Unione della Romagna Faentina - venerdì, 05 giugno 2020

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Unione della Romagna Faentina - venerdì, 05 giugno 2020
Unione della Romagna Faentina
     venerdì, 05 giugno 2020
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Unione della Romagna Faentina
                                                    venerdì, 05 giugno 2020

Prime Pagine

 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                               4
 Prima pagina del 05/06/2020

 05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                                    5
 Prima pagina del 05/06/2020
 05/06/2020    Il Sole 24 Ore                                                                             6
 Prima pagina del 05/06/2020
 05/06/2020    Italia Oggi                                                                                7
 Prima pagina del 05/06/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 36                                               8
 Coronavirus, ieri zero contagi
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43                                               9
 Un nuotatore al rinnovato Calipso
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                              11
 Prima pagina Faenza Lugo
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                            Beppe Sangiorgi   12
 La poesia nel dialetto romagnolo
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46                                              13
 'Lavori in Unione' al via dopo l' emergenza

 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46                                              14
 La Biennale 'Città di Faenza' colora la galleria della Molinella

 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                              15
 «Il cantiere ci mette in difficoltà»

 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                              17
 Certificato assicurativo falso: confisca dell' auto e ritiro della patente
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                              18
 Hashish e marijuana in casa a Faenza, condannato a un anno
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                              19
 «Mezzo milione spillato alla ex»: in silenzio davanti al giudice
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                              20
 Parco delle ginestre nel degrado
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                              22
 Giovanni Lacchini e l' osservatorio astronomico di Faenza
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                                              23
 «Tutti in bus, ripartire con altri mezzi»
 05/06/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 62                                              24
 Raggisolaris, coach Belosi torna a lavorare con la prima squadra

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3                ALESSANDRO MONTANARI      25
 Tra marzo e aprile cento anziani morti in più rispetto alla media 2015-2019
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 05 giugno 2020
05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 28                           FRANCESCO DONATI      27
 In difficoltà i circoli ricreativi e culturali «Rischiamo di chiudere»
 05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 28                                                 29
 Fermata al controllo stradale con assicurazione falsa
 05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 28                                                 30
 Al via anche quest' anno il progetto "Lavori in Unione"
 05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 30                              MICHELE DONATI     31
 Raduno in piazza per clima e ambiente: «Il futuro è nella bici»
 05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 30                                                 33
 In pensione il capotreno Previte volto famigliare tra i passeggeri
 05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 23                                                 34
 E Cavina adesso si dà alla poesia
 05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 26                                                 35
 TRAMONTI A ROMA
 05/06/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 18                                VALERIO ROILA    36
 I Raggisolaris sognano il ritorno di Iattoni

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 05/06/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 29                                                          Angelo Busani   37
 Un' area edificabile anche potenziale genera plusvalenza

 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 38                                                                             39
 Dadone: lavoro agile nel 50% delle attività smart della p.a.

 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 38                                                         MATTEO BARBERO      41
 I comuni a Conte: si tagli la Tari
 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 39                                                                             43
 Certificazione nebulosa per i revisori dei conti
 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 39                                         PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO     44
 Enti, programmazione in salita
 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 40                                                          SERGIO TROVATO     46
 Beni merce, imprese alla cassa
 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 40                                                                             48
 Codice 3939 per pagare
 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 40                                                                             49
 Trasparenza rifiuti sui siti dei comuni
 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 42                                                                             50
 Umbria, contributi per valorizzare turismo e territori
 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 42                                                                             51
 Aiuti agli enti per le politiche contro la droga

 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 42                                      PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI   52
 Covid, fondi Ue per l' emergenza

 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 43                                                     CRISTINA CARPENEDO*     54
 Un colpo di spugna sull' imposta di soggiorno

 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 43                                                       FRANCESCO TUCCIO*     56
 Anutel supporta i revisori locali
 05/06/2020    Italia Oggi Pagina 43                                                                             58
 Appalti, l' anticipazione del prezzo sale al 30%
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[ § 1 § ]

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                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

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[ § 2 § ]

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                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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[ § 3 § ]

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                                                      Il Sole 24 Ore

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[ § 4 § ]

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                                                         Italia Oggi

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[ § 1 5 9 4 8 8 9 3 § ]

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                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il bilancio

                          Coronavirus, ieri zero contagi
                          Continua il trend positivo in tutta la provincia

                          Continua l' ottimo trend per la provincia di Ravenna. Anche per la giornata
                          di ieri per il territorio provinciale di Ravenna non sono state comunicate
                          nuove positività nè nuovi decessi. Si sono verificate nove guarigioni
                          complete. Sono circa 120 le persone in quarantena e sorveglianza attiva
                          in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall' estero. I
                          casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate
                          restano dunque 1.028, confermati alle 12 del 4 giugno, la cui
                          distribuzione per comune resta la seguente: 55 residenti al di fuori della
                          provincia di Ravenna; 453 Ravenna; 133 Faenza; 79 Cervia; 68 Lugo; 62
                          Russi; 31 Alfonsine; 38 Bagnacavallo; 22 Castelbolognese; 8 Conselice;
                          12 Massa Lombarda; 4 Sant' Agata sul Santerno; 16 Cotignola; 8 Riolo
                          Terme; 21 Fusignano; 6 Solarolo; 11 Brisighella; 2 Casola Valsenio e 1
                          Bagnara.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 8
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 05 giugno 2020
[ § 1 5 9 4 8 9 0 0 § ]

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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Un nuotatore al rinnovato Calipso
                          Il campione d' Italia dei 200 delfino a fine anni '80 Fabrizio Zani dirige la struttura assieme alla fidanzata Chiara

