Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020

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Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
Unione della Romagna Faentina
    giovedì, 21 maggio 2020
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
Unione della Romagna Faentina
                                                     giovedì, 21 maggio 2020

Prime Pagine

 21/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                             4
 Prima pagina del 21/05/2020
 21/05/2020    Il Sole 24 Ore                                                                      5
 Prima pagina del 21/05/2020
 21/05/2020    Italia Oggi                                                                         6
 Prima pagina del 21/05/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 32                                        7
 Villa Madre Teresa, 9 ospiti si ammalarono: 3 morirono
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35                                        9
 Bonus per le biciclette Negozi presi d' assalto
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                       11
 Prima pagina Faenza Lugo
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                       12
 Finalmente è arrivata la pioggia
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46                                       13
 Palazzo Laderchi, via al secondo stralcio
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                       15
 Trovò la droga in giardino, pusher condannati
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                       16
 «Criminalità, più controlli capillari nei luoghi sensibili della città»
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                       17
 «Ridisegnare il progetto della scala»
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                       19
 Ortolani (Articolo Uno): «Fase 2, aumenti ingiustificati dei prezzi»
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                       20
 Domani distribuzione del prodotto larvicida anti-zanzare
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                       21
 «Limitazioni al traffico insostenibili per l' economia, specie in questo momento»
 21/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 64                                       22
 «L' A1 vogliamo conquistarla sul campo»

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 21/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3                      SAN MARINO   24
 Il bollettino: nessun decesso I nuovi contagiati sono due
 21/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 37                                  25
 «Se i ragazzi non possono andare a scuola perché non portare la scuola a casa?»
 21/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 37                                  27
 Ripartono per gradi le attività del canile comunale faentino
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
21/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38                                      28
 Il "prete muratore" vuol far tornare a vivere un borgo in Appennino
 21/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38                                      30
 La staffetta 50x1000 quest' anno si corre online su pc o smartphone
 21/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38                                      31
 Video spettacolo di danza musica e scrittura
 21/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29                  MARCELLO TOSI       32
 «La danza è una maniera di raccontare la mia musica»

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 21/05/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 8                                                                34
 Enti locali
 21/05/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 9                                 Pasquale MirtoGianni Trovati   35
 Inciampo Tosap, si paga il lockdown
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
[ § 2 § ]

            giovedì 21 maggio 2020
                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
[ § 3 § ]

            giovedì 21 maggio 2020
                                                      Il Sole 24 Ore

                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 5
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
[ § 4 § ]

            giovedì 21 maggio 2020
                                                         Italia Oggi

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Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
[ § 1 5 8 7 4 1 3 7 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020
                          Pagina 32

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Villa Madre Teresa, 9 ospiti si ammalarono: 3 morirono
                          Il focolaio nella casa famiglia di Faenza si sviluppò tra fine marzo e inizio aprile. Il sindaco Malpezzi: «Anche in
                          quella struttura fu seguito il protocollo»

                          Spunta anche una casa famiglia privata tra le strutture colpite dal Covid-
                          19, che si aggiunge alle residenze per anziani già note in cui si sono
                          registrati casi di contagio. Nel mirino del virus, in tempi in cui ancora nel
                          Ravennate di residenze per anziani non si parlava, c' è una struttura
                          privata in una villa lungo l' Emilia, tra Faenza e Forlì: Villa Madre Teresa.
                          La vicenda risale in realtà al periodo tra la fine di marzo e i primi giorni di
                          aprile, nel picco dei contagi, molto prima dei casi alla casa residenza
                          Baccarini di Russi che si collocano invece l' 11 aprile, alla vigilia di
                          Pasqua. È in quei giorni di un mese e mezzo fa che si sono ammalati
                          tutti e 9 gli ospiti di Villa Madre Teresa, sul territorio comunale di Faenza:
                          al momento non è chiaro come il virus sia entrato nella struttura, portato
                          forse da un operatore o da un altro soggetto asintomatico. Dalla casa
                          famiglia il Covid-19 purtroppo non se ne è andato senza vittime: il virus
                          ha portato alla morte di 3 ospiti, mentre gli altri 6 sono guariti. Al
                          momento non ci sono più casi attivi dentro alla struttura: il focolaio è
                          spento. «Anche in quella struttura è stato seguito il protocollo, come avvenuto poi alla Baccarini di Russi e al Giglio d'
                          oro di Ravenna - spiega il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, interpellato sulla vicenda -. La struttura è una casa
                          famiglia privata non accreditata. La questione ovviamente è stata presa in carico dall' Igiene pubblica dell' Ausl, che
                          ha attivato tutte le misure del caso. Al momento è stata attivata una procedura specifica, per cui è attivo un
                          responsabile per ciascuna struttura, accreditata o anche privata, che si fa carico di tutti i protocolli previsti». Sono
                          quindi quattro le strutture per anziani del territorio che, nel corso dell' epidemia, sono state coinvolte loro malgrado
                          dal virus. Alla Baccarini di Russi, che ospitava una sessantina di ospiti, 32 anziani sono stati contagiati (sei deceduti),
                          così come 11 operatori. Alla comunità alloggio Il Giglio d' oro di Ravenna ci sono stati 3 vittime tra i 16 anziani
                          contagiati (su 19 anziani residenti), e il virus è stato trasmesso anche a 6 operatori. Un ospite è deceduto anche alla
                          Casa protetta Sassoli di Lugo, ma si tratta di un anziano che ha contratto il virus durante un ricovero ospedaliero per
                          altre patologie, e che non è mai rientrato nella struttura dopo il contagio. Sommando a questi i dati della faentina
                          Villa Madre Teresa, in tutto gli ospiti di strutture per anziani contagiati nel Ravennate sono stati 58, tra cui 13
                          deceduti. La situazione nel Ravennate è comunque sempre rimasta sotto controllo: le altre province romagnole
                          hanno visto situazioni ben più complesse all' interno delle Cra. Nel Forlivese il virus è entrato in ben 13 strutture,
                          causando ben 42 decessi. In totale in tutta la Romagna sono state 145 le vittime del virus tra gli ospiti delle strutture
                          per

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 7
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
[ § 1 5 8 7 4 1 3 7 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020

                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                          Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          anziani. Sara Servadei.

