Media Monitoring per 21-06-2018 - Rassegna stampa del 21-06-2018 - Ruggi

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21-06-2018

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 21-06-2018
Media Monitoring per 21-06-2018 - Rassegna stampa del 21-06-2018 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   Effettuato espianto di organi al Ruggi, il plauso del dg Longo al Personale. ................. 1
   Violenza donne, Campania seconda in Italia per femminicidi: 600 vittime nel 2017
         ................................................................................................................................................ 2
   AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA SAN GIOVANNI DI DIO E RUGGI D'ARAGONA DI
        SALERNO Bando di gara .................................................................................................... 5
   «La nostra comunità sta vivendo uno dei momenti più brutti della storia Dobbiamo
        agire con determinazione e alzare la testa» .................................................................. 6
   Cambio all'Asl, si è insediato il commissario ........................................................................ 8
   Giampaolo, via vai di amici e pa renti al Ruggi .................................................................. 10
   Iervolino si insedia: «Si lavora per recuperare personale» .............................................. 12
   Il Direttore Generale del Ruggi Giuseppe Longo : "A Salerno mortalità è 79 anni per gli
        uomini, 84 per le donne" ................................................................................................. 14
   In sei mesi oltre 600 donne vittime di violenza ................................................................. 16
   L'avvocato resta ricoverato ................................................................................................... 18
   Ospedali, la Fials a De Luca «Ispezioni Salerno e Ravello» .............................................. 19
   Prelievo multiorgani al Ruggi L' encomio del manager Longo ......................................... 20
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 21
   Caso Mastrogiovanni, giustizia mutilata ............................................................................. 21
   De Vita come Ricchiuti «Non può fare il sindaco» .............................................................. 23
   Morte nel grembo materno Quattro medici a processo .................................................... 25
   Nomina Rotunno ...................................................................................................................... 27
   _«Affermato il principio che la contenzione è fuorilegge» ............................................... 28
Sanità Campania ............................................................................................................................. 30
   Morì in ospedale a 63 anni Due medici rinviati a giudizio ................................................ 30
   Salute pubblica, un incubatore per le imprese .................................................................. 32
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 33
   "I piccoli ospedali rischiano di più Si salvano i grandi" .................................................... 33
   ALLARME TUMORI .................................................................................................................... 34
   «Non ho più l' età» Garattini lascia la guida del «Negri» .................................................. 35
   «Occhio al blu dei led, fa guai» ............................................................................................. 37
   Grillo: stop al doppio lavoro dei medici ............................................................................... 39
   I giusti «dosaggi» di radiazioni ............................................................................................. 41
   I malati di Sla: il dialogo meglio delle Dat .......................................................................... 43
   L' ospedale convoca il sottosegretario "Saldi i suoi debiti" ............................................. 45
   Le lenti a contatto che riparano dal sole ............................................................................. 47
   Mancano gli anestesisti e d' estate non si opera stop a un intervento su tre .............. 49
   NEWS «Cure palliative, via solidale» .................................................................................... 51
   OBESITÀ GRAVE, QUANDO NON RESTA CHE IL BISTURI .................................................... 52
   Per oncologico Ieo e cardiologico Monzino saranno investiti 420 milioni nei prossimi 5
        anni ..................................................................................................................................... 54
   Selezionare la vita, una tragica «moda» ............................................................................. 55
   Sul campo Hospice pediatrico, un «Guscio» tutto a colori ............................................... 58
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20/06/2018
                                         gazzettadisalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 205
                                                                                                                          Lettori: 167
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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 Effettuato espianto di organi al Ruggi, il plauso del dg Lonfo
                        al Personale.
 Di Redazione Gazzetta di Salerno - giugno 20, 2018 0 87 Condividi su Facebook
 Tweet su Twitter E’ volontà della Direzione Strategica dell’AOU San Giovanni di Dio
 e Ruggi d’Aragona di Salerno, e mia personale, ringraziare tutto il personale che ha
 operato in occasione del prelievo di organi del 9 giugno scorso, per l’alta
 professionalità, preparazione, impegno, umanità e pazienza dimostrata durante tutto
 l’iter che ha accompagnato il gesto d’amore dei familiari della donna deceduta.
 L’intero personale coinvolto nella procedura, dalla Coordinatrice per le donazioni
 d’organo Carmela Policastro, alla psicologa Sabina D’Amato, a tutto il personale
 medico ed infermieristico dell’UOC di Rianimazione diretta dal dottor Renato
 Gammaldi, che non ha esitato a rimanere anche oltre il proprio turno pur di portare a
 termine l’importante impresa, ha dimostrato doti importanti e fondamentali per
 medici, infermieri e operatori socio assistenziali; aspetti che testimoniano il buon
 funzionamento di questa Azienda. Tutto ciò conferma che non esistono distinzioni tra
 sanità del Nord o del Sud, ma che l’efficienza del sistema dipende dalla qualità e
 dalla professionalità delle persone che vi lavorano. Sono tantissime, purtroppo, le
 persone che, in attesa di un trapianto, vivono su un filo: con il vostro lavoro date loro
 una speranza di continuare a vivere! Il Direttore Generale Dott. Giuseppe Longo

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20/06/2018

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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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 Violenza donne, Campania seconda in Italia per femminicidi:
                   600 vittime nel 2017

 NAPOLI – Presentato questa mattina
 nella sala Caduti di Nassiriya del
 Consiglio Regionale della Campania il
 primo Report sulle attività svolte e sulla
 progettualità futura dell’Osservatorio sul
 Fenomeno della Violenza sulle Donne,
 istituito dal Consiglio Regionale ed
 insediato nel gennaio 2017. L’occasione
 ha visto anche la firma di un protocollo
 di intenti e di lavoro tra l’Ordine dei
 giornalisti della Campania, il Sindacato
 Unitario dei giornalisti della Campania e l’Aorn Cardarelli-Centro Dafne. Obiettivo
 comune quello di una collaborazione sinergica finalizzata alla prevenzione del
 fenomeno della violenza sulle donne attraverso l’informazione e la comunicazione
 come strumento di educazione sociale per la diffusione di una nuova cultura dei
 diritti. “Formare i comunicatori è molto importante”. Così alla Dire Elvira Reale,
 coordinatrice del Centro Dafne presso l’Aorn Cardarelli. “Vogliamo poter fornire gli
 strumenti per una corretta informazione formale. I giornalisti – sottolinea Reale –
 devono sapere quali sono gli indicatori di rischio per il femminicidio in modo da non
 equivocare con fattori che non c’entrano nulla”. “L’Osservatorio – spiega la
 consigliera regionale con delega alle Pari opportunità, Loredana Raia, – nasce
 innanzitutto per raccogliere ed elaborare i dati sul fenomeno della violenza di
 genere. Siamo partiti dai pronto soccorso che sono uno dei primi presidi di tutela
 delle donne vittima di violenza insieme alle forze dell’ordine. Dall’indagine è venuto
 fuori che su 47 pronto soccorso in tutta la Campania 12 hanno attivato il percorso di
 tutela e uno in particolare a Napoli, il Centro Dafne dell’ospedale Cardarelli, è
 diventato un modello per gli altri tre del capoluogo per quanto riguarda il percorso di
 tutela. È un modello che poiché funziona ci auguriamo possa essere il modello per
 tutta la regione Campania”. Proprio la Campania, stando ai dati raccolti
 dall’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne e rapportati a quelli
 nazionali, è seconda in Italia per numero di femminicidi, un primato, questo, che
 impone a tutte le istituzioni pubbliche, alle associazioni, agli organi di informazione e
 formazione di lavorare in stretta sinergia per poter non solo prevenire il fenomeno
 ma invertire la tendenza. Leggi anche: “L’Osservatorio – come sottolinea la sua
 presidente Rosaria Bruno – non si è mosso su un binario preformato quindi il nostro

