Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020

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Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020
Comune di Russi
lunedì, 10 febbraio 2020
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Comune di Russi
                                                    lunedì, 10 febbraio 2020

Prime Pagine

 10/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                   4
 Prima pagina del 10/02/2020

 10/02/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                  5
 Prima pagina del 10/02/2020

Ambiente

 09/02/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49                                        6
 «Centrale, serve chiarezza sulle emissioni»

Cronaca

 10/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 47                                   8
 Allerta gialla per il vento in provincia

Cultura e Turismo

 09/02/2020    Ravenna24Ore.it                                                                     9
 Russi: Grande successo della caccia al tesoro 2020

sport

 10/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 27                                  10
 Poker di Salomone, cinquina del Russi con il Novafeltria vince in rimonta
 10/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 39                                  11
 La capolista Russi non dà scampo all' Olimpia Teodora
 10/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 42               DANNY FRISONI      12
 Accalai, Galeazzi Sirotti e Spezzati poker di vittorie ai tricolori Master

 10/02/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51                                       14
 Poker di Salomone, il Russi vola Torconca e Vis Misano non mollano

 09/02/2020    RavennaNotizie.it                                                                  15
 Il Russi non conosce l' amaro sapore della sconfitta

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 10/02/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 3                                                            16
 Solo 28mila hanno trovato lavoro Fermi i progetti di pubblica utilità
 10/02/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 23                                          Gianni Trovati   17
 La ristrutturazione del debito allunga i tempi delle penali
Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020
10/02/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                                            19
Le società non sono enti pubblici: ora la riforma Madia va semplificata
10/02/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                                   G.Tr.    21
PagoPa, rinvio e tutor per evitare il flop
10/02/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                         Patrizia Ruffini   23
Revisori, l' estrazione ora premia gli iscritti a secco di nomine
10/02/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                         Patrizia Ruffini   25
Riscossione, così i nuovi atti esecutivi

10/02/2020    Italia Oggi Sette Pagina 6                                  PAGINA A CURA DI ROXY TOMASICCHIO       26
Fare impresa? Qui è possibile

10/02/2020    Italia Oggi Sette Pagina 10                                                                         29
Attività ricettive limitate

10/02/2020    Italia Oggi Sette Pagina 10                                   PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO       30
Nuova Imu, non profit esonerato
Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020
[ § 1 § ]

            lunedì 10 febbraio 2020
                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                                      Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 4
Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020
[ § 2 § ]

     lunedì 10 febbraio 2020
                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 5
Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020
[ § 1 5 3 9 5 0 9 6 § ]

                          domenica 09 febbraio 2020
                          Pagina 49

                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                                       Ambiente

                          «Centrale, serve chiarezza sulle emissioni»
                          I rappresentanti dell' opposizione attendono risposte dall' incontro in programma domani sera alle 20.45 al teatro
                          comunale

                          La centrale a biomasse, oggi chiamata 'polo delle energie rinnovabili', è il
                          tema dell' incontro organizzato dall' amministrazione comunale, in
                          programma domani alle 20.45 al teatro comunale di Russi. L' obiettivo è
                          quello di informare i cittadini sull' attività del 'polo' e i prossimi programmi
                          di Powercrop, la società proprietaria dell' impianto di via Carrarone.
                          Intervengono la sindaca Valentina Palli e, per Powercrop, i responsabili
                          dell' impianto Carlo Manganelli e Mario Bimbatti, per il Centro Ricerche
                          Produzioni Animali (la società incaricata dal Comune di effettuare l'
                          analisi di terreni e prodotti vegetali e animali sui territori di Russi e
                          Bagnacavallo prima e dopo l' entrata in funzione della caldaia) Sergio
                          Piccinini, per Arpae Patrizia Lucialli e infine Antonio Penso, direttore della
                          Fondazione Flaminia e Antonella Iacondini del tecnopolo di Ravenna
                          Cifla. Nel corso della serata saranno presentati gli esiti delle rilevazioni
                          effettuate sul territorio prima e dopo l' avviamento dell' impianto. La
                          sindaca Palli parlerà del nuovo osservatorio ambientale. «Un incontro
                          pubblico con Powercrop noi lo abbiamo chiesto per primi e da tempo - afferma Gianluca Zannoni , capogruppo della
                          lista civica di sinistra Cambia Ross - e attendiamo anche che vengano spiegati i dati rilevati dal Crpa. Sul sito del
                          Comune è pubblicato lo studio prima dell' accensione dell' impianto, ma trovarli non è facile e tantomeno
                          interpretarli. Attendiamo l' installazione del pannello promesso in piazza, con informazioni chiare e accessibili ai
                          cittadini. La centralina che analizza i fumi del camino c' è? Quella mobile di Arpae è presente al massimo un mese
                          nell' arco di un biennio. Come pensa il Comune di controllare effettivamente le emissioni. I fondi posti a bilancio
                          sono appena 2.000 euro». Andrea Flamigni, candidato sindaco di Russi Libera e Sicura, oggi capogruppo della Lega
                          per Russi, attende le comunicazioni sull' osservatorio ambientale e si interroga sui benefici socio-economici
                          promessi prima del via libera alla riconversione dello zuccherificio in una centrale a biomasse da 30 megawatt. Un
                          progetto contrastato negli anni da Libera Russi e dal centrodestra. «I gruppi consiliari di opposizione hanno
                          presentato interpellanze - afferma Flamigni - e va bene la deroga al limite dei 70 chilometri per l' acquisizione della
                          biomassa concessa per aiutare il Veneto a smaltire i milioni di alberi abbattuti dalla tempesta del 2018. Ma a Russi
                          sono arrivati camion da Trentino e Aretino. Agli agricoltori di Russi e della provincia cosa porta la centrale? Quanti
                          posti di lavoro, indotto compreso?».

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 6
Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020
[ § 1 5 3 9 5 0 9 6 § ]

                          domenica 09 febbraio 2020

                                                          Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                               Ambiente

                          Claudia Liverani © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                         Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 7
Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020
[ § 1 5 3 9 5 0 9 8 § ]

                          lunedì 10 febbraio 2020
                          Pagina 47

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                                     Cronaca

                          Allerta gialla per il vento in provincia

                          RAVENNA Fino alla mezzanotte di oggi sarà attiva in provincia di Ravenna un'
                          allerta meteo per vento, emessa dall' Agenzia regionale di protezione civile e da
                          Arpae Emilia-Romagna. L' allerta è considerata di categoria gialla (quindi di
                          media intensità) nel territorio dei comuni di Ravenna, Cervia, Russi, Faenza,
                          Riolo Terme e Casola Valsenio, mentre nel territorio comunale di Brisighella è a
                          un livello più alto, di colore arancione. Nel bollettino emesso dalla protezione
                          civile si fa riferimento alla previsione di «una forte intensificazione della
                          ventilazione sud -occidentale sull' intero settore appenninico con venti di
                          caduta che interesseranno anche la pianura orientale». L' allerta prevede «venti
                          tra 74 e 88 km/h sulle aree di crinale dell' appennino centro occidentale e sulle
                          aree collinari romagnole; sul rimanente settore appenninico e sulle aree di
                          pianura tra bolognese orientale e Romagna venti tra 62 e 74 km/h; raffiche
                          localmente superiori tra 80 e 90 km/h».

