Media Monitoring per 18-06-2019 - Rassegna stampa del 15-06-2019 - Ruggi

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Media Monitoring per 18-06-2019 - Rassegna stampa del 15-06-2019 - Ruggi
18-06-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 15-06-2019
Media Monitoring per 18-06-2019 - Rassegna stampa del 15-06-2019 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      15/06/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ferie e pensionamenti in corsia 100 infermieri contro l'emergenza ....................................... 1
      15/06/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Gli imboscati dell'Asl restano al loro posto E le corsie sono vuote ......................................... 3
      14/06/2019 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.IT
            Ospedale Ruggi d’Aragona, la denuncia di una 37enne: “Il pronto soccorso non mi ha
            accettata” .............................................................................................................................. 5
      14/06/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT
        Salvata in extremis dai medici cavesi ................................................................................... 7
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 9
      15/06/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Campolongo Hospital: la Cgil rompe l' intesa su "una tantum" .............................................. 9
      15/06/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Il servizio 118 per tre mesi attivo lungo il litorale ............................................................... 10
      15/06/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Infermiera Asl assolta era accusata di peculato ................................................................... 11
      15/06/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Pochi infermieri, l'emodialisi è a rischio ............................................................................... 12
      15/06/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Squecco chiede al Tar di riaccendere le sirene .................................................................... 14
Sanità Campania ............................................................................................................................. 16
      15/06/2019 - IL MATTINO
            5x1000 avaro, spot degli ospedali ....................................................................................... 16
      15/06/2019 - IL ROMA
            A Pozzuoli forum internazionale di chirugia vascolare ......................................................... 18
      15/06/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Capri-Napoli, per trasporto dei malati appello al prefetto ................................................... 19
      15/06/2019 - IL MATTINO
            Manca lo specialista, a rischio i trattamenti dei bimbi disabili ............................................ 20
      15/06/2019 - IL SANNIO
            Ospedale, torna il problema afa ........................................................................................... 22
      15/06/2019 - IL MATTINO
            Raid in ambulatorio acciuffato un ladro ............................................................................... 23
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 24
      15/06/2019 - IL GIORNALE
            Falsi certificati per fingersi talassemici e ottenere l' assegno speciale per i malati ............ 24
      15/06/2019 - LIBERO
            Gli esperti abbassano la pressione massima ........................................................................ 26
      15/06/2019 - LA REPUBBLICA
            Il senso della vita e la leucemia ........................................................................................... 27
      15/06/2019 - AVVENIRE
            Pubblicizzavano aborti: multa a due ginecologhe ................................................................ 29
      15/06/2019 - LA VERITÀ
            Spot blasfemo della pillola abortiva viene premiato dai medici e dal Web .......................... 30
      15/06/2019 - LIBERO
            Uno su 4 ha un buco al cuore ............................................................................................... 32
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15/06/2019                                                                                                                  Pagina 28
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 5.535
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

      Ferie e pensionamenti in corsia 100 infermieri contro
                         l'emergenza
 Sabino Russo
 In arrivo 100 infermieri per far fronte all'
 emergenza estiva nei presidi ospedalieri
 della provincia. Nello specifico, l' Asl
 recluta 60 persone da assegnare nelle
 strutture di Nocera-Pagani-Scafati (30
 unità), per quelli di Eboli-Battipaglia-
 Roccadaspide (10) e a Vallo della
 Lucania-Agropoli (20). A questi vanno ad
 aggiungersi altri 40 paramedici per il
 Ruggi. In entrambe le procedure si tratta
 di un avviso pubblico, per soli titoli, a
 tempo determinato. Cambia però, la
 durata. I CONTRATTI Nel primo caso
 parliamo di un contratto di dodici mesi,
 mentre per via San Leonardo di 6,
 eventualmente rinnovabili. L' azienda
 ospedaliera universitaria conta per
 quest' anno 83 pensionabili. Di questi 29
 con quota 100 e 39 per limite d' età.
 Addii che si vanno ad aggiungere alle
 273 unità mancanti già previste nel
 piano triennale di fabbisogno di
 personale del Ruggi, che vede una
 carenza di 80 camici bianchi, 28 dirigenti
 sanitari e 165 infermieri. Numeri che discostano dai dati sviluppati dalle parti sociali,
 che contano una carenza di 167 camici bianchi e di 156 paramedici. Il piano di
 fabbisogno triennale di personale 20182020 licenziato dall' Asl invece, prevede un
 vuoto complessivo in organico di 846 unità, di cui solo nel 2019 si registra un saldo
 negativo di 388 unità di personale. A questi poi, vanno aggiunti le perdite legate ai
 pensionamenti e a quota 100. Qui le possibili uscite dovrebbero essere 58, con il
 presidio ospedaliero di Sapri che pagherebbe il prezzo maggiore (19 unità), seguito
 da Vallo della Lucania (12), più otto dipendenti che operano al distretto. A questi si
 uniscono i pensionamenti per anzianità e Opzione donna. Nel primo caso ci
 dovrebbero essere 64 uscite, suddivise in 24 unità di comparto e 40 unità della
 dirigenza medica. Per opzione donna invece, dovrebbero essere 23. In attesa di
 ulteriori provvedimenti per far fronte all' emergenza estiva, nel frattempo, la Cisl

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punta il dito contro le direzioni strategiche di Asl e Ruggi, colpevoli a loro dire di non
dare seguito alle indicazioni avanzate dai manager delle due aziende. «Questo
mostra l' inadeguatezza della dirigenza sanitaria e amministrativa deputata all'
organizzazione delle strutture sanitarie dicono i segretari aziendali della Cisl Fp dell'
ospedale Nocera/Pagani Ferrara Vincenzo Fortino Gerardo e Baccaro Umberto
Speriamo che nel breve periodo vi sia una immediata inversione di tendenza, che
parta dalla Regione». Sulla stessa scia i colleghi del Ruggi. «L' ipotesi di attivare
reclutamenti con procedure informatizzate è l' unica strada perseguibile nel breve
periodo per far fronte all' emergenza incalzano i segretari aziendali Iannone Raffaele
Lopez Giovanni e Antonio Napoli Se i bandi non vengono pubblicati si corre il rischio
di andare oltre i termini utili per fronteggiare il problema. Siamo fiduciosi su una
rapida presa d' atto della necessità di attivare la procedura immediatamente,
altrimenti sarà come portare i coccodrilli in Egitto». Parte domani, nel frattempo, il
potenziamento estivo del servizio estivo del 118 per il trasporto degli infermi. Le
postazioni interessate sono: Positano, Cetara, litoranea Pontecagnano-Battipaglia,
Santa Maria di Castellabate, Pisciotta, Pollica-località Acciaroli, Casalvelino, Marina di
Camerota, Centola-località Palinuro e Capaccio. Queste si aggiungono alle 57
ordinarie del 118, con un complessivo incremento di ambulanze a copertura del
territorio, che diventano 67. Quest' anno il potenziamento è stato esteso a un
periodo di tre mesi, con partenza dal 15 giugno e fino al 16 settembre, per una
complessiva copertura di un mese in più rispetto agli anni precedenti, e ciò in vista
dell' aumento di affluenza turistica nelle zone costiere della provincia di Salerno, che
vede l' incremento delle presenze presso i territori provinciali a vocazione turistica.
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15/06/2019                                                                                                                  Pagina 9
                                             La Città di Salerno
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

