà) dovrà muoversi in un dedalo di
                          situazioni complesse. Occorrerà trovare una sintesi tra dimissioni
                          improvvise o dovute, come quelle di Raffaele Cantone all' Anac o di
                          Biagio Mazzotta alla presidenza della Sogei, dopo che quest' ultimo è
                          diventato Ragioniere generale dello Stato, e imminenti scadenze di
                          organismi prorogati come l' AgCom o il Garante Privacy, per il quale il
                          governo ha emanato un decreto ad hoc. Altre nomine andranno definite
                          tra Inps, Inail e Aifa. L' Agenzia del farmaco è attualmente retta in via
                          provvisoria dal governatore emiliano Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza Stato-Regioni, dopo le
                          dimissioni del numero uno Stefano Vella in polemica con il governo sulla vicenda della motonave Diciotti. Bisogna
                          designare un nuovo presidente e altri due consiglieri in sostituzione degli attuali incarichi-ponte decisi dal ministro della
                          Salute. Per Inps e Inail si devono invece chiudere le nomine dei consigli di amministrazione, senza le quali come detto
                          la nuova governance introdotta con il decretone di gennaio non funziona. Pasquale Tridico è presidente anche se il
                          suo dispositivo di nomina ha ancora qualche passaggio formale da superare, mentre il suo vice Adriano Morrone
                          deve ancora passare il vaglio dei pareri delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato. Secondo gli accordi politici
                          presi prima delle crisi in cda dovrebbero entrare Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei Consulenti
                          del lavoro, Gabriele Aulicino, attualmente al Mef come esperto in materie fiscali e finanziarie e, in quota all'
                          opposizione, Marialuisa Gnecchi, ex parlamentare Pd nella scorsa legislatura. Nomine da formalizzare come quelle
                          attese in Inail. Per l' Istituto assicurativo la scelta del nuovo presidente è avvenuta ed è già stata registrata anche dalla
                          Corte dei Conti. Ma Franco Bettoni deve aspettare a sua volta il cda per diventare operativo e lo stesso vale per il
                          suo vice, per ora designato, Paolo Lazzara, ordinario di Diritto amministrativo all' Università di Roma Tre, il quale
                          dovrà pure passare il vaglio parlamentare. Nel cda dovrebbe entrare Francesca Maione, attuale direttore generale del
                          Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. C' è poi da risolvere il pacchetto di nomine legate a Cdp, che dovrebbe
                          arrivare sul tavolo del cda a fine agosto (la convocazione non è stata ancora diramata, ma dovrebbe essere il 27). Le
                          pedine più importanti riguardano Sace e Ansaldo Energia: dopo l' empasse delle scorse settimane, i vertici di Cassa

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 29
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