Media Monitoring per 02-01-2020 - Rassegna stampa del 02-01-2020 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 01/01/2020 - WWW.POSITANONEWS.IT Amalfi intervento del 118 a mezzanotte di Capodanno. Tre interventi in mattinata, mancano autisti Costiera scoperta ........................................................................................................ 1 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 2 02/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Alessia, una salernitana a New York «Cellule intelligenti contro il cancro» ........................... 2 02/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Seconda Asl per il Cilento Aloia torna alla carica ................................................................... 4 Sanità Campania ............................................................................................................................... 6 02/01/2020 - AVVENIRE A Napoli l' ambulatorio modello dove la pelle non è un problema .......................................... 6 02/01/2020 - CRONACHE DI CASERTA Aggressioni, terrore in ospedale ............................................................................................ 8 02/01/2020 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Asl, ecco il fabbisogno obiettivo 228 assunzioni nel prossimo biennio ................................ 10 02/01/2020 - IL MATTINO «La felicità di un parto dopo una notte di lavoro non sento la stanchezza» ......................... 12 02/01/2020 - IL MATTINO «Mani distrutte dai botti e ragazzi in coma etilico la mia odissea in corsia» ........................ 14 02/01/2020 - IL MATTINO «Serve un ecografo» Sos per le donazioni ............................................................................ 16 02/01/2020 - IL MATTINO Epatite fulminante trapianto in extremis la paziente è salva ............................................... 18 02/01/2020 - IL MATTINO Federico II, on line il nuovo calendario ................................................................................ 20 02/01/2020 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Ospedale Landolfi l'ira dei sindacati «Presidio in agonia» ................................................... 21 02/01/2020 - IL ROMA Panico all' ospedale Pellegrini, preso pistolero .................................................................... 23 02/01/2020 - CRONACHE DI NAPOLI Sanità, trasporti e rifiuti: De Luca a picco ............................................................................ 25 02/01/2020 - IL MATTINO Una bomba carta contro l' ambulanza ferito un medico ....................................................... 27 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 29 02/01/2020 - LA VERITÀ «Specializzandi in corsia? Un tappabuchi» ........................................................................... 29 02/01/2020 - IL SOLE 24 ORE Dagli ospedali agli enti locali: stabilizzazioni in arrivo ......................................................... 32 02/01/2020 - LA VERITÀ Grazie ai tagli inaugurati da Monti stanziamo quanto l' Est Europa ..................................... 34 02/01/2020 - LA STAMPA In ospedale con Calvino e Gabo "Leggere insieme aiuta a curarsi" ...................................... 37 02/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA Io, medico e diabetico: la mia ricerca è in Italia ................................................................... 39 02/01/2020 - ITALIA OGGI La sanità ostaggio dei partiti ............................................................................................... 41 02/01/2020 - LA VERITÀ Mancano 50.000 infermieri E i fondi per i medici bastano solo per 4.000 nuovi dottori ....... 44 02/01/2020 - LA REPUBBLICA Muore a 12 anni I medici avevano detto "Non è niente di grave" ......................................... 47 02/01/2020 - IL SOLE 24 ORE Pa, 60mila posti da manovra e decreti ................................................................................. 48 02/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA Prevenzione, un «farmaco» per il Paese che invecchia ........................................................ 52
02/01/2020 - LA REPUBBLICA Sanità Un pacchetto salute in cui mettere risorse ............................................................... 54
01/01/2020 EAV: € 700 Lettori: 6.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Amalfi intervento del 118 a mezzanotte di Capodanno. Tre interventi in mattinata, mancano autisti Costiera scoperta Intervento a mezzanotte del 118 ad Amalfi una donna a quanto vale ha avuto una dispnea gli uomini del 118 l’hanno subito trasportata all’ospedale a Castiglione di Ravello senza nessuna conseguenza. Salvo passarsi festeggiamenti nella ambulanza mentre sparavano i botti a Mare Diciamo che quest’anno è stato un Capodanno tranquillo per la Costiera, nessun ferito, né rissa, né alcun tipo di disordine, complimenti a tutti gli organizzatori e agli uomini dell’arma. Rimane il problema di un’unica ambulanza con conducente In effetti essendoci un solo autista reperibile quando viene a mancare per un intervento La Costiera rimane scoperta e è questo con le frane diventa davvero un problema gravissimo Tre gli interventi ospedalieri. In nottata una ragazza si è sentita male per l’alcol, poi in mattinata un intervento a Minori e uno a Maiori per malori. È stato necessario chiamare ambulanza da Salerno. Da Positano era troppo lontana a causa delle frane, ma solo il fatto che la volessero chiamare, a due ore di distanza, visto che devono scavalcare le frane, fa capire di che problemi parliamo. La Costiera amalfitana è un’isola, solo grazie a medici bravi si riescono a salvare vite umane. Qui è più difficile, in altre aree della Campania ci sono ospedali facilmente raggiungibili, qui no. E a volte solo l’elicottero, con una buona equipe del 118, può salvare una vita. Per l’ordine pubblico gran lavoro dei carabinieri impegnati in tutta la Divina Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 25 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 6.035 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia Alessia, una salernitana a New York «Cellule intelligenti contro il cancro» IL PERSONAGGIO Alfonso Sarno Ha lasciato New York proprio durante il periodo natalizio quando la città che non dorme