Unione della Romagna Faentina - mercoledì, 09 ottobre 2019 - Unione Romagna Faentina

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Unione della Romagna Faentina - mercoledì, 09 ottobre 2019 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
   mercoledì, 09 ottobre 2019
Unione della Romagna Faentina - mercoledì, 09 ottobre 2019 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
                                                   mercoledì, 09 ottobre 2019

Prime Pagine

 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                                4
 Prima pagina del 09/10/2019
 09/10/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                                     5
 Prima pagina del 09/10/2019
 09/10/2019   Il Sole 24 Ore                                                                              6
 Prima pagina del 09/10/2019
 09/10/2019   Italia Oggi                                                                                 7
 Prima pagina del 09/10/2019

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39                                                8
 Oltre 200 ravennati hanno depositato il testamento biologico
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                          9
 Prima pagina Faenza-Lugo
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                     di BEPPE SANGIORGI   10
 IL VINO DI CANÉNA
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44                                                11
 L' avventura di Michinelli alla 100 chilometri del Sahara
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44                                                12
 Gli incivili si segnalano sulla pagina Facebook
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44                                                13
 Rontana sorprende ancora
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44                                                14
 Mostra, musica e laboratori Ecco 'Materializzando'
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44                                                15
 Turismo enogastronomico, nasce 'DiWine Trek'
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                                16
 Grillini aderisce al partito di Renzi: «C' è voglia di costruire»

 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                                17
 «Quei soldi grazie alla mia giunta»

 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                                18
 L'arte di Ghinassi in mostra a Riolo Terme
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50                                                19
 Le truffe a danno dei più deboli
 09/10/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 62                                                20
 Faenza, Morsiani fiduciosa: «Ottimi segnali di crescita»

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 09/10/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 45                                           21
 Domani chiude il canile Enpa in via Righi Acquistata l' area per il nuovo rifugio
Unione della Romagna Faentina - mercoledì, 09 ottobre 2019 - Unione Romagna Faentina
09/10/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 45                                                22
 Alessio Grillini esce da Io faentino per entrare in Italia Viva
 09/10/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 47                          MICHELE DONATI        23
 Nasce Diwine Trek, nuovo progetto imprenditoriale creato da tre giovani
 09/10/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 42                          MARCELLO TOSI         24
 Sante Ghinassi torna a casa a Riolo un unicum nel panorama del XX secolo
 09/10/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 43                                                25
 DAVID ALLRED AL CLAN DESTINO
 09/10/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 35                         GIOVANNI MORINI        26
 Per Faenza la riscossa è partita dalla difesa

Altre Fonti

 09/10/2019   La Repubblica Pagina 9                                                                           27
 In viaggio nei secoli e nei colori la via Emilia si mette in mostra
 09/10/2019   La Repubblica Pagina 24                                                                          28
 Studiare la ceramica Al museo di Faenza laboratori per bimbi e visiste guidate

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 09/10/2019   Il Sole 24 Ore Pagina 5                                             Marco MobiliGianni Trovati   29
 Riscossione Imu-Tasi: più poteri ai Comuni
 09/10/2019   Italia Oggi Pagina 9                                                      GAETANO COSTA          31
 Piemonte, ecco gli angeli della semplificazione
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[ § 1 § ]

     mercoledì 09 ottobre 2019
                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

                                       Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 4
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[ § 2 § ]

            mercoledì 09 ottobre 2019
                                        Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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[ § 3 § ]

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                                                        Il Sole 24 Ore

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[ § 4 § ]

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                                                           Italia Oggi

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[ § 1 4 8 0 8 9 6 6 § ]

                          mercoledì 09 ottobre 2019
                          Pagina 39

                                                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Oltre 200 ravennati hanno depositato il testamento biologico
                          Da inizio 2019. Molti hanno lasciato un testo scritto

                          SONO GIÀ 224 i cittadini ravennati che nel solo 2019 hanno depositato
                          presso gli uffici comunali le proprio disposizioni anticipate di trattamento,
                          il cosiddetto «testamente biologico» consentito dalla legge entrata in
                          vigore nel gennaio del 2018. Un dato che va a sommarsi a quello dell'
                          anno scorso, quando le 'dat' arrivate a palazzo Merlato erano state 534.
                          Numeri analoghi - in rapporto alla dimensioni - nella altre città della
                          provincia. A Faenza nel 2019 sono arrivati agli uffici dello Stato civile 109
                          testamenti biologici (furono 192 nel 2018), mentre a Lugo sono stati 35,
                          contro i 70 dell' anno scorso. Buona parte dei cittadini, rivelano dagli uffici
                          dei tre Comuni, ha preferito lasciare le proprie disposizioni in forma di
                          testo scritto - talvolta redatto a mano - ma diversi di loro hanno utilizzato i
                          moduli precompilati recuperabili sul web, come quello messo a punto dall'
                          Associazione Luca Coscioni: un formulario di cinque pagine in cui il
                          cittadino può indicare un fiduciario, e dare disposizioni circa la possibilità
                          di essere informato sul proprio stato di salute e sulla propria aspettativa
                          di vita, e sui rischi di esami diagnostici e terapie. LE DISPOSIZIONI
                          anticipate di trattamento vere e proprie sono però quelle che riguardano le
                          cure cui il cittadino può chiedere di essere sottoposto oppure no - tra cui
                          rianimazione cardiopolmonare, respirazione meccanica, idratazione e
                          nutrizione artificiale, dialisi, interventi chirurgici d' urgenza, sedazione
                          palliativa profonda e trasfusioni di sangue - nei casi di perdita della capacità di decidere o di impossibilità di
                          comunicare, e qualora affetto da malattia allo stadio terminale o che necessiti l' utilizzo permanente di macchinari, da
                          una lesione cerebrale invalidante e irreversibile, o nel caso si trovi in coma o in persistente stato vegetativo giudicato
                          irreversibile. ALTRE disposizioni che è possibile indicare sono relative alla donazione degli organi (per la quale gli
                          uffici hanno tuttavia segnalato come il percorso più indicato sia quello che passa per un' autorizzazione ad hoc, che in
                          molti comuni può essere rilasciata al momento della consegna della carta d' identità) o la donazione del proprio corpo
                          ai fini della ricerca scientifica. A complicare l' effettiva applicazione delle disposizioni anticipate di trattamento è però l'
                          assenza di un indice nazionale dei biotestamenti. La regione inizialmente si era mossa per dare vita ad un proprio
                          registro, ma si è preferito attendere che il ministero della Salute ne mettesse a punto uno a livello nazionale: da mesi
                          però non se ne hanno più notizie, e i biotestamenti continuano a essere nelle mani dei soli uffici comunali. Filippo
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                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 8
Unione della Romagna Faentina - mercoledì, 09 ottobre 2019 - Unione Romagna Faentina
[ § 1 4 8 0 8 9 7 9 § ]

                          mercoledì 09 ottobre 2019

                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina Faenza-Lugo

                          Prima pagina Faenza-Lugo

                                                       Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - mercoledì, 09 ottobre 2019 - Unione Romagna Faentina
[ § 1 4 8 0 8 9 8 0 § ]

                          mercoledì 09 ottobre 2019

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                         Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          STORIE

