Unione della Romagna Faentina - martedì, 10 marzo 2020 - Unione Romagna Faentina

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Unione della Romagna Faentina - martedì, 10 marzo 2020 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
     martedì, 10 marzo 2020
Unione della Romagna Faentina - martedì, 10 marzo 2020 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
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Prime Pagine

 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                                   4
 Prima pagina del 10/03/2020

 10/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                                        5
 Prima pagina del 10/03/2020
 10/03/2020   Il Sole 24 Ore                                                                                 6
 Prima pagina del 10/03/2020
 10/03/2020   Italia Oggi                                                                                    7
 Prima pagina del 10/03/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 36                                                   8
 «Rianimazione sarà monopolizzata dal virus»
 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51                                                  10
 Prima pagina Faenza Lugo
 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51                                                  11
 'Fede di sanità' per entrare nei paesi
 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52                                                  12
 Contro il virus sala d' aspetto all' aperto
 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52                                                  14
 Confessioni con la mascherina

 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52                                                  15
 Mezzi sanificati: trattamenti ozonizzanti

 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53                                                  16
 I 99 anni di Nello Nati «E mi lancerò ancora»

 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53                                                  17
 Accordo su esproprio e indennizzi per le imprese agricole coinvolte
 10/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 71                                                  18
 La Rekico smobilita: tutti a casa Sospesi anche gli allenamenti

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 10/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29                                             20
 Direzione Pd, salta la riunione Possibile rinvio delle elezioni
 10/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29                                             21
 Variante Via Emilia: accordo su procedure di esproprio e indennizzi per le imprese
 10/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29                                             23
 In casa con tre etti di hashish e marijuana
 10/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 18-19                    ALESSANDRO GIULIANI   24
 «Bloccati qui e in Europa non ci vogliono»

Stampa Locale

 10/03/2020   La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 2                                                          26
 La messa è finita Andate in streaming
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Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 10/03/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 12                                Marco Rogari     27
 Maxi gara Consip per 5mila kit di respirazione
 10/03/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 26                            Patrizia Maciocchi   29
 Casa popolare, illegittimo il requisito di 5 anni di residenza
 10/03/2020   Italia Oggi Pagina 15                                  FILIPPO MERLI     31
 Comune reinveste i soldi risparmiati col virus
 10/03/2020   Italia Oggi Pagina 31                                GIULIA PROVINO      33
 Case popolari, requisiti larghi
 10/03/2020   Italia Oggi Pagina 32                               FRANCA FACCINI       35
 L' Irap più bassa è in Trentino
 10/03/2020   Italia Oggi Pagina 38                                   CARLO FORTE      37
 Mobilità, domande dall' 11/3 al 6/4
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[ § 1 § ]

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                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

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[ § 2 § ]

            martedì 10 marzo 2020
                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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[ § 3 § ]

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                                                     Il Sole 24 Ore

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[ § 4 § ]

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                                                        Italia Oggi

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[ § 1 5 5 3 0 8 0 7 § ]

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                          Pagina 36

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Rianimazione sarà monopolizzata dal virus»
                          Paolo Tarlazzi, direttore sanitario del Santa Maria delle Croci, spiega l' organizzazione del reparto più critico in questo
                          momento

                          di Sara Servadei L' emergenza Coronavirus non accenna a fermarsi, anzi.
                          E, di fronte alla prospettiva di un aumento dei casi anche nel Ravennate, l'
                          Ausl è al lavoro per capire come organizzare l' assistenza e gli ospedali
                          del territorio. Paolo Tarlazzi, direttore sanitario dell' ospedale di
                          Ravenna, com' è la situazione attualmente? «La situazione evolve in
                          maniera drammatica. In questo momento il nostro reparto di
                          Rianimazione, che è di alto livello, sta dando risposta non soltanto al
                          territorio, ma anche a chi nella nostra regione è nella situazione più
                          critica, cioè Piacenza». Venerdì due pazienti dal Piacentino sono
                          stati portati al Santa Maria delle Croci. Sono previsti altri arrivi da
                          quelle zone? «Sì, oggi (ieri per chi legge, ndr) è previsto l' arrivo di un
                          terzo paziente piacentino. E sono tutti casi estremamente complessi per
                          la gestione medica e infermieristica». Qual è la difficoltà maggiore?
                          «Sono pazienti impegnativi per la gravità della loro situazione, hanno
                          problemi respiratori che prevedono movimentazioni frequenti: gli
                          operatori ogni tot di ore devono spostarli da pancia in su a pancia in giù e viceversa, per evitare la stasi respiratoria. E
                          per di più devono fare questa operazione con tutti i dispositivi di precauzione. Devo ringraziarli, sono bravissimi».
                          Come state gestendo in questo momento il reparto di Terapia Intensiva? «Al momento è diviso in due, ma se
                          continuiamo con questo trend è verosimile che nel giro di breve tutta la Rianimazione di Ravenna sarà impiegata per
                          pazienti con Coronavirus. E tutti i pazienti di questo tipo sono estremamente impegnativi, per cui dobbiamo
                          ragionare su un potenziamento degli operatori». Quali sono gli scenari possibili per il reparto di Rianimazione?
                          «In caso di necessità verranno trasferiti pazienti da Ravenna a Lugo e Faenza. Nello

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 8
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[ § 1 5 5 3 0 8 0 7 § ]

                          martedì 10 marzo 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          scenario peggiore di tutti, ovvero quello che la Rianimazione di Ravenna si riempia di pazienti Covid-19 positivi e
                          non ci siano letti per ospitarne altri, una seconda Rianimazione tutta dedicata al Coronavirus sarà quella di Lugo». E
                          Faenza? «Verrebbe utilizzata per il recupero chirurgico e per i pazienti negativi al virus». In alcune zone della
                          regione sono stati richiamati al lavoro medici in pensione. Sta accadendo anche a Ravenna? «Non ancora.
                          Per ora, però, la direzione infermieristica sta coinvolgendo nelle telefonate all' utenza e nella gestione degli ingressi
                          gli studenti del corso di laurea in Infermieristica di Faenza. Da qualche giorno stanno facendo la loro parte su tutto l'
                          ambito, sia a livello ospedaliero che territoriale». Qual è la situazione peggiore che potrebbe verificarsi in
                          termini di organico? «In uno degli scenari peggiori pensiamo di utilizzare pool interdisciplinari da convertire in
                          attività di degenza. Ovvero medici specialisti che assistono i pazienti che hanno necessità del ricovero in
                          Rianimazione». Veniamo al Pronto soccorso. Com' è organizzato ora? «Al momento non è ancora arrivata la
                          disposizione di installare il triage esterno nella tenda. In compenso, però, abbiamo individuato un' ala del Pronto
                          soccorso in cui vengono indirizzati i casi sospetti, separati dagli altri. Nel reparto di Malattie Infettive, invece, ora
                          ricoveriamo solo coloro che sono già risultati positivi al tampone. E se il caso sospetto non è grave viene rimandato
                          a casa e isolato lì». A breve il reparto di Pneumologia si sposterà da Lugo a Ravenna. Quando? «Entro questa
                          settimana. Era già in programma, e cade a fagiolo». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 9
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[ § 1 5 5 3 0 8 2 5 § ]

