Media Monitoring per 31-10-2018 - Rassegna stampa del 30-10-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria ...

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31-10-2018

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 30-10-2018
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   "Luigi Gallo" nega accoglienza ................................................................................................ 1
   Al ‘Ruggi’ la Giornata mondiale dell’Ictus dedicata alla qualità della vita ...................... 2
   Giornata Mondiale dell'Ictus, la campagna di sensibilizzazione del Ruggi. .................... 4
   L'AOU Ruggi di Salerno riferimento regionale per il progetto 'Ictus fare presto'. Ascolta
        l'intervista ............................................................................................................................ 6
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 7
   Ospedale arriva la Tac ma manca il personale ..................................................................... 7
Sanità Campania ............................................................................................................................... 8
   A Pozzuoli 107 interventi contro il tumore al colon retto ................................................... 8
   Abuso di antibiotici nuovo giro di vite ................................................................................. 10
   «Il cancro non fa paura non arrendetevi mai» .................................................................... 12
   «Innovazione endoscopica» l' interazione Asl-territorio ................................................... 14
   Bonaguro " Tumore al fegato al via il vaccino terapeutico" ............................................. 15
   Castiello al ministro Grillo «La Sanità in Campania meglio se commissariata» ............ 17
   Chirurgo licenziato, il caso al Moscati ................................................................................. 19
   De Luca: «In cinque -sei anni un vaccino contro il cancro» .............................................. 20
   Dipendenti dell' Asl testimonial di salute ........................................................................... 22
   Furbetti del cartellino: in 33 davanti al giudice per truffa e falso .................................. 23
   Medici e veterinari flash -mob di protesta .......................................................................... 24
   Ospedale, l' allarme del sindaco al ministro ....................................................................... 25
   Presidio fisso dei genitori di bambini trapiantati .............................................................. 26
   Pronto soccorso proroga di un mese alle attività h24 ...................................................... 27
   Tumori, sos tiroide la diagnosi precoce per battere il male ............................................ 29
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 31
   "La battaglia per sconfiggere il fegato grasso" ................................................................. 31
   Gemelli, inaugurato il centro studi sul pancreas ............................................................... 33
   Il coach diventa digitale e il medico controlla il suo malato di diabete ......................... 34
   Influenza che virus sarà ......................................................................................................... 35
   Istituto europeo di oncologia, il consiglio resta diviso sul piano di Del Vecchio .......... 37
   La frontiera è nel sistema immunitario ............................................................................... 38
   Miliardi spesi male .................................................................................................................. 40
   Per combattere il cancro serve l' Europa ............................................................................ 41
   Per salvarsi il cuore basta una puntura ............................................................................... 42
   Prima che sia tardi La prevenzione potrebbe eliminare un terzo dei tumori_ .............. 44
   Pronto l' oncochip che analizza 500 geni ............................................................................ 46
   Prostata, la prima emergenza è il tabù ............................................................................... 47
   Sfida all' epatite C Ora i super-farmaci eliminano il virus ................................................ 49
   Spazio all' oncologia di precisione ........................................................................................ 51
   Subito un miliardo e poi altri 3,5 per il biennio 2020-2021, ma su ticket e personale
        rinvio al Patto .................................................................................................................... 52
   Sui «bambini bolla» lezione del San Raffaele al Parlamento europeo ........................... 53
   Tumori, in Italia i farmaci costano sempre di più .............................................................. 55
   Un tavolo sulla legge Lorenzin .............................................................................................. 57
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29/10/2018
                                           cronachesalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 381
                                                                                                                          Lettori: 900
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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                             "Luigi Gallo" nega accoglienza
 Casa “Luigi Gallo” nega accoglienza Scritto da Tommaso D'Angelo , 29 ottobre 2018
 Il Ruggi E’ affetto da neoplasia e da altre gravi patologie per le quali gli era stato
 consigliato di vivere in zone di mare e nei pressi di una struttura ospedaliera.
 Dall’altra sera si è ritrovato senza un posto dove poter vivere. E’ stato messo alla
 porta dai responsabili della casa di accoglienza Lions “Luigi Gallo” ubicata all’interno
 dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. U.B., novantenne,
 originario della costiera, dopo aver trascorso alcune ore in auto, è stato ospitato da
 alcuni salernitani che hanno preso a cuore la sua situazione. A nulla è servito
 l’intervento dei carabinieri. U.B. separato e con un rapporto difficile con le figlie, da
 cinque anni viveva presso la Casa di Accoglienza “Luigi Gallo” pagando
 regolarmente il dovuto (circa venti euro a notte, anche se sembra che siano previste
 solo offerte e non tariffe fisse). La struttura in questione è gestita da una onlus
 quindi non sarebbe da considerarsi un albergo. Al novantenne è stato diagnosticato
 un tumore, inoltre ha diverse patologie che gli comportano crisi improvvise per le
 quali è necessario un tempestivo intervento dei medici . Per tali motivi nel 2013
 aveva deciso di trasferirsi nella struttura presente all’interno del Ruggi. U.B. anziano
 e solo ha pensato che in caso di malore improvviso poteva chiedere il tempestivo
 intervento dei sanitari. Dalla scorsa settimana all’anziano è stato detto che doveva
 lasciare la struttura a causa di lavori di ammodernamento all’impianto di
 climatizzazione. Ma U.B. non aveva dove andare così è restato nella sua stanza. Ad
 un tratto sembra che gli sia stata staccata anche l’energia elettrica a causa dei
 lavori da eseguire. L’assenza di corrente ha fatto si che venisse richiesto l’intervento
 dei carabinieri i quali avrebbero accertato il perfetto funzionamento del quadro
 elettrico. Nel corso di questi giorni l’anziano, attraverso il suo legale, ha anche
 presentato alcune denunce. Venerdì sera, sulla porta della Casa di Accoglienza è
 spuntato un cartello con suscritto: “albergo chiuso per lavori”. Lui è dovuto andar
 via senza vestiti e senza i farmaci di cui necessita. Dopo aver trascorso qualche ora
 in auto è stato accolto da alcuni conoscenti. Sabato mattina è stata presentata una
 nuova denuncia.

