Media Monitoring per 27-12-2019 - Rassegna stampa del 27-12-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

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27-12-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 27-12-2019
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ambulanze, appello sindacati «Un servizio da internalizzare» ............................................... 1
      26/12/2019 - WWW.ILQUOTIDIANODISALERNO.IT
            SANITA’: dal Ruggi al Medical Center di Atlantis … passando per De Luca !! ......................... 3
      25/12/2019 - WWW.CORRIERENAZIONALE.IT
            Cuore: dal DNA dei centenari una nuova terapia ................................................................... 6
      24/12/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT
            Sos al Pronto soccorso, ecco i medici dell’Asl                    ....................................................................... 8
      23/12/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT
            Macchinari sanitari pagati col “tesoro”      .............................................................................. 10
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 12
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Maternità a Polla, la speranza arriva con la nascita di due gemelli ..................................... 12
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ospedale, accessi record assalto al pronto soccorso anche nei giorni di festa .................... 14
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Pratiche di invalidità l' Asl non si ferma partono le nomine ................................................. 16
      27/12/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Stipendi d' oro e bando 118 Il silenzio di Iervolino in attesa della Procura .......................... 18
Sanità Campania ............................................................................................................................. 20
      27/12/2019 - IL ROMA
            "Crack" osso per fragilità, 230mila fratture all' anno ........................................................... 20
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Arrivano i rinforzi al Rummo ecco cardiologi e anestesisti ................................................... 22
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Autismo, terapie a Caserta Il Tar Campania striglia l' Asl .................................................... 24
      27/12/2019 - IL SANNIO
            Cardiologia: assunti quattro medici ..................................................................................... 26
      27/12/2019 - CRONACHE DI CASERTA
            Concorso precari Asl, si finisce dai giudici ........................................................................... 28
      27/12/2019 - IL SANNIO
            Cure domiciliari, parte la rivoluzione Volpe ......................................................................... 30
      27/12/2019 - IL ROMA
            Farmaci orfani per le malattie rare ...................................................................................... 33
      27/12/2019 - CRONACHE DI NAPOLI
            Gira quattro ospedali e muore per un' infezione .................................................................. 35
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Guardie mediche, organico carente Sellitto: «Basta contratti a termine» ............................ 36
      27/12/2019 - IL ROMA
            La buona sanità a "Villa Rachele" «Un raggio di sole» ......................................................... 38
      27/12/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Malattie infettive, primo protocollo a tutela dei detenuti .................................................... 40
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Medici di famiglia, siglato l' accordo ambulatori aperti fino alle 8 di sera ........................... 41
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ok al super -elicottero di notte Capri più vicina ................................................................... 43
      27/12/2019 - CRONACHE DI NAPOLI
            Ospedale, stipendi degli addetti a rischio ............................................................................ 45
      27/12/2019 - IL SANNIO
            Servizio 118, la Cub «Tredicesime non pagate» : «Tredicesime non pagate» ...................... 47
      27/12/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Svolta al Moscati ecco le assunzioni .................................................................................... 49
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 51
      27/12/2019 - CORRIERE DELLA SERA
            Lo psicologo si trova anche in farmacia ............................................................................... 51
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27/12/2019 - AVVENIRE
    Meningite nella Bergamasca, dopo i tre casi a Villongo la Regione apre un ambulatorio
    straordinario per vaccinarsi ................................................................................................. 54
27/12/2019 - IL GIORNALE
    Meningite, vaccini gratuiti per abitanti ................................................................................ 56
27/12/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    Perché è importante la «diplomazia» della salute ................................................................ 58
27/12/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    Sanità, la scelta storica: liberati nove macachi «Tutela per gli animali» .............................. 60
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27/12/2019                                                                                                                  Pagina 24
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 4.001
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

 Ambulanze, appello sindacati «Un servizio da internalizzare»

 IL   PROGETTO          Internalizzare               il    118
 attraverso      una           manifestazione                  d'
 interesse      per      gli       infermieri             della
 graduatoria Asl. Le parti sociali tornano
 sulla problematica delle Croci che si
 occupano del servizio in provincia di
 Salerno, denunciando lo sfruttamento di
 tanti     giovani       infermieri             ai        quali
 andrebbero riconosciuti solo 5 euro all'
 ora. Al Ruggi invece, i sindacati chiedono
 al governatore De Luca un incontro
 urgente per discutere di «un piano di
 riferimento     per      comprendere                tutti       i
 fabbisogni», evitando atti discrezionali.
 «Già     nel   decreto        49      si     declina          la
 fattispecie per cui il servizio 118 deve
 rientrare nell' esclusiva gestione dell' Asl
 Salerno scrive il segretario del Nurdind
 Biagio    Tomasco         Considerato               che       la
 Regione, nel 2016 ha inteso abbandonare la strada che portava alla costituzione di
 un' agenzia regionale e contestualmente ha individuato in ciascuna Asl la gestione
 dell' emergenza-urgenza, riteniamo sempre più utile e urgente individuare un
 modello organizzativo che veda la centralizzazione del servizio, senza alcun
 intermediario. Si aprirebbe la strada all' immissione in ruolo di nuovo personale, già
 formato e con pluriennale esperienza, che potrebbe essere riutilizzato nei momenti
 di quiescenza del servizio 118, all' interno dei pronto soccorso, sanando in tal modo
 l' atavica carenza di personale in tali settori». AL RUGGI Passando al Ruggi, ma
 restando in tema di personale, la Uil Fpl provinciale chiede al governatore De Luca
 un incontro urgente per discutere di «un piano che scongiuri atti discrezionali. L'

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Azienda sta avviando processi di riorganizzazione, che in assenza di un piano
complessivo di riferimento relativo a fabbisogni di personale e livelli di
riorganizzazione aziendale e conseguenti step di priorità, finiscono per essere
percepiti come atti discrezionali unilaterali e non finalizzati alla ulteriore crescita e
consolidamento dei livelli assistenziali nell' interesse dell' utenza della provincia
scrive il segretario Donato Salvato Questi processi disattendono precedenti accordi
decentrati raggiunti con la piena condivisione delle parti e compatibili con le risorse
contrattuali a disposizione, che riguardavano tutta la platea dei lavoratori
interessati, rafforzando quel senso del dovere e di appartenenza tra i lavoratori,
obiettivo fondamentale per dare concretezza ed efficienza ai percorsi assistenziali.
Atti unilaterali e pretestuosi, che favoriscono pochi e scontentano molti, finirebbero
per sottrarre l' indispensabile consenso all' enorme lavoro effettuato in questi anni
dalla presidenza regionale per realizzare l' uscita dal piano di rientro». sa. ru. ©
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26/12/2019
                                         ilquotidianodisalerno.it
                                                                                                                              EAV: € 275
                                                                                                                              Lettori: 300
                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  SANITA’: dal Ruggi al Medical Center di Atlantis … passando
                         per De Luca !!