                          Dal 23 maggio il bagno Calipso 18 di Casal Borsetti ha aperto i battenti
                          con una importante novità. A dirigere la struttura c' è infatti il faentino
                          Fabrizio Zani - 3 volte campione d' Italia dei 200 delfino fra l' 86 e l' 89 -
                          che, con la fidanzata Chiara, ha rilevato l' attività. «Nuoto da quando ho 5
                          anni, ho praticato il nuoto a livello agonistico fino ai 20 anni e poi mi sono
                          dedicato a fare l' allenatore di nuoto e di triathlon, fino a gennaio di quest'
                          anno. Nella mia vita mi sono sempre occupato di sport. Chiara invece si
                          è sempre dedicata alla ristorazione, fra cucina e sala». L' idea di
                          cambiare vita a 50 anni è nata da tempo: «Il mio lavoro in piscina e la mia
                          passione per lo sport non sono in discussione, ma ho sempre avuto l'
                          idea che, ad un certo punto, avrei dovuto fare qualcos' altro. L'
                          opportunità del bagno Calipso mi è stata proposta da un caro amico che
                          lo ha gestito per tanti anni, e così ho accettato, unendo anche le
                          competenze di Chiara con la mia voglia di cambiare». Al Calipso 18, l' aria
                          di rinnovamento si percepisce immediatamente: «Abbiamo cambiato
                          tutto, con un restyling completo della struttura, dalle colorazioni agli ombrelloni. Poi abbiamo rifatto del tutto il bar e
                          la cucina». Il taglio del nastro è avvenuto sabato 23 maggio. Mercoledì 27 è stata inaugurata la cucina: «Abbiamo
                          lavorato molto e abbiamo ricevuto tanti complimenti. Non pensavo in un successo così, sono molto contento dell'
                          inizio». La cucina - affidata a Chiara e Jamila - sarà aperta tutti i giorni a pranzo e la sera nel weekend, e propone un
                          menù invitante e aggiornato di settimana in settimana. In questo periodo, fra gli antipasti si segnalano la crema di
                          patate con polpo tiepido e timo. I primi: risotto alla marinara, spaghetti vongole e zucchine, tagliolini allo scoglio,
                          spaghetti alla tarantina e tagliatelle al ragù. I secondi: fritto misto e grigliata di pesce, branzino, spiedini misti, tagliata
                          con rucola grana e pomini, senza dimenticare le insalate, dalla caprese alla greca, fino ai... Caraibi (gamberi, mais,
                          rucola e ananas). Su fronte della ricettività, le regole - come noto - sono cambiate: «L' anno scorso - ha proseguito
                          Fabrizio Zani - la capienza era di 155 ombrelloni. Quest' anno, con le misure nuove, siamo a quota 90-95. Non lo
                          ritengo comunque un limite, perché ci sarà più spazio e la sensazione di relax sarà concreta. In questo senso, non
                          tutti i mali vengono per nuocere. Sarà comunque un anno di rodaggio in cui ce la metteremo tutta». La struttura
                          comprende anche un veranda completamente chiusa che può contenere

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 05 giugno 2020
[ § 1 5 9 4 8 9 0 0 § ]

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                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          fino a 80 persone. «Faremo anche un servizio di ristorante all' ombrellone con stoviglie e posate in materiale 'eco
                          friendly'». Al bagno Calipso ci si rilassa, ma c' è anche la possibilità di mantenersi in forma con lo sport, con due
                          campi da beach tennis. È presente anche un' area giochi per i bambini, soggetta ovviamente alle restrizioni di questa
                          fase: «Per quanto riguarda l' organizzazione in spiaggia - ha concluso Zani - sono previsti 3 addetti. Ci siamo
                          attrezzati anche con erogatori di sanificante, anche elettrici. Ogni mattina, ciascun ombrellone viene sanificato, così
                          come avviene al cambio di ogni clientela». Fra gli elementi che caratterizzano il bagno Calipso c' è pure un ampio
                          parcheggio privato dotato di 25 posti auto, cui va aggiunto un parcheggio per le moto con la predisposizione per la
                          copertura.

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                                                           Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina Faenza Lugo

                          Prima pagina Faenza Lugo

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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          La storia

                          La poesia nel dialetto romagnolo

                                                                                                                              Beppe Sangiorgi

                          Il dialetto romagnolo è una lingua ruvida, come del resto il carattere di chi
                          lo parla, eppure certe espressioni hanno un sapore poetico. Ad esempio,
                          per dire che ciò che ci dà piacere dura poco, si diceva: «Int e' piò bël
                          durmì e' manchê la nòt», nel momento più bello del dormire mancò la
                          notte. Una notte serena con il cielo pieno di stelle era «'na nòt ad starlòc»,
                          una notte di luccichii. Il termine «starlê» indica l' insieme delle stelle della
                          volta celeste. Durante i trebbi invernali nelle stalle poteva capitare che l'
                          azdór uscisse all' aperto, e che, rientrando, esclamasse: «U j è 'na starlê
                          che bsógna avdê», cioè un cielo stellato che bisogna vedere. L' invito a
                          uscire rivolto ai presenti era il discreto segnale che il trebbo era finito.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019      Pagina 12
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          'Lavori in Unione' al via dopo l' emergenza
                          Torna l' iniziativa dell' Assessorato alle Politiche giovanili dedicata ai ragazzi dai 14 ai 19 anni. Ecco come reperire
                          informazioni

                          Malgrado l' emergenza sanitaria anche quest' anno i Comuni della
                          Romagna faentina proporranno i 'Lavori in Unione'. L' iniziativa, dell'
                          Assessorato alle Politiche giovanili della Romagna faentina, anche per
                          questa edizione sarà dedicata a ragazze e ragazzi dai 14 ai 19 anni che
                          potranno svolgere attività di volontariato in favore della comunità in
                          diversi campi, dal giardinaggio all' aiuto in uffici comunali oppure
                          assieme ad associazioni che si occupano di intrattenimento nei Cre
                          estivi o in case per anziani e disabili. La situazione sanitaria attuale
                          ovviamente imporrà delle modifiche e delle limitazioni. «L' attuale
                          situazione e le misure di sicurezza previste dai protocolli regionali - dice il
                          presidente dell' Unione, Giovanni Malpezzi - non ci permettono di
                          proporre le tante progettualità del passato. Tuttavia gli uffici sono al
                          lavoro, assieme alle associazioni con le quali il progetto si rende
                          possibile, per preparare un programma che possa contribuire sia alla
                          crescita dei giovani che alla promozione dei valori del volontariato». «Al
                          momento - dice invece l' assessore faentina alle Politiche giovanili, Simona Sangiorgi - sappiamo che molte
                          associazioni hanno proposto alcune attività e non appena avremo il quadro completo lo renderemo noto». La novità
                          dell' edizione targata 2020 riguarda l' iscrizione; quest' anno infatti sarà possibile solo tramite telefono. Invece per
                          quanto riguarda i progetti, all' epoca del Covid-19, saranno adottate rimodulazioni nell' orario e nel numero di giornate
                          nelle quali i ragazzi saranno impegnati. Ogni percorso dei diversi progetti contempla la copertura assicurativa per i
                          partecipanti per il periodo di servizio; al termine verrà rilasciato l' attestato di partecipazione oltre a un piccolo gadget
                          per non dimenticare l' esperienza. Per ricevere informazioni si può contattare il numero telefonico 0546.691870
                          oppure inviando una mail all' indirizzo di posta elettronica: anna.dandrea@romagnafaentina.it. Lo scorso anno i
                          partecipanti ai diversi progetti sfiorarono le 200 unità nei sei comuni dell' Unione della Romagna faentina.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 13
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          L' esposizione di pittura da domani

