Unione della Romagna Faentina - domenica, 01 marzo 2020 - Unione Romagna Faentina
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Unione della Romagna Faentina domenica, 01 marzo 2020 Prime Pagine 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna 4 Prima pagina del 01/03/2020 01/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) 5 Prima pagina del 01/03/2020 01/03/2020 Il Sole 24 Ore 6 Prima pagina del 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43 7 Faenza, la politica locale e la ripresa che non si vede 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43 8 Quando i cavalieri del Niballo corsero per Dante 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45 9 Prima pagina Faenza-Lugo 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45 10 I rituali di costruzione delle case 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 11 Case, i rituali di costruzione 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46 12 Le Perle, si pensa a un centro logistico 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 14 Micro cantina sperimentale per il polo universitario di Tebano 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48 16 «Realizzo ceramiche come nel Paleolitico» 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48 17 Dissuasori nelle piste ciclabili «Per rallentare la velocità» 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48 18 Spaccio nel parco Biancini, arrestato dai carabinieri 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 67 19 Busa, che bel poker 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 68 20 Alpha Tauri, buon test a Barcellona 01/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 68 22 Ozzano-Rekico, derby con tante incognite Ma si va verso la partita a porte chiuse Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 01/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 6 23 Il patron del Mei di Faenza al Ministero: si valuta lo stato di crisi del settore 01/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 28 MICHELE DONATI 24 Dissuasori per bici lungo le ciclabili È polemica
01/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 28 25 Castel Bolognese, spaccio vicino al parco. Arrestato 23enne Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 01/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 2 26 Stop alle ordinanze autonome dei sindaci 01/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Gianni Trovati 27 Il caos delle ordinanze limita il salvastipendi 01/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Marzio BartoloniClaudio Tucci 28 Scuole ancora chiuse in tre Regioni 01/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Cristiano Radaelli 30 Digitalizzazione urbana a misura d' uomo
[ § 1 § ] domenica 01 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 2 § ] domenica 01 marzo 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 3 § ] domenica 01 marzo 2020 Il Sole 24 Ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 5 4 9 3 4 9 5 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Faenza, la politica locale e la ripresa che non si vede Mentre i politici di sinistra a Faenza si arrovellano per tirare fuori il nome di un candidato la città soffre. Negli ultimi anni abbiamo visto chiudere parecchie attività in centro, ci sono le vetrine vuote e nessun segnale di ripresa. Ora leggo sul Carlino che il Comune ha deciso di cancellare anche il mercato straordinario della domenica delle palme perché c'erano pochi ambulanti: non è un bel segnale. E nel frattempo tutto è chiuso e fermo per questo Coronavirus. Possibile che non si riesca a fare niente per fare ripartire l'economia? Oriano Emiliani La crisi si sente ancora, e non solo a Faenza: da anni si vocifera di ripresa, eppure i commercianti dei centri storici delle nostre città continuano a parlare di tempi duri, e a chiedere aiuti per andare avanti in un mercato stantio. L' attuale emergenza legata al Coronavirus non aiuta: quella di chiudere tutto è stata una decisione sofferta, ma necessaria. E chissà che la voglia di ripartire possa essere una spinta per il nostro territorio. La decisione del Comune di Faenza di annullare il mercato straordinario della domenica delle palme è ovviamente un segnale negativo, ma è anche una decisione provvisoria legata a motivazioni (anche) organizzative. Non mi ritrovo completamente d' accordo, invece, nei riferimenti alla politica: sarebbe semplice puntare il dito e dare la colpa a qualcuno, ma la verità è che governare una città non è semplice, tanto più ora. La politica a tutti i livelli ha sicuramente le proprie colpe nella crisi, ma è difficile dire quali e quante. E lo è forse ancora di più a livello locale. Le recenti elezioni regionali, in cui candidato Bonaccini ha preso molti più voti del Pd che lo sosteneva, hanno dimostrato che il nome scelto conta eccome. Ed è una carta che il centrosinistra dovrà giocare con attenzione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 5 4 9 3 5 0 0 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) La Ravenna di una volta Quando i cavalieri del Niballo corsero per Dante Il 12 settembre del 1965, fra le iniziative messe in cantiere a Ravenna in occasione del 644° anniversario della morte di Dante Alighieri, vi fu anche la disputa, in piazza del Popolo, di un' edizione speciale del Palio del Niballo di Faenza con tanto di esibizione degli sbandieratori. I cavalieri dovevano colpire il bersaglio in corsa nella direzione via Diaz-piazza dell' Aquila. Il Niballo, come si vede dalla foto, era posto davanti al bar Roma. La manifestazione attirò in piazza diverse migliaia di persone. Il 1965 era l' anno in cui ricorreva il settimo centenario della nascita del poeta. A cura di Carlo Raggi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 5 4 9 3 5 0 5 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima pagina Faenza-Lugo Prima pagina Faenza-Lugo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 5 4 9 3 4 9 6 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) La storia I rituali di costruzione delle case Beppe Sangiorgi Una mia amica di Casola Valsenio, che si è costruita una nuova casa, ha depositato sotto il primo pilone delle fondamenta una gavetta a chiusura ermetica, anziché una pignatta come si faceva una volta, con all' interno una serie di oggetti a tutela della casa e della famiglia che vi sarebbe entrata. Si tratta di un antico «rituale di costruzione» che