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 8
Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020
[ § 1 5 3 9 5 1 0 3 § ]

                          domenica 09 febbraio 2020

                                                                               Ravenna24Ore.it
                                                                                 Cultura e Turismo

                          Russi: Grande successo della caccia al tesoro 2020

                          32 gruppi e oltre 200 persone si sono sfidate su tutto il comprensorio
                          russiano nel cercare di risolvere i difficili enigmi e aggiudicarsi i montepremi
                          in palio Ha ottenuto un incredibile successo la "Caccia al tesoro 2020"
                          organizzata domenica 9 febbraio in città e nel comprensorio russiano.
                          Complice una bellissima giornata soleggiata e con un clima mite, alle 10,30
                          del mattino si sono ritrovate in piazza Farini tutte le 32 squadre iscritte al
                          gioco, che in totale formavano oltre 200 persone partecipanti. Curiosi e
                          originali alcuni nomi dei team, fra cui "La veja banda", "La carica dei 104",
                          "Mmooore", "Tertium nin datur", "Arco e le sue frecce", "Gli sbragunzoni",
                          "Zucche bastarde", "Gli amicici", "Tiki bom bom". Dopo un primo glossario
                          hanno iniziato a pervenire nella chat di gruppo i primi indizi su dove reperire le
                          4 buste contenenti i compiti da svolgere, gli oggetti da reperire e i relativi
                          punteggi. Le buste erano state seminate a Russi, Godo, San Pancrazio e
                          Chuesuola. Fra oggetti rari da reperire, formule algebriche ed espressioni da
                          risolvere, domande su territorio russiano e i suoi illustri cittadini, i team hanno
                          trovato un percorso molto tortuoso prima di poter giungere al traguardo
                          finale posto in piazza Farini. Ad aggiudicarsi la "Caccia al tesoro 2020" e il premio di 500 euro è stato il team "I smarì"
                          che per soli 10 punti di distacco si sono aggiudicati la prima posizione davanti al team secondo classificato del
                          "Baseball Godo " (300 euro il montepremi), e al terzo classificato il team "La veja banda" (200 euro il montepremi).I
                          vincitori, per riscuotere il premio, dovranno ora recarsi presso le attività commerciali presenti sul territorio comunale,
                          presentando il buono che è stato loro rilasciato al momento della vittoria. Grande la soddisfazione da parte dell'
                          amministrazione comunale e della Pro Loco , che organizzavano l' evento grazie anche alla partecipazione di alcuni
                          cittadini volontari. Il sindaco Valentina Palli si è detta "estremamente soddisfatta, non mi aspettavo una
                          partecipazione cosi massiccia e questo fà molto piacere. Vuol dire che abbiamo colto nel segno un qualcosa che i
                          nostri concittadini attendevano da tempo". Già nei giorni scorsi visto la grande partecipazione in fase di iscrizione, il
                          sindaco aveva accennato ad una possibile riapertura dei giochi dei rioni, sospesi a Russi a metà degli anni '90. Il
                          grande successo di questa caccia al tesoro potrà quantomeno alimentare le speranze di valutarne il loro ripristino.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 9
Comune di Russi lunedì, 10 febbraio 2020
[ § 1 5 3 9 5 1 0 1 § ]

                          lunedì 10 febbraio 2020
                          Pagina 27

                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                                          sport

                          PROMOZIONE GIRONE DIl Torconca

                          Poker di Salomone, cinquina del Russi con il Novafeltria vince in rimonta

                          NOVAFELTRIA :Romani, Gori P., Mahmutaj (11'st Crociani A., 28'st Taioli),
                          Rinaldi, Bravaccini, Ceccaroni, Mezgour, Piva, Luzzi (41'st Crociani M.), Barducci
                          (39'st Balducci), Hysa (31'st Gori M.). A disp.: Cappella, Giovagnoli, Bindi,
                          Lunadei. All.: Fabiani. RUSSI: Bartolini, Fantinelli, Piras, Gualandi, Caidi, Vasumini,
                          Ferretti, Dumitru (35' st Rava), Salomone, Fabbi, Keita (33' st Bolognesi). A disp.:
                          Casadio, Martini, Troncossi, Zoli, Rotondi, Bedeschi, Papa. All.: Candeloro.
                          ARBITRO : Gagliardini di Macerata. RETI: 33' pt (rig.) e 21' st (rig.) Salomone, 32'
                          st Dumitru, 42' st e 46' st Salomone. AMMONITI : Gualandi, Luzzi, Bravaccini.
                          ESPULSI:: Ceccaroni e Rinaldi, ì SECCHIANO RICCARDO GIANNINI Il Russi torna
                          alla vittoria con un roboante poker di Salomone, ma il Novafeltria reclama per l'
                          arbitraggio: il secondo giallo a Ceccaroni è parso inesistente e ci sono dubbi
                          anche sul fallo che al 66' ha portato al rosso per Rinal die al rigore del
                          raddoppio. La vittoria degli ospiti resta legittima, ma il punteggio punisce in
                          modo pesante i locali. Al 20' la prima occasione è per Keita che calcia a lato su
                          assist di Salomone. Al 22' Bartolini in uscita bassa ferma il contropiede di Luzzi.
                          Dieci minuti dopo inizia lo show di Salomone che trasforma il primo rigore
                          fischiato per fallo di Ceccaroni. Lo stesso Ceccaroni viene espulso al 41'. Prima dell' intervallo è però il Novafeltria a
                          sfiorare il gol con Bravaccini, respinge Bartolini. Nella ripresa rasoterra di Salomone di poco fuori, mentre Bartolini si
                          oppone ancora a Bravaccini, servito da Mezgour. Al 66' Rinaldi atterra Dumitru in area, espulsione e rigore
                          trasformato da Salomone. Con il Novafeltria in nove, il Russi dilaga: al 77' Dumitru di testa sfrutta l' assist dello
                          scatenato Keita. Invece al minuto 87 Salomone evita Romani in uscita e firma il tris personale. Nel recupero ancora
                          Salomone di testa infila il quinto gol. CATTOLICA Vittoria in rimonta per il Tor conca contro una solida Due Emme,
                          passata al 4': Mani perde palla a centrocampo, lancio di Carrozzo per Giacobbi che entra in area e supera Hysa con
                          un preciso rasoterra. Il Torconca pareggia al 18': Pasolini serve Ortolani che affonda sulla destra e arrivato al limite
                          inventa una conclusione imprendibile sotto l' incrocio. Un giro di lancette dopo Di Addario serve Mani, doppio
                          scambio con Pasolini che in area infila Tatullo.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 10
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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                                        sport