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29/10/2018
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                                                                                                                          Lettori: 1.000
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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     Al ‘Ruggi’ la Giornata mondiale dell’Ictus dedicata alla
                         qualità della vita

 Oggi 29 ottobre 2018, si celebra la XIV
 Giornata mondiale dell’ictus dedicata,
 quest’anno, all’ “Up Again after Stroke”.
 La       World       Stroke     Organization
 (Organizzazione        Mondiale     dell’Ictus
 Cerebrale)      ha     voluto    sottolineare
 l’importanza della qualita’ della vita che
 si cerca di salvaguardare garantendo
 cure adatte e tempestive. Il percorso
 assistenziale più idoneo viene tracciato
 dal personale altamente specializzato
 della Stroke Unit (Unità urgenza ictus) presente h24, per il territorio Salernitano, solo
 nell’AOU “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona” di Salerno. Il PDTA (Percorso
 diagnostico terapeutico assistenziale) attivato al Ruggi di Salerno nell’ambito del
 Progetto “Ictus, fare presto” è divenuto un modello per l’intero territorio campano. Il
 PDTA prevede che una equipe medica multidisciplinare esegua tutti gli esami
 diagnostici necessari e decida il trattamento terapeutico più indicato già all’arrivo
 del paziente al Pronto Soccorso. Alla base di tutto, la velocità d’intervento e la
 perfetta e sincrona collaborazione tra i vari specialisti che devono stabilire quale
 trattamento praticare, il fibrinolitico per via endovenosa o la tromboectomia
 meccanica per via endovascolare, in un arco di tempo che varia, dall’insorgenza
 della sintomatologia, da 6 ore per il circolo anteriore e di alcune ore in più per il
 circolo posteriore. A portare avanti questa macchina perfettamente funzionante, i
 medici e personale del comparto del Pronto Soccorso, della Neuroradiologia
 interventistica, della Neurologia e della Stroke Unit, della Anestesia e Rianimazione,
 della Chirurgia Vascolare, della Neurochirurgia, nonché i tecnici e professionisti della
 riabilitazione. Dopo gli accertamenti, e l’eventuale trattamento, segue il ricovero
 nella “Stroke Unit”, reparto specializzato e dedicato alla gestione dell’attacco
 ischemico in fase acuta da cui poi il paziente uscirà per essere trasferito al centro di
 Riabilitazione dell’AOU di Salerno ubicato presso l’Ospedale Giovanni da Procida o,
 quando fortunatamente gli esiti debilitanti sono ridotti perché il trattamento è stato
 eseguito con tempestività, a casa con una terapia riabilitativa domiciliare. Importanti
 i dati registrati all’AOU di Salerno, unico Centro Stroke Hub di 2° livello della Regione
 Campania insieme all’Ospedale Cardarelli di Napoli, che offre risposte adeguate e
 tempestive ai cittadini di tutta la provincia salernitana ma anche di quelle limitrofe.

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Infatti, nei primi 8 mesi del 2018 sono giunti 325 casi di emorragia intracranica o
infarto cerebrale; nei casi di Stroke Ischemico acuto 55 sono stati trattati con agenti
trombolitici e 62 con fibrinolisi meccanica per via endoarteriosa; nei casi di Stroke
emorragico 19 aneurismi cerebrali sono stati curati in fase acuta con trattamento
endovascolare, 2 emorragie da aneurismi sono state trattate in neurochirurgia, 5
MAV (malformazione artero-venosa) sono state trattate in sinergia tra
neuroradiologi, anestesisti-rianimatori e neurochirurghi, così come sono state prese
in carico 8 emorragie sub aracnoidee senza materia e 60 ematomi parenchimali. Per
i restanti casi, essendo l’ictus una patologia tempo-dipendente, non è stato possibile
eseguire il trattamento specifico, perché i pazienti sono giunti all’AOU San Giovanni
di Dio e Ruggi d’Aragona dopo oltre 12 ore dall’evento emorragico o dall’infarto
cerebrale, motivo per cui sono stati curati con le metodiche tradizionali. Punto di
forza di tutto il percorso attivo nell’AOU di Salerno è il progetto “Percorso unico
integrato della persona con ictus” che ruota intorno ad un modello organizzativo
basato su uno specifico software, “Clic (Cloud ictus)” ideato per gestire il governo
dei percorsi assistenziali dei pazienti affetti da ictus cerebrale (Stroke), consentendo
di ridurne, in alcuni casi financo dimezzarne, i tempi di ricovero grazie alla possibilità
di mettere immediatamente a disposizione dei sanitari le schede di valutazione
clinica e neurologica, con la possibilità inoltre di memorizzare gli accertamenti
clinici, nonché l’opportunità di organizzare le modalità di trasferimento alle strutture
riabilitative, in primo luogo presso il presidio ospedaliero “G.Da Procida”.
Considerato, infine, che tutto ruota intorno alla tempestività, i borsisti del progetto
“Ictus, Fare presto” hanno realizzato uno spot con la gentile collaborazione dei Neri
per Caso e dell’attore Claudio Lardo.

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29/10/2018
                                         gazzettadisalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 242
                                                                                                                          Lettori: 167
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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             Giornata Mondiale dell'Ictus, la campagna di
                     sensibilizzazione del Ruggi.
 Lunedì, 29 ottobre 2018, si celebra la XIV Giornata mondiale dell’ictus dedicata,
 quest’anno, all’ “Up Again after Stroke”. La World Stroke Organization
 (Organizzazione Mondiale dell’Ictus Cerebrale) ha voluto sottolineare l’importanza
 della qualita’ della vita che si cerca di salvaguardare garantendo cure adatte e
 tempestive. Il percorso assistenziale più idoneo viene tracciato dal personale
 altamente specializzato della Stroke Unit (Unità urgenza ictus) presente h24, per il
 territorio Salernitano, solo nell’AOU “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona” di
 Salerno. Il PDTA (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) attivato al Ruggi di
 Salerno nell’ambito del Progetto “Ictus, fare presto” è divenuto un modello per
 l’intero territorio campano. Il PDTA prevede che una equipe medica multidisciplinare
 esegua tutti gli esami diagnostici necessari e decida il trattamento terapeutico più
 indicato già all’arrivo del paziente al Pronto Soccorso. Alla base di tutto, la velocità
 d’intervento e la perfetta e sincrona collaborazione tra i vari specialisti che devono
 stabilire quale trattamento praticare, il fibrinolitico per via endovenosa o la
 tromboectomia meccanica per via endovascolare, in un arco di tempo che varia,
 dall’insorgenza della sintomatologia, da 6 ore per il circolo anteriore e di alcune ore
 in più per il circolo posteriore. A portare avanti questa macchina perfettamente
 funzionante, i medici e personale del comparto del Pronto Soccorso, della
 Neuroradiologia interventistica, della Neurologia e della Stroke Unit, della Anestesia
 e Rianimazione, della Chirurgia Vascolare, della Neurochirurgia, nonché i tecnici e
 professionisti della riabilitazione. Dopo gli accertamenti, e l’eventuale trattamento,
 segue il ricovero nella “Stroke Unit”, reparto specializzato e dedicato alla gestione
 dell’attacco ischemico in fase acuta da cui poi il paziente uscirà per essere trasferito
 al centro di Riabilitazione dell’AOU di Salerno ubicato presso l’Ospedale Giovanni da
 Procida o, quando fortunatamente gli esiti debilitanti sono ridotti perché il
 trattamento è stato eseguito con tempestività, a casa con una terapia riabilitativa
 domiciliare. Importanti i dati registrati all’AOU di Salerno, unico Centro Stroke Hub di
 2° livello della Regione Campania insieme all’Ospedale Cardarelli di Napoli, che offre
 risposte adeguate e tempestive ai cittadini di tutta la provincia salernitana ma
 anche di quelle limitrofe. Infatti, nei primi 8 mesi del 2018 sono giunti 325 casi di
 emorragia intracranica o infarto cerebrale; nei casi di Stroke Ischemico acuto 55
 sono stati trattati con agenti trombolitici e 62 con fibrinolisi meccanica per via
 endoarteriosa; nei casi di Stroke emorragico 19 aneurismi cerebrali sono stati curati
 in fase acuta con trattamento endovascolare, 2 emorragie da aneurismi sono state
 trattate in neurochirurgia, 5 MAV (malformazione artero-venosa) sono state trattate
 in sinergia tra neuroradiologi, anestesisti-rianimatori e neurochirurghi, così come

