Unione della Romagna Faentina - giovedì, 24 ottobre 2019
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Unione della Romagna Faentina giovedì, 24 ottobre 2019 Prime Pagine 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna 5 Prima pagina del 24/10/2019 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) 6 Prima pagina del 24/10/2019 24/10/2019 Il Sole 24 Ore 7 Prima pagina del 24/10/2019 24/10/2019 Italia Oggi 8 Prima pagina del 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38 9 «Tempi più ridotti e assunzioni» 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42 10 Smog, aria di Ravenna in peggioramento 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 11 La studentessa Valentina Fussi premiata in Lombardia con un progetto legato alla ceramica 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 12 Prima pagina Faenza-Lugo 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49 13 Oltre il mare... Turismo di campagna 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 14 TURISMO DI CAMPAGNA 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 15 Ceparano, il passato che riaffiora 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 16 La Ceramica Parallela, Isia premiata a Torino al festival Fisad 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 17 Quando il pavimento diventa un' opera d' arte che riflette la storia 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51 18 Un calendario per il Gruppo Disabilità 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51 19 Dialogo interreligioso, domenica si comincia con la camminata per i luoghi di culto 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52 20 L' istituto Oriani dice no agli smartphone 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52 22 'The third murder' all' Ottobre 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 64 23 Bronzo su porcellana Premiata in Cina la teiera 'speciale' di Antonella Cimatti 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 64 24 Torna la Festa della Montagna Per il debutto arriva una leggenda, lo scalatore trentino Rolando Larcher 24/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 70 25 Centro Sub Nuoto Club, parte la nuova stagione degli atleti faentini
Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 24 LAURA GIORGI 26 Il clima che cambia muta anche le stagioni dell' olio 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 24-25 28 Ulivi secolari, l' olio "presidio" e fuori dal coro di Tenuta Pennita 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 25 LAURA GIORGI 29 La riscossa dell' Emilia dell' olio parte dalle colline imolesi 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 28 30 Non solo vino GiovinBacco parlerà anche di olio e pane 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 28 31 "Carta canta", quando i ristoratori sono ambasciatori del vino 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 45 32 Piantumazioni di alberi nelle rotonde per realizzare "foreste urbane" 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 45 33 Faenza protagonista alla Fiera mondiale della ceramica in Cina 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 45 34 Incontro su servizi sanitari, sociali, assistenziali e qualità del vivere 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 47 35 Cellulari in classe vietati a studenti e docenti 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 47 36 Tre giornate dedicate al cioccolato 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 41 37 Fado e rock con Urso Bardo E sabato Musica da cucina 24/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 21 FRANCESCO ZAMBIANCHI 38 «A Cesena si respira voglia di vincere ma è stato un onore giocare a Faenza» Stampa Locale 24/10/2019 Il Resto del Carlino Pagina 17 40 Vietato entrare coi cellulari in classe Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 24/10/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2 G.Tr. 41 Ai sindaci 300 milioni d' investimenti sociali 24/10/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 33 Guido Romeo 42 Crescono gli attacchi digitali, imprese e Pa ora reagiscono 24/10/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 33 Alessia Maccaferri 44 Un piano per gli appalti innovativi 24/10/2019 Italia Oggi Pagina 31 GIULIA PROVINO 46 Split 2020, ecco le liste 24/10/2019 Italia Oggi Pagina 32 47 Boccia: un commissario per i Lep. Toscana, trattative al via 24/10/2019 Italia Oggi Pagina 32 49 In G.U. dispositivi antiabbandono 24/10/2019 Italia Oggi Pagina 32 FRANCESCO CERISANO 50 Spinta agli investimenti locali
24/10/2019 Italia Oggi Pagina 33 SILVANA SATURNO 52 Riciclo dei rifiuti, via libera alle autorizzazioni
[ § 1 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 2 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 3 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Il Sole 24 Ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 4 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Italia Oggi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 4 8 8 7 1 7 2 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 38 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Le promesse «Tempi più ridotti e assunzioni» Questo annunciava a maggio la Regione, un piano da 7 milioni Sei ore di attesa al massimo e assunzioni. È il maxi piano annunciato dalla Regione a maggio per i pronto soccorso dell' Emilia-Romagna: «ci siamo dati un anno di tempo per portarlo a compimento», spiegava sempre a maggio l' assessore regionale Sergio Venturi. Le assunzioni previste, grazie a un investimento da 7 milioni, sono 130: 60 medici, 60 infermieri e 10 operatori socio sanitari. Nel 2018 sono stati 155.910 gli accessi ai pronto soccorso della provincia: 84.655 a Ravenna, 36.417 a Lugo e 34.838 a Faenza. In primavera si vedrà se la cura della Regione avrà portato benefici ai pazienti e al lavoro degli operatori. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini, sempre a maggio, aveva commentato: «Dovremo parlare con sindacati e Governo per prevedere un premio economico per il personale dell' emergenza». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 4 8 8 7 1 8 2 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Smog, aria di Ravenna in peggioramento In via Zalamella 35 giorni con Pm10 oltre i limiti. Arpae: «Situazione dovuta alla scarsa distribuzione delle piogge» RAVENNA E' un peggioramento di portata clamorosa quello cui è andata incontro la qualità dell' aria a Ravenna nel 2019 rispetto al 2018. Il dito è puntato sempre contro di loro, le Pm10, l' inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa, la cui sigla identifica le particelle capaci di penetrare in profondità nei polmoni, e che trae origine dai processi di combustione legati al traffico, al riscaldamento degli edifici e alle produzioni industriali. Mentre nel 2018 nessuna delle stazioni di monitoraggio della provincia di Ravenna aveva registrato il superamento delle fatidiche 35 giornate annue con un livello di Pm10 oltre i 50 milligrammi per metro cubo, il 2019 presenta dati più sconsolanti. Già il 14 ottobre la stazione di tipo urbano di Zalamella ha toccato il 35esimo giorno sopra quota 50 milligrammi per metro cubo (l' anno scorso, nello stesso periodo, i superamenti erano stati appena dodici). Un conteggio destinato con ogni probabilità a crescere nei mesi di novembre e dicembre. Zalamella registra anche la media più alta per le stazioni di monitoraggio del territorio provinciale, pari a 29 milligrammi per metro cubo per i primi nove mesi dell' anno (contro i 23 milligrammi del parco Bertozzi, a Faenza, i 25 e i 26 rispettivamente delle stazioni Caorle e Delta Cervia, e i 29 della stazione Rocca Brancaleone). A cosa è dovuto questo peggioramento della qualità dell' aria rispetto al 2018? Non necessariamente a un aumento dei volumi di traffico o delle emissioni industriali e private. «Nel 2019 abbiamo scontato una pessima distribuzione delle piogge nel corso dell' anno», spiega da Arpae la responsabile di servizio Sistemi ambientali dell' area est, Patrizia Lucialli. «Abbiamo assistito più volte a fenomeni notevolmente intensi, in corrispondenza dei quali si sono concentrate le precipitazioni, diminuendo così l' effetto di dilavamento dell' aria normalmente esercitato dalle piogge, nel 2019 limitato a un numero minore di giornate». L' altro inquinante per cui la situazione nel nostro territorio è giudicata critica è l' ozono (capace di provocare disturbi irritativi all' apparato respiratorio e danni alla vegetazione); nel 2018 si sono registrati superamenti dei valori obiettivo (pari a 120 milligrammi per metro cubo) oltre il limite di 25 giorni annui in cinque stazioni su sei: a Cervia, dove il valore limite è stato superato 56 giorni, e nelle stazioni di Faenza, Caorle, Porto San Vitale e Rocca Brancaleone. Benché entro i limiti di legge, Arpae giudica «non positivi», considerata la loro elevata pericolosità, neppure i dati sulle concentrazione di benzene, metalli, diossine e furani, benzoapirene e Pm2,5. Filippo Donati © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 4 8 8 7 1 7 9 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Classe La studentessa Valentina Fussi premiata in Lombardia con un progetto legato alla ceramica Una ravennate premiata in Lombardia. Valentina Fussi, studentessa dell' Isia di Faenza, ha vinto la sezione 'Young' del premio MIDeC, promosso dal Museo internazionale del Design ceramico di Laveno Mombello (Varese) con il progetto 'Sgugiotto', sviluppato nell' ambito del corso di Design dei prodotti ceramici. Il progetto unisce cibo, ceramica e anche ecologia, con una serie di contenitori per cibi liquidi e solidi dalle forme impilabili che sfruttano la naturale capacità di conservazione della ceramica e sostituiscono la più inquinante plastica. Gli 'sgugiotti' sono stati creati tramite stampa 3D, poi cotti e smaltati e completati con un rivestimento all' uncinetto creato da un' artigiana. Valentina Fussi, ideatrice del progetto, studia a Faenza e vive a Classe. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 4 8 8 7 2 0 7 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima pagina Faenza-Lugo Prima pagina Faenza-Lugo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 4 8 8 7 1 8 0 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) La riflessione Oltre il mare... Turismo di campagna di Beppe Sangiorgi Non c' è confronto tra l' offerta turistica della riviera romagnola fatta di sole, mare e divertimenti e quella dell' entroterra faentino-lughese. Ma quest' ultimo territorio offre un paesaggio umano che la costa ha perso. È un mondo da scoprire inoltrandosi nelle campagne per conoscere a fondo una terra e la sua gente, scoprendo sorprendenti modi di vivere e pensare riflessi dall' architettura rurale, dalla parlata e dai prodotti della terra. Seguendo il percorso al contrario, è possibile trovare il rimando di un paesaggio o di un prodotto nella faccia di un agricoltore o nella storia di una famiglia. Sono intrecci capaci di offrire al turista emozioni continue: emozioni degli occhi, del palato e dell' animo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 4 8 8 7 2 0 8 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) TURISMO DI CAMPAGNA [Segue dalla prima] Avventurandosi nella campagna, al turista fermatosi per un' informazione, può capitare di finire sotto un pergolato a discorrere con un vecchio contadino che racconta le vicende della sua vita e del lavoro, ricordando fatti e usanze lontani: «Acsè e' dséva e' mi nón», così diceva mio nonno. Secondo il poeta longianese Tito Balestra, quei vecchi «sembrano alberi, solidamente piantati in mezzo alla bufera del tempo». E non mancano di offrire all' ospite inaspettato un bicchiere di albana o sangiovese, spiegando orgogliosi: «Cvèst l' è e' mi vén», questo è il mio vino. E gli occhi che brillano contenti dicono che quel vino è sì frutto della terra e del sole, ma ancor più del suo lavoro e del suo sapere. Beppe Sangiorgi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 4 8 8 7 1 7 5 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Ceparano, il passato che riaffiora Faenza, i risultati degli scavi dell' Università di Bologna che proseguono da due anni nell' area della Rocca La roccia dello Spungone - l' affioramento calcarenitico che corre parallelo alla via Emilia tra Ceparano e Castrocaro - si delinea sempre più come deus ex machina della Rocca di Ceparano, oggetto quest' estate, per il secondo anno, delle indagini archeologiche condotte dall' Università di Bologna. Gli strati di passato emersi raccontano di un sito di cui l' attuale rocca è un capitolo all' interno di una vicenda snodatasi tra la fine dell' epoca romana, testimoniata da mattoni tardoantichi e il XV secolo. Quasi un millennio, durante il quale il colle doveva apparire molto diverso dal bosco di oggi, considerando la quantità di resti di abitazioni portate alla luce. «Costruzioni a ovest della Rocca - spiega l' archeologo Enrico Cirelli, responsabile dello scavo -, che nel corso dei secoli molto probabilmente sono in parte crollate