                          D UOMINI & D DONNE

                          La capolista Russi non dà scampo all' Olimpia Teodora

                          UOMINI Così la 14ª giornata: Rainbow Forlì-Zinella Bologna 2-3(22-25, 25-20, 25-
                          20, 21-25, 8-15), Consar Ravenna -Argenta 3-0 (19,16, 15), Sesto Imolese-Bellaria
                          0-3 (23, 17,25), Around Team Cesena-Rubicone Involley 3-0 (15, 20,25), Savena
                          Bologna -Stampa Mondo Faenza 3-0 (18, 21, 21), Beach&Park San Marino-Bcc
                          Bagnacavallo 0-3 (17, 22, 18). Classifica dopo 12 gare: Bagnacavallo 35 punti;
                          Villafranca 33; Bella ria 31; Sesto Imolese 27; San Marino 24; Zinella e Rainbow
                          18; Consar e Around 16; Rubicone, Savena 15; Faenza 4, Argenta 0. DONNE
                          GIRONE D Questi i risultati della 12ª giornata: Russi -Olimpia Teodora 3-0 (15, 21,
                          17), Ostellato-Studio Montevecchi Imola 3-0 (21, 26, 22), Granarolo-Nettunia Bo
                          3-0 (23, 23, 14), Villanova-Ferrara 3-0 (16, 7, 15), Alfonsine-Mixer Bagnacavallo 3-
                          1 (19-25, 25-18, 25-17, 25-23), Berna Bologna-Voghiera 3-0 (13, 15, 9). Classifica:
                          Ostellato, Russi 33; Villanova 32; Granarolo 22; Ferrara 20; Imola 17; Alfonsine
                          14; Teodora 13; Bagnacavallo 11; Nettunia, Berna 10; Voghiera 1. DONNE
                          GIRONE E Così la 12ª giornata: Pgs Bellaria Bologna-Solovolleybol Imola 0-3
                          (20, 21, 18), Castel San Pietro-SgRimini0-3 (21,16, 23), Athena Rimini-
                          Santarcangelo 3-0 (12, 15, 16), Villa Verucchio-San Lazzaro 2-3 (12-25, 27-25,
                          19_25, 25-21, 9-15), Tecnoprotezione Ra -Portuali Ra 3-1 (25-23, 20-25, 28-26, 25-15), Stella Rimini -Arcobaleno Fo 2-3
                          825-23, 22-25, 23-25, 25-22, 16-18). Classifica: Athena 36; Faenza 27; Bellaria 26; Castel San Pietro 21; Portuali 20;
                          Arcobaleno 18; Sg Rimini 17; Imola 16; Villa Verucchio 13; San Lazzaro 12; Stella, Santarcangelo 5.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 11
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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                                         sport

                          PODISMO

                          Accalai, Galeazzi Sirotti e Spezzati poker di vittorie ai tricolori Master

                                                                                                                                   DANNY FRISONI

                          CASSINO Poker di titoli Italiani Master ieri sui prati laziali, ai quali si somma un
                          bronzo, scaturiti per i nostri colori soprattutto nelle categorie "mature". Con
                          tutto il rispetto dovuto al fatto che gareggiava con un solo avversario nel
                          gruppo M85, il cervese Giovanni Sirotti (Mameli Ravenna) ha in tascato un altro
                          tricolore, allungando un curriculum interminabile, su tutti i terreni, che dura da 40
                          anni. A fargli il paio ci ha pensato Nadia Spezzati (Gpa Lughesina Lugo), che ha
                          regolato le avversarie nel gruppo F70, come le riuscì due anni fa, mentre nel
                          2019 conquistò l' argento. Gli altri due scudetti vanno a Cattolica, grazie ai
                          fenomenali Adolfo Accalai (Avis Castel San Pietro) e Onelio Galeazzi (Atletica
                          75), rispettivamente nelle categorie M70 ed M75. Il primo ha impreziosito la sua
                          lunga carriera di recente con i titoli mondiali di corsa in montagna, men tre il
                          secondo predilige le prove corte su strada e in pista. Il bronzo invece porta la
                          firma di Giuseppina Luogo (Gs Lamo ne Russi) tra le F70. Da menzione anche i
                          quarti posti di Luca Benini (M35), Daniela Valgimigli (F35), Loris Viroli (M70) e i
                          quinti di Lara Gualtieri (F45), Paola Bertolucci (F60), Egidio Pieri (M75). A livello
                          societario, con un regolamento rinnovato, spicca l' argento delle ladies gridate
                          85 Bcc Faenza e la quinta piazza maschile dell' Avis Castel San Pietro. FUSIGNANO In contemporanea la 41ª
                          "Fusoloppet", prima agonista stradale dell' anno in Romagna, ha raccolto 2.165 adesioni, grazie al sole che ha
                          incoraggiato gli indecisi. Tra questi, 87 under 16 per il vernissage del 28° "Gp Promesse di Romagna" ma soprattutto
                          638 adulti agonisti, nuovo record, che si sono sfidati sui tradizionali 21 km e spicci pianeggianti, dove tra le donne si è
                          presentata a sorpresa la campionessa mondiale di corsa in montagna long distance. Silvia Ram pazzo ha dimostrato
                          di cavarsela bene anche su una distanza più breve e stradale, confessando di aver perso un po' di vocazione di
                          faticare su sentieri e all' arrivo il suo ingresso nell' albo d' oro è con i fiocchi, visto che il suo 1.19'28" è lontano dal
                          record della Borghini di soli 2'. La veneziana ha prevalso sulle nostre Mascaro (a 5'54"), Nanu (a 7') e Bandini (a
                          7'13"). Dominio marocchino invece tra gli uomini, dove ha prevalso il favorito Yassine Kabbouri (Dinamo Sport) in
                          1.10'38", ma scortando il connazionale che non t' aspetti, El Haissoufi, il quale attardato di un solo 2 secondi, sigla il
                          personale e una prova maiuscola. A interrompere la tripletta magrebina ci ha pensato l' italo-britannico Colgan (a
                          23"), che ha preceduto il campione in carica Charfaoui (a 34") e un quartetto formato da Seri (a 1'), Lucchese (a
                          1'03"), primo romagnolo, Barcelli (a 1'05") e Maio (a 1'08"). Ori di categoria a El Haissoufi, Seri, Marangoni (1.17'32"),
                          Balzani (1.28'32") e in campo

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 12
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                          lunedì 10 febbraio 2020

                                                         Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                                      sport

                          femminile Mascaro, Nanu e Ferroni (1.42'11"). In gara anche il campione italiano non vedenti Baldelli, che ha
                          chiuso in 1.24'30". GRANAROLO EMILIA Buona la prima su strada con la canottiera dell' Imola Sacmi Avis per Luis
                          Ricciardi, che domina sui 10 km della sua città in 31'32" e il compagno di club Malpighi chiude sesto, a 33".
                          CAMPIGNA Sui 21 km del "Winter Trail" vince Bartolini (1.25'50 ") su Calmanti e Mengozzi, nel settore rosa domina
                          Rossi (1.42'19") su Ambrosini e Piazza.

