Media Monitoring per 09-09-2019 - Rassegna stampa del 09-09-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 09/09/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Fucito, Somma scrive al manager .......................................................................................... 1 09/09/2019 - CRONACHE DI SALERNO Pronto soccorso out Presentato esposto alla magistratura ................................................... 2 08/09/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT Il nuovo "Ruggi" sarà ideato da salernitani e coereani: ecco il progetto ................................ 3 08/09/2019 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.IT Salerno, ecco il progetto del nuovo Ruggi: ideato da salernitani e coreani ........................... 4 07/09/2019 - PAESESUD.IT Nuovo Ruggi, la diffida di Lambiase: "Atto illegittimo" .......................................................... 5 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 6 09/09/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Curarsi mangiando La nuova frontiera della medicina ........................................................... 6 09/09/2019 - CRONACHE DI SALERNO La buona sanità: operazione ad alto rischio su nonna di 88 anni ........................................... 8 Sanità Campania ............................................................................................................................. 10 09/09/2019 - IL MATTINO Cibo, salute e ambiente nuova cattedra Unesco .................................................................. 10 09/09/2019 - IL MATTINO La piccola Yara è fuori pericolo salvata dai medici del Santobono ....................................... 11 09/09/2019 - IL MATTINO Malattie rare, da giovedì congresso internazionale ............................................................. 13 09/09/2019 - IL MATTINO NAPOLI, DOSSIER SICUREZZA SUL TAVOLO DELLA MINISTRA ............................................... 14 09/09/2019 - IL MATTINO Terrazzo a fuoco per una sigaretta paura in ospedale ......................................................... 16 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 18 09/09/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO "Un miliardo per l' innovazione ma ci vuole più trasparenza" .............................................. 18 09/09/2019 - LA REPUBBLICA Alzheimer, più malati E sempre meno cure .......................................................................... 20 09/09/2019 - IL GIORNALE Eutanasia, Chiesa in pressing Ma tra i suoi fan c' è Speranza .............................................. 22 09/09/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO Facebook mette all' angolo i no vax ..................................................................................... 24 09/09/2019 - IL SOLE 24 ORE Il medico è responsabile del danno se l' azione corretta l' avrebbe evitato ......................... 25 09/09/2019 - IL GIORNALE Il neo ministro della Salute? Figlio della Basilicata «malata» ............................................... 27 09/09/2019 - IL SOLE 24 ORE Il paziente-vittima non può fare causa all' assicuratore ....................................................... 29 09/09/2019 - IL MESSAGGERO Influenza, è allarme vaccini il rischio di dosi insufficienti .................................................... 31 09/09/2019 - IL MATTINO Medicina, le ragioni dei pazienti e delle loro insoddisfazioni ............................................... 33 09/09/2019 - IL FOGLIO Numero chiuso ..................................................................................................................... 35 09/09/2019 - CORRIERE DELLA SERA Rimborsi delle cure salva-vista Guerra tra Novartis e Regione ............................................ 37 09/09/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO Sanità insostenibile per le cure anticancro .......................................................................... 39
09/09/2019 Pagina 9 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Fucito, Somma scrive al manager Mario Rinaldi MERCATO SAN SEVERINO Mai preso posizione nel merito della nomina del responsabile del pronto soccorso dell'ospedale Fucito di Mercato San Severino, il dottor Antonio Basile (tesserato Pd e consigliere di maggioranza del Comune dell'Irno); ma, piuttosto agito sul piano istituzionale per risolvere il problema legato alla funzionalità dell'importante servizio offerto alla cittadinanza. Lo sottolinea il sindaco di Mercato San Severino, Antonio Somma , tirato in ballo nella vicenda che vede come protagonista un altro consigliere di maggioranza del Comune di Mercato San Severino, Carmine Landi (esponente di una lista civica) che, insieme alla collega dell'opposizione Annalucia Grimaldi (del M5S) hanno presentato un esposto in Procura per ottenere l'accesso agli atti per esaminare il procedimento che ha portato alla nomina di Basile al posto del precedente responsabile, il dottor Raffaele Maio . Il sindaco Somma, nello specifico, ha sempre evidenziato che, indipendentemente dalla persona che ricopre l'incarico di responsabile del pronto soccorso del Fucito, l'aspetto più importante è che venga offerto un servizio efficace ed efficiente nei confronti dei pazienti. «Venerdì scorso ha spiegato il sindaco Somma ho inviato una comunicazione al nuovo commissario del Ruggi d'Aragona, Vincenzo D'Amato , nella quale ho chiesto un incontro istituzionale finalizzato all'analisi delle problematiche relative all'ospedale Fucito, con particolare attenzione all'apertura del nuovo pronto soccorso». Per quanto riguarda la questione della nomina del responsabile del pronto soccorso, i consiglieri Landi e Grimaldi hanno ottenuto l'accesso agli atti, per cui dovranno esaminarli per far luce (come loro hanno evidenziato sin dall'inizio) sul procedimento di nomina di Basile. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 15 EAV: € 851 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Pronto soccorso out Presentato esposto alla magistratura SAN SEVERINO La nota dei consiglieri Landi e Grimaldi anche per la mancata nomina di un dirigente medico I consiglieri Carmine Landi e Anna Lucia Grimaldi a seguito dell' esposto - denuncia sul mancato accesso agli atti circa la nomina di un dirigente medico presso il prono soccorso dell' ospedale "Fucito" hanno anche chiesto alla Procura indagini sul ritardo di consegna del nuovo pronto soccorso "visto la condizione dei locali dove si svolge attualmente l' attività,veramente disagevole e che richiede idoneità anche da parte del comune. Mettiamo fine alla ipocrisia e consegniamo il nuovo pronto soccorso". Ha sottolineato Carmine Landi. Intanto, sulla questione del responsabile del Pronto Soccorso dell' Ospedale Fu cito di Mercato San Severino, è intervienuto. Carmine De Pascale, Consigliere Regionale e Presidente del Gruppo Consiliare De Luca Presidente: "La salute di ogni singolo cittadino non può essere messa a rischio da incertezze decisionali. Il Pronto Soccorso dell' Ospedale Fucito ha necessità di un responsabile che abbia tutte le competenze necessarie per il ruolo. Al momento il dottor Raffaele Maio, al quale va tutta la mia solidarietà, non è messo nelle condizioni di esercitare pienamente la sua funzione e questo può ritorcersi contro l' utenza quotidiana del nosocomio. Il Pronto Soccorso è il punto di riferimento per le emergenze sanitarie dei cittadini e pertanto nulla può essere lasciato nell' incertezza. In merito alla posizione del dottor Maio che è in possesso di tutti i necessari titoli professionali - continua De Pascale - il mio auspicio è che possa di nuovo essere messo in condizione di poter svolgere pienamente la sua attività, con un ruolo degno delle sue competenze e nel più breve tempo possi bile per rispondere alle esigenze sanitarie dei cittadini. Mi rivolgo pertanto alla autorità competenti, affinché possano al più presto dirimere una questione potenzialmente dannosa per i cittadini." Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
08/09/2019 salernotoday.it EAV: € 755 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Il nuovo "Ruggi" sarà ideato da salernitani e coereani: ecco il progetto La Soresa ha affidato l'appalto al Raggruppamento temporaneo d’imprese composto dallo studio Altieri Spa (come mandatario), dai coreani di Samoo Architects & Engineers Co.Ltd, da Iconia Ingegneria civile Srl e da un team di esperti salernitani Dopo l’estromissione della prima azienda classificata, l’appalto per la progettazione del nuovo ospedale “Ruggi” - riporta La Città - è stato assegnato ufficialmente da Soresa (la società che gestisce le gare nel settore sanitario per conto della Regione Campania) al Raggruppamento temporaneo d’imprese composto dallo studio Altieri Spa (come mandatario), dai coreani di Samoo Architects & Engineers Co.Ltd, da Iconia Ingegneria civile Srl e da un team di esperti salernitani: il geologo Umberto Borgia, l’archeologa professoressa Rosa Fiorillo, lo studio di ingegneria A. Marano & partners, l’ingegner Gaetano Ruocco e l’architetto Gianluca Calabrese. La Rti ha ottenuto l’appalto con un’offerta di 6.956.377 euro.Secondo i progettisti la nuova sede centrale dell’azienda ospedaliera-universitaria dovrà sorgere “in un avvallamento in parte naturale e in parte artificiale che consenta di immergere i piani inferiori dell’ospedale - il podio - all’interno di un oasi verde e permetta ai livelli superiori - le torri - di godere della vista del mare e dei paesaggi circostanti da un'altezza che evita il contatto visivo con il circostante tessuto edilizio”. La struttura sarà formata da un edificio principale che prevede un podio che si alza per tre piani e un livello interrato che conterrà tutti principali servizi di diagnosi e cura oltre alle attività di supporto. Si aggiunge il sistema delle torri che si sviluppa su quattro livelli e sarà dedicato alle unità di degenza e alle funzioni legate alla didattica e all’Amministrazione. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
08/09/2019 salerno.occhionotizie.it EAV: € 1.182 Lettori: 17.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, ecco il progetto del nuovo Ruggi: ideato da salernitani e coreani L’appalto per la progettazione del nuovo ospedale “Ruggi” è stato assegnato ufficialmente da Soresa (la società che gestisce le gare nel settore sanitario per conto della Regione Campania) al Raggruppamento temporaneo d’imprese composto dallo studio Altieri Spa (come mandatario), dai coreani di Samoo Architects & Engineers Co.Ltd, da Iconia Ingegneria civile Srl e da un team di esperti salernitani: il geologo Umberto Borgia, l’archeologa professoressa Rosa Fiorillo, lo studio di ingegneria A. Marano & partners, l’ingegner Gaetano Ruocco e l’architetto Gianluca Calabrese. La Rti ha ottenuto l’appalto con un’offerta di 6.956.377 euro. Il progetto del nuovo Ruggi Secondo i progettisti la nuova sede centrale dell’azienda ospedaliera-universitaria dovrà sorgere “in un avvallamento in parte naturale e in parte artificiale che consenta di immergere i piani inferiori dell’ospedale – il podio – all’interno di un oasi verde e permetta ai livelli superiori – le torri – di godere della vista del mare e dei paesaggi circostanti da un’altezza che evita il contatto visivo con il circostante tessuto edilizio”. La struttura sarà formata da un edificio principale che prevede un podio che si alza per tre piani e un livello interrato che conterrà tutti principali servizi di diagnosi e cura oltre alle attività di supporto. Si aggiunge il sistema delle torri che si sviluppa su quattro livelli e sarà dedicato alle unità di degenza e alle funzioni legate alla didattica e all’Amministrazione. L'articolo Salerno, ecco il progetto del nuovo Ruggi: ideato da salernitani e coreani proviene da L'Occhio di Salerno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/09/2019 paesesud.it Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Nuovo Ruggi, la diffida di Lambiase: "Atto illegittimo" Il consigliere comunale d’opposizione di “Salerno di Tutti”, Gianpaolo Lambiase, nel corso di una conferenza stampa ha espresso tutte le sue perplessità in merito alla procedura utilizzata dal Comune di Salerno per la realizzazione del nuovo ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Lambiase ha inviato una diffida alle autorità avente per oggetto la delibera approvata dal consiglio comunale il 1 agosto che localizza l’area per la costruzione della nuova struttura (ex Finmatica), individuata dal piano regolatore comunale come zona Erp, ossia di edilizia residenziale popolare. “L’accordo di programma per la realizzazione del nuovo Ruggi d’Aragona di Salerno, recepito con delibera consiliare deve essere annullato. E’ un atto completamente illegittimo perchè non rispetta leggi regionali e leggi nazionali. Hanno cambiato la destinazione d’uso di 20 ettari di terreno destinati all’edilizia residenziale pubblica. Per di più, non esiste una valutazione tecnica accurata del rapporto tra costi del nuovo ed esigenze di recupero delle strutture esistenti. Ho chiesto al prefetto la nomina di un commissario straordinario per disporre la revoca dell’atto consiliare”. Il consigliere d’opposizione si è poi soffermato sulle risorse stanziate per la realizzazione della struttura ospedaliera, pari a 327 milioni di euro. “18 milioni di euro, più 81 milioni e 500mila euro che vengono trasferiti dal vecchio Ruggi al nuovo. Circa 99 milioni dalla soppressione delle opere di completamento della metropolitana di Salerno, così come previsto dal Patto per lo sviluppo della Campania, 25 milioni dalla riduzione dei fondi destinati al “nodo di interscambio modale di Vesuvio Est e, in conclusione, 102 milioni dalla diminuzione delle risorse destinate ai contratti di programma”. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 8 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Curarsi mangiando La nuova frontiera della medicina Marcella Cavaliere Non c'è miglior modo di prendersi cura di sé che un corretto stile alimentare, fonte indispensabile sia per la salute, il buon funzionamento dell'organismo e la prevenzione di malattie che possono essere collegate alla nutrizione. L'alimentazione e le predisposizioni genetiche nelle malattie, e dunque i possibili risvolti in veri e propri casi clinici, rappresentano il filo conduttore della giornata di studi e ricerca Food as Medicine: Dietary Intervention in Disease Treatment, che si terrà oggi presso la Fondazione Ebris a Salerno e che coinvolgerà operatori sanitari, medici, nutrizionisti e dietisti, esperti del mondo accademico e industriale e studenti. A spiegare di quali argomenti si discuterà è Alessio Fasano , direttore del reparto di Gastroenterologia pediatrica e nutrizione al Massachusetts General Hospital di Boston della Harvard Medical School, dov'è anche professore di pediatria. Al meeting ci saranno anche i ricercatori del Massachusetts Hospital che hanno recentemente messo a punto un mini intestino, un organoide in grado di simulare le reazioni al glutine dell'epitelio intestinale dei pazienti affetti da celiachia. «Ci troviamo in un periodo critico per quanto riguarda il trattamento di malattie infiammatorie croniche in cui c'è un cambiamento del paradigma dall'uso di farmaci alla possibilità di personalizzare trattamenti con interventi terapeutici basati sulla nutrizione», premette Fasano. A suo avviso è del resto luogo comune che la nutrizione abbia un potere d'impatto sulla salute «non solo per motivi di quantità, penso ai casi di obesità o malnutrizione, ma anche di qualità perché può essere importante cambiare le funzioni microbiotiche per capire se le nostre predispozioni genetiche a sviluppare malattie poi si traducono in casi clinici». Per questo gli studiosi focalizzato l'interesse sul potere terapeutico della dieta, quindi sul cibo come medicina e sui farmaci e sulla personalizzazione dei trattamenti. La giornata sarà suddivisa in tre momenti e declinata con diversi approcci clinici, spiega Fasano. Si discuterà di cervello-intestino e del potere terapeutico della nutrizione nella cura della schizofrenia, epilessia e autismo. Altra Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sezione sarà dedicata alle allergie alimentari e alle relative terapie dietetiche e un'altra sezione sarà incentrata sulle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), la celiachia e le coliti necrotizzanti del neonato. Alla giornata saranno presenti relatori di fama mondiale oltre ad esperti dell'industria interessata alla nutrizione come possibile intervento terapeutico. «Finiremo il meeting con una tavola rotonda alla quale parteciperanno esperti del mondo accademico industriale, focalizzando gli interessi sulle traiettorie future per utilizzare la nutrizione come potere di trattamento per una serie di malattie infiammatorie croniche non infettive», conclude Fasano. Il convegno internazionale inizia alle 9, apriranno i lavori il professore Palmiero Monteleone ordinario di Psichiatria presso l'Università di Salerno e direttore dell'Unità operativa di Psichiatria all'ospedale Ruggi di Salerno e il dottore Giulio Corrivetti direttore del Dipartimento di Salute mentale della Asl Salerno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 17 EAV: € 1.004 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia La buona sanità: operazione ad alto rischio su nonna di 88 anni Intervento ad alto rischio perfettamente riuscito su una donna di 88 anni a Polla. Continuano a susseguirsi le buone notizie riguardanti le alte professionalità presenti presso il Curto di Polla. Un intervento definito ad alto rischio è stato effettuato su una donna di 88 anni ed è perfettamente riuscito. La donna affetta da un grave tumore e altre complicazioni è stata già anche dimessa. Si tratta di nonna Elisa. A far emergere la storia sono i familiari della donna che hanno voluto ringraziare pubblicamente lo staff del primario di Chirurgia, il dottore Aurelio Nasto. E con il professionista anche la sua equipe e l'anestesista. L'operazione si è tenuta il 14 agosto, raccontano i familiari, e l'equipe medica oltre a eseguire l'intervento chirurgico con notevole qualità ha mostrato sensibilità e attenzione. Più volte il dottore è venuto a trovare la signora Elisa e anche il decorso è stato seguito con attenzione. Ma purtroppo l'ospedale è ancora gravato da un'atavica carenza di personale in molti reparti. Per scongiurare il blocco delle attività in questi, si ricorre spesso a convenzioni con altre strutture sanitarie campane per il reperimento di personale. Come è ormai noto tra i reparti in difficoltà, per i quali si è già ricorso a stipulare diverse convenzioni per coprire i turni dei medici, c'è il reparto di Pediatria guidato dal Primario Teodoro Stoduto. In questo caso dopo la convenzione con il Ruggi di Salerno che prevede la presenza in reparto di medici provenienti dalla struttura ospedaliera di Salerno e quella che prevede che alcuni turni in ospedale vengono coperti da Pediatri familiari, il direttore sanitario della struttura pollese, Luigi Mandìa, ha richiesto una nuova convenzione questa volta per assicurare il punto nascita di Polla già in bilico e troppo legato alle scelte e alle azioni della politica. Mandìa, ha stipulato con l'Asl Napoli 3 Sud una convenzione per oltre 150 ore che prevede la presenza in reparto di medici specialisti per prestazioni di TIN, ossia di terapia intensiva neonatale. Una convenzione che ha un Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