verso la scarpata rivolta a sud, come testimoniano pavimentazioni, affacciate sull' orlo dell' abisso. Sospettiamo che abbia fatto la stessa fine anche la porzione meridionale della più estesa tra le cinte murarie che in diverse fasi abbracciarono l' abitato, il quale arrivò a optare per l' incastellamento nel punto in cui sorge oggi la Rocca, e che pensiamo avesse ospitato precedentemente un sito di natura religiosa, contenente molte sepolture, forse distrutto nel terremoto dell' XI secolo». Probabilmente quello di Santa Maria in Ceparano. L' ipotesi che là sorgesse un luogo di devozione è suffragata dalla presenza di sepolture signorili. «La seconda serie di sepolture doveva essere riservata al resto dell' abitato - prosegue Cirelli -. I resti rinvenuti, appartenenti a 157 individui, testimoniano una vita non sempre facile. La rocca era del resto una struttura militare, una delle prime a essere progettate per armi quali archibugi. Filippo Donati © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 4 8 8 7 1 7 8 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) La Ceramica Parallela, Isia premiata a Torino al festival Fisad Secondo appuntamento con i protagonisti del design contemporaneo, oggi alle 18 nell' aula magna dell' Isia in corso Mazzini 93 a Faenza, per il progetto 'L' artigianato e l' arte nella ceramica, fra tradizione e innovazione', promosso dal Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza con Isia Faenza ed Ente Ceramica e finanziato dalla Regione. Andrea Anastasio parlerà di 'Tradizione, tradimento, traduzione. Innovazione e lignaggio artistico'. Isia Faenza è stata premiata la scorsa settimana a Torino, per la seconda edizione del Fisad - Festival Internazionale Scuole d' Arte e Design. Giovedì 17 ottobre, alla Nuvola Lavazza sono stati annunciati i vincitori, selezionati da una giuria composta da Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea, dal critico Renato Barilli e dallo storico dell' arte cinese, Lu Peng. Isia si è aggiudicata il terzo premio con l' opera 'La Ceramica Parallela' realizzata in 3D dagli studenti del biennio di Design del Prodotto Andrea Costantini, Anna Massimo, Giulia Fabbri, Giulia Pollini, Lorenzo Filipponi, Manolo Liuzzi, Rezziero Di Maio, Valentina Fussi. L' opera è il risultato del workshop con l' artista Salvatore Arancio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 4 8 8 7 1 8 1 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Quando il pavimento diventa un' opera d' arte che riflette la storia Al museo Zauli di Faenza incontro sulla ceramista Kowaliska e Cava de' Tirreni Primo incontro stasera al museo Zauli di via della Croce 6 a Faenza per il ciclo 'Storie di ceramisti, storie di città'. Oggi alle 19 è previsto un focus sulla città di Cava de' Tirreni (Salerno) con il volume 'Irene Kowaliska. 1939' di Vito Pinto, Gianni Grattacaso (2018). Sono attesi Vito Pinto (autore), Vicenzo Servalli (Sindaco di Cava de' Tirreni), Barbara Mauro (operatore culturale). Nel 1939 Irene Kowaliska, nata a Varsavia, realizzò il pavimento ceramico a grandi figure per la sala da pranzo di Villa Ricciardi, sulle colline di Cava de' Tirreni. Il pavimento, di circa ventotto metri quadrati, fu commissionato all' artista polacca in un momento di particolari tensioni mondiali provocate dal nazi-fascismo. Kowaliska, nel realizzarlo, espresse tutto il suo dolore, la sua tensione, sociale e umana, attraverso quattordici figure da affidare alla storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 4 8 8 7 1 8 5 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 51 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Un calendario per il Gruppo Disabilità Faenza, l' iniziativa per sostenere i progetti di inclusione. A posare sono state le associazioni che aderiscono alla realtà È stato presentato nella mattinata di martedì il calendario realizzato per beneficenza dal titolo 'Per fare un albero', progetto corale per sostenere i progetti d' inclusione del Gruppo Disabilità Faenza. Ogni mese dell' anno è stato realizzato coinvolgendo associazioni, gruppi informali, aziende e rioni che hanno sposato l' idea e che hanno prestato la loro immagine. Per ogni mese dunque i ragazzi che fanno parte delle associazioni che aderiscono al Gruppo Disabilità Faenza hanno posato con gli 'sponsor' diventando così i protagonisti dei dodici fogli del calendario. Per la grafica si è ricorsi all' aiuto di Cesare Reggiani che ha ripreso il tema dell' albero, «metafora delle associazioni per disabili che si riuniscono», come ha detto Massimo Caroli dell' Asp, mentre le foto sono state realizzate da Elena Bandini. «I gruppi 'sponsor' che hanno aderito all' iniziativa - ha continuato Caroli -, con un contributo di tremila euro per ogni foglio del calendario, riceveranno in cambio 300 copie che poi verranno vendute o regalate. I sostenitori dell' iniziativa sono Il Moro, Overall Rete Multiculturale, Quelli di San Marco, Gree-Go Bus Gruppo Erbacci, Confraternita del Castrato e Teatro Due Mondi, I Rioni di Faenza, Leopodistica Asd, Nuova Co.G.O Sport, Gruppo Tampieri, United Artist, Totally Unecessary Club, Club Atleticio Faenza Lotta 1919. L' obiettivo della campagna è di raggiungere 5mila famiglie faentine per comunicare il valore sociale come bene comune per la nostra comunità». Il calendario del Gruppo Disabilità Faenza verrà infatti messo in vendita e servirà a contribuire il finanziamento dei progetti de 'La bottega della logetta' e 'La chiocciola'. Per chi volesse, nello spazio della Galleria Ronchini in corso Baccarini 15, fino al 30 ottobre, dalle 16 alle 19, si potranno vedere gli scatti del backstage e il video realizzato e acquistare il calendario. Inoltre sabato 26 ottobre, alle 18, a Faventia Sales, Gianfranco Morini, Il Moro, metterà all' asta oltre cinquanta opere, 'Ceramiche da mangiare' il cui ricavato andrà in beneficenza. È previsto l' accompagnamento musicale del gruppo HistriX e, a seguire, un aperitivo solidale a cura della Bottega della loggetta. Chi volesse può contribuire con donazioni sul conto corrente Gdr; Iban: IT59P0306909606100000163319. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 4 8 8 7 1 7 6 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 51 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Dialogo interreligioso, domenica si comincia con la camminata per i luoghi di culto Si parte alle 16.45 dal Centro di cultura islamica di via Galvani a Faenza Torna la Giornata per il dialogo cristiano-islamico e la nona Giornata del dialogo interreligioso. Tema di quest' anno è 'Non c' è futuro senza fratellanza e solidarietà'. Come ogni anno, sono previste una serie di iniziative aperte alla cittadinanza per favorire il dialogo e la conoscenza fra le culture e le religioni in città. Si inizierà domenica 27 con la 'Camminata del dialogo' che partirà alle 16.45 dal Centro di cultura islamica, in via Galvani 84/3 per toccare vari luoghi di culto faentini: la chiesa evangelica di via dell' Artigianato, la chiesa ortodossa di rito rumeno, il tempietto della memoria e la pietra d' inciampo in ricordo della deportazione del popolo ebreo. Infine, si passerà dalla chiesa di San Francesco che ricorda gli 800 anni dall' incontro tra Francesco e il sultano Malik asl-Kamil, primo esempio di dialogo cristiano-islamico, per giungere in piazza del Popolo attorno alle 18. Sempre domenica 27, dalle 17 alle 19.30, in piazza del Popolo, aspettando l' arrivo della camminata è in programma un concerto delle 'Onde Radio'. I rappresentanti di diverse religioni della città illustreranno le proprie attività ed esporranno il proprio pensiero sulla Giornata. Al termine sarà allestito un ristoro multietnico, aperto alla città, offerto dalle comunità religiose e dalle associazioni del Tavolo del Dialogo. Domenica pomeriggio è prevista una navetta per i podisti che parte da piazzale Pancrazi alle 16.15 per la partenza della camminata. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 4 8 8 7 1 7 7 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) L' istituto Oriani dice no agli smartphone Faenza, la decisione è stata presa dopo un periodo di prova. L' assessore alle Politiche educative, Simona Sangiorgi: «Scelta coraggiosa» Dopo un periodo di prova l' istituto Oriani di Faenza, nelle cui aule ogni giorno studiano circa cinquecento studenti divisi in diversi indirizzi, ha deciso di dire basta ai cellulari in classe «per il benessere di docenti e studenti». «Ben oltre il 50 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni - spiegano dall' istituto faentino, citando uno studio sulle dipendenze effettuato su un campione di cinquecento ragazzi - manifesta importanti problematicità nel ritagliarsi una pausa rispetto all' esposizione nei confronti delle nuove tecnologie. Questo - continuano -, fino al punto da arrivare a controllare lo smartphone più di 70 volte al giorno, con picchi fino a 110 volte. Questi dati hanno condotto l' istituto tecnico Oriani a riflettere sulle scelte in campo educativo e didattico». L' uso delle tecnologie in classe, in particolar modo degli smartphone ha generato, anche nelle scuole di Faenza, diversi problemi. Basti ricordare più di un episodio nel quale alcuni ragazzi hanno nascosto negli spogliatoi femminili telefonini in modalità video riprendendo e poi diffondendone i contenuti o episodi, anche questi accaduti in città, di cyberbullismo, alcuni dei quali con brutti risvolti personali. In alcuni casi questi veri e propri reati sono arrivati alle forze dell' ordine, in altri le vicende si sono concluse prima che fosse necessario il loro intervento. Rimane il fatto che, e chi ha figli in età scolastica lo sa bene, sin dalle medie il cellulare è un mezzo che distrae dalla lezione. Così l' Oriani ha preso un' iniziativa - partita già da tempo ma divulgata solo ora - e ha deciso che dopo un periodo di prova, il suono della campanella non segnala solo l' inizio delle lezioni ma coincide con il 'rito' del deposito di smartphone e di altri dispositivi elettronici affini in apposite custodie dove gli apparecchi rimangono inaccessibili non solo durante le ore di lezione ma anche nel corso degli intervalli tra un' ora e l' altra e anche durante i laboratori e in palestra. «Dal dirigente Fabio Gramellini sono state impartite istruzioni ben precise nei confronti dei ragazzi - dicono dall' Oriani -, decisione ovviamente condivisa con il collegio dei docenti e confermate dal consiglio di istituto, diventando regolamento interno. Si tratta di una scelta presa per il benessere e la salute degli studenti e che rientra nelle decisioni prese nell' ambito dell' autonomia didattica». Infatti, se in passato i telefonini agli studenti dell' Oriani venivano restituiti ai ragazzi nei minuti di intervallo, in questo anno scolastico l' uso degli smartphone sarà consentito esclusivamente per motivi didattici, su permesso dell' insegnante. «Una scelta - concludono dalla scuola superiore faentina - per potenziare comportamenti positivi sia nell' interazione fra studenti che con gli adulti ma anche per eliminare comportamenti negativi dell' uso indiscriminato e quasi maniacale delle tecnologie in un momento delicato come quello dell' adolescenza». Di una scelta «estremamente positiva e coraggiosa - parla invece l' assessore alle Politiche educative e giovanili, Simona Sangiorgi - perché da diverso tempo ci arrivano segnalazioni da dirigenti, docenti e famiglie di un fenomeno sempre più problematico di dipendenza dalle tecnologie, dai social, dalla messaggistica e dal gaming online. È dunque opportuno e molto utile se la scuola, per prima, si mette a capo di queste iniziative che fungono da esempio e che possono fungere da traino per tutto il sistema scolastico. Una decisione che ci piacerebbe che venisse adottata anche da altre realtà scolastiche in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 4 8 8 7 1 7 7 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) città». a.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 4 8 8 7 1 8 3 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) FAENZA 'The third murder' all' Ottobre Appuntamento stasera alle 21.15 al cinema Sarti con il prof Del Bene Torna anche quest' anno il tradizionale appuntamento cinematografico dell' Ottobre Giapponese che stasera alle 21.15, al cinema Sarti di via Scaletta 10 a Faenza, vede la proiezione di 'The Third Murder' di Hirokazu Kore' eda, considerato uno dei maggiori cineasti del panorama nipponico contemporaneo. Il film, presentato in concorso alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia, approda per la prima volta in una sala faentina grazie al cineclub Il Raggio Verde. A introdurre la pellicola, in versione originale con sottotitoli in italiano, è il prof Marco Del Bene. Nel film Shigemori, tra i migliori avvocati del paese, si trova costretto a difendere Misumi dall' accusa di omicidio del suo datore di lavoro al cui cadavere è stato dato fuoco e a cui è stato sottratto il portafoglio. Misumi era già stato condannato trent' anni prima per un reato analogo e ora confessa anche il nuovo omicidio. Quando sembra ormai chiaro che l' uomo sarà condannato alla pena di morte, Shigemori inizia a sospettare che non dica la verità. Biglietti interi 7 euro, 6 e 5 ridotti.Info. www.cineclubilraggioverde.