Media Monitoring per 07-05-2018 - Rassegna stampa del 07-05-2018 - Ruggi d'Aragona

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07-05-2018

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 07-05-2018
Media Monitoring per 07-05-2018 - Rassegna stampa del 07-05-2018 - Ruggi d'Aragona
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   Madre rapisce il figlio all’ospedale dopo l’affidamento negato, ritrovata dalla polizia
         ................................................................................................................................................ 1
   Ritrovato a Salerno il bimbo prelevato in ospedale: il piccolo al “Ruggi”, la madre
        tradita dal cellulare ............................................................................................................ 2
   Salerno, la polizia ritrova mamma e bambino ...................................................................... 3
   Affidamento negato: madre rapisce neonato dall’ospedale .............................................. 4
   Fugge con il neonato, ritrovata la donna insieme al figlio a Salerno ............................... 6
   Il Tribunale le toglie il bebè e lei lo rapisce: presa polacca ............................................... 8
   Rapisce il suo bimbo dall’ospedale per paura di perderlo, Marta ritrovata con il figlio in
        un casolare Il Tribunale aveva deciso l’affidamento in una struttura di accoglienza
         ................................................................................................................................................ 9
   Salerno, il Tribunale le nega il figlio e lei lo rapisce: entrambi ritrovati ....................... 11
   Allatta il bimbo e poi scappa portandolo via ...................................................................... 12
   «Figliolo mio, ti voglio tanto bene ti darò una vita felice con tua sorela» .................... 13
   «Nell' ospedale nessuna sicurezza, tutti entrano ed escono indisturbati» ................... 15
   Ingressi ed uscite free al Ruggi: le porte di neonatologia sono rotte ............................ 17
   Madre rapisce il neonato Inchiesta su dieci medici ........................................................... 19
   Marta, giallo sicurezza: ora indaga la Procura ................................................................... 21
   Neonato rapito, in nove nel mirino ....................................................................................... 23
   Salerno Fiction TV ................................................................................................................... 24
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 25
   Il Cotucit torna sul piede di guerra «De Luca riapra subito lo Scarlato» ....................... 25
   L'Università in cui studiare pesa di meno ........................................................................... 26
   Le criticità dell' ospedale "San Luca" non condivise dai consiglieri ............................... 28
Sanità Campania ............................................................................................................................. 29
   Ambulanze, slitta la gara per l' affidamento del servizio ................................................. 29
   «Prendi i babà del Cardarelli» Pizzo in corsia, il verbale choc ......................................... 31
   «Rummo», è crisi: Cardiologia a mezzo servizio ................................................................ 33
   Consiglio sanitari: si vota il 7 e l' 8 giugno ......................................................................... 35
   Diagnostica, c' è l' accreditamento ...................................................................................... 36
   Pressing su Tirone: «L' Asl paghi gli arretrati Aias» .......................................................... 37
   Pronto soccorso «La dirigenza è inadeguata» .................................................................... 39
   Zona ospedaliera, ok ad aprire la rampa ............................................................................. 41
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 43
   Dirigenti Pa, contratto a ostacoli .......................................................................................... 43
   Menu con alert sugli allergeni ............................................................................................... 45
   Più veloce l' ingresso nell' Ordine quando il tirocinio è anticipato ................................. 47
   Prove di ripresa dalle professioni ......................................................................................... 49
   Spesa sanitaria a due velocità .............................................................................................. 51
   Vaccini a scuola è (quasi) amnistia La linea dura rinviata a settembre ........................ 53
   Vale 80 milioni il cinque per mille degli enti esclusi ......................................................... 55
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05/05/2018

                                                                                                                          EAV: € 5.918
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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      Madre rapisce il figlio all’ospedale dopo l’affidamento
                 negato, ritrovata dalla polizia

 Il fatto è accaduto venerdì sera
 all’ospedale Ruggi d’Aragona, vicino a
 Salerno. La donna è stata trovata in casa
 del fratello Ha rapito il bambino di cui i
 giudici del tribunale di Salerno le
 avevano negato l’affidamento. Questo
 pomeriggio, intorno alle 18:30, è stata
 ritrovata in casa del fratello in via
 Eugenio Caterina, dove si era rifugiata
 insieme con il figlio e il compagno. La donna di 32 anni, Marta Wozneil, in lacrime
 all’arrivo della polizia, si era allontanata venerdì sera dall’ospedale Ruggi d’Aragona.
 Il bimbo sta bene e un’ambulanza dell’Humanitas lo ha di nuovo trasportato nella
 struttura sanitaria. PUBBLICITÀ inRead invented by Teads Erano stati i giudici del
 tribunale dei Minori a disporre la misura restrittiva quale forma di tutela del minore.
 La posizione circa l’affidamento del bimbo alla donna era in valutazione. Secondo
 quanto si è appreso, in precedenza le era già stato tolto un altro figlio. Non sono noti
 i motivi per i quali fosse stata messa in discussione la potestà genitoriale della
 cittadina polacca che, per portar via il bimbo, lo ha sistemato in un porta enfant.
 Inoltre, dai filmati delle telecamere di videosorveglianza del nosocomio salernitano è
 emerso che madre e figlio erano insieme a un uomo che la donna presentava come il
 proprio compagno. Quando il personale sanitario ha constatato l’assenza del
 bambino, sul posto sono intervenuti sia i carabinieri, sia la polizia. I militari
 dell’Arma, in particolare, hanno perlustrato la zona e si sono diretti verso
 l’abitazione di alcuni parenti della donna. Gli agenti della Questura di Salerno si sono
 trattenuti fino alle 2 al Ruggi per raccogliere tutte le informazioni utili al caso.
 Intanto, la direzione generale dell’azienda ospedaliero-universitaria salernitana ha
 avviato una commissione d’inchiesta che raccolga i dati utili per individuare
 eventuali responsabilità anche a tutela del personale ospedaliero e delle famiglie
 che hanno i bambini in custodia nel reparto.

