Media Monitoring per 07-05-2018 - Rassegna stampa del 07-05-2018 - Ruggi d'Aragona
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 Madre rapisce il figlio all’ospedale dopo l’affidamento negato, ritrovata dalla polizia ................................................................................................................................................ 1 Ritrovato a Salerno il bimbo prelevato in ospedale: il piccolo al “Ruggi”, la madre tradita dal cellulare ............................................................................................................ 2 Salerno, la polizia ritrova mamma e bambino ...................................................................... 3 Affidamento negato: madre rapisce neonato dall’ospedale .............................................. 4 Fugge con il neonato, ritrovata la donna insieme al figlio a Salerno ............................... 6 Il Tribunale le toglie il bebè e lei lo rapisce: presa polacca ............................................... 8 Rapisce il suo bimbo dall’ospedale per paura di perderlo, Marta ritrovata con il figlio in un casolare Il Tribunale aveva deciso l’affidamento in una struttura di accoglienza ................................................................................................................................................ 9 Salerno, il Tribunale le nega il figlio e lei lo rapisce: entrambi ritrovati ....................... 11 Allatta il bimbo e poi scappa portandolo via ...................................................................... 12 «Figliolo mio, ti voglio tanto bene ti darò una vita felice con tua sorela» .................... 13 «Nell' ospedale nessuna sicurezza, tutti entrano ed escono indisturbati» ................... 15 Ingressi ed uscite free al Ruggi: le porte di neonatologia sono rotte ............................ 17 Madre rapisce il neonato Inchiesta su dieci medici ........................................................... 19 Marta, giallo sicurezza: ora indaga la Procura ................................................................... 21 Neonato rapito, in nove nel mirino ....................................................................................... 23 Salerno Fiction TV ................................................................................................................... 24 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 25 Il Cotucit torna sul piede di guerra «De Luca riapra subito lo Scarlato» ....................... 25 L'Università in cui studiare pesa di meno ........................................................................... 26 Le criticità dell' ospedale "San Luca" non condivise dai consiglieri ............................... 28 Sanità Campania ............................................................................................................................. 29 Ambulanze, slitta la gara per l' affidamento del servizio ................................................. 29 «Prendi i babà del Cardarelli» Pizzo in corsia, il verbale choc ......................................... 31 «Rummo», è crisi: Cardiologia a mezzo servizio ................................................................ 33 Consiglio sanitari: si vota il 7 e l' 8 giugno ......................................................................... 35 Diagnostica, c' è l' accreditamento ...................................................................................... 36 Pressing su Tirone: «L' Asl paghi gli arretrati Aias» .......................................................... 37 Pronto soccorso «La dirigenza è inadeguata» .................................................................... 39 Zona ospedaliera, ok ad aprire la rampa ............................................................................. 41 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 43 Dirigenti Pa, contratto a ostacoli .......................................................................................... 43 Menu con alert sugli allergeni ............................................................................................... 45 Più veloce l' ingresso nell' Ordine quando il tirocinio è anticipato ................................. 47 Prove di ripresa dalle professioni ......................................................................................... 49 Spesa sanitaria a due velocità .............................................................................................. 51 Vaccini a scuola è (quasi) amnistia La linea dura rinviata a settembre ........................ 53 Vale 80 milioni il cinque per mille degli enti esclusi ......................................................... 55
05/05/2018 EAV: € 5.918 Lettori: 823.333 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Madre rapisce il figlio all’ospedale dopo l’affidamento negato, ritrovata dalla polizia Il fatto è accaduto venerdì sera all’ospedale Ruggi d’Aragona, vicino a Salerno. La donna è stata trovata in casa del fratello Ha rapito il bambino di cui i giudici del tribunale di Salerno le avevano negato l’affidamento. Questo pomeriggio, intorno alle 18:30, è stata ritrovata in casa del fratello in via Eugenio Caterina, dove si era rifugiata insieme con il figlio e il compagno. La donna di 32 anni, Marta Wozneil, in lacrime all’arrivo della polizia, si era allontanata venerdì sera dall’ospedale Ruggi d’Aragona. Il bimbo sta bene e un’ambulanza dell’Humanitas lo ha di nuovo trasportato nella struttura sanitaria. PUBBLICITÀ inRead invented by Teads Erano stati i giudici del tribunale dei Minori a disporre la misura restrittiva quale forma di tutela del minore. La posizione circa l’affidamento del bimbo alla donna era in valutazione. Secondo quanto si è appreso, in precedenza le era già stato tolto un altro figlio. Non sono noti i motivi per i quali fosse stata messa in discussione la potestà genitoriale della cittadina polacca che, per portar via il bimbo, lo ha sistemato in un porta enfant. Inoltre, dai filmati delle telecamere di videosorveglianza del nosocomio salernitano è emerso che madre e figlio erano insieme a un uomo che la donna presentava come il proprio compagno. Quando il personale sanitario ha constatato l’assenza del bambino, sul posto sono intervenuti sia i carabinieri, sia la polizia. I militari dell’Arma, in particolare, hanno perlustrato la zona e si sono diretti verso l’abitazione di alcuni parenti della donna. Gli agenti della Questura di Salerno si sono trattenuti fino alle 2 al Ruggi per raccogliere tutte le informazioni utili al caso. Intanto, la direzione generale dell’azienda ospedaliero-universitaria salernitana ha avviato una commissione d’inchiesta che raccolga i dati utili per individuare eventuali responsabilità anche a tutela del personale ospedaliero e delle famiglie che hanno i bambini in custodia nel reparto. