Unione della Romagna Faentina - lunedì, 06 gennaio 2020 - Unione Romagna Faentina

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Unione della Romagna Faentina - lunedì, 06 gennaio 2020 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
     lunedì, 06 gennaio 2020
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                                                   lunedì, 06 gennaio 2020

Prime Pagine

 06/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                                                         4
 Prima pagina del 06/01/2020

 06/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                                                              5
 Prima pagina del 06/01/2020
 06/01/2020   Il Sole 24 Ore                                                                                                       6
 Prima pagina del 06/01/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 06/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 30                                                                         7
 In città tira una brutta aria, smog alle stelle
 06/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34                                                                         9
 I cent' anni di Nicola Alberelli, l' eterno mezzadro di Granarolo
 06/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34                                                                        10
 La festa dell' Epifania dell' Avis si sposta nella nuova sede Giochi anche al Borgo
 06/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34                                                                        11
 Un Bisò da record prima del rogo del Niballo
 06/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35                                                                        12
 «Lotras, serviranno almeno 4,5 milioni»
 06/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35                                                                        13
 Salvini scalda la piazza Niente contatto coi rioni

 06/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53                                                                        15
 Faenza pensa ancora al panettone e a Teramo va al tappeto Difesa colabrodo e problemi in attacco valgono il meritato ko

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 06/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38                                                  MICHELE DONATI   17
 Ressa a Faenza per Salvini Selfie tra la gente per un' ora e mezza

 06/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 39                                               FRANCESCO DONATI    19
 Una Nott de Bisò tra politica e polemica ma poi vince la festa
 06/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 42                                                                   21
 Open day al San Rocco Incontri con i docenti
 06/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 42                                                                   22
 FESTEGGIA I 100 ANNI
 06/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 42                                                                   23
 Apertura della palestra Overcome sporting club agli Ex Salesiani
 06/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29                                                                   24
 La Rekico trova un Teramo troppo Forte

Stampa Locale

 06/01/2020   La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 2                                                                                25
 Salvini in Romagna il leader inseguito
Unione della Romagna Faentina - lunedì, 06 gennaio 2020 - Unione Romagna Faentina
06/01/2020   Il Resto del Carlino Pagina 10                                                                         27
 Salvini e l' assalto al fortino rosso «Vinciamo, sarà una festa di popolo»

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 06/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 5                                                                       Lu.Lo.   29
 Contratti concordati con prelievo al 10% a regime
 06/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 5                                                             Luigi Lovecchio    31
 Negozi, uscita costosa dalla cedolare ma per i vecchi affitti restano gli sconti
 06/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 16                                                       Antonino Porracciolo    33
 La rendita catastale fissata dall' Agenzia rileva sulle annualità non prescritte
 06/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 19                                                                               35
 Collabenti recuperabili tassati come area fabbricabile
 06/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 19                                                                               37
 Così la rendita cambia il conto
 06/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 19                                                                               38
 Il piano particolareggiato aumenta i valori in gioco
 06/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 19                                              Pagina a cura diPasquale Mirto   39
 Nuova Imu, senza delibera scattano le aliquote standard
 06/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 19                                                                               41
 Per il leasing determinante il contratto
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[ § 1 § ]

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                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

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[ § 2 § ]

            lunedì 06 gennaio 2020
                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

                                        Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 5
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[ § 3 § ]

            lunedì 06 gennaio 2020
                                                      Il Sole 24 Ore

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Unione della Romagna Faentina - lunedì, 06 gennaio 2020 - Unione Romagna Faentina
[ § 1 5 2 3 6 1 4 7 § ]

                          lunedì 06 gennaio 2020
                          Pagina 30

                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          In città tira una brutta aria, smog alle stelle
                          Un giorno su sei le centraline registrano sforamenti dei limiti di polveri sottili, le situazioni più critiche su Zalamella e
                          Caorle

                          Una giornata ogni sei vissuta pericolosamente: è il responso della qualità
                          dell' aria a Ravenna, nel 2019, misurato dalle stazioni di monitoraggio.
                          Quella di Zalamella, la cui tipologia è «traffico urbano», nell' anno appena
                          concluso ha registrato 51 giornate durante le quali le Pm10 si sono
                          spinte oltre la soglia di 50 milligrammi per metro cubo. La media annuale
                          è arrivata a 63 milligrammi, oltre la soglia ritenuta accettabile. La
                          stazione di fondo urbano di Caorle, pur registrando 33 giornate oltre il
                          limite - due in meno della soglia da non valicare - ha comunque toccato
                          una media annuale di 54. Non danno responsi migliori le stazioni locali,
                          utilizzate non per il monitoraggio della qualità dell' aria nel territorio
                          provinciale ma per il controllo di singole fonti di emissione, nello
                          specifico il traffico urbano a Ravenna e le emissioni industriali e portuali,
                          misurati rispettivamente alla Rocca Brancaleone e a Porto San Vitale.
                          Alla Rocca le giornate con Pm10 oltre il limite sono state 42 nel 2019,
                          mentre al porto si è arrivati addirittura a 74. Un fallimento la media
                          giornaliera, pari a 56 alla Rocca e a 54 al porto. Dati preoccupanti anche sotto il fronte dell' ozono - responsabile di
                          infiammazioni all' apparato respiratorio - per il quale sia a Cervia che a Ravenna, nella stazione di Caorle, sono stati
                          mancati i valori obiettivo (calcolati in base alle medie mobili su 8 ore, che non devono superiori ai 120 microgrammi
                          per metro cubo: soglia da non valicare per più di 25 volte all' anno come media sul triennio): sul litorale ci si è spinti
                          fino a quota 51, mentre in città si è arrivati a 28. Record non attenuatisi con l' arrivo del nuovo anno: a Zalamella il 1°
                          gennaio si è toccata la vetta di 90 milligrammi per metro cubo. Livelli che hanno costretto le autorità a diramare le
                          limitazioni al traffico, tra cui quelle riservate ai diesel Euro 4, oltre alle analoghe regole più stringenti per quanto
                          riguarda il riscaldamento di case e uffici. Norme emergenziali, che in alcuni comuni della provincia di Ravenna - al
                          colmo del paradosso - risultano attualmente attive in contemporanea ai parcheggi gratuiti riservati a chi fa shopping
                          nei negozi del centro: una misura volta invece ad incoraggiare l' utilizzo dell' auto. Va tuttavia sottolineato come
                          anche sul fronte delle Pm10, seppure a fatica, il cambio di alcune abitudini e l' arrivo di nuove tecnologie stiano
                          innestando un lieve trend positivo. Di fronte ai dati sconsolanti del 2019 Arpae ha fatto notare già in dicembre come
                          negli ultimi cinque anni ben tre annate - 2014, 2016 e 2018 - abbiano visti rispettati i limiti per le Pm10: situazione
                          fantascientifica appena una quindicina d' anni fa, quando le giornate oltre quota 50 milligrammi per metro cubo
                          arrivavano ad essere cento all' anno. Non è un caso che la

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 7
Unione della Romagna Faentina - lunedì, 06 gennaio 2020 - Unione Romagna Faentina
[ § 1 5 2 3 6 1 4 7 § ]

                          lunedì 06 gennaio 2020

                                                            Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          maglia nera sia costantemente Zalamella: è infatti una stazione di «traffico urbano», dunque sottoposta a un
                          maggiore stress, mentre quelle di fondo urbano e suburbano, a Faenza e a Cervia, danno responsi meno
                          preoccupanti. Filippo Donati.