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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                                         sport

                          Poker di Salomone, il Russi vola Torconca e Vis Misano non mollano

                          Pietracuta 0 Vis Misano 2 PIETRACUTA: Leardini, Cesarini (30' st
                          Satalino), Tosi, Masini, . Tomassini, Golinucci (14' st F. Tomassini),
                          Fabbri, Fratti, Bruma (28' st Tadzhybayev), Mularoni (24' st Contadini),
                          Evaristi. All.: Fregnani. VIS MISANO: Sacchi, Borghini (30' st Politi), Tonini
                          (14' st Imola), Mercuri, Lepri, Antonietti, Benedetti (10' st Sbardella),
                          Muccioli, Stella (21' st Torregiani), Serafini, Urbinati. All.: Bucci. Arbitro:
                          Piraccini di Cesena. Reti: 6' pt Benedetti (V), 20' st rig. Serafini (V). Note:
                          espulsi Masini (P) 15' st, Urbinati (V) 9' st. Ospiti in gol già al 6' con
                          Benedetti che riceve palla al limite dell' area e sorprende Leardini. Poi al
                          3' della ripresa colpisce la traversa. Al 10' anche Golinucci di testa
                          colpisce il legno. Gli ospiti raddoppiano e chiudono la partita con il rigore
                          messo a segno da Serafini al 20'.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 14
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                          domenica 09 febbraio 2020

                                                                             RavennaNotizie.it
                                                                                        sport

                          Il Russi non conosce l' amaro sapore della sconfitta

                          Un girone fa, in pratica un' era geologica. Il Russi Calcio a 5 non conosce l'
                          amaro sapore della sconfitta dallo scorso 19 ottobre, data della trasferta a
                          Modena. Da lì in poi sono arrivati un pareggio, sempre coi canarini, e tredici
                          successi. L' ultimo dei quali è molto recente: sabato i ragazzi di Balducci
                          hanno imperversato sul campo della Real Casalgrandese, sfoderando una
                          prestazione molto convincente e volitiva. I falchetti hanno mantenuto il
                          controllo del match senza troppi patemi e hanno vinto la quindicesima partita
                          in campionato. Il Modena e il Gennarini, che però ha una gara in più, sono
                          distanti solo tre punti. Nel turno infrasettimanale di martedì, alle 21 il Russi
                          ospiterà il Fossolo, nono in classifica. DICIANNOVESIMA GIORNATA Real
                          Casalgrandese - Russi Calcio a 5 2 - 7 Marcatori: Michelacci 2, Spadoni 2,
                          Benedetti, Stanghellini, Gardi.

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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          dalle politiche attive ai «puc»

                          Solo 28mila hanno trovato lavoro Fermi i progetti di pubblica utilità

                          Negli ultimi mesi del 2019 si è intensificata la corsa per la fase 2 del reddito
                          di cittadinanza, quella delle politiche attive di sostegno socio-economico ai
                          beneficiari. Eppure i risultati ancora sembrano non arrivare: i beneficiari
                          sono 2,3 milioni (escluse le pensioni), di cui circa 791mila risultano
                          occupabili, ma al 10 dicembre 2019 coloro che avevano trovato lavoro
                          erano solo 28mila, cioè il 3,6% del totale (dati Anpal). Sono questi i primi
                          risultati ottenuti dai centri per l' impiego, per lo più registrati da ottobre in
                          poi. Il lavoro dei navigator è partito in ritardo e bisognerà aspettare per fare
                          un vero bilancio. Nel frattempo, però, va ancora rodato il coordinamento
                          con i servizi sociali dei Comuni. I criteri di ripartizione dei beneficiari tra i
                          due uffici sono stati stabiliti per legge, ma le situazioni di maggiore fragilità
                          spesso richiedono un intervento congiunto oppure un' analisi preliminare.
                          «Va ottimizzata la presa in carico di quei nuclei che spesso manifestano
                          bisogni ulteriori all' inclusione lavorativa e una molteplicità di
                          problematiche», afferma Samantha Palombo, responsabile dell' area
                          Welfare per l' Anci. Ad esempio la perdita di lavoro, i figli minori, situazioni di
                          dipendenze o disabilità. Sul punto, rimane ancora da definire l' accordo sui criteri di rinvio dei beneficiari dai Centri per
                          l' impiego ai Comuni, su cui è stato attivato un tavolo ministeriale. In questo senso, l' Anci auspica l' avvio di un
                          percorso per individuare «criteri condivisi di smistamento» della platea: «Questa valutazione non può essere affidata
                          ad automatismi sulla base di alcuni indicatori», aggiunge Palombo. Restano ancora fermi, infine, i progetti di pubblica
                          utilità (Puc) dei Comuni, pronti a decollare dopo l' approvazione del decreto ministeriale pubblicato il 14 gennaio
                          2020 in Gazzetta ufficiale. Il decreto, però, è in attesa della registrazione da parte della Corte dei Conti e nella
                          piattaforma informatica «per l' inclusione sociale» del ministero del Lavoro manca la sezione dedicata. I Puc sono
                          progetti comunali a cui i beneficiari del reddito di cittadinanza sono tenuti a partecipare, per almeno 8 ore settimanali,
                          se non esonerati in base a certe condizioni. Alcune giunte comunali hanno già deliberato. «Il ruolo dei Comuni -
                          conclude Palombo - si vedrà nei prossimi mesi. Già in passato la non piena operatività della piattaforma informatica
                          ha rallentato la possibilità degli enti di svolgere le funzioni legate ai controlli anagrafici e all' invio dei dati. Ma ora
                          siamo pronti a partire». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 16
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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          MILLEPROROGHE

                          La ristrutturazione del debito allunga i tempi delle penali
                          Il risparmio sulla quota interessi aumenta gli spazi per nuovo indebitamento Il costo non va riconosciuto al momento
                          della chiusura del mutuo accollato

                                                                                                                                     Gianni Trovati

                          L' accollo dei debiti degli enti locali allo Stato è ormai realtà. Con un
                          meccanismo complicato, l' articolo 39 del Milleproroghe consente agli enti
                          locali di accollare i propri mutui allo Stato affinché il Tesoro li possa
                          rinegoziare o ristrutturare per abbassare il più possibile il tasso di interesse
                          anche attraverso l' emissione di titoli di Stato. In attesa del decreto
                          ministeriale attuativo, che dovrebbe definire le modalità e i termini per le
                          istanze degli enti locali, è già possibile delineare i vantaggi del
                          meccanismo. La premessa, obbligatoria e vincolante, è che tutta l'
                          operazione deve essere senza costi per lo Stato: l' effetto pratico è
                          racchiuso nei «principi» stabiliti dal comma 6, che fissano le modalità di
                          estinzione del debito dell' ente locale nei confronti dello Stato. Il percorso
                          prevede infatti che il debito accollato sia ristrutturato da parte dello Stato,
                          che diventa l' unica controparte dei confronti dell' istituto di credito una
                          volta effettuata l' operazione. Parallelamente, lo Stato propone all' ente che
                          ha ceduto il mutuo un piano di rimborso che lo stesso ente deve onorare
                          nei confronti dello Stato. Il piano di ammortamento del mutuo ristrutturato
                          a carico dello Stato e il piano di rimborso sottoscritto tra ministero ed ente locale devono essere di pari importo tra di
                          loro ma non necessariamente con scadenze analoghe rispetto al debito accollato. In sostanza è data la possibilità
                          allo Stato di allungare le scadenza del debito originario, sempre garantendo il vantaggio finanziario del nuovo debito
                          rispetto a quello estinto o rinegoziato, e di sottoscrivere con l' ente locale, alle condizioni stabilite dal comma 6, un
                          piano di rimborso di durata al massimo pari al piano di ammortamento ristrutturato. Tra i principi che devono essere
                          rispettati, il più rilevante riguarda le spese per penali o indennizzi derivanti dalla ristrutturazione. È previsto che le
                          eventuali penali o indennizzi siano rimborsate dal Comune allo Stato alle condizioni e con il profilo temporale
                          negoziati con l' istituto mutuante. La norma, quindi, prevede esplicitamente che questo costo non debba essere
                          riconosciuto al momento della chiusura del mutuo, potendo avere un profilo temporale di pagamento diluito nel
                          tempo. Il vantaggio finanziario dell' operazione sarà garantito se il differenziale tra i tassi attuali e quelli post
                          ristrutturazione è tale da assorbire il costo della penale. Un altro principio, molto stringente, è dettato dalla lettera d)
                          del comma 6. Il piano di rimborso tra Stato ed ente locale deve essere tale da garantire il pagamento della quota
                          capitale