costo importante ma che allo stesso tempo è necessaria sia per salvaguardare i piccoli pazienti e anche per mantenere in vita il punto nascita. Una iniziativa tappa buchi e precaria che serve solo a ritardare la soluzione definitiva del problema. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 31 EAV: € 1.894 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Cibo, salute e ambiente nuova cattedra Unesco Al centro congressi federiciano di via Partenope, 36, alle 10.30, domani sarà presentata la Cattedra Unesco di Educazione alla salute ed allo sviluppo sostenibile, istituita presso l' Università Federico II e coordinata da Annamaria Colao, ordinario di Endocrinologia e primario di Endocrinologia del Policlinico federiciano. Unica in Europa ad essere dedicata alla promozione dello stato di salute della popolazione agendo sui fattori culturali, nutrizionali e ambientali, la Cattedra Unesco - Federico II si avvale di uno staff composto da scienziati e ricercatori in ambito medico, quali i dottori Prisco Piscitelli e Alfredo Mazza, agroalimentare, come il professore Matteo Lorito, ed ingegneristico, con il professore Piero Salatino, e di un partenariato composto da Campus Salute Onlus, Isbem, Euro Mediterranean Scientific Biomedical Institute, Alda, Local Democracy Agency at European Council. A partire dalle 11.30 il rettore della Federico II Gaetano Manfredi presenterà la Cattedra. Alla coordinatrice Colao il compito di evidenziare gli obiettivi del progetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 26 EAV: € 5.536 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania La piccola Yara è fuori pericolo salvata dai medici del Santobono LA STORIA Yara sta meglio ed è quasi del tutto guarita. La bambina di 6 anni di Marcianise, affetta da una forma severa di sindrome uremico-emolitica causata da un batterio contratto durante una vacanza in Egitto e poi trasferita in urgenza in aereo, agli inizi di agosto, dalla Polonia (dove il papà lavora da militare) al Santobono, ha superato la fase critica ed è ora in via di guarigione. Yara come Noemi: salvata grazie ad una straordinaria catena di solidarietà e in virtù della grande professionalità e perizia medica dei sanitari del Santobono. LA MALATTIA I primi sintomi della malattia causata da un particolare germe Escherichia coli avevano poi costretto ad un ricovero in una struttura sanitaria in Polonia ma le condizioni cliniche peggioravano a vista d' occhio tanto da spingere il padre della piccola a chiedere il trasferimento in Italia. Al Santobono appunto. Dalla prima allerta entro 24 ore il Santobono ha inviato in Polonia un rianimatore e un infermiere pediatrico per poi appunto trasferire la bambina a Napoli. Subito in rianimazione le condizioni di Yara erano subito apparse molto gravi per la insufficienza multiorgano. «Fui contattato dal papà di Yara agli inizi di agosto - racconta Carmine Pecoraro, il direttore del dipartimento di medicina di urgenza del Santobono - subito abbiamo concesso accoglienza per un caso clinico che abbiamo capito che poteva essere esiziale per la piccola. In questo caso il focolaio era localizzato in Egitto tant' è che anche in Inghilterra un altro caso proveniente da quel paese ha dato Ugo a un ricovero in urgenza». Quando è arrivata a Napoli - racconta ancora il sanitario del Santobono - la bambina stava male era in edema polmonare e respirava a fatica. Dopo una dialisi intensiva, ha perso in due giorni 5 litri di acqua ed è tornata a respirare meglio. Poi l' abbiamo assistita in nefrologia e ha continuato a praticare la dialisi in quanto non urinava. La situazione Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
è rimasta critica fino a ferragosto. Poi è iniziata gradualmente a migliorare. La terapia può durare a lungo e richiede molto impegno assistenziale. Siamo tutti contenti per come è evoluta la situazione clinica di Yara». LA SODDISFAZIONE «Le autorità sanitarie nazionali - ha scritto ieri su Facebook il sindaco di Marcianise Antonello Velardi - sono riuscite ad allestire una squadra con il coinvolgimento del Comune che ha consentito quest' estate il trasferimento a Napoli dalla Polonia. Yara è ancora ricoverata all' ospedale Santobono ma in queste settimane ha fatto passi da gigante. Le ultime analisi effettuate stamattina (ieri) disegnano un quadro ottimistico per il futuro e fanno molto ben sperare». Proprio Velardi il giorno di Ferragosto era andato a fare visita alla bambina e ai suoi genitori concittadini di Marcianise. «Di Yara - ha raccontato ancora il primo cittadino di Marcianise - vi avevo raccontato nel pieno dell' estate, spiegandovi cosa eravamo riusciti a fare per trasferirla con un aereo di Stato dalla Polonia a Napoli. La bambina è stata in imminente pericolo di vita e i genitori erano disperati: rischiava di morire. I medici del Santobono sono andati in aereo in Polonia a prelevarla e l' hanno salvata, con cure efficaci e grazie ad una straordinaria professionalità. In queste settimane, i medici hanno rimesso in sesto tutti gli organi di Yara seguendo una terapia specifica che in Polonia neanche avevano individuato. Anche per questo, e lo dico da cittadino campano, sono orgoglioso delle donne e degli uomini della sanità regionale che, pur tra mille difficoltà, dimostrano una non comune professionalità. Ringrazio i vertici del Santobono, tutti gli operatori e in particolare il dott. Gabriele Malgieri che mi ha accolto il giorno di ferragosto. Il Santobono si conferma un centro di eccellenza mondiale e un luogo di commovente umanità». e.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 31 EAV: € 2.246 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Malattie rare, da giovedì congresso internazionale Comincerà giovedì prossimo, al Centro congressi della Federico II in Via Partenope, l'«International Kv7 Symposium», congresso internazionale che riunirà ricercatori e clinici di tutto il mondo impegnati nello studio delle disfunzioni del funzionamento del sistema nervoso, del cuore e della muscolatura. Al centro del confronto, la famiglia di geni «Kv7» che, in caso di alterazioni, può provocare patologie come aritmie, epilessie, ritardo dello sviluppo neuro cognitivo, autismo, e sordità. Il «Kv7» alterato causa malattie rare, che si manifestano soprattutto in bambini con meno di 5 anni causando gravi disabilità. Il congresso è organizzato dal professore Maurizio Taglialatela, docente di Farmacologia alla Federico II, che da anni studia le epilessie genetiche associate a mutazioni nei geni «Kv7», e dal professore Iain Greenwood, docente di Farmacologia vascolare all' Institute of Molecular and Clinical Sciences dell' Università St George' s di Londra, autore di ricerche sull' influenza dei geni «Kv7» sulla funzione muscolare. Al simposio di 3 giorni per 80 interventi, parteciperanno 150 ricercatori di 15 nazioni, tra cui Stati Uniti, Canada, Cina, Israele e Australia. Tra i relatori, i professori David Brown di Londra, Bernard Attali di Tel Aviv, Silvia Priori di Pavia. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 29 EAV: € 6.832 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania NAPOLI, DOSSIER SICUREZZA SUL TAVOLO DELLA MINISTRA Ernesto Mazzetti Sono appena quattro giorni che, fresca d' investitura presidenziale, la dottoressa Luciana Lamorgese, consigliera di Stato, ha preso possesso dell' ampio studio riservato al ministro degli Affari interni della Repubblica italiana. Al Viminale era già di casa. Il palazzo l' ha frequentato per anni con incarichi di rilevanza crescente, prima e dopo la nomina a prefetto. Le sono familiari uffici e personale. Non sarà così per altri ministri del governo Conte2, quasi tutti spaesati in edifici a loro ignoti e gravati di mansioni tutte da approfondire. Nella stanza abbandonata dal senatore Salvini ci sono parecchi dossier che spero la signora Lamorgese possa presto ritrovare, rovistando tra scrivania, cassetti, armadi. Il non più ministro e vice premier visse giorni tumultuosi all' indomani delle dimissioni e conseguente crisi del governo Conte1. Tra residui adempimenti ministeriali, polemiche politiche, trasferte per comizi in Regioni prossime al voto, adunate in lidi balneari, è probabile che abbia lasciato un po' di disordine tra scartoffie d' ufficio. Ma alcune rivestono grande importanza per Napoli e la Campania. Sarà sollecita la neo ministra a dedicar loro l' attenzione che meritano? Da tecnica qual è, verificandone la completezza con telefonate alla dottoressa Carmela Pagano, prefetto di Napoli, e al dottor Raffaele Ruberto, prefetto di Caserta. Ancor meglio se con visite in loco. Nei quattordici mesi di governo gialloverde non sono mancate le venute a Napoli e dintorni di Salvini nel ruolo di ministro degli Interni. Nell' ottobre scorso visitò il rione Vasto dove da anni la popolazione locale lamenta l' impossibilità di vivere tra strade e palazzi che improvvide scelte amministrative hanno consentito divenissero concentrazioni di immigrati africani, molti dediti a illegalità e violenze. «Staneremo i clandestini casa per casa», assicurò al parroco don Vincenzo Balzano tra applausi dei residenti affacciati ai balconi. Poi, presiedendo il Comitato per l' ordine pubblico, espresse fermi propositi, forse un po' velleitari dato il pregresso: Vogliamo sradicare, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
deportare, cancellare e isolare la camorra. E far sentire a ogni singolo camorrista lo schifo che è. Contro le stese delle baby gang enunciò repressione ma anche prevenzione; scuole sicure, video sorveglianza, moniti sul pericolo delle droghe. Semmai togliendo patria potestà ai camorristi per impedir loro d' allevare futuri criminali. Altro tema scottante: le occupazioni abusive di alloggi popolari gestite da gang a danno di legittimi assegnatori. Secondo il Viminale a Napoli riguardano 80 immobili. Piaga sociale lasciata degenerare negli anni da autorità locali inclini a troppo tollerare. Nelle periferie e non solo. Parlò anche di questo Salvini che già il mese prima della visita napoletana aveva disposto un censimento città per città di tutti gli abitanti abusivi di case popolari, con l' ambizioso obiettivo di espellerli manu militari. Un esempio l' aveva dato il suo predecessore Minniti, liberando un palazzo romano da un centinaio di famiglie che illegalmente l' occupavano. Lui lo imitò con i famigerati Casamonica. Tornò a Napoli Salvini nel gennaio di quest' anno; visite di solidarietà a vittime del racket, al pizzaiolo Sorbillo, al tabaccaio ripetutamente rapinato. Quindi ad Afragola, al quartiere Salicelle. Vagheggiò d' un piano nazionale contro la camorra. Ancora, nel maggio scorso, altra visita con enunciazione di dati: 137 nuovi agenti già arrivati in città, stanziamenti per contrastare lo spaccio di droga presso le scuole, per installare più videocamere di sorveglianza, primi sgomberi di occupanti abusivi di case popolari nell' area metropolitana. E la previsione, nel decreto sicurezza bis, di 800 assunzioni di personale da adibire a notificare le sentenze, visto che le carenze attuali lasciano che a Napoli migliaia di condannati restino in libertà. Ultima visita nelle nostre vicinanze, in pieno Ferragosto, per una convocazione del Comitato per l' ordine pubblico casertano: Castelvolturno, triste emblema di scempio del territorio, disoccupazione, immigrazione clandestina, camorra dei casalesi, mafie nigeriane. Una venuta a crisi di governo già in atto; con immancabile contorno di contestazioni di oppositori politici. Quelle contestazioni che, peraltro, sempre l' avevano accompagnato nelle visite napoletane, benché solitamente sovrastate da manifestazioni di consenso. Confido che la neo ministra Lamorgese trovi nell' ufficio appena occupato adeguati riscontri di tutte queste missioni del suo predecessore, degli adempimenti eventualmente avviati e degli impegni sospesi. Spero deliberi di conseguenza. Ai dossier esistenti suggerirei di aggiungerne un altro: misure per la sicurezza degli ospedali e del personale. Che in pochi mesi si siano dovute registrare 70 aggressione a medici e paramedici da parte di energumeni d' ambo i sessi mi pare fenomeno di degenerazione sociale. Completa il quadro dei mali napoletani che rischiano di trasformarsi in patologie croniche. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 26 EAV: € 5.727 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Terrazzo a fuoco per una sigaretta paura in ospedale IL CASO Ettore Mautone Un mozzicone di sigaretta gettato incautamente da una finestra o forse (ma è meno probabile) un innesco che ha dato il via all' autocombustione di cartoni e altri materiali infiammabili esposti, su un terrazzo, al sole a picco e al forte vento. Sono queste le ipotesi al vaglio degli inquirenti per spiegare l' incendio che si è sviluppato ieri mattina su uno dei terrazzi di copertura dell' ospedale San Paolo a Napoli. Un incendio pericoloso perché divampato in un' area prospiciente alle degenze ma per fortuna esterno e soprattutto subito domato dagli addetti antincendio senza conseguenze per operatori e pazienti. I FATTI Sono le 11.30circa: nel presidio ospedaliero di Fuorigrotta una densa nube di fumo si solleva da un piccolo balcone adiacente ad uno dei terrazzi di copertura a livello della Ginecologia. Qui sono in corso lavori di ristrutturazione dell' unità dedicata