   Gli imboscati dell'Asl restano al loro posto E le corsie sono
                               vuote
 Marcella Cavaliere
 Gli imboscati non tornano al loro posto e,
 come accade ogni estate, si registrano
 carenze di personale in tutte le strutture
 sanitarie dell'Asl. Eppure farebbero
 davvero comodo quei 270 dipendenti
 utilizzati per mansioni non proprie e
 transitati, sulla base di un semplice
 certificato medico, dalle corsie degli
 ospedali alle scrivanie degli uffici. Per
 questo motivo il segretario del sindacato
 Fsi-Usae, Rolando Scotillo , torna ad
 attaccare l'Asl del commissario Iervolino
 per il mancato trasferimento nei reparti dei dipendenti imboscati negli uffici,
 minacciando lo stato di agitazione e lo stop ai compiti non propri di cui i lavoratori in
 servizio sono costretti a farsi carico. «A diversi mesi dallo scoppio dello scandalo
 degli imboscati, ovvero di personale assunto per l'assistenza ai pazienti e utilizzato
 in funzioni amministrative - afferma il sindacalista - l'Azienda, pur avendo
 individuato 270 dipendenti utilizzati in mansioni non proprie senza valida
 motivazione, non ha provveduto a riportare il personale nei reparti, acuendo inoltre i
 danni erariali ». «Abbiamo allertato il prefetto di Salerno - continua Scotillo se non
 arriverà alcuna risposta sul rientro del personale fuori mansione nelle proprie
 funzioni, sarà dichiarato lo stato di agitazione e gli infermieri bloccheranno
 l'assistenza che non è di loro competenza, come accompagnare i pazienti, ritirare i
 vassoi del vitto, chiudere i rifiuti speciali e altro, garantendo solo la
 somministrazione della terapia e la sorveglianza dei pazienti ». A lanciare benzina
 sul fuoco è una disposizione regionale che, a causa della mancanza di medici, ha
 invitato i manager dell'Asl e dell'Azienda Ruggi d'Aragona di Salerno a utilizzare nei
 pronto soccorso il personale medico di altri reparti di cui sono dotati i rispettivi
 ospedali. Da qui l'alzata di scudi dei sindacati che chiedono il ritiro immediato della
 circolare, puntando il dito contro il presidente della giunta regionale e commissario
 straordinario per la Sanità, Vincenzo De Luca , e il responsabile della Direzione
 tutela della salute, Antonio Postiglione . «L'estate è arrivata e i provvedimenti
 previsti sono al palo», premette la Cisl. I segretari dell'Azienda Ruggi, Raffaele
 Iannone , Giovanni Lopez e Antonio Napoli , confidavano nell'attivazione promessa di
 procedure informatizzate per avviare assunzioni straordinarie, ma i bandi non sono
 mai partiti e neanche l'accorpamento dei reparti e la riduzione di posti letto

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auspicati. Un nutrito gruppo di sindacati ha invitato il presidente De Luca a ritirare la
circolare: «La Regione obbliga i medici di altri reparti a tappare i buchi di organico
nei pronto soccorso, depotenziando, inoltre l'attività d'elezione e allungando le liste
di attesa. Un regalo, alla sanità privata».

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14/06/2019
                                     salerno.occhionotizie.it
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Ospedale Ruggi d’Aragona, la denuncia di una 37enne: “Il
            pronto soccorso non mi ha accettata”

 La 37enne Anna Ferrara residente a
 Cava de’ Tirreni, ha denunciato, a
 distamza di pochi giorni da un delicato
 intervento, il rifiuto di accoglierla da
 parte del pronto soccorso dell’ospedale
 “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”
 di Salerno. Ospedale Ruggi d’Aragona, la
 denuncia di una 37enne “Se sono viva
 oggi lo devo soltanto agli ottimi medici
 dell’ospedale “Santa Maria dell’Olmo” di
 Cava de’ Tirreni che, in sinergia con
 l’equipe del Primo Policlinico di Napoli,
 hanno permesso fossi qui a raccontare la mia storia”. La denuncia, a toni forti, arriva
 da Anna Ferrara, 37enne residente nella cittadina metelliana, a distanza di pochi
 giorni il delicato intervento chirurgico subìto in seguito alla scoperta di una dolorosa
 diverticolite. A complicare la situazione, il rifiuto di accoglierla da parte del pronto
 soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. «Tutto è
 cominciato la settimana scorsa con forti dolori addominali a causa di un virus
 intestinale. Lo scorso venerdì, dopo innumerevoli telefonate al medico di base il
 quale mi aveva consigliato di ricorrere a una spasmex, ho chiamato la guardia
 medica e sono stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Cava. Dagli esami
 clinici non è uscito nulla di alterato. Sembrava solo una forte colite che sabato e
 domenica ho trattato con flebo. Domenica sera mi sono sentita di nuovo male –
 prosegue Anna, – Ho sentito come uno scoppio, una sciabolata nella pancia. Lunedì
 mattina sono stata portata di nuovo all’ospedale di Cava. La tac addominale con
 mezzo di contrasto ha evidenziato lo scoppio di un diverticolo». Così Anna scopre di
 soffrire di diverticolite. A compromettere la sua situazione clinica, una miopatia tipo
 central core desease. «Si decide di portarmi al “Ruggi d’Aragona” ma al pronto
 soccorso non vengo accettata. Con mezzi spicci vengo trattata malissimo e rispedita
 a Cava de’ Tirreni. Qui, dopo le urla disumane dei miei genitori perché ero a rischio
 setticemia, decidono di operarmi. Vengo preparata per l’intervento e,
 contemporaneamente, firmo per un intervento di stomia intestinale “salvavita”.
 Vengo trasferita in sala operatoria, ma verrò operata solo dopo le ore 20 perché, a
 causa della mia malattia genetica non posso ricevere l’anestesia normale. Grazie ai
 numeri di telefono salvati nella mia rubrica, i medici di Cava si mettono in contatto

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con l’equipe che mi segue da anni presso il Primo Policlinico di Napoli. Inizia così un
intervento guidato telefonicamente dai medici napoletani. Dopo le informazioni sul
da farsi alle 20 circa l’equipe compie il miracolo, difficilissimo dato il mio stato
pregresso, e soprattutto l’infezione in atto. Alle 23 torno in reparto». I ringraziamenti
Lieto fine per Anna che, con commozione, ci tiene a ringraziare i medici che l’hanno
operata. “Si parla tanto male del nostro sud che dimentichiamo le belle cose. Ci
tengo a sottolineare come il contatto con i medici di Napoli, che da anni monitorano
la mia rara malattia genetica, sia stato fondamentale per poter procedere
all’intervento. Ringrazio loro se oggi sono qui a raccontarlo, se oggi sono viva”.