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                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                           Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina Faenza Lugo

                          Prima pagina Faenza Lugo

                                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 10
[ § 1 5 5 3 0 8 1 1 § ]

                          martedì 10 marzo 2020
                          Pagina 51

                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          La storia

                          'Fede di sanità' per entrare nei paesi

                          Beppe Sangiorgi Oggi, i cordoni sanitari contro il Coronavirus sono
                          assicurati dai militari. Secoli fa, i paesi e le città con le mura chiudevano
                          le porte, mentre i paesi senza mura, come Casola Valsenio, muravano
                          porte e finestre verso l' esterno. L' abitato era a forma di fuso, con una
                          strada che lo attraversava nel senso della lunghezza: in caso di rischio di
                          epidemia venivano posti ai due accessi i «rastelli», sorvegliati da guardie.
                          E venivano murati gli accessi laterali come il passaggio a volta, alto
                          come un uomo, lungo vicolo Rimesse, che collega il centro storico
                          casolano con la parte nuova. In tutti i casi, per entrare in paese o in città
                          si doveva esibire mostrare la «fede di sanità» che certificava lo stato di
                          salute della località da cui era partito il viaggiatore.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 11
[ § 1 5 5 3 0 8 1 0 § ]

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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Contro il virus sala d' aspetto all' aperto
                          Roberto Casadio, medico di famiglia: «Nell' ambulatorio di Marzeno, dove c' era possibilità logistica, ho deciso di
                          adottare questo sistema»

                          di Antonio Veca La vita al tempo del Coronavirus sta cambiando un po' le
                          abitudini di noi tutti. Secondo le disposizioni ministeriali una delle misure
                          più importanti da mantenere è quella della distanza tra individui. Così ad
                          esempio se nei bar e nelle attività di ristorazione i tavolini sono stati
                          sistemati a distanza di sicurezza, pena, una salata sanzione o addirittura
                          la chiusura, c' è chi prende altri provvedimenti, anche in luoghi inaspettati.
                          Roberto Casadio è uno dei medici di famiglia di Faenza c o n d u e
                          ambulatori, uno a Faenza e l' altro a Marzeno. In quest' ultimo il
                          professionista faentino ha deciso di adottare un sistema per non mettere
                          a rischio nessuno, sistemando alcune sedie fuori dall' ambulatorio,
                          creando, grazie al tempo clemente di questi giorni, una sala d' aspetto all'
                          aperto. «Vista la situazione di emergenza e la grande volatilità del virus,
                          nell' ambulatorio di Marzeno, dove c' era la possibilità logistica, ho deciso
                          di adottare questo sistema. I miei pazienti sembrano aver preso bene la
                          cosa e anzi sono stati particolarmente contenti dell' iniziativa. Diciamo
                          che la vita in questi luoghi, ancora a dimensione di paese, le cose vengono prese serenamente e con un pizzico di
                          filosofia in più, cosa che non percepisco, ad esempio nei miei pazienti di Faenza che sono più attenti e spaventati di
                          questo stato d' emergenza». Non solo sala d' aspetto però. Infatti oltre a sistemare delle sedie fuori dai locali, il
                          dottor Casadio ha chiesto ai suoi pazienti di accedere all' ambulatorio uno per volta, nel rispetto della salute di tutti.
                          Casadio inoltre ha diffuso alcuni avvisi, attraverso cartelli affissi sulle porte dell' ambulatorio e fatto sapere ai suoi
                          assistiti, anche attraverso i canali social di non recarsi in ambulatorio con sintomi influenzali ma di contattarlo per
                          telefono. «Il telefono - continua - in questi giorni è bollente. Tantissima gente chiama anche solo per consigli. Per chi
                          ha sintomi influenzali, come da protocollo sanitario, cerco di capire per telefono, attraverso una anamnesi sommaria,
                          il quadro clinico, a quel punto, laddove ci siano dei dubbi, si avvisa l' ufficio di igiene pubblica per un eventuale
                          approfondimento». In altri casi il messaggio di mantenere la distanza non è stato ancora ben recepito. Così mentre le
                          chiese si svuotano e i fedeli devono fare il conto con i riti 2.0, attraverso le dirette facebook, ancora ci sono
                          situazioni, in uffici pubblici, dove si creano rischiosi assembramenti. Ad esempio nell' ambito scolastico, dopo lo stop
                          arrivato dal Governo delle attività didattiche, molti libri degli studenti sono rimasti a scuola. Mentre nelle scuole
                          superiori è stato calendarizzato un ritiro dei testi con ingresso contingentato degli studenti, per i gradi inferiori è stato
                          dato il compito

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 12
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                          martedì 10 marzo 2020

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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          agli insegnanti, senza delle vere e proprie linee guida. In alcuni casi, nell' arco di mezz' ora, una cinquantina di
                          persone, con diversi bambini al seguito, si sono ritrovate all' esterno degli edifici scolastici. Una volta che l'
                          insegnante ha portato decine di testi però la distribuzione, in alcuni casi, è stata gestita in maniera non organizzata
                          con la creazione di capannelli. «Nella scuola dei figli di mia sorella ad esempio - spiega un genitore - una maestra si è
                          incaricata di portare all' esterno i libri di tutti i bambini divisi per nome che poi sono stati appoggiati su un paio di
                          banchi sistemati vicino l' ingresso dalle bidelle e, uno alla volta, i genitori, hanno recuperato i testi».