ha tratto da una carta lasciatale dalla nonna circa ottanta anni fa, con un testo in un dialetto comprensibile solo dalla nipote che lo ha tradotto, rispettando il senso a scapito della correttezza linguistica: «Prima di fare la casa ricorda che basta una mala occhiata anche non volendo ... Continua a pagina 15 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 5 4 9 3 5 0 6 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) LA STORIA Case, i rituali di costruzione Segue dalla prima ... (il malocchio poteva esse dato con lo sguardo invidioso anche senza volere) e se non è stata benedetta porta sfortuna. Allora fai una pignatta e mettila sotto la prima pietra che la sfortuna e il malocchio tornano indietro. Perché nella mia casa ci sia armonia ci vuole una pentola piena che trabocchi. Olio, anche poco che ci sia / perché il male scivoli via. Tre spighe di grano e pane / perché nessuno debba mai patire la fame. Sale tre prese del grosso / perché la sfortuna salti il fosso. Scudi o marenghi, che non siano sciocchi / perché portino tanti bajocchi. Aglio, puzza d' aglio più che puoi / se il diavolo non lo vuoi. Peperoncino rosso, che il rosso di un peperone cornuto / ti porti fortuna e tanta salute. Spago, lega con tanti nodi il laccetto che non si sciolga mai / così la famiglia sempre stretta avrai. Rosario, ci metti i grani dei santi della sera perché il Signore vi guardi e non si giri. E ricordati che ogni casa ha un coppo spaccato (una disgrazia o un litigio) fa che il nostro sia di pietra (in modo che non si rompa). Beppe Sangiorgi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 5 4 9 3 4 9 7 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 46 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Le Perle, si pensa a un centro logistico È l' ipotesi avanzata dalle associazioni di categoria «se le superfici commerciali dovessero restare vuote» di Antonio Veca Perle di Faenza, «se le superfici commerciali resteranno vuote meglio un centro di logistica». È questa l' ipotesi avanzata dalle associazioni di categoria del commercio di Faenza sullo 'spettro' proiettato dal mega centro commerciale alle porte della città. Potrebbe essere questa una ipotesi per salvare capra e cavoli. Riassumendo la questione, sul finire dello scorso millennio l' amministrazione manfreda decise di concedere l' autorizzazione per far realizzare alla immobiliare di Coop Italia, nell' area dell' ex porcilaia Marcucci, oltre alle Maioliche, anche un altro grande punto commerciale. Non un outlet, vista la vicinanza con Castel Guelfo e Barberino del Mugello, ma un centro commerciale, un mega store, di marchi e griffe, legato all' abbigliamento e agli accessori. La storia che ne seguì è nota: l' inaugurazione sarebbe dovuta avvenire nel 2014 ma la bolla economica iniziata qualche anno prima, sul finire del 2009, portò la società ad avere esposizioni con i fornitori, prima tra tutti con quello che poi diventò General Contractor dell' operazione, colosso delle costruzioni, di Reggio Emilia, la Unieco, che, avanzando denaro dalla committenza, entrò nell' affaire nella prima metà del 2011 rilevando parte delle quote della società proprietaria del Lifestyle Village Perle. La Unieco, secondo le intenzioni, avrebbe portato liquidità e sicurezze economiche, peccato che appena un anno e mezzo dopo, a marzo del 2013, proprio la Unieco chiese un concordato per la ristrutturazione del debito. Si scoprì che il 'buco' si aggirava a circa 80milioni di euro senza contare chi sul territorio aveva progettato la struttura che non aveva percepito alcun compenso. Autunno 2018: un fondo di investimento malese decise di rilevare i debiti. A maggio del 2019 si venne a sapere che la nuova proprietà aveva saldato i creditori, si parla di una percentuale attorno al 20-30% dell' intero debito. Il curatore a maggio comunicò che l' operazione andava avanti e, dopo la relazione della restaurazione del debito, per l' autunno i lavori sarebbero potuti ripartire. Siamo arrivati a marzo del 2020 e le Perle continuano ed essere deserte, a parte un passaggio sistematico di qualche writers in cerca di muri da dipingere. All' interno erbacce e in estate zanzare e le grandi strutture che dall' autostrada avrebbero dovuto richiamare clienti, quelle a forma di dischi volanti, sono tristi testimoni del degrado. In mezzo però c' è una riunione in Regione l' estate scorsa alla quale parteciparono amministrazioni locali, consiglieri regionali e associazioni. In quella sede il curatore che aveva portato avanti le trattative per la nuova proprietà illustrò il piano di rientro e confermò la volontà di andare avanti con il piano originario, un villaggio commerciale, vietato chiamarlo outlet, per trovare affittuari per gli oltre 100 spazi a disposizione. «Il quadro - fanno notare dalle associazioni di categoria - Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 5 4 9 3 4 9 7 § ] domenica 01 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) però è mutato. Intanto c' è considerare l' arrivo, entro l' estate, del San Marino Outlet Experience, un polo della moda a San Marino. Noi avevamo avanzato la proposta se gli spazi non fossero stati riempiti almeno per il 40% (una cinquantina di attività), di trasformare la destinazione d' uso dell' area da commerciale a polo di logistica. Il luogo è appetibile e con il disastro della Lotras, alle porte della città potrebbe voler prendere in considerazione questa possibilità». Ultima novità, la richiesta, da parte della proprietà al Comune, attraverso uno studio tecnico di Faenza, di accelerare sul collaudo del ponte di via Bisaura. Quando venne concessa l' autorizzazione alla costruzione delle Perle, venne realizzato uno studio secondo il quale l' accesso principale all' area sarebbe dovuto avvenire proprio dal ponte di via Bisaura, che si imboccava alle spalle dell' ex stabilimento dell' Omsa. In passato c' era già un ponte ma fu stabilito che la vecchia struttura non avrebbe sopportato il traffico. Così con un' operazione che ebbe quasi del faraonico, fu eliminato quell' attraversamento sull' A14 e venne montato un nuovo ponte, mai collaudato per lo sfascio economico della proprietà. «Ci è stato chiesto - confermano da Palazzo manfredi - di accelerare sulle operazioni di collaudo e ne siamo felici; da troppo tempo i residenti sono costretti, per arrivare in città ad allungare il percorso verso il cavalcavia di via Granarolo. Questo è un segno che c' è la volontà di far ripartire il cantiere delle Perle». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 5 4 9 3 4 9 8 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Micro cantina sperimentale per il polo universitario di Tebano L' assessore Bandini: «Progetto di riqualificazione dei locali della ex pesa. Vorremmo inoltre riservare uno spazio all' associazione gli Amici del Senio che da tempo chiede una sede stabile» Una micro-cantina sperimentale a servizio del Polo universitario di Tebano. È questa la finalità della ex pesa di Tebano, un piccolo locale di fianco alla vecchia scuola elementare, prima sede universitaria e che oggi ospita uffici a servizio del Polo vitivinicolo sulle prime colline del faentino. Dopo anni durante i quali i locali dell' ex pesa non avevano una finalità ben definita, e venivano destinati come magazzino o comunque punto di appoggio per alcune realtà associazionistiche, proprio quell' area ha iniziato a ospitare l' anteprima della manifestazione che si tiene a Cotignola lungo il fiume Senio, Arena delle balle di paglia; per quell' appuntamento faentino, organizzato dall' associazione Primula che dirige l' evento del lughese assieme agli Amici del Senio si allestisce una osteria all' aperto e tanti appuntamenti, che per due giorni uniscono musica, sport, enogastronomia e tanto altro. Il buon andamento della manifestazione con un grande afflusso di visitatori, dovuto proprio alla versatilità di quel luogo ha portato le amministrazione a progettare una riqualificazione dei locali e del luogo per poterli valorizzare al meglio. Si sono cercati fondi attraverso i 'Gal L' altra Romagna', i Gruppi di azione locale, ente giuridico che si occupa di gestione di progetti di sviluppo rurale con ambiti di intervento che vanno dall' agroalimentare fino al turismo sostenibile per passare dalla cura e la tutela del paesaggio, del suolo e dell' uso delle biodiversità. In quest' ambito era stato presentato un progetto per riqualificare proprio l' ex pesa quale struttura per servizi pubblici. Nello specifico si tratta di un locale di poco più di 100 metri quadrati, tre stanze e dell' area adiacente. «La riqualificazione - spiega l' assessore all' ambiente Antonio Bandini - porterà alla creazione di una micro cantina per vinificare a disposizione degli studenti che frequentano il polo universitario di Tebano; a questa vorremmo poi riservare uno spazio anche per l' associazione gli Amici del Senio che da tempo chiede una sede stabile. Vedremo se le due attività potranno essere in qualche modo compatibili tra loro e non intralciale l' uno il lavoro dell' altro». Proprio l' altro giorno nell' albo pretorio dell' Unione della Romagna faentina è stata pubblicata la determina di affidamento dei lavori per il recupero dell' ex pesa di Tebano per una cifra di 108mila euro affidati alla CMCF di Faenza. «L' intento - conclude l' assessore Bandini - è di inaugurare per l' estate quei locali che saranno di impulso e di grande supporto all' attività didattica per gli studenti del Polo universitario». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 5 4 9 3 4 9 8 § ] domenica 01 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Antonio Veca. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 5 4 9 3 5 0 7 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 48 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) «Realizzo ceramiche come nel Paleolitico» Roberto Deriu, archeologo sperimentale, esporrà le sue opere create con tecniche preistoriche nella prossima edizione di Argillà Devoti a Venere: la prossima edizione di Argillà varcherà i confini dell' arte contemporanea spingendosi indietro nel tempo fino al Paleolitico, in omaggio a quelle forme in cui l' umanità ovunque ha intravisto il divino, che gli europei di quasi trentamila anni fa plasmarono in figure come quelle della Venere di Dolní Vestonice o della Signora di Brassempouy, o in quelle più recenti della Dea Madre di Çatalhöyük o della Sognatrice di Malta. A riportarle alla vita, utilizzando le stesse tecniche cui fecero ricorsero i popoli del Paleolitico e del Neolitico, sarà Roberto Deriu, archeologo sperimentale che nel corso della mostra-evento in calendario per il primo fine settimana di settembre sarà ospitato nello Studio Battaglia di Enrico Versari, dove darà vita alle sue fedeli riproduzioni dell' arte preistorica e protostorica. La lingua che parlano le opere è quella che consente a Deriu di lanciarsi in considerazioni come quelle che vogliono quelle sculture e quei bronzetti «portatori di una sensibilità pienamente attuale». La sperimentazione di Roberto Deriu - impegnato nel corso del tempo in decine di scavi archeologici lungo la penisola - ha finito col coprire un periodo storico di decine di migliaia di anni, dagli albori dell' umanità (si diletta a scolpire anche strumenti in selce) fino all' Età del ferro, passando attraverso Paleolitico, Neolitico, Età del Rame e del Bronzo, rievocate dando corpo a «ceramiche e oggetti in metallo che avevano una funzione cultuale, come le Veneri, ma anche a utensili come asce e vasi». All' interno dello studio di Enrico Versari vedrà la luce un forno di dimensioni più ridotte rispetto a quelli che Deriu ha realizzato nel corso dei laboratori di archeologia sperimentale che affiancano le campagne di scavi. «Strutture come quelle, agli uomini della preistoria richiedevano anche dieci giornate di lavoro, essendo composte da un piano di cottura che doveva resistere ad alte temperature, e talvolta da più forni». Nella sua opera trova spazio anche l' età romana imperiale, riprodotta ad esempio con le caratteristiche lucerne che gli archeologici hanno rinvenuto pressoché ovunque siano arrivati coloni romani. «Si tratta di creazioni che nella loro uniformità ci raccontano il grado di specializzazione cui era arrivata quella civiltà, gli aspetti assolutamente industriali che ormai la caratterizzavano. Ma che ci testimoniano anche lo straordinario afflato umano delle civiltà precedenti, la creatività di quegli individui di cui conosciamo pochissimo, ma che sono ancora così vivi». Filippo Donati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 5 4 9 3 4 9 4 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 48 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Dissuasori nelle piste ciclabili «Per rallentare la velocità» Sono stati posti in prossimità di incroci nei quali la visibilità è ridotta e su