                                                           Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019       Pagina 8
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[ § 1 5 2 3 6 1 4 6 § ]

                          lunedì 06 gennaio 2020
                          Pagina 34

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          I cent' anni di Nicola Alberelli, l' eterno mezzadro di Granarolo

                          Sabato scorso, al circolo parrocchiale di Granarolo faentino è stata
                          organizzata una piccola festa per festeggiare il compleanno di Nicola
                          Alberelli, nato a Faenza il primo gennaio del 1920. Nicola ha iniziato a
                          lavorare all' età di otto anni nei campi con il padre mezzadro, smettendo
                          solo dopo aver raggiunto l' ottantina. Nel corso della sua attività è stato
                          uno dei protagonisti dello sviluppo del mondo della cooperazione locale.
                          Carattere da sempre determinato e libero, fin da quando da ragazzo si
                          presentava con il maglione marrone alle parate dei Balilla in paese per
                          non essere costretto a sfilare fra i fascisti. Nel 1941 parte militare per
                          Fiume dove rimase fino al 1943, poi viene inviato a Savona da dove
                          fugge l' 8 settembre aiutato da una famiglia di contadini che gli offre abiti
                          civili, grazie ai quali riesce a tornare a piedi a casa. Nel dopoguerra,
                          cambiata la legge sulla mezzadria, riesce ad affrancarsi e a realizzare il
                          suo sogno, diventare un piccolo coltivatore diretto. In quegli anni mette
                          su famiglia e partecipa attivamente alla vita della comunità sostenendo
                          le istanze della cooperazione contadina. Ancora oggi passeggia nel suo campo dispensando consigli a chi porta
                          avanti le sue terre. Padre di Anna e Roberto, è nonno e bisnonno. A festeggiarlo la moglie Tina e una ottantina di
                          persone; tra loro anche il parroco e il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi. Come regalo di compleanno Nicola ha
                          proposto una donazione per la scuola materna di Granarolo Granarolo Faentino, dove vive.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019      Pagina 9
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[ § 1 5 2 3 6 1 4 8 § ]

                          lunedì 06 gennaio 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          La festa dell' Epifania dell' Avis si sposta nella nuova sede Giochi anche al Borgo

                          Lunedì 6 gennaio la Festa della Befana a Faenza. In occasione dell'
                          Epifania diverse le iniziative messe in campo in città durante le quali la
                          simpatica vecchina regalerà ai bambini calze ripiene di dolci. La
                          tradizionale Befana organizzata dalla sezione dell' Avis di Faenza,
                          anziché nella consueta cornice di piazza del Popolo, oggi pomeriggio
                          dalle 15 alle 18, incontrerà i più piccoli e le famiglie nella nuova sede
                          sociale, in viale Stradone 9, al primo piano della palazzina che ospita il
                          nuovo Pronto Soccorso dell' Ospedale degli Infermi. La Befana distribuirà
                          così gratuitamente a tutti i bambini una calza piena di dolci e piccoli
                          regali. Sono in programma altre sorprese e la proiezione di alcuni
                          documentari nella nuova sala conferenze. «Come consiglio direttivo -
                          spiega Filippo Morani, vicepresidente dell' Avis di Faenza- abbiamo
                          deciso di spostare la Festa della Befana nella nostra sede per far sì che i
                          donatori, ma più in generale tutti i faentini, possano visitare i nuovi locali.
                          In questo modo anche i bambini potranno conoscere da vicino la nostra
                          associazione e il «punto di raccolta» dove avvengono le donazioni di sangue». La Befana arriverà anche nella sede
                          del centro sociale Borgo, in via Saviotti, dove dalle 15 inizieranno una serie di iniziative. Si partirà con giochi per nonni
                          e nipotini, con dolci omaggi e bibite a disposizione degli invitati. Il pomeriggio proseguirà con la musica di Valli e
                          Tommaso che proporranno balli del gruppo 'Team dance Borgo' con un saggio di zumba, la danza fitness con la
                          musica tanto in voga, e animazione per i più piccoli. Alle 16 arriverà la tanto attesa Befana accompagnata dall'
                          armonica di Edo&Co. La partecipazione alla Befana del centro sociale Borgo è gratuita. Ma feste si svolgeranno un
                          po' ovunque: la tradizione dell' Epifania è molto sentita, come pure quella dei pasqualotti.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 10
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Un Bisò da record prima del rogo del Niballo
                          Bruciati centinaia di litri dell' amata bevanda nella tradizionale festa organizzata dai cinque rioni del palio, in serata le
                          premiazioni

                          Centinaia di litri di Bisò per la festa più amata dai faentini. Sarà stato l'
                          arrivo del leader della Lega Matteo Salvini ma quest' anno l' affluenza agli
                          stand è stata elevatissima. È bastato vedere il colpo d' occhio già alle 15
                          per notare la differenza con gli anni passati. Così i rioni, che ogni anno
                          preparano centinaia di litri della bevanda calda a base di viso rosso
                          sangiovese, non sono bastati e tanti hanno dovuto attingere dalle scorte
                          nelle rispettive sedi rionali. Grande protagonista, come ogni anno anche il
                          Gotto, la tipica ciotola in ceramica ogni anno decorata in maniera
                          differente nella quale i faentini doc sorseggiano il vin brulè. Ovviamente
                          ad accompagnare il vino caldo anche tantissime pietanze e specialità
                          che ogni rione prepara all' occorrenza, dai cappelletti ripieni di formaggio
                          alle tagliatelle, polenta al ragù, piadine con la salsiccia e i rosticini. Le
                          decine di volontari dei cinque rioni hanno cucinato e servito bevande e
                          piatti a spron battuto per tutta la mattina di ieri fino a tarda sera. Come
                          tradizione, annunciato dall' araldo del Gruppo municipale, il reggente
                          Marino Baldani e scortato da armigeri e rotellini, sotto la guida del Maestro di campo, Antonio Lolli, è entrato lo
                          stendardo del Gruppo Municipale seguito da sbandieratori dei rioni e infine su un carro trainato da una coppia di buoi
                          il fantoccio vestito di Nero, colore del rione vincitore del Palio 2019, quello del Rione di Porta Ravegnana. Sul
                          loggiato di Palazzo Manfredi le chiarine del gruppo municipale hanno accompagnato la sfilata da via Saviotti fino al
                          centro del crocevia dei corsi Saffi e Mazzini, location nella quale il fantoccio che raffigura Annibale è stato lasciato
                          fino alla mezzanotte. La festa è poi continuata tra gli stand dei rioni e sul palco con Intrattenimento e musica. Alle 21
                          si è svolta la premiazione del concorso «Giardini di Natale»; il giardino vincitore è risultato in base ai voti ottenuti,
                          'Rinascita', del Comune di Cervia e Delta Ambiente; a seguire sono stati premiati anche 'Abitanti del verde' dei vivai
                          Tampieri e 'Tra cielo e terra' del Cims. Alle 23.50 si è ripetuto il tradizionale lancio dei palloncini dai cinque stand e
                          quelli del gruppo municipale che annunciava l' inizio della cerimonia tanto attesa, il rogo del Niballo.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 11
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Lotras, serviranno almeno 4,5 milioni»