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 4 8 8 7 1 7 3 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 64 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) FAENZA Bronzo su porcellana Premiata in Cina la teiera 'speciale' di Antonella Cimatti Bronzo su porcellana: si è classificata terza alla World Ceramic Teapot Art Competition di Yixing - città cinese della provincia del Jiangsu - l' opera 'Essence of tea #6', ultimo capitolo della sperimentazione che la ceramista faentina Antonella Cimatti ha intrapreso nel 2005. La sua è una teiera «assolutamente non funzionale», precisa, in quanto composta secondo un motivo che tutto può fare tranne che contenere liquidi. È una tecnica che Cimatti ha sviluppato nel 2005, ispirandosi ai caratteristici 'bianchi di Faenza', e che sin da allora le è valsa riconoscimenti, oltre che in Cina, anche in Corea e Giappone. La teiera cui ha dato forma è composta dai filamenti in paper clay (porcellana mescolata con carta) che caratterizzano molte delle sue opere. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
[ § 1 4 8 8 7 1 8 4 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 64 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) FAENZA Torna la Festa della Montagna Per il debutto arriva una leggenda, lo scalatore trentino Rolando Larcher La Festa della Montagna UOEI torna da oggi a sabato per tre serate d' eccezione, tutte con inizio alle 21 e a ingresso libero, nella consueta cornice della sala Zanelli al centro fieristico di viale Risorgimento a Faenza. Il filo conduttore della edizione numero 53 è la verticalità, connaturata alla montagna, nelle sue diverse sfaccettature, sempre intesa come sfida e confronto positivo con se stessi. Protagonista di questa prima serata sarà lo scalatore trentino Rolando Larcher, 'Rolly, leggenda dell' alpinismo italiano, ha iniziato con gli scarponi ai piedi, per poi vivere l' esplosione dell' arrampicata sportiva, sia con la ricerca del grado massimo che con le competizioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 24
[ § 1 4 8 8 7 1 7 4 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 70 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Centro Sub Nuoto Club, parte la nuova stagione degli atleti faentini Si alzerà domenica il sipario sulla nuova stagione sportiva degli atleti del Centro Sub Nuoto Club 2000 Faenza, con gli agonisti e i Master che saranno di scena in due appuntamenti. A Bologna si terrà la prima prova dei 42esimi Campionati regionali Libertas, dove in vasca scenderanno le categorie Ragazzi, Juniores, Cadetti e Seniores. Il secondo impegno sarà a Imola con il 2° Trofeo Città di Imola - 18° Memorial Elisa Terziari, gara riservata ai Master. In mattinata si disputeranno le gare 200 stile libero, 50 dorso, 100 rana e 50 stile libero poi nel pomeriggio ci saranno i 200 farfalla per proseguire con i 100 stile libero, i 50 rana, i 50 farfalla per chiudere con le staffette miste 4x50. Nel ricco calendario di manifestazioni a cui parteciperà la società faentina c' è anche il Circuito regionale Emilia Master del Centro sportivo italiano che inizierà tra meno di un mese: la prima prova si svolgerà il 10 novembre a Mirandola, la seconda il 15 marzo a Reggio Emilia e la terza a Bibbiano: tutte le gare verranno disputate in vasche corte da 25 metri. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 25
[ § 1 4 8 8 7 1 9 2 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 24 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) OLIVICOLTURA DI ROMAGNA LA RACCOLTA È PARTITA Il clima che cambia muta anche le stagioni dell' olio Raccolta anticipata al 10 ottobre in tutta la regione Il rischio è perdere prodotto in una annata che frutterà il 60% in meno di quella passata LAURA GIORGI RIMINI Per la Romagna olivicola sarà una annata "di scarica", dopo l' exploit produttivo del 2018. Fa parte della natura di questa pianta, ma c' entra anche il cambiamento climatico, che in fondo è anche alla base della proliferazione dell' ulivo negli ultimi lustri oltre l' area riminese e brisighellese, dalle quali non era mai sparito, ma che apoco apoco sta occupando spazi che non erano più suoi da secoli, specie in direzione Emilia. L' Arpo, Associazione regionale tra i produttori olivicoli dell' Emilia Romagna, oggi conta 650 soci, fra cui anche consorzi che ne assommano molti a loro volta. «Possiamo parlare oggi di 3.500 ettari di uliveto in Emilia Romagna, per oltre un milione di piante - spiega Sabrina Paolizzi, responsabile tecnico e memoria storica dell' associazione stessa -. Di questi, il 54% è in territorio di Rimini, un territorio per il quale si sta mettendo a punto un rilancio della valorizzazione del prodotto che già gode della Dop Colline di Romagna. Il 30% degli ulivi cresce invece nel territorio di Forlì -Cesena, il 13% nel Ravennate, dove si trova anche la Dop Brisighella, e appena il 3% per ora nel Bolognese, dove però l' olivicoltura si sta sviluppando molto». Dove ci sono gli uliveti ci sono i frantoi e della trentina scarsa che può annoverare l' Emilia Romagna, 22 sono appunto nel Riminese, 9 a Forlì Cesena, 2 nel Brisighellese e uno soltanto in Emilia, ed è il Frantoio Imolese. VARIETÀ PREGIATE Gli ulivi che oggi possono dirsi secolari non sono moltissimi, sparsi in Romagna e soprattutto nel Forlivese e Brisighellese, pregiata la produzione di varietà autoctone che danno oli dalle caratteristiche diverse e riconoscibili. La nostrana e la ghiacciola di Brisighella, che cresce bene anche negli altri territori specie nel Forlivese, dove resiste bene alle temperature più basse, anche se ormai questo non è più il problema principale. Poi Correggiolo nel Riminese, Rossina, Pendolino, Moraiolo, Leccino e Frantoio diffusi come nel resto del Mediterraneo. CALO PRODUTTIVO Una produzione che, assicura l' Arpo, comunque viene venduta tutta nell' arco dell' anno e che quest' anno, proprio per il fatto che la raccolta sarà sensibilmente inferiore, fino anche al 60% in meno rispetto all' anno passato, anche i prezzi saliranno. IL VALORE DELL'OLIO La questione del prezzo dell' olio è da sempre ardua, si sa. «Forse dipende dal fatto che anziché essere inteso come alimento, qual è, viene considerato dal consumatore come un semplice ingrediente, che si mischia al resto, e quindi ancora oggi non tutti sono disposti a spendere per l' olio anche solo quello che pagherebbero per una bottiglia di vino