 Aldo    Bianchini         SALERNO              –    Qualche
 giorno fa il governatore della Campania,
 on. Vincenzo De Luca, si è lasciato
 andare      ad       una         delle        sue         tante
 affermazioni          apodittiche:              “Dobbiamo
 bloccare     le        cure         fuori          Regione”.
 Bellissima la presa di posizione di un
 uomo forte e solo al comando; visto,
 però,    che        l’affermazione                  è      stata
 sdoganata nel contesto di un discorso
 che riguardava l’intera sanità pubblica campana che lui cerca disperatamente di
 accreditare come quella tra le migliori del Paese, la sua affermazione durissima sulle
 cure fuori regione diventa immediatamente poco credibile e, quindi, assolutamente
 non sostenibile. Perché ?, perché il governatore sa benissimo che non sempre e non
 in tutti i luoghi deputati all’esercizio della tutela della salute pubblica le cose
 funzionano talmente bene da stoppare sul nascere ogni tentativo di farsi curare fuori
 regione; anche se la Costituzione (tanto spesso evocata dallo stesso De Luca)
 garantisce la tutela della salute e la libera scelta di farsi curare come e dove ogni
 singolo cittadino decide di farlo. La Carta Costituzionale, e De Luca lo sa bene, nel
 suo art. 117 non è stata sconvolta dalla legge del 12 aprile 2016 in quanto detta
 legge nel delegare alle Regioni alle singole Regioni responsabilità sempre maggiori
 nella programmazione e organizzazione delle attività sanitarie ha, nel suo spirito,
 anche lasciato chiaramente capire che può e deve essere impedita la cura fuori
 regione a patto che le condizioni ospedaliere di quella regione siano sufficienti,
 efficienti ed efficaci. Il governatore De Luca, da ottimo comunicatore qual è, fa un
 discorso generale di propagandata “buona sanità campana” che necessariamente
 deve supportare con singole stampelle (una di queste è “la cura fuori regione”,
 cardine importante!!) che vanno bloccate perché la sanità in Campania funziona; ma
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questo lo dice, purtroppo, soltanto lui; dall’altra parte, di fronte a lui, c’è una marea
di insufficienze, di inefficienze e di inefficacie. Sarebbe abbastanza riduttivo, se non
sciocco, invitare il governatore a leggere i miei due articoli pubblicati il 27 e 29
novembre scorso con l’identico titolo: “SANITA’: Ruggi, una giornata di ordinaria
follia” nel contesto dei quali ho descritto le peripezie di un paziente (F.B.), in
gravissime condizioni di salute, costretto a lasciare il Ruggi sotto la pioggia battente
perché all’ambulanza privata non era stato concesso di entrare fin sotto il padiglione
C-D davanti al quale, però, sostano cani e porci. Su questo fattaccio, però, devo
annunciare    di     essere          stato       ricevuto           dall’attento            e     sensibile              commissario
straordinario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi
d’Aragona (nota come “RUGGI”), dr. Enzo D’Amato, e mi riservo di parlarne nella
prossima puntata. Oggi vorrei suggerire ai responsabili della sanità salernitana di
leggere quanto sto scrivendo in merito ad un fatto accaduto qualche giorno fa ad un
cittadino salernitano (G.B.) presso il “JFK Medical Center” ad Atlantis nei pressi di
Miami (Florida). Il paziente ricoverato d’urgenza è stato, sempre d’urgenza
sottoposto ad un delicato intervento chirurgico; dopo poche ore è stato dimesso e
seduto su una sedia a rotelle per consentirgli di raggiungere l’autovettura nel
parcheggio e far ritorno a casa. Ma fuori pioveva, anzi diluviava (peggio di come
pioveva sul Ruggi di Salerno il giorno in cui il paziente F.B. doveva essere trasferito
in gravi condizioni in altro ospedale fuori Regione ); e dato che la grossa autovettura
americana non poteva accedere davanti all’’ingresso dell’ospedale, ecco cosa si
inventano due medici e tre infermieri che stavano assistendo l’ammalato fin sulla
soglia d’ingresso. Con grande sensibilità e umiltà (due medici e tre infermieri in
Italia non li vedete così affiatati, e soprattutto disponibili verso il prossimo, manco a
pagarli a peso d’oro !! ) tirano fuori un apposito tunnel mobile (come quelli che
vediamo negli stadi italiani) e lo allungano fino alla macchina, così il paziente lascia
la sedia a rotelle e passa in autovettura in piena sicurezza. Al Ruggi di Salerno,
invece, il paziente in stato di assoluta gravità venne lasciato solo in mezzo alla
strada ed esposto alle intemperie; mentre i medici e gli infermieri si fermarono sulla
soglia del reparto.         Qualcuno mi ha già detto che in America la sanità si paga; a
costoro rispondo che in Italia si paga forse anche pesantemente di più; la differenza
sta solo nel fatto che lì è privata e qui è pubblica, e da noi la sanità si alimenta
attraverso le nostre tasse che vanno a coprire (come dovrebbe essere in tutto il
mondo) anche le esigenze degli ultimi. Ma paghiamo tutti, altro che storie. Saranno
capaci i nostri maestri della sanità pubblica di leggere, farsi un esame di coscienza e
reagire in conseguenza, rimodulando, semmai, i sistemi di lavoro e di comprensione
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umana ? Lo vedremo nella prossima puntata.

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25/12/2019

                                                                                                                            EAV: € 568
                                                                                                                            Lettori: 3.167
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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             Cuore: dal DNA dei centenari una nuova terapia

