Comune di Russi venerdì, 12 luglio 2019
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Comune di Russi venerdì, 12 luglio 2019 Prime Pagine 12/07/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 4 Prima pagina del 12/07/2019 12/07/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 5 Prima pagina del 12/07/2019 Cronaca 11/07/2019 RavennaNotizie.it 6 Diocesi di Ravenna. Nuovi parroci per Godo, Cortina, S. Michele, Fornace Zarattini e Malva di Cervia 11/07/2019 Ravenna Today 7 Nuovi parroci per Godo, Cortina, S. Michele, Fornace Zarattini e Malva di Cervia Cultura e Turismo 11/07/2019 Ravenna Today 8 Weekend Show: buskers, street food, sagre, Nada, Nick Mason e Giacobazzi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 12/07/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 9 G.Tr. 10 Nel cantiere della nuova Imu sconti per case sfitte o occupate 12/07/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 9 Gianni Trovati 11 Strategia Italia, per strade e scuole servono 6 miliardi 12/07/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 25 V.V. 12 «Le strutture? Da affidare a Comuni e Federazioni» 12/07/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 28 Marco Ludovico 14 Funzioni, accesso e carriere: così cambia la polizia locale 12/07/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 28 N.T. 16 Tfr posticipato, inviata diffida al Governo 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 2 CARLO VALENTINI 17 Tagliati i fondi per far unire i comuni 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 29 18 Imu-Tasi, verso una riforma profonda 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 35 FRANCESCO CERISANO 19 Autonomia rinviata sine die 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 35 MATTEO BARBERO 20 Ambiente e fusioni, cosa cambia per gli enti 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 35 MATTEO BARBERO 21 La riforma divide anche i sindaci 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 36 ROBERTO LENZI 22 Fondi Fraccaro, via alle richieste
12/07/2019 Italia Oggi Pagina 36 24 Il tetto del salario accessorio 2016 va considerato unitariamente 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 38 26 Mozioni, diritto di replica 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 39 27 Agli enti marchigiani le donazioni raccolte nella regione Toscana 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 39 28 Gestione rifiuti, sulla comunicazione stanziati 1,5 mln 12/07/2019 Italia Oggi Pagina 39 PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI 29 Interreg, fondi da Nord a Sud
[ § 1 § ] venerdì 12 luglio 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 2 § ] venerdì 12 luglio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 1 4 3 8 7 9 7 6 § ] giovedì 11 luglio 2019 RavennaNotizie.it Cronaca Diocesi di Ravenna. Nuovi parroci per Godo, Cortina, S. Michele, Fornace Zarattini e Malva di Cervia La Diocesi di Ravenna e Cervia comunica nuovi parroci e collaborazioni pastorali per cinque parrocchie della diocesi. Sono state rese note infatti domenica nelle comunità interessate le nomine dei nuovi parroci di San Michele, Fornace Zarattini, Godo, Cortina e La Malva. Fornace Zarattini, Godo e Cortina lo aspettavano da tempo, dopo la morte improvvisa, nel marzo scorso, del parroco, don Giovanni Giussani. Don Vincenzo Cetrangolo, nato a Torre del Greco il 10 aprile 1984, ordinato sacerdote il 5 giugno 2010 diventa parroco di San Giovanni Apostolo a Villanova di Ravenna, di San Marco (di cui era già amministratore parrocchiale) e assume la guida pastorale anche di Godo, San Michele e Cortina. Don Alberto Camprini, nato a Tagliata di Cervia il 6 luglio 1966 e ordinato sacerdote il 15 settembre 1990, dopo 5 anni di direzione all' Opera Santa Teresa, diventa parroco di Malva (Cervia), succedendo a don Cristian Cerasa. Don Alberto Graziani, assume la legale rappresentanza dell' Opera Santa Teresa, fino alla nomina di un nuovo direttore. La parrocchia di Fornace Zarattini è unita in Unità pastorale con quella del SS. Redentore, sotto la guida pastorale del parroco, don Alberto Brunelli, vicario generale della diocesi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 4 3 8 7 9 7 7 § ] giovedì 11 luglio 2019 Ravenna Today Cronaca Nuovi parroci per Godo, Cortina, S. Michele, Fornace Zarattini e Malva di Cervia Fornace Zarattini, Godo e Cortina lo aspettavano da tempo dopo la morte improvvisa, nel marzo scorso, del parroco, don Giovanni Giussani 1 Il vento devasta il parco di Cervia: alberi crollati e arredi distrutti 2 Spiagge devastate dal maltempo: turisti e bagnini fanno squadra per ripulirle 3 Le crolla un albero addosso mentre passeggia in pineta: donna in gravi condizioni 4 Alberi crollati sulle auto e strade bloccate: scene da apocalisse a Milano Marittima Nuovi parroci e collaborazioni pastorali per cinque parrocchie della diocesi. Sono state rese note domenica nelle comunità interessate le nomine dei nuovi parroci di San Michele, Fornace Zarattini, Godo, Cortina e La Malva. Fornace Zarattini, Godo e Cortina lo aspettavano da tempo, dopo la morte improvvisa, nel marzo scorso, del parroco, don Giovanni Giussani. Don Vincenzo Cetrangolo, nato a Torre del Greco il 10 aprile 1984, ordinato sacerdote il 5 giugno 2010 diventa parroco di San Giovanni Apostolo a Villanova di Ravenna, di San Marco (di cui era già amministratore parrocchiale) e assume la guida pastorale anche di Godo, San Michele e Cortina. Don Alberto Camprini, nato a Tagliata di Cervia il 6 luglio 1966 e ordinato sacerdote il 15 settembre 1990, dopo 5 anni di direzione all' Opera Santa Teresa, diventa parroco di Malva (Cervia), succedendo a don Cristian Cerasa. Don Alberto Graziani, assume la legale rappresentanza dell' Opera Santa Teresa, fino alla nomina di un nuovo direttore. La parrocchia di Fornace Zarattini è unita in Unità pastorale con quella del SS. Redentore, sotto la guida pastorale del parroco, don Alberto Brunelli, vicario generale della diocesi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 4 3 8 7 9 7 8 § ] giovedì 11 luglio 2019 Ravenna Today Cultura e Turismo Weekend Show: buskers, street food, sagre, Nada, Nick Mason e Giacobazzi Un fine settimana di emozioni con il batterista dei Pink Floyd Nick Mason, Nada, Giusy Ferreri, lo show di Giacobazzi, buskers, street food, Mercato Europeo, strozzapreti e una marea di concerti 1 Weekend Show: buskers, street food, sagre, Nada, Nick Mason e Giacobazzi Buskers, Mercato Europeo e balli country Spettacolo, colori, squisitezze e divertimento accendono il weekend. Venerdì a Lido di Classe artisti di strada e food trucks vi coinvolgono in Buskers di Classe , mentre nel centro di Russi la Festamercato porta in piazza chef stellati, Bel