                          «Incendio Lotras a Faenza un segnale allarmante per la gestione della
                          sicurezza ambientale». A sostenerlo sono i candidati per le regionali del
                          Movimento 5 Stelle di Ravenna, Giancarlo Schiano e Igor Gallonetto in
                          visita a Faenza. Qui, assieme agli attivisti faentini, hanno affrontato, tra l'
                          altro, la questione dell' incendio della Lotras. In particolare è stato
                          evidenziato che «sono stati investiti, ad oggi, circa due milioni di euro,
                          uno dei quali arrivato dalla Regione per le spese delle azioni di bonifica
                          già effettuate». Dal M5S stimano che serviranno ancora circa 4,5 milioni
                          di euro per il risanamento dell' area. I candidati regionali sottolineano che
                          «non è escluso che la Regione intervenga ulteriormente per dare una
                          mano all' amministrazione manfreda. È per questo che chiediamo che l'
                          amministrazione locale e regionale vigilino sulla questione ambientale».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 12
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                          lunedì 06 gennaio 2020
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Salvini scalda la piazza Niente contatto coi rioni
                          Tra selfie e strette di mano il leader della Lega si dice convinto del successo: «Io e Lucia tour separati, non si
                          vergogna del partito come Bonaccini»

                          di Filippo Donati Il suo annunciato arrivo a Faenza per la tradizionale
                          festa della Nott de Bisò si è trasformato in una sorta di contro-fiera dei
                          selfie. Il leader della Lega Matteo Salvini è arrivato in piazza delle Erbe
                          con un' ora e mezza di ritardo sulla tabella di marcia - precedentemente
                          aveva avuto appuntamenti elettorali a Cesenatico e Castrocaro - e da lì
                          non si è più mosso per quasi due ore, concedendosi a svariate centinaia
                          di selfie insieme ai fan che sin dalle prime ore del pomeriggio avevano
                          affollato la zona. Piazza delle Erbe è stata letteralmente assediata dagli
                          ammiratori del leader leghista: persone di tutte le età, a lungo in fila per
                          un trofeo fotografico insieme all' ex-ministro. Salvini si è tenuto lontano
                          dagli stand dei rioni organizzati in piazza del Popolo, complici
                          probabilmente le polemiche dei giorni scorsi e le dure prese di posizione,
                          in particolare del Rione Nero, contro ogni possibile intromissione della
                          politica in una festa popolare. Portare Salvini tra gli stand sarebbe del
                          resto stato impossibile, considerando la folla che lo ha circondato.
                          Insieme a lui l' ormai inseparabile Jacopo Morrone, deputato e segretario della Lega in Romagna, oltre ai candidati
                          ravennati all' assemblea regionale: Andrea Liverani, consigliere uscente, Samantha Gardin, Gianfilippo Nicola
                          Rolando e Maria Marabini. «Persone di cui vado fiero, e che sapranno fare un ottimo lavoro», ha commentato Salvini.
                          «Ho trovato qui a Faenza una piazza commovente. Con appena la metà di questo entusiasmo alle elezioni del 26
                          gennaio non vinciamo, ma stravinciamo». Il cambio di programma nella sua giornata - non c' è stato per lui nessun
                          palco e nessun vero discorso pubblico, se non un brevissimo «il 26 gennaio vinciamo noi» - non sembra averlo
                          turbato: «mi piace stare tra la gente, ascoltare le confidenze di chi ha incontrato difficoltà, in particolare sul fronte
                          della sanità e degli ospedali, che da queste parti meritano più attenzione, e le speranze di chi vede finalmente davanti
                          a sé l' opportunità di cambiare le cose anche in Emilia Romagna. Io e Lucia Borgonzoni facciamo tour separati
                          perché lei, a differenza di Bonaccini, non si vergogna del suo partito e può permettersi di avere il suo segretario in
                          campagna elettorale tra le persone». Salvini ha concluso il suo breve intervento davanti a telecamere e taccuini
                          promettendo di farsi rivedere a Faenza per le amministrative della prossima primavera: «ci rivedremo ancora e
                          ancora». Per lui anche qualche contestazione: da parte di un gruppo di ragazzi che ha intonato le prime note di «Bella
                          ciao», così come da alcune contestatrici assidue frequentatrici dei suoi tour, e da parte di un ragazzo

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 13
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                          lunedì 06 gennaio 2020

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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          di origine senegalese autore di una piccola goliardata che il leader della Lega non è parso gradire. Lasciata Faenza,
                          in serata Salvini ha raggiunto Lugo, dove il suo arrivo è stato anticipato dal raduno delle Sardine, trovatesi in Largo
                          della Repubblica nel tardo pomeriggio. A Lugo si è riunito con i fedelissimi al ristorante Rosa Dei Venti, mentre per
                          stamattina, alle 9, è previsto un suo tour al Pavaglione.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 14
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                          lunedì 06 gennaio 2020
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Basket serie B

                          Faenza pensa ancora al panettone e a Teramo va al tappeto Difesa colabrodo e problemi
                          in attacco valgono il meritato ko

                          Adriatica Press Teramo 81 Rekico Faenza 69 ADRIATICA PRESS
                          TERAMO: Banach 4, Montanari, Cucchiaro 11, Lestini 13, Massotti, Rossi,
                          Del Sole 6, Matic 5, Forte 11, Di Bonaventura 31. All.: Cilio. REKICO
                          FAENZA: Anumba 10, Rubbini 15, Oboe, Zampa, Calabrese 2, Tiberti 2,
                          Bruni 11, Mazzotti, Sgobba 22, Petrucci 7. All.: Friso. Arbitri: Chiarugi e
                          Attard. Parziali: 24-13; 43-33; 59-47. Note - Tiri da 2: TE: 16/35, FA: 12/28;
                          Tiri da 3: TE: 11/31, FA: 10/24; Tiri liberi: TE: 16/21, FA: 15/27. Inizio dell'
                          anno da dimenticare per la Rekico. I Raggisolaris giocano la peggior
                          partita della stagione, sprecando a Teramo l' ennesima occasione di un
                          girone d' andata terminato con sei vittorie in quindici gare, dove con
                          maggiore attenzione sarebbero potuti essere in zona playoff e invece
                          sono costretti a lottare per evitare i playout. I faentini giocano una gara
                          negativa soprattutto dal lato dell' atteggiamento contro un avversario
                          non di certo imbattibile, non mostrando mai la giusta determinazione,
                          dovendo sempre inseguire e senza mai dare la reale impressione di poter
                          rimontare. I problemi iniziano dai primi minuti e infatti l' avvio di gara è da incubo: Teramo parte con un perentorio 9-2
                          costringendo Friso al time out, ma neanche le sue parole contano, perché la Rekico pare addormentata. Di
                          Bonaventura segna canestri da ogni posizione portando i suoi sul 21-9, mentre Faenza sbaglia troppo, compresi i tiri
                          liberi. Il primo quarto si chiude 13-24 con 7 punti arrivati comunque dalla lunetta a testimonianza delle idee confuse
                          in attacco. La reazione non tarda ad arrivare e con tre triple consecutive (due di Sgobba e Petrucci) la Rekico ritorna
                          sotto fino al 22-26, ma è la difesa a concedere troppo. Facili penetrazioni, tiri semplici concessi e il solito Di
                          Bonaventura (25 punti per lui nel primo tempo) non permettono a Faenza l' aggancio, e infatti gli sforzi portano
                          soltanto al 33-36, vanificato dal break abruzzese che riporta i padroni di casa avanti in doppia cifra. Morale: tutto da
                          rifare per i manfredi. Al rientro dagli spogliatoi la Rekico reagisce con un break di 7-0 per il 40-43 e con una ritrovata
                          intensità difensiva, commettendo però ancora l' errore di non difendere bene suoi tiratori e così questa volta è Forte
                          a suon di triple (tre in dieci minuti) a far ritornare a volare Teramo, facendole toccare addirittura il massimo vantaggio
                          di 55-40. E la Rekico? Tra palle perse banali, liberi sbagliati ed errori non riesce mai a rifarsi sotto, anche perché i
                          segnali di riscossa vengono arginati dalla pressione di Teramo brava a trovare in Lestini esperienza e grande apporto
                          anche dai giovani, per nulla intimoriti a rimbalzo. Nonostante tutto però Teramo non chiude i conti e così la Rekico
                          prova l' assalto finale con Bruni e Rubbini trovando il 67-61 al 37'. La rimonta non sembra impossibile, ma come
                          sempre Teramo trova canestri