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/05/2018 macchiedinkiostro.com EAV: € 491 Lettori: 1.367 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ritrovato a Salerno il bimbo prelevato in ospedale: il piccolo al “Ruggi”, la madre tradita dal cellulare È tornato in ospedale accompagnato dagli uomini della Squadra Mobile di Salerno e sta benissimo il bambino che ieri sera era stato portato via di nascosto dalla madre (clicca qui per leggere l’articolo). Una attenta e accurata indagine condotta dagli uomini al servizio del vicequestore Lorena Cicciotti ha permesso di rintracciare madre e figlio, insieme al compagno e ad una amica di lei, in un casolare abbandonato nelle vicinanze della casa del fratello della donna in via Eugenio Caterina a Salerno. «Un ringraziamento particolare va, quindi, da parte della Direzione Strategica e dell’Azienda tutta, a tutti coloro che sin dai primi minuti dopo l’accaduto si sono prodigati senza sosta per ritrovare il bambino. Fondamentale è stata anche la tempestività d’intervento del personale dell’A.O.U San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona che, avendo immediatamente allertato la sicurezza interna e le Forze dell’Ordine, ha consentito una immediata cinturazione della città impedendo di fatto alla donna di allontanarsi», si legge in una nota stampa diramata dal Ruggi. «Un doveroso ringraziamento va alle nostre Forze dell’Ordine, in particolare al Questore di Salerno, Maurizio Ficarra – ha dichiarato il dg Giuseppe Longo – che sin dalle prime ore ha seguito l’inchiesta che ha portato alla felice e tempestiva risoluzione del caso. La Squadra Mobile, infatti, ha ritrovato madre e figlio in meno di 24 ore, testimoniando praticamente la grande professionalità degli uomini al servizio dello Stato. Un ringraziamento, inoltre, va ai mezzi d’informazione che hanno collaborato con l’Azienda diffondendo in maniera capillare e precisa la notizia». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/05/2018 ildesk.it EAV: € 245 Lettori: 400 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, la polizia ritrova mamma e bambino Decisivo il brillante e l’accurato lavoro investigativo della Squadra Mobile di Salerno E’ tornato in ospedale accompagnato dagli uomini della Squadra Mobile di Salerno e sta benissimo il bambino che ieri sera era stato portato via di nascosto dalla madre. Una attenta e accurata indagine condotta dagli uomini al servizio della dottoressa Cicciotti ha permesso di rintracciare madre e figlio, insieme al compagno e ad una amica di lei, in un casolare abbandonato nelle vicinanze della casa del fratello della donna in via Caterina a Salerno. Un ringraziamento particolare va, quindi, da parte della Direzione Strategica e dell’Azienda tutta, a tutti coloro che sin dai primi minuti dopo l’accaduto si sono prodigati senza sosta per ritrovare il bambino. Fondamentale è stata anche la tempestività d’intervento del personale dell’Azienda ospedalisra San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona che, avendo immediatamente allertato la sicurezza interna e le Forze dell’Ordine, ha consentito una immediata cinturazione della città impedendo di fatto alla donna di allontanarsi. “Un doveroso ringraziamento va alle nostre Forze dell’Ordine, in particolare al Questore di Salerno Maurizio Ficarra – ha dichiarato il direttore generale Giuseppe Longo– che sin dalle prime ore ha seguito l’inchiesta che ha portato alla felice e tempestiva risoluzione del caso. La Squadra Mobile, infatti, ha ritrovato madre e figlio in meno di 24 ore, testimoniando praticamente la grande professionalità degli uomini al servizio dello Stato. Un ringraziamento, inoltre, va ai mezzi d’informazione che hanno collaborato con l’Azienda diffondendo in maniera capillare e precisa la notizia”. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/05/2018 responsabilecivile.it EAV: € 367 Lettori: 800 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Affidamento negato: madre rapisce neonato dall’ospedale È successo a Salerno dove una donna ha sottratto il figlio il cui affidamento le era però stato negato. Durante la poppata ne avrebbe approfittato per allontanarsi col piccolo. Proseguono senza soste le ricerche della donna che, ieri, avrebbe portato via dall’ ospedale Ruggi di Salerno il proprio figlio: l’ affidamento negato del neonato da parte del Tribunale avrebbe portato la donna al gesto. La madre – probabilmente di origine polacca – nella serata di ieri si era recata al nosocomio per la consueta poppata. Approfittando però del momento, avrebbe portato con sé il bambino. Il neonato era ricoverato nel reparto di Neonatologia – Terapia Intensiva Neonatale da dove è stato prelevato dalla madre intorno alle 21 di ieri. Dalle immagini riprese dalle telecamere, la si vede allontanarsi a piedi in compagnia di un uomo in direzione della metropolitana. A quel punto è scattato subito l’allarme da parte dei sanitari che hanno allertato le forze dell’ordine. Quella della signora era già una situazione particolarmente difficile. Ha infatti due figli avuti da compagni diversi: uno dato in affido a una famiglia e l’altra che vive con il fratello a Salerno. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un gesto programmato da tempo proprio a causa dell’ affidamento negato del bambino. La donna, infatti, per non dare nell’occhio non aveva portato con sé il porta-enfant che invece le ha fornito un uomo, come si vede dalle riprese delle telecamere. Intanto le ricerche proseguono a ritmo serrato, ma ancora senza esito. Si apprende, nel frattempo, che il direttore generale dell’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, Giuseppe Longo, ha disposto una commissione d’inchiesta presieduta dal direttore medico di presidio, Angelo Gerbasio. Questa è finalizzata ad acquisire ogni informazione utile in merito a quanto accaduto ieri sera nella struttura ospedaliera. Ma non sono mancati i toni polemici attorno a questa vicenda. Per Mario Polichetti, dirigente della Fials Medici di Salerno “il rapimento del bambino all’ospedale di Salerno ha due responsabili: il direttore generale dell’azienda ‘Ruggi’, Giuseppe Longo, e il direttore sanitario, Cosimo Maiorino. Chiedo immediatamente le loro dimissioni. Le scuse questa volta non bastano”. Parole dure, quelle del dirigente Fials Medici Salerno, che non si capacita di come ciò sia potuto avvenire. “Come si fa Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