                          IL VINO DI CANÉNA

                                                                                                                               di BEPPE SANGIORGI
                          SE prendiamo in considerazione due modi di dire romagnoli: «Faza da
                          Canéna» e «Faza da Sanzves», hanno apparentemente la stesso
                          significato di una grande passione «bevereccia», rispettivamente per i
                          due vini. In realtà, mentre il secondo (Faccia da Sangiovese) indica
                          effettivamente un gran bevitore di Sangiovese, l'altro (Faccia da Canina)
                          è rivolto a chi ha le guance rosse, segno di floridezza e buona salute,
                          caratterizzanti un aspetto lieto e gradevole. L'uva Canina, detta anche
                          Canaiola e Canucula, tipica della Bassa Romagna, da non confondere
                          con la dolce Cagnina, dà un vino rosso poco pregiato, secco e leggero,
                          frutto di viti di grande produttività: «Oh Canéna 'd Cudgnöla , t'è tròp
                          carghi al tirël», cioè «Oh Canina di Cotignola, hai troppo cariche le tirelle»,
                          i fili di ferro stesi da tutore a tutore ai quali sia aggrappano le viti. A causa
                          della grande produttività, che i contadini si guardavano bene dal ridurre
                          con il diradamento dei grappoli, la Canina aveva un basso grado alcolico,
                          per cui se ne poteva bere molta e in ogni momento. Tanto che, come
                          riportano Silvio Lombardi ed Ermanno Pasini in «E' nöst dialet», Marchin
                          'd Zamarjìn recitava: «Questo è vino di Canéna ch'u-s bév sera e
                          maténa», che si beve sera e mattina.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 10
[ § 1 4 8 0 8 9 6 4 § ]

                          mercoledì 09 ottobre 2019
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                                                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          IL PERSONAGGIO L' IMPRENDITORE FAENTINO ED EX CAVALIERE DEL RIONE NERO IN
                          TUNISIA PER LA GARA

                          L' avventura di Michinelli alla 100 chilometri del Sahara

                          UN FAENTINO alla 100km del Sahara. Sarà Aldo Michinelli con pettorale
                          numero 28 a portare i colori di Faenza all' ultramaratona che si svolge nel
                          deserto del Sahara Tunisino. Michinelli imprenditore faentino che ha
                          corso il Palio nel 1999 per il Rione Nero, non è nuovo a imprese d'
                          atletica; infatti si è più volte cimentato nella 'nostrana' Cento del
                          Passatore. La partenza della gara, sarà dal Campement Zmela Labrissa,
                          20 chilometri a sud dall' oasi di Ksar Ghilane e l' arrivo è a ridosso dell'
                          oasi di Douz. Alla gara sono iscritti, secondo l' ultimo aggiornamento del
                          sito della gara 84 partecipanti, ben 73 italiani, tra questi per l' appunto
                          Michinelli. «Quattro anni fa - spiega Michinelli - iniziai a correre per
                          compensare le ore seduto in ufficio o in auto. La cosa mi prese così tanto
                          che dopo essermi iscritto al gruppo 'Le linci' da lì a qualche mese mi sono
                          ritrovato a percorrere la brisighellese da Firenze a Faenza. Quell'
                          esperienza mi fece capire che non si trattava solo di una competizione
                          atletica ma fu uno dei più bei viaggi che io abbia mai fatto. Ad oggi ho
                          avuto la fortuna di averne completate tre su tre. Ma qualcosa mi faceva
                          ronzare la voglia di andare oltre. Così navigando sul web tra i siti e le
                          competizioni mi sono imbattuto nella '100 km del Sahara', sicuramente
                          una gara di tutt' altra pasta». In effetti le differenze sono notevoli per l'
                          orografia del percorso e il terreno da affrontare, dove alcuni tratti sono
                          costituiti da dune di sabbia. «Ho pensato alle difficoltà e ho lanciato a me stesso la sfida. Così Ho iniziato un lavoro
                          con preparatori sportivi di professione con tabelle di allenamento da seguire perché nel deserto gli sbalzi di
                          temperature tra giorno e notte sono davvero importanti. E con Luca, il mio preparatore, abbiamo studiato il mio stile
                          di corsa». La 100Km del Sahara è divisa in tre tappe. Si parte mercoledì in notturna dove si percorrono 15 chilometri;
                          il giovedì sé previsto un percorso di 35 chilometri da fare dalla mattina e infine venerdì, frazione di 50 chilometri, dalla
                          mattina. «Dormiremo - continua Michinelli - nel deserto in tende da campo e solo al pensiero mi vien la pelle d' oca.
                          Ma quello che più mi elettrizza è la conoscenza che farò del deserto: saremo io e lui nelle sue dune infinite di sabbia».
                          Antonio Veca.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 11
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                                                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          CASTEL BOLOGNESE

                          Gli incivili si segnalano sulla pagina Facebook

                          'I CIUSSÒ d' Castel Bulgnes', arriva la pagina facebook dove denunciare
                          le azioni di inciviltà e i luoghi di degrado. Tradotto, per i non romagnoli
                          suona più o meno come «gli sporcaccioni di Castel Bolognese». L' idea
                          parte dal gruppo di volontari, non organizzati o inquadrati in un'
                          associazione, residenti nel comune lungo la via Emilia che da anni si è
                          preso l' impegno di ripulire parchi, strade, fossi, piazze raccogliendo ogni
                          tipo di rifiuto. Non solo raccolta di rifiuti ma anche raccolta di escrementi
                          di cani 'dimenticate' dai loro padroni. «Una situazione di inciviltà - dicono
                          dai volontari che si definiscono 'arrabbiati' - che aumenta di giorno in
                          giorno. Sempre più continuano - si nota la mancanza di educazione e di
                          rispetto verso la città. È per questo che abbiamo deciso di aprire una
                          pagina Facebook, appunto dal titolo 'i ciusso' d' castel bulgnes, dove tutti
                          possono denunciare, anche con foto, le situazioni critiche nel paese.
                          Questo è però da solo non basta: abbiamo bisogno di avere accanto
                          anche le istituzioni ed Hera. Il sindaco, Luca Della Godenza, durante un
                          consiglio comunale ha promesso che verranno utilizzate foto-trappole per
                          individuare chi abbandona i rifiuti. Sappiamo che i vigili hanno trovato e
                          multato una ventina di cittadini che abbandonavano rifiuti ma questo non
                          basta, è necessario aumentare le ore di controllo sul territorio».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 12
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Rontana sorprende ancora
                          Un ciclo di incontri al Malmerendi parte dalle novità degli scavi