richiesta dei residenti Hanno lasciato perplessi molti cittadini i dissuasori collocati sulle piste ciclabili che affiancano viale Marconi e via Modigliana, posti rispettivamente in corrispondenza degli incroci con via Stradello Cappuccini e via Tuliero, in direzione dell' omonimo abitato. Dissuasori che rappresentano un unicum a livello nazionale o quasi, considerando che raramente capita di vederne nel bel mezzo delle piste ciclabili. Al punto che il consiglio nazionale della Federazione italiana ambiente e bicicletta, per voce di Enrico Charini, è intervenuto sulla questione: secondo la Fiab i dissuasori «contrastano con il diritto di precedenza garantito dalla segnaletica orizzontale», e non sono al riparo dal rischio che le auto siano costrette a rimanere più tempo in corrispondenza dell' incrocio in attesa che pedoni e ciclisti concludano l' attraversamento. Alcuni utenti della ciclabile, alla guida degli ormai non troppo rari carrelli- appendice, riportano di essere stati costretti a complicate manovre per superare i dissuasori, o di essersi trovate costrette a scegliere di spostarsi sulla strada. La Fiab paventa lo stesso pericolo per chi è alla guida delle cargo-bike. Anche Alessio Grillini di Italia Viva ha criticato i dissuasori. Da parte sua il Comune specifica che la collocazione dei dissuasori è stata decisa «per rallentare la velocità delle bici», spiega l' assessore ai Lavori pubblici Claudia Zivieri, «in corrispondenza di incroci in cui la visibilità è ridotta, come avviene in particolare in quello di viale Marconi». Per quanto riguarda i dissuasori di via Modigliana, prosegue l' assessore, «furono richiesti dai residenti di Borgo Tuliero. La distanza tra un dissuasore e l' altro, pari a due metri, è tale da non obbligare i ciclisti a scendere dalla bici. Occorrerà semplicemente rallentare». f.d. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 5 4 9 3 5 0 1 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 48 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Spaccio nel parco Biancini, arrestato dai carabinieri I carabinieri di Castel Bolognese, nell' ambito di un' attività investigativa al Parco Biancini, luogo frequentato anche da minori con le famiglie, nella tarda mattinata di venerdì hanno arrestato il 23enne di origine marocchina Ayoub Rahib, già noto alle forze dell' ordine, con l' accusa di detenzione di 90 grammi di marijuana ai fini di spaccio. I militari stavano tenendo d' occhio da diverso tempo gli spostamenti del giovane per capire le sue reti di conoscenze e le sue abitudini. L' ultimo servizio mirato, ha dato esito positivo. Il 23enne - prosegue l' accusa - si è diretto infatti verso una cabina elettrica e ha prelevato da una siepe una busta bianca in cellophane per poi proseguire all' interno del parco. A quel punto i carabinieri sono usciti allo scoperto: il ragazzo, accortosi della loro presenza, è scappato gettando via un involucro con i 90 grammi di marijuana, droga che gli avrebbe potuto fruttare più di 1.000 euro. I militari lo hanno però bloccato e hanno poi deciso di estendere la perquisizione a casa sua, ma con esito negativo. Come disposto dal pm di turno Marilù Gattelli, il 23enne è stato quindi arrestato ed è rimasto una notte ai domiciliari in attesa di comparire ieri mattina davanti al giudice Cristiano Coiro e al vpo Claudia Lapazi. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere, per lui è arrivata la convresto: l' imputato, difeso dall' avalida dell' arvocato Nicola Laghi, ha infine patteggiato un anno e un mese di reclusione (con pena sospesa) e una multa da 1.500 euro ed è tornato libero. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 5 4 9 3 4 9 3 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 67 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Nuoto, il gioiello faentino brilla a Sassuolo Busa, che bel poker Poker di medaglie per Michele Brusa, uno dei tanti nuotatori faentini ad essersi messo in luce nel sesto trofeo Interregionale Città di Sassuolo organizzato dal Team Nuoto Modena, a cui hanno partecipato 24 società, con oltre 500 atleti iscritti nelle categorie Cadetti, Assoluti e Ragazzi. I 28 faentini impegnati nella manifestazione si sono fatti valere e i grandi mattatori sono stati Brusa che ha vinto l' oro nei 50 metri dorso, nei 50 e 100 farfalla, nei 50 stile libero e nei 100 misti e Andrea Maltoni, pure lei salita quattro volte sul gradino più alto del podio nei 100 e 200 dorso, nei 100 e 200 misti. Prima piazza anche per la staffetta 4x50 mista della categoria Ragazzi con Andrea Maltoni, Edoardo Rimini, Giulia Azzotti e Davide Ranieri. Applausi anche Gaia Gionta (2005) medaglia d' oro nei 200 rana e d' argento nei 50 e 100 rana e per Angela Panzavolta (2004) prima nei 200 dorso e terza nei 200 stile libero. A completare le soddisfazioni in casa faentina hanno contribuito le medaglie d' argento di Martina Venieri (2003) nei 200 misti, di Irene Roncasaglia (2004) nei 200 stile libero, di Giulia Azzotti (2007) nei 200 farfalla, di Mattia Gaddoni (2002) nei 200 misti, arrivato anche terzo nei 50 rana. Bronzo per Penelope Sangiorgi (2007) nei 100 misti ed Edoardo Rimini (2006) nei 200 rana. Ora si attendono le classifiche regionali complessive per vedere quanti nuotatori del Centro Sub Nuoto Faenza saranno finalisti ai Campionati di Categoria in programma a Forlì. Hanno invece gareggiato a Pinarella i nuotatori Esordienti A e B, impegnati nella qualificazione del Gran Premio Esordienti concentramento D. Protagonista è stata Giada Minelli prima nei 200 farfalla, seconda nei 100 rana e quarta nei 200 misti. Bravi anche Alex Gaddoni, primo nei 200 farfalla e Massimo Minardi secondo nei 100 rana e quarto nei 200 misti. In acqua contemporaneamente, ma a Imola c' erano gli Esordienti C: Linda Martelli ha conquistato il bronzo nei 25 metri rana. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 5 4 9 3 4 9 2 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 68 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Alpha Tauri, buon test a Barcellona Formula 1, il team faentino che ha rilevato la Toro Rosso ha provato sul circuito spagnolo la nuova macchina AT01- 02 Si sono appena concluse le giornate di test che le scuderie di Formula Uno hanno sostenuto sul circuito di Barcellona, in Spagna: molti giri per tutti e molti, soprattutto, per l' Alpha Tauri il team faentino che in tutto e per tutto ha rilevato la Toro Rosso. Una scelta, unicamente commerciale per il proprietario Dietrich Mateschitz che ha deciso di dare il nome della sua nuova linea di abbigliamento sportivo alla sua seconda scuderia, già Minardi e poi Toro Rosso che altro non era se non la traduzione italiana di Red Bull. Molto bene sono andate le cose a Barcellona, con Pierre Gasly - il primo a scendere in pista - che ha completato 139 giri con la nuova AT01-02 ottenendo come miglior tempo un interessante 1'17''006. «Sono state buone giornate, piuttosto intense - spiega il pilota francese - durante la mattina la pista era umida e quindi abbiamo spostato gran parte del nostro programma al pomeriggio. Dopo pranzo, abbiamo fatto più di 100 giri: è stato fantastico, siamo riusciti a fare una simulazione di gara e spingere un po' di più. Rispetto alla scorsa settimana le condizioni erano leggermente più complicate, a causa del vento che hanno reso la macchina più difficile da guidare. Ci sono un paio di aree su cui dobbiamo migliorare, ma sono soddisfatto di questo test. So che abbiamo ancora qualcosa in tasca e sono abbastanza soddisfatto della macchina. E anche se Melbourne è ben diversa da Barcellona, sono abbastanza fiducioso per la prima gara». Prima gara della stagione 2020 che sarà in Australia dal 13 al 15 marzo. Meglio ancora ha fatto il russo Daniil Kvyat, arrivato a ben 385 tornate - per la bellezza di 1792 chilometri - e un ottimo 1'16''914 come miglior risultato temporale, in linea con le migliori scuderie, visto il tempo di 1'16''196 di Valery Bottas e della sua Mercedes è stato il migliore della terza giornata di questi test. «Per me è stata una giornata molto produttiva, abbiamo completato parecchi giri e possiamo essere soddisfatti del lavoro svolto. Siamo in una fase in cui ogni volta che andiamo in pista impariamo qualcosa in più sulla vettura, quindi analizzeremo tutti i dati, li metteremo insieme e cercheremo di avere il pacchetto migliore per la prima gara in Australia. Il problema avuto all' inizio della giornata mi è costato un paio di decimi sul mio giro veloce, ma siamo riusciti a risolverlo rapidamente in pausa pranzo, quindi durante il pomeriggio tutto è andato come da programma». Molto contento dei test invernali il Team Principal della scuderia faentina, Franz Tost: «I test invernali sono stati soddisfacenti: la vettura si è dimostrata affidabile e competitiva. Siamo stati anche molto fortunati con il meteo, perché la maggior parte delle giornate hanno registrato temperature piuttosto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 5 4 9 3 4 9 2 § ] domenica 01 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) elevate per questo periodo dell' anno. Pur avendo avuto due giorni in meno di test, siamo riusciti a tirare fuori il massimo, imparando tanto sulla vettura nel corso di queste sei giornate, durante le quali abbiamo percorso in totale 3.580 chilometri senza grosse difficoltà. Ci sono stati alcuni piccoli problemi, ma è una cosa del tutto normale in questa fase e siamo complessivamente soddisfatti per come è andata. Tutta la squadra ha fatto un gran lavoro e ha ben svolto il fitto programma di test in pista. La Honda ha fatto un altro passo avanti migliorando sia le prestazioni che l' affidabilità, consentendoci di essere costanti». Ugo Bentivogli. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 5 4 9 3 4 9 9 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 68 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Ozzano-Rekico, derby con tante incognite Ma si va verso la partita a porte chiuse I Raggisolaris navigano a vista dopo lo stop della Lega Entro martedì si saprà qualcosa di certo Il derby con Ozzano sarà a porte chiuse e soprattutto quando si giocherà? Questa è la grande domanda che si stanno ponendo in casa Rekico alla luce anche del provvedimento del Comitato Tecnico Scientifico e del Governo uscito ieri che ha confermato il divieto di attività «che determinano significativi assembramenti di persone» in Emilia Romagna. Nei piani della Lega Nazionale Pallacanestro, il match si sarebbe dovuto recuperare nel week end del 7/8 marzo o entro giovedì 12 salvo indisponibilità del campo da parte di Ozzano, ma a questo punto pare ovvio che non ci sarà il pubblico sugli spalti, sempre ammesso che si disputi. Un peccato, perché questa partita è di vitale importanza per entrambe le formazioni, soprattutto per Faenza, perché con una vittoria rientrerebbe nella corsa playoff. Non resta dunque che attendere i provvedimenti del CONI e della FIP (arriveranno al massimo martedì) per capire se la linea sarà simile a quella presa della FIPAV nei giorni scorsi che ha già stabilito che i campionati dalla massima serie fino a quelli regionali si giocheranno in ogni caso, anche a porte chiuse. Al momento lo scenario della pallacanestro nella nostra regione è identico a quella di questa settimana: allenamenti concessi a livello di prima squadra e di settore giovanile e sospensione dei campionati giovanili. La Rekico, come tutte le altre formazioni di serie B e soprattutto dell' Emilia Romagna, non può far altro che allenarsi e aspettare novità, lavorando anche per recuperare qualche acciaccato come Calabrese. Altra pronuncia interessante attesa è quella riguardante la collocazione della Coppa Italia, perché se come sembra verrà inserita nel week end del 17/19 aprile, ci sarà lo slittamento dell' ultima giornata di serie B. Per vedere l' evento collocato in quel week end, si attende solo l' ok definitivo del Comune di Ravenna dato che Lega Nazionale Pallacanestro e Basket Ravenna hanno già trovato l' intesa. Passando al basket giocato, la Rekico ritroverà come avversario Daniele Costanzelli, giocatore che ha vestito la maglia faentina nello scorso campionato, passato ad Ozzano per sostituire Dordei, sceso in C Gold a Scandiano. Luca Del Favero. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 5 4 9 3 5 0 4 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 6 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Il patron del Mei di Faenza al Ministero: si valuta lo stato di crisi del settore FAENZA Giordano Sangiorgi, organizzatore del Mei di Faenza (Meeting per le etichette indipendenti) parteciperà la prossima settimana ad un incontro al Ministeroper i Beni e le Attività culturali (Mibact) con tutte le associazioni del settore musicale sugli Effetti dell' emergenza del Coronavirus sulle attività dello spettacolo dal vivo connesse al diritto d' autore. Sangiorgi, che è anche presidente di Audiocoop, e Maurizio Pasca del Silb hanno diramato insieme ad altre sigle un appello sullo stato di crisi del settore degli eventi dal vivo rivolto al ministro Dario Franceschini. Nell' appello si condividono le azioni adottate per il contenimento del Coronavirus in Italia ma si segnala la situazione di «impasse» in cui è venuto a trovarsi «l' intero comparto dello spettacolo dal vivo». Si chiede che venga «ufficialmente dichiarato lo "stato di crisi" dell' intero settore spettacolo dal vivo, con particolare riferimento alla musica, della quale ci occupiamo, stanziando fin da ora adeguate risorse economiche per un corretto svolgimento della progettualità culturale e musicale 2020 e attivando un tavolo di crisi fin da ora con i diretti protagonisti del settore, come nel nostro caso». Nella lettera a Franceschini si chiede inoltre «che siano adottati provvedimenti normativi, oltre che per evitare qualsiasi penalizzazione nei confronti dei soggetti finanziati dal Fus ai fini della rendicontazione del contributo pubblico, e che allo stesso fine siano allertate le Regioni e gli Enti Locali, quali l' allargamento del Fus a quelle aree culturali come la musica dal vivo popolare contemporanea che stanno soffrendo ancora di più questa crisi». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
[ § 1 5 4 9 3 5 0 3 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 28 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) IN VIA MARCONI E A BORGO TULIERO Dissuasori per bici lungo le ciclabili È polemica Installate per ragioni di sicurezza in due punti a rischio incidenti per Verdi e Fiab «vanno rimossi» MICHELE DONATI FAENZA Qualcuno già li chiama "i dissuasori della discordia" perché dal momento della loro comparsa hanno suscitato un acceso dibattito intorno alla mobilità sostenibile. Sono quelli installati dal Comune negli scorsi giorni lungo la pista ciclabile di Borgo Tuliero e all' incrocio fra via Marconi e lo Stradello Cappuccini: una misura che nasce dalle segnalazioni dei residenti e presa in accordo con la Polizia locale. Obiettivo dell' intervento, rendere più sicuri gli attraversamenti in prossimità di alcuni passi carrabili (a Borgo Tuliero) e di uno svincolo a rischio incidenti (invia Marconi) spingendo le bici a rallentare: la distanza fra le barriere è di 180 centimetri, tale da non rendere obbligatoria la discesa dal mezzo o impossibile il passaggio alle carrozzine. Maggiori difficoltà sussistono ad esempio per le bici cargo: c' è chi le usa tutti i giorni e ne ha fatto uno stile di vita e una battaglia po litica, come Linda Maggiori, attivista per l' ambiente, candidata con i Verdi alle ultime regionali. «Se davvero lo scopo era rendere più sicuro l' attraversamento - afferma riferendosi in modo particolare a via Marconi - bastava sopraelevare leggermente il passaggio ciclopedonale così da far rallentare le auto. La filosofia da seguire è privilegiare pedoni e bici consentendo così una mobilità davvero fluida, continua e sostenibile. Quanto ai dissuasori di Borgo Tuliero, siamo di fronte a un' oscenità: l' interesse privato è messo davanti a quello pubblico. Le piste ciclabili servono alle bici, se poi le si ostacola in ogni modo si sono solo sprecati soldi». Insieme alla Maggiori si muove la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) a livello locale e nazionale: la richiesta fatta agli assessori competenti è quella di rimuovere i dissuasori e sostituirli con interventi equivalenti. «Come Fiab - prosegue Maggiori - partecipammo agli incontri con l' assessore a lavori pubblici e via bilità Claudia Zivieri per valutare insieme il progetto della pista ciclabile di Borgo Tuliero e non si parlò mai di misure del genere». La battaglia, per Linda Maggiori e Fiab, è una questione di principio: «Si dice di voler proteggere gli utenti deboli, ma alla fine li si avversa. Questa logica non funziona, bisogna realizzare infra strutture interamente fruibili come avviene nelle vere città ciclabili. Non c' è bisogno di andare nei Paesi Bassi per vederle, basta guardare a Imola». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 24
[ § 1 5 4 9 3 5 0 2 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 28 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Castel Bolognese, spaccio vicino al parco. Arrestato 23enne Bloccato dai carabinieri, ha patteggiato una pena di un anno e un mese e 1.500 euro di multa FAENZA Nell' ambito dell' attività investigativa contro lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle vicinanze del Parco Biancini, luogo abituale di ritrovo anche di bambini con le rispettive famiglie, i carabinieri di Castel Bolognese hanno arrestato un marocchino 23enne già noto alle forze dell' ordine. I militari dell' Arma stavano monitorando da diverso tempo gli spostamenti del soggetto per capire le reti di conoscenze e le abitudini del soggetto. L'ultimo servizio mirato ha dato esito positivo quando il 23enne, assistito dall'avvocato Nicola Laghi, si è diretto verso una cabina elettrica prelevando da dietro una siepe una busta bianca in cellophane per poi proseguire all'interno del parco. A quel punto i militari sono usciti allo scoperto e il ragazzo accortosi della presenza degli operanti ha cercato di darsi alla fuga disfandosi dell'int ero involucro. A quel punto, recuperato il quantitativo di droga (una novantina di grammi di marijuana) che avrebbe fruttato più di mille euro di guadagno, gli investigatori hanno deciso di estendere la perquisizione anche a casa del soggetto. D' intesa con il sostituto procuratore Marilù Gattelli, il giovane è stato tratto in arresto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e tradotto agli arresti domiciliari nell' abitazione di residenza in attesa del rito direttissimo. Davanti al giudice Cristiano Coiro, il maghrebino ha patteggiato un anno e un mese con sospensione condizionale della pena e il pagamento di una multa da 1.500 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 25
[ § 1 5 4 9 3 5 0 8 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali enti locali Stop alle ordinanze autonome dei sindaci I sindaci non potranno più firmare ordinanze «comunque dirette a fronteggiare l' emergenza» sanitaria «a seguito dell' adozione di misure statali di contenimento e gestione» del problema Coronavirus. Si tratta della sospensione dei poteri di ordinanza sindacale chiesta nei giorni scorsi dall' Associazione dei Comuni per contenere il rischio caos nelle regole locali. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 26