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14/06/2019
                                            lacittadisalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 634
                                                                                                                          Lettori: 2.533
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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                   Salvata in extremis dai medici cavesi

 L’odissea di Anna Ferrara: «Avevo dolori
 addominali, sono viva grazie alla
 professionalità          dei        sanitari
 dell’ospedale» Un caso di buona sanità
 arriva dall’ospedale di Cava de’ Tirreni. A
 testimoniare l’intervento ricevuto, un
 vero e proprio miracolo per come si era
 aggravata la situazione, è la cavese
 37enne Anna Ferrara. A raccontare la
 vicenda è proprio la paziente: «Tutto è cominciato la settimana scorsa con forti
 dolori addominali a causa di un virus intestinale che ha colpito la giovane. Venerdì
 sera dopo innumerevoli telefonate al medico di base che, in mattinata, le aveva
 consigliato di fare una Spasmex, Anna ha chiamato la guardia medica e il dottor
 Carlo Salsano. Ferrara è stata portata in ospedale, in pronto soccorso, dove le hanno
 praticato i raggi X all’addome è un eco-addome dai quali non è emerso nulla.
 Sembrava solo una forte colite che nel fine settimana, ha combattuto con le flebo.
 Per l'intera notata di domenica, Anna Ferrara, è stata malissimo al punto che lunedì
 mattina è stata trasportata di nuovo d’urgenza in ospedale a Cava de’Tirreni. Gli
 operatori sanitari, le hanno effettuato una tac addominale con mezzo di contrasto
 che ha evidenziato uno scoppio di un diverticolo e la diagnosi, per lei nuova, di
 diverticolite. «Il mio caso- dichiara Anna Ferrara- per l’equipe medica si è presentato
 subito difficile perché ho una miopatia tipo Central Core Desease che
 comprometteva tutto il quadro generale. I medici decidono di portarmi all’ospedale
 “Ruggi d’Aragona” ma al pronto soccorso non vengo accettata. Anzi, con mezzi
 spicci vengo trattata malissimo e rispedita all’ospedale di Cava de’Tirreni. Qui dopo
 le urla dei miei genitori perché con sangue e feci nell’addome stavo andando in
 setticemia decidono di operarmi ed erano già le 16». Nel reparto di chirurgia del
 nosocomio metelliano, Ferrara, viene preparata per l’operazione, consapevole di
 aver firmato per un intervento di Stomia intestinale salvavita. «Vengo trasferita in
 sala operatoria ma solo dopo le 20 inizia l’intervento perché, a causa della mia
 malattia genetica non posso ricevere l’anestesia normale ma mi devono praticarne
 una diversa fatta da anestetici differenti. Grazie ai numeri di telefono che avevo sul
 mio cellulare, si mettono in contatto con il Primo Policlinico di Napoli dove sono
 seguita dall’equipe della professoressa Luisa Politano, con la dottoressa Luigia
 Passamano e con la dottoressa Roberta Petillo. A telefono risponde la dottoressa
 Paola D’Ambrosio, la quale mi segue da anni, che dà indicazioni alla dottoressa
 Carmela Rescigno e con l’anestesista Auricchio di Cava de’Tirreni». Alle 20, l’equipe
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guidata dai dottori Albino Sartori, Carmela Rescigno, Ivano Apicella, Serena Esposito
sotto la costante attenzione dall’anestetista Auricchio compiono il "miracolo".
Difficilissimo intervento, dato lo stato pregresso della giovane e, soprattutto,
l’infezione in atto. «Alle 23- conclude Ferrara- mi riportano in reparto. Vorrei
segnalare questo caso di ottima sanità dell’ospedale di Cava de’Tirreni. E soprattutto
l’alta preparazione dei nostri medici. Ci tengo a sottolineare che il contatto con i
sanitari di Napoli, che da anni monitorano la mia malattia genetica rara, sia stato
fondamentale per poter intervenire. Ecco oggi sono qui a raccontarlo, sono viva, e
vorrei ringraziare questi medici stupendi». (re. pr.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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15/06/2019                                                                                                                Pagina 18

                                                                                                                          EAV: € 582
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

       Campolongo Hospital: la Cgil rompe l' intesa su "una
                           tantum"

 L' alleanza sindacale tra Cgil, Cisl e Uil si
 frantuma davanti all' intesa denominata
 "una tantum". Sit-in sindacale della Cgil,
 ieri    mattina,   presso      l'    ospedale
 "Campolongo       Hospital"       di    Eboli.
 Concentramento e manifestazione erano
 stati    organizzati    in    seguito     alla
 sottoscrizione di un accordo sulla
 cosiddetta "una tantum" contrattuale
 dello scorso 9 aprile, intesa raggiunta tra
 Aiop Campania, Fp Cisl e Uil Fpl. Un
 accordo, secondo il giudizio espresso
 dalla Cgil, che svenderebbe i lavoratori
 del comparto denominato "Sanità Privata
 Accreditata" di tutto il territorio della
 regione Campania. La Cgil Campania,
 infatti, non aveva sottoscritto una sorta
 di pre -intesa, ritenendo le somme
 previste non adeguate al risarcimento
 del     danno     che      sarebbe      stato
 concretamente subito dai lavoratori dopo
 12 anni di mancata corresponsione.
 Somme che, secondo il sindacato Cgil, rappresenterebbero solo il 35 per cento di
 quanto riconosciuto ai lavoratori della sanità privata accreditata nelle altre regioni d'
 Italia, nelle quali è stato sottoscritto un analogo accordo, evidentemente con
 maggiore soddisfazione per i lavoratori stessi.

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15/06/2019
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

         Il servizio 118 per tre mesi attivo lungo il litorale

 Parte oggi il potenziamento estivo del
 servizio Emergenza territoriale trasporto
 infermi 118 attivato dall'Asl Salerno su
 tutto il territorio, in particolar modo
 lungo l'area costiera da Nord a Sud della
 provincia. A partire dalle 8 di questa
 mattina e fino alle 8 del 16 settembre
 saranno incrementate le postazioni
 dedicate all'emergenza urgenza e
 dunque il servizio trasporto infermi
 presso le postazioni di Positano, Cetara,
 litoranea       Pontecagnano-Battipaglia,
 Santa Maria di Castellabate, Pisciotta, Pollica (località Acciaroli), Casalvelino, Marina
 di Camerota, Centola (località Palinuro) e Capaccio. Le postazioni estive si
 aggiungono alle 57 postazioni ordinarie già attive durante tutto l'anno del 118, con
 un complessivo incremento di ambulanze a copertura del territorio che diventano
 così complessivamente 67. «Quest'anno il potenziamento è stato esteso a un
 periodo di tre mesi, dal 15 giugno e fino al 16 settembre, per una copertura
 complessiva di un mese in più rispetto agli anni precedenti», afferma l'Asl in una
 nota ringraziando le associazioni di volontariato che si sono rese disponibili per
 l'attivazione del servizio».