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Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
[ § 1 5 8 7 4 1 3 3 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020
                          Pagina 35

                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Bonus per le biciclette Negozi presi d' assalto
                          Il Decreto rilancio prevede corposi incentivi: contributi fino a 500 euro e pari al 60% del prezzo pagato. Sambi:
                          «Abbiamo sempre la fila fuori»

                          «È un boom impressionante, abbiamo la fila fuori fin da lunedì 4
                          maggio». Come si dice dalle nostre parti, Christian Sambi - figlio di
                          Luciano e titolare di Sambi Peronal Bike in via Marconi - non ci sta dietro.
                          E, come lui, molti altri rivenditori delle due ruote a pedali. Tutto merito del
                          volano messo in moto dal decreto Rilancio e dagli incentivi che, fra le
                          altre cose, elargirà un contributo fino a 500 euro e pari al 60% del prezzo
                          pagato, da spendere per comprare biciclette, anche con pedalata
                          assistita, monopattini anche elettrici, segway e hoverboard. «I contributi -
                          ha proseguito Sambi jr - sono per qualsiasi tipo di bici, dalla popolare
                          Graziella alla 'citybike', dalla bici professionale per cicloamatori e
                          cicloturisti, fino alla bici elettrica». E, aggiungiamo noi, segway,
                          hoverboard e monopattini. «In questo ore - ha concluso Sambi - il
                          decreto è uscito sulla Gazzetta ufficiale e, in molti, si sono convinti. Da
                          giovedì 7 abbiamo potuto riprendere la vendita al dettaglio. Poi, da lunedì
                          scorso, con la riapertura totale del traffico, c' è stato l' apice. Sapendo
                          che la norma era retroattiva, abbiamo venduto molto anche i primi giorni di apertura, con un incremento stimato del
                          70% rispetto al solito». Armando Di Buono, titolare da 35 anni della storica 'bottega' Cicli Di Buono di via Renato Serra
                          specializzata in bici da passeggio e bici vintage, ha confermato la tendenza: «Fra telefonate e clienti di passaggio,
                          ricevo almeno una decina di richieste quotidiane. L' altro giorno, ad esempio, ho venduto 6 biciclette in poche ore.
                          Per me è un record. All' inizio, la gente ha cominciato ad informarsi e a prenderci le misure. L' esplosione però c' è
                          stata dalla scorsa settimana. Molti chiedono anche come avviene il rimborso. Per quanto mi riguarda, io effettuo la
                          fatturazione elettronica, così poi ci pensa il cliente ad accedere comodamente al rimborso. Col tradizionale
                          scontrino infatti può esserci confusione o crearsi qualche disguido». Armando Di Buono ha fotografato anche la
                          'curva': «Ho avuto un incremento del 40%. L' incentivo ha sicuramente dato una spinta notevole, ma anche il
                          lockdown e l' impossibilità di muoversi per due mesi, sono stati determinanti. Senza dimenticare che, adesso, la
                          gente ha voglia di uscire e stare all' aria aperta». Tutto ciò si sposa col progetto regionale di mobilità sostenibile 'Bike
                          to work' che coinvolge 30 Comuni (fra cui Ravenna, Lugo e Faenza), firmatari del Piano aria integrato regionale per
                          sostenere l' uso della bici. Di fatto la Regione, con 3,3 milioni di euro di risorse, sostiene il rimborso fino al

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 21 maggio 2020
[ § 1 5 8 7 4 1 3 3 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          60% del costo sostenuto per l' acquisto di bici e altri veicoli elettrici per i cittadini dei Comuni firmatari del
                          cosiddetto Pair esclusi dal 'bonus statale'. Ma non solo. Ci sono incentivi chilometrici fino a un massimo di 50 euro
                          al mese, ai lavoratori che scelgono le due ruote per andare in azienda. Nello specifico, per i dipendenti delle aziende
                          verranno attivati incentivi chilometrici pari a 20 centesimi a km, fino ad un massimo di 50 euro al mese a persona. Si
                          tratta di incentivi per ridurre i costi del bike sharing, da utilizzare prioritariamente per gli spostamenti casa-lavoro,
                          oltre a incentivi mirati a ridurre il costo del deposito delle biciclette presso le velo stazioni. E ancora, sono a
                          disposizione fino a 300 euro pro capite, pari al 50% del costo, destinati agli abbonati ferroviari per l' acquisto di bici
                          pieghevoli. Questo specifico contributo è destinato ai cittadini residenti nei comuni dell' Emilia-Romagna che non
                          possono beneficiare di altri bonus statali o regionali. Insomma, di scuse per non abbandonare l' auto, cominciano ad
                          essercene sempre meno. Roberto Romin.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 10
[ § 1 5 8 7 4 1 4 5 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                           Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina Faenza Lugo

                          Prima pagina Faenza Lugo

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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
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                          La storia

                          Finalmente è arrivata la pioggia

                          Beppe Sangiorgi Finalmente ha piovuto sulla terra assetata della collina
                          faentina. Che ha accolto la pioggia come si accoglie un amante. Prima
                          erano gocce lievi che rinfrescavano l' aria e portavano alla mente Garcia
                          Lorca: «Oh pioggia silenziosa, / senza tormente né venti, / pioggia calma
                          e serena di squilla e dolce luce». Per dirla alla romagnola, «un' acva alzìra
                          da lumêg», un' acqua leggera adatta alle lumache. Poi un temporale, che
                          ha spazzato via ogni traccia poetica ed ha piovuto, come si dice in
                          Romagna, « a róta d' còl», a rotta di collo ed anche « a zil sfond», a cielo
                          sfondo. E come succede con un amante troppo focoso, la terra, che
                          prima si beveva la pioggia, poi l' ha respinta convogliandola nei fossi, nei
                          ruscelli e nei fiumi.

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                          giovedì 21 maggio 2020
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                          Palazzo Laderchi, via al secondo stralcio
                          A giorni inizieranno i lavori per 250mila euro che interesseranno i due prospetti esterni della storica struttura

                          Palazzo Laderchi, proseguono i lavori di recupero di uno dei palazzi
                          pubblici più belli della città. Lo storico immobile di proprietà del Comune,
                          tra via XX Settembre e corso Garibaldi, sede, tra l' altro, del Museo del
                          Risorgimento e dell' età contemporanea, con preziosissimi affreschi
                          rinascimentali di Felice Giani e Romolo Liverani, da qualche anno è al
                          centro di un importante recupero. Il palazzo, uno degli esempi più
                          significativi del periodo neoclassico faentino, nato dalla matita dell'
                          architetto bolognese Francesco Tadolini, era afflitto dei segni del tempo.
                          I prospetti e tutti gli elementi decorativi architettonici, le cornici
                          sormontate da timpani triangolari e ad arco sul piano nobile, il cornicione
                          a peducci di entrambe le facciate di via XX Settembre e corso Garibaldi
                          con formelle lignee decorate presentavano un pesante stato di degrado.
                          Le opere su Palazzo Laderchi, su progetto dei tecnici della sezione
                          edifici dell' Ufficio dei lavori pubblici del Comune, sono state suddivise in
                          diversi stralci in funzione dei finanziamenti ricevuti. Un primo stralcio da
                          160mila euro ha riguardato opere su parte dei coperti del Palazzo. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Safer di Lugo
                          e hanno riguardato quella parte prospiciente la corte interna più piccola, dove si trova la sede dell' associazione
                          carabinieri. L' intervento ha riguardato una revisione delle coperture in laterizio, l' inserimento della guaina e la pulizia
                          delle zone del sottotetto, i controsoffitti in 'arellato' che sorreggono i preziosi affreschi del piano nobile. Il lavoro è
                          terminato ed è stato in parte finanziato da Romagna Acque, per 60mila euro con la formula dell' Art Bonus. Un
                          secondo stralcio dei lavori per 250mila euro interesserà i due prospetti esterni, quello su corso Garibaldi e di via XX
                          Settembre, partendo da un progetto che doveva essere realizzato con i fondi messi a disposizione dallo Stato per il
                          150° anniversario dell' Unità d' Italia, nel 2011. Il Comune di Faenza, all' epoca, intravide la possibilità di mettere mano
                          a Palazzo Laderchi per la presenza del Museo del Risorgimento. Quei finanziamenti però non arrivarono mai. Ora,
                          dopo la revisione, si è potuto procedere con fondi dell' amministrazione. La gara d' appalto è conclusa e i lavori sono
                          stati affidati all' impresa Sollazzini di Firenze. I lavori dovrebbero iniziare a giorni. Riguarderanno il restauro degli
                          elementi architettonici esterni: intonaci, cornici, persiane, elementi in cotto del cornicione e il restauro del terrazzo
                          posto nell' angolo prospiciente la Piazza della Libertà, al quale si accede proprio dal salone delle feste affrescato dal
                          Giani, attualmente una delle sale

