Media Monitoring per 28-05-2018 - Rassegna stampa del 25-05-2018 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 “Un sorriso per l’Africa”, a Cava de’ Tirreni torneo contro le violenze ............................ 1 Appalto per le manutenzioni al Ruggi, dipendenti dell' azienda ancora preoccupati ................................................................................................................................................ 3 Intervento atteso un anno. Poi il rinvio ................................................................................. 4 L'attività intramoenia al Ruggi è un caso La Fiasl al manager: «Faccia chiarezza» ................................................................................................................................................ 6 Precari, in 1300 da stabilizzare ............................................................................................... 7 Tumori, nuove cure ................................................................................................................... 9 Uccise la figlia di due mesi scuotendola I periti del pm: ci sono segni di percosse .............................................................................................................................................. 10 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 12 Gli ospedali dell'Asl scoppiano E torna lo spauracchio ferie ............................................ 12 Ortopedici a confronto sulle patologie della spalla ........................................................... 13 Patologie vascolari, le nuove frontiere ................................................................................ 14 Sanità Campania ............................................................................................................................. 15 «Fatti evidenti e non negabili, l' ospedale sia la casa dei malati» .................................. 15 «Ospedale unico pronto nel 2022 Così tutto risolto» ........................................................ 17 «Rummo senza anestesisti, servono soluzioni immediate» ............................................. 19 Cisl: «Ospedale, un vertice sui servizi a rischio chiusura» ............................................... 21 Emodinamica il reparto fantasma ......................................................................................... 23 Il «Moscati» di Aversa, la direttrice insiste: «Io non mi fermo» ...................................... 24 Licenziamento del primario i sindacati: «Stimato da tutti» ............................................. 26 Muore prima della Tac, è giallo ............................................................................................. 28 Negligenza durante il ricovero primario licenziato a Caserta .......................................... 30 Sede Cautano, l' Asl smentisce i rumors: «Nessuno smantellamento in agenda» ....... 32 Vertenza 118, faccia-a-faccia a Napoli per scongiurare lo sciopero di giugno ............. 33 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 35 «Ci sono troppe difficoltà nei comuni disagiati» ................................................................ 35 «Ordini e Csm uniti da un nuovo senso di responsabilità» ............................................... 36 Il governo stoppa 600 medici: poveri pazienti ................................................................... 38 Il medico non parla inglese: paziente respinta/Ignoranza pura e inaudita L' Ordine deve intervenire ............................................................................................................... 40 Il medico non parla inglese: paziente respinta2/Un dottore non si giudica dalle lingue che conosce ....................................................................................................................... 42 La dieta mediterranea? Va forte in Svezia .......................................................................... 44 Malasanità alla francese: Naomi e gli altri vittime del 118 .............................................. 46 Medici di base, arrivano i rinforzi Ecco il bando per formarne cento ............................. 47 Medici, avvocati e magistrati: intesa per perizie «garantite» nei processi ................... 49 Novant' anni di ricerca sul cancro Dai cittadini 5 milioni di euro .................................... 51 Red, arriva la app che allevia il dolore ................................................................................ 53 Straordinari obbligatori per gli infermieri ........................................................................... 55
24/05/2018 salernonotizie.it EAV: € 942 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web “Un sorriso per l’Africa”, a Cava de’ Tirreni torneo contro le violenze “I Cercatori di Dio” con la solidarietà dei “Frati Francescani” del convento di “Cava de’ Tirreni” – da sempre in aiuto ai più indigenti, garantendo quotidianamente un pasto caldo – scendono in campo pro- missione in Benin a favore della Congregazione delle Suore Gerardine “opere San Gerardo” – per la realizzazione di un orfanotrofio in Porto Novo. Ciò scaturisce dalla necessità di garantire riparo e istruzione alla risorsa più importante della Terra, I BAMBINI, è questo il nostro sogno che muove la realtà. E’ opportuno evidenziare che, la Missione di San Gerardo delle Suore Gerardine è presente nel continente africano ormai dal 1987 e in questi anni di duro lavoro ha sempre cercato di aiutare la popolazione locale dispensando generi alimentari, garantendo l’istruzione scolastica, l’evangelizzazione e la presenza di infermieri e medici per assicurare un primo soccorso e il ricovero delle partorienti. Nell’orfanotrofio verranno ospitati quaranta bambini; la struttura prevede anche un dispensario che fornisce aiuti alimentari alle famiglie dei villaggi limitrofi, erogando anche farmaci e servizi medici di emergenza. La Manifestazione si svolgerà il giorno 26 Maggio 2018 presso lo Stadio Comunale “Simonetta Lamberti” di Cava dè Tirreni (SA) a partire dalle ore 15:00. Nell’ambito della manifestazione è previsto un triangolare di calcio tra squadre composte da calciatori amatoriali Over 30 – con la disputa di gare della durata di 20 minuti circa ciascuna – ad eliminazione diretta. Il tutto si svolgerà in un arco temporale dalle ore 15:00 alle ore 20:00. La manifestazione sarà presentata dall’attrice Marilena ALLOCCA con la partecipazione dell’attore comico Angelo DE GENNARO, il M° Carmine CAIAZZO ed altri in attesa di conferma – vedrà come protagonisti alcuni rappresentanti dei tifosi del Club Napoli, Lazio, Milan e Roma, nonché la partecipazione della squadra dell’Azienda Ospedaliera Ruggi di Salerno – I Nuovi Missionari di Cava de’ Tirreni e l’Atsc (Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri di Cava de’ Tirreni). Si ringrazia Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