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lavoro iniziale è stato soprattutto di conoscenza del fenomeno. Dai dati raccolti è
possibile non solo costruire un quadro regionale da raffrontare a quello nazionale ma
è una base di partenza per un punto di osservazione anche internazionale”. In
Campania c’è ancora molto da fare, prosegue Bruno, visto che non tutte le strutture
deputate hanno il “percorso di tutela” ma, anche perchè due province, Benevento e
Salerno, mancano ancora di “strutture pubbliche come le case di accoglienza per
donne maltrattate”. “Il Consiglio e la Regione – sottolinea ancora Raia – hanno e
stanno facendo molto sul tema delle donne. Basti pensare alla presentazione di una
nuova proposta di legge per il riordino di tutta la normativa, sul fondo di 5000 euro
da erogare subito alle donne vittima di violenza per dare loro la possibilità di potersi
allontanare da casa che ricordiamo, in 90 casi su 100, è il luogo della violenza
subita. E ancora i tirocini formativi per poter permettere alle donne di costruirsi
un’indipendenza economica e lavorativa. Dobbiamo sicuramente implementare le
case rifugio e gli altri presidi ma, soprattutto, l’applicazione della legge. Ecco perché
la cosa più importante che vogliamo realizzare – conclude – è la costruzione di una
rete interistituzionale, dalle forze dell’ordine ai pronto soccorso, dalle associazione
alla magistratura. Solo costruendo questa rete in maniera compiuta noi
risponderemo in maniera efficace ai bisogni delle donne vittima di violenza”. OLTRE
600 VITTIME IN CAMPANIA IN PRIMO SEMESTRE 2017 Oltre 600 le donne vittime di
violenza, di queste 541 italiane, 593 quelle con un’età superiore ai 18 anni, 32 le
minorenni. È questo uno dei tanti dati raccolti in Campania nel primo semestre del
2017 inerente le donne vittime di violenza refertate nei pronto soccorso regionali e
racchiuso nel primo Report dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle
Donne, istituito dal Consiglio Regionale della Campania, presentato oggi nel corso di
un evento ospitato dal Consiglio regionale della Campania. L’indagine compiuta
dall’Osservatorio ha preso le mosse dalla “risposta sanitaria”, quella dei pronto
soccorso, data alle donne vittime di violenza in ambito regionale. “Dei 47 pronti
soccorso regionali – ha spiegato la consigliera regionale con delega alle Pari
opportunità Loredana Raia – 12 hanno attivato il percorso di tutela e uno in
particolare a Napoli, il Centro Dafne dell’ospedale Cardarelli, è diventato un modello
per gli altri tre del capoluogo per quanto riguarda il percorso di tutela”. Oltre al
Cardarelli, a Napoli, presentano un percorso “rosa” anche gli ospedali San Paolo, S.
Maria di Loreto Nuovo e il Cto. Tre quelli di Caserta (Marcianise, S.M. Capua Vetere e
San Rocco a Sessa Aurunca), due quelli di Salerno (Ruggi D’Aragona e
Dell’Immacolata di Sapri), due anche ad Avellino (G. Criscuoli e Landolfi), uno a
Benevento (Fatebenefratelli). Da evidenziare che quasi la metà, il 46,8%, dei
nosocomi regionali non hanno risposto all’appello dell’Osservatorio. Dei 47 presidi
ospedalieri solo 45 sono sede di un pronto soccorso o di un Dea (Dipartimento di
Emergenza Urgenza e Accettazione). Dei 12 pronto soccorsi solo 8 sono stati
antecedenti alla Legge 208/2015 che prevede l’istituzione di un percorso di tutele
delle vittime di violenza e solo 9 hanno un luogo deputato all’ascolto delle donne:
cinque all’interno della struttura e 4 all’esterno. Disparità anche sulla presenza di
personale dedicato all’ascolto, oltre a medici e infermieri. Le psicologhe, ad
esempio, sono presenti solo in 5 casi su 12; psicologhe e assistenti sociali in soli 2
casi su 12, psicologhe, assistenti sociali e sociologi in un solo caso su 12 come

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altrettanto i soli assistenti sociali. Solo sei percorsi prevedono, inoltre, procedure di
intervento ginecologico e nove sono quelli pronti per un intervento psicologico.
Focus dell’indagine restano comunque le donne. Il 25,7% delle donne vittime di
violenza ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni. Una percentuale che cala al 24,9%
quando si parla di donne tra i 30 e i 39 anni. Percentuali decisamente più basse, il
19,4%, nella fascia di età 20-29 anni. Per le ragazze minorenni il dato regionale è in
linea con quello fornito dal rapporto dell’Oms. La maggioranza delle donne, il
58,6%, che si è rivolta ad un pronto soccorso si è vista assegnare una prognosi
compresa tra i 2 e i 7 giorni. La violenza fisica è la tipologia di violenza
maggiormente diffusa (63,8% dei casi). Il 2,2% delle donne ha dichiarato di essere
stata vittima di violenza sessuale mentre il 2,1% vittima di stalking. Altissima la
percentuale anche di chi subisce violenza psicologica e verbale. Per più della metà
delle donne, il 51,5%, l’autore della violenza è una persona conosciuta. Di questi il
17,7% è il partner o ex compagno, nel 5,4% dei casi è un’altro familiare e nell’1,5%
è un collega o il datore di lavoro. Solo nel 7,1% dei casi si ritrova un aggressore
sconosciuto. Di particolare interesse anche il dato inerente l’omissione
dell’aggressore che è pari al 14,1% dei casi. “Ciò che è emerso da quest’indagine –
spiega alla Dire la dottoressa Rosaria Bruno, presidente dell’Osservatorio regionale –
è che nelle strutture che presentano un percorso di tutela non c’è omogeneità nella
sua organizzazione e strutturazione su tutto il territorio. La raccolta e l’elaborazione
integrata dei dati rilevati nelle strutture pubbliche potrebbe comunque far emergere
in Campania una situazione abbastanza grave”.