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05/05/2018
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                                                                                                                         EAV: € 491
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 Ritrovato a Salerno il bimbo prelevato in ospedale: il piccolo
           al “Ruggi”, la madre tradita dal cellulare

 È tornato in ospedale accompagnato
 dagli uomini della Squadra Mobile di
 Salerno e sta benissimo il bambino che
 ieri sera era stato portato via di nascosto
 dalla madre (clicca qui per leggere
 l’articolo). Una attenta e accurata
 indagine condotta dagli uomini al
 servizio del vicequestore Lorena Cicciotti
 ha permesso di rintracciare madre e
 figlio, insieme al compagno e ad una amica di lei, in un casolare abbandonato nelle
 vicinanze della casa del fratello della donna in via Eugenio Caterina a Salerno. «Un
 ringraziamento particolare va, quindi, da parte della Direzione Strategica e
 dell’Azienda tutta, a tutti coloro che sin dai primi minuti dopo l’accaduto si sono
 prodigati senza sosta per ritrovare il bambino. Fondamentale è stata anche la
 tempestività d’intervento del personale dell’A.O.U San Giovanni di Dio e Ruggi
 d’Aragona che, avendo immediatamente allertato la sicurezza interna e le Forze
 dell’Ordine, ha consentito una immediata cinturazione della città impedendo di fatto
 alla donna di allontanarsi», si legge in una nota stampa diramata dal Ruggi. «Un
 doveroso ringraziamento va alle nostre Forze dell’Ordine, in particolare al Questore
 di Salerno, Maurizio Ficarra – ha dichiarato il dg Giuseppe Longo – che sin dalle
 prime ore ha seguito l’inchiesta che ha portato alla felice e tempestiva risoluzione
 del caso. La Squadra Mobile, infatti, ha ritrovato madre e figlio in meno di 24 ore,
 testimoniando praticamente la grande professionalità degli uomini al servizio dello
 Stato. Un ringraziamento, inoltre, va ai mezzi d’informazione che hanno collaborato
 con l’Azienda diffondendo in maniera capillare e precisa la notizia».

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05/05/2018
                                                        ildesk.it
                                                                                                                          EAV: € 245
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             Salerno, la polizia ritrova mamma e bambino

 Decisivo il brillante e l’accurato lavoro
 investigativo della Squadra Mobile di
 Salerno     E’   tornato    in   ospedale
 accompagnato       dagli   uomini     della
 Squadra Mobile di Salerno e sta
 benissimo il bambino che ieri sera era
 stato portato via di nascosto dalla
 madre. Una attenta e accurata indagine
 condotta dagli uomini al servizio della
 dottoressa Cicciotti ha permesso di
 rintracciare madre e figlio, insieme al
 compagno e ad una amica di lei, in un
 casolare abbandonato nelle vicinanze della casa del fratello della donna in via
 Caterina a Salerno. Un ringraziamento particolare va, quindi, da parte della
 Direzione Strategica e dell’Azienda tutta, a tutti coloro che sin dai primi minuti dopo
 l’accaduto si sono prodigati senza sosta per ritrovare il bambino. Fondamentale è
 stata anche la tempestività d’intervento del personale dell’Azienda ospedalisra San
 Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona che, avendo immediatamente allertato la
 sicurezza interna e le Forze dell’Ordine, ha consentito una immediata cinturazione
 della città impedendo di fatto alla donna di allontanarsi. “Un doveroso
 ringraziamento va alle nostre Forze dell’Ordine, in particolare al Questore di Salerno
 Maurizio Ficarra – ha dichiarato il direttore generale Giuseppe Longo– che sin dalle
 prime ore ha seguito l’inchiesta che ha portato alla felice e tempestiva risoluzione
 del caso. La Squadra Mobile, infatti, ha ritrovato madre e figlio in meno di 24 ore,
 testimoniando praticamente la grande professionalità degli uomini al servizio dello
 Stato. Un ringraziamento, inoltre, va ai mezzi d’informazione che hanno collaborato
 con l’Azienda diffondendo in maniera capillare e precisa la notizia”.

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06/05/2018
                                         responsabilecivile.it
                                                                                                                          EAV: € 367
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   Affidamento negato: madre rapisce neonato dall’ospedale

 È successo a Salerno dove una donna ha
 sottratto il figlio il cui affidamento le era
 però stato negato. Durante la poppata
 ne avrebbe approfittato per allontanarsi
 col piccolo. Proseguono senza soste le
 ricerche della donna che, ieri, avrebbe
 portato via dall’ ospedale Ruggi di
 Salerno il proprio figlio: l’ affidamento
 negato del neonato da parte del
 Tribunale avrebbe portato la donna al
 gesto. La madre – probabilmente di
 origine polacca – nella serata di ieri si
 era recata al nosocomio per la consueta
 poppata.      Approfittando       però    del
 momento, avrebbe portato con sé il
 bambino. Il neonato era ricoverato nel
 reparto di Neonatologia – Terapia Intensiva Neonatale da dove è stato prelevato
 dalla madre intorno alle 21 di ieri. Dalle immagini riprese dalle telecamere, la si
 vede allontanarsi a piedi in compagnia di un uomo in direzione della metropolitana.
 A quel punto è scattato subito l’allarme da parte dei sanitari che hanno allertato le
 forze dell’ordine. Quella della signora era già una situazione particolarmente difficile.
 Ha infatti due figli avuti da compagni diversi: uno dato in affido a una famiglia e
 l’altra che vive con il fratello a Salerno. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un
 gesto programmato da tempo proprio a causa dell’ affidamento negato del bambino.
 La donna, infatti, per non dare nell’occhio non aveva portato con sé il porta-enfant
 che invece le ha fornito un uomo, come si vede dalle riprese delle telecamere.
 Intanto le ricerche proseguono a ritmo serrato, ma ancora senza esito. Si apprende,
 nel frattempo, che il direttore generale dell’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi
 d’Aragona di Salerno, Giuseppe Longo, ha disposto una commissione d’inchiesta
 presieduta dal direttore medico di presidio, Angelo Gerbasio. Questa è finalizzata ad
 acquisire ogni informazione utile in merito a quanto accaduto ieri sera nella struttura
 ospedaliera. Ma non sono mancati i toni polemici attorno a questa vicenda. Per Mario
 Polichetti, dirigente della Fials Medici di Salerno “il rapimento del bambino
 all’ospedale di Salerno ha due responsabili: il direttore generale dell’azienda ‘Ruggi’,
 Giuseppe Longo, e il direttore sanitario, Cosimo Maiorino. Chiedo immediatamente le
 loro dimissioni. Le scuse questa volta non bastano”. Parole dure, quelle del dirigente
 Fials Medici Salerno, che non si capacita di come ciò sia potuto avvenire. “Come si fa
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a portare via un bambino da un ospedale senza che nessuno se ne accorga? – si
interroga – Questo episodio il livello di sicurezza che c’è nella struttura di via San
Leonardo. Si può arrivare in corsia con una pistola, nascondere una dose di droga o
perfino “parcheggiare” una bomba carta. Che modo è questo di gestire la sanità
pubblica e difendere l’incolumità dei pazienti”. Polichetti ha poi concluso affermando
che a pagare “non devono essere solo medici e infermieri, ma anche i manager, quei
colletti bianchi stipendiati per migliaia di euro al mese che invece di pensare a cose
serie vietano ai lavoratori anche la pausa caffé. Longo e Maiorino devono
dimettersi”, ha concluso. E annuncia l’ipotesi di costituirsi parte civile in un
eventuale processo sul caso e denunciare i vertici dell’azienda per quanto accaduto.

