Unione della Romagna Faentina - martedì, 19 maggio 2020 - Unione Romagna Faentina

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Unione della Romagna Faentina - martedì, 19 maggio 2020 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
    martedì, 19 maggio 2020
Unione della Romagna Faentina - martedì, 19 maggio 2020 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
                                                    martedì, 19 maggio 2020

Prime Pagine

 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                       4
 Prima pagina del 19/05/2020

 19/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                            5
 Prima pagina del 19/05/2020
 19/05/2020    Il Sole 24 Ore                                                                     6
 Prima pagina del 19/05/2020
 19/05/2020    Italia Oggi                                                                        7
 Prima pagina del 19/05/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                 8
 Prima pagina
 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46                                       9
 La piazza si anima: bar e mascherine
 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46                                      11
 Negozi uniti per le consegne a domicilio gratuite nelle case dei clienti
 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                      12
 Comuni di confine: spostamenti ok
 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                      13
 Cinema, ancora c' è incertezza per le riaperture

 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                      14
 Ricominciano le attività del canile

 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 54                                      15
 Ravenna Festival, si pensa al 19 giugno

 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 60                                      17
 Friso fa le valigie La Rekico cambia
 19/05/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 60                                      18
 Quindici anni fa l' impresa sfiorata

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 19/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 37                MICHELE DONATI   20
 Ecco le prime riaperture Tavoli all' aperto nei bar Sanificazioni nei negozi
 19/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 37                                 22
 "Faenza c' entro": al via il servizio gratuito di consegna a domicilio
 19/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38                                 23
 Sarà il luna park il primo evento pubblico Il 25 via libera ai circoli
 19/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38                                 25
 Brisighella, riapre la biblioteca con diverse norme da rispettare
 19/05/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 18                 VALERIO ROILA   26
 La Rekico "ribalta" la panchina: via Friso si cerca un giovane
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Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 19/05/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 10                                                             28
 Fondi Fs, dopo tre anni iter a metà

 19/05/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 13                                      Innocenzo Cipolletta   30
 Dalla sanità ai trasporti meglio tornare alle Province
 19/05/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 13                                                  Em. Pa.    32
 Zaia accelera e apre i confini alle Regioni vicine
 19/05/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 26                                           Gabriele Sepio    34
 Rifinanziato il fondo di solidarietà per i Comuni
 19/05/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 31                                                             36
 Effetto Covid sui trasporti: 4 miliardi di perdite
 19/05/2020   Italia Oggi Pagina 30                       PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO      38
 Riaperture, uniti ma non troppo
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[ § 1 § ]

     martedì 19 maggio 2020
                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 4
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[ § 2 § ]

            martedì 19 maggio 2020
                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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[ § 3 § ]

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                                                      Il Sole 24 Ore

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[ § 4 § ]

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                                                         Italia Oggi

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[ § 1 5 8 6 4 0 6 1 § ]

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                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                           Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina

                          Prima pagina Faenza Lugo

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[ § 1 5 8 6 4 0 4 5 § ]

                          martedì 19 maggio 2020
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                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          La piazza si anima: bar e mascherine
                          Ieri con le attività riaperte la città è tornata viva: locali, parrucchiere e molta gente in giro, a distanza di sicurezza

                          Ieri Faenza ha riaperto le attività. Bar, ristoranti e tanti negozi ieri mattina
                          hanno potuto rialzare la saracinesca abbassata dal 12 marzo a causa
                          delle misure per il contenimento del coronavirus. Una giornata di sole ha
                          così salutato i faentini, data che tantissimi artigiani e commercianti
                          vedevano come un miraggio per poter far ripartire le loro attività dopo
                          oltre due mesi di stop. Piazza del Popolo, quella della Libertà e i corsi si
                          sono animati di tante persone, moltissimi con la mascherina sul volto,
                          anche se non obbligatoria all' aperto, quasi come un normale lunedì. Ci
                          sono file in qualche negozio mentre qualcuno si è potuto nuovamente
                          accomodare ai tavolini all' aperto dei bar contando su un ampliamento
                          degli spazi pubblici messi a disposizione gratuitamente dal comune. «Al
                          Bistrot Rossini - spiega Gigi Zaccherini coordinatore per la Gemos,
                          proprietaria della struttura - ci siamo dovuti spostare verso piazza del
                          Popolo per i lavori che stanno interessando corso Matteotti la cui fine è
                          prevista per mercoledì 20. Nel posizionare le sedute abbiamo rispettato
                          le distanze sistemando due sedie per tavolino. In totale 18 i tavolini per 36 clienti, la metà dei posti di quelli che
                          riuscivamo a mettere prima della chiusura. L' importante però è ripartire». Da tenere presente che giovedì 21 è
                          prevista la ripartenza del mercato che, secondo le prime indiscrezioni, si svilupperà tra piazza del Popolo e quella
                          della Libertà, questo per mantenere le distanze di sicurezza. Questo comporterà uno spostamento dei tavolini per
                          lasciare posto ai bachi degli ambulanti. «Ho deciso - spiega Alessandro Mambelli del bar Centrale - di ordinare un
                          bancone per la somministrazione all' esterno del locale compresa una macchina per il caffè, postazione che per
                          disposizione andrà coperta con un ombrellone. Questo per aderire quanto più possibile alla richiesta di spostare le
                          attività all' esterno. Il tutto a vantaggio della sicurezza per la clientela». Tanti poi i clienti seduti tra il Ceffè Bellini ed
                          Fm. C' è chi sorseggia uno Spritz e chi un caffè. In un tavolino anche alcuni studenti universitari. «Non potendo
                          andare in biblioteca (chiuse al momento le sale studio, ndr) abbiamo deciso di studiare in piazza». Tra le attività che
                          hanno potuto riaprire anche gli acconciatori. «Ho aperto questa mattina alle 8 - racconta Antonella Sportelli di
                          Antonella Hair - e andiamo avanti a oltranza, finchè non ho terminato le prenotazioni. Siamo in tre a lavorare e
                          ognuno può prendere fino a due clienti in contemporanea, in spazi differenti e distanti. Abbiamo messo a
                          disposizione guanti

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                  Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - martedì, 19 maggio 2020 - Unione Romagna Faentina
[ § 1 5 8 6 4 0 4 5 § ]

                          martedì 19 maggio 2020

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          monouso, mascherine e gel disinfettante da dare ai clienti e le borse delle donne le imbustiamo in sacchetti
                          monouso. Tutto pur di poter ripartire». Antonio Veca.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 10
[ § 1 5 8 6 4 0 4 6 § ]

                          martedì 19 maggio 2020
                          Pagina 46

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il consorzio Faenza C' entro

