Unione dei Comuni Bassa Romagna - domenica, 12 aprile 2020 - Unione dei Comuni ...

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Unione dei Comuni Bassa Romagna - domenica, 12 aprile 2020 - Unione dei Comuni ...
Unione dei Comuni Bassa Romagna
      domenica, 12 aprile 2020
Unione dei Comuni Bassa Romagna - domenica, 12 aprile 2020 - Unione dei Comuni ...
Unione dei Comuni Bassa Romagna
                                                   domenica, 12 aprile 2020

Prime Pagine

 12/04/2020   Il Sole 24 Ore                                                                               4
 Prima pagina del 12/04/2020

 12/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                                      5
 Prima pagina del 12/04/2020
 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                           6
 Prima pagina del 12/04/2020

Il Resto del Carlino Ravenna

 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 30                                                 7
 Calo graduale dei contagi ma un decesso
 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 30                                                 9
 Tredici casi non gravi
 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31                                                10
 Ogni giorno cento test sierologici ai sanitari
 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 32                                                12
 Controlli a tappeto ma la 'tregua' ha retto
 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35                                                14
 «Studiamo un servizio tipo 'drive-in'»
 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                              Beppe Sangiorgi   16
 Prima pagina Faenza Lugo

 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49                                                17
 «In questa Pasqua riscopriamo ciò che conta»

 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49                                                19
 'Digi e Lode', premiata la scuola Luigi Quadri

 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50                                                20
 «A 102 anni il Coronavirus non mi fa proprio paura»
 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50                                                22
 Liberazione celebrata sui social
 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50                                                23
 Nella Bassa Romagna è già arrivata l' estate: ieri registrati 27 gradi
 12/04/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50                                                24
 Suor Fatima si è spenta a 87 anni Era stata direttrice al 'S.Giuseppe'

Corriere di Romagna Ravenna

 12/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 2                                            25
 Ancora un decesso per il virus Ma la corsa dei contagi rallenta
 12/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 5                  ALESSANDRO MONTANARI      26
 Marzo, il mese nero dei decessi Mai così tanti negli ultimi anni
 12/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 6                                            27
 «Turni massacranti ma abbiamo retto Ma ora non si deve abbassare la guardia»
Unione dei Comuni Bassa Romagna - domenica, 12 aprile 2020 - Unione dei Comuni ...
12/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 11                              BARBARA GNISCI    29
 «Era meglio la guerra, ogni tanto nelle case si rideva »

 12/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 33                         AMALIO RICCI GAROTTI   31
 «Anche noi in prima linea: presidiamo l' ospedale e aiutiamo i malati in isolamento»
 12/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 33                                                33
 A Massa Lombarda il virus non ferma il ricordo della Liberazione
 12/04/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 33                                                34
 CONSERVE ITALIA "TRICOLORE"

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 12/04/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                                          35
 Task force con imprese e sindacati Così i prefetti guidano la ripresa
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[ § 1 § ]

            domenica 12 aprile 2020
                                                       Il Sole 24 Ore

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[ § 2 § ]

            domenica 12 aprile 2020
                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

                                         Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 5
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[ § 3 § ]

     domenica 12 aprile 2020
                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 6
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[ § 1 5 6 8 6 8 0 2 § ]

                          domenica 12 aprile 2020
                          Pagina 30

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                          Il Resto del Carlino Ravenna

                          Calo graduale dei contagi ma un decesso
                          Tra i positivi di ieri undici sono in isolamento domiciliare e due sono ricoverati. Nessuno di questi è in terapia
                          intensiva

                          Il calo c' è, ma è graduale. E così ieri il Coronavirus ha registrato altri 13
                          contagiati, oltre purtroppo a un decesso. Non ce l' ha fatta Antonio
                          Sellitto, 56 anni, ex maresciallo dell' esercito, che dopo quasi un mese
                          passato a lottare nel reparto di Terapia intensiva del Santa Maria delle
                          Croci si è spento. Un altro decesso era avvenuto invece giovedì sera al
                          Maria Cecilia hospital: ad andarsene il 77enne Vincenzo Nanni, che
                          viveva nel territorio di Predappio e che era stato trasferito a Cotignola
                          dall' ospedale di Forlì. Veniamo, quindi, ai contagi registrati ieri. Tra i 13
                          nuovi casi troviamo 8 donne e 5 uomini, 11 persone in isolamento
                          domiciliare e 2 ricoverate, ma nessuna in Terapia intensiva. Tra i casi di
                          ieri ci sono 6 persone che vivono a Ravenna, 3 a Lugo, 1 a Russi, 1 ad
                          Alfonsine, 1 a Bagnacavallo e 1 fuori provincia. In merito all' alfonsinese
                          il sindaco Riccardo Graziani scrive che «si tratta di persona convivente
                          con altro caso accertato, e pertanto già sottoposta alle relative misure».
                          Tra i contagiati di ieri troviamo poi un operatore socio sanitario che
                          lavora al Santa Maria delle Croci, le cui condizioni non sono serie: è a casa in isolamento domiciliare. Ci sono anche
                          due persone che si sono rivolte al Pronto soccorso dopo aver manifestato sintomi e che si sono rivelate positive:
                          solo per una delle due, però, si è ritenuto necessario il ricovero. Le altre 10 persone sono tutte state a contatto con
                          casi positivi già noti: si tratta di cittadini a cui era già stato imposto di non uscire di casa in via preventiva, e che poi
                          hanno manifestato dei sintomi. Tra queste ci sono anche alcuni famigliari di operatori socio-sanitari risultati
                          contagiati nei giorni scorsi. Veniamo, quindi, alle buone notizie: i guariti. Ieri sono stati 18, tra cui 9 persone
                          'clinicamente guarite', ovvero divenute asintomatiche, e altre 9 completamente guarite, la cui negatività al virus è
                          stata confermata da due tamponi negativi. Salgono così a 270 le guarigioni, tra cui 56 già confermate dal doppio
                          tampone negativo. «La buona notizia del giorno è che mi sono stati segnalati i primi tre casi di persone clinicamente
                          guarite - scrive in proposito Nicola Pasi, sindaco di Fusignano -. Clinicamente guariti significa che le tre persone, che
                          hanno avuto un decorso evidente della malattia, non presentano più sintomi e sono in attesa che i risultati del doppio
                          tampone ne sanciscano definitivamente anche la fine della quarantena». Gli fa eco Riccardo Graziani, sindaco di
                          Alfonsine: «Ottime notizie sul fronte guarigioni evidenziatesi oggi nella nostra città: tre persone sono clinicamente
                          guarite (ovvero sono ora prive di sintomi, in attesa dei risultati dei tamponi); per ulteriori due la guarigione è già
                          accertata».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 7
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[ § 1 5 6 8 6 8 0 2 § ]

                          domenica 12 aprile 2020

                                                         Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                  Il Resto del Carlino Ravenna

                          Sara Servadei © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                        Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 8
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[ § 1 5 6 8 6 8 1 0 § ]

                          domenica 12 aprile 2020
                          Pagina 30

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                         Il Resto del Carlino Ravenna

                          IL BILANCIO

                          Tredici casi non gravi
                          Si tratta di otto donne e cinque uomini