e cot e tanti spettacoli. Da venerdì a domenica si balla in allegria al country festival Crazy Bulls & Friends che si svolge a Lido di Dante. Prodotti a km zero, street food e artigianato si trovano al Mercato Europeo che vi aspetta fino a domenica in viale Virgilio a Lido Adriano. Di sagra in sagra Non mancano gli appuntamenti golosi a dare sapore al nostro weekend. Il Big Food Street festival di Lido di Savio propone cibo di strada e birra da venerdì a domenica. Per tutto il fine settimana ci sono da sbafarsi tanti buoni piatti romagnoli alla Sagra dello Strozzaprete a Savio di Cervia, mentre fino a domenica ci sono street food e sapori locali da gustare alla festa Estate Insieme a Faenza. Concertoni: Nada, Nick Mason alle origini dei Pink Floyd e il ritorno di Giusy Ferreri Si continua a fare sul serio con la musica live nella provincia di Ravenna. Nel fine settimana i concerti non solo sono tanti, ma anche di qualità. Venerdì torna Nada con il suo tour estivo che passa dall' Arena delle Balle di Paglia di Cotignola, in piazza a Lugo si balla con il rock di Springsteen suonato dai Glory Days , a Lido di Savio ci si sveglia sulla spiaggia con Enrico Farnedi e i capolavori di Lucio Dalla e tutta la passione del musical arriva in piazza San Francesco a Ravenna con Chorus Fantasy . Sabato è il momento di Nick Mason , il leggendario batterista dei Pink Floyd, e i suoi Saucerful of Secrets al Pala De André di Ravenna, torna Giusy Ferreri insieme a Takagi&Ketra al Papeete Beach di Milano Marittima, ancora rock in piazza a Lugo con i successi dei Rolling Stones eseguito dagli All down the line , Ermanno Cavazzoni e gli Extraliscio viaggiono lungo i sentieri della filosofia all' Arena delle Balle di Paglia, l' arpista Giuliana De Donno si esibisce ai Magazzini del Sale di Cervia e l' energia tropicale dei Boppin Rollin vi accoglie al Bagno Caesar di Lido Adriano. Domenica aperitivo live al Salino di Marina di Ravenna in compagnia di Hernandez & Sampedro , atmosfera jazz con il Nalìs Trio in Piazza del Popolo a Ravenna e si ascoltano i successi degli anni '80 con i Meteora al bagno Kiwengwa di Pinarella. Inoltre: venerdì e sabato grande festa nel centro di Massa Lombarda con l' atteso Riot Fest che porta in piazza i live di Vanessa Peters, Sundat Morning e Wrongonyou. Per tutto il weekend continua anche l' anteprima di Spiagge Soul con una pioggia di concerti fra Marina di Ravenna, Punta Marina e Porto Corsini, tra le band Boem, Daiana Lou e Fake Jam. Al sipario: ultimi spettacoli al Festival, Purgatorio, Elena Bucci e Giacobazzi Giungono al termine le repliche dello spettacolo Purgatorio che partono dalla Tomba di Dante per dirigersi al Teatro Rasi. Si concludono anche gli spettacoli di Ravenna Festival con i Vespri a San Vitale e i Giovani artisti per Dante agli Antichi Chiostri Francescani. Poi venerdì si ride con le furbate di Fagiolino al Cisim di Lido Adriano, e con i burattini dell' Horror puppet show al Coya Beach di Casal Borsetti. Venerdì il Teatro Alighieri di Ravenna ospita Elena Bucci protagonista di Nella lingua e nella spada . Sabato è il momento di ridere in piazza Garibaldi a Cervia con il divertente show comico di Giuseppe Giacobazzi & Friends . Tour fra mosaici e palazzi liberty Per l' estate non mancano le occasioni di far visita ai monumenti ravennati con Mosaico di Notte : venerdì partono due itinerari che mostrano le bellezze del centro di Ravenna e della zona archeologica di Classe. Ci sono poi delle visite interessanti che portano alla scoperta della Romagna liberty in varie città, tra cui Ravenna e Faenza. Storie di calcio e Notte Verde Spazio anche a qualche incontro curioso. Venerdì Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 4 3 8 7 9 7 8 § ] giovedì 11 luglio 2019 Ravenna Today Cultura e Turismo ci sono giochi, merende e laboratori alla Notte Verde dell' Ecomuseo di Villanova di Bagnacavallo, domenica invece Alessandro Bonan racconta desideri, peccati e riscatti nel mondo del calcio all' Hanabi di Marina di Ravenna. Vi mostro le mostre E ora le novità per i mostri da mostra. Da venerdì a domenica la personale Stati d' Animo di Stefano Bianchi tiene banco a Palazzo Rasponi 2 a Ravenna, due giorni di pittura en plein air sabato e domenica a Castiglione di Cervia con le opere di Alteo Missiroli , inoltre arriva la mostra degli acquarellisti faentini alla Bcc di Faenza. Il tempo stringe per: Oltrepassi 201 di Maria Cristina Bellestracci ai Magazzini del Sale di Cervia, i mosaici di Sandra Pizzuti in mostra alla scuola Sisam di Marina Romea, le fotografie de L' amore per la mia terra alla Sala Artemedia di Cervia e alla Classense l' esposizione Il Purgatorio degli italiani . Proseguono: la ceramica di Miquel Barcelò al Mic di Faenza, a Lugo la mostra I nostri avi al Museo Baracca , la grande tela di Nanni Balestrini per il ciclo Ascoltare Bellezza alla Biblioteca Classense, la collettiva Trasformazione alla Galleria Faro Arte di Marina di Ravenna, Beyond Limits di Zulkarnian Ismail al Vialetto degli Artisti di Milano Marittima, Frammenti dell' Orizzonte del pittore Leonardo Serafini alle Terme di Punta Marina, alla Casa Guerrini di Sant' Alberto Il piacere per la vita , gli scatti di The new New York di Marco Vacchi al Magazzeno Art Gallery di Ravenna, la retrospettiva Il Mistero Segreto dedicata a Werther Morigi alla Bottega d' Arte di Milano Marittima. E allora cinema! Vi manca qualcosa? Cercatela al cinema . Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 4 3 8 7 9 9 0 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 9 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali FISCO LOCALE Nel cantiere della nuova Imu sconti per case sfitte o occupate G.Tr. Cresce l' ambizione della «nuova Imu», il progetto di marca leghista che vuole unificare l' imposta attuale sugli immobili sdoppiata fra Imu e Tasi. Accanto alla semplificazione, l' obiettivo si allarga a sconti mirati su alcune categorie di immobili, a partire da quelli sfitti oppure occupati abusivamente e dai capannoni delle imprese che hanno chiuso la produzione. L' idea ovviamente accende i desideri di molte platee di potenziali interessati: Assoimmobiliare chiede per esempio di alleggerire le tasse per gli stabili in via di costruzione. Ma per tradursi in pratica deve passare al ministero dell' Economia alla ricerca delle coperture, ostacolo su cui inciampano molte delle aspirazioni della vigilia. La prova del nove si avrà come sempre in autunno, con la legge di bilancio. Ma il progetto accelera almeno per trovarsi pronto all' appuntamento. Alberto Gusmeroli (Lega), primo firmatario della proposta di legge e vicepresidente della commissione Finanze alla Camera dove sono in corso le audizioni, ci aveva già provato nella manovra dell' autunno scorso. Ma la via dell' emendamento, oltre che rapida, si era rivelata inadeguata a un progetto che deve risolvere problemi delicati come quello dell' aliquota di riferimento per i Comuni. Di qui il disegno di legge, che lavora «per arrivare a un testo condiviso da tutta la commissione in tempi rapidi». Per arrivare più forte all' appuntamento con la sessione di bilancio, il Ddl potrebbe ottenere la sede deliberante almeno a Montecitorio, per avere un primo via libera pieno entro l' autunno. Tra le strade per finanziare un taglio più ampio del carico fiscale c' è quella di concedere più flessibilità nelle aliquote ai Comuni che si possono permettere sconti. Ma la via opzionale non piace a Confedilizia: «I tagli devono essere stabiliti per legge, non lasciati alla buona volontà» dei Comuni. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 4 3 8 7 9 9 1 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 9 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Strategia Italia, per strade e scuole servono 6 miliardi Sulle Province il rilancio di Salvini: «Il piano è pronto, al via in manovra» Gianni Trovati ROMA Sei miliardi abbondanti per gli investimenti delle Province. La cifra, ambiziosissima, è scritta nel censimento del fabbisogno per strade, ponti e scuole presentato ieri mattina alla «Strategia Italia», la cabina di regia sugli investimenti pubblici di Palazzo Chigi. Ed è divisa così: 2,5 miliardi per mettere in sicurezza le strade, altrettanti per le scuole superiori, e 1,3 miliardi per ponti, viadotti e gallerie. Messa così, sarebbe l' ennesimo elenco della spesa presentato da Province e Città metropolitane per ripartire dopo la paralisi seguita ai tagli che hanno accompagnato la riforma Delrio. Ma ieri mattina le cifre non si sono fermate sul tavolo della Sala Verde di Palazzo Chigi. Matteo Salvini, reduce dall' ennesimo scontro interno al governo sull' autonomia differenziata, le ha subito rilanciate su Facebook, che oggi può valere almeno quanto una sede istituzionale, collegandole alla prossima manovra: «C' è già un piano - ha detto il vicepremier leghista -. Facciamo: l' Italia ha bisogno di sbloccare, non di no, di stop, di dubbi. Stiamo preparando una manovra economica che di questo parla». Il messaggio, è ovvio, è per ora più politico che operativo. E rappresenta la prima risposta leghista alla frenata Cinque Stelle sull' autonomia differenziata. Ingoiato l' ennesimo stop, il leader leghista sceglie di rilanciare con un altro tema indigesto per l' alleato: le Province. Enti «da abolire» secondo Di Maio, che alla vigilia del voto europeo aveva tranciato di netto le ipotesi di riforma costruite al tavolo tecnico-politico al Viminale in cui Lega e Cinque Stelle lavorano alla riscrittura degli ordinamenti degli enti locali. Nelle bozze era spuntato il rafforzamento pieno delle Province, con il ritorno all' elezione diretta di consiglieri e presidenti accompagnato da una drastica sfoltitura di agenzie e altri enti intermedi. L' idea aveva fatto infuriare il capo politico M5s. Ma ieri Salvini è tornato a calpestare esattamente lo stesso terreno: «La bufala delle Province ha moltiplicato i costi e centri di spesa - ha spiegato - e su questo stiamo lavorando: lo dico anche a qualche amico del M5s che ha dei dubbi alla Renzi». «Abbiamo aspettato anche troppo - rilancia a stretto giro dal Viminale il sottosegretario Stefano Candiani, plenipotenziario leghista al tavolo sulla riforma degli enti locali -. Ora basta perdere tempo». Dal canto loro gli amministratori provinciali sono pronti a incassare il sostegno di Salvini, attenti ai fondi più che agli ordinamenti: «Bene il piano sugli investimenti - risponde il presidente Upi Michele de Pascale -; noi siamo pronti e abbiamo i progetti cantierabili». Il quadro di finanza pubblica indica però che bisognerà aspettare ancora. Il calendario operativo, invece, vede il via libera del decreto Mise che disciplina i 500 milioni ai Comuni per i piccoli investimenti in risparmio energetico e mobilità sostenibile. Per non perdere il contributo, entro fine ottobre i sindaci dovranno inviare il Codice di progetto (Codice gara per i lavori) e la data di avvio dei lavori, che coincide con l' aggiudicazione definitiva del contratto. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 4 3 8 7 9 7 9 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 25 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Fulvio Bonavitacola «Le strutture? Da affidare a Comuni e Federazioni» V.V. «Pensare al dopo Universiadi? Lo stiamo facendo». Parola di Fulvio Bonavitacola, vicepresidente e pilastro della giunta campana guidata da Vincenzo De Luca. «Uno dei motivi fondamentali che ci ha spinto a ospitare le Universiadi - dice -è la volontà di ristrutturare decine di impianti sportivi che da anni erano in condizioni precarie o di vero abbandono. Abbiamo anche acquistato moderne attrezzature mobili. Soprattutto nei quartieri periferici delle più grandi aree urbane, un impianto più bello è un colpo al degrado del contesto, un contributo a una migliore socialità, specie nei rapporti fra i giovani. Come pensate di gestire queste strutture? Il commissario Basile dice: dal 16 l' esercito andrà via e le strutture non saranno più sorvegliate. Abbiamo intese preliminari con Comuni e Federazioni sportive per affidarne a loro il migliore utilizzo. Per la parte delle attrezzature mobili, trasferendone la custodia e gestione. Per la parte fissa è ovvio che saranno i soggetti proprietari degli impianti a doversene occupare. Insomma, c' è un Piano? Pensate a gestioni miste pubblico-privato? Dovranno essere gli enti proprietari a definire idonei programmi di manutenzione e gestione. Non c' è dubbio che occorre aprire molto al partenariato pubblico-privato. Ci sono strutture che possono accogliere funzioni accessorie (commerciali, terziarie, culturali) in grado di concorrere alla remunerazione degli investimenti e ai costi gestionali ordinari, comprese le manutenzioni. La Regione manterrà una regia? Farà controlli? Finanzierà la manutenzione? La Regione intende svolgere un ruolo attivo. Lavoreremo a un protocollo quadro con la società Sport e salute e con l' Istituto per il credito Sportivo. Non mancheremo di svolgere una funzione di coordinamento con specifiche misure di sostegno finanziario e di semplificazione. C' è un altro patrimonio da valorizzare: le competenze acquisite dai giovani nella organizzazione dell' evento. Uno degli aspetti che ci gratifica di più è di avere fatto incontrare centinaia di ragazzi e di aver permesso loro di fare un' esperienza professionale importante. Credo che l' Agenzia regionale non debba sciogliersi dopo l' evento. Quali ricadute economiche vi aspettate nel medio-lungo periodo? La prima ricaduta economica è di carattere indiretto: parlo della reputazione. La nostra regione troppo spesso è stata dileggiata e denigrata. Ci siamo rotti le scatole del gomorrismo e terrafuochismo da un lato, e dell' immagine di un Sud lagnoso e fannullone dall' altra. Napoli e la Campania, quelle vere, sono un' altra cosa. Le Universiadi devono fornire una prova di efficienza. Se passa, come passerà, questo messaggio forte potremo meglio affrontare le nuove sfide dello sviluppo e del lavoro. Abbiamo una visione strategica dello sviluppo che tiene insieme grandi e piccoli centri, fascia costiera e zone interne, turismo, beni culturali, agricoltura d' eccellenza, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 4 3 8 7 9 7 9 § ] venerdì 12 luglio 2019 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali manifatturiero avanzato, ricerca innovativa, logistica ed infrastrutture integrate. A chi dovremmo essere secondi? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 4 3 8 7 9 8 3 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 28 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali SICUREZZA Funzioni, accesso e carriere: così cambia la polizia locale Ok ieri in Cdm alla legge delega firmata dai ministri Bongiorno e Salvini Marco Ludovico ROMA A distanza di più di trent' anni il governo Conte rinnova l' ordinamento e le funzioni della polizia locale. Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge delega proposto dal ministro dell' Interno, Matteo Salvini, di concerto con il titolare della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. La disciplina del settore risale al 1986: come si legge nella relazione di accompagnamento bisogna adeguare le norme «ai mutati contesti delle nuove governance sulle politiche per la sicurezza delineatesi nel corso dell' ultimo decennio». Il provvedimento dovrà riportare la «definizione della polizia locale» e le «diverse tipologie di funzioni e compiti che in essa rientrano»; disciplina l' accesso ai ruoli e la progressione di carriera; definisce le qualifiche articolati in ruoli distinti: agente o ufficiale di polizia giudiziaria, agente di polizia tributaria e agente di pubblica sicurezza. In quest' ultimo caso la competenza è attribuita al prefetto. Il regolamento di servizio stabilisce la dotazione organica del personale, l' organizzazione del servizio, i dispositivi di tutela dell' incolumità, come il giubbotto antiproiettile o gli scudi, le armi compreso il taser. Le Regioni, inoltre, disciplinano le modalità e i tempi per l' istituzione dei corpi di polizia locale: il numero minimo di operatori non potrà essere inferiore a 15. Le uniformi e i segni distintivi dovranno escludere «la stretta somiglianza con le uniformi e i segni distintivi delle forze di polizia statale e delle forze armate». Il testo poi dispone che «il decreto attuativo disciplini le forme di collaborazione con le Forze di polizia anche attraverso il collegamento tra il numero unico di emergenza 112 e le sale operative dei corpi di polizia locale nonché le procedure di accesso al Centro elaborazione dati». Mentre «il regolamento di servizio della polizia locale», recita l' articolato, deve stabilire «nel rispetto dei criteri generali fissati dalla legislazione regionale, la dotazione organica del personale secondo i principi di economicità e funzionalità e in rapporto a specifici indicatori concernenti l' assetto del territorio, la densità della popolazione nonché i tassi di incidenza degli illeciti più significativi per la sicurezza locale». La tempistica di emanazione del decreto legislativo di attuazione dà la misura dei tempi, non proprio brevi, per la riorganizzazione della polizia locale. Una volta approvato dal Parlamento il disegno di legge delega, il governo ha tempo un anno per emanare il decreto attuativo. Quest' ultimo viene trasmesso alla Conferenza unificata e al Consiglio di Stato che devono emanare i loro pareri entro 45 giorni. Lo schema di decreto legislativo «è successivamente trasmesso alle Camere per l' espressione dei pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari»: devono pronunciarsi entro sessanta giorni. Entro un anno dall' entrata in vigore del decreto legislativo di attuazione il governo può adottare «uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive». La materia del resto è complessa, variegata sul territorio nazionale e fonte di tensioni con i sindacati: «In assenza di una previsione di un contratto di diritto pubblico per noi è una controriforma» afferma Luigi Marucci del dipartimento polizia locale Csa-Ospol. Il Consiglio dei ministri di ieri ha varato un pacchetto di nomine: tra le altre, Franco Bettoni è presidente dell' Inail. Il Cdm, inoltre, ha deliberato la promozione a generale di corpo d' armata della Guardia di Finanza di Fabrizio Carrarini, romano, 58 anni, vicecapo di gabinetto al Mef; Carrarini, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 4 3 8 7 9 8 3 § ] venerdì 12 luglio 2019 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali in precedenza, per quattro anni è stato comandante della Regione Campania Gdf e prima ancora capo del reparto Affari giuridici e legislativi del Comando generale oggi guidato da Giuseppe Zafarana. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 4 3 8 7 9 9 3 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 28 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali dipendenti pubblici Tfr posticipato, inviata diffida al Governo N.T. La federazione Confsal-Unsa ha depositato una diffida al governo in cui si intima un intervento urgente di sistemazione della normativa sull' erogazione del Tfr/Tfs dei dipendenti pubblici. Il sindacato, in particolare, non condivide le disposizioni contenute nel decreto legge 4/2019, non ancora attuate, secondo cui per sopperire all' erogazione posticipata del Tfr i dipendenti pubblici potrebbero ottenere un anticipo fino a 45 mila euro. Che però, afferma Massimo Battaglia, segretario generale della federazione, «è un prestito fatto da banche con interessi a carico dei lavoratori, non l' erogazione, come dovrebbe essere, di un diritto maturato in più di 40 anni». Inoltre il sindacato fa notare che per alcune categorie di dipendenti pubblici già esistono convenzioni in base alle quali delle banche anticipano il Tfs/Tfr come cessione del credito a tassi di interesse contenuti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 4 3 8 7 9 9 2 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 2 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' analisi Tagliati i fondi per far unire i comuni CARLO VALENTINI L' efficienza dei sevizi forniti ai cittadini ma anche alle imprese e a chi ha un' attività professionale, assieme al risparmio in