a portare via un bambino da un ospedale senza che nessuno se ne accorga? – si interroga – Questo episodio il livello di sicurezza che c’è nella struttura di via San Leonardo. Si può arrivare in corsia con una pistola, nascondere una dose di droga o perfino “parcheggiare” una bomba carta. Che modo è questo di gestire la sanità pubblica e difendere l’incolumità dei pazienti”. Polichetti ha poi concluso affermando che a pagare “non devono essere solo medici e infermieri, ma anche i manager, quei colletti bianchi stipendiati per migliaia di euro al mese che invece di pensare a cose serie vietano ai lavoratori anche la pausa caffé. Longo e Maiorino devono dimettersi”, ha concluso. E annuncia l’ipotesi di costituirsi parte civile in un eventuale processo sul caso e denunciare i vertici dell’azienda per quanto accaduto. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/05/2018 EAV: € 4.398 Lettori: 393.333 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Fugge con il neonato, ritrovata la donna insieme al figlio a Salerno Temeva che il Tribunale per i Minorenni le sottraesse il figlio nato da poco più di un mese e così ha deciso di rapirlo. Erano da poco passate le ore 21 di ieri sera quando Marta Wozniel, 33enne di origine polacca, è riuscita a portar via il figlio dal Reparto di Neonatologia dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno. È cominciata una fuga durante poco meno di 24 ore: nel tardo pomeriggio di oggi la 33enne è stata ritrovata dalla polizia in un casolare nei pressi della casa del fratello. Con Marta c'erano il neonato, il compagno della donna e un'altra persona. La donna - residente a Giffoni Valle Piana e arrestata alcuni anni fa per possesso finalizzato allo spaccio di stupefacenti - ha partorito il bambino il 28 marzo. Al momento del parto è apparsa in evidente stato di ebbrezza alcolica, circostanza che ha fatto scattare la segnalazione al Tribunale dei Minorenni di Salerno già a conoscenza della delicata situazione della donna, che ha altri due figli avuti da compagni diversi, di cui una bimba di sei anni che sembra vivesse con un fratello e un altro bimbo dato in affido. All'atto delle dimissioni, era stato disposto che il piccolo sarebbe stato collocato in una struttura di accoglienza. Ieri la donna si è recata in ospedale per allattare il figlio e, approfittando del momento della poppata in Reparto e del cambio turno dei sanitari, si è allontanata senza dare nell'occhio. Le ricerche sono scattate immediatamente. La Polizia ha registrato, ieri sera, l'ultima localizzazione del cellulare della donna nei pressi dell'ospedale, poi più nulla. Anche il domicilio a Giffoni è risultato essere solo un indirizzo di comodo. Poi le ricerche della squadra mobile di Salerno sono state coronate dal successo. Il bimbo sta bene ed è stato portato subito in ospedale, la posizione della donna e del compagno è al vaglio degli inquirenti. «Non vi era stato alcun segnale che potesse far temere un rapimento», sottolinea il direttore generale dell'azienda ospedaliera, Giuseppe Longo, che ha disposto una commissione d'inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Ma scoppiano comunque le polemiche. Il dirigente della Fials Medici di Salerno Mario Polichetti chiede le dimissioni dei vertici: «Episodio preoccupante che denota un livello di sicurezza ai minimi storici». Longo respinge le critiche mentre Cgil, Cisl e Uil medici scendono in campo a favore del dg. «Una Azienda ospedaliera non è un carcere e qualsiasi direzione non può certo pensare di far presidiare un reparto Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dall'Esercito. Eventuali responsabilità non possono essere ascritte nemmeno al personale del reparto nel quale si è verificato l'episodio». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/05/2018 EAV: € 4.707 Lettori: 556.667 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Il Tribunale le toglie il bebè e lei lo rapisce: presa polacca Era in stato di ebbrezza al momento del parto, Marta Wozniel, 33enne polacca che, l'altra sera ha «rapito» dall'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno, il suo bebè mentre avrebbe potuto solo allattarlo così come disposto dal Tribunale per i minorenni. Ma ieri è stata ritrovata dalla polizia: residente a Giffoni Valle Piana e arrestata alcuni anni fa per spaccio di stupefacenti - era a casa del fratello a Salerno, in via Eugenio Caterina, zona alta del capoluogo. Il bimbo sta bene. Il 28 marzo scorso, i medici del nosocomio salernitano, dopo che il bimbo era venuto alla luce, avevano segnalato all'autorità giudiziaria la criticità. Il piccino era stato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale I giudici, subito, avevano disposto di trattenere il bambino in attesa di un loro provvedimento. Decisione che arriva il 24 aprile scorso, quando i sanitari vengono informati dell'ordinanza del Tribunale con la quale, in buona sostanza, si comunicava che il bimbo, all'atto della dimissione, sarebbe dovuto essere collocato in una comunità idonea ad accoglierlo. Era stata data la possibilità comunque alla madre di allattare il piccolo. Così come avvenuto venerdì sera. Poco dopo le 21, un'infermiera di turno ha dato l'allarme. Il piccino non era stato riconsegnato. Servizio di vigilanza interno e polizia controllando le immagini dei video di sorveglianza avevno visto la puerpera fuggire. Ieri il lieto fine. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/05/2018 EAV: € 781 Lettori: 6.