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 17
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                          lunedì 10 febbraio 2020

                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          già prevista per il mutuo oggetto di estinzione. Questa imposizione comporta un duplice effetto: da una parte il
                          massimo risparmio conseguibile da parte dell' ente locale anno su anno in termini di rata non potrà mai essere
                          superiore alla quota interessi prevista nel piano di ammortamento accollato allo Stato e, dall' altro, alla fine del
                          rimborso della quota capitale, l' ente riconoscerà allo Stato la sola quota interessi derivante dal nuovo debito
                          ristrutturato. Quest' ultima conseguenza è esplicitata nelle successive lettere e) ed f) dello stesso comma. È
                          stabilito, infatti, che la quota versata a titolo di interessi da parte del Comune allo Stato è pari alla differenza (se
                          positiva) tra la rata di ammortamento del debito ristrutturato e la quota capitale del mutuo oggetto di accollo. Se la
                          differenza è pari a zero o negativa l' ente locale non deve riconoscere nulla in termini di interessi allo Stato.
                          Ovviamente, la quota di interessi non rimborsata nei primi anni di ammortamento del nuovo mutuo, deve essere
                          riconosciuta negli esercizi successivi, quando il debito originario è estinto ma il debito ristrutturato (e allungato) è
                          ancora in corso. Da qui discende una ulteriore, favorevole, conseguenza: il sensibile aumento della capacità di
                          indebitamento degli enti locali. Una volta accollati i mutui, il calcolo del limite di indebitamento è effettuato, in base al
                          comma 8 dell' articolo 39, utilizzando gli interessi previsti nel piano di rimborso che l' ente locale sottoscrive con lo
                          Stato, potenzialmente anche pari a zero per tutto il periodo di rimborso della quota capitale determinata dal piano di
                          ammortamento del mutuo accollato. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 18
[ § 1 5 3 9 5 1 0 7 § ]

                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          L' ANALISI

                          Le società non sono enti pubblici: ora la riforma Madia va semplificata

                          Stefano Pozzoli - A più di tre anni dall' approvazione del Testo Unico sulle
                          partecipate, e con un clima ormai mutato nei confronti dell' intervento
                          pubblico in economia per le grandi crisi industriali che hanno coinvolto il
                          Paese e per alcune palesi inadeguatezze nella gestione privata delle
                          concessioni pubbliche, è quanto mai necessario intervenire sulla disciplina
                          delle società partecipate, riflettendo su alcune questioni di fondo. Anzitutto
                          va messa in discussione la scelta, semplicistica, di traslare obblighi e
                          adempimenti propri della pubblica amministrazione alle società pubbliche.
                          Tutto ciò ha prodotto un superfetazione di disposizioni, alcune
                          francamente surreali, che costringono le società a sopportare irrazionali
                          oneri aggiuntivi rispetto a quanto prescritto nella disciplina comunitaria. Si
                          tratta della mala prassi del «gold plating», che viene stigmatizzato da tempo
                          dalla medesima Commissione Europea (Commissione Europea, Smart
                          regulation in the European Union, COM(2010) 543 final, Bruxelles, 8 ottobre
                          2010) ma che viene largamente praticato nel nostro Paese, spesso quasi
                          inconsapevolmente. Eppure anche il Consiglio di Stato, nel suo parere n.
                          855/2016 sul decreto legislativo del Codice appalti, metteva in guardia su questo problema, ricordando che l' articolo
                          1, comma 1, lettera a) della legge 11/2016 aveva stabilito, tra i principi direttivi per l' attuazione delle deleghe, proprio
                          il divieto di introdurre livelli di regolazione superiori a quelli imposti dalle direttive europee. Considerazioni rimaste
                          lettera morta, evidentemente. La questione va ben al di là del Codice degli Appalti. Ed è chiaro che l'
                          assimilazione, sotto il profilo dell' operatività, delle società a quella delle Pa indebolisce la natura di
                          impresa di queste aziende e le sovraccarica di costi aggiuntivi, che finiscono per pesare sui cittadini e
                          sugli standard di efficienza dei servizi. Che senso ha ipotizzare che occorra un intervento pubblico nell'
                          economia, che in genere si rende necessario proprio a fronte dei fallimenti di mercato, se poi quando si
                          costituisce una società pubblica ci si inventa di tutto per rendere il suo operato inutilmente gravoso? Un'
                          altra problematica, altra faccia della stessa questione, riguarda la possibilità concreta di intervenire con lo strumento
                          societario e nei processi di aggregazione. Il Tusp ha posto notevoli ostacoli non solo sulla tipologia delle attività, ma
                          perfino nel processo costitutivo delle società, addirittura per le società di secondo livello. È ragionevole pretendere
                          che una società di ambito, a cui partecipano magari 100 Comuni, per costituire una Srl debba passare per tutti i
                          consigli comunali degli enti soci? Ed è davvero impossibile prevedere delle norme per favorire i processi di
                          aggregazione? È chiaro

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 19
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                          lunedì 10 febbraio 2020

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                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          che le operazioni straordinarie, ed in particolare le fusioni, possano essere effettuate solo mediante trattative
                          dirette e non per il tramite di procedure competitive. Il Tusp, in realtà, già lo ammette, ma forse occorre essere più
                          espliciti, vista la resistenza della burocrazia pubblica a percorrere strade inconsuete, anche se logiche e legittime. Al
                          di là degli esempi, comunque, occorre riflettere su quale sia la strada per poter ricorrere allo strumento societario nel
                          modo più efficace e semplice. Perché se azienda pubblica deve essere, e in certi casi è inevitabile che lo sia, almeno
                          si deve essere certi che sia in condizione di operare davvero. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 20
[ § 1 5 3 9 5 1 0 9 § ]

                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          nuovo termine al 30 giugno

                          PagoPa, rinvio e tutor per evitare il flop
                          Solo il 32% dei Comuni aderisce al servizio e la proroga può non bastare

                                                                                                                                              G.Tr.

