Media Monitoring per 28-05-2018 - Rassegna stampa del 25-05-2018 - Ruggi

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28-05-2018

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 25-05-2018
Media Monitoring per 28-05-2018 - Rassegna stampa del 25-05-2018 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   “Un sorriso per l’Africa”, a Cava de’ Tirreni torneo contro le violenze ............................ 1
   Appalto per le manutenzioni al Ruggi, dipendenti dell' azienda ancora preoccupati
         ................................................................................................................................................ 3
   Intervento atteso un anno. Poi il rinvio ................................................................................. 4
   L'attività intramoenia al Ruggi è un caso La Fiasl al manager: «Faccia chiarezza»
         ................................................................................................................................................ 6
   Precari, in 1300 da stabilizzare ............................................................................................... 7
   Tumori, nuove cure ................................................................................................................... 9
   Uccise la figlia di due mesi scuotendola I periti del pm: ci sono segni di percosse
         .............................................................................................................................................. 10
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 12
   Gli ospedali dell'Asl scoppiano E torna lo spauracchio ferie ............................................ 12
   Ortopedici a confronto sulle patologie della spalla ........................................................... 13
   Patologie vascolari, le nuove frontiere ................................................................................ 14
Sanità Campania ............................................................................................................................. 15
   «Fatti evidenti e non negabili, l' ospedale sia la casa dei malati» .................................. 15
   «Ospedale unico pronto nel 2022 Così tutto risolto» ........................................................ 17
   «Rummo senza anestesisti, servono soluzioni immediate» ............................................. 19
   Cisl: «Ospedale, un vertice sui servizi a rischio chiusura» ............................................... 21
   Emodinamica il reparto fantasma ......................................................................................... 23
   Il «Moscati» di Aversa, la direttrice insiste: «Io non mi fermo» ...................................... 24
   Licenziamento del primario i sindacati: «Stimato da tutti» ............................................. 26
   Muore prima della Tac, è giallo ............................................................................................. 28
   Negligenza durante il ricovero primario licenziato a Caserta .......................................... 30
   Sede Cautano, l' Asl smentisce i rumors: «Nessuno smantellamento in agenda» ....... 32
   Vertenza 118, faccia-a-faccia a Napoli per scongiurare lo sciopero di giugno ............. 33
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 35
   «Ci sono troppe difficoltà nei comuni disagiati» ................................................................ 35
   «Ordini e Csm uniti da un nuovo senso di responsabilità» ............................................... 36
   Il governo stoppa 600 medici: poveri pazienti ................................................................... 38
   Il medico non parla inglese: paziente respinta/Ignoranza pura e inaudita L' Ordine
        deve intervenire ............................................................................................................... 40
   Il medico non parla inglese: paziente respinta2/Un dottore non si giudica dalle lingue
        che conosce ....................................................................................................................... 42
   La dieta mediterranea? Va forte in Svezia .......................................................................... 44
   Malasanità alla francese: Naomi e gli altri vittime del 118 .............................................. 46
   Medici di base, arrivano i rinforzi Ecco il bando per formarne cento ............................. 47
   Medici, avvocati e magistrati: intesa per perizie «garantite» nei processi ................... 49
   Novant' anni di ricerca sul cancro Dai cittadini 5 milioni di euro .................................... 51
   Red, arriva la app che allevia il dolore ................................................................................ 53
   Straordinari obbligatori per gli infermieri ........................................................................... 55
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24/05/2018
                                              salernonotizie.it
                                                                                                                          EAV: € 942
                                                                                                                          Lettori: 10.300
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

  “Un sorriso per l’Africa”, a Cava de’ Tirreni torneo contro le
                             violenze

 “I Cercatori di Dio” con la solidarietà dei
 “Frati Francescani” del convento di
 “Cava de’ Tirreni” – da sempre in aiuto ai
 più          indigenti,        garantendo
 quotidianamente un pasto caldo –
 scendono in campo pro- missione in
 Benin a favore della Congregazione delle
 Suore Gerardine “opere San Gerardo” –
 per la realizzazione di un orfanotrofio in
 Porto Novo. Ciò scaturisce dalla
 necessità di garantire riparo e istruzione
 alla risorsa più importante della Terra, I
 BAMBINI, è questo il nostro sogno che
 muove      la    realtà.   E’    opportuno
 evidenziare che, la Missione di San
 Gerardo delle Suore Gerardine è
 presente nel continente africano ormai
 dal 1987 e in questi anni di duro lavoro
 ha sempre cercato di aiutare la popolazione locale dispensando generi alimentari,
 garantendo l’istruzione scolastica, l’evangelizzazione e la presenza di infermieri e
 medici per assicurare un primo soccorso e il ricovero delle partorienti.
 Nell’orfanotrofio verranno ospitati quaranta bambini; la struttura prevede anche un
 dispensario che fornisce aiuti alimentari alle famiglie dei villaggi limitrofi, erogando
 anche farmaci e servizi medici di emergenza. La Manifestazione si svolgerà il giorno
 26 Maggio 2018 presso lo Stadio Comunale “Simonetta Lamberti” di Cava dè Tirreni
 (SA) a partire dalle ore 15:00. Nell’ambito della manifestazione è previsto un
 triangolare di calcio tra squadre composte da calciatori amatoriali Over 30 – con la
 disputa di gare della durata di 20 minuti circa ciascuna – ad eliminazione diretta. Il
 tutto si svolgerà in un arco temporale dalle ore 15:00 alle ore 20:00. La
 manifestazione sarà presentata dall’attrice Marilena ALLOCCA con la partecipazione
 dell’attore comico Angelo DE GENNARO, il M° Carmine CAIAZZO ed altri in attesa di
 conferma – vedrà come protagonisti alcuni rappresentanti dei tifosi del Club Napoli,
 Lazio, Milan e Roma, nonché la partecipazione della squadra dell’Azienda
 Ospedaliera Ruggi di Salerno – I Nuovi Missionari di Cava de’ Tirreni e l’Atsc
 (Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri di Cava de’ Tirreni). Si ringrazia

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inoltre per la partecipazione – i quattro Istituti Scolastici d’Istruzione Superiore,
“Liceo Scientifico Genoino, l’IIS De Filippis Galdi, l’IIS Vanvitelli Della Corte, l’IIS
Filangieri”, che formeranno un’unica squadra e sfideranno la vincente del torneo – in
una partita di ringraziamento. L’idea nasce dalla volontà di unire diverse tifoserie in
unico abbraccio, in unica bandiera che sventola nel cielo della solidarietà,
rafforzando il principio di lottare contro ogni forma di violenza. Ricordiamoci che, le
mani che aiutano sono più Sante delle labbra che pregano……. “La fede senza le
opere è morta” (Giac. 2, 14-26) «L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare
per cambiare il mondo» Nelson Mandela