alla Procreazione medicalmente assistita (Pma). La ginecologia si articola su due corridoi e un' area di divisione. La corsia di destra prospetta verso alcuni ambulatori (tra cui quello per l' interruzione volontaria di gravidanza) e appunto l' area di cantiere. La ditta che esegue i lavori aveva lasciato sul balconcino alcuni cartoni che hanno preso fuoco. Il terrazzino prospetta poi verso un terrazzo che ospita i tubi dell' area condizionata. L' allerta delle guardie giurate è stata immediata e nessun grave pericolo è stato corso da pazienti e operatori in servizio al San Paolo. Il fumo si è propagato soprattutto al secondopiano, dove c' è appunto la Ginecologia. Nemmeno in Ortopedia, al terzo piano, si sono registrati particolari problemi e solo in Otorino un singolo paziente, già affetto da problemi respiratori, ha subito piccoli fastidi dovuti al fumo. Provvidenziale l' intervento della squadra di guardie deputate all' attività antincendio che ha preso in pugno la situazione attivando tutti i protocolli previsti. L' incendio prima domato con l' acqua è poi stato vinto con gli estintori. Per precauzione i pazienti ricoverati nelle aree adiacenti sono stati trasferiti e messi in sicurezza in altre stanze ma alle Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
12.15la situazione è tornata ampiamente sotto controllo e l' allarme rientrato. I vigili del fuoco sono stati allertati ma si sono limitati a controllare la situazione e a verificare le possibili cause dell' incendio riconducibili appunto, a un mozzicone di sigaretta giunto dall' altro. I pazienti sono rientrati nei loro letti dopo che il personale ha fatto arieggiare i locali e controllato la pulizia. IL MANAGER «Un evento - avverte il manager della Asl Ciro Verdoliva - che avrebbe potuto creare seri problemi alla continuità assistenziale e che invece ha solo messo in luce la qualità della squadra antincendio dell' Asl e l' efficacia dei protocolli di sicurezza messi in campo». Il direttore generale commenta con soddisfazione la professionalità delle guardie di vigilanza addette alla sicurezza antincendio, presenti in tutti i presidi ospedalieri 24 ore su 24 e degli operatori sanitari. «Ringrazio il personale tutto - conclude Verdoliva - che, nonostante i momenti concitati, ha contribuito a mettere in sicurezza i pazienti con prontezza è garantendo sempre l' assistenza. Nel contempo ho attivato una verifica interna finalizzata a comprendere le ragioni che hanno generato l' incendio e le modalità d' intervento». IL FUMO IN OSPEDALE A puntare il dito sul fumo di sigaretta in ospedale è intanto il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: «A causare l' incendio pare sia stato un mozzicone. Denunciamo da tempo il problema fumo negli ospedali. Chiediamo per l' ennesima volta ai dirigenti delle Asl ad inasprire i controlli e sanzionare i trasgressori. Negli ultimi 3 anni sono state elevate solo 35 multe segno che su questo tema c' è un' eccessiva tolleranza e una costante sottovalutazione sia dei danni per la salute sia dei rischi di incendio». Mozziconi e posacenere improvvisati sono stati trovati recentemente al Cardarelli, all' ospedale del Mare, al San Giovanni Bosco, al Policlinico, all' Annunziata e al Vecchio Pellegrini. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 14 EAV: € 4.684 Lettori: 101.864 Argomento: Sanità nazionale "Un miliardo per l' innovazione ma ci vuole più trasparenza" Chia. Da. L' intervista - Pierpaolo Sileri La strada per ridurre i costi della salute è la trasparenza dei prezzi dei farmaci e ricoveri più appropriati. Il presidente della commissione Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri ne è convinto. Prezzi e trattative per l' acquisto dei farmaci, infatti, sono secretati. E ci sono ancora troppi pazienti terminali con il cancro che anziché essere assistiti a casa o negli hospice finiscono inutilmente in un letto di ospedale con enormi costi per il Ssn. In Italia i farmaci antitumorali sono la categoria a maggior impatto sulla spesa pubblica. L' elevato costo di questi medicinali sta mettendo a rischio la sostenibilità del nostro Sistema Sanitario? L' accesso alle terapie innovative è un grande problema. A livello mondiale. E visto che non disponiamo di risorse illimitate le terapie devono essere efficaci e l' innovazione deve essere veramente tale altrimenti non sarà più possibile per il sistema affrontare il costo delle nuove cure. Il nostro impegno è quello di promuovere il sistema del payment by results in cui le aziende vengono remunerate esclusivamente a fronte dei pazienti che hanno ricevuto reali benefici dal farmaco. Tra l' altro nei prossimi anni assisteremo a un incremento costante della popolazione anziana e il carico dell' assistenza sanitaria e sociale in campo oncologico diventerà più pesante: nel 2012 erano 2,5 milioni i pazienti con storia di cancro, nel 2020 saranno circa 4,5. Il vero problema in Italia è la disponibilità di budget non abbastanza sufficiente a soddisfare la richiesta di salute e la capacità di efficientare il sistema riducendo gli sprechi. Quante tac o risonanze magnetiche sono prescritte senza nessun significato clinico? E le richieste improprie dei marcatori tumorali? Alla definizione del budget nazionale per l' oncologia si deve accompagnare un nuovo modello di assistenza, meno centrato sull' ospedale e più orientato al domicilio o all' hospice. Il 30% dei pazienti con cancro muore in strutture destinate al contrasto di patologie acute, generando gravi sofferenze umane e sottraendo posti letto a malati in fase acuta. Il 28 maggio l' Oms ha approvato la Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