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21/06/2018                                                                                                               Pagina 30

                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

   AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA SAN GIOVANNI DI
     DIO E RUGGI D'ARAGONA DI SALERNO Bando di gara

 È    indetta   procedura    aperta  per
 l'affidamento della Fornitura di durata
 triennale, con le modalità di conto
 deposito, di dispositivi da destinare
 all'U.O.C. di Neuroradiologia. Entità
 dell'appalto: Euro 1.932.300,00 + Iva.
 Ricezio- ne offerte: 25/07/2018 ore 12.
 Documenta-            zione         su:
 www.sangiovannieruggi.it sezione Bandi
 di gara. Il direttore dott.ssa Caterina
 Palumbo

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                                                                                                                         EAV: € 1.415
                                                                                                                         Lettori: 29.750
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

  «La nostra comunità sta vivendo uno dei momenti più brutti
  della storia Dobbiamo agire con determinazione e alzare la
                            testa»

 LE DICHIARAZIONI/ A far visita al giovane
 avvocato anche il consigliere regionale
 Franco Picarone: «Sentivo di portare la
 mia solidarietà» L' ospedale San
 Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona, da
 lunedì mattina, è un via vai di persone
 che     vogliono    portare    la   propria
 solidarietà al giovane avvocato 29enne
 Giampiero Delli Bovi. Dopo la visita del
 governatore Vincenzo De Luca di lunedì
 sera e del neo sindaco di Montecorvino
 Rovella, Martino D' Onofrio di martedì
 mattina, ieri ha fatto visita ai familiari il
 consigliere regionale Franco Picarone.
 Giunto presso il nosocomio ad orario di
 visita è entrato in reparto, ha saluto i
 genitori ed ha scambiato qualche parola
 con loro. «E' una situazione molto
 delicata», ha detto al medico con cui si è
 accompagnato fuori dal reparto. «Sono
 venuto a trovarlo in gesto di solidarietà.
 Non ho visto Giampiero perché l' accesso
 è interdetto per questioni sanitari ma mi sentivo di venire». Poche parole, quelle
 pronunciate da Picarone dopo la visita che ha poi lasciato l' ospedale. In sala d'
 attesa, ieri, tanti giovani avvocati che volevano salutare la famiglia di Giampiero,
 esprimere solidarietà e vicinanza alla mamma e al papà. Intanto, il primo cittadino di
 Montecorvino Rovella, Martino D' Onofrio, si appella ai suoi concittadini dopo il
 tragico evento che ha colpito il suo giovane collaboratore e avvocato Giampiero Delli
 Bovi. In un video postato su facebook, il sindaco D' Onofrio, lancia l' appello a
 montecorvinesi affinchè non si lascino sopraffare dalla paura e superino un momento
 così drammatica alzando la testa e magari testimoniando, proprio perché qualsiasi
 testimonianza può essere preziosa alle indagini che stanno portando avanti gli
 inquirenti. "La nostra comunità sta vivendo uno dei momenti più brutti della sua
 storia. L' atto compiuto ai danni dell' amico Giampiero Delli Bovi ci lascia senza
 parole - ha dichiarato nel video sulla sua pagina facebook D' Onofrio - ed è difficile

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trovare qualcosa per giustificare un simile gesto. Dopo simili avvenimenti c' è
bisogno di una risposta forte da parte di tutta la comunità. Gli inquirenti stanno
lavorando egregiamente al fine di assicurare il responsabile alla giustizia e fargli
pagare per quello che ha fatto". Poi ha concluso, in un appello preciso, ai suoi
concittadini: "Ora più mai però Montecorvino Rovella sente il bisogno della legalità,
quello che è accaduto è una ferita forte inferta a tutta la comunità, ma è in questi
momenti di crisi che escono i nostri valori, valori forti di chi crede all' unità e crede
nella sua forza. Ed è proprio in questi casi che dobbiamo agire con determinazione,
con senso di appartenenza soprattutto senza paura. Voglio ribadirlo senza paura. Lo
dobbiamo a Giampiero, lo dobbiamo a tutti noi per il futuro della nostra
Montecorvino, andiamo avanti a testa alta, orgogliosi di essere montecorvinesi. Io
sono qui pronto ad ascoltarvi e a rappresentare qualsiasi istanza".

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21/06/2018                                                                                                                  Pagina 7
                                             La Città di Salerno
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

               Cambio all'Asl, si è insediato il commissario
 Marcella Cavaliere
 Guiderà l'Asl di Salerno nell'ottica della
 «continuità» e lavorerà seguendo il solco
 tracciato dal predecessore, il dg Antonio
 Giordano . E per fare questo il neo
 commissario dell'Asl, Mario Iervolino , ha
 preso accordi per incontrare nei prossimi
 giorni il manager Giordano, che sta per
 ritornare ai Colli a Napoli, per «fare
 insieme una full immersion sull'atto
 aziendale dell'Asl di Salerno». Ha
 puntualizzato di «solcare le stesse strade
 tracciate da Giordano perché ritengo sia
 uno dei migliori manager della regione Campania e perché credo che il suo lavoro
 faccia da battistrada per tanti di noi. Perseguirò lo stesso indirizzo anche per creare
 una migliore integrazione ospedale- territorio». «Ventidue anni di direzione alle
 spalle», ha dichiarato Iervolino, puntualizzando di voler così «rispondere a qualcuno»
 e togliersi dunque qualche sassolino dalla scarpa. E infatti ha continuato «trentadue
 anni di servizio e ventidue di direzione ritengo siano bastevoli», lanciando stoccate a
 chi probabilmente ha storto il naso per la scelta di Iervolino da parte del governatore
 Vincenzo De Luca che già a novembre scorso lo avrebbe voluto a Salerno, ma
 all'Azienda Ruggi. «La nostra Asl si estende su un territorio di 200 chilometri - ha
 ribadito ovunque e sempre le porte saranno aperte a tutti». In occasione dei saluti
 per il suo insediamento negli uffici di via Nizza non è mancato un passaggio sulla
 sanità convenzionata, «l'integrazione pubblico- convenzionato può coesistere, nella
 misura in cui l'una non prevalichi l'altra». E non disdegna eventuali servizi esterni
 per affrontare l'emergenza estiva e la carenza di personale, avvertita nei presidi a
 Sud della provincia presi d'assalto dai villeggianti. Non a caso ha dichiarato di aver
 fatto «con il presidente (il governatore De Luca, ndr ) il punto sulle criticità del
 territorio rispetto al personale inferiore al fabbisogno aziendale». In Campania
 mancano «8mila unità» a causa del piano di rientro e se necessario «andremo a
 recuperare, anche con servizi esterni, quel che occorre per garantire adeguata
 assistenza ai pazienti». Sui rapporti con l'Azienda Ruggi ha definito «il dg (Giuseppe
 Longo, ndr ) un amico e collega. Metterò a disposizione le mie competenze anche in
 questo caso», riferendosi ai tredici anni da direttore di Dipartimento all'Asl Napoli 1
 con dieci ospedali da gestire. Ieri hanno salutato i dipendenti anche e il nuovo
 commissario sanitario Vincenzo D'Amato e i direttori uscenti Maria Vittoria
 Montemurro (sanitario) e Antonella Tropiano (amministrativo). «Abbiamo costruito
 un percorso che per tante motivazioni non ha avuto la sua durata temporale prevista
                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ha concluso Giordano ma nella sostanza è stato definito attraverso documenti,
strategie, atti. Atti strategici che hanno invertito la tendenza a livello assistenziale.
Consegno un'azienda più azienda di quella trovata ». E in un passaggio di una
lettera per i dipendenti ha commentato «il lavoro era stato programmato per la
scadenza naturale la prossima estate ». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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21/06/2018                                                                                                                    Pagina 2