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 13
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          DIOCESI

                          Confessioni con la mascherina
                          Niente messe, né feriali né festive e riunioni di preghiera

                          Anche la diocesi di Faenza e Modigliana, sulla scorta del decreto del
                          presidente del consiglio, si adegua alle disposizioni. Da ieri sospese tutte
                          le celebrazioni delle messe, festive e feriali, le altre celebrazioni
                          liturgiche, riunioni di preghiera. I funerali potranno essere svolti in forma
                          privata con la preghiera di commiato fatta all' aperto in cimitero. Sospese
                          le benedizione delle famiglie mentre le confessioni, celebrando il
                          sacramento fuori dal confessionale, devono tenersi a debita distanza o
                          idonea mascherina.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 14
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                          martedì 10 marzo 2020
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Mezzi sanificati: trattamenti ozonizzanti
                          Il Green-Go Bus di Faenza sottoposto a pulizie speciali: «Massima protezione per gli utenti»

                          Il Green-Go Bus di Faenza sottoposto al trattamento ozonizzante
                          «massima protezione per gli utenti». Se in questi giorni di grande
                          apprensione per l' emergenza sanitaria, le attività didattiche sono state
                          sospese, quelle lavorative non si sono mai interrotte. Molti faentini e non
                          per i loro spostamenti si servono dei Green-Go Bus elettrici che
                          continuano a trasportare centinaia di persone al giorno lungo le due linee,
                          da Piazzale Pancrazi per via Pistocchi e dal parcheggio del Conad
                          Filanda a via XX Settembre. La gestione dei mezzi è affidata a Erbacci
                          Viaggi che già dalle prime giornate di emergenza sanitarie ha iniziato a
                          sottoporre i propri mezzi a particolari sessioni di igienizzazione. Con il
                          perdurare della situazione di emergenza sanitaria Viaggi Erbacci ha però
                          fatto un ulteriore passo in avanti decidendo di investire anche sul fronte
                          della sicurezza sanitaria. I mezzi elettrici, durante i periodi di ricarica delle
                          batterie, nell' hangar aziendale, vengono contestualmente sottoposti a un
                          trattamento di sanificazione interna del mezzo attraverso un
                          macchinario generatore di ozono che abbattono tra l' altro batteri, spore, virus, fungine, muffe, germi e parassiti che
                          normalmente insidiano gli ambienti in cui viviamo, permettendo agli agenti patogeni di proliferare. «Di comune
                          accordo con l' amministrazione - spiega infatti Giorgio Erbacci, amministratore delegato di Viaggi Erbacci - abbiamo
                          deciso di dotarci di questo apparecchio per offrire la massima sicurezza ai nostri passeggeri, la vera forza della
                          nostra azienda». Continua Erbacci: «Trasportare centinaia di utenti ogni giorno vuol dire infatti avere la responsabilità
                          della loro incolumità, anche sul fronte sanitario. Rendere l' ambiente interno dei Green-Go Bus libero da virus e batteri
                          è, adesso in modo particolare, una nostra priorità». a.v.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 15
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          I 99 anni di Nello Nati «E mi lancerò ancora»
                          Importante traguardo per il paracadutista. L' ultimo volo effettuato in tandem risale al giugno scorso. «L' emozione,
                          ieri come oggi, è sempre la stessa»

                          Ha compiuto proprio ieri 99 anni Nello Nati, il veterano paracadutista che
                          durante l' ultimo conflitto mondiale aveva combattuto nel 184°
                          reggimento di artiglieria paracadutisti «Nembo». Nati, che ricopre la
                          carica di presidente onorario della sezione dell' Associazione nazionale
                          paracadutisti di Faenza, sarà festeggiato durante un incontro conviviale
                          dai paracadutisti faentini. L' ultimo lancio in tandem di questo anziano
                          paracadutista, che mantiene ancora la tempra del combattente, risale al
                          giugno scorso, quando sull' avio superficie di Molinella presso Bologna
                          Nello Nati si lanciò da una quota di 4.200 metri con il caporal maggiore
                          Giovanni Lanna della Brigata paracadutisti «Folgore» e con il video
                          operatore brigadiere capo dei Carabinieri Marco Schenetti, già
                          carabiniere paracadutista del Battaglione Tuscania. L' entusiasmo e la
                          vitalità di questo veterano della Divisione Nembo avevano suscitato la
                          scorsa primavera l' ammirazione di tutti i giovani paracadutisti presenti
                          sul campo di Molinella, ma Nati ha comunque assicurato che appena
                          finirà l' inverno si lancerà ancora per festeggiare nel modo che preferisce il suo 99° compleanno. «L' emozione di
                          saltare da un aereo - ha spiegato Nello Nati - è sempre la stessa che ho provato a vent' anni e oggi a 99 anni per me è
                          una gioia pensare di potermi ancora una volta ritrovare libero nell' aria. Certo oggi è tutto molto più semplice e più
                          tranquillo, perché non c' è più nessuno che ci spara da terra, ma l' orgoglio di essere un paracadutista posso dire che
                          mi ha veramente accompagnato tutta la vita». «Comunque - conclude il paracadutista senza età - appena possibile
                          mi lancerò ancora una volta assieme ai miei fratelli paracadutisti di Faenza». Giovanni Cacciari, presidente della
                          sezione faentina dell' associazione paracadutisti con all' attivo 3000 lanci, rende onore al presidente onorario Nati.
                          «Nello - spiega infatti Cacciari - ha raggiunto questo invidiabile traguardo con lo stesso spirito del ragazzo che si
                          avvicinò a vent' anni al paracadutismo militare. Per tutti noi, infatti, e soprattutto per quelli di noi che sono più giovani,
                          Nello rappresenta senza dubbio un esempio da seguire ed è certamente ancora oggi una importante fonte di
                          ispirazione». Daniele Filippi.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 16
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Variante Emilia: sottoscritto tra Coldiretti e Comune

                          Accordo su esproprio e indennizzi per le imprese agricole coinvolte

                          Ieri è stato sottoscritto dal presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola
                          Dalmonte e dal sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, l'
                          accordo che disciplina e definisce procedure di esproprio e indennizzi
                          per le aziende agricole del territorio coinvolte nell' opera pubblica di
                          realizzazione della variante di Castel Bolognese alla via Emilia. «L'
                          accordo - si legge nel comunicato - , che giunge al termine di un lungo ed
                          articolato percorso di confronto e concertazione che ha visto lavorare
                          fianco a fianco Coldiretti Ravenna, amministrazione comunale di Castel
                          Bolognese e imprese agricole, si basa su di un criterio principe, condiviso
                          da tutte le parti in causa, ossia che la risoluzione di un problema sentito
                          dall' intera comunità locale, quindi la realizzazione della variante volta a
                          sgravare il centro abitato da traffico e inquinamento, con tutte le ricadute
                          positive in termini di sicurezza e qualità della vita, non vada a discapito
                          della parte privata, in questo caso le attività economiche e agricole del
                          territorio». In tal senso, continua la nota «la firma dell' accordo è stata
                          anticipata il 6 marzo scorso dall' approvazione, da parte del Consiglio comunale, di uno specifico Ordine del giorno
                          che riconosce le criticità e l' impatto che l' opera pubblica genererà a carico di agricoltori e residenti stabilendo la
                          necessità, poi ribadita nell' accordo di stamane, "di salvaguardare gli interessi dei soggetti privati coinvolti nella
                          realizzazione dell' opera pubblica garantendo l' uguaglianza del loro trattamento da parte del Realizzatore dell' opera
                          stessa». «Siamo grati al Comune perché ha pienamente compreso la necessità di tutelare tutti i cittadini nell' ambito
                          di questa importante realizzazione - afferma il presidente Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte -. L' accordo quadro,
                          infatti, riconosce l' impatto che l' opera avrà sulle imprese agricole, e in particolare sul valore delle imprese coinvolte,
                          garantendo giuste retribuzioni rispetto ai danni importanti che le aziende subiranno, nonché gli indispensabili
                          adeguamenti progettuali da portare all' attenzione di Anas nella prossima Conferenza dei Servizi». Con l' Odg del 6
                          marzo l' intero Consiglio comunale ha dato mandato alla giunta di impegnarsi affinché l' accordo sia pienamente
                          recepito e applicato da Anas . «Siamo soddisfatti - conclude Dalmonte - l' accordo tiene in considerazione quei temi
                          che troppo spesso, quando c' è in gioco un' opera di pubblica utilità, vengono marginalmente trattati».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 17
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Basket serie B