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15/06/2019                                                                                                                 Pagina 35
                                      Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                           EAV: € 1.850
                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

             Infermiera Asl assolta era accusata di peculato

 Assolta infermiera dell' Asl che era stata
 accusata di truffa e peculato. Al termine
 del dibattimento i giudici della seconda
 sezione penale di Salerno hanno assolto,
 perchè il fatto non sussiste, Anna Maria
 Santucci. I fatti contestati all' imputata
 (difesa dall' avvocato Orazio Tedesco)
 con mansioni di assistenza domiciliare
 integrata a Battipaglia, erano dell' 8
 agosto 2015 quando secondo le accuse
 in orario di lavoro (dallle 8 alle 14) non
 avrebbe effettuato le visite domiciliari
 tra le 10,40 e le 11,40 dedicando il lasso
 di tempo a spese personali ed
 utilizzando anche l' autovettura in
 dotazione all' Asl. Ma in dibattimento è
 stato dimostrato come l' infermiera
 aveva un numero stabilito di visite
 domiciliari da eseguire e se entro le ore
 14 non riusciva a completarle tutte, il
 tempo impiegato successivamente non
 le veniva retribuito. Inoltre è stato
 dimostrato che la donna si fermò solo ad
 acquistare della pasta in un negozio
 lungo la strada in cui abitava il paziente da andare a visitare. an. tr. ©
 RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/06/2019                                                                                                                 Pagina 13
                                            La Città di Salerno
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

                  Pochi infermieri, l'emodialisi è a rischio
 Salvatore D'Angelo
 Rischia di essere sospesa l'emergenza
 notturna di emodialisi all'ospedale
 Umberto I di Nocera Inferiore. Una nuova
 tegola sulla testa dei cittadini, che
 rischiano di veder ridimensionato un
 servizio salvavita. Alla carenza di
 infermieri, si aggiunge quella dei medici:
 sono pochi e non riescono a coprire i
 turni tra l'unità operativa di Nefrologia, il
 servizio     di     dialisi,   l'ambulatorio
 ospedaliero e le consulenze agli altri
 reparti. Va aggiunto, poi, che alcuni
 camici bianchi nocerini devono pure
 coprire i turni al servizio di dialisi
 dell'ospedale di Scafati. Sette i nefrologi
 a cui è affidato questo servizio. Con
 l'estate alle porte e le ferie che ne
 conseguono, risulta evidente che non si
 potrà garantire tutto. Allora si pensa di
 tagliare l'emergenza notturna a Nocera
 Inferiore. Sia i ricoverati, che coloro che
 si recano al pronto soccorso di viale San
 Francesco, in caso di dialisi saranno trasferiti altrove o, nella migliore delle ipotesi,
 dovranno attendere che arrivi il medico reperibile. Ci si starebbe orientando sulla
 reperibilità notturna, per evitare di dover cassare anche quest'altra assistenza
 offerta dall'Umberto I. Ovviamente in questo caso bisognerà rispettare i tempi
 tecnici di avvio della macchina, da quando arriverà il medico, consapevoli che in
 caso di insufficienza renale ogni minuto è prezioso per salvare una vita umana. È da
 mesi che le criticità vengono segnalate alla direzione sanitaria, il primario Antonio
 Bassi avrebbe sollecitato soluzioni che però non sono arrivate. Negli ultimi anni sono
 andati in pensione quattro medici e altri dovrebbero raggiungere il meritato
 traguardo tra qualche settimana, senza però il ricambio. In questo modo si rischia di
 chiudere non solo l'emergenza notturna, ma di ridimensionare tutto il servizio. I
 camici bianchi rimasti hanno cercato di coprire comunque le prestazioni, ma ora la
 situazione si sta facendo insostenibile. C'è anche una denuncia all'Ispettorato del
 lavoro per l'utilizzo di straordinario programmato: le ore aggiuntive vengono indicate
 già nel turno, non richieste in caso di emergenza. È la manifestazione che la crisi è
 strutturale, non eccezionale. La direzione sanitaria dell'Asl ha cercato una soluzione
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autorizzando il ricorso all'Alpi, ma è stato così solo per un mese. Voci di corridoio
riferiscono che presto si procederà ad un avviso pubblico per nefrologi, ma i tempi
sono lunghi. C'è anche chi parla di bando per medici per specialistica ambulatoriale
per portare una ventata di ossigeno. I nefrologi in servizio all'Umberto I chiedono
l'avvio di un confronto con il commissario dell'Asl Salerno, Mario Iervolino , che porti
alla risoluzione di questa emergenza.

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15/06/2019                                                                                                                   Pagina 22
                                              La Città di Salerno
                                     Argomento: Sanità Salerno e provincia