                          La Biennale 'Città di Faenza' colora la galleria della Molinella

                          La galleria d' arte in voltone Molinella da domani ospita la nona edizione
                          della Biennale di pittura 'Città di Faenza', curata dalla Pro loco con i
                          seguenti orari: martedì e giovedì dalle 10 alle 12, venerdì dalle 17 alle 19 e
                          sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 (naturalmente con obbligo di
                          ingresso contingentato, mascherina e igienizzazione delle mani). La
                          mostra/concorso - a tema libero e su un formato delle opere di 30x40 -
                          ha visto la partecipazione di 24 artisti di Faenza e del territorio che si
                          sono espressi nelle diverse tecniche pittoriche: olio, acrilico, collage e
                          tecnica mista. Oltre alle opere in concorso, la Pro loco ha voluto esporre
                          anche alcuni dei quadri che fanno parte della propria quadreria storica. Si
                          tratta di dipinti acquisiti dal 1959 - quando ancora l' associazione si
                          chiamava Pro Faventia - sino ai giorni nostri. Al momento, nel rispetto
                          delle disposizioni anti-Covid, non possono essere previste né
                          inaugurazioni né premiazioni ufficiali; tuttavia dalla mattinata di domani
                          si potranno già ammirare i tre quadri selezionati dalla giuria e ai quali
                          sono stati attribuiti rispettivamente il primo e secondo premio nonché una 'menzione speciale'. Le opere in concorso
                          (tranne il primo e secondo premio) sono a disposizione per la vendita. Coloro che fossero interessati possono
                          chiedere informazioni al personale della Pro loco presente in galleria. Parte del ricavato sarà utilizzato dalla Pro Loco
                          per progetti di restauro conservativo di beni culturali della città di Faenza.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 14
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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Il cantiere ci mette in difficoltà»
                          Castel Bolognese, Marcello Nicoletto del Carpe Diem contro l' intervento sul ponte ferroviario di via Gradasso

                          I lavori in programma per la manutenzione straordinaria al ponte
                          ferroviario di via Gradasso, nel comune di Castel Bolognese, ha portato l'
                          Unione a chiudere al transito la strada. Il provvedimento preoccupa il
                          gestore di un ristorante proprio in via Gradasso, che, dopo i problemi
                          legati al lockdown, ora dovrà far fronte anche a questo nuovo problema.
                          «Non capisco perché non abbiamo fatto quei lavori durante i mesi di
                          chiusura». Questo si chiede Marcello Nicoletto, imprenditore di Castel
                          Bolognese titolare del 'Carpe diem', una struttura ricettiva di Ponte del
                          Castello, che si trova in via Gradasso, traversa della via Emilia Ponente a
                          1.300 metri dall' intersezione con la statale. Il ponte oggetto dei lavori da
                          parte di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) si trova un centinaio di metri prima
                          di arrivare al ristorante. «Da tempo - continua Nicoletto - si sapeva di
                          questi lavori. Anzi, già a gennaio era previsto l' intervento però sembra
                          che la ditta appaltatrice, incaricata da Ferrovie abbia avuto dei problemi.
                          Da allora non ho saputo più nulla, salvo essere informato della chiusura
                          della strada solo il 26 maggio». Ora la via rimarrà chiusa dal 3 sino al 26 giugno e, se prima per poter arrivare bastava
                          dare indicazioni di arrivare dalla via Emilia Ponente a Ponte del Castello e poi svoltare in via Gradasso, adesso
                          bisognerà arrivarci da via Gaiano Casanola, la strada a fianco alla discoteca Le Cupole. «Non siamo isolati - continua
                          Nicoletto - però è un problema in più e un percorso maggiormente elaborato da spiegare a chi deve arrivare da noi.
                          Questo problema si somma alla crisi dovuta all' emergenza sanitaria. Tra matrimoni e altre cerimonie abbiamo
                          dovuto annullare o rimandare una decina di appuntamenti già prenotati; a molti abbiamo dovuto restituire pure la
                          caparra. Per far fronte alla situazione abbiamo reinventato il lavoro; ad esempio, ci è stata chiesta la disponibilità
                          della struttura da una palestra di Faenza per far svolgere i corsi, alcuni anche in piscina, portando qui, dalle 7.30 alle
                          20, una cinquantina di persone al giorno che si servono anche del bar. Ora sono costretti a fare un giro più lungo e
                          non semplice da spiegare. Ad esempio proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) ho una coppia di turisti tedeschi che
                          vengono a pernottare, i primi che vediamo dopo tre mesi. Dovrò spiegare loro come fare a raggiungermi. Abbiamo
                          anche camere a disposizione per i tecnici che lavorano in aziende del territorio: sarà un problema spiegare il nuovo
                          percorso». Nicoletto teme che questo disservizio possa far cambiare itinerario ai

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                          venerdì 05 giugno 2020

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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          clienti che pensavano di andare nella propria struttura. «Tra l' altro - conclude l' imprenditore - la comunicazione
                          della chiusura della strada mi è arrivata dai vigili di Faenza a fine mese, mentre sembra che quelli di Castel Bolognese
                          non sapessero nulla». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 16
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Certificato assicurativo falso: confisca dell' auto e ritiro della patente

                          A una truffatrice seriale, in trasferta dal Bolognese, la Polizia locale dell'
                          Unione della Romagna Faentina ha confiscato l' auto. La donna, una
                          45enne di Imola, si trovava al volante di una Seat Ibiza quando è stata
                          fermata dai vigili nel piazzale della stazione ferroviaria. Alla richiesta di
                          mostrare i documenti personali e quelli del mezzo, la donna, nota alle
                          forze dell' ordine per essere ritenuta responsabile di truffe e furti, ha
                          esibito la certificazione dell' assicurazione palesemente falsificata. Dagli
                          accertamenti eseguiti sul mezzo gli agenti hanno appurato che la
                          45enne, il 10 aprile, era stata fermata, sempre a bordo della stessa
                          vettura, dai colleghi della polizia stradale a Casalecchio di Reno. Anche in
                          quell' occasione il mezzo era sprovvisto dell' assicurazione e gli agenti
                          della Polstrada le avevano sequestrato il mezzo; questo era poi stato
                          affidato alla proprietaria per la custodia, con l' obbligo di provvedere a
                          pagare il premio assicurativo senza il quale non era possibile la
                          circolazione. La donna deve aver sorvolato sulla cosa e, dopo essersi
                          procurata un certificato assicurativo falso, ha ricominciato a viaggiare come se nulla fosse. Gli agenti della Polizia
                          locale dell' Unione dunque, quando hanno fermato la donna nel piazzale della stazione, si sono accorti che il mezzo
                          in poco più di 20 giorni aveva percorso 5mila chilometri da quando era stato sequestrato dalla Polstrada. I vigili a
                          quel punto hanno proceduto al fermo del veicolo che con un carro attrezzi è stato portato nel deposito giudiziario
                          per essere poi confiscato, così come prescrive il codice della strada in questi casi. Alla donna invece è stata ritirata
                          la patente di guida, in attesa della revoca che dovrà essere disposta dalla Prefettura.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 17
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                          venerdì 05 giugno 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Hashish e marijuana in casa a Faenza, condannato a un anno
                          Pena sospesa per un operaio di 28 anni, finora incensurato, arrestato il 7 marzo scorso