 Dal codice genetico dei centenari la
 possibilità di una nuova terapia contro le
 malattie cardiovascolari: i risultati di una
 ricerca     tutta    italianaAlcune                persone
 vivono molto più a lungo della media, in
 parte anche grazie al loro DNA. Una
 ricerca     tutta      italiana          mostra            che
 potrebbe      essere         possibile           replicare
 questo        “dono              genetico”                 dei
 centenari anche per chi ne è sprovvisto. Si apre la strada ad un modello innovativo
 di terapia, capace di prevenire e combattere le malattie cardiovascolari attraverso
 un vero e proprio ringiovanimento dei vasi sanguigni.Lo studio, condotto
 dall’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), dall’I.R.C.C.S. MultiMedica di Sesto San
 Giovanni (MI) e dal Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria, Scuola
 Medica Salernitana dell’Università degli Studi di Salerno, con il sostengo
 di Fondazione Cariplo e Ministero della Salute, è stato pubblicato sul giornale
 scientifico European Heart Journal ed è incentrato sul gene che codifica la proteina
 BPIFB4. In passato lo stesso gruppo di ricerca aveva individuato una variante di
 questo gene, la cosiddetta LAV (“longevity associated variant”), che prevale nelle
 persone dalla vita particolarmente lunga, oltre i cento anni. Ora i ricercatori hanno
 inserito, attraverso un vettore virale, il gene LAV-BPIFB4 nel DNA di animali da
 laboratorio particolarmente suscettibili all’aterosclerosi e, di conseguenza, a
 patologie cardiovascolari.“I risultati – dice Annibale Puca, coordinatore di un’équipe
 di ricerca presso l’Università di Salerno e presso l’I.R.C.C.S. MultiMedica – sono stati
 estremamente incoraggianti. Abbiamo osservato un miglioramento della funzionalità
 dell’endotelio (la superficie interna dei vasi sanguigni), una riduzione di placche
 aterosclerotiche nelle arterie e una diminuzione dello stato infiammatorio”.In altri
 termini, l’inserimento del gene dei centenari nei modelli animali ha provocato un
 vero e proprio ringiovanimento del sistema cardiocircolatorio. Lo stesso effetto
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positivo è stato ottenuto anche in laboratorio, questa volta non inserendo geni nelle
cellule ma somministrando la proteina codificata dal gene LAV-BPIFB4 a vasi
sanguigni umani.A questi dati sperimentali i ricercatori hanno quindi aggiunto un
ulteriore studio condotto su gruppi di pazienti. Si è visto prima di tutto che ad un
maggiore livello di proteina BPIFB4 nel sangue corrispondeva una migliore salute dei
loro vasi sanguigni. Inoltre proprio i portatori della variante genetica LAV avevano
livelli di proteina maggiori.“Questo studio – commenta Carmine Vecchione, Preside
della Facoltà di Medicina dell’Università di Salerno, Direttore dell’Unità Operativa
Complessa di Cardiologia dell’Ospedale Ruggi D’Aragona di Salerno e Responsabile
del Laboratorio di Fisiopatologia Vascolare dell’I.R.C.C.S. Neuromed – apre la strada
alla possibilità di soluzioni terapeutiche basate sulla proteina LAV-BPIFB4.
Naturalmente saranno necessarie ancora molte ricerche, ma pensiamo che sia
possibile, somministrando la proteina stessa ai pazienti, rallentare i danni
cardiovascolari dovuti all’età. In altre parole, anche se una persona non possiede
quelle particolari caratteristiche genetiche che la rendono longeva, potremmo
essere in grado di offrire lo stesso livello di protezione”.

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24/12/2019
                                                    lacittadisalerno.it
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                                                                                                                                    Lettori: 20.433
                            Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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                 Sos al Pronto soccorso, ecco i medici dell’Asl

 Fissati     i    termini             economici             per        i
 dipendenti che aderiranno alla proposta
 di collaborazione La carenza di personale
 all’ospedale “Ruggi” sarà in parte risolta
 dall’Asl di Salerno che garantirà l’invio
 dei suoi medici al pronto soccorso del
 presidio        di       via        San        Leonardo.              I
 dipendenti dell’Azienda lavoreranno, fuori orario di lavoro, al “Ruggi” per un anno,
 come previsto dalla convenzione, per 1200 ore mensili e il compenso previsto
 ammonta a 60 euro lordi per ogni ora di lavoro svolta nel servizio di emergenza dal
 pronto soccorso, all’Obi (Osservazione breve intensiva) alla Medicina d’urgenza. Le
 ore di lavoro saranno considerate come prestazioni professionali aggiuntive in
 regime di attività libero professionale. Sulla base della disponibilità dei medici
 dell’Asl, sarà dunque garantita una turnazione più regolare, evitando carichi
 eccessivi di lavoro ai professionisti del presidio cittadino soprattutto in vista di un
 maggior afflusso di utenti sia durante il periodo invernale quando si registra il picco
 influenzale sia in estate quando aumenta sensibilmente il numero della popolazione
 residente in città e in provincia. Un accordo importante, che consentirà di lasciare
 alle spalle difficoltà considerevoli registrate soprattutto al pronto soccorso nei mesi
 scorsi. Ma non tutti i problemi emersi durante l’ultimo anno sono risolti. La Uil punta
 il dito proprio contro la riorganizzazione del personale dell’azienda “Ruggi”. «Serve
 un piano di riferimento per comprendere tutti i fabbisogni. No ad atti discrezionali
 non finalizzati alla crescita», è il contenuto del documento inoltrato dal sindacato
 alla Regione. Pertanto la Uil ha chiesto un incontro al commissario straordinario
 dell’Azienda di via San Leonardo, Vincenzo D’Amato, per discutere dei «processi di
 riorganizzazione del personale che, in assenza di un piano complessivo di
 riferimento relativo a fabbisogni di personale, finiscono per essere percepiti dalla
 gran parte dei lavoratori dell'Azienda come atti discrezionali unilaterali e non
 finalizzati       alla        ulteriore          crescita          e       consolidamento                dei      livelli         assistenziali
                      Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
nell’interesse dell'utenza». «I processi riorganizzativi - conclude Donato Salvato,
segretario   generale          Uil      Fpl      provinciale            -     disattendono               precedenti      accordi
raggiunti».(m.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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23/12/2019
                                                lacittadisalerno.it
                                                                                                                              EAV: € 1.527
                                                                                                                              Lettori: 20.433
                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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                     Macchinari sanitari pagati col “tesoro”