                          In provincia 789 casi: 361 a Ravenna 111 a Faenza 58 a Lugo 52 a Cervia
                          26 a Bagnacavallo 22 ad Alfonsine 21 a C. Bolognese 20 a Russi 16 a
                          Fusignano 15 a Cotignola 8 a Conselice, Riolo e Brisighella 5 a Solarolo 3
                          a Sant' Agata 2 a Casola Valsenio 43 i fuori provincia 46 i decessi.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 9
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[ § 1 5 6 8 6 8 0 7 § ]

                          domenica 12 aprile 2020
                          Pagina 31

                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                             Il Resto del Carlino Ravenna

                          Ogni giorno cento test sierologici ai sanitari
                          Saranno fatti a tappeto a tutti. Latorre, coordinatore: «Il servizio è già partito e finora i risultati sono buoni»

                          Ogni giorno lottano accanto ai malati nei reparti Covid, dove ogni
                          manovra, se fatta con incolpevole distrazione o senza i dispositivi
                          adeguati, può diventare una fonte di contagio. E visto che le positività
                          negli ospedali ci sono state, e non solo nel Ravennate, la Regione ha
                          fatto partire i test a tappeto per tutti i sanitari: 2000 i kit già inviati per i tre
                          ospedali della provincia, a cui ne seguiranno altri. A coordinare il progetto
                          a Ravenna è Giuseppe Latorre, direttore del servizio di Cure
                          odontoiatriche. Latorre, quanti test sono stati fatti finora? «Poco
                          meno di 600 al Santa Maria delle Croci, per la precisione 577. Ne sono
                          stati previsti 1000 per Ravenna, 500 per Faenza e 500 per Lugo». I
                          risultati sono immediati, come per un test di gravidanza? «Ci
                          vogliono 15 minuti esatti. Come meccanismo è simile al test di
                          gravidanza, ma è molto più accurato». Con quali criteri vengono fatti i
                          test? «Viene data la precedenza a tutti gli operatori dei reparti Covid:
                          Rianimazione, il 118 e tutti quelli coinvolti. Su indicazioni arrivate
                          recentemente abbiamo iniziato a fare i test anche agli operatori delle Cra, le residenze per anziani. Testiamo anche
                          gli specialisti ambulatoriali». Come vengono fatti i test? «Si tratta di test che danno risultati molto accurati.
                          Misurano le immunoglobuline nel sangue, e mostrano quindi se la malattia è in atto o se c' è stata un'
                          immunizzazione pregressa, nel caso in cui il soggetto sia già venuto a contatto col virus, ne sia diventato immune e
                          ora non sia più contagioso. Se il test dice che la malattia è in atto viene fatto un prelievo di sangue che dà un
                          risultato ancora più accurato, e l' operatore viene mandato a casa». Quali sono i risultati finora?

                                                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 10
[ § 1 5 6 8 6 8 0 7 § ]

                          domenica 12 aprile 2020

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                        Il Resto del Carlino Ravenna

                          «Su 577 operatori sono risultate positive solo 9 persone, tutte già diventate immuni e non più contagiose. Tutti gli
                          altri dovranno ripetere il test». Una buona notizia? «Decisamente sì. È una cosa estremamente positiva, significa
                          che gli operatori sono stati molto attenti nel rispettare tutte le norme». Gli operatori di Faenza e Lugo devono
                          venire a Ravenna per fare il test? «No, no. Ci sono ambulatori anche nei due ospedali decentrati». Chi, assieme a
                          lei, sta gestendo i test? «Molti specialisti ambulatoriali, che ci si sono dedicati volontariamente e a tempo pieno in
                          accordo con la direzione sanitaria. Con l' emergenza Covid il lavoro è cambiato e molto diminuito per diversi
                          specialisti. L' ambulatorio per i test è aperto dal lunedì al sabato dalle 7 alle 18 per intercettare gli operatori che
                          entrano o smontano dal turno, in modo da non intralciare il loro lavoro». Quanti test fate in media al giorno? «Un
                          centinaio. Siamo partiti sabato scorso a Ravenna: i kit sono arrivati venerdì sera, e ci siamo subito adoperati. A Lugo
                          il via è arrivato lunedì, a Faenza martedì». Sara Servadei © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 11
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                          domenica 12 aprile 2020
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                                                                            Il Resto del Carlino Ravenna

                          Controlli a tappeto ma la 'tregua' ha retto
                          Ieri solo una sanzione a un emiliano sorpreso in giro col cane. Oggi sorvegliati speciali dalla task force il litorale e le
                          chiese

                          Ha finora retto la 'tregua di Pasqua'. Vuoi l' imponente dispiegamento di
                          forze dell' ordine messo in campo per evitare una possibile invasione,
                          soprattutto rivierasca; vuoi tutti gli appelli dell' antivigilia. Di fatto ieri per
                          le strade ravennati, non si sono registrati i temuti arrivi in barba ai decreti
                          ministeriali contro la diffusione del Covid-19. Nemmeno sul litorale si
                          sono avute situazioni particolari: e, fatta eccezione per un modenese
                          sanzionato dalla polizia locale perché sorpreso in giro col cane e
                          presumibilmente arrivato in riviera per le vacanze, le diverse verifiche in
                          generale non hanno portato a multe anche se alcune situazioni sono al
                          vaglio. E' possibile certo che qualche proprietario di casa al mare, sia
                          surrettiziamente riuscito a raggiungere la struttura: ma nel caso, si è
                          trattato di eccezione. In città, si sono avute lunghe file davanti a diversi
                          supermercati ma nessun' altra criticità. Oggi e domani, per monitorare
                          anche dal cielo, si leveranno in volo due droni: ma se il buon giorno si
                          vede dal mattino, allora è possibile auspicare che questa Pasqua sia
                          caratterizzata per intero da un diffuso senso di responsabilità civica. Il piano per una Pasqua blindata, è stato
                          definito nell' ultimo comitato provinciale per la sicurezza pubblica riunitosi in prefettura. Sorvegliate speciali, le aree
                          di villeggiatura marittima che proprio nel periodo pasquale di solito iniziano a scaldare i motori. Una prova generale
                          che quest' anno è saltata per notori motivi sanitari. Ma per vegliare che così in effetti vada fino alla fine, sono state
                          organizzate dalla questura una quarantina di pattuglie sparse per il territorio tra Volanti, Commissariati, Stradale e
                          Polfer. L' Arma ha messo in campo una ottantina di pattuglie tra Comandi e Stazioni, di cui 30 a Ravenna, 20 a
                          Faenza, 20 a Lugo e una dozzina nel Cervese. La guardia di Finanza conta su 25 pattuglie che, tra le altre cose, si
                          concentreranno pure sui locali pubblici, ancora chiusi. Fiamme Gialle impegnate anche via mare - una dozzina di
                          militari su un paio di imbarcazioni - per scoraggiare la tentazione di qualcuno di farsi un giro in gommone. Su questo
                          fronte, sarà naturalmente attività anche la capitaneria di Porto. Nei vari contesti comunali, troviamo la polizia locale
                          impegnata con una ottantina di pattuglie di cui una ventina sulla città capoluogo Ravenna. E sarà la polizia locale
                          cervese, assieme alla polizia locale ravennate e alla provinciale, a disporre dei droni che si leveranno in volo nelle
                          prossime ore per scrutare soprattutto parchi, spiagge e pinete, mete predilette per le gite fuoriporta. Sorvegliate
                          speciali le chiese: ancora chiuse ai fedeli e alle quali potrà accedere solo chi celebrerà i riti pasquali. Le sanzioni
                          vanno da 400 a 3.000 euro, con sconto del 30% se pagate entro 30 giorni.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 12
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                                                              Il Resto del Carlino Ravenna

                          a.col.