di media qualità - ragiona Sabrina Paolizzi -. I costi di produzione dell' olio sono molto alti, specie in annate come questa, perciò mi sento di dire che un buon olio medio, ottenuto da olive del territorio spremute meccanicamente a freddo, non può costare meno di 10/12 euro». Poi ci sono ovviamente differenze legate a Dop e territori, il colline di Romagna mediamente si attesta sui 16 euro al litro al consumatore, il Brisighello può superare anche i 20 euro. RACCOLTA ANTICIPATA «Il Riminese sconta ancora gli effetti delle gelate di fine inverno del 2018, tutti gli altri le piogge di maggio, quando gli ulivi erano in piena allegagione - spiega Paolizzi -. Inoltre questa annata è stata contrassegnata ingenerale, anche se non tanto nelle nostre zone perché la nostrana regge bene agli attacchi, da una cospicua presenza della mosca dell' ulivo, che però chi ha fatto i trattamenti necessari, ha potuto controllare, ma anche da una abbondante cascola, ovvero caduta spontanea delle olive. Quindi per evitare di perdere più possibile frutto, e visto anche che il cambiamento climatico Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 26
[ § 1 4 8 8 7 1 9 2 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) ha effettivamente anticipato la maturazione delle olive, quest' anno si è chiesto di anticipare la raccolta che normalmente parte il 20 ottobre fin dal 10 dello stesso mese. Una richiesta di variazione temporanea dei disciplinari, che però diventerà a breve definitiva, proprio per i cambiamento climatico». BRISIGHELLA DOCET «Certo non siamo ai livelli di altre zone produttive come il ago di Garda o la Liguria che hanno chiesto lo stato di calamità naturale per l' azzeramento o quasi della produzione, però quest' anno avremo poco olio, sia pure di buona qualità - spiega il presidente del Consorzio agrario brisighellese che lavora le olive per trarne il pregiato e noto olio, Sergio Spada -. L' anno scorso i quintali di olio furono 12mila, quest' anno saranno 5.000. La siccità non è un problema, ma la temperatura, specie in fase di raccolta, come sta accadendo ora, sì. Per questo stiamo dicendo ai produttori di olive di non tenere i frutti nei cassoni oltre due giorni, ma di portarli subito, affinché non si riscaldino troppo e non si compromettano le proprietà organolettiche dell' olio. Noi l' anno scorso abbiamo interamente rinnovato il frantoio, beneficiando di un fondo Psr investendo la cifra cospicua di 700mila euro, e oggi siamo in grado di condizionare la temperatura della pasta di oliva che non deve oltrepassare i 27 gradi con la macinatura. Se questo accade il rischio è che l' olio acquisisca un difetto tipico, il "riscaldo", in quel caso non potrebbe nemmeno essere etichettato come extravergine». Il Cab di Brisighella ha molto investito sulla tecnologia del frantoio ed è aumentata anche la potenza produttiva che quest' anno consentirà quanto meno di velocizzare la produzione. «Prima di cambiare frantoio lavoravamo al massimo 15 quintali di olive all' ora, ora siamo passati a 25, con punte di 600 quintali di olive in un giorno - spiega ancora Sergio Spada-. Il nuovo impianto è inoltre dotato di una separatrice che divide la sansa e l' acqua dai noccioli. Questi ultimi vengono recuperati per diventare pellet per caldaie, la sansa semiliquida, quindi di scarto, viene conferita al biodigestore della Caviro per produrre elettricità, quindi possiamo dire che ormai dalla lavorazione delle olive di Brisighella nulla va buttato». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 27
[ § 1 4 8 8 7 1 9 8 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 24-25 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Ulivi secolari, l' olio "presidio" e fuori dal coro di Tenuta Pennita CASTROCARO In Emilia Romagna è l' unico produttore che può apporre il "bollino" di Presidio Slow Food al proprio olio monocultivar di Nostrana di Brisighella, la selezione Alina che è il nome di sua moglie, proprietaria di 1800 piante centenarie di oliva nostrana a Brisighella. Solo quel "bollino" incolla sulle sue bottiglie, niente Dop, niente altro, alle certificazioni si dichiara non interessato, anzi più che altro è critico. Gianluca Tumidei titolare della Tenuta Pennita di Castrocaro cammina fra i suoi ulivi con la consapevolezza di aver dato un' impronta a questo territorio, ma non si è fermato sulla soglia di casa. Raccoglie a Brisighella e frange a Castrocaro, dove Gianluca Tumidei produce olio e vino da una ventina d' anni scarsa. «Anche qui ci sono sempre stati gli ulivi, quando nel 2002 il Cnr venne a mappare le piante secolari in Romagna ne trovò 33, sei le varietà autoctone che abbiamo reimpiantato qui, a fianco di quelle che erano già presenti. Come il Correggiolo Pennita (la foto in prima pagina di questo numero "Cibo" ritrae Tumidei davanti alla capostipite centenaria di questa varietà), che è la più profumata fra i tre cloni romagnoli, c' è anche quello di Montegridolfo e quello di Villa Verucchio» specifica Tumidei. Poi Cortigiana, Nostrana clone Casalino e Conversello, Ghiacciola clone Casalinetto e «la più interessante, il Quarantoleto di cui trovai una pianta a Dovadola, assomiglia molto alla Ghiacciola». Del blend degli oli estratti dalle piante secolari, e non, di Tenuta Pennita, varietà Correggiolo, Nostrana e Ghiacciola, si ottiene l' olio Poggio al Monte (anche in versione con la spremitura del frutto denocciolato), dalla monocultival Ghiacciola il Valdoleto. C' è poi anche una mini produzione che cambia ogni anno. Si chiama "Green dream" e a seconda dell' annata Tumidei utilizza le olive pensa possano dare il meglio, «l' anno scorso ho utilizzato la varietà orfana, quest' anno vedremo». Gianluca è un produttore che nel suo uliveto sembra davvero divertirsi, anche se i numeri nel tempo sono cresciuti e oggi Tenuta Pennita ha in gestione 15mila piante di olivo, inoltre frange per conto terzi e in questi giorni l' andirivieni al frantoio, a ciclo continuo che permette la molitura delle olive entro quattro ore dalla raccolta, è ininterrotto. «C' è chi si compra una barca, io mi comprai un frantoio, che è tutto d' acciaio e non fa nemmeno la ruggine. Lo comprai nel 2002, avevo 23 piante di ulivo, mi davano del matto - se la ride Tumidei - adesso gli uliveti spuntano come funghi e i frantoi anche. Una cosa l' ho fatta: ho dato valore all' olio di queste colline». Anche alla Tenuta Pennita il raccolto si annuncia molto più scarso dell' anno passato. «Ma i confronti non si possono fare col 2018 che è stato un anno eccezionale. Noi qui ad esempio facemmo 320 quintali di olio, quest' anno arriveremo a 100 quintali e con la mosca non abbiamo avuto grossi problemi, come tutti quelli che sono stati attenti». Ma Gianluca Tumidei lo dice chiaramente: «Si deve lavorare per fare un buon prodotto, con l' olio è difficile pensare solo al reddito». L.G. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 28