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Rapisce il suo bimbo dall’ospedale per paura di perderlo, Marta ritrovata con il figlio in un casolare Il Tribunale aveva deciso l’affidamento in una struttura di accoglienza Rapisce suo figlio dall’ospedale per paura di perderlo per sempre. Temeva che il Tribunale per i Minorenni le sottraesse il figlio nato da poco più di un mese e così ha deciso di rapirlo. Erano da poco passate le ore 21 di ieri sera quando Marta Wozniel, 33enne di origine polacca, è riuscita a portar via il figlio dal Reparto di Neonatologia dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. E’ cominciata una fuga durante poco meno di 24 ore: nel tardo pomeriggio di oggi la 33enne è stata ritrovata dalla polizia in un casolare nei pressi della casa del fratello. Con Marta c’erano il neonato, il compagno della donna e un’altra persona. La donna – residente a Giffoni Valle Piana e arrestata alcuni anni fa per possesso finalizzato allo spaccio di stupefacenti – ha partorito il bambino il 28 marzo. Al momento del parto è apparsa in evidente stato di ebbrezza alcolica, circostanza che ha fatto scattare la segnalazione al Tribunale dei Minorenni di Salerno già a conoscenza della delicata situazione della donna, che ha altri due figli avuti da compagni diversi, di cui una bimba di sei anni che sembra vivesse con un fratello e un altro bimbo dato in affido. All’atto delle dimissioni, era stato disposto che il piccolo sarebbe stato collocato in una struttura di accoglienza. Ieri la donna si è recata in ospedale per allattare il figlio e, approfittando del momento della poppata in Reparto e del cambio turno dei sanitari, si è allontanata senza dare nell’occhio. Le ricerche sono scattate immediatamente. La Polizia ha registrato, ieri sera, l’ultima localizzazione del cellulare della donna nei pressi dell’ospedale, poi più nulla. Anche il domicilio a Giffoni è risultato essere solo un indirizzo di comodo. Poi le ricerche della squadra mobile di Salerno sono state coronate dal successo. Il bimbo sta bene ed è stato portato subito in ospedale, la posizione della donna e del compagno è al vaglio degli inquirenti. “Non vi era stato alcun segnale che potesse far temere un rapimento”, sottolinea il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Giuseppe Longo, che ha disposto una commissione d’inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Ma scoppiano comunque le polemiche. Il dirigente della Fials Medici di Salerno Mario Polichetti chiede le dimissioni dei vertici: “Episodio preoccupante che denota un livello di sicurezza ai minimi storici”. Longo respinge le critiche mentre Cgil, Cisl e Uil medici scendono in Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
campo a favore del dg. “Una Azienda ospedaliera non è un carcere e qualsiasi direzione non può certo pensare di far presidiare un reparto dall’Esercito. Eventuali responsabilità non possono essere ascritte nemmeno al personale del reparto nel quale si è verificato l’episodio”. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/05/2018 vivicentro.it EAV: € 366 Lettori: 1.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, il Tribunale le nega il figlio e lei lo rapisce: entrambi ritrovati Salerno, si tratta di M. Wozniel, 33 anni di origine polacca, la madre che aveva rapito il figlio a seguito di un intervento da parte del Tribunale, il quale le aveva negato provvisoriamente la potestà genitoriale. Il bimbo, di un mese, era stato portato via nella serata di ieri dalla Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Salerno “Ruggi d’Aragona”. La donna temeva che il Tribunale non le restituisse più il figlio, in quanto, il giorno del parte, la 33enne si era presentata in ospedale, in evidente stato di ubriachezza. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 19 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 3.517 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Allatta il bimbo e poi scappa portandolo via La fuga Una storia brutta, una genitorialità negata per ben tre volte ad una donna i cui figli hanno tutti padri diversi. Ma Marta questa volta voleva cambiare il destino della vita del suo bambino. Il tribunale dei Minori il 24 aprile scorso aveva emesso una ordinanza con la quale si disponeva il trasferimento del neonato in una Comunità, o in affido ad una famiglia. Così ogni giorno chiedeva ai medici quando poteva portare a casa il piccolo. Ed ogni giorno aveva una risposta negativa. Il piccolo, difatti, nonostante le buone condizioni di salute, continuava ad essere ricoverato in Tin perché reparto «protetto». Così ha organizzato il tutto. Marta era andata in reparto, all' ospedale Ruggi, per allattarlo. Le infermiere glielo avevano consegnato, come facevano sempre: era comunque la mamma ed aveva l' autorizzazione ad allattare il proprio piccolo e a fargli visita almeno una volta al giorno. Come da prassi. Alle 21 cambia il personale. Durante il solito giro di controlli, una infermierasi accorge che il piccolo non era nella sua culla ed avverte il medico di guardia. Scatta l' allarme. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 19 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 9.206 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Figliolo mio, ti voglio tanto bene ti darò una vita felice con tua sorela» Sabino Russo Il retroscena Un amore tormentato tra i due giovani genitori la scelta di tornare in Polonia Resta sorvegliato in terapia intensiva neonatale il piccolo dato in affidamento al Ruggi dal tribunale dei minori e sottratto dalla madre all' ospedale l' altra sera. Il neonato ha trascorso serenamente la notte e gode di ottima salute, così come era già emerso dalla visita effettuata sabato sera dai medici di via San Leonardo dopo il ritrovamento da parte degli agenti della Mobile. In reparto, nel frattempo, si respira un' aria abbastanza distesa, soprattutto dopo le voci che si sono rincorse ieri e che vorrebbero una posizione di clemenza da parte dei vertici aziendali verso il personale dipendente, anche se sono ancora pienamente in corso le indagini degli inquirenti e quelle della commissione interna, che dovrà acquisire tutte le informazioni utili a capire quello che è accaduto nella serata di venerdì. Il piccolo, nonostante godesse di buona salute, era rimasto in terapia intensiva neonatale, in attesa che dal tribunale dei minori giungessero indicazioni in merito al suo trasferimento in comunità, proprio perché in quel reparto è previsto un livello di sorveglianza maggiore rispetto alla neonatologia, con la presenza di infermieri h24. Quella tra i due genitori, soprattutto dopo la nascita del bimbo, non è stata di certo una storia d' amore tutta rosa e fiori. Dai profili social dei giovani, infatti, è possibile notare come la donna addossasse diverse responsabilità al compagno, legate per lo più all' immaturità e al suo passato, portando anche i due a lasciarsi. «Tutte le ragazze vogliono un uomo, non un bambino», rispondeva a un post la Wozniel. Secca la replica dell' uomo: «una vera donna amerà questo ragazzo, non importa quale sia il passato». «Ora è tutto finito scriveva Paulo Schmude il 28 aprile scorso La donna che amo è andata via a causa mia. Non ci credo. Marta Woniel mi dispiace per quello Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