                          Com' è ormai tradizione, il Milleproroghe apparecchia un nuovo rinvio all'
                          obbligo per le pubbliche amministrazioni di aderire alla piattaforma PagoPa
                          per consentire i versamenti digitali di tributi e multe da parte dei cittadini. E
                          come da tradizione, anche questa proroga potrebbe non bastare per
                          mettere davvero a regime questo snodo fondamentale per la
                          digitalizzazione della Pa. La nuova data fissata all' articolo 1, comma 8 del
                          decreto sposta il termine al 30 giugno prossimo. Ma è difficile trovare
                          argomenti solidi per sperare che pochi mesi in più permettano davvero di
                          cambiare la situazione, nonostante la possibilità concessa dalla nuova
                          norma di aderire anche attraverso un altro soggetto partner che sia già
                          operante sulla piattaforma. Anche perché già le linee guida Agid
                          prevedevano questa possibilità, bloccata però sul piano operativo dalle
                          difficoltà tecniche e dai costi delle offerte disponibili sul mercato dei servizi
                          tecnologici. Per superare il problema c' è in discussione anche un' altra
                          proposta, scritta in un emendamento (firmato da Claudio Mancini del Pd)
                          che chiede di rinviare tutto al 30 giugno 2021. E soprattutto suggerisce di
                          introdurre un percorso di accompagnamento che aiuti davvero le amministrazioni a un' adesione di massa al sistema
                          PagoPa. Perché non è solo questione di date. A dirlo sono i numeri dell' ultimo censimento prodotto dall' Agenzia per
                          l' Italia digitale, aggiornato al novembre scorso. Dal monitoraggio emerge una geografia dei pagamenti digitali in cui
                          le zone grigie sono ancora decisamente più fitte di quelle davvero coperte dal servizio. Anche perché un conto è
                          aderire sul piano formale alla piattaforma PagoPa; e un altro è utilizzarla davvero. I numeri, si diceva. L' IndicePa
                          censisce 7.917 Comuni (in realtà le ultime fusioni li hanno ridotti a 7.904), e sono 6.478 quelli che hanno aderito a
                          PagoPa. Sulla carta, un tasso di adesione dell' 81,8% non è per niente male. Il problema è che rimane, appunto, sulla
                          carta. Perché quando si passa ai fatti si scopre che solo 2.594 Comuni hanno davvero ricevuto pagamenti tramite
                          PagoPa, e 1.649 di questi si sono fermati sotto le 100 transazioni. Fra 100 e mille transazioni si collocano 450
                          Comuni, fra mille e 10mila si incontrano altri 408 enti mentre solo 87 superano questa soglia. In pratica, il 67% dei
                          Comuni è di fatto ancora fuori dal sistema, e anche all' interno della minoranza che si è davvero allacciata alla
                          piattaforma sono pochi quelli che la fanno funzionare davvero. E sempre il censimento Agid mostra che in Calabria e
                          Sicilia PagoPa è ancora un perfetto sconosciuto per gli enti territoriali, e che anche in Abruzzo, Lazio e Campania i
                          numeri delle adesioni sono ai minimi termini. Per questa ragione sul tavolo arriva la proposta di un rinvio più lungo
                          con un percorso di accompagnamento

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019        Pagina 21
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                          lunedì 10 febbraio 2020

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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          strutturato e facilitato dalla possibilità per gli enti di utilizzare i servizi gratuiti offerti dalla società che gestisce la
                          piattaforma. Il modello di riferimento è quello del Siope+, che nonostante la complessità tecnica è riuscito ad
                          arruolare nei tempi previsti dal calendario originario tutti i Comuni. Per una volta, senza proroghe. © RIPRODUZIONE
                          RISERVATA.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 22
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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          PROFESSIONISTI

                          Revisori, l' estrazione ora premia gli iscritti a secco di nomine
                          Dal Viminale il nuovo algoritmo per facilitare chi non è mai stato estratto

                                                                                                                                         Patrizia Ruffini

                          È cambiato l' algoritmo di estrazione a sorte dei revisori dei conti degli enti
                          locali, per consentire agli iscritti nell' elenco che non sono mai stati estratti,
                          di avere maggiori probabilità rispetto a chi è stato già sorteggiato. Con il
                          decreto del direttore centrale della Finanza locale del 4 febbraio 2020,
                          appena pubblicato sul sito Internet del ministero, entra subito in vigore l'
                          attesa risposta alla problematica prodotta finora dal funzionamento
                          casuale dell' estrazione a sorte, che ha spesso comportato il sorteggio
                          ripetuto di alcuni nominativi e, per altro verso, la mancata estrazione di altri
                          nonostante le ripetute scadenze dei mandati con il passare degli anni. L'
                          articolo 5 del decreto ministeriale n. 23 del 15 febbraio 2012 ha previsto
                          che i revisori dei conti degli enti locali siano scelti mediante «estrazione a
                          sorte» dall' elenco; per ogni componente vengono estratti tre nominativi di
                          cui il primo, in ordine di estrazione, è designato per la nomina e gli altri per
                          eventuali rinunce o impedimenti ad assumere l' incarico da parte del
                          designato. Il sistema finora ha funzionato prevedendo che il sorteggio dei
                          nominativi inseriti nell' Elenco dei revisori dei conti degli enti locali sia
                          basato sulla pura casualità quindi, per definizione, non tiene conto di un' equa distribuzione delle cariche di revisore
                          ovvero dell' esito dei precedenti sorteggi. La probabilità di estrazione è calcolata sul rapporto di 1/n (numero dei
                          partecipanti al sorteggio). Ne consegue che ogni sorteggio concede a tutti i partecipanti la stessa probabilità di
                          essere estratto. L' algoritmo alla base del sorteggio è stato costruito libero da qualsivoglia vincolo ma ciò, negli anni,
                          ha comportato un' evidente disparità tra soggetti "fortunati" che vengono estratti più volte e altri che, a parità di
                          iscrizione, non vengono mai estratti. Dopo le molte segnalazioni sul funzionamento del sistema di estrazione arrivate
                          dai professionisti iscritti al registro e mai estratti, il Viminale dà il via libera alla modifica dell' algoritmo di estrazione a
                          sorte, in modo da rafforzare le probabilità di estrazione di chi non è stato mai estratto, anche sulla scorta dell' atto di
                          indirizzo dell' Osservatorio della finanza locale del Viminale approvato il 20 febbraio 2018. In pratica, analizzando gli
                          esiti dei sorteggi già effettuati e gli incarichi già posseduti dagli iscritti, i "meno fortunati" si vedranno assegnare delle
                          premialità, al crescere delle quali aumenteranno le possibilità di essere estratti.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 23
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                          lunedì 10 febbraio 2020