                          Era stato arrestato dai carabinieri a Faenza il 7 marzo scorso con circa
                          tre etti di droga in casa tra hashish e marijuana. Per questo motivo un
                          operaio 28enne ieri mattina, al termine del rito abbreviato condizionato al
                          deposito di documenti di reddito, è stato condannato a un anno di
                          reclusione con pena sospesa. La procura aveva chiesto quattro anni. Il
                          giudice Beatrice Marini, come chiedeva la difesa (avvocato Matteo
                          Olivieri), ha però derubricato l' imputazione nel cosiddetto 5 comma
                          (modesta quantità) di conseguenza ricalcolando la pena. I militari erano
                          giunti a casa del giovane, finora incensurato, nell' ambito di un altro
                          procedimento che vede indagato il 28enne sempre per droga sulla base
                          di confidenze di presunti clienti e che gli era stato notificato il giorno
                          stesso. I carabinieri gli avevano poi sequestrato circa un etto di hashish e
                          due di marijuana, stupefacente da lui consegnato, e un bilancino. Come
                          disposto dal pm di turno, il 28enne aveva trascorso il weekend ai
                          domiciliari per comparire lunedì davanti al giudice. In aula il ragazzo
                          aveva riferito di non spacciare ma di essere lui il consumatore del fumo sequestrato. In particolare aveva spiegato di
                          andare a comperare droga per centinaia di euro alla volta per evitare il più possibile il contatto con gli spacciatori. Sul
                          punto, la difesa aveva rilevato come nella casa non ci fosse materiale per l' eventuale confezionamento delle dosi; e
                          come anche il reddito personale scartasse l' eventualità dello spaccio. Dopo la convalida del suo arresto, il giovane
                          era tornato libero con obbligo di firma.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 18
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                          venerdì 05 giugno 2020
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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Mezzo milione spillato alla ex»: in silenzio davanti al giudice
                          Il 45enne faentino, accusato di circonvenzione, è comparso in videoconferenza dal carcere di Santa Maria Capua
                          Vetere dove si trova

                          In videoconferenza dal penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, si è
                          avvalso della facoltà di non rispondere il 45enne di origine napoletana
                          ma residente a Faenza e destinatario nei giorni scorsi di un' ordinanza di
                          custodia cautelare in carcere a firma del gip Corrado Schiaretti per l'
                          accusa di circonvenzione nei confronti di una ex fidanzata manfreda di
                          15 anni più grande di lui la quale, succube dell' uomo, sarebbe arrivata a
                          consegnargli tra il 2010 e il 2018 oltre 480 mila euro. L' indagato, difeso
                          dall' avvocato Luca Berger, si trovava già in cella per scontare una
                          condanna a tre anni e quattro mesi di carcere per condotte analoghe nei
                          confronti della ex convivente di 17 anni più giovane. E la denuncia che gli
                          è valsa la notifica della nuova ordinanza, era stata fatta alla guardia di
                          Finanza della Compagnia faentina il 27 novembre 2018 dopo l' arresto
                          dell' uomo per la prima vicenda. In quella occasione, la 60enne ex
                          fidanzata aveva raccontato ai militari di avere conosciuto il 45enne nell'
                          estate 2010 e di avere avuto con lui una relazione per un paio di anni. Ma
                          anche quando la storia era finita, l' uomo - spinto dalla compulsione per il gioco e da altre dipendenze -, avrebbe
                          continuato a chiederle danaro accampando scuse varie: spese sanitarie per circa 100 mila euro, corsi di formazione
                          professionale da 40 mila euro per diventare barelliere, bollette, affitto e altro ancora. C' erano state consegne
                          volontarie, anche se perlopiù quelle somme venivano date come prestiti dietro alla promessa di una restituzione "a
                          breve". Le richieste si erano intensificate negli ultimi tempi tanto da presentarsi per l' accusa sottoforma di minacce
                          tanto che sul punto il gip ha aperto all' ipotesi dell' estorsione. Dopo un mese circa dalla denuncia, la 60enne era
                          tornata alla Finanza per ritirarla. Poco prima era accaduto che il 45enne le avesse chiesto ospitalità per potere
                          andare ai domiciliari da lei: e solo l' opposizione di una familiare aveva impedito che ciò si realizzasse. Gli
                          accertamenti della Fiamme Gialle coordinati dal pm Angela Scorza, hanno chiarito che le scuse utilizzate dall' uomo
                          per avere danaro, erano fasulle. Inoltre un consulente ha stabilito che la donna, "psichicamente fragile", si trovava in
                          una condizione di "suggestionabilità particolare": come dire che di fronte alle azioni di quell' uomo, non era in grado
                          di decidere. E il ritiro della querela, ne sarebbe stato un palese riscontro. a.col. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Parco delle ginestre nel degrado
                          Doveva diventare l' Oasi dell' elefante preistorico ma il progetto naturalistico per ora resta sulla carta

                          Doveva diventare l' Oasi dell' elefante preistorico, ma il Parco delle
                          ginestre appare ancora come il luogo incerto che è stato per anni:
                          talvolta sede di grigliate, talaltra discarica a cielo aperto. Era il 2018
                          quando l' amministrazione approvava in via iniziale la transizione del
                          luogo a Oasi dell' elefante preistorico. Una decisione presa su impulso
                          del Museo di scienze naturali Malmerendi, oltre che di ambientalisti,
                          biologi e paleontologi, e subito sposata dall' assessore all' Ambiente
                          Antonio Bandini. Alcuni di quei naturalisti erano presenti quel pomeriggio
                          di fine anni '80, quando dalle sabbie gialle della ex cava Salita emerse un
                          cranio di elefante preistorico, che tuttora troneggia al piano superiore del
                          museo. Non fu l' unico antico abitante dell' Appennino a tornare alla luce
                          dopo millenni: nello stesso luogo furono rinvenuti anche una mandibola
                          di rinoceronte, una zanna di ippopotamo, oltre al cranio di un bisonte e ai
                          resti di uno pseudodaino, scoperti tra la fine degli anni 80 e i primi anni
                          90. Megafauna preistorica che nella futura Oasi sarebbe dovuta essere
                          omaggiata anche con sagome in corten in 2D, in scala 1:1, per onorarne la maestosità, accompagnate da
                          segnaletica dedicata e piantumazioni della flora di cui si cibavano, tra cui bambù, aceri palmati e alberi pagoda. Nel
                          masterplan, messo a punto nel 2018, figuravano una serie di interventi alcuni dei quali sono stati portati a termine: il
                          laghetto è stato messo in sicurezza e circondato da una nuova staccionata, mentre è stato posto un freno al
                          posteggio selvaggio, che prima regnava sovrano, cingendo il parcheggio con delle porzioni di tronchi di pino.
                          Inutilmente, tuttavia: le auto vengono ora assiepate lateralmente al parco, a fianco delle nuove alberature messe a
                          dimora nel corso degli anni. Operazione, anche quest' ultima, che fece discutere. La capanna per i birdwatcher,
                          benché pericolante, risulta ancora al suo posto, mentre sono stati rimossi gli attrezzi per il fitness, per la verità già
                          abbondantemente depredati da malintenzionati di passaggio. L' intervento più dispendioso sarebbe stato costituito
                          dal nuovo scavo della parete in sabbie gialle - tra i primi luoghi di nidificazione del gruccione in pianura padana,
                          inspiegabilmente distrutta una volta che l' area fu trasformata in parco delle Ginestre - pensato per rendere di nuovo
                          visibile al pubblico la natura del sito quale sede di una ex cava e fonte di scoperte paleontologiche. Un' operazione
                          che tuttavia i promotori della conversione dell' area a parco geologico avrebbero anche accettato di vedere eseguita
                          in un secondo momento, dopo il fatidico taglio del nastro. Il quale, tuttavia, non ha mai avuto luogo: l' Oasi dell'
                          elefante preistorico è infatti rimasta sulla carta. Anzi, neppure lì: il nuovo nome non è mai stato adottato.