che ero. Mi manchi». Nello stesso giorno pubblicava anche un post con una foto a fare da contorno di un padre col proprio figlio in braccio nato da poco, scrivendo: «è così che dovrebbe essere. Ti voglio tanto bene, figliolo. Voglio che tu sappia che papà ti fornirà una vita comoda e generosa con tua sorella. Vi voglio bene ragazzi». Un affetto, quello verso il figlio e la compagna, mai venuto meno e testimoniato anche in molti versi che l' uomo scriveva. È scontro aperto a distanza, nel frattempo, tra le sigle sindacali dei medici. Dopo la richiesta di dimissioni del manager Giuseppe Longo e del direttore sanitario aziendale Cosimo Maiorino avanzata dal responsabile di categoria della Fials Mario Polichetti, nonché ginecologo del Ruggi, a cui ha fatto seguito la replica dei camici bianchi di Cgil, Cisl e Uil al collega, a cui hanno ricordato «che una azienda ospedaliera non è un carcere», giunge la controreplica di Polichetti, che «stigmatizza il comportamento dei colleghi sindacalisti, che invece di aprire un tavolo di discussione sul problema sicurezza all' interno dell' ospedale si sono subito smarcati nel dare una frettolosa e sterile solidarietà, invece di rimboccarsi le maniche e dare fattiva collaborazione ai vertici dell' azienda per la ricerca di soluzioni al problema sicurezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 2 EAV: € 1.194 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Nell' ospedale nessuna sicurezza, tutti entrano ed escono indisturbati» Un problema sicurezza al San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona esiste, soprattutto nel reparto di neonatologia, che dovrebbe però essere quello più "ovattato". E ad esserne convinto sempre di più è Mario Polichetti, dirigente della Fials Medici a Salerno. Dopo la richiesta di dimissioni inoltrata a Longo e Maiorino, il sindacalista non esita a sottolineare le sue ragioni. Nonostante sia stato lasciato da solo dalle altre sigle sindacali come voce fuori dal coro probabilmente ha colto nel segno la problematica principale del nosocomio salernitano. C' è da chiedersi dunque come mai una donna che aveva il diritto di allattare il proprio figlio ma che per disposizioni della Magistratura doveva essere ben attenzionata, è stata lasciata sola e indisturbata a "rapire" un neonato. "Tante infermiere e medici mi dicono che la sera e la notte sono completamente abbandonati a se stessi. Non esiste un controllo nel reparto,entrate e uscite non sono visionate, ma la colpa non è dei dipendenti, ma di chi dovrebbe organizzarle queste cose quindi per questo del direttore sanitario e di quello generale. Non funziona questo ospedale, inutile nasconderci - ha sottolineato Polichetti questo doveva essere l' evento sentinella (che noi abbiamo però più volte denunciato) per aprire realmente un tavolo di confronto tra tutti e affinchè si trovasse almeno una soluzione o si facessero proposte. Quello della sicurezza è un problema storico, io devo tutelare non solo chi lavora all' interno ma anche l' utenza. Non possiamo permetterci più di dare questa immagine all' esterno, non è bello. Di notte qui può entrare chiunque ha continuato il dirigente Fials - se continuiamo a dire che tutto va bene e gli altri sindacati frettolosamente esprimono solidarietà al direttore generale, non risolveremo mai nulla. Smettiamola con i tentativi di mettere toppe a situazioni come questa. C' era bisogno di un' attenzione in più a questa mamma, ce l' ha chiesto la Magi stratura e non doveva succedere. Io non sono Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
affatto contento di come gli altri sindacati si sono rivolti a me, ma anzi era un' occasione per aprire una discussione costruttiva e tentare di risolvere le cose e soprattutto le problematiche sulla sicurezza che qui sono reali. Ci sono spesso furti, aggressioni, ingressi non autorizzati. Sono gli infermieri e i medici che lo dicono, non lo invento. E di qui la mia richiesta di dimissioni". Dunque, rimane a tutti il dubbio principale. Una donna che agisce così indisturbata e rapisce un neonato, potrebbe essere tante donne, uomini, che potrebbero entrare ed uscire liberamente, mettendo a dura prova medici e infermieri, ma anche l' utenza all' interno dell' ospedale, con il "lasciapassare" di chi dovrebbe dirigere e organizzare a tutela di tutti, ma non l' ha fatto fino ad ora. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 2 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ingressi ed uscite free al Ruggi: le porte di neonatologia sono rotte Problemi di sicurezza e sorveglianza che fanno acqua al Ruggi. Non solo medici e infermieri hanno paura di effettuare i turni notturni, ma addirittura non è il Personale di sorveglianza che mancherebbe ma le porte di ingresso rotte, che non possono chiudersi e di conseguenza che rappresentano un pericolo. Tutti possono entrare ed uscire indisturbati senza controllo. E' di poco tempo fa infatti l'episodio che aveva visto il furto di un pezzo operatorio, precisamente, lo stigma di una donna deceduta della costiera , pezzo che rappresentava infatti il corpo del reato. Ma non solo qualche anno fa la rapina alla banca interna all'ospedale di circa un milione di euro. Medici e infermieri adesso hanno paura anche a parlare, ma è chiaro che si è aperta una battaglia interna al nosocomio salernitano che molti provano a nascondere, ma che si percepisce tra corridoi e reparti, da tempo messi troppo in disparte, ma che vivono le problematiche quotidiane di un ospedale che proprio non funziona. E venerdì sera, quando Marta Wozniel, la mamma del neonato rapito ha agito indisturbata c'erano di turno un medico, due infermiere e un ausiliario, ma nessuno all'ingresso e all'uscita che poteva vedere che quella donna aveva preso con sè il bambino. E proprio su questo il dottor Polichetti si era battuto, ma le altre sigle sindacali pare lo abbiano addirittura lasciato in solitudine in una battaglia, a sfondo sociale che non è affatto nuova, ma anzi che si protrae nel tempo peggiorando sempre di più la situazione. Nonostante l'ospedale dunque si riempia di avanguardie e tecnologie, ciò che rimane sono i disagi e i problemi a cui spesso non si presta la dovuta attenzione. Bisognerà però attendere circa 10 giorni affinchè la Commissione di inchiesta creata ad hoc da Giuseppe Longo e guidata dal dottor Gerbasio dia i suoi frutti e possa capire cosa non è andato proprio quella sera nel complicato meccanismo di sorveglianza. Ma la risposta non può che essere semplice. Le porte sono praticamente inesistenti e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