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                          giovedì 21 maggio 2020

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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          del Museo del Risorgimento, ora inagibile per problemi strutturali. Ma i lavori per riportare a nuova vita Palazzo
                          Laderchi non finiranno qui. È infatti previsto un terzo stralcio per 150mila euro che riguarderà i locali sede del Gruppo
                          Municipale, l' associazione faentina collegata ai Rioni e all' organizzazione del Palio e delle manifestazioni annesse
                          che si trovano al piano nobile dell' edificio nell' ala nord-est con accesso dallo scalone principale del Palazzo. Quell'
                          intervento riguarda opere interne di sistemazione dei locali; i lavori per il nuovo impianto elettrico sono già iniziati
                          mentre sono in via di completamento la progettazione delle opere edili. In questo caso dovrebbero ultimarsi entro l'
                          anno. I lavori prevedono anche la realizzazione di una saletta incontri per circa 70 persone ricavata al piano nobile
                          recuperando l' originaria conformazione della sala. Tutti gli stralci hanno ottenuto l' autorizzazione della
                          Soprintendenza. Nell' autorizzazione del terzo stralcio sono stati inseriti anche i lavori di completamento dello
                          scalone monumentale che però non rientrano, per ora nelle opere affidate. Antonio Veca.

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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Trovò la droga in giardino, pusher condannati
                          Coppia di marocchini inseguita dai carabinieri si disfò dello stupefacente che fu recuperato solo il mattino dopo da
                          un cittadino

                          Tallonati dalla gazzella, durante la fuga si erano disfatti della partita di
                          droga che trasportavano in auto. Ma quella sera i carabinieri non erano
                          riusciti a trovarla, causa il buio nella zona di via Trentanove dove
                          avevano assistito al lancio di quell' involucro sospetto. Inizialmente
                          portati in caserma, la coppia di marocchini era stata rilasciata solo con
                          accuse, a piede libero, di infrazione al codice della strada e resistenza a
                          pubblico ufficiale. E' stato un residente di quella strada, all' indomani, a
                          ritrovarsi nel giardino un pacchetto con dentro mezzo chilo di marijuana
                          e a chiedere l' intervento dei carabinieri di Faenza perché venissero a
                          recuperarlo. Ieri mattina il giudice Andrea Chibelli, valutando il fatto
                          come di lieve entità, ha condannato a un anno per resistenza e spaccio
                          Imad Zakry, 29 anni, e a sette mesi (pena sospesa poiché incensurato)
                          solo per la detenzione Ahmed El Belghiti, 34 anni, entrambi residenti a
                          Faenza. La Procura chiedeva pene più severe, rispettivamente a quattro
                          e due anni. La difesa di El Belghiti - con l' avvocato Massimo Martini - ha
                          fatto leva sul fatto che il rinvenimento della droga soltanto il giorno dopo, mentre la sera precedente i carabinieri non
                          erano riusciti a recuperarla, rendeva incerto il quadro e non provate le responsabilità di chi avesse lanciato quel
                          pacchetto e cosa contenesse. I fatti risalgono alla notte del 21 giugno 2017. Durante un pattugliamento i militari
                          incrociarono in via Reda un' Audi A4 che sfrecciava a folle velocità, si misero all' inseguimento che si concluse in via
                          Bertolani, con l' Audi che a fari spenti era andata a schiantarsi contro il cordolo del marciapiede. Il guidatore, El
                          Belghiti, fu subito bloccato da una seconda pattuglia intervenuta a rinforzo. Gli altri militari inseguirono a piedi il
                          passeggero, Zakry, che già dall' auto era stato visto lanciare fuori qualcosa e si era messo a correre stringendo al
                          petto un fardello voluminoso, di cui poi decise di disfarsi lanciandolo in prossimità di alcune abitazioni. Il fuggitivo,
                          una volta fermato, reagì con calci e spintoni. Portati in caserma, i due furono rilasciati. I militari tornarono sul posto
                          per cercare quell' involucro, ma a causa del buio non fu possibile trovarlo. Fu notata nella zona l' Audi con a bordo i
                          due rilasciati da pochi minuti, che alla vista dei militari si allontanarono nuovamente. A risolvere il caso, il mattino
                          dopo, fu un residente di quelle strade che la notte prima erano state teatro dell' inseguimento: il pacco col 'fumo' era
                          finito tra gli attrezzi del suo giardino. Lorenzo Priviato.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 15
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Criminalità, più controlli capillari nei luoghi sensibili della città»
                          Lo chiede il consigliere della Lega Liverani dopo l' episodio dell' altro pomeriggio

                          «Il grave episodio di criminalità che si è verificato nel pomeriggio di
                          martedì in pieno centro storico a             Faenza n o n d e v e e s s e r e
                          sottovalutato». A dirlo è Andrea Liverani, consigliere regionale della
                          Lega. Liverani sottolinea «la pericolosità di un gesto avvenuto in pieno
                          centro nel primo pomeriggio, orario in cui ci sono bambini, ragazzi e
                          famiglie in giro» e chiede che «il sindaco Malpezzi disponga controlli nei
                          luoghi sensibili come il centro storico e come corso Baccarini, altro
                          luogo che deve essere tenuto frequentemente in osservazione». «Nelle
                          ultime settimane - conclude il consigliere regionale - ci hanno segnalato
                          un aumento dello spaccio di droga in città. E' opportuno intervenire
                          subito prima che la situazione sfugga di mano». Martedì pomeriggio
                          infatti in via Della Croce due cittadini stranieri dopo un diverbio sono
                          venuti allo scontro: uno ha colpito l' altro con un oggetto tagliente, non è
                          escluso un collo di bottiglia, alla coscia salvo poi dileguarsi facendo
                          perdere le sue tracce.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 16
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Ridisegnare il progetto della scala»
                          Palazzo del Podestà, lettera al sindaco dello studioso di Beni culturali James Hadley che vive a Faenza