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 3

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

      Appalto per le manutenzioni al Ruggi, dipendenti dell'
                   azienda ancora preoccupati

 LA VERTENZA /I lavoratori continuano
 soltanto a fare l' affiancamento ai
 dipendenti della ditta esterna che ha
 appaltato il servizio Non si arrestano le
 preoccupazioni per quanto riguarda i
 lavoratori addetti alle manutenzioni del
 San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona. I
 dipendenti      interni    all'    azienda
 ospedaliera da giorni continuano a fare l'
 affiancamento alla nuova ditta esterna
 che ha appaltato i lavori non sapendo
 quale sarà il loro destino e futuro
 lavorativo. Dopo i vari incontri con i
 sindacati e con la dirigenza dell' azienda
 ospedaliera però le preoccupazioni
 aumentano, soprattutto perchè non ci
 sono state risposte certe. Hanno dovuto
 soltano consegnare le chiavi e spiegare
 quali sono i lavori da fare per poi
 procedere ad un semplice affiancamento
 dei nuovi dipendenti. Dopo i numerosi
 incontri con i sindacati e dopo aver
 scongiurato uno sciopero, in quanto proprio i sindacalisti pare ab biano placato gli
 animi i dubbi rimangono. L' appalto è stato affidato direttamente dalla società
 regionale per la sanità, la Soresa, ma dei dipendenti del Ruggi nella delibera di
 affidamento si parla soltanto per quanto riguarda le ore di affidamento e non dei
 nuovi inserimenti e variazioni lavorative. Ed è proprio questo che ha fatto scattare l'
 allarme tra i lavoratori che ancora oggi attendono risposte certe pur continuando a
 lavorare ininterrottamente per garantire al meglio il servizio di manutenzione. C' è
 chi lavora all' interno dell' ospedale da più di 30 anni e che vorrebbe sapere
 qualcosa in più. Adesso si attendono altri incontri che possono fare luce e chiarezza
 sulla situazione. (brivi)

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25/05/2018                                                                                                                 Pagina 14
                                            La Città di Salerno
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                   Intervento atteso un anno. Poi il rinvio
 Alfonsina Caputano
 Ha atteso per un anno di ricevere una
 telefonata in cui gli comunicavano che
 avrebbe potuto operarsi per l'alluce
 valgo. Quando quella chiamata c'è stata,
 ha atteso pazientemente per quattro ore
 che arrivasse il suo turno. Alle 13, però,
 gli hanno comunicato che non era più
 possibile effettuare l'operazione e che
 sarebbe dovuto ritornare la settimana
 successiva. È accaduto nell'ospedale di
 Cava, a un anziano. Un suo familiare ha
 raccontato la vicenda in un post su
 facebook, sottolineando i disservizi della
 struttura ospedaliera, che costringe a
 lunghe attese e poi, ancora, a continui
 rinvii. Tanto che l'operazione sembra
 quasi un miraggio: più sembra essere
 giunti vicino e più si allontana.
 Dall'ospedale hanno ammesso che il
 rinvio c'è stato, ma per motivi
 organizzativi e non dipendenti dalla
 volontà di medici e operatori sanitari. Il
 problema, infatti, resta la mancanza di anestesisti (anche se voci ufficiose riportano
 la notizia che il problema è vicino ad una risoluzione) ed il risicato numero di sedute
 operatorie, insufficiente per soddisfare le necessità del vasto bacino di utenza
 dell'ospedale. Le operazioni chirurgiche, infatti, si effettuano fino alle ore 14.
 Naturalmente si dà priorità ai casi più urgenti. Nel caso di ortopedia a interventi
 importanti agli arti, come la rottura del femore. Spesso capita che le operazioni si
 protraggano più del previsto. Da qui la necessità di rimandare, anche più di una
 volta, gli ultimi interventi previsti per quella giornata e calendarizzati alla fine della
 seduta perché più semplici. Una decisione certo spiacevole, soprattutto quando
 l'attesa del paziente è stata così lunga e l'età è avanzata. Ma, allo stato, inevitabile.
 Nella scorsa settimana, nel corso della riunione con i sindacati di settore, il direttore
 generale dell'azienda universitaria ospedaliera Giuseppe Longo si è impegnato a
 attuare, entro fine mese, l'avvio delle procedure per le nuove posizioni organizzative
 e i coordinamenti al Santa Maria dell'Olmo. Anche sul fronte della mancanza di
 personale problema molto sentito nell'ospedale cittadino soprattutto in vista delle
 ferie estive Longo si è detto ottimista di poter far fronte alle richieste del presidio
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ospedaliero. La speranza è che gli infermieri e gli operatori sociosanitari arrivino
entro il 15 giugno, quando inizieranno le ferie estive degli operatori sanitari. Al
Santa Maria dell'Olmo sono attesi dieci infermieri e dieci Oss. Un numero, come
sottolineato dal sindacalista Cisl Gaetano Biondino , «a stento sufficiente per
colmare il vuoto che si andrà a creare in estate e utile a non mandare in affanno la
struttura».

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 29

                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

        L'attività intramoenia al Ruggi è un caso La Fiasl al
                     manager: «Faccia chiarezza»

 Salerno.         Chiarezza       sull'attività
 intramoenia in tutti i reparti. A chiederla
 è Mario Polichetti, segretario aziendale
 della Fials Salerno all'ospedale San
 Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di
 Salerno. «Un anno fa ho sollevato
 personalmente         quanto      succedeva
 nell'azienda, ripresa ultimamente su
 alcuni organi di stampa. Confermo che
 un confronto sul caso con la direzione
 generale resta sempre auspicabile.
 Tuttavia, non credo sia giusto fare di
 tutta un'erba un fascio e gettare a caso cifre e numeri di prestazioni. Sono il primo a
 volere trasparenza sugli incassi del Ruggi, ma con documenti che certifichino
 l'onestà, morale e professionale, dei colleghi». Per Polichetti, dunque, è necessario
 un chiarimento immediato su una questione che rischia di infangare tanti medici
 perbene che lavorano all'ospedale di Salerno. «Il manager Giuseppe Longo si è
 sempre dimostrato persona integerrima. In qualche occasione abbiamo avuto
 opinioni differenti, ma come si può non difendere la professionalità del proprio
 personale? Sappiamo che anche lui la pensa così, perché amante del gioco di
 squadra, ed ecco perché lo invito a spiegare, con dati alla mano, la pratica
 dell'attività intramoenia. Tutti abbiamo ancora nella mente lo scandalo dei furbetti».