rotte. Tant'è.. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 4 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Madre rapisce il neonato Inchiesta su dieci medici Mario Memoli Salerno Madre rapisce neonato in ospedale, la Procura salernitana apre un fascicolo di inchiesta valutando l'ipotesi di omessa vigilanza per una decina di camici bianchi del nosocomio di via San Leonardo. Sarà materia di indagine, infatti, capire come Marta Wozniel (33enne polacca e madre di tre figli) abbia potuto lasciare il Ruggi con il bambino in braccio dopo averlo allettato nel reparto di terapia intensiva neonatale. Il bambino, di un circa un mese, proprio figlio naturale, si trovava presso il reparto maternità dell'ospedale di Salerno su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Salerno. La donna era stata autorizzata dai giudici salernitani a recarsi periodicamente per l'allattamento al seno del piccolo. Dopo l'immediato attivarsi delle ricerche già dalla serata di venerdì, gli investigatori dopo aver ricostruito la rete di relazioni personali e familiari della donna, sono riusciti a geolocalizzare per un breve attimo il suo cellulare in via Eugenio Caterina, dove risultava risiedere anche un fratello della polacca. Circoscritte le ricerche in zona, dopo aver individuato l'abitazione del fratello della donna, la giovane dell'Est con il piccolo è stata rintracciata in una casa cantoniera disabitata, all'altezza della linea ferroviaria, insieme al compagno Paulo Schumude, al fratello ed alla compagna di quest'ultimo. E se da un lato la magistratura inquirente che per prassi ha aperto il fascicolo delegando la Polizia, ipotizza il reato di omessa vigilanza per medici e infermieri dall'altro sia la 33enne, compagna, che fratello e cognata rispondono di concorso in violazione per sottrazione di minore in un ente pubblico come disposto dal Tribunale. Sono al vaglio degli inquirenti anche le posizioni delle altre persone trovate in sua compagnia al momento del rintraccio da parte degli agenti della Squadra Mobile diretti dal primo dirigente Lorena Cicciotti. E contestualmente all'inchiesta della Procura, condotta dal pm Katia Cardillo, i vertici del Ruggi hanno affidato alla commissione interna, retta dal dottor Gerbasio, un'indagine a 360 gradi per appurare responsabilità. Marta Wozniel ha dei precedenti per droga. E per questo motivo le erano stati tolti gli altri due bambini. Nei confronti dell'ultimo nato, c'era stata una segnalazione alla procura dei Minori di Largo San Tommaso d'Aquino il 28 marzo scorso quando Marta si è presentata in ospedale per partorire e i medici l'hanno trovata ubriaca. Una condizione che avrebbe potuto pregiudicare anche le condizioni di salute del feto, anche se poi così non è stato. Ma quella segnalazione è andata avanti fino a diventare un'ordinanza Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
del tribunale dei Minori con la quale si sottraeva il piccolo alla madre per trasferirlo in una comunità o affidarlo ad una famiglia. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 19 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 7.698 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Marta, giallo sicurezza: ora indaga la Procura Petronilla Carillo L' inchiesta Ruggi, la mamma fuggita e ritrovata con il figlio. Dieci persone nel mirino: avvisi in arrivo Marta Wozniel e Paulo Schumude volevano portare il loro piccolo in Polonia. Lo aveva scritto proprio il papà in un post pubblico, nella sua lingua madre, ad un parente. Ed è stato proprio questo dettaglio a spingere gli uomini della Squadra mobile, agli ordini del vicequestore Lorena Cicciotti, a dare una accelerata alle indagini per ritrovare il piccolo nel più breve tempo possibile. Prima, cioè, che lasciasse il territorio nazionale. Ma quando, dopo aver rintracciato la coppia di fuggitivi attraverso la cella alla quale si era agganciato il loro cellulare, i poliziotti hanno fatto irruzione nel casolare dove i due erano in compagnia del fratello di lei e della sua compagna, Marta ha iniziato a piangere, stringendo a se il piccolo. Non voleva proprio staccarsene. Non voleva che glielo portassero via come era già stato fatto con gli altri suoi due figli. Era provata e ha raccontato agli inquirenti di voler costituire una famiglia vera. Ora la 33 enne polacca è in attesa di sapere se potrà rivedere, e allattare ancora, sia pure in modalità protetta, il suo piccino ricoverato di nuovo presso il reparto di Terapia intensiva dell' ospedale Ruggi di Salerno. Questa mattina, intanto, la polizia giudiziaria in servizio presso il tribunale dei Minori potrebbe notificargli l' ordinanza con la quale i giudici dispongono che il piccolo venga trasferito in comunità, quando ne sarà trovata una in grado di poter accudire un bimbo di un solo mese di vita. Archiviata per ora la pratica «rapimento», con quattro denunce a piede libero, sempre questa mattina la procura di Salerno darà alla Mobile la delega di indagine per verificare il corto circuito che si è venuto a creare in ospedale nel sistema di sicurezza e che ha consentito a Marta di allontanarsi indisturbata con il piccino. Sarebbero una decina le persone - tra dirigenti, medici e personale infermieristico - finite sotto la lente di ingrandimento della procura e che, di qui a qualche giorno, potrebbero vedersi notificare altrettanti avvisi di garanzia. Bisogna capire cosa sia Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