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                          I cumuli di rifiuti, invece, continuano a essere drammaticamente reali. Filippo Donati © RIPRODUZIONE
                          RISERVATA.

                                                         Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 21
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                          Giovanni Lacchini e l' osservatorio astronomico di Faenza

                          Un secolo fa, nel 1920, Giovanni Battista Lacchini installava a Faenza
                          sulla terrazza di casa nel podere Bidoncina di proprietà della sua famiglia,
                          fuori le mura di Borgo Durbecco, un osservatorio astronomico che su
                          suggerimento del musicista e filosofo faentino Lamberto Caffarelli
                          chiamò Urania Lamonia. Lacchini, che era nato a Faenza nel 1884, non
                          era astronomo di professione ma appassionato astrofilo. Dopo gli studi
                          classici, infatti, lavorò al tribunale del Cairo e una volta rientrato in Italia
                          trovò impiego a Faenza come ufficiale postelegrafonico. Ma il suo
                          tempo libero era dedicato all' osservazione del cielo, in particolare delle
                          'stelle variabili', settore nel quale si guadagnò credibilità negli ambienti
                          scientifici fin dal 1911, anno in cui pubblicò i risultati delle prime
                          osservazioni. Fu anche tra i soci fondatori della 'American Association of
                          Variable Star Observers' e questo autorevole sodalizio gli prestò uno
                          strumento più potente per le osservazioni. Dal 1922 Lacchini fu eletto
                          dalla Uai (Unione astronomica italiana) membro della Commissione per
                          le stelle variabili. La sua autorevolezza gli fu riconosciuta anche dallo stato italiano che nel 1928 promulgò una legge
                          per consentirgli di poter far parte di diritto del personale scientifico degli osservatori astronomici. E in virtù di questa
                          legge Lacchini lavorò negli osservatori di Catania, Pino Torinese e infine dal 1933 in quello di Trieste dove estese le
                          sue osservazioni anche alle novae, alle stelle doppie, alle comete e alle occultazioni lunari. Durante la guerra, inoltre,
                          Lacchini fu l' unico referente dell' osservatorio e grazie a lui tutte le delicate strumentazioni furono messe in salvo.
                          Con al suo attivo più di 50 mila osservazioni, Lacchini 'ritrovò' la cometa Pons-Wennike, scoprì un pianetino e curò la
                          pubblicazione di un 'Atlante celeste' che resta il suo lavoro più importante. Pubblicato nel 1948, fu successivamente
                          ristampato fino alla quarta edizione postuma del 1969. Dal 1952, dopo aver lasciato Trieste, lavorò alla specola di
                          Bologna. Qui strinse amicizia con Guido Horn d' Arturo col quale lavorò al 'telescopio a tasselli' e per alcuni anni
                          collaborò alla rivista Coelum. Lacchini morì a Faenza il 6 gennaio 1967. Fino all' ultimo continuò a osservare il cielo
                          dal suo osservatorio di Faenza ma utilizzando anche il grande telescopio dell' Università di Bologna. All' astronomo
                          faentino sono stati dedicati un asteroide e un cratere sulla faccia nascosta della luna. Franco Gàbici.

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                          «Tutti in bus, ripartire con altri mezzi»
                          Documento di Articolo 1, 5 Stelle, L' Altra Faenza, Verdi e socialisti, per ripensare l' organizzazione della città

                          «Ripartiamo con altri mezzi, anche sulla mobilità». E' quanto chiedono in
                          un documento comune Articolo 1, il Movimento 5 Stelle, L' Altra Faenza, i
                          Verdi e i socialisti, uniti nell' evidenziare la necessità di «più spazi nell'
                          area urbana, anche per l' attività dei negozi e dei locali pubblici.
                          Bisognerà ripensare gli orari della città, dell' apertura dei servizi, degli
                          orari di lavoro, per evitare congestione e traffico nelle ore di punta,
                          coinvolgendo i cittadini, le associazioni di categoria, le organizzazioni
                          sindacali». Il timore è infatti che il distanziamento sociale tenga le
                          persone lontane dai mezzi pubblici, spingendole verso un massiccio
                          utilizzo delle auto private. «Per questo è bene che le imprese di trasporto
                          pubblico non tentino di compensare le perdite economiche con una
                          riduzione delle corse o un aumento dei costi a carico degli utenti. A
                          livello locale è necessario valorizzare, ed eventualmente implementare, i
                          servizi navetta (come il Green Go Bus), il trasporto scolastico e quello
                          degli autobus, con la possibilità di mettere maggiormente a sistema i
                          servizi a livello territoriale dell' Unione dei Comuni, forniti da pullman e rete ferroviaria: dalla tratta Firenze - Faenza -
                          Ravenna ai collegamenti possibili dalla stazione di Castel Bolognese». I firmatari del documento negano che questo
                          possa essere un abbozzo di un fronte ampio in vista delle prossime amministrative, benché alcuni giorni fa fosse
                          effettivamente in calendario un incontro a largo spettro tra il Movimento 5 Stelle e delegazioni dei Verdi e della
                          sinistra (creature cui i pentastellati non avevano chiuso la porta). Articolo 1, socialisti, Verdi, L' Altra Faenza e 5 Stelle
                          ribadiscono le proposte avanzate giorni fa dalle associazioni ambientaliste: «Nuovi percorsi ciclabili, riduzione della
                          velocità delle auto in alcune zone, regole più agili per l' uso delle bici pubbliche, l' avvio del programma Bike to Work».
                          Progetti su cui esiste la possibilità di ottenere contributi regionali e ministeriali, che i firmatari del documento invitano
                          a cogliere al balzo. «La ripartenza dev' essere aiutata da una politica nuova e diversa da prima». f.d. ©
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                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 23
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                          venerdì 05 giugno 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Raggisolaris, coach Belosi torna a lavorare con la prima squadra
                          Sarà il vice di Alberto Serra, ma resterà anche ad allenare i giovani dell' Academy seguiti nell' ultima stagione