                          CHIAMARLI scavi è ormai riduttivo: il Castello di Rontana e la Torre di
                          Ceparano, oggetto di indagine archeologica da parte dell' Università di
                          Bologna rispettivamente dal 2007 e dall' anno scorso, saranno
                          protagonisti di un ciclo di conferenze al Museo Malmerendi in cui
                          verranno illustrati non solo i risultati delle ricerche archeologiche, ma
                          anche i primi restauri. Interventi necessari, a Rontana, per consentire una
                          musealizzazione in loco del sito, secondo quell' idea di «parco nel parco»
                          - la Vena del Gesso - coltivata dai responsabili degli scavi. «Per il futuro
                          pensiamo a strutture conservative non invasive, in legno», spiega l'
                          archeologa Debora Ferreri, «in linea con l' ambiente circostante,
                          necessarie per la pavimentazione in laterizi, soggetta a sbalzi termici e
                          fenomeni atmosferici». Il Castello di Rontana è emerso ormai come un
                          vero e proprio borgo, comprendente la rocca con gli ambienti signorili,
                          una bassa corte contenente un forno, una fornace e strutture più recenti, a
                          loro volta circondate da vari cicli di abitazioni. «Gli scavi di quest' anno ci
                          hanno consentito di retrodatare i primi insediamenti fino all' epoca
                          tardoantica, tra il VI e il VII secolo, quando la popolazione avvertì la
                          necessità di abbandonare le vallate, benché più abitabili, per trovare
                          protezione su alture come questa. Un' esigenza venuta poi meno verso la
                          fine del Cinquecento, molti secoli dopo, quando cominciò quel processo
                          che vide i borghi situati lungo il fiume prevalere sulle rocche, abbandonate come nei casi di Rontana e Ceparano.
                          Lassù si viveva una vita estremamente diversa, come testimoniato anche dal regime alimentare restituitoci dalle
                          analisi del dna, indice di un' economia in cui l' allevamento rivestiva un ruolo più centrale rispetto a epoche
                          precedenti». Il primo dei tre incontri, 'Castello di Rontana: ricerca archeologica e valorizzazione', a cura di Debora
                          Ferreri, è dopodomani alle 21 al museo di via Medaglie d' oro 51. Il 18 ottobre Enrico Cirelli proseguirà con «Il
                          castello di Ceparano: un villaggio fortificato nella vallata del Marzeno nel Medioevo». Appuntamento conclusivo il 25,
                          con Tiziana Lazzari e 'Castelli e incastellamento nell' Italia medievale'. Filippo Donati.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 13
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                          PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI OGGI IL VIA

                          Mostra, musica e laboratori Ecco 'Materializzando'

                          CON la sua intuizione spinse la chimica oltre il limite delle conoscenze del
                          periodo, arrivando a immaginare nella sua tavola periodica molti degli
                          elementi che ancora la scienza non conosceva. In occasione dei 150 anni
                          da quell' illuminazione gli enti di ricerca del territorio celebrano Dmitrij
                          Mendeleev e il faro che accese sull' incredibile diversità della materia con
                          una mostra al Palazzo delle Esposizioni, intitolata 'Materializzando: dalla
                          ricerca alla realtà'. La mostra, a cura della Palestra della Scienza in
                          collaborazione con enti pubblici e istituti di ricerca, apre oggi alle 11, e
                          sarà visitabile fino al 23 ottobre (ore 16-19). Protagonista il mondo dei
                          materiali avanzati - settore su cui si concentrano gli studi dei principali
                          istituti di ricerca del territorio, da Enea e Istec-Cnr fino a realtà tra cui
                          Greenbone Ortho, Riba e Toro Rosso - catturato nelle sue sfumature più
                          coinvolgenti per il pubblico. Centri d' eccellenza che saranno al centro del
                          workshop - condotto dal noto volto di Superquark Paolo Magliocco - in
                          programma il 15 ottobre dalle 15.30 alle 17.30. Musica l' 11 alle 20.45,
                          con lo spettacolo 'La chimica dei suoni', dedicato alla 'musica delle
                          molecole', a cura di Stefano Malferrari e Daniele Nanni. Altri eventi sono
                          riservati ai giovanissimi, come i laboratori di 17, 19 e 21 ottobre (dalle
                          9.30 alle 11.30), e gli incontri di orientamento scolastico e universitario
                          (18 e 22 ottobre 8alle 18).

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 14
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                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          L' INIZIATIVA DOMENICA LA PRESENTAZIONE

                          Turismo enogastronomico, nasce 'DiWine Trek'

                          UNA START-UP aziendale per vivere al meglio il territorio. L' idea è stata
                          chiamata 'DiWine Trek' e in buona sostanza, come si evince dal nome
                          stesso, è dedicata al boom del turiscmo enogastronomico. L' iniziativa è
                          stata presentata ieri. «DiWIne Trek - ha spegato Nicola Fiorentini, uno
                          degli ideatori - coglie le opportunità offerte da un mercato fertile e in forte
                          espansione come quello enoturistico ancora non sufficientemente
                          promosso nella nostra regione. L' obiettivo è quello di promuovere le
                          qualità di un territorio, quello romagnolo in questo caso, che ha forte
                          potenziale di crescita attrattive sia nei confronti dei turisti di prossimità in
                          un raggio di 150 chilometri, sia nei confronti di turisti da Paesi stranieri, il
                          tutto veicolando forti valori di sostenibilità ambientale». Per dare vita al
                          progetto è stata creata una rete di servizi tra imprenditori e attività
                          vitivinicole e che si occupano di ristorazione assieme a imprenditori dei
                          trasporti. Domenica 13 ottobre ci sarà il lancio ufficiale, in collaborazione
                          con Trerè Agriturismo e Cantina. Una giornata immersi nella natura e nei
                          prodotti del territorio. Il numero di partecipanti è limitato a 21 ed è
                          richiesta prenotazione. Per info contattare il 334 777 3513.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 15
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                          LA POLITICA L' EX CAPOGRUPPO PDL ISCRITTO A 'ITALIA VIVA': « SCELTA COERENTE CON IL
                          MIO PERCORSO»

                          Grillini aderisce al partito di Renzi: «C' è voglia di costruire»

                          NELLA (ex?) roccaforte di Matteo Renzi il primo politico di lungo corso
                          ad aderire alla nuova formazione politica dell' ex presidente del consiglio,
                          non viene dall' area storica dei suoi sostenitori faentini. A sorpresa è
                          invece Alessio Grillini, ex capogruppo del Pdl, poi dirigente nazionale del
                          Nuovo centrodestra oltre che fondatore del movimento Civico 'Io
                          Faentino' ad aderire a 'Italia Viva'. Una mossa che aggiunge un nuovo
                          fattore alla corsa alle elezioni comunali del 2020. «Renzi - è l' analisi di
                          Grillini - è andato a colmare un vuoto. Io, come moderato liberale,
                          riformista, cattolico ho ritenuto che aderire fosse in linea con il mio
                          percorso e l' area politica che ho sempre occupato. Alla fine credo che la
                          mia sia una scelta coerente». Certo però che Renzi guarda verso il
                          centrosinistra, una novità per Grillini: «Credo che guardi dappertutto,
                          verso chi vuol costruire - dice l' ex consigliere comunale - e sicuramente
                          non guarda verso Salvini. Riconosco a Renzi di aver fatto una mossa
                          coraggiosa e che è riuscito a tirarci fuori da una situazione grave. Ha
                          dimostrato di essere una spanna sopra tutti. Non sono l' unico che farà
                          questa scelta, ci sono altri con me». Il circolo si chiama 'Faenza viva' e
                          Grillini annuncia che si sta lavorando a una rete: «Presto partirà un circolo
                          a Conselice e ci stiamo attivando per crearne altri. Mi sono già sentito
                          con il primo iscritto, Francesco Savorani: è bello ci siano forze nuove, c'
                          è voglia di collaborare».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 16
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                          BRISIGHELLA L' EX SINDACO DAVIDE MISSIROLI CONTRO IL PRIMO CITTADINO

                          «Quei soldi grazie alla mia giunta»
                          La stoccata: «Pederzoli dia atto di chi ha reperito i tre milioni investiti»