accaduto e di chi siano le responsabilità della mancata sorveglianza. Una indagine che cammina di pari passo con l' inchiesta avviata, attraverso una commissione appositamente istituita, dal direttore generale Giuseppe Longo ed affidata al direttore medico di presidio Angelo Gerbasio, che dovrà fornire risposte precise in tempi stretti: massimo dieci giorni. Una inchiesta interna che potrebbe dare i propri risultati anche a stretto giro dal momento che anche l' attenzione degli organi investigativi si è ora fermata sul sistema di sicurezza dell' ospedale. L' aggravante, in questa situazione, è che si è «violato» un reparto dove ci sono bambini molto piccoli e spesso che necessitano di una continuità terapeutica. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Neonato rapito, in nove nel mirino Domenico Gramazio La prima notte dopo la fuga è passata tranquilla. Le condizioni del figlio di Marta Wozniel , la 33enne polacca che ha portato via il bimbo dall'ospedale di Salerno nonostante il divieto del Tribunale, insieme alla complicità di altre tre persone, non preoccupano i medici del reparto di Neonatologia, che da sabato sera lo monitorano costantemente. Oggi entreranno nel vivo le due inchieste, quella interna aperta dal Ruggi e l'altra della Procura di Salerno, per fare chiarezza sul rapimento avvenuto venerdì sera poco dopo le 21 e durato meno di 24 ore. La donna ora non potrà vedere il figlio fino a nuove disposizioni della magistratura. Il sostituto procuratore Katia Cardillo , titolare del fascicolo, formalizzerà stamattina l'accusa di omessa vigilanza per nove persone tra medici, infermieri, primario del reparto e medico di presidio di turno. Un atto dovuto quello della Procura, che proverà a fare chiarezza su quanto accaduto e ad accertare le responsabilità del personale che si trovava in servizio venerdì sera nel plesso ospedaliero di via San Leonardo. Stessa cosa farà stamattina il direttore medico di presidio del Ruggi, Angelo Gerbasio , al quale è stata affidata l'inchiesta interna aperta dal direttore generale Giuseppe Longo nella giornata di sabato. Gerbasio ascolterà alcune delle persone che venerdì si trovavano nel reparto di Neonatologia, provando così a valutare le posizioni dei coinvolti. Ieri, l'ex direttore dell'ospedale di Battipaglia era al lavoro come di consueto e si è detto sereno sulla questione: «Faremo tutti gli accertamenti del caso, anche se ci tengo a ribadire che si tratta di un episodio molto isolato ha spiegato Abbiamo visionato le telecamere e appuntato ogni cosa. Voglio precisare che questo non è un carcere ma un ospedale e che il rapporto madre-figlio nella sua complessità è molto delicato». Garantista, Gerbasio non vuole puntare il dito contro il personale del Ruggi: «Domani (oggi per chi legge, ndr) partirà l'inchiesta interna, ma mi sento di dire che al momento non ravvedo particolari profili di colpa riconducibili a negligenza. Tuttavia, l'inchiesta servirà a fugare ogni dubbio». I sindacati, però, continuano a chiedere tempi brevi sulla questione. zSono fiducioso nell'operato della magistratura ed esprimo la mia solidarietà nei confronti dei colleghi e del personale dipendente che, proprio malgrado, si è trovato ad essere coinvolto nello spiacevole incidente ha detto Mario Polichetti della Fials provinciale Contesto però l'atteggiamento degli altri colleghi sindacalisti che si sono subito smarcati nel dare una frettolosa e sterile solidarietà». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 1 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Salerno Fiction TV Davide Gatto In questi giorni mi sono balzate davanti agli occhi due notizie in particolare, la prima è che l'Aero- Morto di Pontecagnano, il Costa D'Amalfi, sfortunato scalo aeroportuale è stato per qualche ora adibito a set per la fiction Un posto al sole. Allo stesso modo, molte strade del capoluogo e della provincia verranno asfaltate grazie al passaggio della principale gara ciclistica d'Italia, il leggendario Giro. Ecco, finalmente, dopo anni di commenti ho capito che cosa si vuole fare di Salerno: un set cinematografico per serie Tv e eventi sportivi. Basterà attendere ancora qualche anno che i cittadini salernitani libereranno definitivamente il capoluogo per renderlo uno spettacolare set. Che stupido sono stato a non pensarci prima. Un sacco di fiction potranno, tra qualche anno, essere girate qui. E adesso comprendo perché tanta fretta nel costruire un nuovo ospedale al posto del nostro Ruggi: occorrono i set per i vari Grey's Anatomy, la dottoressa Giò, E.r. Dr House e tutto il filone ospedaliero che tira tanto in tivù. Californication diventerà Salifornication, fornicazioni e bagni inquinati nella tentacolare cornice della spiaggia triplicata di Salifornia. La serie House of Cards verrà presto ribattezzata House of Scard, dove il sindaco di un immaginario capoluogo del mediterraneo europeo studia la sera per la mattina come dare la scarda a colleghi, questuanti e pay taxer. Imperdibile. Non mancano le ambientazioni per i serial storici come il trono di spade: Forte la Carnale e Castello di Arechi sono lì apposta ben conservati perchè utilizzati poco dai turisti, la Salerno Longobarda potrà far da set anche a serie come Vikings. Non mancheranno location per film e serie tv, da Gomorra a X-files, da Twin Peaks a How I meet your mother, da The Big Bang Theory agli indimenticabili polizieschi in riva al mare come Magnum P.I. Questo è il piano segreto per Salerno per la nostra comunità: un lento ed inesorabile calo demografico che porterà Salerno ad essere set naturale per le migliori fiction TV; che dire: se tutto va bene, siamo tutti LOST Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 17 Argomento: Sanità Salerno e provincia Il Cotucit torna sul piede di guerra «De Luca riapra subito lo Scarlato» Scafati. Dopo aver vinto il braccio di ferro con la Regione per la vicenda delle indenittà erogate alle ragazze madri (periodo gennaio-giugno 2017, pagabili questa mattina). il Cotucit del presidente Michele Raviotta si sofferma l'ospedale Mauro Scarlato di Scafati e lo fa lanciando un ulteriore appello al Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Lavori a rilento, secondo Raviotta, che potrebbero compromettere la riapertura della struttura. «Non tenga chiuso il nosocomio, si faccia presto: lo riapra prima che diventi un becero struemento per la campagna elettorale dei soliti volti noti scafatesi», afferma il responsabile del Comitato per la Tutela del Cittadino. Numerose sono state le manifestazioni per il pronto soccorso «ma noi del Cotucit siamo stati gli unici ad incatenarci all'esterno dell'ospedale cittadino e siamo pronti a rifarlo se il nostro appello dovesse cadere nel vuoto. E' paradossale- tuona Michele Raviotta- che da sette anni l'ospedale è chiuso e che i cittadini debbano subire la negazione del diritto alla salute, un diritto sancito dalla costituzione italiana ». Intanto lo Scarlato è stato inserito nella rete emergenza-urgenza grazie anche alle tante battaglie. Ma per Michele Raviotta bisogna fare di più. «Un risultato che oserei dire eccellente ma purtroppo non basta. I lavori all'interno vanno a rilento e il nostro timore è che la riapertura dell'ospedale diventi un becero strumento per la campagna