                          La Rekico smobilita: tutti a casa Sospesi anche gli allenamenti
                          Col campionato sospeso la dirigenza faentina dà il rompete le righe «Una scelta obbligata»

                          Tutti a casa fino a nuovo ordine. Il campionato di serie B è ufficialmente
                          sospeso da ieri e così la dirigenza della Rekico ha deciso di interrompere
                          gli allenamenti, aspettando novità da parte degli organi competenti per
                          riprendere l' attività. I faentini sarebbero dovuti scendere in campo
                          domani ad Ozzano e ospitare Rimini domenica, due gare che non si
                          sarebbero potute disputare secondo i provvedimenti del Governo (la città
                          romagnola è in zona rossa) e della regione Emilia Romagna (chiusura
                          degli impianti sportivi). La decisione presa domenica verso mezzogiorno
                          dalla Lega Nazionale Pallacanestro non ha infatti sorpreso nessuno,
                          perché lo stop era inevitabile dopo il decreto ministeriale uscito sabato
                          notte. «La scelta di fermare i campionati è stata la più logica e la più
                          giusta per tutelare la salute di tutti - spiega il general manager Andrea
                          Baccarini -: in questa situazione non era più sufficiente giocare a porte
                          chiuse. Speriamo che l' emergenza possa essere ridotta fin da subito e
                          che si possa tornare al più presto alla normalità per riprendere la nostra
                          vita di tutti i giorni con allenamenti durante la settimana e partite nel week end». Quando è nata l' idea di lasciare liberi
                          i giocatori? «Appena abbiamo avuto la comunicazione della sospensione del campionato, molto prima che arrivasse
                          il provvedimento sulla chiusura dei palasport. Ad ognuno abbiamo dato la possibilità di restare a Faenza o di rientrare
                          a casa, a patto ovviamente che non si tratti di una zona rossa. L' importante è che tutti stiano nel luogo dove si
                          sentono più tranquilli e che rispettino le norme sanitarie. Per il resto non possiamo fare altro che aspettare, ma in
                          questo momento lo sport conta davvero poco: al primo posto c' è la salute». Le norme del decreto uscito mercoledì
                          4 marzo lasciavano presagire a questo epilogo. «Era impossibile giocare una partita di pallacanestro rispettando le
                          disposizioni di stare a distanza di un metro e quindi credo che non si potesse fare diversamente. In questi casi
                          bisogna attenersi alle direttive ed è quello che è stato fatto». Quando pensa che la squadra possa riprendere il
                          normale lavoro in palestra? «Impossibile fare previsioni, ma speriamo che la data de 3 aprile fissata dal Coni sia
                          quella definitiva. Noi siamo sempre all' erta e non vediamo l' ora che questa situazione d' emergenza finisca. Nei
                          prossimi mesi saremo pronti a giocare ogni tre giorni o a terminare la stagione a giugno: va benissimo tutto. L' unica
                          cosa che conta è che si ritorni a giocare a pallacanestro il prima possibile». Nel girone della Rekico si devono
                          disputare sei giornate di campionato e nove recuperi per terminare la regular

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 18
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                          martedì 10 marzo 2020

                                                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          season, un programma che porterà inevitabilmente a scendere in campo due volte alla settimana e a posticipare i
                          playoff. Luca Del Favero.

                                                            Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019        Pagina 19
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                          martedì 10 marzo 2020
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                                                               Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          GLI EFFETTI DEL CORONAVIRUS

                          Direzione Pd, salta la riunione Possibile rinvio delle elezioni
                          Randi: «Ora dobbiamo cambiare le nostre priorità e pensare a tutt'altro. Prima tuteliamo la salute»

                          Poteva essere la serata risolutiva, invece l'emergenza coronavirus ha piegato
                          anche la direzione faentina del Partito democratico, impegnata nella ricerca del
                          candidato sindaco. La convocazione di ieri sera è stata annullata e al momento
                          è impossibile pensare a una nuova data. «Si tratta di un passaggio formale
                          molto importante spiega il segretario comunale Maurizio Randi - non sappiamo
                          come procedere. La proposta di candidatura va formalizzata nell'organo
                          competente ovvero la direzione, che al momento non è possibile convocare».
                          Una sessantina di persone riunite per discutere di politica nei giorni delle
                          limitazioni severe alle attività quotidiane e della paura del contagio non sono
                          immaginabili, tanto più ora che si comincia a parlare di uno slittamento delle
                          consultazioni elettorali per regioni e comuni VOTO IN FORSE C'è tempo infatti,
                          fino al 23 marzo per fissare un'altra data e indire i comizi elettorali, se l'obiettivo
                          rimane votare in maggio. Un orizzonte oggi non praticabile visto i numeri del
                          contagio. Nessuna decisione è stata presa ma più che al 17 maggio si guarda
                          già all'autunno. «C'è la possibilità prosegue Randi che le elezioni slittino. Al
                          momento se nulla cambia dovremmo inventare un procedimento alternativo
                          per decidere il candidato che rispetti le esigenze di coinvolgimento della base. La direzione è e deve rimanere un
                          momento di confronto vero. Dopo l'estate sarebbe tutto più facile». La ricerca di una soluzione unitaria che
                          componga le anime del Pd manfredo si ferma qui. E così tornano in gioco tutte le proposte, anche la possibilità di
                          primarie, poco gradite a buona parte del partito, convinta che il meccanismo democratico più che rafforzare una
                          maggioranza indebolisca troppo la minoranza. L'ala centrista un tempo renziana e quella più vicina alla segreteria
                          nazionale di Zingaretti rimangono distanti dalla sintesi tanto ricercata in questi mesi. I NOMI IN BALLO I nomi emersi
                          nel tempo rimangono tali: ovvero Davide Agresti amato dall'ala centrista dei democratici e dai cattolici, Massimo
                          Isola, figura di lungo corso, vice di Malpezzi equidistante senza adesioni all'area ex renziana, e poi Alberto Morini e
                          Andrea Fabbri. Alla finestra rimangono gli alleati spazientiti dal lungo stallo, con Insieme per Cambiare al momento
                          fuori dalla coalizione e la sinistra de L'Al - tra Faenza pronta a sondare programmi e convergenze. Per certo il
                          candidato dovrà parlare al ricco tessuto associazionistico cittadino per vincere sul progetto politico dalla Lega e da
                          suoi alleati. Ma di fronte all'emergenza Randi conclude. «Ora dobbiamo cambiare le nostre priorità e pensare a tutt'al
                          t ro . Prima tuteliamo la salute».