                          Un progetto che «distrugge il tessuto storico del Palazzo del Podestà
                          con la sua incoerenza e aggressività visiva». E' una delle critiche
                          contenute in una lettera inviata al sindaco di Faenza Malpezzi dal prelato
                          e studioso di Beni culturali James Hadley, originario degli Stati Uniti e da
                          alcuni anni residente a Faenza. Nel progetto Hadley, perfezionatosi all'
                          Università Gregoriana di Roma, ravvisa quelle che ritiene violazioni al
                          sentire comune estetico che imporrebbe di «non collocare
                          arbitrariamente materiali, scale o elementi contrastanti, bensì di chiarire
                          ed estendere il carattere del luogo, cercando sempre continuità e
                          integrità nell' ambiente costruito». Hadley suggerisce infatti senza mezzi
                          termini la sua idea, ovvero che «la costruzione della scala venga messa
                          in pausa e ridisegnata». A sorprenderlo, scrive nella lettera che ha inviato
                          nei giorni sc orsi, è la «debole presentazione architettonica del progetto»,
                          nel quale intravede somiglianze ad una analoga struttura presente a
                          Faenza. Una costruzione che secondo Hadley «degrada l' armonia dell'
                          ambito della piazza. Noi cittadini faremo fatica ad abituarci a quella visione. I recenti commenti apparsi sui social
                          network suggeriscono che la comunità non conoscesse il progetto, e che abbia trovato il disegno finale non
                          accettabile». Effettivamente sul web, sui social network, molte persone hanno dimostrato di essere all' oscuro della
                          vicenda, tempestando successivamente di critiche la nuova scala, la quale ha comunque invece visto anche alcune
                          cittadine ergersi in sua strenua difesa. Hadley domanda poi se durante l' iter di approvazione ci sia stata adeguata
                          diffusione del progetto, e se si sia cercato il coinvolgimento della cittadinanza. La quale «dovrà guardare questa
                          torre di Babele architettonica per gli anni a venire». La risposta del sindaco Giovanni Malpezzi non si è fatta
                          attendere: «il progetto per la nuova scala del Palazzo del Podestà è in discussione da almeno quindici anni. E' stato
                          rifatto più volte perché non andava mai bene (più volte fu respinto dalla Soprintendenza, ndr). Sono state fatte
                          presentazioni alla stampa. Adesso è appaltato e pronto per la fase finale». Malpezzi respinge in particolare le
                          critiche sul piano estetico: «sono convinto che rispetti i necessari canoni estetici, senza creare falsi storici con
                          ricostruzioni «fac-simile«».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 17
[ § 1 5 8 7 4 1 3 2 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020

                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                         Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Filippo Donati.

                                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 18
[ § 1 5 8 7 4 1 4 7 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Ortolani (Articolo Uno): «Fase 2, aumenti ingiustificati dei prezzi»

                          «Si moltiplicano le segnalazioni di aumenti ingiustificati nei bar, ristoranti
                          dopo la riapertura della Fase 2». A sostenerlo è Luca Ortolani consigliere
                          comunale di Articolo Uno. «Le amministrazioni locali - continua Ortolani -
                          hanno risposto tempestivamente, individuando procedure semplificate e
                          senza significativi aggravi di costi per concedere suolo pubblico e
                          modificare la viabilità in maniera conseguente, così da rendere
                          disponibile maggiore spazio agli esercizi in difficoltà con la normativa
                          per le distanze di sicurezza tra i propri clienti». Continua: «Non è facile
                          per i commercianti, dopo mesi di chiusura forzata senza introiti,
                          affrontare questa fase che richiede anche nuovi investimenti, ma il
                          costo non può essere scaricato sui cittadini, con la logica che finisce per
                          danneggiare i più deboli. Serve un intervento pubblico, da parte dello
                          Stato e della Regione, per sollevare gli imprenditori dal peso dei costi dei
                          protocolli di sicurezza e tutelare i consumatori in questa fase delicata».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 19
[ § 1 5 8 7 4 1 4 6 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Domani distribuzione del prodotto larvicida anti-zanzare
                          Nel parcheggio di fronte al Pala Cattani dalle 9 fino alle 11 del mattino

                          Come negli anni passati il programma di lotta alle zanzare prevede, a
                          partire da maggio fino a fine ottobre, lo svolgimento di trattamenti
                          larvicidi delle caditoie stradali e lungo i canali effettuati dagli enti
                          pubblici, e dei tombini siti nelle aree private a cura dei cittadini. Un
                          campione del prodotto larvicida potrà essere ritirato «in stile drive-
                          through» attraverso il finestrino abbassato della propria auto, nel
                          parcheggio di fronte al Pala Cattani nella sola giornata di venerdì 22
                          maggio dalle 9 fino alle 11 o fino a esaurimento del quantitativo
                          disponibile. Da specificare che le zanzare non sono in grado trasmettere
                          il Coronavirus, ma possono trasmettere altri virus con la loro puntura: la
                          zanzara tigre potrebbe potenzialmente trasmettere Chikungunya,
                          Dengue o Zika e la zanzara comune potrebbe essere vettore di virus
                          West Nile. Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde
                          principalmente attraverso goccioline generate quando una persona
                          infetta tossisce o starnutisce, o attraverso goccioline di saliva o
                          secrezioni del naso. Per proteggersi occorre quindi seguire le norme igieniche riportate negli ultimi tempi sui vari
                          media (lavarsi bene le mani ed evitare il contatto ravvicinato con chiunque tossica oppure starnutisca). Per i virus
                          inoculati dalle zanzare, essendo diversa la via di trasmissione, bisogna seguire altre precauzioni che ci permettono di
                          ridurre al minimo il rischio di contagio.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 20
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Limitazioni al traffico insostenibili per l' economia, specie in questo momento»