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 15
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                          lunedì 06 gennaio 2020

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          semplici e non concede secondi tiri, chiudendo poi i conti dalla lunetta. Non bisogna però dimenticare che in piena
                          rimonta sul -6, il canestro 'sputa' la conclusione di Tiberti che sarebbe potuta essere determinante, ma in tutta
                          sincerità la Rekico non avrebbe meritato di vincere. Luca Del Favero.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 16
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                          lunedì 06 gennaio 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          LA TAPPA MANFREDA TOUR ELETTORALE

                          Ressa a Faenza per Salvini Selfie tra la gente per un' ora e mezza
                          Ieri affollata tappa in città del tour elettorale del segretario della Lega: «Non sono qui per caso, tornerò per le
                          amministrative»

                                                                                                                                MICHELE DONATI

                          FAENZA Salvini arriva, la folla si raccoglie intorno a lui ed inizia la sfilata dei
                          selfie. Il sistema si ripete in numerose città dove il segretario leghista fa tappa
                          durante questa campagna elettorale per le Regionali. SEXY «Dovevate vedere
                          un' ora fa a Castrocaro - afferma una militante che segue Salvini da tutta la
                          giornata -. Questa sera sarò anche a Lugo. Il suo programma prevede tanti
                          selfie, sono soprattutto le mamme a desiderarlo, perché è molto sexy». E
                          pazienza per i chili di troppo che immancabilmente pesano sulla bilancia al
                          termine delle feste natalizie. L' attesa per l' arrivo di Matteo era alta già da ore:
                          alle 14.30 circa duecento persone lo attendevano sotto la Torre dell' orologio. L'
                          agenda prevedeva una passeggiata in corso Saffi, con svolta in via Marescalchi
                          per approdare in piazza delle Erbe e infine in piazza del Popolo, dove si trovano
                          gli stand dei rioni allestiti in vista dello svolgimento dell' attesa e tradizionale
                          Nott de Bisò: tutto annullato, visto che Salvini è sceso dall' auto alle 16.45 nel
                          parcheggio di Piazza Martiri della Libertà, da cui non si è più spostato. Troppo
                          pressante la calca di persone formatasi intorno a lui, davanti alla stele in
                          ceramica di Domenico Matteucci: settecento persone per un selfie. Qualcuno
                          chiede permesso per entrare in casa: è un residente, che però viene subito bersagliato da alcuni dei sostenitori
                          leghisti. «Vuoi saltare la fila per fare la foto con Matteo» gli dicono i più educati. «Sono stato preso a male parole per
                          entrare in casa mia» racconta lui ai giornalisti. Ad un certo punto l' ex ministro stacca gli occhi dal cellulare e si
                          accorge che, effettivamente sì, la folla è compressa e conviene richiamare alla disciplina, specialmente perché i
                          bambini che rischiano di rimanere schiacciati sono tanti. Ed infatti il "Capitano" - così viene acclamato - si alza su una
                          sedia e dice poche parole: «State in una fila ordinata, altrimenti vi mando Renzi e Bonaccini». La sinistra come il
                          carbone portato dalla Befana: l' idea diverte la platea e viene premiata con un applauso. LA CONTESTAZIONE Non
                          tutti i presenti sono accorsi per osannare Salvini: uno sparuto drappello di ragazzi, circa una decina, intona "Bella
                          Ciao", e subito la canzone viene coperta da boati e fischi. I contestatori vengono allontanati, un cartello con scritto
                          "Vattene" viene strappato ed il rito dei selfie può proseguire

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 17
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                          lunedì 06 gennaio 2020

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          tranquillamente. La palma della più sovversiva va però ad una signora che dalla finestra di casa fa cadere una
                          secchiata d' acqua: la stagione non è più quella da mojito, l' accesso ai gotti di bisò è praticamente interdetto, e così
                          meglio ripiegare sulla sempreverde minerale. LA BORGONZONI Dopo la passerella salviniana, Faenza attende ancora
                          di conoscere la candidata alla presidenza della regione, Lucia Borgonzoni: «Dovrebbe essere nella zona di Ravenna
                          verso il 16, 17 gennaio» anticipa ufficiosamente un membro dell' entourage leghista. «Sono a Faenza non per caso -
                          dichiara infine Salvini ai giornalisti-. A maggio ci saranno le amministrative e tornerò ancora». L' unico cruccio, a suo
                          dire, è non avere visto la piazza allestita per il Bisò: in compenso avrà un gran numero di foto ricordo.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 18
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                          lunedì 06 gennaio 2020
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                                                             Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Una Nott de Bisò tra politica e polemica ma poi vince la festa
                          Reggidori del Verde: «Dovevamo tacere tutti e non dare peso al passaggio di un esponente politico»

                                                                                                                                 FRANCESCO DONATI

                          FAENZA La giornata festiva di ieri ha certamente contribuito a rendere la Nott
                          de bisò frequentatissima, non solo la sera in occasione del tradizionale rito con
                          il grande falò in piazza, ma anche la mattina e il pomeriggio. Una giornata piena,
                          insomma, in cui protagonisti sono stati gli stand dei rioni con i fuochi accesi a
                          pieno regime, i paioli stracolmi di bisò, gli aromi e i fumi diffusi, a creare
                          atmosfere e allegrie, a preludio del rito propiziatorio di mezzanotte. E non ha
                          interferito la visita di Matteo Salvini che aveva sollevato discussioni per l'
                          intromissione in una festa che con la politica non vuole avere nulla a che fare. Il
                          rione Nero e il rione Rosso avevano infatti precisato che il Palio e tutto il mondo
                          che vi ruota attorno nei circoli rionali «è apolitico e apartitico», pertanto non si
                          autorizzava l' ingresso agli stand di nessuna persona al di fuori di coloro
                          ammessi dai consigli rionali. Prima ancora tutti quanti si erano schierati contro
                          un eventuale comizio, se fosse stato nelle intenzioni. Una posizione più defilata
                          hanno preferito mantenere il Verde, il Giallo e Borgo Durbecco. «I rioni - ha
                          commentato Mario Reggi dori del Verde - sono libere associazioni culturali e
                          ricreative. La politica è un' altra cosa. Quest' anno, come già accaduto in
                          passato, la politica si è fisicamente avvicinata alla nostra manifestazione e purtroppo ha trovato terreni fertili per la
                          proliferazione di congetture e polemiche di ogni genere. Questo è uno sbaglio. Da subito le linee da mantenere
                          potevano essere due ma dovevano essere unanimi fra i rioni: tacere tutti e non dare minimamente peso al passaggio
                          di un esponente politico, o prenderne tutti allo stesso modo le distanze. Aldilà del caos mediatico e delle variegate
                          cose dette e scritte in precedenza, ribadiamo l' apoliticità di questa festa e del nostro mondo rionale. La Nott de Bisò
                          vuole essere un momento di festa e tradizione. Il nostro buonissimo bisò e i piatti tipici della nostra tradizione non
                          cambiano sapore a seconda dei partiti, ma rimangono saldi alle loro radici, come il rione alla sua apoliticità». Sulla
                          stessa linea il capo rione del Giallo Maurizio Bertoni: «Più rumore si fa e più pubblicità di ritorno ne ricevono i politici.
                          Se uno di loro viene alla festa, non vedo perché si debba fare tanto baccano. Se poi si ferma al nostro stand, se sono
                          lì, gli stingerò anche la mano, ma questo non significa nulla». Al Rosso un' attivista invece è su tutte le furie: «È
                          meglio che Salvini non si presenti». In piazza del Popolo il leader leghista non si è visto. Così la festa ha potuto
                          decollare in tutti i suoi aspetti salienti e tradizionali. Intorno alle 18.40, in leggero ritardo è arrivato, trainato