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 8

                                                                                                                          EAV: € 1.176
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                            Precari, in 1300 da stabilizzare

 L' azienda sanitaria Napoli 1 non ha
 fornito le cifre. Il sindacato Cimo: prime
 assunzioni entro l' estate Il numero più
 alto all' Asl di Caserta con 323 unità, 266
 all' istituto "Pascale" CASERTA (Renato
 Casella) - Sono 1335 i precari da
 stabilizzare nelle aziende sanitarie e
 ospedaliere della Campania. Dalla
 Regione iniziano ad arrivare i primi dati,
 giudicati       però     incompleti      dai
 rappresentanti dei lavoratori. I precari,
 spiega il responsabile regionale del Cimo
 Antonio De Falco, non sono divisi per
 categoria professionale e così non c' è
 modo di sapere quanti siano i medici,
 quanti gli infermieri, gli Oss e le altre
 categorie: "Abbiamo chiesto i dati per
 categoria che devono essere forniti dai
 direttori generali delle aziende". L' unica
 differenziazione riportata nella tabella
 fornita dalla Regione è per tipo di
 contratto: alcuni lavoratori possono
 essere stabilizzati subito, mentre per
 quelli con partita Iva il procedimento è
 più lungo. "Andando avanti con celerità -
 aggiunge De Falco - entro l' estate potremmo stabilizzare quelli a tempo
 determinato che rientrano nella prima categoria". In queste ore sindacati e vertici
 della Regione discuteranno della questione. Secondo quanto si legge nella tabella
 della Regione, il maggior numero di precari è alla Asl di Caserta, con 323 unità.
 Segue l' istituto Pascale che ne ha 266, mentre all' Asl Salerno se ne contano 175, Il
 numero minore si riscontra all' Asl di Benevento e all' azienda ospedaliera Ruggi di
 Salerno, con soli 6 precari a testa, e all' azienda ospedaliera "Sant' Anna e San
 Sebastiano" di Caserta con 7 unità. La Asl Napoli 1 non ha fornito i dati alla Regione.
 Un primo censimento dei precari era stato portato a termine nel 2013, ma con alcuni
 errori, per cui a marzo scorso ne è iniziato un altro. In una circolare del 23 marzo
 scorso, firmata dal direttore generale della Regione Antonio Postiglione e indirizzata
 ai manager di aziende ospedaliere, Asl e del "Pascale", si invitano i direttori generali
 delle aziende di settore a trasmettere l' elenco del personale che ha i requisiti per la
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stabilizzazione, dando un termine di 7 giorni per fornire questi nominativi. Nella
lettera Postiglione ricorda che il decreto legge 75 del 2017 dà disposizioni per il
superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni e per le procedure di
reclutamento che si possono utilizzare nel triennio 2018-2020. Il ministero per la
Semplificazione e la pubblica amministrazione ha emanato indirizzi operativi e la
Conferenza delle Regioni nel febbraio scorso ha fornito un ulteriore contributo,
definendo i criteri per applicare le procedure di stabilizzazione. Nel novembre scorso
i sindacati di categoria hanno presentato al governa tore Vincenzo De Luca un
documento con una serie di proposte sul problema del precariato, ma anche in
questo caso non hanno avuto risposta. I medici precari, ha ricordato a suo tempo De
Falco, "in alcuni casi sono tali da 20 anni e reggono il sistema sanitario, ma non
godono di ferie né maternità". Nel luglio del 2015 De Luca fece un passo in avanti
per stabilizzarli, poi c' è stata la frenata".

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25/05/2018                                                                                                               Pagina 37
                                    Il Mattino (ed. Salerno)
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                         Tumori, nuove cure

 «Aggiornamenti in oncologia e real life».
 Eè il tema al centro del convegno, in
 programma domani all'Ordine dei medici
 di     Salerno       e     organizzato      in
 collaborazione con l'azienda ospedaliera
 universitaria e la sezione Lilt di Salerno,
 che prenderà in esame le nuove terapie
 nella cura dei tumori e i diversi effetti
 collaterali rispetto alle chemio, alla luce
 dell'evento di cure sartoriali cucite su
 misura     per     i    pazienti,   e   delle
 immunoterapie,         che    insegnano      o
 riattivano le cellule a riconoscere quelle
 neoplastiche e a eliminarle, a cui fa da
 contraltare l'insorgenza di sintomi che
 vanno        riconosciuti       e     trattati
 precocemente, che ne arginano ancora
 l'entusiasmo. All'appuntamento, tra gli
 altri, saranno presenti, oltre al padrone
 di casa, il presidente dei camici bianchi
 della provincia Giovanni D'Angelo, il
 manager         dell'azienda      ospedaliera
 universitaria Giuseppe Longo, quello
 dell'Asl Antonio Giordano, il direttore
 sanitario aziendale del Ruggi Cosimo Maiorino, il presidente della Lilt di Salerno
 Giuseppe Pistolesi e la responsabile del dh oncologico di via San Leonardo
 Clementina Savastano.

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 28
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 9.520
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

    Uccise la figlia di due mesi scuotendola I periti del pm: ci
                      sono segni di percosse

 Si aggrava la posizione della donna se le
 tesi dell' accusa verranno accolte rischia
 di perdere l' altro figlio Doveva essere il
 giorno del giudizio per la mamma di
 Pontecagnano a processo, in terza
 penale, per aver ucciso la figlioletta di
 soli due mesi a causa delle scosse che
 gli ha dato. La requisitoria del pm è però
 slittata al prossimo mese di luglio e
 proprio il sostituto procuratore Roberto
 Penna (nella foto) è stato artefice di un
 colpo di scena: un aggravamento del
 titolo di reato a carico della madre che è
 a processo per omicidio ma anche per
 calunnia, assieme al marito e alla
 suocera, per aver accusato della morte
 della piccola i medici del Ruggi e quelli
 del Santobono. Insomma, nonostante lo
 svolgimento del dibattimento, le indagini
 sono andate avanti e ulteriori perizie
 mediche avrebbero riscontrato nella
 piccola lesioni alla testa, alle costole,
 agli organi ma anche al rachide. La
 bimba, cioè, aveva lesionata anche la
 spina dorsale. Cosa, questa, che - secondo i periti della procura - su un neonato può
 avvenire non per scosse ma per botte ricevute. E non solo. Ci sarebbero anche delle
 intercettazioni ambientali che incastrerebbero alle proprie responsabilitò la mamma
 e anche la nonna della piccola. Mamma che, dopo quell' episodio, ha avuto un altro
 figlio che prima le è stato tolto e poi restituito. Il bimbo, un maschietto, nacque ad
 ottobre del 2016 e le fu subito tolto. Lo chiese (ed ottenne) la Procura di Salerno
 essendo la donna indagata perché ritenuta responsabile della morte di un' altra
 figlia, per scuotimento. Soltanto la caparbietà della madre della donna, che aveva
 inscenato una protesta sul tetto della clinica del Sole, dove la giovane aveva
 partorito, aveva impedito che il piccolo, a pochi giorni di vita, finisse in orfanotrofio:
 la nonna materna, difatti, era riuscita ad ottenerne l' affidamento. Poi il colpo di
 scena. I giudici del tribunale dei Minori accolsero la richiesta del legale della donna e