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06/05/2018

                                                                                                                          EAV: € 4.398
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Fugge con il neonato, ritrovata la donna insieme al figlio a
                             Salerno

 Temeva che il Tribunale per i Minorenni
 le sottraesse il figlio nato da poco più di
 un mese e così ha deciso di rapirlo.
 Erano da poco passate le ore 21 di ieri
 sera quando Marta Wozniel, 33enne di
 origine polacca, è riuscita a portar via il
 figlio dal Reparto di Neonatologia
 dell'ospedale San Giovanni di Dio e
 Ruggi d'Aragona di Salerno. È cominciata
 una fuga durante poco meno di 24 ore: nel tardo pomeriggio di oggi la 33enne è
 stata ritrovata dalla polizia in un casolare nei pressi della casa del fratello. Con
 Marta c'erano il neonato, il compagno della donna e un'altra persona. La donna -
 residente a Giffoni Valle Piana e arrestata alcuni anni fa per possesso finalizzato allo
 spaccio di stupefacenti - ha partorito il bambino il 28 marzo. Al momento del parto è
 apparsa in evidente stato di ebbrezza alcolica, circostanza che ha fatto scattare la
 segnalazione al Tribunale dei Minorenni di Salerno già a conoscenza della delicata
 situazione della donna, che ha altri due figli avuti da compagni diversi, di cui una
 bimba di sei anni che sembra vivesse con un fratello e un altro bimbo dato in affido.
 All'atto delle dimissioni, era stato disposto che il piccolo sarebbe stato collocato in
 una struttura di accoglienza. Ieri la donna si è recata in ospedale per allattare il figlio
 e, approfittando del momento della poppata in Reparto e del cambio turno dei
 sanitari, si è allontanata senza dare nell'occhio. Le ricerche sono scattate
 immediatamente. La Polizia ha registrato, ieri sera, l'ultima localizzazione del
 cellulare della donna nei pressi dell'ospedale, poi più nulla. Anche il domicilio a
 Giffoni è risultato essere solo un indirizzo di comodo. Poi le ricerche della squadra
 mobile di Salerno sono state coronate dal successo. Il bimbo sta bene ed è stato
 portato subito in ospedale, la posizione della donna e del compagno è al vaglio degli
 inquirenti. «Non vi era stato alcun segnale che potesse far temere un rapimento»,
 sottolinea il direttore generale dell'azienda ospedaliera, Giuseppe Longo, che ha
 disposto una commissione d'inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Ma
 scoppiano comunque le polemiche. Il dirigente della Fials Medici di Salerno Mario
 Polichetti chiede le dimissioni dei vertici: «Episodio preoccupante che denota un
 livello di sicurezza ai minimi storici». Longo respinge le critiche mentre Cgil, Cisl e
 Uil medici scendono in campo a favore del dg. «Una Azienda ospedaliera non è un
 carcere e qualsiasi direzione non può certo pensare di far presidiare un reparto

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dall'Esercito. Eventuali responsabilità non possono essere ascritte nemmeno al
personale del reparto nel quale si è verificato l'episodio».

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06/05/2018

                                                                                                                          EAV: € 4.707
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Il Tribunale le toglie il bebè e lei lo rapisce: presa polacca

 Era in stato di ebbrezza al momento del
 parto, Marta Wozniel, 33enne polacca
 che, l'altra sera ha «rapito» dall'ospedale
 San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di
 Salerno, il suo bebè mentre avrebbe
 potuto solo allattarlo così come disposto
 dal Tribunale per i minorenni. Ma ieri è stata ritrovata dalla polizia: residente a
 Giffoni Valle Piana e arrestata alcuni anni fa per spaccio di stupefacenti - era a casa
 del fratello a Salerno, in via Eugenio Caterina, zona alta del capoluogo. Il bimbo sta
 bene. Il 28 marzo scorso, i medici del nosocomio salernitano, dopo che il bimbo era
 venuto alla luce, avevano segnalato all'autorità giudiziaria la criticità. Il piccino era
 stato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale I giudici, subito, avevano
 disposto di trattenere il bambino in attesa di un loro provvedimento. Decisione che
 arriva il 24 aprile scorso, quando i sanitari vengono informati dell'ordinanza del
 Tribunale con la quale, in buona sostanza, si comunicava che il bimbo, all'atto della
 dimissione, sarebbe dovuto essere collocato in una comunità idonea ad accoglierlo.
 Era stata data la possibilità comunque alla madre di allattare il piccolo. Così come
 avvenuto venerdì sera. Poco dopo le 21, un'infermiera di turno ha dato l'allarme. Il
 piccino non era stato riconsegnato. Servizio di vigilanza interno e polizia
 controllando le immagini dei video di sorveglianza avevno visto la puerpera fuggire.
 Ieri il lieto fine.

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06/05/2018

                                                                                                                          EAV: € 781
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Rapisce il suo bimbo dall’ospedale per paura di perderlo,
  Marta ritrovata con il figlio in un casolare Il Tribunale aveva
     deciso l’affidamento in una struttura di accoglienza

 Rapisce suo figlio dall’ospedale per
 paura di perderlo per sempre. Temeva
 che il Tribunale per i Minorenni le
 sottraesse il figlio nato da poco più di un
 mese e così ha deciso di rapirlo. Erano
 da poco passate le ore 21 di ieri sera
 quando Marta Wozniel, 33enne di origine
 polacca, è riuscita a portar via il figlio dal
 Reparto di Neonatologia dell’ospedale
 San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. E’ cominciata una fuga durante
 poco meno di 24 ore: nel tardo pomeriggio di oggi la 33enne è stata ritrovata dalla
 polizia in un casolare nei pressi della casa del fratello. Con Marta c’erano il neonato,
 il compagno della donna e un’altra persona. La donna – residente a Giffoni Valle
 Piana e arrestata alcuni anni fa per possesso finalizzato allo spaccio di stupefacenti –
 ha partorito il bambino il 28 marzo. Al momento del parto è apparsa in evidente
 stato di ebbrezza alcolica, circostanza che ha fatto scattare la segnalazione al
 Tribunale dei Minorenni di Salerno già a conoscenza della delicata situazione della
 donna, che ha altri due figli avuti da compagni diversi, di cui una bimba di sei anni
 che sembra vivesse con un fratello e un altro bimbo dato in affido. All’atto delle
 dimissioni, era stato disposto che il piccolo sarebbe stato collocato in una struttura
 di accoglienza. Ieri la donna si è recata in ospedale per allattare il figlio e,
 approfittando del momento della poppata in Reparto e del cambio turno dei sanitari,
 si è allontanata senza dare nell’occhio. Le ricerche sono scattate immediatamente.
 La Polizia ha registrato, ieri sera, l’ultima localizzazione del cellulare della donna nei
 pressi dell’ospedale, poi più nulla. Anche il domicilio a Giffoni è risultato essere solo
 un indirizzo di comodo. Poi le ricerche della squadra mobile di Salerno sono state
 coronate dal successo. Il bimbo sta bene ed è stato portato subito in ospedale, la
 posizione della donna e del compagno è al vaglio degli inquirenti. “Non vi era stato
 alcun segnale che potesse far temere un rapimento”, sottolinea il direttore generale
 dell’azienda ospedaliera, Giuseppe Longo, che ha disposto una commissione
 d’inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Ma scoppiano comunque le
 polemiche. Il dirigente della Fials Medici di Salerno Mario Polichetti chiede le
 dimissioni dei vertici: “Episodio preoccupante che denota un livello di sicurezza ai
 minimi storici”. Longo respinge le critiche mentre Cgil, Cisl e Uil medici scendono in
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campo a favore del dg. “Una Azienda ospedaliera non è un carcere e qualsiasi
direzione non può certo pensare di far presidiare un reparto dall’Esercito. Eventuali
responsabilità non possono essere ascritte nemmeno al personale del reparto nel
quale si è verificato l’episodio”.