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                          STEFANIA FACCHINI, SOGNO DEL BAMBINO

                          «Studiamo un servizio tipo 'drive-in'»

                          Stefania Facchini, proprietaria del 'Sogno del bambino' con sedi a
                          Ravenna, Lugo e Forlì. Sarete tra quelli che apriranno il 14 aprile? «Stiamo
                          valutando di aprire mercoledì 15. La notizia è fresca e dovremo,
                          comunque, usare la giornata di martedì per sanificare il negozio,
                          organizzare il lavoro, transennare i reparti di vendita diretta di
                          abbigliamento, giocattoli e camerette, che devono restare chiusi,
                          affinché si rispetti la massima sicurezza per i clienti e i dipendenti. Ma ci
                          tengo a fare una precisazione». Quale? «Finora siamo rimasti chiusi per
                          scelta, una scelta etica, per dare il nostro contributo nella lotta al
                          Coronavirus. Ma volendo, avremmo potuto rimanere aperti sempre -
                          anche se a ranghi ridotti - visto che abbiamo un codice Ateco per la
                          vendita di prodotti alimentari legati all' infanzia. Non è stata una
                          decisione facile considerando che abbiamo venti dipendenti per cui
                          abbiamo richiesto la cassa integrazione». Vi siete comunque reinventati
                          con la consegna a domicilio «Da sempre, abbiamo un canale di vendita
                          online, e ci era già capitato di fare qualche consegna per alcune emergenze, ma mai per la spesa quotidiana come ci
                          è invece capitato in questo periodo». Quali sono state le principali richieste? «Molte mamme ci hanno contattato
                          preoccupate per poter continuare a nutrire i bimbi con latti artificiali di non facile reperibilità nella grande
                          distribuzione. Poi, ci sono state alcune nascite, e siamo riusciti a consegnare le carrozzine prenotate alle mamme
                          appena uscite dalla clinica». Come pensate di organizzarvi per la questione sicurezza? «Il personale sarà
                          dotato di guanti e mascherine. Nella gestione del rapporto con la clientela, valuteremo due ipotesi: il servizio tipo
                          'drive-in', con la gente che resta fuori dal negozio, ci consegna la lista dei prodotti che noi provvediamo a soddisfare;
                          in alternativa, un servizio su appuntamento, per consentire di guardare i prodotti. Di certo, non faremo entrare
                          nessuno senza guanti e mascherina». Sarà una dura 'impresa' convincere le persone a indossare dispositivi di
                          protezione «Stiamo vivendo qualcosa di epocale a cui tutti dobbiamo adattarci. Ma chi pensa di poter tornare in
                          fretta alla vita di prima, non ha capito nulla. Questo è solo l' inizio, dobbiamo imparare a ragionare in maniera
                          diversa».

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                          domenica 12 aprile 2020

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                                                                       Il Resto del Carlino Ravenna

                          Lei riesce a essere fiduciosa per il futuro? «Non è facile perché ci aspetta uno 'tsunami' economico che forse non
                          ci immaginiamo. Ne usciremo solo se riusciremo a fare rete, a sostenerci a vicenda, comprando i prodotti del
                          territorio». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                             Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 15
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                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                               Il Resto del Carlino Ravenna

                          Prima pagina Faenza Lugo

                                                                                                                  Beppe Sangiorgi

                          Prima pagina Faenza Lugo

                                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019      Pagina 16
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                         Il Resto del Carlino Ravenna

                          «In questa Pasqua riscopriamo ciò che conta»
                          Don Leonardo Poli della Collegiata spiega il significato della festa cristiana che quest' anno può essere celebrata
                          solamente online

                          Anche a Lugo questa Pasqua 2020 avrà un 'sapore' tutto particolare per i
                          fedeli, con le messe solamente online, non potendo i sacerdoti celebrare
                          in presenza di persone. Alla Collegiata, la messa di Pasqua sarà
                          celebrata alle 10 di questa mattina sul canale Youtube della chiesa
                          lughese (basta cercare 'Chiesa Collegiata Lugo'). «Sarà una messa
                          dedicata in particolare ai bambini - spiega Don Leonardo Poli, parroco
                          della Collegiata (per tutti Don Leo) - in cui parlerò ai bambini e dialogherò
                          con loro. Ci saranno, come ogni domenica da quando è iniziata questa
                          situazione, due o tre bambini collegati con me al telefono, a cui farò
                          domande e ascolterò le loro risposte». I collegamenti tra la Collegiata e i
                          fedeli non si fermeranno qui: «Da lunedì sera, sempre su Youtube, inizierò
                          la recita del Rosario, accompagnata da una breve riflessione, tutti i giorni
                          alle 19». Circostanze del tutto nuove per tutti: che significato possiamo
                          dare a questa Pasqua 'online'? «Penso che ci possa aiutare ad andare
                          ancora di più all' essenziale. Anche Cristo il suo passaggio verso la morte
                          l' ha vissuto da solo, ma questo non gli ha tolto l' abitudine di parlare con suo Padre. Di solito noi abbiamo abitudini e
                          riti, ma ci sarà l' essenziale, e i sacerdoti che celebrano la messa la celebrano per tutto il popolo. Saremo costretti a
                          metterci ancora di più in rapporto con Colui che ci garantisce il passaggio da una vita lamentosa all' esperienza dell'
                          amore del Padre che ci trae fuori, se noi lo desideriamo e lo domandiamo, dalle nostre tombe fatte di angoscia,
                          pregiudizio, ribellione e presunzione di sapere noi come deve andare la vita. Questo è un tempo in cui possiamo
                          passare dalle nostre riduzioni ideologiche a un doverci piegare alla realtà che comunque al fondo è positiva perché è
                          posta lì per noi come guida e maestra. Quindi - conclude don Leo - non è vero che quest' anno non c' è la Pasqua,
                          può invece essere una Pasqua vera che ci può fare riscoprire ciò che conta e ciò che c' è per la vita». Anche Don
                          Gabriele Ghinassi, parroco di San Giacomo, celebrerà la messa oggi alle 10 sul canale Youtube 'Chiesa di San
                          Giacomo Lugo', dove ieri sera è andata in onda anche la Veglia Pasquale. Alle 10.30 invece la messa sarà trasmessa
                          in streaming sulla pagina facebook della parrocchia di San Lorenzo e sul sito della parrocchia della Conversione di
                          San Paolo di Massa Lombarda. «Desideriamo in questa preghiera mettere davanti a Cristo tutta la nostra fatica, tutto
                          il nostro dolore, ma anche tutta la nostra domanda di bene per noi e per chi soffre». Sono le parole pronunciate
                          venerdì pomeriggio, prima della recita del Padre Nostro dal vescovo monsignor Giovanni Mosciatti nel corso della
                          visita fatta all' ospedale di Lugo. Accompagnato dal rettore della Chiesa della Grazie di Lugo

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                          domenica 12 aprile 2020

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                                                                       Il Resto del Carlino Ravenna

                          nonchè sacerdote dell' Ospedale don Bruno Resta, il vescovo ha dedicato una benedizione a tutto il personale dell'
                          Ospedale e a tutti i pazienti, sostando davanti all' Hospice e davanti al vecchio ingresso su viale Masi. Lorenza
                          Montanari.