[ § 1 4 8 8 7 1 9 4 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 25 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) La riscossa dell' Emilia dell' olio parte dalle colline imolesi LAURA GIORGI La riscossa dell' olivicoltura in Emilia parte dal confine: da Imola. Per il momento è proprio qui l' unico frantoio che serve chi produce olive a ovest del Rio Sanguinario. Non che l' ulivo non fosse presente anche oltre la Romagna e poi verso l' Emilia, ma le sue tracce si perdono intorno al Settecento. Da una quindicina di anni, dopo i primi impianti ad opera della famiglia Rossi che poi ha avviato il frantoio Imolese, è stata una crescita costante e oggi esiste una rete di olivicoltori dei Colli Imolesi e Bolognesi che si sta dando da fare per arrivare ad ottenere almeno un riconoscimento di Indicazione geografica protetta. Uno di questi è Giovanni Bettini che nel Podere Pratale, sul crinale che separa la Valle del Santerno dalla valle del Senio, e quindi al limitare del territorio della Dop Brisighella e del Parco della Vena del Gesso, tra Borgo Tossignano e Fontanelice, ha iniziato con le prime 600 piante nel 2003, dopo aver meditato a lungo ed essersi altrettanto trattenuto, pensando a chi gli sconsigliava di impiantare ulivi rivolti a nord. Poi anche in questi caso il cambiamento climatico ci ha messo lo zampino, alla fine quella zona si è rivelata ottimale e nel 2006 Bettini ha piantato altre 200 piante, ancora una volta di Nostrana di Brisighella. Nel 2017 ne ha aggiunte altre 700 delle varietà brisighellesi, nello stesso anno ha ottenuto anche tre foglie nella guida del Gambero Rosso, un vanto per l' azienda. «Quest' anno ne ho impiantate altre 600 e ho cambiato varietà, avremo in produzione fra almeno quattro anni il Correggiolo Pennita e il Correggiolo Villa Verrucchio», dice, mentre con la sua squadra ha già avviato da qualche giorno la raccolta, ovviamente amano, aiutata solo da abbacchiatori portati a spalla dai raccoglitori. Anche qui la produzione sarà inferiore, ma meno che in altre zone della Romagna. Un 30% in meno circa comunque è garantito, «a maggio la pioggia ha danneggiato la fioritura». L' olio del Podere Pratale si trova in esclusiva nelle macellerie del contadino Clai, di cui Bettini è presidente: «Ha sostituito l' olio che prendevamo da una coop sociale di Castrocaro quando purtroppo chiuse. Lo scopo è essere coerenti con produzioni del territorio». La rete di olivicoltori imolesi comprende, fra gli altri, il Podere Pratale stesso, il Frantoio Imolese, la Tenuta Palazzo di Varignana che sulle colline di Castel San Pietro ha impiantato oggi diverse migliaia di piante di ulivo, l' azienda agricola Bonazza di Croara nel Bolognese. Un' occasione per conoscere tutte le aziende sarà all' interno della programmazione del Baccanale dedicato quest' anno a "I sapori dei ricordi", sabato 16 e domenica 17 novembre (dalle 9 alle 19) sotto la Galleria del Centro Cittadino con la nona edizione di "Olimola", la mostra mercato dell' olio extravergine d' oliva prodotto in Emilia Romagna, con un focus proprio sulla filiera olivicola del territorio imolese. Sono previste presentazioni e degustazioni guidate in collaborazione con Associazione Regionale Produttori Olivi coli, Istituto Tecnico Agrario Chimico Scarabelli-Ghini, società agricola Rossi Frantoio Imolese. Alle 10 del mattino show cooking, degustazioni, lezioni tematiche sulle ricette tradizionali a cura degli alunni del Istituto Alberghiero Pellegrino Artusi di Riolo Terme. Possono partecipare le aziende agricole del territorio regionale produttrici di olio extra vergine d' oliva con prodotto etichettato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 29
[ § 1 4 8 8 7 1 9 5 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 28 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) EVENTI D' AUTUNNO Non solo vino GiovinBacco parlerà anche di olio e pane Da domani a domenica nelle piazze del centro storico di Ravenna incontri, degustazioni, convegni, mercato RAVENNA Vino, preferibilmente Sangiovese, olio, pane. I fondamentali. GiovinBacco torna da domani a domenica occupando una larga parte delle piazze e dei luoghi del centro storico di Ravenna e la grande novità sarà proprio lo spazio "Pane, olio e companatico" in piazza Garibaldi, con produttori locali e nazionali di pane e di olio, a cui si aggiungono pasta fresca, pizze, focacce e birra. ecco come si articolerà la manifestazione, divenuta ormai uno degli appuntamenti più attesi dell' autunno da assaporare in Romagna. LA PIAZZA DEI VINI Come ormai è tradizione GiovinBacco propone i vini delle cantine di Romagna, in tutto cinquanta, in piazza del Popolo. Inoltre il Movimento del Turismo del Vino, Le Donne del Vino e La Strada di Romagna saranno presenti con spazi autonomi e con una buona selezione di vini regionali. Complessivamente saranno oltre 250 le etichette in degustazione. Piazza del Popolo ospiterà poi il banco di vendita del vino per beneficenza gestito grazie al service del Lions Club Ravenna Bisanzio. Qui sarà allestita infine la postazione del Sert per informare e per l' alcoltest, per illustrare al pubbli co i pericoli legati all' abuso di alcol, in particolare se associato alla guida. Uno stand di Coop Alleanza 3.0 propone al pubblico prodotti di qualità in degustazione, da accompagnare ai vini. LA PIAZZA DELL'OLIO E DEL PANE In piazza Garibaldi saranno presenti produttori italiani di pane e di olio fra cui i migliori oli di Romagna da Brisighella a Rimini. Lo spazio sarà teatro anche di incontri, degustazioni e laboratori. Accanto al pane e all' olio ci saranno pizze, panini e focacce del Molino Spadoni che proporrà anche la propria birra artigianale. In più la piazza ospiterà due chioschi di pasta fresca degli artigiani della Cna. PIAZZA DELLA PIADINA E DELLA BIRRA Nell' ex piazzetta delle carceri e delle poste a fianco di piazza del Popolo saranno allestiti quattro chioschi di piadina gestiti dagli artigiani della Cna di Ravenna, con accanto la birra artigianale DELiRA. LA PIAZZA SLOW FOOD Come sempre si concentra poi in piazza Kennedy la proposta più strettamente legata al mondo Slow Food. Qui infatti troveranno posto a grandi e ottimi vini italiani premiati con la chiocciolina di Slow Food dalla Guida Slow Wine; birre artigianali come Birra Bizantina, Birra Salina e e Birra del Mercato Coperto di Ravenna. Ci sarà poi lo stand della Condotta Slow Food Ravenna condiviso con l' associazione Il Lavoro dei Contadini con prodotti, incontri, laboratori e degustazioni. Una parte della grande piazza è dedicata al cibo di strada proposto da ristoranti romagnoli e dall' Alleanza Slow Food dei Cuochi con la presenza di: Osteria del Gran Fritto, Osteria La Campanara, Osteria I Passatelli 1962 del Mariani, Ristorante Casa Spadoni, Ristorante Amarissimo, Cucina del Condominio, Akâmi Casa & Bottega, Le Naturelle. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 30