mai si accende di mille, sfolgoranti luci ma per Alessia Volpe - laurea in Biologia all' Università Federico II di Napoli e phd in Oncologia molecolare ed Imaging Cancer, da pochi mesi in forza al Memorial Sloan Kettering Cancer Center dopo sei anni nel Centro di ricerca del St Thomas' Hospital di Londra - è di rigore trascorrere Natale e Nuovo anno nella sua Salerno, illuminata dalle luci d' artista. «Sento il bisogno - confessa - di trascorrere le feste con tutta la mia famiglia, da sempre mio punto di riferimento; è anche l' occasione per rivedere amici e compagni di scuola. Sono giorni felici, dai ritmi più lenti, rilassati le radici non si dimenticano. È di questo che avverto la mancanza, non del modo di pensare» Un sistema, quello italico, fortemente burocratizzato, bloccato, che non dà spazio ai giovani. «Già durante l' Università - precisa - pensavo ad una esperienza all' estero. Per quanto riguarda il mio lavoro da noi mancano strutture adeguate, risorse finanziarie e, tantissime volte, non viene premiato il merito. A Londra ed a New York le modalità di reclutamento del personale e di finanziamento dell' attività ospedaliera sono completamente diverse. Viene data fiducia ai giovani studiosi, esiste una efficace rete d' interscambio tra pubblico e privato che permette ai laboratori di ricerca di programmare serenamente e con tempi certi. Da noi non Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sarebbe possibile». Anche se, da brava, pragmatica scienziata non mette paletti: «Tornare in Italia? Se dovessero palesarsi delle prospettive interessanti, progetti d' alta qualità ci penserei. Ma credo che, almeno per ora, questo non sia possibile; me ne dispiaccio perché il nostro Paese ha raggiunto una notevole qualità della vita in diversi settori ed ha una storia nel campo della medicina di tutto rispetto». LA SCELTA E così dopo i 6 anni londinesi la talentuosa ricercatrice si è trasferita a New York, decisione motivata dalla voglia di cambiare ma, soprattutto, dalla possibilità di impegnarsi in nuove sfide: «È stata una scelta ponderata, un ulteriore tassello della mia carriera costruita con pazienza: studi classici al Tasso, università ed un internato pre-laurea al Cnr di Napoli, trasferimento a Londra dove ho conseguito il dottorato di ricerca ed ora l' esperienza newyorkese che mi sta dando grandi soddisfazioni anche perché finalmente posso lavorare in una struttura caratterizzata da una forte collaborazione ed una continua interazione tra i ricercatori scientifici e medici ospedalieri che procedono all' unisono. Cosa fondamentale nel campo dell' oncologica perché fa sì che dalla ricerca si passi immediatamente alla cura». A questo si aggiunge l' orgoglio di lavorare al Memorial, tra gli ospedali più antichi al mondo - è stato fondato nel 1884 - una pietra miliare per il trattamento e lo studio del cancro che si avvale per le sue attività di sostanziosi fondi privati. «Contributi importanti perché uniti ai pubblici - ricorda - ci consentono di lavorare con tranquillità rendendo possibile il passaggio dal laboratorio al letto del paziente che può dare subito l' assenso per iniziare un nuovo tipo di cura, attentamente e continuamente monitorata anche grazie alla contiguità tra ospedale e laboratori». Negli spazi del Centro di Ricerca Alessia passa lunghe ore, impegnata nella sua ultima ricerca, sempre nel campo dell' immunologia: «In parole semplici cerco di rendere più intelligenti le cellule del sistema immunitario in modo da contrastare quelle neoplastiche. È una terapia denominata Car Tcell che, ultimamente, sta suscitando interesse anche in Italia, scoperta da uno scienziato americano James Allison, vincitore lo scorso anno del Nobel per la Medicina». Tanto lavoro e poco tempo libero che Alessia Volpe impiega nella scoperta dei verdi, maestosi parchi e dei Musei di New York come il Moma: «È vicino a dove abito. New York è più veloce di Londra ed ho bisogno di tempo per farla mia. Poi ho la fortuna di avere diversi, cari amici che non mi fanno sentire straniera». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 27 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 3.293 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia Seconda Asl per il Cilento Aloia torna alla carica VALLO DELLA LUCANIA Carmela Santi «Potremmo sembrare dei nostalgici, ma riavere un' Asl di riferimento per il Cilento e Diano è di fondamentale importanza». Il sindaco di Vallo, Antonio Aloia, torna a chiedere con forza l' istituzione di una seconda Asl, per l' area a sud del territorio provinciale. Dopo l' accorpamento delle tre sedi Asl, più di dieci anni fa, per il Cilento, Diano e Golfo di Policastro sono aumentate le problematiche sanitarie legate ad una grave carenza di personale medico e infermieristico nei vari presidi ospedalieri. Già nei mesi scorsi i sindaci sono stati ricevuti a Napoli dalla Commissione Sanità della Regione, per discutere della proposta approvata da 81 sindaci della Comunità del Parco, ricevendo un secco no. Non ha lasciato dubbi Antonio Postiglione, manager della tutela della salute e coordinamento del sistema sanitario regionale campano secondo cui, l' ipotesi seconda Asl, è da escludere bocciando la proposta dei sindaci. La richiesta ora viene avanzata, di nuovo, dal sindaco Aloia. «Dopo la chiusura dell' ex Asl Sa3 - dice - ci siamo imbattuti ogni giorno nelle difficoltà a gestire la sanità sul territorio soprattutto in emergenza. È necessario riorganizzarla nell' area Parco. Chiediamo di riavere una Asl di riferimento. In altre parti d' Italia, dove erano state soppresse, le hanno riattivate». «È successo - spiega Aloia - nel Friuli Venezia Giulia, dove hanno guardato con criticità ai percorsi fatti e ripristinato un' Asl. Se non sarà possibile chiediamo di avere gli ospedali riuniti del Parco». Sulla stessa posizione il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sindaco di Capaccio Alfieri per il quale è difficile puntura sulla seconda Asl. Per risolvere i problemi della sanità meglio una rete ospedaliera che colleghi i vari presidi del territorio a sud di Salerno. Impegnato in questa battaglia anche Carmine Laurito, sindaco di Cannalonga e presidente della comunità montana Gelbison e Cervati. «Il territorio della Provincia di Salerno non può prevedere la gestione unitaria dell' Asl, perché la sanità nelle nostre zone ha esigenze diverse rispetto ad altre aree commenta Laurito andremo avanti nella nostra battaglia». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 10 EAV: € 15.318 Lettori: 352.765 Argomento: Sanità Campania A Napoli l' ambulatorio modello dove la pelle non è un problema EUGENIO FATIGANTE HA FATTO UN ANNO LA STRUTTURA DI DERMATOLOGIA ETNICA, L' UNICA NEL SUO GENERE DEDICATA AGLI STRANIERI Sono in tanti ad arrivare qui. Qualcuno sin da subito, al termine di un durissimo viaggio su un barcone, qualcun altro più tardi, dopo essersi reso conto che oltre alle difficoltà quotidiane c' è anche qualcosa che non va a livello di salute. L' ambulatorio di Dermatologia e venereologia etnica dell' azienda ospedaliera universitaria 'Federico II' di Napoli, che ha compiuto un anno di attività, è unico nel suo genere in Italia e punta a offrire la migliore assistenza sanitaria possibile agli stranieri regolarmente e non regolarmente soggiornanti sul territorio italiano. A dirigere la struttura è la professoressa Gabriella Fabbrocini, responsabile dell' Unità operativa di dermatologia clinica, che sa bene come l' incremento della popolazione straniera in Italia ponga nuove sfide anche sul piano medico. «Da una parte - spiega - ci sono modalità specifiche in cui le malattie colpiscono queste popolazioni. Dall' altra ci sono patologie importate dai loro paesi di provenienza, che erano scomparse dal territorio italiano e che ora si stanno riaffacciando prepotenti. Senza contare le difficoltà legate alle ovvie barriere linguistico-culturali che si interpongono tra il medico e il paziente». Eppure, in appena un anno, l' ambulatorio ha registrato oltre 500 accessi e ha dimostrato di poter fare la differenza. C' è, ad esempio, il caso di un paziente arrivato con delle lesioni a una spalla, al collo e al volto: aveva cercato di medicarsi da solo, con delle foglie, ma senza nessun risultato. Il dolore era forte e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
non accennava ad andarsene, così ha deciso di rivolgersi all' ambulatorio. Ed è proprio qui che gli è stata diagnosticata una forma molto virulenta di 'herpes zoster'. E poi ci sono quelle malattie endemiche nei paesi di provenienza, che quindi sono difficili da diagnosticare perché spesso, alle nostre latitudini, semplicemente non ci si pensa. «È importante però non pensare a priori che il paziente straniero sia una persona infettiva - precisa Fabbrocini -. Gli immigrati portatori di malattie infettive nella realtà sono una minoranza: l' incidenza è pari a quella della popolazione nazionale. Peraltro risultano loro stessi esposti a patologie che il loro sistema non conosce e che invece sono endemiche in Italia». Diverse sono le problematiche osservate in questi mesi: «Abbiamo diagnosticato - prosegue la specialista - anche malattie genetiche della cute e da circa 4 mesi seguiamo un caso di 'Scleredema di Buschke', una rara malattia del tessuto connettivo che in assenza di trattamento può addirittura arrivare a limitare i movimenti corporei. In ogni caso, è fondamentale riconoscere le specifiche patologie e intervenire tempestivamente, per offrire al paziente la migliore assistenza possibile e anche per ridurre i rischi di trasmissibilità delle malattie». In contemporanea poi, con l' attività dell' ambulatorio, sta per nascere un portale che consentirà di mettere a disposizione dei medici iscritti l' esperienza del team di dottori coinvolti nella struttura sanitaria napoletana. RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 22 EAV: € 797 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Aggressioni, terrore in ospedale SESSA AURUNCA Infermieri presi a testate. L' anno dell' ospedale San Rocco di Sessa Aurunca si è chiuso con l' ennesima aggressione. Una situazione che si ripete con sempre maggiore frequenza e che desta grande preoccupazione: "Come presidente dell' ordine della categoria, esprimendo la più sentita solidarietà alla collega, non posso astenermi dal sottolineare l' evidente menefreghismo che si sta dimostrando nei confronti di persone che ogni giorno lavorano nelle condizioni più disagiate, pur avendo a che fare con la vulnerabilità di persone che a loro si rivolgono per problemi di salute e che dunque sono spesso in momenti particolari. Il nostro augurio è che nel nuovo anno possa essere effettivamente essere affrontato il problema e che si possa trovare una soluzione a tale disagio", ha detto il presidente dell' Opi Caserta, Gennaro Mona (nella foto). L' ospedale di Sessa Aurunca vive un momento complesso da tanti punti di vista e spera di avere maggiore attenzione da parte della Regione nell' anno appena cominciato. Anche perché i problemi nei servizi rendono il clima irrespirabile in ospedale e alimentano la violenza. I numeri dell' ultimo anno, a livello regio nale, sono impietosi. "Purtroppo abbiamo raggiunto un triste primato: 105 aggressioni al personale sanitario, 23 in più rispetto all' anno precedente. Il 50% delle aggressioni è a carico del servizio 118. Una aggressione ogni tre giorni. Speriamo in un 2020 migliore. "Nessuno tocchi Ippo crate " è sempre in prima linea a difendere il personale sanitario attraverso le nostre battaglie ed attraverso la denuncia "social" che evidenzia il problema facendolo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
salire a galla", hanno fatto sapere dall' associazione che si occupa di tutelare medici e infermieri e sensibilizzare contro gli atti di violenza che avvengono negli ospedali della Campania. Il 2020 è cominciato da poche ore e si spera che i numeri forniti possano essere diversi tra 12 mesi. E che medici e infermieri al San Rocco possano lavorare in tutta serenità. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 26 EAV: € 5.037 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Asl, ecco il fabbisogno obiettivo 228 assunzioni nel prossimo biennio IL PROVVEDIMENTO Dopo l' Azienda ospedaliera «Moscati» (141 assunzioni programmate entro la fine dell' anno), anche il direttore generale dell' Asl di Avellino, Maria Morgante, vara il Piano triennale di fabbisogno del personale 2019-2021 che interesserà, in particolare, gli ospedali «Frangipane» di Ariano Irpino e «Criscuoli» di Sant' Angelo dei Lombardi con qualche innesto anche l' ex «Di Guglielmo» di Bisaccia (adesso ospedale di comunità) e negli ambulatori e uffici sia della sede centrale di via Degli Imbimbo sia degli altri distretti. Si tratta complessivamente di 228 assunzioni a tempo indeterminato, 180 quest' anno e 48 l' anno prossimo che si aggiungono alle 65 effettuate nel corso del 2019. Dunque, alle 1575 unità in servizio nel 2020 si andranno ad affiancare 48 dirigenti medici, 6 dirigenti sanitari, 67 tra infermieri e operatori del comparto sanitario, 40 addetti del comparto tecnico, 2 dirigenti con ruolo professionale, 1 con ruolo amministrativo e 16 impiegati. Nel 2021, invece, 7 dirigenti medici, 4 dirigenti sanitari, 16 tra infermieri e operatori del comparto sanitario e 21 addetti del comparto tecnico. Insomma, una boccata di ossigeno per le strutture ospedaliere sempre più oberate e costrette a far fronte a una carenza di organico determinata dal decennale blocco del turnover, cessato il mese scorso con l' uscita dal commissariamento della Sanità campana, che ha costretto per anni i direttori generali a coprire solo l' 80 per cento dei posti lasciati Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
liberi da chi andava in pensione. Adesso, via liberi ai concorsi per colmare tutte le lacune. Nell' ultimo periodo, a causa dei pensionamenti anticipati sfruttando «Quota 100», si sono registrate difficoltà nel comparto amministrativo. Ataviche, invece, le carenze nel comparto sanitario con medici, infermieri e operatori sociosanitari che scarseggiano un po' ovunque determinando pesanti disagi per gli utenti e il conseguente allungamento dei tempi delle liste di attesa. Si diceva dell' Azienda ospedaliera «Moscati»: a Contrada Amoretta la situazione è allo stesso modo difficile. Il direttore generale Renato Pizzuti ha programmato 141 i nuovi innesti con la più che probabile stabilizzazione di 50 precari (grazie all' emendamento alla Manovra del ministro della Salute Roberto Speranza che ha prorogato fino al 2022 i termini per l' applicazione della legge Madia). «Nel corso del 2020 dice Pizzuti oltre all' attivazione delle procedure per l' assunzione del personale indicate nel Piano del fabbisogno, si procederà anche alla graduale sostituzione dei dipendenti cessati nel 2019». Insomma, la svolta, tanto attesa, potrebbe essere davvero vicina. Salvo intoppi burocratici, concorsi deserti o vincitori che scelgono altre sedi (com' è successo recentemente nella selezione per i medici del Pronto soccorso, rivelatasi un flop. Infatti, su 13 concorrenti in graduatoria, solo 3 hanno scelto Avellino). La misura rappresenta un aggiornamento al programma di rafforzamento del personale già avallato lo scorso anno e rientra nel programma di incremento del personale: a fronte dei 1566 dipendenti in forza, il «Moscati» ha stabilito di assumere 121 unità (di cui 26 dirigenti medici, 2 dirigenti sanitari, 26 nell' area sanitaria) con decorrenza 2019 e nel 2020 altri 20 (di cui 2 dirigenti medici e 2 dirigenti sanitari, con 9 dell' area sanitaria), per un totale, appunto, di 141. an. pl. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 24 EAV: € 5.530 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania «La felicità di un parto dopo una notte di lavoro non sento la stanchezza» L' INTERVISTA\2 Intorno alle 5 del mattino di ieri è giunta all' ospedale Loreto mare una giovane mamma di Ercolano di 29 anni. Nell' arco di un' ora ha dato alla luce Alice, una bellissima bambina di circa 3 chilogrammi di peso. Si tratta della prima nata del 2020 in un glorioso punto nascita della città di Napoli che continua a svolgere un ruolo centrale nella rete dell' assistenza della città e che, con la chiusura delle attività dell' Ascalesi potrebbe tornare ad essere potenziato al servizio dell' assistenza nel centro storico di Napoli. «È una splendida bambina - commenta Lino Pietropaolo, dirigente medico ginecologo di turno al presidio di Via Vespucci sono contento di fare questo lavoro nonostante i 30 anni di carriera e nonostante abbia dovuto scarificare la possibilità di passare con la mia famiglia la notte di Capodanno». Dottore Pietropaolo ci racconta questa prima nascita del 2020? «Erano le 5 del mattino. In pronto soccorso è arrivata una giovane donna di Ercolano con il marito e altri parenti. La donne ci ha detto di essere alla seconda gravidanza ed evidenziava già le doglie. L' abbiamo accolta e tranquillizzata rispetto ad uno stato di agitazione. Il parto era imminente. Abbiamo fatto tutti i prelievi. L' abbiamo portata il sala parto. Qui è stata seguita dalla collega ostetrica Rosa Di Martino. Quindi è stata portata in sala travaglio alle 6,30». Quindi la nascita a che ora è avvenuta? «La dilatazione completa è stata raggiunta tra le 6,30 e le 7. In sala Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
parto con me è intervenuta tutta la equipe ostetrica ginecologica dell' ospedale. La signora era molto tesa ma anche molto educata e ben disposta verso di noi nonostante lo stato di tensione e di ansia. Il marito ha atteso fuori la sala parto. Abbiamo quindi instradato la nascita della bambina e istruita la neomamma sui movimenti che doveva fare per aiutare il parto. Una signora molto perbene che nel giro di mezz' ora ha dato alla luce Alice, una bellissima bambina di 3,5 chili». Un' emozione anche dopo tanti anni di carriera? «Certo, la consapevolezza che il sacrificio di una notte serva per dare assistenza a chi partorisce anche a Capodanno ripaga di ogni rinuncia. In mattinata il nostro direttore generale Ciro Verdoliva ha fatto un giro per tutti gli ospedali della Asl e dopo aver fatto visita alla neonata e alla sua mamma ci ha rassicurato sul destino di questo ospedale che conserva grandi eccellenze anche dopo il depotenziamento intervenuto negli ultimi anni». Che ne sarà del Loreto Mare? «Avremo una cardiologia a supporto e con la chiusura delle attività all' Ascalesi probabilmente l' assetto del Loreto tornerà ad essere quello di un Dipartimento di emergenza di primo livello. In un anno il Loreto effettua circa 500 parti e anche il pronto soccorso vanta chirurghi e medici di esperienza. Una risorsa per la sanità napoletana. Generazioni di napoletani hanno scelto di venire a partorire da noi. Accogliamo tutti. Siamo disponibili e a disposizione degli utenti di una Napoli autentica e vera e punti di riferimento anche per i quartieri della zona est. Questo ruolo ci dà soddisfazione nonostante i tempi e i ritmi di un lavoro di trincea. Speriamo molto che si sia un miglioramento di questo presidio di frontiera che ha sempre rappresentato un centro in grado di fare filtro rispetto agli accessi del Cardarelli. Del resto insieme all' Ospedale del mare rappresentiamo una struttura fondamentale per spostare il baricentro dell' assistenza dalla zona collinare al centro della città senza contare che siamo un presidio territoriale della Asl Napoli 1 laddove invece l' ospedale del mare in prospettiva è un hub soprattutto per la Asl Napoli 3 Sud priva di ospedali di elevata complessità». e.