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 19
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                          lunedì 06 gennaio 2020

                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          dai buoi, accompagnato dai figuranti del Gruppo Municipale il simulacro da incendiare, rappresentante Annibale,
                          vestito di nero e bordato di azzurro. Ha preso posto nel cerchio all' incroci tra il cardo e il decumano, le antiche
                          strade che dividono la città in quattro rioni, oltre al Borgo.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019     Pagina 20
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          FAENZA

                          Open day al San Rocco Incontri con i docenti

                          L' Istituto comprensivo San Rocco apre le porte a famiglie e ai nuovi alunni: l' 11
                          gennaio, ore 10-12, per la scuola primaria "Martiri di Cefalonia"; il 13 gennaio ore
                          10-13.30 e il 14 gennaio ore 13.30-15 per la scuola dell' infanzia "Stella polare"; il
                          18 gennaio ore 10-12 per la scuola primaria "De Amicis". Sarà possibile ottenere
                          precise informazioni circa la scuola, l' organizzazione, la didattica e i percorsi di
                          studi. Sono inoltre previsti degli incontri coni genitori. I termini per le iscrizioni
                          vanno da domani al 31 gennaio.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 21
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                                                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          FESTEGGIA I 100 ANNI

                          FAENZA Sabato, al circolo parrocchiale di Granarolo, Nicola Alberelli ha
                          festeggiato i 100 anni. Nato a Faenza il 1 gennaio 1920, qui vive da cento anni.
                          A otto anni ha iniziato a lavorare nei campi con il padre mezzadro e ha smesso
                          solo a 80 anni, da coltivatore diretto, dopo aver contribuito come protagonista
                          allo sviluppo della cooperazione locale. Ha celebrato il secolo di vita insieme
                          alla moglie Tina, a ottanta altre persone tra famigliari e al sindaco Giovanni
                          Malpezzi.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 22
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                                                             Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Apertura della palestra Overcome sporting club agli Ex Salesiani
                          Previsti sconti e promozioni per chi richiede la prova gratuita nella prima settimana

                          FAENZA Apre domani la palestra Overcome sporting club (Società del gruppo E
                          -work spa), ospitata nei locali del Complesso ex Salesiani di Faenza, dopo i
                          lavori di restauro voluti da Faventia Sales che hanno interessato il Complesso.
                          Per chi richiede la prova gratuita nella prima settimana di apertura sono previsti
                          speciali sconti e promozioni. La palestra, inauguratalo scorso 21 dicembre, si
                          estende su oltre mille mq del Complesso su due piani. I lavori hanno previsto al
                          piano terra l' apertura dei grandi archi in facciata verso la corte interna per
                          consentire al La palestra Overcome sporting club verde e alla luce di entrare
                          negli spazi dedicati al corpo libero e alla pesistica, consentendo così nuove
                          configurazioni di attività all' aperto. Sul lato esterno, invece, il ripristino di
                          aperture tamponate nel tempo ristabilirà il dialogo tra viale Diamante Torelli e le
                          attività interne al fabbricato e al giardino.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 23
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          B GIRONE C

                          La Rekico trova un Teramo troppo Forte

                          ADRIATICA PRESS 81 REKICO FAENZA 69 ADRIATICA PRESS TERAMO:Banach
                          4, Montanari, Cucchiaro 11, Lestini 13, Massotti, Rossi, Del Sole 6, Matic 5, Forte
                          11, Di Bonaventura 31. All.: Cilio. REKICO FAENZA:Anumba 10, Rubbini 15, Oboe,
                          Zampa, Calabrese 2, Tiberti 2, Bruni 11, Mazzotti, Sgobba 22, Petrucci 7. All.: Fr is
                          o . ARBITRI :Chiarugi e Attard. PARZIALI :24-13, 43-33, 59-47. TIRI LIBERI
                          :Adriatica Press 16/21, Rekico 15 / 27 . TIRI DA TRE:Adriatica Press 11/31,
                          Rekico 10 / 24 . TERAMO Il 2020 inizia male per la Rekico, che cade in casa dell'
                          Adriatica Press a causa di una serata da dimenticare, dove non ha mai mostrato
                          il suo vero volto e quel gioco di squadra che le ha permesso di brillare nelle
                          ultime settimane (81-69). Disattenzioni difensive, poca concentrazione e tanti
                          errori sono stati il filo conduttore di un match in cui i faentini hanno dovuto
                          sempre inseguire, non riuscendo mai ad agganciare gli avversari. In Abruzzo è
                          terminato il girone d' andata, chiuso con sei vittorie, e davanti ci sono ancora
                          quindici partite per poter risalire la classifica e mostrare il vero volto della
                          squadra. La Rekico entra in campo con l' atteggiamento sbagliato, subendo un
                          break di 9-2, trovandosi in pochi minuti sotto 21-12 sugli attacchi di Di
                          Bonaventura, micidiale da ogni posizione. Il primo quarto termina 24-13 con 7 dei 13 punti dei romagnoli arrivati dalla
                          lunetta, poi c' è la reazione. Tre triple consecutive consentono di riaprire i giochi sul 26-22, ma l' Adriatica Press non si
                          piega e torna ad avere un vantaggio intorno alla doppia cifra. Anche Faenza non molla e questa volta si spinge fino al
                          33-36: l' aggancio sembra a un passo, ma la solita difesa poco lucida permette a Di Bonaventura (25 punti nel primo
                          tempo) di scavare ancora il solco fino al +10 (43-33) dell' intervallo. La pausa porta consiglio ai Raggisolaris che
                          rientrano in campo con il giusto atteggiamento piazzando un break di 7-0 non riuscendo però ad invertire il trend del
                          match. Teramo colpisce ancora con canestri ben costruiti e questa volta è Forte a suon di triple a far volare i suoi,
                          portandoli al 55-40, massimo vantaggio abruzzese. La Rekico prova a recuperare terreno trovando sempre davanti
                          una Teramo attenta e precisa poi negli ultimi minuti i faentini provano il tutto e per tutto. Bruni e Rubbini regalano il
                          61-67 al 37'poi il canestro respinge la conclusione di Tiberti del possibile -4 e con questo episodio iniziano i guai.
                          Liberi sbagliati e palle perse non consentono l' aggancio e così Teramo può chiudere i conti mantenendo lucidità,
                          trovando dalla lunetta i liberi che le valgono la meritata vittoria.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 24
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                          lunedì 06 gennaio 2020
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                                                                      La Repubblica (ed. Bologna)
                                                                                    Stampa Locale

