Media Monitoring per 21-06-2018 - Rassegna stampa del 21-06-2018 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 Effettuato espianto di organi al Ruggi, il plauso del dg Longo al Personale. ................. 1 Violenza donne, Campania seconda in Italia per femminicidi: 600 vittime nel 2017 ................................................................................................................................................ 2 AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA SAN GIOVANNI DI DIO E RUGGI D'ARAGONA DI SALERNO Bando di gara .................................................................................................... 5 «La nostra comunità sta vivendo uno dei momenti più brutti della storia Dobbiamo agire con determinazione e alzare la testa» .................................................................. 6 Cambio all'Asl, si è insediato il commissario ........................................................................ 8 Giampaolo, via vai di amici e pa renti al Ruggi .................................................................. 10 Iervolino si insedia: «Si lavora per recuperare personale» .............................................. 12 Il Direttore Generale del Ruggi Giuseppe Longo : "A Salerno mortalità è 79 anni per gli uomini, 84 per le donne" ................................................................................................. 14 In sei mesi oltre 600 donne vittime di violenza ................................................................. 16 L'avvocato resta ricoverato ................................................................................................... 18 Ospedali, la Fials a De Luca «Ispezioni Salerno e Ravello» .............................................. 19 Prelievo multiorgani al Ruggi L' encomio del manager Longo ......................................... 20 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 21 Caso Mastrogiovanni, giustizia mutilata ............................................................................. 21 De Vita come Ricchiuti «Non può fare il sindaco» .............................................................. 23 Morte nel grembo materno Quattro medici a processo .................................................... 25 Nomina Rotunno ...................................................................................................................... 27 _«Affermato il principio che la contenzione è fuorilegge» ............................................... 28 Sanità Campania ............................................................................................................................. 30 Morì in ospedale a 63 anni Due medici rinviati a giudizio ................................................ 30 Salute pubblica, un incubatore per le imprese .................................................................. 32 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 33 "I piccoli ospedali rischiano di più Si salvano i grandi" .................................................... 33 ALLARME TUMORI .................................................................................................................... 34 «Non ho più l' età» Garattini lascia la guida del «Negri» .................................................. 35 «Occhio al blu dei led, fa guai» ............................................................................................. 37 Grillo: stop al doppio lavoro dei medici ............................................................................... 39 I giusti «dosaggi» di radiazioni ............................................................................................. 41 I malati di Sla: il dialogo meglio delle Dat .......................................................................... 43 L' ospedale convoca il sottosegretario "Saldi i suoi debiti" ............................................. 45 Le lenti a contatto che riparano dal sole ............................................................................. 47 Mancano gli anestesisti e d' estate non si opera stop a un intervento su tre .............. 49 NEWS «Cure palliative, via solidale» .................................................................................... 51 OBESITÀ GRAVE, QUANDO NON RESTA CHE IL BISTURI .................................................... 52 Per oncologico Ieo e cardiologico Monzino saranno investiti 420 milioni nei prossimi 5 anni ..................................................................................................................................... 54 Selezionare la vita, una tragica «moda» ............................................................................. 55 Sul campo Hospice pediatrico, un «Guscio» tutto a colori ............................................... 58
20/06/2018 gazzettadisalerno.it EAV: € 205 Lettori: 167 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Effettuato espianto di organi al Ruggi, il plauso del dg Lonfo al Personale. Di Redazione Gazzetta di Salerno - giugno 20, 2018 0 87 Condividi su Facebook Tweet su Twitter E’ volontà della Direzione Strategica dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, e mia personale, ringraziare tutto il personale che ha operato in occasione del prelievo di organi del 9 giugno scorso, per l’alta professionalità, preparazione, impegno, umanità e pazienza dimostrata durante tutto l’iter che ha accompagnato il gesto d’amore dei familiari della donna deceduta. L’intero personale coinvolto nella procedura, dalla Coordinatrice per le donazioni d’organo Carmela Policastro, alla psicologa Sabina D’Amato, a tutto il personale medico ed infermieristico dell’UOC di Rianimazione diretta dal dottor Renato Gammaldi, che non ha esitato a rimanere anche oltre il proprio turno pur di portare a termine l’importante impresa, ha dimostrato doti importanti e fondamentali per medici, infermieri e operatori socio assistenziali; aspetti che testimoniano il buon funzionamento di questa Azienda. Tutto ciò conferma che non esistono distinzioni tra sanità del Nord o del Sud, ma che l’efficienza del sistema dipende dalla qualità e dalla professionalità delle persone che vi lavorano. Sono tantissime, purtroppo, le persone che, in attesa di un trapianto, vivono su un filo: con il vostro lavoro date loro una speranza di continuare