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                                                                          Il Resto del Carlino Ravenna

                          MASSA LOMBARDA

                          'Digi e Lode', premiata la scuola Luigi Quadri

                          La scuola primaria 'Luigi Quadri' di Massa Lombarda è tra i vincitori del
                          primo quadrimestre della 3ª edizione di 'Digi e Lode', iniziativa lanciata
                          dal Gruppo Hera per la digitalizzazione delle scuole. L' istituto si è distinto
                          tra i Comuni al di sotto dei 50mila abitanti. La scuola si è così aggiudicata
                          2.500 euro, che serviranno per finanziare progetti di digitalizzazione
                          scolastica. Nella scorsa edizione i premi sono stati ad esempio utilizzati
                          per l' acquisto, tra gli altri, di monitor touch, lavagne interattive
                          multimediali, videoproiettori, notebook e tablet, pc, webcam, stampanti
                          3D e laser.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 19
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                          domenica 12 aprile 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                          Il Resto del Carlino Ravenna

                          «A 102 anni il Coronavirus non mi fa proprio paura»
                          L' alpino Alfredo Dini: «Ne ho passate veramente tante e ho avuto molto dalla vita»

                          Alfredo Dini, 102 anni e 4 mesi, lucidità e spirito invidiabili,
                          orgogliosamente alpino, da qualche anno scrittore, di circostanze
                          eccezionali e tragedie ne ha viste davvero tante. E' stato sfiorato dalla
                          morte tante volte che dice di non temerla affatto. E di non temere quindi
                          il Coronavirus. L' unica preoccupazione è di arrivare fino in fondo con 'la
                          testa' lucida. Vivissimi i suoi ricordi, dal sangue sulla neve della
                          Campagna di Russia alla sabbia del deserto su cui cadde, quasi
                          dissanguato dalle sanguisughe. «Ho avuto tanto dalla vita - dice - e non
                          sono preoccupato della prospettiva della fine; anzi, mi prefiguro il mio
                          funerale. Cosa a cui tengo moltissimo, so che sarò circondato dai 'miei'
                          Alpini. Coronavirus? Lo affronto anch' io stando in casa, assistito da una
                          amorevolissima figlia e dal genero. Scrivo i miei ricordi, tuttora gratificato
                          dal 2*posto ottenuto un anno fa in un concorso letterario nazionale a cui
                          partecipavano in 800. Si trattava di una breve novella, la scena che
                          purtroppo ho vissuto, di una giovane e bella russa che, presa da pietà per
                          me, soldato (nemico) affamato, gli porgeva una povera cosa, e per questo veniva falciata dalla scarica di proiettili di
                          un connazionale. Ho visto tante cose terribili, ed è difficile dire cosa sia peggio; ma se qualcosa mi ha deluso, questo
                          è stato proprio l' uomo. L' amico può tradirti e il nemico avere pietà di te. Siamo cattivi. E se quello che ci accade ce
                          lo meritassimo?». Non ha rimpianti Alfredo, il suo bilancio è sereno. «Ho accolto l' insegnamento di mioo zio
                          Celestino, omone gioviale che sapeva vivere, e mi diceva: 'Alfredino, ricorda: se avrai fortuna di trovare una moneta d'
                          argento, uno scudo, conservali per la vecchiaia e non te pentirai; ma se troverai una ragazza, non rimandare e prendi
                          l' occasione, perché un' occasione perduta non ritorna'. Così ho vissuto, cogliendo il presente». A 102 anni si alza
                          verso le 9, mangia pochissimo e per questo è la disperazione della figlia, che moltiplica i piatti invitanti. La giornata è
                          scandita dall' orario di qualche pillola, e non dorme prima dell' 1 di notte, a parte un riposino pomeridiano di un paio d'
                          ore. Quando si sveglia, saluta le foto dei migliori amici che tiene sul comodino. Da qualche giorno deve curare le
                          conseguenze di una brutta scivolata in casa, un taglio sul mento e costole contuse. Ha dovuto appendere al chiodo
                          la patente, che gli era stata rinnovata a 82 anni. Legge, legge molto, si informa sul Coronavirus, ha affrontato un
                          volume di 800 pagine sulla psicologia del femminicidio.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 20
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                          domenica 12 aprile 2020

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                          Il Resto del Carlino Ravenna

                          E scrive, l' attività di scrittore negli ultimi anni lo ha gratificato parecchio. E' alle prese con un' opera per lui
                          impegnativa, perché l' argomento lo fa arrabbiare parecchio, ma deve trovare la forma adatta per raccontare un certo
                          episodio di cui è stato testimone, con il dovuto distacco di scrittore, senza offendere o urtare sensibilità. Si tratta di
                          una vendetta, la ribellione di una cerchia di familiari contro un prete pedofilo. Valeria Giordani.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 21
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                          domenica 12 aprile 2020
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                                                                            Il Resto del Carlino Ravenna

                          Liberazione celebrata sui social
                          L' invito del Comune di Conselice: «Inviate foto e video»

                          Anche l' amministrazione comunale di Conselice, nonostante l'
                          emergenza Coronavirus, non vuole certo dimenticare il 75° anniversario
                          della Liberazione (che per questo territorio si celebra il 13 e il 14 aprile).
                          Così il Comune e le sezioni dell' Anpi (l' Associazione nazionale
                          partigiani) di Conselice-San Patrizio e Lavezzola si rivolgono a tutti i
                          cittadini per celebrare questa Festa della Liberazione 2020 attraverso i
                          social. E l' invito rivolto a tutti i cittadini è quello di pubblicare su
                          facebook o instagram, foto o video relativi alle passate Feste della
                          Liberazione a cui hanno partecipato - locali o nazionali - oppure video di
                          testimonianze di conselicesi che erano presenti in quei giorni del 1945.
                          Per pubblicare, si può usare l' hashtag #75liberazioneconselice. Si
                          possono anche mandare contenuti via mail all' indirizzo
                          eventi@comune.conselice.ra.it. I canali social del Comune di Conselice
                          condivideranno poi tutti i contenuti.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 22
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                          domenica 12 aprile 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                          Il Resto del Carlino Ravenna

                          Nella Bassa Romagna è già arrivata l' estate: ieri registrati 27 gradi
                          In queste giornate si verificano forti escursioni termiche con temperature all' alba attorno allo zero; inoltre manca la
                          pioggia