                                                                                  Il Sole 24 Ore
                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Nello specifico, ai revisori iscritti da almeno un periodo precedente all' attuale sono assegnate: due premialità se
                          non sono mai risultati nè vincitori nè riserve in tutti i sorteggi validi, e una premialità se non sono risultati mai vincitori
                          in tutti i sorteggi validi. Inoltre, a questi soggetti sono attribuite ulteriori premialità da 1 ad n, a seconda del numero di
                          anni di iscrizione effettiva all' elenco revisori per tutti i periodi antecedenti a quello corrente. A tutti gli altri revisori,
                          iscritti unicamente nel corrente periodo o che siano già risultati vincitori, non sono attribuite premialità. Infine, si
                          discute ancora della controriforma sulla scelta del presidente (articolo 57 ter del Dl 124/2019), e si vedrà oggi dai
                          lavori parlamentari sul Milleproroghe se passeranno emendamenti sul tema. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 24
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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          ACCERTAMENTO

                          Riscossione, così i nuovi atti esecutivi

                                                                                                                            Patrizia Ruffini

                          Si riducono i tempi per lariscossione coattiva delleentrate locali, con
                          modalità direcupero potenziate e al tempostesso meno costose. Sono
                          iprincipali effetti dovutiall'introduzionedell'accertamento esecutivoprevisto
                          dalla legge di bilancio, che attribuisce aiComuni una maggiore
                          efficacianell'azione di controllo e direcupero dei tributi non pagati.Ma per
                          sfruttare questaopportunità gli enti localidovranno modificare ilcontenuto
                          degli avvisi diaccertamento. Occorre quindiintegrare il contenuto
                          degliavvisi di accertamentotradizionali inserendo laformula esecutiva e
                          precettiva.Si tratta di uno strumento giàutilizzato per l'accertamentodei
                          tributi erariali e daquest'anno esteso alle entratelocali. Il cambiamento
                          rispettoal passato è radicale perché,dopo aver notificato l'avviso
                          diaccertamento, non sarà piùnecessaria la notifica dellacartella di
                          pagamento (se ilservizio è affidato all'Agenziadelle Entrate-Riscossione)
                          odell'ingiunzione fiscale (incaso di servizio svoltodirettamente dall'ente o
                          dasocietà privateconcessionarie). Questo vuoldire accorciare i tempi
                          dellariscossione coattiva di almenotre anni perché conl'accertamento
                          esecutivoscompaiono i terminidecadenziali previsti per lanotifica del titolo esecutivo(comma legge /).Resta invece
                          il terminedecadenziale di cinque anniper la notificadell'accertamento (comma legge /).

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019      Pagina 25
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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          I trend rilevati da una indagine ProntoPro.it: scarso il supporto di Stato ed enti locali

                          Fare impresa? Qui è possibile
                          Su: Lombardia e Basilicata. Giù: Campania e Calabria

                                                                                                              PAGINA A CURA DI ROXY TOMASICCHIO

                          Le istituzioni locali e lo Stato non supportano abbastanza i piccoli
                          imprenditori. Per non parlare degli ostacoli della burocrazia e della
                          complessità del fisco. Al netto di queste criticità, grazie ai programmi di
                          formazione e grazie a una buona dose di ottimismo, i professionisti italiani
                          hanno eletto Lombardia, Basilicata e Piemonte come le migliori regioni in cui
                          è possibile fare impresa. Al contrario, maglia nera va a Campania, Calabria e
                          Sicilia. Promossi e bocciati emergono da un sondaggio di ProntoPro.it,
                          portale che mette in contatto domanda e offerta di servizi professionali,
                          sfruttando un database di aziende e lavoratori autonomi distribuiti su 500
                          categorie di servizi (idraulici, imbianchini, elettricisti, ma anche avvocati e
                          psicologi). Così, a un campione di 2 mila professionisti impiegati per il 95% in
                          attività di piccole dimensioni (non oltre i 5 dipendenti) è stato chiesto di
                          indicare la propria soddisfazione, con una valutazione da uno a dieci, verso la
                          percezione del supporto da parte delle istituzioni locali e del governo; le
                          normative sulla tassazione; le condizioni lavorative; la burocrazia e le
                          aspettative per il futuro. Ne è nata una classifica delle regioni più adatte alla
                          gestione di un' attività professionale. Le rilevazioni principali. Nonostante, ancora una volta, ci siano trend differenti
                          tra nord, centro e sud, è possibile notare un comune denominatore: la poca fiducia nei confronti del governo. Infatti,
                          uno dei risultati più importanti è che in nessuna provincia o regione il supporto avvertito dai professionisti da parte
                          delle istituzioni locali è sufficiente. Una nota molto dolente, considerando che il campione rappresenta la spina
                          dorsale dell' economia Italiana (le piccole e medie imprese rappresentano oltre il 90% della totalità delle imprese in
                          Italia e di queste, circa il 95% è composto da pmi con 10 o meno addetti). All' opposto, quando si parla di aspettative
                          per il futuro della propria attività queste sono positive, a testimonianza che gli italiani ritengono concreta la
                          possibilità di continuare a fare impresa nel proprio paese. Nel dettaglio, in tema di aspettative sul fatturato, la
                          maggior parte degli intervistati prevede una leggera o grande crescita in questo senso. E la positività è confermata
                          dalle aspettative in merito al numero di impiegati: il 74,28% vede le possibili assunzioni future stabili o in leggera
                          crescita. Le criticità, invece, sono raccolte attorno a tre fattori: difficoltà nell' avviare un' attività, burocrazia e tasse.
                          Secondo i risultati della ricerca, infatti, oltre il 41,65% dei professionisti ritiene molto difficile avviare un' attività nella
                          propria zona di residenza, a fronte di un 10% circa che valuta abbastanza o molto semplice dar vita a un nuovo
                          business. Un dato interessante da confrontare con la

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 26
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                          lunedì 10 febbraio 2020