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                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Giampaolo, via vai di amici e pa renti al Ruggi
 Erika Noschese
 Nella sala d' attesa del reparto di
 chirurgia d' urgenza, al quarto piano dell'
 ospedale Ruggi d' Aragona, non si parla
 d' altro: "Povero ragazzo, così giovane",
 "sono degli assassini", "devono marcire
 in galera" e così via. Giampiero Delli Bovi
 è al centro dell' attenzione di tutti. La
 sala d' attesa già alle 11.30 di ieri
 mattina è un via vai continuo di amici,
 parenti, colleghi che vogliono far sentire
 la propria vicinanza al giovane avvocato,
 ferito gravemente da un pacco bomba la
 mattina di lunedì scorso. Mamma
 Carmela e papà Alberico non lasciano
 mai da solo il figlio, sempre presenti
 nella stanza, insieme alla fidanzata di
 Giampiero, con cui ha una relazione da
 diversi anni. La prima ad arrivare è zia
 Maria, sorella della mamma del giovane
 civilista. Suo nipote, da quella tragica
 mattina, non lo ha ancora visto e non
 vuole vederlo ma del resto, in stanza l'
 accesso è interdetto a tutti, parenti e amici, per evitare che Giampiero possa
 prendere qualche infezione. Le sue gravi condizioni di salute, infatti, non gli
 permettono di stare a contatto con nessuno, ad eccezione dei genitori e della sua
 compagna che mai lo ha lasciato da solo in questi terribili giorni. Giampiero ancora
 non parla, sotto shock per quanto gli è successo quella mattinata quando, dinanzi la
 sua abitazione, ha trovato un pacco e vinto dalla curiosità - lo ha aperto. Un pacco
 avvolto nella carta dell' agenzia di trasporto Bartolini Corriere Espresso, dunque,
 apparentemente nulla di strano. Giampiero non poteva saperlo. Non poteva sapere
 che qualcuno era così tanto arrabbiato con lui da volere la sua morte. Perchè quel
 pacco bomba, come si è più volte vociferato anche nei corridoi della sala d' attesa
 del nosocomio locale, era stato creato ad hoc con l' obiettivo di togliergli la vita. E ci
 sarebbe anche riusciuto, l' autore di questo folle gesto, se non fosse che il 29enne di
 Montecorvino Rovella ha aperto la scatola al contrario. Secondo indiscrezioni, infatti,
 se fosse stata aperta dal lato giusto, forse Giampiero sarebbe morto sul colpo.
 Proprio come voleva chi ha fatto di tutto per privarlo del bene più prezioso: la vita.
 Mamma Carmela, giovane donna esile, è ancora sconvolta. Non parla con nessuno,
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chiusa nel suo dolore. Papà Alberico si intrattiene con il cognato e la cognata,
qualche chiacchiera per trascorrere il tempo, forse. Nel frattempo, le ipotesi si
sprecano tra chi crede che sia tutto riconducibile alla politica e chi, invece, al suo
lavoro mentre i parenti, chiedono fermamente di consegnare i malviventi alla
giustizia. Un via vai di forze dell' ordine interrompono, per qualche secondo, le
chiacchiere dei parenti di altri pazienti che, appresa la tragica notizia, cercano di
ottenere informazioni in più circa lo stato di salute dell' avvocato, presidente del
Forum dei Giovani di Montecorvino Rovella. Intanto, Giampiero alterna momenti di
apparente serenità a pianti disperati, come giusto che sia quando un ragazzo di soli
29 anni si ritrova a perdere entrambe le mani per un vile atto "in stile camorristico",
come qualcuno ha voluto sottolineare. Le sue condizioni cliniche sono stazionarie
anche se gravi poichè oltre al grave sfacelo traumatico ad entrambi gli arti superiori,
Delli Bovi ha riportato anche lesioni da barotrauma agli organi di senso, ustioni all'
arto inferiore destro e lesioni cutanee multiple da scoppio, ragion per cui la prognosi
resta riservata. Giampiero Delli Bovi è supportato da una psicologa che gli fa visita,
più volte al giorno. Ancora presto per parlare di dimissioni eppure i medici si sono
già raccomandati: quando torna a giunti, da conoscenti e non che vogliono
invogliarlo a non mollare. Secondo quanto trapelato dal Ruggi, sarebbero stati
chiesti presidi delle forze dell' ordine dinanzi la casa perchè la paura che quella folle
mano possa tornare a colpire è troppo forte. Ora, tocca a Giampiero: deve reagire,
rialzarsi e impadronirsi nuovamente di quella vita che qualcuno ha provato a
sottrargli, nel modo più crudele.