                          Tanto sole, temperature massime di 25 gradi, con punte che ieri
                          pomeriggio in alcune zone della Bassa Romagna hanno raggiunto i 27
                          gradi (7-8° superiori alla media del periodo), tipiche di fine maggio-inizio
                          giugno. Insomma, è un anticipo di estate quello a cui stiamo assistendo
                          in questo periodo pasquale. «In effetti - osserva il tecnico meteorologo
                          Roberto Ghiselli - sono giorni in cui la colonnina di mercurio sale di diversi
                          gradi rispetto alle medie del periodo. E questo con una forte escursione
                          termica. Ad Alfonsine, ad esempio, giovedì si è passati dai meno 0.2° dell'
                          alba ai +23.8 gradi intorno alle 15, e quindi con un' escursione di ben 24
                          gradi in 9 ore. E venerdì, a Voltana, l' escursione è stata addirittura di 25.3
                          gradi. Ieri sempre a Voltana con la massima a 26° l' escursione è stata
                          pari a 23.3°. Si tratta di escursioni termiche dovute a un persistente
                          campo anticiclonico caratterizzato non dai soliti tassi di umidità, ma da
                          aria particolarmente secca». Qualche altra curiosità? «Lo scorso 2 aprile
                          la minima a Voltana è stata di meno 4.1°, mentre il giorno 11 la massima
                          è stata di +26.5°, il che significa uno 'sbalzo' termico di circa 31 gradi in 9 giorni». E intanto continua a non piovere.
                          «Le precipitazioni sono davvero scarse. Basti pensare che da inizio anno nella Bassa Romagna sono caduti poco più
                          di 50 millimetri di pioggia, quando di millimetri ne dovrebbero cadere mediamente dai 150 ai 200. Un deficit idrico che
                          ha purtroppo arrecato un importante stress alle colture, messe inoltre a durissima prova dalle recenti gelate».
                          Previsioni? «Anche oggi avremo cielo sereno con massime che nelle pianure interne raggiungeranno i 25-26 gradi e
                          qualche grado in meno lungo il litorale. Lunedì leggero aumento della nuvolosità, ma senza fenomeni e con un lieve
                          calo termico di circa 2 gradi». Luigi Scardovi.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 23
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                          domenica 12 aprile 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                         Il Resto del Carlino Ravenna

                          Suor Fatima si è spenta a 87 anni Era stata direttrice al 'S.Giuseppe'
                          Grande cordoglio a Lugo per la scomparsa della suora che amava l' insegnamento

                          Ha suscitato profondo cordoglio a Lugo la notizia della scomparsa di
                          Suor Fatima (nella foto), per molti anni direttrice della scuola primaria
                          dell' Istituto San Giuseppe di Lugo. Nativa di Granarolo, Suor Fatima
                          aveva 87 anni e da tempo viveva nell' infermeria dell' istituto. Ieri, dopo
                          aver mangiato, ha chiesto di terminare un bicchiere d' acqua, ha steso il
                          braccio per prenderlo ma non ci è riuscita, improvvisamente colta da
                          arresto cardiaco. «Non ce l' aspettavamo certo - afferma Suor Giancarla,
                          direttrice dell' Istituto San Giuseppe - lascia un gran vuoto, perché era una
                          persona molto buona e disponibile. Aveva una vera passione per l'
                          insegnamento e anche una passione per il canto, aveva una bella voce,
                          suonava l' harmonium, e in chiesa cercavano sempre lei per cantare. Ha
                          insegnato a generazioni di lughesi, per questo era molto nota, ma anche
                          molto amata da tanti lughesi per il suo attaccamento ai bambini e per l'
                          aiuto che ha dato a tante famiglie». Suor Fatima era anche molto portata
                          alla preghiera, infatti, ricorda Suor Giancarla, «stava moltissimo in chiesa
                          a pregare, anche d' estate quando non c' erano lezioni. Una persona di pace, che amava gli altri». Non essendo
                          attualmente possibile celebrare il funerale, Suor Fatima sarà ricordata in una celebrazione eucaristica non appena
                          sarà possibile. l.m.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019     Pagina 24
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                          domenica 12 aprile 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                         Corriere di Romagna Ravenna

                          Ancora un decesso per il virus Ma la corsa dei contagi rallenta
                          Sale a 43 il numero dei morti nel Ravennate e a 789 quello delle persone positive Diminuiscono i ricoveri mentre
                          aumentano le guarigioni sia cliniche che "certificate"

                          RAVENNA Se il covid-19 sembra finalmente concedere una tregua agli ospedali
                          anche nel Ravennate (ieri sono stati accertati 13 contagi che confermano il
                          trend in calo), non altrettanto può purtroppo dirsi per i decessi, saliti a 43: la
                          vigilia di Pasqua è stata infatti funestata dalla notizia di una nuova vittima per
                          complicazioni legate al coronavirus. Una morte, quella di Antonio Sellitto, che
                          ha gettato nel dolore i familiari e i tanti che conoscevano ex militare 56enne,
                          noto anche per la sua attività nella parrocchia di San Vittore (vedi altro servizio
                          a pagina 3). Parabola discendente Intanto, come detto, la corsa del virus
                          sembra rallentare; dopo i 25 casi di venerdì, rialzo esclusivamente numerico su
                          cui aveva inciso il "surplus" di tamponi che non era stato possibile analizzare nei
                          giorni precedenti a causa della scarsità nella reperibilità dei reagenti, ieri il dato
                          si è ridimensionato: se anche nei prossimi giorni la tendenza dovesse essere
                          confermata, il tanto sospirato giorno della crescita zero potrebbe non essere
                          troppo lontano. Calano i ricoveri Tra i numeri che lasciano spazio all' ottimismo,
                          quello dei ricoveri: solo 2, nessuno dei quali in terapia intensiva, il numero più
                          basso delle ultime settimane e ritenuto più attendibile dello 0 riscontrato a metà
                          settimana quando per i problemi tecnici nelle analisi furono analizzati pochi campioni (appena 5) relativi allo
                          screening avviato in ambito sanitario tra il personale medico e infermieristico. Crescono le guarigioni Altro aspetto
                          positivo è quello legato alle guarigioni; 9 i pazienti che non accusano più sintomi clinici della malattia (e che ora
                          dovranno essere sottoposti al doppio tampone di controllo attraverso la postazione mobile allestita al Cmp),
                          altrettanti quelli che si sono messi definitivamente alle spalle il virus. Bagnara resta "immune" Infine, nella mappa del
                          contagio, continua a spiccare il caso di Bagnara di Romagna, unico tra i 18 comuni del Ravennate ad essere ancora
                          "covid free".

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 25
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                          Corriere di Romagna Ravenna

                          I DATI ISTAT

                          Marzo, il mese nero dei decessi Mai così tanti negli ultimi anni
                          L' analisi dell' andamento delle morti a Faenza e a Lugo: il 2020 a marzo è diventato l' anno peggiore. Nel Lughese il
                          gennaio del 2017 era finora il mese più tragico del lustro