                          «Le associazioni ambientaliste e che promuovono la mobilità sostenibile
                          chiedono misure e limitazioni al traffico insostenibili per l' economia». È
                          questo in estrema sintesi quanto sottolinea il Comitato di cittadini nato
                          per dire no all' estensione della Ztl in città, misura prevista dal Pums, il
                          documento programmatico sulla mobilità urbana, prodotto dall'
                          amministrazione comunale dopo aver sentito i pareri di realtà coinvolte
                          nella grande trasformazione che si muoverà nei prossimi anni. «La Fiab,
                          associazione dei ciclisti, e Legambiente, in piena crisi economica da
                          coronavirus - spiega Bruno Console-Camprini in rappresentanza del
                          Comitato - hanno chiesto una ulteriore estensione della Ztl, non solo all'
                          interno delle mura cittadine ma anche nella zona del Borgo, nel corso
                          della più grave crisi economica da decenni a questa parte. Ancora più
                          grave è poi che tre candidati o sostenitori di candidati a sindaco di
                          Faenza, nelle prossime elezioni, Alberto Morini, Gabriele Padovani e
                          Tiziano Cericola, non abbiano sollevato alcuna obiezione rispetto al
                          documento sulla mobilità, approvato in consiglio comunale in un momento di emergenza sanitaria, senza avere la
                          possibilità di presentare osservazioni o chiedere eventuali modifiche da parte dei cittadini. Il nuovo Pums -continua -
                          rappresenterà una mazzata economica per il futuro del centro storico faentino, ancor più intollerabile dopo la crisi
                          sanitaria dettata dal Coronavirus, che potrà essere assorbita dal tessuto economico, con fatica, non prima di dieci
                          anni. Il problema dell' inquinamento atmosferico proveniente dal traffico si può superare accelerando la diffusione
                          dei mezzi a trazione elettrica e potenziando le misure contro l' inquinamento dato dal riscaldamento e dalle
                          emissione delle industrie. Inoltre chiediamo poca indulgenza da parte delle forze di polizia nei confronti di
                          automobilisti che di conducenti di scooter che spesso violano anche le più elementari norme del codice della strada.
                          Il Comitato chiede ai candidati per le prossime elezioni amministrative di pronunciarsi contro il nuovo piano urbano
                          della mobilità e impegnarsi a chiedere che ci sia modo di presentare nuove osservazioni quando verrà ripristinata la
                          normale dialettica democratica, con la possibilità di organizzare riunioni e un consiglio comunale straordinario per
                          presentare quanto adottato».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 21
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «L' A1 vogliamo conquistarla sul campo»
                          Il presidente dell' E-Work, Mario Fermi, taglia corto sulla possibilità del salto di categoria di cui si vocifera in ambito
                          federale

                          di Luca Del Favero «Nessun ripescaggio in A1: non è l' anno giusto e poi
                          preferiamo conquistare le promozioni sul campo come abbiamo sempre
                          fatto». Parole e musica di Mario Fermi: il presidente dell' E-Work mette
                          definitivamente a tacere i rumors che vedrebbero le faentine tra le
                          possibili candidate a colmare uno dei tanti posti che resteranno liberi in
                          serie A1, campionato dove Vigarano e un altro paio di club stanno
                          attraversando un momento di grande difficoltà. «Fino ad oggi nessuno
                          dalla Federazione ci ha interpellati per chiedere se vogliamo essere
                          ripescati - continua Fermi -, ma se lo faranno non accetteremo, perché
                          non ci sono le condizioni economiche e strutturali per fare un simile
                          salto, considerando poi che non sappiamo neanche quando ritorneremo
                          in campo data l' emergenza Coronavirus». Che budget occorrerebbe
                          per una A1? «Di circa 350/4000mila euro, ovvero tre volte quello
                          attuale. Una cifra altissima considerando che stiamo lavorando per
                          trovare le risorse per l' A2. Senza dimenticare poi che nella femminile si
                          può chiedere il riposizionamento in una serie inferiore fino al 30 giugno e sarebbe impensabile lavorare per la
                          prossima stagione soltanto da luglio. Meglio concentrarsi sul campionato dove siamo ora». E a l i v e l l o
                          organizzativo cosa occorrerebbe? «La nostra società è formata da persone che amano la pallacanestro e che ci
                          lavorano per hobby e passione. Il salto nella massima serie ci porterebbe ad una riorganizzazione con l' introduzione
                          di tante figure professionali in ruoli importanti e anche in questo ambito occorre tempo per trovarle». Ci sono
                          società che hanno già chiesto il ripescaggio? «Campobasso ha presentato domanda ed è una delle poche in A2
                          che se lo può permettere avendo un budget da massima serie. Moncalieri, prima del girone Nord, pare non voglia
                          giocare in A1 e se arriverà il suo rifiuto probabilmente lo chiederanno anche a noi, perché siamo i terzi della lista
                          visto il ranking dell' ultimo campionato». Se Campobasso dovesse andare in A1, perdereste la vostra maggiore rivale
                          per la promozione «L' obiettivo

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 22
[ § 1 5 8 7 4 1 3 0 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020

                                                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          per la prossima stagione sarà di disputare una serie A2 di buon livello e come sempre giocheremo senza nessun
                          tipo di pressione legata ai risultati. Stiamo lavorando per costruire il roster con tante giocatrici dello scorso
                          campionato che si meritano la conferma e cercheremo di essere il più competitivi possibile».

                                                             Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019       Pagina 23
[ § 1 5 8 7 4 1 4 0 § ]

                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Il bollettino: nessun decesso I nuovi contagiati sono due

                                                                                                                              SAN MARINO

                          RAVENNA Si mantengono bassi i nuovi contagi legati al coronavirus nel
                          Ravennate: sono infatti due le nuove positività accertate, una a Faenza e una a
                          Cervia (si tratta di un uomo e di una donna, entrambi in isolamento domiciliare),
                          che portano i casi complessivi dall' inizio dell' epidemia a 1.017. E non si
                          registrano fortunatamente altri decessi, unica provincia ieri senza lutti in tutta la
                          regione. Continuano a crescere anche le guarigioni: l' Ausl ne ha accertate altre
                          14 "certificate" dal doppio tampone di controllo negativo a cui si aggiunge un'
                          altra persona che non manifesta più sintomi della malattia e per la quale verrà
                          ora programmato il test per verificare la sieroconversione. Sono 170 infine le
                          persone ancora in quarantena e sorveglianza attiva per contatti stretti con casi
                          positivi o perché rientrate in Italia dall' estero. L' ANDAMENTO A RAVENNA
                          Ormai a 16 giorni dall' allentamento del lockdown datato 4 maggio, la situazione
                          in provincia rimane sotto controllo: c' era stato forse una qualche
                          preoccupazione alla fine della settimana scorsa quando dopo alcuni giorni con
                          pochissimi casi se ne erano registrati dieci in due giorni. Cifre comunque
                          bassissime ma comunque sufficienti a far scattare un piccolo "alert" nei
                          ravennati. La situazione non è per fortuna degenerata e anzi negli ultimi due giorni rimane un andamento pressoché
                          piatto, il virus sembra aver rallentato molto la sua circolazione grazie ai due mesi di quarantena. LE MASCHERINE La
                          Regione ha annunciato anche l' arrivo di nuovi dispositivi di protezione: al dipartimento nazionale sono pervenute,
                          anche a completamento della programmazione di ieri, 800.000 mascherine chirurgiche (più altre 20.800 destinate
                          alle Rsa) e 118.000 mascherine ffp2 (più altre 40.000 per le Rsa e 22.000 per le Aziende del trasporto pubblico
                          locale).