inoltre per la partecipazione – i quattro Istituti Scolastici d’Istruzione Superiore, “Liceo Scientifico Genoino, l’IIS De Filippis Galdi, l’IIS Vanvitelli Della Corte, l’IIS Filangieri”, che formeranno un’unica squadra e sfideranno la vincente del torneo – in una partita di ringraziamento. L’idea nasce dalla volontà di unire diverse tifoserie in unico abbraccio, in unica bandiera che sventola nel cielo della solidarietà, rafforzando il principio di lottare contro ogni forma di violenza. Ricordiamoci che, le mani che aiutano sono più Sante delle labbra che pregano……. “La fede senza le opere è morta” (Giac. 2, 14-26) «L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo» Nelson Mandela Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 3 EAV: € 815 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Appalto per le manutenzioni al Ruggi, dipendenti dell' azienda ancora preoccupati LA VERTENZA /I lavoratori continuano soltanto a fare l' affiancamento ai dipendenti della ditta esterna che ha appaltato il servizio Non si arrestano le preoccupazioni per quanto riguarda i lavoratori addetti alle manutenzioni del San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona. I dipendenti interni all' azienda ospedaliera da giorni continuano a fare l' affiancamento alla nuova ditta esterna che ha appaltato i lavori non sapendo quale sarà il loro destino e futuro lavorativo. Dopo i vari incontri con i sindacati e con la dirigenza dell' azienda ospedaliera però le preoccupazioni aumentano, soprattutto perchè non ci sono state risposte certe. Hanno dovuto soltano consegnare le chiavi e spiegare quali sono i lavori da fare per poi procedere ad un semplice affiancamento dei nuovi dipendenti. Dopo i numerosi incontri con i sindacati e dopo aver scongiurato uno sciopero, in quanto proprio i sindacalisti pare ab biano placato gli animi i dubbi rimangono. L' appalto è stato affidato direttamente dalla società regionale per la sanità, la Soresa, ma dei dipendenti del Ruggi nella delibera di affidamento si parla soltanto per quanto riguarda le ore di affidamento e non dei nuovi inserimenti e variazioni lavorative. Ed è proprio questo che ha fatto scattare l' allarme tra i lavoratori che ancora oggi attendono risposte certe pur continuando a lavorare ininterrottamente per garantire al meglio il servizio di manutenzione. C' è chi lavora all' interno dell' ospedale da più di 30 anni e che vorrebbe sapere qualcosa in più. Adesso si attendono altri incontri che possono fare luce e chiarezza sulla situazione. (brivi) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 14 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Intervento atteso un anno. Poi il rinvio Alfonsina Caputano Ha atteso per un anno di ricevere una telefonata in cui gli comunicavano che avrebbe potuto operarsi per l'alluce valgo. Quando quella chiamata c'è stata, ha atteso pazientemente per quattro ore che arrivasse il suo turno. Alle 13, però, gli hanno comunicato che non era più possibile effettuare l'operazione e che sarebbe dovuto ritornare la settimana successiva. È accaduto nell'ospedale di Cava, a un anziano. Un suo familiare ha raccontato la vicenda in un post su facebook, sottolineando i disservizi della struttura ospedaliera, che costringe a lunghe attese e poi, ancora, a continui rinvii. Tanto che l'operazione sembra quasi un miraggio: più sembra essere giunti vicino e più si allontana. Dall'ospedale hanno ammesso che il rinvio c'è stato, ma per motivi organizzativi e non dipendenti dalla volontà di medici e operatori sanitari. Il problema, infatti, resta la mancanza di anestesisti (anche se voci ufficiose riportano la notizia che il problema è vicino ad una risoluzione) ed il risicato numero di sedute operatorie, insufficiente per soddisfare le necessità del vasto bacino di utenza dell'ospedale. Le operazioni chirurgiche, infatti, si effettuano fino alle ore 14. Naturalmente si dà priorità ai casi più urgenti. Nel caso di ortopedia a interventi importanti agli arti, come la rottura del femore. Spesso capita che le operazioni si protraggano più del previsto. Da qui la necessità di rimandare, anche più di una volta, gli ultimi interventi previsti per quella giornata e calendarizzati alla fine della seduta perché più semplici. Una decisione certo spiacevole, soprattutto quando l'attesa del paziente è stata così lunga e l'età è avanzata. Ma, allo stato, inevitabile. Nella scorsa settimana, nel corso della riunione con i sindacati di settore, il direttore generale dell'azienda universitaria ospedaliera Giuseppe Longo si è impegnato a attuare, entro fine mese, l'avvio delle procedure per le nuove posizioni organizzative e i coordinamenti al Santa Maria dell'Olmo. Anche sul fronte della mancanza di personale problema molto sentito nell'ospedale cittadino soprattutto in vista delle ferie estive Longo si è detto ottimista di poter far fronte alle richieste del presidio Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ospedaliero. La speranza è che gli infermieri e gli operatori sociosanitari arrivino entro il 15 giugno, quando inizieranno le ferie estive degli operatori sanitari. Al Santa Maria dell'Olmo sono attesi dieci infermieri e dieci Oss. Un numero, come sottolineato dal sindacalista Cisl Gaetano Biondino , «a stento sufficiente per colmare il vuoto che si andrà a creare in estate e utile a non mandare in affanno la struttura». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 29 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona L'attività intramoenia al Ruggi è un caso La Fiasl al manager: «Faccia chiarezza» Salerno. Chiarezza sull'attività intramoenia in tutti i reparti. A chiederla è Mario Polichetti, segretario aziendale della Fials Salerno all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno. «Un anno fa ho sollevato personalmente quanto succedeva nell'azienda, ripresa ultimamente su alcuni organi di stampa. Confermo che un confronto sul caso con la direzione generale resta sempre auspicabile. Tuttavia, non credo sia giusto fare di tutta un'erba un fascio e gettare a caso cifre e numeri di prestazioni. Sono il primo a volere trasparenza sugli incassi del Ruggi, ma con documenti che certifichino l'onestà, morale e professionale, dei colleghi». Per Polichetti, dunque, è necessario un chiarimento immediato su una questione che rischia di infangare tanti medici perbene che lavorano all'ospedale di Salerno. «Il manager Giuseppe Longo si è sempre dimostrato persona integerrima. In qualche occasione abbiamo avuto opinioni differenti, ma come si può non difendere la professionalità del proprio personale? Sappiamo che anche lui la pensa così, perché amante del gioco di squadra, ed ecco perché lo invito a spiegare, con dati alla mano, la pratica dell'attività intramoenia. Tutti abbiamo ancora nella mente lo scandalo dei furbetti». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 8 EAV: € 1.176 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Precari, in 1300 da stabilizzare L' azienda sanitaria Napoli 1 non ha fornito le cifre. Il sindacato Cimo: prime assunzioni entro l' estate Il numero più alto all' Asl di Caserta con 323 unità, 266 all' istituto "Pascale" CASERTA (Renato Casella) - Sono 1335 i precari da stabilizzare nelle aziende sanitarie e ospedaliere della Campania. Dalla Regione iniziano ad arrivare i primi dati, giudicati però incompleti dai rappresentanti dei lavoratori. I precari, spiega il responsabile regionale del Cimo Antonio De Falco, non sono divisi per categoria professionale e così non c' è modo di sapere quanti siano i medici, quanti gli infermieri, gli Oss e le altre categorie: "Abbiamo chiesto i dati per categoria che devono essere forniti dai direttori generali delle aziende". L' unica differenziazione riportata nella tabella fornita dalla Regione è per tipo di contratto: alcuni lavoratori possono essere stabilizzati subito, mentre per quelli con partita Iva il procedimento è più lungo. "Andando avanti con celerità - aggiunge De Falco - entro l' estate potremmo stabilizzare quelli a tempo determinato che rientrano nella prima categoria". In queste ore sindacati e vertici della Regione discuteranno della questione. Secondo quanto si legge nella tabella della Regione, il maggior numero di precari è alla Asl di Caserta, con 323 unità. Segue l' istituto Pascale che ne ha 266, mentre all' Asl Salerno se ne contano 175, Il numero minore si riscontra all' Asl di Benevento e all' azienda ospedaliera Ruggi di Salerno, con soli 6 precari a testa, e all' azienda ospedaliera "Sant' Anna e San Sebastiano" di Caserta con 7 unità. La Asl Napoli 1 non ha fornito i dati alla Regione. Un primo censimento dei precari era stato portato a termine nel 2013, ma con alcuni errori, per cui a marzo scorso ne è iniziato un altro. In una circolare del 23 marzo scorso, firmata dal direttore generale della Regione Antonio Postiglione e indirizzata ai manager di aziende ospedaliere, Asl e del "Pascale", si invitano i direttori generali delle aziende di settore a trasmettere l' elenco del personale che ha i requisiti per la Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
stabilizzazione, dando un termine di 7 giorni per fornire questi nominativi. Nella lettera Postiglione ricorda che il decreto legge 75 del 2017 dà disposizioni per il superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni e per le procedure di reclutamento che si possono utilizzare nel triennio 2018-2020. Il ministero per la Semplificazione e la pubblica amministrazione ha emanato indirizzi operativi e la Conferenza delle Regioni nel febbraio scorso ha fornito un ulteriore contributo, definendo i criteri per applicare le procedure di stabilizzazione. Nel novembre scorso i sindacati di categoria hanno presentato al governa tore Vincenzo De Luca un documento con una serie di proposte sul problema del precariato, ma anche in questo caso non hanno avuto risposta. I medici precari, ha ricordato a suo tempo De Falco, "in alcuni casi sono tali da 20 anni e reggono il sistema sanitario, ma non godono di ferie né maternità". Nel luglio del 2015 De Luca fece un passo in avanti per stabilizzarli, poi c' è stata la frenata". Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 37 Il Mattino (ed. Salerno) Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Tumori, nuove cure «Aggiornamenti in oncologia e real life». Eè il tema al centro del convegno, in programma domani all'Ordine dei medici di Salerno e organizzato in collaborazione con l'azienda ospedaliera universitaria e la sezione Lilt di Salerno, che prenderà in esame le nuove terapie nella cura dei tumori e i diversi effetti collaterali rispetto alle chemio, alla luce dell'evento di cure sartoriali cucite su misura per i pazienti, e delle immunoterapie, che insegnano o riattivano le cellule a riconoscere quelle neoplastiche e a eliminarle, a cui fa da contraltare l'insorgenza di sintomi che vanno riconosciuti e trattati precocemente, che ne arginano ancora l'entusiasmo. All'appuntamento, tra gli altri, saranno presenti, oltre al padrone di casa, il presidente dei camici bianchi della provincia Giovanni D'Angelo, il manager dell'azienda ospedaliera universitaria Giuseppe Longo, quello dell'Asl Antonio Giordano, il direttore sanitario aziendale del Ruggi Cosimo Maiorino, il presidente della Lilt di Salerno Giuseppe Pistolesi e la responsabile del dh oncologico di via San Leonardo Clementina Savastano. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 9.520 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Uccise la figlia di due mesi scuotendola I periti del pm: ci sono segni di percosse Si aggrava la posizione della donna se le tesi dell' accusa verranno accolte rischia di perdere l' altro figlio Doveva essere il giorno del giudizio per la mamma di Pontecagnano a processo, in terza penale, per aver ucciso la figlioletta di soli due mesi a causa delle scosse che gli ha dato. La requisitoria del pm è però slittata al prossimo mese di luglio e proprio il sostituto procuratore Roberto Penna (nella foto) è stato artefice di un colpo di scena: un aggravamento del titolo di reato a carico della madre che è a processo per omicidio ma anche per calunnia, assieme al marito e alla suocera, per aver accusato della morte della piccola i medici del Ruggi e quelli del Santobono. Insomma, nonostante lo svolgimento del dibattimento, le indagini sono andate avanti e ulteriori perizie mediche avrebbero riscontrato nella piccola lesioni alla testa, alle costole, agli organi ma anche al rachide. La bimba, cioè, aveva lesionata anche la spina dorsale. Cosa, questa, che - secondo i periti della procura - su un neonato può avvenire non per scosse ma per botte ricevute. E non solo. Ci sarebbero anche delle intercettazioni ambientali che incastrerebbero alle proprie responsabilitò la mamma e anche la nonna della piccola. Mamma che, dopo quell' episodio, ha avuto un altro figlio che prima le è stato tolto e poi restituito. Il bimbo, un maschietto, nacque ad ottobre del 2016 e le fu subito tolto. Lo chiese (ed ottenne) la Procura di Salerno essendo la donna indagata perché ritenuta responsabile della morte di un' altra figlia, per scuotimento. Soltanto la caparbietà della madre della donna, che aveva inscenato una protesta sul tetto della clinica del Sole, dove la giovane aveva partorito, aveva impedito che il piccolo, a pochi giorni di vita, finisse in orfanotrofio: la nonna materna, difatti, era riuscita ad ottenerne l' affidamento. Poi il colpo di scena. I giudici del tribunale dei Minori accolsero la richiesta del legale della donna e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
le restituirono il piccolo riabilitandola alla potestà genitoriale che le era stata sospesa in attesa dell' esito procedimento penale a suo carico. La vicenda giudiziaria ebbe invece inizio ad ottobre del 2014 quando una bambina di soli due mesi morì al Santobono di Napoli. La piccolo era giunta nell' ospedale pediatrico napoletano in gravi condizioni dal San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona di Salerno. La procura di Salerno, su richiesta dei genitori, originari di Pontecagnano, aprì una inchiesta. I pm Roberto Penna e Francesca Fittipaldi in un primo momento indagarono 40 persone tra medici e paramedici: dal barelliere che aveva messo la piccina in ambulanza, ai medici che per primi la visitarono agli infermieri che li aiutarono per finire con i sanitari che l' accolsero a Napoli. Disposta l' autopsia, l' esame rivelò che la bimba era morta a causa di alcune fratture sul cranio. Ma, a seguito di più approfonditi accertamenti, emerse che le ferite riportate dalla piccola erano antecedenti all' ultimo ricovero. Ad uccidere la piccola, secondo la procura, sarebbe stata la mamma scuotendola con forza. Tra l' altro anche altri ossicini del suo corpicino risultarono fratturate. Accuse che la donna ha sempre respinto avendo dalla sua anche la fiducia del marito e della suocera. I due pm decisero dunque di archiviare l' indagine a carico dei medici e dei paramedici. pe.car. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 29 Argomento: Sanità Salerno e provincia Gli ospedali dell'Asl scoppiano E torna lo spauracchio ferie Francesco Ienco Ospedali a corto di personale, la duera presa di posizione della Cisl Fp, che chiede all'Asl di intervenire prima della fatidica stagione estiva, in cui le ferie rischiano di rappresentare un problema irrisolto. «E' inutile ribadire che i tentativi per poter adeguare il personale al fabbisogno assistenziale stanno andando a rilento e certamente le responsabilità non sono tutte in capo all'Azienda, ma sostanzialmente sono relative agli impianti burocratici e amministrativi che sottendono alle procedure di reclutamento e a tutti problemi ad esse correlate», dice il segretario provinciale, Pietro Antonacchio. Una situazione insostenibile che secondo il sindacata potrebbe avere ripercussioni anche sul settore turistico. «L'ospedale di Nocera Inferiore nei mesi estivi rischia la chiusura di tre reparti, mentre i presidi di Battipaglia, Eboli, Vallo della Lucania e Sapri vedranno un riduzione delle attività del 50%. Tutto questo avverrebbe con grave lesione del diritto fondamentale alla salute, unico sancito quale fondamentale per tutti i cittadini. La gente, inoltre, preoccupata da queste notizie sta già decidendo di passare le vacanze altrove, disdicendo così le prenotazioni presso le strutture alberghiere della provincia». Il monito di Antonacchio Per Antonacchio, dunque, l'assenza di attenzione e la mancata attivazione di idonee procedure atte a reclutare, anche temporaneamente, il personale necessario per far fronte alla carenza congenita di operatori, cui finora si è sopperito con i tanto discussi straordinari, è una grande responsabilità gestionale dell'Asl. «Invito la dirigenza dell'Azienda ad attivare un immediato adeguamento dell'organico per far fronte all'emergenza estiva, unica modalità utile ed efficace per evitare un ulteriore aggravio delle condizioni di lavoro di tutti gli addetti». Ceres rincara la dose Preoccupazione anche da Gerardo Ceres, segretario generale della Cisl Salerno. «Ci troviamo in una situazione disperata, con la provincia di Salerno e i suoi cittadini ancora penalizzate da scelte che non riusciamo a comprendere. Un territorio vasto come il nostro non può chiudere per ferie, a maggior ragione se ci sono luoghi che da tutti sono riconosciuti delle eccellenze in campo turistico», ha detto. «All'Asl da tempo chiediamo un confronto concreto sulla stabilizzazione dei lavoratori. Peccato, invece, che ci toccherà un'altra estate difficile. Come sindacato, però, posso assicurare che non staremo a guardare e continueremo la battaglia per la copertura degli organici necessari ad assicurare il servizio sanitario ai cittadini». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 16 EAV: € 569 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Ortopedici a confronto sulle patologie della spalla SARNO /Evento presieduto dal dottor Toro Oggi presso l' aula convegni P.O. "Villa Malta" di Sarno, si terrà l' incontro scientifico relativo al "Percorso diagnostico - terapeutico sulla patologia della scapolo - omerale I modulo: le lesioni muscolo - tendinee". L' evento, preseduto dal dott. Antonio Toro, direttore della UOC di Ortopedia e Traumatologia dell' Ospedale di Sarno, vedrà la partecipazione di specialisti provenienti da tutta Italia. Durante i lavori la sala convegni sarà collegata con la sala operatoria dell' ospedale, dove sarà riprese in diretta, e proiettata in sala, una sessione di intervento chirurgico di sutura di cuffia in artroscopia. Le lesioni della cuffia dei rotatori sono una delle principali cause di dolore alla spalla. Nella maggior parte dei casi, tali lesioni sono per lo più causate da usure della struttura tendinea legate al normale processo di invecchiamento dell' individuo. Durante la giornata di studi verranno discussi i punti chiave di questa patologia e le varie opzioni terapeutiche. Il secondo modulo dedicato alle "Patologie degenerative e traumatiche: dalla clinica al trattamento", è previsto per il 07 settembre 2018. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 16 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Patologie vascolari, le nuove frontiere Le metodiche per il trattamento delle patologie vascolari saranno al centro dei lavori della terza edizione del Congresso regionale SIFL (Società Italiana di FleboLinfologia) che si svolgerà oggi e domani all'ospedale Andrea Tortora. In primo piano la Esvt (Tecnica della Safena Esclusa), l'innovativa procedura per il trattamento delle varici degli arti inferiori, ideata e presentata lo scorso anno negli Stati Uniti dal dottor Maurizio Pagano. Esperti chirurghi e studiosi, provenienti da ogni parte d'Italia, si ritroveranno nella cittadina dell'Agro per discutere della nuova tecnica ideata e messa a punto dal dottor Maurizio Pagano, presidente della SIFL e dirigente medico presso l'Unità operativa complessa di Chirurgia generale ed oncologica dell'ospedale Andrea Tortora, nonché docente di chirurgia delle varici presso il Master di Angiologia dell'Università Gemelli di Roma, diretta dal prof. Paolo Tondi. «Le tecniche endovascolari tradizionali, come il laser e la radiofrequenza spiega il dottor Maurizio Pagano, ideatore dell'evento e coordinatore dei lavori - rappresentano oramai il gold standard nel trattamento delle safene ma non sempre queste tecniche risultano efficaci, soprattutto nei pazienti con quadri anatomici ed emodinamici compromessi. Anche sotto il profilo economico la Esvt è preferibile alle altre metodiche; costa meno di 7 euro, a fronte degli oltre 300 euro richiesti per le fibre laser o la radiofrequenza». Ad introdurre i lavori del Congresso sarà la sezione dedicata alla live surgery, in programma oggi dalle ore 13,00 alle ore 18,00. Per la prima volta le sale operatorie del presidio ospedaliero di Pagani saranno aperte a medici e specializzandi, che assisteranno in diretta agli interventi chirurgici per un concreto approfondimento sulle differenze tra la Esvt e le altre tradizionali metodiche interventistiche. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 27 EAV: € 7.473 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Fatti evidenti e non negabili, l' ospedale sia la casa dei malati» Il manager, la decisione Ferrante firma la terza espulsione in nove mesi di lavoro Marilù Musto «Il caso in questione era talmente evidente che non poteva passare inosservato». Ha il tono perentorio Mario Nicola Vittorio Ferrante, irpino di nascita e Casertano di adozione. A Caserta, il manager Ferrante, ha preso in affitto anche un' abitazione vicina all' ospedale. Ci tiene ad essere presente, a rimettere in riga un' amministrazione ospedaliera che è stata gestita persino dal clan dei Casalesi, stando alle inchieste. E in questa opera di «ristrutturazione» e di organizzazione del lavoro sono finiti anche in medici e gli infermieri, mai coinvolti in indagini sulla criminalità. Ma come mai prima del suo arrivo nessuno, neanche la commissione inviata dal Ministero, si è mai accorta, per esempio, di assenze dei medici in corsia? «Me ne sono accorto io. Il licenziamento di questo primario è il terzo in ordine di tempo, non è mica il primo. Alcune informazioni sono arriviate alle mie orecchie ma anche a quelle di alcuni componenti della commissione. Così, mentre prima il paziente gridava ai quattro venti le inefficienze del sistema, ora c' è qualcuno che ascolta le doglianze» Si sussurra che alcuni medici dei reparti si rifiutino di compilare cartelle cliniche. Nel caso in esame, il grado del rischio non doveva essere inserito da un anestesista e non dal primario della cardiologia interventistica? «Non posso discutere dei particolari specifici di questa vicenda, la magistratura sta lavorando su questo caso e io, per carità, non intralcio alcun percorso. Anzi, se posso aiutare a far emergere la verità sono pronto». Con questo metodo di licenziamento gli utenti, dunque, si sentiranno più tutelati, protetti. Qual è il suo prossimo passo? «Non arretrare. L' ospedale deve essere la casa del malato, il porto sicuro dove i cittadini devono sentirsi curati in modo adeguato. Non deve certo essere un luogo dove a farla da Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
padrona sono i medici o gli infermieri. Non mi interessano le carriere degli uni nè degli altri, mi sta a cuore che ognuno svolga il proprio dovere in questa azienda». Sono in corso altri disciplinari in commissione? «Non posso rispondere. Il licenziamento è l' estrema soluzione. Si pensa che gli altri due licenziati qualche mese fa non hanno opposto impugnazione al provvedimento. Quando c' è l' evidenza dei fatti cos' altro vuoi di più?» Quindi, prima del suo arrivo gli assenteisti e i presunti negligenti c' erano lo stesso ma nessuno controllava? «Che le devo dire, rispondo solo del mio operato, degli altri non so». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 12 Argomento: Sanità Campania «Ospedale unico pronto nel 2022 Così tutto risolto» Salvatore Dare «Non è vero che l'Asl dimentica la penisola sorrentina. L'azienda sta facendo il possibile per migliorare l'assistenza nell'immediato e nel futuro. L'ospedale unico? Si farà nel giro di tre anni. Il centro di igiene mentale? La sede non è a norma ma i servizi resteranno sul territorio. Il nuovo personale? Prego i vincitori di concorso di andare in penisola ma molti rifiutano perché c'è traffico». Il direttore generale dell'Asl Napoli 3 Sud Antonietta Costantini, un paio di giorni fa, è tornata in penisola sorrentina. Ha fatto un sopralluogo al distretto sanitario 59 di Sant'Agnello, ha incontrato medici, ha sentito le amministrazioni. E rilancia: «Ci sono progetti e appalti che rilanceranno la qualità della sanità». Eppure l'attualità dice all'ospedale di Sorrento le operazioni programmate sono sospese e i degenti del centro di igiene mentale saranno trasferiti. «Il caso degli interventi è rientrato. Tutto era legato al mancato pagamento di alcuni emolumenti al personale, tra cui gli anestesisti. L'azienda ha liberato le somme, tutto risolto. Sicuramente questa vicenda evidenzia che c'è bisogno di nuovo personale. Io non sto con le mani in mano, spingo affinché i vincitori di concorso possano entrare in servizio in penisola sorrentina. Ma sto avendo difficoltà. Molti medici e operatori si rifiutano perché andare all'ospedale di Sorrento e Vico Equense è proibitivo. Colpa del traffico, soprattutto in alta stagione. Non so che fare, se non pregarli in ginocchio. Un nuovo ingresso di personale a Sorrento ci sarà comunque a breve quando gli operatori del centro di igiene mentale di via del Mare prenderanno posto in ospedale. E qui chiarisco cosa sta avvenendo per la salute mentale. La sede di via del Mare non è adeguata. Se c'è un'ispezione dei Nas si rischia la chiusura immediata. Ci sono gravi carenze strutturali impossibili da fronteggiare a brevissimo termine. L'Asl spende 180mila euro all'anno per il fitto della struttura che è privata e dato che i sindaci ci hanno comunicato l'indisponibilità di una loro struttura a questo punto abbiamo dovuto trovare un'alternativa. Che a mio avviso è perfetta. Nel distretto di Sant'Agnello, al primo piano ci saranno locali adibiti agli ambulatori. Mentre i cinque degenti saranno ospitati a Terzigno in un presidio pubblico, dell'Asl, di qualità. In questo modo la penisola conserverà il servizio, i cittadini non dovranno raggiungere altre località e l'azienda risparmierà dei fondi». Ospedale unico. Dal governo sono in arrivo 60 milioni di euro per realizzare l'opera. E' questa la soluzione per una sanità migliore? «Assolutamente. In penisola ci sono due ospedali Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
a mezzo servizio. Meglio farne uno solo in un'area baricentrica, con più posti letto, evitando reparti doppioni. L'ospedale sorgerà a Sant'Agnello, accanto alla Circumvesuviana. Ciò limiterà i problemi del traffico per il personale che sarà composto dalla pianta organica degli ospedali riuniti della penisola e da ulteriori rinforzi». A proposito. Che avverrà coi presidi di Sorrento e Vico Equense? «L'Asl venderà l'edificio dell'ospedale di Sorrento e reinvestirà i fondi. Se ai 60 milioni del governo serviranno altri soldi arriveranno da questa dismissione. A Vico Equense, credo che sarà istituito un presidio di primo soccorso». Che tempi ci sono per l'ospedale unico? «Entro fine dell'anno, attraverso la stazione unica appaltante, sarà indetta la gara con il progetto esecutivo. Credo che per il 2022 i lavori possano pure terminare». Ma fino ad allora c'è bisogno di innalzare standard di qualità su servizi, personale e strutture. «Appunto. La quotidianità resta una priorità. A giorni ci saranno le gare da 2,5 milioni di euro per la nuova Rianimazione a Sorrento e da 400mila euro per rifare le facciate dell'ospedale. E sul personale spingerò per ulteriori rinforzi». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 27 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 8.828 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Rummo senza anestesisti, servono soluzioni immediate» La sanità/1 Sos di Lonardo: per tanti sanniti diritto alle cure ormai in bilico E Cesaro sollecita il concorso Sandra Lonardo torna alla carica sulla sanità. Il commissario-governatore De Luca non le ha risposto? Altrettanto il direttore generale dell' azienda ospedaliera «San Pio»? Poco male, la senatrice forzista ripropone tutte le sue perplessità ed i quesiti già formulati. «Ancora una volta scrive Lonardo -, mi vedo costretta a diramare una nota per cercare di avere delle risposte, tenuto conto che, ad oggi, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e il direttore generale dell' azienda ospedaliera Rummo, Renato Pizzuti, non hanno inteso dare conto alla gente delle mie perplessità, in quanto rappresentante istituzionale, e non hanno inteso dare seguito, né pubblicamente, né privatamente, alle richieste ufficiali da me inviate, d' intesa con i sindaci del Distretto di Montesarchio». A questo punto, per l' ennesima volta, la senatrice di Forza Italia chiede ufficialmente di conoscere: se il piano ospedaliero (decret commissario ad acta 8/2018) sia stato approvato dai Ministeri competenti; se la Regione Campania abbia approvato l' atto aziendale dell' azienda ospedaliera «Rummo», di cui alla delibera 2012/18. «La mia richiesta - sottolinea - è motivata dal fatto che il personale del presidio di S. Agata è stato trasferito dai ruoli dell' Asl a quella dell' azienda ospedaliera Rummo, e che, inoltre, con delibera 218 del 6 aprile scorso, è stato riadottato il bilancio di previsione 2018 ai sensi del dca 54/2017. Mentre, di contro, l' azienda sta espletando le elezioni del Consiglio dei sanitari non previsto, in quanto depennato nell' atto aziendale di cui alla delibera 212/2018». Lonardo vira poi sulla situazione che si sta determinando al «Rummo»: «L' ospedale cala nella sua qualificazione ogni giorno di più. È di ieri l' altro la comunicazione con la quale, a partire dal 7 giugno, mancheranno altri anestesisti e non si potrà operare se non in casi urgenti. Va dunque da sé che saranno bloccati gli interventi di tutte le chirurgie ed i poveri malati e la povera Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