                          «ONESTÀ intellettuale imporrebbe di dare atto che i fondi arrivano dall'
                          impegno della giunta precedente». Non si è fatta attendere la risposta dell'
                          ex sindaco di Brisighella Davide Missiroli al nuovo primo cittadino,
                          Massimiliano Pederzoli, che nei giorni scorsi aveva descritto sul Carlino
                          come ha investito circa tre milioni di euro nei primi cento giorni: «Questi
                          fondi - afferma Missiroli in una lettera aperta - arrivano dal lavoro della
                          precedente giunta anche grazie allo sblocco di fondi da parte della Corte
                          costituzionale che con due sentenze ha corretto il peccato capitale del
                          'pareggio' per i comuni che per oltre 20 anni ha impedito di utilizzare, se
                          non in minima parte, quei fondi». Missiroli precisa di non voler fare
                          polemica: «Sono felice che si possano usare quelle risorse - prosegue -,
                          ma onestà intellettuale imporrebbe di dare atto che quei fondi che
                          Pederzoli oggi impiega arrivano non dalla sua giunta, ma dall' impegno
                          della giunta precedente». Poi arriva una prevedibile stoccata: «I 450 mila
                          per le strade sono dovuti allo sblocco dell' avanzo ottenuto nel novembre
                          2018 e utilizzabili solamente per motivi tecnici da luglio 2019. - aggiunge
                          -. Gli vorrei ricordare che il totale per le strade sono circa 700 mila euro,
                          fra le quali arriveranno anche Rio Chiè e Monte Romano, oltre le risorse
                          regionali per le frane». Poi arriva un' altra puntualizzazione: «Gli avanzi di
                          oggi e di domani sono stati lasciati per le manutenzioni del territorio, così
                          come i finanziamenti per le frane sono stati richiesti dalla mia amministrazione, e non per il Pedrini come lui dichiara.
                          Sul teatro avrei piacere si leggesse il progetto perché ha ricevuto 500 mila euro di finanziamento regionale ed è un
                          progetto culturale e sistemico che comprendeva anche l' utilizzo classico della struttura e deve programmare la
                          copertura della rimanente parte con un mutuo, nel 2021 quelli pregressi saranno azzeati». MISSIROLI insiste: «Ma il
                          caso più emblematico sulle dichiarazioni di Pederzoli riguarda gli investimenti per le scuole - accusa -. I fondi sono
                          stati ottenuti e i progetti sono stati presentati, alcuni già appaltati, prima del suo arrivo. Nelle scuole medie di
                          Brisighella il denaro per gli interventi ammonta a 971mila euro e non solo 315mila come dichiara Pederzoli perchè
                          comprende anche il rifacimento della rete fognaria; a oggi l' importo dei lavori assegnati è di 656mila euro arrivati
                          dalla Regione attraverso un bando europeo. L' importante - precisa - è però che Pederzoli si ricordi di indire l' appalto
                          per i restanti 315mila euro». Infine un ultimo nodo da sciogliere: «Altro punto - scrive l' ex sindaco - gli 80 mila euro
                          destinati al tetto della Comunità Montana a Fognano: erano risorse destinate alla cultura provenienti da un fondo del
                          Senato che avevamo tenuto nel cassetto per realizzare una biblioteca nella scuola elementare e che sarebbero dovuti
                          servire dopo l' investimento dei mutui Bei per lo stesso plesso. Mi piacerebbe capire come verranno rendicontati alla
                          Ragioneria del Senato? Su tutto questo e altro sarebbe bello confrontarsi pubblicamente. Io - conclude - sono a
                          disposizione». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 17
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                                                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          RIOLOTERME

                          L'arte di Ghinassi in mostra a Riolo Terme

                          SANTE Ghinassi l' ultimo pittore in ceramica. Con l' intitolazione dell' ex
                          chiesa di San Giovanni Battista all' artista Sante Ghinassi, i familiari
                          hanno promosso nel luogo una mostra rappresentativa dell' arte e della
                          tecnica di Ghinassi. Sante Ghinassi prevalentemente dipingeva con colori
                          ceramici su supporti costituiti da piastrelle di terracotta o terraglia di varie
                          dimensioni affiancate le une alle altre per formare pannelli di varia
                          grandezza che Ghinassi disponeva su piani inclinati per poterci lavorare.
                          Altri supporti comunemente usati erano piatti che l' artista riolese
                          acquistava e che avevano subito una prima cottura a biscotto. Già
                          numerosissimi visitatori hanno apprezzato la mostra presentata e curata
                          dall' ex presidente del museo delle ceramiche di Faenza, Vittorio Argnani
                          il quale ha anche condotto varie visite guidate. Angelo Muccinelli.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 18
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                          mercoledì 09 ottobre 2019
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                                                            Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Le truffe a danno dei più deboli

                          SEDICENTI volontari o associati di Auser Ravenna contattano
                          telefonicamente privati cittadini e chiedono loro un incontro allo scopo di
                          raccogliere soldi per l' associazione. Auser è totalmente estranea a questi
                          eventi! Auser Ravenna sollecita tutti i cittadini di Ravenna, Cervia, Bassa
                          Romagna e Romagna Faentina a diffidare di tali richieste che non
                          possono provenire in alcun modo dall' associazione e che vanno
                          immediatamente segnalate. Auser. L'APPELLO dell'associazione di
                          volontariato ravennate ancora una volta pone l'attenzione sulle truffe che,
                          spesso, colpiscono le fasce più deboli della popolazione, in particolare gli
                          anziani. Come sottolinea l'associazione nella sua nota, che abbiamo
                          dovuto ridurre per questioni di spazio, chi vuole effettuare una donazione
                          può rivolgersi direttamente al centro territoriale di riferimento o alla sede
                          centrale dell'associazione. Una regola, questa, che vale sempre,
                          qualunque tipo di donazione si decida di effettuare. Le truffe ai danni dei
                          cittadini sono sempre più diffuse: si sente di continuo di finti tecnici, di
                          gas o luce ad esempio, che suonano di porta in porta. Il dramma è che
                          spesso chi viene truffato non denuncia, perché si vergogna della propria
                          ingenuità. Senza pensare che questo genere di truffatori ha invece
                          sviluppato una grande abilità nel manipolare le persone. Denunciare
                          conviene sempre e comunque, anche quando la truffa non è andata in
                          porto. Informare le forze dell'ordine di quello che è accaduto servirà, se non a individuare i responsabili, a mettere a
                          punto più efficaci strategie preventive.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 19
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                          mercoledì 09 ottobre 2019
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                                                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Basket A2 femminile La squadra verso Campobasso

                          Faenza, Morsiani fiduciosa: «Ottimi segnali di crescita»