risoluzione presentata e voluta dal ministero della Salute con il supporto di Aifa, per una maggiore trasparenza ed equità dei prezzi. Perché è un traguardo importante? Perché potrebbe portare a una più ampia condivisione pubblica dei prezzi dei farmaci pagati dai governi, a maggiori informazioni sui brevetti farmaceutici così come sui risultati delle sperimentazioni cliniche e su tutto ciò che determina il prezzo del farmaco. Per avere un mercato più competitivo e innovativo e quindi comprare più salute a parità di risorse. I due fondi speciali da 500 milioni di euro l' anno ciascuno per il finanziamento dei farmaci innovativi, oncologici e non, potranno essere mantenuti in futuro? È fondamentale che lo siano. Questa nuova generazione di trattamenti rappresenta una svolta storica. Dai dati Aifa emerge che i fondi per l' acquisto dei farmaci innovativi sono stati quasi interamente usati, questo a conferma dell' importanza del finanziamento. Garantire l' effettività delle disposizioni nazionali che già prevedono e promuovono la disponibilità automatica alle terapie innovative è il nostro obiettivo, prevedendo l' inserimento automatico nei Prontuari terapeutici regionali in modo che il paziente possa accedere rapidamente alla terapia. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 18 EAV: € 32.497 Lettori: 546.032 Argomento: Sanità nazionale Alzheimer, più malati E sempre meno cure DI DAVIDE MICHIELIN Un' emergenza sanitaria e sociale: 600 mila le persone affette in Italia destinate a crescere Ma il piano approvato dal governo nel 2014 non è mai stato finanziato, lasciando sole le famiglie In Italia le persone affette da demenza sono un milione. Fra loro 600 mila soffrono di Alzheimer. Nel tempo questa malattia neurodegenerativa, che distrugge progressivamente le cellule del cervello, porta alla perdita di memoria. E così una madre non riconosce il figlio, un marito la moglie. Un' emergenza sociale e sanitaria destinata ad aggravarsi ulteriormente con l' invecchiamento della popolazione. «Con il trascorrere del tempo, le persone che si ammalano smarriscono l' orientamento nello spazio e la capacità di collocare nel giusto ordine gli eventi della propria vita. Manifestano difficoltà nel linguaggio e non riconoscono più i volti dei familiari, assumendo talvolta comportamenti aggressivi» spiega Paolo Maria Rossini, neurologo del Policlinico Gemelli di Roma. Oggi le demenze colpiscono l' 8% degli anziani ultrasessantacinquenni e fino al 20% degli ultra 80enni. Il calvario del paziente può trascinarsi per oltre dieci anni con conseguenze psicologiche e costi devastanti per i familiari e gli amici che lo assistono. Nel 2014 il governo ha approvato il piano nazionale demenze, che fornisce indicazioni strategiche per il miglioramento degli interventi nel settore, non soltanto con riferimento agli aspetti terapeutici, ma anche al sostegno del malato e dei familiari lungo tutto il percorso di cura. «Peccato che, non essendo finanziato, sia rimasto lettera morta. Per quanto la situazione nelle diverse Regioni sia a macchia di leopardo, il carico dell' assistenza del malato ricade ancora, e in buona parte, sulle famiglie» ricorda Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia. Dove non arrivano i servizi sociali subentra per fortuna l' associazionismo, con iniziative virtuose come quella delle "comunità amiche", un modello di integrazione e formazione rivolta all' intera cittadinanza. La prima esperienza italiana risale al 2016 ad Abbiategrasso, in provincia di Milano. «Per la prima volta - ricorda Salvini Porro - associazioni di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
famigliari, comune e distretto socio-sanitario si sono seduti a un tavolo e hanno elaborato un piano di misure pratiche, anche comportamentali, per adattarsi alle esigenze dei malati». Tra queste, la richiesta di non venire evitati o ignorati. «Durante il lungo decorso la persona può alternare momenti di assenza con quelli di lucidità» prosegue Salvini Porro, sottolineando il forte stigma che ancora oggi circonda le persone affette di demenza: troppo spesso le famiglie si vergognano della loro condizione e finiscono per isolarsi. Nonostante i progressi della ricerca, non esiste ancora una cura per l' Alzheimer, la cui progressione può essere solamente frenata. «La malattia lavora nel buio per anni prima dei primi sintomi. Tuttavia, il cervello possiede una discreta riserva neurale che tampona le perdite: l' Alzheimer si manifesta una volta esaurito questo salvadanaio » prosegue Rossini. Ecco perché la strategia attuale passa per la diagnosi precoce: prima si intercetta il malato, maggiori sono le probabilità di contrastare la progressione attraverso la stimolazione cognitiva. Per accelerare l' identificazione della malattia, spesso confusa con l' inevitabile declino cognitivo dell' anziano, ministero della Salute e Agenzia del farmaco stanno conducendo Interceptor , un ambizioso progetto che punta a individuare i marcatori biologici più appropriati della patologia. Entro il 2022, un rigoroso insieme di parametri fisiologici potrebbe affiancare i tradizionali test neuropsicologici compilati con carta e penna. Tuttavia, la prima linea di difesa dalla malattia rimane la prevenzione attraverso l' adozione di abitudini che possano proteggere il cervello. Uno stile di vita sano e attivo può infatti rallentare significativamente la degenerazione. «Soprattutto per chi ha casi in famiglia, è fondamentale curare l' alimentazione e tenere sotto controllo pressione, tiroide, glicemia e colesterolo. Un regolare esercizio cognitivo, combinato a quello fisico, può contribuire a contrastare la progressione, mentre alcol, sostanze stupefacenti, sedentarietà e fumo sono deleteri» suggerisce Rossini. Perché la genetica non si può (ancora) correggere. Ma le cattive abitudini sì. Il neurologo: "La strategia passa per la diagnosi precoce, solo così si contrasta la progressione" FRANCESCO FOTIA/AGF La coppia Stefania Scateni e il suo compagno, Beppe Sebaste, entrambi 60 anni, nella loro casa di Roma. A destra i gesti delle mani di Stefania, ex giornalista dell' Unità. Lui uno scrittore. Parteciperanno all' Alzheimer fest che si terrà il 13 settembre a Treviso. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 6 EAV: € 8.445 Lettori: 163.650 Argomento: Sanità nazionale Eutanasia, Chiesa in pressing Ma tra i suoi fan c' è Speranza Senza una legge sul fine vita il 24 settembre la Consulta darà l' ok alla dolce morte. E il Papa fa appello a Conte Il Vaticano sarebbe in pressing sul premier Giuseppe Conte per fermare l' eutanasia di Stato. Missione difficile, se non impossibile, visto che la vuole persino il ministro della Salute in quota Leu Roberto Speranza. Dopo il nulla di fatto al processo contro il radicale Marco Cappato per aver aiutato Dj Fabo a morire in Svizzera, la palla è passata alla Corte costituzionale, che ha detto al Parlamento: avete un anno per fare una legge. Altrimenti tocca a noi. Nel mirino ci sono gli articoli del codice penale che puniscono sia l' assistenza al suicidio sia l' istigazione come fosse lo stesso reato. Adesso che al governo non c' è più la Lega - che sul tema non ha mai fatto mistero di essere contraria all' eutanasia - il pressing di Santa Sede e Cei si sarebbe concentrato sul premier come scrive Luigi Bisignani sul Tempo, con il placet del Quirinale (e con Dario Franceschini come sherpa come racconta invece la Stampa): «Papa Bergoglio e il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin - si legge sul quotidiano romano - si aspettano molto dal premier dopo che si sono esposti per la sua riconferma non solo col Quirinale ma soprattutto con la segreteria Pd». La posizione della Chiesa è netta: «L' eutanasia e il suicidio assistito sono una sconfitta per tutti. La risposta a cui siamo chiamati è non abbandonare mai chi soffre, non arrendersi, ma prendersi cura e amare per ridare la speranza», recita un tweet di Bergoglio dello scorso giugno. Oltretevere l' allarme è altissimo. Ma la missione del premier Giuseppe Conte si annuncia impossibile senza un miracolo. Lo dice chiaro Gaetano Quagliariello (Idea): «In assenza di una iniziativa parlamentare da qui al 24 settembre la Corte costituzionale potrebbe legalizzare l' eutanasia con un pronunciamento che vincolerebbe le Camere in modo definitivo e irrimediabile». Nell' attuale maggioranza peraltro sia M5s che Pd e Leu hanno presentato diverse proposte di legge. Il primo, vero segnale di resa alla Consulta l' ha dato alla Camera, a inizio settembre, il presidente M5s Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Roberto Fico, dopo che la mediazione tra le diverse sensibilità e le posizioni in Parlamento non hanno mai portato a un testo base ha eliminato l' eutanasia dal calendario dei lavori dell' Aula. Il tema è delicatissimo, le sensibilità in Parlamento sono tante e trasversali tra i partiti, ma appare spaventosa l' idea di affidare a giudici e medici il potere di definire il confine tra la vita e la morte. In più, nessuna delle proposte in discussione prevede una qualche forma di obiezione di coscienza dei medici. Metà dei deputati grillini ha firmato una proposta M5s pro eutanasia, ma sulla bioetica il Movimento potrebbe muoversi in ordine sparso. Il Pd invece è spalmato sulle posizioni pro eutanasia dell' Associazione Luca Coscioni: «Si faccia una legge sul fine vita che preveda anche l' eutanasia», aveva detto al Corriere prima dell' estate il segretario democratico Nicola Zingaretti. Difficile che Palazzo Chigi possa smentire il segretario del partito principale alleato di governo, anche se dentro il Nazareno convivono sensibilità diverse sul tema. Soprattutto se si pensa che già prima della rottura di Matteo Salvini, che ha congelato l' iter parlamentare di diverse riforme, il vicepresidente del Csm Davide Ermini (Pd) aveva detto che evitare la ghigliottina della Consulta per via parlamentare era «quantomeno irrealistico». E chi è che ha firmato la proposta pro eutanasia per Leu? L' attuale ministro della Salute Roberto Speranza, che il 7 marzo di quest' anno ha firmato un testo che prevede «la non applicabilità degli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice penale» per i medici che staccano la spina in presenza di una serie di parametri. È per questo che l' auspicio della Santa Sede è già lettera morta. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 20 EAV: € 1.810 Lettori: 101.864 Argomento: Sanità nazionale Facebook mette all' angolo i no vax Chiara Daina Sanità ko - Nuove regole nei social Ino vax che sul re dei social network hanno trovato terreno fertile per moltiplicarsi verranno presto messi all' angolo dal social network stesso. Facebook indirizzerà automaticamente gli utenti che stanno cercando informazioni sui vaccini verso i siti web degli organismi ufficiali di sanità pubblica. Lo stesso varrà su Instagram. Chi vuole accedere alle pagine e ai gruppi riguardanti questo tema, di carattere squisitamente medico e molto poco democratico, sarà direttamente collegato ai portali del Center for disease control and prevention (Cdc) negli Usa e a quello dell' Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel resto del mondo, per usufruire di informazioni autorevoli e validate dalla comunità scientifica. Una iniziativa quasi doverosa considerando i pericolosi effetti boomerang del movimento antivaccinista. Come il ritorno prepotente del morbillo in Europa denunciato in questi giorni dall' Oms. Con quasi 90mila casi registrati dall' inizio del 2019, più del doppio rispetto al 2018, e 37 morti. Pensate che in quattro Paesi (Regno Unito, Grecia, Repubblica Ceca e Albania) dove la malattia era stata debellata quest' anno è ricomparsa. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/09/2019 Pagina 24 EAV: € 14.884 Lettori: 259.917 Argomento: Sanità nazionale Il medico è responsabile del danno se l' azione corretta l' avrebbe evitato Selene Pascasi RISARCIMENTI Nel corso del procedimento la condotta va sottoposta all' esame controfattuale I chiarimenti dei giudici a due anni dal debutto della riforma Gelli-Bianco A più di due anni dal debutto della legge Gelli-Bianco (24/2017) che ha riformato la responsabilità medica e ha introdotto nel Codice penale l' articolo 590-sexies come causa di non punibilità specifica per i danni dovuti a imperizia, la giurisprudenza ha delineato i casi e i motivi che fanno scattare la condanna di medici e operatori sanitari. I nodi più discussi sono l' analisi del rapporto di causa-effetto e l' applicazione della nuova esimente. Il nesso causale Accertare l' esistenza di un legame tra l' atto medico e il danno procurato al paziente non è facile. Tanti i fattori esterni che potrebbero aver influito. Ecco perché la Cassazione (sentenza 11674/2019) precisa che la statistica non è parametro sufficiente a provarlo. Serve, piuttosto, un giudizio di «elevata probabilità logica» - chiamato controfattuale - fondato su due binari: un ragionamento deduttivo basato sulle generalizzazioni scientifiche e uno induttivo che appuri se, nella vicenda, la condotta corretta avrebbe evitato la lesione. In altri termini, riscontrata l' alta probabilità che l' evento negativo derivi dalla mancanza del sanitario, si deve ipotizzare come avvenuta l' azione doverosa e capire se, in base a regole di esperienza o leggi scientifiche universali o statistiche, si sarebbe verificato ugualmente o più tardi o con minore intensità (Cassazione, sentenza 24922/2019). E per leggi scientifiche, scrive sempre la Cassazione (sentenza 26568/2019), si intendono quelle dotate di quattro requisiti: generalità, controllabilità, grado di conferma e accettazione da parte della comunità scientifica internazionale. Ma il giudice potrà ricorrere anche a regole non unanimemente riconosciute purché generalmente condivise. Se, poi, i periti discordino sull' esistenza del nesso, va accolta la soluzione che dia le informazioni più significative e attendibili, capaci di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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