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sono state prese in carico 8 emorragie sub aracnoidee senza materia e 60 ematomi
parenchimali. Per i restanti casi, essendo l’ictus una patologia tempo-dipendente,
non è stato possibile eseguire il trattamento specifico, perché i pazienti sono giunti
all’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona dopo oltre 12 ore dall’evento
emorragico o dall’infarto cerebrale, motivo per cui sono stati curati con le metodiche
tradizionali. Punto di forza di tutto il percorso attivo nell’AOU di Salerno è il progetto
“Percorso unico integrato della persona con ictus” che ruota intorno ad un modello
organizzativo basato su uno specifico software, “Clic (Cloud ictus)” ideato per
gestire il governo dei percorsi assistenziali dei pazienti affetti da ictus cerebrale
(Stroke), consentendo di ridurne, in alcuni casi financo dimezzarne, i tempi di
ricovero grazie alla possibilità di mettere immediatamente a disposizione dei sanitari
le schede di valutazione clinica e neurologica, con la possibilità inoltre di
memorizzare gli accertamenti clinici, nonché l’opportunità di organizzare le modalità
di trasferimento alle strutture riabilitative, in primo luogo presso il presidio
ospedaliero “G.Da Procida”. Considerato, infine, che tutto ruota intorno alla
tempestività, i borsisti del progetto “Ictus, Fare presto” hanno realizzato uno spot
con la gentile collaborazione dei Neri per Caso e dell’attore Claudio Lardo. Si
confida, pertanto, nella collaborazione anche della stampa per far girare tale
importante messaggio e permettere di diffondere sempre più questa importante
campagna di sensibilizzazione.

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29/10/2018
                                                   radioalfa.fm
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                                                                                                                          Lettori: 233
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  L'AOU Ruggi di Salerno riferimento regionale per il progetto
            'Ictus fare presto'. Ascolta l'intervista

 Il Percorso diagnostico terapeutico
 assistenziale attivato al Ruggi di Salerno
 nell’ambito del Progetto “Ictus, fare
 presto” è un modello di riferimento per
 l’intero territorio campano. Il dato viene
 evidenziato oggi in occasione della
 Giornata mondiale dell’ictus dedicata,
 quest’anno, alla qualità della vita che si
 cerca di salvaguardare garantendo cure
 adatte e tempestive. Il percorso assistenziale più idoneo viene tracciato dal
 personale altamente specializzato della Stroke Unit (Unità urgenza ictus) presente
 h24, per il territorio Salernitano, solo nell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San
 Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona” di Salerno. La velocità d’intervento e la perfetta e
 sincrona collaborazione tra i vari specialisti che devono stabilire quale trattamento
 praticare, in un arco di tempo che varia, dall’insorgenza della sintomatologia, da 6
 ore per il circolo anteriore e di alcune ore in più per il circolo posteriore. A portare
 avanti questa macchina perfettamente funzionante, medici e personale di più reparti
 a cominciare dal Pronto Soccorso. A Radio Alfa questa mattina ne abbiamo parlato
 con il direttore dell’Unità complessa di Neuroradiologia, Interventistica e
 Diagnostica, Renato Saponiero.

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30/10/2018                                                                                                                Pagina 31
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 3.681
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

             Ospedale arriva la Tac ma manca il personale

 POLLA Pasquale Sorrentino Lavori infiniti
 per gli ospedali di Polla e Sant' Arsenio:
 insorgono Cgil e comitato cittadino
 Curto. «Non si soddisfano - scrivono - le
 richieste di cura e assistenza sanitaria
 sempre più impellenti nella popolazione
 per    la   maggioranza       anziana,     in
 considerazione dell' esodo che affligge la
 nostra utenza costretta a rivolgersi a
 strutture sanitarie di altre regioni».
 Sindacati e comitato denunciano «l'
 impossibilità     di     assicurare     una
 prestazione diagnostica e assistenziale
 adeguata agli standard richiesti nei
 presidi pubblici, sia per la lungaggine
 delle liste d' attesa sia per l'
 impossibilità del trattamento dei pazienti
 con disturbi della personalità». La buona
 notizia dell' installazione di una tac di
 ultima generazione e del mammografo
 con tomosintesi viene offuscata dalla
 cronica carenza di personale medico nei
 reparti del nosocomio. E ancora: «Non
 riusciamo a capire - scrivono - le
 motivazioni del ritardo accumulato nell' esecuzione del progetto definitivo di
 riqualificazione ed adeguamento del presidio di Sant' Arsenio». Altro problema, l'
 avvio delle attività del servizio psichiatrico a Polla. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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30/10/2018                                                                                                                Pagina 8

                                                                                                                          EAV: € 53.224
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                                          Argomento: Sanità Campania