                          Negozi uniti per le consegne a domicilio gratuite nelle case dei clienti

                          Compri nei negozi del centro e la merce viene recapitata a casa
                          gratuitamente. Si iniziano ad affinare le tecniche per far ripartire le
                          attività commerciali dopo lo stop dettato dall' emergenza sanitaria. In
                          questo momento delicato la distanza sociale tra individui sarà elemento
                          fondamentale per non far rialzare la curva dei contagi. Per poter
                          coniugare al meglio le necessità il consorzio dei negozianti Faenza C'
                          entro propone un servizio di consegne a domicilio. Da oggi le attività che
                          aderiscono al Consorzio avranno infatti a loro disposizione il servizio
                          gratuito di consegna a domicilio, che permetterà ai negozi di portare i
                          prodotti direttamente nelle case dei clienti. «Questa opportunità -
                          spiegano da Faenza C' entro - consentirà agli acquirenti, che non
                          possono o non vogliono recarsi di persona nei negozi, anche per limitare
                          i propri spostamenti, di non rinunciare a fare acquisti. Il servizio
                          permetterà inoltre di diminuire code all' esterno delle attività e tempi di
                          attesa. Allo stesso tempo - concludono - il servizio darà un ulteriore
                          sostegno a chi in questi giorni ha riaperto dopo oltre due mesi di lockdown». Poter usare il servizio è molto semplice.
                          Il cliente potrà prenotare gli articoli contattando i negozi; la merce verrà preparata in sportine che recheranno il logo
                          del Consorzio Faenza C' entro e i fattorini, che indosseranno maglie anche quelle con il logo del Consorzio,
                          consegneranno, in un raggio di 10 chilometri dalla piazza, due giorni la settimana: martedì (dalle 11.30 alle 14.30) e
                          venerdì (dalle 17 alle 19.30). Quello delle consegne a domicilio è solo il primo passo della strategia di vendita messa
                          a punto dai commercianti del centro; nei prossimi mesi è previsto, così come annunciato nei giorni scorsi, anche di
                          un punto di ritiro automatico (locker) in piazza delle Erbe per il ritiro di prodotti. Inoltre si sta pensando a una
                          collaborazione tra Comune e Movs, il gestore della sosta in centro, per proporre ore gratuite per chi arriva in centro
                          per acquisti. «Questi progetti - spiega il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi - sono il frutto di un lavoro portato
                          avanti per sostenere gli esercizi commerciali in questo difficilissimo periodo. Un lavoro di collaborazione con il
                          Consorzio Faenza C' entro che, insieme all' agenzia WAP che coordina le attività, ci ha presentato varie soluzioni». Il
                          servizio di consegna a domicilio è stato organizzato da Faenza C' entro, in collaborazione con la Cabina di Regia
                          composta dalle associazioni di categoria, il contributo del Comune e della Bcc.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 11
[ § 1 5 8 6 4 0 4 3 § ]

                          martedì 19 maggio 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Comuni di confine: spostamenti ok
                          I sindaci hanno firmato le dichiarazioni per il via libera. Servirà un' autocertificazione

                          Spostamento tra comuni di regioni differenti, si può. I sindaci dei comuni
                          di confine hanno reciprocamente firmato ieri le dichiarazioni per il via
                          libera. Nei giorni scorsi avevamo dato notizia di una serie di difficoltà per
                          i residenti di alcuni comuni della nostra zona che, secondo le disposizioni
                          del Governo, per limitare la diffusione del contagio da Covid, impedivano
                          gli spostamenti tra una regione e l' altra. Da tener presente che proprio
                          nell' Unione della Romagna faentina esiste un confine regionale nei
                          comuni collinari di Casola Valsenio e Brisighella. Casola confina con il
                          comune di Palazzuolo sul Senio mentre Brisighella con quello di Marradi
                          e Palazzuolo, per un piccolissimo tratto sopra Monte Romano. Dopo il
                          decreto che stabiliva quanto dal 4 maggio ci si poteva spostare solo all'
                          interno della propria regione, fatti salvi i motivi di lavoro, le comunità di
                          confine hanno avuto alcune difficoltà. Caso limite quello dei due fratelli
                          di Marradi, Mauro e Paolo, uno residente a Marradi e l' altro a Brisighella. I
                          due il 4 maggio si sono dovuti salutare a distanza. Un caso limite che ha
                          avuto una risonanza nazionale ed è diventato un' interpellanza da parte della consigliera regionale Rontini. Il
                          presidente Bonaccini, nel rispetto dell' autonomia data dal governo, assieme al collega della Toscana, ha emanato un
                          decreto nel quale si stabilisce che «viene consentito lo spostamento anche al di fuori della propria regione, non oltre
                          la provincia o il comune confinante, da parte dei residenti in provincia o comuni che sono in un confine tra Emilia-
                          Romagna e altre regioni». Una possibilità operativa con una dichiarazione tra amministrazioni locali inviata ai
                          prefetti. Da oggi gli spostamenti saranno possibili anche se dovranno essere motivati con la sottoscrizione del
                          modulo di autocertificazione. «I sindaci di Casola e Palazzuolo - ha detto il sindaco Sagrini - hanno inviato
                          comunicazione congiunta alle rispettive Prefetture di Ravenna e Firenze, per consentire, dal 18 maggio, gli
                          spostamenti tra i due comuni confinanti e poter superare il confine di regione». Stessa cosa hanno fatto i sindaci di
                          Marradi, Tommaso Triberti con il collega di Brisighella. «Per quel che ci riguarda - dice il sindaco Pederzoli di
                          Brisighella - ho firmato la dichiarazione congiunta sia con il collega di Marradi che con quello di Palazzuolo». Oggi
                          trasmetteranno in Prefettura le sottoscrizioni e così non ci saranno più limitazioni». Antonio Veca.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 12
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          I film

                          Cinema, ancora c' è incertezza per le riaperture

                          Mascherine e maschere. Non è chiaro se e come ripartirà il cinema a
                          Faenza a partire dal 15 giugno: quel che appare certo è che si presenterà
                          in una veste sotto certi aspetti mai vista. In alcuni cinema, come il Sarti e
                          l' Italia, potrebbe infatti essere necessario del personale all' interno della
                          sala - le cosiddette «maschere» - che controlli il rispetto del
                          distanziamento tra gli spettatori: orientativamente andranno lasciati due
                          sedili liberi tra un posto e l' altro, fatta probabilmente eccezione per chi
                          convive. Obblighi che, se non modificati, ridurranno i posti a 100 per il
                          cinema Sarti e a 150 per l' Italia. A questo va probabilmente aggiunto l'
                          obbligo di indossare la mascherina, unito a frequenti cicli di sanificazione
                          e alla possibile introduzione di un sistema prenotazioni obbligatorie. Per i
                          cinema del centro l' orizzonte più realistico per l' apertura è settembre.
                          Diversa la situazione al Cinedream, dove si sta riflettendo su un'
                          eventuale data per la riapertura: i posti numerati potrebbero facilitare il
                          rispetto del distanziamento ma in un multisala, più che altrove, il vero
                          elemento dirimente sarà la possibilità di fare affidamento su una quantità di film ragionevole. Il Cineclub
                          Raggioverde è in attesa di capire come e dove dare vita alla sua stagione cinematografica estiva: le proiezioni all'
                          aperto dovrebbero essere soggette a minori restrizioni, ma al momento un luogo in cui tenerle deve prendere forma.
                          L' obiettivo è sempre quello di poter dare vita a una stagione di 15 o 20 proiezioni, ad un ritmo di qualche serata a
                          settimana. I primi incontri a tu per tu con le autorità dovrebbero contribuire a diradare la nebbia. Filippo Donati.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 13
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Ricominciano le attività del canile