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le restituirono il piccolo riabilitandola alla potestà genitoriale che le era stata
sospesa in attesa dell' esito procedimento penale a suo carico. La vicenda giudiziaria
ebbe invece inizio ad ottobre del 2014 quando una bambina di soli due mesi morì al
Santobono di Napoli. La piccolo era giunta nell' ospedale pediatrico napoletano in
gravi condizioni dal San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona di Salerno. La procura di
Salerno, su richiesta dei genitori, originari di Pontecagnano, aprì una inchiesta. I pm
Roberto Penna e Francesca Fittipaldi in un primo momento indagarono 40 persone
tra medici e paramedici: dal barelliere che aveva messo la piccina in ambulanza, ai
medici che per primi la visitarono agli infermieri che li aiutarono per finire con i
sanitari che l' accolsero a Napoli. Disposta l' autopsia, l' esame rivelò che la bimba
era morta a causa di alcune fratture sul cranio. Ma, a seguito di più approfonditi
accertamenti, emerse che le ferite riportate dalla piccola erano antecedenti all'
ultimo ricovero. Ad uccidere la piccola, secondo la procura, sarebbe stata la mamma
scuotendola con forza. Tra l' altro anche altri ossicini del suo corpicino risultarono
fratturate. Accuse che la donna ha sempre respinto avendo dalla sua anche la
fiducia del marito e della suocera. I due pm decisero dunque di archiviare l' indagine
a carico dei medici e dei paramedici. pe.car. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/05/2018                                                                                                                 Pagina 29

                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

   Gli ospedali dell'Asl scoppiano E torna lo spauracchio ferie
 Francesco Ienco
 Ospedali a corto di personale, la duera
 presa di posizione della Cisl Fp, che
 chiede all'Asl di intervenire prima della
 fatidica stagione estiva, in cui le ferie
 rischiano di rappresentare un problema
 irrisolto. «E' inutile ribadire che i
 tentativi per poter adeguare il personale
 al fabbisogno assistenziale stanno
 andando a rilento e certamente le
 responsabilità non sono tutte in capo
 all'Azienda, ma sostanzialmente sono
 relative agli impianti burocratici e
 amministrativi che sottendono alle procedure di reclutamento e a tutti problemi ad
 esse correlate», dice il segretario provinciale, Pietro Antonacchio. Una situazione
 insostenibile che secondo il sindacata potrebbe avere ripercussioni anche sul settore
 turistico. «L'ospedale di Nocera Inferiore nei mesi estivi rischia la chiusura di tre
 reparti, mentre i presidi di Battipaglia, Eboli, Vallo della Lucania e Sapri vedranno un
 riduzione delle attività del 50%. Tutto questo avverrebbe con grave lesione del
 diritto fondamentale alla salute, unico sancito quale fondamentale per tutti i
 cittadini. La gente, inoltre, preoccupata da queste notizie sta già decidendo di
 passare le vacanze altrove, disdicendo così le prenotazioni presso le strutture
 alberghiere della provincia». Il monito di Antonacchio Per Antonacchio, dunque,
 l'assenza di attenzione e la mancata attivazione di idonee procedure atte a
 reclutare, anche temporaneamente, il personale necessario per far fronte alla
 carenza congenita di operatori, cui finora si è sopperito con i tanto discussi
 straordinari, è una grande responsabilità gestionale dell'Asl. «Invito la dirigenza
 dell'Azienda ad attivare un immediato adeguamento dell'organico per far fronte
 all'emergenza estiva, unica modalità utile ed efficace per evitare un ulteriore
 aggravio delle condizioni di lavoro di tutti gli addetti». Ceres rincara la dose
 Preoccupazione anche da Gerardo Ceres, segretario generale della Cisl Salerno. «Ci
 troviamo in una situazione disperata, con la provincia di Salerno e i suoi cittadini
 ancora penalizzate da scelte che non riusciamo a comprendere. Un territorio vasto
 come il nostro non può chiudere per ferie, a maggior ragione se ci sono luoghi che
 da tutti sono riconosciuti delle eccellenze in campo turistico», ha detto. «All'Asl da
 tempo chiediamo un confronto concreto sulla stabilizzazione dei lavoratori. Peccato,
 invece, che ci toccherà un'altra estate difficile. Come sindacato, però, posso
 assicurare che non staremo a guardare e continueremo la battaglia per la copertura
 degli organici necessari ad assicurare il servizio sanitario ai cittadini».
               Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/05/2018                                                                                                               Pagina 16

                                                                                                                         EAV: € 569
                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

         Ortopedici a confronto sulle patologie della spalla

 SARNO /Evento presieduto dal dottor
 Toro Oggi presso l' aula convegni P.O.
 "Villa Malta" di Sarno, si terrà l' incontro
 scientifico      relativo    al    "Percorso
 diagnostico - terapeutico sulla patologia
 della scapolo - omerale I modulo: le
 lesioni muscolo - tendinee". L' evento,
 preseduto dal dott. Antonio Toro,
 direttore della UOC di Ortopedia e
 Traumatologia dell' Ospedale di Sarno,
 vedrà la partecipazione di specialisti
 provenienti da tutta Italia. Durante i
 lavori la sala convegni sarà collegata con
 la sala operatoria dell' ospedale, dove
 sarà riprese in diretta, e proiettata in
 sala, una sessione di intervento
 chirurgico di sutura di cuffia in
 artroscopia. Le lesioni della cuffia dei
 rotatori sono una delle principali cause di
 dolore alla spalla. Nella maggior parte
 dei casi, tali lesioni sono per lo più
 causate da usure della struttura
 tendinea legate al normale processo di invecchiamento dell' individuo. Durante la
 giornata di studi verranno discussi i punti chiave di questa patologia e le varie
 opzioni terapeutiche. Il secondo modulo dedicato alle "Patologie degenerative e
 traumatiche: dalla clinica al trattamento", è previsto per il 07 settembre 2018.