             Squecco chiede al Tar di riaccendere le sirene
 Antonio Vuolo
 CAPACCIO PAESTUM Il corteo cittadino a
 sirene spiegate di cinque ambulanze a
 Capaccio Paestum, nella tarda serata del
 9 giugno, per celebrare la fresca
 elezione del sindaco Franco Alfieri
 continua a catalizzare l'attenzione a sud
 della    provincia.     La    sospensione
 immediata della convenzione tra l'Asl
 Salerno e la Croce Azzurra di Capaccio
 Paestum e Agropoli, a firma del
 commissario       straordinario     Mario
 Iervolino , è figlia, come si legge nel
 provvedimento dell'Azienda Sanitaria Locale, «di inadempienze agli obblighi
 convenzionali, di violazione dei principi di buona fede e correttezza professionale,
 tanto più grave ove si consideri la natura dell'oggetto del contratto e la natura
 pubblica dell'azienda contraente», senza escludere finanche l'adozione di ulteriori
 provvedimenti. Nel documento, in cui si dispone la violazione ad horas di ogni e
 qualsiasi rapporto convenzionale, l'Asl evidenzia come la partecipazione delle
 ambulanze a tale corteo «ha determinato un grave danno d'immagine all'Azienda
 Sanitaria Locale di Salerno che eroga servizi al cittadino e non certo può intervenire
 in una competizione elettorale a favore di chicchessia ». Attraverso il video, diffuso
 dai media, infatti, si vede chiaramente, e lo sottolinea la stessa Azienda Sanitaria
 Locale nel provvedimento a firma del commissario straordinario Iervolino, «almeno
 un'ambulanza che esponeva il logo Asl di Salerno». Inoltre, l'Asl Salerno afferma che
 «tali comportamenti non solo violano, per gravi inadempienze, le convenzioni per la
 natura stessa del servizio e per la malaugurata ipotesi della eventuale esposizione
 ad un mancato soccorso » e che tali comportamenti «costituiscono un danno
 d'immagine irreparabile, avendo falsamente rappresentato l'attività di un'Asl che,
 attraverso i suoi soggetti convenzionati, invece di garantire una sanità tesa alla
 salute del cittadino, prende parte ad una manifestazione elettorale per una parte
 politica ». Mentre, però, la Croce Azzurra presenta il ricorso contro tale
 provvedimento, sulla vicenda interviene anche il sindacato delle professioni
 infermieristiche di Salerno (Nursind) che, in una nota indirizzata all'Asl Salerno,
 scrive: «Come è stato possibile che l'associazione Croce Azzurra di Agropoli abbia
 potuto aggiudicarsi la postazione del Presidio ospedaliero San Luca di Vallo della
 Lucania, così come si evince dal verbale numero 3 del 02 maggio 2019 pubblicato
 all'Albo Pretorio dell'Asl Salerno, atteso che, per come dichiarato in sede di
 audizione ministeriale dal senatore Franco Castiello , «le ambulanze appartengono a
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tal Roberto Squecco, imprenditore funerario condannato con sentenza definitiva per
tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e ritenuto dalla Cassazione in
organico al clan camorristico Marandino». Il segretario territoriale del Nursind, Biagio
Tomasco , quindi, chiede «quali sono le iniziative che l'Asl Salerno ha posto in essere
onde evitare il caos in un territorio densamente popolato come quello della Piana del
Sele, ed in contemporanea del maggior afflusso turistico derivante dall'avvento della
stagione estiva?». Dubbi e perplessità anche sulla postazione di Vallo della Lucania,
sottratta alla Croce Azzurra di Agropoli e ora resa nuovamente al personale del
nosocomio che garantirà il servizio Sti con lo stesso mezzo automobilistico che
utilizzavano in precedenza. Intanto, proprio nella giornata di oggi parte il
potenziamento estivo del Servizio di Emergenza Territoriale Trasporto Infermi 118.
Nel Cilento, postazioni a Santa Maria di Castellabate, Pisciotta, Pollica- Acciaroli,
Casal Velino, Centola-Palinuro, Marina di Camerota e Capaccio.

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15/06/2019                                                                                                                    Pagina 35

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                                                                                                                              Lettori: 107.296
                                              Argomento: Sanità Campania

                            5x1000 avaro, spot degli ospedali
 Ettore Mautone
 LA CAMPAGNA«Un giorno senza sorriso è
 un giorno perso»: è stata scelta la sala
 ludoteca del Day hospital oncologico
 dell' ospedale Pausilipon per presentare
 ieri mattina lo spot che promuove la
 nuova campagna di raccolta delle
 donazioni del 5 per 1000 della
 Fondazione Santobono Pausilipon, la
 Onlus che affianca l' ospedale pediatrico
 più grande del Mezzogiorno. Testimonial
 quest' anno l' attore Massimiliano Gallo,
 volto noto del piccolo schermo (i
 Bastardi di Pizzofalcone, Sirene, Una
 grande famiglia) che, insieme ad alcune
 ragazze ed ai loro medici del Pausilipon,
 hanno realizzato il video destinato a
 sensibilizzare i contribuenti a destinare
 un aiuto all' ospedale pediatrico
 campano. Soldi che altrimenti, sarebbero
 comunque assegnati ma immessi nel
 calderone da cui attingono tutti gli altri
 enti e onlus (oltre 12 mila in Italia) in
 proporzione a quanto già raccolto e
 favorendo fatalmente grandi realtà della
 ricerca e della sanità del Nord. Presenti all' incontro, oltre all' attore Massimiliano
 Gallo il presidente della Fondazione Santobono Pausilpon Anna Maria Ziccardi il
 direttore della onlus Flavia Matrisciano, i vertici dell' azienda ospedaliera Anna Maria
 Minicucci e Rodolfo Cotenna ed i dirigenti medici del Dipartimento di oncologia dell'
 ospedale Pausilipon. AL SUD POCHI SPICCIOLI Tramite il 5 per 1000, come raccontato
 dal Mattino nei giorni scorsi, al Sud vanno solo pochi spiccioli mentre milioni e
 milioni di euro vengono distribuiti a grandi enti e ospedali del Nord. Il Santobono, tra
 Fondazione e ospedale, non va oltre i 400 mila euro a differenza dei 5 milioni del
 Meyer di Firenze e del milione di euro del Bambin Gesù di Roma che di suo conta su
 ingenti finanziamenti anche privati. Il Pascale, primo al Sud, 50° in graduatoria, nel
 2017 ha raccolto 800 mila euro a fronte dei 12 milioni della Fondazione Versonesi e
 dell' Ieo di Milano. Un divario enorme che si traduce in minori risorse per
 investimenti, ricerca, personale e tecnologie. LO SPOT Lo spot del Santobono è stato
 realizzato dalla casa di produzione cinematografica napoletana Santi Bailor con la
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regia di Francesco Prisco. «Iniziativa che si inserisce in un progetto più ampio ed
ambizioso avverte - Massimo Abate, nuovo primario dell' oncologia pediatrica del
Pausilipon in arrivo dal Rizzoli di Bologna - coniugare le eccellenze terapeutiche con
il miglioramento dell' accoglienza». Lo spot è stato diretto dal regista Francesco
Prisco è stato prodotto da Rino Pinto per la Santi Bailor film grazie al contributo degli
sponsor Autobruognolo e Fincontatto Srl ma fondamentale è che i cittadini indichino
ai commercialisti la destinazione del contributo. IL PASCALE Da 3 anni la campagna
per il 5 x 1000 del Pascale ha coinvolto i pazienti, gli ex pazienti ma soprattutto tanti
personaggi dello spettacolo e della cultura, da Patrizio Rispo a Maurizio De Giovanni,
da Erri De Luca a Gigi e Ross, da Peppe Barra a Franco Di Mare a Edoardo Bennato.
«Artisti che hanno prestato gratuitamente il loro volto per la campagna del 5x1000
sottolinea il manager Attilio Bianchi - nella classifica del 5x1000 il Pascale è il primo
Istituto del Sud e il cinquantesimo su 12mila Istituti e Enti. Ma non può certo
bastare». Il 23 giugno nelle acque del Golfo di Napoli a tal fine si terrà la terza
edizione della veleggiata per il Pascale, la regata non competitiva dedicata all'
Istituto e alla ricerca contro il cancro. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/06/2019                                                                                                                Pagina 25