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019      Pagina 24
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          LEZIONI ON THE ROAD, INSEGNANTE CON IL CAMPER A DOMICILIO

                          «Se i ragazzi non possono andare a scuola perché non portare la scuola a casa?»
                          La preside Marisa Tronconi: «Si creano empatia e relazioni diverse dallo stare dietro ad un pc»

                          FAENZA All' insegnante faentina Giulia Zaffagnini, in forza all' istituto
                          comprensivo San Rocco, è venuta un' idea del tutto originale, dopo essersi
                          chiesta: «Se i ragazzi non possono andare a scuola, perché non portare la
                          scuola a domicilio?». Così ne ha parlato con la dirigenza, ha rispolverato il suo
                          vecchio camper, un Volkswagen Westfalia del 1987, si è procurata una lavagna,
                          ed ora è probabilmente il primo esempio di scuola "on the road" in Italia.
                          Parcheggia davanti alla casa degli alunni che già seguiva, uno alla volta, nel
                          rispetto della norme di sicurezza, tira fuori lavagna, gessetti, banco portatile e si
                          mette ad insegnare all' aria aperta. L' istituto ha condiviso e la sua idea è
                          diventa il"Progetto scuola senza frontiere". PER COINVOLGERE GL ALUNNI «Il
                          diffuso desiderio di superare le distanze - spiega la dirigente Marisa Tronconi -
                          ha spinto molti docenti a ingegnarsi in coinvolgere gli alunni nel rispetto delle
                          regole. Etra le varie soluzioni trovate spicca quella di giovane insegnante di
                          sostegno, già impegnata nel volontariato, che con la collega Laura si occupa di
                          un laboratorio linguistico per alunni di origine straniera». Giulia Zaffagnini dallo
                          scorso mese di settembre segue Kaltra, Modou, Sharif e Battista, quattro
                          ragazzi tra gli 11 i 14 anni che frequentano la scuola secondaria di primo grado Bendandi, giovani studenti con
                          maggiore difficoltà rispetto ad altri per seguire lezioni online, proprio per via della lingua. CONTATTO DIRETTO E
                          STIMOLI «In questo modo - riferisce in proposito la stessa docente - si riesce ad essere più presenti e a vivere ciò
                          che maggiormente manca: la possibilità di relazione, il contatto diretto, attivo, fatto di contesti diversificati e di
                          socialità stimolanti». portati avanti programmi singoli di lingua italiana, ma anche educativi: «Nei nostri incontri è
                          importante la supervisione diretta: diventa immediata l' osservazione e la correzione di un errore, sono fondamentali
                          i gesti e gli sguardi che aiutano a percepire meglio l' efficienza, l' errore, il livello di comprensione e apprendimento.
                          C'è stato subito interesse e partecipazione da parte della scuola e delle famiglie. I ragazzi dicono che vanno paio di
                          volte a settimana, un' ora Con ciascun alunno vengono Da un' abitazione all' altra, un per ciascun alunno. Ad avviso
                          della preside Marisa Tronconi «al sopraggiungere dell' emergenza, mentre tutti si sono organizzati per portare avanti
                          la didattica a distanza, Giulia ha avuto un' idea geniale: non si tratta di una scuola alternativa, ma dettata dall'
                          emergenza, possibile per disponibilità personale, gli alunni da seguire sono pochi, quindi fattibile, non certo un
                          metodo sistematico, comunque qualcosa di straordinario dato il momento.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 25
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                          giovedì 21 maggio 2020

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Rientra nei tentativi di comunicazione, di creare quell' empatia che dietro a un personal computer è pressoché
                          impossibile. Con le scuole dell' infanzia stiamo tentando con un ristretto numero di bambini per volta anche lezioni al
                          parco».

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 26
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Ripartono per gradi le attività del canile comunale faentino
                          Al momento è prevista l'apertura al pubblico dal mercoledì alla domenica, solo su appuntamento

                          FAENZA Il canile di Faenza ha ripreso gradualmente con le proprie attività,
                          seguendo appositi protocolli per garantire il rispetto delle precauzioni per il
                          contenimento del coronavirus. Al momento è prevista l' apertura al pubblico dal
                          mercoledì alla domenica, dalle 11.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 solo su
                          appuntamento; l' ingresso al canile è consentito solamente indossando la
                          mascherina e i guanti. I dipendenti di Enpa Faenza, in questi mesi di lockdown,
                          hanno garantito agli animali la completa assistenza, come previsto dai
                          regolamenti e dai decreti. Con l' avvio della fase 2 sono anche ripartiti i lavori
                          per la costruzione del nuovo Rifugio del cane, adiacente al canile comunale.
                          Per prenotare un appuntamento in canile, chiamare il numero 0546 41955. Il
                          canile si trova in via Plicca 2, nelle campagne di Sant' Andrea. Per ulteriori
                          informazioni, visitare la pagina Facebook "Rifugio del cane Enpa Faenza" e il
                          sito internet www.rifugiodelcanefaenza.org.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 27
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          L' ULTIMA IMPRESA DI DON ANTONIO SAMORÌ

                          Il "prete muratore" vuol far tornare a vivere un borgo in Appennino
                          Sta ricostruendo le abitazioni: «Le darò in comodato d' uso gratuito a chi vorrà viverci in stile agreste»

                          FAENZA E' in corso un' operazione che sta riportando in vita Brento Sanico,
                          antico borgo immerso nelle montagne del comune di Firenzuola, nella
                          Romagna Toscana. Gli artefici della rinascita sono Anna Boschi, di San
                          Pancrazio, e il "prete muratore", parroco di Basiago, don Antonio Samorì, lo
                          stesso che ha curato i recuperi di Trebbana, Eremo di Gamogna e Lozzole.
                          Anna Boschi che è guida escursionistica del Cai, già in forze all' Uoei di Faenza,
                          ne ha parlato con don Antonio e l' obiettivo iniziale era restaurare la chiesa, ma
                          poi si sono create le condizioni per un progetto più ambizioso: tutto il borgo
                          tornerà ad essere abitato. Le sei case, un fienile e diversi terreni circostanti
                          sono andati all' astae donAntonio li ha acquistati a sue spese. STILE DI VITA
                          LEGATO ALLA NATURA «A questo giro - afferma il sacerdote - il progetto è
                          ricostruire il borgo con l' aiuto dei volontari e dare le abitazioni in comodato d'
                          uso a famiglie che hanno voglia di mettersi in gioco, abbracciando uno stile di
                          vita agreste, legato alle risorse della natura, dell' agricoltura, della pastorizia,
                          dell' allevamento per il sostentamento. Forse si riusciranno a ricavare alloggi
                          per una decina di famiglie. Non voglio gente che ci va ad abitare e poi lavora
                          altrove. In pochi giorni sono arrivate oltre 700 mail di richieste da tutta Italia. Ci sono nuclei con quattro figli
                          intenzionati a stabilirsi a Brento». L' eco villaggio e il turismo Di fatto gli antichi ruderi diventeranno un eco villaggio e
                          potrebbero esserci anche risvolti turistici (vendita di prodotti, artigianato, trekking). Significativi è l' esempio di
                          ripopolamento delle montagne, legato ad una scelta di vita vecchio stampo, ma per tanti sinonimo di benessere
                          psicofisico. Per arrivarci si sale su per la "Montanara" da Imola verso Firenzuola, all' altezza della frazione di San
                          Pellegrino si svolta in una mulattiera e dopo un chilometro ecco il paese abbandonato. «Una mulattiera - aggiunge
                          don Antonio-che ora abbiamo sistemato. E' stata la spesa più grossa. La Forestale, il Comune e i proprietari dei
                          terreni ci hanno concesso una piccola modifica per renderla più agevole ai mezzi. Siamo a buon punto anche con la
                          richiesta di energia elettrica: per portare la luce l' ente fornitore ci aveva chiesto 40mila euro, ma poi con la strada
                          sistemata il prezzo è diventato più ragionevole». CASE COMPRATE ALL'ASTA Anna Boschi che quei luoghi li
                          conosce bene è diventata la "segretaria" di don Antonio: è lei che ha seguito le aste e tiene i rapporti con le
                          istituzioni.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 28
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                          giovedì 21 maggio 2020