                          Faenza BASTANO due numeri per raccontare l' avvio di campionato dell'
                          E-Work, quelli riguardanti i punti concessi nelle prime partite: 89 e 49. Una
                          differenza abissale che ha dimostrato quanto il passo falso di Umbertide,
                          dove la difesa ha concesso troppo, sia servito per riordinare le idee.
                          Contro Ariano Irpino è infatti arrivata una prestazione convincente dove si
                          sono viste le grandi doti difensive di un gruppo che ha seguito alla lettera
                          il piano partita, imbrigliando un avversario in grande forma. A completare
                          l' opera c' è poi stata la 'cooperativa del canestro' con tante giocatrici che
                          hanno dato il loro contributo in attacco, mostrando che la squadra si è
                          definitivamente tolta la stucchevole etichetta di essere Ballardini-
                          dipendente. Tra le singole ha brillato ancora una volta Morsiani, autrice di
                          16 punti, scopertasi una importante arma tattica nel ruolo di pivot
                          dinamico. «Volevamo riscattare la sconfitta dell' esordio e ci siamo
                          riuscite - sottolinea la giocatrice -. A Umbertide avevamo sentito troppo l'
                          ansia del debutto ed infatti abbiamo commesso troppi errori, mentre con
                          Ariano Irpino siamo state concentrate soprattutto in difesa. Siamo restate
                          unite anche nei momenti difficili ed è un ottimo segnale di crescita».
                          Promosso a pieni voti è stato anche il palazzetto dello sport di Castel
                          Bolognese, casa temporanea delle faentine in attesa che il PalaBubani
                          termini il proprio restyling. «Nessun palasport può sostituire il Bubani, ma
                          sabato il pubblico si è fatto sentire, creando il solito clima di quando giochiamo in casa. Questo calore ci è servito per
                          restare concentrate e non poteva esserci un debutto migliore a Castel Bolognese: ora vogliamo farlo diventare il
                          nostro punto di forza». Sabato l' E-Work è attesa dalla trasferta a Campobasso contro una delle favorite del girone:
                          «Simili partite si preparano da sole, perché gli stimoli aumentano quando si affrontano queste avversarie. Stiamo
                          lavorando per arrivare pronte e credo che in allenamento si stia vedendo lo spirito giusto da parte di tutte. C' è ancora
                          tanto da lavorare, ma la vittoria con Ariano Irpino conferma che le qualità non ci mancano e che siamo un buon
                          gruppo». Luca Del Favero.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 20
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                          mercoledì 09 ottobre 2019
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                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          NUOVA CASA IN ARRIVO PER I CANI

                          Domani chiude il canile Enpa in via Righi Acquistata l' area per il nuovo rifugio
                          La nuova struttura sorgerà in via Plicca accanto al canile comunale e ospiterà anche i gatti feriti

                          FAENZA Domani chiude definitivamente il canile "Rifugio del cane" di
                          Enpa in via Righi. Entro dicembre l' area sarà smantellata e restituita al
                          Comune, mentre il nuovo Rifugio del cane prenderà corpo a partire da
                          gennaio 2020 in via Plicca a fianco dell' attuale canile municipale, in fregio
                          alla pista di atterraggio per ultraleggeri, nel terreno di due ettari e mezzo,
                          acquisito dall' Enpa per 100mila euro in convenzione siglata con l' Asp
                          che avrà la durata di ben 100 anni. ACCORDO CENTERNARIO La firma
                          dal notaio è avvenuta in questi giorni. In attesa dei lavori, il cui progetto
                          sarà presentato a breve, i cani custoditi in via Righi saranno sistemati
                          provvisoriamente in alcuni box messi disposizione dal canile municipale.
                          Per qualsiasi necessità è necessario rivolgersi al canile di via Plicca, 2.
                          Per ragioni logistiche, fino a nuovo avviso non saranno più accettate
                          donazioni di pane. NUOVA STRUTTURA IN ARRIVO "Nel frattempo -
                          riferisce la pre sidente Maria Teresa Ravaioli ringraziamo i tanti cittadini
                          che sostengono le attività del canile e dell' associazione: ora stiamo
                          impegnando tutte le nostre risorse per la realizzazione della nuova
                          struttura, una missione che non sarebbe possibile senza i volontari e i
                          sostenitori che da sempre ci aiutano. Affronteremo un investimento
                          intorno ai 500 mila euro, di cui 50mila già spesi per il terreno e altrettanti
                          previsti per la bonifica in via Righi. Per farvi fronte abbiamo lanciato la
                          campagna do nazioni "Ci aiuti a mettere su casa?" e siamo anche su
                          facebook alla pagina "Rifugio del cane Enpa Faenza. Avremo dei
                          testimonial che ci daranno un mano a raggiungere lo scopo". In via Righi,
                          probabilmente sarà ricavata un' area/deposito per la Caritas dedicata al
                          recupero dei materiali riciclabili. SPAZIO ANCHE PER I FELINI Il nuovo
                          rifugio del cane sarà attrezzato per accogliere 60 animali. Saranno disponibili una decina di posti/pensione, così da
                          incontrare le numerose richieste pervenute in tal senso. Nella superficie, dove sono già state messe a dimora piante
                          autoctone, sarà ricavata una vasta area per lo sgambamento e uno spazio di transito felini «non un gattile - precisa
                          Ravaioli - ma un luogo di assistenza per i gatti feriti o ammalati, provenienti in massima parte dalle 60 oasi dislocate
                          nel territorio dell' Urf (400 gatti)». In via Plicca l' Enpa concentrerà i cani raccolti nei sei comuni dell' Unione,
                          diventando così la struttura di riferimento di un' area molto vasta. La nuova struttura dell' Enpa e a fianco quella
                          comunale dovrebbero così soddisfare tutte le esigenze del territorio faentino in tema di cani e gatti. Per qualsiasi
                          ulteriore informazione sul nuovo rifugio del cane gestito dall' Enpa, contattare la Sezione di Faenza al numero
                          0546.661203 (il martedì dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle 9.30 alle 11.30).

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 21
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                          mercoledì 09 ottobre 2019
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                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Alessio Grillini esce da Io faentino per entrare in Italia Viva
                          «Si è creato un vuoto che Matteo Renzi ha colmato dando una casa a tanti italiani moderati»

                          FAENZA Italia Viva di Matteo Renzi fa proseliti a Faenza. Mentre i
                          principali seguaci locali hanno scelto di abbandonare il leader e seguire il
                          Pd (almeno per il momento), altri si sono fatti avanti fondando circoli di
                          Italia viva. Ieri ha rotto il silenzio ed è sceso in campo Alessio Grillini, già
                          candidato a sindaco per il movimento Io Faentino, ex Pdl e Forza Italia.
                          Prima di lui un altro circolo lo aveva fondato Francesco Savorani,
                          giovane esponete proveniente dall' esperienza di Faenza 4020, promossa
                          presso gli ex Salesiani da quarantenni faentini che intendono avviarsi
                          verso la primavera 2020 quando si andrà alle urne per darsi il nuovo
                          governo. «Con Savorani dialogheremo - afferma Grillini -, per quanto mi
                          riguarda ho personalmente seguito il percorso per creare questa nuova
                          realtà, ritenendomi un moderato, liberale, cattolico, riformista, in linea con
                          la mia storia politica e con le proposte di Renzi. A Faenza, come in tutta
                          Italia si era creato un vuoto che il leader della Leopolda è riuscito a
                          colmare dando una casa a tanti italiani centristi e moderati con ambizioni
                          innovative, che ci si vogliono approcciare ad una nuova entusiasmante
                          scommessa fuori dagli schemi tradizionali, staccando con il passato, fuori
                          dai populismi e dai sovranismi. Ho già ottenuto tanti consensi e persone
                          anche importanti hanno già aderito al mio circolo». Grillini assicura che ha
                          iniziato un intenso lavoro per preparare le elezioni comunali «ma non la
                          mia candidatura, non ho più velleità di quel genere, sicuramente sarò
                          inprima filanella campagna dove Italia Viva avrà nomi pesanti da
                          spendere». E che fine farà Io faentino? «Io uscirò ma il movimento
                          resterà e deciderà il percorso che vorrà fare: se al mio fianco o in altra
                          direzione». A livello provinciale «mi sono attivato nell' organizzare altri
                          altri circoli: a breve sarà pronto quello della Bassa Romagna». Ma Italia Viva è al governo con il pd e i Cinque stelle
                          mentre lei è sempre stato considerato un uomo di centro destra, non c' era spazio in Forza Italia o la Lega, per
                          esempio? «E' stata l' idea di Renzi che prende il meglio del centrodestra e del centrosinistra per dare una nuova casa
                          ai moderati centristi che mi ha lusingato: è stata un' apertura importante e coerente quella di uscire dalle logiche
                          precedenti e iniziare a percorrere una nuova strada. Ora ci attende la Leopolda».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 22
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                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          IMPRESE FAENTINE