                          Salvini in Romagna il leader inseguito
                          " Da sinistra divieti e minacce, ma non abbiamo paura. Bonaccini si vergogna del Pd" Il governatore lo sfida a
                          distanza: " Noi avanti nei sondaggi. Questa è casa nostra, tu un ospite"

                          di Silvia Bignami Non ci sono più solo le sardine. Matteo Salvini inizia il suo
                          tour delle cento piazze in Emilia Romagna, senza Lucia Borgonzoni
                          impegnata a Ferrara in altri incontri elettorali, assediato da focolai di
                          protesta che prendono diverse forme. Al punto che la spavalderia della
                          mattina, al porto canale di Cesenatico ("La partita è aperta e noi siamo in
                          vantaggio") si trasforma nel pomeriggio, a Castrocaro, in lagnanza: " Sardine
                          a Faenza, il Pd che non mi vuole a Bondeno, una manifestazione anti-Lega a
                          Vigarano, a Bologna polemiche per la mia partecipazione alla festa del Sap,
                          che in passato ha ospitato altri politici, scritte minacciose, e gli anarchici
                          che impediscono ai cittadini di avvicinarsi ai gazebo di Lucia Borgonzoni.
                          Siamo in un paese democratico o in una dittatura? Ma noi non ci facciamo
                          intimidire". E dire che il governatore uscente Stefano Bonaccini aveva
                          appena finito di descrivere Salvini, su Facebook, come un " ospite sempre
                          benvenuto", in Emilia Romagna. Stoccate a distanza in una giornata che si
                          trasforma in un gigantesco battibecco tra il leader della Lega, che accumula
                          fino a due ore di ritardo sul suo percorso attardandosi ad ogni tappa
                          sessioni di selfie, e il presidente della Regione Stefano Bonaccini. "Bonaccini vai a casa, e fai governare la Regione a
                          chi ne ha voglia" sferza l' ex ministro da Cesenatico, pregustando la grande " festa di popolo" del 26 gennaio. Quando
                          è già verso Gambettola, Salvini passa su Facebook per attaccare Bonaccini, che due giorni fa ha annullato la visita
                          elettorale a Bibbiano, il paese dell' inchiesta affidi in Val d' enza: " Giustizia per i genitori, altro che fughe". Se la prende
                          pure con la richiesta di grazia di Roberto Savi: " Ma quale grazia, i vermi della Uno Bianca hanno ucciso dei
                          carabinieri. Devono marcire in galera". Il governatore reagisce però quando sente parlare il leader della Lega di "
                          vantaggio" del centrodestra in Regione: " Spiace per Matteo ma avete brindato troppo presto, fidati. In tutti i sondaggi
                          siamo davanti noi". " Rosicone, e tu ti vergogni del Pd" è la replica di Salvini. Il leader della Lega mostra i muscoli, ma
                          non è tutto oro quello che luccica. A Castrocaro gli stessi organizzatori del comizio in piazza, con contorno di
                          baccalà e vin brulè, non si nascondono che si sarebbero aspettati più gente per il leader. Non saranno più di trecento
                          infatti sotto il palco, e tra loro compaiono pure due ragazzi a sventolare in silenzio una sardina. A Faenza, dove 4 mila
                          sardine si sono riunite sabato sera alla vigilia dell' arrivo di Salvini, i cinquecento sostenitori del leader della Lega
                          vengono " disturbati" pure da quattro ragazzi che intonano Bella Ciao, allontanati dalla Questura. Due degli stessi rioni
                          in festa di Faenza

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 25
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                          lunedì 06 gennaio 2020

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                                                                                  Stampa Locale

                          - che ieri festeggiavano la not de Bisò - hanno preso le distanze dalla visita di Salvini, costringendolo a riparare in
                          un parcheggio vicino, e a rinunciare al comizio. " Mi spiace non aver visto la fiera" dice lui ripartendo per Modigliana e
                          Lugo. Ultime tappe del suo tour. E oggi si ricomincia. Prima Bologna e poi Ferrara. Ancora inseguito da focolai di
                          resistenza. E ancora solo, perchè la candidata della Lega non lo accompagnerà alla festa Sap all' Antoniano. Il suo
                          staff fa sapere che alle 10,30, quando Salvini sarà sotto le Torri, Lucia Borgonzoni sarà a Cento, per incontrare le
                          componenti di "Cento carnevale d' Europa" e poi alla Coccinella Gialla, centro socio riabilitativo Anfass. Poi verrà a
                          Bologna, ma al Dall' Ara, a vedere Bologna- Fiorentina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 26
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                          lunedì 06 gennaio 2020
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                                                                            Il Resto del Carlino
                                                                                  Stampa Locale

                          Salvini e l' assalto al fortino rosso «Vinciamo, sarà una festa di popolo»
                          Tour in Emilia Romagna senza la candidata Borgonzoni: «Ci dividiamo, nessun problema» «Lucia non ha rifiutato il
                          confronto con Bonaccini». Ma il Carlino conferma il no della Lega e rinnova l' invito

                          BOLOGNA «Non saranno elezioni regionali» ma «una festa di popolo»
                          con l' Emilia-Romagna che ha «sulle spalle un intero Paese» perché ha «il
                          democratico privilegio» di esercitare il suo voto, «quello che sarebbe
                          normale avvenisse per tutta l' Italia». È un Matteo Salvini 'one man show'
                          quello che sta battendo a tappeto tutta la regione nel rush finale di
                          campagna elettorale prima del voto del 26 gennaio. Circa una trentina di
                          tappe da ieri fino a mercoledì che vedono l' ex ministro dell' Interno
                          protagonista della campagna della Lega. Una serie di appuntamenti in
                          sequenza per lo più senza la candidata alla presidenza Lucia Borgonzoni
                          anche lei in tour elettorale ma rigorosamente lontana dhal leader. Una
                          campagna da 'separati in casa' che però per il leader della Lega non ha
                          nulla di strano: «Ci dividiamo» spiega «siamo in due e a differenza di altri
                          non ci vergogniamo di quello che rappresentiamo». Una frecciata
                          nemmeno tanto velata al presidente uscente e candidato del
                          centrosinistra Stefano Bonaccini. A Cesenatico, nella mattinata di ieri, il
                          leader della Lega risponde a una domanda sul confronto con il governatore Bonaccini proposto da 'il Resto del
                          Carlino'. «La Lega lo ha rifiutato? Non è vero». I due candidati, quel dibattito «lo faranno». Il Carlino, nel confermare
                          punto per punto la ricostruzione fatta in questi giorni e il «no» della Lega al confronto proposto, ribadisce di essere
                          sempre disponibile a ospitare il confronto tra la candidata del centrodestra e il governatore uscente del
                          centrosinistra, anche cambiando la data, se il 23 gennaio ponesse dei problemi di agenda agli interessati. La
                          domenica, il leader della Lega, l' ha passata tutta in Romagna tra Cesenatico, Faenza e Lugo. Per l' Epifania, invece,
                          Salvini si dividerà tra il Ferrarese e Bologna, con la presenza, al centro delle di diverse polemiche, alla 'Befana del
                          poliziotto' del Sap all' Antoniano, imbrattato alla vigilia con scritte contro il sindacato di Polizia. Una campagna senza
                          sosta che punta a raggiungere almeno cento piazze spostando la competizione elettorale su un piano nazionale.
                          «Qui la sinistra è chiusa in se stessa». Non mancano infatti i riferimenti ai temi caldissimi come il caso Gregoretti
                          («ho la coscienza pulita - ribadisce Salvini - se processano me processano tutti gli italiani») e gli attacchi all' ex
                          alleato Luigi Di Maio («faccio un appello alla Befana: ci porti un ministro degli Esteri»). Ma di una cosa Salvini appare
                          certo: «Se si vince - tuona da Cesenatico - cambia la storia d' Italia e d' Europa. Stavolta - dice ancora - per la prima
                          volta dopo 50 anni la partita è aperta e siamo in vantaggio noi». Dalla prossima settimana però il leader della Lega
                          non sarà l' unico in Emilia-Romagna.