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

      A Pozzuoli forum internazionale di chirugia vascolare

 L' APPUNTAMENTO POZZOLI. Pozzuoli
 ospiterà il 19 e 20 giugno prossimi un
 prestigioso Forum Internazionale di
 medicina dal titolo "Le alte tecnologie
 per la Salute: una sfida da affrontare in
 rete".   Un     evento     che    vede    la
 collaborazione e il patrocinio di Regione
 Campania, Università Federico II°,
 Azienda      Ospedaliera       Universitaria
 Federico II° di Napoli, Asl Napoli 2 Nord,
 Associazione Italiana Ingegneri Clinici,
 Società di Patologia e Chirurgia
 Vascolare        Latino       Mediterranea,
 Mediterrean Federation for Advancing
 Vascular      Surgery,      Mattoni     SSN
 Programma       Mattone      Internazionale
 Salute, Eip on Aha reference site, Società
 Italiana     di     Health       Technology
 Assessment e Raio. Mercoledì 19 giugno
 verrà    aperto      il   "2°     Congresso
 Internazionale of Mediterrean Federation
 for    Advancing        Vascular    Surgery
 (Me.F.A.V.S.)". Alle ore 8,10 il professor
 Giancarlo Bracale, organizzatore e
 coordinatore del Forum, nonché presidente del Me.Favs e Ordinario di Chirurgia
 Vascolare presso l' Università Federico II° di Napoli, darà il benvenuto e
 successivamente aprirà i lavori. «Lo scopo principale del congresso è quello di
 promuovere la cooperazione tra le maggiori istituzioni di chirurgia vascolare dei
 paesi che affacciano sul Mediterraneo, dal Sud Europa al Nord Africa, all' Area
 Balcanica, al Medio Oriente e a tutti gli altri paesi che richiedono di essere inclusi -
 afferma il professor Bracale -. La Federazione è configurata come una Rete
 Internazionale per promuovere le conoscenze, i confronti di esperienze, gli
 aggiornamenti nei servizi di cura».

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15/06/2019                                                                                                                Pagina 9

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                                                                                                                          Lettori: 25.449
                                          Argomento: Sanità Campania

    Capri-Napoli, per trasporto dei malati appello al prefetto

 Idroambulanze Napoli Il sindaco di Capri
 Marino Lembo ha chiesto l' intervento
 urgente del prefetto di Napoli per
 risolvere il problema del fermo delle
 idroambulanze per il trasporto sul
 continente degli ammalati. Lo stop
 riguarda anche i trasferimenti di pazienti
 a rischio o degli ammalati che devono
 sottoporsi a terapie oncologiche e di
 altro tipo negli ospedali di Napoli. Il
 problema è nato dalla impraticabilità
 dell' imbarco delle ambulanze sui
 traghetti di linea. Il Sindaco Lembo parla
 di «salute dei residenti messa a grave
 rischio per l' impossibilità di effettuare
 trasferimenti di emergenza». Lembo ha
 annunciato la costituzione di un tavolo di
 lavoro con il sindaco di Anacapri, ed i
 sindaci di Ischia e Procida per fare fronte
 all' emergenza, scoppiata nel pieno della
 stagione turistica. Sull' emergenza
 trasferimenti degli ammalati da Capri
 interviene l' Unc, (Unione nazionale
 consumatori) che segnala che le idro-ambulanze «sono fuori uso da tempo» mentre
 le compagnie di navigazione non imbarcano più le autoambulanze con a bordo
 pazienti . «L' unico punto di assistenza sanitaria sull' isola è l' ospedale Capilupi -
 aggiunge l' Unc - è una piccola struttura che non è più sufficiente per i casi
 complessi».

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15/06/2019                                                                                                                Pagina 35

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                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                          Argomento: Sanità Campania

      Manca lo specialista, a rischio i trattamenti dei bimbi
                              disabili

 L' EMERGENZA Ciriaco M. Viggiano Alcuni
 hanno bisogno di terapie nei centri
 convenzionati. Altri del rinnovo dei
 benefici della legge 104. Ad altri ancora
 servono i documenti per la richiesta del
 sostegno scolastico. Eppure, tutto ciò
 sembra un miraggio per 40 pazienti
 disabili tra i 3 e i 18 anni, residenti a
 Sorrento e dintorni. Il motivo? Nel
 distretto sanitario di Sant' Agnello manca
 un neuropsichiatra infantile e quello
 inviato una volta a settimana dall' Asl
 Napoli 3 Sud per «tappare la falla» non è
 sempre disponibile. Ecco perché famiglie
 e Tribunale per i diritti del malato sono
 sul piede di guerra: «L' Asl rimedi al più
 presto, altrimenti ci rivolgeremo alla
 magistratura». Il problema, in realtà, si
 trascina da quando la neuropsichiatra
 infantile del distretto sanitario non è più
 in servizio. Da quel momento l' Asl, vista
 la carenza e quindi l' impossibilità di
 reclutare immediatamente quella figura
 professionale, ha affidato a un altro
 specialista il compito di effettuare le visite una volta a settimana. Il medico, però,
 non sempre è disponibile. E così, per decine tra bambini dislessici, autistici, affetti
 da ritardi o sindrome di Down o con problemi di deambulazione, l' assistenza diventa
 merce rara. Già, perché la visita effettuata dal neuropsichiatra infantile territoriale è
 indispensabile. Soprattutto per chi ha un piano terapeutico che va rinnovato per
 evitare l' interruzione di trattamenti come logopedia, psicoterapia e psicomotricità
 da sostenere dalle tre alle cinque volte a settimana. LE STORIE «Ho chiesto la visita
 tramite il centro unico di prenotazione racconta la madre di un bambino sorrentino
 affetto da sindrome di Down Mi è stata assegnata a San Giorgio a Cremano a
 novembre, mentre il piano terapeutico di mio figlio scade a luglio». Idem per i
 genitori di un ragazzino autistico al quale la visita è stata fissata a dicembre, a piano
 terapeutico abbondantemente scaduto. Ciò significa che, di qui alla fine dell' anno,

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queste famiglie dovranno rivolgersi a specialisti privati sborsando migliaia di euro.
Dopodiché, dopo la visita dal neuropsichiatra infantile, dovranno superare l' ulteriore
scoglio delle liste d' attesa per l' accesso ai centri convenzionati. Il problema
riguarda anche altri giovani disabili. Per esempio, quelli che ogni tre anni devono
rinnovare i benefici offerti dalla legge 104: senza la relazione del neuropsichiatra
infantile territoriale, l' Inps non può procedere alle verifiche necessarie in vista del
rinnovo. In più, la relazione dello specialista e i documenti connessi alla legge 104
sono indispensabili per i genitori che intendano ottenere il sostegno scolastico per i
propri figli. Al fianco delle famiglie è sceso in campo il Tribunale per i diritti del
malato che ha già chiesto all' Asl il rinnovo dei piani terapeutici in scadenza «almeno
fino a quando non si sarà normalizzata la situazione relativa alla carenza di
neuropsichiatri infantili». In caso contrario, la vicenda potrebbe avere uno strascico
giudiziario: «Quella che si sta verificando da mesi attacca Giuseppe Staiano,
presidente del Tribunale è la negazione di un diritto sacrosanto. Siamo pronti a
denunciare alla Procura questa interruzione di pubblico servizio». Che cosa ne pensa
l' Asl? «Abbiamo avviato la procedura per reclutare i neuropsichiatri, nel giro di
qualche mese la situazione tornerà alla normalità». Tempi che rischiano di essere
comunque troppo lunghi per decine di bambini disabili. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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15/06/2019                                                                                                               Pagina 11
                                                      Il Sannio
                                                                                                                         EAV: € 402
                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                         Argomento: Sanità Campania