                          Nasce Diwine Trek, nuovo progetto imprenditoriale creato da tre giovani
                          Un' idea che punta sull' aspetto enogastronomico e paesaggistico per fornire un' offerta turistica sostenibile

                                                                                                                             MICHELE DONATI
                          FAENZA Un nuovo progetto imprenditoriale si affaccia per la prima volta
                          in città: si chiama DiWine Trek e nasce dalla mente di tre giovani faentini,
                          Nicola Fiorentini, Gioele Melandri e Giada Sabatino, intenzionati a
                          giocare la carta dello sviluppo enoturistico coinvolgendo le eccellenze del
                          territorio. Il progetto DiWine Trek è al momento contenuto all' interno dell'
                          incubatore di startup d' impresa Contamination Lab, presso il complesso
                          Salesiani a Faenza, e debutterà il prossimo 13 ottobre con un evento
                          speciale, in attesa che l' attività prenda avvio vero e proprio nella
                          primavera del 2020. MERCATO ENOTURISTICO «Con DiWine Trek -
                          spiega Fiorentini - vogliamo cogliere l' occasione offerta dal dinamismo
                          del mercato enoturistico unendo l' interesse per il patrimonio
                          paesaggistico e vitivinicolo. Nel nostro territorio ci sono diverse
                          opportunità per cittadini e imprese, ma l' Emilia-Romagna deve
                          recuperare punti in classifica rispetto ad altre regioni nello sviluppo di un
                          turismo esperienziale legato al vino. Le premesse, sia nei numeri che
                          nella qualità della produzione, ci sono tutte». L' idea è quella di attrarre nel
                          territorio la fetta dei turisti interessati all' universo dell' enogastronomia e
                          delle bellezze naturali e culturali, rigorosamente in un' ottica di sostenibilità
                          ambientale: un bacino con un forte potenziale di crescita, con la
                          possibilità di intercettare visitatori sia italiani che stranieri. Il progetto si
                          avvale già di diverse partnership (Comune di Faenza, La BCC ravennate
                          forlivese e imolese, Viaggi Erbacci, Spiriti Divini) e la prima
                          collaborazione, scelta per l' evento di domenica 13, sarà con la cantina
                          Trerè: diverse le attività in programma, dal trekking alle degustazioni in
                          cantina, dalle visite alla tenuta e alla barricaia al pranzo, al prezzo lancio
                          di 79 euro tutto compreso. EVENTI AL VIA A MARZO Dopo questo primo esperimento, gli eventi successivi
                          partiranno ufficialmente nel marzo 2020. I posti disponibili sono 21 ed è possibile prenotarsi telefonicamente
                          contattando il numero 334 777 3513. «Le nuove generazioni che lavorano per l' innovazione del territorio - commenta
                          il vicesindaco Massimo Isola - sono da prendere molto seriamente. In questo senso va sottolineata l' attività della
                          Fondazione Banca del Monte e del Contamination Lab, che aiutano a trasformare le suggestioni in idee e le idee in
                          progetti. A Faenza il turismo è diventato ormai un elemento economicamente rilevante, basti pensare alle 240mila
                          presenze annuali sul territorio dell' Unione. È il terreno giusto per aiutare i giovani a fare un salto di qualità,
                          collocandoci saldamente in un sistema ad alta competitività». «Crediamo che lo sviluppo del territorio passi attraverso
                          la via del turismo - afferma Massimiliano Fabbri, titolare di Trerè - ma per ora la potenzialità del l' Emilia-Romagna
                          restano in gran parte inespresse. Mancavano progetti come questo, che possono aiutare a costruire un brand
                          riconosciuto».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 23
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                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          L' INTERVISTA ENRICO GHINASSI / FIGLIO DELL' ARTISTA

                          Sante Ghinassi torna a casa a Riolo un unicum nel panorama del XX secolo
                          Omaggio al pittore scomparso nel 2000, uno dei maestri indiscussi dell' arte di dipingere in ceramica

                                                                                                                                MARCELLO TOSI
                          RIOLO TERME Una mostra antologica dedicata, a quasi vent' anni dalla
                          sua scomparsa, al pittore in ceramica Sante Ghinassi (1924-2000). Ne
                          parliamo con il figlio. Enrico Ghinassi, suo padre è considerato tra i
                          maggiori eredi della grande tradizione locale della pittura in ceramica.
                          Come è strutturato questo omaggio? Circa due anni fa i cittadini di
                          Riolo hanno iniziato a raccogliere firme per chiedere all' amministrazione
                          comunale un riconoscimento pubblico a Ghinassi, cantore di Riolo e della
                          Romagna. Come ha scritto in catalogo il curatore Vittorio Argnani, l'
                          iniziativa rende onore a un artista che ha rappresentato un unicum nel
                          panorama della ceramica del XX secolo. Infatti Ghinassi ha continuato
                          per tutta la vita a creare decine e decine di opere utilizzando la pittura in
                          ceramica, tecnica e stremamente difficile che conobbe un glorioso e
                          assai breve periodo a Faenza negli ultimi decenni dell' Ottocento. Cosa si
                          può ammirare lungo il percorso espositivo? «È una carrellata
                          attraverso le tematiche che Ghinassi ha affrontato nel corso della sua
                          vita: nature morte, paesaggi, persone di famiglia, autoritratti e ritratti di
                          papi, cardinali, capi di Stato, ma anche ritratti di cantanti e sportivi. Uno
                          fra tutti il ritratto di Senna che Ghinassi ha donato alla madre del pilota in
                          occasione di una sua mostra personale a San Paolo in Brasile. Non si
                          possono non ricordare poi le nature morte, con la resa impeccabile di
                          oggetti del quotidiano, cibi simbolo delle nostre abitudini contadine: pane,
                          selvaggina, frutta, salumi, per non dire dei vini e dei loro contenitori,
                          bicchieri di una trasparenza sbalorditiva. E poi i paesaggi, rivelatori di
                          quanto Ghinassi sia legato al proprio territorio. Della sua opera si sono
                          occupati anche critici e studiosi come Sgarbi, Raimondi, Pittano. Tutti i critici si mostrano, nei giudizi ammirati e
                          lusinghieri, sbalorditi della sua bravura pittorica e tecnica. Il segreto? Innanzitutto il disegno, premessa imprescindibile
                          per ogni esecuzione pittorica, preceduta da una serie quasi maniacale di studi accuratissimi. L' applicazione tenace e
                          quotidiana nel cimentarsi su un supporto, la ceramica, di intrinseca difficoltà tecnica. È sufficiente ricordare che i
                          colori ceramici, da crudo, non collimano assolutamente con il risultato dopo la cottura a 920 gradi. Il suo maestro Luigi
                          Varoli, esimio artista cotignolese, aveva dunque saputo cogliere le potenzialità dell' allievo indirizzandolo a esprimere
                          la sua pittura mediante lacerami ca. Ghinassi, da parte sua, ha raggiunto risultati che lasciano senza fiato: incarnati di
                          una morbidezza e luminosità miracolosi, acutezza psicologica intensissima, somiglianza fedelissima dei soggetti. Ex
                          sala San Giovanni di Riolo ora intitolata al pittore, fino al 10 ottobre.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 24
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                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          DAVID ALLRED AL CLAN DESTINO
                          FAENZA CONCERTO