 Il prezioso contenuto di una cassetta di
 sicurezza “dimenticata” per anni nel
 caveau      di   una        banca         verrà         messo
 all’asta I proventi derivanti dalla vendita
 dei gioielli e dei preziosi contenuti nella
 cassetta di sicurezza numero 30 presso
 la banca Bper di Cava de’ Tirreni saranno
 devoluti interamente all’ospedale “Santa Maria dell’Olmo”. Quei gioielli, frutto di un
 lascito testamentario, si tradurranno fondi da impiegare in spese di manutenzione
 straordinarie e per l’acquisto di apparecchiature elettromedicali. Lo ha deciso
 l’Azienda “Ruggi d’Aragona di Salerno” proprietaria del contenuto del prezioso
 scrigno rinvenuto di recente nella banca metelliana, in seguito a un sollecito di un
 pagamento finito sulla posta del direttore dell’Unità operativa complessa Patrimonio
 dell’Azienda “Ruggi d’Aragona”, Mario Forlenza. È stato lui a occuparsi di seguire
 l’intera faccenda a partire dall’iscrizione al registro cespiti di tutti i beni di valore
 indicati, di avviare le procedure per la cessazione del rapporto contrattuale con la
 banca Bper per poi attivare il trasferimento dei gioielli in un’altra cassetta di
 sicurezza presso il Monte Paschi di Siena di Salerno e avviare anche la procedura per
 la vendita all’asta dei gioielli previa effettuazione di una ulteriore e più precisa stima
 dei gioielli cui fare riferimento quale eventuale base d’asta. Per ora il valore
 presunto complessivo dei gioielli è di 115.496 euro, somma della stima dei singoli
 gioielli redatta dal perito Oreste De Rosa davanti al notaio Federica Morgione lo
 scorso 4 dicembre. All’apertura della cassetta di sicurezza sono stati rinvenuti, tra i
 tanti preziosi, un portapillole in oro giallo del valore di 4.150 euro, un altro in oro 18
 carati di 2.950 euro, diversi anelli con pietre preziose pure e tra questi un solitario
 con montatura a sei griffe pietra centrale da 2,6 carati. Un altro solitario da 22mila
 euro formato da una pietra sul gambo che porta 18 diamanti con pietra centrale da
 3,5 carati taglio brillante. Ancora un solitario in oro bianco 18 carati con pietra
 centrale da 2,80 carati che ha un valore stimato di 18mila euro. Dodici sterline d’oro
                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
risalenti agli inizi del ’900 del valore di vendita complessivo di 3.680 euro. E ancora
orecchini da 13mila euro, lavorati a mano con sei diamanti di taglio differente. Un
bracciale in oro rosso e bianco che ha un valore di 3.750 euro, un altro a maglia
ricamata e intreccio da 4.350 euro, altri due identici in oro rosso rispettivamente da
4.800 euro e da 4.470 euro. Una spilla in oro bianco e 20 diamanti taglio brillante da
13mila euro. Trovato anche un orologio Omega da tasca di 5.000 euro e tanti altri
bracciali del valore medio di 500 euro. In particolare un anello da 12.500 euro in oro
bianco con 5 diamanti di cui tre rose coronè e due gocce. Ventidue preziosi
complessivi appartenuti seconda una prima ipotesi ad una nobildonna probabilmente
di origini siciliane. Tutti oggetti frutto di un lascito testamentario donato alla
struttura ospedaliera di Cava de’ Tirreni prima afferente all’Asl di Salerno e poi nel
2010 annessa all’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi”, «con il trasferimento di
tutti i beni mobili e immobili ivi compresi i beni e valori eventualmente custoditi
presso istituti di credito». La scoperta del tesoretto aziendale è avvenuta dopo la
richiesta di pagamento dei canoni della cassetta di sicurezza, dal 2014 al 2019,
ammontanti a 324 euro. Marcella Cavaliere ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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27/12/2019                                                                                                                     Pagina 24
                                          Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                               EAV: € 4.158
                                                                                                                               Lettori: 107.296
                                       Argomento: Sanità Salerno e provincia

      Maternità a Polla, la speranza arriva con la nascita di due
                                gemelli

 L'    EVENTO           L'       EVENTO              Pasquale
 Sorrentino Con due gemelli venuti alla
 luce poco prima di Natale, il Punto
 nascita dell' ospedale Luigi Curto di Polla
 supera quota 300, un numero importante
 seppur lontano dalla quota 500 fissata
 dalla legge per decretare la salvezza dei
 reparti per la nascita. Ma se nel 2018 c'
 era una vera e propria lotta del territorio
 per permettere al Punto Nascita di
 restare in vita (dopo che ne era stata
 decretata la chiusura), quest' anno,
 grazie          alla         sospensione                    dello
 smantellamento              e     a     una        rinnovata
 volontà politica di salvare il reparto, il
 Natale      è    stato       più       sereno.          E     per
 celebrarlo, lo staff ha pensato di creare l'
 albero della Natività. E così l' équipe del
 reparto     di      Ostetricia           e     Ginecologia
 guidata dal primario Francesco De Laurentiis ha pensato di dedicare ai 300 nati del
 2019 un albero di Natale: l' albero dei nati, appunto. Tutti i volti dei bambini e delle
 bambine venute alla luce quest' anno al Luigi Curto di Polla sono stati immortalati
 sulle palline di Natale che abbelliscono l' albero nel reparto. Un albero preceduto da
 una cicogna e circondato lungo tutto il corridoio di nastri e fili coi nomi dei bambini.
 Un colorato vivaio dei nascituri per mostrare la vitalità del reparto che copre non
 solo il Vallo di Diano ma anche il Tanagro, gli Alburni e parte della Basilicata. IL
 SEGNALE Il parto gemellare poco prima di Natale potrebbe anche essere visto come
 un buon segno, un segno di fertilità del territorio. Lo staff di De Laurentiis (Calabria,

                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
De Angelis, Volonnino e Medici) ha fatto nascere Teresanna e Roberto Pio, figli di
Rosa e Antonio, al termine della gravidanza, aspetto raro per i parti gemellari. E -
occorre anche aggiungere per curiosità - che anche la nonna dei due neonati ha una
gemella. Un simbolo di fertilità quindi. E più che altro di speranza. Se solo un anno
fa, si lottava per non farlo chiudere, il Punto nascita dell' ospedale di Polla, ora
continua a resistere lavorando al massimo, nonostante manchino alcune unità
mediche. Infatti questo, insieme alla bassa natalità e alla legge che non tiene conto
delle aree interne e delle difficoltà di movimento, sono i fardelli da affrontare per
vivere anche un 2020 sereno dalle parti del reparto delle cicogne pollese.
Soddisfatto ovviamente De Laurentiis che elogia il lavoro del suo staff e di un
reparto che - secondo quanto riferito dal professionista - non ha avuto mai
problematiche gravi. E allora sotto l' albero di Natale della Natività si attendono
nuovi medici, nuovi nati e una legge che possa dare anche gli ospedali al di sotto
delle 500 nascite la possibilità di conservare i punti nascita considerando la
posizione dei nosocomi e la qualità dei reparti. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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27/12/2019                                                                                                                    Pagina 31
                                         Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                              EAV: € 4.371
                                                                                                                              Lettori: 107.296
                                      Argomento: Sanità Salerno e provincia

   Ospedale, accessi record assalto al pronto soccorso anche
                       nei giorni di festa

 NOCERA INFERIORE Nello Ferrigno Non è
 ancora ora di pranzo del giorno di Santo
 Stefano quando al pronto soccorso dell'
 Umberto I scatta l' ennesimo codice
 rosso. È il grado più elevato dei rischi di
 chi accede in ospedale, il pericolo di
 morte è concreto perché è compromessa
 una delle funzioni vitali, in questo caso
 una crisi respiratoria. L' uomo ha 84
 anni. Arriva da San Giuseppe Vesuviano,
 in provincia di Napoli. I familiari, noti
 imprenditori, hanno deciso di portarlo a
 Nocera «perché sappiamo che c' è un
 ottimo      ospedale».           Per       farlo        hanno
 chiamato         un'         ambulanza                privata
 rinunciando al 118 «che ci avrebbe
 portato in un' ospedale del napoletano».
 La scelta di trasportare il loro caro a
 Nocera       è        dettata            anche            dalla
 recentissima esperienza all' ospedale di Scafati. Qui l' anziano genitore è stato
 ricoverato per una decina di giorni per problemi respiratori e dimesso lo scorso 23
 dicembre. «Abbiamo visto come lavorano ha detto la figlia dell' uomo ed abbiamo
 deciso che era meglio tornare a Scafati passando prima dal pronto soccorso di
 Nocera Inferiore». Appena varcata la soglia del reparto i sanitari hanno preso in
 carico l' uomo, tranquillizzando i figli ed invitandoli ad attendere i risultati dei
 controlli. Sono state due ore frenetiche tra spasmodiche attese e telefonate ai
 parenti rimasti a casa. La situazione, per fortuna, è rientrata, i valori sono tornati
 nella norma, non era necessario il ricovero. L' anziano imprenditore è tornato a casa.