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06/05/2018
                                                   vivicentro.it
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                                                                                                                          Lettori: 1.100
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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        Salerno, il Tribunale le nega il figlio e lei lo rapisce:
                          entrambi ritrovati

 Salerno, si tratta di M. Wozniel, 33 anni
 di origine polacca, la madre che aveva
 rapito il figlio a seguito di un intervento
 da parte del Tribunale, il quale le aveva
 negato provvisoriamente la potestà
 genitoriale. Il bimbo, di un mese, era
 stato portato via nella serata di ieri dalla
 Terapia         Intensiva        Neonatale
 dell’ospedale      di   Salerno      “Ruggi
 d’Aragona”. La donna temeva che il
 Tribunale non le restituisse più il figlio, in quanto, il giorno del parte, la 33enne si era
 presentata in ospedale, in evidente stato di ubriachezza.

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07/05/2018                                                                                                                Pagina 19
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 3.517
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Allatta il bimbo e poi scappa portandolo via

 La fuga Una storia brutta, una
 genitorialità negata per ben tre volte ad
 una donna i cui figli hanno tutti padri
 diversi. Ma Marta questa volta voleva
 cambiare il destino della vita del suo
 bambino. Il tribunale dei Minori il 24
 aprile scorso aveva emesso una
 ordinanza con la quale si disponeva il
 trasferimento del neonato in una
 Comunità, o in affido ad una famiglia.
 Così ogni giorno chiedeva ai medici
 quando poteva portare a casa il piccolo.
 Ed ogni giorno aveva una risposta
 negativa. Il piccolo, difatti, nonostante le
 buone condizioni di salute, continuava
 ad essere ricoverato in Tin perché
 reparto «protetto». Così ha organizzato il
 tutto. Marta era andata in reparto, all'
 ospedale Ruggi, per allattarlo. Le
 infermiere glielo avevano consegnato,
 come facevano sempre: era comunque la
 mamma ed aveva l' autorizzazione ad
 allattare il proprio piccolo e a fargli visita
 almeno una volta al giorno. Come da
 prassi. Alle 21 cambia il personale. Durante il solito giro di controlli, una infermierasi
 accorge che il piccolo non era nella sua culla ed avverte il medico di guardia. Scatta
 l' allarme.

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07/05/2018                                                                                                                  Pagina 19
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
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                                                                                                                            Lettori: 133.364
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

  «Figliolo mio, ti voglio tanto bene ti darò una vita felice con
                             tua sorela»
 Sabino Russo
 Il retroscena Un amore tormentato tra i
 due giovani genitori la scelta di tornare
 in Polonia Resta sorvegliato in terapia
 intensiva neonatale il piccolo dato in
 affidamento al Ruggi dal tribunale dei
 minori e sottratto dalla madre all'
 ospedale l' altra sera. Il neonato ha
 trascorso serenamente la notte e gode di
 ottima salute, così come era già emerso
 dalla visita effettuata sabato sera dai
 medici di via San Leonardo dopo il
 ritrovamento da parte degli agenti della
 Mobile. In reparto, nel frattempo, si
 respira un' aria abbastanza distesa,
 soprattutto dopo le voci che si sono
 rincorse ieri e che vorrebbero una
 posizione di clemenza da parte dei
 vertici aziendali verso il personale
 dipendente, anche se sono ancora
 pienamente in corso le indagini degli
 inquirenti e quelle della commissione
 interna, che dovrà acquisire tutte le
 informazioni utili a capire quello che è
 accaduto nella serata di venerdì. Il
 piccolo, nonostante godesse di buona salute, era rimasto in terapia intensiva
 neonatale, in attesa che dal tribunale dei minori giungessero indicazioni in merito al
 suo trasferimento in comunità, proprio perché in quel reparto è previsto un livello di
 sorveglianza maggiore rispetto alla neonatologia, con la presenza di infermieri h24.
 Quella tra i due genitori, soprattutto dopo la nascita del bimbo, non è stata di certo
 una storia d' amore tutta rosa e fiori. Dai profili social dei giovani, infatti, è possibile
 notare come la donna addossasse diverse responsabilità al compagno, legate per lo
 più all' immaturità e al suo passato, portando anche i due a lasciarsi. «Tutte le
 ragazze vogliono un uomo, non un bambino», rispondeva a un post la Wozniel. Secca
 la replica dell' uomo: «una vera donna amerà questo ragazzo, non importa quale sia
 il passato». «Ora è tutto finito scriveva Paulo Schmude il 28 aprile scorso La donna
 che amo è andata via a causa mia. Non ci credo. Marta Woniel mi dispiace per quello

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che ero. Mi manchi». Nello stesso giorno pubblicava anche un post con una foto a
fare da contorno di un padre col proprio figlio in braccio nato da poco, scrivendo: «è
così che dovrebbe essere. Ti voglio tanto bene, figliolo. Voglio che tu sappia che
papà ti fornirà una vita comoda e generosa con tua sorella. Vi voglio bene ragazzi».
Un affetto, quello verso il figlio e la compagna, mai venuto meno e testimoniato
anche in molti versi che l' uomo scriveva. È scontro aperto a distanza, nel frattempo,
tra le sigle sindacali dei medici. Dopo la richiesta di dimissioni del manager
Giuseppe Longo e del direttore sanitario aziendale Cosimo Maiorino avanzata dal
responsabile di categoria della Fials Mario Polichetti, nonché ginecologo del Ruggi, a
cui ha fatto seguito la replica dei camici bianchi di Cgil, Cisl e Uil al collega, a cui
hanno ricordato «che una azienda ospedaliera non è un carcere», giunge la
controreplica di Polichetti, che «stigmatizza il comportamento dei colleghi
sindacalisti, che invece di aprire un tavolo di discussione sul problema sicurezza all'
interno dell' ospedale si sono subito smarcati nel dare una frettolosa e sterile
solidarietà, invece di rimboccarsi le maniche e dare fattiva collaborazione ai vertici
dell' azienda per la ricerca di soluzioni al problema sicurezza». © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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07/05/2018                                                                                                                Pagina 2