                          Ospedale, torna il problema afa

 La situazione è meno complicata rispetto
 al Cmr ma non certo rosea. Il problema?
 Quello del clima caldo che si riscontra
 nell' ospedale di contrada San Pietro. Al
 'Sant' Alfonso', infatti, nonostante le
 sollecitazioni e le lamentele da più parti
 venute, non è stato ancora risolto del
 tutto il problema legato alla mancata
 climatizzazione degli ambienti. Che,
 invece, sono affidati alla tecnica dell'
 aria forzata. L' utenza in servizio a
 contrada Presta, pazienti e dipendenti,
 versa in una situazione di maggiore
 difficoltà presso le aree di Chirurgia ed
 Ortopedia, reparti siti al secondo piano
 ed esposti a Sud Ovest. Al primo piano,
 invece, la situazione si presenta come
 meno difficile. Come detto, un contesto
 migliore, rispetto al particolare profilo,
 rispetto agli anni addietro, ma che, con
 uno sforzo maggiore, potrebbe essere definitivamente risolta.

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15/06/2019                                                                                                               Pagina 35

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                                                                                                                         Lettori: 107.296
                                         Argomento: Sanità Campania

                 Raid in ambulatorio acciuffato un ladro

 Ospedale del mare: un ladro mette le
 mani su una borsa di una paziente in
 attesa di vista medica in un ambulatorio
 e tenta di rubare 50 euro. Attirati dalle
 urla della donna sono intervenuti prima
 un operatore sociosanitario e poi due
 guardie giurate private della Security
 service. Dopo un breve inseguimento, il
 ladro, 40enne, è stato bloccato prima nel
 perimetro dell' ospedale. Recuperata la
 refurtiva. «La pronta reazione dei
 colleghi commenta Giuseppe Alviti
 sindacalista    napoletano     presidente
 nazionale dell' associazione guardie
 giurate private - è encomiabile. Un
 orgoglio per la nostra categoria che ha
 risposto prontamente al giro di vite sui
 controlli negli ospedali chiesti dal
 commissario Verdoliva».

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15/06/2019                                                                                                               Pagina 16

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                                                                                                                         Lettori: 163.650
                                         Argomento: Sanità nazionale

 Falsi certificati per fingersi talassemici e ottenere l' assegno
                       speciale per i malati

 Esibendo certificati medici falsificati
 fingevano di avere gravi patologie del
 sangue beneficiando così di particolari
 indennità. Sono 39 le persone indagate
 per falso e truffa ai danni dell' Inps dalla
 Procura di Palermo e ai quali i finanzieri
 del Nucleo di Polizia Economico-
 Finanziaria     di     Palermo       hanno
 sequestrato beni per oltre un milione di
 euro. Le indagini hanno portato alla luce
 una filiera di irregolarità che consentiva
 a decine di persone residenti a Palermo
 e provincia di godere dei vantaggi
 spettanti ai pazienti colpiti da gravi
 patologie del sangue (talassemia major,
 talassodrepanocitosi e drepanocitosi).
 Grazie all' incrocio dei dati in possesso
 dell' assessorato della Salute della
 Regione Siciliana e degli ospedali
 palermitani,    sono    stati   individuati
 soggetti che godevano di ottima salute
 pur risultando iscritti nel Registro
 Siciliano     delle     Talassemie      ed
 Emoglobinopatie, presso cui vengono registrati coloro che, per la natura delle
 patologie sofferte, effettuano trasfusioni con cadenza periodica, ma godevano in
 realtà di ottima salute. Il meccanismo della truffa era semplice e talora grossolano.
 Bastavano, infatti, un certificato a nome di medici che in realtà non l' avevano mai
 sottoscritto e timbri falsi. A quel punto la documentazione veniva presentata all'
 ufficio Inps territorialmente competente. Lo scopo era mettere le mani sull' indennità
 economica spettante per legge ai lavoratori affetti da talassemia major (morbo di
 Cooley) e drepanocitosi che, raggiunti i requisiti anagrafici e di contribuzione, hanno
 diritto a un' indennità annuale pari alla pensione minima erogata dall' istituto di
 previdenza Le Fiamme Gialle hanno accertato nei confronti di 54 soggetti indebite
 percezioni per 1,4 milione di euro, mentre l' Istituto ha avviato le procedure di
 recupero di parte delle somme illecitamente ottenute. Nei confronti di alcune
 persone la Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto e ottenuto i

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provvedimento di sequestro preventivo. Fra i denunciati, anche due dipendenti dell'
Inps (di cui uno in pensione) che, assegnati all' ufficio che gestisce questo tipo di
pratiche, si erano autoassegnati, direttamente o per il tramite del coniuge, le
indennità fraudolente.

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15/06/2019                                                                                                                Pagina 16

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                                                                                                                          Lettori: 88.281
                                          Argomento: Sanità nazionale

             Gli esperti abbassano la pressione massima

 Con le pillole della pressione c' è da
 stare attenti, soprattutto per gli anziani,
 soprattutto d' estate; e soprattutto
 quando non sono necessarie. L'
 ipertensione fa male ma puntare ai valori
 nella norma degli under 65 può essere
 controproducente, perché le terapie
 potrebbero essere poco o mal tollerate.
 Se l' obiettivo degli adulti è non superare
 140 di massima, una soglia di 150 negli
 over 65 e di 160 negli ultra80enni è
 ragionevole, sottolineano gli esperti della
 Società Italiana di Cardiologia Geriatrica
 (SICGe). Per decidere l' obiettivo da
 raggiungere, dicono, è fondamentale una
 valutazione dell' età biologica ancor più
 di quella anagrafica. E poi, nel periodo
 estivo, le cure devono essere meno
 invasive, perché già il caldo ci mette del
 suo facendo scendere la pressione.
 Occhio, quindi: se le terapie non
 vengono riviste nei dosaggi possono
 produrre l' effetto opposto e aumentare
 il rischio di ipotensione che, a sua volta, accresce la probabilità di cadute e fratture.
 I medici, quindi, scelgono di adottare, per gli anziani, a una gestione "morbida":
 «Quando l' età avanza e inevitabilmente la pressione tende a salire», spiega
 Alessandro Boccanelli, presidente SICGe, «è necessario tenere conto delle condizioni
 del paziente per individuare quali siano i valori "normali" cui tendere. Il valore di 140
 considerato normale nell' adulto può essere invece un obiettivo troppo ambizioso a
 cui tendere. A causa della fragilità, disabilità e decadimento cognitivo diminuisce la
 tolleranza ai farmaci e a un aumento degli effetti collaterali delle medicine; e nei
 pazienti con problemi cognitivi i valori di pressione non devono essere ridotti troppo
 per il pericolo di un' accelerazione del decadimento». «Una revisione delle cure per
 la pressione», interviene Niccolò Marchionni, fondatore SICGe, «è indicata in tutti gli
 anziani adesso, all' arrivo dell' estate». COS.CAV. riproduzione riservata.