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019       Pagina 20
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                          martedì 10 marzo 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Variante Via Emilia: accordo su procedure di esproprio e indennizzi per le imprese
                          Il patto disciplina e definisce i criteri riguardanti le aziende agricole coinvolte nell'opera pubblica

                          CASTEL BOLOGNESE Sottoscritto ieri mattina dal presidente di Coldiretti, Nicola
                          Dal monte, e dal sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, l' accordo
                          che disciplina e definisce le procedure di esproprio e indennizzi per le aziende
                          agricole del territorio coinvolte nell' opera pubblica di realizzazione della
                          variante di Castel Bolognese alla via Emilia. L' accordo, che giunge al termine di
                          un lungo ed articolato percorso di confronto e concertazione che ha visto
                          lavorare fianco a fianco Coldiretti, amministra zione comunale di Castel
                          Bolognese e imprese agricole, si basa su di un criterio principe, condiviso da
                          tutte le parti in causa, ossia che «la risoluzione di un problema sentito dall' intera
                          comunità locale, quindi la realizzazione della variante volta a sgravare il centro
                          abitato da traffico e inquinamento, con tutte le ricadute positive in termini di
                          sicurezza e qualità della vita, non vada a discapito della parte privata, in questo
                          caso le attività economiche e agricole del territorio». In tal senso, la firma dell'
                          accordo è stata anticipata il 6 marzo scorso dall' approvazione, da parte del
                          consiglio comunale, di uno specifico ordine del giorno che «riconosce le
                          criticità e l' im patto che l' opera pubblica genererà a carico di agricoltori e
                          residenti» stabilendo la necessità, poi ribadita nell' accordo di ieri, di «salvaguardare gli interessi dei soggetti privati
                          coinvolti nella realizzazione dell' opera pubblica garantendo l' uguaglianza del loro trattamento da parte del
                          realizzatore dell' opera stessa». «Siamo grati al Comune perché ha pienamente compreso la necessità di tutelare
                          tutti i cittadini nell' ambito di questa importante realizzazione - afferma Dalmonte -.L' accordo quadro, infatti,
                          riconosce l' impatto che l' opera avrà sulle imprese agricole, ed in particolare sul valore delle imprese coinvolte,
                          garantendo giuste retribuzioni rispetto ai danni importanti che le aziende subiranno, nonché gli indispensabili
                          adeguamenti progettuali da portare all' attenzione di Anas nella prossima Conferenza dei servizi». Con l' odg del 6
                          marzo scorso, infatti, l' intero consiglio comunale ha dato mandato alla giunta di impegnarsi affinché l' accordo sia
                          pienamente recepito e applicato da Anas . «Siamo soddisfatti - conclude Dalmonte -: l' accordo tiene in
                          considerazione quei temi che troppo spesso, quando c' è in gioco un' opera di pubblica utilità, vengono
                          marginalmente trattati, se non ignorati come, ad esempio, il valore aziendale dell' impresa coinvolta, quello delle
                          produzioni in relazione alla ricostituzione degli impianti, sia frutticoli che irrigui e, da ultimo, anche il valore del suolo

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 21
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                          martedì 10 marzo 2020

                                                  Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          agricolo consumato».

                                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 22
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                          martedì 10 marzo 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          In casa con tre etti di hashish e marijuana

                          FAENZ A Tra hashish e marijuana, aveva in casa circa tre etti di droga. Un gran
                          quantitativo che, secondo la difesa, era frutto di una cospicua scorta personale
                          per evitare di entrare in contatto spesso con l'ambiente dello spaccio. Ma per i
                          carabinieri che sabato hanno effettuato i controlli, le dosi trovate vanno ben
                          oltre l'uso personale, e sconfinano decisamente nel classico quantitativo tipico
                          dello spaccio. Così un 30enne faentino è stato arrestato per essere poi messo
                          agli arresti domiciliari. Ieri mattina è comparso in tribunale a Ravenna, davanti al
                          giudice Beatrice Marini e al vice procuratore onorario Pietro Plachesi. Stando a
                          quanto riferito nel verbale d'arresto, le manette sarebbero scattate comunque,
                          anche solo per l'etto circa di hashish che il ragazzo nascondeva. Poi sono
                          saltati fuori gli altri due etti di marijuana, possibili rimasugli di altre dosi. Sulla
                          base delle prove assunte, la procura aveva chiesto il carcere. Il difensore del
                          30enne, l'avvocato Matteo Olivieri, ha chiesto invece i termini a difesa, e ha
                          ottenuto così dal giudice monocratico l'obbligo di firma, in attesa della prossima
                          udienza, già fissata per giugno. © RIPRODUZION E R ISERVATA

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 23
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                          martedì 10 marzo 2020
                          Pagina 18-19

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          A TU PER TU CON FEDERICO GAIO TENNISTA PROFESSIONISTA

                          «Bloccati qui e in Europa non ci vogliono»
                          «Il torneo di Indian Wells è saltato e l' Atp non sa bene cosa fare Forse giocherò a Phoenix e Miami»