[ § 1 5 4 9 3 5 1 0 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali DIPENDENTI PUBBLICI Il caos delle ordinanze limita il salvastipendi No alla tutela delle assenze per ordinanze locali in zone fuori dal Dpcm Coronavirus Gianni Trovati ROMA Non tutti i dipendenti pubblici costretti all' assenza forzata nei giorni scorsi saranno coperti dal salva-stipendi preparato dal governo. E la causa va cercata nell' anarchia amministrativa che ha caratterizzato la prima fase dell' emergenza Coronavirus. Perché il decreto, approvato salvo intese, nelle ultime versioni circolate propone un intervento in due mosse. La prima è strutturale, e corregge il meccanismo anti-assenteismo voluto nel 2008 da Renato Brunetta che taglia le indennità accessorie nei primi 10 giorni di malattia. Il taglio, dice la nuova norma, non scatterà quando c' è un ricovero ospedaliero per «prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza». Al ricovero sono poi equiparati i periodi di quarantena o permanenza domiciliare con sorveglianza attiva dovuti al virus. Ma il problema si incontra nella seconda mossa, che equipara alla presenza in servizio le assenze forzate per le chiusure di scuole o uffici decise a livello locale in base all' articolo 3, comma 1 del primo decreto Coronavirus (il Dl 6/2020). Nella catena normativa quel decreto ha prodotto il primo Dpcm che gestiva l' emergenza nelle regioni del Nord. Ma dalle Marche alla Campania, dalla Provincia di Palermo a tanti Comuni del Centro-Sud, gli amministratori locali hanno hanno chiuso o limitato scuole o servizi. Lì il salva-stipendi, almeno nella versione circolata finora, non arriva. Anche per non mettere a carico dei bilanci pubblici il "prezzo" delle scelte unilaterali di molti politici locali. Si tratta di un altro freno all' iperproduzione di ordinanze locali, che nel decreto sfocia nel divieto per i sindaci di muoversi fuori dalle «misure statali» sull' emergenza. Un divieto, va ricordato, chiesto dallo stesso presidente dell' Anci per fermare il rischio caos a livello locale. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 27
[ § 1 5 4 9 3 5 0 9 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Scuole ancora chiuse in tre Regioni Il nuovo decreto di Conte. Fermo aule per Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, ma riaprono esercizi e bar Lavoro agile. Su tutto il territorio nazionale le aziende potranno ricorrere allo smart working con regole più snelle Marzio BartoloniClaudio Tucci Lunedì le scuole potranno riaprire in quasi tutte le regioni, tranne in Lombardia, Emilia Romagna, e Veneto dove le aule resteranno chiuse un' altra settimana, fino cioè all' 8 marzo. Solo in Piemonte l' apertura agli studenti slitterà a mercoledì, ma solo per effettuare un' igienizzazione straordinaria. Ma il ritorno a un po' di normalità ci sarà anche nelle tre regioni della cosiddetta «area gialla», quella con più casi di contagio e con più restrizioni dopo la zona rossa degli 11 Comuni del focolaio: in Lombardia, Emilia e Veneto scatterà infatti da domani l' apertura di tutte le attività commerciali senza più restrizioni, ma con «modalità contingentate» ed evitando «assembramenti» e garantendo il «mantenimento di una distanza di almeno un metro tra visitatori», il cosiddetto «criterio droplet» (è la misura minima per evitare il contagio dalle goccioline di saliva), un criterio che si appresta a diventare una regola d' oro della vita quotidiana ai tempi del coronavirus. Ci sarà invece un ritorno a tutte le attività e a una quasi completa normalità per Friuli Venezia Giulia, Marche e Liguria che escono dunque dalla zona gialla. In cui potrebbero però rientrare alcune città o province: a esempio Savona dove infatti le scuole resteranno chiuse e forse anche le aree di Pesaro-Urbino. A ridisegnare la geografia dell' Italia che di fatto resta divisa in tre (zona rossa, gialla e bianca in base al rischio), è il nuovo Dpcm atteso per oggi che sarà valido per tutta Italia e prenderà il posto delle ordinanze regionali: l' articolato sarà «in pieno raccordo con le valutazione dei governatori» ha sottolineato ieri il premier, Giuseppe Conte. Tra le altre misure, queste valide per tutta Italia, c' è la possibilità che durante l' intero stato di emergenza dichiarato dal governo lo scorso 31 gennaio (sei mesi, ndr) le aziende su tutto il territorio nazionale potranno ricorrere a modalità di lavoro agile con regole più snelle (lo smart working, anche senza accordo individuale, quindi, non verrebbe più disciplinato come sola misura tampone limitata ad alcune regioni e fino al 15 marzo). Inoltre, sempre per tutta Italia e fino a metà marzo, gli alunni saranno riammessi in classe dopo malattie di durata superiore a cinque giorni soltanto se presentano un certificato medico. Resteranno invece sospesi viaggi d' istruzione, gite, scolastiche, scambi e gemellaggi per tutto lo stato di emergenza (fino a luglio, quindi fino alla fine dell' anno scolastico). Tra le misure per tutto il Paese c' è infine l' obbligo per tutti gli uffici della Pa, scuole e università di esporre cartelli con le misure di prevenzione per i cittadini (come il lavaggio delle mani) e di rendere disponibili disinfettanti per il pubblico. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 28
[ § 1 5 4 9 3 5 0 9 § ] domenica 01 marzo 2020 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il nuovo Dpcm conferma poi lo stop di tutte le attività per gli 11 comuni, 10 in Lombardia uno in Veneto, rientranti nella cosiddetta «zona rossa», quelle del focolaio. Ma come detto rimodula quella che è stata chiamata finora «zona gialla» e che in un primo momento ha riguardato oltre 26 milioni di persone tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Liguria. Queste area adesso si riduce a tre Regioni: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Qui oltre alla chiusura delle scuole fino all' 8 marzo, resteranno sospese le competizioni sportive (comprese le partite di calcio che però potranno essere giocate a porte chiuse), con il divieto di trasferta per i tifosi delle squadre delle tre Regioni. Sempre fino all' 8 marzo saranno congelate anche tutte le manifestazioni organizzate di carattere non ordinario anche se in luoghi chiusi come «grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose». Restano poi sospese le procedure concorsuali (ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario). Rispetto a quanto deciso prima si potranno riaprire al pubblico i musei e i luoghi della cultura a patto che si «assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone» rispettando sempre la distanza «droplet». Intanto l' ultimo bollettino della Protezione civile sulla diffusione del coronavirus della protezione civile parla di una nuova mini-impennata di casi che superano ormai il migliaio dagli 821 del giorno prima: a ieri erano 1.049 le persone che risultano positive al coronavirus, con il primo caso in Friuli Venezia Giulia, a Gorizia, non grave ma in isolamento. A queste si aggiungono 29 persone decedute (21 il giorno prima) e 50 guariti in tutta Italia. Complessivamente, dall' inizio dell' emergenza sono stati dunque 1.128 i contagiati. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 29