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È solo una delle tante storie che scorrono nella sala d' attesa del pronto soccorso.
GLI SPAZI Una sala diventata troppo piccola per un reparto che, così come l' intero
ospedale, ha visto moltiplicarsi gli accessi con un bacino d' utenza che ha ormai
inglobato non solo l' Agro nocerino ma anche l' area vesuviana, parte del napoletano
e alcune zone del salernitano. Numeri elevatissimi che si confrontano con un
personale certamente non sufficiente ma dotato di spirito di sacrificio e umanità.
Nonostante il giorno festivo «in sala d' attesa c' è il mondo, qui in reparto una fetta
di varia umanità» racconta un operatore. La guardia giurata ha il suo da fare per
contenere i parenti degli ammalati che vogliono entrare per essere vicino ai loro
cari. L' attività è frenetica tra la shock room e le sale dove vengono seguiti i casi
meno gravi. Non mancano le lamentele, «il codice bianco prevede anche un' attesa
di quattro ore?» chiede una donna che ha accompagnato la figlia adolescente. «È
così» le risponde un infermiere che è uscito per portare dentro un altro codice rosso,
«stiamo curando persone che rischiano di morire. Un po' di pazienza e assisteremo
anche sua figlia». Il sanitario supera velocemente la porta blu che conduce alla zona
rossa. Il lavoro continua, conta poco che è festa. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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27/12/2019                                                                                                                  Pagina 24
                                        Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 5.602
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

   Pratiche di invalidità l' Asl non si ferma partono le nomine
 Sabino Russo

 La sanità, la polemica `Nonostante l'
 accordo     2018,          c'     è      lo      stop         al
 decentramento delle attività all' Inps L'
 Asl tira dritto per la sua strada e procede
 alla nomina dei «super visori» che
 dovranno valutare le domande degli
 aspiranti alle 16 commissioni per l'
 accertamento dei requisiti sanitari delle
 condizioni di invalidità civile. Il gruppo di
 esaminatori sarà presieduto da Adamo
 Maiese e composto da Domenico Della
 Porta quale esperto di medicina del
 lavoro, Giovanni D' Angelo, medicina
 legale, e Matteo Ruggiero, segretario. La
 decisione segue la manifestazione d'
 interesse del 20 novembre scorso, che di
 fatto ha dato il via alle operazioni di
 preparazione          al         passaggio              delle
 competenze        dall'         Inps      all'     azienda
 sanitaria. LA POLEMICA Per capire i termini della questione bisogna riavvolgere il
 nastro al protocollo d' intesa firmato ad aprile 2018 fra direzione regionale dell' Inps,
 Regione e le Asl di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, con il quale veniva
 affidato all' Inps la gestione in via esclusiva dell' intero procedimento sanitario e
 amministrativo per il riconoscimento dell' invalidità civile, con un incremento di
 medici preposti alle visite per ridurre i tempi di attesa (passati a meno di un mese).
 L' Inps, in base all' accordo, avrebbe continuato a gestire in via esclusiva l' intero
 procedimento sanitario e amministrativo. E i risultati si sono visti, con i cittadini
 avvisati con un sms sul telefonino che informa della visita medica per l' invalidità, a
 distanza ravvicinata rispetto alla presentazione dell' istanza. Dall' anno prossimo

                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
però, la situazione potrebbe cambiare e tornare al punto di partenza, con la
competenza sanitaria che dovrebbe tornare, stando almeno alle indicazioni degli
ultimi tempi, in capo all' Asl, che dovrebbe così ricominciare il lavoro daccapo,
almeno come lascia presagire anche il seguito dell' avviso pubblicato il 20 novembre
scorso dalla Asl di Salerno - unica tra le aziende sanitarie della Campania ad averlo
fatto - per la costituzione delle commissioni mediche «per l' accertamento delle
condizioni di invalidità civile, di cieco civile, di sordomuto, di portatore di handicap e
di disabile civile ai fini dell' inserimento del lavoro». Sedici commissioni, che saranno
formate da medici specializzati in medicina Legale e medicina del Lavoro, e nelle
discipline «che solitamente concorrono al riconoscimento dello stato invalidante»,
con una netta divaricazione tra l' aspetto sanitario che tornerebbe in capo all' Asl e
quello amministrativo in capo all' Inps. L' azienda sanitaria locale avrà così, il
compito di effettuare le visite per l' invalidità, mentre all' Istituto di previdenza
spetterà la competenza sulla revisione delle visite fatte dall' Asl e sull' emissione
dell' eventuale assegno di accompagnamento nel caso di riconoscimento del diritto.
LO SCENARIO Tutto da rifare, insomma, nonostante gli elementi positivi contenuti
nel protocollo di aprile 2018, tra cui il decentramento dei servizi dell' Inps: per
agevolare i soggetti più deboli (come anziani over 75 e persone affette da particolari
patologie) residenti in zone lontane da Salerno e mal collegate con il comune
capoluogo, era stato deciso di effettuare le visite mediche per l' accertamento dell'
invalidità nei Centri medico legali di Sala Consilina, Vallo della Lucania, Sapri e
Aversa. La decisione, com' era prevedibile, nelle settimane passate, non poteva che
sollevare un polverone di polemiche politiche, con il questore della Camera
Edmondo Cirielli che ha già presentato di un' interrogazione parlamentare al
ministro della Sanità. Il deputato salernitano di Fratelli d' Italia, che attribuisce alla
Regione la paternità della scelta di «scippare» le commissioni dalle competenze dell'
Inps, ha bollato l' operazione come un nuovo caso «fritture di pesce», mentre la
deputata pentastellata Anna Bilotti ha annunciato un «monitoraggio rigoroso» sulla
vicenda. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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27/12/2019                                                                                                                Pagina 6

                                                                                                                          EAV: € 1.021
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

  Stipendi d' oro e bando 118 Il silenzio di Iervolino in attesa
                         della Procura