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 16
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                   Patologie vascolari, le nuove frontiere

 Le metodiche per il trattamento delle
 patologie vascolari saranno al centro dei
 lavori della terza edizione del Congresso
 regionale SIFL (Società Italiana di
 FleboLinfologia) che si svolgerà oggi e
 domani all'ospedale Andrea Tortora. In
 primo piano la Esvt (Tecnica della Safena
 Esclusa), l'innovativa procedura per il
 trattamento delle varici degli arti
 inferiori, ideata e presentata lo scorso
 anno negli Stati Uniti dal dottor Maurizio
 Pagano. Esperti chirurghi e studiosi,
 provenienti da ogni parte d'Italia, si
 ritroveranno nella cittadina dell'Agro per
 discutere della nuova tecnica ideata e
 messa a punto dal dottor Maurizio
 Pagano, presidente della SIFL e dirigente
 medico        presso    l'Unità  operativa
 complessa di Chirurgia generale ed
 oncologica dell'ospedale Andrea Tortora,
 nonché docente di chirurgia delle varici
 presso      il    Master    di  Angiologia
 dell'Università Gemelli di Roma, diretta dal prof. Paolo Tondi. «Le tecniche
 endovascolari tradizionali, come il laser e la radiofrequenza spiega il dottor Maurizio
 Pagano, ideatore dell'evento e coordinatore dei lavori - rappresentano oramai il gold
 standard nel trattamento delle safene ma non sempre queste tecniche risultano
 efficaci, soprattutto nei pazienti con quadri anatomici ed emodinamici compromessi.
 Anche sotto il profilo economico la Esvt è preferibile alle altre metodiche; costa
 meno di 7 euro, a fronte degli oltre 300 euro richiesti per le fibre laser o la
 radiofrequenza». Ad introdurre i lavori del Congresso sarà la sezione dedicata alla
 live surgery, in programma oggi dalle ore 13,00 alle ore 18,00. Per la prima volta le
 sale operatorie del presidio ospedaliero di Pagani saranno aperte a medici e
 specializzandi, che assisteranno in diretta agli interventi chirurgici per un concreto
 approfondimento sulle differenze tra la Esvt e le altre tradizionali metodiche
 interventistiche.

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 27

                                                                                                                          EAV: € 7.473
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

    «Fatti evidenti e non negabili, l' ospedale sia la casa dei
                            malati»

 Il manager, la decisione Ferrante firma la
 terza espulsione in nove mesi di lavoro
 Marilù Musto «Il caso in questione era
 talmente evidente che non poteva
 passare inosservato». Ha il tono
 perentorio Mario Nicola Vittorio Ferrante,
 irpino di nascita e Casertano di adozione.
 A Caserta, il manager Ferrante, ha preso
 in affitto anche un' abitazione vicina all'
 ospedale. Ci tiene ad essere presente, a
 rimettere in riga un' amministrazione
 ospedaliera che è stata gestita persino
 dal clan dei Casalesi, stando alle
 inchieste. E in questa opera di
 «ristrutturazione» e di organizzazione
 del lavoro sono finiti anche in medici e
 gli infermieri, mai coinvolti in indagini
 sulla criminalità. Ma come mai prima del
 suo     arrivo    nessuno,     neanche    la
 commissione inviata dal Ministero, si è
 mai accorta, per esempio, di assenze dei
 medici in corsia? «Me ne sono accorto io.
 Il licenziamento di questo primario è il
 terzo in ordine di tempo, non è mica il
 primo. Alcune informazioni sono arriviate alle mie orecchie ma anche a quelle di
 alcuni componenti della commissione. Così, mentre prima il paziente gridava ai
 quattro venti le inefficienze del sistema, ora c' è qualcuno che ascolta le doglianze»
 Si sussurra che alcuni medici dei reparti si rifiutino di compilare cartelle cliniche. Nel
 caso in esame, il grado del rischio non doveva essere inserito da un anestesista e
 non dal primario della cardiologia interventistica? «Non posso discutere dei
 particolari specifici di questa vicenda, la magistratura sta lavorando su questo caso
 e io, per carità, non intralcio alcun percorso. Anzi, se posso aiutare a far emergere la
 verità sono pronto». Con questo metodo di licenziamento gli utenti, dunque, si
 sentiranno più tutelati, protetti. Qual è il suo prossimo passo? «Non arretrare. L'
 ospedale deve essere la casa del malato, il porto sicuro dove i cittadini devono
 sentirsi curati in modo adeguato. Non deve certo essere un luogo dove a farla da

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padrona sono i medici o gli infermieri. Non mi interessano le carriere degli uni nè
degli altri, mi sta a cuore che ognuno svolga il proprio dovere in questa azienda».
Sono in corso altri disciplinari in commissione? «Non posso rispondere. Il
licenziamento è l' estrema soluzione. Si pensa che gli altri due licenziati qualche
mese fa non hanno opposto impugnazione al provvedimento. Quando c' è l' evidenza
dei fatti cos' altro vuoi di più?» Quindi, prima del suo arrivo gli assenteisti e i
presunti negligenti c' erano lo stesso ma nessuno controllava? «Che le devo dire,
rispondo solo del mio operato, degli altri non so». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/05/2018                                                                                                                    Pagina 12