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

   «Nell' ospedale nessuna sicurezza, tutti entrano ed escono
                         indisturbati»

 Un problema sicurezza al San Giovanni
 di Dio e Ruggi d' Aragona esiste,
 soprattutto nel reparto di neonatologia,
 che dovrebbe però essere quello più
 "ovattato". E ad esserne convinto
 sempre di più è Mario Polichetti,
 dirigente della Fials Medici a Salerno.
 Dopo la richiesta di dimissioni inoltrata a
 Longo e Maiorino, il sindacalista non
 esita a sottolineare le sue ragioni.
 Nonostante sia stato lasciato da solo
 dalle altre sigle sindacali come voce
 fuori dal coro probabilmente ha colto nel
 segno la problematica principale del
 nosocomio salernitano. C' è da chiedersi
 dunque come mai una donna che aveva
 il diritto di allattare il proprio figlio ma
 che per disposizioni della Magistratura
 doveva essere ben attenzionata, è stata
 lasciata sola e indisturbata a "rapire" un
 neonato. "Tante infermiere e medici mi
 dicono che la sera e la notte sono
 completamente abbandonati a se stessi. Non esiste un controllo nel reparto,entrate
 e uscite non sono visionate, ma la colpa non è dei dipendenti, ma di chi dovrebbe
 organizzarle queste cose quindi per questo del direttore sanitario e di quello
 generale. Non funziona questo ospedale, inutile nasconderci - ha sottolineato
 Polichetti questo doveva essere l' evento sentinella (che noi abbiamo però più volte
 denunciato) per aprire realmente un tavolo di confronto tra tutti e affinchè si
 trovasse almeno una soluzione o si facessero proposte. Quello della sicurezza è un
 problema storico, io devo tutelare non solo chi lavora all' interno ma anche l' utenza.
 Non possiamo permetterci più di dare questa immagine all' esterno, non è bello. Di
 notte qui può entrare chiunque ha continuato il dirigente Fials - se continuiamo a
 dire che tutto va bene e gli altri sindacati frettolosamente esprimono solidarietà al
 direttore generale, non risolveremo mai nulla. Smettiamola con i tentativi di mettere
 toppe a situazioni come questa. C' era bisogno di un' attenzione in più a questa
 mamma, ce l' ha chiesto la Magi stratura e non doveva succedere. Io non sono

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affatto contento di come gli altri sindacati si sono rivolti a me, ma anzi era un'
occasione per aprire una discussione costruttiva e tentare di risolvere le cose e
soprattutto le problematiche sulla sicurezza che qui sono reali. Ci sono spesso furti,
aggressioni, ingressi non autorizzati. Sono gli infermieri e i medici che lo dicono, non
lo invento. E di qui la mia richiesta di dimissioni". Dunque, rimane a tutti il dubbio
principale. Una donna che agisce così indisturbata e rapisce un neonato, potrebbe
essere tante donne, uomini, che potrebbero entrare ed uscire liberamente,
mettendo a dura prova medici e infermieri, ma anche l' utenza all' interno dell'
ospedale, con il "lasciapassare" di chi dovrebbe dirigere e organizzare a tutela di
tutti, ma non l' ha fatto fino ad ora.

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07/05/2018                                                                                                                Pagina 2

                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

    Ingressi ed uscite free al Ruggi: le porte di neonatologia
                            sono rotte

 Problemi di sicurezza e sorveglianza che
 fanno acqua al Ruggi. Non solo medici e
 infermieri hanno paura di effettuare i
 turni notturni, ma addirittura non è il
 Personale      di     sorveglianza      che
 mancherebbe ma le porte di ingresso
 rotte, che non possono chiudersi e di
 conseguenza che rappresentano un
 pericolo. Tutti possono entrare ed uscire
 indisturbati senza controllo. E' di poco
 tempo fa infatti l'episodio che aveva
 visto il furto di un pezzo operatorio,
 precisamente, lo stigma di una donna
 deceduta della costiera , pezzo che
 rappresentava infatti il corpo del reato.
 Ma non solo qualche anno fa la rapina
 alla banca interna all'ospedale di circa
 un milione di euro. Medici e infermieri
 adesso hanno paura anche a parlare, ma
 è chiaro che si è aperta una battaglia
 interna al nosocomio salernitano che
 molti provano a nascondere, ma che si
 percepisce tra corridoi e reparti, da tempo messi troppo in disparte, ma che vivono
 le problematiche quotidiane di un ospedale che proprio non funziona. E venerdì sera,
 quando Marta Wozniel, la mamma del neonato rapito ha agito indisturbata c'erano di
 turno un medico, due infermiere e un ausiliario, ma nessuno all'ingresso e all'uscita
 che poteva vedere che quella donna aveva preso con sè il bambino. E proprio su
 questo il dottor Polichetti si era battuto, ma le altre sigle sindacali pare lo abbiano
 addirittura lasciato in solitudine in una battaglia, a sfondo sociale che non è affatto
 nuova, ma anzi che si protrae nel tempo peggiorando sempre di più la situazione.
 Nonostante l'ospedale dunque si riempia di avanguardie e tecnologie, ciò che rimane
 sono i disagi e i problemi a cui spesso non si presta la dovuta attenzione. Bisognerà
 però attendere circa 10 giorni affinchè la Commissione di inchiesta creata ad hoc da
 Giuseppe Longo e guidata dal dottor Gerbasio dia i suoi frutti e possa capire cosa
 non è andato proprio quella sera nel complicato meccanismo di sorveglianza. Ma la
 risposta non può che essere semplice. Le porte sono praticamente inesistenti e

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rotte. Tant'è..