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21/06/2018                                                                                                                Pagina 5

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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

    Iervolino si insedia: «Si lavora per recuperare personale»

 ASL / «Polemiche con Tommasetti? C' è
 bisogno di collaborazione, il rapporto con
 il Ruggi lo recupereremo» Cambio di
 guardia, per l' Asl di Salerno,
 ufficializzato ieri mattina presso la
 struttura di via Nizza. L' ormai ex
 direttore Antonio Giordano è andato via,
 salutando i suoi colleghi, per lasciare
 spazio     a   Mario    Iervolino,   nuovo
 commissario in carica che sarà a capo
 dell' azienda sanitaria locale. Il neo
 commissario fa il punto della situazione,
 evidenziando le criticità del territorio e,
 dunque, la carenza di personale: «Il
 numero del personale è inferiore rispetto
 al fabbisogno che c' è in Regione
 Campania. Aabbiamo 8mila persone in
 meno sul piano di rientro e dobbiamo
 cercare di recuperare almeno su quello
 che ha già fatto il dottor Giordano e su
 quello che riuscirò a fare io anche se
 dobbiamo andare a comprare servizi
 esterni per recuperare assistenza con i pazienti». Per Iervolino necessaria anche la
 collaborazione con l' azienda ospedaliera universitaria, Ruggi d' Aragona,
 escludendo - a quanto pare a priori - un incontro con il magnifico rettore Aurelio
 Tommasetti. «C' è bisogno di collaborazione. Il rapporto con il Ruggi sarà un
 rapporto di collaborazione piena. Oltretutto il direttore generale è un amico e collega
 da anni e non c' è problema nel recuperare questo tipo di rapporto», ha detto ancora
 l' ex direttore del dipartimento ospedaliero della Napoli 1 che gli vanta un bagaglio
 di esperienza che «metto a disposizione per cercare di dare il meglio». Con l'
 insediamento di Iervolino, l' ex direttore dell' Asl, Antonio Giordano ha salutato i suoi
 colleghi, non senza un pizzico di amarezza: «Voglio solo dire che sono stato bene
 qui, siamo stati bene. Abbiamo avuto l' enorme privilegio di incontrarvi e di costruire
 insieme a voi un percorso che per tante motivazioni non ha avuto la sua durata
 temporale prevista ma che, nella sostanza, è definito attraverso documenti,
 strategie, atti. Quello che è accaduto è accaduto perchè abbiamo avuto il privilegio
 di incontrarvi. Voi ci avete aiutato a produrre atti e azioni che credo facciano parte
 del nostro orgoglio come direzione e per voi un canovaccio su cui continuare e dai
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quali è difficile tornare indietro sia perchè sono documenti strategici sia perchè sono
azioni che hanno invertito la tendenza a livello assistenziale. Tutto quello che
abbiamo fatto lo abbiamo fatto con una motivazione fondamentale: servire le
persone e quindi di farvi lavorare bene per poter servire i cittadini della nostra
provincia di cui faccio parte». Erika Noschese.

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21/06/2018                                                                                                                Pagina 8

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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

  Il Direttore Generale del Ruggi Giuseppe Longo : "A Salerno
       mortalità è 79 anni per gli uomini, 84 per le donne"
 GIUSEPPE LONGO
 "L' indice di speranza di vita alla nascita,
 in Campania, secondo le ultime
 rilevazioni del 2015, è di 78,5 anni per
 gli uomini e 86,3 anni per le donne.
 Questo indicatore che ci fa comprendere
 lo stato di salute dei cittadini campani è
 al di sotto della media nazionale che è
 80 anni per gli uomini e 85 per le donne.
 Per fortuna i dati che abbiamo in
 anteprima, sul 2017 e sul 2018, sono in
 forte crescita in Campania. A Salerno
 questo indicatore si avvicina alla media
 nazionale: è 79,6 anni per gli uomini e
 84,3 anni per le donne. Questo significa
 che la mortalità che colpisce Salerno e
 provincia è molto simile a quella che
 colpisce l' intera Italia. Non risente
 quindi    degli   effetti      negativi    che
 colpiscono Napoli e Caserta. Lo stile di
 vita delle persone e l' offerta che dà la
 Sanità salernitana è nella media
 nazionale". Positivo il livello di assistenza
 garantito nella nostra città e nella nostra provincia, che con un milione e centomila
 abitanti è la più grande d' Europa dal punto di vista dell' assistenza sanitaria, alla
 luce di quanto esposto dal dottor Giuseppe Longo, che da poco più di sette mesi è il
 Direttore Generale dell' Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi d' Aragona di
 Salerno, durante la conviviale rotariana organizzata al Grand Hotel Salerno dal
 Preside Antonio Vairo, Presidente del Club Rotary Salerno Est. Il dottor Longo oltre a
 spiegare quali sono gli indicatori che ci permettono di comprendere lo stato di salute
 dei cittadini salernitani e della provincia ha spiegato anche com' è organizzata la
 sanità salernitana e come in alcuni reparti si sia raggiunta l' eccellenza:" Da poco
 abbiamo reso operativo il Centro Ictus H24 che in Campania è attivo solo al
 Cardarelli di Napoli; con il "Percorso femore: attesa zero" riusciamo a trattare, unici
 in Campania, chirurgicamente quasi l' 80% dei pazienti entro 48 ore dal ricovero per
 frattura prossimale di femore; abbiamo ridotto al 40% i tagli cesarei". Longo ha
 ricordato il blocco del Turn Over che ha impedito, per circa nove anni, di assumere

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nuovo personale:" Abbiamo perso 12.000 unità di personale nell' intera Regione. Da
circa due anni i conti della sanità campana sono tornati in regola e questo permette
alla nostra Regione di reclutare nuovo personale attraverso vari concorsi aperti per
diverse figure professionali. Quindi la situazione man mano andrà migliorando. In
questi ultimi mesi sono già arrivate circa 300 unità di personale nella nostra Azienda
Ospedaliera". Longo ha parlato anche dei farmaci personalizzati, di grandi tecnologie
e del Servizio Sanitario Nazionale che è considerato uno dei migliori al mondo:" C' è
una ricerca americana che ci pone al primo posto in Europa e al terzo nel Mondo. Il
modello della Sanità italiana, che ha un rapporto costi - risultati tra i migliori al
mondo, è invidiato da molti Paesi che cercano di copiarlo". Aniello Palumbo.

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21/06/2018                                                                                                                Pagina 8

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                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             In sei mesi oltre 600 donne vittime di violenza
 Anna Paola Merone
 Cifre choc emergono dal rapporto dell'
 Osservatorio       regionale.    Carenti    i
 protocolli di aiuto napoli Sono oltre 600
 le donne vittime di violenza. Di queste
 541 sono italiane, 593 hanno più di 18
 anni, 32 sono minorenni. È questo uno
 dei dati raccolti in Campania nel primo
 semestre del 2017 relativamente alle
 donne vittime di violenza che si sono
 rivolta ai pronto soccorso regionali. Dati
 pubblicati nel primo Report dell'
 Osservatorio       sul   Fenomeno      della
 violenza sulle donne, istituito dal
 Consiglio regionale della Campania. L'
 indagine ha preso le mosse dalla
 «risposta sanitaria» data alle donne
 vittime di violenza. «Dei 47 pronto
 soccorso regionali - ha spiegato la
 consigliera regionale con delega alle Pari
 opportunità Loredana Raia -, 12 hanno
 attivato il percorso di tutela e uno in
 particolare a Napoli, il Centro Dafne del
 Cardarelli, è diventato un modello per gli
 altri tre per quanto riguarda il percorso di tutela». Oltre al Cardarelli, a Napoli,
 presentano un percorso "rosa" anche gli ospedali San Paolo, Loreto e Cto. Tre quelli
 di Caserta - Marcianise, Santa Maria Capua Vetere e San Rocco a Sessa Aurunca -,
 due quelli di Salerno - Ruggi D' Aragona e Dell' Immacolata di Sapri -, due anche ad
 Avellino - Criscuoli e Landolfi - e il Fatebenefratelli di Benevento. Quasi la metà dei
 nosocomi regionali non ha risposto all' appello dell' Osservatorio e dei 47 presidi
 ospedalieri solo 45 sono sede di un pronto soccorso o di un Dea. Dei 12 pronto
 soccorso solo 8 sono stati antecedenti alla Legge 208, che prevede l' istituzione di
 un percorso di tutela delle vittime di violenza e solo 9 hanno un luogo deputato all'
 ascolto delle donne: 5 all' interno della struttura e 4 all' esterno. Disparità anche
 sulla presenza di personale dedicato all' ascolto, oltre a medici e infermieri. Le
 psicologhe, ad esempio, sono presenti solo in 5 casi su 12; psicologhe e assistenti
 sociali in soli 2 casi su 12; psicologhe, assistenti sociali e sociologi in un solo caso su
 12. Solo 6 percorsi prevedono procedure di intervento ginecologico e 9 sono quelli
 pronti per un intervento psicologico. Focus dell' indagine restano comunque le
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donne. Il 25,7 per cento delle vittime di violenza ha un' età compresa tra i 40 e i 49
anni. Una percentuale che cala al 24.9 quando si parla di donne tra i 30 e i 39 anni.
Percentuali decisamente più basse, il 19.4 per cento, nella fascia di età 20-29 anni.
Per le ragazze minorenni il dato regionale è in linea con quello fornito dal rapporto
dell' Oms. La maggioranza delle donne che si è rivolta ad un pronto soccorso, il 58.6
per cento, si è vista assegnare una prognosi compresa tra i 2 e i 7 giorni. La violenza
fisica è quella maggiormente diffusa, e corrisponde al 63,8 per cento dei casi. Il 2.2
per cento delle donne ha dichiarato di essere stata vittima di violenza sessuale
mentre il 2.1 per cento vittima di stalking. Altissima la percentuale anche di chi
subisce violenza psicologica e verbale. Per più della metà delle donne, il 51.5 per
cento, l' autore della violenza è una persona conosciuta. Di questi il 17.7 per cento
per cento è il partner o ex compagno, nel 5.4 per cento dei casi è un altro familiare e
nell' 1.5 un collega o il datore di lavoro. Solo nel 7.1 per cento dei casi ci si ritrova al
cospetto di un aggressore sconosciuto. Di rilievo anche il dato relativo all' omissione
del nome dell' aggressore, pari al 14.1 per cento dei casi.

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21/06/2018                                                                                                                Pagina 2
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                L'avvocato resta ricoverato

 SALERNO. L'avvocato Giampiero Delli
 Bovi rimane ricoverato all'ospedale
 Ruggi di Salerno e la prognosi, per lui, è
 ancora riservata. Dopo il trauma subìto
 lunedì mattina in seguito all'esplosione
 del pacco bomba, che gli ha provocato la
 perdita delle mani, l'ultimo bollettino
 medico diffuso ieri dal primario del
 reparto di Chirurgia d'urgenza del
 presidio di via San Leonardo, Mariano
 Armellino, parla di condizioni cliniche
 «stazionarie, anche se gravi». L'avvocato
 29enne, a partire da martedì scorso, è stato sottoposto a un trattamento per
 migliorare l'ossigenazione dei tessuti traumatizzati nella camera iperbarica
 dell'ospedale. Ma è nel reparto di Chirurgia che viene assistito e monitorato il quadro
 clinico. Secondo il primario, il giovane avvocato presenta un «grave sfacelo
 traumatico a entrambi gli arti superiori, si ravvisano lesioni da baro trauma agli
 organi di senso, ustioni all'arto inferiore destro e lesioni cutenee multiple da
 scoppio». Dunque le conseguenze dello scoppio sono state devastanti per Giampiero
 Delli Bovi, che dovrà affrontare lunghe cure prima della guarigione, fisica e
 psicologica. (m. c.)

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21/06/2018                                                                                                                Pagina 28

                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

    Ospedali, la Fials a De Luca «Ispezioni Salerno e Ravello»

 Salerno/Ravello. Ispezioni del presidente
 della Regione Campania, Vincenzo De
 Luca, negli ospedali di Salerno e Ravello.
 A     chiederle    è   Mario    Polichetti,
 sindacalista della Fials provinciale, che
 ha approvato l'iniziativa del Governatore
 di visitare, a sorpresa, i presidi del
 territorio provinciale. «Ho appreso con
 piacere la notizia del presidente De Luca
 impegnato, all'insaputa di medici e
 infermieri, in un tour improvvisato nei
 presidi di Nocera Inferiore e Pagani - ha
 detto Polichetti Mi fa piacere che abbia potuto toccare con mano le carenze della
 sanità salernitana e credo che debba continuare in questo senso, perché solo sul
 campo si può comprendere davvero quello che non va. Ecco perché lo invito a
 venire, senza avvisare la direzione generale del Ruggi, a visitare gli ospedali di
 Salerno e Ravello. Si renderà conto che le denunce dei sindacati, con alcune che si
 trascinano ormai avanti da anni, non sono pretestuose. Se le visite a sorpresa
 vogliono essere un modo per dimostrare la vicinanza ai professionisti che lavorano
 nella sanità e agli utenti ben venga. A Salerno e in Costiera amalfitana, infatti, ci si
 appresta a vivere un'estate particolare e questo lo diciamo da tempo». Nessuna
 polemica da parte di Polichetti, ma solo un modo per aprire un confronto serio con la
 giunta regionale. «Non vogliamo segnalare nulla al governatore De Luca, vogliamo
 che se ne renda conto lui stesso in prima persona visitando i principali presidi
 ospedalieri dell'azienda Ruggi».

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21/06/2018                                                                                                               Pagina 6

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                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

  Prelievo multiorgani al Ruggi L' encomio del manager Longo

 Prelievo multiorgani al San Giovanni di
 Dio e Ruggi d' Aragona di Salerno: la
 direzione strategica dell' ospedale e il
 manager      Giuseppe     Longo,    hanno
 ringraziato, attraverso una lettera d'
 encomio quanti hanno reso possibile il
 prelievo. «E' volontà della Direzione
 Strategica dell' San Giovanni di Dio e
 Ruggi d' Aragona di Salerno, - si legge
 nella lettera a firma del manager Longo -
 e mia personale, ringraziare tutto il
 personale che ha operato in occasione
 del prelievo di organi del 9 giugno
 scorso, per l' alta professionalità,
 preparazione, impegno, umanità e
 pazienza dimostrata durante tutto l' iter
 che ha accompagnato il gesto d' amore
 dei familiari della donna deceduta. L'
 intero     personale    coinvolto    nella
 procedura, dalla coordinatrice per le
 donazioni d' organo Carmela Policastro,
 alla psicologa Sabina D' Amato, a tutto il
 personale medico ed infermieristico dell' Unitò operativa di Rianimazione diretta dal
 dottor Renato Gammaldi, che non ha esitato a rimanere anche oltre il proprio turno
 pur di portare a termine l' importante impresa, ha dimostrato doti importanti e
 fondamentali per medici, infermieri e operatori socio assistenziali; aspetti che
 testimoniano il buon funzionamento di questa Azienda. Tutto ciò conferma che non
 esistono distinzioni tra sanità del Nord o del Sud, ma che l' efficienza del sistema
 dipende dalla qualità e dalla professionalità delle persone che vi lavorano. Sono
 tantissime, purtroppo, le persone che, in attesa di un trapianto, vivono su un filo:
 con il vostro lavoro date loro una speranza di continuare a vivere!».

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21/06/2018                                                                                                                Pagina 3
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                  Caso Mastrogiovanni, giustizia mutilata
 Andrea Passaro
 Dopo due giorni di camera di consiglio è
 arrivata nella serata di ieri la sentenza
 della Quinta sezione penale della Corte
 di Cassazione di Roma sul caso
 Mastrogiovanni, il maestro elementare
 deceduto nel 2009 mentre era ricoverato
 presso       il    reparto      psichiatrico
 dell'ospedale San Luca di Vallo della
 Lucania in regime di Trattamento
 sanitario obbligatorio (Tso). I giudici
 della Suprema Corte hanno confermato
 la condanna per tutti gli imputati
 accusati di sequestro di persona - medici
 ed infermieri - reato configurato per la
 decisione dei sanitari di tenerlo legato al
 lettino del reparto per 80 ore; prescritto,
 invece, il reato relativo alla morte come
 conseguenza di altro delitto. Per il solo
 reato di falso in cartella c'è stato
 l'annullamento della sentenza con rinvio
 alla Corte d'Appello di Napoli; come
 dovrà essere la stessa Corte, in sede
 civile, a valutare il danno patito dalle parti lese costituite in giudizio. Il verdetto e le
 condanne. In virtù di tali decisioni i giudici della Cassazione hanno rideterminato la
 pena per i medici Rocco Barone e Raffaele Basso ad 1 anno e tre mesi di reclusione;
 10 mesi per Amerigo Mazza e Anna Angela Ruberto . È stato rigettato il ricorso di
 Michele Di Genio per il quale è stata dichiarata irrevocabile la condanna per
 sequestro di persona in concorso. I giudici hanno annullato la sentenza
 relativamente al reato di falsità ideologica in concorso, con rinvio per nuovo giudizio
 alla Corte d'Appello di Napoli. Confermata la pena anche per Michele Della Pepa . Per
 quanto concerne gli infermieri, queste le condanne: 8 mesi per Giuseppe Forino ,
 Nicola Oricchio , Alfredo Gaudio , e Massimo Scarano ; Antonio De Vita , Maria
 D'Agostino Cirillo , Antonio Tardio , Massimo Minghetti , Maria Carmela Cortazzo ,
 Raffaele Russo a 7 mesi di reclusione. Annullata la sentenza per Antonio Luongo per
 la morte dell'imputato. La requisitoria del pg. Il procuratore generale, nella sua
 requisitoria di martedì, aveva chiesto la conferma della condanna per il falso in
 cartella e l'annullamento con rinvio per il reato di sequestro di persona per le
 posizioni dei medici; lo stesso Pg della Cassazione aveva ritenuta prescritta l'accusa
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relativa alla morte come conseguenza di altro delitto, proponendo l'annullamento
senza rinvio della sentenza di condanna per gli infermieri. Nella sentenza d'Appello
del novembre 2016, i giudici di secondo grado dimezzarono da 4 a 2 anni la pena
per il medico Rocco Barone (che aveva disposto la contenzione di Mastrogiovanni) e
il collega Raffaele Basso; 1 anno e 11 mesi per il primario Michele Di Genio (erano 3
anni e 5 mesi in primo grado); 1 anno e 10 mesi i medici Amerigo Mazza e Anna
Angela Ruberto (3 anni in primo grado) e a 1 anno e 1 mese il medico Michele Della
Pepa (3 anni in primo grado), che non rispondeva del decesso ma solo del sequestro
di persona e del falso in cartella clinica. Furono condannati inoltre a 1 anno e due
mesi gli infermieri Antonio De Vita, Maria Cirillo D'Agostino, Antonio Tardio, Massimo
Minghetti, Carmela Cortazzo e Raffaele Russo. Un anno e 3 mesi furono inflitti ad
altri cinque infermieri, che rispondevano di sequestro di persona anche nei confronti
di Giuseppe Mancoletti, compagno di stanza di Mastrogiovanni: Giuseppe Forino,
Nicola Oricchio, Antonio Luongo, Alfredo Gaudio e Marco Scarano. Franco
Mastrogiovanni, ricoverato il 31 luglio 2009, morì per edema polmonare nella notte
del 4 agosto al San Luca di Vallo, dopo una contenzione chimica e meccanica di oltre
80 ore. Fu legato al letto, non fu mai alimentato e non fu permesso ai suoi familiari
di fargli visita.