                                              Argomento: Sanità Campania

        «Ospedale unico pronto nel 2022 Così tutto risolto»
 Salvatore Dare
 «Non è vero che l'Asl dimentica la
 penisola     sorrentina.    L'azienda    sta
 facendo il possibile per migliorare
 l'assistenza nell'immediato e nel futuro.
 L'ospedale unico? Si farà nel giro di tre
 anni. Il centro di igiene mentale? La sede
 non è a norma ma i servizi resteranno
 sul territorio. Il nuovo personale? Prego i
 vincitori di concorso di andare in
 penisola ma molti rifiutano perché c'è
 traffico». Il direttore generale dell'Asl
 Napoli 3 Sud Antonietta Costantini, un
 paio di giorni fa, è tornata in penisola sorrentina. Ha fatto un sopralluogo al distretto
 sanitario 59 di Sant'Agnello, ha incontrato medici, ha sentito le amministrazioni. E
 rilancia: «Ci sono progetti e appalti che rilanceranno la qualità della sanità». Eppure
 l'attualità dice all'ospedale di Sorrento le operazioni programmate sono sospese e i
 degenti del centro di igiene mentale saranno trasferiti. «Il caso degli interventi è
 rientrato. Tutto era legato al mancato pagamento di alcuni emolumenti al personale,
 tra cui gli anestesisti. L'azienda ha liberato le somme, tutto risolto. Sicuramente
 questa vicenda evidenzia che c'è bisogno di nuovo personale. Io non sto con le mani
 in mano, spingo affinché i vincitori di concorso possano entrare in servizio in
 penisola sorrentina. Ma sto avendo difficoltà. Molti medici e operatori si rifiutano
 perché andare all'ospedale di Sorrento e Vico Equense è proibitivo. Colpa del
 traffico, soprattutto in alta stagione. Non so che fare, se non pregarli in ginocchio.
 Un nuovo ingresso di personale a Sorrento ci sarà comunque a breve quando gli
 operatori del centro di igiene mentale di via del Mare prenderanno posto in
 ospedale. E qui chiarisco cosa sta avvenendo per la salute mentale. La sede di via
 del Mare non è adeguata. Se c'è un'ispezione dei Nas si rischia la chiusura
 immediata. Ci sono gravi carenze strutturali impossibili da fronteggiare a brevissimo
 termine. L'Asl spende 180mila euro all'anno per il fitto della struttura che è privata e
 dato che i sindaci ci hanno comunicato l'indisponibilità di una loro struttura a questo
 punto abbiamo dovuto trovare un'alternativa. Che a mio avviso è perfetta. Nel
 distretto di Sant'Agnello, al primo piano ci saranno locali adibiti agli ambulatori.
 Mentre i cinque degenti saranno ospitati a Terzigno in un presidio pubblico, dell'Asl,
 di qualità. In questo modo la penisola conserverà il servizio, i cittadini non dovranno
 raggiungere altre località e l'azienda risparmierà dei fondi». Ospedale unico. Dal
 governo sono in arrivo 60 milioni di euro per realizzare l'opera. E' questa la
 soluzione per una sanità migliore? «Assolutamente. In penisola ci sono due ospedali
                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
a mezzo servizio. Meglio farne uno solo in un'area baricentrica, con più posti letto,
evitando reparti doppioni. L'ospedale sorgerà a Sant'Agnello, accanto alla
Circumvesuviana. Ciò limiterà i problemi del traffico per il personale che sarà
composto dalla pianta organica degli ospedali riuniti della penisola e da ulteriori
rinforzi». A proposito. Che avverrà coi presidi di Sorrento e Vico Equense? «L'Asl
venderà l'edificio dell'ospedale di Sorrento e reinvestirà i fondi. Se ai 60 milioni del
governo serviranno altri soldi arriveranno da questa dismissione. A Vico Equense,
credo che sarà istituito un presidio di primo soccorso». Che tempi ci sono per
l'ospedale unico? «Entro fine dell'anno, attraverso la stazione unica appaltante, sarà
indetta la gara con il progetto esecutivo. Credo che per il 2022 i lavori possano pure
terminare». Ma fino ad allora c'è bisogno di innalzare standard di qualità su servizi,
personale e strutture. «Appunto. La quotidianità resta una priorità. A giorni ci
saranno le gare da 2,5 milioni di euro per la nuova Rianimazione a Sorrento e da
400mila euro per rifare le facciate dell'ospedale. E sul personale spingerò per
ulteriori rinforzi».

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 27
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 8.828
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

   «Rummo senza anestesisti, servono soluzioni immediate»

 La sanità/1 Sos di Lonardo: per tanti
 sanniti diritto alle cure ormai in bilico E
 Cesaro sollecita il concorso Sandra
 Lonardo torna alla carica sulla sanità. Il
 commissario-governatore De Luca non le
 ha risposto? Altrettanto il direttore
 generale dell' azienda ospedaliera «San
 Pio»? Poco male, la senatrice forzista
 ripropone tutte le sue perplessità ed i
 quesiti già formulati. «Ancora una volta
 scrive Lonardo -, mi vedo costretta a
 diramare una nota per cercare di avere
 delle risposte, tenuto conto che, ad oggi,
 il presidente della Regione, Vincenzo De
 Luca, e il direttore generale dell' azienda
 ospedaliera Rummo, Renato Pizzuti, non
 hanno inteso dare conto alla gente delle
 mie        perplessità,       in      quanto
 rappresentante istituzionale, e non
 hanno      inteso    dare      seguito,   né
 pubblicamente, né privatamente, alle
 richieste ufficiali da me inviate, d' intesa
 con     i   sindaci     del    Distretto   di
 Montesarchio». A questo punto, per l'
 ennesima volta, la senatrice di Forza Italia chiede ufficialmente di conoscere: se il
 piano ospedaliero (decret commissario ad acta 8/2018) sia stato approvato dai
 Ministeri competenti; se la Regione Campania abbia approvato l' atto aziendale dell'
 azienda ospedaliera «Rummo», di cui alla delibera 2012/18. «La mia richiesta -
 sottolinea - è motivata dal fatto che il personale del presidio di S. Agata è stato
 trasferito dai ruoli dell' Asl a quella dell' azienda ospedaliera Rummo, e che, inoltre,
 con delibera 218 del 6 aprile scorso, è stato riadottato il bilancio di previsione 2018
 ai sensi del dca 54/2017. Mentre, di contro, l' azienda sta espletando le elezioni del
 Consiglio dei sanitari non previsto, in quanto depennato nell' atto aziendale di cui
 alla delibera 212/2018». Lonardo vira poi sulla situazione che si sta determinando al
 «Rummo»: «L' ospedale cala nella sua qualificazione ogni giorno di più. È di ieri l'
 altro la comunicazione con la quale, a partire dal 7 giugno, mancheranno altri
 anestesisti e non si potrà operare se non in casi urgenti. Va dunque da sé che
 saranno bloccati gli interventi di tutte le chirurgie ed i poveri malati e la povera
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
gente subiranno una discriminazione ingiusta. Quelli che potranno, si rivolgeranno
ad altri presidi ospedalieri e questo creerà anche problemi all' indotto economico
che ruota intorno all' ospedale. Sono molto preoccupata per Benevento e la sua
provincia. Chiedo, pertanto, risposte urgenti ed immediate. Di fatto, l' ospedale
Rummo, purtroppo, si sta già avviando al suo declassamento a Dea di I livello, così
come temevamo che fosse. È necessario mettere in campo una lotta fatta di
responsabile partecipazione, democratica e responsabile, che coinvolga tutti i
cittadini, perché non possiamo accettare di perdere il nostro diritto alla salute». Sul
caso «Rummo» interviene anche il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale,
Armando Cesaro: «L' allarme lanciato dalla senatrice Lonardo non va sottovalutato -
afferma - : l' annunciata riduzione del numero di anestesisti non solo porterà alla
sospensione della normale attività chirurgica nel Sannio ma finirà anche per
congestionare altre strutture ospedaliere campane». Per Cesaro, «servono soluzioni
tampone immediate ed una forte accelerazione delle procedure concorsuali
annunciate la scorsa settimana © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/05/2018                                                                                                                 Pagina 32