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15/06/2019                                                                                                                Pagina 29

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                                                                                                                          Lettori: 546.032
                                          Argomento: Sanità nazionale

                           Il senso della vita e la leucemia
 CONCITA DE GREGORIO
 «Mentre nel 2018 leggevo le reazioni alle
 frasi di Nadia Toffa riguardo alla malattia
 come opportunità, ero collegato alle
 pompe della chemioterapia per curare
 una leucemia linfoblastica. Non sono così
 folle da dire che un cancro sia una
 fortuna, ma c' è un percorso che
 comincia dopo la diagnosi per scavare
 dentro sé stessi e rivalutare il senso
 della vita. Mi ha fatto tanto bene
 scrivere, durante i 16 mesi di cure e
 ricoveri, e alla fine è nato un libro, dal
 titolo E alla fine sarà una rinascita : ecco
 l' inizio. La data non la posso
 dimenticare: 16 febbraio 2018 e Chiara
 anche questa volta era con me. Così
 come lo era 27 anni prima esatti, quando
 ci trovammo in centro a Bologna. Rivivo
 ancora l' ansia del far uscire le parole
 mille volte immaginate, quando infine,
 lasciati dentro la cinta muraria i posti
 romantici, ci baciammo in un tratto di via
 Emilia buio, alla fermata dell' autobus. A quel primo bacio ne seguirono tanti altri e
 due figli, fino ad ora, quando ci recammo all' ospedale Sant' Orsola per conoscere l'
 esito della biopsia midollare che indagava valori ematici anomali. Usciti dallo studio
 medico, sedemmo su una panchina, forse la stessa dove barboneggiai la mattina del
 3 agosto 2004, aspettando che Chiara facesse nascere Damiano: ero con un amico
 medico, chiamato dottor Benton perché studiava chirurgia d' urgenza nel periodo in
 cui la serie tv E.R. - Medici in prima linea spopolava, e ora consulente per ogni
 sintomo, dall' alopecia all' unghia incarnita. La prima telefonata fu per lui. Cercai un
 tono ironico, ma il risultato fu davvero scadente. Rispose secco: «Come è andata?».
 «Poteva andare peggio, potevo essere già morto». «Perché?». Occhi gonfi di lacrime
 e voce strozzata: non ero pronto, vedevo nero e una domanda mi rimbombava in
 testa: «Ma perché proprio a me?». I pensieri si erano fermati, ma attorno a me le
 persone camminavano e si salutavano: tempo poche ore, avrei preso da scuola mia
 figlia Bianca, 7 anni. Con che faccia mi sarei presentato? Cominciò a crescere in me
 una nuova forza: non c' è situazione di fragilità che non si possa trasformare in
 ricchezza. Nella peggiore delle ipotesi, avrei dimostrato ai miei figli che qualsiasi
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strada si percorra, qualsiasi sia l' approdo finale si può procedere con serenità».
©RIPRODUZIONE RISERVATA f g E-mail Per raccontare la vostra storia a Concita De
Gregorio scrivete a concita @repubblica.it I vostri commenti e le vostre lettere su
invececoncita.it La lettera è di Fabio Brandani che vive a Bologna, ama moglie e
figli. E vuol procedere con dignità.

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15/06/2019                                                                                                                Pagina 12

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                                                                                                                          Lettori: 352.765
                                          Argomento: Sanità nazionale

         Pubblicizzavano aborti: multa a due ginecologhe

 GERMANIA Due ginecologhe tedesche
 sono state condannate a Berlino a una
 multa di 2mila per aver violato il divieto
 di pubblicizzare l' aborto. Si tratta del
 primo processo intentato per questo
 reato in seguito all' entrata in vigore di
 una normativa più permissiva in
 Germania in materia di interruzione della
 gravidanza, nello scorso gennaio. La
 condanna è stata inflitta in quanto i due
 medici nel sito Internet del loro studio
 offrivano la possibilità di praticare in un'
 atmosfera protetta una interruzione della
 gravidanza medica e senza anestesia». A
 gennaio il governo aveva consentito ai
 medici ed alle strutture sanitarie di
 praticare aborti, ma senza poter fare
 pubblicità sulla pratica. La Spd vuole
 eliminare questo divieto, su cui la Cdu di
 Angela Merkel tiene, invece, il punto.

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15/06/2019                                                                                                                Pagina 12

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità nazionale

     Spot blasfemo della pillola abortiva viene premiato dai
                       medici e dal Web

 L' arcangelo del celebre dipinto di
 Botticelli la offre a Maria: «Usala, fa
 miracoli» PATRIZIA FLODER REITTERLa
 bestemmia promossa sui social e
 premiata     da    medici     italiani. L'
 Annunciazione di Cestello, celeberrimo
 dipinto di Botticelli, diventa spot della
 «pillola dei cinque giorni dopo». L'
 arcangelo Gabriele, invece di essere
 messaggero dell' incarnazione del Verbo
 di Dio e della nascita di Cristo, porge a
 Maria una confezione di Ellaone
 accompagnandola con la frase «Usala, fa
 miracoli». La pessima e irriverente
 trovata di un gruppo di studenti dell'
 Istituto Giorgi-Woolf di Roma ha vinto il
 primo premio dell' iniziativa Informiamici
 master adv, giunta alla sua terza
 edizione. A promuoverla, la Società
 medica italiana per la contraccezione
 (Smic) e l' associazione culturale romana
 Lascelta, che si definisce «dedita alla
 promozione di contenuti che riguardano
 la salute e alla promozione di attività in supporto dei giovani talenti».Il progetto
 #Usalafamiracoli è risultato quello più votato dalla giuria e sui social ha raccolto più
 di 12.000 like. Non sono tantissimi, ma il punto non è questo: si è pensato di
 premiare un lavoro che pubblicizza una pillola abortiva e dannosa per la salute,
 oltraggiando nel contempo un' immagine sacra. L' ulipristal acetato (Upa) da 30
 milligrammi, noto con il nome commerciale di ellaOne e acquistabile senza controllo
 medico se sei maggiorenne, è un farmaco vendutissimo nel nostro Paese nell'
 ambito della contraccezione d' emergenza. Dalle 7.796 confezioni del 2012, nel 2017
 si passò a 224.432 perché alle donne viene detto che la pillola, assunta anche 5
 giorni dopo un rapporto non protetto, impedisce che la gravidanza compaia in oltre l'
 80% dei casi. L' Ellaone, invece, non è un contraccettivo, blocca i recettori del
 progesterone, l' ormone che serve all' embrione per annidarsi. A tutti gli effetti è un
 abortivo. A ovulazione avvenuta, preso a dosi elevate provoca alterazioni dell'

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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