[ § 1 4 8 8 7 1 8 7 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 28 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) "Carta canta", quando i ristoratori sono ambasciatori del vino Tutti i premi consegnati a conclusione della rassegna Enologica tenutasi a Bologna BOLOGNA La miglior promozione per il vino dell' Emilia Romagna? Le carte dei ristoranti, delle osterie, degli alberghi e dei locali che lo valorizzino. È diventato oramai un appuntamento fisso e molto atteso da parte degli addetti del settore la cerimonia di premiazione di "Carta Canta" che ha concluso la rassegna Enologica a Bologna il 21 ottobre scorso. "Carta Canta" è l' iniziativa dell' Enoteca Regionale Emilia Romagna che punta a riconoscere l' impegno di chi crede nella tipicità del territorio e arricchisce la propria carta dei vini con specialità della regione. Ecco i vincitori. Miglior carta dei vini in assoluto: Les Caves di Sala Braganza (PR). Miglior Narratore: Taverna del Gusto di Piacenza. Miglior Carta Enoteca: Enoteca Benincasa di Pozza di Maranello (MO), Enoteca Pedrelli di Parma, Cantina Calderoni di Ravenna, La Bottega dei Sapori di Nonantola (MO), Enoteca La Cantina - Tre generazioni di Vinai - Castellucci di Bologna, Enoteca LaPlita di Riccione (RN), Taverna del Gusto di Piacenza. Miglior Carta Ristorante: Hostaria 900 di Imola, Nuova Roma di Sasso Marconi (BO), Osteria del Vicolo Nuovo da Ambra e Rosa di Imola, Ristorante Badessa di Casalgrande (RE), Ristorante Petito di Forlì, Ristorante Sotto l' Arco di Bologna, Osteria deiFrati di Roncofreddo (FC), Opera02 di Levizzano Rangone di Castelvetro (MO), ancora Ristorante Les Caves di Sala Braganza (PR). Miglior Carta Osteria Officine del Sale di Cervia (RA), Trattoria Noemi di Ferrara, Osteria Sa Ghé di Modena, La Lanterna di Diogene di Solara di Bomporto (MO), Il Borgo di Vigolzone (PC), Antica Trattoria Al Gallo 1909 di Ravenna, La Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna. Miglior Carta Hotel: "Al vecchio Convento" di Portico di Romagna (FC), Il Cappello di Ravenna, I Tre Re diPoggio Berni (RN). Miglior proposta Agriturismo: CasinaPontormo di Bertinoro (FC) e Badia della Valle di Marradi* (FI). Premio Assortimento Annate Storiche: TrattoriaNoemidiFerrara; Osteria Vine ria Il Borgo di Vigolzone (PC). Premio Ambasciatore dell' Emilia Romagna in Italia: Agriturismo Badia della Valle di Marradi* (FI); Premio Ambasciatore dell' Emilia Romagna all' estero: ristorante Wine Bar "Tot i de" di Tokyo (Giappone). Miglior proposta Focus Territorio: Paco e chi Burdel di Bora di Mercato Saraceno (FC). Miglior Carta Stabilimento/Ristorante Balneare: Osteria del Sole di Cesenatico (FC); Salsedine367di Lido di Savio (RA). Premi speciali: "Casa Spadoni" di Faenza, Osteria "Lanterna di Diogene" di Solara di Bomporto (MO). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 31
[ § 1 4 8 8 7 1 9 6 § ] giovedì 24 ottobre 2019 Pagina 45 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) NUOVI PROGETTI PER IL VERDE PUBBLICO FAENTINO Piantumazioni di alberi nelle rotonde per realizzare "foreste urbane" Già individuate due aree Visuale limitata agli automobilisti? «Basterà andare più piano» FAENZA Si è tanto parlato, e protestato, per alberi abbattuti, spesso perché ammalati o pericolosi, di fatto però il Comune sostituisce costantemente le piante eliminate e pensa a progetti nuovi che riguardano il verde pubblico e la creazione di "Foreste urbane". Alberi lungo i fiumi, nelle campagne ai margini dei campi coltivati, in montagna e soprattutto in città dove possono dare il proprio contributo alla salvaguardia della terra e alla lotta all' inquinamento. Ovviamente le piante andranno scelte con criterio, preferendo quelle autoctone e maggiormente resistenti, come pure vanno individuate le aree più opportune e bisognose di ossigeno. ECCO DOVE Già a novembre (il 21, Giornata nazionale degli alberi) dovrebbero vedersi le prime foreste urbane realizzate con piante adulte. Ogni anno in questa data vengono inaugurati nuovi spazi alberati, «stavolta abbiamo indivi duato due grandi aree - riferisce l' assessore all' Ambiente Antonio Bandini -: nella rotonda all' uscita dell' autostrada e in quella all' uscita del ponte sul Lamo ne verso Forlì, che immette in via Testi, via Lesi e via Fratelli Rosselli. Si tratta di un progetto del Servizio giardini e c' è la disponibilità della Forestale a fornirci le piante necessarie. Stiamo valutando: mi piacerebbe iniziare dall' uscita dell' autostrada, ma vi è qualche problema in più, perché servono le autorizzazioni di tre enti, oltre al Comune, la Provincia e Autostrade, e poi manca l' impianto di irrigazione. In via Testi invece c' è già l' acqua». CENA DI RACCOLTA FONDI Ma gli alberi nelle rotonde non precludono la vista? «Sarà un motivo per andare più piano nel percorrerle», spiega l' assessore. A sostegno del progetto "Foreste urbane" è scesa in campo anche Slow food (condotta di Faenza-Brisighella) che stasera alle 20.30 organizza una cena di raccolta fondi all' Osteria La Baita (ore 20.30). «Rinvigorire la vegetazione - sostiene l' associazione - non sarà la soluzione, ma ci aiuterà a rallentare il corso del cambiamento climatico. Abbiamo accolto l' appello della campagna "Un albero in più" lanciato dalle comunità Laudato Si' a firma Stefano Mancuso, scienziato, Carlo Petrini, presidente Slow Food, e Domenico Pompili, vescovo di Rieti. Dotare il pianeta di verde è un atto di fiducia nel futuro, occasione di promozione della biodiversità, elemento imprescindibile di una società e un mondo che ambiscono a diventare più sostenibili. Perciò sosteniamo il comune in questo suo progetto». Durante la cena Slow food sarà possibile fare/rinnovare la tessera. Per prenotazioni: la Baita 0546 21584. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 32
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