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07/05/2018                                                                                                                  Pagina 4

                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

         Madre rapisce il neonato Inchiesta su dieci medici
 Mario Memoli
 Salerno Madre rapisce neonato in
 ospedale, la Procura salernitana apre un
 fascicolo di inchiesta valutando l'ipotesi
 di omessa vigilanza per una decina di
 camici bianchi del nosocomio di via San
 Leonardo. Sarà materia di indagine,
 infatti, capire come Marta Wozniel
 (33enne polacca e madre di tre figli)
 abbia potuto lasciare il Ruggi con il
 bambino in braccio dopo averlo allettato
 nel     reparto    di    terapia   intensiva
 neonatale. Il bambino, di un circa un
 mese, proprio figlio naturale, si trovava presso il reparto maternità dell'ospedale di
 Salerno su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Salerno. La donna era stata
 autorizzata dai giudici salernitani a recarsi periodicamente per l'allattamento al seno
 del piccolo. Dopo l'immediato attivarsi delle ricerche già dalla serata di venerdì, gli
 investigatori dopo aver ricostruito la rete di relazioni personali e familiari della
 donna, sono riusciti a geolocalizzare per un breve attimo il suo cellulare in via
 Eugenio Caterina, dove risultava risiedere anche un fratello della polacca.
 Circoscritte le ricerche in zona, dopo aver individuato l'abitazione del fratello della
 donna, la giovane dell'Est con il piccolo è stata rintracciata in una casa cantoniera
 disabitata, all'altezza della linea ferroviaria, insieme al compagno Paulo Schumude,
 al fratello ed alla compagna di quest'ultimo. E se da un lato la magistratura
 inquirente che per prassi ha aperto il fascicolo delegando la Polizia, ipotizza il reato
 di omessa vigilanza per medici e infermieri dall'altro sia la 33enne, compagna, che
 fratello e cognata rispondono di concorso in violazione per sottrazione di minore in
 un ente pubblico come disposto dal Tribunale. Sono al vaglio degli inquirenti anche
 le posizioni delle altre persone trovate in sua compagnia al momento del rintraccio
 da parte degli agenti della Squadra Mobile diretti dal primo dirigente Lorena
 Cicciotti. E contestualmente all'inchiesta della Procura, condotta dal pm Katia
 Cardillo, i vertici del Ruggi hanno affidato alla commissione interna, retta dal dottor
 Gerbasio, un'indagine a 360 gradi per appurare responsabilità. Marta Wozniel ha dei
 precedenti per droga. E per questo motivo le erano stati tolti gli altri due bambini.
 Nei confronti dell'ultimo nato, c'era stata una segnalazione alla procura dei Minori di
 Largo San Tommaso d'Aquino il 28 marzo scorso quando Marta si è presentata in
 ospedale per partorire e i medici l'hanno trovata ubriaca. Una condizione che
 avrebbe potuto pregiudicare anche le condizioni di salute del feto, anche se poi così
 non è stato. Ma quella segnalazione è andata avanti fino a diventare un'ordinanza
                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
del tribunale dei Minori con la quale si sottraeva il piccolo alla madre per trasferirlo
in una comunità o affidarlo ad una famiglia.

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07/05/2018                                                                                                                    Pagina 19
                                         Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                              EAV: € 7.698
                                                                                                                              Lettori: 133.364
                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

               Marta, giallo sicurezza: ora indaga la Procura
 Petronilla Carillo
 L' inchiesta Ruggi, la mamma fuggita e
 ritrovata con il figlio. Dieci persone nel
 mirino: avvisi in arrivo Marta Wozniel e
 Paulo Schumude volevano portare il loro
 piccolo in Polonia. Lo aveva scritto
 proprio il papà in un post pubblico, nella
 sua lingua madre, ad un parente. Ed è
 stato proprio questo dettaglio a spingere
 gli uomini della Squadra mobile, agli
 ordini del vicequestore Lorena Cicciotti,
 a dare una accelerata alle indagini per
 ritrovare il piccolo nel più breve tempo
 possibile. Prima, cioè, che lasciasse il
 territorio nazionale. Ma quando, dopo
 aver rintracciato la coppia di fuggitivi
 attraverso la cella alla quale si era
 agganciato il loro cellulare, i poliziotti
 hanno fatto irruzione nel casolare dove i
 due erano in compagnia del fratello di lei
 e della sua compagna, Marta ha iniziato
 a piangere, stringendo a se il piccolo.
 Non voleva proprio staccarsene. Non
 voleva che glielo portassero via come
 era già stato fatto con gli altri suoi due
 figli. Era provata e ha raccontato agli inquirenti di voler costituire una famiglia vera.
 Ora la 33 enne polacca è in attesa di sapere se potrà rivedere, e allattare ancora, sia
 pure in modalità protetta, il suo piccino ricoverato di nuovo presso il reparto di
 Terapia intensiva dell' ospedale Ruggi di Salerno. Questa mattina, intanto, la polizia
 giudiziaria in servizio presso il tribunale dei Minori potrebbe notificargli l' ordinanza
 con la quale i giudici dispongono che il piccolo venga trasferito in comunità, quando
 ne sarà trovata una in grado di poter accudire un bimbo di un solo mese di vita.
 Archiviata per ora la pratica «rapimento», con quattro denunce a piede libero,
 sempre questa mattina la procura di Salerno darà alla Mobile la delega di indagine
 per verificare il corto circuito che si è venuto a creare in ospedale nel sistema di
 sicurezza e che ha consentito a Marta di allontanarsi indisturbata con il piccino.
 Sarebbero una decina le persone - tra dirigenti, medici e personale infermieristico -
 finite sotto la lente di ingrandimento della procura e che, di qui a qualche giorno,
 potrebbero vedersi notificare altrettanti avvisi di garanzia. Bisogna capire cosa sia
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accaduto e di chi siano le responsabilità della mancata sorveglianza. Una indagine
che cammina di pari passo con l' inchiesta avviata, attraverso una commissione
appositamente istituita, dal direttore generale Giuseppe Longo ed affidata al
direttore medico di presidio Angelo Gerbasio, che dovrà fornire risposte precise in
tempi stretti: massimo dieci giorni. Una inchiesta interna che potrebbe dare i propri
risultati anche a stretto giro dal momento che anche l' attenzione degli organi
investigativi si è ora fermata sul sistema di sicurezza dell' ospedale. L' aggravante,
in questa situazione, è che si è «violato» un reparto dove ci sono bambini molto
piccoli e spesso che necessitano di una continuità terapeutica. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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07/05/2018                                                                                                                Pagina 5
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                        Neonato rapito, in nove nel mirino
 Domenico Gramazio
 La prima notte dopo la fuga è passata
 tranquilla. Le condizioni del figlio di
 Marta Wozniel , la 33enne polacca che
 ha portato via il bimbo dall'ospedale di
 Salerno nonostante il divieto del
 Tribunale, insieme alla complicità di altre
 tre persone, non preoccupano i medici
 del reparto di Neonatologia, che da
 sabato        sera      lo     monitorano
 costantemente. Oggi entreranno nel vivo
 le due inchieste, quella interna aperta
 dal Ruggi e l'altra della Procura di
 Salerno, per fare chiarezza sul rapimento avvenuto venerdì sera poco dopo le 21 e
 durato meno di 24 ore. La donna ora non potrà vedere il figlio fino a nuove
 disposizioni della magistratura. Il sostituto procuratore Katia Cardillo , titolare del
 fascicolo, formalizzerà stamattina l'accusa di omessa vigilanza per nove persone tra
 medici, infermieri, primario del reparto e medico di presidio di turno. Un atto dovuto
 quello della Procura, che proverà a fare chiarezza su quanto accaduto e ad accertare
 le responsabilità del personale che si trovava in servizio venerdì sera nel plesso
 ospedaliero di via San Leonardo. Stessa cosa farà stamattina il direttore medico di
 presidio del Ruggi, Angelo Gerbasio , al quale è stata affidata l'inchiesta interna
 aperta dal direttore generale Giuseppe Longo nella giornata di sabato. Gerbasio
 ascolterà alcune delle persone che venerdì si trovavano nel reparto di Neonatologia,
 provando così a valutare le posizioni dei coinvolti. Ieri, l'ex direttore dell'ospedale di
 Battipaglia era al lavoro come di consueto e si è detto sereno sulla questione:
 «Faremo tutti gli accertamenti del caso, anche se ci tengo a ribadire che si tratta di
 un episodio molto isolato ha spiegato Abbiamo visionato le telecamere e appuntato
 ogni cosa. Voglio precisare che questo non è un carcere ma un ospedale e che il
 rapporto madre-figlio nella sua complessità è molto delicato». Garantista, Gerbasio
 non vuole puntare il dito contro il personale del Ruggi: «Domani (oggi per chi legge,
 ndr) partirà l'inchiesta interna, ma mi sento di dire che al momento non ravvedo
 particolari profili di colpa riconducibili a negligenza. Tuttavia, l'inchiesta servirà a
 fugare ogni dubbio». I sindacati, però, continuano a chiedere tempi brevi sulla
 questione. zSono fiducioso nell'operato della magistratura ed esprimo la mia
 solidarietà nei confronti dei colleghi e del personale dipendente che, proprio
 malgrado, si è trovato ad essere coinvolto nello spiacevole incidente ha detto Mario
 Polichetti della Fials provinciale Contesto però l'atteggiamento degli altri colleghi
 sindacalisti che si sono subito smarcati nel dare una frettolosa e sterile solidarietà».
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07/05/2018                                                                                                                  Pagina 1