conseguenza della razionalizzazione delle prestazioni, dovrebbe essere prioritaria per chi governa. Il riordino istituzionale di cui si è parlato per anni e in parte finalmente realizzato dal governo Renzi aveva appunto le finalità di cercare di fornire servizi di alto livello abbattendo nel contempo spese superflue della pubblica amministrazione e della macchina politica. Con questo obiettivo vennero abolite le Province (legge Delrio) e fu promosso l' accorpamento dei piccoli Comuni. Al posto delle Province dovevano sorgere (ma la riforma è rimasta incompiuta) delle Unioni di Comuni con compiti di programmazione territoriale (in dialogo con le Regioni), enti di secondo livello senza personale politico e senza apparati burocratici. Mentre i piccoli Comuni avrebbero dovuto mettere insieme uffici e competenze, sopperendo alla cronica carenza di mezzi e personale. Si trattava di un disegno di architettura istituzionale certamente migliorabile ma rispondente a esigenze reali, che non sono venute meno. Al contrario, da un lato la necessità di dare slancio alla ripresa e dall' altro i conti pubblici in sofferenza hanno reso ancora più urgente il raggiungimento di questi traguardi. Perciò lascia perplessi che vi sia chi (la Lega) propone di fare rinascere le Province (con tanto di politici gettonati e di nuovo personale pubblico) e che il governo abbia tagliato i finanziamenti (per altro, scarsi) per promuovere le concentrazioni dei Comuni, che sono ben 7.914, alcuni con poche centinaia di abitanti. In quelli con meno di 5 mila residenti vive il 16,5% degli italiani e secondo la Cgia (confederazione artigiani) di Mestre i Comuni incidono solo per l' 1,6% sul debito pubblico mentre il 96,3% dipende dalle amministrazioni centrali. Lungo la Penisola sono 276 i Comuni interessati ad aggregazioni, al loro posto ne sono sorti (o sorgeranno) 117 (tutti al di sopra dei 20 mila abitanti). Ma il tutto rischia di bloccarsi perché il governo ha tagliato del 40% i finanziamenti previsti per aiutare la riorganizzazione di questi Comuni. Un Paese che ha bisogno di snellirsi e di acquisire efficienza non può permettersi passi indietro come sarebbero il revival delle Province e come sta avvenendo non aiutando i piccoli Comuni a crescere. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 4 3 8 7 9 8 6 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Imu-Tasi, verso una riforma profonda CRISTINA BARTELLI - La fusione Imu-Tasi punta a una riforma più radicale del sistema di tassazione degli immobili con libertà per i comuni di prevedere esenzioni di imposta e snellimento del carico tributario per specifiche situazioni particolari. Mentre sono ancora in corso le audizioni di esperti e parti sociali sulla riforma delle due imposte, contenuta nel progetto di legge Gusmeroli (pdl 1429), in commissione finanze della camera, già si pensa ad ampliare i contenuti del provvedimento. In particolare il vicepresidente della commissione finanze della camera, Alberto Gusmeroli (Lega) ha chiesto agli uffici tecnici della camera e del ministero dell' economia una valutazione dei costi su particolari soppressioni e modifiche. Si tratterebbe di tagli chirurgici su particolari situazioni come per esempio i fabbricati occupati, inagibili e sfitti. Per queste ragioni primi di passare a una predisposizione degli emendamenti, è stato chiesto ai tecnici una valutazione dei costi per il bilancio dello stato di queste ipotesi. Un' ipotesi allo studio è quella di tornare a dare libertà ai comuni per poter re introdurre le esenzioni o le riduzioni di imposta considera che al momento spiega Gusmeroli « i comuni hanno solo la libertà di alzare l' aliquota». Inoltre uno degli obiettivi sul tappeto è quello di prevedere un piano di rientro per i circa 500 comuni che hanno ancora la maggiorazione dello 0,80 della tasi. «Un' ipotesi che doveva essere prevista solo per un anno, nel 2014», ricorda Gusmeroli, «ma che invece è praticamente rimasta a regime anche a Roma e Milano». La volontà è quella di chiudere a stretto giro le consultazioni e avviare in commissione un comitato ristretto per predisporre un testo condiviso, sull' esperienza maturata con la pdl semplificazioni approvata all' unanimità dai deputati Lega-5Stelle. All' orizzonte si profila una trasformazione del progetto di legge in emendamento da inserire nella prossima legge di bilancio. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 4 3 8 7 9 9 4 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Ennesimo nulla di fatto al vertice a palazzo Chigi sul regionalismo differenziato Autonomia rinviata sine die Stallo su scuola e risorse. E spuntano le gabbie salariali FRANCESCO CERISANO Autonomia differenziata impantanata sulla perequazione delle risorse e sulla regionalizzazione della scuola. Si è concluso con un nulla di fatto (l' ennesimo) il vertice governativo a palazzo Chigi sul trasferimento di competenze alle tre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) che hanno siglato le pre intese con l' esecutivo ai sensi dell' art. 119 Cost. Nonostante l' autonomia differenziata sia presente nel contratto di governo sottoscritto tra Lega e M5S, le diverse sensibilità, che animano l' esecutivo gialloverde su molti nodi cruciali, stanno congelando sine die il raggiungimento di un' intesa che, tra un passo avanti e due indietro, appare ogni giorno più lontana. Il primo scoglio su cui il vertice di ieri si è subito incagliato riguarda il trasferimento delle competenze in materia di istruzione, con la Lega che spinge forte verso la regionalizzazione dei ruoli e l' autonomia sulla definizione dei programmi e dell' offerta formativa, e il Movimento 5 Stelle preoccupato dei riflessi che una scuola a due velocità potrebbe avere sull' unitarietà del Paese. «L' autonomia si deve fare ma non si deve fare male», ha spiegato il vicepremier Luigi Di Maio. «Noi crediamo che un bambino in Italia non scelga in quale regione nascere, e non è giusto che, siccome una regione ha più soldi, i bambini che nascono lì hanno più diritto all' istruzione». La replica della leghista Erika Stefani, ministro per gli affari regionali, mostra in modo plastico come lo strappo sul punto sia difficilmente ricomponibile: «Se in materia di istruzione mi si nega la possibilità che una regione con risorse proprie possa garantire un' offerta formativa migliore, e il motivo ostativo è che nelle altre regioni non si possa fare, allora si nega il principio base dell' autonomia». Altro nodo cruciale è quello della perequazione, ossia dei meccanismi compensativi che dovrebbero tutelare soprattutto le regioni del Sud. «Sul fondo di perequazione non torniamo indietro perché è innegabile che le regioni del Sud negli anni scorsi hanno ricevuto trasferimenti