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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          percezione dei professionisti in merito alla burocrazia necessaria a esercitare le rispettive professioni: il 57,16%
                          degli intervistati la ritiene eccessivamente macchinosa. Un eccesso di difficoltà nella gestione della burocrazia
                          sembrerebbe direttamente proporzionale quindi a uno scoraggiamento verso l' avviamento di nuove attività. Il
                          79,77% dei professionisti, inoltre, ritiene insufficiente l' operato del governo in ambito di tassazione. In merito ai
                          programmi e agli eventi di networking e formazione disponibili il 61,9% non ne è a conoscenza. Un' occasione persa
                          per le istituzioni? Se leggiamo il dato alla luce di un' altra domanda posta agli intervistati in merito all' utilità di questi
                          progetti, sembrerebbe di sì. Il 70% dei professionisti si è infatti dichiarato interessato e ritiene utili eventi e programmi
                          di formazione e networking. Iniziative di questo genere possono generare anche nuove partnership e opportunità di
                          lavoro per i professionisti che vi prendono parte. Le migliori Lombardia, Basilicata e Piemonte sul podio, solo grazie a
                          convincenti programmi di formazione e buone aspettative per il futuro Entrando nel merito, tra i professionisti
                          prevale insoddisfazione riguardo al supporto offerto dalle istituzioni. Per il 75% la propria regione non fa abbastanza,
                          e la percentuale sale all' 82% se si passa a valutare il supporto che arriva dallo stato. La causa? Soprattutto per lacci
                          e lacciuoli dell' apparato burocratico e per l' operato del governo in materia di tasse. Infatti più di un professionista su
                          due (precisamente il 57%) ritiene che la burocrazia sia troppo complessa, a danno dell' avviamento di nuove attività e
                          della gestione del quotidiano. Addirittura per l' 80% dei professionisti inoltre il governo non gestisce in maniera
                          ottimale le tasse, un' obiezione che riguarda la quantità di imposte da pagare, ma anche la gestione del gettito
                          fiscale. Fermandosi solo a questi aspetti nessuna regione avrebbe raggiunto la sufficienza, mentre a spostare l' ago
                          della bilancia ci hanno pensato due fattori che hanno influito in maniera importante sulle valutazioni assegnate dai
                          liberi professionisti a enti locali e regioni: formazione e aspettative. Per esempio, gli eventi formativi organizzati in
                          Basilicata hanno trovato il gradimento di quasi il 90% degli intervistati. Invece l' ottimismo gioca un ruolo primario in
                          Lombardia e Piemonte, dove i piccoli imprenditori hanno assegnato un punteggio molto vicino al 9 alle aspettative
                          che hanno per il futuro della propria attività, sia in termini di crescita del fatturato che assunzione di nuovi dipendenti.
                          e le peggiori In tre regioni del Sud, Campania, Calabria e Sicilia, il sostegno che arriva da enti locali e nazionali è stato
                          giudicato con un livello non superiore al 4. Voto che scende al 3, in tutte le regioni, in merito al supporto offerto dalla
                          propria regione. Cosa lamentano gli imprenditori? Innanzitutto poca chiarezza, per esempio nel reperire le
                          informazioni relative al proprio settore. Manca, quindi, un rapporto più diretto fra amministrazioni e lavoratori
                          autonomi. E ancora, la burocrazia farraginosa, che, per esempio, implica requisiti giudicati assurdi per poter
                          partecipare ai bandi. Senza

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 27
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                          lunedì 10 febbraio 2020

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                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          tenere in considerazione, poi, l' ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. © Riproduzione riservata.

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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Attività ricettive limitate

                          L' esenzione Imu per gli enti non commerciali è prevista per le attività
                          ricettive svolte in forma non commerciale. L' agevolazione non può essere
                          riconosciuta agli enti ecclesiastici che svolgono attività ricettive religiose,
                          ma che in realtà operano come strutture alberghiere. Lo ha precisato la Corte
                          di cassazione, con l' ordinanza 22223 del 5 settembre 2019. Per la
                          Cassazione devono essere considerate irrilevanti «le finalità solidaristiche
                          che connotano le attività ricettive religiose, essendo necessario verificare se
                          l' attività ricettiva è rivolta ad un pubblico indifferenziato o, invece, a
                          categorie predefinite e che il servizio non sia offerto per l' intero anno solare.
                          Il fornitore di servizi è, inoltre, tenuto ad applicare tariffe di importo ridotto
                          rispetto ai prezzi di mercato e la struttura non deve funzionare come un
                          normale albergo». Pertanto, non può essere riconosciuta l' esenzione a un
                          fabbricato nel quale un ente religioso svolga un' attività «a dimensione
                          imprenditoriale anche se non prevalente», essendo l' agevolazione prevista in
                          via generale solo per gli immobili destinati direttamente all' esercizio del
                          culto e «alla cura delle anime». Per gli immobili in cui si svolgono attività
                          diverse dalla religione e dal culto è necessario verificare se tali attività, ancorché esercitate da enti religiosi, siano
                          svolte con finalità non commerciali. Anche il dipartimento delle finanze del ministero dell' Economia (circolare
                          2/2009) ha fornito dei chiarimenti sulle varie tipologie di attività che hanno diritto a fruire delle agevolazioni,
                          fissandone i limiti. Per il dipartimento, gli enti non commerciali sono esonerati dal pagamento solo se le attività che
                          svolgono non hanno natura commerciale. Nello specifico, devono mancare gli elementi tipici dell' economia di
                          mercato (quali il lucro soggettivo e la libera concorrenza) e devono essere presenti le finalità di solidarietà sociale.
                          Spetta agli enti fornire la prova che ricorrano in concreto le condizioni previste dalla legge per avere diritto all'
                          esenzione. © Riproduzione riservata.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 29
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                          lunedì 10 febbraio 2020
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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          La legge di Bilancio ha confermato l' agevolazione per le attività non commerciali

                          Nuova Imu, non profit esonerato
                          Esenzione totale o parziale per gli immobili degli enti

                                                                                                                 PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO

                          Esenzione totale o parziale per gli immobili degli enti non profit, in presenza
                          dei requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla legge, anche con la nuova
                          Imu. L' articolo 1, comma 759, lettera g) della manovra di Bilancio 2020
                          (legge 160/2019) riconosce agli enti non commerciali il diritto all' esenzione
                          per le attività svolte con modalità non commerciali. Il comma 759 della legge
                          di Bilancio 2020, infatti, dispone che sono esenti dall' imposta, per il periodo
                          dell' anno durante il quale sussistono le condizioni prescritte, gli immobili
                          posseduti e utilizzati «dai soggetti di cui alla lettera i) del comma 1 dell'
                          articolo 7 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, e destinati
                          esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali delle attività
                          previste nella medesima lettera i)». Si applica, inoltre, l' esenzione parziale
                          qualora solo una parte dell' immobile sia destinata allo svolgimento delle
                          attività con modalità non commerciali. Le regole. Gli immobili degli enti non
                          profit, in base a quanto disposto dalla manovra di bilancio 2020, che richiama
                          l' articolo 7, comma 1, lettera i) sopra citato, sono esonerati dal pagamento
                          dell' Imu solo se sugli stessi vengono svolte le attività sanitarie, didattiche,
                          ricreative, sportive, assistenziali, culturali e così via con modalità non commerciali. Nell' ambito delle attività sanitarie
                          rientrano anche quelle destinate alla difesa ambientale, in quanto finalizzate a tutelare in senso ampio la salute. Va
                          ricordato che in seguito alle modifiche normative che sono intervenute sulla materia già da diversi anni, è stata
                          riconosciuta anche l' esenzione parziale per questi enti. Questo beneficio non valeva invece per l' Ici. Per quest'
                          ultimo tributo, in effetti, era richiesta la destinazione esclusiva dell' immobile per finalità non commerciali. La
                          disciplina Imu, che fino allo scorso anno si applicava anche alla Tasi, dà diritto all' esenzione anche qualora l' unità
                          immobiliare abbia un' utilizzazione mista. L' agevolazione si applica solo sulla parte nella quale si svolge l' attività
                          non commerciale, sempre che sia identificabile. La parte dell' immobile dotata di autonomia funzionale e reddituale
                          permanente deve essere iscritta in catasto e la rendita produce effetti a partire dal 2013. Nel caso in cui non sia
                          possibile accatastarla autonomamente, il beneficio fiscale spetta in proporzione all' utilizzazione non commerciale
                          dell' immobile che deve risultare da apposita dichiarazione. Requisito essenziale per fruire dell' esenzione è il
                          possesso qualificato da parte dell' ente non profit. Per l' esonero non è sufficiente il possesso di fatto. Altrimenti l'
                          agevolazione si estenderebbe al

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 30
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