                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                             Salerno Fiction TV
 Davide Gatto
 In questi giorni mi sono balzate davanti
 agli occhi due notizie in particolare, la
 prima     è    che     l'Aero-   Morto    di
 Pontecagnano,       il    Costa    D'Amalfi,
 sfortunato scalo aeroportuale è stato per
 qualche ora adibito a set per la fiction Un
 posto al sole. Allo stesso modo, molte
 strade del capoluogo e della provincia
 verranno asfaltate grazie al passaggio
 della principale gara ciclistica d'Italia, il
 leggendario Giro. Ecco, finalmente, dopo
 anni di commenti ho capito che cosa si
 vuole    fare    di     Salerno:   un    set
 cinematografico per serie Tv e eventi
 sportivi. Basterà attendere ancora
 qualche anno che i cittadini salernitani
 libereranno definitivamente il capoluogo
 per renderlo uno spettacolare set. Che
 stupido sono stato a non pensarci prima.
 Un sacco di fiction potranno, tra qualche
 anno, essere girate qui. E adesso
 comprendo perché tanta fretta nel
 costruire un nuovo ospedale al posto del nostro Ruggi: occorrono i set per i vari
 Grey's Anatomy, la dottoressa Giò, E.r. Dr House e tutto il filone ospedaliero che tira
 tanto in tivù. Californication diventerà Salifornication, fornicazioni e bagni inquinati
 nella tentacolare cornice della spiaggia triplicata di Salifornia. La serie House of
 Cards verrà presto ribattezzata House of Scard, dove il sindaco di un immaginario
 capoluogo del mediterraneo europeo studia la sera per la mattina come dare la
 scarda a colleghi, questuanti e pay taxer. Imperdibile. Non mancano le
 ambientazioni per i serial storici come il trono di spade: Forte la Carnale e Castello di
 Arechi sono lì apposta ben conservati perchè utilizzati poco dai turisti, la Salerno
 Longobarda potrà far da set anche a serie come Vikings. Non mancheranno location
 per film e serie tv, da Gomorra a X-files, da Twin Peaks a How I meet your mother,
 da The Big Bang Theory agli indimenticabili polizieschi in riva al mare come Magnum
 P.I. Questo è il piano segreto per Salerno per la nostra comunità: un lento ed
 inesorabile calo demografico che porterà Salerno ad essere set naturale per le
 migliori fiction TV; che dire: se tutto va bene, siamo tutti LOST

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07/05/2018                                                                                                                Pagina 17

                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

  Il Cotucit torna sul piede di guerra «De Luca riapra subito lo
                             Scarlato»

 Scafati. Dopo aver vinto il braccio di
 ferro con la Regione per la vicenda delle
 indenittà erogate alle ragazze madri
 (periodo gennaio-giugno 2017, pagabili
 questa mattina). il Cotucit del presidente
 Michele Raviotta si sofferma l'ospedale
 Mauro Scarlato di Scafati e lo fa
 lanciando un ulteriore appello al
 Governatore della Campania Vincenzo
 De Luca. Lavori a rilento, secondo
 Raviotta, che potrebbero compromettere
 la riapertura della struttura. «Non tenga
 chiuso il nosocomio, si faccia presto: lo riapra prima che diventi un becero
 struemento per la campagna elettorale dei soliti volti noti scafatesi», afferma il
 responsabile del Comitato per la Tutela del Cittadino. Numerose sono state le
 manifestazioni per il pronto soccorso «ma noi del Cotucit siamo stati gli unici ad
 incatenarci all'esterno dell'ospedale cittadino e siamo pronti a rifarlo se il nostro
 appello dovesse cadere nel vuoto. E' paradossale- tuona Michele Raviotta- che da
 sette anni l'ospedale è chiuso e che i cittadini debbano subire la negazione del
 diritto alla salute, un diritto sancito dalla costituzione italiana ». Intanto lo Scarlato è
 stato inserito nella rete emergenza-urgenza grazie anche alle tante battaglie. Ma per
 Michele Raviotta bisogna fare di più. «Un risultato che oserei dire eccellente ma
 purtroppo non basta. I lavori all'interno vanno a rilento e il nostro timore è che la
 riapertura dell'ospedale diventi un becero strumento per la campagna elettorale e
 parlo delle prossime amministrative che prima o poi si terranno nella nostra città. Io
 dico- aggiunge il presidente del Cotucit- che bisogna evitare tutto questo, perchè un
 conto è la politica altra cosa invece la salute e i diritti dei cittadini. Per questo che
 noi abbiamo lanciato un accorato appello al presidente della Regiona Campania
 Vincenzo De Luca perchè vogliamo che ci sia un'accelerata dei lavori. L'ospedale
 Mauro Scarlato debba essere riaperto al più presto, non bisogna predere più tempo
 perchè a Scafati la situazione è tragica, i cittadini si rivolgono a noi in quanto
 disperati», conclude Raviotta. Da ricordare che il pronto soccorso fu chiuso a causa
 di una dichiarazionne di Bartoletti, ex commissario dell'Asl, alla Regione Campania, e
 per quella relazione era finito sotto processo. MICHELE RAVIOTTA Il presidente del
 Cotuci fa appello a De Luca sulla riapertuta dell'ospedale: «Affinchè non diventi
 strumento politico per le prossime elezioni amministrative a Scafati»