     A Pozzuoli 107 interventi contro il tumore al colon retto
 GIUSEPPE DEL BELLO
 L' ospedale Santa Maria delle Grazie
 Ospedale Santa Maria delle Grazie di
 Pozzuoli e San Raffaele di Milano,
 strutture alla pari? Si stenta a crederci,
 ma è così. Lo certificano i numeri.
 Almeno per quelli che caratterizzano la
 chirurgia del tumore al colon- retto. A
 permettere di raggiungere la quota di
 centri eccellenti è stato il nuovo primario
 Felice Pirozzi con la sua équipe. A
 ottobre lo staff ha infatti festeggiato ben
 107 interventi eseguiti in soli sei mesi. Il
 neo primario è approdato ad aprile
 scorso a Pozzuoli, dopo aver lasciato a
 San Giovanni Rotondo la direzione della
 chirurgia generale dell' ospedale San Pio.
 Ma diamo un occhio alle cifre in Italia. Il
 San Raffaele o l' Ieo di Milano nel 2016
 avevano realizzato 237 interventi di
 colon retto in 12 mesi. In Campania, nel
 2016 il Pascale ne ha effettuato 317
 (qualificandosi come secondo centro in
 Italia per numero di interventi, mentre il Monaldi aveva fatto registrare 134
 operazioni in questo ambito). Ma la chirurgia colon- rettale rappresenta solo una
 parte dell' attività del reparto. Sempre negli ultimi sei mesi sono stati effettuati 375
 interventi di cui il 55 per cento per via laparoscopica ( senza aprire l' addome) e con
 il supporto del sistema 3D che permette una visione tridimensionale. In alcuni casi,
 le tecniche mini- invasive sono state utilizzate anche per trattare pazienti in
 emergenza o soggetti sottoposti a reintervento per complicanze post-operatorie.
 Pirozzi è soddisfatto. E commenta: « A Pozzuoli, in Chirurgia e nelle altre discipline,
 ho trovato colleghi e collaboratori di grande valore, umano e professionale. Sono
 anche loro che ci hanno permesso di festeggiare questo traguardo». Ma siccome non
 si dorme sugli allori, sono già stati fissati i prossimi obiettivi: diventare polo di
 riferimento regionale per il trattamento delle patologie oncologiche colo- rettali e
 dell' apparato gastroenterico: « Per raggiungerli si sta già programmando l'
 incremento del personale, l' ampliamento delle strutture e il miglioramento della
 dotazione tecnologica » . D' altronde sono proprio i numeri del Santa Maria delle
 Grazie a spiegare quanto forte sia la domanda di assistenza qualificata sul territorio
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a nord di Napoli. E il tumore del colon- retto è tra i più diffusi sul territorio della
Napoli 2 Nord: per frequenza al secondo posto tra le donne e al quarto tra gli uomini.
Antonio d' Amore, manager dell' Asl: « L' attività del reparto si è inserita
perfettamente nel percorso di prevenzione e trattamento delle patologie
oncologiche. L' ospedale di Pozzuoli vanta oggi livelli di assistenza di assoluto rilievo
negli ambiti dell' Urologia, della Cardiologia, della Radiologia, della Neurochirurgia,
dell' Ortopedia e della Rianimazione». Nei piani di sviluppo del Santa Maria delle
Grazie è previsto l' arrivo, a breve, del robot operatorio Da Vinci che rappresenterà
un ulteriore ausilio alle attività in sala operatoria sia della Chirurgia che dell'
Urologia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il chirurgo Felice Pirozzi è lo specialista
formatosi al Monaldi È approdato al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli dopo aver
diretto la divisione di chirurgia generale e laparoscopica dell' ospedale Opera di San
Pio a San Giovanni Rotondo.

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30/10/2018                                                                                                                    Pagina 29

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                                              Argomento: Sanità Campania

                        Abuso di antibiotici nuovo giro di vite
 Ettore Mautone
 Uso improprio degli antibiotici, impiego
 eccessivo e non corretto dai farmaci
 necessari per debellare le infezioni in
 ospedale e sui territori. E poi uso
 massiccio in zootecnia, nell' industria
 agroalimentare e nell' acquacoltura. La
 conseguenza di tutto ciò è la progressiva
 selezione di ceppi batterici resistenti ai
 principali antibiotici che pone un
 serissimo problema di salute pubblica.
 La Campania da fanalino di coda in Italia
 quanto a uso e abuso di antibiotici volta
 pagina e diventa Regione capofila nella
 lotta all' antibiotico resistenza. Allo
 scenario da allarme rosso la Campania
 ha risposto serrando i ranghi e i risultati
 non sono mancati: il consumo di
 antibiotici di uso sistemico sul territorio,
 è passato da 32,3 dosi al giorno ogni
 mille abitanti nel 2013 a 29 nel 2017 con
 un calo del 5,1%. LA STRETTA «Dopo
 aver invertito la marcia con un trend in
 discesa nei consumi di antibiotici sul
 territorio - avverte Ettore Novellino,
 direttore del dipartimento di Farmacia della Federico II e responsabile del Ciff
 (Centro regionale di farmacoeconomia e farmacodinamica) nei primi 6 mesi del 2018
 il consumo si attesta su 28,3 dosi di antibiotici ogni 1000 abitanti». Ora, dal 1°
 novembre, scatta un nuovo giro di vite impresso dalla Regione sui prescrittori
 (ospedalieri e medici di famiglia) per educare al buon uso di questi preziosi farmaci
 alleati nella lotta alle infezioni. Obiettivo, raggiungere il minimo del punteggio
 attribuito dai Lea (Livelli essenziali di assistenza) alle buone pratiche cliniche che
 prevede un massimo di 23 dosi al giorno per mille abitanti. La delibera di giunta
 approvata di recente, poi recepita da un decreto commissariale ad hoc, prende le
 mosse dall' accordo siglato con tutti i sindacati della medicina di famiglia e prevede
 ad ogni prescrizione corrisponda un codice attraverso cui risalire alla patologia che
 ha richiesto la ricetta. «Al paziente sarà sempre consegnata una notula anonima -
 avverte Pina Tommasielli, medico di medicina generale che segue questa materia
 per conto della Regione - ma dalla scrivania del medico in remoto partirà un flusso
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dati che giungerà alla piattaforma informatica regionale Saniarp da cui sarà possibile
esaminare la appropriatezza prescrittiva. Ogni due o tre mesi - continua Tommasielli
- andremo a capire medico per medico, se la prescrizione è giustificata e nel caso
non lo sia il medico sarà convocato dal distretto di appartenenza, non per
sanzionarlo ma per formarlo al corretto uso del farmaco. Il fine infatti non è
persecutorio ma educativo». Coinvolti dal progetto anche farmacisti e medici
ospedalieri: i primi dovranno evitare di erogare i farmaci col sospeso da coprire con
la ricetta del medico e gli altri, all' atto delle dimissioni, saranno in collegamento
anch' essi con la piattaforma regionale di monitoraggio. I DATI ALLARMANTI «Da
circa 4 anni - racconta Giovanni Arpino, presidente del Consorzio nazionale
cooperative mediche - in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale
e le due Università di Milano e di Napoli, abbiamo studiato in modo dettagliato e
continuo la gestione della terapia antibiotica nel territorio e abbiamo attivato un
percorso informativo e formativo per i medici associati». Diversi i dati citati dal
medico: «Per le sole malattie dell' apparato respiratorio più comuni - spiega -
abbiamo riscontrato percentuali di prescrizioni del 17,6 % per malattie di origine
sicuramente virale e del 62% per patologie solo probabilmente batteriche, contro il
rimanente 19,6 % erogato per malattie sicuramente di origine batterica. Nel corso
del recente summit regionale sull' emergenza delle resistenze batteriche agli
antibiotici, per la prima volta abbiamo avuto la possibilità di presentare i dati del
Progetto Ocra, la banca dati delle cooperative dei medici, l' organizzazione, le
finalità. Allo staff regionale e a circa 400 funzionari e medici provenienti dalle Asl di
tutta la Campania sono stati illustrati,infatti, i dati di prescrizionidegli antibiotici.
Abbiamo avuto la lungimiranza di allestire un sistema di ricerca e sorveglianza
affidabilecon grande anticipo e che ora torna utile con report individuali (da Saniarp)
del tipo di quelli che dadieci anni produciamo. Non è poco in una situazione
pericolosa quale può diventare la resistenza agli antibiotici per la vita umana».
Infine, s ta per partire una campagna a tappeto per vaccinazione contro lo
prenumococco, per abbattere l' incidenza di polmoniti, meningiti e otiti. Tra le azioni
previste favorire percorsi che facilitino la tempestività della diagnosi e, di
conseguenza, terapie mirate potenziando negli ospedali i servizi di diagnostica
microbiologica. Infine l' indicazione è a limitare il più possibile l' utilizzo degli
antibiotici di ultima generazione (carbapenemici) ricorrendo a regimi terapeutici
alternativi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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30/10/2018                                                                                                                 Pagina 28