elettorale e parlo delle prossime amministrative che prima o poi si terranno nella nostra città. Io dico- aggiunge il presidente del Cotucit- che bisogna evitare tutto questo, perchè un conto è la politica altra cosa invece la salute e i diritti dei cittadini. Per questo che noi abbiamo lanciato un accorato appello al presidente della Regiona Campania Vincenzo De Luca perchè vogliamo che ci sia un'accelerata dei lavori. L'ospedale Mauro Scarlato debba essere riaperto al più presto, non bisogna predere più tempo perchè a Scafati la situazione è tragica, i cittadini si rivolgono a noi in quanto disperati», conclude Raviotta. Da ricordare che il pronto soccorso fu chiuso a causa di una dichiarazionne di Bartoletti, ex commissario dell'Asl, alla Regione Campania, e per quella relazione era finito sotto processo. MICHELE RAVIOTTA Il presidente del Cotuci fa appello a De Luca sulla riapertuta dell'ospedale: «Affinchè non diventi strumento politico per le prossime elezioni amministrative a Scafati» Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/05/2018 Pagina 8 Argomento: Sanità Salerno e provincia L'Università in cui studiare pesa di meno Aurelio Tommasetti* n campus che a primavera è una fioritura di scatti fotografici dei suoi studenti. Un ateneo dove all'ora di pranzo la mensa diventa una radio multilingue. Un luogo pieno di giovani, dove il tempo si muove alla velocità della luce. Non a caso, infatti, ora è un orologio solare a forma di matita, collocato nella piazza-cuore del campus, a scandire le ore di studio e quelle di pausa, in un ritmo sempre costante, eppure mai uguale. Un ateneo dove giovani ricercatori programmano robot in grado di vivere con gli umani o studiano con successo biomarcatori specifici del tumore polmonare. Un campus dove i saperi convivono e si mescolano per creare nuova conoscenza. Una università dove pure il lunedì non sembra un lunedì (scrive sul suo profilo Instagram Francesca, studentessa di Storia dell'Arte). L'Università degli Studi di Salerno, con i suoi 40.000 iscritti, accoglie un bacino di utenza molto ampio, che include principalmente la Campania, la Basilicata, la Calabria e la Puglia, configurandosi come una delle poche realtà in Italia articolata in forma di campus. Dal 1988 ha sede nella Valle dell'Irno, a pochi chilometri da Salerno e da Avellino, allo snodo di incroci autostradali che la rendono centrale e facilmente raggiungibile. Al campus principale di Fisciano, che ha una superficie di 1.200.000 metri quadrati, si affianca quello di Baronissi, con una superficie di 150.000 metri quadrati che ospita in modo dedicato il Dipartimento di Medicina e Chirurgia Unisa. Residenze, biblioteche, aule multimediali, teatro, aula magna, piscina e complesso sportivo, centri di ricerca, centri didattici, mense, parcheggi, eliporto, edificio spinoff, asilo nido aziendale, radio e tv interne rendono i campus di Fisciano e Baronissi spazi multifunzionali, dove affiancare alle proprie attività di lavoro e di ricerca anche quelle per il tempo libero e le proprie passioni. Un campus che vive oltre gli orari delle aule e dei laboratori, attraverso l'apertura degli impianti sportivi, della mensa serale e delle sale studio a disposizione anche nel weekend. Ai giovani fuori sede che risiedono presso i nostri 1000 alloggi e ai loro colleghi che vivono presso i Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
comuni limitrofi va la nostra piena attenzione. Allo stesso scopo è stato pensato ed avviato il progetto di riqualificazione e ammodernamento costante dei campus (Costruendo Unisa), con l'obiettivo di rendere gli spazi universitari sempre più belli, moderni e funzionali e valorizzare il campus come comunità di individui che condividono valori e interessi. Non solo. Passeggiando per le vie del Campus ci si trova immersi nel verde e in mezzo all'Arte. Con un ben bilanciato rapporto green& building, l'ateneo lascia spazio ad un museo a cielo aperto, ispirato all'arte contemporanea. Orizzonte Due (la scultura in vetro e acciaio dell'artista Costas Varotsos) e Ombre (la neoarrivata scultura di 10 metri a forma di matita con la funzione di orologio solare) sono esempio notevole di valorizzazione artistica e ambientale del campus e ben si sposano col mosaico di opere scultoree già presenti. Per tre anni consecutivi, l'Università di Salerno si è confermata primo ateneo del Centro Sud nelle classifiche sulla qualità elaborate da Il Sole24Ore. Risultati positivi su ricerca, alta formazione, attrazione di risorse per progetti e anche sulla soddisfazione degli studenti laureandi sull'offerta formativa. Dati confermati anche dalle altrettanto accreditate classifiche internazionali: l'americana The Times, la spagnola Scimago e l'araba Cwur, tre influenti agenzie di ranking, inseriscono Unisa nella top500 degli atenei a livello mondiale, al decimo posto in Italia e prima al Sud. Insomma nonostante le difficili condizioni di contesto in cui opera, l'Università di Salerno registra dati positivi che provengono dagli sforzi messi in atto in questi anni. Sin dall'inizio, infatti, abbiamo puntato sulla qualità della didattica, della ricerca e dei servizi offerti. Come ateneo strutturato in forma di campus e che trae, per questo, beneficio dalla contiguità spaziale tra le diverse aree del sapere, investiamo costantemente nella ricerca. Ad oggi abbiamo 22 spinoff attivi, frutto di attività di ricerca e di brevettazione, con cui superiamo la media nazionale in relazione al numero di docenti e ricercatori coinvolti. Per questi spin-off abbiamo pensato anche ad uno spazio di lavoro dedicato: il nostro incubatore L7 che, con 15 office space e aree di facilities. Quello che abbiamo in testa è fare in modo che siano i nostri laureati, con le loro specificità e competenze sempre più qualificate, ad attrarre le imprese. Questo è il motivo per cui puntiamo così tanto sulla qualificazione dell'offerta didattica e sulla sua internazionalizzazione. E l'unico patrimonio veramente internazionale a livello territoriale è l'Università: è qui che formiamo giovani in grado di confrontarsi con contesti allargati, giovani sempre più protagonisti di scambi culturali e formativi che alimentano e valorizzano i loro profili professionali. Giovani che, per queste caratteristiche, sono in grado di valorizzare al meglio le specialità del territorio anche agli occhi di chi ci arriva per la prima volta». *Rettore dell'Università degli Studi di Salerno Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere