Unione della Romagna Faentina - martedì, 10 marzo 2020 - Unione Romagna Faentina
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Unione della Romagna Faentina martedì, 10 marzo 2020 Prime Pagine 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna 4 Prima pagina del 10/03/2020 10/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) 5 Prima pagina del 10/03/2020 10/03/2020 Il Sole 24 Ore 6 Prima pagina del 10/03/2020 10/03/2020 Italia Oggi 7 Prima pagina del 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 36 8 «Rianimazione sarà monopolizzata dal virus» 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51 10 Prima pagina Faenza Lugo 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51 11 'Fede di sanità' per entrare nei paesi 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52 12 Contro il virus sala d' aspetto all' aperto 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52 14 Confessioni con la mascherina 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52 15 Mezzi sanificati: trattamenti ozonizzanti 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53 16 I 99 anni di Nello Nati «E mi lancerò ancora» 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53 17 Accordo su esproprio e indennizzi per le imprese agricole coinvolte 10/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 71 18 La Rekico smobilita: tutti a casa Sospesi anche gli allenamenti Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 10/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29 20 Direzione Pd, salta la riunione Possibile rinvio delle elezioni 10/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29 21 Variante Via Emilia: accordo su procedure di esproprio e indennizzi per le imprese 10/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29 23 In casa con tre etti di hashish e marijuana 10/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 18-19 ALESSANDRO GIULIANI 24 «Bloccati qui e in Europa non ci vogliono» Stampa Locale 10/03/2020 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 2 26 La messa è finita Andate in streaming
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 10/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 12 Marco Rogari 27 Maxi gara Consip per 5mila kit di respirazione 10/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 26 Patrizia Maciocchi 29 Casa popolare, illegittimo il requisito di 5 anni di residenza 10/03/2020 Italia Oggi Pagina 15 FILIPPO MERLI 31 Comune reinveste i soldi risparmiati col virus 10/03/2020 Italia Oggi Pagina 31 GIULIA PROVINO 33 Case popolari, requisiti larghi 10/03/2020 Italia Oggi Pagina 32 FRANCA FACCINI 35 L' Irap più bassa è in Trentino 10/03/2020 Italia Oggi Pagina 38 CARLO FORTE 37 Mobilità, domande dall' 11/3 al 6/4
[ § 1 § ] martedì 10 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 2 § ] martedì 10 marzo 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 3 § ] martedì 10 marzo 2020 Il Sole 24 Ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 4 § ] martedì 10 marzo 2020 Italia Oggi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 5 5 3 0 8 0 7 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 36 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) «Rianimazione sarà monopolizzata dal virus» Paolo Tarlazzi, direttore sanitario del Santa Maria delle Croci, spiega l' organizzazione del reparto più critico in questo momento di Sara Servadei L' emergenza Coronavirus non accenna a fermarsi, anzi. E, di fronte alla prospettiva di un aumento dei casi anche nel Ravennate, l' Ausl è al lavoro per capire come organizzare l' assistenza e gli ospedali del territorio. Paolo Tarlazzi, direttore sanitario dell' ospedale di Ravenna, com' è la situazione attualmente? «La situazione evolve in maniera drammatica. In questo momento il nostro reparto di Rianimazione, che è di alto livello, sta dando risposta non soltanto al territorio, ma anche a chi nella nostra regione è nella situazione più critica, cioè Piacenza». Venerdì due pazienti dal Piacentino sono stati portati al Santa Maria delle Croci. Sono previsti altri arrivi da quelle zone? «Sì, oggi (ieri per chi legge, ndr) è previsto l' arrivo di un terzo paziente piacentino. E sono tutti casi estremamente complessi per la gestione medica e infermieristica». Qual è la difficoltà maggiore? «Sono pazienti impegnativi per la gravità della loro situazione, hanno problemi respiratori che prevedono movimentazioni frequenti: gli operatori ogni tot di ore devono spostarli da pancia in su a pancia in giù e viceversa, per evitare la stasi respiratoria. E per di più devono fare questa operazione con tutti i dispositivi di precauzione. Devo ringraziarli, sono bravissimi». Come state gestendo in questo momento il reparto di Terapia Intensiva? «Al momento è diviso in due, ma se continuiamo con questo trend è verosimile che nel giro di breve tutta la Rianimazione di Ravenna sarà impiegata per pazienti con Coronavirus. E tutti i pazienti di questo tipo sono estremamente impegnativi, per cui dobbiamo ragionare su un potenziamento degli operatori». Quali sono gli scenari possibili per il reparto di Rianimazione? «In caso di necessità verranno trasferiti pazienti da Ravenna a Lugo e Faenza. Nello Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 5 5 3 0 8 0 7 § ] martedì 10 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) scenario peggiore di tutti, ovvero quello che la Rianimazione di Ravenna si riempia di pazienti Covid-19 positivi e non ci siano letti per ospitarne altri, una seconda Rianimazione tutta dedicata al Coronavirus sarà quella di Lugo». E Faenza? «Verrebbe utilizzata per il recupero chirurgico e per i pazienti negativi al virus». In alcune zone della regione sono stati richiamati al lavoro medici in pensione. Sta accadendo anche a Ravenna? «Non ancora. Per ora, però, la direzione infermieristica sta coinvolgendo nelle telefonate all' utenza e nella gestione degli ingressi gli studenti del corso di laurea in Infermieristica di Faenza. Da qualche giorno stanno facendo la loro parte su tutto l' ambito, sia a livello ospedaliero che territoriale». Qual è la situazione peggiore che potrebbe verificarsi in termini di organico? «In uno degli scenari peggiori pensiamo di utilizzare pool interdisciplinari da convertire in attività di degenza. Ovvero medici specialisti che assistono i pazienti che hanno necessità del ricovero in Rianimazione». Veniamo al Pronto soccorso. Com' è organizzato ora? «Al momento non è ancora arrivata la disposizione di installare il triage esterno nella tenda. In compenso, però, abbiamo individuato un' ala del Pronto soccorso in cui vengono indirizzati i casi sospetti, separati dagli altri. Nel reparto di Malattie Infettive, invece, ora ricoveriamo solo coloro che sono già risultati positivi al tampone. E se il caso sospetto non è grave viene rimandato a casa e isolato lì». A breve il reparto di Pneumologia si sposterà da Lugo a Ravenna. Quando? «Entro questa settimana. Era già in programma, e cade a fagiolo». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 5 5 3 0 8 2 5 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 51 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima pagina Faenza Lugo Prima pagina Faenza Lugo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 5 5 3 0 8 1 1 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 51 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) La storia 'Fede di sanità' per entrare nei paesi Beppe Sangiorgi Oggi, i cordoni sanitari contro il Coronavirus sono assicurati dai militari. Secoli fa, i paesi e le città con le mura chiudevano le porte, mentre i paesi senza mura, come Casola Valsenio, muravano porte e finestre verso l' esterno. L' abitato era a forma di fuso, con una strada che lo attraversava nel senso della lunghezza: in caso di rischio di epidemia venivano posti ai due accessi i «rastelli», sorvegliati da guardie. E venivano murati gli accessi laterali come il passaggio a volta, alto come un uomo, lungo vicolo Rimesse, che collega il centro storico casolano con la parte nuova. In tutti i casi, per entrare in paese o in città si doveva esibire mostrare la «fede di sanità» che certificava lo stato di salute della località da cui era partito il viaggiatore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 5 5 3 0 8 1 0 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Contro il virus sala d' aspetto all' aperto Roberto Casadio, medico di famiglia: «Nell' ambulatorio di Marzeno, dove c' era possibilità logistica, ho deciso di adottare questo sistema» di Antonio Veca La vita al tempo del Coronavirus sta cambiando un po' le abitudini di noi tutti. Secondo le disposizioni ministeriali una delle misure più importanti da mantenere è quella della distanza tra individui. Così ad esempio se nei bar e nelle attività di ristorazione i tavolini sono stati sistemati a distanza di sicurezza, pena, una salata sanzione o addirittura la chiusura, c' è chi prende altri provvedimenti, anche in luoghi inaspettati. Roberto Casadio è uno dei medici di famiglia di Faenza c o n d u e ambulatori, uno a Faenza e l' altro a Marzeno. In quest' ultimo il professionista faentino ha deciso di adottare un sistema per non mettere a rischio nessuno, sistemando alcune sedie fuori dall' ambulatorio, creando, grazie al tempo clemente di questi giorni, una sala d' aspetto all' aperto. «Vista la situazione di emergenza e la grande volatilità del virus, nell' ambulatorio di Marzeno, dove c' era la possibilità logistica, ho deciso di adottare questo sistema. I miei pazienti sembrano aver preso bene la cosa e anzi sono stati particolarmente contenti dell' iniziativa. Diciamo che la vita in questi luoghi, ancora a dimensione di paese, le cose vengono prese serenamente e con un pizzico di filosofia in più, cosa che non percepisco, ad esempio nei miei pazienti di Faenza che sono più attenti e spaventati di questo stato d' emergenza». Non solo sala d' aspetto però. Infatti oltre a sistemare delle sedie fuori dai locali, il dottor Casadio ha chiesto ai suoi pazienti di accedere all' ambulatorio uno per volta, nel rispetto della salute di tutti. Casadio inoltre ha diffuso alcuni avvisi, attraverso cartelli affissi sulle porte dell' ambulatorio e fatto sapere ai suoi assistiti, anche attraverso i canali social di non recarsi in ambulatorio con sintomi influenzali ma di contattarlo per telefono. «Il telefono - continua - in questi giorni è bollente. Tantissima gente chiama anche solo per consigli. Per chi ha sintomi influenzali, come da protocollo sanitario, cerco di capire per telefono, attraverso una anamnesi sommaria, il quadro clinico, a quel punto, laddove ci siano dei dubbi, si avvisa l' ufficio di igiene pubblica per un eventuale approfondimento». In altri casi il messaggio di mantenere la distanza non è stato ancora ben recepito. Così mentre le chiese si svuotano e i fedeli devono fare il conto con i riti 2.0, attraverso le dirette facebook, ancora ci sono situazioni, in uffici pubblici, dove si creano rischiosi assembramenti. Ad esempio nell' ambito scolastico, dopo lo stop arrivato dal Governo delle attività didattiche, molti libri degli studenti sono rimasti a scuola. Mentre nelle scuole superiori è stato calendarizzato un ritiro dei testi con ingresso contingentato degli studenti, per i gradi inferiori è stato dato il compito Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 5 5 3 0 8 1 0 § ] martedì 10 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) agli insegnanti, senza delle vere e proprie linee guida. In alcuni casi, nell' arco di mezz' ora, una cinquantina di persone, con diversi bambini al seguito, si sono ritrovate all' esterno degli edifici scolastici. Una volta che l' insegnante ha portato decine di testi però la distribuzione, in alcuni casi, è stata gestita in maniera non organizzata con la creazione di capannelli. «Nella scuola dei figli di mia sorella ad esempio - spiega un genitore - una maestra si è incaricata di portare all' esterno i libri di tutti i bambini divisi per nome che poi sono stati appoggiati su un paio di banchi sistemati vicino l' ingresso dalle bidelle e, uno alla volta, i genitori, hanno recuperato i testi». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 5 5 3 0 8 0 9 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) DIOCESI Confessioni con la mascherina Niente messe, né feriali né festive e riunioni di preghiera Anche la diocesi di Faenza e Modigliana, sulla scorta del decreto del presidente del consiglio, si adegua alle disposizioni. Da ieri sospese tutte le celebrazioni delle messe, festive e feriali, le altre celebrazioni liturgiche, riunioni di preghiera. I funerali potranno essere svolti in forma privata con la preghiera di commiato fatta all' aperto in cimitero. Sospese le benedizione delle famiglie mentre le confessioni, celebrando il sacramento fuori dal confessionale, devono tenersi a debita distanza o idonea mascherina. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 5 5 3 0 8 1 4 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Mezzi sanificati: trattamenti ozonizzanti Il Green-Go Bus di Faenza sottoposto a pulizie speciali: «Massima protezione per gli utenti» Il Green-Go Bus di Faenza sottoposto al trattamento ozonizzante «massima protezione per gli utenti». Se in questi giorni di grande apprensione per l' emergenza sanitaria, le attività didattiche sono state sospese, quelle lavorative non si sono mai interrotte. Molti faentini e non per i loro spostamenti si servono dei Green-Go Bus elettrici che continuano a trasportare centinaia di persone al giorno lungo le due linee, da Piazzale Pancrazi per via Pistocchi e dal parcheggio del Conad Filanda a via XX Settembre. La gestione dei mezzi è affidata a Erbacci Viaggi che già dalle prime giornate di emergenza sanitarie ha iniziato a sottoporre i propri mezzi a particolari sessioni di igienizzazione. Con il perdurare della situazione di emergenza sanitaria Viaggi Erbacci ha però fatto un ulteriore passo in avanti decidendo di investire anche sul fronte della sicurezza sanitaria. I mezzi elettrici, durante i periodi di ricarica delle batterie, nell' hangar aziendale, vengono contestualmente sottoposti a un trattamento di sanificazione interna del mezzo attraverso un macchinario generatore di ozono che abbattono tra l' altro batteri, spore, virus, fungine, muffe, germi e parassiti che normalmente insidiano gli ambienti in cui viviamo, permettendo agli agenti patogeni di proliferare. «Di comune accordo con l' amministrazione - spiega infatti Giorgio Erbacci, amministratore delegato di Viaggi Erbacci - abbiamo deciso di dotarci di questo apparecchio per offrire la massima sicurezza ai nostri passeggeri, la vera forza della nostra azienda». Continua Erbacci: «Trasportare centinaia di utenti ogni giorno vuol dire infatti avere la responsabilità della loro incolumità, anche sul fronte sanitario. Rendere l' ambiente interno dei Green-Go Bus libero da virus e batteri è, adesso in modo particolare, una nostra priorità». a.v. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 5 5 3 0 8 1 2 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 53 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) I 99 anni di Nello Nati «E mi lancerò ancora» Importante traguardo per il paracadutista. L' ultimo volo effettuato in tandem risale al giugno scorso. «L' emozione, ieri come oggi, è sempre la stessa» Ha compiuto proprio ieri 99 anni Nello Nati, il veterano paracadutista che durante l' ultimo conflitto mondiale aveva combattuto nel 184° reggimento di artiglieria paracadutisti «Nembo». Nati, che ricopre la carica di presidente onorario della sezione dell' Associazione nazionale paracadutisti di Faenza, sarà festeggiato durante un incontro conviviale dai paracadutisti faentini. L' ultimo lancio in tandem di questo anziano paracadutista, che mantiene ancora la tempra del combattente, risale al giugno scorso, quando sull' avio superficie di Molinella presso Bologna Nello Nati si lanciò da una quota di 4.200 metri con il caporal maggiore Giovanni Lanna della Brigata paracadutisti «Folgore» e con il video operatore brigadiere capo dei Carabinieri Marco Schenetti, già carabiniere paracadutista del Battaglione Tuscania. L' entusiasmo e la vitalità di questo veterano della Divisione Nembo avevano suscitato la scorsa primavera l' ammirazione di tutti i giovani paracadutisti presenti sul campo di Molinella, ma Nati ha comunque assicurato che appena finirà l' inverno si lancerà ancora per festeggiare nel modo che preferisce il suo 99° compleanno. «L' emozione di saltare da un aereo - ha spiegato Nello Nati - è sempre la stessa che ho provato a vent' anni e oggi a 99 anni per me è una gioia pensare di potermi ancora una volta ritrovare libero nell' aria. Certo oggi è tutto molto più semplice e più tranquillo, perché non c' è più nessuno che ci spara da terra, ma l' orgoglio di essere un paracadutista posso dire che mi ha veramente accompagnato tutta la vita». «Comunque - conclude il paracadutista senza età - appena possibile mi lancerò ancora una volta assieme ai miei fratelli paracadutisti di Faenza». Giovanni Cacciari, presidente della sezione faentina dell' associazione paracadutisti con all' attivo 3000 lanci, rende onore al presidente onorario Nati. «Nello - spiega infatti Cacciari - ha raggiunto questo invidiabile traguardo con lo stesso spirito del ragazzo che si avvicinò a vent' anni al paracadutismo militare. Per tutti noi, infatti, e soprattutto per quelli di noi che sono più giovani, Nello rappresenta senza dubbio un esempio da seguire ed è certamente ancora oggi una importante fonte di ispirazione». Daniele Filippi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 5 5 3 0 8 0 8 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 53 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Variante Emilia: sottoscritto tra Coldiretti e Comune Accordo su esproprio e indennizzi per le imprese agricole coinvolte Ieri è stato sottoscritto dal presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte e dal sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, l' accordo che disciplina e definisce procedure di esproprio e indennizzi per le aziende agricole del territorio coinvolte nell' opera pubblica di realizzazione della variante di Castel Bolognese alla via Emilia. «L' accordo - si legge nel comunicato - , che giunge al termine di un lungo ed articolato percorso di confronto e concertazione che ha visto lavorare fianco a fianco Coldiretti Ravenna, amministrazione comunale di Castel Bolognese e imprese agricole, si basa su di un criterio principe, condiviso da tutte le parti in causa, ossia che la risoluzione di un problema sentito dall' intera comunità locale, quindi la realizzazione della variante volta a sgravare il centro abitato da traffico e inquinamento, con tutte le ricadute positive in termini di sicurezza e qualità della vita, non vada a discapito della parte privata, in questo caso le attività economiche e agricole del territorio». In tal senso, continua la nota «la firma dell' accordo è stata anticipata il 6 marzo scorso dall' approvazione, da parte del Consiglio comunale, di uno specifico Ordine del giorno che riconosce le criticità e l' impatto che l' opera pubblica genererà a carico di agricoltori e residenti stabilendo la necessità, poi ribadita nell' accordo di stamane, "di salvaguardare gli interessi dei soggetti privati coinvolti nella realizzazione dell' opera pubblica garantendo l' uguaglianza del loro trattamento da parte del Realizzatore dell' opera stessa». «Siamo grati al Comune perché ha pienamente compreso la necessità di tutelare tutti i cittadini nell' ambito di questa importante realizzazione - afferma il presidente Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte -. L' accordo quadro, infatti, riconosce l' impatto che l' opera avrà sulle imprese agricole, e in particolare sul valore delle imprese coinvolte, garantendo giuste retribuzioni rispetto ai danni importanti che le aziende subiranno, nonché gli indispensabili adeguamenti progettuali da portare all' attenzione di Anas nella prossima Conferenza dei Servizi». Con l' Odg del 6 marzo l' intero Consiglio comunale ha dato mandato alla giunta di impegnarsi affinché l' accordo sia pienamente recepito e applicato da Anas . «Siamo soddisfatti - conclude Dalmonte - l' accordo tiene in considerazione quei temi che troppo spesso, quando c' è in gioco un' opera di pubblica utilità, vengono marginalmente trattati». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 5 5 3 0 8 1 3 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 71 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Basket serie B La Rekico smobilita: tutti a casa Sospesi anche gli allenamenti Col campionato sospeso la dirigenza faentina dà il rompete le righe «Una scelta obbligata» Tutti a casa fino a nuovo ordine. Il campionato di serie B è ufficialmente sospeso da ieri e così la dirigenza della Rekico ha deciso di interrompere gli allenamenti, aspettando novità da parte degli organi competenti per riprendere l' attività. I faentini sarebbero dovuti scendere in campo domani ad Ozzano e ospitare Rimini domenica, due gare che non si sarebbero potute disputare secondo i provvedimenti del Governo (la città romagnola è in zona rossa) e della regione Emilia Romagna (chiusura degli impianti sportivi). La decisione presa domenica verso mezzogiorno dalla Lega Nazionale Pallacanestro non ha infatti sorpreso nessuno, perché lo stop era inevitabile dopo il decreto ministeriale uscito sabato notte. «La scelta di fermare i campionati è stata la più logica e la più giusta per tutelare la salute di tutti - spiega il general manager Andrea Baccarini -: in questa situazione non era più sufficiente giocare a porte chiuse. Speriamo che l' emergenza possa essere ridotta fin da subito e che si possa tornare al più presto alla normalità per riprendere la nostra vita di tutti i giorni con allenamenti durante la settimana e partite nel week end». Quando è nata l' idea di lasciare liberi i giocatori? «Appena abbiamo avuto la comunicazione della sospensione del campionato, molto prima che arrivasse il provvedimento sulla chiusura dei palasport. Ad ognuno abbiamo dato la possibilità di restare a Faenza o di rientrare a casa, a patto ovviamente che non si tratti di una zona rossa. L' importante è che tutti stiano nel luogo dove si sentono più tranquilli e che rispettino le norme sanitarie. Per il resto non possiamo fare altro che aspettare, ma in questo momento lo sport conta davvero poco: al primo posto c' è la salute». Le norme del decreto uscito mercoledì 4 marzo lasciavano presagire a questo epilogo. «Era impossibile giocare una partita di pallacanestro rispettando le disposizioni di stare a distanza di un metro e quindi credo che non si potesse fare diversamente. In questi casi bisogna attenersi alle direttive ed è quello che è stato fatto». Quando pensa che la squadra possa riprendere il normale lavoro in palestra? «Impossibile fare previsioni, ma speriamo che la data de 3 aprile fissata dal Coni sia quella definitiva. Noi siamo sempre all' erta e non vediamo l' ora che questa situazione d' emergenza finisca. Nei prossimi mesi saremo pronti a giocare ogni tre giorni o a terminare la stagione a giugno: va benissimo tutto. L' unica cosa che conta è che si ritorni a giocare a pallacanestro il prima possibile». Nel girone della Rekico si devono disputare sei giornate di campionato e nove recuperi per terminare la regular Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 5 5 3 0 8 1 3 § ] martedì 10 marzo 2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) season, un programma che porterà inevitabilmente a scendere in campo due volte alla settimana e a posticipare i playoff. Luca Del Favero. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 5 5 3 0 8 1 7 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 29 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) GLI EFFETTI DEL CORONAVIRUS Direzione Pd, salta la riunione Possibile rinvio delle elezioni Randi: «Ora dobbiamo cambiare le nostre priorità e pensare a tutt'altro. Prima tuteliamo la salute» Poteva essere la serata risolutiva, invece l'emergenza coronavirus ha piegato anche la direzione faentina del Partito democratico, impegnata nella ricerca del candidato sindaco. La convocazione di ieri sera è stata annullata e al momento è impossibile pensare a una nuova data. «Si tratta di un passaggio formale molto importante spiega il segretario comunale Maurizio Randi - non sappiamo come procedere. La proposta di candidatura va formalizzata nell'organo competente ovvero la direzione, che al momento non è possibile convocare». Una sessantina di persone riunite per discutere di politica nei giorni delle limitazioni severe alle attività quotidiane e della paura del contagio non sono immaginabili, tanto più ora che si comincia a parlare di uno slittamento delle consultazioni elettorali per regioni e comuni VOTO IN FORSE C'è tempo infatti, fino al 23 marzo per fissare un'altra data e indire i comizi elettorali, se l'obiettivo rimane votare in maggio. Un orizzonte oggi non praticabile visto i numeri del contagio. Nessuna decisione è stata presa ma più che al 17 maggio si guarda già all'autunno. «C'è la possibilità prosegue Randi che le elezioni slittino. Al momento se nulla cambia dovremmo inventare un procedimento alternativo per decidere il candidato che rispetti le esigenze di coinvolgimento della base. La direzione è e deve rimanere un momento di confronto vero. Dopo l'estate sarebbe tutto più facile». La ricerca di una soluzione unitaria che componga le anime del Pd manfredo si ferma qui. E così tornano in gioco tutte le proposte, anche la possibilità di primarie, poco gradite a buona parte del partito, convinta che il meccanismo democratico più che rafforzare una maggioranza indebolisca troppo la minoranza. L'ala centrista un tempo renziana e quella più vicina alla segreteria nazionale di Zingaretti rimangono distanti dalla sintesi tanto ricercata in questi mesi. I NOMI IN BALLO I nomi emersi nel tempo rimangono tali: ovvero Davide Agresti amato dall'ala centrista dei democratici e dai cattolici, Massimo Isola, figura di lungo corso, vice di Malpezzi equidistante senza adesioni all'area ex renziana, e poi Alberto Morini e Andrea Fabbri. Alla finestra rimangono gli alleati spazientiti dal lungo stallo, con Insieme per Cambiare al momento fuori dalla coalizione e la sinistra de L'Al - tra Faenza pronta a sondare programmi e convergenze. Per certo il candidato dovrà parlare al ricco tessuto associazionistico cittadino per vincere sul progetto politico dalla Lega e da suoi alleati. Ma di fronte all'emergenza Randi conclude. «Ora dobbiamo cambiare le nostre priorità e pensare a tutt'al t ro . Prima tuteliamo la salute». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 5 5 3 0 8 1 8 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 29 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Variante Via Emilia: accordo su procedure di esproprio e indennizzi per le imprese Il patto disciplina e definisce i criteri riguardanti le aziende agricole coinvolte nell'opera pubblica CASTEL BOLOGNESE Sottoscritto ieri mattina dal presidente di Coldiretti, Nicola Dal monte, e dal sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, l' accordo che disciplina e definisce le procedure di esproprio e indennizzi per le aziende agricole del territorio coinvolte nell' opera pubblica di realizzazione della variante di Castel Bolognese alla via Emilia. L' accordo, che giunge al termine di un lungo ed articolato percorso di confronto e concertazione che ha visto lavorare fianco a fianco Coldiretti, amministra zione comunale di Castel Bolognese e imprese agricole, si basa su di un criterio principe, condiviso da tutte le parti in causa, ossia che «la risoluzione di un problema sentito dall' intera comunità locale, quindi la realizzazione della variante volta a sgravare il centro abitato da traffico e inquinamento, con tutte le ricadute positive in termini di sicurezza e qualità della vita, non vada a discapito della parte privata, in questo caso le attività economiche e agricole del territorio». In tal senso, la firma dell' accordo è stata anticipata il 6 marzo scorso dall' approvazione, da parte del consiglio comunale, di uno specifico ordine del giorno che «riconosce le criticità e l' im patto che l' opera pubblica genererà a carico di agricoltori e residenti» stabilendo la necessità, poi ribadita nell' accordo di ieri, di «salvaguardare gli interessi dei soggetti privati coinvolti nella realizzazione dell' opera pubblica garantendo l' uguaglianza del loro trattamento da parte del realizzatore dell' opera stessa». «Siamo grati al Comune perché ha pienamente compreso la necessità di tutelare tutti i cittadini nell' ambito di questa importante realizzazione - afferma Dalmonte -.L' accordo quadro, infatti, riconosce l' impatto che l' opera avrà sulle imprese agricole, ed in particolare sul valore delle imprese coinvolte, garantendo giuste retribuzioni rispetto ai danni importanti che le aziende subiranno, nonché gli indispensabili adeguamenti progettuali da portare all' attenzione di Anas nella prossima Conferenza dei servizi». Con l' odg del 6 marzo scorso, infatti, l' intero consiglio comunale ha dato mandato alla giunta di impegnarsi affinché l' accordo sia pienamente recepito e applicato da Anas . «Siamo soddisfatti - conclude Dalmonte -: l' accordo tiene in considerazione quei temi che troppo spesso, quando c' è in gioco un' opera di pubblica utilità, vengono marginalmente trattati, se non ignorati come, ad esempio, il valore aziendale dell' impresa coinvolta, quello delle produzioni in relazione alla ricostituzione degli impianti, sia frutticoli che irrigui e, da ultimo, anche il valore del suolo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 5 5 3 0 8 1 8 § ] martedì 10 marzo 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) agricolo consumato». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 5 5 3 0 8 2 6 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 29 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) In casa con tre etti di hashish e marijuana FAENZ A Tra hashish e marijuana, aveva in casa circa tre etti di droga. Un gran quantitativo che, secondo la difesa, era frutto di una cospicua scorta personale per evitare di entrare in contatto spesso con l'ambiente dello spaccio. Ma per i carabinieri che sabato hanno effettuato i controlli, le dosi trovate vanno ben oltre l'uso personale, e sconfinano decisamente nel classico quantitativo tipico dello spaccio. Così un 30enne faentino è stato arrestato per essere poi messo agli arresti domiciliari. Ieri mattina è comparso in tribunale a Ravenna, davanti al giudice Beatrice Marini e al vice procuratore onorario Pietro Plachesi. Stando a quanto riferito nel verbale d'arresto, le manette sarebbero scattate comunque, anche solo per l'etto circa di hashish che il ragazzo nascondeva. Poi sono saltati fuori gli altri due etti di marijuana, possibili rimasugli di altre dosi. Sulla base delle prove assunte, la procura aveva chiesto il carcere. Il difensore del 30enne, l'avvocato Matteo Olivieri, ha chiesto invece i termini a difesa, e ha ottenuto così dal giudice monocratico l'obbligo di firma, in attesa della prossima udienza, già fissata per giugno. © RIPRODUZION E R ISERVATA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
[ § 1 5 5 3 0 8 1 6 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 18-19 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) A TU PER TU CON FEDERICO GAIO TENNISTA PROFESSIONISTA «Bloccati qui e in Europa non ci vogliono» «Il torneo di Indian Wells è saltato e l' Atp non sa bene cosa fare Forse giocherò a Phoenix e Miami» ALESSANDRO GIULIANI INDIAN WELLS Un vero shock nel mondo del tennis per l' annullamento del primo Master 1000 della stagione, quello californiano di Indian Wells. Un fulmine a ciel sereno capitato in testa ai giocatori che nel deserto della California non si aspettavano questo provvedimento. Si fa dura nel mondo dorato del circuito Atp e la situazione delicata la si coglie anche nelle parole del faentino Federico Gaio che oggi doveva iniziare a giocare le qualificazioni. «E' stato tutto nella normalità fino a domenica sera -dice dalla California il tennista di Faenza, che proprio giovedì ha compiuto 28 anni - tra di noi si parlava delle qualificazioni, che sarebbero iniziate oggi (ieri, ndr) per le donne e martedì per gli uomini. Certo, si parlava anche del coronavirus ma finora la faccenda ha riguardato soprattutto l' Europa. All' improvviso, alle 19 di sera, l' organizzazione ha deciso di cancellare il torneo perché c' è stato un caso di positività al Co vid -19 nella Coachella Valley, la Contea all' interno della quale si svolge la manifestazione. La Contea ha dichiarato a quel punto lo stato di emergenza, masi tratta di un caso tra la popolazione, non inerente direttamente al torneo. Ma siccome il Master 1000 di Indian Wells (il quinto torneo più importante del Mondo, il più importante dopo gli Slam, ndr) richiama ogni anno migliaia di persone, la proprietà, nemmeno l' Atp, ha deciso di annullare tutto e c' è stato l' annuncio del direttore del torneo (l' ex campione tedesco Tommy Haas, ndr). Secondo me il fatto che il proprietario del torneo sia un milionario non ha aiutato, non voleva storie». Gaio, ci spieghi: gli Usa sono diventati come l' Europa? «So che in Europa e nelle zone vicine hanno già cancellato alcuni Challenger come Barletta e Gerusalemme, non è un gran panorama e ora anche qua non ci si aspettava questo, non è stata una decisione dell' Atp, ma del torneo, ma anche l' Atp ora non sa bene cosa fare, se lasciare i tornei, non lasciarli, sarà un po' un dramma, in alcuni continenti pare che la situazione non sia così critica. Anche muoversi non è molto facile, per ora rimaniamo qui, l' impianto rimane aperto e anche senza torneo, i campi sono a nostra disposizione, il pass funziona come se il torneo fosse programmato». Ma come si fa a fare il tennista professionista alle soglie di una pandemia? «E' un problema, stiamo aspettando che l' Atp di dica qualcosa di più concreto, se torniamo in Europa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 24
[ § 1 5 5 3 0 8 1 6 § ] martedì 10 marzo 2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) ci sono stati che non vogliono gli italiani, altri, come il Kazakistan, che se ci vai ti mettono in quarantena e non puoi giocare, se torniamo in Italia rischiamo che poi non possiamo andare a giocare negli altri paesi. Alcuni stati accettano gli italiani che non siano stati in patria negli ultimi 14 giorni, io sono fuori da un mese. Siamo molti italiani che vivono questa situazione di incertezza». Ora cosa farà? Resterà negli Usa? «Cerco di capire se la prossima settimana ci sarà il Challenger di Phoenix, in Arizona. Poi siamo tutti in attesa di capire se si farà il Master 1000 di Miami: io penso che quello non salterà perché è della Img, di conseguenza in Florida penso che si giochi, dipende però se entra in scena il governo centrale. Si pensava anche qui a Indian Wells di adottare misure precauzionali, come giocare a porte chiuse, con raccattapalle coni guanti utilizzati solo per passare le palline e non per portare asciugamani e acqua, ma evidentemente non c' erano le condizioni di sicurezza». A lei dispiacerà, visto che la sospensione arriva proprio ora che ha il suo punto più alto in carriera... «Ora sono 130 nel ranking, ma fino a qualche giorno fa sono stato 124, e la cosa bella è che non ho punti da difendere nelle prossime settimane, dispiace tanto non giocare. Ora spero di poter andare al Roland Garros e giocare nel tabellone principale». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 25
[ § 1 5 5 3 0 8 1 5 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 2 La Repubblica (ed. Bologna) Stampa Locale Il caso La messa è finita Andate in streaming Stop alle messe fino al 3 aprile in tutta l' Emilia- Romagna, anche nelle province non 'chiuse' dal decreto del governo. A disporlo sono stati i vescovi di Bologna, Imola, Faenza, Ravenna, Ferrara, Forlì e Cesena, con un decreto che riprende sia le disposizioni del consiglio dei ministri sia le comunicazioni della cei. Fino al prossimo 3 aprile compreso, dunque, « sono sospese le messe feriali e festive alla presenza dei fedeli. Pertanto è sospeso il precetto festivo». I fedeli sono invitati « alla preghiera personale e in famiglia, utilizzando i sussidi proposti dagli organismi pastorali e seguendo le celebrazioni trasmesse via streaming, alla radio e alla televisione » . Le chiese resteranno aperte durante il giorno «per consentire la preghiera personale e l' incontro con i sacerdoti » , ma l' acqua benedetta sarà tolta dalle acquasantiere e resta comunque il divieto di assembramenti anche «nei luoghi di culto e ad uso pastorale ». Sempre fino al 3 aprile sono sospese le benedizioni pasquali e le visite alle famiglie, il catechismo e ogni attività svolta nelle parrocchie ( formativa, sportiva o culturale). I centri d' ascolto e i servizi della caritas diocesana e parrocchiali invece «svolgeranno la propria attività in accordo con i rispettivi responsabili e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali » . Per i funerali infine è consentito solo il rito delle esequie. «Non riducete tutto alla convenienza personale » , ammonisce intanto l' arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, durante l' omelia della messa celebrata ieri mattina in streaming dalla cripta della cattedrale di San Pietro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 26
[ § 1 5 5 3 0 8 2 3 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 12 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali BIOMEDICALE Maxi gara Consip per 5mila kit di respirazione Procedura accelerata per la Protezione Civile: appalto da 185 milioni Marco Rogari Scatta con procedura ultra-accelerata la fornitura agli ospedali dei Kit completi per allestire 5mila postazioni di rianimazione comprensori degli oltre 350mila accessori per ventilatori polmonari. Ieri la Consip, la società del ministero dell' Economia che si occupa delle forniture centralizzate della pubblica amministrazione, ha dato l' ok all' aggiudicazione della "gara veloce" indetta venerdì scorso (5 marzo), di fatto per conto della Protezione civile, per l' acquisto di «dispositivi medici per terapia intensiva e sub-intensiva, dispositivi e servizi connessi, e dispositivi opzionali, destinati all' emergenza sanitaria "Covid-19"». In soli quattro giorni è di fatto scattato l' ok della società del Mef per gli acquisti centralizzati alla fornitura agli ospedali di dispositivi urgenti per un valore complessivo di 185 milioni. Una procedura negoziata d' urgenza con i fornitori, che sono stati chiamati a presentare le offerte entro le ore 11,00 di ieri mattina- La procedura fin dal primo momento ha avuto l' obiettivo di far fronte alla richiesta dei presidi ospedalieri in questa situazione di grande emergenza, in primis al Nord Italia ma anche nelle altre Regioni. Questa "gara veloce", del valore di 185 milioni di euro è stata resa possibile dal provvedimento adottato dalla Protezione civile, per conto di Palazzo Chigi, il 2 marzo