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                                           Argomento: Sanità Campania

             «Il cancro non fa paura non arrendetevi mai»
 Rossella Grasso
 Ha gli occhi grandi e un sorriso enorme
 che dicono più di mille parole. Loredana
 Simioli, attrice, ieri mattina è arrivata
 nell' aula Mediterraneo dell' ospedale
 Cardarelli per la presentazione del suo
 video «Io non ho vergogna» sfoggiando
 un bel paio di decolletè dai tacchi
 vertiginosi, colorati e ironici, proprio
 come lei. Da un anno combatte contro il
 tumore sottoponendosi a operazioni e
 chemioterapie che le hanno portato via i
 capelli ma non la voglia di vivere e di
 scherzare. Ed è proprio questo che vuole
 dire, anzi gridare, a tutti: «Non lasciatevi
 intimorire dalla malattia. Bisogna reagire
 con forza e con il sorriso». L' EVENTO
 Accanto a Loredana alla presentazione
 hanno     partecipato     Ciro    Verdoliva,
 direttore     generale     del   Cardarelli,
 Giacomo Cartenì, dirigente del reparto di
 Oncologia dell' ospedale, e Claudio Sant'
 Angelo, il chirurgo che in tutti questi
 mesi ha accompagnato l' attrice nella
 sua lotta contro la malattia. In platea gli
 amici, la famiglia e membri del personale del Cardarelli che hanno preso parte all'
 allegro videoclip musicale ideato da Loredana Simioli, gli stessi che ogni giorno
 mettono le loro competenze a disposizione dei malati di tumore. «L' idea di fare un
 video mi è venuta mentre facevo la chemio - ha raccontato commossa l' attrice -
 Sono una visionaria, mentre la facevo mi guardavo intorno e immaginavo che tutti
 ballassero e cantassero. Invece di tenermelo per me oggi voglio offrirlo a tutti.
 Speriamo che si legga quello che voglio offrire». IL VIDEOCLIP Così, prima nella
 fantasia di Loredana, poi nel videoclip, medici, infermieri e pazienti iniziano a ballare
 sul ritmo rock di «Music» di Assaf Ayalon. Loredana indossa una parrucca fucsia e al
 suo fianco un' altra paziente balla attraversando il reparto pieno di colori e
 palloncini. I supporti per le flebo diventano pali per la lap dance con un ritmo che
 travolge tutti. L' allegro corteo si spinge fin fuori all' ospedale dove ad accoglierlo c'
 è un gruppo di passanti che inizia a ballare. Loredana toglie la parrucca mentre balla
 e la lancia in aria con un gesto quasi liberatorio perché «non bisogna vergognarsi
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della malattia, bisogna affrontarla», dice. Poi sale sul balcone della facciata del
Cardarelli e grida: «Cancro, tumore e malattia hè schiattà». Nei titoli di coda ci sono
le foto del backstage, delle persone che Loredana incontra quando va all' ospedale a
farsi le terapie, dei sorrisi e dei bei momenti passati insieme durante le riprese per
combattere la paura a suon di risate. «Di solito ho timore degli aghi e i giorni prima
di andare a fare la chemio faccio i capricci come una bambina - ha detto l' attrice -
ma mercoledì prossimo andrò a farla con una capa nuova, con la gioia di vivere. Se
una è leonessa, è leonessa sempre». E ha ringraziato tutti quelli che le sono vicini
sottolineando l' importanza che hanno le persone care quando si vive un momento
delicato come questo. «Sono grata alle mie figlie che hanno tanto coraggio - ha
continuato - e ai medici che non mi hanno mai guardata con compassione». LA
PREVENZIONE L' evento è stato l' occasione per parlare di prevenzione. «Dice bene
Loredana, non bisogna vergognarsi della malattia ma bisogna affrontarla - ha
commentato Verdoliva - Oggi le chance di guarire ci sono, la medicina ha fatto passi
da gigante. Mi rivolgo soprattutto alle donne: gli screening sono importanti e la
prevenzione è fondamentale per capire se ci sono dei problemi da subito». L' opera
video di Loredana Simioli vuole sensibilizzare a questi temi e anche trasmettere l'
importanza di una buona comunicazione sanitaria tra medici e pazienti.
«Combattiamo tutti i giorni per creare un' alleanza terapeutica - ha detto Giacomo
Cartenì - È questa la parola d' ordine. I pazienti devono sentire l' empatia che si deve
instaurare tra noi e loro. Il video di Loredana dimostra che con lei questo è
avvenuto. Ci dice che bisogna vivere la vita, tutti i giorni, riempirli di contenuti, fare
in modo che ogni giorno sia come l' ultimo. Questo è un insegnamento di vita valido
per tutti». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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30/10/2018                                                                                                                Pagina 26
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 5.927
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