a vivere! Il Direttore Generale Dott. Giuseppe Longo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/06/2018 EAV: € 764 Lettori: 4.867 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Violenza donne, Campania seconda in Italia per femminicidi: 600 vittime nel 2017 NAPOLI – Presentato questa mattina nella sala Caduti di Nassiriya del Consiglio Regionale della Campania il primo Report sulle attività svolte e sulla progettualità futura dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne, istituito dal Consiglio Regionale ed insediato nel gennaio 2017. L’occasione ha visto anche la firma di un protocollo di intenti e di lavoro tra l’Ordine dei giornalisti della Campania, il Sindacato Unitario dei giornalisti della Campania e l’Aorn Cardarelli-Centro Dafne. Obiettivo comune quello di una collaborazione sinergica finalizzata alla prevenzione del fenomeno della violenza sulle donne attraverso l’informazione e la comunicazione come strumento di educazione sociale per la diffusione di una nuova cultura dei diritti. “Formare i comunicatori è molto importante”. Così alla Dire Elvira Reale, coordinatrice del Centro Dafne presso l’Aorn Cardarelli. “Vogliamo poter fornire gli strumenti per una corretta informazione formale. I giornalisti – sottolinea Reale – devono sapere quali sono gli indicatori di rischio per il femminicidio in modo da non equivocare con fattori che non c’entrano nulla”. “L’Osservatorio – spiega la consigliera regionale con delega alle Pari opportunità, Loredana Raia, – nasce innanzitutto per raccogliere ed elaborare i dati sul fenomeno della violenza di genere. Siamo partiti dai pronto soccorso che sono uno dei primi presidi di tutela delle donne vittima di violenza insieme alle forze dell’ordine. Dall’indagine è venuto fuori che su 47 pronto soccorso in tutta la Campania 12 hanno attivato il percorso di tutela e uno in particolare a Napoli, il Centro Dafne dell’ospedale Cardarelli, è diventato un modello per gli altri tre del capoluogo per quanto riguarda il percorso di tutela. È un modello che poiché funziona ci auguriamo possa essere il modello per tutta la regione Campania”. Proprio la Campania, stando ai dati raccolti dall’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne e rapportati a quelli nazionali, è seconda in Italia per numero di femminicidi, un primato, questo, che impone a tutte le istituzioni pubbliche, alle associazioni, agli organi di informazione e formazione di lavorare in stretta sinergia per poter non solo prevenire il fenomeno ma invertire la tendenza. Leggi anche: “L’Osservatorio – come sottolinea la sua presidente Rosaria Bruno – non si è mosso su un binario preformato quindi il nostro Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
lavoro iniziale è stato soprattutto di conoscenza del fenomeno. Dai dati raccolti è possibile non solo costruire un quadro regionale da raffrontare a quello nazionale ma è una base di partenza per un punto di osservazione anche internazionale”. In Campania c’è ancora molto da fare, prosegue Bruno, visto che non tutte le strutture deputate hanno il “percorso di tutela” ma, anche perchè due province, Benevento e Salerno, mancano ancora di “strutture pubbliche come le case di accoglienza per donne maltrattate”. “Il Consiglio e la Regione – sottolinea ancora Raia – hanno e stanno facendo molto sul tema delle donne. Basti pensare alla presentazione di una nuova proposta di legge per il riordino di tutta la normativa, sul fondo di 5000 euro da erogare subito alle donne vittima di violenza per dare loro la possibilità di potersi allontanare da casa che ricordiamo, in 90 casi su 100, è il luogo della violenza subita. E ancora i tirocini formativi per poter permettere alle donne di costruirsi un’indipendenza economica e lavorativa. Dobbiamo sicuramente implementare le case rifugio e gli altri presidi ma, soprattutto, l’applicazione della legge. Ecco perché la cosa più importante che vogliamo realizzare – conclude – è la costruzione di una rete interistituzionale, dalle forze dell’ordine ai pronto soccorso, dalle associazione alla magistratura. Solo costruendo questa rete in maniera compiuta noi risponderemo in maniera efficace ai bisogni delle donne vittima di violenza”. OLTRE 600 VITTIME IN CAMPANIA IN PRIMO SEMESTRE 2017 Oltre 600 le donne vittime di violenza, di queste 541 italiane, 593 quelle con un’età superiore ai 18 anni, 32 le minorenni. È questo uno dei tanti dati raccolti in Campania nel primo semestre del 2017 inerente le donne vittime di violenza refertate nei pronto soccorso regionali e racchiuso nel primo Report dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne, istituito dal Consiglio Regionale della Campania, presentato oggi nel corso di un evento ospitato dal Consiglio regionale della Campania. L’indagine compiuta dall’Osservatorio ha preso le mosse dalla “risposta sanitaria”, quella dei pronto soccorso, data alle donne vittime di violenza in ambito regionale. “Dei 47 pronti soccorso regionali – ha spiegato la consigliera regionale con delega alle Pari opportunità Loredana Raia – 12 hanno attivato il percorso di tutela e uno in particolare a Napoli, il Centro Dafne dell’ospedale Cardarelli, è diventato un modello per gli altri tre del capoluogo per quanto riguarda il percorso di tutela”. Oltre al Cardarelli, a Napoli, presentano un percorso “rosa” anche gli ospedali San Paolo, S. Maria di Loreto Nuovo e il Cto. Tre quelli di Caserta (Marcianise, S.M. Capua Vetere e San Rocco a Sessa Aurunca), due quelli di Salerno (Ruggi D’Aragona e Dell’Immacolata di Sapri), due anche ad Avellino (G. Criscuoli e Landolfi), uno a Benevento (Fatebenefratelli). Da evidenziare che quasi la metà, il 46,8%, dei nosocomi regionali non hanno risposto all’appello dell’Osservatorio. Dei 47 presidi ospedalieri solo 45 sono sede di un pronto soccorso o di un Dea (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione). Dei 12 pronto soccorsi solo 8 sono stati antecedenti alla Legge 208/2015 che prevede l’istituzione di un percorso di tutele delle vittime di violenza e solo 9 hanno un luogo deputato all’ascolto delle donne: cinque all’interno della struttura e 4 all’esterno. Disparità anche sulla presenza di personale dedicato all’ascolto, oltre a medici e infermieri. Le psicologhe, ad esempio, sono presenti solo in 5 casi su 12; psicologhe e assistenti sociali in soli 2 casi su 12, psicologhe, assistenti sociali e sociologi in un solo caso su 12 come Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