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07/05/2018                                                                                                                 Pagina 8

                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

                 L'Università in cui studiare pesa di meno
 Aurelio Tommasetti*
 n campus che a primavera è una fioritura
 di scatti fotografici dei suoi studenti. Un
 ateneo dove all'ora di pranzo la mensa
 diventa una radio multilingue. Un luogo
 pieno di giovani, dove il tempo si muove
 alla velocità della luce. Non a caso,
 infatti, ora è un orologio solare a forma
 di matita, collocato nella piazza-cuore
 del campus, a scandire le ore di studio e
 quelle di pausa, in un ritmo sempre
 costante, eppure mai uguale. Un ateneo
 dove giovani ricercatori programmano
 robot in grado di vivere con gli umani o
 studiano con successo biomarcatori
 specifici del tumore polmonare. Un
 campus dove i saperi convivono e si
 mescolano per creare nuova conoscenza.
 Una università dove pure il lunedì non
 sembra un lunedì (scrive sul suo profilo
 Instagram Francesca, studentessa di
 Storia dell'Arte). L'Università degli Studi
 di Salerno, con i suoi 40.000 iscritti,
 accoglie un bacino di utenza molto
 ampio, che include principalmente la Campania, la Basilicata, la Calabria e la Puglia,
 configurandosi come una delle poche realtà in Italia articolata in forma di campus.
 Dal 1988 ha sede nella Valle dell'Irno, a pochi chilometri da Salerno e da Avellino,
 allo snodo di incroci autostradali che la rendono centrale e facilmente raggiungibile.
 Al campus principale di Fisciano, che ha una superficie di 1.200.000 metri quadrati,
 si affianca quello di Baronissi, con una superficie di 150.000 metri quadrati che
 ospita in modo dedicato il Dipartimento di Medicina e Chirurgia Unisa. Residenze,
 biblioteche, aule multimediali, teatro, aula magna, piscina e complesso sportivo,
 centri di ricerca, centri didattici, mense, parcheggi, eliporto, edificio spinoff, asilo
 nido aziendale, radio e tv interne rendono i campus di Fisciano e Baronissi spazi
 multifunzionali, dove affiancare alle proprie attività di lavoro e di ricerca anche
 quelle per il tempo libero e le proprie passioni. Un campus che vive oltre gli orari
 delle aule e dei laboratori, attraverso l'apertura degli impianti sportivi, della mensa
 serale e delle sale studio a disposizione anche nel weekend. Ai giovani fuori sede
 che risiedono presso i nostri 1000 alloggi e ai loro colleghi che vivono presso i
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comuni limitrofi va la nostra piena attenzione. Allo stesso scopo è stato pensato ed
avviato il progetto di riqualificazione e ammodernamento costante dei campus
(Costruendo Unisa), con l'obiettivo di rendere gli spazi universitari sempre più belli,
moderni e funzionali e valorizzare il campus come comunità di individui che
condividono valori e interessi. Non solo. Passeggiando per le vie del Campus ci si
trova immersi nel verde e in mezzo all'Arte. Con un ben bilanciato rapporto green&
building, l'ateneo lascia spazio ad un museo a cielo aperto, ispirato all'arte
contemporanea. Orizzonte Due (la scultura in vetro e acciaio dell'artista Costas
Varotsos) e Ombre (la neoarrivata scultura di 10 metri a forma di matita con la
funzione di orologio solare) sono esempio notevole di valorizzazione artistica e
ambientale del campus e ben si sposano col mosaico di opere scultoree già presenti.
Per tre anni consecutivi, l'Università di Salerno si è confermata primo ateneo del
Centro Sud nelle classifiche sulla qualità elaborate da Il Sole24Ore. Risultati positivi
su ricerca, alta formazione, attrazione di risorse per progetti e anche sulla
soddisfazione degli studenti laureandi sull'offerta formativa. Dati confermati anche
dalle altrettanto accreditate classifiche internazionali: l'americana The Times, la
spagnola Scimago e l'araba Cwur, tre influenti agenzie di ranking, inseriscono Unisa
nella top500 degli atenei a livello mondiale, al decimo posto in Italia e prima al Sud.
Insomma nonostante le difficili condizioni di contesto in cui opera, l'Università di
Salerno registra dati positivi che provengono dagli sforzi messi in atto in questi anni.
Sin dall'inizio, infatti, abbiamo puntato sulla qualità della didattica, della ricerca e
dei servizi offerti. Come ateneo strutturato in forma di campus e che trae, per
questo, beneficio dalla contiguità spaziale tra le diverse aree del sapere, investiamo
costantemente nella ricerca. Ad oggi abbiamo 22 spinoff attivi, frutto di attività di
ricerca e di brevettazione, con cui superiamo la media nazionale in relazione al
numero di docenti e ricercatori coinvolti. Per questi spin-off abbiamo pensato anche
ad uno spazio di lavoro dedicato: il nostro incubatore L7 che, con 15 office space e
aree di facilities. Quello che abbiamo in testa è fare in modo che siano i nostri
laureati, con le loro specificità e competenze sempre più qualificate, ad attrarre le
imprese. Questo è il motivo per cui puntiamo così tanto sulla qualificazione
dell'offerta didattica e sulla sua internazionalizzazione. E l'unico patrimonio
veramente internazionale a livello territoriale è l'Università: è qui che formiamo
giovani in grado di confrontarsi con contesti allargati, giovani sempre più
protagonisti di scambi culturali e formativi che alimentano e valorizzano i loro profili
professionali. Giovani che, per queste caratteristiche, sono in grado di valorizzare al
meglio le specialità del territorio anche agli occhi di chi ci arriva per la prima volta».
*Rettore dell'Università degli Studi di Salerno

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