 L' INCHIESTA Inchieste scottanti per l' Asl
 di via Nizza ma nessuna decisione dei
 vertici Prendi il caso di via Nizza sede
 dell' Asl di Salerno, azienda pubblica che
 amministra cifre miliardarie gestendo il
 flusso dei servizi della sanità in un
 bacino di circa 1,2 milioni di abitanti, il
 2% dell' Italia . E qui scatta un' inchiesta
 di cui al momento si sono perse le
 tracce. Secondo le ipotesi della Procura
 almeno dodici tra funzionari, dirigenti ed
 impiegati,                        presenterebbero
 caratteristiche finanziarie e reddituali
 incompatibili con ruoli e mansioni. In
 particolare, un dipendente assunto con
 la qualifica di impiegato o poco più
 sarebbe stato in grado di percepire l'
 anno passato uno stipendio di quasi 140mila euro. La chiave d' accesso è
 rappresentata dalle voci "Altro" o "Supporto amministrativo" che si leggono nelle
 buste paga dei dipendenti, specie dei livelli dirigenziali (medici compresi): voci dove
 puoi inserirci qualsiasi cosa. Lo schema sarebbe questo: c' è il "capo " di settore che
 vista pagamenti in favore dello stesso giro di impiegati e funzionari, dai minimi ai
 livelli superiori, senza farli passare alla voce "Stipendi Personale", ricevendone in
 cambio probabilmente altri favori. Se interloquisco con un' azienda fornitrice di un
 servizio all' Asl che aspetta di essere pagata posso, in linea di principio, farla
 cuocere sul fuoco, indurla a farmi causa, un decreto ingiuntivo, un ricorso al Tar, per
 la cui tutela avrò bisogno di un avvocato. L' Asl ce l' ha un ufficio legale ma rivolgersi
 ad esterni sembra più di tendenza: di sicuro per lo studio legale, tant' è che uno in

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particolare avrebbe chiuso centinaia di vertenze del personale. Al centro della
"discovery" ci sarebbe pure un ex dipendente proveniente dagli uffici dell' agro
nocerino sarnese cui di tanto in tanto vengono rimborsate spese legali per cause
difficilmente rintracciabili. Solo voci o inchiesta archiviata? Di certo dal manager
Iervolino ci aspettiamo ancora una indagine interna per fare luce su questo primo
livello d' inchiesta. Poi si passerà alle convenzioni con strutture accredidate e poi la
questione dell' affido del 118. Una gara cominciata tra mille polemiche e poi sospesa
senza avere più notizie. Pare che sia stata bloccata. Ma non si hanno notizie.

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27/12/2019                                                                                                                  Pagina 25

                                                                                                                            EAV: € 832
                                                                                                                            Lettori: 29.750
                                            Argomento: Sanità Campania

        "Crack" osso per fragilità, 230mila fratture all' anno

 CONGRESSO SIOT, I DATI IN ITALIA Ossa
 delicate come il cristallo. Ogni anno in
 Italia si registrano oltre 230mila fratture
 da fragilità molte delle quali provocano
 disabilità, perdita di autonomia e un
 aumento del rischio di mortalità. L'
 allarme arriva dalla Siot, la Società
 italiana di ortopedia e traumatologia,
 che sottolinea anche l' impatto dell'
 ipovitaminosi       nel      complesso              quadro
 clinico delle malattie dell' osso da Roma,
 dal 104esimo congresso nazionale della
 Siot. Gli ortopedici hanno sottolineano le
 luci e le ombre delle nuove indicazione
 per la prescrizione della vitamina D con
 una lettura ragionata ed analitica della
 nota   96   dell'       Agenzia           italiana         del
 farmaco (Aifa), mettendone in evidenza
 alcuni aspetti positivi e le diverse aree
 grigie per cui sarà necessario attendere del tempo per poterne valutare il reale
 impatto sulla pratica clinica. «La nota 96 - spiega Umberto Tarantino, coordinatore
 della Commissione osteoporosi Siot e direttore Uoc di Ortopedia e traumatologia
 Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma provvederà a regolamentare la
 prescrizione     nella       popolazione              adulta         (con        età      superiore            ai     18    anni)        di
 colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio, calcifediolo con il chiaro obiettivo di
 contenere la spesa a carico del Servizio sanitario nazionale. Questa posizione,
 comprensibile, deve essere letta, a nostro parere, non come un attacco alla terapia
 di supplementazione con vitamina D, di cui infatti viene ribadita e precisata l' utilità
 e l' efficacia, ma come un tentativo di razionalizzarne l' uso da parte dei medici». In

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sintesi, secondo la Siot, la nota 96, con l' istituzione dei nuovi criteri di prescrizione
della vitamina D delinea in pratica, tre categorie di pazienti distinte dalla necessità o
meno di provvedere ad un preliminare esame della determinazione del livello di
vitamina D prima di accedere al trattamento rimborsato da parte del Ssn.

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27/12/2019                                                                                                                  Pagina 25
                                    Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                            EAV: € 4.301
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                                            Argomento: Sanità Campania

     Arrivano i rinforzi al Rummo ecco cardiologi e anestesisti

 LA SANITÀ Luella De Ciampis Sono
 quattro gli specialisti immessi in servizio
 a tempo pieno e indeterminato presso l'
 unità     operativa       di     Cardiologia             dell'
 ospedale Rummo, in seguito al concorso
 pubblico per titoli ed esami per la
 coperture     delle       unità         richieste          dal
 direttore Marino Scherillo. Si tratta di
 Alfonso      Campanile,             Sara         Cocozza,
 Antonio Parente ed Elisabetta Pirozzi,
 risultati primi nella graduatoria dei 25
 candidati con la qualifica di specialisti.
 Nel caso in cui i vincitori dovessero
 rinunciare, si continuerà a scorrere la
 graduatoria fino al 25esimo classificato,
 e    in     caso     di        esaurimento              della
 graduatoria, si procederà con quella
 costituita dai 30 candidati inscritti all'
 ultimo       anno          della           scuola             di
 specializzazione. Sale così, da 13 a 17 unità, più il primario, l' organico della
 struttura complessa di Cardiologia Utic con emodinamica, al quarto piano del
 padiglione San Giuseppe Moscati, che fa parte del dipartimento Cardio-toraco-
 vascolare a cui afferiscono le unità operative semplici di Ecocardiografia e
 Riabilitazione cardiologica, l' elettrostimolazione cardiaca ed elettrofisiologia. I DATI
 Attualmente, la Cardiologia effettua oltre 2000 ricoveri all' anno, più di 1500
 procedure di cardiologia interventistica, in cui sono compresi 200 interventi di
 angioplastica coronarica di emergenza-urgenza. È infatti centro hub di riferimento,
 inserito nella rete Ima, per i pazienti con infarto miocardico acuto della Regione.
 Ogni anno oltre 600 pazienti vengono sottoposti a interventi di angioplasica

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coronarica in emergenza e circa 400 pazienti sono destinatari di impianto di
pacemakers defibrillatori di ultima generazione, per il trattamento dello scompenso
cardiaco. Per quanto riguarda il reclutamento di dirigenti medici di Anestesia e
Rianimazione, sono stati immessi in servizio a tempo pieno e determinato, per un
periodo di 8 mesi, Carmine Ferraiuoli, Maddalena Gallo e Antonio Scognamiglio. Il
provvedimento è stato adottato per consentire di continuare a garantire i Lea, fino a
quando non sarà portato a compimento l' iter concorsuale per l' assunzione di
personale a tempo indeterminato. Il reparto, al piano terra del padiglione San
Giuseppe Moscati, conta sull' attività di 17 dirigenti medici più il primario Elvio De
Blasio, che coprono l' intero fabbisogno aziendale. Per colmare la carenza di
personale, che rischierebbe di paralizzare le attività ospedaliere, oltre agli
anestesisti, nei giorni scorsi sono stati avviati gli iter di selezione per 5 medici di
medicina e chirurgia d' urgenza, e per 20 infermieri, in deroga al piano del
fabbisogno. LE TREDICESIME 118 Intanto ieri, in una nota, il segretario generale
provinciale Cub Sanità, Giuseppe Gentilcore, ha parlato di «Natale amaro per gli
operatori del 118 di Benevento e provincia che, senza alcun preavviso, si sono visti
privati   della    tredicesima,              solitamente             pagata           entro        il    20       dicembre».   ©
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27/12/2019                                                                                                                       Pagina 24