                                                                                                                             ALESSANDRO GIULIANI

                          INDIAN WELLS Un vero shock nel mondo del tennis per l' annullamento del
                          primo Master 1000 della stagione, quello californiano di Indian Wells. Un
                          fulmine a ciel sereno capitato in testa ai giocatori che nel deserto della
                          California non si aspettavano questo provvedimento. Si fa dura nel mondo
                          dorato del circuito Atp e la situazione delicata la si coglie anche nelle parole del
                          faentino Federico Gaio che oggi doveva iniziare a giocare le qualificazioni. «E'
                          stato tutto nella normalità fino a domenica sera -dice dalla California il tennista
                          di Faenza, che proprio giovedì ha compiuto 28 anni - tra di noi si parlava delle
                          qualificazioni, che sarebbero iniziate oggi (ieri, ndr) per le donne e martedì per
                          gli uomini. Certo, si parlava anche del coronavirus ma finora la faccenda ha
                          riguardato soprattutto l' Europa. All' improvviso, alle 19 di sera, l' organizzazione
                          ha deciso di cancellare il torneo perché c' è stato un caso di positività al Co vid
                          -19 nella Coachella Valley, la Contea all' interno della quale si svolge la
                          manifestazione. La Contea ha dichiarato a quel punto lo stato di emergenza,
                          masi tratta di un caso tra la popolazione, non inerente direttamente al torneo.
                          Ma siccome il Master 1000 di Indian Wells (il quinto torneo più importante del
                          Mondo, il più importante dopo gli Slam, ndr) richiama ogni anno migliaia di persone, la proprietà, nemmeno l' Atp, ha
                          deciso di annullare tutto e c' è stato l' annuncio del direttore del torneo (l' ex campione tedesco Tommy Haas, ndr).
                          Secondo me il fatto che il proprietario del torneo sia un milionario non ha aiutato, non voleva storie». Gaio, ci spieghi:
                          gli Usa sono diventati come l' Europa? «So che in Europa e nelle zone vicine hanno già cancellato alcuni Challenger
                          come Barletta e Gerusalemme, non è un gran panorama e ora anche qua non ci si aspettava questo, non è stata una
                          decisione dell' Atp, ma del torneo, ma anche l' Atp ora non sa bene cosa fare, se lasciare i tornei, non lasciarli, sarà un
                          po' un dramma, in alcuni continenti pare che la situazione non sia così critica. Anche muoversi non è molto facile, per
                          ora rimaniamo qui, l' impianto rimane aperto e anche senza torneo, i campi sono a nostra disposizione, il pass
                          funziona come se il torneo fosse programmato». Ma come si fa a fare il tennista professionista alle soglie di
                          una pandemia? «E' un problema, stiamo aspettando che l' Atp di dica qualcosa di più concreto, se torniamo in
                          Europa

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 24
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                          martedì 10 marzo 2020

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          ci sono stati che non vogliono gli italiani, altri, come il Kazakistan, che se ci vai ti mettono in quarantena e non puoi
                          giocare, se torniamo in Italia rischiamo che poi non possiamo andare a giocare negli altri paesi. Alcuni stati
                          accettano gli italiani che non siano stati in patria negli ultimi 14 giorni, io sono fuori da un mese. Siamo molti italiani
                          che vivono questa situazione di incertezza». Ora cosa farà? Resterà negli Usa? «Cerco di capire se la prossima
                          settimana ci sarà il Challenger di Phoenix, in Arizona. Poi siamo tutti in attesa di capire se si farà il Master 1000 di
                          Miami: io penso che quello non salterà perché è della Img, di conseguenza in Florida penso che si giochi, dipende
                          però se entra in scena il governo centrale. Si pensava anche qui a Indian Wells di adottare misure precauzionali,
                          come giocare a porte chiuse, con raccattapalle coni guanti utilizzati solo per passare le palline e non per portare
                          asciugamani e acqua, ma evidentemente non c' erano le condizioni di sicurezza». A lei dispiacerà, visto che la
                          sospensione arriva proprio ora che ha il suo punto più alto in carriera... «Ora sono 130 nel ranking, ma fino a qualche
                          giorno fa sono stato 124, e la cosa bella è che non ho punti da difendere nelle prossime settimane, dispiace tanto
                          non giocare. Ora spero di poter andare al Roland Garros e giocare nel tabellone principale».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 25
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                          martedì 10 marzo 2020
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                                                                     La Repubblica (ed. Bologna)
                                                                                   Stampa Locale

                          Il caso

                          La messa è finita Andate in streaming

                          Stop alle messe fino al 3 aprile in tutta l' Emilia- Romagna, anche nelle
                          province non 'chiuse' dal decreto del governo. A disporlo sono stati i
                          vescovi di Bologna, Imola, Faenza, Ravenna, Ferrara, Forlì e Cesena, con un
                          decreto che riprende sia le disposizioni del consiglio dei ministri sia le
                          comunicazioni della cei. Fino al prossimo 3 aprile compreso, dunque, « sono
                          sospese le messe feriali e festive alla presenza dei fedeli. Pertanto è
                          sospeso il precetto festivo». I fedeli sono invitati « alla preghiera personale e
                          in famiglia, utilizzando i sussidi proposti dagli organismi pastorali e
                          seguendo le celebrazioni trasmesse via streaming, alla radio e alla
                          televisione » . Le chiese resteranno aperte durante il giorno «per consentire
                          la preghiera personale e l' incontro con i sacerdoti » , ma l' acqua benedetta
                          sarà tolta dalle acquasantiere e resta comunque il divieto di assembramenti
                          anche «nei luoghi di culto e ad uso pastorale ». Sempre fino al 3 aprile sono
                          sospese le benedizioni pasquali e le visite alle famiglie, il catechismo e ogni
                          attività svolta nelle parrocchie ( formativa, sportiva o culturale). I centri d'
                          ascolto e i servizi della caritas diocesana e parrocchiali invece
                          «svolgeranno la propria attività in accordo con i rispettivi responsabili e secondo le indicazioni delle competenti
                          autorità territoriali » . Per i funerali infine è consentito solo il rito delle esequie. «Non riducete tutto alla convenienza
                          personale » , ammonisce intanto l' arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, durante l' omelia della messa
                          celebrata ieri mattina in streaming dalla cripta della cattedrale di San Pietro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 26
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                          martedì 10 marzo 2020
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                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          BIOMEDICALE

                          Maxi gara Consip per 5mila kit di respirazione
                          Procedura accelerata per la Protezione Civile: appalto da 185 milioni

                                                                                                                                      Marco Rogari

                          Scatta con procedura ultra-accelerata la fornitura agli ospedali dei Kit
                          completi per allestire 5mila postazioni di rianimazione comprensori degli
                          oltre 350mila accessori per ventilatori polmonari. Ieri la Consip, la società
                          del ministero dell' Economia che si occupa delle forniture centralizzate
                          della pubblica amministrazione, ha dato l' ok all' aggiudicazione della "gara
                          veloce" indetta venerdì scorso (5 marzo), di fatto per conto della
                          Protezione civile, per l' acquisto di «dispositivi medici per terapia intensiva e
                          sub-intensiva, dispositivi e servizi connessi, e dispositivi opzionali, destinati
                          all' emergenza sanitaria "Covid-19"». In soli quattro giorni è di fatto scattato
                          l' ok della società del Mef per gli acquisti centralizzati alla fornitura agli
                          ospedali di dispositivi urgenti per un valore complessivo di 185 milioni. Una
                          procedura negoziata d' urgenza con i fornitori, che sono stati chiamati a
                          presentare le offerte entro le ore 11,00 di ieri mattina- La procedura fin dal
                          primo momento ha avuto l' obiettivo di far fronte alla richiesta dei presidi
                          ospedalieri in questa situazione di grande emergenza, in primis al Nord
                          Italia ma anche nelle altre Regioni. Questa "gara veloce", del valore di 185
                          milioni di euro è stata resa possibile dal provvedimento adottato dalla Protezione civile, per conto di Palazzo Chigi, il
                          2 marzo scorso che ha sostanzialmente affidato il ruolo di soggetto attuatore all' amministratore delegato di Consip,
                          Cristiano Cannarsa. Questo ha dato la possibilità di mettere in campo una procedura ultra-rapida, che proprio grazie
                          ai poteri speciali attribuiti alla Protezione Civile per la gestione delle emergenze, ha permesso di non seguire il
                          normale percorso previsto dalla disciplina sugli appalti e di non vincolare la gara a un unico vincitore consentendo a
                          tutte le aziende con a disposizione i dispositivi richiesti di aggiudicarsi, in linea con l' offerta presentata, le forniture
                          con una classificazione sulla base di due criteri: il quantitativo di "scorte" in magazzino e il tempo necessario per
                          rifornire operativamente i presidi interessati. Il tutto facendo leva su un meccanismo "a cascata": priorità al fornitore
                          primo classificato fino all' esaurimento dei prodotti disponibili, per poi proseguire progressive con le altre imprese
                          aggiudicatarie. Tenendo conto di queste necessità la procedura è stata suddivisa in 7 lotti: 1.800 Ventilatori
                          polmonari ad alta complessità per terapia intensiva (aria compressa); 3.200 ventilatori polmonari per terapia sub-
                          intensiva (turbina); 2.500 monitor multiparametrici; 2.500 monitor multiparametrici da trasporto; 5.000 pompe
                          infusionali per farmaci; 1.250 Pompe peristaltiche per nutrizione enterale; 351.250 accessori per ventilatori
                          polmonari.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 27
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                          martedì 10 marzo 2020