                          La Rekico riabbraccia Emanuele Belosi. L' allenatore faentino classe
                          1987 sarà il vice di coach Alberto Serra, ruolo già ricoperto nei
                          Raggisolaris dal 2015 al 2019 al fianco di Marco Regazzi e Massimo
                          Friso. Un ritorno che porterà alla partenza di Claudio Agresti dopo 4
                          stagioni. Belosi torna così a lavorare con la prima squadra dopo una
                          stagione in cui si era dedicato all' attività giovanile con la Raggisolaris
                          Academy, dove resterà ad allenare dividendosi con la serie B. «Tornare a
                          collaborare con la prima squadra - spiega Belosi - è uno stimolo
                          importante e una grande soddisfazione. Ringrazio la dirigenza per avermi
                          dato questa opportunità. Serra lo avevo incontrato in campo nel 2015-'16
                          quando ero ai Raggisolaris e lui a Forlì ed eravamo entrambi vice.
                          Abbiamo già parlato della prossima stagione e della squadra e l' ho visto
                          molto carico per questa nuova avventura. Anch' io sono motivato e sono
                          certo che ci divertiremo». Nei pensieri di Belosi ora c' è la Raggisolaris
                          Academy, perché da lunedì al Campus ci sarà il Cre per i nati dal 2007 al
                          2015 e il Camp di specializzazione per i ragazzi nati dal 2005 al 2009: una doppia iniziativa che durerà fino ad agosto.
                          «Finalmente possiamo ritornare a lavorare con i nostri ragazzi dopo lo stop dovuto al Coronavirus. Abbiamo
                          organizzato il Cre e il Camp - conclude Belosi - garantendo la massima sicurezza come c' è scritto nei protocolli e
                          non vediamo l' ora di iniziare». Luca Del Favero.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 24
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                          venerdì 05 giugno 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          I DATI ISTAT

                          Tra marzo e aprile cento anziani morti in più rispetto alla media 2015-2019
                          A primavera deceduti 815 "nonni". Drammatico aprile: il divario percentuale è aumentato Il caso di Cervia, per la prima
                          volta nel database: il 2020 è andato meglio degli ultimi anni

                                                                                                                             ALESSANDRO MONTANARI

                          RAVENNA Sono 815 gli anziani morti tra marzo ed aprile in provincia di
                          Ravenna. Cento in più rispetto alla media del medesimo periodo
                          considerandogli anni 2015-2019 (715,4). Nel secondo report diffuso dall' Istat e
                          l' Iss (Istituto Superiore Sanità) emergono nella loro drammaticità i numeri della
                          mortalità in tutta la provincia di Ravenna. L' ultimo aggiornamento riporta
                          finalmente il dato territoriale nella sua completezza: manca il solo comune di
                          Conselice ma ci sono tutti gli altri e, per la prima volta, anche Cervia. Si parla di
                          decessi totali, per ogni causa e non solo per Covid19: l' osservazione della
                          mortalità complessiva serve a capire quanto il Coronavirus abbia inciso, per
                          cause dirette e indirette, sull' andamento della mortalità nel 2020. IL DATO
                          TOTALE DEI DECESSI Proprio la Città del sale ha il dato più sorprendente. Se si
                          osserva il dato totale dei decessi, emerge un calo dei morti tra febbraio ed
                          aprile, mentre a gennaio c' era stato il 25% delle morti in più. Un dato in
                          controtendenza rispetto a quello provinciale. Sull' intero territorio ravennate, nei
                          primi quattro mesi del 2020 i morti sono stati 1.705 contro i 1.668 registrati in
                          media tra il 2015 e il 2019. Un incremento tutto sommato contenuto dal punto di
                          vista percentuale (2,21%). I comuni che hanno avuto un decremento sul quadrimestre, oltre Cervia (-6,53%) sono
                          Brisighella (-8,87%), Fusignano (-8,16%), Alfonsine (-2,48%), Riolo Terme (-16,03%) e Sant' Agata sul Santerno
                          (-35,19%) e anche Ravenna (-0,92%). Bagnara di Romagna, che ha registrato un solo caso di Corona virus sinora, ha
                          avuto gli stessi decessi della media 2015-2019. Si notano invece incrementi significativi a Solarolo (ben 10 morti in
                          più, pari al 54,76%), Russi (+16,61%), Lugo (+12,3%), Casola Valsenio (+43,94%). Aumenti ad una sola cifra invece a
                          Bagnacavallo ( +1,97%), Cotignola (+ 3,23%), Faenza (+7,31%), Massa Lombarda (+8,05%). ANZIANI: PRIMAVERA
                          DRAMMATICA Il dato diventa più drammatico prendendo in considerazione i soli decessi di over 65 a marzo e aprile.
                          In tutta la provincia l' incremento è stato del 13,92%, equivalente a cento "nonni" morti in più rispetto alla media dei
                          cinque anni precedenti. Si parla di 815 decessi contro i 715,4 che di media venivano registrati nei primi due mesi di
                          primavera in tutta la provincia. In questo caso l' incremento nel comune capoluogo è pari a circa 25 persone, a Lugo
                          l' incremento è di 29 decessi e a Faenza di 26. A Cervia il dato resta in linea con quello degli scorsi anni (+1,4%).
                          Importante, percentualmente, l' incremento a Russi dove si è registrato il focolaio alla casa di riposo Baccarini

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 25
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                          venerdì 05 giugno 2020

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          e l' incremento è stato del +47,54% (12 anziani deceduti in più, passa da una media di poco superiore a 24 alle 36
                          vittime di quest' anno). Raddoppiati i decessi a Solarolo (da una media di 5,6 a dieci). A Bagnacavallo gli over 65
                          morti sono stati 38 nel 2020, contro una media di 33,5. AD APRILE DIVARIO IN AUMENTO A differenza di quanto
                          avvenuto nelle zone più colpite dal virus, ad aprile in provincia di Ravenna è aumentato il divario tra il 2020 e la media
                          2015-2019. A marzo si era assistito ad un sovrannumero di morti pari al 9,1% in più. Ad aprile il divario è cresciuto del
                          15,2%. Nelle aree a più alta diffusione, la tendenza è invece in diminuzione ma il rapporto spiega che "passando dalle
                          aree più colpite da Covid-19 a quelle in cui la diffusione è stata caratterizzata da minore intensità, l' eccesso di
                          mortalità si sposta in avanti nel tempo e si riduce". Non c' è quindi da preoccuparsi.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 26
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                          venerdì 05 giugno 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          RIPARTENZA DOPO IL LOCKDOWN