inferiori rispetto alle altre», ha dichiarato il ministro per il Sud, Barbara Lezzi. Su questo fronte, il punto di maggiore distanza tra Lega e Pentastellati è rappresentato dalla compartecipazione ai tributi erariali che dovrebbe finanziare le funzioni trasferite. La Lega e le due regioni guidate dal Carroccio (Lombardia e Veneto) vorrebbero una compartecipazione fissa, mentre il M5s preferirebbe un' aliquota variabile. Nel vertice di ieri si è poi aperto un nuovo, inedito, terreno di scontro: il ripristino delle cosiddette «gabbie salariali», ossia il sistema di calcolo dei salari (in vigore fino al 1972) che metteva in relazione le retribuzioni con il costo della vita in un determinato luogo. Un' idea della Lega che ovviamente i 5 Stelle hanno subito rispedito al mittente in quanto «discriminatoria e classista, oltre che lesiva dell' unità del Paese». In tutto questo, toccherà al premier Giuseppe Conte trovare la quadra. «Non accetterò che l' autonomia differenziata possa allargare il divario tra regioni più prospere e regioni meno prospere», ha ammonito il presidente del consiglio. Parole che sembrano spegnere ogni speranza leghista di una fuga in avanti sull' autonomia. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 4 3 8 7 9 8 1 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Ambiente e fusioni, cosa cambia per gli enti MATTEO BARBERO Governo del territorio. Valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Promozione e organizzazione di attività culturali. Governance istituzionale. Sono queste le materie sulle quali l' attuazione del regionalismo differenziato potrebbe portare maggiori cambiamenti per gli enti locali rispetto all' assetto attuale. Nei dossier presentati dalle regioni, infatti, vi sono numerose rivendicazioni di competenze che oggi vengono gestite o cogestite a livello centrale e che invece le regioni puntano ad acquisire in toto. In tal caso, il punto di riferimento per comuni, province e città metropolitane non sarebbe più lo Stato (se non per i profili attinenti alla rispettiva competenza legislative esclusiva), bensì l' amministrazione regionale. Alcuni esempi: le regioni puntano a diventare padrone delle procedure di concessione e di valutazione di impatto ambientale e strategica, a gestire in proprio i fondi destinati a promuovere l' associazionismo delle funzioni e le fusioni fra municipi, a rimodulare gli obblighi di gestione a associata ed i bacini ottimali per lo svolgimento delle funzioni di area vasta. Ovviamente, le singole proposte presentano sfumatura differenziate, ma il verso della riforma è questo. Sullo sfondo vi è poi il tema cruciale delle risorse, troppo sbrigativamente e superficialmente riassunto dalla stampa non specializzata nella questione del cosiddetto residuo fiscale. Come ovvio, le regioni «virtuose» chiedono di acquisire dal bilancio statale le somme che attualmente vengono spese per esercitare le competenze destinate ad essere trasferite, con l' obiettivo e l' intenzione di gestirle in modo più efficiente. In tal caso ovviamente, vi sarebbe un beneficio diretto anche per gli enti locali, ma il passaggio sarebbe, almeno in prima battuta, a saldo zero. Il vero nodo pare, invece, quello della perequazione: in che misura questo meccanismo innescherà una riduzione degli attuali strumenti di compensazione a favore dei territori più svantaggiati? Rispondere è assai complicato, anche a causa della quasi totale mancata attuazione del federalismo fiscale. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 4 3 8 7 9 8 8 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La riforma divide anche i sindaci MATTEO BARBERO Anche i sindaci sono divisi sulla partita dell' autonomia differenziata. La difficile trattativa fra il Governo e le regioni sui dossier per l' attuazione dell' art. 116 Cost. (si veda pezzo a fianco) che dovrebbe portare ad una nuova stagione di «devolution» ma a geometria variabile, sta facendo emergere tensioni non solo all' interno della maggioranza (con Lega e M5s su posizioni quasi opposte), ma anche fra gli amministratori locali, accomunati solo dalla richiesta di un pieno coinvolgimento nella futura attuazione della riforma. Il tema, da mesi al centro dell' agenda politica, riguarda il riconoscimento di nuovi e maggiori poteri ai governatori che ne abbiano fatto richiesta, oltre che ovviamente delle connesse risorse finanziare, umane e strumentali. Sul piano istituzionale, la partita è stata finora a due fronti: da un lato, l' esecutivo (sebbene con le diverse sensibilità proprie dei due azionisti principali), dall' altro Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, che pur nella diversità della rispettiva posizione (sia politica che tecnica) stanno facendo fronte comune, essendo state le prime ad assumere l' iniziativa. Ma vi sono almeno due convitati di pietra, che prima o poi dovranno entrare in campo: da un lato, il parlamento, chiamato a ratificare le future intese e che non vorrebbe limitarsi a svolgere un ruolo meramente notarile. Dall' altro lato, le autonomie locali, che ovviamente sono, almeno sulla carta, tutt' altro che comparse in una vicenda che potrebbe rivoluzionare l' attuale assetto delle competenze amministrative. Peraltro, finora la voce del territorio si è fatta sentire poco e con ben poca coralità. Da una parte, abbiamo il documento sottoscritto lo scorso 19 giugno dalle tre Anci delle regioni capofila, che hanno espresso la necessità di proseguire il percorso, auspicando un' intesa in tempi rapidi presso le camere. In senso contrario si sono espresse diverse associazioni meridionali, a partire da quella siciliana, che ha aderito all' appello dei sindacati scuola e del mondo dell' associazionismo contro la regionalizzazione del sistema di istruzione. Ma è l' intero Mezzogiorno a puntare i piedi di fronte ad una riforma che, si lamenta, potrebbe ampliare ulteriormente il divario con il Settentrione. Unico terreno comune fra i sindaci del Nord e del Sud è la rivendicazione di un ruolo da primi attori in quella che sarà l' attuazione dei futuri accordi. Anche le Anci di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, infatti, mettono in guardia sui rischi di un eccessivo «neocentralismo regionale», auspicando un ampio e condiviso decentramento delle funzioni e delle risorse a livello locale. Risulta prioritario in questo senso, al fine di addivenire a un riordino territoriale di funzioni e competenze di comuni, province e città metropolitane, coinvolgere queste ultime e le rispettive istanze associative in una cabina di regia che ne assicuri la piena rappresentanza ed operatività. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 4 3 8 7 9 8 2 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Un decreto del Mise, atteso in G.U., dà le indicazioni ai comuni per le attestazioni Fondi Fraccaro, via alle richieste Efficienza energetica, agli enti la prima quota di contributi ROBERTO LENZI Codice unico di progetto, codice identificativo di gara, data inizio lavori, data prevista di fine lavori e costo dell' opera da realizzare sono gli elementi necessari ai comuni per richiedere l' erogazione della prima quota del contributo previsto dal decreto crescita per la realizzazione di progetti di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile. Grazie al decreto direttoriale 10 luglio 2019 del Ministero dello sviluppo economico (in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) si aggiunge un ulteriore tassello utile ai comuni per l' accesso ai 500 milioni di euro stanziati dalla norma cosiddetta Fraccaro. Il decreto 14 maggio 2019 aveva già assegnato i fondi a ciascun comune, in funzione del numero dei residenti. I comuni possono utilizzarli per interventi di illuminazione pubblica, di risparmio energetico degli edifici pubblici, di installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, per la mobilità sostenibile, l' adeguamento e la messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici e l' abbattimento delle barriere architettoniche. Il decreto direttoriale 10 luglio 2019, tra l' altro, fornisce anche un elenco esemplificativo di interventi finanziabili. Contributo fino al 100% della spesa ammissibile Il contributo è erogabile a ciascun comune fino al 100% della spesa effettivamente sostenuta, comunque entro il limite massimo dell' importo già stabilito nel decreto di assegnazione. Se il comune dovesse sostenere un costo superiore, rimarrà a suo carico la copertura della parte di costo eccedente. Le opere da finanziare non devono aver già ottenuto un finanziamento a valere su fondi pubblici o privati, nazionali, regionali, provinciali o strutturali di investimento europeo e devono essere aggiuntive rispetto a quelle già programmate sulla base degli stanziamenti contenuti nel bilancio di previsione dell' anno 2019. Inoltre, le opere dovranno essere avviate entro il 31 ottobre 2019. Non saranno ammessi al contributo gli interventi di ordinaria manutenzione, di mera fornitura e la progettazione non a supporto della concreta realizzazione dell' opera agevolata. Prima quota del 50% In questa prima fase, i comuni possono già trasmettere le informazioni utili alla richiesta della prima erogazione a mezzo posta elettronica certificata all' indirizzo contributocomuni@pec.mise. gov.it, utilizzando lo schema di attestazione allegato al decreto del 10 luglio 2019. Il ministero, a seguito di tale richiesta, è tenuto a determinare l' importo della prima quota di contributo spettante pari al 50% del costo dell' opera, comunque nei limiti del 50% del contributo individuato con il decreto di assegnazione. Il ministero dello sviluppo economico, di concerto con il ministero dell' economia e delle finanze, approverà tuttavia un provvedimento con cui definirà le modalità di trasmissione telematica delle informazioni per la richiesta di erogazione, superando quindi la modalità di invio tramite posta elettronica certificata. All' interno del modello di richiesta di erogazione è necessario indicare il codice unico di progetto (cup), che deve essere richiesto utilizzando la specifica modalità di generazione guidata resa disponibile nel «sistema cup», selezionando uno dei template riferiti alla misura «contributo comuni per efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile - dl Crescita». Dovranno essere indicati anche il codice identificativo di gara (cig) per lavori, la data di inizio dell' esecuzione dei lavori, la data prevista di fine lavori, nonché il costo dell' opera da realizzare, come indicato nel quadro economico risultante dall' aggiudicazione definitiva del contratto. Erogazione a saldo con modalità da stabilire Il provvedimento concertato tra i due ministeri dovrà Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 4 3 8 7 9 8 2 § ] venerdì 12 luglio 2019 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali stabilire anche le modalità di richiesta di erogazione del contributo a saldo. A tal fine, comunque, i comuni dovranno trasmettere il costo a consuntivo dell' opera, come risultante dall' ultimo quadro economico approvato al netto di eventuali ribassi d' asta, nonché i dati in ordine al collaudo ovvero alla regolare esecuzione dei lavori. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
[ § 1 4 3 8 7 9 8 5 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali come ricomporre il contrasto tra la rgs e la corte dei conti Il tetto del salario accessorio 2016 va considerato unitariamente Il tetto del salario accessorio del 2016 va considerato unitariamente e non distinto per categorie di dipendenti (segretari comunali, dirigenti, posizioni organizzative e dipendenti delle qualifiche), ma non sono consentite compensazioni tra i fondi contrattuali, senza un titolo legislativo o contrattuale. Va composto in questo modo il contrasto, più apparente che reale, tra la Ragioneria Generale dello Stato e la Corte dei Conti sul metodo per conteggiare il tetto al salario accessorio. La Sezione regionale di controllo per la Puglia, con la deliberazione 21 febbraio 2019, n. 27, era stata molto chiara: «Ai fini del calcolo del tetto del 2016 delle risorse accessorie per gli incaricati di posizione organizzativa: poiché il limite ex art. 23, comma 2 del dlgs n. 75/2017 deve essere applicato alle risorse destinate al trattamento accessorio del personale nel suo ammontare complessivo e non con riferimento ai fondi riferiti alle singole categorie di personale, ciò che rileva non è l' omogeneità settoriale dei valori di riferimento, ma la finalità generale di inclusione, nell' ambito del tetto più volte citato, di tutte le somme complessivamente destinate al trattamento accessorio del personale». La Ragioneria generale dello stato, con la nota 20 giugno 2019, n. 169507 ha espressamente inteso contrastare le conclusioni cui è pervenuta la Sezione Puglia. Ma, nella realtà a ben vedere il parere della Rgs è in parte infondato, in altra parte riguarda questioni diverse da quelle trattate dalla magistratura contabile. Il parere non appare corretto nella pare in cui sostiene che la Corte dei conti sarebbe andata «in controtendenza rispetto alle prevalenti indicazioni applicative rispetto alle quali, a decorrere dall' ano 2010, il contenimento della crescita del salario accessorio è considerato distintamente per il personale dirigente per il personale non dirigente». A ben vedere, «in controtendenza» è, invece, la Rgs, che cita le norme finalizzate a ridurre il costo del personale vigenti tra il 2010 e il 2016, come interpretate