                                                                                                                                 EAV: € 4.424
                                                                                                                                 Lettori: 107.296
                                                 Argomento: Sanità Campania

    Autismo, terapie a Caserta Il Tar Campania striglia l' Asl

 LA SANITÀ Biagio Salvati Non ci sarà
 bisogno       di        spostarsi         da      Caserta           a
 Teverola per una ventina di ragazzi
 affetti da disturbi da spettro autistico
 sottoposti alla terapia Aba. Lo ha deciso,
 con     un'   ordinanza              depositata             il   18
 dicembre,          il    Tar      Campania             che        ha
 accolto la domanda cautelare favorevole
 a circa 20 famiglie, curata dall' avvocato
 Luigi    Adinolfi.            Sotto        «accusa»               una
 delibera dell' Asl, la 409 del 2019, con la
 quale il Dg - su input dei dottori Carmine
 Lauriello e Luana Sergi aveva deciso di
 trasferire «tout court» 482 ragazzi da
 sottoporre ad una diversa modalità di
 trattamento. Ma andiamo al verdetto.
 Scrivono i giudici: «senza trattamenti
 individualizzati cioè tarati su un' analisi
 dei bisogni del singolo paziente (ciò pare
 dedursi dalla riduzione sistematica e identica per ogni paziente del numero di ore di
 terapia risultante anche dalla documentazione depositata dall' amministrazione) né
 garantire la necessaria continuità nella fase di presa in carico da parte della nuova
 struttura (di cui peraltro e anche a prescindere dai rilievi sui titoli degli addetti - non
 risulta dimostrata la obiettiva capacità di far fronte all' elevato numero di pazienti
 interessati)». Si tratta di un' ordinanza che precede il giudizio di merito fissato dai
 giudici per il amministrativi per il prossimo giugno 2020 e che precisa: «fermo
 restando che la Asl ha titolo a istituire una propria organizzazione che eroghi
 direttamente le prestazioni di assistenza e cura ai soggetti affetti dalla patologia in
 questione, purché ovviamente predisponendo strutture, personale e mezzi adeguati,

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l' istanza cautelare possa essere accolta nel senso di disporre la prosecuzione dei
trattamenti a favore dei figli dei ricorrenti nelle forme e tempi previsti dagli atti
antecedenti alla delibera 409 del 18 novembre 2019 impugnata». Da parte sua «L'
Asl - spiega l' avvocato Guido Verderosa - ha confermato che le attività riabilitative
ancorché erogate con metodica Aba, rientrano nelle funzioni istituzionali proprie dell'
azienda, sulla quale incombe l' onere di erogarle direttamente o per il tramite di
soggetti accreditati secondo criteri di qualità e congruità. L' iniziativa intrapresa per
la struttura di Teverola prosegue il legale Asl è risultata incongrua al Tar rispetto alla
domanda di assistenza, per cui è stata accolta la domanda cautelare dei familiari
ricorrenti che per contenere le prestazione con la particolare metodica, si sono
rivolte a cooperative sociali. L' Asl provvederà a riprogrammare l' offerta
assistenziale acquisendo la disponibilità non solo di struttura pubblica ma anche di
private ai sensi di una specifica legge prevedendo anche fondi specificamente
destinati a questi progetti». L' avvocato Adinolfi, aveva sottolineato la difficoltà a
garantire la terapia nella sede di Teverola, eccependo anche questioni legati ai
mancati requisiti professionali sottolineando anche aspetti di natura giuridica circa l'
accreditamento dei centri avvenuto dopo tre anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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27/12/2019                                                                                                                  Pagina 7
                                                         Il Sannio
                                                                                                                            EAV: € 790
                                                                                                                            Lettori: 29.750
                                            Argomento: Sanità Campania

                        Cardiologia: assunti quattro medici

 Azienda ospedaliera 'San Pio' Quattro
 rinforzi qualificati per la Uoc Cardiologia
 Interventistica      ed      Utic       dell'      Azienda
 ospedaliera di rilievo nazionale 'San Pio'
 di Benevento, conl' assunzione di quattro
 medici      cardiologi,        al     termine           della
 relativa procedura concorsuale: è stata
 chiusa nei giorni a ridosso del Natale con
 immissione immediata in servizio dei
 quattro      professionisti             sanitari           per
 rispondere all' esigenza di assicurare i
 livelli di assistenza. Questi i nominativi
 dei quattro cardiologi (che hanno vinto
 una procedura, bandita lo scorso 23
 aprile, ma portata a termine solo negli
 ultimi giorni, con 25 medici specializzati
 partecipanti alla medesima): Alfonso Campanile, Sara Cocozza, Antonio Parente ed
 Elisabetta Pi rozzi. Andranno a rafforzare un reparto che rappresenta da tempo una
 delle punte di eccellenza nel nosoconomio pubblico sannita e che è guidato dal
 professor Marino Scherillo, recentemente nominato segretario generale nazionale
 dell' Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri. In quest' anno che volge
 al termine la cardiologia del San Pio, ha registrato oltre duemila ricoveri e oltre mille
 e cinquecento procedure di cardiologia interventistica erogate, tra cui duecento
 interventi di angioplastica coronarica di emergenza -urgenza per i pazienti con
 infarto miocardico acuto, trasportati dal 118 nell' ambito del progetto Sannio Rete
 Infarto Miocardico. Quanto da ultimo registrato presso il nosocomio guidato dal
 direttore generale Mario Vittorio Nicola Ferrante rappresenta dunque un ulteriore
 passo in avanti nel quadro del potenziamento dei livelli di organico a partire da
 quello dei medici: parametro decisivo per rispondere ai bisogni sanitari e offrire

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servizi adeguati corrispondenti ai livelli essenziali assistenza. Un programma di
potenziamento del personale che peraltro, stando alla programmazione del direttore
Ferrante, dovrebbe ricevere ancora maggiore e più vigoroso impulso nel 2020 ormai
alle porte.