                          In difficoltà i circoli ricreativi e culturali «Rischiamo di chiudere»
                          «Non siamo in grado di affrontare le spese Se non ricominciano le attività, non ce la facciamo»

                                                                                                                             FRANCESCO DONATI

                          FAENZA Ci sono attività che, pur ripartite dopo il lockdown, versano in grave
                          difficoltà, perché permangono restrizioni che ne pregiudicano il completo
                          svolgimento di quelle pratiche che portavano guadagno. E' il caso dei circoli
                          ricreativi e culturali in cui pur avendo riaperto i bar (dove esistono) restano
                          precluse quelle funzioni sociali, come il gioco delle carte, il mah jong, le
                          tombole, i balli e i vari corsi, che fornivano gli introiti per pagare le spese e
                          garantire la sussistenza. In forte crisi, come già emerso nei giorni scorsi sono i
                          rioni e addirittura a rischio chiusura è per esempio il Dopolavoro Ferroviario,
                          glorioso circolo faentino, che ha riaperto, male due palestre sono ferme, sono
                          sospesi i corsi di ballo, come pure non si può svolgere la tombola che
                          richiamava anche 150/200 persone due volte settimana. I soci dediti alle attività
                          del circolo portavano guadagno al bar, ma se le attività non ci sono i guadagni
                          sono ridottissimi. BOLLETTE DA PAGARE «Non siamo in grado di affrontare le
                          spese - afferma il commissario del circolo Roberto Curcelli -: solo di elettricità,
                          per tenere accesi i frigoriferi durante il lockdown, ci sono arrivate bollette di
                          centinaia di euro. Ci è stato concesso un prestito, ma se non ricominciano le
                          attività, servirà ad andare avanti al massimo due o tre mesi». Si cercano nuove idee per racimolare qualche introito
                          augurandosi che presto tutto possa tornare come prima. TAVOLI, GAZEBO, OMBRELLONI «Abbiamo la disponibilità
                          di un ampio giardino esterno, un luogo storico della città con parcheggio disponibile -riferisce Curcelli -. Unica
                          situazione dalla quale possiamo pensare di ricavare un po' di guadagno. Così dal 12 giugno abbiamo deciso di creare
                          un bar all' aperto: c' è la possibilità di contingentare gli ingressi, di provvedere al distanziamento sociale, di
                          sorvegliare: lo renderemo accogliente con tavoli, dehors, gazebo e ombrelloni». MUSICA E GASTRONOMIA Per
                          promuovere la location è stata lanciata una campagna di iscrizioni rivolta soprattutto ai giovani, alle famiglie e alle
                          comitive che magari si trovano spaesate: «Questo è un luogo sicuro - dice ancora Curcelli -. La sera siamo aperti fino
                          a mezzanotte e nel rispetto delle regole possiamo offrire un luogo attraente e confortevole in cui ritrovarsi tra amici:
                          in orario serale ci sarà musica di sottofondo e tante sfiziose offerte gastronomiche. Oltretutto diventando soci si
                          avrà diritto a numerose convenzioni. Perciò lanciamo un appello alla città affinché questa pandemia non segni la
                          fine di un luogo che ha fatto la storia di Faenza: con il suo teatro, con le sue feste estive, con i concorsi delle sartine,
                          con l' organizzazione del famoso Treno delle Castagne, con i campioni di biliardo a livello nazionale che vi sono
                          cresciuti,

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 27
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                          venerdì 05 giugno 2020

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          con la sua Fototeca Manfrediana, una delle realtà culturali più gloriose della regione, con il suo giardino dove sorge
                          la capannina, parte integrante di Palazzo Milzetti, museo statale e vero esempio di arte neoclassica, unico in Italia».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 28
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                          venerdì 05 giugno 2020
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                                                             Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Fermata al controllo stradale con assicurazione falsa

                          FAENA Fermata, alla guida del suo veicolo, una Seat Ibiza, in piazza Cesare
                          Battisti a Faenza, una 45enne residente ad Imola ha mostrato agli agenti della
                          polizia locale un' assicurazione falsa. La cosa non ha però ingannato gli agenti
                          che non solo hanno riconosciuto il documento falso ma hanno anche accertato
                          che la donna era risultata essere già stata fermata dalla polizia stradale il 10
                          aprile 2020 a Casalecchio di Reno. Anche in quella occasione gli agenti
                          avevano accertato che il veicolo era senza la prescritta copertura assicurativa,
                          ed avevano provveduto pertanto a sequestrare l' auto ed a affidargliela
                          intimandogli di non circolare fino all' avvenuto pagamento dell' assicurazione.
                          Per ovviare tale impedimento, la 45enne si è procurata un certificato falso e ha
                          ricominciato a circolare tranquillamente: è stato infatti accertato che ha
                          percorso oltre 5mila chilometri da quando era stata fermata dalla polizia
                          stradale, fino a quando non ha "sbattuto" nel posto di controllo della locale a
                          Faenza. Qui gli agenti dopo, aver accertato la "furbata", hanno proceduto al
                          fermo coatto del veicolo a mezzo carro attrezzi per la successiva confisca
                          dello stesso e all' immediato ritiro della patente di guida della donna per la
                          successiva revoca che verrà disposta poi dalla prefettura. La donna risulta avere sulle spalle anche diverse denunce
                          per truffe: gli agenti della Pl faentina non escludono si potesse trovare in città per tale tipo d' attività illecita.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 29
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                          venerdì 05 giugno 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Al via anche quest' anno il progetto "Lavori in Unione"

                          FAENZA Anche quest' estate sarà avviato il progetto "Lavori in Unione",
                          dedicato a ragazzi dai 14 ai 19 anni, che avranno l' opportunità di svolgere
                          attività di volontariato e cittadinanza attiva. «L' attuale situazione e le misure di
                          sicurezza previste dai protocolli non ci permettono di sviluppare le variegate
                          progettualità che erano state offerte nelle edizioni passate - commenta il
                          presidente dell' Unione, Giovanni Mal pezzi -, tuttavia stiamo lavorando affinché
                          sia possibile realizzare un programma che possa contribuire sia alla crescita dei
                          nostri giovani, sia alla promozione di valori legati al volontariato e alla
                          cittadinanza attiva a beneficio del territorio». Prossimamente verrà quindi
                          presentata una programmazione che potrà subire anche cambiamenti in itinere,
                          compatibilmente con gli scenari e le normative che via via si presenteranno. Le
                          iscrizioni si effettueranno esclusivamente per via telefonica. Per quanto
                          riguarda i progetti, saranno inoltre adottate rimodulazioni in termini di orario e di
                          numero di giornate. Info: tel. 0546691870.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 30
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          FLASH MOB CON MASCHERINE E A DISTANZA