                          A partire da domani il canile di Faenza ripartirà gradualmente con le
                          proprie attività, seguendo appositi protocolli per garantire il rispetto delle
                          precauzioni per il contenimento del coronavirus. S i l e g g e n e l
                          comunicato: «Al momento è prevista l' apertura al pubblico dal mercoledì
                          alla domenica, dalle 11.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 solo su
                          appuntamento». L' ingresso al canile, inoltre, è consentito solamente
                          indossando la mascherina e i guanti. «I dipendenti di Enpa Faenza, in
                          questi mesi di lockdown - continua la nota - hanno garantito agli animali
                          la completa assistenza, come previsto dai regolamenti e dai decreti. Con
                          l' avvio della fase 2 sono anche ripartiti i lavori per la costruzione del
                          nuovo Rifugio del cane, che sarà adiacente al canile comunale». Per
                          prenotare un appuntamento in canile si può chiamare il numero di
                          telefono dedicato: 0546 41955. Il canile si trova in via Plicca 2, nelle
                          campagne di Sant' Andrea. Per ulteriori informazioni si può visitare la
                          pagina Facebook "Rifugio del Cane E.N.P.A. Faenza" oppure collegarsi al
                          sito internet www.rifugiodelcanefaenza.org.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 14
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Ravenna Festival, si pensa al 19 giugno
                          La kermesse potrebbe tenersi all' interno della Rocca Brancaleone. E, una volta finiti i concerti, via libera ai film con
                          'Rocca Cinema'

                          Dopo il via libera dato dal governo per cinema e teatro a partire dal
                          prossimo 15 giugno, finalmente è possibile tornare a programmare varie
                          formule di spettacoli dal vivo. A partire dal 'Ravenna Festival', evento di
                          punta dell' estate ravennate, il cui inizio era previsto per il 3 giugno.
                          Manca ancora il via libera definitivo, ma lo staff della nota
                          manifestazione si sta già muovendo per una grande inaugurazione che, a
                          questo punto, sarà per forza rimandata al primo fine settimana dopo
                          metà giugno, ossia indicativamente fra il 19 e il 21 giugno. Sede della
                          manifestazione, ormai da tempo considerata come la più gettonata, sarà
                          la Rocca Brancaleone che consentirà un generoso afflusso di persone
                          nel rispetto delle linee di sicurezza di pubblico, artisti e personale anti-
                          contagio Covid-19. Al riguardo, la proposta era già stata presentata - a
                          fine aprile - al ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini
                          dalla direzione del Festival per garantire l' apertura della kermesse. Agli
                          appuntamenti dal vivo alla Rocca, che acconsentirebbero di accogliere
                          fino a 250 spettatori e di ospitare sul palco orchestre fino a 62 elementi, il festival combinerà la trasmissione in
                          digitale e televisiva di quegli stessi eventi e di altri spettacoli filmati invece in assenza di pubblico, per costruire un
                          cartellone estivo ad hoc e accessibile a tutti. La Rocca Brancaleone diventerà fulcro delle attività estive, grazie
                          anche alla rassegna 'Rocca Cinema'. «Una volta definite le giornate del festival - spiega Alberto Beltrani dell'
                          associazione Cinemaincentro -, potremo capire se ci sarà spazio per la nostra consueta rassegna estiva fra fine
                          luglio e agosto. Data la complessiva di un teatro all' aperto con protocolli più rigidi di quelli per una sala
                          cinematografica, non è possibile infatti pensare a una alternanza nello stesso periodo. Cosa ne sarà invece dei nostri
                          cinema al coperto? Probabilmente tutto rinviato a settembre, per il Mariani di Ravenna, il Centrale di Imola e il Sarti e
                          Italia di Faenza. In realtà, saremmo disposti anche ad aprire in giugno se avessimo un bel prodotto cinematografico
                          da lanciare, ma il problema è che tutta la filiera è chiusa al momento». In estate potrebbero ritornare anche le
                          consuete rassegne teatro ragazzi di Accademia Perduta a Faenza ('Favole nella Molinella'), Brisighella e
                          Bagnacavallo. «Prima di conoscere i protocolli sanitari della regione - precisa il direttore Ruggero Sintoni -, non siamo
                          sicuri che si potranno fare. Ma da parte nostra, così come da parte delle varie amministrazioni locali, c' è la massima
                          volontà per dare ai ragazzi e alle famiglie la possibilità di tornare a vedere gli spettacoli». Non ci sarà invece il festival
                          'Beaches Brew', atteso dal 7 al 10 giugno all' Hana-Bi di Marina di

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 15
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                          martedì 19 maggio 2020

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                                                                   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Ravenna, che è stato annullato per l' impossibilità di organizzarlo in tutta sicurezza e responsabilmente. Ma l'
                          associazione culturale Bronson non demorde e ha già lanciato una campagna di raccolta fondi per l' edizione 2021,
                          tramite la piattaforma GoFundMe. Roberta Bezzi.

                                                             Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019       Pagina 16
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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Friso fa le valigie La Rekico cambia

                          Massimo Friso non è più l' allenatore della Rekico. La società non ha
                          rinnovato il contratto al coach veneto in scadenza il 30 giugno che saluta
                          così Faenza dopo una stagione e mezzo. Riguardo al suo sostituto non
                          trapela ancora nulla anche se due delle più famose newsletter
                          cestistiche hanno indicato Lorenzo Dalmonte, figlio d' arte 30enne negli
                          ultimi anni vice all' Andrea Costa Imola in A2, e Alessandro Tumidei, in C
                          Gold a Bertinoro, come possibili successori. «Ringraziamo Massimo
                          Friso per quello che ha dato in questi due anni ai Raggisolaris - afferma il
                          general manager Andrea Baccarini - ottenendo nella stagione 2018/19 il
                          miglior risultato di sempre nella storia del club. La conquista del quarto
                          posto al termine della stagione regolare, la semifinale play off raggiunta e
                          la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia, sono momenti
                          indimenticabili che resteranno per sempre nella nostra memoria. Resta il
                          rammarico per non aver potuto terminare la stagione 2019/20 interrotta
                          a causa dell' emergenza Coronavirus proprio quando la squadra stava
                          attraversando un buon momento di forma ed era ritornata in corsa per i play off. Massimo ci ha fatto crescere molto
                          in questi anni e sarà per sempre una figura fondamentale per il nostro club». Che quella faentina sia stata un'
                          esperienza importante nella sua lunga carriera lo conferma anche lo stesso Friso. «Il mio è un mestiere particolare e
                          queste decisioni fanno parte del gioco - spiega - ed infatti credo che la società abbia tutto il diritto di fare questo tipo
                          di scelte. A Faenza ho vissuto due anni importanti dal lato anche umano: tutti mi hanno accolto nel migliore dei modi
                          e in questa città si vive molto bene. Saluto i miei collaboratori e i tifosi e spero di ritrovarli presto. Non ho rimpianti,
                          anche se la scorsa estate abbiamo costruito la squadra pensando di essere nel girone B e invece siamo stessi messi
                          nel C, molto più duro, ma nonostante ciò abbiamo portato avanti un bel lavoro con i giovani che ci stava dando
                          risultati proprio quando il campionato è stato interrotto. Credo che quello che è stato costruito quest' anno sia un
                          patrimonio importante a cui dare continuità nelle prossime stagioni». l.d.f.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 17
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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Basket A2 femminile