                                                                                                                              ALESSANDRO MONTANARI

                          RAVENA Il boom dei decessi di marzo è evidente nei dati diffusi dall' Istat che
                          mettono a confronto gli ultimi anni della mortalità nei tre mesi tra gennaio e
                          marzo. Un incremento di cui abbiamo parlato anche ieri su queste colonne,
                          evidenziando come a Lugo i decessi tra gli anziani siano stati il 42% in più
                          rispetto allo scorso anno. Al di là del confronto netto con il 2019, però, è utile
                          capire le tendenze evidenziate prendendo come campione i due comuni più
                          grandi tra i dieci della provincia di cui l' Istat ha messo i dati a disposizione: Lugo
                          e Faenza. I dati prendono in considerazione il totale dei morti over 65. LA
                          SITUAZIONE A LUGO A Lugo, come si nota nella tabella che traccia l'
                          andamento settimanale dei decessi il 2020 (linea rossa, come tutti gli altri
                          grafici) non è stato l' anno peggiore. Il 2017 ha avuto un numero complessivo di
                          decessi più alto che però, come si osserva nella tabella dell' andamento
                          mensile, si era concentrato a gennaio. Il portale dell' Istituto Superiore di Sanità,
                          riguardo all' influenza di quell' anno scrive che la stagione presentava alcune
                          peculiarità: era «caratterizzata da un anticipo di circa tre settimane, da una
                          rapida impennata dell' incidenza delle sindromi simil influenzali e da un elevato
                          numero di casi nei soggetti di età superiore ai 65 anni rispetto alle scorse stagioni. Il periodo epidemico è iniziato nell'
                          ultima settimana del 2016». Potrebbe essere questo il motivo del picco delle morti di allora. In ogni caso dal grafico
                          dei casi mensili è evidente come il 2020 sia partito come un anno "normale" per poi accelerare a marzo e superare di
                          gran lunga i quattro anni precedenti. Il marzo di quest' anno ha poi superato anche il terribile gennaio 2016 LA
                          SITUAZIONE A FAENZA A Faenza significativo il grafico settimanale in cui si può notare come il 2020 abbia ricalcato
                          nell' andamento complessivo in maniera lineare quelli degli ultimi anni ma è evidente il picco di fine marzo, quando la
                          retta ha raggiunto ormai i vertici. Il grafico dei singoli dati mensili, in alto a destra, anche in questo caso evidenzia un
                          picco anomalo rispetto agli altri anni. Un andamento simile si era visto nel 2016 ma con numeri assai minori. Sempre
                          secondo l' Iss l' età media dei pazienti deceduti e positivi a Covid-19 è 78 anni.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 26
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                        Corriere di Romagna Ravenna

                          GIANLUCA DANESI / PNEUMOLOGO

                          «Turni massacranti ma abbiamo retto Ma ora non si deve abbassare la guardia»
                          «La cosa più difficile è la mancanza di contatto umano; fra dispositivi di protezione e macchinari è scadente anche
                          la comunicazione. I pazienti sono isolati, i più gravi muoiono da soli»

                          RAVENNA Tre piani di area Covid-19 al Santa Maria delle Croci realizzati dal
                          nulla nella parte chirurgica della palazzina Dea, compreso un reparto di
                          Pneumologia - di cui a Ravenna esisteva solo la parte ambulatoriale,
                          endoscopia e Day hospital - per i malati più gravi, cercando di scongiurare il
                          ricorso all' intubazione e alla Terapia intensiva. Una sfida adrenalinica ma anche
                          estenuante per tanti medici dell' ospedale di Ravenna, proiettati nel giro di una
                          manciata di giorni a rivedere completamente l' organizzazione del lavoro
                          passando dall' ordinario a una continua - e crescente - emergenza. Fra di loro lo
                          pneumologo Gianluca Danesi, che dopo un mese in trincea ha alzato la testa
                          per coinvolgere gli amici di sempre in un' iniziativa di solidarietà per donare all'
                          ospedale cittadino attrezzature indispensabili per rendere più efficace il monito
                          raggio dei pazienti e assicurare i migliori supporti tecnologici per la respirazione
                          (altro servizio in questa pagina). Dottor Danesi, come è cambiata la vita in
                          corsia con l' emergenza Covid? «Nei primi dieci giorni dall' inizio dell'
                          emergenza, in ospedale ci siamo ritrovati sotto pressione continua, come
                          dentro un frullatore, interminabili di almeno 12 ore, anche fino a 60 ore.
                          Abbiamo allestito di fatto un reparto che a Ravenna non esisteva, trasferendo l' unità operativa di Pneumologia che
                          aveva sede a Lugo, mentre al Santa Maria delle Croci si trovava solo l' endoscopia e il Day Hospital. In una settimana
                          abbiamo creato una terapia semi -intensiva respiratoria con ventilatori polmonari, e subito altri sono arrivati dalla
                          Protezione civile. Per molti versi è stato anche un lavoro entusiasmante focalizzare tutte le energie in tempi rapidi
                          per un progetto di grande respiro come costruire un reparto che non esisteva. Tutta l' equipe, diretta dal dottor Carlo
                          Gurioli, è stata fantastica ed ha risposto prontamente alle necessità». P a s s a t a l a p r i m a f a s e , c o m e s i è
                          affrontato il lavoro in corsia? «L' impegno tuttora è massacrante, appena la situazione lo consentirà avremo tutti
                          bisogno di riposo: se non riusciremo a tirare il fiato non possiamo reggere molto. Posso però dire che ci siamo fatti
                          trovare preparati, e l' organizzazione del lavoro ha permesso di reggere bene. Anche se è mancato un vero
                          coordinamento nazionale nella prima fase dell' emergenza -in cui ogni Regione e ogni ospedale sono andati per
                          conto proprio - e fortunatamente non abbiamo avuto i numeri di Rimini, a Ravenna c' è stata una gestione
                          lungimirante che ha permesso di creare posti sufficienti».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 27
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                                                                         Corriere di Romagna Ravenna

                          Con il picco ormai alle spalle, è cambiato l' approccio? «Ora va molto meglio, ma la guardia non va abbassata. Per
                          noi aumenta il lavoro diagnostico nei casi dubbi. Quando lastre o Tac indicano un quadro suggestivo per polmonite
                          interstiziale ma il tampone è negativo, va effettuata una broncoscopia per prelevare campioni biologici. L' imperativo
                          è di evitare errori di collocazione per non rischiare di ricoverare pazienti infetti in altri reparti». E la vita fuori dall'
                          ospedale? «È cambiato tutto. Il tempo ruota completamente intorno al lavoro; quello che rimane è dedicato a
                          cercare di riposare per recuperare le energie perdute, anche se il pensiero corre sempre a questa emergenza e la
                          qualità del sonno è pessima Come si lavora in un reparto Co vid? «La cosa più difficile, tanto per il personale sanitario
                          quanto per i pazienti, è la precarietà della mancanza di contatto umano; ci sono anche difficoltà di comunicazione.
                          Noi indossiamo sempre tute, mascherine e occhiali appositi o visiere, che ingombrano e si appannano. I pazienti
                          contagiati ma meno gravi stanno al 4° e 5° piano, che per semplificare potremmo definire di "medicina interna-Covid";
                          al 3° piano c' è la Pneumologia dove arrivano i pazienti con insufficienza respiratoria che necessitano di ventilazione.
                          A differenza della Terapia intensiva, i nostri pazienti sono svegli: indossano maschere facciali e C -pap che sono
                          come dei caschi trasparenti da astronauta, collegati a un ventilatore polmonare che, per capirci, fa il rumore di un
                          asciugacapelli. Restano isolati, in molti casi non possono neanche comunicare per telefono con i propri cari. Nei
                          casi più gravi sono morti completamente da soli, senza il conforto dei parenti. Dal punto di vista umano è terribile». I
                          dispositivi di protezione che indossate sono efficaci? «Sì e non abbiamo mai sperimentato la carenza di
                          dispositivi. Ci comportiamo con grande attenzione, la vestizione e soprattutto la svestizione richiedono tempo, e
                          anche fra di noi negli spazi di lavoro comuni indossiamo sempre almeno mascherina ed occhiali di protezione. Con
                          queste misure Per il momento possiamo dire che nel nostro reparto frail personale sanitario non abbiamo avuto
                          infettati».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 28
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                          domenica 12 aprile 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                        Corriere di Romagna Ravenna

                          LE MEMORIE DI UNA 88ENNE

                          «Era meglio la guerra, ogni tanto nelle case si rideva »
                          Maria, 88 anni, ha vissuto il coprifuoco della Seconda Guerra Mondiale e quello della pandemia