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 24 EAV: € 5.329 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania «Mani distrutte dai botti e ragazzi in coma etilico la mia odissea in corsia» L' INTERVISTA\1 Ettore Mautone Quella di Capodanno nei pronto soccorso non è una notte come tutte le altre. A prendere in mano le redini della situazione, sin dalle ore della vigilia, sono stati tutti i primari dei reparti di pronto soccorso che hanno organizzato i turni in base alle forze disponibili e alle competenze per affrontare le prevedibili emergenze. La notte tra il 31 e il primo gennaio negli ospedali di Napoli è stata una lunga e massacrante maratona per i camici bianchi. Fiorella Paladino, primario del Cardarelli, principale hub di pronto soccorso della Campania, ha iniziato il lavoro di preparazione della giornata il pomeriggio del 31. «Il giorno prima di Capodanno sono state allestite decine di cassette per l' emergenza necessarie ad affrontare varie tipologie di traumi. Abbiamo organizzato tutto sapendo di dover affrontare una notte difficile». Cosa ha trovato nel reparto la mattina di Capodanno? «Quello che mi aspettavo. Molti traumi, diversi codici rossi arrivati nel corso della notte e continuati in mattinata. Molti giovani con elevati tassi alcolemici di 4 o anche 5 grammi per litro di sangue che potevano evolvere in coma etilico. Gravi incidenti stradali. E anche incidenti da botti ma meno degli altri anni. Ovviamente tutto questo sovrapposto a casi di ictus e infarti». Quanti accessi nella notte? «Da mezzanotte alle 8 del mattino in totale ne abbiamo contati 64. Sono tanti considerando che nella prima ora non arriva nessuno. Nel corso delle 24 ore si arriva Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
a 200, 240 accessi». Con quale stato d' animo si affronta una giornata così? «Siamo una squadra di clinici molto forte, mettiamo l' anima in quello che facciamo ma si passa tutta la notte in piedi senza un attimo di sosta con grandi responsabilità e momenti di difficoltà estrema. Questo crea tensione, esaspera gli animi, fa aumentare la velocità di esecuzione di ogni manovra. Il lavoro diventa incalzante con la necessità di mantenere la massima lucidità». Quella di ieri è stata una giornata unica? «Per intensità è paragonabile solo alla notte di Halloween». Perché, cosa accade in quella sera? «Abbiamo visto tanti, tantissimi giovani ubriachi. Con la differenza che alla fine di ottobre non ce l' aspettavamo mentre in questo caso avevamo allertato le reperibilità e le guardie in tutte le discipline». Quali guardie avete richiamato in servizio? «Gli ortopedici, l' oculista per un trauma dell' occhio, i neuroradiologi per un ictus». Quanti eravate in turno in pronto soccorso? «Siamo 4 medici, un gruppo molto forte ma insufficiente quando gli accessi superano un certo numero. Sopperiamo con l' esperienza e attendiamo i rinforzi. È stato bandito un nuovo concorso per medici di emergenza. Ma i nodi da sciogliere per evitare che tale patrimonio di esperienze e tali competenze vadano perse riguardano gli organici e le condizioni di lavoro e anche la gratifica economica per specialisti in una disciplina medica che presuppone una totale dedizione». Come fronteggiate i tanti casi di abuso di alcol? «Si tratta di una piaga soprattutto per i giovani, alcuni sono minorenni. In questi casi contattiamo sempre i genitori. Ci troviamo a dover trattare tassi alcolemici anche molto alti. Quest' anno i casi registrati sono stati elevati tutto l' anno, soprattutto nei fine settimana. Abbiamo messo in campo dei progetti specifici in collaborazione con la Asl e le Università. Facciamo un lavoro importante a contatto con la sofferenza ma siamo il frutto di una formazione lunga e impegnativa che tutti dovrebbero considerare». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 33 EAV: € 4.924 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania «Serve un ecografo» Sos per le donazioni Giuliana Covella In quattro anni ha curato e reimmesso nel servizio sanitario pubblico 4.027 persone grazie a una ventina di specialisti e una decina di specializzandi, garantendo 1.620 ecografie specie nel corso delle Giornate di screening e prevenzione. Ma oggi l' Ambulatorio popolare dell' Ex Opg occupato Je so' pazzo ha bisogno di continuare a sostenere la popolazione meno abbiente del territorio e non solo, con l' acquisto di un nuovo ecografo. Da qui è nata la gara di solidarietà, dal titolo Doniamo un ecografo all' Ambulatorio popolare! Pensa alla salute promossa su Facebook, che consiste in una raccolta fondi che sarà attiva per 40 giorni e permetterà di acquistare un ecografo portatile per la struttura. La campagna di crowdfunding, partita il 23 dicembre e attiva fino al 2 febbraio (sarà possibile fare donazioni cliccando sul link https://www.produzionidalbasso.com/project/un-ecografo-per-l-ambulatorio-popolore -dell-ex-opg-napoli-1, il giorno dell' Epifania è in programma uno spettacolo con coro Gospel per la raccolta fondi), ha già consentito di raccogliere in pochi giorni 6mila euro sulla somma totale di 15mila euro che occorrono per l' acquisto, come spiega Giulia Lassandro, uno dei medici volontari ed ecografista: «Abbiamo raggiunto un ottimo risultato in breve tempo, ma dobbiamo arrivare alla cifra necessaria che ci consentirà di comprare un macchinario più performante e portatile in modo da migliorare anche le giornate dedicate agli screening nei vari quartieri della città». L' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Ambulatorio popolare dell' Ex Opg Je so' pazzo in via Imbriani, aperto il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 16.30 alle 19.30, è uno spazio in cui oltre 40 volontari, tra medici generici, specialisti, nutrizionisti, psicologi, studenti, mediatori