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27/12/2019                                                                                                                 Pagina 6

                                                                                                                           EAV: € 757
                                                                                                                           Lettori: 29.750
                                           Argomento: Sanità Campania

                Concorso precari Asl, si finisce dai giudici

 Ricorso al Consiglio di Stato CASERTA
 (ren.cas.) - Si finisce al Consiglio di Stato
 per   il    concorso        dell'       Asl       per        la
 stabilizzazione dei precari. In questi
 giorni l' azienda sanitaria si è affidata a
 un avvocato per costituirsi nel giudizio
 intrapreso da Ottavio Motti davanti al
 tribunale    amministrativo               di     secondo
 grado.ò     Motti    contesta           l'     ordinanza
 emanata dal Tar Campania sul ricorso
 presentato da lui stesso, insieme a
 Giuseppe Piazza, Bruno Puzone, Roberto
 Russo e Domenico Tremamunno contro l'
 Asl per l' annullamento del bando di
 concorso     per     la     stabilizzazione               del
 personale     precario,          pubblicato             nell'
 agosto scorso. Il provvedimento viene
 contestato perché tra i profili individuati ai fini della procedura di stabilizzazione non
 include quelli propri dei ricorrenti, negando loro, così, la possibilità di accedere al
 concorso ed essere stabilizzati. Inoltre, nell' indicare i requisiti per la partecipazione
 al concorso, limita l' accesso alla procedura ai soli candidati che risultino titolari di
 un contratto di lavoro flessibile alla data del 28 agosto 2015 presso la stessa
 Amministrazione che bandisce il concorso e che, alla data del 31 dicembre 2017,
 abbiano maturato almeno tre anni di contratto, anche non continuativi, negli ultimi
 otto anni presso l' Asl Caserta o presso diverse amministrazioni del Servizio sanitario
 nazionale. Il bando, inoltre, prevede che la domanda di partecipazione possa essere
 compilata e prodotta esclusivamente in via telematica, modalità che rende
 impossibile ai ricorrenti la sua presentazione causa il "blocco" automatico dell'
 elaborazione della domanda da parte del sistema informatico dell' Asl. Il Tar ha

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rifiutato la sospensiva, in quanto ritiene che non ce ne siano i presupposti, e a
questa decisione si oppone il ricorrente.

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27/12/2019                                                                                                                Pagina 8
                                                       Il Sannio
                                                                                                                          EAV: € 2.205
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

              Cure domiciliari, parte la rivoluzione Volpe

 Procedura di appalto per un servizio
 integrato: si cerca un partner ad alta
 specializzazione Lo scopo del bando è
 «integrare   servizi         sanitari          e      socio
 assistenziali Adi». Importo base di 31
 milioni in tre anni Bando gara ai sensi
 dell' articolo 60 del decreto legislativo n.
 50 del 2016 da parte dell' Asl Benevento
 per l' aggiudicazione del servizio cure
 domicilia ri e forniture di supporto per gli
 utenti del beneventano per il prossimo
 triennio: il tutto per un importo di base
 asta pari a 31 milioni e 641mila euro.
 Criterio di aggiudicazione della gara
 quello dell' offerta economicamente più
 vantaggiosa ai sensi dell' articolo 95,
 comma 2, del D. Lgs.vo 50/2016 (Codice degli appalti pubblici). La procedura aperta
 sarà svolta tramite la piattaforma Siaps di Soresa e naturalmente in sede definizione
 della gara, si provvederà a rideterminare la somma prenotata nel minore importo
 che risulterà dall' aggiudicazione, stessa, se del caso, per la corretta imputazione
 alla competente voce di conto patrimoniale: è quanto deliberato con atto del
 direttore generale dell' Asl Benevento, Gennaro Volpe. Un atto innovativo e senza
 precedenti per l' Asl Benevento che segna l' avvio della rivoluzione positiva in
 termini di servizi di qualità domicilia ri di cui più volte nelle ultime settimane ha
 parlato il direttore generale Volpe. Da sottolineare infatti che l' azienda Sanitaria
 Locale Benevento con il servizio di Cure Domiciliari intende "garantire l' erogazione,
 in forma coordinata e continuativa, di prestazioni sanitarie in favore di soggetti che
 si trovino in condizione di non autosufficienza temporanea o protratta" (quanto si
 legge nell' allegato alla procedura). Inoltre, attraverso lo sviluppo e il potenziamento

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di tale Servizio l' azienda intende perseguire i seguenti obiettivi: "Favorire la
permanenza degli assistiti nel contesto familiare di appartenenza; favorire la
centralità del medico di medicina generale, del pediatra di libera scelta e del
Distretto sanitario nei percorsi assistenziali domiciliari; garantire alternative efficaci
ed efficienti al ricovero ospedaliero, allo scopo di contenere i ricoveri impropri;
razionalizzare il percorso assistenziale del paziente attraverso la concreta attuazione
di una rete integrata di servizi a sua tutela, in grado di erogare 'una linea produttiva
dedica ta' che, partendo dal reparto per acuti, garantisca la necessaria continuità
assistenziale nel reparto per la post acuzie e, attraverso meccanismi di protezione
rappresentati da appositi protocolli di dimissione, garantisca la successiva presa in
carico del paziente da parte del territorio, ove ne sussistano le esigenze". L' intento
dell' azienda guidata dal direttore generale Gennaro Volpe è dunque quello di
realizzare in forma appropriata 'l' integrazione tra servizi sanitari e socio -
assistenziali domiciliari', secondo quanto previsto dagli Accordi di Programma
sottoscritti dall' Azienda con i Comuni associati in Ambiti Territoriali per dare
attuazione ai Piani di zona in materia di integrazione socio -sanitaria, mediante gli
strumenti della Porta unica di accesso (Pua) e della "valutazione multidimensionale",
di cui al Piano regionale delle politiche sociali; sviluppare i presupposti culturali,
tecnici ed organizzativi per assicurare strumenti idonei al "governo clinico" del
sistema delle cure territoriali". In generale, quindi, l' Azienda intende dare "risposte
efficienti, efficaci e di qualità all' esigenza di attuare il modello delle Cure domiciliari,
tenuto conto che esso presenta particolari livelli di complessità clinica, gestiona le
ed organizzativa, e che deve altresì articolarsi in maniera coerente rispetto alle
esigenze di integrazione sociosanitaria. Per realizzare tale obiettivo, l' Azienda
intende pertanto avviare una collaborazione con un soggetto privato da individuarsi
tramite l' appalto in fieri, in grado di garantire la necessa ria esperienza gestionale
nonché ogni altra risorsa ritenuta utile allo sviluppo e al governo complessivo dei
servizi". Specifico oggetto dell' appalto è la fornitura di "prestazioni infermieristiche,
fisioterapiche e di assistenza tutelare necessarie alla realizzazione di Cure
Domiciliari prestazionali; servizi di Home Care a supporto delle attività di: nutrizione
artificiale domiciliare, cura delle lesioni cutanee, ventilazione assistita; interventi
infermieristici straordinari non pianificati, resi a domicilio dei pazienti inseriti in
programmi di Cure domiciliari ed erogati in giornata, su bisogni emergenti
circostanziatamene segnalati alla Centrale dalle Uuoo distrettuali di riferimento del
paziente ed opportunamente motivati; una Centrale operativa in loco, comprendente
la dotazione umana e la necessaria infrastruttura tecnologica per garantire le
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