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          «Per le case c' era un unico proprietario, lo stesso di una cava poco distante - racconta -: aveva comprato le case
                          di Brento, liquidando i pochi residenti. Poi la cava è fallita ed è subentrato un curatore che ha indetto la prima asta,
                          poi in una seconda don Antonio ha acquistato anche i terreni, per altri siamo in trattativa: si tratta di ruderi e
                          terrazzamenti inutilizzati. Per la sistemazione ci aiuta l' architetto Giorgio Carli di Firenzuola. Il posto è ben descritto
                          in un filmato sul web, realizzato da Tommaso Bucci, che ha avuto ben 43mila visualizzazioni». Fino agli anni '50
                          Brento era abitato da 80 persone e ha avuto anche una scuola. La chiesa contiene pregiati affreschi. Le case sono
                          in pietra estratta sul luogo. Carla Calamini che oggi abita a San Pellegrino è stata una degli ultimi abitanti: «Ci ho
                          vissuto fino a 18 anni - ricorda -. Ci siamo andati sfollati nel 1944: ci fu una rappresaglia e i tedeschi fucilarono mio
                          babbo in mezzo al fiume».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 29
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                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          La staffetta 50x1000 quest' anno si corre online su pc o smartphone
                          In collegamento sabato su una piattaforma come quella che serve per le lezioni scolastiche

                          FAENZA Sabato si terrà, come previsto, la 26ª edizione della staffetta 50x1000
                          su iniziativa del Csi e dell' Asd Atletica 85 Faenza. La competizione, all' interno
                          della gara podistica di ultramaratona 100 Km del Passatore, coinvolgerà oltre
                          50 ragazzi toscani ed emiliani romagnoli tra i 6 e i 14 anni, candidati dalle loro
                          scuole, come negli anni passati. Saranno collegati tramite pc, tablet,
                          smartphone. Alle 15 partirà il collegamento con una piattaforma come quella
                          che serve per le lezioni scolastiche. E' prevista la presenza virtuale dei
                          coordinatori per l' educazione fisica e sportiva dell' Emilia Romagna e della
                          Toscana. L' evento sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook
                          "Cinquantapermille" rimbalzando sulle altre pagine facebook collegate. «La
                          staffetta 50x1000 è nata nel1995 all' interno del Centro sportivo italiano di
                          Faenza - spiega Francesco Panigadi autore del progetto "Cinquantapermille" -.
                          Saltare questa edizione, dopo 26 anni, e lasciare il vuoto totale, non ci
                          sembrava giusto. Pensando poi al momento storico, riteniamo che i bambini
                          abbiano diritto ad un senso di normalità. Ormai sono abituati ad andare a
                          scuola tramite pc e così faranno con la 50x1000. Abbiamo riempito con i
                          bambini questo silenzio assordante. E dietro di loro ci saranno tanti altri che correranno virtualmente, tra cui dei
                          campioni. Lo sport si preoccupa di realizzare eventi per far star tranquilli i ragazzi». Parteciperà anche Giorgio
                          Calcaterra, l' ultramaratoneta romano che ha vinto la 100 Km. del Passatore per ben 12 volte di seguito.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 30
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Video spettacolo di danza musica e scrittura

                          CASTEL BOLOGNESE Nei giorni della quarantena a Castel Bolognese sono
                          continuati on line i corsi di scrittura creativa che il laboratorio di Inchiostro
                          Simpatico conduce con l' associazione Agorà, grazie all' impegno profuso da
                          Rosarita Berardi. Da qui ha preso spunto ed è nata una collaborazione tra le
                          associazioni Agorà Danza, L' Angolo e Inchiostro Simpatico che si è tradotta in
                          un' onda creativa che ha coinvolto scrittura, danza e musica nella creazione di
                          un video spettacolo che si troverà nei prossimi giorni sulle pagine e sui canali
                          Facebook, Instagram e YouTube di queste associazioni. Il progetto si chiamerà
                          "Parole vive: anafore dalla quarantena". A seguito del successo riscontrato dal
                          libro "Scarabocchi, jeans e scheletrini" (Il Ponte Vecchio, 2019) scritto da
                          Francescantonia Carletti (direttrice artistica del centro Agorà Danza) e Luca
                          Selvatici, sono inoltre previste due pubblicazioni che faranno parte della collana
                          "I quaderni di Agorà" e che presenteranno al pubblico il lavoro dei partecipanti al
                          corso di scrittura. Quando infine sarà possibile, lo spettacolo dal vivo animerà
                          le piazze e le strade di Castel Bolognese (e non solo).

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 31
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          L' INTERVISTA / GIUSEPPE ALBANESE

                          «La danza è una maniera di raccontare la mia musica»
                          Il noto pianista faentino pubblica un concept album dedicato ai grandi brani scritti per il balletto