                          Quindici anni fa l' impresa sfiorata
                          La Hs Penta allenata sempre da Rossi si arrese a Schio nella finale scudetto

                          Ci sono squadre nel mondo sportivo che rimangono mitiche anche se
                          non hanno mai alzato un trofeo. Una di queste è l' HS Penta Faenza di
                          coach Paolo Rossi che 15 anni fa esatti nella stagione 2004/05, perse la
                          sua prima finale scudetto contro il Famila Schio con un netto 3-0,
                          compiendo comunque un' impresa ai limiti dell' incredibile. Lo scudetto
                          sfuggito non è stato per nulla un rammarico, perché quel gruppo di
                          giocatrici dove c' erano anche una giovane Simona Ballardini già decisiva
                          e Ania Bergami (attuale addetta agli arbitri dell' E-Work) era partito senza
                          aspettative, diventando mese dopo mese una macchina perfetta.
                          «Razionalmente posso dire che è stata una stagione inspiegabile -
                          afferma coach Paolo Rossi, ora alla guida dell' E-Work -, perché avevamo
                          un roster con tante giocatrici lasciate libere dagli altri club e giovani alle
                          prime armi, tanto che per quasi tutta la stagione abbiamo giocato con sei
                          atlete esperte con qualche bambina che entrava ogni tanto». Però
                          avevate anche delle ottime straniere «Adriana non si discute ed era già
                          una leader, ma soprattutto è statala la giovanissima Graziane a sorprendere tutti per costanza e per impegno. Poi c'
                          erano Podrug e Ballardini che rientrò da Schio e iniziò a diventare la giocatrice che tutti conosciamo. Il segreto però
                          è che avevano tutte qualcosa dentro che volevano mostrare». La voglia di riscattarsi? «Penso ad atlete come
                          Ramon, Franchini o alla stessa Ballardini che vennero quasi scaricate dalle vecchie società, perché non credevano
                          più in loro. A Faenza si sono ritrovate e hanno mostrato il loro vero valore tanto da guadagnare la nazionale.
                          Mandare in azzurro giocatrici faentine è stata una bella soddisfazione». Senza quell' ingenuità di Podrug in gara
                          1 con Schio poteva andare diversamente? «Obiettivamente eravamo inferiori a Schio e il nostro scudetto lo
                          avevamo già vinto eliminando Como e Napoli dopo essere arrivati quarti in campionato. Il fallo di Podrug negli ultimi
                          minuti che regalò ad Arnetoli i tre tiri liberi del pareggio è stato un errore, ma nella pallacanestro capita. In quella
                          stagione fu comunque protagonista». Con questa squadra avete gettato le basi per l' incredibile stagione del 2007
                          quando conquistaste tre finali: scudetto, Coppa Italia e Fiba Cup. «A Faenza è sempre successo qualcosa di speciale
                          in ogni annata: in carriera ho vinto coppe e campionati a Parma e a Cesena con squadre costruite per vincere,
                          mentre con il Club Atletico ogni anno

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 18
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                          martedì 19 maggio 2020

                                                            Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          stupivamo. Il gruppo del 2005 è stato fondamentale per poi raccogliere quello che abbiamo fatto». Luca Del
                          Favero.

                                                           Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019    Pagina 19
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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          LA FASE 2 ENTRA NEL VIVO

                          Ecco le prime riaperture Tavoli all' aperto nei bar Sanificazioni nei negozi
                          Rialzano la saracinesca anche i barbieri: alcuni hanno già prenotazioni fino alla fine del mese

                                                                                                                              MICHELE DONATI

                          FAENZA Tavolini all' aperto, gel igienizzanti e molta cautela: ieri la "Fase 2" è
                          entrata nel vivo con il via libera a bar, ristoranti, negozi, parrucchieri, centri
                          estetici e altre attività che erano state chiuse più di due mesi fa. «Sono
                          contento di poter ricominciare - dice Luca Rossini de L' altro Caffè in Galleria
                          Gessi -. Sono quarant' anni che faccio questo lavoro e una delle cose che amo
                          di più è proprio il contatto con le persone». Posti a sedere e tavoli vengono
                          sanificati dopo ogni uso e le norme di sicurezza, dal distanziamento all' uso
                          della mascherina, sono ovunque accettate e fatte rispettare senza troppe
                          resistenze: d' altra parte la campagna informativa è stata incessante e la
                          maggior parte dei cittadini si dimostra collaborativa. I CAMERINI E LA PROVA
                          DEI VESTITITI Gel disinfettanti e guanti in lattice si trovano all' ingresso di
                          praticamente tutte le attività. I negozi di abbigliamento e calzature devono
                          anche risolvere la questione dei camerini e della prova dei capi: la Calzoleria del
                          Corso, ad esempio, si è dotata di un sanificatore a vapore, ma analoghe
                          soluzioni sono state approntate anche altrove. «Perorasi vede una certa
                          attenzione in giro - commenta Maurizio Triolo, titolare della Calzoleria insieme
                          ad Angelita Quarneti -. A volte si possono creare file davanti ai negozi, ma non è una situazione troppo diversa da
                          quella nei supermercati, e in più qui sul corso siamo all' aperto». Luca Rossini dell' Altro Caffè I DISCHI E AMAZON Un
                          altro negozio che ha potuto riaprire i battenti è la Casa del Disco in corso Mazzini: «Il lunedì di solito siamo chiusi -
                          spiega Livia Fagnocchi - ma questa è una settimana di assestamento e staremo aperti tutti i giorni». Il mondo della
                          musica ha particolarmente accusato il colpo inferto all' economia dal covid-19: «L' industria musicale è in grande
                          sofferenza - prosegue Fagnocchi -molte uscite sono state ritardate ed i fornitori erano chiusi, ma non c' è stato un
                          atteggiamento univoco da parte delle case discografiche. I dischi sono un prodotto ormai di nicchia ed il nostro
                          concorrente principale, come per la maggior parte dei negozi fisici, è Amazon. Ma anche noi abbiamo fatto
                          consegne a domicilio, e proseguiremo con questo servizio». TESTE COME REPERTI BELLICI Di visite ne ha ricevute
                          tante anche Pasquale di Camillo, il noto barbiere titolare della bottega storica in via Marescalchi: «Ho prenotazioni
                          fino a mercoledì 27 - afferma -. Non ho mai lavorato su appuntamento ed è un' esperienza nuova anche per i miei
                          clienti, specialmente quelli più anziani». Possono entrare al massimo due persone per volta e dopo ogni taglio l'
                          ambiente e gli strumenti vengono