altrettanto i soli assistenti sociali. Solo sei percorsi prevedono, inoltre, procedure di intervento ginecologico e nove sono quelli pronti per un intervento psicologico. Focus dell’indagine restano comunque le donne. Il 25,7% delle donne vittime di violenza ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni. Una percentuale che cala al 24,9% quando si parla di donne tra i 30 e i 39 anni. Percentuali decisamente più basse, il 19,4%, nella fascia di età 20-29 anni. Per le ragazze minorenni il dato regionale è in linea con quello fornito dal rapporto dell’Oms. La maggioranza delle donne, il 58,6%, che si è rivolta ad un pronto soccorso si è vista assegnare una prognosi compresa tra i 2 e i 7 giorni. La violenza fisica è la tipologia di violenza maggiormente diffusa (63,8% dei casi). Il 2,2% delle donne ha dichiarato di essere stata vittima di violenza sessuale mentre il 2,1% vittima di stalking. Altissima la percentuale anche di chi subisce violenza psicologica e verbale. Per più della metà delle donne, il 51,5%, l’autore della violenza è una persona conosciuta. Di questi il 17,7% è il partner o ex compagno, nel 5,4% dei casi è un’altro familiare e nell’1,5% è un collega o il datore di lavoro. Solo nel 7,1% dei casi si ritrova un aggressore sconosciuto. Di particolare interesse anche il dato inerente l’omissione dell’aggressore che è pari al 14,1% dei casi. “Ciò che è emerso da quest’indagine – spiega alla Dire la dottoressa Rosaria Bruno, presidente dell’Osservatorio regionale – è che nelle strutture che presentano un percorso di tutela non c’è omogeneità nella sua organizzazione e strutturazione su tutto il territorio. La raccolta e l’elaborazione integrata dei dati rilevati nelle strutture pubbliche potrebbe comunque far emergere in Campania una situazione abbastanza grave”. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 30 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA SAN GIOVANNI DI DIO E RUGGI D'ARAGONA DI SALERNO Bando di gara È indetta procedura aperta per l'affidamento della Fornitura di durata triennale, con le modalità di conto deposito, di dispositivi da destinare all'U.O.C. di Neuroradiologia. Entità dell'appalto: Euro 1.932.300,00 + Iva. Ricezio- ne offerte: 25/07/2018 ore 12. Documenta- zione su: www.sangiovannieruggi.it sezione Bandi di gara. Il direttore dott.ssa Caterina Palumbo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 2 EAV: € 1.415 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «La nostra comunità sta vivendo uno dei momenti più brutti della storia Dobbiamo agire con determinazione e alzare la testa» LE DICHIARAZIONI/ A far visita al giovane avvocato anche il consigliere regionale Franco Picarone: «Sentivo di portare la mia solidarietà» L' ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona, da lunedì mattina, è un via vai di persone che vogliono portare la propria solidarietà al giovane avvocato 29enne Giampiero Delli Bovi. Dopo la visita del governatore Vincenzo De Luca di lunedì sera e del neo sindaco di Montecorvino Rovella, Martino D' Onofrio di martedì mattina, ieri ha fatto visita ai familiari il consigliere regionale Franco Picarone. Giunto presso il nosocomio ad orario di visita è entrato in reparto, ha saluto i genitori ed ha scambiato qualche parola con loro. «E' una situazione molto delicata», ha detto al medico con cui si è accompagnato fuori dal reparto. «Sono venuto a trovarlo in gesto di solidarietà. Non ho visto Giampiero perché l' accesso è interdetto per questioni sanitari ma mi sentivo di venire». Poche parole, quelle pronunciate da Picarone dopo la visita che ha poi lasciato l' ospedale. In sala d' attesa, ieri, tanti giovani avvocati che volevano salutare la famiglia di Giampiero, esprimere solidarietà e vicinanza alla mamma e al papà. Intanto, il primo cittadino di Montecorvino Rovella, Martino D' Onofrio, si appella ai suoi concittadini dopo il tragico evento che ha colpito il suo giovane collaboratore e avvocato Giampiero Delli Bovi. In un video postato su facebook, il sindaco D' Onofrio, lancia l' appello a montecorvinesi affinchè non si lascino sopraffare dalla paura e superino un momento così drammatica alzando la testa e magari testimoniando, proprio perché qualsiasi testimonianza può essere preziosa alle indagini che stanno portando avanti gli inquirenti. "La nostra comunità sta vivendo uno dei momenti più brutti della sua storia. L' atto compiuto ai danni dell' amico Giampiero Delli Bovi ci lascia senza parole - ha dichiarato nel video sulla sua pagina facebook D' Onofrio - ed è difficile Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
trovare qualcosa per giustificare un simile gesto. Dopo simili avvenimenti c' è bisogno di una risposta forte da parte di tutta la comunità. Gli inquirenti stanno lavorando egregiamente al fine di assicurare il responsabile alla giustizia e fargli pagare per quello che ha fatto". Poi ha concluso, in un appello preciso, ai suoi concittadini: "Ora più mai però Montecorvino Rovella sente il bisogno della legalità, quello che è accaduto è una ferita forte inferta a tutta la comunità, ma è in questi momenti di crisi che escono i nostri valori, valori forti di chi crede all' unità e crede nella sua forza. Ed è proprio in questi casi che dobbiamo agire con determinazione, con senso di appartenenza soprattutto senza paura. Voglio ribadirlo senza paura. Lo dobbiamo a Giampiero, lo dobbiamo a tutti noi per il futuro della nostra Montecorvino, andiamo avanti a testa alta, orgogliosi di essere montecorvinesi. Io sono qui pronto ad ascoltarvi e a rappresentare qualsiasi istanza". Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 7 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Cambio all'Asl, si è insediato il commissario Marcella Cavaliere Guiderà l'Asl di Salerno nell'ottica della «continuità» e lavorerà seguendo il solco tracciato dal predecessore, il dg Antonio Giordano . E per fare questo il neo commissario dell'Asl, Mario Iervolino , ha preso accordi per incontrare nei prossimi giorni il manager Giordano, che sta per ritornare ai Colli a Napoli, per «fare insieme una full immersion sull'atto aziendale dell'Asl di Salerno». Ha puntualizzato di «solcare le stesse strade tracciate da Giordano perché ritengo sia uno dei migliori manager della regione Campania e perché credo che il suo lavoro faccia da battistrada per tanti di noi. Perseguirò lo stesso indirizzo anche per creare una migliore integrazione ospedale- territorio». «Ventidue anni di direzione alle spalle», ha dichiarato Iervolino, puntualizzando di voler così «rispondere a qualcuno» e togliersi dunque qualche sassolino dalla scarpa. E infatti ha continuato «trentadue anni di servizio e ventidue di direzione ritengo siano bastevoli», lanciando stoccate a chi probabilmente ha storto il naso per la scelta di Iervolino da parte del governatore Vincenzo De Luca che già a novembre scorso lo avrebbe voluto a Salerno, ma all'Azienda Ruggi. «La nostra Asl si estende su un territorio di 200 chilometri - ha ribadito ovunque e sempre le porte saranno aperte a tutti». In occasione dei saluti per il suo insediamento negli uffici di via Nizza non è mancato un passaggio sulla sanità convenzionata, «l'integrazione pubblico- convenzionato può coesistere, nella misura in cui l'una non prevalichi l'altra». E non disdegna eventuali servizi esterni per affrontare l'emergenza estiva e la carenza di personale, avvertita nei presidi a Sud della provincia presi d'assalto dai villeggianti. Non a caso ha dichiarato di aver fatto «con il presidente (il governatore De Luca, ndr ) il punto sulle criticità del territorio rispetto al personale inferiore al fabbisogno aziendale». In Campania mancano «8mila unità» a causa del piano di rientro e se necessario «andremo a recuperare, anche con servizi esterni, quel che occorre per garantire adeguata assistenza ai pazienti». Sui rapporti con l'Azienda Ruggi ha definito «il dg (Giuseppe Longo, ndr ) un amico e collega. Metterò a disposizione le mie competenze anche in questo caso», riferendosi ai tredici anni da direttore di Dipartimento all'Asl Napoli 1 con dieci ospedali da gestire. Ieri hanno salutato i dipendenti anche e il nuovo commissario sanitario Vincenzo D'Amato e i direttori uscenti Maria Vittoria Montemurro (sanitario) e Antonella Tropiano (amministrativo). «Abbiamo costruito un percorso che per tante motivazioni non ha avuto la sua durata temporale prevista Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ha concluso Giordano ma nella sostanza è stato definito attraverso documenti, strategie, atti. Atti strategici che hanno invertito la tendenza a livello assistenziale. Consegno un'azienda più azienda di quella trovata ». E in un passaggio di una lettera per i dipendenti ha commentato «il lavoro era stato programmato per la scadenza naturale la prossima estate ». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 2 EAV: € 1.527 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Giampaolo, via vai di amici e pa renti al Ruggi Erika Noschese Nella sala d' attesa del reparto di chirurgia d' urgenza, al quarto piano dell' ospedale Ruggi d' Aragona, non si parla d' altro: "Povero ragazzo, così giovane", "sono degli assassini", "devono marcire in galera" e così via. Giampiero Delli Bovi è al centro dell' attenzione di tutti. La sala d' attesa già alle 11.30 di ieri mattina è un via vai continuo di amici, parenti, colleghi che vogliono far sentire la propria vicinanza al giovane avvocato, ferito gravemente da un pacco bomba la mattina di lunedì scorso. Mamma Carmela e papà Alberico non lasciano mai da solo il figlio, sempre presenti nella stanza, insieme alla fidanzata di Giampiero, con cui ha una relazione da diversi anni. La prima ad arrivare è zia Maria, sorella della mamma del giovane civilista. Suo nipote, da quella tragica mattina, non lo ha ancora visto e non vuole vederlo ma del resto, in stanza l' accesso è interdetto a tutti, parenti e amici, per evitare che Giampiero possa prendere qualche infezione. Le sue gravi condizioni di salute, infatti, non gli permettono di stare a contatto con nessuno, ad eccezione dei genitori e della sua compagna che mai lo ha lasciato da solo in questi terribili giorni. Giampiero ancora non parla, sotto shock per quanto gli è successo quella mattinata quando, dinanzi la sua abitazione, ha trovato un pacco e vinto dalla curiosità - lo ha aperto. Un pacco avvolto nella carta dell' agenzia di trasporto Bartolini Corriere Espresso, dunque, apparentemente nulla di strano. Giampiero non poteva saperlo. Non poteva sapere che qualcuno era così tanto arrabbiato con lui da volere la sua morte. Perchè quel pacco bomba, come si è più volte vociferato anche nei corridoi della sala d' attesa del nosocomio locale, era stato creato ad hoc con l' obiettivo di togliergli la vita. E ci sarebbe anche riusciuto, l' autore di questo folle gesto, se non fosse che il 29enne di Montecorvino Rovella ha aperto la scatola al contrario. Secondo indiscrezioni, infatti, se fosse stata aperta dal lato giusto, forse Giampiero sarebbe morto sul colpo. Proprio come voleva chi ha fatto di tutto per privarlo del bene più prezioso: la vita. Mamma Carmela, giovane donna esile, è ancora sconvolta. Non parla con nessuno, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
chiusa nel suo dolore. Papà Alberico si intrattiene con il cognato e la cognata, qualche chiacchiera per trascorrere il tempo, forse. Nel frattempo, le ipotesi si sprecano tra chi crede che sia tutto riconducibile alla politica e chi, invece, al suo lavoro mentre i parenti, chiedono fermamente di consegnare i malviventi alla giustizia. Un via vai di forze dell' ordine interrompono, per qualche secondo, le chiacchiere dei parenti di altri pazienti che, appresa la tragica notizia, cercano di ottenere informazioni in più circa lo stato di salute dell' avvocato, presidente del Forum dei Giovani di Montecorvino Rovella. Intanto, Giampiero alterna momenti di apparente serenità a pianti disperati, come giusto che sia quando un ragazzo di soli 29 anni si ritrova a perdere entrambe le mani per un vile atto "in stile camorristico", come qualcuno ha voluto sottolineare. Le sue condizioni cliniche sono stazionarie anche se gravi poichè oltre al grave sfacelo traumatico ad entrambi gli arti superiori, Delli Bovi ha riportato anche lesioni da barotrauma agli organi di senso, ustioni all' arto inferiore destro e lesioni cutanee multiple da scoppio, ragion per cui la prognosi resta riservata. Giampiero Delli Bovi è supportato da una psicologa che gli fa visita, più volte al giorno. Ancora presto per parlare di dimissioni eppure i medici si sono già raccomandati: quando torna a giunti, da conoscenti e non che vogliono invogliarlo a non mollare. Secondo quanto trapelato dal Ruggi, sarebbero stati chiesti presidi delle forze dell' ordine dinanzi la casa perchè la paura che quella folle mano possa tornare a colpire è troppo forte. Ora, tocca a Giampiero: deve reagire, rialzarsi e impadronirsi nuovamente di quella vita che qualcuno ha provato a sottrargli, nel modo più crudele. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 5 EAV: € 1.071 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Iervolino si insedia: «Si lavora per recuperare personale» ASL / «Polemiche con Tommasetti? C' è bisogno di collaborazione, il rapporto con il Ruggi lo recupereremo» Cambio di guardia, per l' Asl di Salerno, ufficializzato ieri mattina presso la struttura di via Nizza. L' ormai ex direttore Antonio Giordano è andato via, salutando i suoi colleghi, per lasciare spazio a Mario Iervolino, nuovo commissario in carica che sarà a capo dell' azienda sanitaria locale. Il neo commissario fa il punto della situazione, evidenziando le criticità del territorio e, dunque, la carenza di personale: «Il numero del personale è inferiore rispetto al fabbisogno che c' è in Regione Campania. Aabbiamo 8mila persone in meno sul piano di rientro e dobbiamo cercare di recuperare almeno su quello che ha già fatto il dottor Giordano e su quello che riuscirò a fare io anche se dobbiamo andare a comprare servizi esterni per recuperare assistenza con i pazienti». Per Iervolino necessaria anche la collaborazione con l' azienda ospedaliera universitaria, Ruggi d' Aragona, escludendo - a quanto pare a priori - un incontro con il magnifico rettore Aurelio Tommasetti. «C' è bisogno di collaborazione. Il rapporto con il Ruggi sarà un rapporto di collaborazione piena. Oltretutto il direttore generale è un amico e collega da anni e non c' è problema nel recuperare questo tipo di rapporto», ha detto ancora l' ex direttore del dipartimento ospedaliero della Napoli 1 che gli vanta un bagaglio di esperienza che «metto a disposizione per cercare di dare il meglio». Con l' insediamento di Iervolino, l' ex direttore dell' Asl, Antonio Giordano ha salutato i suoi colleghi, non senza un pizzico di amarezza: «Voglio solo dire che sono stato bene qui, siamo stati bene. Abbiamo avuto l' enorme privilegio di incontrarvi e di costruire insieme a voi un percorso che per tante motivazioni non ha avuto la sua durata temporale prevista ma che, nella sostanza, è definito attraverso documenti, strategie, atti. Quello che è accaduto è accaduto perchè abbiamo avuto il privilegio di incontrarvi. Voi ci avete aiutato a produrre atti e azioni che credo facciano parte del nostro orgoglio come direzione e per voi un canovaccio su cui continuare e dai Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
quali è difficile tornare indietro sia perchè sono documenti strategici sia perchè sono azioni che hanno invertito la tendenza a livello assistenziale. Tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto con una motivazione fondamentale: servire le persone e quindi di farvi lavorare bene per poter servire i cittadini della nostra provincia di cui faccio parte». Erika Noschese. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 8 EAV: € 1.350 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Il Direttore Generale del Ruggi Giuseppe Longo : "A Salerno mortalità è 79 anni per gli uomini, 84 per le donne" GIUSEPPE LONGO "L' indice di speranza di vita alla nascita, in Campania, secondo le ultime rilevazioni del 2015, è di 78,5 anni per gli uomini e 86,3 anni per le donne. Questo indicatore che ci fa comprendere lo stato di salute dei cittadini campani è al di sotto della media nazionale che è 80 anni per gli uomini e 85 per le donne. Per fortuna i dati che abbiamo in anteprima, sul 2017 e sul 2018, sono in forte crescita in Campania. A Salerno questo indicatore si avvicina alla media nazionale: è 79,6 anni per gli uomini e 84,3 anni per le donne. Questo significa che la mortalità che colpisce Salerno e provincia è molto simile a quella che colpisce l' intera Italia. Non risente quindi degli effetti negativi che colpiscono Napoli e Caserta. Lo stile di vita delle persone e l' offerta che dà la Sanità salernitana è nella media nazionale". Positivo il livello di assistenza garantito nella nostra città e nella nostra provincia, che con un milione e centomila abitanti è la più grande d' Europa dal punto di vista dell' assistenza sanitaria, alla luce di quanto esposto dal dottor Giuseppe Longo, che da poco più di sette mesi è il Direttore Generale dell' Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi d' Aragona di Salerno, durante la conviviale rotariana organizzata al Grand Hotel Salerno dal Preside Antonio Vairo, Presidente del Club Rotary Salerno Est. Il dottor Longo oltre a spiegare quali sono gli indicatori che ci permettono di comprendere lo stato di salute dei cittadini salernitani e della provincia ha spiegato anche com' è organizzata la sanità salernitana e come in alcuni reparti si sia raggiunta l' eccellenza:" Da poco abbiamo reso operativo il Centro Ictus H24 che in Campania è attivo solo al Cardarelli di Napoli; con il "Percorso femore: attesa zero" riusciamo a trattare, unici in Campania, chirurgicamente quasi l' 80% dei pazienti entro 48 ore dal ricovero per frattura prossimale di femore; abbiamo ridotto al 40% i tagli cesarei". Longo ha ricordato il blocco del Turn Over che ha impedito, per circa nove anni, di assumere Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