                          Raduno in piazza per clima e ambiente: «Il futuro è nella bici»
                          Sangiorgi: «Abbiamo identificato alcuni punti della città in cui andrebbero eseguiti interventi urgenti»

                                                                                                                              MICHELE DONATI

                          FAENZA Appuntamento questa sera alle 19 in piazza del Popolo con la
                          manifestazione per il clima e la tutela dei ciclisti indetta da Frydays For Future,
                          Legambiente Lamone Faenza e Fiab in occasione della "Giornata dell'
                          ambiente". I partecipanti al flash mob si siederanno a terra con le bici a fianco,
                          posizionandosi a distanza di sicurezza e indossando la mascherina. Lo scopo
                          dell' iniziativa è non solo sensibilizzare la cittadinanza e gli amministratori
                          riguardo alle tematiche ambientali ma anche lanciare proposte per una gestione
                          realmente sostenibile della mobilità urbana. «Da tempo collaboriamo con Fiab,
                          e più recentemente anche con Frydays For Future, per sostenere modelli di
                          mobilità alternativi - spiega Massimo Sangiorgi, presidente di Legambiente -. Da
                          poco abbiamo aderito alla campagna "#andràtuttiinbici": 90 manifesti sparsi per
                          Faenza in cui si promuove l' uso della bici». Il tema della bicicletta non è certo
                          una novità per le associazioni responsabili dell' iniziativa in calendario stasera,
                          ma i recenti episodi di incidenti in cui sono stati colpiti diversi ciclisti, anche
                          giovanissimi, hanno persuaso gli organizzatori a scendere in piazza per
                          chiedere maggiori tutele. LIMITARE LE AUTO Parallelamente prosegue il
                          confronto con l' amministrazione comunale faentina: «Presto - afferma ancora Massimo Sangiorgi - ci sarà un
                          incontro con l' assessore Antonio Bandini, a cui faremo alcune proposte. In proposito, stiamo preparando un
                          documento condiviso con Fiab: abbiamo identificato alcuni punti della città in cui secondo noi andrebbero eseguiti
                          interventi con una certa urgenza. Uno di questi è corso Matteotti, da sempre un' area considerata critica a causa del
                          traffico di auto: qui andrebbe limitata la circolazione delle macchine a favore di bici e pedoni». COLLEGARE LE PISTE
                          CICLABILI Un' altra idea riguarda le piste ciclabili, «scollegate l' una dall' altra - continua Sangiorgi -. Bisognerebbe
                          unirle per creare un percorso coerente e mettere in sicurezza quelle già esistenti. In generale la questione della
                          mobilità sostenibile va affrontata in maniera snella e nella consapevolezza che ora ci troviamo in una situazione
                          emergenziale». Insomma, mettere in campo iniziative originali e ripensare le attuali strategie: «Penso ad esempio al
                          bike sharing - riflette Sangiorgi-. A Faenza questo servizio non ha funzionato bene a causa di un sistema
                          macchinoso, mentre quelli di oggi sono flessibili, veloci e collegati ad app». Le proposte dei movimenti ambientalisti
                          guardano spesso al domani senza però dimenticare la necessità presente di un cambiamento culturale di cui devono
                          essere protagonisti

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 31
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                          venerdì 05 giugno 2020

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                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          gli stessi cittadini: «Dobbiamo capire che il futuro è nella bici e nella mobilità sostenibile - conclude Sangiorgi -. È
                          possibile che le nostre idee siano di difficile attuazione, ma intanto iniziamo a discuterne tutti insieme».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 32
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          In pensione il capotreno Previte volto famigliare tra i passeggeri

                          FAENZA Per i passeggeri dei treni è un volto famigliare, soprattutto sulla linea
                          "Faentina" e più in generale in tutta la regione, quello di Giuseppe Previte, detto
                          "Pino", capotreno di Faenza, di origini calabresi. Grande appassionato di caccia,
                          mercoledì ha raggiunto l' età della pensione, la fatidica "quota 100" ovvero 62
                          anni anagrafici e almeno 38 di contributi versati. Il suo addio alla vita lavorativa
                          ha commosso parenti, colleghi e conoscenti. Pino è infatti colui che a ogni
                          pensionamento di colleghi si è sempre attivato per organizzare feste di
                          commiato, ricche di baci e abbracci, ma, ironia della sorte, quando l'altro ieri è
                          toccato a lui non è stato possibile rendergli onore nel modo consueto, per via
                          del divieto di assembramenti. Qualche collega lo ha ugualmente aspettato in
                          stazione con l'ultimo treno, quello che arriva da Firenze alle 19.30, e a debita
                          distanza è stata stappata una bottiglia di spumante. Al collo una fascia con la
                          scritta Traguardo raggiunto. Ad attenderlo c'era anche la moglie, Rosa,
                          insegnante all'Istituto comprensivo Carchidio-Srocchi. F. D.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 33
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          È USCITO IERI

                          E Cavina adesso si dà alla poesia

                          CASOLA VALSENIO È da ieri in libreria il nuovo libro di Cristiano Cavina Fame
                          chimica. Un libro molto diverso dal solito perché stavolta non si tratta di un
                          romanzo ma diversi di strada molto graffianti. Un inedito Cavina esplora il tema
                          della droga e dello sbando scegliendo l' espressione poetica. È una poesia
                          immediata, comprensibile, dolce, partecipe. Uno strumento perfetto per
                          addentrarsi in un mondo periferico, notturno, pericoloso, estremo, e
                          trasmetterne il fascino perverso e il dolore. Cristiano l' ha toccato con mano,
                          come moltissimi giovani, e ne parla limpidamente, con la sua arte della parola
                          senza pregiudizi e senza confini. «Non ero mai riuscito a scrivere di certi anni
                          segreti e scomodi - dice l' autore - che si trovano a vivere alcuni di noi. Zero. Poi
                          ho trovato delle parole scarabocchiate su vecchi pacchetti di sigarette aperti
                          come cristi in croce. E ho capito. Non era narrativa. Era questa roba qui».
                          «Asterischi veniva a prendere il caffe albar /ma per finta. Scappava subito nella
                          scala di sottoe si chiudeva nel cesso. /Risorgeva rilassato e se ne tornava da
                          dov' era venuto». Chi è Cristiano Cavina è nato e cresciuto a CasolaValsenio,
                          dovevi ve. Ha pubblicato vari romanzi con Marcos y Marcos: l' ultimo è Ottanta
                          rose mezz' ora, del 2019. Cristiano Cavina, "Fame chimica" Marcosultra, 2020, pp. 112, euro 10.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 34
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