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                          martedì 19 maggio 2020

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          disinfettati. Di Camillo, che è anche il fondatore di Faenza Cabaret, non ha perso l' ironia che lo contraddistingue:
                          «Molti hanno provato a tagliarsi i capelli da soli in questi due mesi - racconta -e infatti stamattina mi è capitato di
                          vedere diverse teste simili a reperti bellici. Ho dovuto mettere a posto io».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 21
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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          "Faenza c' entro": al via il servizio gratuito di consegna a domicilio

                          FAENZA Nasce un nuovo servizio per commercianti e clienti grazie al consorzio
                          "Faenza c' entro". Da oggi le attività faentine aderenti al consorzio avranno
                          infatti a loro disposizione il servizio gratuito di consegna a domicilio, che
                          permetterà ai negozi di portare i propri prodotti direttamente nelle case dei
                          clienti. Questa opportunità consentirà ai cittadini che non possono recarsi
                          personalmente nei negozi di non rinunciare a fare acquisti nelle attività del
                          centro, diminuendo così anche le code nei locali. Allo stesso tempo, il servizio
                          dà un ulteriore sostegno a commercianti e artigiani locali che proprio in questi
                          giorni hanno riaperto. Utilizzare questo servizio è semplice: il cliente può
                          prenotare i propri prodotti contattando direttamente il negozio, che preparerà la
                          merce in apposite borse brandizzate, che saranno poi ritirate dagli addetti alla
                          consegna. Le consegne avvengono martedì dalle 11.30 alle 14.30 e venerdì
                          dalle 17 alle 19.30 e sono effettuate nel raggio di 10 km da piazza del Popolo. Il
                          servizio di consegna a domicilio è proposto dal consorzio "Faenza c' entro", in
                          collaborazione con la Cabina di regia composta da Confartigianato, Ascom,
                          Confesercenti, Cna e il contributo del Comune, della Banca di Credito
                          Cooperativo Ravennate, Forlivese e Imolese. Per altre nformazioni, contattare la segreteria di "Faenza c' entro" al
                          numero 0546 061945.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019       Pagina 22
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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                             Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          LA FASE 2 ENTRA NEL VIVO

                          Sarà il luna park il primo evento pubblico Il 25 via libera ai circoli
                          Reggidori: «Sul Palio la vedo difficile anche se dovessero riaprire alle manifestazioni di piazza»

                          FAENZA Non una sagra e nemmeno un concerto in piazza, ma potrebbe essere
                          il luna park, in occasione di San Pietro, la prima manifestazione di pubblico
                          intrattenimento a Faenza nella fase 2: il luna park che tutti gli anni arriva in
                          occasione del Palio. Certo dipenderà anche dall' andamento della curva dei
                          contagi, ma essere fiduciosi non costa nulla, perciò è stata già inoltrata una
                          richiesta all' amministrazione, che comunque non si è ancora espressa.
                          SORVEGLIANZA E DISTANZIAMENTI «La possibilità di allestirlo - afferma il
                          portavoce degli impresari, Emilio Berdondini - è data dall' ultima ordinanza del
                          governatore dell' Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, quindi stiamo studiando
                          una serie di accorgimenti per essere a norma: recinzione di piazza d' armi,
                          sorveglianza, dispositivi di protezione individuali, distanziamenti, sanificazioni.
                          Se riaprono Mirabilandia e i parchi tematici, anche i luna park rientrano nel
                          genere, non si vorranno usare due pesi e due misure. Contiamo di restare a
                          Faenza per 18 giorni, a partire da metà giugno». L' ordinanza infatti prevede che
                          da lunedì 25 maggio «ripartono gli stabilimenti balneari, le palestre, le piscine, i
                          centri sportivi, le attività corsistiche, i centri sociali, i circoli ricreativi, i parchi
                          tematici, quelli di divertimento e i luna park». Si specifica però che per ciascuna di queste attività «servirà prima l'
                          adozione di un protocollo regionale per ognuna». Gli operatori sono fermi da più mesi senza introiti e contano
                          parecchio sull' evento manfredo: alcuni stanno provvedendo a rendere più sicuri gli impianti: «Io-afferma uno di loro -
                          ho già smontato alcuni elementi dalla giostra, per distanziare i restanti. Oltretutto si tratta di un' attività all' aperto che
                          può essere regolamentata negli ingressi, nelle uscite, nel numero dei fruitori». CIRCOLI E RIONIi Dal 25 maggio
                          riapriranno anche i circoli e i centri sociali, location tra le più bersagliate dal virus. Numerose le realtà faentine: sedi
                          rionali, i Fiori, I Franchi, il Dopolavoro ferroviario (Dlf), gli Impiegati, L' Europa, i quartieri, la bocciofila per citare i più
                          noti. «Noi siamo pronti-spiega Nakia Lombardi del Dlf -: abbiamo sanificato gli ambienti, stiamo disponendo la
                          cartellonistica. Oltre al bar del circolo abbiamo palestre, sedi di gruppi sportivi e attività culturali che hanno necessità
                          di riprendere». Al rione Verde il bar, essendo esercizio pubblico associato Ascom, ha già riaperto ieri mattina, mentre
                          «per le sale e le altre attività di circolo dovremo aspettare il 25 maggio» dice il capo rione Mario Reggidori,
                          componente del Comitato Palio.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 23
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                          martedì 19 maggio 2020

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Già, il Palio: c' è ancora un bar lume di speranza? «A guardare le altre città, compresa Siena, dove è stato annullato,
                          direi che anche per Faenza diventa difficile. A giugno pare che ripartano i concerti e le manifestazioni di piazza
                          circoscritte però ad una capienza di mille persone. Non credo sia possibile contingentare il Palio. Comunque
                          decideremo a giugno».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 24
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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Brisighella, riapre la biblioteca con diverse norme da rispettare

                          BRISIGHELLA La biblioteca comunale "Carlo Pasini" riapre in sicurezza al
                          pubblico domani. Con questa apertura, si darà la possibilità al cittadino di
                          accedere al prestito bibliotecario e alla riconsegna del materiale già utilizzato
                          direttamente presso la sede. La biblioteca riaprirà in sicurezza nel rispetto di
                          tutte le norme vigenti di prevenzione del contagio Covid19. Non sarà consentito
                          l' accesso agli spazi, agli scaffali, alle postazioni internet e alle sale studio. L'
                          accesso si limiterà alla zona del front office, presidiata dall' operatore
                          bibliotecario e tutelata da appositi separatori trasparenti. Gli utenti dovranno
                          essere in buona salute, senza febbre e muniti di appositi dispositivi di
                          protezione (mascherina priva di valvola). Gli utenti entreranno uno per volta,
                          trovando all' ingresso il dosatore gel con cui detergere le mani. L' eventuale
                          attesa esterna dovrà essere nel rispetto del distanziamento sociale di almeno
                          1,5 m. che si svilupperà nell' area del grande terrazzo esterno. Prima di entrare si
                          attende in disparte l' avvicendamento con chi esce. L' utente oltre alla richiesta
                          di nuovi libri, potrà procedere alla consegna di quelli già letti. A tale scopo su
                          apposito tavolo segnalato troverà un contenitore dove depositare
                          personalmente il materiale che, prima di tornare a scaffale, sarà sottoposto ad un rigido programma di quarantena.
                          Per meglio agevolare la consegna dei nuovi libri si consiglia di anticipare telefonicamente (054681645) o tramite
                          mail (biblioteca@comune.brisighella.ra.it) la richiesta delle nuove proposte. Orari di apertura: mercoledì e venerdì ore
                          16.30-19, giovedì e sabato ore 9.30-12.30.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 25
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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          BASKET B