gente subiranno una discriminazione ingiusta. Quelli che potranno, si rivolgeranno ad altri presidi ospedalieri e questo creerà anche problemi all' indotto economico che ruota intorno all' ospedale. Sono molto preoccupata per Benevento e la sua provincia. Chiedo, pertanto, risposte urgenti ed immediate. Di fatto, l' ospedale Rummo, purtroppo, si sta già avviando al suo declassamento a Dea di I livello, così come temevamo che fosse. È necessario mettere in campo una lotta fatta di responsabile partecipazione, democratica e responsabile, che coinvolga tutti i cittadini, perché non possiamo accettare di perdere il nostro diritto alla salute». Sul caso «Rummo» interviene anche il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Armando Cesaro: «L' allarme lanciato dalla senatrice Lonardo non va sottovalutato - afferma - : l' annunciata riduzione del numero di anestesisti non solo porterà alla sospensione della normale attività chirurgica nel Sannio ma finirà anche per congestionare altre strutture ospedaliere campane». Per Cesaro, «servono soluzioni tampone immediate ed una forte accelerazione delle procedure concorsuali annunciate la scorsa settimana © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 32 EAV: € 7.254 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Cisl: «Ospedale, un vertice sui servizi a rischio chiusura» Antonella Palma La vertenza Solofra. Tempi ristretti per concretizzare l' accorpamento del presidio ospedaliero «Agostino Landolfi» con l' azienda «Moscati». La Cisl Funzione pubblica, con i lavoratori dell' ospedale di Solofra, chiede che si faccia quanto prima chiarezza sul destino degli addetti e sulle garanzie dei servizi. «In una situazione in cui già si vive una carenza degli organici - spiega il segretario Antonio Santacroce - e soprattutto con l' approssimarsi dell' estate sarà ancora più evidente la sofferenza, considerato che alcuni servizi scadono il 30 giugno e sono previsti licenziamenti collettivi oltre che l' affanno dei reparti per un numero ridotto di personale, si lancia l' allarme come sindacato di una forte preoccupazione sulle modalità dell' accorpamento e sul futuro dei dipendenti». L' istanza riguarda la richiesta di un tavolo di confronto con la manager dell' Asl Morgante ed il collega Percopo dell' azienda «Moscati». «L' incontro che chiediamo dovrà essere convocato a breve, considerati i tempi ristretti di annessione -riprende il segretario Santacroce -; da parte dei lavoratori c' è preoccupazione sul destino e su come sarà strutturata la nuova organizzazione. Considerato che entro sette giorni il personale, le risorse economiche e le strutture dovranno essere trasferite con i bilanci di previsione da elaborare e la revisione degli atti aziendali. Non è chiaro quali saranno le modalità di riorganizzazione del sistema; vogliamo una riunione che affronti i problemi cronici di cui soffre la struttura ospedaliera». Il sindacato pone gli interlocutori davanti ai disservizi che, inevitabilmente, si verranno a creare. «Si tratta di comprendere - prosegue Santacroce - come potranno essere garantiti i servizi con personale ridotto. Ricordo, inoltre, che i direttori avranno impegni da onorare per riorganizzare il tutto e per partire ad ottobre con l' accorpamento così come previsto dal decreto regionale. L' obiettivo è che in questa unione tra «Moscati» e «Landolfi» ci possa essere un miglioramento delle prestazioni lavorative e di assistenza sanitaria. L' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
incontro che chiediamo ai direttori è congiunto con la presenza di entrambi per avere delucidazioni e chiarimenti in merito a questi nuovi cambiamenti. Intendiamo avere certezze circa la distribuzione definitiva delle attività e sul futuro dei dipendenti del presidio ospedaliero solofrano». Nell' assemblea dei lavoratori svolta ieri con la Cisl, presso l' ospedale di Solofra, è emersa una forte preoccupazione circa il futuro di numerosi addetti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 26 EAV: € 1.982 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Emodinamica il reparto fantasma Quello dell' Emodinamica, ovvero della Cardiologia Interventistica, è un reparto che non esiste più. Il dottore Salvarola è di fatto un responsabile senza reparto. L' Emodinamica, infatti, nel corso degli ultimi tempi è stata assorbita dalla Cardiololgia. Ora, la Cardiologia del nosocomio casertano è divisa nella sua gestione: una parte è ospedaliera (diretta dal capodipartimento Franco Mascia) e l' altra è universitaria (diretta da Paolo Calabrò). La branca dell' Emodinamica diretta da Salvarola è della Cardiologia a gestione ospedaliera. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 26 EAV: € 6.321 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Il «Moscati» di Aversa, la direttrice insiste: «Io non mi fermo» La reazione «Ho consegnato la mia denuncia alla polizia e mi sono inimicata tutti coloro che volevano che io aspettassi zitta l' evolversi delle cose, ma io voglio che la struttura ospedaliera in cui lavoro sia efficiente e credo che ci sia una strategia dietro all' incendio davanti al pronto soccorso di qualche mese fa e all' inalazione di una sostanza strana l' altra notte da parte dei pazienti del pronto Soccorso, si tratta forse di sostanze chimiche prodotte dal freon. Non mi fermo e denuncerò chi programma disservizi all' ospedale «Moscati» di Aversa con piccole minacce». Non arretra Angela Maffeo, la nuova direttrice dell' ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa. Il nosocomio della città normanna - strapieno di pazienti e con sempre meno personale - è entrato nell' orbita della cronaca la notte fra martedì e mercoledì, quando la sostanza irrespirabile ha intossicato i presenti nella sala d' attesa che è comunemente chiamata «freon», un composto chimico derivante dal metano e dall' etano. Per rendere l' idea, alcuni composti di clorofluorocarburi come il freon, sono responsabili del «buco nell' ozono». Ma dietro la rottura del tubo dell' areazione - che ha fatto fuoriuscire la sostanza - ci sarebbe la mano dell' uomo. Nel commissariato di polizia ad Aversa, in realtà, si fa strada l' ipotesi di un attentato, uno sfregio calcolato che nasconde una strategia probabilmente pianificata da qualcuno che vuole dar noia alla direzione. Il tubo che sarebbe stato rotto si trova nella controsoffitta del reparto e non è visibile, ma probabilmente è raggiungibile da chi ha accesso a una stanza in particolare. Stanza che ora dovrà subire un' ispezione accurata. La relazione dei vigili del fuoco di Aversa non parlerebbe di un guasto, ma il dato dell' intossicazione è stato avvertito da tutti. Per questo la direttrice ha sporto denuncia. La polizia del commissariato di Aversa, probabilmente, ha già capito tutto, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ma temporeggia in attesa di riscontri. Chi sta giocando sulla pelle dei malati sta giocando con il fuoco. E gli inquirenti lo sanno bene. ma.mu. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 26 EAV: € 9.377 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Licenziamento del primario i sindacati: «Stimato da tutti» Ornella Mincione L' ospedale, le reazioni Anaao e Cimo chiederanno spiegazioni al manager Ferrante Shock in ospedale. Ieri è stato licenziato uno dei primari più rispettati del nosocomio casertano. Il direttore generale dell' azienda ospedaliera Sant' Anna e San Sebastiano Mario Ferrante ha eseguito il più estremo provvedimento disciplinare nei confronti di Gregorio Salvarola, responsabile della Cardiologia Interventistica, vale a dire l' Emodinamica. Sui motivi del licenziamenti, i medici dell' ospedale sanno molto poco. Si vocifera di un problema legato alla cartella di un paziente. A quanto sembra, si parla di un' accusa particolare verso il responsabile, vale a dire di «mancanza di tutoraggio» nei confronti di un medico in corso di specializzazione che aveva il compito di informatizzare in cartella la classe anestesiologica (ovvero il rischio) di un paziente. Un' operazione che non si è conclusa con successo: a quanto sembra non c' è stata una corretta registrazione. In seguito, poi, il paziente è deceduto per motivi clinici. Alla notizia del licenziamento in tronco, è stata immediata la reazione dei dirigenti medici della struttura e dei rappresentanti sindacali dell' azienda. «Sono rimasta senza fiato - è stato il commento a caldo della rappresentante Anaao Carmela Buonomo -. Non so ancora cosa sia accaduto ma in genere è un provvedimento che viene attuato per grave omissione del dipendente». All' Anaao, «soltanto nel pomeriggio è stato reso noto quanto accaduto. Sicuramente chiederemo maggiori informazioni - commenta ancora Buonomo -. Mi dispiace molto che il dottore non ci abbia immediatamente informati, visto che fa parte dei nostri iscritti. Comunque, l' azione del direttore ci riempie di stupore, conoscendo la figura del responsabile dell' Emodinamica, da anni riferimento per questa azienda e rispettato da tutti». Anche per Maurizio Di Stasio, rappresentante aziendale della Cimo, «è stato un evento che ha colto di sorpresa. Abbiamo già fatto richiesta di conoscere la delibera siglata dal direttore che, come norma prevede, è stata Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pubblicata nel rispetto della privacy. È curioso un atto del genere visto che il medico in questione era prossimo alla pensione: mancavano pochi mesi». Poi, la precisazione da parte del rappresentante della Cimo: «sebbene non fosse un nostro iscritto, si tratta comunque di un dipendente di quest' azienda e noi abbiamo interesse a tutto ciò che accade ai lavoratori». Il licenziamento in tronco di Gregorio Salvarola coglie tutti di sorpresa in ospedale, soprattutto se si considera che nell' arco di sei mesi, il direttore Ferrante ha già provveduto al licenziamento di tre persone, due medici, il primario dell' Emodinamica e una radiologa, ed di un infermiera. La vicenda non lascia indifferente l' ordine dei medici di Caserta. «Le direzioni hanno poteri monocratici. Dunque, se decade il rapporto fiduciario fra direttore e dipendente, con il dovuto presupposto, il direttore può eseguire il provvedimento di licenziamento», è stato il commento del presidente dell' ordine casertano Erminia Bottiglieri che ha aggiunto, «se il medico in questione non fa un esposto o comunque non coinvolge direttamente l' ordine, noi non possiamo far niente perché è una vicenda che intercorre tra direttore e medico dipendente. Tra l' altro, i casi in cui potrebbe intervenire l' ordine sarebbero di violazione del codice deontologico o di disagio provocato ai cittadini. Bisognerebbe verificare se esistono questi presupposti». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018 Pagina 28 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 7.573 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Muore prima della Tac, è giallo Vincenzo De Rosa SANT' AGATA DE' GOTI. Sarà l' indagine avviata già nella serata di mercoledì dai carabinieri della stazione di Sant' Agata de' Goti a dover stabilire se il decesso in ospedale di un uomo di Castelvenere possa rappresentare o meno un episodio di malasanità. L' attività investigativa dei militari dell' Arma era partita subito dopo la denuncia della madre del 51enne che, appresa la notizia della morte del figlio mentre era ricoverato presso l' ospedale «Sant' Alfonso Maria de' Liguori» di Sant' Agata, aveva segnalato l' accaduto alle forze dell' ordine. L' uomo era ricoverato presso il reparto di Medicina del nosocomio santagatese dove era giunto nella giornata di martedì. La morte è sopraggiunta a seguito di un malore poco prima di un esame diagnostico che avrebbe dovuto svelare le eventuali conseguenze di una caduta che il paziente aveva avuto nel suo reparto. La salma del 51enne si trova adesso presso l' ospedale «Rummo» di Benevento dove è a disposizione degli inquirenti. Intanto dalla direzione dell' azienda ospedaliera nessuna dichiarazione in merito. Una denuncia, quella della donna, presentata affinché adesso venga fatta chiarezza su quanto accaduto nei reparti dell' ospedale di località San Pietro e per capire se ci sono responsabilità in questa tragedia che le ha strappato il figlio ricoverato al Sant' Alfonso per alcuni accertamenti. I fatti tutti nella giornata di mercoledì. Il 51enne era nella sua stanza d' ospedale quando cadendo aveva battuto la testa. Il colpo aveva provocato un trauma all' arcata sopraccigliare. Era stato così deciso di sottoporre l' uomo ad un esame diagnostico per verificare proprio eventuali conseguenze della caduta. Ma proprio mente l' uomo stava per raggiungere i locali dove gli sarebbe stata praticata la Tac, è stato colpito da un malore che gli è stato fatale. Inutili i tentativi da parte del personale sanitario di salvargli la vita. È stato in quel momento, quando la donna si è resa conto della tragedia che stava vivendo, che ha deciso di denunciare l' accaduto. In ospedale sono arrivati i carabinieri della stazione di Sant' Agata de' Goti che dopo aver Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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