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21/06/2018                                                                                                                 Pagina 23
                                            La Città di Salerno
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

             De Vita come Ricchiuti «Non può fare il sindaco»
 Emerenziana Sinagra
 Si addensano nubi sul Comune di Novi
 Velia, dove a dieci giorni esatti dalle
 ultime     elezioni    amministrative    la
 minoranza consiliare è intenzionata a
 mettere in dubbio le condizioni di
 effettiva eleggibilità del neo sindaco
 Adriano De Vita . L'esame delle
 condizioni di candidabilità, eleggibilità e
 compatibilità del sindaco eletto e dei
 consiglieri comunali rientrante nella
 prassi della convocazione della prima
 seduta del consiglio comunale sarà fra i
 punti all'ordine del giorno della seduta
 fissata per sabato prossimo alle ore 18.
 Al neo sindaco potrebbe essere
 contestata l'ineleggibilità in quanto
 direttore      sanitario    del    presidio
 ospedaliero San Luca di Vallo della
 Lucania. La minoranza consiliare si
 appella al fatto che, secondo quanto
 stabilito dall'articolo 60 del Testo unico
 degli enti locali, non può essere eletto
 sindaco chi ricopre la carica di direttore generale, amministrativo o sanitario delle
 aziende sanitarie locali e ospedaliere. In realtà ed è proprio per questa ragione che
 la maggioranza consiliare sembrerebbe dormire sogni tranquilli nel Testo unico degli
 enti locali si legge chiaramente che l'ineleggibilità si applica nei casi in cui il
 candidato ricopra funzioni apicali in strutture aziendali ospedaliere, laddove, invece,
 il San Luca di Vallo non è un'azienda autonoma ma un presidio ospedaliero che
 dipende dall'Asl. «Come minoranza consiliare pensiamo di avviare un procedimento
 che prevede la necessità di convocare un nuovo consiglio comunale, entro 10 giorni,
 nel quale la maggioranza potrà addurre delle motivazioni che avvalorino le loro
 tesi», spiega l'ex sindaco Maria Ricchiuti che si ritrovò in una analoga posizione
 sospetta essendo anche consigliera regionale. La consigliera comunale di
 opposizione pone l'accento sul fatto che, sebbene il San Luca non sia un'azienda ma
 un presidio ospedaliero, il neo sindaco svolgerebbe comunque una funzione apicale,
 così da rendersi ragionevole l'estensione della limitazione dell'elettorato passivo.
 «Anch'io ho subito una questione di incompatibilità, l'ho affrontata, e tutti sappiamo
 come è andata a finire conclude la Ricchiuti Chiedo solo che venga rispettata la
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legge, proprio come ho fatto io un anno fa». Come si ricorderà, infatti, un anno fa, il
17 giugno del 2017, dopo ben sei gradi di giudizio, la Ricchiuti era decaduta dalla
sua carica di sindaco perché incompatibile con quella di consigliere regionale,
venendo sostituita dal commissario straordinario Salvatore Tedesco , che ha portato
avanti il suo mandato fino alle nuove elezioni. Il sindaco De Vita si mostra sereno:
«Se la minoranza avanzerà la proposta di ineleggibilità la ignoreremo del tutto. È il
consiglio che vota e non la minoranza. Le fantasie di qualcuno non intralceranno il
lavoro dell'amministrazione neo eletta ».

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21/06/2018                                                                                                                  Pagina 16
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       Morte nel grembo materno Quattro medici a processo
 Alfonso T. Guerritore
 Sono quattro i medici rinviati a giudizio
 per l'accusa di omicidio colposo chiamati
 a rispondere del decesso della bimba
 morta nel grembo della madre nel
 maggio 2014: A.L., I.D.M, T.S. e R.C.,
 tutti in servizio all'ospedale Umberto I,
 affronteranno il processo su decreto
 emesso dal Gup del Tribunale di Nocera
 Inferiore Matteo Denise , accusati di
 condotta      professionale    viziata    da
 omissioni e impudenze, con l'inchiesta
 aperta e portata avanti su denuncia dei
 familiari della bambina dal pm Amedeo
 Sessa , allora in forza all'ufficio della
 Procura di Nocera Inferiore. I quattro
 medici e sanitari del reparto ostetricia
 dell'ospedale      Umberto      I     furono
 identificati e indagati a partire dalla
 denuncia di C.R. e di suo marito. La
 donna 34enne di Pagani residente a San
 Marzano era incinta di 8 mesi quando si
 recò in ospedale all'alba con dolori
 all'addome. Invece di ricoverarla, il personale sanitario dispose le dimissioni, ma la
 ragazza tornò in ospedale alcune ore dopo con l'utero dilatato. Secondo le
 ricostruzioni effettuate degli inquirenti, corroborate dal alcune perizie, la
 strumentazione rilevò il battito della bambina, morta nel grembo materno: dopo il
 decesso familiari decisero di sporgere denuncia al commissariato di polizia. La
 donna, assistita dall'avvocato Monica Abagnara , fu ricoverata presso il reparto
 dell'Umberto I, col marito assistito dall'avvocato Francesco Bonaduce . Agli atti
 dell'inchiesta c'è la perizia autoptica curata dal medico legale Giovanni Zotti , svolta
 su incarico del pm, con alcuni esposti successivi riguardanti la posizione del medico
 curante, in servizio anche all'ospedale nocerino, che per la famiglia non avrebbe
 visitato la signora pur essendo presente, e la mancanza di alcuni referti medici. La
 madre riferì agli inquirenti di quattro distinti esami cardiaci effettuati per monitorare
 le condizioni della bambina, mentre agli atti ne risultarono solo due, con quattro ore
 di intervallo su cui si concentrarono le ricostruzioni ordinate dal PM. Il decesso fu
 ricollegato a sofferenza fetale prenatale acuta, con iniziali quattro persone
 sottoposte ad indagine, ora attese dal processo fissato davanti al giudice
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monocratico per il prossimo settembre. La piccola nacque alla trentanovesima
settimana, deceduta col riscontro dell'assenza di pulsazioni dopo complicazioni da
chiarire affidate al dibattimento. L'iter clinico fu ricostruito passo per passo dagli
uomini della Polizia, che rimisero insieme documentazioni e testimonianze,
documentando visite e accertamenti svolti in ogni fase. Dopo il parto cesareo e la
morte della piccola, i genitori sporsero denuncia al commissariato. L'inchiesta è
andata avanti fino all'udienza preliminare, conclusa dal gup con il decreto che
dispone il processo a carico di quattro medici.

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21/06/2018                                                                                                               Pagina 24
                                          La Città di Salerno
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                                            Nomina Rotunno

 Il dottor Raffaele Rotunno (foto) di
 Padula è stato nominato Direttore del
 servizio di cardiologia integrato degli
 ospedali di Eboli, Roccadaspide e
 Battipaglia. L'incarico è stato affidato al
 dottore Rotunno dal Direttore Generale
 dell'ASL Salerno Antonio Giordano che da
 pochi giorni ha lasciato la direzione
 dell'Asl. Il dottore Rotunno assume il
 nuovo incarico dopo essere già stato
 direttore dell'Unità Operativa Complessa
 di     Cardiologia     dell'ospedale   di
 Roccadaspide.

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