                          La Rekico "ribalta" la panchina: via Friso si cerca un giovane
                          In pole position Lorenzo Dalmonte ma sale anche Alessandro Tumidei, tecnico apprezzato a Bertinoro in C

                                                                                                                               VALERIO ROILA

                          FAENZA La Rekico chiude il capitolo Massimo Friso. Non è certo stata una
                          sorpresa la notizia della chiusura al termine naturale del contratto biennale,
                          ovvero al 30 giugno, con il coach padovano. I sentori della necessità di una
                          svolta della storia dei Raggisolaris si erano avvertiti, negli ultimi giorni, pur se
                          poco propagatisi, nel soffuso rumore di fondo di questi giorni di sospensione
                          dell' attività agonistica. Il sodalizio manfredo si appresta a una nuova sfida,
                          ammaliato dall' idea di dare una chance a un giovane emergente, ma anche
                          costretto, come tanti altri, a fare i conti con l' incertezza di tempi e modi della
                          ripresa del campionato. Friso lascia dopo due stagioni molto differenti. La
                          prima, quella dei record, palpitante, toccando i punti più alti della storia
                          societaria, la qualificazione alla Coppa Italia di serie B, cavalcata fermatasi solo
                          in semifinale, il quarto posto in regular season e il passaggio del primo turno
                          play-off, obiettivo sfuggito nelle precedenti circostanze. Il secondo anno più
                          difficile, un grumo indistinto di esaltazione e di guai, alle prese con l'
                          assemblamento di una squadra rinnovata e ringiovanita, dal cammino mai
                          continuo, tra lampi appassionanti e ignominiosi baratri. E comunque, col
                          salvabile a portata di mano, forse a un match di distanza, quello scontro diretto a Ozzano che avrebbe potuto
                          rispalancare la porta play-off, che il Covid ha sbarrato a tutte. «Certo dispiace - commenta Friso - dover salutare una
                          piazza dove si è stati bene, una città ideale, una società in cui si è stati trattati magnificamente. Non posso dire che
                          lo immaginassi, ma è nell' ordine delle cose. Alleno da 30 anni e conosco certe dinamiche. Spero di aver seminato
                          qualcosa, non solo tecnicamente. Il mio futuro? Complicato, in questi tempi incerti, forse più vicino a casa».
                          Personaggio di umanità e cultura e anche di grande temperamento, forse non eccessivamente malleabile, a lui la
                          piazza può imputare la mancanza di pazienza verso elementi lasciati andar via (Flavio Gay, top scorer in categoria a
                          Cecina, o Amedeo Tiberti, diventato miglior rimbalzista del girone a Montecatini). Ma Friso ha avuto l' indubbio merito
                          di elevare la riconoscibilità e il prestigio di una società in crescita, circostanza riconosciuta dal giemme manfredo
                          Baccarini. «Ci ha dato quell' imprinting di professionalità di cui eravamo carenti. Faremo tesoro di quello che ci ha
                          insegnato, ma in questo momento di incertezza generale ci pareva giusto comunicargli al più pre stole nostre
                          intenzioni». Già, quelle intenzioni di cui accennavamo, ovvero offrire la panchina a un tecnico da lanciare, originario
                          della zona. La candidatura più forte sembra essere quella dell' imolese Lorenzo Dalmonte, classe 1989

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                          martedì 19 maggio 2020

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          e figlio d' arte, reduce da sette anni da assistente in A2 con l' Andrea Costa, ma nelle ultime ore Radiomercato batte
                          anche la voce del 37enne forlivese Alessandro "Paxson" Tumidei, da due anni alla guida dello Scirea Bertinoro in C
                          Gold. Ma non sarà rivoluzione. «Stiamo già sentendo gli elementi della rosa del campionato troncato -conferma
                          Baccarini-e vorremmo dare continuità. Siamo ottimisti dopo i primi riscontri con le aziende che ci supportano: in
                          questo periodo di riposizionamenti, se sapremo cogliere le opportunità, potremo fare bene».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 27
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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Fondi Fs, dopo tre anni iter a metà
                          La mappa Rfi. Il via al contratto di programma in 11 step: dopo 2 anni e 9 mesi siamo solo al sesto. Vale 15,4 miliardi
                          Rinvii. Ministeri, Parlamento, Corte dei conti: un iter fatto per non spendere. Rinviata ancora l' approvazione per legge

                          GIORGIO SANTILLI - Il governo vuole accelerare le procedure per gli
                          investimenti pubblici, comprese quelle per il finanziamento delle opere. È
                          bene cominciare allora dai provvedimenti in corso. Non solo per derogare
                          eccezionalmente, ma per disboscare iter approvativi assurdi e archiviare la
                          stagione di procedure fatte per non spendere più che per investire. Si è
                          molto parlato dei contratti di programma di Rete ferroviaria italiana e Anas,
                          le due società del gruppo Fs che hanno in carico investimenti per decine di
                          miliardi di euro. È noto che nel decreto legge Rilancio avrebbe dovuto
                          entrare una norma che approvasse ex lege i due aggiornamenti 2018-19,
                          aggirando l' iter amministrativo in corso. Iter che anche nelle precedenti
                          edizioni dei Cdp non è mai durato meno di due anni e mezzo. I due contratti,
                          che sono in realtà aggiornamento 2018-2019 dei due contratti 2017-2021,
                          valgono in tutto circa 22 miliardi di risorse aggiuntive, stanziate a partire dal
                          disegno di legge di bilancio dell' ottobre 2017. La norma di aggiramento
                          dell' iter ordinario non è entrata nel decreto Rilancio approvato mercoledì
                          scorso, facendo infuriare l' Ance, l' associazione nazionale dei costruttori.
                          Ma dovrebbe entrare - questo è l' impegno del governo - nel decreto legge Rinascita o Semplificazioni annunciato dal
                          premier e atteso nel giro di un paio di settimane. L' approvazione immediata è decisiva, se il governo vuole
                          accelerare gli investimenti di Fs. A dispetto della terminologia di origine civilistica, i contratti contengono documenti
                          tipicamente pubblicistici: piani di investimenti con l' elenco dettagliato delle opere da mandare in gara che a loro
                          volta sono il presupposto per il trasferimento delle risorse dal Tesoro alle società. Il «contratto» quindi è in realtà l'
                          atto con cui il soggetto pubblico Stato ordina (sia pure attraverso un iter concertativo) le opere da fare e mette a
                          disposizione i fondi per farle. Nessun rigore sui tempi di realizzazione, solo quadri formali e indicazioni non cogenti.
                          Anzi i tempi, proprio a partire dall' iter autorizzativo, non sembrano avere valore in questa pianificazione. L' iter è
                          stato costruito a suo tempo per rallentare la spesa, non per accelerarla e tanto meno per rispettare piani annuali. Non
                          sfuggirà che risorse, gare, cantieri arriveranno quando il periodo di riferimento 2018-2019 sarà concluso da un pezzo.
                          Vediamo, allora, l' iter. Un documento di Rfi (che riportiamo in pagina) sintetizza la situazione a