     «Innovazione endoscopica» l' interazione Asl-territorio

 LA SANITÀ Luella De Ciampis Ieri
 pomeriggio, nella sala convegni di
 palazzo Paolo V si è svolto l' incontro
 scientifico     dal     titolo   «Innovazione
 endoscopica,       clinica    e    territorio»,
 organizzato dall' Asl, insieme all' Isse
 (società italiana endoscopia digestiva
 area chirurgica). Il convegno, che durerà
 tre giorni, è stato introdotto dalla
 gastroenterologa, Rosamaria Bozzi, a cui
 hanno fatto seguito i saluti del sindaco di
 Benevento, Clemente Mastella, gli
 interventi del direttore generale e del
 direttore sanitario dell' azienda sanitaria,
 Franklin Picker e Vincenzo D' Alterio, del
 presidente dell' Ordine dei Medici,
 Giovanni Ianniello, del presidente Isse,
 Luca Benedettini. Nel corso dell' evento,
 Giovanni Massimiliano Claar, Giovanni
 Viceconte e Massimo Augusto Bozzi,
 hanno ricordato Angelo Raffaele Crafa,
 pilastro della chirurgia beneventana. «La
 vera innovazione ha detto la dottoressa
 Bozzi è rappresentata dall' integrazione
 attraverso il territorio, con la partecipazione attiva dei medici di famiglia, mirata alla
 massima sensibilizzazione dei cittadini. Le nuove tecnologie meno invasive, insieme
 a quelle tradizionali e un' informazione capillare sono gli strumenti necessari per la
 riuscita del progetto di screening, promosso dall' Asl in sinergia con l' azienda
 ospedaliera San Pio, di cui si parlerà dopodomani con i maggiori esponenti della
 Gastroenterologia provenienti da ospedali e università di varie città italiane». Si
 traccerà dunque l' intero percorso medico e organizzativo dello screening. «Secondo
 la Costituzione ha commentato il direttore generale Franklin Picker il diritto alla
 salute deve essere garantito a tutti indistintamente, sia che risiedano in città, dove
 esiste una maggiore quantità di strutture sanitarie, che in provincia». In quest'
 ottica, l' Asl sta lavorando con rigore sugli screening, tra i quali, quello del colon
 retto. «Abbiamo realizzato questo progetto ha detto il direttore sanitario, Vincenzo
 D' Alterio importantissimo per la prevenzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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30/10/2018                                                                                                                Pagina 8

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                                          Argomento: Sanità Campania

   Bonaguro " Tumore al fegato al via il vaccino terapeutico"
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 L' intervista Lo chiamano vaccino
 terapeutico perché serve a trattare i
 pazienti già affetti da una patologia. Ed è
 il primo del genere in tutto il mondo a
 essere sperimentato contro il tumore
 primitivo del fegato, l' epatocarcinoma.
 In questo ambito, capofila è il Pascale
 con il suo coordinatore scientifico Luigi
 Bonaguro: «Il progetto Hepavac è stato
 finanziato dalla Comunità europea nel
 2013 con 6 milioni di euro». Meno di 10
 giorni fa è stata somministrata la prima
 dose     a   un    paziente    ottantenne
 napoletano:     con    quale    obiettivo?
 «Dobbiamo distinguere. Stiamo parlando
 di vaccino come di una terapia
 adiuvante, cioè che si aggiunge ad altri
 trattamenti alla fine dei quali non deve
 esserci presenza di malattia. L' obiettivo
 finale, il più ambìto, è impedire che la
 neoplasia si ripresenti». Quindi la prima
 cosa da fare, appena c' è la diagnosi, è l'
 intervento chirurgico o i trattamenti loco-regionali (per esempio radiofrequenza o
 termoablazione). Poi, una volta rimosso il tumore, si passa alla sperimentazione, è
 così? «Esatto. I pazienti con tumore in stadio molto avanzato non sono arruolabili
 nell' attuale protocollo sperimentale. Si può partire in definitiva solo dopo la
 certificazione di assenza di malattia, con lo schema che consiste in 9
 somministrazioni di vaccino distanziate nel tempo. Prima di iniziare il ciclo, i pazienti
 ricevono un' unica dose di ciclofosfamide per ridurre la componente cellulare
 immunitaria inibitoria intratumorale». In questo momento lo studio è in
 sperimentazione di fase I/II, cosa significa? «Che al di là del risultato finale a cui si
 spera di arrivare, rimangono per ora gli obiettivi dello studio che stiamo
 conducendo: verificare assenza di effetti tossici e valutare la risposta immunitaria,
 oltre, ovviamente, registrare il tempo di assenza di malattia dopo la
 somministrazione del vaccino. Tuttavia, il numero di pazienti arruolati e la mancanza
 di un braccio di controllo, non ci consentirà di avere dati statistici significativi».
 Mentre ne gli altri step cosa accade? «La fase successiva di sperimentazione è la
 terza a cui si arriverà se l' osservazione dei dati e dei risultati raggiunti ce lo
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consentiranno». Quali sono gli altri centri coinvolti? «Oltre al nostro Istituto tumori,
ci sono i centri clinici di Negrar (Verona), Tubinga (Germania), Anversa (Belgio),
Pamplona (Spagna), Birmingham (Gran Bretagna). In tutto sono stati intervistati e
arruolati 50 pazienti. Di questi, cinque sono arrivati alla fase di vaccinazione. Altri
sette potrebbero cominciare il protocollo nelle prossime settimane». Ma prima di
quest' ultimo vaccino terapeutico, per il tumore del fegato ce ne sono stati altri? «Sì.
In tutto il mondo se ne sono sperimentati meno di dieci, ma non hanno mostrato
risultati soddisfacenti tali da giustificare una sperimentazione di fase III di efficacia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Ricercatore Luigi Bonaguro è coordinatore scientifico
di Hepavac, lo studio che coinvolge sei centri in tutta Europa, ed è anche
responsabile della ricerca applicata dell' Istituto tumori Pascale.

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30/10/2018                                                                                                                Pagina 4

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

  Castiello al ministro Grillo «La Sanità in Campania meglio se
                         commissariata»
 A. A.
 Il caso NAPOLi Se sul tavolo di Vincenzo
 De Luca è comparsa una proiezione di
 misurazione dei Livelli essenziali di
 assistenza (Lea) secondo la quale a fine
 anno la Campania potrebbe addirittura
 volare intorno ai 170 punti (dai 105 del
 2015), inducendo il governatore ad
 affermare con particolare entusiasmo
 che      «finalmente       cominciamo       ad
 acchiappare le prime tre regioni d' Italia
 e se si continua così, con una
 organizzazione tedesca, nel giro di due
 anni saremo la prima sanità d' Italia per
 la griglia Lea», c' è chi, invece, chiede di
 prolungare il regime commissariale nella
 sanità campana. È il sottosegretario per
 il Sud e deputata della Lega, Pina
 Castiello, la quale in una interrogazione
 al ministro della Salute,Giulia Grillo,
 espone la drammatica condizione dell'
 organizzazione sanitaria regionale. Ora,
 alla Castiello si aggiungono anche
 medici, veterinari e dirigenti sanitari che
 hanno promosso una iniziativa di protesta, all' insegna dell' hashtag #io ci sarò,
 contro «turni di lavoro massacranti, piante organiche colabrodo, sicurezza sul lavoro
 non rispettata, rinnovo del contratto al palo». Ieri si sono, infatti, svolte assemblee
 per iniziativa di tutte le sigle sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria,
 presso le aziende sanitarie della regione. Un simbolico flash-mob che ha mobilitato
 le équipe di tutti gli ospedali della Campania e impegnato anche i rappresentanti
 sindacali di categoria presso le rispettive sedi. Protesta che culminerà con lo
 sciopero nazionale di 24 ore venerdì 9 novembre. Data in cui, in Campania, è
 previsto un sit in dei camici bianchi sotto la sede della Regione a Palazzo Santa
 Lucia in vista dell' assemblea nazionale di Roma del 14 novembre. Nella sua
 interrogazione, il sottosegretario Castiello spiega che «sono evidenti le gravi
 disfunzioni organizzative della sanità nella Regione Campania, che penalizzano
 soprattutto la parte più debole della popolazione, quella che versa in condizione di