scorso che ha sostanzialmente affidato il ruolo di soggetto attuatore all' amministratore delegato di Consip, Cristiano Cannarsa. Questo ha dato la possibilità di mettere in campo una procedura ultra-rapida, che proprio grazie ai poteri speciali attribuiti alla Protezione Civile per la gestione delle emergenze, ha permesso di non seguire il normale percorso previsto dalla disciplina sugli appalti e di non vincolare la gara a un unico vincitore consentendo a tutte le aziende con a disposizione i dispositivi richiesti di aggiudicarsi, in linea con l' offerta presentata, le forniture con una classificazione sulla base di due criteri: il quantitativo di "scorte" in magazzino e il tempo necessario per rifornire operativamente i presidi interessati. Il tutto facendo leva su un meccanismo "a cascata": priorità al fornitore primo classificato fino all' esaurimento dei prodotti disponibili, per poi proseguire progressive con le altre imprese aggiudicatarie. Tenendo conto di queste necessità la procedura è stata suddivisa in 7 lotti: 1.800 Ventilatori polmonari ad alta complessità per terapia intensiva (aria compressa); 3.200 ventilatori polmonari per terapia sub- intensiva (turbina); 2.500 monitor multiparametrici; 2.500 monitor multiparametrici da trasporto; 5.000 pompe infusionali per farmaci; 1.250 Pompe peristaltiche per nutrizione enterale; 351.250 accessori per ventilatori polmonari. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 27
[ § 1 5 5 3 0 8 2 3 § ] martedì 10 marzo 2020 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Alla Consip è arrivata una pioggia di offerte. Tanto è vero che la commissione della società del Mef chiamata a valutare i contenuti della gara veloce ha lavorato a lungo per tutto il pomeriggio di ieri. Quello che scatta ora è dunque un percorso di "pronta consegna", che garantirà agli ospedali di avere rapidamente a disposizione i macchinari e i dispositivi per la rianimazione. Esclusi i letti, quello in arrivo è infatti un Kit completo. Alla Consip stanno arrivando anche altre richieste legate all' emergenza Coronavirus. Come quelle di forniture di personal computer per favorire lo Smart working nella pubblica amministrazione. Fino a qui su questo versante sono state comunque seguite le procedure ordinarie previste per la gestione centralizzata degli acquisti della Pubblica amministrazione. È però sul terreno sanitario che il pressing per forniture "veloci" si intensifica. La soluzione dipenderà dalle indicazioni della Protezione civile che arriveranno nelle prossime ore. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 28
[ § 1 5 5 3 0 8 1 9 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CONSULTA Casa popolare, illegittimo il requisito di 5 anni di residenza La legge della Lombardia crea un' irragionevole disparità di trattamento Patrizia Maciocchi Il requisito della residenza o, in alternativa, dell' occupazione, protratta per cinque anni per ottenere un alloggio popolare è in contrasto con la Costituzione. Un paletto che entra in rotta di collisione con i principi di uguaglianza e ragionevolezza previsti dall' articolo 3 della Carta, perché mette in atto una irragionevole disparità di trattamento a danno di chi, cittadino o straniero, non si trovi nella condizione richiesta, sia con il principio di uguaglianza sostanziale perché contraddice la stessa funzione sociale dell' edilizia pubblica. La Consulta, con la sentenza 44 depositata ieri (relatrice Daria de Pretis) boccia l' articolo 22, comma 1, lettera b) della legge delle Regione Lombardia 16/2016, che crea un filtro selettivo del tutto privo di nesso con l' obiettivo di un servizio teso a soddisfare l' esigenza abitativa dei soggetti più deboli. Bisogno che, anche se non previsto espressamente dalla Carta, va inserito nel catalogo dei diritti inviolabili «e il suo oggetto l' abitazione, deve considerarsi bene di primaria importanza», anche alla luce della giurisprudenza della Consulta. Per il giudice delle leggi si possono immaginare requisiti di accesso certamente più coerenti con la funzione, come ad esempio escludere dal servizio chi possiede già un alloggio. Mentre è del tutto incongruo tagliare fuori chi non ha avuto la residenza nella regione nei cinque anni precedenti la domanda: "paletto" che non è la spia di nessuna condizione rilevante rispetto al bisogno da soddisfare. Lo stesso, vale per lo svolgimento dell' attività lavorativa nella regione Lombardia per almeno cinque anni, in alternativa alla residenza, che nessun collegamento ha con la ratio dell' edilizia residenziale pubblica. Inoltre se è vero - sottolinea la Corte - che la condizione dell' occupazione protratta, può essere considerata indice di "legame" con il territorio come affermato dalla regione, è altrettanto innegabile che la soglia rigida di accesso si traduce in una negazione del beneficio proprio ai soggetti più deboli. A fronte della funzione sociale svolta dall' edilizia residenziale pubblica, riconosciuta dalla stessa legge censurata, non regge l' argomento speso dalla regione a difesa della norma, secondo la quale il requisito della residenza per cinque anni sarebbe indice di un' elevata probabilità di permanenza nel territorio. I giudici sottolineano che, anche se correttamente valutato, e dunque non con riferimento alla permanenza protratta, il requisito del radicamento non sarebbe dirimente. Nello specifico è irragionevole escludere i soggetti più bisognosi perché non offrono garanzie di stabilità. La condizione può in caso pesare come elemento di valutazione ai fini della graduatoria. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 29
[ § 1 5 5 3 0 8 1 9 § ] martedì 10 marzo 2020 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali A differenza dal requisito della residenza tout court, utile a identificare gli enti che devono erogare una prestazione, quello delle residenza protratta crea una condizione che può impedire l' accesso alle prestazioni pubbliche sia nella regione di attuale residenza sia in quella di provenienza. E questo solo per aver esercitato il proprio diritto di circolazione o di aver dovuto cambiare regione. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 30