                                                                                                                               BARBARA GNISCI

                          RAVENNA «Era meglio la guerra - racconta Maria -perché allora, anche se
                          avevamo paura, ridevamo pure e poi, una volta usciti, non c' era tanto da
                          mangiare, ma un grande senso di libertà. Chissà se quella sensazione la
                          vivremo anche questa volta». Maria Celardo, 88enne, vive a Marina Romea e ai
                          tempi del Covid -19 è molto preoccupata per la sua famiglia. «Io ho paura che
                          possa accadere qualcosa a mio figlio, a sua moglie, alle loro due figlie e ai miei
                          quattro pronipoti. Per il resto non sto male. Certo non voglio morire così, non
                          per questo virus, ma la mia vita l' ho fatta». I ricordi della guerra di Maria
                          risalgono al '44 quando ancora viveva nel Molise. "La mia regione fu tra le meno
                          colpite, ma mi ricordo quando ci nascondemmo per settimane e settimane.
                          Ricordo i tedeschi, uno in particolare, un tenente molto bello e alto, che diceva a
                          mia madre quanto assomigliassi a sua figlia e che voleva portarmi via. Io avevo
                          11 anni. Non credo dicesse sul serio, ci regalava anche delle cioccolate, ma mia
                          madre era talmente impaurita che mi nascose un' altra volta". E ora Maria vive
                          in casa, come tutti, non nascosta, ma al riparo dall' epidemia e passa il tempo
                          cucinando (fa scorte di pasta fatta in casa) e curando le sue piante. «Abito a un
                          piano terra - continua Maria - e così ho la possibilità di salutare i vicini quando passano. Ma sono abituata a vivere da
                          sola, sono 22 anni che mio marito non c' è più". Nel '55 Maria, si trasferisce a Bagnacavallo, terra di suo marito Mario
                          dove comincia la sua nuova vita lontano da casa. «Quanto è stato difficile, all'inizio. Mica c'erano i cellulari e tutte
                          quelle cose che uso ora con la mia famiglia. Il telefono, quello con i fili, in casa lo abbiamo avuto nel '71 e per sapere
                          come stavano i miei, dovevo aspettare che la lettera arrivasse. Adesso almeno siamo sempre in contatto. Esce poco
                          Maria, solo per comprare qualcosa, la spesa grande gliela porta suo figlio Emilio, che abita non lontano da lei. «L'altro
                          giorno, con guanti e mascherina, sono andata a prendere un etto di prosciutto. Dieci minuti e poi subito a casa. Ogni
                          tanto vado a buttare l'immondizia.Un po' mi pesa, ioero abituata a guidare: andavo dal parrucchiere a Ravenna una
                          volta a settimana e dalla pedicure due volte al mese. Adesso mi arrangio stando incasa:guardo la Tv e, per fortuna,
                          non ho problemi a dormire». Una vita dedicata alla famiglia, al lavoro e agli altri, quella di Maria. «Da giovane ho
                          lavorato nei campi, poi da quando abbiamo questa casa al mare (parte della mia vita l'ho vissuta a Ravenna), ho
                          aiutato il proprietario del condominio a gestire la gente che viene d'es tate al mare.Ancora adessolo faccio

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                                                                       Corriere di Romagna Ravenna

                          un po',ma credochequest'esta - te non ce ne sarà bisogno». E trapela anche tanta solidarietà dalle sue parole.
                          «Nella mia vita ho fatto tanto bene e tanto ne ho ricevuto. Io sono sempre qui per chi ha bisogno. E mi commuovono
                          le persone gentili ed educate, specie se sono giovani. L'altro giorno mi ha chiamato la figlia di una mia carissima
                          amica che si trova in un centro per anziani: la cosa mi ha fatto piangere, perché si è ricordata di me». Riguardo al
                          Coronavirus. «Non ci credo che torneremo alla normalità, come era nel 2019, no. Secondo me continueremo con
                          mascherine e altre restrizioni del genere, poi magari mi sbaglio. Anzi, lo spero. Per ora mi concentro sulla mia
                          famiglia e spero che stia sempre bene. Quando vedo Emilio che mi porta la spesa, io vedo il cielo».

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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                        Corriere di Romagna Ravenna

                          «Anche noi in prima linea: presidiamo l' ospedale e aiutiamo i malati in isolamento»
                          «Dall' inizio dell' emergenza Covid-19 siamo operativi, a pieno ritmo, con 25 volontari, di cui 10 della componente
                          militare, distinti in 18 uomini e 7 donne»

                                                                                                                            AMALIO RICCI GAROTTI

                          Il presidente della Cri della Bassa Romagna, Roberto Faccani, racconta il
                          contributo della Croce rossa italiana nell' emergenza Coronavirus. Quanti
                          volontari della Cri sono impegnati? «A un mese dall' inizio dell' emergenza
                          Covid-19 la Croce Rossa della Bassa Romagna opera, a pieno ritmo, con 25
                          volontari, di cui 10 della componente militare, distinti in 18 uomini e 7 donne».
                          Con che criterio espletano i vari compiti e quali sono ? «Il personale
                          militare della Cri al momento opera nel supporto al presidio degli accessi all'
                          ospedale, destinato dalle autorità sanitarie a Hub Covid. Inoltre gestisce la
                          struttura mobile destinata al prelievo dei tamponi dai soggetti positivi, effettuata
                          da personale sanitario Ausl presso il C mp di Ravenna». Quali servizi effettuate
                          per la collettività? «La consegna di farmaci, pasti e alimenti alle persone positive
                          al Covid in isolamento o in quarantena domiciliare. E, ancora, recuperiamo negli
                          ospedali gli effetti personali dei deceduti consegnati ai familiari». E il ruolo del
                          personale militare Cri? «Esiste, a Lugo, un nucleo operativo dedito all'
                          assistenza sanitaria e per il brillamento degli ordigni bellici, in quanto la nostra
                          provincia è al top nazionale per la presenza di questi residuati. Dispone di
                          attrezzature specializzate per il trasporto in bio -contenimento di persone infette e di tutto l' equipaggiamento per la
                          disinfezione di persone e locali». Siete provvisti dei presidi sanitari prescritti? «Disponiamo di tutto il necessario
                          per la protezione individuale e collettiva. Per fare un esempio il sottoscritto è specializzato nella difesa Nucleare,
                          biologica e chimica in ambito terrestre, navale e aereoportuale. Nei primi giorni dell' emergenza, abbiamo utilizzato le
                          scorte strategiche dei presidi sanitari distribuiti agli operatori sanitari e agli addetti al controllo del territorio,
                          riducendo notevolmente le possibilità di contagio».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 31
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                          domenica 12 aprile 2020

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                         Corriere di Romagna Ravenna