                          Musica dal vivo questa sera alle 22 al Clan Destino di Faenza con David
                          Allred. Folksinger innamorato di atmosfere notturne e introspettive, le
                          narrazioni del songwriter californiano sono il distillato di una poetica
                          malinconica, quasi francescana per genesi ma pesante come piombo per
                          impatto, annegata in un atmosferico ambient -folk minimalista, a
                          testimonianza del talento contemplativo di un uomo che ha saputo
                          trasformare gli effetti collaterali della sofferenza in provvidenziale
                          carburante creativo. Ingresso gratuito. Info: 0546 681327.

                                                             Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 25
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                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          BASKET A2 DONNE

                          Per Faenza la riscossa è partita dalla difesa
                          Dopo il ko ad Umbertide l' E-Work ha tenuto l' Ariano Irpino sotto quota 50 e ora sfida Campobasso

                                                                                                                            GIOVANNI MORINI
                          FAENZA Promessa mantenuta. Paolo Rossi è uomo di parola: aveva
                          detto che mai più la sua squadra avrebbe subito 89 punti come nel
                          debutto a Umbertide, fissando l' asticella a quota 60. Alla Farmacia del
                          Tricolle di Ariano Irpino, sabato sera, ne ha concessi solo 49, contro i 60
                          realizzati. «Ma io non faccio promesse - si schermisce il coach
                          romagnolo - sono un uomo di lavoro, non di parole. Così ho lavorato e ho
                          fatto lavorare le ragazze per arrivare alla partita nel modo migliore». La
                          difesa stavolta ha funzionato. «E meno male, anche perché abbiamo
                          avuto la mira piuttosto storta (39% da due, 27% da tre, n dr), soprattutto
                          con le esterne. Le lunghe, invece, sono state bravissime, sia in attacco
                          che in difesa. Morsiani, in particolare, ha fatto una gara super (16 punti, 9
                          rimbalzi e quasi 36' giocati, ndr)». In doppia cifra pure Baldi (11 punti e 15
                          di valutazione). «Si è sbattuta di brutto, è stata molto preziosa». Contro le
                          aspettative, Faenza ha vinto la battaglia dei rimbalzi (39 a 35). «Merito di
                          un notevole sforzo collettivo». Lo spauracchio Fabbri è stato contenuto
                          alla grande, «l' abbiamo imbrigliata nella nostra ragnatela, con continui
                          raddoppi», il furetto ceco Zitkova, invece, ha creato parecchi grattacapi
                          (21 punti con 3/3 da tre). «Ha fatto dannare tutte quelle che l' hanno
                          marcata - continua Rossi -. Questo campionato mi sta sorprendendo
                          positivamente, nel senso che sto vedendo squadre e individualità di tutto
                          rispetto. Contro di noi Umbertide è stata quasi impressionante, Ariano
                          Irpino si è rivelata tosta, molto fisica e quadrata. Batterla non è stato
                          semplice, ci siamo riusciti certamente grazie alla difesa, ma anche a un
                          finale di buona lucidità». Il match, infatti, è stato in equilibrio quasi fino alla
                          fine. E sabato prossimo l' E-Work andrà a farvi sita alla capolista, nonché
                          candidata numero uno alla promozione Campobasso, che ha appena asfaltato Civitanova. «Il calendario ci ha
                          riservato un avvio molto complicato, anche perché dopo Campobasso, che ha budget e rosa da A1, ci sarà La
                          Spezia. Le avversarie abbordabili le incontreremo più avanti. Non tutti i mali vengono per nuocere: aumenteremo il
                          nostro ritmo di crescita». Infine, Paolo Rossi spende due parole per i tifosi. «Ho ritrovatole stesse facce e lo stesso
                          entusiasmo degli anni passati, cosa tutt' altro che scontata. Il pubblico ci sta seguendo numeroso, quando torneremo
                          a Faenza lo sarà ancora di più».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 26
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                                                                                      Altre Fonti

                          In viaggio nei secoli e nei colori la via Emilia si mette in mostra

                          È un caleidoscopio di forme e colori quello che si svela agli amanti
                          dell'arte lungo i 270 chilometri della via Emilia, da Piacenza fino a Rimini:
                          un cartellone di mostre da soddisfare ogni esigenza. Il nome più di
                          richiamo, è quello di Marc Chagall, di cui Palazzo Albergati, a Bologna,
                          ospita fino al 1° marzo 160 tra dipinti, incisioni e disegni: un'esposizione
                          che ha il pregio, pur in assenza di alcune delle opere più note al grande
                          pubblico, di coprire per intera la poetica dell'artista russo, l'uomo che
                          facendo volare i suoi personaggi sui tetti delle città e dei villaggi russi ha
                          messo in salvo la memoria dell'universo ebraico dell'Est Europa,
                          spazzato via dalla Shoah. Un salto indietro di quattro secoli ci porta
                          invece a Piacenza, tra le mura della Cattedrale. Qui, tutti i sabati e le
                          domeniche fino al 6 gennaio, sarà possibile ammirare alcuni capolavori di
                          arte sacra che finora erano difficilmente accessibili: la pala di San Martino
                          di Ludovico Carracci, che raffigura il santo nell'atto di donare metà del
                          suo mantello a un mendicante seminudo; e gli affreschi del Presbiterio - di
                          Carracci e Procaccini - che potranno essere osservati dai matronei,
                          finalmente riaperti al pubblico. Un altro secolo indietro, siamo alla prima
                          metà del Cinquecento, e a Reggio Emilia, nei Chiostri di San Pietro,
                          appare (in prestito dall'Hermitage di San Pietroburgo dal 24 ottobre all'8
                          marzo) il Ritratto di Giovane Donna del Correggio: un vero e proprio
                          ritorno a casa per uno dei capolavori della pittura rinascimentale. Per gli
                          amanti del contemporaneo, méta obbligata è la provincia di Parma: a
                          Fontanellato, il Labirinto del Masone ospita dal 26 ottobre al 15 marzo la raccolta delle copertine di Wendingen, la
                          mitica rivista olandese di arte e architettura che tra il 1918 e il 1931 funse da palestra per alcuni tra i più sorprendenti
                          illustratori del tempo. Poco lontano, alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, fino all'8 dicembre
                          la mostra Carosello. Pubblicità e televisione 1957-1977, esplora i linguaggi della nuova cultura di massa attraverso le
                          creazioni di designer e fumettisti e personaggi come Calimero, la Linea della Lagostina o i caballeros del caffè
                          Paulista. Ancora a Parma, al Palazzo del Governatore, fino al 31 dicembre c'è Costellazioni Familiari - Dialoghi sulla
                          Libertà, mostra di Luigi Colin. È ora di emigrare, e puntare dritti verso la Romagna: al Museo Internazionale della
                          Ceramica di Faenza, dal 1° novembre, sono esposte cinquanta opere di ceramica di Pablo Picasso, pezzi unici
                          provenienti dalle collezioni del Musée National Picasso-Paris. Dalla ceramica alla fotografia, fino al 6 gennaio i Musei
                          San Domenico di Forlì accolgono la mostra Cibo del fotografo americano Steve McCurry: un'esposizione inedita a
                          livello mondiale con immagini per larghissima parte mai esposte: un'esplosione di colori che rendono omaggio
                          all'elemento-cardine dell'esperienza umana, l'alimentazione, narrata dai campi coltivati, all'industria di trasformazione,
                          alla vendita. Ancora qualche chilometro e siamo a Ravenna, patria del mosaico. Appuntamento al Mar, fino al 12
                          gennaio, per la mostra dell'artista Usa Chuck Close. In primo piano, i grandi ritratti, come quelli del rocker Lou Reed.
                          Poco Lontano, a Bagnacavallo, il Museo civico delle Cappuccine espone fino al 19 gennaio 120 incisioni del genio
                          dark del 500 Albrecht Durer. L'ultima tappa è a Ferrara, dove il 1° dicembre inaugura l'ultima in ordine di tempo tra le
                          grandi mostre di Palazzo dei Diamanti: De Nittis, l'avventura dello sguardo, dedicata al pittore che insieme a Boldini
                          riuscì a imporsi nella Parigi di fine Ottocento entrando a contatto con colleghi del calibro di Degas, Manet, Monet.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 27
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                                                                                     Altre Fonti