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                          lunedì 06 gennaio 2020

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                                                                                   Stampa Locale

                          Nella Regione infatti arriveranno il segretario Pd Nicola Zingaretti, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il leder
                          M5s Luigi Di Maio. A lavorare in parallelo anche le sardine, che preparano il «ritorno» a casa, a Bologna, con un maxi
                          evento domenica 19 gennaio. red. int. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 28
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                          lunedì 06 gennaio 2020
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                                                                                  Il Sole 24 Ore
                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          GLI ALTRI FRONTI

                          Contratti concordati con prelievo al 10% a regime

                                                                                                                                                   Lu.Lo.

                          La cedolare secca guadagna punti, invece, nell' abitativo: in particolare, è
                          stata confermata a regime l' aliquota del 10% applicabile ai contratti a
                          canone concordato nei Comuni ad alta densità abitativa. L' articolo 1,
                          comma 6 della legge di bilancio 2020 (legge 160/2019), ha infatti
                          modificato l' articolo 3, comma 2 del decreto legislativo 23/2011, che
                          prevedeva l' aliquota a regime del 15 per cento. Per effetto dell' articolo 9
                          del Dl 47/2014 per gli anni dal 2014 al 2019 era previsto che l' aliquota della
                          cedolare sui contratti a canone concordato fosse ridotta dal 15 al 10 per
                          cento. La legge di bilancio, dunque, prevede che l' aliquota a regime si fermi
                          al 10 per cento. Ne consegue che anche per i contratti stipulati dal 2020 in
                          avanti sarà questa la misura di riferimento. In base all' articolo 9, comma 2
                          bis del Dl 47/2014, inoltre, la medesima aliquota ridotta del 10% trovava
                          applicazione per i contratti stipulati nei Comuni per i quali era stato
                          dichiarato lo stato di emergenza nei cinque anni precedenti. Questa
                          disposizione è correlata alla disciplina transitoria dettata nell' articolo 9,
                          limitatamente agli anni dal 2014 al 2019. L' articolo 9 non è stato tuttavia
                          modificato dalla legge di bilancio che è invece intervenuta sul testo della normativa di base della cedolare, che
                          correla l' aliquota del 10% ai soli contratti stipulati nei Comuni ad alta densità abitativa. Ne consegue che, dal 2020,
                          non potranno più fruire dell' aliquota ridotta i contratti sottoscritti nei Comuni "calamitati", se non rientranti nell'
                          elenco di quelli ad alta densità abitativa. Occorre, inoltre, ricordare che il decreto Infrastrutture ed Economia del 16
                          gennaio 2017 ha modificato le regole quadro cui devono attenersi le associazioni di categoria (proprietari e inquilini)
                          nello stipulare gli accordi territoriali di riferimento. In base a questo decreto, è tra l' altro prescritto che se il contratto
                          non è stipulato alla presenza di un rappresentante di una delle organizzazioni firmatarie dell' accordo territoriale, lo
                          stesso deve essere munito di un' attestazione, rilasciata da una di queste associazioni. Questa attestazione ha la
                          funzione di garantire la conformità del contratto alle clausole territoriali, anche ai fini della fruizione delle
                          agevolazioni fiscali. Come affermato dalla risoluzione n. 31 del 2018 dell' agenzia delle Entrate, ne deriva che la
                          validazione è necessaria per applicare l' aliquota del 10% di cedolare. Non occorre invece alcuna attestazione nell'
                          ipotesi in cui non siano state recepite a livello locale le nuove clausole del Dm del 2017. Va ricordato, infine, che per
                          gli immobili locati a canone concordato spetta anche la riduzione del

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 29
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                          lunedì 06 gennaio 2020

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                                                                Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          25% dell' Imu. Contrariamente a quanto visto per la cedolare, non è richiesto che il contratto sia stato stipulato in
                          un Comune ad alta densità abitativa. Ne consegue che la riduzione compete alla sola condizione che la locazione
                          rispetti le regole definite a livello territoriale e, se del caso, sia munita dell' attestazione di conformità. ©
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                          lunedì 06 gennaio 2020
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                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          La mancata proroga della tassa piatta sulle locazioni: tra Irpef e imposte varie il peso fiscale per i
                          proprietari può raddoppiare - Salvi i contratti (e le proroghe) del 2019

                          Negozi, uscita costosa dalla cedolare ma per i vecchi affitti restano gli sconti

                                                                                                                                    Luigi Lovecchio

                          Un aggravio annuo che parte da svariate migliaia di euro, a seconda dell'
                          aliquota marginale Irpef, ai quali occorre aggiungere l' imposta di registro
                          del 2% che per metà è a carico del proprietario (si vedano gli esempi in
                          pagina). Questo è il costo della mancata proroga della cedolare del 21%
                          sugli affitti commerciali dei locali accatastati come C1, di superficie non
                          superiore a 600 metri quadrati. Una decisione che peserà sul già depresso
                          mercato di negozi e botteghe, che chiudono uno dopo l' altro. La decisione
                          di lasciarlo "affondare" è stata presa da Governo e Parlamento (l'
                          agevolazione è durata un solo anno, il 2019) nonostante l' impegno di
                          Confedilizia, che sino all' ultimo si è battuta per la proroga, incassando
                          almeno la messa a regime dell' altra cedolare, quella del 10% sugli affitti
                          concordati per il residenziale. Va subito detto - peraltro - che questa
                          decisione non incide sui contratti già stipulati nel 2019 che possono restare
                          in cedolare sino alla loro scadenza, naturale o prorogata che sia, come si
                          vede anche dai quesiti pubblicati qui a sinistra. Sconto per un anno, ma
                          effetti prolungati Con l' articolo 1, comma 59, della legge 145/2018 era
                          stata introdotta la possibilità per i proprietari di optare per la cedolare secca del 21% con riferimento a contratti di
                          locazione commerciale. Lo sconto riguardava gli affitti di locali con categoria catastale C1 - ovvero negozi e
                          botteghe -, di superficie non superiore a 600 metri quadrati, e relative pertinenze. La scelta della cedolare
                          commerciale è stata possibile solo per i contratti stipulati nel corso del 2019. Ne consegue che, comunque, possono
                          ancora fruire dell' agevolazione gli affitti sottoscritti o prorogati entro il 31 dicembre 2019 a valere dal 1° gennaio
                          2020. Come pure continuano a beneficiare della cedolare le locazioni per le quali si è già esercitata l' opzione nel
                          corso del 2019 per tutte le annualità future, sino alla scadenza del contratto, naturale o prorogata che essa sia. Nulla
                          vieta, infine, che una locazione commerciale stipulata nel 2019 e inizialmente in regime di Irpef migri verso la
                          cedolare a decorrere da una qualsiasi delle successive annualità contrattuali (per esempio, nel 2021). A decorrere,
                          invece, dai contratti di locazione commerciale stipulati nel 2020 il regime sostitutivo non è più previsto e si ritorna,
                          per così dire, all' antico. L' impianto originario della cedolare, come delineato nella disciplina di riferimento (articolo 3
                          del Dlgs 23/2011), riguarda infatti esclusivamente le locazioni di unità immobiliari classificate in una categoria
                          catastale abitativa, con esclusione