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                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Alla Consip è arrivata una pioggia di offerte. Tanto è vero che la commissione della società del Mef chiamata a
                          valutare i contenuti della gara veloce ha lavorato a lungo per tutto il pomeriggio di ieri. Quello che scatta ora è
                          dunque un percorso di "pronta consegna", che garantirà agli ospedali di avere rapidamente a disposizione i
                          macchinari e i dispositivi per la rianimazione. Esclusi i letti, quello in arrivo è infatti un Kit completo. Alla Consip
                          stanno arrivando anche altre richieste legate all' emergenza Coronavirus. Come quelle di forniture di personal
                          computer per favorire lo Smart working nella pubblica amministrazione. Fino a qui su questo versante sono state
                          comunque seguite le procedure ordinarie previste per la gestione centralizzata degli acquisti della Pubblica
                          amministrazione. È però sul terreno sanitario che il pressing per forniture "veloci" si intensifica. La soluzione
                          dipenderà dalle indicazioni della Protezione civile che arriveranno nelle prossime ore. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 28
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                          martedì 10 marzo 2020
                          Pagina 26

                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          CONSULTA

                          Casa popolare, illegittimo il requisito di 5 anni di residenza
                          La legge della Lombardia crea un' irragionevole disparità di trattamento

                                                                                                                              Patrizia Maciocchi

                          Il requisito della residenza o, in alternativa, dell' occupazione, protratta per
                          cinque anni per ottenere un alloggio popolare è in contrasto con la
                          Costituzione. Un paletto che entra in rotta di collisione con i principi di
                          uguaglianza e ragionevolezza previsti dall' articolo 3 della Carta, perché
                          mette in atto una irragionevole disparità di trattamento a danno di chi,
                          cittadino o straniero, non si trovi nella condizione richiesta, sia con il
                          principio di uguaglianza sostanziale perché contraddice la stessa funzione
                          sociale dell' edilizia pubblica. La Consulta, con la sentenza 44 depositata
                          ieri (relatrice Daria de Pretis) boccia l' articolo 22, comma 1, lettera b) della
                          legge delle Regione Lombardia 16/2016, che crea un filtro selettivo del
                          tutto privo di nesso con l' obiettivo di un servizio teso a soddisfare l'
                          esigenza abitativa dei soggetti più deboli. Bisogno che, anche se non
                          previsto espressamente dalla Carta, va inserito nel catalogo dei diritti
                          inviolabili «e il suo oggetto l' abitazione, deve considerarsi bene di primaria
                          importanza», anche alla luce della giurisprudenza della Consulta. Per il
                          giudice delle leggi si possono immaginare requisiti di accesso certamente
                          più coerenti con la funzione, come ad esempio escludere dal servizio chi possiede già un alloggio. Mentre è del tutto
                          incongruo tagliare fuori chi non ha avuto la residenza nella regione nei cinque anni precedenti la domanda: "paletto"
                          che non è la spia di nessuna condizione rilevante rispetto al bisogno da soddisfare. Lo stesso, vale per lo
                          svolgimento dell' attività lavorativa nella regione Lombardia per almeno cinque anni, in alternativa alla residenza, che
                          nessun collegamento ha con la ratio dell' edilizia residenziale pubblica. Inoltre se è vero - sottolinea la Corte - che la
                          condizione dell' occupazione protratta, può essere considerata indice di "legame" con il territorio come affermato
                          dalla regione, è altrettanto innegabile che la soglia rigida di accesso si traduce in una negazione del beneficio proprio
                          ai soggetti più deboli. A fronte della funzione sociale svolta dall' edilizia residenziale pubblica, riconosciuta dalla
                          stessa legge censurata, non regge l' argomento speso dalla regione a difesa della norma, secondo la quale il
                          requisito della residenza per cinque anni sarebbe indice di un' elevata probabilità di permanenza nel territorio. I
                          giudici sottolineano che, anche se correttamente valutato, e dunque non con riferimento alla permanenza protratta, il
                          requisito del radicamento non sarebbe dirimente. Nello specifico è irragionevole escludere i soggetti più bisognosi
                          perché non offrono garanzie di stabilità. La condizione può in caso pesare come elemento di valutazione ai fini della
                          graduatoria.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 29
[ § 1 5 5 3 0 8 1 9 § ]

                          martedì 10 marzo 2020

                                                                                Il Sole 24 Ore
                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          A differenza dal requisito della residenza tout court, utile a identificare gli enti che devono erogare una prestazione,
                          quello delle residenza protratta crea una condizione che può impedire l' accesso alle prestazioni pubbliche sia nella
                          regione di attuale residenza sia in quella di provenienza. E questo solo per aver esercitato il proprio diritto di
                          circolazione o di aver dovuto cambiare regione. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 30
[ § 1 5 5 3 0 8 2 1 § ]

                          martedì 10 marzo 2020
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                                                                                    Italia Oggi
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          A Grugliasco (Torino) è stato istituito un fondo speciale per soccorrere le realtà locali

                          Comune reinveste i soldi risparmiati col virus
                          Con scuole e uffici chiusi l' ente può contare su un tesoretto di 60 mila euro