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                                                                                                                           Lettori: 133.364
                                           Argomento: Sanità Campania

    Cisl: «Ospedale, un vertice sui servizi a rischio chiusura»
 Antonella Palma
 La vertenza Solofra. Tempi ristretti per
 concretizzare l' accorpamento del
 presidio ospedaliero «Agostino Landolfi»
 con l' azienda «Moscati». La Cisl
 Funzione pubblica, con i lavoratori dell'
 ospedale di Solofra, chiede che si faccia
 quanto prima chiarezza sul destino degli
 addetti e sulle garanzie dei servizi. «In
 una situazione in cui già si vive una
 carenza degli organici - spiega il
 segretario Antonio Santacroce - e
 soprattutto con l' approssimarsi dell'
 estate sarà ancora più evidente la
 sofferenza, considerato che alcuni servizi
 scadono il 30 giugno e sono previsti
 licenziamenti collettivi oltre che l'
 affanno dei reparti per un numero ridotto
 di personale, si lancia l' allarme come
 sindacato di una forte preoccupazione
 sulle modalità dell' accorpamento e sul
 futuro dei dipendenti». L' istanza
 riguarda la richiesta di un tavolo di
 confronto con la manager dell' Asl
 Morgante ed il collega Percopo dell'
 azienda «Moscati». «L' incontro che chiediamo dovrà essere convocato a breve,
 considerati i tempi ristretti di annessione -riprende il segretario Santacroce -; da
 parte dei lavoratori c' è preoccupazione sul destino e su come sarà strutturata la
 nuova organizzazione. Considerato che entro sette giorni il personale, le risorse
 economiche e le strutture dovranno essere trasferite con i bilanci di previsione da
 elaborare e la revisione degli atti aziendali. Non è chiaro quali saranno le modalità di
 riorganizzazione del sistema; vogliamo una riunione che affronti i problemi cronici di
 cui soffre la struttura ospedaliera». Il sindacato pone gli interlocutori davanti ai
 disservizi che, inevitabilmente, si verranno a creare. «Si tratta di comprendere -
 prosegue Santacroce - come potranno essere garantiti i servizi con personale
 ridotto. Ricordo, inoltre, che i direttori avranno impegni da onorare per riorganizzare
 il tutto e per partire ad ottobre con l' accorpamento così come previsto dal decreto
 regionale. L' obiettivo è che in questa unione tra «Moscati» e «Landolfi» ci possa
 essere un miglioramento delle prestazioni lavorative e di assistenza sanitaria. L'
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incontro che chiediamo ai direttori è congiunto con la presenza di entrambi per
avere delucidazioni e chiarimenti in merito a questi nuovi cambiamenti. Intendiamo
avere certezze circa la distribuzione definitiva delle attività e sul futuro dei
dipendenti del presidio ospedaliero solofrano». Nell' assemblea dei lavoratori svolta
ieri con la Cisl, presso l' ospedale di Solofra, è emersa una forte preoccupazione
circa il futuro di numerosi addetti. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 26

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

                         Emodinamica il reparto fantasma

 Quello dell' Emodinamica, ovvero della
 Cardiologia Interventistica, è un reparto
 che non esiste più. Il dottore Salvarola è
 di fatto un responsabile senza reparto. L'
 Emodinamica, infatti, nel corso degli
 ultimi tempi è stata assorbita dalla
 Cardiololgia. Ora, la Cardiologia del
 nosocomio casertano è divisa nella sua
 gestione: una parte è ospedaliera
 (diretta dal capodipartimento Franco
 Mascia) e l' altra è universitaria (diretta
 da Paolo Calabrò). La branca dell'
 Emodinamica diretta da Salvarola è della
 Cardiologia a gestione ospedaliera.

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 26

                                                                                                                          EAV: € 6.321
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

      Il «Moscati» di Aversa, la direttrice insiste: «Io non mi
                               fermo»

 La reazione «Ho consegnato la mia
 denuncia alla polizia e mi sono inimicata
 tutti coloro che volevano che io
 aspettassi zitta l' evolversi delle cose,
 ma io voglio che la struttura ospedaliera
 in cui lavoro sia efficiente e credo che ci
 sia una strategia dietro all' incendio
 davanti al pronto soccorso di qualche
 mese fa e all' inalazione di una sostanza
 strana l' altra notte da parte dei pazienti
 del pronto Soccorso, si tratta forse di
 sostanze chimiche prodotte dal freon.
 Non mi fermo e denuncerò chi
 programma disservizi all' ospedale
 «Moscati» di Aversa con piccole
 minacce». Non arretra Angela Maffeo, la
 nuova direttrice dell' ospedale San
 Giuseppe Moscati di Aversa. Il nosocomio
 della città normanna - strapieno di
 pazienti e con sempre meno personale -
 è entrato nell' orbita della cronaca la
 notte fra martedì e mercoledì, quando la
 sostanza irrespirabile ha intossicato i
 presenti nella sala d' attesa che è
 comunemente chiamata «freon», un composto chimico derivante dal metano e dall'
 etano. Per rendere l' idea, alcuni composti di clorofluorocarburi come il freon, sono
 responsabili del «buco nell' ozono». Ma dietro la rottura del tubo dell' areazione -
 che ha fatto fuoriuscire la sostanza - ci sarebbe la mano dell' uomo. Nel
 commissariato di polizia ad Aversa, in realtà, si fa strada l' ipotesi di un attentato,
 uno sfregio calcolato che nasconde una strategia probabilmente pianificata da
 qualcuno che vuole dar noia alla direzione. Il tubo che sarebbe stato rotto si trova
 nella controsoffitta del reparto e non è visibile, ma probabilmente è raggiungibile da
 chi ha accesso a una stanza in particolare. Stanza che ora dovrà subire un' ispezione
 accurata. La relazione dei vigili del fuoco di Aversa non parlerebbe di un guasto, ma
 il dato dell' intossicazione è stato avvertito da tutti. Per questo la direttrice ha sporto
 denuncia. La polizia del commissariato di Aversa, probabilmente, ha già capito tutto,

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ma temporeggia in attesa di riscontri. Chi sta giocando sulla pelle dei malati sta
giocando con il fuoco. E gli inquirenti lo sanno bene. ma.mu. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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25/05/2018                                                                                                                 Pagina 26