culturali, garantiscono assistenza gratuita a chi non può permettersi le cure di cui ha bisogno nel servizio sanitario pubblico. «Non tutti possono permettersi di curarsi, la città di Napoli è particolarmente flagellata dal caro ticket, lunghissime liste d' attesa e chiusure di interi reparti ospedalieri - dice Novella Formisani, psichiatra e tra gli organizzatori dell' ambulatorio - a farne le spese sono soprattutto le fasce di popolazione più disagiate, che rinunciano anche all' assistenza di base o non hanno idea di come far valere i propri diritti, come le donne lavoratrici o mamme e gli immigrati. È principalmente a loro che si rivolge la nostra attività sociale, perché tutti abbiano diritto alla salute e alle cure di cui hanno bisogno». Nelle festività di Natale è partita la raccolta fondi che servirà a comprare un nuovo ecografo per gli utenti più disagiati, che arrivano non solo dalla città di Napoli, ma anche dalla provincia e dalle isole. In questi quattro anni di vita l' Ambulatorio popolare ha effettuato gran parte delle ecografie nell' ambito delle Giornate di prevenzione a libero accesso volte all' informazione e alla sensibilizzazione della popolazione sull' importanza di prevenzione sanitaria e diagnosi precoce. Garantire un' azione sociale sempre più capillare: a questo è finalizzata l' iniziativa per l' acquisto del nuovo ecografo portatile, necessario a garantire un' ottimizzazione degli sportelli specialistici già attivi, come quello di radiologia, cardiologia e malattie dell' apparato circolatorio, nefrologia e urologia, a cui si aggiungerà tra i nuovi lo sportello senologico per la prevenzione precoce del carcinoma mammario. Infine l' azione quotidiana dei volontari arriverà direttamente nei quartieri più periferici e disagiati di Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 31 EAV: € 5.879 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Epatite fulminante trapianto in extremis la paziente è salva IL CASO Melina Chiapparino Rinasce a Natale, grazie a un trapianto in tempi record e un intervento salvavita di 12 ore. La protagonista è Claudia, un nome di fantasia per la 65enne napoletana che, come in una favola a lieto fine, è riuscita a impadronirsi nuovamente della sua vita tra la sera della Vigilia e il 25 dicembre. Il merito però non è stato del caso e, a differenza delle favole, non c' è stata alcuna bacchetta magica. Piuttosto si è trattato di una vera e propria lotta contro il tempo per mettere a segno un' impresa miracolosa riuscita grazie a quattro equipe di sanitari. Medici, anestesisti e infermieri che, con estremo impegno, hanno realizzato un delicato e complesso intervento chirurgico, all' ospedale Cardarelli. L' OPERAZIONE La storia di Claudia era già segnata da dolore e malattia. La donna, già sottoposta ad un trapianto di midollo, era giunta nel presidio collinare in condizioni disperate e in grave pericolo di vita a causa di una epatite acuta fulminante. Poco dopo il suo arrivo in ospedale, per la 65enne è scattato il codice rosso, che indicava la massima emergenza per le sue condizioni psicofisiche gravemente debilitate dalla malattia. Una sola possibilità per salvarle la vita: un trapianto di fegato da realizzare in tempi strettissimi. Così, la sera del 24, è iniziata la corsa per reperire l' organo e realizzare in tempi record un trapianto nonostante le precarie condizioni di salute della donna. I chirurghi Luca Campanella e Giuseppe Arenga sono volati a Milano, al presidio ospedaliero San Carlo Borromeo, dove hanno prelevato il fegato. I due medici hanno Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
poi preso parte all' estenuante intervento salvavita, durato circa 12 ore, realizzato dal primario Giovanni Vannarecci e dal suo aiuto Giuseppe Aragiusto. I MEDICI Un destino segnato se sulla sua strada la 65enne non avesse trovato l' esperienza e la dedizione degli esperti del Centro Trapianti di Fegato della regione Campania, diretto da Giovanni Vennarecci che è parte del Dipartimento Trapianti del Cardarelli diretto da Ciro Esposito, che insieme alle altre Unità operative coinvolte hanno lavorato in equipe con una maratona in sala operatoria che ha permesso di salvare la vita alla donna. Dalla prima assistenza medica fino alle ore trascorse in sala operatorie e ai successivi controlli sono state coinvolte le unità di Ematologia, con i dottori Alessandra Picardi e Fioravante Ronconi, e di Epatologia con il primario Giovanni Di Costanzo e Alfonso Lanza. Non solo. L' operazione chirurgica ha richiesto anche una folta equipe di anestesisti rianimatori, quali Ciro Esposito, Gaetano Azan, Luigi D' Alessio, Margherita Caggiano, Carmen Chierego e Marianna Esposito IL DIRETTORE «Grazie ad un importante lavoro di squadra - racconta Ciro Esposito del Dipartimento Trapianti - è stato possibile portare a termine con successo un' operazione estremamente rischiosa». «A distanza di una settimana dall' operazione - spiega il direttore sanitario Giuseppe Russo - le condizioni cliniche appaiono soddisfacenti, la speranza di tutti noi è che con l' andare dei giorni si arrivi a poter considerare la paziente del tutto fuori pericolo». «L' intervento chirurgico di trapianto di fegato in una donna già sottoposta a trapianto di midollo, assume per l' azienda un significato di grande valore - ha sottolineato Giuseppe Longo, direttore generale del Cardarelli - è sia un esempio di efficienza organizzativa e di competenza professionale, sia un innovativo modello organizzativo che a breve sarà implementato in tutta l' azienda ospedaliera, intendo la realizzazione delle Unità operative Multidisciplinari in cui diversi professionisti integrano i loro saperi per risolvere problemi clinici». «I trapianti di organi, le malattie rare, il trauma center, le cronicità, rappresentano i primi settori in cui si formalizzerà a breve questo modello organizzativo - aggiunge Longo - l' obiettivo è quello di compiere un salto di qualità per la gestione integrata e condivisa da parte di più unità operative. In questo modello il paziente si ritrova al centro del complesso sistema di cure e riceve i migliori e più appropriati trattamenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 31 EAV: € 1.638 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Federico II, on line il nuovo calendario Torna il tradizionale appuntamento con il calendario dell' azienda ospedaliera universitaria Federico II. Quindici edizioni per altrettanti temi approfonditi in un percorso in dodici tappe che prevede, per ogni mese, una riflessione, tratta da evidenze scientifiche, un' immagine grafica che ne racconta il significato ed un aforisma che ne rafforza il messaggio. Il viaggio nel 2020 è dedicato all' importanza dell' ascolto nei processi di cura ed il calendario è scaricabile gratuitamente on line dal sito dell' Azienda federiciana. «Quest' anno abbiamo scelto il tema dell' ascolto. Porre il paziente al centro, ascoltando con attenzione i suoi bisogni e il suo vissuto di malattia, rappresenta, infatti, un' opportunità per tutti gli attori del processo di cura, così come indicato nella programmazione regionale», sottolinea l' avvocato Anna Iervolino, direttore generale del Policlinico Federico II. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 26 EAV: € 5.958 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Ospedale Landolfi l'ira dei sindacati «Presidio in agonia» LE VOCI Antonello Plati Taglio dei posti letto e stop al pronto soccorso notturno nel reparto di Ortopedia dell' ospedale «Landolfi» di Solofra: i sindacati - Cgil, Cisl, Uil - contestano il provvedimento del direttore generale dell' Azienda ospedaliera «Moscati», Renato Pizzuti, e pretendono chiarezza. Il Nursind, normativa alla mano, sostiene che così com' è gestito il presidio andrebbe chiuso. Della questione si discuterà la settimana prossima durante la riunione del tavolo tecnico. Lunedì scorso la decisione del manager di tagliare 8 posti letto, da 18 a 10, e di abolire il turno notturno, dalle 20 alle 8, per far fronte alle difficoltà del reparto di Ortopedia. Subito è esplosa, sui social, la protesta dei residenti: «Vogliono chiudere l' ospedale». Altri sottolineano che «si congestionerà ancora di più il Pronto soccorso di Avellino dove saranno dirottati i traumatizzati che arriveranno a Solofra nelle ore notturne». Oggi i sindacati prendono posizione. Licia Morsa, segretario generale Fp Cgil, ricorda: «La carenza di personale è stata determinata dalla mancanza di investimenti. E il passaggio dall' Asl al Moscati è stato tragicamente determinante». Ora il punto è: «Il problema è stato riversato sul personale con tutti i limiti delle leggi. Pizzuti, che in fondo non fa altro che applicare norme, chiarisca cosa dovrebbe o potrebbe essere il Landolfi che è rimasto aperto soltanto grazie al sacrificio dei dipendenti. Il margine di sopportazione è sempre più sottile, ma soprattutto c' è poca voglia di rimanere vittime di strumentalizzazioni». Posizione, più o meno, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
condivisa da Antonio Santacroce, segretario generale Cisl Irpinia-Sannio. Premette: «Il giusto ridimensionamento del personale in rapporto all' attività il perno principale di qualsiasi ragionamento. A cosa serve avere sulla carta posti letto, se non si riescono a garantire le prestazioni? C' è necessità di mantenere i Lea e la regolare erogazione delle prestazioni per fornire ai cittadini un' assistenza adeguata». Però, attenzione: «Continuare a rattoppare non giova a nessuno, serve solo a rendere l' agonia del presidio di Solofra più lenta: è giunto il momento di abbandonare la volontà politica di una cieca conservazione dello status quo. Far prevalere, invece, scelte coraggiose per realizzare quel cambio di passo che tutti predicano ma che nessuno mette in atto». Critico pure Gaetano Venezia, segretario generale Uil Fpl: «Chiediamo il rafforzamento e non il depotenziamento dei servizi. La nostra preoccupazione è relativa alle modalità di funzionamento di alcuni servizi. Dopo l' insediamento dei nuovi vertici, abbiamo chiesto una serie di incontri, quasi tutti ignorati per cui di conseguenza è scaturita una convocazione in Prefettura per discutere dell' organizzazione dei servizi». A Solofra, «ci sono chirurghi destinati quasi sempre nel Pronto soccorso con poche sedute di sala operatoria, circostanza che allunga le liste di attesa fino a 6 mesi; c' è un solo chirurgo tra reparto e ambulatorio; manca l' ortopedico in Pronto soccorso nei giorni festivi. Per questo abbiamo chiesto anche al Comitato dei sindaci di riunirsi e verificare l' organizzazione dei servizi dell' Asl che afferiscono al Landolfi, ma non abbiamo avuto alcun riscontro». Infine, una nota positiva sul provvedimento: «Garantisce la presenza degli ortopedici nel Pronto soccorso anche nei giorni festivi e quindi una maggiore garanzia per l' utenza». Ragiona sulla normativa, Michele Rosapane, segretario aziendale Nursind: «Il decreto ministeriale 70 del 2015 fissa i criteri strutturali e organizzativi che devono avere le aziende ospedaliere. E il plesso di Solofra, per esempio, non ha i requisiti strutturali per essere aperto in quanto necessita di un massiccio lavoro di ristrutturazione edilizia. Inoltre, dista 15 chilometri circa dalla città ospedaliera ma ha diversi doppioni di unità operative». Il Piano nazionale esiti misura con dei parametri l' efficienza di un presidio: «Dagli ultimi dati, il presidio di Solofra andrebbe chiuso perché non raggiunge dei punteggi minimi. La Regione ancora non ha dato autorizzazione ad assumere personale, quindi è normale si ridimensionino le attività». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 17 EAV: € 937 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Panico all' ospedale Pellegrini, preso pistolero LUNI. Perde la testa e punta l' arma contro un agente. Pochi mesi fa il raid degli aspiranti babyras NAPOLI. Notte ad altissima tensione all' ospedale Pellegrini della Pignasecca. Un uomo è stato arrestato dalla polizia dopo aver estratto la pistola che aveva con sé e averla puntata contro l' agente. I contorni della vicenda non sono al momento ancora del tutto chiari, a partire dal motivo che ha spinto il balordo a fare irruzione nel presidio sanitario di Montesanto armato fino ai denti. A innescare la furiosa reazione dell' uomo potrebbe ad ogni modo essere stata una poco "gradita" richiesta di farsi identificare mostrando i propri documenti. La posizione del misterioso pistolero è adesso al vaglio degli inquirenti, che nelle prossime ore decideranno il da farsi. Quanto accaduto al Pellegrini è stato però tutt' altro che un caso isolato. Nelle ore precedenti, infatti, un' altra