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povertà e che non può procurarsi, utilizzando risorse proprie, le prestazioni che il
sistema sanitario regionale non fornisce se non con il pieno accollo delle spese all'
utenza». Insomma, per il sottosegretario «la gestione commissariale è ben lungi dall'
avere risolto le criticità della sanità regionale, rivelandosi prive di fondamento le
vanterie del commissario-governatore De Luca, novello miles gloriosus ». Da qui, il
giudizio finale: «Non sussistono i presupposti per la conclusione del
commissariamento della sanità della Regione Campania, la quale, per molteplici,
gravi e persistenti disfunzioni, merita di essere prolungata».

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30/10/2018                                                                                                                Pagina 10

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

                    Chirurgo licenziato, il caso al Moscati

 La questione approderà in commissione
 regionale con Borrelli AVERSA (ac) -
 Sanità, Borrelli porta in Consiglio
 regionale la storia del chirurgo licenziato
 perché aveva denunciato un presunto
 caso di malaffare nell' ospedale di
 Aversa. "Ho deciso di portare in Consiglio
 regionale l' assurda storia di Nazario Di
 Cicco raccontata da Gaetano Pecoraro de
 Le Iene con un' interrogazione e con un'
 audizione in commissione sanita'". Lo ha
 detto il consigliere regionale dei Verdi,
 Francesco Emilio Borrelli, componente
 della Commissione sanità, per il quale
 "bisogna fare chiarezza sulla vicenda del
 chirurgo ortopedico che da 18 anni non
 può più operare perché ha denunciato
 alcune     presunte     irregolarità   nell'
 ospedale di Aversa dove lavorava". "Tra
 le cose denunciate c' erano la presenza
 di un primario che non aveva mai
 operato e carenze nelle sale operatorie"
 ha aggiunto Borrelli per il quale "visto
 che, in seguito alle denunce del medico,
 l' As l ha dovuto pagare risarcimenti da
 centinaia di migliaia di euro oltre a reintegrare il dottor Di Cicco, vogliamo capire
 fino in fondo chi è il responsabile di questa vicenda e se ci sono danni erariali per le
 somme che s' è dovuto pagare anche perché l' avevano descritto come malato di
 una patologia nei fatti inesistente".

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30/10/2018                                                                                                                Pagina 29

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

    De Luca: «In cinque -sei anni un vaccino contro il cancro»

 AVELLINO Gianni Colucci De Luca lancia
 un appello sui vaccini: «I ragazzi che
 vanno a scuola, devono vaccinarsi. E
 basta. Non lo decide il ministro. A furia di
 fare gli imbecilli rivedremo poliomielite e
 tubercolosi; abbiamo focolai di morbillo e
 continuiamo a scherzare». E poi il
 progetto per un vaccino campano contro
 il cancro: «Abbiamo investito 157
 milioni».      Ad     Avellino     per    la
 presentazione dei dati del registro
 tumori dell' Asl, il governatore coglie l'
 occasione per ricostruire la sua attività a
 capo      della    sanità    campana     da
 commissario. A cominciare proprio dal
 tema dei tumori. «In un anno e mezzo da
 commissario siamo riusciti a portare la
 Campania tra le prime tre regioni italiane
 per i livelli essenziali di assistenza nella
 sanità. Significa che rispettiamo in gran
 parte le 48 ore per il trattamento delle
 fratture del femore e abbiamo portato
 intorno al 30 per cento del totale i parti
 cesarei nel pubblico e nel privato». L'
 OBIETTIVO Quindi il riferimento alla ricerca: «Siamo impegnati a trovare in cinque-
 sei anni un vaccino tumorale per alcuni tipi di neoplasie, siamo alla fase
 sperimentale. Sarebbe per la Campania e i nostri ricercatori il segnale di un
 riscatto». L' investimento della Regione è di 157 milioni di euro per la ricerca contro
 il cancro, se si mettono insieme i finanziamenti a Biogem di Ariano, al Ceinge, alle
 università, a Telethon. L' Aifa, l' agenzia sul farmaco, ha a disposizione 17 milioni.
 «Siamo impegnati per un vaccino antitumorale. E ora con i registri possiamo avere
 una fotografia della situazione di tre anni in tre anni. Con l' accreditamento a fine
 anno del registro tumori della Asl Napoli 1 avremo la copertura totale per tutta la
 popolazione residente». LA PREVENZIONE Per De Luca tuttavia bisogna fare di più
 sulla prevenzione, a cominciare dagli screening per il tumore al seno, alla cervice e
 al retto. «Facciamo uno sforzo di responsabilità, anche perchè il test è gratuito»,
 dice. Ma De Luca ammette che c' è un problema di comunicazione e non sempre è
 chiaro dove e come accedere alle Asl per gli screening tumorali. Poi ancora i
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disservizi: controlli in tempo reali già attivi sulle prescrizioni per limitare la
sovraprescrizione, il duello con alcune sigle dei laboratori di analisi privati che
lamentano lo sforamento dei tetti di spesa. «In alcuni casi ci sono veri delinquenti
che non garantiscono le prestazioni. Ma non siamo noi a dover comunicare ai privati
lo sforamento. Sono loro che conoscono bene fin dove possono arrivare e dunque
pianifichino». Di anno in anno tra ottobre e novembre i laboratori privati non
garantiscono più l' assistenza con copertura del servizio sanitario a chi va a fare
esami. «Si tratta di una speculazione sulla Regione che deve finire», dice. Fa
ammenda sull' emergenza: «A Napoli era rimasto solo il Cardarelli. Ma oggi dall'
Ospedale del Mare a Giugliano, a Pozzuoli, sono diventati una rete». «Le barelle al
terzo e al quarto piano del Cardarelli erano la conseguenza di quelle alzate di
ingegno di chi chiuse il pronto soccorso al Cto, ad esempio». Infine l' impegno sulle
assunzioni che finalmente riprendono, sui concorsi a primario senza influenza della
politica. Il recupero della premialità fino a 1,3 miliardi per l' edilizia sanitaria: «Oggi
ci mancano ingegneri e architetti che fanno progetti. Assumeremo facendo scorrere
la graduatoria regionale». Infine la promessa: debito residuo subito a 1,3 milioni e
azzeramento del debito corrente nel 2019. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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30/10/2018                                                                                                               Pagina 36
                         Il Mattino (ed. Circondario Nord)
                                                                                                                         EAV: € 3.292
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                         Argomento: Sanità Campania