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 31
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                          lunedì 06 gennaio 2020

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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          della categoria A10 (uffici). I vantaggi della cedolare La cedolare secca rappresenta un' imposta sostitutiva sulle
                          locazioni abitative. L' aliquota di base è il 21% che tuttavia scende al 10% per i contratti di locazione a canone
                          concordato (si veda il servizio pubblicato qui sotto). La cedolare sostituisce l' Irpef e le relative addizionali (comunali
                          e regionali) sui redditi fondiari nonché l' imposta di registro e di bollo sui contratti di locazione. Diversamente da
                          quanto previsto ai fini Irpef, inoltre, si applica sull' intero canone di locazione pattuito in contratto, senza alcun
                          abbattimento forfettario. Come si vede dagli esempi pubblicati qui sotto, il vantaggio economico garantito dal
                          regime sostitutivo non era indifferente. Prendiamo il caso di un negozio in zona Repubblica a Milano, semicentrale in
                          zona abbastanza pregiata: la perdita fiscale del proprietario è pesantissima, praticamente il peso fiscale è ben più
                          che raddoppiato. Come? Trattandosi di un proprietario abbiente (con già 75mila euro di reddito da altre fonti) l'
                          aliquota Irpef è del 43% (sul 95% del reddito da locazione). Discorso analogo per l' addizionale regionale (l' aliquota è
                          dell' 1,74%) e comunale (aliquota dello 0,8%). Se aggiungiamo l' 1% di imposta di registro (500 euro) e 16 euro di bollo
                          arriviamo a oltre 23mila euro di tasse. La cedolare «commerciale» Regole speciali valevano però per la cedolare sui
                          contratti di locazione commerciale. Regole che conviene comunque riepilogare nel caso in cui sia stato stipulato un
                          contratto di affitto per negozi e botteghe che, come abbiamo visto sopra, può comunque applicare la cedolare
                          secca fino a scadenza. In primo luogo l' unica categoria catastale ammessa è la C1 (negozi e botteghe). Ne
                          consegue che non sono ammesse al regime sostitutivo, tra gli altri, gli uffici (A10), gli alberghi (D2) e i laboratori (C3).
                          Fanno fede le risultanze al catasto. Era possibile optare per la cedolare in relazione alle pertinenze del fabbricato C1,
                          a prescindere dalla categoria catastale di appartenenza: sconto ammesso ammesso, ad esempio, per unità
                          destinate a deposito o magazzino (categoria C2). Purché, però, la pertinenza sia stata locata congiuntamente al
                          bene principale o, in caso di contratti di affitto separati, che l' esistenza del vincolo pertinenziale venisse menzionato
                          nel contratto relativo all' unità secondaria. La qualificazione di pertinenza, ai sensi degli articoli 817 e seguenti del
                          Codice civile, presuppone che l' immobile sia adibito a servizio o ornamento del bene principale. L' affito deve
                          riguardare un fabbricato C1 non superiore a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze. Quindi, ad esempio, l' opzione
                          per la cedolare era ammessa per un fabbricato C1 di 500 metri quadrati e due pertinenze (magazzini) di complessivi
                          300 metri quadrati. Indifferente, era, infine, il fatto che l' inquilino fosse un imprenditore (società o ditta individuale).
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                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 32
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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          TRIBUTI LOCALI

                          La rendita catastale fissata dall' Agenzia rileva sulle annualità non prescritte
                          Bocciato il valore determinato tramite Docfa: ha carattere provvisorio L' amministrazione è tenuta ad accertare la
                          situazione concreta dell' immobile

                                                                                                                             Antonino Porracciolo

                          Spetta all' agenzia delle Entrate la determinazione definitiva della rendita
                          catastale dei beni immobili. I Comuni sono, quindi, tenuti a richiedere il
                          pagamento dei tributi in base ai valori stabiliti dalla stessa Agenzia e non a
                          quanto risulta dalle dichiarazioni effettuate dai proprietari. Lo afferma la Ctr
                          Lombardia, sezione staccata di Brescia (presidente Evangelista, relatore
                          Calà), nella sentenza 2985/23/2019. Nel gennaio 2012 una Spa, utilizzando
                          la procedura Docfa (Documenti catasto fabbricati), aveva valutato in un
                          milione di euro la rendita catastale del proprio complesso industriale.
                          Successivamente l' agenzia del Territorio aveva rideterminato in oltre due
                          milioni di euro la rendita, tenendo conto degli impianti stabilmente infissi
                          nell' opificio. Il Comune in cui insiste l' immobile aveva quindi emesso un
                          avviso di accertamento per il recupero della maggiore Ici non versata per il
                          2010, calcolata in base ai nuovi valori catastali. La Spa aveva allora
                          presentato un primo ricorso contro la determinazione dell' Agenzia,
                          sostenendo che quest' ultima non avesse correttamente stimato il valore
                          dei macchinari; la stessa Spa aveva poi iniziato un altro processo per l'
                          annullamento dell' avviso comunale. Con sentenza del 2017 la Ctp aveva annullato l' accertamento relativo all' Ici,
                          ritenendo non rilevante la rendita catastale determinata dall' Agenzia; ciò non solo perché il relativo processo era
                          ancora pendente, ma anche perché, pure nell' ipotesi di conferma giudiziale della stima operata dalla stessa Agenzia,
                          comunque il Comune avrebbe potuto utilizzare la nuova rendita solo dal gennaio 2012, epoca della dichiarazione
                          effettuata con il software Docfa. Contro la decisione della Ctp ha presentato appello l' ente locale impositore,
                          deducendo la violazione della normativa di riferimento in materia. Nell' accogliere l' impugnazione, la Ctr richiama,
                          innanzitutto, il comma 336 della legge 311/2004 (Finanziaria 2005), per il quale i Comuni, quando verificano
                          situazioni di fatto non più coerenti con i classamenti catastali, richiedono la presentazione di un aggiornamento,
                          fermo restando il potere dell' agenzia del Territorio di provvedere, se gli interessati non ottemperano, «alla verifica del
                          classamento delle unità immobiliari segnalate». Inoltre - prosegue la sentenza -, il comma 337 della stessa legge 311
                          dispone che le nuove rendite catastali producono effetto fiscale a decorrere dal 1° gennaio «dell' anno successivo
                          alla data cui riferire la mancata presentazione della denuncia catastale». E poiché sin dal 2001 la Spa aveva omesso
                          di presentare la dichiarazione catastale, la nuova rendita era quindi

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 33
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