                          È sufficiente a proteggervi? «Essendo la Cri un' organizzazione nazionale ausiliaria delle istituzioni pubbliche e
                          delle forze armate, mette a disposizione le proprie risorse umane e materiali per i Servizi aociali dell' Unione e dell'
                          Ausl Romagna». Quali sono le prerogative del settore militare Cri? «La presenza a Lugo di un nucleo militare Cri
                          consente un' immediata risposta operativa sul territorio con una forza d' urto utile a risolvere le problematiche dell'
                          emergenza. Per fare un esempio: quando l' Umberto I ha iniziato ad accogliere i nuovi pazienti Covid, la direzione
                          sanitaria ci ha chiamato proprio per presidiare gli accessi, regolare gli afflussi e deflussi dei veicoli di soccorso e dare
                          le opportune informazioni agli utenti, fornendo chiarimenti». Che considerazione percepite da parte della gente?
                          «Quando intervengono i militari, anche noi della Croce Rossa, la gente tende ad allarmarsi. Ovviamente i primi giorni
                          sono stati caratterizzati dalla curiosità. Poi gli uomini in divisa, sia davanti all' ospedale sia a casa delle persone a cui
                          si consegnano farmaci e aiuti, sono diventati familiari e dispensatori si consigli e di sorrisi. Ci sono anche donazioni
                          di dolci, colombe, cioccolatini accompagnati dai bigliettini riportanti frasi commuoventi che vanno nel paniere della
                          solidarietà destinato alle persone bisognose. Tante le persone e i bambini, convinti della sicurezza che offriamo, con
                          un cenno di saluto al passaggio dei veicoli operativi».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 32
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                          domenica 12 aprile 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                         Corriere di Romagna Ravenna

                          A Massa Lombarda il virus non ferma il ricordo della Liberazione

                          MASSA LOMBARDA Nonostante per via dell' emergenza coronavirus non
                          possano svolgersi le tradizionali cerimonie, il 13 aprile Massa Lombarda
                          celebrerà ugualmente i 75 anni della Liberazione della città dal nazifascismo
                          con una mostra fotografica online. E allo stesso modo, con cerimonie in forma
                          riservata e iniziative sul web, verranno celebrati il 13 e 25 aprile e il primo
                          maggio. «Il ricordo di un evento fondamentale per la storia di Massa Lombarda
                          e la gratitudine verso le persone che ci hanno regalato la libertà 75 anni fa non
                          si possono fermare - dichiara il sindaco Daniele Bassi -. Quest' anno le
                          celebrazioni saranno diverse, ma non per questo meno sentite». Domani sarà
                          riproposta sulla pagina Facebook del Comune di Massa Lombarda la mostra
                          fotografica online "13 aprile 1945: La Liberazione della città -4 giugno 1950: L'
                          inaugurazione del Monumento". Gli otto pannelli che documentano l' arrivo in
                          città degli alleati, che furono accolti in piazza da partigiani e staffette, fanno
                          parte degli archivi fotografici dell' Anpi Sezione "Giuseppe Baffè" di Massa
                          Lombarda e Sant' Agata sul Santerno, del Comune di Massa Lombarda e della
                          National Library of New Zealand. L' esposizione era stata proposta lo scorso
                          anno da Anpi e Assessorato alla Cultura. Le celebrazioni continueranno sabato 25 aprile con un omaggio davanti al
                          monumento ai Caduti alla presenza dell' Amministrazione comunale, dell' Anpi e del Comitato Antifascista. Inoltre,
                          attraverso il sistema di filodiffusione installato nel centro storico, risuonerà la canzone "Bella Ciao" per realizzare
                          insieme "Bella Ciao dai balconi". La comunità massese, infatti, sarà invitata a partecipare dalle proprie finestre,
                          balconi e giardini, cantando insieme e realizzando foto e video dell' iniziativa.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 33
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                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                        Corriere di Romagna Ravenna

                          CONSERVE ITALIA "TRICOLORE"

                          COTIGNOLA Spunta il Tricolore sulle facciate degli stabilimenti romagnoli di
                          Conserve Italia che producono succhi di frutta. Da Barbiano, dove lungo la
                          provinciale Felisio campeggia in evidenza il logo Valfrutta, a Massa Lombarda e
                          San Prospero di Imola dove invece compare il logo Yoga, il verde, il bianco e il
                          rosso della bandiera italiana illuminano queste notti così particolari per l'
                          emergenza coronavirus. «Un omaggio a chi lavora in prima linea», dichiara il
                          direttore generale Pier Paolo Rosetti.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 34
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                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          I prefetti

                          Task force con imprese e sindacati Così i prefetti guidano la ripresa
                          Rilancio e competitività: a Firenze nasce un tavolo sui nuovi modelli d' impresa

                          MARCO LUDOVICO - ROMA - La partita è vitale: la tenuta stessa di ogni
                          provincia dipende dalla ripartenza e la continuità delle imprese. Così i
                          prefetti spulciano le domande delle aziende, in alcune provincie a migliaia,
                          ma i tratti della burocrazia occhiuta e formale riguardano altri tempi. Al
                          contrario, nella maggioranza dei casi i titolari delle prefettue hanno attivato
                          gruppi di scambio e di confronto con gli altri attori sociali ed economici.
                          Interlocutori fondamentali per accelerare le pratiche, riconoscere istanze a
                          volte poco chiare, svolgere tutte le verifiche necessarie. Sul territorio le
                          prefetture dialogano ogni giorno con Confindustria, sindacati, Camere di
                          Commercio, altre associazioni di impresa. Si avvalgono di continuo della
                          Guardia di Finanza quando devono fare i controlli sulla liceità della
                          domanda di un' impresa a proseguire i lavori. Dei carabinieri del Nas e gli
                          ispettori delle Ausl (aziende unità sanitarie locali) per assicurare il rispetto
                          delle norme per la sicurezza sul lavoro richiesto a gran voce dai sindacati.
                          Un concerto dove il direttore/prefetto ha bisogno di tutti gli strumentisti ma
                          nessuno può fare il solista e l' obiettivo è uno solo: il graduale ritorno alla
                          normalità, la forza e le risorse per ripartire. Obiettivo comune e indiscusso. «A Padova sono state esaminate oltre
                          3.100 domande sulle 4.300 esaminate - racconta il prefetto Renato Franceschelli - e abbiamo fatto solo 63 decreti di
                          sospensione. Lavoriamo molto con la Camera di Commercio, Gdf e Nas per i controlli, i Vigili del Fuoco per le
                          verifiche sulle aziende a ciclo continuo». Il dialogo dei prefetti riguarda anche gli altri attori istituzionali a cominciare
                          dalle amministrazioni locali: dove la dimensione politica di un assessore o un sindaco, in questa fase, si disperde
                          nella responsabilità di mantenere vivo un territorio in agonia per l' economia bloccata. Lo sottolinea il prefetto di
                          Napoli, Marco Valentini: «Abbiamo 1.500 istanze e oltre la metà sono state già istruite. Oltre a 91 richieste di
                          prosecuzione di aziende strategiche, già 88 hanno avuto l' ok e nessuna sospensione. Dialoghiamo con la
                          Confindustria, i sindacati, le amministrazioni locali. Con le Camere di Commercio abbiamo predisposto un modulo
                          unificato per accelerare le procedure. E svolgiamo con la massima attenzione tutte le verifiche sulla sicurezza dei
                          luoghi di lavoro. Ma il profilo più critico - sottolinea Valentini - riguarda l' enorme zona di economia sommersa in
                          questo territorio». Questo però è un altro capitolo, ad altissima tensione. Soprattutto al Sud. Osserva il viceprefetto
                          Antonio Giannelli (Sinpref): «La centralità delle prefetture trova ulteriori conferme nel tema, del tutto nuovo, della
                          prosecuzione delle attività di impresa. In vista dell' avvio della "fase due" auspichiamo un contesto normativo chiaro
                          e uniforme a livello nazionale e indirizzi

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 35
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