coppia di malviventi è salita alla ribalta della cronaca nera per aver combinato un "guaio" in via Manzoni, a Posillipo. I centauri viaggiavano ad elevata velocità quando si sono scontrati violentemente su un' auto. Nell' impatto i due, oltre a ferirsi, hanno perso la pistola scacciacani che avevano addosso: una circostanza, quest' ultima, che sta spingendo gli investigatori al lavoro sul caso che la coppia fosse in procinto di mettere a segno una rapina, forse proprio ai danni dell' automobilista contro il quale si sono scontrati. Sul posto, oltre ai soccorritori del 118, sono rapidamente arrivati anche i carabinieri della locale stazione che stanno adesso indagando per ricostruire quanto accaduto. Tra le Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ipotesi al vaglio dai militari c' è anche la possibilità che i due motociclisti avessero intenzione di rapinare il conducente dell' auto ma al momento i militari dell' Arma stanno raccoglien do indizi e testimonianze. I due uomini a bordo della moto sono stati ricoverati entrambi in ospedale per i traumi riportati. Un centauro è stato trasportato al Cardarelli, l' altro al vicino Fatebenefratelli. I due sarebbero tra l' altro delle vecchie conoscenze delle forze dell' ordine per via dei loro precedenti guai con la legge. In merito all' accaduto i diretti interessati non per ora fornito spiegazioni degne di nota. Un giallo che potrebbe però essere presto chiarito. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 8 EAV: € 1.120 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Sanità, trasporti e rifiuti: De Luca a picco NAPOLI - Sanità, ambiente, trasporti. Questi i tre temi fondamentali per un'amministrazione regionale. E su tutti il bilancio dei 5 anni di Vincenzo De Luca alla guida di Palazzo Santa Lucia è praticamente fallimentare. Il governatore, ormai fuori dai giochi per la ricandidatura dopo il no' arrivato dal Nazareno, continua a spendersi in annunci ed elencare risultati che sono sulla carta, ma che sono pressoché invisibili nella vita dei cittadini campani. A cominciare dalla sanità. L'uscita dal commissariamento toglie ora ogni alibi alla Regione, che ha risanato i conti perdendo migliaia di posti di lavoro e che adesso si ritrova con una carenza di organico impressionante, con corsie invase dalle barelle, tempi di attesa tremendi anche solo per una visita e ospedali che somigliano, nonostante la grande professionalità dei camici bianchi (vittime di continue aggressioni), molto spesso a gironi infernali. E poi ci sono i trasporti. De Luca a fine anno ha ricordato dei mille bus acquistati, di cui solo un quinto consegnati, e dei 24 treni pronti a essere messi a disposizione. Curiosamente, però, mentre lo diceva i pendolari della Circumvesuviana erano costretti a camminare a piedi sui binari per raggiungere la stazione. E ieri è stato aggredito un capotreno della Cumana. Episodi degli ultimi tre giorni, l'elenco è praticamente infinito. E poi c'è l'ambiente. Come dimenticare il faremo sparire le ecoballe'. Nonostante annunci, conferenze con effetti speciali, sono ancora nei siti in cui erano 5 anni fa. Il processo di smaltimento va avanti con una lentezza esasperante. Col passo attuale si rischia di metterci un secolo a smaltire i Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
materiali. Non propriamente un trionfo. Sul lavoro, nonostante l'impegno profuso dall'assessorato, ci sono gravi disagi come il concorso Ripam che va a rilento e piani di assunzione che sono partito soltanto negli ultimi mesi, a ridosso delle nuove elezioni regionali. Tra i risultati che De Luca ha dichiarato trionfali ci sono le Universiadi. Il merito della Regione è di aver evitato che saltassero completamente, visto il tempo perso nella fase iniziale dall'Ente stesso. La riqualificazione degli impianti, però, è stata soltanto episodica e molte strutture stanno già perdendo smalto rispetto allo scorso mese di luglio. Con i soldi ottenuti per le Universiadi era impossibile non intervenire con la manutenzione, il problema è che non è stato delineato al futuro. E guardare al futuro è il compito principale di un politico. Senza dimenticare poi i milioni spesi per il Villaggio Atleti che non ha lasciato traccia essendo stato allestito su navi da crociera che hanno regolarmente ripreso il mare. Mentre la Regione è ancora in mezzo alla tempesta. E quei siamo ultimi, pronunciati da Stefano Caldoro in occasione dell'ultimo Consiglio del 2019, risuonano pesanti nell'aria. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2020 Pagina 30 EAV: € 3.882 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Una bomba carta contro l' ambulanza ferito un medico `L' attentato nella zona orientale, la portiera della vettura era aperta l' operatore sanitario a bordo sotto choc e con un timpano lesionato IL RAID Ettore Mautone Un petardo ad alto potenziale, una sorta di bomba carta, è stato gettato ieri mattina contro il vano aperto di una autoambulanza di soccorso che aveva appena terminato un intervento (risolto) al domicilio di una paziente a Barra. Sospetta lesione del timpano per il medico a bordo del mezzo, ma ci sarebbero potute essere conseguenze ben più gravi se il grosso petardo non fosse rimbalzato sulla portiera aperta del mezzo per finire poi sull' asfalto. IL RACCONTO «Stavamo risalendo a bordo - racconta il camice bianco che si riserva di presentare formale denuncia contro ignoti - quando qualcuno che non siamo riusciti a vedere ha lanciato un grosso petardo e colpito la nostra ambulanza. Il petardo è esploso a circa un metro da me e non è penetrato nel mezzo solo grazie al fatto che la portiera aperta dal lato passeggeri ci ha riparato dallo scoppio. Non siamo riusciti a vedere chi sia stato». In concomitanza con l' episodio si è sollevata una protesta popolare delle persone che si trovavano per strada in in difesa dei sanitari. «È stato uno scoppio importante aggiunge il medico domani (oggi ndr) ho una visita dall' otorino per appurare i danni all' udito. Ho sibili e acufeni da stamattina e accuso una evidente ipoacusia dal lato destro, spero di non aver riportato lesioni. Sto aspettando di fare una più approfondita valutazione clinica. Da quello potrò fare una denuncia più mirata». L' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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