                          Studiare la ceramica Al museo di Faenza laboratori per bimbi e visiste guidate

                          Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza ospita l'incontro tra le
                          culture ceramiche di ogni tempo e luogo. Lo testimoniano opere
                          provenienti dall'Estremo Oriente, dalla Siria, dall'Iran, dall'Egitto, dalla
                          Turchia, dal Sud America. Fondato nel 1908, il museo oggi conserva e
                          promuove un patrimonio di oltre 60.000 opere, antiche e contemporanee,
                          esposte in suggestivi spazi museali che coprono una superficie di oltre
                          15.000 metri quadri. Il Museo è un unicum nel panorama nazionale e
                          internazionale, lo testimoniano gli incomparabili capolavori italiani del
                          Rinascimento, le opere di Picasso, Matisse, Chagall, Leger, Burri,
                          Fontana e altri innumerevoli esempi di eccellenza. Il MIC è un vero polo
                          culturale ceramico, ospita una Biblioteca Storica, aperta al pubblico,
                          contenente oltre 60.000 testi sulla ceramica e un laboratorio didattico
                          Giocare con l'Arte, fondato da Bruno Munari, alle visite guidate tematiche
                          nelle sale, per finire con i weekend al MIC: esperienze di laboratori ed
                          animazioni per bambini e famiglie. (info@micfaenza.org)
                          ©RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 28
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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Riscossione Imu-Tasi: più poteri ai Comuni
                          Piano antievasione. Il governo punta a rafforzare gli strumenti degli enti locali: accertamento esecutivo e anagrafe
                          digitale per superare le notifiche

                                                                                                                             Marco MobiliGianni Trovati
                          ROMA I piani del governo sulla lotta all' evasione fiscale arruolano i
                          Comuni e i loro tributi. Non sotto la forma seguita finora degli incentivi ai
                          sindaci per la caccia ai tributi erariali, che ha dato pochi frutti. In cantiere,
                          con l' ambizione di entrare nel decreto fiscale atteso all' inizio della
                          prossima settimana, c' è una riforma della riscossione locale a tutto
                          campo. Il principio fondamentale è quello di dare alla raccolta di Imu, Tasi,
                          multe e così via gli stessi strumenti che oggi ha in mano Agenzia Entrate-
                          Riscossione per la caccia alle imposte nazionali. Tre i filoni principali di
                          intervento: addio sostanziale alla vecchia ingiunzione, sostituita da un
                          accertamento esecutivo come quello che già opera su Irpef e Iva.
                          Accesso più diretto alle banche dati, superando i tanti ostacoli che oggi lo
                          complicano per una serie di interpretazioni contrastanti delle norme in
                          vigore. E, in prospettiva, addio anche alla notifica, con la creazione di un'
                          anagrafe digitale in cui tutti i debitori potranno (e dovranno) verificare la
                          propria posizione. Un passo, quest' ultimo, piuttosto ambizioso, che però
                          porterebbe con sé un risparmio consistente nei costi oggi sostenuti per le
                          notifiche. Per il momento si tratta di ipotesi tecniche, ma le riunioni al
                          ministero dell' Economia vanno avanti a ripetizione anche perché i tempi
                          per il decreto fiscale sono stretti. E ieri mattina, nel corso dell' audizione
                          alle commissioni Finanze riunite di Camera e Senato sul programma del
                          Mef, è stato lo stesso ministro dell' Economia Roberto Gualtieri a
                          confermare che a Via XX Settembre si sta lavorando a un progetto di
                          riforma della riscossione locale. Anche perché è il caso di ricordare che la macchina della raccolta dei tributi locali vive
                          in un limbo ormai da quasi 10 anni, da quando cioè un decreto dell' allora Governo Berlusconi promise un pacchetto di
                          semplificazioni che non è mai arrivato. Con il risultato che gli oltre 5mila Comuni che a suo tempo non si sono affidati
                          alla ex Equitalia utilizzano ancora lo strumento dell' ingiunzione disciplinato da un Regio decreto del 1910. Non proprio
                          l' ultimo ritrovato della tecnica. Di qui il progetto di riforma, che dopo la definizione puntuale dei vari strumenti dovrà
                          anche passare l' esame del Garante della Privacy per i profili più critici, almeno per quanto riguarda la nuova anagrafe
                          digitale della riscossione. Uno dei punti chiave è l' equiparazione completa fra cartella e ingiunzione. Tradotto,
                          significa che i Comuni potranno chiedere l' Imu, la Tasi, le multe e le altre entrate sfuggite al pagamento spontaneo
                          con gli stessi strumenti oggi utilizzati dall' agente nazionale della riscossione. L' atto di accertamento potrebbe avere
                          direttamente un valore esecutivo, imponendo quindi il pagamento di una quota dei tributi non versati come avviene
                          oggi in campo nazionale. L' allineamento alla cartella arriverebbe anche sul terreno delicato degli aggi. Oggi a livello
                          locale il quadro è anarchico, e accanto a Comuni e società di riscossione "parche" nelle richieste di aggio si
                          incontrano casi in cui ai costi di riscossione è assegnato un costo decisamente più alto di quello nazionale. Le bozze
                          circolate in questi giorni parlano di sostituire questa babele con un aggio al 6%, uguale a quello chiesto dall' Ader, con
                          un tetto a 300 euro per chi paga entro 60 giorni. Per chi ci mette di più, il limite passerebbe a 600 euro. Una serie di
                          norme sono poi pensate per blindare le entrate locali dal rischio che qualche concessionario privato fugga con la
                          cassa, come accaduto in passato. Per risolvere il problema si allarga anche alla riscossione coattiva l' obbligo di
                          riversamento diretto nelle casse del Comune oggi in vigore solo per

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 29
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