                                                                                                                                  MARCELLO TOSI

                          Nuova importante uscita discografica, balzata alle vette delle classifiche di
                          settore, per Giuseppe Albanese, ormai affermatissimo a livello internazionale e
                          considerato uno dei migliori pianisti italiani emersi negli ultimi anni. Il pianista
                          faentino, docente al Conservatorio di musica "Giuseppe Tartini" di Trieste e in
                          precedenza ai Conservatori di Cesena e Pesaro, ha realizzato la sua terza
                          incisione per l' etichetta prestigiosa della Deutsche Grammophon. "Invito alla
                          danza" il titolo, un brillante carosello di celebri brani, tutte trascrizioni di grandi
                          autori: dal celebre valzer di Weber che dà il titolo all' album, a Delibes, Debussy,
                          Cajkovskij, Ravel e Stravinskij. Albanese, può valere per questo "Invito alla
                          danza" la definizione di "concept album" classico? «Vale eccome. Anche il mio
                          primo lavoro per la Deutsche Grammophon "Fantasia" era stato così definito,
                          contenendo composizioni nel genere della "Sonata fantasia", quindi al di fuori
                          dei canoni classici compositivi. Qui non vedo difficoltà a definirlo tale. Si tratta
                          di tutte trascrizioni di brani, quindi non come erano state concepite in origine,
                          ma tradotte, trascritte, parafrasate per il mio strumento. La parte più
                          concettuale del lavoro è proprio il tema: la danza. Sono tutti temi di popolari
                          balletti: da "L' uccello di fuoco", "Coppelia", "Schiaccianoci" (nelle rispettive trascrizioni di Agosti, Dohnany, Pletnev) a
                          "La valse" di Ravel (nella mia trascrizione per pianoforte solo) e a un poema coreografato dal grande Nijinsky come
                          "Prélude a l' après-midi d' un faune». Una scelta che appare programmatica fin dal brano iniziale di Weber. «Non è
                          "Invito alla danza" nella sua versione originale per pianoforte (1819), ma da me eseguito nella trascrizione di Carl
                          Tausing, allievo di Liszt, che gli diede una veste più spettacolare da "concerto pubblico". Peraltro, presenta anche il
                          problema della parte finale, dove in genere scatta l' applauso del pubblico prima che il brano sia finito, e allora Tausig
                          collega con una cadenza il tutto in modo da renderlo più intelligibile secondo la logica dello spettacolo. Molto
                          interessante è il fatto che si tratta di musica a pro gramma, e proprio Weber, di suo pugno, spiega il significato del
                          brano nell' introduzione, ovvero nell' invito da parte del ballerino nei confronti della ballerina, che prima declina, poi
                          accetta, poi conversano, si presentano, si dispongono, e poi parte la danza. Quando si chiude la danza, questo
                          grande valzer - peraltro, storicamente, il primo valzer di vaste dimensioni - il ballerino riporta a sedere la dama». Lei
                          unisce spesso la riflessione filosofica a quella musicale. C' entra qui un' indagine sul "dionisiaco" come parte
                          costitutiva del discorso musicale?

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 32
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                          giovedì 21 maggio 2020

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          «Quello che ho voluto rappresentare è che la danza è una maniera di raccontare, e lo sforzo di esprimere qualcosa
                          di umano è comune sia alla musica che al balletto. Anche i pianistisono in un certo senso dei ballerini nella misura in
                          cui producono il suono tramite movimenti ben precisi, quasi realizzassero una coreografia». Brani, quelli prescelti,
                          che lei ha indicato come capaci di esaltare il pianoforte, le sue infinite potenzialità timbriche... «Oggi il pianoforte è
                          arrivato ad avere una timbrica molto omogeneae il pianista cerca di avvalersene per restituire una dimensione del
                          fenomeno acustico che l' ascoltare possa cogliere in modo più "tridimensionale". La scrittura di questi brani in disco
                          è molto ricca di effetti timbrici. Animata dall' esigenza di ricreare il senso timbrico di un' orchestra. Un' esecuzione
                          quindi che vuole dare tutto il colore all' uno o all' altro suono. Il pianoforte è la verità in un mondo di finzione. È come
                          uno specchio. Non puoi mentire col pianoforte, perché sei tu che vieni fuori. Da musicista ho bisogno di condividere
                          con il pubblico le emozioni che da sempre la musica ha suscitato in me. Questo mi dà un senso di pienezza, di
                          completezza».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 33
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                          giovedì 21 maggio 2020
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                                                                                Il Sole 24 Ore
                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Enti locali

                          5,7 miliardi Maxi fondo da 3,5 miliardi La misura più importante è l'
                          istituzione di un fondo da 3,5 miliardi: il 30% verrà erogato a ogni ente come
                          acconto calcolato sulle entrate del 31 dicembre 2019. Per le Regioni ci
                          sarà invece un fondo da 1,5 miliardi. Tra le altre misure 100 milioni per i
                          Comuni come indennizzo per i mancati incassi della tassa di soggiorno.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 34
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                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          TASSE LOCALI

                          Inciampo Tosap, si paga il lockdown
                          L' esenzione dal 1°maggio impone a bar e ristoranti le tasse di marzo e aprile

                                                                                                                            Pasquale MirtoGianni Trovati

                          I tavolini di bar e ristoranti sono esenti dalle tasse per l' occupazione del
                          suolo pubblico a partire dal primo maggio. Ma questa precisazione,
                          comparsa all' articolo 181 nel testo finale del decreto anticrisi, implica che
                          invece tasse e canoni sarebbero dovuti per i mesi di marzo e aprile: cioè
                          quelli in cui il picco dell' emergenza sanitaria ha svuotato le strade e chiuso
                          per legge i locali. Il fisco locale è materia solo apparentemente semplice.
                          Ma la sua natura vera, sviluppata in lunghi anni di interventi scoordinati,
                          vive di una complessità insidiosa, piena di trappole in cui il primo a
                          inciampare è di frequente lo stesso legislatore. Le vicende del decreto
                          anticrisi lo confermano: a partire proprio dallo sconto sui tavolini pensato
                          come forma di aiuto a una delle categorie più colpite dalla crisi. Una prima
                          versione della norma era sembrata fin troppo "generosa" per i titolari dei
                          locali pubblici. Perché prevedeva una fine dell' esenzione, il 31 ottobre, ma
                          non un inizio: in questo modo si sarebbe potuti risalire senza ostacoli al 1°
                          gennaio, il che avrebbe però imposto di bussare alle porte dei Comuni
                          chiedendo il rimborso delle quote già pagate. Il rimedio infilato nel testo
                          finale ha però ribaltato la situazione: perché ora sono i Comuni a poter chiedere tasse e canoni per marzo e aprile, i
                          mesi più bui dell' emergenza Covid-19. Anzi, leggi alla mano lo devono fare. Perché sindaci e funzionari che in un
                          afflato di simpatia rinunciassero spontaneamente agli incassi previsti per legge si vedrebbero contestare il danno
                          erariale dalla Corte dei conti. Una strada alternativa ci sarebbe, ma è resa tortuosa dall' indole contorta del fisco
                          locale. I Comuni possono riscrivere i regolamenti per ridurre fino ad azzerare la richiesta. Ma solo per la Cosap, che
                          in quanto canone è un' entrata «patrimoniale»: la Tosap applicata in molti enti, anche se è identica, è una tassa,
                          quindi una «entrata tributaria». E come tale impossibile da cancellare. In ogni caso, il caos. Caos in cui inciampa
                          anche lo sconto Imu per gli albergatori. La norma li esenta dalla «prima rata» 2020. Ma la «prima rata», per legge, è
                          pari al 50% di quanto versato nel 2019. Chi ha aperto l' albergo quest' anno quindi non avrebbe diritto a sconto, e a
                          dicembre dovrebbe pagare l' Imu di tutto l' anno. E chi l' ha avviato nel corso del 2019 avrebbe un beneficio minore di
                          chi ha pagato l' Imu per tutto l' anno. Urgono correzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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