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                          martedì 19 maggio 2020

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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          oggi: l' amministratore delegato della società, Maurizio Gentile, lo ha presentato recentemente in audizione
                          parlamentare e fotografa bene lo stato di attuazione dell' iter approvativo.Rfi aspetta, dopo due anni e nove mesi, il
                          parere delle commissioni parlamentari: ha fato sei step sugli undici previsti. L' Anas invece dopo due anni e mezzo
                          attende il decreto Mit/Mef : otto passaggi su undici. L' iter passa anzitutto per un primo atto formale, dopo
                          discussioni informali triangolari fra Fs, ministero delle Infrastrutture e ministero dell' Economia: è la legge di bilancio,
                          che battezza il contratto e identifica le risorse. Da lì ha il via l' iter attuativo: si punta a una prima condivisione fra i
                          ministeri per definire lo schema del contratto, poi l' accordo di massima va al Cipe che approva. Si deve ricordare,
                          anche perché lì vuole intervenire il governo, che gli atti del Cipe richiedono mesi per diventare definitivi, fra delibera,
                          registrazione alla Corte dei conti e pubblicazione. Dopo il Cipe il contratto va condiviso con Regioni e Autorità di
                          regolazione dei trasporti. Tutto questo non con una unica sessione di confronto in cui ognuno fa le sue osservazioni,
                          ma in serie, atto dopo atto, mesi dopo. Un gioco dell' oca: un passo avanti e due indietro. Non è finita. Dopo questo c'
                          è il parere delle commissioni parlamentari. Storicamente le commissioni parlamentari e i singoli parlamentari non si
                          limitano a dare un parere ma entrano anche sul singolo lotto, generalmente con l' intento, neanche troppo nascosto,
                          di portare lavori e risorse al proprio collegio. Poi il contratto viene sottoscritto dai ministri di Economia e
                          Infrastrutture, non senza ulteriori confronti (ed eventuali aggiustamenti). A quel punto il decreto va alla registrazione
                          della Corte dei conti per essere pubblicato. In un' azienda privata dove il management è chiamato a rispondere dei
                          tempi non avverrebbe così. Si dirà, giustamente, che questi sono soldi dei cittadini italiani. Vero. Quei cittadini che
                          hanno interesse a vedere realizzate il più in fretta possibile ferrovie per pendolari, bretelle stradali, piste ciclabili. E
                          manutenzioni per evitare la caduta dei ponti o il deragliamento di treni. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 29
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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          REGIONI

                          Dalla sanità ai trasporti meglio tornare alle Province

                                                                                                                            Innocenzo Cipolletta

                          Nei prossimi giorni si potrà andare da una regione all' altra se le condizioni
                          sanitarie lo permetteranno. Le regioni hanno voluto regole comuni da parte
                          del Governo, per quest' ultima fase della quarantena per la Covid-19, ma poi
                          loro potranno introdurre differenziazioni a seconda delle situazioni
                          sanitarie locali. Sembra ragionevole: non spetta al Governo centrale
                          distinguere luogo a luogo. Resta però da capire una cosa: ma le regioni
                          sono una entità territoriale idonea per definire queste riaperture e, più in
                          generale, per le competenze che sono state attribuite loro? La risposta non
                          è positiva. Prendiamo il caso dei passaggi da regione a regione. Molte
                          regioni hanno parti del territorio che non gravitano attorno al proprio
                          capoluogo, bensì sono attratte da altri capoluoghi o altre città in altre
                          regioni. Di esempi ce ne sono tanti. Novara e Biella (Piemonte) gravitano
                          più su Milano (Lombardia) che su Torino. Verona (Veneto) ha maggiori
                          legami con Milano che con Venezia, mentre Mantova ha maggiori
                          attrazioni da e per il Veneto. La Liguria è terra di seconde case per lombardi
                          e piemontesi (oltre che di tanti altri). Lo stesso avviene per le coste
                          romagnole. Terni e Grosseto sono più attratti dal Lazio che da Umbria e Toscana. Potenza guarda Napoli mentre
                          Matera guarda Bari e si potrebbe continuare. In queste condizioni, ha un senso credere che le regioni siano i soggetti
                          più adatti per decidere gli spostamenti? Ma anche per le due altre competenze (sanità e trasporti) che sono state
                          date loro, le regioni appaiono quantomeno inadeguate. Per la sanità, di cui le regioni hanno essenzialmente compiti
                          di organizzazione, la dimensione regionale appare poco utile per i cittadini. L' organizzazione di ospedali, laboratori e
                          sistemi di cura per un cittadino deve avere una dimensione territoriale facilmente raggiungibile dallo stesso.
                          Difficilmente un milanese si rivolge a un ospedale di Cremona o di Mantova e viceversa. La giusta dimensione
                          appare essere quella provinciale mentre la definizione degli standard di cura non può che essere nazionale. La
                          regione appare un' entità territoriale troppo grande per organizzare la sanità e troppo piccola per definire gli standard.
                          Per i trasporti vale quanto detto con riferimento agli spostamenti tra regioni: la dimensione regionale raramente
                          copre le vere esigenze di trasporto dei cittadini. I trasporti dovrebbero essere organizzati per grandi (e meno grandi)
                          aree metropolitane e per assi nazionali. La dimensione regionale coglie solo esigenze limitate. In queste condizioni,
                          c' è veramente da domandarsi se le regioni abbiano un senso come entità amministrative e se occorra dare loro altre
                          competenze. Il rischio è quello di avere tanti presidenti regionali rissosi (come si è visto in questa emergenza)
                          perché detentori di un mandato elettorale che non riescono ad

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                          martedì 19 maggio 2020

                                                                               Il Sole 24 Ore
                                                                Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          assolvere, essendo loro naturalmente nell' incapacità a risolvere i problemi locali. Forse sarebbe meglio tornare
                          alle province e fare delle regioni un consesso di secondo grado, così come di fatto avviene nella regione del Trentino
                          Alto Adige . icipoll@tin.it © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          ROMAEIGOVERNATORI

                          Zaia accelera e apre i confini alle Regioni vicine
                          Preoccupazione nel governo che però per adesso non intende andare allo scontro

                                                                                                                                          Em. Pa.