nuovo personale:" Abbiamo perso 12.000 unità di personale nell' intera Regione. Da circa due anni i conti della sanità campana sono tornati in regola e questo permette alla nostra Regione di reclutare nuovo personale attraverso vari concorsi aperti per diverse figure professionali. Quindi la situazione man mano andrà migliorando. In questi ultimi mesi sono già arrivate circa 300 unità di personale nella nostra Azienda Ospedaliera". Longo ha parlato anche dei farmaci personalizzati, di grandi tecnologie e del Servizio Sanitario Nazionale che è considerato uno dei migliori al mondo:" C' è una ricerca americana che ci pone al primo posto in Europa e al terzo nel Mondo. Il modello della Sanità italiana, che ha un rapporto costi - risultati tra i migliori al mondo, è invidiato da molti Paesi che cercano di copiarlo". Aniello Palumbo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 8 EAV: € 1.324 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona In sei mesi oltre 600 donne vittime di violenza Anna Paola Merone Cifre choc emergono dal rapporto dell' Osservatorio regionale. Carenti i protocolli di aiuto napoli Sono oltre 600 le donne vittime di violenza. Di queste 541 sono italiane, 593 hanno più di 18 anni, 32 sono minorenni. È questo uno dei dati raccolti in Campania nel primo semestre del 2017 relativamente alle donne vittime di violenza che si sono rivolta ai pronto soccorso regionali. Dati pubblicati nel primo Report dell' Osservatorio sul Fenomeno della violenza sulle donne, istituito dal Consiglio regionale della Campania. L' indagine ha preso le mosse dalla «risposta sanitaria» data alle donne vittime di violenza. «Dei 47 pronto soccorso regionali - ha spiegato la consigliera regionale con delega alle Pari opportunità Loredana Raia -, 12 hanno attivato il percorso di tutela e uno in particolare a Napoli, il Centro Dafne del Cardarelli, è diventato un modello per gli altri tre per quanto riguarda il percorso di tutela». Oltre al Cardarelli, a Napoli, presentano un percorso "rosa" anche gli ospedali San Paolo, Loreto e Cto. Tre quelli di Caserta - Marcianise, Santa Maria Capua Vetere e San Rocco a Sessa Aurunca -, due quelli di Salerno - Ruggi D' Aragona e Dell' Immacolata di Sapri -, due anche ad Avellino - Criscuoli e Landolfi - e il Fatebenefratelli di Benevento. Quasi la metà dei nosocomi regionali non ha risposto all' appello dell' Osservatorio e dei 47 presidi ospedalieri solo 45 sono sede di un pronto soccorso o di un Dea. Dei 12 pronto soccorso solo 8 sono stati antecedenti alla Legge 208, che prevede l' istituzione di un percorso di tutela delle vittime di violenza e solo 9 hanno un luogo deputato all' ascolto delle donne: 5 all' interno della struttura e 4 all' esterno. Disparità anche sulla presenza di personale dedicato all' ascolto, oltre a medici e infermieri. Le psicologhe, ad esempio, sono presenti solo in 5 casi su 12; psicologhe e assistenti sociali in soli 2 casi su 12; psicologhe, assistenti sociali e sociologi in un solo caso su 12. Solo 6 percorsi prevedono procedure di intervento ginecologico e 9 sono quelli pronti per un intervento psicologico. Focus dell' indagine restano comunque le Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
donne. Il 25,7 per cento delle vittime di violenza ha un' età compresa tra i 40 e i 49 anni. Una percentuale che cala al 24.9 quando si parla di donne tra i 30 e i 39 anni. Percentuali decisamente più basse, il 19.4 per cento, nella fascia di età 20-29 anni. Per le ragazze minorenni il dato regionale è in linea con quello fornito dal rapporto dell' Oms. La maggioranza delle donne che si è rivolta ad un pronto soccorso, il 58.6 per cento, si è vista assegnare una prognosi compresa tra i 2 e i 7 giorni. La violenza fisica è quella maggiormente diffusa, e corrisponde al 63,8 per cento dei casi. Il 2.2 per cento delle donne ha dichiarato di essere stata vittima di violenza sessuale mentre il 2.1 per cento vittima di stalking. Altissima la percentuale anche di chi subisce violenza psicologica e verbale. Per più della metà delle donne, il 51.5 per cento, l' autore della violenza è una persona conosciuta. Di questi il 17.7 per cento per cento è il partner o ex compagno, nel 5.4 per cento dei casi è un altro familiare e nell' 1.5 un collega o il datore di lavoro. Solo nel 7.1 per cento dei casi ci si ritrova al cospetto di un aggressore sconosciuto. Di rilievo anche il dato relativo all' omissione del nome dell' aggressore, pari al 14.1 per cento dei casi. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 2 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona L'avvocato resta ricoverato SALERNO. L'avvocato Giampiero Delli Bovi rimane ricoverato all'ospedale Ruggi di Salerno e la prognosi, per lui, è ancora riservata. Dopo il trauma subìto lunedì mattina in seguito all'esplosione del pacco bomba, che gli ha provocato la perdita delle mani, l'ultimo bollettino medico diffuso ieri dal primario del reparto di Chirurgia d'urgenza del presidio di via San Leonardo, Mariano Armellino, parla di condizioni cliniche «stazionarie, anche se gravi». L'avvocato 29enne, a partire da martedì scorso, è stato sottoposto a un trattamento per migliorare l'ossigenazione dei tessuti traumatizzati nella camera iperbarica dell'ospedale. Ma è nel reparto di Chirurgia che viene assistito e monitorato il quadro clinico. Secondo il primario, il giovane avvocato presenta un «grave sfacelo traumatico a entrambi gli arti superiori, si ravvisano lesioni da baro trauma agli organi di senso, ustioni all'arto inferiore destro e lesioni cutenee multiple da scoppio». Dunque le conseguenze dello scoppio sono state devastanti per Giampiero Delli Bovi, che dovrà affrontare lunghe cure prima della guarigione, fisica e psicologica. (m. c.) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 28 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ospedali, la Fials a De Luca «Ispezioni Salerno e Ravello» Salerno/Ravello. Ispezioni del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, negli ospedali di Salerno e Ravello. A chiederle è Mario Polichetti, sindacalista della Fials provinciale, che ha approvato l'iniziativa del Governatore di visitare, a sorpresa, i presidi del territorio provinciale. «Ho appreso con piacere la notizia del presidente De Luca impegnato, all'insaputa di medici e infermieri, in un tour improvvisato nei presidi di Nocera Inferiore e Pagani - ha detto Polichetti Mi fa piacere che abbia potuto toccare con mano le carenze della sanità salernitana e credo che debba continuare in questo senso, perché solo sul campo si può comprendere davvero quello che non va. Ecco perché lo invito a venire, senza avvisare la direzione generale del Ruggi, a visitare gli ospedali di Salerno e Ravello. Si renderà conto che le denunce dei sindacati, con alcune che si trascinano ormai avanti da anni, non sono pretestuose. Se le visite a sorpresa vogliono essere un modo per dimostrare la vicinanza ai professionisti che lavorano nella sanità e agli utenti ben venga. A Salerno e in Costiera amalfitana, infatti, ci si appresta a vivere un'estate particolare e questo lo diciamo da tempo». Nessuna polemica da parte di Polichetti, ma solo un modo per aprire un confronto serio con la giunta regionale. «Non vogliamo segnalare nulla al governatore De Luca, vogliamo che se ne renda conto lui stesso in prima persona visitando i principali presidi ospedalieri dell'azienda Ruggi». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 6 EAV: € 728 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Prelievo multiorgani al Ruggi L' encomio del manager Longo Prelievo multiorgani al San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona di Salerno: la direzione strategica dell' ospedale e il manager Giuseppe Longo, hanno ringraziato, attraverso una lettera d' encomio quanti hanno reso possibile il prelievo. «E' volontà della Direzione Strategica dell' San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona di Salerno, - si legge nella lettera a firma del manager Longo - e mia personale, ringraziare tutto il personale che ha operato in occasione del prelievo di organi del 9 giugno scorso, per l' alta professionalità, preparazione, impegno, umanità e pazienza dimostrata durante tutto l' iter che ha accompagnato il gesto d' amore dei familiari della donna deceduta. L' intero personale coinvolto nella procedura, dalla coordinatrice per le donazioni d' organo Carmela Policastro, alla psicologa Sabina D' Amato, a tutto il personale medico ed infermieristico dell' Unitò operativa di Rianimazione diretta dal dottor Renato Gammaldi, che non ha esitato a rimanere anche oltre il proprio turno pur di portare a termine l' importante impresa, ha dimostrato doti importanti e fondamentali per medici, infermieri e operatori socio assistenziali; aspetti che testimoniano il buon funzionamento di questa Azienda. Tutto ciò conferma che non esistono distinzioni tra sanità del Nord o del Sud, ma che l' efficienza del sistema dipende dalla qualità e dalla professionalità delle persone che vi lavorano. Sono tantissime, purtroppo, le persone che, in attesa di un trapianto, vivono su un filo: con il vostro lavoro date loro una speranza di continuare a vivere!». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 3 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Caso Mastrogiovanni, giustizia mutilata Andrea Passaro Dopo due giorni di camera di consiglio è arrivata nella serata di ieri la sentenza della Quinta sezione penale della Corte di Cassazione di Roma sul caso Mastrogiovanni, il maestro elementare deceduto nel 2009 mentre era ricoverato presso il reparto psichiatrico dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania in regime di Trattamento sanitario obbligatorio (Tso). I giudici della Suprema Corte hanno confermato la condanna per tutti gli imputati accusati di sequestro di persona - medici ed infermieri - reato configurato per la decisione dei sanitari di tenerlo legato al lettino del reparto per 80 ore; prescritto, invece, il reato relativo alla morte come conseguenza di altro delitto. Per il solo reato di falso in cartella c'è stato l'annullamento della sentenza con rinvio alla Corte d'Appello di Napoli; come dovrà essere la stessa Corte, in sede civile, a valutare il danno patito dalle parti lese costituite in giudizio. Il verdetto e le condanne. In virtù di tali decisioni i giudici della Cassazione hanno rideterminato la pena per i medici Rocco Barone e Raffaele Basso ad 1 anno e tre mesi di reclusione; 10 mesi per Amerigo Mazza e Anna Angela Ruberto . È stato rigettato il ricorso di Michele Di Genio per il quale è stata dichiarata irrevocabile la condanna per sequestro di persona in concorso. I giudici hanno annullato la sentenza relativamente al reato di falsità ideologica in concorso, con rinvio per nuovo giudizio alla Corte d'Appello di Napoli. Confermata la pena anche per Michele Della Pepa . Per quanto concerne gli infermieri, queste le condanne: 8 mesi per Giuseppe Forino , Nicola Oricchio , Alfredo Gaudio , e Massimo Scarano ; Antonio De Vita , Maria D'Agostino Cirillo , Antonio Tardio , Massimo Minghetti , Maria Carmela Cortazzo , Raffaele Russo a 7 mesi di reclusione. Annullata la sentenza per Antonio Luongo per la morte dell'imputato. La requisitoria del pg. Il procuratore generale, nella sua requisitoria di martedì, aveva chiesto la conferma della condanna per il falso in cartella e l'annullamento con rinvio per il reato di sequestro di persona per le posizioni dei medici; lo stesso Pg della Cassazione aveva ritenuta prescritta l'accusa Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
relativa alla morte come conseguenza di altro delitto, proponendo l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna per gli infermieri. Nella sentenza d'Appello del novembre 2016, i giudici di secondo grado dimezzarono da 4 a 2 anni la pena per il medico Rocco Barone (che aveva disposto la contenzione di Mastrogiovanni) e il collega Raffaele Basso; 1 anno e 11 mesi per il primario Michele Di Genio (erano 3 anni e 5 mesi in primo grado); 1 anno e 10 mesi i medici Amerigo Mazza e Anna Angela Ruberto (3 anni in primo grado) e a 1 anno e 1 mese il medico Michele Della Pepa (3 anni in primo grado), che non rispondeva del decesso ma solo del sequestro di persona e del falso in cartella clinica. Furono condannati inoltre a 1 anno e due mesi gli infermieri Antonio De Vita, Maria Cirillo D'Agostino, Antonio Tardio, Massimo Minghetti, Carmela Cortazzo e Raffaele Russo. Un anno e 3 mesi furono inflitti ad altri cinque infermieri, che rispondevano di sequestro di persona anche nei confronti di Giuseppe Mancoletti, compagno di stanza di Mastrogiovanni: Giuseppe Forino, Nicola Oricchio, Antonio Luongo, Alfredo Gaudio e Marco Scarano. Franco Mastrogiovanni, ricoverato il 31 luglio 2009, morì per edema polmonare nella notte del 4 agosto al San Luca di Vallo, dopo una contenzione chimica e meccanica di oltre 80 ore. Fu legato al letto, non fu mai alimentato e non fu permesso ai suoi familiari di fargli visita. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 23 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia De Vita come Ricchiuti «Non può fare il sindaco» Emerenziana Sinagra Si addensano nubi sul Comune di Novi Velia, dove a dieci giorni esatti dalle ultime elezioni amministrative la minoranza consiliare è intenzionata a mettere in dubbio le condizioni di effettiva eleggibilità del neo sindaco Adriano De Vita . L'esame delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità del sindaco eletto e dei consiglieri comunali rientrante nella prassi della convocazione della prima seduta del consiglio comunale sarà fra i punti all'ordine del giorno della seduta fissata per sabato prossimo alle ore 18. Al neo sindaco potrebbe essere contestata l'ineleggibilità in quanto direttore sanitario del presidio ospedaliero San Luca di Vallo della Lucania. La minoranza consiliare si appella al fatto che, secondo quanto stabilito dall'articolo 60 del Testo unico degli enti locali, non può essere eletto sindaco chi ricopre la carica di direttore generale, amministrativo o sanitario delle aziende sanitarie locali e ospedaliere. In realtà ed è proprio per questa ragione che la maggioranza consiliare sembrerebbe dormire sogni tranquilli nel Testo unico degli enti locali si legge chiaramente che l'ineleggibilità si applica nei casi in cui il candidato ricopra funzioni apicali in strutture aziendali ospedaliere, laddove, invece, il San Luca di Vallo non è un'azienda autonoma ma un presidio ospedaliero che dipende dall'Asl. «Come minoranza consiliare pensiamo di avviare un procedimento che prevede la necessità di convocare un nuovo consiglio comunale, entro 10 giorni, nel quale la maggioranza potrà addurre delle motivazioni che avvalorino le loro tesi», spiega l'ex sindaco Maria Ricchiuti che si ritrovò in una analoga posizione sospetta essendo anche consigliera regionale. La consigliera comunale di opposizione pone l'accento sul fatto che, sebbene il San Luca non sia un'azienda ma un presidio ospedaliero, il neo sindaco svolgerebbe comunque una funzione apicale, così da rendersi ragionevole l'estensione della limitazione dell'elettorato passivo. «Anch'io ho subito una questione di incompatibilità, l'ho affrontata, e tutti sappiamo come è andata a finire conclude la Ricchiuti Chiedo solo che venga rispettata la Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
legge, proprio come ho fatto io un anno fa». Come si ricorderà, infatti, un anno fa, il 17 giugno del 2017, dopo ben sei gradi di giudizio, la Ricchiuti era decaduta dalla sua carica di sindaco perché incompatibile con quella di consigliere regionale, venendo sostituita dal commissario straordinario Salvatore Tedesco , che ha portato avanti il suo mandato fino alle nuove elezioni. Il sindaco De Vita si mostra sereno: «Se la minoranza avanzerà la proposta di ineleggibilità la ignoreremo del tutto. È il consiglio che vota e non la minoranza. Le fantasie di qualcuno non intralceranno il lavoro dell'amministrazione neo eletta ». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 16 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Morte nel grembo materno Quattro medici a processo Alfonso T. Guerritore Sono quattro i medici rinviati a giudizio per l'accusa di omicidio colposo chiamati a rispondere del decesso della bimba morta nel grembo della madre nel maggio 2014: A.L., I.D.M, T.S. e R.C., tutti in servizio all'ospedale Umberto I, affronteranno il processo su decreto emesso dal Gup del Tribunale di Nocera Inferiore Matteo Denise , accusati di condotta professionale viziata da omissioni e impudenze, con l'inchiesta aperta e portata avanti su denuncia dei familiari della bambina dal pm Amedeo Sessa , allora in forza all'ufficio della Procura di Nocera Inferiore. I quattro medici e sanitari del reparto ostetricia dell'ospedale Umberto I furono identificati e indagati a partire dalla denuncia di C.R. e di suo marito. La donna 34enne di Pagani residente a San Marzano era incinta di 8 mesi quando si recò in ospedale all'alba con dolori all'addome. Invece di ricoverarla, il personale sanitario dispose le dimissioni, ma la ragazza tornò in ospedale alcune ore dopo con l'utero dilatato. Secondo le ricostruzioni effettuate degli inquirenti, corroborate dal alcune perizie, la strumentazione rilevò il battito della bambina, morta nel grembo materno: dopo il decesso familiari decisero di sporgere denuncia al commissariato di polizia. La donna, assistita dall'avvocato Monica Abagnara , fu ricoverata presso il reparto dell'Umberto I, col marito assistito dall'avvocato Francesco Bonaduce . Agli atti dell'inchiesta c'è la perizia autoptica curata dal medico legale Giovanni Zotti , svolta su incarico del pm, con alcuni esposti successivi riguardanti la posizione del medico curante, in servizio anche all'ospedale nocerino, che per la famiglia non avrebbe visitato la signora pur essendo presente, e la mancanza di alcuni referti medici. La madre riferì agli inquirenti di quattro distinti esami cardiaci effettuati per monitorare le condizioni della bambina, mentre agli atti ne risultarono solo due, con quattro ore di intervallo su cui si concentrarono le ricostruzioni ordinate dal PM. Il decesso fu ricollegato a sofferenza fetale prenatale acuta, con iniziali quattro persone sottoposte ad indagine, ora attese dal processo fissato davanti al giudice Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
monocratico per il prossimo settembre. La piccola nacque alla trentanovesima settimana, deceduta col riscontro dell'assenza di pulsazioni dopo complicazioni da chiarire affidate al dibattimento. L'iter clinico fu ricostruito passo per passo dagli uomini della Polizia, che rimisero insieme documentazioni e testimonianze, documentando visite e accertamenti svolti in ogni fase. Dopo il parto cesareo e la morte della piccola, i genitori sporsero denuncia al commissariato. L'inchiesta è andata avanti fino all'udienza preliminare, conclusa dal gup con il decreto che dispone il processo a carico di quattro medici. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
21/06/2018 Pagina 24 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Nomina Rotunno Il dottor Raffaele Rotunno (foto) di Padula è stato nominato Direttore del servizio di cardiologia integrato degli ospedali di Eboli, Roccadaspide e Battipaglia. L'incarico è stato affidato al dottore Rotunno dal Direttore Generale dell'ASL Salerno Antonio Giordano che da pochi giorni ha lasciato la direzione dell'Asl. Il dottore Rotunno assume il nuovo incarico dopo essere già stato direttore dell'Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell'ospedale di Roccadaspide. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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