[ § 1 5 5 3 0 8 2 1 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 15 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali A Grugliasco (Torino) è stato istituito un fondo speciale per soccorrere le realtà locali Comune reinveste i soldi risparmiati col virus Con scuole e uffici chiusi l' ente può contare su un tesoretto di 60 mila euro FILIPPO MERLI Il coronavirus come un salvadanaio. Che con le strette e le restrizioni imposte dal governo, a cominciare dalla chiusura delle scuole, ha permesso ai Comuni di risparmiare. Ma che, al contrario, rischia di minare i bilanci delle aziende e il futuro degli esercizi commerciali. A Grugliasco, un centro di circa 38 mila abitanti in provincia di Torino, l' amministrazione ha studiato un piano per reinvestire il denaro che non è stato speso a causa dell' emergenza sanitaria. I soldi non resteranno nelle casse dell' ente. Ma verranno utilizzati per soccorrere le realtà locali grazie a un apposito fondo. Dal 2012 il sindaco di Grugliasco è Roberto Montà, in quota Pd. È stato lui a presentare i progetti che la sua amministrazione intende promuovere per rilanciare l' economia della città. «Abbiamo calcolato una serie di risparmi connessi al mondo della scuola, delle utenze e dei servizi generali», ha spiegato il primo cittadino. «Tra non molto, però, quando il coronavirus non sarà più un problema, corriamo il rischio che le aziende senza flusso di cassa siano rimaste gambe all' aria. E noi dobbiamo garantire per chi lavora per noi, dando la possibilità di pagare gli stipendi ai propri lavoratori». Il Comune ha calciato che solo nei primi otto giorni di blocco delle scuole e dei servizi il risparmio è stato di circa 60 mila euro. «Restituiremo l' 80% di quanto avremmo pagato ai gestori dei nidi, all' assistenza all' handicap e a chi ci fornisce il trasporto scolastico», ha proseguito Montà. «Faremo in modo che ci sia un ritorno per la città. Per esempio le operatrici dei nidi potrebbero fornire attività e iniziative educative, mentre chi fornisce il trasporto ci potrà garantire delle gite. Anche gli operatori socio sanitari potranno dare assistenza a domicilio alle famiglie che oggi si fanno carico dei figli con disabilità. Ma sono solo alcuni esempi». Anche il commercio, in seguito alla diffusione del Covid-19, è in crisi. «Stiamo già iniziando a registrare la sofferenza del comparto che comprende bar e ristoranti, oltre all' ambito sportivo», ha sottolineato il sindaco. «Abbiamo pensato di ridurre da subito la tassa sui rifiuti del 10%, con le bollette che arriveranno già scontate e che si pagheranno da luglio e non prima. Non è tantissimo, lo sappiamo, ma cerchiamo di fare la nostra parte. E cerchiamo di sostenere queste realtà. Altrimenti il rischio è che blocchiamo il virus, ma dopo ci ritroviamo i n città desertificate e con persone senza lavoro». L' esecutivo di Grugliasco, nei giorni del coronavirus, è attivo su più fronti. In particolare su quello scolastico, con l' iniziativa #ilparcoèlamiascuola. Con i bambini che, nel pieno rispetto delle normative sulla distanza di sicurezza, faranno lezione all' aperto. «Un' iniziativa che mi è venuta in mente guardando una foto inviatami sullo smartphone da mia moglie che era al parco con nostra figlia e altre compagne Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 31
[ § 1 5 5 3 0 8 2 1 § ] martedì 10 marzo 2020 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali di scuola a fare i compiti», ha detto ancora Montà all' edizione locale della Stampa. «Al parco si potrà sentire musica, leggere storie o fare dei giochi che evitino comunque il contatto». © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 32
[ § 1 5 5 3 0 8 2 0 § ] martedì 10 marzo 2020 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La Consulta boccia la legge della regione Lombardia sull' edilizia residenziale pubblica Case popolari, requisiti larghi La residenza ultraquinquennale è incostituzionale GIULIA PROVINO Il requisito della residenza ultraquinquennale per l' edilizia residenziale pubblica è incostituzionale, in quanto contrasta con la funzione sociale del servizio. È quanto stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 44 depositata il 9/3/2020. Per la Consulta, è irragionevole negare l' accesso alle case popolari a chi, italiano o straniero, al momento della richiesta non sia residente o non abbia un lavoro nel territorio della Regione da almeno cinque anni. Questo requisito, infatti, non ha alcun nesso con la funzione del servizio pubblico di soddisfare l' esigenza abitativa di chi si trova in una situazione di effettivo bisogno. La Corte costituzionale ha così accolto la censura sollevata dal Tribunale di Milano sul requisito della residenza o dell' occupazione ultraquinquennale stabilito dall' articolo 22, primo comma, lettera b), della legge della Regione Lombardia n. 16/2016 per accedere ai servizi abitativi. La disposizione regionale stabilisce che «[i] beneficiari dei servizi abitativi pubblici devono avere i seguenti requisiti: [] b) residenza anagrafica o svolgimento di attività lavorativa in Regione Lombardia per almeno cinque anni nel periodo immediatamente precedente la data di presentazione della domanda». Il diritto all' abitazione deve ritenersi incluso nel catalogo dei diritti inviolabili e l' abitazione deve considerarsi «bene di primaria importanza». L' edilizia residenziale pubblica (Erp) è diretta ad assicurare in il soddisfacimento di questo bisogno primario e rientra dunque nell' ambito dei «servizi sociali». Secondo la Corte, il requisito della residenza protratta per più di cinque anni ai fini della concessione dell' alloggio è incompatibile con il concetto di servizio sociale. Questo «non è un requisito rivelatore di alcuna condizione rilevante in funzione del bisogno che il servizio tende a soddisfare», ma è da ritenersi come una soglia rigida che porta a negare l' accesso all' Erp a prescindere da qualsiasi valutazione attinente alla situazione di bisogno o di disagio del richiedente. Inoltre, il dato non è, di per sé, indice di un' elevata probabilità di permanenza, e la rilevanza conferita a una condizione del passato, quale è la residenza nei cinque anni precedenti, non sarebbe comunque oggettivamente idonea a evitare il "rischio di instabilità" del beneficiario dell' alloggio, obiettivo che dovrebbe invece essere perseguito con indici di probabilità di permanenza per il futuro. Per quanto riguarda il "radicamento" territoriale, poi, questo non può assumere un' importanza tale da escludere qualsiasi rilievo al dato del bisogno abitativo del richiedente. Nemmeno la condizione di previa occupazione protratta presenta una ragionevole connessione con la ratio dell' Erp. Configurare l' occupazione ultraquinquennale come soglia rigida di accesso significa, infatti, negare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 33
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