da proprie circolari, apertamente incompatibili con l' articolo 23, comma 2, del dlgs 75/2017 e da questo volutamente superate e private di efficacia. L' articolo 23, comma 2, appare molto chiaro quando dispone che «l' ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche di cui all' articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il corrispondente importo determinato per l' anno 2016». Il riferimento della norma è indiscutibilmente un «ammontare complessivo», che, in quanto tale, non può che comprendere sia la spesa del personale dirigente, sia quella del personale non dirigente. Applicando il criterio interpretativo letterale indicato dall' articolo 12 delle preleggi, la tesi della Rgs non può stare in piedi. Viceversa, è da condividere il parere della Rgs nella parte in cui afferma che «in presenza di riduzioni, anche temporanee, di personale di una specifica categoria, non appare percorribile intervenire sulle risorse accessorie di un' altra categoria o compensare riduzioni di personale di categorie con importi di accessorio non differenziati anche in considerazione dei problemi applicativi connessi con il recupero del personale temporaneamente ridotto». In poche parole, la Rgs esclude la possibilità di spostare risorse del salario accessorio da una categoria all' altra, esempio dal fondo del personale non dirigente a quello dirigente. Questo è del tutto condivisibile. Ma, la Sezione Puglia non ha mai sostenuto il contrario. Si è limitata Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 24
[ § 1 4 3 8 7 9 8 5 § ] venerdì 12 luglio 2019 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali semplicemente ad osservare che è lo stesso Ccnl 21.5.2018 a consentire il travaso delle risorse che finanziano le retribuzioni di posizione e risultato dei funzionari incaricati nell' area delle posizioni organizzative al fondo contrattuale (e, con maggiori problemi, viceversa). In questo caso, il «travaso» è possibile perché espressamente consentito da un titolo giuridico, cioè il contratto collettivo. Nessuna norma, attualmente, permette, invece, di spostare risorse del fondo dei dirigenti verso il personale non dirigente o le risorse che la contrattazione riserva al segretario comunale verso altre categorie di lavoratori. Ma, l' ovvia e necessaria esistenza di un titolo giuridico per consentire eventuali «travasi», non contrasta con la chiara previsione dell' articolo 23, comma 2, del dlgs 75/2017, da cui deriva la determinazione del tetto del 2016 come complessivo e non distinto per categorie di dipendenti. Luigi Oliveri © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 25
[ § 1 4 3 8 7 9 8 9 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali In caso di assenza il consiglio comunale deve differire l' esame dell' atto Mozioni, diritto di replica Il consigliere proponente deve essere presente Può il consiglio comunale deliberare in merito a una mozione anche nel caso in cui sia assente l' unico consigliere comunale che la ha proposta? La dottrina definisce «mozioni» gli atti approvati dal Consiglio p e r esercitare un' azione di indirizzo, esprimere posizioni e giudizi su determinate questioni, organizzare la propria attività, disciplinare procedure e stabilire adempimenti dell' amministrazione nei confronti del consiglio. Il Tribunale amministrativo regionale della Puglia - sezione di Lecce - I Sez., con la sentenza n. 1022/2004, individua la mozione quale «istituto a contenuto non specificato», trattandosi di un potere a tutela della minoranza per situazioni non predefinibili, a differenza di altri strumenti più a valenza di mera conoscenza (quali l' interrogazione o la interpellanza), essendo strumento di «introduzione ad un dibattito» che si conclude con un voto che è ragione ed effetto proprio della mozione. Ai sensi dell' art. 43, comma 1, del decreto legislativo n. 267/00, è riconosciuto ai consiglieri comunali il diritto di presentare interrogazioni e mozioni. Il regolamento sul funzionamento di un consiglio comunale prevede che le mozioni sono svolte all' inizio della prima seduta consiliare successiva alla presentazione, purché pervenute almeno cinque giorni prima della notifica dell' avviso di convocazione. È previsto, inoltre, che il consigliere firmatario della stessa abbia diritto di replica per un tempo non eccedente i dieci minuti. Pur non essendo espressamente previsto il differimento dell' esame di tale atto di sindacato ispettivo in caso di assenza dell' unico proponente, tale differimento dovrebbe essere considerato implicito e coerente con la ratio della disciplina in commento. Consentendo la trattazione di una mozione in assenza dell' unico consigliere firmatario della stessa, infatti, non sarebbe esercitabile il diritto di replica riconosciuto al proponente della mozione ai sensi del regolamento consiliare. Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 26
[ § 1 4 3 8 7 9 8 0 § ] venerdì 12 luglio 2019 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali entro il 31 luglio Agli enti marchigiani le donazioni raccolte nella regione Toscana La Regione Marche ha pubblicato un avviso per la concessione contributi a fondo perduto per la realizzazione di interventi nei comuni del cratere sisma 2016. La particolarità dell' avviso sta nel fatto che distribuirà ai comuni marchigiani le donazioni ricevute nell' ambito dell' iniziativa «Toscana per emergenza terremoto centro Italia», ammontanti a oltre 1,1 milioni di euro di donazioni dei cittadini toscani. I soggetti beneficiari sono i comuni ricadenti nel cosiddetto «cratere» del sisma 2016, rientranti nell' elenco di cui alla legge n. 229/2016. I comuni potranno usare i fondi per supporto alle attività produttive, inteso come la realizzazione di interventi finalizzati alla ripresa produttiva come ad esempio ricostruzione e ristrutturazione di immobili, acquisto di beni immobili e mobili, attrezzature, arredi e quant' altro necessario alla ripresa. Potranno anche favorire la realizzazione di iniziative di carattere sociale, culturale e socio- sanitario per il sostegno della popolazione residente nei comuni marchigiani beneficiari, nonché sostenere interventi di manutenzione, restauro, ricostruzione, riparazione e ripristino delle opere religiose quali chiese, edifici di culto e assimilati. La spesa ammissibile complessiva, per ogni proposta di progetto, non può essere inferiore a 50 mila euro e superiore a 200 mila euro. Il contributo è concesso nella misura del 100% della spesa ammessa. La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 luglio 2019; ciascun comune interessato potrà presentare una sola proposta di progetto. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 27
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