                                                                                                                           EAV: € 9.377
                                                                                                                           Lettori: 133.364
                                           Argomento: Sanità Campania

   Licenziamento del primario i sindacati: «Stimato da tutti»
 Ornella Mincione
 L' ospedale, le reazioni Anaao e Cimo
 chiederanno spiegazioni al manager
 Ferrante Shock in ospedale. Ieri è stato
 licenziato uno dei primari più rispettati
 del nosocomio casertano. Il direttore
 generale dell' azienda ospedaliera Sant'
 Anna e San Sebastiano Mario Ferrante ha
 eseguito il più estremo provvedimento
 disciplinare nei confronti di Gregorio
 Salvarola, responsabile della Cardiologia
 Interventistica,     vale     a    dire   l'
 Emodinamica.         Sui      motivi    del
 licenziamenti, i medici dell' ospedale
 sanno molto poco. Si vocifera di un
 problema legato alla cartella di un
 paziente. A quanto sembra, si parla di
 un'      accusa    particolare   verso    il
 responsabile, vale a dire di «mancanza
 di tutoraggio» nei confronti di un medico
 in corso di specializzazione che aveva il
 compito di informatizzare in cartella la
 classe anestesiologica (ovvero il rischio)
 di un paziente. Un' operazione che non si
 è conclusa con successo: a quanto
 sembra non c' è stata una corretta registrazione. In seguito, poi, il paziente è
 deceduto per motivi clinici. Alla notizia del licenziamento in tronco, è stata
 immediata la reazione dei dirigenti medici della struttura e dei rappresentanti
 sindacali dell' azienda. «Sono rimasta senza fiato - è stato il commento a caldo della
 rappresentante Anaao Carmela Buonomo -. Non so ancora cosa sia accaduto ma in
 genere è un provvedimento che viene attuato per grave omissione del dipendente».
 All' Anaao, «soltanto nel pomeriggio è stato reso noto quanto accaduto. Sicuramente
 chiederemo maggiori informazioni - commenta ancora Buonomo -. Mi dispiace molto
 che il dottore non ci abbia immediatamente informati, visto che fa parte dei nostri
 iscritti. Comunque, l' azione del direttore ci riempie di stupore, conoscendo la figura
 del responsabile dell' Emodinamica, da anni riferimento per questa azienda e
 rispettato da tutti». Anche per Maurizio Di Stasio, rappresentante aziendale della
 Cimo, «è stato un evento che ha colto di sorpresa. Abbiamo già fatto richiesta di
 conoscere la delibera siglata dal direttore che, come norma prevede, è stata
               Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pubblicata nel rispetto della privacy. È curioso un atto del genere visto che il medico
in questione era prossimo alla pensione: mancavano pochi mesi». Poi, la
precisazione da parte del rappresentante della Cimo: «sebbene non fosse un nostro
iscritto, si tratta comunque di un dipendente di quest' azienda e noi abbiamo
interesse a tutto ciò che accade ai lavoratori». Il licenziamento in tronco di Gregorio
Salvarola coglie tutti di sorpresa in ospedale, soprattutto se si considera che nell'
arco di sei mesi, il direttore Ferrante ha già provveduto al licenziamento di tre
persone, due medici, il primario dell' Emodinamica e una radiologa, ed di un
infermiera. La vicenda non lascia indifferente l' ordine dei medici di Caserta. «Le
direzioni hanno poteri monocratici. Dunque, se decade il rapporto fiduciario fra
direttore e dipendente, con il dovuto presupposto, il direttore può eseguire il
provvedimento di licenziamento», è stato il commento del presidente dell' ordine
casertano Erminia Bottiglieri che ha aggiunto, «se il medico in questione non fa un
esposto o comunque non coinvolge direttamente l' ordine, noi non possiamo far
niente perché è una vicenda che intercorre tra direttore e medico dipendente. Tra l'
altro, i casi in cui potrebbe intervenire l' ordine sarebbero di violazione del codice
deontologico o di disagio provocato ai cittadini. Bisognerebbe verificare se esistono
questi presupposti». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/05/2018                                                                                                                Pagina 28
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 7.573
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

                            Muore prima della Tac, è giallo
 Vincenzo De Rosa
 SANT' AGATA DE' GOTI. Sarà l' indagine
 avviata già nella serata di mercoledì dai
 carabinieri della stazione di Sant' Agata
 de' Goti a dover stabilire se il decesso in
 ospedale di un uomo di Castelvenere
 possa rappresentare o meno un episodio
 di malasanità. L' attività investigativa dei
 militari dell' Arma era partita subito dopo
 la denuncia della madre del 51enne che,
 appresa la notizia della morte del figlio
 mentre era ricoverato presso l' ospedale
 «Sant' Alfonso Maria de' Liguori» di Sant'
 Agata, aveva segnalato l' accaduto alle
 forze dell' ordine. L' uomo era ricoverato
 presso il reparto di Medicina del
 nosocomio santagatese dove era giunto
 nella giornata di martedì. La morte è
 sopraggiunta a seguito di un malore
 poco prima di un esame diagnostico che
 avrebbe dovuto svelare le eventuali
 conseguenze di una caduta che il
 paziente aveva avuto nel suo reparto. La
 salma del 51enne si trova adesso presso
 l' ospedale «Rummo» di Benevento dove
 è a disposizione degli inquirenti. Intanto dalla direzione dell' azienda ospedaliera
 nessuna dichiarazione in merito. Una denuncia, quella della donna, presentata
 affinché adesso venga fatta chiarezza su quanto accaduto nei reparti dell' ospedale
 di località San Pietro e per capire se ci sono responsabilità in questa tragedia che le
 ha strappato il figlio ricoverato al Sant' Alfonso per alcuni accertamenti. I fatti tutti
 nella giornata di mercoledì. Il 51enne era nella sua stanza d' ospedale quando
 cadendo aveva battuto la testa. Il colpo aveva provocato un trauma all' arcata
 sopraccigliare. Era stato così deciso di sottoporre l' uomo ad un esame diagnostico
 per verificare proprio eventuali conseguenze della caduta. Ma proprio mente l' uomo
 stava per raggiungere i locali dove gli sarebbe stata praticata la Tac, è stato colpito
 da un malore che gli è stato fatale. Inutili i tentativi da parte del personale sanitario
 di salvargli la vita. È stato in quel momento, quando la donna si è resa conto della
 tragedia che stava vivendo, che ha deciso di denunciare l' accaduto. In ospedale
 sono arrivati i carabinieri della stazione di Sant' Agata de' Goti che dopo aver
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