                                                                                                                                    FILIPPO MERLI

                          Il coronavirus come un salvadanaio. Che con le strette e le restrizioni
                          imposte dal governo, a cominciare dalla chiusura delle scuole, ha permesso
                          ai Comuni di risparmiare. Ma che, al contrario, rischia di minare i bilanci delle
                          aziende e il futuro degli esercizi commerciali. A Grugliasco, un centro di circa
                          38 mila abitanti in provincia di Torino, l' amministrazione ha studiato un piano
                          per reinvestire il denaro che non è stato speso a causa dell' emergenza
                          sanitaria. I soldi non resteranno nelle casse dell' ente. Ma verranno utilizzati
                          per soccorrere le realtà locali grazie a un apposito fondo. Dal 2012 il sindaco
                          di Grugliasco è Roberto Montà, in quota Pd. È stato lui a presentare i progetti
                          che la sua amministrazione intende promuovere per rilanciare l' economia
                          della città. «Abbiamo calcolato una serie di risparmi connessi al mondo della
                          scuola, delle utenze e dei servizi generali», ha spiegato il primo cittadino. «Tra
                          non molto, però, quando il coronavirus non sarà più un problema, corriamo il
                          rischio che le aziende senza flusso di cassa siano rimaste gambe all' aria. E
                          noi dobbiamo garantire per chi lavora per noi, dando la possibilità di pagare
                          gli stipendi ai propri lavoratori». Il Comune ha calciato che solo nei primi otto
                          giorni di blocco delle scuole e dei servizi il risparmio è stato di circa 60 mila euro. «Restituiremo l' 80% di quanto
                          avremmo pagato ai gestori dei nidi, all' assistenza all' handicap e a chi ci fornisce il trasporto scolastico», ha
                          proseguito Montà. «Faremo in modo che ci sia un ritorno per la città. Per esempio le operatrici dei nidi potrebbero
                          fornire attività e iniziative educative, mentre chi fornisce il trasporto ci potrà garantire delle gite. Anche gli operatori
                          socio sanitari potranno dare assistenza a domicilio alle famiglie che oggi si fanno carico dei figli con disabilità. Ma
                          sono solo alcuni esempi». Anche il commercio, in seguito alla diffusione del Covid-19, è in crisi. «Stiamo già iniziando
                          a registrare la sofferenza del comparto che comprende bar e ristoranti, oltre all' ambito sportivo», ha sottolineato il
                          sindaco. «Abbiamo pensato di ridurre da subito la tassa sui rifiuti del 10%, con le bollette che arriveranno già scontate
                          e che si pagheranno da luglio e non prima. Non è tantissimo, lo sappiamo, ma cerchiamo di fare la nostra parte. E
                          cerchiamo di sostenere queste realtà. Altrimenti il rischio è che blocchiamo il virus, ma dopo ci ritroviamo i n città
                          desertificate e con persone senza lavoro». L' esecutivo di Grugliasco, nei giorni del coronavirus, è attivo su più fronti.
                          In particolare su quello scolastico, con l' iniziativa #ilparcoèlamiascuola. Con i bambini che, nel pieno rispetto delle
                          normative sulla distanza di sicurezza, faranno lezione all' aperto. «Un' iniziativa che mi è venuta in mente guardando
                          una foto inviatami sullo smartphone da mia moglie che era al parco con nostra figlia e altre compagne

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 31
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                          martedì 10 marzo 2020

                                                                                  Italia Oggi
                                                                Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          di scuola a fare i compiti», ha detto ancora Montà all' edizione locale della Stampa. «Al parco si potrà sentire
                          musica, leggere storie o fare dei giochi che evitino comunque il contatto». © Riproduzione riservata.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 32
[ § 1 5 5 3 0 8 2 0 § ]

                          martedì 10 marzo 2020
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                                                                                   Italia Oggi
                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          La Consulta boccia la legge della regione Lombardia sull' edilizia residenziale pubblica

                          Case popolari, requisiti larghi
                          La residenza ultraquinquennale è incostituzionale

                                                                                                                                GIULIA PROVINO

                          Il requisito della residenza ultraquinquennale per l' edilizia residenziale
                          pubblica è incostituzionale, in quanto contrasta con la funzione sociale del
                          servizio. È quanto stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 44
                          depositata il 9/3/2020. Per la Consulta, è irragionevole negare l' accesso alle
                          case popolari a chi, italiano o straniero, al momento della richiesta non sia
                          residente o non abbia un lavoro nel territorio della Regione da almeno cinque
                          anni. Questo requisito, infatti, non ha alcun nesso con la funzione del servizio
                          pubblico di soddisfare l' esigenza abitativa di chi si trova in una situazione di
                          effettivo bisogno. La Corte costituzionale ha così accolto la censura
                          sollevata dal Tribunale di Milano sul requisito della residenza o dell'
                          occupazione ultraquinquennale stabilito dall' articolo 22, primo comma,
                          lettera b), della legge della Regione Lombardia n. 16/2016 per accedere ai
                          servizi abitativi. La disposizione regionale stabilisce che «[i] beneficiari dei
                          servizi abitativi pubblici devono avere i seguenti requisiti: [] b) residenza
                          anagrafica o svolgimento di attività lavorativa in Regione Lombardia per
                          almeno cinque anni nel periodo immediatamente precedente la data di
                          presentazione della domanda». Il diritto all' abitazione deve ritenersi incluso nel catalogo dei diritti inviolabili e l'
                          abitazione deve considerarsi «bene di primaria importanza». L' edilizia residenziale pubblica (Erp) è diretta ad
                          assicurare in il soddisfacimento di questo bisogno primario e rientra dunque nell' ambito dei «servizi sociali».
                          Secondo la Corte, il requisito della residenza protratta per più di cinque anni ai fini della concessione dell' alloggio è
                          incompatibile con il concetto di servizio sociale. Questo «non è un requisito rivelatore di alcuna condizione rilevante
                          in funzione del bisogno che il servizio tende a soddisfare», ma è da ritenersi come una soglia rigida che porta a
                          negare l' accesso all' Erp a prescindere da qualsiasi valutazione attinente alla situazione di bisogno o di disagio del
                          richiedente. Inoltre, il dato non è, di per sé, indice di un' elevata probabilità di permanenza, e la rilevanza conferita a
                          una condizione del passato, quale è la residenza nei cinque anni precedenti, non sarebbe comunque oggettivamente
                          idonea a evitare il "rischio di instabilità" del beneficiario dell' alloggio, obiettivo che dovrebbe invece essere
                          perseguito con indici di probabilità di permanenza per il futuro. Per quanto riguarda il "radicamento" territoriale, poi,
                          questo non può assumere un' importanza tale da escludere qualsiasi rilievo al dato del bisogno abitativo del
                          richiedente. Nemmeno la condizione di previa occupazione protratta presenta una ragionevole connessione con la
                          ratio dell' Erp. Configurare l' occupazione ultraquinquennale come soglia rigida di accesso significa, infatti, negare

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