               Dipendenti dell' Asl testimonial di salute

 Un aperitivo per sconfiggere il cancro.
 Parte questa mattina l' iniziativa dell' asl
 Napoli 2 nord Noi per primi, rivolta ai
 4000 dipendenti dell' azienda sanitaria,
 chiamati ad essere testimonial di salute,
 ed invitati a sottoporsi allo screening per
 l' individuazione precoce del cancro alla
 cervice, alla mammella e al colon retto.
 La presentazione avverrà questa mattina
 alle 12.30 presso la sede dell' azienda
 sanitaria in via padre Mario Vergara 228
 di Frattamaggiore, nel corso di un
 aperitivo. «Non possiamo convincere gli
 altri se non siamo convinti noi per primi -
 dice Antonio d' Amore DG dell' asl Napoli
 2 nord - per questo il nostro servizio di
 educazione alla salute ha organizzato
 aperitivi    che,    dopo       il  lavoro,
 permetteranno ai colleghi di stare
 insieme e di acquisire consapevolezza
 circa il proprio ruolo di testimonial di
 salute». Gli aperitivi di salute insieme
 questo il nome dell' iniziativa faranno
 tappa nei tredici distretti sanitari e nei
 quattro ospedali aziendali. m.d.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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30/10/2018                                                                                                               Pagina 8

                                                                                                                         EAV: € 633
                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                         Argomento: Sanità Campania

   Furbetti del cartellino: in 33 davanti al giudice per truffa e
                                falso

 AVELLINO. Sono accusati di truffa e falso
 i 33 dipendenti dell' Asl di Avellino,
 medici, paramedici, amministrativi e
 dirigenti, che il 16 marzo 2016 furono
 arrestati    o    denunciati   per     aver
 abbandonato il posto di lavoro pur aven
 to timbrato o fatto timbrare il cartellino.
 Ieri mattina sono comparsi di fronte al
 giudice del Tribunale di Avellino
 Pierpaolo Calabrese per l prima udienza
 del processo. Alcuni furono ripresi da
 telecamere ben nascoste dagli agenti
 della     squadra   mobile    vicino    all'
 apparecchio      marcatempo.      E   dalle
 immagini venne l' abitudine diffusa tra i
 dipendenti a strisciare più di un badge
 per conto dei colleghi. Altri si
 presentavano spesso in ufficio, registrare
 la presenza e allontanarsi per faccende
 non legate al lavoro. Nelle immagini
 riprese dalle telecamere nascoste si
 vede uno dei dipen denti che mostra il
 dito medio in segno di disprezzo. In un
 altro fotogramma, un dipendente tenta
 addirittura di manomettere la telecamera per impedire le riprese. Tra gli imputati
 anche l' ex assessore al Comune di Avellino Arturo Iannaccone, ex dirigente dell' Asl
 irpina. Il processo riprenderà il 3 dicembre prossimo con la testimonianza del capo
 della squadra mobile Marcello Castello.

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30/10/2018                                                                                                                Pagina 29

                                                                                                                          EAV: € 2.559
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

               Medici e veterinari flash -mob di protesta

 Turni di lavoro massacranti, piante
 organiche colabrodo, sicurezza sul lavoro
 non rispettata, rinnovo del contratto al
 palo: all' insegna dell' hashtag #io ci
 sarò, continua la protesta di medici,
 veterinari e dirigenti sanitari in rivolta in
 tutte    le   Aziende     sanitarie     della
 Campania. Assemblee si sono tenute ieri
 per iniziativa di tutte le sigle sindacali
 della dirigenza medica, veterinaria e
 sanitaria, presso le aziende sanitarie
 della regione. Un simbolico flash-mob
 che ha mobilitato le equipe di tutti gli
 ospedali della Campania e impegnato
 anche i rappresentanti sindacali di
 categoria presso le rispettive sedi. La
 protesta che culminerà con lo sciopero
 nazionale di 24 ore venerdì 9 novembre.

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30/10/2018                                                                                                                Pagina 33

                                                                                                                          EAV: € 821
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

             Ospedale, l' allarme del sindaco al ministro

 CASTELLAMMARE DI STABIA. «Una
 situazione allarmante, ai limiti dell'
 emergenza sanitaria». Gaetano Cimmino
 (nella foto) lo dice chiaro e tondo: l'
 ospedale di Castellammare di Stabia
 versa in condizioni ai limiti dell'
 insostenibilità. Almeno è questa la
 situazione che i sindacati hanno
 rappresentato al primo cittadino di
 Castellammare di Stabia nel corso dell'
 incontro avuto poco più di due settimane
 fa. Una situazione che ha convinto il
 primo cittadino stabiese a scrivere
 direttamente al ministro della Salute,
 Giulia Grillo. Ad annunciarlo è stato lo
 stesso Cimmino, che ha spiegato di aver
 inviato la missiva «per esporle diverse
 problematiche riguardanti l' ospedale
 "San Leonardo" di Castellammare di
 Stabia. Ogni giorno ci pervengono
 segnalazioni sullo stato della struttura
 sanitaria». Tra le varie denunce dei
 sindacati, oltre alla cronica mancanza di
 personale, i sindacati hanno puntato il
 dito contro il servizio di endoscopia interna che è stato trasferito a Torre del Greco,
 le sale operatorie in numero ridotto e il dirottamento in altri ospedali dei pazienti
 che devono subire interventi oculistici. Problemi che i sindacati interni al San
 Leonardo denunciano già da tempo, ma che ora sembrano aver subito un' ulteriore
 peggioramento. «Pochi giorni fa - spiega il sindaco di Castellammare di Stabia - ho
 ricevuto i sindacati dell' ospedale che mi hanno descritto una situazione allarmante,
 ai limiti dell' emergenza sanitaria. In particolare, nella lettera - aggiunge Cimmino -
 ho chiesto di approfondire le condizioni del pronto soccorso, dell' Obi, dei lavori
 ancora da avviare riguardanti l' emodinamica ed altro. Sono certo che il ministro
 avrà la sensibilità di effettuare approfondite verifiche». In ogni caso, ha assicurato il
 primo cittadino stabiese, «sul nostro ospedale terremo costantemente alta l'
 attenzione».

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