                          Roma Nel primo giorno della Fase 2 bis il Veneto si lancia già nella Fase 3,
                          confermando una riapertura a macchia di leopardo con le regioni che
                          tendono a muoversi autonomamente dal governo. Il presidente Luca Zaia,
                          considerato uno dei vincitori della Fase 1, annuncia infatti un accordo con i
                          colleghi di Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Provincia di Trento: ci si
                          potrà spostare anche fuori regione tra province confinanti, con l'
                          autocertificazione, per vedere parenti e fidanzati. È il colpo di teatro del
                          nuovo D-Day dell' emergenza coronavirus, che vede le Regioni distinguersi
                          tra aperture e chiusure e i governatori sempre protagonisti tra le polemiche.
                          D' altra parte i dati del contagio conteranno ancora di più nelle prossime
                          settimane e si registra il minimo di vittime (99, ma con pochi tamponi) dal 9
                          marzo, inizio del lockdown, e il minimo in Lombardia (24 morti) addirittura
                          dal 29 febbraio. Sul balzo in avanti del leghista Zaia il governo per ora non si
                          pronuncia, dopo aver annunciato il premier Giuseppe Conte che di
                          spostamenti fuori regione se ne sarebbe parlato dal 3 giugno. Dall'
                          entourage del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia si
                          sottolinea che con l' ultimo accordo si è dato spazio alle Regioni per aprire o chiudere di più. Nessuna volontà di
                          aprire contenziosi, al momento. Ma la preoccupazione a Roma c' è. Tanto che lo stesso Boccia ha annunciato ieri
                          una nuova riunione della Stato-Regioni per giovedì: obiettivo «ripartire con proposte unitarie, come l' azzeramento dei
                          tempi e delle procedure amministrative». La preoccupazione del governo è che gli aiuti stanziati per cittadini e
                          imprese arrivino in tempi celeri a destinazione per evitare il crescere del malcontento sociale. «Il modello è quello
                          utilizzato per riformare la Cig in deroga, con un ruolo più importante dell' Inps rispetto alle amministrazioni locali -
                          spiega il ministro del Pd -. Anche per non vessare più con tempi inaccettabili le imprese. È una questione di metodo:
                          proposte condivise e poi valutazione del governo finale. Sinora ha funzionato e ci proviamo con alcune procedure
                          amministrative: dai tempi di attesa da ridurre per le risposte tra amministrazioni centrali e regioni/comuni passando
                          per molte altre procedure che con l' emergenza Covid possono essere azzerate o ridotte al minino». Sullo sfondo la
                          vexata quaestio del malandato federalismo all' italiana, che ha trasferito alle regioni importanti finzioni a partire
                          proprio dalla sanità senza prevedere clausole di supremazia o luoghi istituzionali di compensazione. Tanto che lo
                          stesso premier nella conferenza stampa sulle riaperture di sabato scorso ha accennato, sia pure timidamente, alla
                          necessità di fare una riflessione in Parlamento sulle eventuali modifiche costituzionali in tal senso. Una questione
                          rilanciata a inizio emergenza dal Pd, con il deputato e costituzionalista Stefano Ceccanti: alla Camera è già
                          depositata una proposta sulla clausola di supremazia dello Stato, a determinate condizioni,e sulla
                          costituzionalizzazione della Conferenza Stato-regioni

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                          martedì 19 maggio 2020

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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          come contraltare. «Al di là della questione della clausola di supremazia, assolutamente necessaria, pesa l'
                          asimmetria tra i governi regionali di legislatura con i presidenti eletti direttamente e la debolezza dei governi centrali»,
                          fa notare inoltre Ceccanti spostando lo sguardo verso la forma di governo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                          martedì 19 maggio 2020
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                                                                                Il Sole 24 Ore
                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          soggetti deboli

                          Rifinanziato il fondo di solidarietà per i Comuni
                          Altri 400 milioni destinati al sostegno alimentare Derogabile il codice Appalti

                                                                                                                                    Gabriele Sepio

                          Nuove risorse per il fondo di solidarietà destinato ai Comuni per il sostegno
                          alimentare a persone in difficoltà, ma resta ancora il nodo delle modalità di
                          utilizzo delle risorse. Ammonta a 400 milioni il reintegro dell' apposito
                          Fondo da ripartire tra i Comuni, finalizzato all' erogazione di buoni pasto e
                          derrate alimentari a favore di soggetti deboli individuati in collaborazione
                          con i servizi sociali. Questo quanto previsto dal Dl rilancio (in attesa di
                          pubblicazione in Gazzetta ufficiale) che richiama nei contenuti l' ordinanza
                          del dipartimento di Protezione civile 658/2020 che aveva stabilito uno
                          stanziamento iniziale di 400 milioni di euro a titolo di anticipazione, nelle
                          more del successivo reintegro con provvedimento legislativo. Il Dl rilancio
                          conferma quindi il sostegno ai Comuni che hanno avviato le misure di
                          solidarietà nella prima fase dell' emergenza, a fronte della grave crisi di
                          liquidità che ha colpito i cittadini: si pensi ai tanti lavoratori dipendenti o
                          autonomi che non hanno ancora ricevuto le indennità e i trattamenti
                          integrativi da parte dell' Inps (che in molti casi tardano ad arrivare). Resta
                          ferma, in base a quanto già previsto dall' ordinanza, la possibilità di
                          incrementare le risorse tramite donazioni su conti corrente dedicati, alle quali potranno applicarsi le detrazioni e
                          deduzioni per le erogazioni liberali legate all' emergenza Covid (articolo 66 del Dl 18/20). Con riguardo agli aspetti
                          operativi, il Dl rilancio non introduce previsioni innovative. Occorre dunque fare riferimento alla disciplina recata dall'
                          ordinanza del 29 marzo, che in ragione della situazione di emergenza prevede, tra l' altro, la possibilità per i Comuni di
                          acquistare i beni oggetto della distribuzione solidale anche in deroga alla disciplina del Codice dei contratti pubblici.
                          Questo rinvio non scioglie tuttavia alcuni nodi, relativi alle concrete modalità di erogazione degli interventi di
                          sostegno. L' ordinanza della Protezione civile, infatti, si limita a prevedere la possibilità per i Comuni di acquistare
                          derrate alimentari o prodotti di prima necessità (avvalendosi, per la distribuzione, anche degli enti del Terzo settore)
                          o, in alternativa, di acquistare "buoni spesa" utilizzabili per l' acquisto dei generi alimentari. Questa formulazione
                          generica ha portato, di fatto, all' adozione di modalità diverse da parte dei singoli Comuni, che a seconda dei casi si
                          sono attrezzati con buoni pasto, voucher sociali, oppure strumenti di pagamento (es. carte prepagate), secondo uno
                          schema eterogeneo che potrebbe creare non poche incertezze sul fronte del trattamento fiscale applicabile specie
                          ai fini dell' Iva.

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