[ § 1 5 4 9 3 5 1 1 § ] domenica 01 marzo 2020 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali smart citiesTecnologie inclusive Digitalizzazione urbana a misura d' uomo Cristiano Radaelli Negli ultimi dieci anni, una serie di tendenze globali stanno guidando profonde modifiche al modo in cui le persone vivono in tutto il mondo: la crescente urbanizzazione delle popolazioni mondiali, l' introduzione dell' intelligenza artificiale, della robotica e dei dispositivi IoT, i cambiamenti ambientali che richiedono sempre maggiore attenzione nelle regole e nei comportamenti, la crescita delle popolazioni in Africa, Asia e America Latina e il crescente potere d' acquisto delle classi medie nei paesi in via di sviluppo. La crescita della popolazione combinata con il graduale spostamento dalle aree rurali a quelle urbane, secondo un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite nel 2015, aggiungerà altri 2,5 miliardi di persone alle aree urbane entro il 2050, fino a raggiungere una percentuale di urbanizzazione del 68% rispetto al 55% del 2015. L' ampiezza e il ritmo del cambiamento non hanno precedenti: un nuovo rapporto delle Nazioni Unite presentato a maggio 2019 prevede che quasi il 90% dell' aumento avverrà in Asia e Africa; entro il 2050 le popolazioni urbane dell' India, della Cina e della Nigeria aumenteranno rispettivamente di 416, 255 e 189 milioni. Tutti questi cambiamenti e sfide si intersecano dunque in un' area che con il passare del tempo è destinata a diventare sempre più importante per le nostre comunità e l' ambiente: la costruzione delle città del futuro. Sia che si tratti di costruire nuove città o di ridisegnare quelle attuali, le persone in tutti i continenti vogliono vivere in città progettate con attenzione ad ambiente, sostenibilità, sicurezza e qualità della vita al loro interno. Secoli fa, la nascita e lo sviluppo dei Comuni crearono le condizioni per lo sviluppo dell' Umanesimo e del Rinascimento; ora nell' era dell' intelligenza artificiale, la creazione di soluzioni abitative sostenibili ponendo al centro le comunità, è l' elemento fondamentale e necessario per gestire l' impatto sociale dei cambiamenti che stiamo vivendo e che assumeranno forme ancora più profonde nei prossimi anni. Ciò significa sfruttare il potere della tecnologia per arricchire e semplificare la vita di decine di milioni di persone che nei prossimi anni avranno bisogno di case in paesi ad alta crescita demografica e migliorare l' offerta di servizi alle persone che abiteranno nei quartieri rigenerati nei paesi sviluppati. Nelle città future l' infrastruttura digitale è l' elemento abilitante per fornire nuovi servizi per supportare la creazione e attivare la vita delle comunità, per l' inclusione e il benessere delle persone, per la condivisione degli spazi, per fornire un ambiente verde e sostenibile. Le persone oggi cercano non solo spazi in cui vivere, ma sempre più spazi con servizi disponibili. Le app e i servizi digitali possono anche essere utilizzati per promuovere un livello più alto di attenzione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 30
[ § 1 5 4 9 3 5 1 1 § ] domenica 01 marzo 2020 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali ambientale. Ad esempio, a livello di un appartamento o di una casa, oggi siamo in grado di implementare strumenti digitali che consentano ai residenti di essere consapevoli del loro consumo di energia. Questo è il primo passo per una vita sostenibile e per ridurre i consumi: se un residente vede quanto spende al giorno, è probabile che riduca il consumo spegnendo o governando gli elettrodomestici, ove possibile, anche da remoto. Inoltre, a livello di quartiere, attraverso l' uso dell' intelligenza artificiale e dei big data, possiamo meglio bilanciare l' energia in un ampio numero di case e questo può essere utilizzato per negoziare contratti migliori per i residenti, permettendo loro di risparmiare denaro per la loro vita quotidiana, ma anche, ad esempio, questo può permettere la progettazione di infrastrutture e reti elettriche dimensionate in base alle reali esigenze. Le abitazioni a prezzi accessibili sostenuti dai servizi digitali sono una soluzione molto valida e molto apprezzata per soddisfare le esigenze dei residenti, promuovendo al contempo un modo di vivere più consapevole dell' ambiente, inclusivo ed economicamente valido per le generazioni future. La tecnologia che può essere implementata propone soluzioni innovative sia per nuove città, che vengono costruite prevalentemente nei Paesi in via di sviluppo, sia nei progetti di ristrutturazione e rigenerazione di quartieri in quelli sviluppati, dove è possibile implementare nuovi concetti di design e soluzioni tecnologiche che aggiungono un valore immenso all' area e sono ampiamente apprezzati dai residenti, migliorando nel contempo la loro vita quotidiana. Supportare l' inclusione sociale, superare l' analfabetismo e colmare il divario digitale è un obiettivo molto importante che dobbiamo raggiungere nella nostra società e nelle nostre città future. In conclusione, le città sostenute da soluzioni tecnologiche incentrate sui bisogni delle persone sono un importante progetto politico da perseguire. La nostra capacità di cambiare positivamente il modo di vivere di una comunità generando risparmi economici e promuovendo la crescita sarà la chiave per creare un futuro più positivo per tutti. Chief innovation officer di Planet Smart City © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 31
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